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Dizion. 3° Ed. .
GRADIRE
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pag.789
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GRADIRE.
Definiz: | Aggradire, avere in pregio. Lat. probare, gratum, vel acceptum habere. |
Esempio: | Boc. Nov. 7. 6. Per la virtù, che poco era gradita da coloro, che possono assai.
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Esempio: | Dan. Inf. 16. Nel mondo su dovria esser gradita. |
Esempio: | E Dan. Purg. 1. Or ti piaccia gradir la sua venuta, Libertà va
cercando. |
Esempio: | Poet. Ant. Dant. 2. 17. Io non domando, amore, Fuor che potere il tuo piacer
gradire. |
Esempio: | E Poet. Ant. Incert. 10. E per gradire a Dio in ciò, ch'ei
vuole, A lei s'inchina, e falle riverenza (qui Latin. placere, arridere, gratum
esse) |
Esempio: | Petr. Son. 24. Se lassuso è, quanto esser de' gradita. |
Esempio: | E Petr. Canzon. 40. 5. Là dove più gradir sua virtù
sente. |
Definiz: | §. Per Compiacere, e Operare in grado d'alcuno. Lat. facere in gratiam alicuius, obsequi,
obsecundare. Modo usato da M. V. 2. 65. |
Esempio: | M. V. 2. 65. Agevolmente si dispose a voler la pace, gradendola al
Papa, e Cardinali, che con instanzia ne pregavano. |
Definiz: | §. Per Andare avanti: Salire, da grado per iscaglione. Lat. ascendere, gradatim
subire. |
Esempio: | Dan. Purg. 24. E qual più a gradir oltre si mette, Non vede più dall'uno all'altro
stilo. |
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