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1) Dizion. 5° Ed. .
CONFONDERE.
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CONFONDERE.
Definiz: Att. Mescolare insieme senza distinzione, o senz'ordine; ed anche Turbare l'ordine già dato a checchessia.
Dal lat. confundere. –
Esempio: Bocc. Laber. 46: E ciò ch'è di sopra, e di sotto, universalmente in un'ora poter confondere, guastare, e tornare a nulla.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 89: V'è [tra le Parche] chi, finito un vello, rimettendo Ne viene un altro, e chi ne porta altronde: Un'altra de le filze va scegliendo Il bel dal brutto, che quella confonde.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 19: Il giudice, aggranfiate le mie rime, Sfoglia, fiuta, rimugina, confonde, Quelle che ultime son mette le prime, Ficca le terze sopra le seconde ec.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Guicc. Stor. 1, 144: Non erano state l'altre cose indirizzate con quell'ordine e prudenza che si doveva, perchè egli (il Re), alieno dalle fatiche,... lasciava totalmente il peso delle faccende a' suoi, i quali, parte per incapacità, parte per avarizia, confusero tutte le cose.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 28: Un suon per l'aria si raggira e freme, Qual s'ode in riva al mare, ove confonda Il vento i suoi co' mormorii dell'onda.
Esempio: Parut. Disc. polit. 2, 210: Sono veramente più presto disordini che ordini, e più atti a confondere che a bene stabilire gli Stati.
Esempio: Mont. Poes. 1, 388: Iterando gli amplessi, e confondendo Col pianto le parole: E qual, dicea L'intenerito Prometeo, qual diro Destin ti porta all'infernal castigo?
Definiz: § II. Per Unire insieme, Accoppiare due o più cose in modo innaturale o irragionevole; e più che altro usasi in senso figurato. –
Esempio: Dant. Purg. 16: Di' oggimai che la Chiesa di Roma, Per confondere in sè duo reggimenti, Cade nel fango, e sè brutta e la soma.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 2: Questi [Ismeno] or Macone adora, e fu cristiano, Ma i primi riti ancor lasciar non puote; Anzi sovente in uso empio e profano Confonde le due leggi a sè mal note.
Definiz: § III. E per semplicemente Mescolare, Unire insieme. –
Esempio: Ar. Sat. 1, 189: Con eterno rumor confondon l'acque La Turrita col Serchio fra duo ponti.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 345: Trafiggerò quel core Che di perfidia è nido; E con quel sangue infido Il mio confonderò (qui in locuz. figur.).
Definiz: § IV. Poeticam., trovasi per Rimescolare infondendo checchessia, Spargere di checchessia, riferito a liquidi. –
Esempio: Tass. Gerus. 1, 89: Turba [Aladino] le fonti e i rivi, e le pure onde Di veneni mortiferi confonde.
Definiz: § V. Per Alterare, Invertire l'ordine designato, o comecchessia prestabilito. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 60: Ruggier gridò: Non vo' che si disciolga Il patto, o più la sorte si confonda: O Rodomonte in campo prima saglia, O sia la sua dopo la mia battaglia.
Definiz: § VI. Figuratam., vale Alterar narrando, esponendo, e simili, l'ordine delle cose, de' fatti, de' tempi ec.; Narrare o Esporre in modo disordinato; ed altresì Scambiare fatti, cose, persone, da altri fatti, cose o persone. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 519: E ne fa dubitare, a come gli accozzano indifferentemente in diversi casi e condizioni, confondendo insieme in que' contratti e congiungendo or Colono ed Uomo, altra volta Colono e Fedele, e quando Fedele ed Uomo, avvengachè non tutti sieno nel medesimo grado.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 19: Torna la turba, e timida e smarrita Varia e confonde sì le cose e i detti, Ch'ella nel riferir n'è poi schernita, Nè son creduti i mostruosi effetti.
Definiz: § VII. E trovasi riferito a scrittura, per Comporla in modo disordinato, o non chiaro quanto occorrerebbe. –
Esempio: Tass. Lett. 1, 7: Gli è tanto il dolore ch'io sento, Signora mia eccellentissima, che siccome ho confuso l'animo, così queste lettere saranno confuse dal mio non saper dire il bisogno mio.
Definiz: § VIII. Riferito a qualche particolar dottrina o alla verità di checchessia, vale Insegnarla, Esporla, in modo non esatto, o insufficente a farla ben comprendere; e che pur figuratam. dicesi Offuscare, Intorbidare. –
Esempio: Dant. Parad. 29: Ma perchè in terra per le vostre scuole Si legge che l'angelica natura È tal, che intende e si ricorda e vuole, Ancor dirò, perchè tu veggi pura La verità, che laggiù si confonde, Equivocando in sì fatta lettura.
Definiz: § IX. Per Mettere in disordine, Scompigliare, riferito a schiere. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 339: Qui mirabilmente sarebbero stati sconfitti, se non fosse Diomede; imperciocchè il Sagittario aspramente confondeva li Greci.
Esempio: E Colonn. Guid. N. 415: Ma Troilo all'otta s'addirizzoe in quella parte, nella quale li Troiani erano più duramente affannati; e così confondeva ed uccideva e feriva li Greci.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 77: Essendo i soldati dei Fiorentini ridotti in luogo stretto e confusi tra loro medesimi,... nè avendo capitano di autorità che gli ritenesse o riordinasse, si messero in manifesta fuga.
Definiz: § X. Riferito alla mente, all'animo, o alla persona stessa, Turbare gravemente, Agitare, Mettere in inquietudine. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Al tornar della mente, che si chiuse Dinanzi alla pietà de' duo cognati, Che di tristizia tutto mi confuse, Nuovi tormenti e nuovi tormentati Mi veggio intorno.
Esempio: Albert. Piag. Boez. 131: Allora i' dissi: ecco, da capo di più malagevol dubbio son confuso.
Esempio: Rim. Ant. F. Enz. Re 1, 174: Ben m'ancide e confonde Quella per cui son miso al morire, Che ben d'amor non è senza infollire.
Esempio: Ug. Pac. Rim. Z. 467: Un altro [Sonetto] te ne mando, mi rispondi; Se tu nol fai, sappi che mi confondi.
Esempio: S. Bern. Cosc. 52: I quali [pensieri], d'improvviso venuti, confondono la mente mia e l'animo mio.
Esempio: Cont. Bell. Alan. 46: Qual Circe, o qual Sirena.... m'ha la mente sì d'orror confusa?
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 47: Il giovinetto con piedi e con braccia Percotendo venía l'orribil onde. Il vento e la tempesta gli minaccia; Ma più la conscienzia lo confonde.
Esempio: Fag. Rim. 2, 228: Ed io minchion lascio le mie faccende, Stillo il cervel, la mente mia confondo, Un fantoccio in servir.
Definiz: § XI. Per Stupefare, Sbalordire, o semplicemente Meravigliare, Rendere attonito. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 15: Questa imaginazion sì gli confuse, E sì gli tolse ogni primier disegno, Che ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 41, 9: Mutassi da la poppa ne le sponde, Indi alla prora, e qui non rimase anco. Ruota la nave ed i nocchier confonde, Ch'or di dietro, or dinanzi, or loro è al fianco.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 233: Ogni condizion loro, che a prima vista par nulla, messa poi al suo vero lume, e considerata minutamente, richiama l'animo a considerazioni sì nuove e sì varie, che la sola moltitudine e inaspettatezza lo sorprende, e il confonde.
Esempio: Lett. ined. Accad. Cr. 115: Dall'umanissima lettera [della Paternità Vostra].... son rimasto grandemente confuso, per vedermi onorato sì altamente.
Definiz: § XII. Per Sopraffare con ragioni, argomenti e simili, Convincere disputando, per modo che l'avversario non possa o non sappia convenientemente rispondere. –
Esempio: S. Antonin. Lett. 58: Con tanto lume di sapienzia e di verità.... confondevano [gli Apostoli] tutti i savi e filosofi del mondo.
Esempio: Dav. Scism. 405: Vedendo i cattolici negli eretici tante malvagità, ignoranze, discordie, difficultà, ripreso animo, cominciarono i più dotti d'Oxonio, di Conturbia, e altri Studj a uscir fuori; e con loro disputare e confonderli, scoprirli, sbugiardarli, configgerli.
Definiz: § XIII. Per Avvilire, Umiliare, Deprimere, o semplicemente Far vergognare. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 70: Iddio glorioso, il quale i peccatori batte e gastiga, e in tutto non gli confonde, si mosse a piatà.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg.: Poichè dispregiavamo d'ubbidire a quelli, fussimo confusi per gli esempli.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 189: Confonde un valente uomo con un bel detto la malvagia ipocresia de' religiosi.
Esempio: S. Bern. Lett. F. 9: La vostra sufficienzia ed altissima povertà già confonde l'avarizia e cupidità di molti.
Esempio: Lett. fam. 30: Prima t'avviso che la gente del Duca di Milano è rotta per tal modo che infino a dieci anni non avrà tanto esercito, nè così ordinato, e anche forse mai, chè Iddio il confonderà come l'è degno.
Esempio: Leggend. SS. Ap. PP. 54: Nella potenzia del mio maestro e Signore Gesù Cristo, lo quale è in cielo, sì lo risusciterò, acciò che Simone sia confuso.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 181: Accorgendosi [Tiziano] che chi gli aveva dato l'ordine non era sodisfatto della perfezione di quell'opera, per chiarirlo e confonderlo vi scrisse: Titianus fecit, fecit.
Definiz: § XIV. Usasi per Sopraffare alcuno con cortesie, complimenti e simili, Abbondarlo con quelli. –
Esempio: Fag. Comm. 5, 86: La signora Lucinda.... s'unisce con esso a maggiormente confondermi colle sue grazie.
Definiz: § XV. Per Abbattere, Rendere smorto, Rendere indistinto; riferito a colori, suoni e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 2: Sento venir per allegrezza un tuono Che fremer l'aria e rimbombar fa l'onde; Odo di squille, odo di trombe un suono Che l'alto popular grido confonde.
Esempio: E Ar. Rim. 1, 284: Non fu senza sue lodi il puro e schietto Serico abito nero, Che, come il sol luce minor confonde, Fece ivi ogn'altro rimaner negletto.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 159: Se elle (certe parti delle figure) fussono nello apparire troppo vive ed accese, confonderebbono le figure; elle danno ancora, restando scure ed abbagliate quasi come campo, maggior forza delle altre che vi sono innanzi.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 56: Sorgea la notte intanto, e delle cose Confondea i varj aspetti un solo aspetto.
Definiz: § XVI. Confondere alcuno, dicesi familiarmente per Turbarlo, Sgomentarlo, Sopraffarlo così, da renderlo incapace di fare quel che dovrebbe, o di attendervi convenientemente; e usasi più particolarmente rispetto al modo dell'istruire, dell'insegnare, del comandare.
Definiz: § XVII. E per similit. riferiscesi anche a certi animali domestici, più specialmente a cavalli e a cani da caccia.
Definiz: § XVIII. Neutr. pass. confondersi Mescolarsi senza distinzione o senz'ordine, e in senso più largo Accozzarsi, Unirsi, Congiungersi insieme, e propriamente in modo non distinto, così nel senso proprio come nel figurato. –
Esempio: Tass. Gerus. 4, 30: Dolce color di rose in quel bel volto Fra l'avorio si sparge e si confonde.
Esempio: E Tass. Gerus. 4, 94: E 'l rossor dello sdegno insieme n'esce Con la vergogna, e si confonde e mesce.
Esempio: Piazz. Lez. Astron. 1, 7: Nelle osservazioni celesti, i due orizzonti, a cagion dell'immensa distanza degli astri da noi, si confondono insieme, o sia non ne formano che uno solo.
Esempio: Mont. Poes. 1, 390: Ad ambedue Tutte a un tempo s'apersero le braccia; E volandosi incontro desïosi, L'un sul collo dell'altro abbandonossi. Si confusero i volti, e con parole Da singulti e da lagrime impedite A vicenda s'udiva: Addio Menezio.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 207: L'allegro canto de' guerrieri intuona L'esercito volante, e si confonde L'inno di Marte col fragor dell'onde.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 284: La lingua è tanta parte dello stile, anzi ha tal congiunzione seco, che difficilmente si può considerare l'una di queste duo cose disgiunta dall'altra; a ogni poco si confondono insieme ambedue.
Definiz: § XIX. Per Prendere abbaglio, Equivocare in checchessia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 73: A tutto il mondo è l'istoria palese Ben che l'autor nel padre si confonda, Ch'un per un altro (io non so come) prese.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 253: I quali nomi qui ve gli pongo, perchè possiate non confondervi nel sentirgli.
Definiz: § XX. Vale altresì Imbrogliarsi, Avvilupparsi nel raccontar checchessia, o nel rispondere a checchessia.
Definiz: § XXI. Per Turbarsi gravemente, Mettersi in agitazione. –
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 138: E con questo romore tutta la terra commossero, e tutta la città si confuse, e a furore corsero ec.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 174: E poi le disse: perchè ti confondi tu così?
Definiz: § XXII. Per Rimanere sopraffatto, smarrito, e anche incerto; ed altresì Prendersi grave pensiero per checchessia, Sentire umiliazione, Rimaner mortificato, e simili. –
Esempio: Giamb. Vegez. 113: Le paure sono per le lussurie e dilicamenti del mondo, per le quali si confonde l'animo, quando su vi pensa.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 161: Mi avete mandato tante cose, e a suora Maria Benigna, che mi fate confondere. Vi ringraziamo tutte a due.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 76: Mi creda.... che io mi confondo, non so se più del suo dolore, o della mia incapacità di esprimerle quanto quest'istesso suo dolore mi attrista.
Definiz: § XXIII. Detto di certe potenze o facoltà sensitive, vale Rimaner soverchiata dall'impressione ricevuta. –
Esempio: Dant. Purg. 8: Ben discerneva in lor la testa bionda; Ma nelle facce l'occhio si smarria, Come virtù che a troppo si confonda.
Definiz: § XXIV. Confondersi in checchessia o a checchessia, Confondersi con una cosa o dietro a una cosa, sono maniere che valgono Attenderci con soverchio impegno, Stillarvisi il cervello, Perderci il tempo, Darvi ogni cura. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 47: Altri più là vedevansi confondere A quel giuoco chiamato gli spropositi.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 222: A questo non rispondo, L'ascolto con silenzio, Nulla mi ci confondo.
Esempio: E Saccent. Rim. 2, 39: E fa breve discorso, Nel quale in verità non mi confondo.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 19: Che mestier fate? Per disgrazia mia Mi son confuso con la poesia.
Definiz: § XXV. Confondersi con una persona o dietro a una persona, vale familiarmente Rivolgere le proprie cure, pensieri e anche affetti, verso di lei, con poco o nessun profitto; e anche Darsene briga o premura più che quella non meriti.
Definiz: § XXVI. Non confondersi, o Non volersi confondere, valgono Non prendersi, o Non volersi prendere, briga o pensiero molesto rispetto a una data cosa o a una data persona; Non curarsene. –
Esempio: Fag. Comm. 7, 5: E pur bisognerà, Se alfin vorrò guarir di queste doglie, Ch'io la pigli per moglie. Basta, non mi confondo; Da ultimo son solo in questo mondo; Dell'oprar mio non debbo... Render conto a nessuno.
Esempio: Metast. Dramm. 3, 19: Purchè sia meco Enea, non mi confondo. Vengano a questi lidi Garamanti, Numidi, Affrica e il Mondo.
Esempio: Panant. epigr. 144: Figliuolo caro, non ci confondiamo, Il mondo già vuol sempre criticare; Quel che ci torna d'ora in poi facciamo.
Definiz: § XXVII. Far confondere alcuno, usasi familiarmente per Essergli cagione d'inquietudine, di perditempi e simili.
Definiz: § XXVIII. O confonditi! O confondetevi! O andate a confondervi! Maniere esclamative e di meraviglia, che si usano per cose o fatti che hanno in sè dell'insolito o dello strano. Come per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Giuseppe è il più impertinente della scuola e son sempre a gridarlo; e pure, o confonditi! è quello che mi vuol più bene. – Quel bel giovane, o andate a confondervi! ha sposata una vecchia e senza dote.