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1) Dizion. 5° Ed. .
DEBOLE e, con forma oggi propria della poesia, anche DEBILE.
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DEBOLE e, con forma oggi propria della poesia, anche DEBILE.
Definiz: Add. Di poca forza, Che ha poco vigore di membra, poca energia vitale; Fievole.
Dal lat. debilis. ‒
Esempio: Fiorett. S. Franc. 113: Quando santo Francesco fusse più lasso una volta che l'altra, o debile o infermo.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 144: Ella era, nella prigione, magra e pallida divenuta, e debole.
Esempio: Machiav. Comm. 119: Io non vorrei che noi pigliassimo un granchio, che fusse qualche vecchio debole o infermiccio.
Esempio: Car. Eneid. 2, 830: Ancor che veglio e debole e tremante, L'armi [Priamo].... Addur si fece.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 86: Perchè per breve spazio non potrolle Sostener (l'armi), benchè sia debile e molle.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 78: Tu fa' [Signore] ch'or.... debil vecchio.... la superbia opprima, Come debil fanciul l'oppresse in prima.
Definiz: § I. E detto delle membra, o di un organo del corpo animale; ed altresì di stato o condizione di esso. ‒
Esempio: Dant. Conv. 395: Li suoi membri sentendosi a debile stato venuti, torna a Dio.
Esempio: Tratt. Virt. Ramer. 27: Se alcuno avesse deboli e infermi i piedi, tolli la radice del ramerino, e fallo bollire in fortissimo aceto; e del detto aceto ti lavi i piedi spessamente, e fara'li forti e sani.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 27: Alzo.... il debil ciglio, E veggio duo vestiti in lungo manto Tener due faci, ec.
Definiz: § II. Figuratam. detto di persona, vale Dappoco, Di carattere non fermo, Di poco vigore d'animo; e dicesi altresì dell'animo stesso. ‒
Esempio: Imit. Crist. 8: Spesse volte più facilmente è creduto il male detto d'altri che il bene: tanto siamo infermi e deboli.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 295: Gli uomini Che son d'attorno, ben sai, e che sentano, Stimano te un impronto e me un debole.
Esempio: Dav. Tac. 1, 404: Volle di poi la fortuna la burla di Nerone, sì debole, che credette a un sogno d'un mezo matto cartaginese, detto Cesellio Basso.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 228: Pensate poi se starà forte a una batteria di tal forma il debol cuore di una donnicina.
Definiz: § III. Detto di stato, regno e simili, ed altresì di re, imperatori, e simili, vale Che ha poca potenza, stabilità, Che non ha modi sufficienti per difendersi o per offendere. ‒
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 295: Se già [l'Imperatore] non si sentissi debole;... e iudicare s'elli è debole o gagliardo non si può, per le ragioni dette in questa.
Esempio: E Machiav. Leg. Comm. 3, 309: Se si sentirà [l'Imperatore] gagliardo, avendo sopra di voi animo grande, non la accetterà (l'offerta); se si sentirà debole, la accetterà con vostro danno.
Definiz: § IV. Detto di esercito, armata e simili, vale Che è poco numeroso, o Che non è bene armato, ordinato, disciplinato, e simili; e uniscesi altresì per mezzo della particella Di col nome della cosa, nella quale è debole. ‒
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 412: Sendo più deboli di fanterie,... e' cavalli, co' quali e' sono più potenti, non si potranno maneggiare.
Definiz: § V. Detto di vista, vale Che non bene discerne gli oggetti, Languida; e Debole di vista, detto di persona, vale Che ha la vista languida, che non bene discerne gli oggetti.
Definiz: § VI. Detto di stomaco, vale Che digerisce difficilmente; e Debole di stomaco, detto di persona, vale Il cui stomaco difficilmente digerisce. ‒
Esempio: Machiav. Comm. 310: Coloro ch'han gli stomachi freddi e delicati, debili, pien di vento.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 269: Cibo leggier da chi è debol di stomaco (qui in locuz. figur.).
Esempio: Ammir. Stor. 1, 78: È a' nostri tempi uno de' nobili bagni d'Italia; poichè partecipando di ferro ed allume, con mescolamento non piccolo di zolfo, è utile a' deboli di stomaco e a' convalescenti.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 50: De' quali [uomini di lettere] la testa è affaticata, e lo stomaco debole.
Definiz: § VII. Detto di mente, ingegno, intelletto e simili, vale Scarso, Poco, Meschino; e detto di memoria, vale Che non ritiene: e Debole di mente, d'ingegno, di memoria e simili, detto di persona, vale Che ha mente meschina, ingegno scarso, memoria labile, ec. ‒
Esempio: Dant. Rim. 191: Se le mie rime avran difetto, Ch'entreran nella loda di costei, Di ciò si biasmi il debole intelletto.
Esempio: Tass. Lett. 3, 20: Io non ho così debil memoria, che mi scordi così tosto de gli oblighi e de' favori ricevuti.
Definiz: § VIII. Detto di vegetabile, vale Che ha poco vigore, Stentato. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 147: Nel grasso campo [poni] quelle [viti] che son deboli o vero infermicce.
Definiz: § IX. Detto di cosa, vale Di poca consistenza, Non sufficiente a reggere, a sostenere, a resistere, e simili; usato anche in locuz. figur. ‒
Esempio: Petr. Rim. 1, 45: Si è debile il filo, a cui s'attene La gravosa mia vita.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 21: Perchè sei parte inerme? Io già non lodo Che vada [a combattere] con sì debili difese.
Esempio: E Tass. Gerus. 11, 85: Da quella Parte che volse [la torre guerresca] all'impeto de' sassi, Frange due rote debili, sicch'ella Ruinosa pendendo arresta i passi.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 220: Argini deboli ad una corrente di tal declivo.
Esempio: Red. Osserv. Vip. 21: Debol e cadente fondamento è questo (qui in locuz. figur.).
Definiz: § X. Figuratam. Misero, Meschino, Scarso, ed altresì Di poco conto, Di poco pregio. ‒
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 96: Sono cosa debole, e mal composti (parla di un dono di dolci).
Esempio: Cecch. Comm. ined. 263: Scacchia mio, in fatti e' non si può più vivere. S. Sì, per chi ha assai brigata e piccola, E senz'entrate e con guadagni deboli, Com'io.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 294: Una grand'insalata suol principio Essere spesso d'una cena debole.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 296: Perchè burlomi Di lui talvolta, l'ha per male, e dammene Certe sua canatelle così deboli, Per non mi far crucciare.
Definiz: § XI. Per Che fa poca impressione in alcuno dei sensi, Che viene ad esso in un modo languido e appena percettibile, detto tanto di cosa, quanto di colore, suono, voce, e simili. ‒
Esempio: Dant. Parad. 3: Quali per vetri trasparenti e tersi.... Tornan de' nostri visi le postille Debili sì, che perla in bianca fronte Non vien men tosto alle nostre pupille, Tali ec.
Definiz: § XII. Detto di percussione, colpo e simili, vale Che fa poco effetto. ‒
Esempio: Vinc. Mot. Mis. acq. 299: Quella percussione sarà più debole, la quale è causata infra angoli più diversi.
Definiz: § XIII. Detto di moto, ovvero di vento, aura, corrente, pioggia, e simili, vale Lento, Senza impeto, e simili. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 4, 19: Di tant'opra a noi sì lunge Debil aura di fama appena giunge (qui figuratam.).
Esempio: Castell. Acq. corr. 10: Osservasi ancora, che mentre il fiume principale è basso, sopravenendo una ancorchè debole pioggia, fa subito notabile crescimento.
Definiz: § XIV. Detto di lume, luce e simili, ovvero di colore, vale Poco vivo, Languido, Smorto. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 14, 37: Debile e incerta luce ivi si scerne.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 16: I Bagnetti,... ultimati posteriormente, hanno il colore più o meno debole, secondo che più o meno recente è stata in essi l'ammissione dell'acqua.
Definiz: § XV. Detto di vino od altro liquore, vale Che ha poca parte spiritosa, poco corpo; Leggiero.
Definiz: § XVI. Vale anche Poco attivo, Poco efficace, e simili detto di qualsivoglia cosa. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 19, 20: Già nelle sceme forze il furor langue, Sì come fiamma in debili alimenti.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 437: Notate appresso, che in una piccola calamita questo polo australe e più valoroso dell'altro, diventa più debole qualunque volta e' deva sostenere il ferro alla presenza del polo boreale di un'altra calamita assai maggiore.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 231: Ma le tavole [de' diamanti] son così deboli e fiacche in attrarre, che talora paiono affatto prive di virtù.
Definiz: § XVII. E detto di qualsivoglia cosa morale, di argomenti, ragioni e simili, Che ha poco valore, Che manca di forza, virtù, possanza, efficacia, Che poco conclude, e simili. ‒
Esempio: Dant. Conv. 287: Quella [autorità del Filosofo] sanza questa [autorità Imperiale] è pericolosa; e questa sanza quella è quasi debile, non per sè, ma per la disordinanza della gente.
Esempio: Panzier. Tratt. 67: Quando [le cagioni dell'amistadi] sono debili e inutili, l'amistadi non possono esser forti e fruttuose.
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 16: Le teste di alcuni giudici si muovono talvolta a giudicar più in una maniera che in un'altra, mossi non già dalle sode ma dalle più deboli ragioni recate dall'avvocato.
Definiz: § XVIII. Detto di persona, significa Che poco sa o vale in una qualche disciplina, arte e simili. ‒
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 93: Non fu mai architetto, per debole ch'e' si fusse, che non sapesse non esser possibile alzare un edifizio di quel sesto.
Definiz: § XIX. Detto delle opere dell'ingegno, vale Di poco pregio, Di poco conto, e simili.
Definiz: § XX. E detto di stile, eloquenza, e simili, vale Privo di energia, Snervato, e simili. ‒
Esempio: Dav. Tac. 2, 301: Se gli oratori non veggono da poter, quasi liberi e sciolti, correre il lor campo, debole e fiacca ne diviene l'eloquenza.
Definiz: § XXI. Detto di luogo, castello, o simile, vale Poco fortificato. ‒
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 40 t.: Trovamo da una parte della detta terra, nella quale non è compiuto il muro, esser debole.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 237: E' si faceva bastioni e terrati, e altri ripari alli luoghi più deboli.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 38: Tutte le genti all'ordine ristrinse. Lascionne parte in qualche debol loco: Adosso il resto ai Saracini spinse.
Definiz: § XXII. Detto di terra o terreno, vale Che ha poca forza produttiva, Non grasso. ‒
Esempio: Soder. Cult. Ort. 42: Nel magro ancora e debole [terreno] viene [l'avena], sebbene in questi la non profitta tanto a moltiplicare.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 155: Bramando [il lupino], di sua natura, la terra debole, leggiera e rossa.
Definiz: § XXIII. Detto di doratura, o altro simile lavoro, vale Che è fatta con poco oro, Molto sottile o, com'oggi dicesi, Leggiero. ‒
Esempio: Cellin. Pros. 149: Il primo colore per i deboli dorati: Si piglia tanto zolfo, ec.
Esempio: E Cellin. Pros. Oref. 101: Il primo colore, che si usa per colorire le dorature deboli; chè così nell'arte si chiamano quelle dorature dove è più o manco oro, ec.
Definiz: § XXIV. Debile trovasi detto, con maniera latina, per Storpio, Mutilato di qualche membro, e simile. ‒
Esempio: S. Ag. C. D. 9, 45: Meglio t'è d'entrare debile in vita eterna, che con due mani nel fuoco eternale.
Definiz: § XXV. Debole a una cosa, detto di persona, vale Che scarseggia di essa, Che n'è mal provveduto. ‒
Esempio: Pitt. B. Cron. 29: Stetti a Parigi molto debole a danari.
Definiz: § XXVI. Sesso debole, dicesi il Sesso femminile, Le donne. ‒
Esempio: Ar. Rim. 1, 130: Italia il giogo ricusar non vale, Che al collo l'han non pur gli uomini messo, Ma per più scorno ancora il debil sesso.
Esempio: Pindem. Poes. 331: Non men che al forte, L'errante vita al debil sesso aggrada.
Definiz: § XXVII. In forza di Sost. Persona debole, che poco può, che ha poche forze, per farsi valere, ovvero Che ha piccole sostanze, e simili. ‒
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 420: Èssi messo in ordine di belle feste per onorargli, e una grande ispesa si dice che fia questa; che assa' gente se ne duole: el male andrà pure sopra' più deboli, chè gli altri s'aiuteranno collo sgravo.
Esempio: Segner. Mann. giugn. 3, 1: Questa, rispetto a quella, è di peso soffribile ancora a i deboli.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 308: Voi siete il sovrano per proteggere i deboli, e la vita di un uomo non tanto è vostra, quanto di tutto il restante de' vostri sudditi.
Definiz: § XXVIII. Trovasi detto anche, con maniera latina, per Uomo infermo, malato. ‒
Esempio: Belc. F. Pros. 5, 124: Prese il vecchio uno debile, dicendo in sè medesimo: se questo morrà, io andrò di nuovo in Egitto, e piglieronne uno altro.
Esempio: E Belc. F. Pros. appr.: Sedeva il vecchio al sole confortando e curando quello debile, il quale per la moltitudine delle piaghe era molto attrito e consunto.
Definiz: § XXIX. Debole, dicesi anche per Difettuzzo abituale di una persona, Ciò in cui suol peccare facilmente; ed oggi adoperasi più spesso nel numero singolare. ‒
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 708: Nel quale venne a mancargli un amico provato nell'una e nell'altra fortuna, e un soldato bravo senza i deboli di fanfarone, e cauto senza quegli di freddo.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 35: La sordida lusinga e la vile compiacenza e la lode insino degli altrui deboli e difetti, è una maschera d'amicizia, ec.
Esempio: Nell. Iac. Gelos. 1, 5: Il sospetto è stato sempre il suo debole.
Esempio: Bottar. Lez. Decam. 1, 22: Ma questa libertà di discoprire gli occulti falli e i deboli tutti degli uomini, non essendo accompagnata dal vero, non era d'insegnamento veruno.
Esempio: Giust. Vers. 29: Adesso in circolo Diamo un'occhiata, Tastando il debole Della brigata.
Definiz: § XXX. E dicesi anche per Ciò in cui alcuno men vale, od in cui suole facilmente errare. ‒
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 509: Non fu primo pregio delle opere sue l'invenzione: e come quegli che ben conobbe in questa parte il suo debole, non recusò di valersi talvolta dell'idee di altri insigni maestri.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 61: Pietro da Cortona,... conoscendo il suo forte e il suo debole, sapeva quel ch'egli era capace di fare e non fare.
Definiz: § XXXI. Ed altresì dicesi di cosa, od anche di persona, a cui uno sia troppo inclinato, o per cui abbia troppa predilezione.
Definiz: § XXXII. Usasi anche a significare La parte debole, meno resistente o consistente, di una cosa; e figuratam. applicasi a ragione, argomento, e simili.