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1) Dizion. 5° Ed. .
OFFENDERE.
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OFFENDERE.
Definiz: Att. Danneggiare comecchessia; riferito a persona.
Dal lat. offendere. ‒
Esempio: Esop. Fav. M. 55: Temporalmente per l'aquila e testuggine potiamo intendere i signori, che vanno cercando in diversi modi d'offendersi fra loro.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 287: Non volere divenire micidiale di chi mai non t'offese, per servire altrui.
Esempio: Machiav. Princ. F. 10: E solamente offende (chi manda colonie) coloro a chi toglie e' campi e le case, per darle a' nuovi abitatori, che sono una minima parte di quello stato; e quelli ch'elli offende, rimanendo dispersi e poveri, non li possono mai nuocere.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 58: Si vede averla offesa, e se ne chiama In colpa, e ciò che può, fa d'emendarla.
Esempio: Varch. Stor. 1, 161: A offendere altri ci movemo principalmente per acquistare o onore o utile; a difendere noi per fuggire o danno o vergogna.
Esempio: E Varch. Stor. 3, 203: Mai per tempo nessuno non offenderebbe persona nè nella roba, nè nell'onore, nè nella persona, anzi difenderebbe ciascuno da chiunque volesse offendergli, in qual s'è l'una di queste cose.
Esempio: Tass. Lett. 2, 38: Vi dee esser noto.... che se da me alcun fu mai in alcun tempo offeso, infiniti sono coloro da' quali sono stato iniquissimamente ingiuriato, con danno mio quasi irreparabile.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 10: Partì (Teseo) con intenzione di non offendere alcuno, ma vendicarsi solo delle ingiurie che ricevesse.
Esempio: Segner. Pred. 612: Sia cosa aliena dal suo talento l'offendere ed il punire, sia conformissima il perdonare e il difendere.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 272: E già nel primo mettere in opera questa risoluzione, conobbi per prova come egli è vano a pensare, se tu vivi tra gli uomini, di potere, non offendendo alcuno, fuggire che gli altri non ti offendano.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 56: Purchè non abbiate offeso persona di riguardo, intendiamoci, m'impegno a togliervi d'impiccio.
Definiz: § I. E figuratam. ‒
Esempio: Bocc. Laber. 4: E certo, per lo averti tu stesso offeso, meriteresti tu, appo giusto giudice, ogni grave penitenzia.
Esempio: Machiav. Scritt. ined. 192: È bene nondimeno temere ogni cosa, e sopratutto guardarsi da furti, e' quali solo più che null'altra cosa ci possono offendere.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 129: Non sospettar giammai che altri ti toglia L'onor coi detti, e la tua fama offenda: E tanto men la temeraria voglia Di far vendetta sovra lui ti prenda.
Definiz: § II. In senso speciale si prende comunemente per Danneggiare nella reputazione, nell'onore; sia per Ingiuriare, Oltraggiare, sia per Far torto ad alcuno, Mancargli di riguardo. ‒
Esempio: Dant. Conv. 281: Camillo, sbandeggiato e cacciato in esilio, essere venuto a liberare Roma contro alli suoi nemici, e dopo la sua liberazione spontaneamente essere tornato in esilio per non offendere la senatoria autorità.
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 16: Di parole.... l'offese.
Esempio: Dav. Tac. 2, 254: Fu da alcuni tenuto rotto nelle bravate, come piacevol coi buoni, così terribil contro i malvagi. Ma dopo, nulla di collera gli restava, nè era pericolo ch'ei ti stesse più grosso: stimando aver più del buono l'offendere che l'odiare.
Esempio: Alf. Trag. 1, 26: Altro non temo Che di offendere il giusto.
Esempio: E Alf. Trag. 1, 33: Ma come offendo io 'l padre, Nel reputarlo di pietà capace?
Esempio: Giust. Vers. 270: Il posto che desidera, Veda, è difficiletto. Ella, non per offenderla, Ma non è per la quale.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 731: Nè con ciò io intendo di offendere la Francia, anzi di onorarla; perchè solo fa torto alle nazioni chi non le distingue dai loro governi.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 107: Ancor m'offende: è questo Figlio del suo disprezzo oblio superbo. Men l'odierei s'egli mi odiasse. Iniquo! Ei m'offese, e non m'odia?
Esempio: Manz. Poes. 340: O Fortebraccio Tu m'hai offeso. M. Or via.... F. Se così credi, Sia pur così: perchè a te spiaccia, o a quale Altro pur sia, non crederai ch'io voglia Una parola ritirar che uscita Dalle labbra mi sia.
Esempio: Guast. Scritt. Art. 311: Non temo d'offendere la sua memoria desiderando che i vetri nell'occhio sull'arco della nave di mezzo e nelle finestre delle due cappelle estreme di quella tribuna che si chiama della Croce, tornino ad essere colorati.
Definiz: § III. Nel medesimo senso si costruisce pure con un compimento retto dalla prep. In, Con, e talora anche Di, per esprimere sia il termine dell'offesa, sia il mezzo o l'istrumento di essa. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 2, 286: Anzi che tu mi uccida, dimmi di che io t'ho offeso, chè tu uccider mi debbi? Madonna, disse il famigliare, me non avete offeso d'alcuna cosa; ma di che voi offeso abbiate il vostro marito, io nol so.
Esempio: E Bocc. Filoc. 179: Oimè misera, qual puote essere la cagione di tanta ingiuria? In che ho io offeso il Re? certo in niuna cosa, che io sappia.
Esempio: Leopard. Paralip. 1, 30: Indi l'odio implacato, indi la rabbia, E l'ironico riso ond'altri offende Lei che fra ceppi, assisa in sulla sabbia, Con lingua nè con man più si difende.
Definiz: § IV. Riferito a pensiero, desiderio, intenzione, e simili, vale Far contro, Contravvenire, e simili. ‒
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 40: Dall'altra parte, se fo cosa ch'offenda la mente di questi figlioli di messer Filippo, si sdegneranno e leveranno la mano da un'impresa tant'importante a questa casa.
Definiz: § V. E per Affliggere gravemente, Travagliare, Angustiare; e con più tenue senso, Dispiacere. ‒
Esempio: Dant. Inf. 5: Amor.... Prese costui della bella persona Che mi fu tolta, e il modo ancor m'offende.
Esempio: E Dant. Inf. 33: Però quel che non puoi avere inteso, Cioè come la morte mia fu cruda, Udirai, e saprai se m'ha offeso.
Esempio: S. Ag. C. D. 1, 34: Non ardiscono d'offendere quelli uomini, la cui vita contaminatissima.... a loro dispiace.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 172: Qual fu la cagione per la quale voi con lui vi turbaste? offesevi egli giammai? A cui la donna rispose: certo che egli non mi offese mai: ma la cagione del cruccio furono ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 249: E quello, che intorno a ciò più l'offendeva, era il cognoscimento della sua infima condizione.
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 211: Nessuna cosa offende più lo animo di uno superiore, che il parergli che non gli sia avuto il rispetto o reverenza che giudica convenirsegli.
Esempio: Tass. Rim. S. 2, 356: Stava madonna ad un balcon soletta Quand'io 'l mio braccio stesi Sovra il suo braccio, indi perdon le chiesi S'in tal modo l'aveva offesa e stretta.
Esempio: E Tass. Rim. S. appr.: Col porvi il braccio voi non m'offendeste, Ma nel ritrarlo offesa i' ne restai.
Esempio: Malpigh. Lett. 31: Con ogni libertà dica ciò che stima bene, perchè coll'usar meco tanti rispetti m'offende assolutamente, sapendo qual dipendenza e rispetto io ho ai suoi cenni.
Definiz: § VI. E per Disgustare, Riuscire sgradevole, molesto. ‒
Esempio: Esop. Fav. M. 110: E io non offendo persona; e tu sola a ciascuno fai rincrescimento e fastidio.
Esempio: Imit. Crist. 9: L'autorità di quello che scrive non ti offenda, se sarà di poca scienza, ma l'amore della pura verità ti muova a leggere.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 15: Dandolo (il libro), desidero che per mio amore vi scioperiate tanto, che gli diate un'occhiata, segnando almen con l'ugna tutto quel che v'offende, così ne' sensi come nella lingua; perchè sono sforzato a stamparlo.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 287: Leggendo le lettere di un principe..., io m'avveggo manifestissimamente che egli, nell'intimo de' suoi pensieri, anteponeva l'Enriade all'Eneide; benchè non si ardisse a profferire questa sentenza, per solo timore di non offendere le orecchie degli uomini.
Esempio: Card. Pros. 608: Egli pare avere usurpato alla mia tavolozza di poeta.... quei troppo accesi e lussureggianti colori che non forse senza ragione lo offendono ne' miei versi più d'una volta.
Definiz: § VII. Riferito a Dio, vale Peccare contro di lui, trasgredendone la legge, i comandamenti, e simili. ‒
Esempio: Dant. Inf. 11: Ancora un poco indietro ti rivolvi, Diss'io, là dove di' che usura offende La divina bontade, e il groppo svolvi.
Esempio: E Dant. Purg. 33: Qualunque ruba quella o quella schianta, Con bestemmia di fatto offende Dio, Che solo all'uso suo la creò santa.
Esempio: S. Bern. Miser. 11: Però che offendendo il creatore, offendi tutte le creature; e tutte le creature, che sono fatte in tuo ministerio e utilitade, si convertiranno in giudicio ed in vendetta di te.
Esempio: S. Bonav. Med. Vit. G. Cr. 60: Pensa dunque quante volte Dio ne può essere offeso.
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 185: E in ciò.... massimamente offende gli angioli, quelli che indugia (a pentirsi)..., in tanto che in presenza dell'angiolo suo guardiano ardisce di offendere il suo creatore.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 273: Guardatevi.... di non fare torto a persona, chè facendolo, offenderesti Iddio.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 153: Con quale ardire andremo noi giamai dinanzi a la faccia sua, avendolo noi tante volte offeso, mediante il peccato e la disubidienzia nostra?
Esempio: Borgh. S. Tertull. 63: Or questo sia abbastanza contra il presupposto delitto di lesa divinità, perchè, per mostrare che noi non l'offendiamo, abbiamo provato che ella non è.
Esempio: Manz. Poes. M. 85: Rammenta Che, regnante o caduto, è tale Adelchi, Che chi l'offende, il Dio del cielo offende Nella più pura immagin sua.
Definiz: § VIII. E riferito a giustizia, a legge, a virtù, e simili, vale Violare, Trasgredirne i precetti, con atti contrarj. ‒
Esempio: Tass. Dial. 1, 367: Dee il buon marito offender men che può le leggi maritali.
Definiz: § IX. E riferito a persona per Pregiudicare nella salute, Danneggiarne la salute, Farle male. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 1, 80: Era il più da' vicini una medesima maniera servata, mossi non meno da tema che la corruzione de' morti non gli offendesse, che da carità la quale avessero a' trapassati.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 175: Mostra che questa salvia sia velenosa, il che della salvia non suole avvenire. Ma acciò che ella alcuno altro offender non possa in simil modo, taglisi infino alle radici, e mettasi nel fuoco.
Esempio: Torric. Lez. 50: Nel tempio di Roma il fresco, sull'ore meridiane di questi tempi, non solo diletta, ma anco offende.
Definiz: § X. Riferito a senso corporeo, o alla persona stessa in quanto è sensitiva, vale Fare su di esso un'impressione dolorosa o sgradevole; usato anche assolutam. ‒
Esempio: Dant. Inf. 16: Così, giù d'una ripa discoscesa, Trovammo risonar quell'acqua tinta, Sì che in poc'ora avria l'orecchia offesa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 50: L'incantato splendor che ne sfavilla, Gli occhi degli avversarj così offese, Che li fe' restar ciechi allora allora.
Esempio: Giambull. P. F. Lez. II, 2, 10: La luce e il calore del sole, sebbene paiono offendere i debili, sono nientedimeno sommamente necessarie alla vita.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 155: E 'l suo gran mormorar (del fiume) tanto si stende, Ch'intorno più che i suoi vicini offende.
Esempio: Ricett. fior. 24: Nel sapore si sente una certa acrimonia aromatica, che non offende il gusto.
Esempio: Galil. Op. VI, 256: Oltre all'offender la vista (la luce che attraversa una certa lente), rende il mezzo più luminoso, ed il mezzo più luminoso fa apparir.... gli oggetti più oscuri.
Esempio: Giust. Epist. 1, 36: La veste usata troppo genera sazietà, in quel modo che offende l'occhio l'altra sfacciatamente nuova.
Esempio: Guast. Scritt. Art. 178: Ma soprattutto offende la diversa inclinazione delle cuspidi campeggianti nell'aria.
Definiz: § XI. E per Alterare, Guastare, Viziare; ed anche Annullare, Distruggere. ‒
Esempio: S. Grisost. Opusc. 2, 12: Noi vediamo, che ogni cosa terrena ha alcuna altra cosa contraria, per la quale possa essere corrotta ed offesa: verbigrazia il ferro l'offende la ruggine, la lana l'offende la tignola,... la grandine offende la vigna, la moltitudine delle locuste e de' bruchi guasta gli arboscelli, ed altre diverse piante.
Esempio: Machiav. Comm. 99: Voi non offendete altro che un pezzo di carne non nata, senza senso, che in mille modi si può sperdere.
Esempio: Dat. Lett. 57: Trovando il rame, ne ho fatti tirare dodici soli per non offendere l'intaglio, che è gentilissimo, risparmiandolo per la stampa dell'opera.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 28: Ciò che in tale occasione restò immune dalla forza dell'acido non offese il pulimento dell'acciaro.
Definiz: § XII. E figuratam. ‒
Esempio: Dant. Inf. 2: L'anima tua è da viltate offesa: La qual molte fiate l'uomo ingombra, Sì che d'onrata impresa lo rivolve, Come ec.
Esempio: E Dant. Inf. 7: O creature sciocche, Quanta ignoranza è quella che vi offende!
Esempio: E Dant. Purg. 31: Le memorie triste In te non sono ancor dall'acqua offense.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 758: Offense; cioè mandate via ed annullate.
Esempio: Giust. Vers. 343: Se dunque il tempo d'improvviso morso L'opre migliori di natura offende, Alle lusinghe ree si volga il dorso.
Definiz: § XIII. Detto di persona e riferito a parte del suo corpo, vale, conforme a proprietà latina, Battere in checchessia urtando con la detta parte. ‒
Esempio: Savonar. Pred. 14: A ciò che tu non offenda e' tuoi piedi nella pietra.
Esempio: Bern. Orl. 37, 32: Verso una porta il suo viaggio prese, L'entrata della quale è tanto scura, Che più di quattro volte il piede offese.
Definiz: § XIV. Pure secondo proprietà latina, detto di checchessia, vale Urtare, danneggiando; od anche semplicemente Urtare. ‒
Esempio: Fior. Virt. 44: Se la mano offende l'occhio, e 'l dente offende la lingua, non cade vendetta.
Esempio: Giambull. P. F. Lez. II, 2, 11: Tutti i moti giovano e allo universo e alle necessarie parti di quello; ancorchè in questo mentre alcuna delle particelle minori, sotto questo moto universale, sia offesa da qualcun'altra, o non sopporti sì facilmente il moto del tutto.
Esempio: Fiacch. Son. pastor. 110: Io, tal mirando allor dura vicenda, A lui gridai: Perchè di due lo scempio, Mentr'èvvi un sol che i passeggieri offenda?
Definiz: § XV. Ed anche, detto di persona, per Battere, Colpire, Percuotere; o con più grave senso Ferire. ‒
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 16: Contro il predetto Libertino con tanto furore si turbò, che non solamente di parole, ma eziandio con le mani, l'offese. E non trovando subitamente bastone da percuoterlo, irato e furioso, pigliò ec.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 10: Maggior odio ha colui che è offeso nella persona, che colui ch'è offeso.... in avere: perocchè veruna cosa è che sia tanto tenuta cara, quanto la vita.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 169: Questi porci mi fanno ricordare d'alcun'altra novella, per lo serrarsi insieme, quando sono offesi, la quale ec.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 215: Con tanto studio lo percosse, che acciecato da quel furore che lo portava, se medesimo in una gamba gravemente offese.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 48: Chi d'una fromba e chi d'un arco armato, Chi d'asta, chi di spada, al lito scende; E dinanzi e di dietro e d'ogni lato, Lontano e appresso, a più poter l'offende.
Esempio: Tass. Gerus. S. 19, 16: Con la manca al dritto braccio il prende; E con la destra in tanto il lato destro Di punte mortalissime gli offende.
Definiz: § XVI. Per similit. ‒
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 65: Dei quali (generi di pancone) non se ne può dare alcuno altro più certo giudizio, che questo solo: ciò è che si tenga per migliore quello che difficilmente sia offeso dal ferro, e che, messavi dell'acqua, non si risolva.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 73: Facendo Caio Cesare rifare quelle scalee..., alcuni lavoranti, nel zapparvi appresso, disavvedutamente, offenderon sì le radici, che la pianta si seccò.
Definiz: § XVII. E per Danneggiare con azioni e movimenti militari; riferito a nemici, esercito, territorio, fortezze, e simili. ‒
Esempio: Machiav. Princ. F. 35: Trovandosi el duca assai potente ed in parte assicurato de' presenti periculi, per essersi armato a suo modo ed avere in buona parte spente quelle arme che, vicine, lo potevano offendere, li restava ec.
Esempio: E Machiav. Scritt. ined. 61: Per questa vostra di iersera intendiamo.... come desideravi offendere li Pisani in altra forma, e bisognava provisione di nuovi marraioli.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 378: Era il consiglio del capitano, come avesse occupata Stampace, piantare l'artiglierie in su quella e in sulla muraglia battuta; donde offendendosi per fianco tutta quella parte che difendevano i Pisani, sperava quasi certa la vittoria.
Esempio: Galil. Op. II, 23: Ma sendosi poi accresciute l'offese con l'essersi trovate l'artiglierie, le quali con forza grandissima e da lontano offendono, è stato di mestiero trovare altre maniere di difese.
Esempio: E Galil. Op. II, 83: I mezzi, con i quali s'offendono ed espugnano le fortezze, pare che siano ec.
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. volg. 137: Quindi ciechi di rabbia, e per l'amor della vendetta insensati al proprio pericolo, s'avventavano addosso a chi gli feriva, più avidi d'offendere l'inimico che di difender se stessi.
Definiz: § XVIII. Neutr. pass. offendersi Adontarsi, Recarsi ad ingiuria, onta, e simili; costruito con un compimento retto dalla prep. Di. ‒
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 2, 16: Ma perchè questa ragione non solo non quadrava al Pontefice, ma pareva che se ne offendesse ed alterasse maggiormente,... si volsero gli ambasciatori a disputare, che ec.
Esempio: Dat. Oraz. 52: Son così certo.... che s'egli fosse stato condotto avanti al trono di lei (della Fortuna) e ch'ella gli avesse dato libera facultà di prendere a sua voglia senza fatica, e senza merito, dignità o tesori, ch'egli si sarebbe offeso di sì fatta oblazione.
Definiz: § XIX. Neutr. Recare ingiuria, sfregio, oltraggio, e altresì danno, nocumento, e simili; con un compimento indicante la persona, o ciò che le appartenga. Con proprietà latina, oggi non comune. ‒
Esempio: Fior. Virt. 47: La quinta (maniera di crudeltà) si è ferocità d'animo; cioè, ad offendere ad altrui senza cagione.
Esempio: Lat. B. Tesorett. 172: Che se ti fosse offeso Di parole, o di detto, Non rizzar lo tuo petto, Nè non sie più corrente Che porti il convenente.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 39: Siccome si dice di quegli, che volesse offendere contro alla corona imperiale, ch'è isbandito e diserto, non solamente egli, ma ec.
Esempio: Dant. Parad. 8: E se mio frate questo antivedesse, L'avara povertà di Catalogna Già fuggiria, perchè non gli offendesse.
Esempio: S. Grisost. Opusc. 219: Deh, dimmi, la penuria, e la povertà delle cose temporali offese ella agli Apostoli?
Esempio: Vill. G. 47: Teodorico avea minacciato di distruggere tutti li cristiani d'Italia, se Giustino Imperadore offendesse agli Arriani.
Esempio: E Vill. G. 557: Per questa cagione recando a loro esempio, che chi a uno offende, a molti minaccia.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 116: Oltre a questo più mi debbo a' vostri piaceri piegare, inquanto voi a voi medesimi avete offeso, perciò che ec.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 48: Chiamo necessarie quelle spese, sanza le quali non si può debitamente provvedere alla famiglia, e le quali spese chi non le fa, offende all'onor suo e al comodo de' suoi.
Definiz: § XX. Per Contravvenire, Far contro, a ciò che il compimento esprime; ed anche, assolutam., Commetter fallo, Peccare. ‒
Esempio: Senec. Declam. 5: Io non avea mai offeso contro a questa legge.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 2, 283: Chi gittasse il figliuolo del Re nella sozzura, come offenderebbe? Maggiormente offende chi fa ciò; perocchè maggior sozzura è quello ove tu 'l metti.
Esempio: S. Bern. Medit. piiss. 22: Duolsi (il penitente) de' difetti commessi, ed affaticasi in guardarsi di non offendere di nuovo.
Esempio: Dant. Purg. 26: La gente, che non vien con noi, offese Di ciò, perchè già Cesar, trionfando, Regina, contra sè, chiamar s'intese.
Esempio: S. Bonav. Med. Vit. G. Cr. 59: E però quante volte la persona in cotali cose curiose guarda con diletto e pascene gli occhi vanamente, tante volte offende.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 197: Tanto è più laida cosa, quanto egli offende contra quello di che dice ch'è maestro.
Esempio: S. Cater. Dial. 3: E però io voglio che tu sappi, che non tutte le pene, che sono date in questa vita, sono date per punizione; ma per correzione, e per castigare il figliuolo, quando egli offende.
Definiz: § XXI. E per Inciampare, Urtare; usato più spesso in senso figurato. ‒
Esempio: S. Ag. Solil. 91: Alli quali hai comandato, che mi guardino in ogni mia via, acciocchè io non offenda e non percuota alla pietra dello scandalo.
Esempio: S. Bonav. Med. Vit. G. Cr. 59: Lo sesto pericolo si è, imperò che sono (le cose curiose) lacci e ruina di molti altri. Onde coloro veggiono cotali curiosità, ci possono offendere in molti modi, cioè avendone male esempio, o guardandole con diletto, o desiderando le simiglianti, ec.
Esempio: Cavalc. Pungil. 2: Ogni uomo, e letterato ed idiota, in questo vizio della lingua offende.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 357: In molti peccati noi tutti offendiamo.
Esempio: E Fr. Bart. Amm. ant. volg. 361: In questo vizio noi molte volte offendiamo, che miriamo gli altrui peccati e lasciamo i nostri.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 115: In questo peccato.... credo avere in più modi e in più guise offeso.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 179: È da sapere, che questo vizio, nel quale molto agevolmente s'offende e pecca, molto malagevolmente si corregge.
Definiz: § XXII. Pure per Urtare, Intoppare. ‒
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 5, 35: Uno (dei due strali) Vitellio alle mammelle coglie, Ma finissima tempra ivi il difende; L'altro non già.... nell'avversario offende, Anzi Vitellio oltra ogni rischio lassa, E te trova, Leonzio, e 'l cor ti passa.
Definiz: § XXIII. Arme da offendere, si usa in contrapposizione ad Arme da difendere a denotare Quella che serve propriamente a ferire. ‒
Esempio: Fr. Giord. Pred. 133: Ecco, vedi dunque Cristo armato d'armi da difendere e da offendere, colle quali ci difese e ci difende da' nemici.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 23 t.: Gli uomini che nelle predette fortezze si reducono, siano bene armati d'arme sufficienti da offendere e da difendere.