Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
GRADIRE
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GRADIRE.
Definiz: Aggradire, avere in pregio. Lat. probare, gratum, vel acceptum habere.
Esempio: Boc. Nov. 7. 6. Per la virtù, che poco era gradita da coloro, che possono assai.
Esempio: Dan. Inf. 16. Nel mondo su dovria esser gradita.
Esempio: E Dan. Purg. 1. Or ti piaccia gradir la sua venuta, Libertà va cercando.
Esempio: Poet. Ant. Dant. 2. 17. Io non domando, amore, Fuor che potere il tuo piacer gradire.
Esempio: E Poet. Ant. Incert. 10. E per gradire a Dio in ciò, ch'ei vuole, A lei s'inchina, e falle riverenza (qui Latin. placere, arridere, gratum esse)
Esempio: Petr. Son. 24. Se lassuso è, quanto esser de' gradita.
Esempio: E Petr. Canzon. 40. 5. Là dove più gradir sua virtù sente.
Definiz: §. Per Compiacere, e Operare in grado d'alcuno. Lat. facere in gratiam alicuius, obsequi, obsecundare. Modo usato da M. V. 2. 65.
Esempio: M. V. 2. 65. Agevolmente si dispose a voler la pace, gradendola al Papa, e Cardinali, che con instanzia ne pregavano.
Definiz: §. Per Andare avanti: Salire, da grado per iscaglione. Lat. ascendere, gradatim subire.
Esempio: Dan. Purg. 24. E qual più a gradir oltre si mette, Non vede più dall'uno all'altro stilo.