Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: Interrogativo, o tacito, o espresso, sust. di genere, e vale Qual cosa, Che cosa, ed è corrispondente al neutr. de'. Lat. quid. Gr. τί.
Esempio: Bocc. nov. 5. 5. Entrò in pensiero, che questo volesse dire.
Esempio: E Bocc. nov. 12. 13. E del buono uomo domandò, che ne fosse.
Esempio: E Bocc. nov. 15. 27. Il domandarono, che quivi così brutto facesse.
Esempio: E Bocc. nov. 26. 19. Che ha colei più di me?
Esempio: E Bocc. nov. 66. 10. Che hai tu a fare con messer Lambertuccio.
Esempio: E Bocc. nov. 69. 17. Or, che avesti, che fai cotal viso?
Esempio: Tratt. Giamb. Chi sopra tutte le avversità, che gl'incontrano nel mondo vorrà pensare, non sentirà mai, che ben si sia.
Definiz: §. I. Col segno del terzo caso pure interrogativo, vale A qual fine. Lat. ad quid. Gr. ἵνα τινι.
Esempio: Pass. 92. A che sarebbe detta la parola di Cristo agli Appostoli? ec. A che sarebbon date le chiavi a san Piero?
Esempio: Malm. 4. 17. A che tenere al fianco questo peso.
v. A CHE.
Definiz: §. Col segno del sesto caso, pure interrogativo, col verbo Essere, vale A che buono.
Esempio: Bocc. nov. 50. 7. Da che diavol siam noi poi, da che noi siam vecchie?
Esempio: E Bocc. nov. 77. 42. E da che diavol ec. se' tu più, che qualunque altra dolorosetta fante?