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Dizion. 4° Ed. .
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Definiz: | Lo stesso che Ancora coll'accento sulla sillaba penultima. Lat. etiam, quoque.
Gr. καί, ἔτι. |
Esempio: | Bocc. nov. 20. 19. Anche dite voi, che voi vi sforzerete, e di che? |
Esempio: | Dant. Inf. 7. Maestro, dissi lui, or mi dì anche. |
Esempio: | E Dan. Inf. 34. Sicchè in Inferno io credea tornare anche.
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Esempio: | Franc. Sacch. nov. 68. Guido, voltosi, disse: Tu ne vuo' pure anche? Vattene a
casa, per lo tuo migliore. |
Definiz: | §. I. Si usa in luogo di Altro, pronome relativo, denotando persona, o cosa di qualsisia genere. |
Esempio: | Dant. Inf. 21. Mettetel sotto, ch'i' torno per anche. |
Esempio: | G. V. E con anche genti venne da Lucca. |
Esempio: | M. V. 6. 64. E costoro, con anche dieci di loro seguito, fece morire. |
Esempio: | E M. V. 7. 70. Mandò per certi cittadini ec. e avendo i primi
mandò per anche, e raunonne in sua forza CXX. |
Definiz: | §. II. Alcune notizie di tal particella si possono vedere nel Cinonio sotto la voce
Ancora. |
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