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Dizion. 4° Ed. .
OCCHIO.
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pag.379
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OCCHIO.
Definiz: | Voce e per la nobiltà della significanza, e per la varietà delle maniere, in che si adopera, frequentissima
nell'uso; onde a maggior comodità, come si è fatto in altre simili, se ne trarran fuori distintamente i significati, e
ordinatamente molte locuzioni, e proverbj. |
Definiz: | OCCHIO. Parte nobilissima dell'animale, Strumento della vista. Lat. oculus. Gr.
ὀφθαλμός,
ὄμμα. |
Esempio: | But. Purg. 25. 1. Non vide, che nel corpo umano fosse nessuno organo deputato
propriamente all'intelletto, come ec. li occhi a vedere. |
Esempio: | E But. Purg. altrove: L'occhio è strumento, per lo quale
l'animal vede. |
Esempio: | Bocc. nov. 4. 5. Ad un picciolo pertugio puose l'occhio, e vide apertissimamente
l'Abate stare ad ascoltarlo. |
Esempio: | E Bocc.nov. 7. 12. E ad infiniti ribaldi con l'occhio me l'ho
veduto straziare. |
Esempio: | E Bocc. nov. 25. 11. Veggendo alcun lampeggiar d'occhi di lei
verso di lui alcuna volta. |
Esempio: | Ninf. Fies. 198. Pure alla fine già verso al mattino Il sonno vinse gli occhi
dell'amante. |
Esempio: | Nov. ant. 55. 1. Quel donzello gli fece la fica quasi infino all'occhio.
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Esempio: | Petr. canz. 28. 4. Ove fra 'l bianco, e l'aureo colore Sempre mi mostra quel, che
mai non vide Occhio mortal, ch'io creda, altro che 'l mio. |
Esempio: | Bemb. Asol. 1. 56. Perciocchè mille fiate addiviene, che una paroletta, un
sorriso, un muover d'occhio con maravigliosa forza ci pigliano gli animi. |
Definiz: | §. I. Per similit. La più cara cosa, che l'uomo abbia. Lat. oculus, ocellus.
Gr. ὄμμα,
ὀφθαλμός. |
Esempio: | Bocc. nov. 79. 13. Elle non hanno altro occhio in capo, che noi. |
Esempio: | Pecor. g. 4. nov. 2. Io soleva esser uno degli occhi del capo vostro.
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Esempio: | Tac. Dav. ann. 2. 53. Prese una Martina maliarda famosa in quella Città, l'occhio
di Plancina, e mandolla a Roma (il Lat. ha Plancinae percaram)
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Definiz: | §. II. Per Vista, Sguardo, Riguardo. Lat. obtutus, prospectus. |
Esempio: | Bocc. introd. 44. Nè prima esse agli occhi corsero di costoro, che costoro furono
da esse veduti. |
Esempio: | E Bocc. nov. 16. 6. Gli occhi infra 'l mare sospinse, e vide
la galéa. |
Esempio: | Sagg. nat. esp. 152. Riaguardando con occhio continuo l'acqua della palla.
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Definiz: | §. III. Per Presenza. Lat. in oculis, ob oculos. Gr. ἐν ὀφθαλμοῖς.
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Esempio: | M. V. 10. 52. E 'l famiglio fu preso, e negli occhi de' nimici impiccato a' merli
delle mura della città. |
Definiz: | §. IV. Per metaf. Volontà, Affetto, Intelletto, o simili. Lat. oculus. Gr.
ὄμμα. |
Esempio: | Dant. Par. 6. Con occhio chiaro, e con affetto puro. |
Esempio: | E Dan. Par. 10. Or se tu l'occhio della mente trani ec.
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Esempio: | E Dan. Par. 16. Che già per barattar ha l'occhio aguzzo.
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Esempio: | Bocc. nov. 77. 61. Il quale io priego, che con giusti occhi questa tua operazion
riguardi. |
Esempio: | E Bocc. concl. 3. Se con ragionevole occhio da intendente
persona fien riguardate, assai aperto sarà conosciuto ec. |
Definiz: | §. V. Per Quella parte dell'albero, per la quale e' rampolla, altrimenti detta Gemma. Lat.
gemma. Gr. ὀφθαλμός. |
Esempio: | Amet. 47. Insegnommi, come, ed in che tempo gli occhi d'uno albero nelle tenere
cortecce dell'altro pigliassero forze. |
Esempio: | Pallad. Se il cavatore vedrà, quando caverà, gli occhi della vite aperti,
accecherassi la speranza di grande vendemmia. |
Esempio: | Cr. 4. 16. 2. Se l'aperto occhio della vite vedrà il cavatore, accecherassi grande
speranza della vendemmia. |
Esempio: | Alam. Colt. 1. 10. Può due gemmi lasciar tagliati in modo, Che 'l second'occhio si
ritenga appena. |
Esempio: | Ricett. Fior. 45. Lagrima, che distilli ne' dì caniculari da' frassini, dagli
orni, dal tronco, da' rami grossi, e piccoli, dagli occhi, che mandano fuori il picciuolo ec.
|
Definiz: | §. VI. Occhio per Finestra tonda, che per lo più si usa nelle chiese. |
Definiz: | §. VII. Per Parte della briglia, cioè quel Buco, che è nella guardia, dove entrano i portamorsi. |
Definiz: | §. VIII. A cald'occhi, posto avverbialm. co' verbi Piagnere, Dolersi, o simili, vale
Dirottamente, Grandemente, Con molta passione, Ferventemente. Lat. vehementer. Gr.
σφόδρα. |
Esempio: | Fir. As. 113. Con ogni loro sforzo e' ne menarono una sola verginella, la quale
piangendo a cald'occhi, e stracciandosi le ricche veste ec. dava indizio d'essere una delle prime fanciulle di quelle
contrade. |
Esempio: | E disc. an. 41. Postosele in ginocchioni a' piedi, piangendo a
cald'occhi, le chiese perdono del suo fallo. |
Esempio: | Alleg. 152. Conosco ben chi stette lor sotto poco, malvolentieri, e di rado, e se
ne duol con tutto ciò a cald'occhi. |
Definiz: | §. IX. A chius'occhi, posto avverbialm. Senza considerazione, Alla cieca. Lat.
inconsulto. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 4. 37. Sogliono i Re donare alcuna volta, e massimamente nelle
guerre, molte cose a chius'occhi. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 4. 113. E faccian, che le lor mazze non muffino, Ma tra' barbari
menino a chius'occhi. |
Esempio: | Cecch. Inc. 3. 3. Entrare in questo incantesimo a chius'occhi.
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Definiz: | §. X. Andare a chius'occhi, vale Andare liberamente, o senza pensiero d'intoppo, e di opposizione.
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Definiz: | §. XI. Passare a chius'occhi checchessia, vale Non ne far conto. |
Esempio: | M. V. 10. 35. Per la negligenzia de' rettori, che passano il vizio a chius'occhi.
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Esempio: | E M. V. 11. 77. I quali per non ricominciare guerra, passarono
la vergogna a chius'occhi. |
Definiz: | §. XII. Aguzzare gli occhi, vale Sforzarsi per vedere. Lat. aciem
acuere. Gr. ὀξυδερκεῖν. |
Esempio: | Sagg. nat. esp. 5. Non richiedendo altro l'adoperarla così chiara, e limpida,
che aguzzare un poco più gli occhi per riguardarla. |
Definiz: | §. XIII. A occhi aperti, posto avverbialm. vale Cogli occhi non coperti dalle
palpebre. |
Definiz: | §. XIV. E figuratam. vale Con considerazione, Con vigilanza, Accuratamente. Lat. caute. |
Esempio: | Libr. cur. malatt. Fa di mestiere, che il medico sempre sia a occhi aperti
vigilantissimo osservatore. |
Definiz: | §. XV. A occhi veggenti, posto avverbialm. In presenza, Alla scoperta. Lat.
coram, palam. Gr. ἀναφανδόν. |
Esempio: | Burch. 1. 129. E poi a' miei occhi veggenti Sputò fuor dell'elmetto quattro denti.
|
Definiz: | §. XVI. A occhio, posto avverbialm. Senza altra misura, che della considerazione
oculare. Lat. visu tenus. Gr. πρὸς
ὄψιν. |
Esempio: | Gal. Gall. 224. Notai tali interstizj colle semplici relazioni al diametro del
corpo di Giove prese, come diciamo, a occhio. |
Definiz: | §. XVII. Annestare a occhio; termine di agricoltura, e vale Annestare un'albero, o ramo, con
inserirvi occhio di diversa pianta. Lat. inoculare. Gr. ἐνοφθαλμίζειν.
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Esempio: | Dav. Colt. 155. Annestasi la vite ec. i modi son quattro, a propaggine, a
capogatto, a marza, a occhio. |
Esempio: | E Dav. Colt. 156. A occhio s'annestano le viti, come i frutti
a scudicciuolo. |
Definiz: | §. XVIII. A occhio, e croce, posto avverbialm. Alla grossa, Senza minuta
considerazione. Lat. incuriose, crassius. Gr. προπετῶς,
παχειμερέστερον.
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Esempio: | Buon. Fier. 4. 5. 20. Calculata A occhio, e croce la valuta loro Ve ne farò poi la
distribuzione ec. Che similmente a occhio, e croce spesso Valutate anche voi le mercanzíe. |
Definiz: | §. XIX. Aprire gli occhi, vale Cominciare a servirsi dell'organo della vista. |
Definiz: | §. XX. Aprire gli occhi, Stare cogli occhi aperti, Tenere gli occhi aperti, o
simili, figuratam. si dicono dell'Usare attenzione, Por mente, Star vigilante. Lat. cavere,
vigilare. Gr. εὑλαβεῖσθαι. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 20. 28. Il cavalier di lui molto più esperto Voltava intorno, e
tenea l'occhio aperto. |
Esempio: | E Ber. Orl. 2. 6. 26. Sicchè, Namo mio caro, intendi bene,
Tenere aperti gli occhi ti conviene. |
Definiz: | §. XXI. Aprire gli occhi ad alcuno, vale Farlo ravvedere, Farlo accorto. Lat.
cautum reddere. |
Esempio: | Bocc. nov. 13. 5. Aperse loro gli occhi la povertà, li quali la ricchezza avea
tenuti chiusi. |
Definiz: | §. XXII. I mucini hanno aperto gli occhi, proverb. solito dirsi di Chi è accorto, e non si lascia
aggirare, o ingannare. |
Esempio: | Lasc. Par. 5. 2. Voi siete in Firenze, vi ricordo, dove i mucini hanno aperto gli
occhi. |
Definiz: | §. XXIII. A quattr'occhi, posto avverbialm. Da solo a solo. Lat. remotis
arbitris. Gr. καταμόνας. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 9. Messer Lapo, mandatene Riposo Su in casa a far da cena, ch'i'
ho bisogno Di parlarvi a quattr'occhi. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 4. 103. I prod'uomini consultano come, e dove potergli far dire
tali cose a quattr'occhi. |
Esempio: | Malm. 4. 42. Vedendo, ch'ei lasciò, sendo a quattr'occhi, La forma delle botte, e
de' ranocchi. |
Definiz: | §. XXIV. Avere occhio, o buon occhio, vale Esser di bella apparenza. |
Esempio: | Fir. As. 237. Eglino per tre dì ci diedero molto ben da mangiare, acciocchè
rifacendoci pure un poco, noi avessimo miglior occhio in sul mercato. |
Definiz: | §. XXV. Aver l'occhio a checchessia, vale Applicarvi con attenzione, Badarvi bene. Lat.
prospicere. Gr. προορᾷν. |
Esempio: | Salv. Granch. 3. 2. Balia, e' bisogna, per dirti, che a questo Tu ci abbi l'occhio
tu. |
Esempio: | Libr. Son. 126. Abbi l'occhio, e sta' desto, Ch'e' non ti desse qualche vino
strano. |
Esempio: | Fir. Luc. 2. 1. E se mai fu da aversi l'occhio, è testè in questa terra.
|
Esempio: | Fir. As. 39. Abbiti l'occhio, guardati diligentissimamente dalle cattive arti, e
false lusinghe di quella Bertella moglie di quel Petronio, in casa di chi tu alloggi. |
Definiz: | §. XXVI. Aver l'occhio addosso ad alcuno, vale Stare attento a ciò, che alcuno faccia. Lat.
oculos ab aliquo non dimovere. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 4. 28. In fine avuti io t'ho sì gli occhi addosso, Che benchè i'
paia avere gli occhi a' nugoli, Ho scorto il tuo lavoro. |
Definiz: | §. XXVII. Avere l'occhio, o gli occhi a' mochi, o Tener l'occhio, o gli occhi a'
mochi, vale Badare attentamente a' fatti suoi, cautelandosi quanto si può dall'altrui insidie. Lat.
sibi recte prospicere, cavere, consulere. Gr. φυλάττεσθαι. |
Esempio: | Pataff. 10. Gli occhi a' mochi non ebbi io nell'osso. |
Esempio: | Libr. Son. 20. E dí' ciò, che tu vuoi, ch'i' ho tanto riso, Ch'i' scoppio, e
nondimen tien gli occhi a' mochi. |
Definiz: | §. XXVIII. Aver davanti agli occhi, o Aver sotto gli occhi, vale Avere in presenza,
Avere esposto alla vista. Lat. ab oculos habere. Gr. ἐν ὄψει ἔχειν.
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Esempio: | Sagg. nat. esp. 127. Quest'opera, quantunque ella s'abbia tutto giorno davanti
agli occhi, ha nondimeno dato in ogni tempo ec. ampia materia di sottilissime speculazioni agl'ingegni degli uomini.
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Definiz: | §. XXIX. Avere gli occhi nella collottola, vale Essere accortissimo, e difficile ad essere
ingannato. Lat. in occipitio oculos habere. v. Flos 105.
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Definiz: | §. XXX. Avere l'occhio, o gli occhi alle mani, vale Osservare, che altri non rubi, o fraudi, o
faccia checchessia di male. |
Esempio: | Segr. Fior. Cliz. 1. 1. Quando ella arrivò alla età di dodici anni, mio padre, e
mia madre cominciarono ad avermi gli occhi alle mani in modo, che se io solo le parlava, andava sottosopra la casa.
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Definiz: | §. XXXI. Avere gli occhi di dietro, vale Non vedere; e figuratam. Non aver buona cognizione.
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Definiz: | §. XXXII. Avere gli occhi tra' peli, vale Non veder bene, ed anche si dice di Chi essendo svegliato
di poco, è ancor sonnacchioso. |
Definiz: | §. XXXIII. Avere gli occhi a' nugoli, vale Non badare. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 4. 28. In fine avuti io t'ho sì gli occhi addosso, Che benchè i'
paia avere gli occhi a' nugoli, Ho scorto il tuo lavoro. |
Definiz: | §. XXXIV. Aver gli occhi d'Argo, vale Star cauto, oculato. |
Esempio: | Dav. Camb. 99. Però bisogna aver gli occhi d'Argo in avvertire a chi tu dai a
cambio. |
Definiz: | §. XXXV. Non avere nè occhi, nè orecchi, vale Non guardare, e non sentire. |
Esempio: | Fir. Luc. 1. 3. E' bisognerebbe, ch'i' non avessi nè occhi, nè orecchi.
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Definiz: | §. XXXVI. Non aver rasciutto gli occhi; proverb. che dinota Essere ancor giovane, Non aver
cognizione intera, nè giudizio perfetto. |
Esempio: | Bocc. g. 6. p. 7. Credi tu sapere più di me tu, che non hai ancora rasciutti gli
occhi? |
Definiz: | §. XXXVII. Batter d'occhio, Istante, Momento. |
Esempio: | Petr. son. 278. E non vider più bene, Ch'un batter d'occhio. |
Definiz: | §. XXXVIII. In un batter d'occhio. |
v. OCCHIO §. LXVI.
Definiz: | §. XXXIX. Buttar negli occhi alcuna cosa, vale Rinfacciarla. Lat. exprobrare. Gr. ὀνειδίζειν. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 5. 36. Disse: vedi Rinaldo, e' si suol dire, Ch'altro piacer non
s'ha dall'uomo ingrato, Se non buttargli in occhio il ben servire. |
Definiz: | §. XL. Buttare la polvere negli occhi, lo stesso, che Gettare la polvere negli occhi, Proccurar
d'ingannare. Lat. fucum facere. Gr. φενακίζειν
τινα. |
Definiz: | §. XLI. Cavare un occhio ad alcuno, vale Fargli un grandissimo dispiacere. |
Esempio: | Morg. 18. 197. Chi mi toglie il boccon non è mio amico, Ma ogni volta par mi cavi
un occhio. |
Definiz: | §. XLII. Cavarsi gli occhi, e Cavarsi alcuna cosa dagli occhi. |
v. CAVARE §. XXV. XXVIII. e XXIX.
Definiz: | §. XLIII. Chiudere gli occhi, vale Coprire gli occhi colle palpebre. |
Esempio: | Bocc. nov. 36. 14. Postagli la testa sopra un origliere, e con molte lacrime
chiusigli gli occhi ec. |
Definiz: | §. XLIV. Chiudere gli occhi, o Chiuder occhio, vale Dormire. Lat. dormire,
somnum capere. Gr. καθεύδειν. |
Esempio: | Bern. rim. 1. 74. Parmi esser fatto brutto, magro, e vecchio, E gran mercè, ch'io
non mangio più nulla, E non chiuggo nè occhio, nè orecchio. |
Definiz: | §. XLV. Chiudere gli occhi a checchessia, vale Passarlo senza considerazione, Far le viste di non
vederlo, Non ci badare. Lat. dissimulare. Gr. εἰρωνεύειν. |
Esempio: | Cron. Morell. 323. Il bisogno ci facea chiudere gli occhi, e volentieri ci
lasciavamo ferrare. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 4. 87. L'aver saputo, e tenuto mano alla guerra, e chiuso gli
occhi alla fellonía di Sacroviro. |
Esempio: | E Tac. Dav. stor. 1. 253. Agli amici, e liberti buoni senza
biasimo condonava: a' contrarj ancor con sua colpa chiudeva gli occhi. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 4. 36. Perciò, s'ella sarà picciola, chiuderemo gli occhi,
facendo le viste di non vedere. |
Esempio: | Malm. 6. 20. Mentr'ella saltò in barca, chiuse l'occhio. |
Definiz: | §. XLVI. Chiuder l'occhio, Accennare. Lat. nictare. Gr.
σκαρδαμύττειν.
|
Esempio: | Lor. Med. Beon. cap. 7. Quel, che tu vedi, che mi chiuse l'occhio, Sappi,
ch'egli è 'l mio Lupicin Tedaldi. |
Definiz: | §. XLVII. Chiuder gli occhi, Morire. Lat. mori. Gr.
θνήσκειν. |
Esempio: | Amet. 42. Chiuse gli occhi, e del mondo a lei mal fortunoso si rendè agli Iddii.
|
Definiz: | §. XLVIII. Costare un occhio, Esser carissimo; lo stesso, che Valer un occhio. Lat.
quantivis pretii esse. |
Esempio: | Alleg. 226. Ma finalmente ella ci costa un occhio. |
Definiz: | §. XLIX. Dare occhio, Accrescere la squisitezza risultante dall'apparenza. |
Definiz: | §. L. Dar d'occhio, Far cenno, Accennare coll'occhio. Lat. nictare. Gr. σκαρδαμύττειν.
|
Esempio: | Buon. Fier. 4. 4. 10. Sgombera tosto Le robe sue, dà d'occhio A un uom, che vendea
gabbie. |
v. altri significati a DARE OCCHIO.
Definiz: | §. LI. Esser l'occhio d'alcuno, vale Esserli in gran favore. |
v. OCCHIO §. I.
Definiz: | §. LII. Esser l'occhio diritto, o destro d'alcuno, vale Esserne favoritissimo. |
Esempio: | Cecch. Dissim. 2. 1. E per quanto io ne intendo, è l'occhio destro di Pietro, e di
madonna Dorotea. |
Definiz: | §. LIII. Fare occhio, Aggiugnere apparenza, Far più vistoso. Lat. speciosiorem reddere. Gr. καλλωπίζειν.
|
Definiz: | §. LIV. Far acqua da occhi. |
v. FARE OCCHIO §. VII.
Definiz: | §. LV. Far agli occhi, Vagheggiare. |
Definiz: | §. LVI. Far d'occhio, Accennare più nascosamente, che si può. Lat. nictare. Gr. σκαρδαμύττειν.
|
Esempio: | Varch. Ercol. 86. Solemo ancora, quando volemo essere intesi con cenni, senza
parlare, chiudere un occhio, il che si chiama far d'occhio. |
Esempio: | Car. lett. 1. 18. Ma Ferrante rivolto a me, e facendomi d'occhio, dunque, disse
ec. |
Definiz: | §. LVII. Fare gli occhi di fuoco. |
v. FARE OCCHIO §. III. e OCCHIO §. LXXVI.
Definiz: | §. LVIII. Fare gli occhi grossi, vale Non degnare, Andar sostenuto. |
Definiz: | §. LIX. Fare gli occhi rossi. |
v. FARE OCCHIO §. II. e IV.
Definiz: | §. LX. Gettar la polvere negli occhi, vale Usar mezzi per deludere altrui, Mostrare una cosa per
un'altra, Ingannare, Far travedere. Lat. imponere, fucum facere. |
Esempio: | Varch. stor. 12. 477. Egli non era uomo da doversegli gettare la polvere negli
occhi. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 3. 6. Che ti pensi forse Di gettarmi la polvere negli occhi?
|
Esempio: | Malm. 6. 19. Ond'ella, messi fuor certi baiocchi, Gli getta un po' di polvere negli
occhi. |
Definiz: | §. LXI. Gettar l'occhio su checchessia; vale Guardarlo con compiacenza, e desiderio. Lat.
oculos defigere. Gr. ἐνατενίζειν.
|
Definiz: | §. LXII. Guardare colla coda dell'occhio, o simili, vale Guardare più occultamente, che sia
possibile, perchè altri non se n'avvegga. Lat. limis oculis aspicere. Gr.
παραβλέπειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 5. E cominciatolo colla coda dell'occhio alcuna volta a guardare,
in quanto ella poteva, s'ingegnava di dimostrargli, che di lui le calesse. |
Definiz: | §. LXIII. Guardare con mal occhio, o simili; vale Non avere a grado. Lat. aegris oculis introspicere, Tac. Gr. οὐχ ἡδέως
βλέπειν. |
Definiz: | §. LXIV. Guardar sott'occhio, o sottecco, vale Guardare in maniera, che la brigata quasi non se
n'accorga. Lat. limis oculis aspicere. Gr. παραβλέπειν. |
Esempio: | Fir. Trin. prol. Ma guardategli talvolta un po' sott'occhi, che la suocera non se
n'avvegga. |
Esempio: | Dav. Acc. 139. Voi lo vedete colà, come egli ha il viso smorto, gli occhi bassi
fitti in terra, guarda sott'occhio, sospira ec. |
Esempio: | Buon. Tanc. 5. sc. ult. La Tancia Cecco Guarda sottecco Alla ritrosa.
|
Definiz: | §. LXV. In terra di ciechi beato chi ha un occhio, o, chi ha un occhio è signore; proverb. che
significa, che Tra i minori, per apparire, non occorre esser grandissimo, purchè si sia maggiore degli altri; e si dice
anche, oltre alla grandezza, d'altre qualità. Lat. inter caecos regnat strabo. Gr.
ἐν τοῖς
τόποις τῶν
τυφλῶν λάμων
βασιλεύει. |
Esempio: | Segr. Fior. Mandr. 3. 9. Tutte le donne hanno poco cervello, e come e' n'è una,
che sappia dire due parole, e' se ne predica, perchè in terra di ciechi chi v'ha un occhio è signore.
|
Definiz: | §. LXVI. In un batter d'occhio, vale In un istante, In un subito. Lat. in ictu
oculi. v. Flos 156. |
Esempio: | S. Ag. C. D. Dice apertissimamente la resurrezione dovere essere in un batter
d'occhio. |
Esempio: | M. V. 9. 38. E raccheto la furia, e 'l bollore del popolo in un battere d'occhio,
questi tre mandarono le grida, che catuno andasse a fare suo mestiero. |
Esempio: | Giard. Cons. L'Angelo primo nulla cosa fece, ma solamente superbia, e in un batter
d'occhio dannato, e cacciato giù fue. |
Esempio: | Fir. Luc. 1. 3. Noi andremo a fare due faccenduzze insino in piazza, e sarem quì
in un batter d'occhio. |
Esempio: | E Fir. Luc. 2. 2. Vedi, in un batter d'occhio sarà sotto ogni
cosa. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 3. 6. Ed in un batter d'occhi in terra porre Con mirabil rovina e
questa, e quelli. |
Definiz: | §. LXVII. L'occhio del padrone, o del signore ingrassa il cavallo; modo proverb. e vale che E'
bisogna rivedere spesso, e con diligenza le cose sue chi brama di ben conservarle. Lat. oculus
domini saginat equum. v. Flos 122. |
Esempio: | Agn. Pand. 71. E come dice, l'occhio del signore ingrassa il cavallo.
|
Definiz: | §. LXVIII. L'occhio vuol la parte sua; proverb. che vale Doversi tener conto dell'apparenza. |
Esempio: | Zibald. Andr. Bisogna crederlo, che l'occhio vuol sempre la parte sua.
|
Definiz: | §. LXIX. Mal d'occhio, Offesa fatta colla guardatura, Affascinamento. Lat. fascinus, fascinatio. Gr. βασκανία. |
Definiz: | §. LXX. Fare il mal d'occhio, o Far venir il mal d'occhio, vale
Affascinare. Lat. fascinare. Gr. βασκαίνειν. |
Esempio: | Cant. Carn. 112. Perchè simil difetto A i vogliolosi fa venir mal d'occhio.
|
Esempio: | Varch. Ercol. 190. I Latini dicevano fascinare,
sebbene fascinare è proprio quello, che noi diciamo far mal d'occhio.
|
Definiz: | §. LXXI. Mettere innanzi agli occhi, lo stesso, che Mettere in vista, Spiegare, Rappresentare.
Lat. ab oculos ponere. Gr. ἐξαπλοῦν. |
Esempio: | Cas. uff. com. 96. Di grandissima utilità fia ec. mettere innanzi agli occhi di
ciascuno, e quasi fare assaggiare la natura de' ricchi, e de' potenti. |
Definiz: | §. LXXII. Non muover occhio, vale Guardar fisamente. |
Esempio: | Dant. Par. 32. Di contro a Pietro vedi sedere Anna Tanto contenta di mirar sua
figlia, Che non muove occhio per cantare Osanna. |
Definiz: | §. LXXIII. Non istaccar l'occhio da checchessia, vale Non si saziar di mirarlo. |
Definiz: | §. LXXIV. Non istracciarsi gli occhi di checchessia, vale Non ci aver passione. |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. R. Non se ne prendono pensiero alcuno, e non se ne stracciano
gli occhi. |
Esempio: | Cecch. Esalt. cr. 2. 2. Alla fine io non ho de' fatti vostri Tanti contenti,
ch'io mi stracci gli occhi. |
Definiz: | §. LXXV. Occhi di civetta, chiamansi in modo basso le Monete d'oro. |
Esempio: | Malm. 12. 42. Poi ne venivan gli occhi di civette. |
Esempio: | Cecch. Esalt. cr. 4. 6. E' doverrà Dar lor la mancia. P. E' l'ha già data loro,
Quattr'occhi di civetta a ciascheduno. |
Definiz: | §. LXXVI. Occhio di fuoco, di bragia, e simili, vagliono Occhio acceso da interna passione. Lat.
oculus ignitus, igneus. Gr. ὄμμα
ἐμπυροειδές. |
Esempio: | Dant. Inf. 3. Caron dimonio con occhi di bragia Loro accennando tutte le
raccoglie. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 15. 46. Il conte prega indarno, e a poco a poco L'ira gli cresce, e
fa gli occhi di foco. |
Definiz: | §. LXXVII. Occhio di gatta, spezie di pietra preziosa. Lat. lychnites. |
Esempio: | Benv. Cell. Oref. 6. Era questo rubino molto grosso, e tanto nitido, e fulgente
ec. che egli quasi si rassomigliava al girasole, o all'occhio di gatta, le cui sorte di pietre molti imperiti ec.
pongono fralle specie delle gioie. |
Definiz: | §. LXXVIII. Occhio di sole, vale la Sfera del sole. |
Esempio: | Pallad. cap. 38. Sicchè tutto dì si possano alluminare dall'occhio del sole.
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Esempio: | E Pallad. Genn. 26. Quando la mattina apparisce l'occhio del
sole al monte, farà lunga l'ombra. |
Definiz: | §. LXXIX. Luoghi esposti all'occhio del sole, si dicono i Luoghi posti a solatío. Lat.
loca aprica. |
Definiz: | §. LXXX. Occhio di sole, si dice anche per dinotare Una gran bellezza di checchessia. Lat. soli simillimus. Gr. ὠραιότατος. |
Definiz: | §. LXXXI. Perder d'occhio alcuna cosa, vale Non averla più sotto la veduta, Smarrirla. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 15. 213. Udendo le doglienze segrete del tanto viaggio imprender
colui, cui non avrien voluto perder d'occhio (il T. Lat. ha: cuius ne modicos quidem
egressus tolerarent) |
Esempio: | Fir. Luc. 3. 1. Per istar a udire una messa, io ho perduto Lucido di occhio.
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Esempio: | Malm. 5. 30. Colui Di giorno in giorno per tal mezzo aspetta, Per non lo perder
d'occhio. |
Definiz: | §. LXXXII. Perdere l'occhio, Scapitare d'apparenza. |
Definiz: | §. LXXXIII. Porre gli occhi addosso. |
v. PORRE.
Definiz: | §. LXXXIV. Serrare gli occhi, Morire. Lat. occumbere. Gr.
θνήσκειν. |
Esempio: | Malm. 2. 9. E' non batteva la mia fine altrove, Che ad aver prima, ch'io serrassi
gli occhi ec. Della mia donna quattro, o sei marmocchi. |
Definiz: | §. LXXXV. Sott'occhio, posto avverbialm. lo stesso, che Sottecchi. |
Esempio: | Franc. Barb. 239. 12. Ancor vo' che ti guardi Da lei, che gitta i guardi
Sott'occhio in zà, e là. |
Definiz: | §. LXXXVI. Star coll'occhio teso, vale Stare avveduto, attento. Lat. cautum
esse. |
Esempio: | Lasc. Gelos. 3. 3. E sta' coll'occhio teso, acciocchè se del tuo aiuto mestier ci
facesse, ce ne possi acconciamente soccorrere. |
Definiz: | §. LXXXVII. Star con gli occhi addosso ad alcuno, vale Badarli attentamente. Lat.
oculos in aliquem defigere. Gr. ἐνατενίζειν. |
Esempio: | Cron. Morell. 263. Non ti fidare di questi, ista' loro cogli occhi addosso.
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Definiz: | §. LXXXVIII. Star fitto negli occhi, vale Stare impresso nella memoria. Lat.
menti inhaerere. |
Esempio: | Bern. rim. 1. 30. Quelle mi stanno ancor negli occhi fitte. |
Definiz: | §. LXXXIX. Tener l'occhio a checchessia, vale Badarvi, Considerarlo, Averne cura. Lat.
invigilare, sedulam curam agere. Gr. προσκαρτερεῖν.
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Esempio: | M. V. 9. 15. Ma semplici, e idioti, che solo tengono gli occhi alle cose, che sono
loro davanti. |
Esempio: | Ambr. Cof. 4. 15. Voglioci Tenere gli occhi, e anco bene intendere ec.
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Esempio: | Ar. Len. 5. 1. Tien l'occhio, che se là passassero Le carra, in un momento possi
corrervi. |
Esempio: | Segr. Fior. Cliz. 3. 7. Tienvi su gli occhi Pirro, ch'e' non v'andasse nulla in
capperuccia; e' ci è chi sa giucar di bagattelle. |
Definiz: | §. XC. Tener l'occhio al pennello, o alla penna, vale lo stesso. Lat. sedulo incumbere. Gr. πεφροντισμένως
σπουδάζειν. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 1. 8. E pel mar di Lion poi volteggiando, Ci bisognò tener l'occhio
al pennello. |
Esempio: | E Ciriff. Calv. 1. 22. Ma non pensar, che Malducco di Ramma
Non tenesse ancor ei l'occhio al pennello. |
Definiz: | §. XCI. Valere un occhio, vale Costar moltissimo. Lat. quantivis pretii
esse. |
Esempio: | Cecch. Inc. 1. 1. In que' tempi, che le cose, come tu sai, valevano un occhio
d'uomo. |
Esempio: | Gell. Sport. 4. 4. In fine ogni cosa vale un occhio d'uomo. |
Esempio: | Malm. 6. 60. Il gran se gli marcì dentro a' granai, Che nol vendea, se non valea un
occhio. |
Definiz: | §. XCII. Vedere con mal occhio, di mal occhio, o simili, vale Veder con disamore, con invidia.
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Esempio: | Tac. Dav. stor. 2. 274. Vedendo noi per natura la nuova fortuna altrui con mal
occhio. |
Definiz: | §. XCIII. Veder con buon occhio, o Veder di buon occhio, vale Veder con compiacenza,
con affetto. |
Definiz: | §. XCIV. Veder più quattr'occhi, che due; vale Esser più difficile, che altri s'inganni, o sia
ingannato operando in compagnía d'alcuno, che operando solo. |
Esempio: | Salv. Granch. 1. 2. Tu sai il proverbio, Fanticchio, ch'e' veggono Più
quattr'occhi, che due. |
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