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1) Dizion. 5° Ed. .
FATO.
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» FATO.
FATO.
Definiz: Sost. masc. che nel plur. fa, ma oggi solo poeticam., anche FATA di gen. femm. Ordine immutabile di cause, donde dipende, come da legge suprema, il necessario succedere degli eventi; il quale i Pagani concepivano siccome una Divinità che sovrastasse a tutto, anche agli Dei. E com'essi in ambedue questi sensi dicevano indifferentemente e Fato e Fati, così noi pure diciamo e in quelli e negli altri che ha la parola: la quale poi si usa più specialmente nel linguaggio filosofico o nel poetico.
Dal lat. fatum. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 169: Dicendo che significasse la grande ira delli Dei, o vero che domandasse l'ordine de' Fati. E costui, confortando Enea, comincia a parlare queste voci: O nato della Dea, dove li fati ci traggono e ci ritraggono, seguiamo.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 213: Volgere in questo modo l'ordine del fato.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 259: Ovvero ad inganno, ovvero che così li fati volesseno.
Esempio: Poliz. Rim. C. 106: Costui vien contro le legge de' fati, Che non mandan qua giù carne non morta.
Esempio: Gell. Lettur. 4, 235: I Gentili, che camminavan solo col lume naturale, non potendo venire con quello in cognizione di cagion superiore e più alta, dissero che il fato era la disposizione de' cieli e delle stelle. E riducendo ogni cosa a i loro influssi, dissero che il fato, cioè il cielo, governava e moveva tutto, insino a la volontà de l'uomo.
Esempio: Varch. Stor. 1, 34: Si trovò chi.... scrisse, che delle cose che si facevano, alcune si facevano necessariamente dal fato, alcune.... contingentemente da gli uomini, e alcune temerariamente dal caso.
Esempio: E Varch. Sen. Benef. 87: Non essendo altro il fato, che l'ordine delle cagioni appiccate l'una a l'altra, egli (Dio) è la prima delle cagioni, dalla quale l'altre dipendono tutte.
Esempio: Car. Eneid. 8, 583: Or per imperio espresso E de' Fati e di Giove egli nel Lazio E tra' Rutuli è fermo.
Esempio: Tass. Lett. 2, 153: Ordine di cause necessarie,... il fato da gli Stoici fu diffinito.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 61: Quella misera consorte e sorella di Giove non potè resistere al destino, mentre ancora L'istesso Giove è sottoposto al fato. Contuttociò i Romani non tanto onorarono i Fati,... quanto ec.
Esempio: Leopard. Poes. 51: Aure soavi L'empio fato interdice All'umana virtude, Nè pura in gracil petto alma si chiude.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 123: Nel mio sangue il fato Tutto confuse: i più soavi nomi Son orrori per me (Polinice).
Esempio: Capp. Longob. 143: Nè tu vi rinvieni (nel poema de' Nibelungi) non che l'idea d'una moral legge, nemmeno del fato.
Definiz: § I. Per similit. e in più largo significato, per Necessità suprema e ineluttabile delle cose, ovvero Potenza misteriosa e irresistibile che le governi. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 41: O mia stella, o fortuna, o fato, o morte, O per me sempre dolce giorno e crudo, Come m'avete in basso stato messo!
Esempio: Tass. Gerus. 2, 69: T'esorteranno a seguitar la strada, Che t'è dal fato largamente aperta.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 70: E sia giudice il caso; Anzi giudice Dio, delle cui voglie Ministra e serva è la fortuna e 'l fato.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 80: Oh fidanza gentil! chi Dio ben cole, L'aria sgombrar d'ogni mortale oltraggio, Cangiare alle stagioni ordine e stato, Vincer la rabbia delle stelle e 'l fato!
Esempio: Rucell. Or. Dial. 5, 15, 166: Il fato violento, presupposto dagli Stoici, il chiama Seneca necessitatem rerum omnium actionumque, quam nulla vis rumpat.
Esempio: Metast. Dramm. 8, 191: Ah prence amato, Volan gl'istanti; il Re m'attende. Ah cedi Al padre, al fato, al mio dolor.
Esempio: Mont. Poes. 1, 131: Dunque fu di natura ordine e fato, Che di là donde il bene ne deriva, Del mal pur anco scaturir dovesse La torbida sorgente?
Esempio: Pindem. Poes. 94: Contese amiche ed innocenti gare, Soavi cure, ameni studj e cari, Voi balsamo versate in quelle piaghe, Che del fato la man ci aprì nel core.
Esempio: Niccol. Strozz. 3, 1: Un fato invitto Mi richiama fra l'armi, a far l'estremo Esperimento della mia fortuna, ec.
Definiz: § II. Per noi, in quanto si concepisca come alcun che di sovrumano, vale Disposizione della divina Provvidenza, Occulto ordinamento di Dio: sebbene talvolta si usi, per lo più in linguaggio figurato e poeticam., nel senso antico e pagano. Più comunemente Destino. –
Esempio: Dant. Inf. 9: Che giova nelle fata dar di cozzo?
Esempio: E Dant. Inf. 21: Credi tu, Malacoda, qui vedermi Esser venuto,... Securo già da tutti i vostri schermi, Senza voler divino e fato destro?
Esempio: E Dant. Purg. 30: L'alto fato di Dio sarebbe rotto, Se ec.
Esempio: S. Ag. C. D. 2, 198: La qual providenzia se alcuno però la chiama fato, perchè chiama la volontà e la podestà di Dio per nome del fato, tenga la sentenzia e ammendi il parlare.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 1, 442: Fato non è altro, che disposizione della divina mente intorno alle cose presenti e future.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 154: Non impedir l'andar suo, che è conceduto dal fato.
Esempio: Gell. Lettur. 4, 235: Fato, secondo la verità cristiana, non è altro, come si trae da Boezio,... che una disposizione data da Dio a le cause seconde, mediante la quale la divina Providenza ordina ed eseguisce tutto quel che ella ha previsto e deliberato.
Esempio: Varch. Boez. 136: Il fato è una disposizione la quale sta congiunta ed appiccata alle cose mobili e temporali, mediante la quale la Providenza ciascuna cosa con debiti ordini lega ed annoda, perchè la Provvidenza tutte le cose egualmente, ancora che diverse, ancora che infinite, abbraccia e comprende: ma il fato tutte le cose, particolarmente a una a una divise in luoghi, forme e tempi, dispone e muove; in guisa che questo spiegamento dell'ordine temporale, adunato nella veduta della mente divina, è provvidenza, ed il medesimo ragunamento, ordinato e spiegato in tempo, si chiama Fato.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 1: Ma il gran mostro infernal, che.... cozzar contra 'l fato e i gran decreti Svolger non può dell'immutabil mente, ec.
Esempio: Serdon. Gal. Marz. 277: Fato: il qual nome è abborrito dalla Chiesa, tuttochè s'appruovi il significato quando si pone per cosa mutabile.... Il modo di parlare ecclesiastico lo prende per la sentenzia di Dio, che è mutabile, come apparve ne' Niniviti; ma il fato che non si può sfuggire.... nella Scrittura sacra è nomato il consiglio di Dio, che non si varia a patto veruno.
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 1, 17: O verso me de' falli miei sdegnato, A tanta gloria non mi chiama il fato.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 5, 15, 156: Il fato confesso che è il volere divino, cioè l'esecuzione della Divina Providenza; e tutte le cose per tal ragione fatali dir si possono.
Esempio: E Rucell. Or. Dial. 5, 15, 161: Tutte le cose che si fanno, fannosi per divino volere; e questo il fato si è, cioè, decreto infallibile di quanto ab eterno e' dispose, ma dagli uomini per lo libero volere le cose si determinano.
Definiz: § III. E per Ordine necessario di vicende o cagioni naturali al quale alcuno è sottoposto, senza partecipazione della propria volontà; Destino, Sorte. E in tal senso costruiscesi spesso con un adiettivo possessivo, o con la prep. Di indicante questa relazione. –
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 240: Però che quella non periva per fato nè per meritata morte.
Esempio: Petr. Rim. 1, 169: Son dilungato Dagli occhi, ov'era (i' non so per qual fato) Riposto il guidardon d'ogni mia fede.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 314: Pretore, i miei fati mi traggono a dover solvere la dura quistion di costoro: e non so quale Iddio dentro mi stimola ed infesta a doverti il mio peccato manifestare.
Esempio: Cell. G. Cas. fort. volg. 87: Chiunque perviene all'ultimo del suo fato, quegli muore vecchio, ec.
Esempio: S. Greg. Omel. 1, 154: Quando il Signore nacque in carne, apparì nuova stella, e pensano che quella stella, che apparì, fosse suo fato. Ma.... non fu la stella fato del fanciullo; ma piuttosto quel fanciullo, che apparve, fu fato della stella.
Esempio: Bemb. Stor. 60 t.: Picciolo spazio quivi dimorati, non so per qual fato, tornarono adietro.... Alla fine, in quelli tre dì che seguirono, avendo i Turchi fatto vela,... M. Antonio ordinò la sua armata, e perseguitatigli, potendogli col suo vento assalire, per cagione del medesimo fato, come eziandio in quel punto fu creduto, si ritenne.
Esempio: Car. Eneid. 3, 781: Di fato in fato, Di mare in mar, tapini andrem cercando Quel che voi possedete.
Esempio: Cellin. Vit. 368: Ma può essere stato un mio cattivo fato, o ria fortuna, la quale m'ha voluto fare indegno di servire il più maraviglioso Principe.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 57: Va sempre assisa al caro fianco, e pende Da un fato solo l'una e l'altra vita.
Esempio: E Tass. Gerus. 2, 53: Avventuroso Ben veramente fu d'Olindo il fato.
Esempio: E Tass. Lett. 1, 130: Nè so per qual fato o per qual arte avvenga, che le lettere che scrivo a Vostra Signoria si smarriscano, nè si smarriscano l'altre, ec.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 5, 15, 165: Il fato naturale chiamano quell'ordine delle naturali cagioni, le quali, senza impedimento ch'elle abbiano, per lor forza e natura, producono mai sempre un certo e medesimo effetto.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 316: Il nostro fato, dove che egli ci tragga, è da seguire con animo forte e grande.
Esempio: Manz. Poes. 105: Tal della mesta, immobile Era quaggiuso il fato: Sempre un obblio di chiedere Che le saria negato; E al Dio de' santi ascendere, Santa del suo patir.
Definiz: § IV. Ed in questo medesimo senso, considerato dagli antichi siccome Divinità, o Principio soprannaturale, onde sono regolate le cose umane mediante gl'influssi celesti. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 39: Come accusando il gran Motor, che l'abbia Tutti inclinati nel suo danno i fati.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 162: Se pur ad aiutarti i duri fati Avessi avuti e tutto il cielo avverso, Gli ultimi baci almeno io t'avrei dati.
Esempio: Benc. Pimandr. Mercur. 4: Il quale certamente Dio di fuoco e maestà di spirito, fabbricò dipoi sette governatori, li quali con li cerchj abbracciano il sensibile mondo; e la loro disposizione si chiama Fato.
Esempio: Bart. C. Opusc. Albert. 4: Comesse [Giove] allo dio Fato la cura del volgere gli orbi celesti, e la somma potestà de' fuochi a procurare e governare le cose di tutti, ec.
Esempio: E Bart. C. Opusc. Albert. 6: Tu dunque hai dato al fato tanta forza e tanta potestà del governare le cose, congiunta con tanta volubilità, che se sempre i motori delli orbi, come hanno incominciato a desiderar e a poter far cose nuove, non resteranno, ec.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 5, 15, 164: Di più maniere vogliono alcuni che sia il fato: matematico, naturale, violente e vero. Il primo, che annodi tutte le azioni e tutti gli eventi sotto la forza e aspetti delle stelle; e Mercurio Trimegisto e Platone nel Timeo, inclinando a ciò, par che dichino amendue la Providenza essere una perfetta e assoluta ragione di Dio, cui due facultà congiunte sono: prima la necessità, e poi il fato il quale serva e dependa dalla Providenza insieme e dalla necessità.
Esempio: E Rucell. Or. Dial. 5, 15, 165: Al quale fato servono poscia gli influssi celesti e delli astri, dalla cui potenza e virtù niuno si puote avere l'occhio, perchè niuno può sfuggire la forza del fato: ma se queste stelle e influssi abbian ministero dal fato, ciò nè affermare si puote nè negare.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 444: Le stelle indarno, indarno accusa il fato, Chi del proprio suo mal fabbro diventa.
Definiz: § V. Pure per Destino, Sorte, detto, per estensione, di nazione, popolo, stato, secolo, e simili. –
Esempio: Car. Eneid. 7, 437: Ah, disse [Giunone], a me pur troppo Nimica razza! ah troppo a' Fati miei Fati de' Frigii avversi!
Esempio: Tass. Gerus. 2, 22: Così al pubblico fato il capo altero Offerse, e 'l volse in sè sola raccorre.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 70: Ecco... Acarino, Ch'all'italico onor campion succede. Cedeva a i fati, e non agli Unni, Altino; Poi riparava in più secura sede, ec.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 5, 15, 160: Da' fati nascono e stabilisconsi, pe' lor fati capovoltansi, i regni.
Esempio: Manz. Poes. 45: In questa guerra è il fato Del regno. I. E il nostro. E. E inerti ad aspettarlo Staremci?
Esempio: E Manz. Poes. 858: Ei si nomò. Due secoli, L'un contro l'altro armato, Sommessi a lui si volsero, Come aspettando il fato: Ei fe' silenzio, ed arbitro S'assise in mezzo a lor.
Esempio: Capp. Econ. 361: La sovranità del municipio, antica proprietà nostra, principio forse incancellabile d'ogni grandezza d'Italia e d'ogni suo fato.
Definiz: § VI. In particolare, e per lo più con qualche adiettivo, prendesi poeticam. per Destino estremo, Fine, Morte. –
Esempio: Sannazz. Arcad. 37: Pianser le sante Dive La tua spietata morte,... E 'l sol più giorni non mostrò suoi raggi: Tanto dolse a ciascun l'acerbo fato.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 89: Queste, perchè più in lungo si traesse De' duo fratelli il doloroso fato, Che in Francia par ch'in breve esser dovesse, Con loro Orrilo avean quivi azzuffato, Con speme di tenerli tanto a bada, Che la trista influenzia se ne vada.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 34: Duolmi il tuo fato; Il mio non già, poi ch'io ti moro allato.
Esempio: E Mont. Poes. 1, 52: Dopo il fato d'Argia, tutto lasciossi A sua tristezza in preda Aristodemo.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 180: Generoso mortal, che al fato estremo Mi togli, ec.
Esempio: Pindem. Poes. 18: D'amico o di congiunto Nell'imbianchito crine, Nel viso trasformato Non legge il proprio fato, Non legge il proprio fine.
Esempio: Leopard. Poes. 54: Così l'eterna Roma, In duri ozj sepolta, Femmineo fato avviva un'altra volta.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 30: La mia fortuna è diventata troppa.... Il detto di Solone io mi richiamo, E il fato di Policrate di Samo.
Definiz: § VII. A fato, e A fata, maniere avverbiali che valevano Come vuole il fato o Come vogliono i fati, Come Dio vuole; che oggi diciamo A sorte, A caso, Alla ventura. E per maggior efficacia, si disse anche A fato e a fortuna. –
Esempio: Cavalc. Specch. Pecc. 76: Avvegnachè spesse volte molti individui, massimamente certe femmine maledette, parlino a fato, dicendo: così fia, e così è.
Esempio: Pataff. 3: Per via s'acconcia soma, a fare a fato.
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 186: Le rombole e i mazzafrusti si gittavano con empito di tutte le loro posse, mescolatamente, a fato e a fortuna.
Esempio: Varch. Ercol. 123: Favellare a caso, o a casaccio, o a fata, o al bacchio, o a vanvera,... è dirla come ella viene, e non pensare a quello che si favella.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 161: Pur mi son risoluto a dire, in favellando a fata, che ec.
Definiz: § VIII. Avere checchessia in fato, o Essere checchessia il fato di alcuno, o Dare il cielo ad alcuno in fato, sono maniere che valgono Essere destinato che colui abbia, faccia, o simili, quella data cosa. –
Esempio: S. Ag. C. D. 8, 98: Li quali non ebbono per fato di conoscere Dio, nè di ricever doni dalli iddii.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 63: Tu, cui concesse il cielo, e dielti in fato, Voler il giusto, e poter ciò che vuoi, ec.
Esempio: Pindem. Poes. 6: Ma tutto de' tuoi giorni era il gran fato Seguir la tua giovine maga, e meno Curar la vita, che lo starle a lato, ec.
Definiz: § IX. Cedere al fato, o Concedere, al fato, con maniera latina e propria dell'uso poetico, vale Morire. –
Esempio: Tass. Gerus. 4, 44: Il mio genitor, cedendo al fato, Forse con lei si ricongiunse in cielo.
Esempio: Metast. Dramm. 8, 67: La madre tua... cedendo al fato, Signor di lei tu rimanesti.
Esempio: Leopard. Poes. 108: Ma se tu vivi, o misero, Se non concedi al fato, ec. (qui figuratam., parlando al proprio cuore).
Definiz: § X. Chi muta lato muta fato; Proverbio il quale significa che col mutare paese, per lo più si avvantaggiano le proprie condizioni. Oggi, Chi muta lato muta stato. –
Esempio: Pataff. 10: Chi muta lato, disse, muta fato.