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80) Dizion. 4° Ed. .
RATTORE.
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pag.79



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. Gli occhi son da reprimere, e raffrenare dalla lascivia della sua voluttà, come rattori, e inducitori a colpa.


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Esempio: E Franc. Sacch. rim. 55. Da prode stanno i buon rettori, Che rattori, Amatori Non son d'onori.


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Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 57. Oh infelice generazione, che in questi tempi si truova sottoposta, e governata da così fatti rettori, che più tosto rattori si potriano chiamare!
81) Dizion. 4° Ed. .
RINARRARE
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pag.188



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. Gli esempi de' santi, e delle sante scritture, che gli lodano le pene, e rinarrano le loro utilitadi.


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Esempio: Buon. Fier. 5. 4. 6. E 'l narrato tenor de' casi stati Rinarrar tra le risa, e tra gli omei Dei passati perigli, e dello scampo.
82) Dizion. 4° Ed. .
INDIGENZA
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pag.796



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. O città celestiale, magione sicura, patria piena d'ogni diletto, popolo senza scandolo, abitatori quieti, uomini senza indigenza.
83) Dizion. 4° Ed. .
SCIPITO
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pag.399



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. Molti sono gli alti effetti del fuoco, cioè, che cuoce le cose crude, e dà sapore alle scipite.


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Esempio: Tac. Dav. ann. 12. 143. Ogni cosa era agevole con quel Principe buono, scipito, da essere imboccato, e comandato.
84) Dizion. 4° Ed. .
INGANNATORE
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pag.829



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. Cristo, il quale non può errare, elesse l'asprezza; dunque questa è meglio; e chi altro insegna, è ingannatore.
85) Dizion. 4° Ed. .
RUGGINOSO
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pag.279



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. Proverbio è: maladetto il ferro, il quale quanto più è limato, e messo al fuoco, piú diventa rugginoso.


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Esempio: Amet. 63. Danti luogo alla vista de' mal composti, e logori, e gialli, anzi piuttosto rugginosi, e fracidi denti.
86) Dizion. 4° Ed. .
PARENTORIO
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pag.491



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. La 'nfermità è quasi una citazione, e parentorio, che Dio ci manda, perchè torniamo a ragion con lui.
87) Dizion. 4° Ed. .
MANGIATO
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pag.147



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. Tornò al diserto, e trovò quello santo Padre dietro alla sua cella morto, quasi tutto mangiato da' lupi.


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Esempio: Tac. Dav. ann. 15. 219. Sfoderò il detto pugnale, mangiato dalla ruggine, e diello a Milico liberto, che lo arrotasse, e brunisse (quì è metaf. e vale consumato; il Lat. ha: vetustate obstrusum)
88) Dizion. 4° Ed. .
AFFUSCARE.
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pag.82



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. Ms. Inganna affuscando lo cuore, lo quale non pensi lo grande frutto di colui, che fa, e che vuole fare penitenza.
89) Dizion. 4° Ed. .
INSALVATICHIRE
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pag.860



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. La possessione, disse, e 'l podere d'un uomo buono per negligenza insalvatichì, e riempissi di spine, e di ortiche.


2) id: a1744110aae642e7bad6a499760597a5)
Esempio: Vit. SS. Pad. Un buon 'uomo aveva una sua possessione bella, e fruttifera, e per negligenza la lasciava insalvatichire.


3) id: c0c0f5f87f9a425cb7f8d98a86ae4b5b)
Esempio: Segr. Fior. disc. 2. 21. I Fiorentini se o per via di leghe, o d'aiuto avessero dimenticati, e non insalvatichiti i suoi vicini, a quest'ora sarebbero signori di Toscana.


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Esempio: Pecor. g. 22. ball. Non t'insalvatichir, poichè tu sai, Ch'io t'ho amata, e amo più che mai. Io non so questo, Amor, perch'e' si sia, Che tu se' meco sì insalvatichita.
90) Dizion. 4° Ed. .
RIMPOLPARE
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pag.185



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Esempio: Dant. rim. 16. Onde la piaga del mio cuor rimpolpo.
91) Dizion. 4° Ed. .
DUREZZA.
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pag.259



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Esempio: Petr. son. 72. Quando ti ruppi al cuor tanta durezza.


2) id: e7bdc373bdfd4590ad36874bd20ac47e)
Esempio: M. V. 7. 69. E stando in questa durezza, Vanni da Susinana degli Ubaldini suo padre, ec. andò al Legato.


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Esempio: E Dic. div. 193. Indi è mansuetudine, e durezza.


4) id: 1754a95d51994663b5b309a825b618de)
Esempio: E Dic. div. 314. Dolci durezze, e placide ripulse.


5) id: 7d972407d770410aa1898dd412296d0a)
Esempio: Coll. SS. Pad. I quali da indi innanzi seguitando cattività di cuore, e durezza, caddero in nocevole tiepidezza, e nel profondo pelago della morte.


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Esempio: Bocc. nov. 25. 8. Sperando, ec. che la vostra benignità sia tanta, e sì ammollita la vostra passata durezza, verso me dimostrata, che ec.
92) Dizion. 4° Ed. .
RIVERDIRE
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pag.250



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Esempio: Franc. Sacch. rim. 46. O d'un cuor secco farlo riverdire.
93) Dizion. 4° Ed. .
IL
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pag.713



1) id: 025b54ae16ed43b6b9b467ee4821a784)
Esempio: Dant. Inf. 1. Che m'avea di paura il cuor compunto.


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Esempio: Petr. canz. 7. 5. Oggi ha sett'anni, Che sospirando vo di riva in riva La notte, e il giorno.


3) id: 14bc761acec34d36a9f50f98b805da2e)
Esempio: E Bocc. nov. 25. 15. Dio vi dea quella allegrezza, e quel bene, che voi disiderate il maggiore.


4) id: 38793f0c980f427aa096ab6f1f3b1dc2)
Esempio: Bemb. rim. 143. A lui ch'arse per lei la state, e il verno.


5) id: b850de196d2c4925905343e5f8ea1f44)
Definiz: §. I. Quando si pospone a' monosillabi A, CHE, CO, DA, DE, SE, SU, ec. lascia la sua vocale, e si congiugne con quella, che gli precede, dicendosi, e scrivendosi CHE 'L, COL, DAL, DEL, SE 'L, SUL.


6) id: c1ca572814734ea69a24e7d5a23aa89a)
Definiz: §. II. IL, alcuna volta si usa in forza di ripieno, e talora per maggior espressione, o più precisa distinzione.


7) id: 1209bb9abeed449d917445b924d32f87)
Esempio: M. V. 9. 61. Il capitano ec. cadde, e sconciossi il piede in forma, che non potè stare in su' piedi (cioè sconciossi uno de' piedi)


8) id: dab341aeafd14caf892a08685be437b0)
Definiz: §. V. IL, dietro le particelle Per, e Con, fu da' migliori autori usato raro, o non mai; pure ve ne ha qualche esemplo, se si può dar fede ad alcuni Testi.
94) Dizion. 4° Ed. .
LAMENTATORIO.
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pag.12



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. Lo morto non sente le pene, nè infamia, ned altre vere, o false, crudeli, e lamentatorie, e lusinghevoli parole.
95) Dizion. 4° Ed. .
PREMEDITARE
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pag.699



1) id: 0b915a03065043b986bdb1044505111b)
Esempio: Cavalc. Med. cuor. La terza cosa, che ci aiuta ad essere pazienti, sì è pensare, e meditare la tribolazione innanzi che vegna.
96) Dizion. 4° Ed. .
CANCELLERÍA.
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pag.528



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Esempio: Cavalc. med. cuor. Neuna cosa addiviene in questa vita visibilmente, e sensibilmente, che imprima non si detti nella cancellería del Giudice eterno.


2) id: 1783ba18cede40aab404026b83de7cf7)
Esempio: Ar. Sat. 2. E se in cancellería m'ha fatto sozio.
97) Dizion. 4° Ed. .
LIMARE
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pag.68



1) id: 9d5c3e4c56084ad8b496b346af6efc99)
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Onde proverbio è: maladetto il ferro, il quale, quanto più è limato, e messo al fuoco, più diventa rugginoso.


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Esempio: Bern. Orl. 1. 6. 49. Sol questa nuova donna il cuor gli lima.


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Esempio: Rim. ant. P. N. M. Gonn. Interm. Una ragion, quale io non saccio, chero, Ond'è, che ferro per ferro si lima.


4) id: 8c30018c6ede443eb24770dcecd291bd)
Esempio: Dant. Conv. 74. Limaro, e a perfezione la filosofia morale ridussono.


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Esempio: Dant. Purg. 15. E fecimi 'l solecchio, Che del soverchio visibile lima.


6) id: b22f1989400348afad29e8b99ef0e254)
Esempio: Petr. cap. 10. Sì par, che i nomi il tempo limi, e cuopra.


7) id: 1a3702774c2a48148bd293fed90499a8)
Esempio: Dial. S. Greg. M. 3. 16. Sicchè non si limò, e non si ruppe.
98) Dizion. 4° Ed. .
TAGLIATURA.
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pag.7



1) id: 301d3a351f2145609bed9d19cf2bd565)
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Tanto l'uomo più pazientemente porta la tagliatura del medico, quanto più è fracida, e ria quella parte, ch'e' taglia.


2) id: 9e46a929641b4c2e8b1a4d3c53360130)
Esempio: Cr. 2. 7. 7. Meglio s'appicca, e vive il ramo tagliato per lo traverso con tagliatura alquanto lunga, che quello, ch'è tagliato per lo diritto circularmente, cioè tondo.


3) id: fa75a930947f428aba40b43ac333d37e)
Esempio: Mir. Mad. M. Dormì, e vide una donna bellissima toccargli colla mano la tagliatura del suo piede.
99) Dizion. 4° Ed. .
VERBIGRAZIA
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pag.237



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. Fue la giustizia perseguitata dalla ingiustizia, cioè li giusti dagl'ingiusti; verbigrazia, ecco Abel, che fu lo primo innocente ec.


2) id: 7595fec6be7a41399356089e72136040)
Esempio: S. Grisost. Come, verbigrazia, quando una nobil donna, e signorile volendo fare ec.


3) id: 54e02878fec1486799fb84c55a5bb1b7)
Esempio: E Ber. rim. 1. 13. Però sia detto per un verbigrazia, Ch'e' non si dica poi ec.