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Dizion. 4° Ed. .
GRADIRE
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GRADIRE.
Definiz: | Aggradire, Avere in pregio. Lat. probare, gratum, vel acceptum habere. Gr.
χαίρειν ἐπί
τινι,
ἀποδέχεσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 7. 6. Per la virtù, che poco era gradita da coloro, che possono assai.
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Esempio: | Dant. Inf. 16. La cui voce Nel mondo su dovrebbe esser gradita. |
Esempio: | E Dan. Purg. 1. Or ti piaccia gradir la sua venuta.
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Esempio: | E Dan. rim. 17. Io non domando, amore, Fuor che potere il
tuo piacer gradire. |
Esempio: | Petr. son. 24. Se lassuso è, quant'essere de' gradita. |
Esempio: | E Petr. canz. 40. 5. Là dove più gradir sua vista sente.
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Definiz: | §. I. Per Piacere, Compiacere, o Operare in grado d'alcuno. Lat. facere in gratiam
alicuius, obsequi, obsecundare, placere, arridere. Gr. ὑπηρετεῖν,
χαρίζεσθαι,
ἀρέσκειν. |
Esempio: | M. V. 2. 65. Agevolmente si dispose a volere la pace, gradendola al Papa, e
cardinali, che con istanzia ne pregavano. |
Esempio: | Franc. Barb. 25. 1. Muta sì, che non paia, Che tu gli voglia gradir lo mutare.
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Esempio: | Rim. ant. Inc. 122. E per gradire a Dio in ciò, ch'ei vuole, A lei s'inchina, e
falle riverenza. |
Definiz: | §. II. Per Andare avanti, Salire; da Grado per Iscaglione. Lat. ascendere, gradatim
subire. Gr. βάδην
ἀναβαίνειν. |
Esempio: | Dant. Purg. 24. E qual più a gradire oltre si mette, Non vede più dall'uno
all'altro stilo. |
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