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Dizion. 2° Ed. .
BANCO
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BANCO.
Definiz: | Quella tavola, appresso alla quale riseggono i giúdici a render ragione, i mercatanti a contar danari, a scriver
loro conti, e i notai a scriver loro atti, e simili. Lat. Abacus, tabula, mensa,
tribunal, Gr. ἄβαξ. |
Esempio: | Bocc. n. 75. tit. Tre giovani traggon le brache a un giudice Marchigiano, mentre
ch'egli, essendo a banco, tenea ragione. |
Esempio: | E Bocc. num. 5. Matteuzzo, che persona non sen'avvide, entrò
sotto 'l banco. |
Esempio: | Dan. Par. 10. Or ti riman lettor sopra 'l tuo banco. |
Definiz: | ¶ Far banco, o Metter banco, esercitar l'arte del banchiere. Lat.
argentariam, exercere. |
Esempio: | M. V. 1. 38. Mosse il Comune a far banco, il quale, co' danari del Comune à
sovvenire a' soldati. |
Esempio: | E M. V. lib. 1. 27. I Veneziani incontanente misono banco in
Vinegia. |
Esempio: | Dan. Par. 32. Quando scendean nel fior, di banco in banco. |
Definiz: | ¶ Chiamasi banca quel luogo, dove si da la paga a' soldati. Lat. diriditorium. |
Definiz: | ¶ E banchi, quegli, dove seggono i galeotti a remare. Lat. transtra, iuga. |
Definiz: | ¶ Da banco, preso largamente in significato di tavola, per mensa, si dice, banchetto, che
val convito. Lat. commessatio, convivium. E banchettare, che
val far banchetto. Lat. convivio aliquem excipere. |
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