Lessicografia della Crusca in rete

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RETÀ, RETADE, e RETATE.
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RETÀ, RETADE, e RETATE.
Definiz: V. A. Reezza, Malvagità, Scelleratezza. Lat. nequitia, scelus. Gr. μοχθηρία, πονηρία.
Esempio: Lab. 146. Per uno spergiuro, per una retà, per mille sospiri infinti ec.
Esempio: G. V. 4. 1. 3. La Chiesa non si potea difendere, nè aver sua libertade per la retà de' malvagi tiranni d'Italia, che l'occupavano.
Esempio: Cron. Morell. 249. Fu di buono intelletto, e buoni furono i suoi consigli sanza niuna retà.
Esempio: Salust. Iug. R. E così li Vacchesi solamente due dì della loro retà rallegrati.
Esempio: E Salust. Iug. R. appresso: Questo fra li buoni uomini è amistà, fra li rei è lega di tradigione, e fabbrica di retade.
Esempio: E Salust. Iug. R. altrove: Poi di tutte altre retadi, e male arti.
Esempio: Dial. S. Greg. Non si curò di por fine alle sue retadi.
Esempio: Liv. M. Allora potrete voi fare giudicamento de' nostri corpi, e de' nostri beni, secondo la retade, e lo merito di ciascun di noi.
Esempio: Pass. 51. L'uomo peccando, e faccendo le retadi, diventa reo.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 102. Per questo modo quel frate vinse la loro malizia, e retade.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Questa è dunque gran pazzía, e retà, lasciar la battaglia d'Iddio.