Lessicografia della Crusca in rete

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4° Edizione
Diz Giu. totali
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120) Dizion. 4° Ed. .
FRADICIUME
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pag.513



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Esempio: Fir. Luc. 1. 2. O che continuo flagello è questo? e che fradiciume, e che tormento?
121) Dizion. 4° Ed. .
MADRIGALETTO
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pag.115



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Esempio: Fir. Luc. 1. 1. Lasciami vedere, s'io ho quel madrigaletto, ch'i' feci fare in laude sua.
122) Dizion. 4° Ed. .
COGLIERE, e CORRE
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pag.691



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Esempio: Fir. Luc. 3. 2. Ma tu non la corrai, che io ho chi me ne priega.


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Esempio: Fir. Luc. 5. 7. Or so io la cagione, perchè questa mona colei vi colse in iscambio.


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Esempio: Franc. Barb. 324. 7. Nè mai coglier cagione Di trar le belle forse alla tua corte, Per veder quelle, ch'esta è la tua morte.
123) Dizion. 4° Ed. .
PULITEZZA, e POLITEZZA.
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pag.768



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Esempio: Fir. Luc. 2. 4. La pulitezza, nelle donne massime, è la più grata cosa, che sia.


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Esempio: E Fir. Luc. appresso: In fine le gentilezze, le maniere, ec. accompagnate colla pulitezza, sono la vera rete da pigliare questi uccellacci.
124) Dizion. 4° Ed. .
ALLODOLA.
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pag.128



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Esempio: Fir. Luc. 4. 1. Deh vedi, come il valent'uomo le sa ben dare la carne dell'allodola.
125) Dizion. 4° Ed. .
ACCORDO.
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pag.40



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Esempio: Fir. Luc. Se tu non fai pensiero d'accomodarti alla voglia mia, noi avremo poco accordo insieme.


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Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 4. Essendo oggimai d'accordo, che tutte le cose sono d'un savio, ec.
126) Dizion. 4° Ed. .
LEVARE
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pag.57



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Esempio: Fir. Luc. 1. 3. Come e' resterà di darle, ella troverrà sei scuse per levarselo dinanzi.


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Esempio: Malm. 7. 97. Oimè signora mia, Non vi levate in barca così presto.
127) Dizion. 4° Ed. .
SEGRENNA.
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pag.459



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Esempio: Fir. Luc. 1. 2. Così bisogna fare a queste segrenne, che ti hanno cura alle mani.
128) Dizion. 4° Ed. .
FURFANTELLO
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pag.550



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Esempio: Fir. Luc. 4. 5. Furfantel, furfantello, se tu non vai, dove tu hai a ire, ec.
129) Dizion. 4° Ed. .
RASTIARE.
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pag.75



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Esempio: Fir. Luc. 3. 2. Or che 'l compare ha pieno lo stefano ec. e' rastia via.
130) Dizion. 4° Ed. .
PERUGGINE
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pag.582



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Esempio: Fir. Luc. 5. 1. Ringraziato sia la croce di Corsignano, che aveva il manico di peruggine.
131) Dizion. 4° Ed. .
STEFANO
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pag.735



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Esempio: Fir. Luc. 3. 2. Or che 'l compare ha pieno lo stefano, e trangugiatosi ogni cosa.
132) Dizion. 4° Ed. .
RISINO.
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pag.226



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Esempio: Fir. Luc. 3. 4. Non hanno mai altro da loro, che ec. un risino dalla finestra.
133) Dizion. 4° Ed. .
RIBALDONACCIO.
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pag.124



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Esempio: Fir. Luc. 3. 2. E poi vogliono esser tenuti gentiluomini, e aver la coda dietro; ribaldonaccio.
134) Dizion. 4° Ed. .
PREFAZIO
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pag.695



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Esempio: Fir. Luc. 3. 1. Non mi sarebbe dato noia però di piantarlo sul bel del prefazio.
135) Dizion. 4° Ed. .
RIMARE
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pag.174



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Esempio: Fir. Luc. 1. 1. E come e' sentono rimare zoccolo con moccolo, non domandare, se ridono.
136) Dizion. 4° Ed. .
BELLO
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pag.410



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Esempio: Fir. Luc. 3. 1. Non mi sarebbe però dato noia di piantarlo sul bel del prefazio.
137) Dizion. 4° Ed. .
TORNATA
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pag.105



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Esempio: Fir. Luc. 2. 4. Per vedere, se io me ne potessi guadagnare una tornata di casa.
138) Dizion. 4° Ed. .
BASOSO
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pag.392



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Esempio: Luc. Mart. rim. burl. Io direi non nulla A petto al vero, e parrei un basoso.
139) Dizion. 4° Ed. .
CORAMVOBIS
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pag.812



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Esempio: Fir. Luc. 3. 4. Quanti ce ne sono di quelli perdigiorni, e di questi be' coramvobis!