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1) Dizion. 5° Ed. .
MATTO
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pag.1043


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MATTO.
Definiz: Add. Che ha perduto l'uso della ragione, Che è privo del senno.
Forse dal basso lat. matus o mattus nel senso di Ebbro. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. B. 1, 123: Perchè morire, oimè lasso! m'agrata, Chè s'eo più vivo, ormai matto devegno.
Esempio: Nov. ant. C. 2, 54: Il cotale capitolo che leggete non è vero; però ch'io l'hoe provato, e non sono matto.
Esempio: Dant. Inf. 28: Perch'egli, accumulando duol con duolo, Sen gìo, come persona trista e matta.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 10: Il quale di grandezza e di bellezza di corpo tutti gli altri giovani trapassava, ma quasi matto era e di perduta speranza.
Esempio: Fior. Virt. 77: Crede che tutti gli altri sieno matti, perch'egli si è matto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 2: Dirò d'Orlando..., Che per amor venne in furore e matto, D'uom che sì saggio era stimato prima.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 27, 56: E come finto quel s'era poi matto, Così coprire il suo timor sperando.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 115: Che credi ch'io sia matto? O guarda s'io Sarò venuto a Fiorenza per voto Per ritrovarci un altro me!
Definiz: § I. E costruito con un compimento, retto dalla prep. Di, indicante un dato affetto o passione, vale Trasportato furiosamente da esso affetto o passione. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 43: E d'ira e di furore è così matto, Che vuol, quando dagli altri tre non manche, Combatter tutte le querele a un tratto.
Definiz: § II. E costruito nel modo stesso con un compimento denotante cosa o persona, vale Molto vago, Grandemente innamorato, Amante fuor di misura, di ciò che è espresso dal compimento. –
Esempio: Salvin. Callim. 217: Era la dea matta del luogo Quanto d'Eleusin, di Triopo quanto, E quanto d'Enna.
Esempio: E Salvin. Orf. 349: Furioso Bacco.... Matto de' balli, guidator di spassi E serenate.
Esempio: E Salvin. Iliad. 73: O delle donne matto, o ingannatore.
Definiz: § III. Matto, vale anche semplicemente Che ha poco senno, Che opera, o giudica, inconsideratamente, Stolto, Scimunito. –
Esempio: Dant. Purg. 3: Matto è chi spera che nostra ragione Possa trascorrer la infinita via Che tiene una sustanzia in tre persone.
Esempio: E Dant. Parad. 17: Quel che più ti graverà le spalle Sarà la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle; Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà contra te.
Esempio: E Dant. Conv. 158: Meglio sarebbe alli miseri Grandi, matti, stolti e viziosi, essere in basso stato, chè nè in mondo nè dopo la vita sarebbon tanto infamati.
Esempio: Lett. fam. 42: A quello che dice ch'io sono matto e poltrone, e ch'io non temo vergogna, rispondo che ec.
Esempio: Mazz. Lett. 2, 236: E tu hai tanto cognoscimento, che conoscerai io ti dirò il vero, e matto sarai a non accostarviti.
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 148: Egli venne a vedere il palagio, e disse al fratello: Sempre avesti del matto.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 65: Sapevo ben ch'io era prima matto, Matto, cioè, che volentieri amavo, Ma or mi pare aver girato affatto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 245: O va' or, vecchio Matto, e scuopri l'amor tuo a un giovane!
Esempio: Vai Rim. 6: Ah! che non son le genti oggi sì matte, Che voglin qui fra noi Mettersi a grattar rogna o pelar gatte, E guastar per quei d'altri i fatti suoi.
Definiz: § IV. E per similit. –
Esempio: Dant. Parad. 5: Uomini siate, e non pecore matte, Sì che il giudeo tra voi di voi non rida.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 41: Rispose [la tignuola] al tarlo: O matto, Quanto oh quanto t'inganni!
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Fag. Rim. 4, 123: Eh che la musa mia troppo è ridicola Per tanta impresa; ah, ch'ell'è matta!
Esempio: Capp. Pens. Educ. 282: Novella rivelazione d'una eterna verità, e (se il secolo matto non guasti l'opera sua) grande progresso del secolo.
Definiz: § VI. Detto di opinione, credenza, discorso, e simili, vale Insano, Irragionevole; e detto di atti, vale Imprudente, Temerario, e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 97: Credevano che ciascheduno uomo, che nascesse in questa vita, avesse una sua stella, alla cui custodia fosse dato.... Matto detto fu questo, come mosterremo.
Esempio: Vill. M. 381: E per questa folle baldanza, non attendendo d'avere nè la seconda nè la terza schiera, levato un grido, se ne vanno con matto ardimento, e avacciarono il loro assalto.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 279: Informatosi del nome della contrada e de' costumi della donna, quello e più ne 'ntese, che da Bernabò udito n'avea: per che gli parve matta impresa aver fatta.
Esempio: Fior. Virt. 52: Matta cosa è a dimandare quello che per ragione si può negare.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 70: Carolina regina.... aveva mente forte, e non dava molta fede alle matte credenze ed alle parole gonfie degli stravolti nemici di Francia.
Esempio: Giust. Vers. 19: Oh povero stivale! ora confesso Che m'ha gabbato questa matta idea: Quand'era tempo d'andar da me stesso, Colle gambe degli altri andar volea.
Definiz: § VII. Matto, detto di colpo, bastonata, e simili, vale Da matto, Senza alcuna discrezione, e simili. –
Esempio: Bern. Orl. 14, 16: Io lasciai Agricane e Sacripante, Che si davan di matte bastonate.
Definiz: § VIII. E detto di spese, denari, e simili, vale In strabocchevole misura, e simili. –
Esempio: Bottar. Dial. 289: Io ho veduto spendere di matti danari da alcuni signori per far ritoccare alcune belle pitture a fresco o a olio, e parer loro d'averle ravvivate, quando l'avevano guastate affatto.
Definiz: § IX. Matto, detto di gamba, piede, o d'altro membro, vale Che ora serve bene, ora no, Mal sicuro; e detto di febbre, o simili, vale Che è intermittente, Che ha accessi irregolari. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 26: Sono.... stato tutta questa settimana con una certa febricina matta, e non senza paura di peggio.
Definiz: § X. Matto, detto di persona, si unisce talora con qualche aggiunto, come matto Spacciato, Spolpato, Sperticato, e simili, a rafforzarne il senso. –
Esempio: Grazz. Pros. 61: Non ne dubitate punto, chè egli è matto spacciato.
Esempio: Dat. Lepid. 140: Egli non era altrimenti, come si diceva, impazzato, perchè chi diceva di queste cose mi pareva che sempre fosse stato matto; come fu veramente matto spacciato quando dava le cariche principali di Roma, ec.
Esempio: Magal. Lett. scient. 143: Quel ragazzaccio, vero originale di dilettante d'animali, matto spolpato, che aveva quella gran copia di bestie.
Definiz: § XI. Trovasi detto di colore, e vale, conforme all'uso francese, Sbiadito, Appannato, e simili. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 4, 22: Prima l'abbacinaro (le colonne) e fecer matto Il lor vago colore, e con affanni Le ci mandar coperte di scarlatto.
Definiz: § XII. In forza di Sost. Chi ha perduta la ragione. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 185: Avvenne che il dì seguente un matto, entrato intra le mine dove ec.
Esempio: Fior. Virt. 77: Andando per la via, il matto crede che tutti gli altri sieno matti, perch'egli si è matto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 30, 9: Tanti n'uccise il periglioso matto.
Esempio: Cap. L. Mofet. 153: Perchè egli incontra talvolta, che uom pensasi vedere o udire non altrimenti che se dormendo sognasse, sicome i matti fanno, e coloro i quali da qualche grave passione oppressi trovansi.
Definiz: § XIII. E per Chi ha poco cervello, Persona stolta, scimunita. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 301: Adunque questo valente cavaliere, essendo trafitto dal papa delle cose incerte, se le fece certe; e molti matti.... le certe faranno incerte, e con loro vergogna e con loro vituperio.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 295: Questo matto, che pens'ora alla moglie Quando gli arebbe a pensare all'andarsene Tra' più, e' vuole ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 3, 452: Se il savio fra i matti può tanto, è facile comprendere quanto possa l'astuto, che è un savio raddoppiato; e Buonaparte fu astutissimo.
Esempio: Giust. Vers. 64: Ma quel matto di Granduca Di tener la gente ciuca Non conosce il bandolo.
Definiz: § XIV. Matto, e Bel matto, dicesi pure Chi è per natura faceto, burlone, ed anche stravagante, e simili.
Definiz: § XV. Matto, Term. del giuoco dei tarocchi, e delle minchiate. Quella carta che è figura di conto, la quale si confà con ogni carta e con ogni numero, e non può ammazzare nè essere ammazzata. –
Esempio: Not. Malm. 2, 665: Non è numerata nè anche la carta 41, ma vi è impressa la figura d'un matto; e questa si confà con ogni carta e con ogni numero, ed è superata da ogni carta, ma non muor mai, cioè non passa mai nel monte dell'avversario, il quale riceve in cambio del detto matto un'altra cartaccia da quello che dette il matto.
Definiz: § XVI. Quindi Essere come il matto fra i tarocchi, ed anche ne' tarocchi, o Stare, come il matto fra i tarocchi, ed anche ne' tarocchi, dicesi, con modo proverbiale, per Entrar per tutto ed esservi bene accetto. –
Esempio: Cecch. Corr. 3, 6: Io ero tra loro (come Si dice) il matto ne' tarocchi, e 'l sale Delle vivande loro, e de' banchetti.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 10: Tra questi aspidi sordi e questi allocchi, Ci sto come sta il matto fra i tarocchi.
Definiz: § XVII. Matto, nel giuoco de' rulli, o, come oggi dicesi, de' birilli, chiamasi Quello che, solo fra gli altri rulli, non è numerato. –
Esempio: Not. Malm. 1, 329: È senza numero ne' rulli. È matto. Nel giuoco de' rulli si pigliano sedici, o più o meno, rocchetti di legno, ciascuno de' quali ha il suo numero, eccettochè uno, il quale si chiama il matto. E però dicendosi: Il tale è il senza numero fra' rulli, s'intende È il rocchetto che è senza numero, cioè il matto. Questi rocchetti si chiamano rulli, perchè rizzati in terra in ordinanza, col detto matto nel mezzo, vi si tira dentro con uno zoccolo di legno grave, tondo, di figura piramidale, il quale si chiama rullo...; e chi più ne fa cadere con quel tiro, vince.
Definiz: § XVIII. Matto alla sanese o senese, si disse di Persona che abbia le apparenze di matto, senza esserlo, anzi essendo all'occorrenza accorto, destro e simili. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 26: Perch' egli è un di quei matti alla sanese, C'han sempre mescolato del cattivo.
Esempio: Not. Malm. 1, 351: Matti alla sanese. Si dice: Sanesi matti; ma in effetto son più sagaci degli altri; e però dice: Malti alla sanese, che han sempre mescolato del cattivo, cioè dell'astuto, del sagace ed ingegnoso.
Definiz: § XIX. Matto da catena, o Matto da legare. –
V. Catena, § XXII, e Legare, § LV.
Definiz: § XX. Come un matto, parlandosi di movimenti, azioni, e simili, vale figuratam. Ciecamente, Furiosamente, In modo strano, Ridicolosamente, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 7: Ruggier pur d'ognintorno riguardava, E s'aggirava a cerco come un matto.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 5, 27: Un drappello di pochi ancor ne resta; Ma questi pur si batton come matti.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 22: E intanto dalla gioia sopraffatto, Di qua di là correva come un matto.
Definiz: § XXI. Capo matto, dicesi di Persona stravagante, sventata.
Definiz: § XXII. Carro matto. –
V. Carro, §§ XII e XIII.
Definiz: § XXIII. Casa matta. –
V. Casamatta.
Definiz: § XXIV. Penna matta. –
V. Penna.
Definiz: § XXV. Razzo matto, Topo matto, e talora genericamente Fuoco matto, dicesi Quella specie di fuochi artificiali, che, accesi, guizzano in varj sensi. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 71: Chi [invidia] la sublimità e lo splendore de' fuochi matti, che guizzano e saltellano in cielo, nè a spegnerli più ci va che l'accenderli?
Definiz: § XXVI. Ruota matta. –
V. Ruota.
Definiz: § XXVII. Povero matto! modo esclamativo, tra il compassionevole e il derisorio, che suole rivolgersi a chi desidera e spera una cosa in vano. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 1: E quando un sonettino si era fatto, Le belle non dicean: povero matto!
Definiz: § XXVIII. Andare matto, vale figuratam. Impazzare. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 796: Chi per Cristo ne va matto, Par a gli altri mentecatto.
Esempio: Buonarr. Tanc. 2, 5: Oh s'e' la ricantasse un'altra volta Quella frottola, io cre' ch'i' andre' matto, Cre' che 'l cervello mi dare' la volta.
Definiz: § XXIX. Andare matto di qualche cosa o persona, vale Esserne fortemente appassionato, Compiacersene in modo straordinario. –
Esempio: Lipp. Malm. 5, 14: Il duca Baldone è innamorato Della Geva di corte e ne va matto.
Esempio: Magal. Lett. P. 303: E pure vo matto de' fatti tuoi e impazzo dell'allegrezza, per avermi tu scritto una lettera.
Esempio: Not. Malm. 1, 401: Ne va matto. L'amore l'ha fatto impazzare. Si dice: Il tale va matto della tal cosa, quand'e' l'ama disperatamente, cioè strabocchevolmente.
Definiz: § XXX. Avere un piacer matto, un gusto matto, Provare, o simile, un piacer matto, un gusto matto, e simili, dicesi per Sentire gran diletto, gran piacere; anche con un compimento indicante la causa del piacere. –
Esempio: Salvin. Lett. 1, 284: Per lo stupore ammutolì, e non seppe dir parola; che ci ho avuto un gusto matto a veder questo lazzo.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 70: E ad ogni evento, infino all'ultim' atto, Provano i pipistrelli un gusto matto.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 189: Credetemi che c'ebbi un gusto matto!
Definiz: § XXXI. Dare nel matto senza fare a' rulli, e anche semplicemente Dare nel matto, vale Fare cose da matto, Agire all'impazzata, e simili. –
Esempio: Car. Apol. 221: Se ben ne pizzicava un poco (di poeta), non era però di questa spezie, e non dava così nel matto com'ora.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 202: E' non fa tanti giuochi un babbuino, Quanti e' farebbe come e' dà nel matto.
Esempio: Adim. A. Ador. Mag. 71: Oh, oh, or l'intendo, venga il canchero; avevo dato nel matto senza fare a' rulli.
Esempio: Bart. D. Vit. Borg. 4, 85: In questo sopragiunse colà il mercatante; e a quel primo vederlo nella sua stanza, diè contro lui sì fieramente nel matto, che oltraggiandolo a gran voce con termini ingiuriosi, ec.
Definiz: § XXXII. Diventar matto in qualche cosa, o intorno a qualche cosa, vale figuratam. Confondersi inutilmente intorno a qualche cosa, non potendone trovare la spiegazione; Non intenderci più nulla. –
Esempio: Galil. Op. Cart. div. XIII, 291: Se queste correnti non sono le medesime nelle parti superiori ohe nelle inferiori, non ritrovo quei prismi: e so che nasce dalla mia debolezza; però V. S. mi scusi, e apra la mente, perchè dovento matto intorno a questa materia.
Definiz: § XXXIII. Non esser matto, costruito con un infinito retto dalla prep. Da o Di, vale Non essere così poco accorto, così male avveduto, da fare ciò che è espresso dal compimento. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 311: Ma di qui avanti non sarò più matta Di tacer, come ho fatto pel passato; Sì, vo' parlar finchè avrò lingua e fiato.
Definiz: § XXXIV. Se fossi matto! e anche Fossi matto! Risposta che familiarmente sogliamo dare a chi ci consiglia di far cosa pericolosa o sconveniente.
Definiz: § XXXV. Sei matto? Interrogazione di maraviglia, che si rivolge a chi dice o intraprende qualche cosa strana o sconveniente. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 25: Quando il padre mi disse: e che? sei matto? Io con la poesia che cosa ho fatto?
Esempio: E Guadagn. Poes. 285: Ferma! ferma! gridarono: sei matto? Di te stesso vuoi far barbaro scempio?
Definiz: § XXXVI. Volere un bene matto ad alcuno, vale Amarlo grandemente, svisceratamente. –
Esempio: Lipp. Malm. 2, 20: Tra lor non fu mai lite o differenza, Ma d'accordo volevansi un ben matto.
Definiz: § XXXVII. A conti fatti, beati i matti! Modo proverbiale, per significare che spesso Chi meno si guarda e va più a caso, è aiutato dalla fortuna. –
Esempio: Giust. Vers. 120: A conti fatti, Beati i matti!
Definiz: § XXXVIII. Buone parole e cattivi fatti ingannano i savi e i matti. Modo proverbiale di chiaro significato. –
Esempio: Varch. Stor. 2, 181: Non.... diedero (i Veneziani ai Fiorentini) mai altro che parole e buone promesse. Nè mancò in Firenze chi ricordasse a questo proposito quel proverbio vulgato: Buone parole e cattivi fatti ingannano i savi e i matti.
Definiz: § XXXIX. Da' fanciulli e da' matti, si scuoprono i fatti, o Da' figliuoli, e da' matti, si scuoprono i fatti.
V. Fatto, § CVII.
Definiz: § XL. Chi nasce matto non guarisce mai, ed anche Non sì presto si guarisce un matto: modi proverbiali che valgono: Esser difficile, e quasi impossibile, emendare alcuno da un malo abito contratto, o correggerne l'indole. –
Esempio: Allegr. Fantast. Vis. 5: Chi nasce matto non guarisce mai.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 9: E parve allor che migliorasse a un tratto; Ma non sì presto si guarisce un matto.
Definiz: § XLI. Sa meglio il matto i fatti suoi, o i fatti di casa sua, che il savio quelli degli altri. –
V. Fatto, § CXII.
Definiz: § XLII. Un matto con un savio ne sanno più che un savio da sè solo: modo proverbiale che vale: S'inganna più facilmente nel giudicare le cose uno solo, che più persone insieme. –
Esempio: Nell. Iac. Forest. 1, 6: Animale ignorante! Chi t'apprende eguagliarti al padrone? B. Dice però il proverbio, che un matto con un savio ne sanno più che un savio da se solo.
Definiz: § XLIII. Un matto ne fa cento: modo proverbiale che significa: Praticando cogli stolti e cogli sciaurati, si corre rischio di perdere il senno. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 2, 2: I pomi guasti Guastano gli altri. Un matto ne fa cento.
Definiz: § XLIV. Saltare sul caval del matto. –
V. Cavallo, § LXVI.