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1) Dizion. 5° Ed. .
MARTELLO
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pag.968


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MARTELLO.
Definiz: Sost. masc., che nel plur. fa talora anche Martella, di gen. femm. Strumento più o meno grosso e lungo, da battere e picchiare, che serve a varie arti e mestieri. Consiste in un pezzo di ferro, e talora anche d'altro metallo, per lo più quadrangolare, nel cui mezzo è incastrato un manico di legno, e una parte del quale, detta Bocca, ha l'estremità piana, e l'altra, ora diritta e ora alquanto ricurva, detta Taglio o Penna, ha l'estremità affilata, o appuntata, o dentata, o divisa in due, secondo gli usi ai quali lo strumento deve servire.
Dal basso lat. martellus. –
Esempio: Dant. Parad. 2: Lo moto e la virtù de' santi giri, Come dal fabbro l'arte del martello, Da' beati motor convien che spiri.
Esempio: Leggend. Cint. Prat. 10: La prima notte che stette in questo soppedano, sì v'ebbe sì grande picchiata entro, che parea che vi fossero entro tutte le martella di questo mondo.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 274: Non dice altro, se non che s'accosta alla bottega del fabbro, là dove avea di molti ferri, con che facea l'arte; piglia Dante il martello e gettalo per la via, piglia le tanaglie ec.
Esempio: Vill. F. Vit. 8: Come della materia del bogliente ferro dalle martella fabbrili battuta, sogliono scintillare alcune scaglie affocate,... così ec.
Esempio: Cellin. Pros. 48: E quando l'hai gittata (la verga) lasciala freddare, e poi la lima molto bene, e poi la batti col piano del martello leggiermente.
Esempio: E Cellin. Pros. 131: Quando questo si vede fatto, e' bisogna che un garzone pratico le dia con la bocca del martello al diritto di quel punto, tantochè e' si segni in nella detta piastra.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 98: Fannosi per questo effetto alcune martella gravi e grosse, con le punte d'acciaio, temperato fortissimamente col sangue di becco e lavorato a guisa di punte di diamanti.
Esempio: Galil. Op. VIII, 342: Dando sopra una ferma incudine un colpo con un martello di piombo, l'effetto caderà nel martello, il quale si ammaccherà.
Esempio: Bracciol. Schern. 8, 15: E di condizїon malvagia e rea È questo menator delle martella.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 91, 1: Martello.... Strumento per uso di battere e di picchiare; ed è di più sorte. Le sue parti son tre: l'occhio, che è un foro o apertura, per lo più nel mezzo di esso, dove si ferma il manico di legno; la bocca, che è una delle parti con la quale si batte per piano; e la penna, che è di diverse figure e forme, secondo l'uso a che sarà destinato il martello.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 296: Anno un certo martello gli scultori del porfido, che ha il suo forte manico, ma non ha occhio e penna come quei de' legnaiuoli, nè occhio e taglio come le martelline de' muratori, ma da tutte due le parti finisce in una punta.
Esempio: Mont. Poes. 2, 188: Un incessante Picchiar d'incudi e di martelli, un sempre Ire e redir di ciurme e di soldati, D'armi, di carri e di navali arnesi.
Definiz: § I. Trovasi poeticam. per Mazzuolo. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 226: Se 'l mie rozzo martello i duri sassi Forma d'uman aspetto or questo or quello ec.
Definiz: § II. In locuz. figur. –
Esempio: Bocc. Laber. 223: Queste parole, così dette, sono i martelli, i picconi, i bolcioni, i quali gli alti monti, le dure ròcche, gli strabocchevoli balzi, convien che rompano, e la via ti facciano.
Esempio: Red. Lett. 2, 232: Giacchè dunque io non vengo, le mando per un breve trattenimento due miei sonettucciacci, che in questo punto ho cavati di sotto il martello, ed ella potrà sentire che ancora son caldi, ed il suo delicatissimo naso potrà facilmente accorgersi che non hanno lasciato l'odore dell'incudine.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Vill. G. 677: Per simile modo.... il corso di natura e delli elementi, ed eziandio le demonia, per comandamento di Dio sono flagelli e martelli a' popoli per pulire (punire) le peccata.
Esempio: Fior. Filos. 308: Nerone.... fue martello del mondo, e tenne cotale vita.
Esempio: Leggend. SS. Z. 2, 62: E santo Bernardo, scrisse così di lui Agustino: questi è fortissimo martello degli eretici.
Esempio: Albanz. Petr. Uom. fam. R. 1, 111: Lucio Papirio Cursore.... fu martello de' Sanniti, la durezza de' quali costui domò.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 5: Discoperto dal popol furibondo Cagion lui d'ogni male, Martel d'ogni rovina, E palese a ciascuno Per mercante nefario, ec.
Definiz: § IV. Pur figuratam., vale Gelosia, ed altresì Pena, Affanno, Furore, cagionato da gelosia, o da altra veemente passione, specialmente amorosa; onde anche dicesi Martello di gelosia, o di amore. –
Esempio: Bern. Orl. 5, 5: In tutti questi gradi poi l'ardore, La gelosia, il furore e 'l martello Si mostra estremamente, quando avviene Che due fratei da ver si voglian bene.
Esempio: E Bern. Orl. 18, 58: Agrican, che di rabbia si divora, E di martello, e di furia, e di stizza, ec.
Esempio: Firenz. Rim. 2, 405: Cava (il legno santo) Di fastidio un che crepi di martello.... E se i pazzi volessin provar quello, E conoscessin la lor malattia, Tutti ritornerebbono in cervello; Ch'altro non è 'l martel ch'una pazzia: Sanala il legno.
Esempio: Cas. Rim. burl. 15: Tutte le infermità d'uno spedale, Contandovi il francioso e la moría, Quanto il martel d'amor non fanno male.
Esempio: Car. Dicer. 84: Benchè al tempo del poeta non eran forse simili mali, pur l'amore ebbe sempre il suo mèle; come a dire, un dolce sguardo, un amico cenno, un soave bacio; e parimente il suo assenzio, lo sdegno, la gelosia, il martello, e mille altri cancheri che vengono agli innamorati appassionati.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 4: Di duo' amanti, all'un tocca a trionfare, E quell'altro ha a servir per lucerniere, E di martello o di rabbia ha a crepare.
Esempio: Vai Rim. 10: In sì fatta maniera Giva quel poverello Con l'empia, che non v'era, La sua pena sfogando e 'l suo martello.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 418: Martello.... il battito della gelosia, i batticuori, i crepacuori, i quali dà la medesima a' cattivelli amanti.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 2, 101: Io dal martel di gelosia percosso, Sbuffo ed i piedi sbatto per la rabbia; E perocchè Filizia aver non posso, Cerco far sì che nemmen esso l'abbia.
Esempio: Not. Malm. 1, 71: Martello d'amore è qualsivoglia affanno o angustia di cuore per la cosa amata: detto martello, quasi batta e percuota il cuore, donde poi venne la voce Batticuore.
Definiz: § V. Altresì figuratam., per Dispiacere, Cura, Affanno, Tormento, Travaglio, e simili. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 163: Scrivo a digiuno, a sei ore di notte, tanto è 'l martello che ho de' casi vostri.
Esempio: E Cas. Lett. ined. 13: Se pur avessi tanto martello del cardinal Ardinghelli, che non lo potessi sopportare.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 136: Mostra di tener qualche pratica con Francia, per dar martello all'Imperatore.
Esempio: Tass. Lett. 1, 268: Sappiate.... ch'egli ha martello de la mia partita, e che qui è stato un suo gentiluomo a posta, accioch'io me ne ritornassi con lui.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 123: Sappiendo quant'ella (la madre) di lui fosse cacherosa, per dargli di sè martello,... se la prese per un gherone, ec.
Esempio: Buonarr. Aion. 2, 85: Vuol far divisa Dalla amicizia mia, sol per martello Che, scorsa la Val d'Elsa in questa guisa, Non mi sia mosso per ire a vedello.
Esempio: Adim. A. Ador. Mag. 98: Salandone, diamo un poco di martello anco a loro.
Esempio: Menz. Sat. 114: Ei chiederebbe aiuto a Farfarello.... Per tor via quel che sì gli dà martello.
Definiz: § VI. E per Intenso desiderio. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 55: Domanda di voi volta per volta, E mostra avere estremo desiderio, Non pur sol egli, ma ogni persona N'ha un martel ch'è proprio un vituperio.
Esempio: E Bern. Rim. burl. V. 118: Ho saputo che voi sète Col Cardinal Salviati a Passignano.... Io n'ho martello.
Esempio: E Bern. Rim. burl. V. 125: Io non gli ho invidia di quelle sue scritte, Nè di color che gli tolgon gli orecchi: Ho ben martel di quelle zucche fritte, Che mangiammo con lui l'anno passato.
Definiz: § VII. Martello, nel senso suo proprio, riceve diversi aggiunti o compimenti denotanti così la forma come l'uso a cui deve servire. –
Esempio: Cellin. Pros. 121: In su la testa di sopra (del conio) percuoti con un grosso martello a due mane, il qual martello in nell'arte si domanda mazzetta.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 189: Sono ritratti molti uomini, de' primi della fraternità, di naturale, con le tasche al collo e con un martello di legno in mano, simili a quelli che adoperano a picchiar gli usci, quando vanno a cercar limosine.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 91, 1: Martello da battere a mazzetta. Il martello di cui si servono coloro che lavorano figure o vasi di metallo, per istender la piastra di esso; sono tali martelli di più forme, cioè martello da tasso che batte per piano, ed altri che battono con penna mezza tonda.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. appr.: Martello d'appianare. Una sorta di martello di ferro usato dagli.... artefici di metallo: è egli di figura tonda, e nelle facce delle due penne interamente piano; e serve per istiacciar la piastra di metallo e tenerla piana.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. appr.: Martello da tirare. Una sorta di martello di ferro, colla penna schiacciata e nella estremità mezza tonda, usato da coloro che lavorano figure ed altre cose d'argento, per allungare e dilatare le verghe, o fasce, di metallo o altro che sia.
Definiz: § VIII. Martello di legno, dicesi, per similit., Uno strumento consistente in un pezzo di legno, corto e piuttosto massiccio, e per lo più rotondo, munito di manico incastrato nel mezzo, il quale, in certe arti, o per certe occorrenze, è adoperato a maniera di martello ordinario. –
Esempio: Cellin. Pros. 142: Poi con martelli di legno si comincia a battere in su le dette forme di bronzo.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 56: Ogni gesso è di necessità romperlo e tritarlo con martelli di legno, tanto ch'e' si converta in farina.
Definiz: § IX. Martello ferrato, e, con maniera francese, Martello d'arme, si disse Quell'arme in asta, adoperata dai cavalieri, la quale più comunemente chiamavasi Azza. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 186: Il Contestabile, ferito di quattro piccole ferite nel volto e di un gran colpo di martello ferrato sopra la testa, combatteva tuttavia con grandissimo valore, e tentava di rimettere e di riordinare la battaglia, quando ec.
Esempio: Montecucc. Op. 2, 124: Il Turco ha per arme d'offesa.... lancie con banderuole, sciable, scimitarre, o stocchi lunghi, mazze di ferro, martelli d'arme, ec.
Definiz: § X. E per La parte del ferro traverso dell'azza, fatta a guisa della bocca del martello. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 89: Ecco si vede incominciar l'assalto, Sonar il ferro, or girar basso, or alto. Or inanzi col calce, or col martello, Accennan quando al capo e quando al piede.
Definiz: § XI. Martello, si dice anche Il battente di ferro, fatto press'a poco a guisa di una S posta al contrario, e fermato nelle porte delle case, col quale si picchia per avvertire que' di dentro che aprano; detto così dal terminare la sua estremità inferiore a mo' della bocca del martello. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 4, 147: Fece.... il nascere di Nostra Donna, fingendovi una camera molto ornata, ed un putto che batte col martello l'uscio di detta camera, con molto buona grazia.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 665: S'accosta al portone che è chiuso, mette la mano sul martello, e ce la tien sospesa.... Finalmente alza il martello, e dà un picchio risoluto.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. appr.: Afflitto della nuova, e arrabbiato della maniera, Renzo afferrò ancora il martello.
Definiz: § XII. E chiamasi Martello anche Il battente che suona le ore negli orologi a pendolo o a torre. –
Esempio: Pindem. Poes. 353: Su l'antica di Marco eccelsa torre, Ad ogni quarta porzїon d'un'ora, La tremenda sua voce udir fa il Tempo. Quanti sul cavo risonante bronzo Dal pesante martel colpi si danno, Tanti, ec.
Esempio: E Pindem. Poes. 364: E non obblii Giammai che trema il veneto aere ancora Del colpo, cui di Marco entro la torre Diè sul bronzo pendente il buon martello, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 333: Quando finalmente quel martello (dell'orologio) ebbe battuto undici tocchi, ch'era l'ora disegnata da Renzo per levarsi, s'alzò ec.
Definiz: § XIII. Ed anche Quell'arnese che serve all'accordatura de' pianoforti, e che ha la forma dei martelli ordinarj, se non che ha il manico di ferro vuoto, per imboccare le cime de' bischeri, e lunghe le due penne, perchè servano di leva a girare i medesimi, che poi si fermano picchiandoli con la bocca del martello.
Definiz: § XIV. Ed altresì Ciascuno dei salterelli o martelletti dei pianoforti.
Definiz: § XV. Term. degli Anatomici. Uno degli ossetti che sono nell'interno dell'orecchio, situato fra la membrana del timpano e l'incudine. E distinguesi in tre parti, cioè testa, collo e manico. –
Esempio: Bart. D. Suon. 261: Chiamansi (quelli ossicelli) martello, ancudine e staffa: non perchè facciano da martello, da ancudine e da staffa, o perchè si assomiglin gran fatto a gli strumenti de' quali portano il nome, fuor solamente la staffa; ma perciocchè ad ogni altra cosa meno si rassomigliano che ad essi: e semplicità di buoni uomini è stata il credere, che il martello batta su l'ancudine il suono, e lo stampi con testa e rovescio, come si fa le medaglie, dandogli impronta e conio di parole.
Esempio: E Bart. D. Suon. 264: Chi la considera (la staffa) annodata con forte legamento all'ancudine, e l'ancudine al martello, e questo al muscoletto che gli dà la lieva, non può farsi ad imaginare come salga l'ancudine, e nol siegua la staffa.
Esempio: E Bart. D. Suon. 270: Certo è che il muscolo esteriore del timpano si ristrigne, e ne fa più tesa e più sonante la pelle: e il muscoletto interiore risentesi, e raggrinzate le sue fibrelline, trae verso sè il manico superiore del martello, a cui è annodato, e in uno stesso dà la lieva a lui, e all'ancudine e alla staffa, concatenati insieme co' lor sottilissimi legamenti.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 1, 48: S'io fossi notomista..., Ora potrei.... Mostrar dove la staffa, e dove stassi L'incudine, il martello e l'equipaggio Tutto, ec.
Definiz: § XVI. Per similit., detto di animali. –
Esempio: Cald. Tart. 12: A questo stiletto d'osso (dell'organo auricolare delle tartarughe) già descritto, fatto a foggia di piccola tromba, ed alla membrana suddetta cartilaginosa, m'ardirei di dare il nome di timpano e di martello dell'udito.
Definiz: § XVII. Si usò per Mazza, o Mazzapicchio, di ferro o di legno, di cui si servono i contadini per dirompere le zolle indurite, o mozzi. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 68: Per questa cagione comandano gli esperti in agricoltura, che le gran zolle si rompano con gran martella, perchè altrimenti, sì come detto avemo, non è convenevole alla generazion delle piante.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 80: E ancora è da osservare e guardare, che in tra i solchi non si lasci terra che non sia mossa e lavorata, perocchè le zolle tutte si deono con martelli o zappe dissipare e rompere.
Definiz: § XVIII. Lavoro di martello, Opera, di martello, vale Lavoro foggiato, ridotto in tale o tal forma, mediante il martello. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 74: Non però quando voleste fare lavori di martello; chè per tale effetto bisogna che sia puro (il rame) e senza alcuno odore, altrimenti non si potrebbe condur suttile, nè dorare a fuoco, nè tirarne filo, o far vasi.
Definiz: § XIX. A martello, posto avverbialm. coi verbi Fare a martello, Lavorare a martello, Tirare a martello, e riferito a metalli, vale Per mezzo del martello, Adoprando il martello. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 20: Il lavoravano (detto ottone) a martello, facendone sonagli, e chi cucchiari, e chi bacini.
Esempio: E Biring. Pirotecn. 118 t.: Fassene ancora a martello (delle palle) per moschetti e archibusi.
Esempio: Dant. E. Astrolab. 148: Piastra tirata a martello.
Definiz: § XX. E coi verbi Sonare a martello, Toccare a martello, e simili, parlandosi di campane, vale A tocchi separati e spessi, A rintocchi; che è quando la campana suona un tocco per volta separatamente, a guisa che il martello fa sull'incudine, per avvisare e ragunare il popolo, onde si dice anche A stormo. Il suo contrario è A distesa. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 517: Lo re Artù fa dare alle campane a martello, e sonare le trombe e cennamelle.
Esempio: Vill. G. 289: Sonando la campana a martello, e congregandosi il popolo a dare il gonfalone della giustizia.
Esempio: Nadd. Ricord. 50: Ogni gente si armò, e tutte le campane del palagio de' Signori Priori e del Podestà sonarono a martello per ispazio di due ore e più.
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. T. 267: Uno Nardo di Camaldoli sonava la campana a martello.
Esempio: Burch. Son. 2, 5: Battaglio non sonò tanto a martello.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 100: Le campane si sentono a martello Di spessi colpi e spaventosi tocche.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 709: Messer Luca corse furiosamente a sonare la campana grossa a martello.
Esempio: Razz. Vit. Uom. ill. 89: Avendo già sonato buona pezza le campane di molte chiese a martello, e sonando tuttavia, si trovarono essere insieme in su la piazza di S. Spirito più di mille uomini armati.
Esempio: Pap. L. Coment. 1, 65: La mattina del 2 giugno le campane sonarono di nuovo a martello, i tamburi a raccolta, e i quartieri novamente corsero alle armi.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 146: Afferra la corda della più grossa di due campanette che c'erano, e suona a martello.
Definiz: § XXI. E nel medesimo senso, usato a mo' di aggiunto di campana o del suo suono. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 114: Fosse concesso a' popoli di radunarsi contra di loro a suono di campana a martello, ed uccidere o prendere e consegnar alla giustizia le loro persone.
Esempio: E Davil. Guerr. civ. V. 1, 460: Cominciando di già a suono di campana a martello a sollevarsi popolarmente tutto quanto il paese, ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 204: Si tenessero pronti a marciare al primo tocco di campana a martello.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 637: Gli pareva d'aver negli orecchi que' sinistri tocchi a martello che l'avevan come accompagnato, inseguito, quand'era fuggito da que' luoghi.
Definiz: § XXII. Per similit., e scherzevolmente. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 3, 131: Vedendo far di sua gente macello, Le chiappe gli sonavono a martello.
Definiz: § XXIII. In locuz. figur., e figuratam., detto più che altro di combattenti, vale Con forti e ripetuti colpi, Aspramente, Fieramente, e simili. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 4, 10: Sprona, E correr non faceva, anzi volare, Un suo cavallo.... Al Pover tempo non par da gridare, Ma con gli sproni a martel forte suona, E corre sì ch'una folgore pare.
Esempio: Pulc. L. Morg. 7, 55: Giunse d'un urto tra quel popol fello, Che più di cento caccia a capo chino; Poi cominciava a toccare a martello;... Facea de' Saracin come un macello.
Esempio: Bern. Orl. 15, 45: Adriano, Aquilante e Chiaritone Fanno contr'Agrican molta difesa, E Brandimarte pareva un lione: A martel non si suona, ma a distesa.
Definiz: § XXIV. Aver martello, assolutam., e Aver martello d'uno, vale Esserne fortemente innamorato, geloso. –
Esempio: Cas. Rim. burl. 15: Rodesi i guanti un, quando egli ha martello, Fermasi or sul piè manco ed or sul destro.
Esempio: Car. Dicer. 51: Giove, quando avea martello di Danae che stava serrata in una torre, venne una volta ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 71: Aver martello, o Esser ammartellato, vuol dire, quando uno innamorato ha gelosia della cosa amata, ovvero ha qualche sdegno colla medesima.
Definiz: § XXV. Dar martello ad alcuno, vale Farlo divenire geloso. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 397: Intanto intanto e' l'ha pur fatta correre Insin qui oggi. S. Sì, perchè l'è in collora Con un bravazzo che vi spende a staia, E la vuol darli martello.
Esempio: Giacomell. Carit. 9: Niuno alla casa di mio padre è venuto a far serenata; questa porta è avvezza per avventura a sì fatte cose; l'aver tu preso moglie dà martello agli amanti.
Definiz: § XXVI. Reggere a martello, o al martello, o Reggersi, a martello, o al martello, parlandosi di metalli, vale Resistere, Non rompersi, ai colpi che vi si danno sopra col martello; anche in senso figurato. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 55: Questo (stagno), puro ed anco mescolato col piombo, regge benissimo al martello.
Definiz: § XXVII. Reggere a martello, o al martello, parlandosi di argomenti, discorsi, ragioni, e simili, e generalmente di cose, vale, figuratam., Resistere, Non venir meno, al cimento, al riscontro, alla prova; Rispondere alla verità, alla convenienza, o simile; Essere una cosa consentanea ad un'altra, e simili. –
Esempio: Med. Aridos. 2, 1: Trovò certi lor arzigogoli sofistichi, che hanno apparenza di veri, e poi non reggono al martello.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 212: E uno che se ne trovasse (di certi casi), il quale reggesse a martello, noi saremmo subito un pezzo in là a esser fuori di tutte le controversie.
Definiz: § XXVIII. Stare a martello, o al martello, figuratam., vale lo stesso che Reggere a martello, o al martello. –
Esempio: Tass. Lett. 1, 193: Quel ch'io discorro in generale de l'allegoria, non l'ho trovato scritto, non in alcun libro stampato, ma nel libro de la mente, sì che peraventura avrò detto alcuna cosa che non starà a martello.
Esempio: Galil. Op. IV, 621: Dirò bene, esser stata buona fortuna del signor Galileo il non aver nè detto nè fatto cosa alcuna a' suoi giorni che non possa star, come si dice, a martello.
Esempio: E Galil. Cart. div. XV, 279: Son sicuro che vedrà il tutto come cosa fatta per mio trattenimento, scusando se vi fusse qualche debolezza, e se non l'avendo dipoi più riviste, anco nel copiarle mi scappasse qualche passerotto, e per conseguenza non potessero stare a martello.
Esempio: Buonarr. Tanc. 1, 3: Qualcosa Che non paia così stare a martello, E che le genti tengan vergognosa.
Esempio: Buomm. Pros. var. 215: Io me ne pregiava tanto, ch'i' avrei giurato d'aver per l'appunto dato nel segno, e che l'uno e l'altra (un nome e un'impresa accademica) potessero star a martello, non solo a pett'a quelle che si son fatte, ma a quelle che si faranno.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 239: Veda se quel che io scrivo al signor Castiglioni può star a martello.
Esempio: Berlin. A. F. Fals. scop. 77: Non sapete voi che ho qui dietro.... il signor canonico di Bardo..., che.... ha riscontrato per me tutti que' passi che avete allegato nella vostr'opera, e non gli ha trovati giusti? Or egli pertanto, a fin di farvi vedere ch'e' non istanno a martello, mi dice ch'i' vi scriva così.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 331: Stimo bene suggerirvi che.... badiate bene che le vostre istruzioni stieno più a martello di quelle che avete voluto darci sulla manifattura de' vini.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 13: Seconda scena. Sta tutto a martello. La scena terza, la quarta, la quinta, Le due seguenti, son fatte a pennello.
Esempio: Giobert. Introd. 1, 229: Le scoperte filosofiche, se sono tali che stiano a martello, non troncano mai il filo della tradizione scientifica.
Definiz: § XXIX. Tenere a martello, o al martello, o Tenersi, a martello, o al martello, si disse per lo stesso che Reggere, o Reggersi, a martello, o al martello; anche in senso figurato. –
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 130: Pruovasi (il rame) in questo modo: che dall'uno de' cantoni sì vi si dà suso col martello sopra l'ancudine; e se si tiene al martello, e si piega sanza schiantarsi, sì è buono e dolce; e se non si tiene al martello e schiantasi, sì è tenuto agro, e non è buono.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 81: Se le femine fossero d'ariento, elle non varrebbon denaio, perciò che niuna se ne terrebbe a martello.
Esempio: Biring. Pirotecn. 63: V'ho dato cognizione de le differenze che son fra le miniere del ferro, e li modi che si costumano nella sua purgazione, senza li quali non terrebbe a martello, nè, facendone lavori, si potrebbe tener insieme nè saldare.
Esempio: Ambr. Bern. 8, 9: In fine oggidì son fatti gli uomini Come l'oro archimiato; in apparenza E 'n parole son belli, e poi non reggono Al martello.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 83: Quanto al dittatore, nel vero non ci è appicco di autorità, e verisimili non ci sono molti, ove appigliarsi; e il più gagliardo (se alcuno c'è che potesse tenersi punto al martello) sarà quello ec.
Definiz: § XXX. Darsi su per l'unghia col martello, vale proverbialm. Operare a proprio svantaggio; simile alle altre forme proverbiali, Aguzzarsi il palo in sul ginocchio, Darsi della zappa sui piedi, e simili. –
Esempio: Menz. Sat. 70: Tu sei il fabro, Che ti dai su per l'unghie col martello.
Definiz: § XXXI. Essere tra l'incudine e il martello. –
V. Incudine, § IV.
Definiz: § XXXII. Stare ai colpi di martello, trovasi proverbialm. per Non perdersi di animo in alcun evento, Saper cavarsela bene da ogni difficoltà. –
Esempio: Monet. Poes. 42: Anzi d'ingegno in furberia esperto, Trovò nuova invenzion quest'uom scaltrito, Che star poteva ai colpi di martello, E nella calca mai perse il cervello.
Definiz: § XXXIII. Buona incudine non teme martello. –
V. Incudine, § V.