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1) Dizion. 5° Ed. .
DESCO.
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DESCO.
Definiz: Sost. masc. Tavola, e propriamente quella su cui si dispongono i cibi e l'apparecchio per mangiare; ma è voce che non si userebbe che in poesia, per quanto sia viva sempre nel contado.
Dal lat. discus. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 473: Deschi cattivi, e che traballano per mancar loro qualche piè. Deschi propriamente son tavole tonde, dalla figura del disco, che era un ruzzolone di pietra o di metallo, che gli antichi per esercizio di forza giocando gittavano o scagliavano in aria.
Esempio: Nov. ant. B. 71: Alla prima fetta cadde in sul desco un tornese d'oro.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 47: Trovolla insieme con Bentivegna a desco, che desinavano.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 12: Nel fondo del palagio sonvi una lettiera, tre panche da sedere, una cassa vecchia con due coperchj,... uno desco da manicare, di lunghezza braccia otto.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 318: Chi ingombra 'l desco, e chi fa fora 'l foco.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 48: Sul desco poi distese la tovaglia.
Esempio: Mont. Iliad. 9, 281: Tolte alfine Dagli alari le carni abbrustolate, Sul desco le posò.
Esempio: Pindem. Poes. 406: Tosto ad un zoppo e vacillante desco, Che or tormi, ora ridar sembrava i piatti, Siedo ec.
Definiz: § I. E in senso più generale, Desco si disse per Tavola da servire a varj usi. –
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 12: Anche nella sala grande in terreno, panche da sedere intorno intorno.... Nella cucina,... uno desco da cucina regolato,... una madia ec.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 320: Siano tenuti tutti i fornaciaj.... pagare ogni anno del mese di ottobre a dett'Arte per ciascuno desco da spianare, che terranno su le loro aie, soldi dodici.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 5, 153: Questa [figura] è nella chiesa de' Servi alla Nunziata sopra la porta minore, la quale è accanto al desco dove si vende le candele.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 128: E la tovaglia par giusto una ragna A rimendar sul desco d'un barbiere.
Definiz: § II. E in senso particolare, dicesi Il banco dei macellari; e per estensione riferiscesi al Luogo ove il macellaro esercita l'arte sua. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 236: Andando, com'è d'usanza, Benci e Noddo a vedere la beccheria per comperare per la domenica, capitarono al desco dove la detta vitella si vendea.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 38: Giugnendo a un desco d'uno che avea nome Giano, che vendea le vitelle, la ronzina si gettò sul detto desco.
Esempio: Legg. Band. C. 7, 8: Proibiscono parimente alli detti beccaj che non possino accomodare del desco loro qual si voglia altra persona che non sia loro compagno.
Esempio: E Legg. Band. C. 9, 286: E sien tenuti ancora, e debbino.... tener attaccato al lor desco in luogo evidente la scritta de' pregj della carne.
Esempio: E Legg. Band. C. 11, 102: Per l'avvenire nessuno de' matricolati.... possa o gli sia lecito per via retta o indiretta,... eziam che dicessi esserli state date, o portate da altri, o non aver avuto notizia che le fussero state di quel tale, o sì che quel beccaio malignamente avesse fatto scrivere al libro della carne della Grascia, o macellate per suo figliuolo o garzone o famiglj che stessero seco nel desco, o bottega che fa, comperare, ricevere in pagamento.... alcun quoio o alcuna pelle o pelli incettate.
Esempio: Soder. Agric. 128: I beccaj, di pioppo, d'olmo e di noce preparano i deschi da tagliarvi sopra la carne.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 4: Alla carne Da esporsi al taglio Ho fatto porre 'l desco Ver la pubblica chiavica.
Definiz: § III. Desco si disse il Banco ove stanno ad esercitare il lor ministero certi ufficiali, come magistrati, notari, governatori di compagnie e confraternite, e simili. –
Esempio: Cap. Comp. Orsam. 1, 7: Sia tenuto [il notaio] di guardare e di tenere la cassa piccola al suo desco incatenata.
Esempio: Brev. Pitt. Fior. 3: Ordiniamo che ogni prima domenica del mese vi debbiano essere i capitani e camerlinghi e que' della Compagnia, e porre il desco fuori, e scrivere quelli che vorranno entrare alla detta Compagnia.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 12, 85 t.: Noi abbiamo avuta querela da certi nostri cittadini popolani di Santa Maria in Campo, narrando come in quella chiesa si tiene uno desco da tenere ragione, ed eziandio certi usci; le quali cose non sono assai conforme nè alla chiesa nè alli divini officj.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 72: Comparve Ardingo cavallaro, e portò lettere qua a certi privati, e non ne avendo di V. S. mi ha fatto dubitare o che le sieno rimaste costì su' deschi, o che le sieno cadute per la via.
Esempio: Ord. Comp. Fior. Ven. 465: Il proveditore insieme con lo scrivano, davanti al desco de' governatori, pubblicamente tragga de la borsa.... una poliza a sorte.
Esempio: Pitt. I. Istor. fior. 48: Francesco Valori,... itone a piè di quella [Signoria], battè forte sul desco col bossolo de' partiti, esclamando che si osservasse giustizia, altrimenti scandalo ne seguirebbe.
Esempio: Dat. Lepid. 77: Andava spesso all'oratorio di S. Agostino; ed essendo una sera a desco, ragionò contro la sodomia.
Definiz: § IV. E figuratam. per Gli ufficiali che stanno al desco. –
Esempio: Comp. Mantell. 12: E si viene alla tratta de gli uficj..... Fate silenzio, e riverite el desco. Ecco la borsa de' compatrioti, ec.
Definiz: § V. Pur figuratam. per L'ufficio medesimo. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 150: Ho mutato proposito, perchè trovo quella potesteria avere due deschi, cioè Castel Focognano e Subbiano.
Definiz: § VI. E per Panchetto, Sgabello. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 50: Preso dunque un desco e messovene sopra un altro, mise in cima una brocca ovvero mezzina da acqua e nella bocca di quella pose un cappuccio in sul manico, e poi il resto della mezzina coperse con un mantello alla civile, affibbiandolo bene intorno ai deschi.
Definiz: § VII. Desco molle, e Descomolle, si disse Una refezione senza tovaglia sulla tavola, e senza vero e proprio apparecchio; quindi Essere a descomolle, Trattenersi a descomolle, Trovarsi a descomolle, Starsi, e simili, a descomolle, vale Essere Stare, Trovarsi in brigata a mangiare e bere. –
Esempio: Med. L. Beon. 3, 135: S'egli sta a desco molle a suo contento, E non fia ebbro, io non ne vo' denaio.
Esempio: Grazz. Pros. 27: Ritrovandosi dunque questi tali spesso insieme a desco molle, beendo ec.
Esempio: E Grazz. Pros. 209: Cantava sovente certe canzonette, che egli era solito cantare a desco molle in compagnia de' suoi beoni.
Esempio: Fag. Pros. 38: Le cene, i deschimolli, i conviti,... in ogni tempo sono spessi e frequenti.
Esempio: E Fag. Rim. 3, 368: Dopo finito questo commedione, A un descomolle il signor Cardinale Convitò quelle nobili persone.
Esempio: Nell. Iac. Gelos. disinv. 3, 2: Signor padrone, vo io a ordinare il desco molle?
Definiz: § VIII. Scherzevolmente e per similit. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 158: La veneranda Poesia agiatamente si riposò nelle sagre commodità di Parnaso a desco molle.
Definiz: § IX. Accostare il corpo al desco, si disse per Presentarsi a riscuotere alla cassa d'un pubblico ufficio o d'un banco. –
Esempio: Not. Malm. 2, 687: Si dice anche di chi riscuote danari o provvisione da banco o luogo pubblico, Egli accosta il corpo al desco.
Definiz: § X. Appoggiare il corpo al desco, si disse volgarmente per Andare a tavola per mangiare. –
Esempio: Lipp. Malm. 9, 6: Appoggiò lietamente il corpo al desco, E, come si suol dir, riebbe il peto.
Esempio: Not. Malm. 2, 687: Appoggiare il corpo al desco, significa Accostarsi alla mensa per mangiare.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 141: S'allontanino pure, chè per essi non v'è d'appoggiare, come bassamente si dice, il corpo al desco.
Definiz: § XI. Chi non mangia a desco, o al desco, ha mangiato di fresco; è proverbio che vale, Che chi mangia meno del solito all'ora del desinare o della cena, è segno che ha mangiato avanti. Oggi più comunemente dicesi, Chi non mangia, ha del mangiato. –
Esempio: Not. Malm. 2, 487: Desco.... vuol propriamente dire la Tavola dove si sta a mangiare (onde il dettato: Chi non mangia al desco, Ha mangiato di fresco).
Esempio: Salvin. Annot. Pier. 473: Noi abbiamo un dettato: Chi non mangia al desco, ha mangiato di fresco.
Definiz: § XII. Gran traditore è il desco; proverbio, oggi non comune, che significa Che tra le vivande e i vini, molti son tratti a manifestare i segreti dell'animo. –
Esempio: Petr. Rim. G. 364: Gran traditor è il desco e 'l vin soverchio.
Definiz: § XIII. Essere a desco, Stare, a desco, vale Essere a tavola per cibarsi. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 54: Disse Rinaldo:... Non vo' mai noia quand'io sono a desco, E sto come 'l caval sempre in cagnesco.
Esempio: Mont. Poes. 2, 54: Ebbri frattanto Di falerno e di crapole lascive, Fra i canti fescennini a desco stanno Le arpie togate.