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Dizion. 5° Ed. .
MERITARE, e, per sincope propria della poesia, MERTARE
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MERITARE, e, per sincope propria della poesia, MERTARE. Definiz: | Att. Esser degno, e altresì Rendersi degno, di avere, di conseguire, ottenere, mercè le operazioni; e usasi in senso così buono, come cattivo, cioè riferito tanto a gradi, onori, premj, e simili, quanto a pene, gastighi, tormenti, e simili. |
Dal lat. meritare, Guadagnare con la propria fatica o industria. – Esempio: | Fr. Giord. Pred. ined. 8: Non potemo meritare per noi medesimi nulla. Chiunque merita alcuna cosa, si è per qualche beneficio o utilità che fa altrui. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 299: Ma, perciò che voi ottimamente conoscete quello che ciascuno di costoro ha meritato: ove voi mi vogliate di spezial grazia fare di punire lo 'ngannatore, e perdonare allo 'ngannato, io ec. | Esempio: | E Bocc. Decam. 3, 194: In onor di voi, ed in male di chi meritato l'ha, io sono qui venuto a voi. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 275: Io ve lo raccomando, comecchè egli tiene modi sì fatti che meriterebbe maggior pena. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 4, 29: E disse: ribaldon, ghiotton da forche, Che mille volte so l'hai meritate, Prima che ec. | Esempio: | Ar. Comm. 2, 460: Questo e peggio merita Chi cerca altrui servir, e può star libero. | Esempio: | Guidicc. Lett. 203: Non saria se non bene che la Santità Vostra, per esempio de gli altri, il facesse gastigare; e tanto più, quanto Sua Eccellenzia mi dice che merita una capezza. | Esempio: | Tass. Gerus. 5, 14: I gradi primi Più meritar, che conseguir desio. | Esempio: | Segner. Mann. ott. 18, 4: Ma questo istesso ha da fare che ognuno di noi, per gratitudine verso un fratel così buono, lasci a lui solo quel grand'onore, che per natura si merita, di dire a Dio, Pater mi; nè ce lo vogliamo arrogare anche noi per grazia. |
Definiz: | § I. E riferiscesi anche ad atti intellettuali o morali, a sentimenti, affetti, e simili, così buoni come cattivi. – | Esempio: | Dant. Conv. 199: L'uomo è degno di loda o di vituperio solo in quelle cose che sono in sua podestà di fare o di non fare; ma in quelle, nelle quali non ha podestà, non merita nè vituperio nè loda. | Esempio: | Machiav. Disc. 43: Romolo per la morte di Remo e di Tazio meritare scusa e non biasimo. | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 2, 53: Ben piangerò costui che gloria e lode Merta più sol, che tutti quegli insieme I quai gir fa superbi oro e terreno. | Esempio: | Cas. Pros. 3, 315: Ora checchè egli o biasimo o loda si meritasse, certa cosa è che ec. | Esempio: | Galil. Op. VII, 364: Ma lasciamo, di grazia, questa sorta di pervicaci, che non si possono nè anco tassare senza onorargli più che non meritano. | Esempio: | Red. Lett. 1, 211: Leggetele..., burlatemi, cuculiatemi, chè me lo merito. | Esempio: | Fag. Comm. 5, 375: Animato da quella sofferenza e compatimento che mi avete, e che io non merito, spero, colla correzion del passato, di mostrarmi qual sarò in avvenire. | Esempio: | Alf. Trag. 5, 80: Quai che pur sien, son traditor, spergiuri; Pietà non mertan; perano. | Esempio: | Mont. Poes. 2, 9: Ombra illustre, ti conforti Quell'invidia e quel sospir: Visse assai chi 'l duol de' forti Meritò nel suo morir. | Esempio: | Giord. Op. 2, 157: I Toscani, che nel secolo decimo–quarto ebbero lettere, meritarono lode speciale di bontà. |
Definiz: | § II. E figuratam., e con le medesime relazioni, detto così di atti, qualità morali, e simili, delle persone, come di cose. – |
Esempio: | Dant. Purg. 17: Esser conviene Amor sementa in voi d'ogni virtute, E d'ogni operazion che merta pene. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 56: Ella 'l se ne portò (il mio cuore) sotterra, e 'n cielo, Ov'or trionfa ornata dell'alloro, Che meritò la sua invitta onestate. | Esempio: | Sacch. Nov. 2, 171: Chi uccide dee essere morto; ma egli è grandissima differenza
da una morte a un'altra; chè sono morti che potrebbono meritare premio, non che avere pena di morte, e sono morti che meriterebbono mille morti. | Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 406: L'operazion, che meritano pene, sono li vizj e i peccati. | Esempio: | Allor. A. Cap. 1: Chi crederebbe mai ch'esser dappoco Potesse meritar difesa o scusa, ec.? | Esempio: | Soldan. Sat. 163: Però quel cor, che vil guadagno inverte, Non pensa che si trovi altro che l'oro, Che d'utile o di bene il nome merte. | Esempio: | De Luc. Dott. volg. 8, 33: Nel che entra la distinzione tra gl'istromenti antichi e li moderni; overo se meriti fede quell'istromento, quando non si ritrovasse l'originale in protocollo. | Esempio: | Magal. Lett. 56: Ebbi la scatola dei disegni.... che meritano nome di miniature. | Esempio: | Metast. Dramm. 3, 205: Merita in vero Gran lode una vendetta, ove non costi Più che il volerla. | Esempio: | E Metast. Dramm. 5, 121: Se fede Meritali pur le immagini notturne, Odi qual fiero sogno ec. |
Definiz: | § III. Vale anche Esser degno di avere, o di ottenere, checchessia, ed altresì chicchessia, per ragioni, qualità, o condizioni, particolari alla persona di cui si parla. – |
Esempio: | Dant. Conv. 383: Lo adolescente..., per minoranza d'etade, lievemente merita perdono. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 66: E' mi pareva pur giusto oggimai.... meritar, come cagionevole, esenzione dalla milizia asinina. | Esempio: | Cecch. Stiav. 3, 2: Troppo presto la fai signora (una schiava). F. Non ti Par ei che la lo meriti? N. Meritalo, se a te par così. | Esempio: | Legg. Band. Leop. 8, 96: Dietro a queste notizie è chiaro l'obbligo di non negare simili attestati a chi realmente gli meriti, e di non fargli all'incontro ciecamente a chi non ne ha il bisogno. | Esempio: | Alf. Trag. 2, 9: L'ottener tal sposo Pareami il primo d'ogni ben; ma un bene Maggior d'assai fia il meritarlo. N. Il merti; Ed ei ti merta solo. |
Definiz: | § IV. Vale anche, con più tenue senso, Richiedere, Esigere, per propria natura o condizione, secondo giustizia, dovere, convenienza, o simile; detto di atti o fatti, di qualità, e altresì di persone e di cose. – | Esempio: | Rim. Ant. P. Alb. F. 3, 384: In verità, per quel che a me ne pare, Seguir tal signoria Alcuna riprension non meritava. | Esempio: | Comp. Din. Cron. DL. 215, 12: Questi due cavalieri suoi figliuoli, volendo tener gran vita per l'esser onorati, perchè parea loro che l'opere del padre il meritassono, cominciorono ec. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 199: Questo mio beneficio, operato in voi questa notte, merita alcun guiderdone. | Esempio: | Guicc. Stor. 1, 11: Dimostrò di questa subita variazione maggior molestia Lodovico che per se stessa non meritava l'importanza della cosa. | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 345: Abbiamo visto e ricevuta la vostra carissima mona Ginevra, la vostra sorella e tutte quell'altre donne, molto allegramente, ma non già le abbiamo trattate come esse meritavano. | Esempio: | Lambr. Elog. 32: Quest'omaggio universale era dovuto all'usuale rettitudine del Municchi negli affari; ma uno maggiore ne merita quella che spiccava in ogni suo atto o detto, e che spiccò particolarmente nell'ondeggiare e mutarsi delle pubbliche cose. |
Definiz: | § V. In costrutto con un Infinito, retto dalla particella Di, espressa o sottintesa, o con un Congiuntivo, retto dalla cong. Che, vale semplicemente Esser degno; e dicesi così di persone, come di cose, qualità, atti, e simili. – | Esempio: | Dant. Purg. 21: A sè mi trasse Roma, Dove mertai le tempie ornar di mirto. | Esempio: | E Dant. Conv. 396: Li miei maggiori.... meritarono di porre mano al coronamento dell'Imperio, meritarono di ricevere la rosa dal Romano Pastore. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 215: Meritò questa donna per lo suo valore d'essere amata sommamente da un nobile e gran barone. | Esempio: | E Bocc. Decam. 8, 277: La bellezza di costei merita d'essere amata da ciascheduno. | Esempio: | Collaz. SS. PP. 112: Per considerazione della castità, sanza la quale neuno merita d'avere Iddio, si sottopone ec. | Esempio: | Machiav. Pros. var. 8, 5: Tanto più merita di essere stimata la cosa che si possiede, quanto da più degno donatore dipende. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 26, 2: Degna d'eterna laude è Bradamante,... E meritò che ben le fosse amante Un così valoroso cavalliere. | Esempio: | Guicc. Stor. 1, 12: Il re, benchè reputato principe di prudenza grande, non considerò quanto meritasse d'essere ripresa quella deliberazione, la quale ec. | Esempio: | Bald. Pros. 301: Meriterebbono d'essere schiavi, non che d'esercitare giuridizione sopra le persone libere. | Esempio: | Cerch. V. Oraz. I, 6, 241: Egli perciò meritò essere amato e stimato. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 2, 182: Questa [ribellione] non solo merita la suddetta confiscazione, ma, quanto è dal canto suo, meriterebbe ancora che questa confiscazione fosse perpetua. | Esempio: | Fiacch. Fav. 2, 64: Meritiamo ormai La nostra fronte incoronar d'allori. |
Definiz: | § VI. Meritare, vale anche Rendere altrui il merito, Ricompensarlo, Rimunerarlo, Premiarlo. Oggi comunemente Rimeritare. – | Esempio: | Fr. Guitt. Rim. B. 1, 24: Due cose son che vole aver signore, Acciò che 'l servo suo sia meritato. | Esempio: | Nov. ant. B. 89: Tutte le noci fece versare per la sala, e poi a una a una gliele facea ricoglier e rimettere nel sacco; e poi la meritò grandemente. | Esempio: | Comp. Din. Cron. DL. 135, 10: E così della camera del Comune molta pecunia traevano, sotto protesto di meritare uomini l'avesson servito. | Esempio: | Barber. Docum. Am. 48: È vertù maggiore, E più porta d'onore, Saver donar la sua persona altrui, Ricevendo da lui; E star apparecchiato a meritare. | Esempio: | Stor. Aiolf. 1, 156: Aiolfo molto raccomandò quegli del palagiotto a Daramis,... e così furono poi meritati doppiamente. | Esempio: | Mazz. Lett. 1, 12: Iddio.... ve ne renda merito di tutto, poi (poichè) non sono in stato da potervi meritar io. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 1, 13: Questo (cioè Orlando) è colui ch'ha meritato Carlo. |
Esempio: | Borgh. V. Disc. 1, 40: Cesare..., parlamentando al suo esercito, venne a dire, che per meritare chiunque l'avesse in quel suo caso servito, darebbe ec. | Esempio: | Giord. Op. 2, 408: Nobile esempio di cittadino e sacerdote, non poteva essere degnamente meritato se non in cielo. |
Definiz: | § VII. E figuratam.; anche in mal senso. – | Esempio: | Rim. Ant. V. Rugg. Palerm. 1, 148: Ben mi deggio allegrare E far versi d'amore, Ch'a cui son servidore M'à molto grandemente meritato. | Esempio: | Dant. Rim. 227: Lo re, che merta i suoi servi a ristoro Con abbondanza, e vince ogni misura, Mi fa lasciare la fiera rancura, E drizzar gli occhi al sommo concistoro. | Esempio: | Stor. Barl. R. 2, 86: E quello Signore de' venire alla fine del mondo per giudicare li vivi e li morti, e allora meriterà ciascuno secondo la sua opera. | Esempio: | Cavalc. Poes. 453: Ma con carità pura de' (l'uomo) operare, Sanza rispetto d'esser meritato (da Cristo). | Esempio: | Bibb. N. 2, 373: Io farò vendetta de' miei nemici, e coloro che m'hanno avuto in odio io li meriterò (il lat. ha: retribuam). |
Definiz: | § VIII. Pur figuratam., riferito ad opere o atti, a cose o qualità morali, di chicchessia. – | Esempio: | Fr. Iac. Tod. R. 35 t.: Lo Signor te lo merite, Che me dai tal conseglio. | Esempio: | Dant. Vit. nuov. 58: Per la sua ineffabile cortesia, la quale è oggi meritata nel grande secolo, mi salutò. | Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 93: Si gittò in terra, e disse: Dio te 'l meriti, venerabil padre Giosep, che al tutto savamo abbandonate, e
non sapevamo che consigli ci prendere. | Esempio: | Bocc. Amet. 43: Al quale, ringraziandolo, dissero: meritino gl'iddii sì alta fatica a te grazioso, il quale ec. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 227: Io per me non sono da tanto che mai ve lo potessi meritare (un benefizio avuto); ma bene siate certo d'una cosa, che l'animo mio.... è tutto dato a voi. | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 94: Mi truovo una della Cassandra di vostra mano, con la scatola di confetti e pinocchiati, che ne ringrazio voi e lei.... Iddio vel meriti. | Esempio: | E Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 309: Del che assai ne ringrazio e la mia carissima mona Ginevra, vostra consorte, e voi; e priego il Signore vel meriti per noi. |
Definiz: | § IX. Nel medesimo senso, e pur riferito a persona, costruiscesi anche con un termine, retto dalla particella Di, denotante il titolo della ricompensa, ossia la cosa per la quale alcuno è rimeritato. – | Esempio: | Fr. Giord. Pred. ined. 8: Dunque il servo sì mette la bontà sua, chè noll'ha (non l'ha) dal signore; e però ne dee essere meritato. | Esempio: | Cess. Scacch. volg. 28: Domandò Aristodino, trovatore delle favole, quanto fosse stato meritato di quella opera. | Esempio: | Tav. Rit. 1, 48: E in tale maniera pagòe lo re Meliadus gli due cavalieri traditori, e meritò la leale donzella della sua leanza. | Esempio: | E Tav. Rit. 1, 248: E imperò sappiate che Ghedino fue uno specchio, e fue ammunimento di tutti gli altri amanti, gli quali amano e di loro amore non sono meritati. | Esempio: | Vill. G. 554: Per meritare Castruccio del servigio fattoli. | Esempio: | Macingh. Strozz. Lett. 36: Non potresti fare mai tanto bene, che lo meritassi di quello ha fatto a te. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 4, 29: Ribaldon, ghiotton da forche.... Prima che sotto la luna si corche, Io ti meriterò di tal derrate. |
Definiz: | § X. E talvolta costruiscesi anche con un termine, retto parimente dalla particella Di, denotante la forma o materia della ricompensa, ossia ciò con che uno è rimunerato. – | Esempio: | Stor. Barl. 29: Secondo che l'uomo farà in terra o bene o male, così sarà meritato e di gioia e di tormento. | Esempio: | Rinaldesch. Espos. Salm. 71: Chi arà seguitato le cose terrene, delle cose terrene e temporali sarà meritato in questo mondo. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 320: Voglio dimostrare come un buon uomo, servendo un vile saccardo con uno dono d'una piccola cosa, fu meritato da lui e dell'avere e della persona. | Esempio: | Bern. Orl. 34, 64: Faccia Dio ch'una volta meritare Ti possiam di condegno guiderdone. |
Definiz: | § XI. In costrutto con un termine di persona retto dalla particella A, vale Farle meritare checchessia, Rendernela meritevole; detto pure di cose, e usato talora anche in mal senso. – | Esempio: | Cavalc. Med. Cuor. 221: Questo momentaneo e lieve peso delle presenti tribolazioni ci merita eterna e soprammodo grande eccellenza di gloria. | Esempio: | E Cavalc. Frutt. Ling. 151: Molto più è lo beneficio della redenzione, per la quale ci ricomperò dalla morte eterna, e meritocci vita eterna. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 3, 31: San Tomaso per tal ragione provò aver Cristo potuto con le sue opere, non solamente impetrare a noi la salute, ma meritarcela. | Esempio: | E Segner. Pred. 268: E noi crediamo poi che tali peccati ci abbiano da Dio meritati tanti flagelli? |
Definiz: | § XII. E nel medesimo costrutto, si usò per Dare, Rendere, per merito, per ricompensa; anche assolutam. – | Esempio: | Stor. Barl. R. 13: Verrà a giudicare e li vivi, e' morti, e meriterà a ciascuno secondo ch'avrà servito. | Esempio: | Fr. Bart. Amm. ant. volg. 57: La mia patria m'ha nutricato salvamente, e onestamente hammi recato infino a questa età, e hammi guernito di buone leggi e d'ottimi costumi e d'onestissimi insegnamenti. E che poss'io meritare a quella onde tanti beni ho ricevuto? |
Esempio: | Bibb. N. 8, 133: E sarà lo popolo come lo sacerdote; e visiterò sopra lui le sue vie..., e meriterò a lui secondo li suoi pensieri. |
Definiz: | § XIII. Si usò figuratam., riferito a denari dati a frutto, per Pagarne, ed altresì Computarne o Valutarne, il merito, cioè l'usura o interesse, in una data somma per cento all'anno o al mese. – |
Esempio: | Sacch. Op. div. 112: Per sostentare i suoi cittadini fece una legge, che quelli tali danari fossono meritati fiorini cinque per cento. |
Esempio: | Galig. Prat. Aritm. 44: Prima debbi meritare fiorini 370, soldi 7, denari 10 per 4 mesi e 2/5. | Esempio: | E Galig. Prat. Aritm. 44 t.: Quando arai trovato tutti e' tempi, debbi meritare e' denari di ciascuna partita pel tempo trovato a 5 per cento,... e quando tutte le partite saranno meritate, congiugni e' meriti insieme. |
Definiz: | § XIV. E si disse anche dei denari stessi, per Produrre, Rendere, merito o interesse in una data proporzione col capitale; oggi Fruttare. – | Esempio: | Galig. Prat. Aritm. 44: Meritano (una data quantità di denari) fiorini 32, soldi 5, denari 7, semplicemente. |
Definiz: | § XV. Neutr. Aver meriti, cioè qualità o condizioni che rendono altrui meritevole di gradi, onori, premj, benefizj, aiuti, e simili. – | Esempio: | Guicc. Op. ined. 2, 252: Dicono costoro che quando gli ufficj si eleggono per le più fave, si danno a persone più scelte, perchè s'ha a reputare che meritino più quegli in chi concorre il giudicio di più numero. | Esempio: | Car. Lett. Farn. 3, 35: Considerando che 'l giovare a chi merita è sempre bene, e parendomi di poterlo far con voi confidentemente, ec. | Esempio: | Bart. C. Archit. Albert. 248: Ognuno, secondo la possibilità sua, metteva a comune, quasi come un censo dovuto alla pietade, la roba per stipendio di coloro che veramente meritavano. | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 103: Bacio le mane a Vostra Altezza, e la prego a voler fare grazia di far favore a questo giovane, il quale merita per le sue buone qualità. | Esempio: | Bart. D. Ital. 1, 30: Quinci nella Compagnia agevolissimo.... quel che molti al vederlo s'ammirano;... dico il non aver fra noi niente più chi più merita, che chi meno, quanto a un estrinseco riconoscimento. | Esempio: | Guadagn. Poes. 2, 33: E solo i Grandi, veda, san distinguere Chi merita e non merita. – Lo vedo. |
Definiz: | § XVI. E in senso più che altro teologico, vale Acquistare, o Procacciarsi, con la fede e con le opere, meriti, presso Dio, per l'eterna felicità, Rendersene degno. – | Esempio: | Dant. Purg. 18: Quest'è il principio, là onde si piglia Cagion di meritare in voi. | Esempio: | E Dant. Parad. 4: Tu argomenti: Se il buon voler dura, La vïolenza altrui per qual ragione Di meritar mi scema la misura? | Esempio: | Cavalc. Esp. Simb. 1, 21: Quando l'uomo.... crede a Dio in quelle cose, le quali sono sopra e contra il suo intelletto e che provar non si ponno, allor merita, ed è degno di laude. | Esempio: | Sacch. Nov. 2, 121: Il piovano disse, avesseno pazienza, perocchè meritavano a venire a trarre un uomo del suo errore. | Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 424: E così àe mostrato l'autore che pur naturalmente l'omo può meritare e demeritare, benchè la teologia a questo adiunga che, secondo la nostra fede, benchè l'anima possa meritare e demeritare naturalmente, come dimostrato è; questo meritare e demeritare è o a loda o a biasmo del mondo, oltra 'l quale non si stende ec. | Esempio: | Macingh. Strozz. Lett.
186: Appresso di Dio molto merita, se drento con pazienza sopporta quello che di fuori mostra. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 1, 82: Tu non se' da vestir questi panni, Ma da portar la lancia e l'armadura, E puossi meritar con essa come Con questa cappa. | Esempio: | Savonar. Poes. 23: Tu hai libero arbitrio, Che meritar ti fa. | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 77: Mi concesse la grazia, che in un subito mi si partì ogni male; ma non mi pare di meritare, poichè non ho poi fatto nulla. |
Definiz: | § XVII. E per similit. – | Esempio: | Fag. Comm. 5, 375: Chi sa che questo (il vostro giusto gastigo) a me ed al figliuolo non serva di merito; e cosi voi correggendovi, e noi meritando, venghiam tutt'a tre a renderci benevoli e placati gli Dei, che tutti noi finalmente colla lor provvidenza pietosamente consolino. |
Definiz: | § XVIII. E nel medesimo senso, in costrutto con un termine retto dalla particella Di, denotante la ragione o occasione dell'acquistar meriti, ciò per cui uno merita. – | Esempio: | Cavalc. Med. Cuor. 120: Lo terzo impedimento d'andare al sommo bene si è difetto di meriti e di grazia. E questo anche toglie la tribolazione; perocchè.... di nulla tanto meritiamo quanto di mal patire, secondo che Cristo medesimo ci mostra. |
Definiz: | § XIX. Meritare con alcuno, e anche si disse Meritare ad alcuno, vale Acquistare, o Avere, merito, o meriti, presso quello; anche figuratam. – | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 140: Noi, per meritare a Dio, abbiamo fatta la fossa; preghiamo il prete rechi la croce, e' doppieri, acciocchè lo sotterriamo. | Esempio: | Bemb. Lett. 2, 160: Avendo grandemente, e molto più che alcuno altro che oggi viva cittadin suo, meritato con la patria nostra. |
Definiz: | § XX. Meritare di chicchessia, o di checchessia, con l'avverbio Bene, Molto, Grandemente, e simili, vale Esserne benemerito, Rendergli servigj, o Far per esso cose, meritevoli di lode, o di ricompensa. – | Esempio: | Dant. Inf. 26: S'io meritai di voi mentre ch'io vissi, S'io meritai di voi assai o poco, Quando nel mondo gli alti versi scrissi, ec. | Esempio: | Albanz. Petr. Uom. fam. R. 2, 411: Cesare non giudicò che fosse tempo, non che onesta cosa, abbandonare in tanta necessità gli amici, i quali di lui avevano bene meritato. | Esempio: | Capp. Econ. 352: Chi diligentemente le pubblicasse (le relazioni dei Veneziani) tutte in un corpo, sicchè divenissero frequenti nelle biblioteche, e pronte alle mani degli studiosi, avrebbe meritato ottimamente dei veri buoni studj. |
Definiz: | § XXI. Meritare il conto di far checchessia. – | V. Conto, § LXXXII.
Definiz: | § XXII. Meritare il pregio, o il pregio dell'opera. – | V. Pregio.
Definiz: | § XXIII. Chi non mi vuol non mi merita. Proverbio, che usiamo per esprimere disprezzo o sdegno verso chi mostra, con la sua noncuranza, di non riconoscere il nostro merito. – | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 160: Padron, sapete voi come direbbe Un meschinaccio servidor mio pari? Chi non mi vuol, non mi merita. Fate A mo' d'un pazzo; oh! lassatela (la fanciulla amata) andare Alla malora. | Esempio: | E Cecch. Comm. inded. 1, 76: O sì, che io mi risolvessi.... di lasciar ir questa pratica Via, e dir chi non mi vuol non mi merita! |
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