Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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4° Edizione
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40) Dizion. 4° Ed. .
PREDELLA
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pag.694

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Esempio:

Libr. Son. 49. Che 'nsino alle predelle t'hanno a noia.

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Esempio:

Dan. Purg. 6. Poichè ponesti mano alla predella.

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Definiz:

§. VIII. In proverb. Sonar le predelle dietro a uno, vale Dirne male.

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Esempio:

Malm. 1. 25. E postosi a seder sulla predella, Con gravità dipoi così favella.

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Definiz:

§. V. Predella, si chiama ancora quello Scaglione di legno a piè degli altari, sopra il quale sta il sacerdote, quando celebra la messa.

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Esempio:

Agn. Pand. 54. Come ti parrebbe essere dalle vicine lodata, se quando elle venissono a vicitarti in casa, elle trovassono, te avere insino alle predelle serrato?

7) id: e5429ade1fea4dd9a8fbbab794bbc114)

Esempio:

Gell. Sport. 3. 3. Io non so come mai si fa quel povero prete, che le confessa ( le monache) e come mai ha tanta pazienza, che gli stia tutto il giorno alla predella a udire queste loro novelluzze.

41) Dizion. 4° Ed. .
PROPRIO.
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pag.749

1) id: 834962604662424db3d491fea5971ac8)

Esempio:

Petr. son. 111. Come amor proprio a' suo' seguaci instilla.

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Esempio:

E Bellinc. 268. Diciam, ch'io son d'ognun proprio il sollecito.

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Esempio:

Bern. Orl. 3. 6. 11. La spada proprio a quel modo gli mise, E dalla spalla al fianco lo divise.

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Esempio:

Dittam. 1. 9. Era per certo, che stando il suo tondo Non giugnerebbe a cotanto ad assai, E proprio l'abitato è di men pondo.

42) Dizion. 4° Ed. .
AGGHIADARE.
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pag.85

1) id: eff92a3622ca45eabcc4017d9a487f1f)

Esempio:

Libr. son. 29. Che pur pensando a' tuoi processi, agghiado.

43) Dizion. 4° Ed. .
CHIESINO.
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pag.647

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Esempio:

Libr. Son. 65. Hanno a dare un chiesino, ognun gl'indiavola.

44) Dizion. 4° Ed. .
AFFISSO.
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pag.77

1) id: ffaba8e11c374d5f81c49d0d9ae62843)

Esempio:

Petr. son. 113. Libero spirto, od a' suoi membri affisso.

45) Dizion. 4° Ed. .
COSTANTE
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pag.843

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Esempio:

Petr. son. 307. Per farme a seguitar costante, e forte.

46) Dizion. 4° Ed. .
MEDESIMO
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pag.193

1) id: 51ab54d1bff24695814901a5b691383a)

Esempio:

E Dan. Par. 5. Seco medesmo a suo piacer combatte.

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Esempio:

Petr. son. 1. Di me medesmo meco mi vergogno.

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Esempio:

E Dan. Par. 24. Che quell'opere fosser quel medesmo.

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Esempio:

E Petr. son. 44. Esce D'un medesimo fonte Eufrate, e Tigre.

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Esempio:

E Fiamm. 3. 1. Io alcuna volta meco medesima fingeva, lui dovere ancora, indietro tornando, venirmi a vedere.

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Definiz:

§. Si aggiugne anche, quantunque senza necessità, alle voci MECO, TECO, SECO, e talora si trova usato anche nella terminazione maschile, riferendosi a femmina.

47) Dizion. 4° Ed. .
MERIDIANO
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pag.216

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Esempio:

E Dan. Par. 33. Tu se' a noi meridiana face.

48) Dizion. 4° Ed. .
RITROSO
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pag.246

1) id: 023f0d218548402ab63b684bdfa69eae)

Esempio:

E Dan. Purg. 10. Fidanza avete a' più ritrosi passi.

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Esempio:

Red. Ditir. 25. E sul destrier del vecchierel Sileno Cavalcando a ritroso, ed a bisdosso.

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Esempio:

Galat. 21. Ritrosi sono coloro, che vogliono ogni cosa al contrario degli altri, siccome il vocabolo stesso mostra, perchè tanto è a dire a ritroso, quanto a rovescio.

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Esempio:

G. V. 1. 32. 1. Fece ferrare i suo' cavalli a ritroso.

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Esempio:

Dant. Par. 16. Tantochè 'l giglio Non era ad asta mai posto a ritroso.

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Definiz:

§. IV. A ritroso, posto avverbialm. vale Al contrario, Capo volto, Capo piè. Lat. inverse. Gr. ἀνεστραμμένος.

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Esempio:

Borgh. Orig. Fir. 20. Purchè questa sia la regola di non pigliare la cosa a ritroso.

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Esempio:

E G. V. 9. 320. 2. E le insegne reali del comune di Firenze a ritroso in sul detto carro.

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Esempio:

Cr. 5. 13. 2. Ed è da prender guardia, che quella, ch'ha i rami, non si metta a ritroso, cioè col capo innanzi, nella fossa.

10) id: 396d1be30a5a48718e012e4a99422f10)

Esempio:

Tes. Br. 2. 48. Ond'egli addiviene, che là, ove è la luna uno anno prima, ella sarà l'anno, che dee venire, undici dì più addietro a ritroso del calendario, e dell'anno.

49) Dizion. 4° Ed. .
NASCERE
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pag.317

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Esempio:

Petr. son. 4. Di se, nascendo, a Roma non fe grazia, A Giudea sì.

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Esempio:

Pataff. 7. Io son nato vestito col legume.

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Esempio:

E Dan. Purg. 18. Nuovo pensier dentro da me si mise, Del qual più altri nacquero, e diversi.

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Esempio:

E Stor. Eur. 154. Questo fiume nasce a' confini della Iapidia.

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Esempio:

Bocc. introd. 5. Nascevano nel cominciamento d'essa a' maschi, e alle femmine ec. certe enfiature.

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Esempio:

Malm. 7. 51. Figliuol, risponde a lui, datti conforto, E sappi, che tu se' nato vestito.

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Esempio:

E Bocc. nov. 19. 10. Se per ogni volta, che elle a queste così fatte novelle attendono, nascesse loro un corno nella fronte ec. poche sarebber quelle, che v'attendessero.

50) Dizion. 4° Ed. .
PAVENTOSAMENTE
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pag.525

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Esempio:

Petr. son. 32. Che, paventosamente a dirlo ardisco, Infino a Roma n'udirai lo scoppio.

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Esempio:

Bern. Orl. 2. 14. 6. Che paventosamente a dirlo ardisco.

51) Dizion. 4° Ed. .
BREVIARE
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pag.467

1) id: aec8924f56644dcb9b8794ccc61c123c)

Esempio:

Libr. Son. 20. Rendi la spada a Marte, E desta il breviare a mattutino.

52) Dizion. 4° Ed. .
A
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pag.1

2) id: 4372149cd80d4010b3c58a608b1bbecb)

Definiz:

Prima lettera dell'alfabeto, perchè più agevolmente s'esprime; e però noi udiamo ne' fanciulli mandar prima fuori naturalmente questa, che niuna altra, come quella, che non ricerca fatica. Appo i Latini dicono, che aveva più di dieci diversi suoni, come vuole Prisciano; presso i Toscani se ne sente difficilmente più d'uno, se però la diversità dell'accoppiatura delle parole non facesse alcuna volta profferirla con molta forza, come A LUI, talora con meno, come A' MIEI, talvolta qusi due AA ,come AH RIBALDO.

53) Dizion. 4° Ed. .
A
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pag.1

2) id: ffa9329ebed64d45b9f364d83c01eb51)

Esempio:

Petr. canz. 27. 1. Pose colei, che sola a me par donna. A CIASCUNO, A LUI, A ME raddoppiano in pronunziando la consonante, e di due dizioni dalla scrittura distinte, la pronunzia confondendole ne fa una: ACCIASCUNO, ALLUI, AMME. Così dagli antichi, la cui ortografia non era molto distinta, si trova talora scritto.

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Esempio:

Dant. Inf. 13. Ma parla, e chiedi a lui, se più ti piace.

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Esempio:

Bocc. g. 8. f. 3 E detto questo, infino all'ora della cena libertà concedette a ciascuno.

54) Dizion. 4° Ed. .
A'
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pag.1

2) id: aa5b1db24a5241348f920295dd28930d)

Esempio:

Bocc. nov. 32. 22. Queste donne il dissero a' mariti ec. ma tra gli altri, a' quali questa cosa venne agli orecchi, furono i cognati di lei.

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Esempio:

Amm. ant. 3. 8. 6. Argomento è di dirittura lo dispiacere a' rei.

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Esempio:

E Amm. ant. 7. 1. 8. A' solleciti cercatori spesse fiate nella faccia si manifesta quello, che colla lingua si tace.

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Definiz:

pronunziata con minor forza, e scritta con apostrofo, significa AI, o AGLI, dove l'apostrofo fa l'uficio dell'articolo, il qual s'affigge con detto segno. Ma avanti a parola cominciante da vocale, o dalla S, a cui succeda altra consonante, come AMORI, ERRORI, STIMOLI, SPIRITI, si pose in quella vece l'A, coll'articolo GLI, come AGLI AMORI, AGLI ERRORI, AGLI STIMOLI. Gr. τοῖς.

55) Dizion. 4° Ed. .
A
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pag.1

2) id: c2d5f956ea0143399a5e9af3a3533927)

Esempio:

E Bocc. nov. 32. 2. Di notte se ne fuggirono a Rodi.

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Esempio:

Bocc. nov. 31. 2. Fu preso da due, e segretamente a Tancredi menato.

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Esempio:

Amm. ant. 3. 2. 6. L'animo nostro si dee chiamare ogni dì a render ragione.

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Esempio:

E Amm. ant. 7. 3. 4. Sia ogni uomo pronto ad udire, e tardo a parlare.

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Esempio:

Nov. ant. 14. 1. Fece una legge, che chi andasse a moglie altrui, dovesse perdere gli occhi.

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Esempio:

Nov. ant. 65. 2. Uno cavaliere del Re ec. Ristette a udire la contenzione di questi due ciechi.

56) Dizion. 4° Ed. .
A
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pag.2

2) id: e9fc44e418c64a8bb2227a177b9b6ef1)

Esempio:

E Dan. Purg. 28. Come si volge con le piante strette A terra, ed intra se, donna, che balli.

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Esempio:

Nov. ant.pr. 2 Avranno luogo a prode, e a piacer di coloro, che non sanno.

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Esempio:

E N. ant. Nov. 46. 3. A voi non sarebbe onore, che 'l vostro legnaggio andasse a povertade.

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Esempio:

G. V. 8. 32. 3. E la tavola ritonda si fece a guisa, e a maniera della antica tavola.

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Esempio:

Petr. canz. 34. 6. E vinta a terra caggia la bugia.

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Esempio:

Dant. Inf. 22. Fermò le piante a terra, ed in un punto Saltò.

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Esempio:

Bocc. nov. 26. 9. Trovai colla donna mia in casa una femmina a stretto consiglio.

57) Dizion. 4° Ed. .
A
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pag.2

2) id: 897023432c68452091018d3a4496b4f9)

Esempio:

Stor. Pist. 11. Comparissono dinanzi a lui a pena dello avere, e della persona.

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Esempio:

Ovid. Pist. Menata a braccia dalli suoi familiari.

4) id: a172016dafa04df283e3727fd5495a7b)

Esempio:

Mirac. Mad. A pena della testa glie 'l mandasse.

5) id: c3b8ab66a02b4218b5e2a386c03ea8a9)

Esempio:

Dav. Scism. 43. Cromuelo comandò loro, che a pena della vita gli condannassono immantenente.

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Esempio:

Vit. SS. Pad. Per li molti miracoli, che Dio fece per lui a sua vita.

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Esempio:

E Stor. Pist. 70. A pena dello avere, e della persona si partirono di Pistoia.

8) id: 68cfe1c60a2d4f8abd2baceed24e7ced)

Esempio:

Fr. Giord. Pred. R. Tu vorresti, che le opere di Dio sieno a tuo potere, e volontade.

9) id: 2bca262f264f43a782669e10a2058bc2)

Esempio:

Nov. ant. 47. 2. Addomando io al Comune di Bologna, che le possessioni de' miei figliuoli sieno a mia signoría.

58) Dizion. 4° Ed. .
A
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pag.2

2) id: c023f31f65a7469db9ffc631377b25e3)

Esempio:

E Dan. Par. 12. E moto a moto, e canto a canto colse (quì potrebbe anche esser segno del terzo caso)

3) id: e6c067847b4c4102a07a13683c7e9995)

Esempio:

Dant. Par. 1. E di subito parve giorno a giorno Essere aggiunto.

4) id: 69c8e7f24c634355a3e4cb682036053a)

Esempio:

Bocc. nov. 29.11. E montato a cavallo, non nel suo contado se n'andò, ma ec.

59) Dizion. 4° Ed. .
A
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pag.2

2) id: 8e942e4071034c2396246a6cce5c693d)

Esempio:

E Dan. Inf. 7. Che permutaste a tempo li ben vani, Di gente in gente, e d'uno in altro sangue.

3) id: 2c4034d027cc4f7e93496f05d1f3ee9f)

Esempio:

G. V. 5. 3. 2. Federigo andò a Vinegia al detto Papa, e gittóglisi a' piedi a misericordia.

4) id: dc22f0fda9894690ba6bdefcfcc377b7)

Esempio:

E Bocc. nov. 98. 14. L'avrebbe egli a se amata più tosto, che a te.

5) id: 5e85411535cc4a8aa794b36401a69cca)

Esempio:

E N. ant. Nov. 74. 2. Molte volte si conduce l'uomo a ben fare a speranza di merito.

6) id: b2f32250879240c2bbe3694b478d38ea)

Esempio:

Sen. Pist. 54. Non terresti tu a molto folle colui, ec.

7) id: 42849675f00e43138828d733bdc95d0c)

Esempio:

Petr. canz. 47. 4. Ed ella: a che pur piangi, e ti distempre?

8) id: 9eb358f9ba1649a997434281e6d7b7a3)

Esempio:

Tav. rit. G. S. Ne furono assai allegri, da poi che l'ebbono a signore.

9) id: 16fc5522050e4b5a9077c3ccead6c609)

Esempio:

Dant. Purg. 29. E, quanto a mio avviso, Diece passi distavan que' di fuori.

10) id: 1e9d33b5e5d742ff8083c042a051166c)

Esempio:

Nov. ant. 78. 1. E quegli a baldanza del signore sì il battéo villanamente.

11) id: 55d25594e7924a7bbf4d9df3668c6077)

Esempio:

E Bocc. nov. 76. 16. Tu avevi quinci una giovinetta, che tu tenevi a tua posta.

12) id: 265f69615d32413ca3eb4249e0a5c441)

Esempio:

Bocc. nov. 15. 25. Io non so a che io mi tengo, che io non vegna laggiù.

13) id: aeb013ad89e144bd8c7c7bb9048bc2df)

Esempio:

E Bocc. nov. 54. 3. E sì gli mandò dicendo che a cena l'arrostisse, e governassela bene.

14) id: 44345b8e7cc549479bc2fc60407515bd)

Esempio:

E Bocc. nov. 77. 13. Or mi bacia ben mille volte a veder, se tu di' vero.

15) id: 1118f32ab35b4bb39afe7e943f566c13)

Esempio:

E Bocc. nov. 79. 38. Mi metterò la roba mia dello scarlatto, ec. a vedere se la brigata si rallegrerà.

16) id: 1f7d6620fb364a5f82a6ac1f47196803)

Esempio:

M. V. 1. 32. Caro figliuolo, se voi amavate d'avere a dama questa damigella, voi non ne dovevate tener bargagno.

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