Lessicografia della Crusca in rete

Volume 1 - Dizionario 4° Ed.
1) Dizion. 4° Ed. .
A COMUNE.
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A COMUNE.
Definiz: Posto avverbialm. vale In comune, Di più insieme. Lat. communiter, in commune.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 11. Io ho giustamente quivi (nel teatro) un luogo, perchè io posso, se mi piace, sedervi; e non ve l'ho, perchè egli è da quelli stato occupato, co' quali egli m'è a comune.

2) Dizion. 4° Ed. .
A CONDIZIONE.
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A CONDIZIONE.
Definiz: Posto avverbialm. vale Condizionatamente, A patti. Lat. sub conditione.
Esempio: Amet. 4. Gli rendeo la cercata Euridice a condizione.

3) Dizion. 4° Ed. .
ACONITO.
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ACONITO.
Definiz: Sorta d'erba velenosa. Lat. aconitum. Gr. ἀκόνιτον.
Esempio: Guar. past. fid. 3. 5. Aconito, e cicuta Nascer da salutifera radice Non si vider giammai.

4) Dizion. 4° Ed. .
A CONTANTI.
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pag.46

A CONTANTI.
Definiz: Così assolutamente posto, vale Col pagamento pronto in moneta effettiva. Lat. praesenti pecuniâ, numeratâ pecuniâ.
Esempio: Bocc. nov. 80. 15. Avvenne, che egli vendè i panni suoi a contanti, e guadagnonne bene.
Esempio: Alleg. 223. Ognuno s'affolterebbe a comprare a contanti delle sue non lisciate giammengole.

5) Dizion. 4° Ed. .
A CONTRADIO.
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A CONTRADIO.
Definiz: Posto avverbialm. Lo stesso, che A contrario. Lat. contra.
Definiz: §. E Vale eziandío, A dispetto, Mal grado.
Esempio: G. V. 9. 91. 1. Fu fatto da que' d'entro con sottile dificio di canapi certo ordigno, che venía dalla torre a una cocca del porto di Genova, per lo quale si fornía, e rinfrescava a contradio di tutta l'oste.
Esempio: E G. V. 12. 19. 3. Fu preso da' suoi consorti, e vicini, e mandato a suo contradio fuori della città.

6) Dizion. 4° Ed. .
A CONTRARIO.
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A CONTRARIO.
Definiz: Posto avverbialm. vale A noia, In odio, come Recarsi uno a contrario. Lat. contra.
Esempio: G. V. 6. 23. 1. Per la qual cosa lo 'mperadore il si recò a contrario.
Definiz: §. Vale ancora A dispetto, Mal grado, come A contrario de' nimici. Lat. invitis hostibus.
Esempio: G. V. 7. 23. 2. Si mosse d'Alamagna a contrario della madre, ch'era figliuola del Duca d'Osterich.

7) Dizion. 4° Ed. .
A CORDA.
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A CORDA.
Definiz: Posto avverbialm. vale A dirittura, A un pari. Lat. rectà.
Definiz: §. E a corda co' verbi Tornare, Stare, e simili, vale Tornare ec. a dramma, Stare a pennello. Lat. adamussim, ad unguem.

8) Dizion. 4° Ed. .
ACORO.
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ACORO.
Definiz: Lat. acorum. Gr. ἄκορον.
Esempio: Ricett. Fior. 14. Acoro, secondo Dioscoride, produce foglie, come quelle dell'iride, ma più strette.

9) Dizion. 4° Ed. .
A CORPO A CORPO.
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A CORPO A CORPO.
Definiz: Posto avverbialm. vale A solo a solo, A testa per testa.
Esempio: G. V. 9. 94. 3. Messer Marco ebbe tanta audacia in se, che fece chiedere il Re Ruberto di combattere con lui a corpo a corpo.
Esempio: Nov. ant. 91. 2. Vegna innanzi il più forte di tutti i Romani, e combattasi meco a corpo a corpo.
Esempio: Guid. G. Si offerse di voler combattere a corpo a corpo con qualunque volesse dire, che egli fosse traditore.

10) Dizion. 4° Ed. .
A CORSA.
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A CORSA.
Definiz: Posto avverbialm. vale Furiosamente, Correndo. Lat. curriculò, cursim. Gr. δρομαίως, δρομάδην.
Esempio: G. V. Armossi di tutte l'armi a cavallo, e a corsa coll'elmo in testa, e colla lancia abbassata si mosse per fedire.
Esempio: Fav. Esop. Giugnendo a una gran balza, misesi a corsa ec. ed essi trariparo.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 89. Allora spinti a corsa, senza saper dove, i nostri fanti ec. furo addosso a que' barbari.

11) Dizion. 4° Ed. .
A COSA A COSA.
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A COSA A COSA.
Definiz: Posto avverbialm. vale A una cosa per volta, Distintamente. Lat. singulatim. Gr. κατὰ μόνας.
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 2. 2. Adagio un poco, a cosa a cosa: disse il Mirra.

12) Dizion. 4° Ed. .
A COSA PER COSA.
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A COSA PER COSA.
Definiz: Posto avverbialm. vale A una cosa per volta, A cosa a cosa. Lat. singillatim.
Esempio: Zibald. Andr. Non bisogna acciarpare, ma lavorare adagio, a cosa per cosa.

13) Dizion. 4° Ed. .
A COSCIENZA.
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A COSCIENZA.
Definiz: Posto avverbialm. vale Secondo la propria coscienza. Lat. secundum conscientiam.
Esempio: Bemb. stor. 1. 12. I quali ec. non a giudizio, ed a coscienza, ma in grazia davano il più delle volte il suffragio apertamente.

14) Dizion. 4° Ed. .
A COSTA.
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A COSTA.
Definiz: Posto avverbialm. vale Per fianco, e si usa in forza di preposizione. Lat. iuxta, propter. Gr. παρά.
Esempio: G. V. 9. 256. 1. Si cominciaro i barbacani ec. e fargli a costa alle dette mura, e al di fuori de' fossi.
Esempio: Franc. Barb. 277. 20. In un punto riposta Nella tua torre a costa (lo stampato per errore ha accosta)
Esempio: Bemb. As. 2. E nel vago ponticello, a costa la fonte, e sotto gli ombrosi allori sedentisi ec.

15) Dizion. 4° Ed. .
A COSTO.
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A COSTO.
Definiz: Posto avverbialm. vale Con ispesa.
Esempio: Alleg. 120. A suo costo mangiar poche, e scondite Vivande in fretta, e ber con esse vino, Che di canapo sia più, che di vite.
Definiz: §. Per A interesse, A usura. Lat. faenori. Gr. ἐπὶ τόκῳ.
Esempio: Cron. Morell. 273. Non torre danari a costo, innanzi vendi il meglio, che hai, perchè togliendo a costo tu ti disfaresti.

16) Dizion. 4° Ed. .
A COSTOLE.
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A COSTOLE.
Definiz: Posto avverbialm. vale A foggia di costole.
Esempio: M. Bin. rim. burl. 216. Però che i lavorati, come ho detto ec. A costole, a cantoni, a martellati, Non ci lascian mai fico, ch'abbia foglia (parla de' bicchieri)

17) Dizion. 4° Ed. .
ACQUA.
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ACQUA.
Definiz: Uno de' quattro elementi. Lat. aqua. Gr. ὕδωρ.
Esempio: Cr. 1. 4. 1. L'acqua, ec. è l'uno degli elementi delle cose generate ec. la quale è fredda, e umida.
Definiz: §. I. E generalmente si prende per ogni sorta di acqua naturale.
Esempio: Bocc. nov. 77. 59. Tanta acqua avrai da me a sollevamento del tuo caldo, quanto fuoco io ebbi da te ad alleggiamento del mio freddo.
Esempio: Cr. 2. 14. 4. L'acqua piovana, avvegnachè sia fredda, impertanto non ha eccellenza di freddo.
Esempio: Mor. S. Greg. Eglino germineranno, cioè faranno frutto fra l'erbe, siccome i salci appresso all'acque corsive.
Esempio: Dant. Inf. 22. E com'all'orlo dell'acqua d'un fosso Stan gli ranocchi pur col muso fuori.
Esempio: E Dan. Inf. 23. Non corse mai sì tosto acqua per doccia A volger ruota di mulin terragno.
Esempio: Petr. canz. 27. 1. Chiare, fresche, e dolci acque, Ove le belle membra Pose colei, che sola a me par donna.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 31. L'armata ruppe più volte in mare, e fra pochi dì ne fu in acqua una nuova.
Esempio: Red. Ditir. 35. Sia pur l'acqua, o bianca, o fresca, O ne' tonfani sia bruna, Nel suo amor me non invesca.
Esempio: E Red. Ditir. appresso: Lodi pur l'acque del Nilo Il soldan de' Mammalucchi.
Definiz: §. II. In vece di Pioggia. Lat. imber. Gr. ὄμβρος.
Esempio: Bocc. nov. 55. 5. Ma dopo alquanto, non faccendo l'acqua alcuna vista di dover ristare, e costoro volendo essere il dì a Firenze ec. cominciarono a camminare.
Esempio: M. V. 4. 7. Conseguì l'uno dì appresso l'altro ec. una acqua minuta, e cheta, che tutta s'impinguava nella terra.
Definiz: §. III. Per Liquore acqueo, che si cava dall'erbe, da' fiori, e simili, per via di distillazione, e per altre Acque artificiate.
Esempio: Bocc. nov. 40. 6. Fe la mattina ec. stillare un'acqua, la quale l'avesse, bevendola, tanto a far dormire, quanto esso avvisava di doverlo poter penare a curare.
Esempio: E Bocc. nov. 80. 11. Tratti del paniere oricanni d'ariento bellissimi, e pieni qual d'acqua rosa, qual d'acqua di fior d'aranci, qual d'acqua di fior di gelsomino, e qual d'acqua nanfa
Definiz: (Oggi per Acqua nanfa, o lanfa intendiamo L'Acqua di fior d'aranci.
v. ACQUA NANFA)
Definiz: §. IV. E Acqua si dice a quella materia, che stemperata con acqua, si dà a' drappi, per crescer loro lucentezza, e distenderli.
Esempio: Alleg. Non doverebbe parere ostico, se non a qualche stomacuzzo di taffettà senz'acqua.
Definiz: §. V. Acqua per Orina.
Esempio: Dant. da Maian. Rim. ant. Così riscritto meo parer ti rendo, Nè cangio mai d'esta sentenza mea, Finchè tua acqua al medico non stendo.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 167. Portali l'acqua tua, e dilli il tuo difetto.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. 42. Se gli cominciò a uno a uno a recare in mano (gli orinali) e guardando l'acque, li diede poi a' fanti.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. appresso: Avendo considerato ec. quelle tante, e diverse acque, nè più nè meno, che facesse un medico.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. appresso: M'avete in questa notte appresentato le vostre acque, li vostri segni in questi orinali.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. 155. E con poca scienza in su 'l ronzino vecchio procurando l'acque degli orinali ec.
Definiz: §. VI. Far acqua, vale Orinare. Lat. meiere. Gr. οὐρεῖν.
Definiz: §. VII. Venir l'acqua alla bocca ec. che anche diciamo Venir l'acquolina, vale Appetire grandemente alcuna cosa. Lat. salivam moveri.
Esempio: Cecch. Incant. 5. 4. Voi mi fate venir l'acqua in sull'ugola.
v. ACQUOLINA.
Definiz: §. VIII. Sapere in che acqua si pesca, vale Sapere quel ch'uom fa.
Esempio: Alleg. 57. Ond'io, che so in quanta acqua io pesco ec.
Definiz: §. IX. E Fare acqua da occhi, che è Non conchiudere, e non dare in nulla. Lat. nihil agere.
Esempio: Pataff. 1. E' ne fa gran burbanza, e salamoia, Da occhi abbiam fatto acqua.
Definiz: §. X. È più grosso, che l'acqua de' maccheroni Essere più grosso, che l'acqua de' maccheroni; e si dice d'uomo scimunito.
v. MACCHERONE.
Definiz: §. XI. E Vivere in sull'acqua, e Far roba in sull'acqua: si dice d'uomo industrioso.
Esempio: Salv. Spin. Viverebbe in su l'acqua.
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 2. 3. Ed è un uomo, che viverebbe in sull'acqua.
Definiz: §. XII. Lasciar andare l'acqua alla china, o alla 'ngiù ec. vale Lasciare andare le cose, com'elle vanno.
Esempio: Cecch. dot. 1. 1. Lasciai andar l'acqua alla 'ngiù.
Esempio: Varch. stor. 8. Giovambattista de' Nobili ec. voltosi ad Alessandro Segni, quasi ripigliandolo, lo confortò a lasciar correre l'acqua verso il chino.
Definiz: §. XIII. Fuggir l'acqua sotto le grondaie: È proverbio, che significa Procurar di fuggire un pericolo, e andare incontro al medesimo, o ad un altro simile, o maggiore. Lat. de fumo ad flammam.
Esempio: Malm. 1. 54. Crede tornar fra genti quiete, e gaie, E fugge l'acqua sotto le grondaie.
Definiz: §. XIV. Dar l'acqua alle mani: vale Far lavar le mani a' commensali prima che entrino a mensa. Lat. cedo aquam manibus. Gr. ὕδωρ ἐς χεῖρας.
Esempio: Ciriff. Calv. 4. Fece di fatto dar l'acqua alle mani Per assettar la brigata a sedere.
v. DARE.
Definiz: §. XV. L'acqua rovina o rompe i ponti: lo dicono proverbialm. i bevitori di vin pretto, per dannar l'uso d'annacquare il vino.
Esempio: Red. Ditir. L'acqua rompe i ponti, e gli argini.
Definiz: §. XVI. Dicesi anche nel medesimo significato: L'acqua fa marcire i pali.
Esempio: Malm. 7. 4. S'avvezzi a ber del vino a poco a poco, Ch'ei sa che l'acqua fa marcire i pali.
Definiz: §. XVII. Lavorar sott'acqua: vale Negoziare occultamente. Lat. cuniculis oppugnare.
Definiz: §. XVIII. Fare un buca nell'acqua: Tentare un'operazione, che non riesca, Affaticarsi senza frutto. Lat. in aqua scribere, cribro aquam haurire.
Definiz: §. XIX. Pestare l'acqua nel mortaio, o Batter l'acqua nel mortaio: vale Affaticarsi inutilmente a persuader chi che sia.
Esempio: Cecch. esalt. cr. 2. 1. Ch'egli è un batter l'acqua nel mortaio.
Definiz: §. XX. Esser nell'acqua sopra 'l capo, o fino a gola, bocca, e simili: vale Essere in un grandissimo travaglio, o agitazione, o estrema necessità, o pericolo.
Esempio: Cron. Morell. 329. Mai non sarò d'altra voglia per insino ch'io fossi coll'acqua alla bocca; e toccavasi con la mano tra la bocca e 'l naso.
Esempio: Cecch. Incant. 4. 4. Io son nell'acqua sopra 'l capo per me, non posso ire a cercar di lei.
Definiz: §. XXI. S'intende acqua, e non tempesta: e si dice Di chi dà in eccesso nell'operare. Lat. dum vitat humum, nubes, et inania captat.
Definiz: §. XXII. Voler vederne l'acqua chiara, cioè Proseguire ciò che si è incominciato fino all'ultimo punto. Lat. ad extremam persequi, ad cutem usque radere.
Definiz: §. XXIII. Star fra le due acque: Star sospeso, in dubbio. Lat. haesitare.
Definiz: §. XXIV. Pure in proverbio: In cent'anni, e cento, e cento mesi torna l'acqua a' suoi paesi, esprime la continua rivoluzione delle cose.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 163. Rimanendo in questo proverbio, che dice: in cent'anni, e cento mesi torna l'acqua in suo' paesi.
Definiz: §. XXV. Far acqua è termine marinaresco, e si dice di nave, nella quale per qualche apertura entri l'acqua. Lat. excipere aquam; rimis fatiscere. Virg.
Definiz: §. XXVI. E dicesi ancora Far acqua, Provvedersi d'acqua dolce per servigio delle navi. Lat. aquari. Gr. ὑδρεύεσθαι.
Definiz: §. XXVII. Acqua cheta, Acqua stagnante, che, per esser priva di moto, non fa romore. Lat. stagnum, aqua stans.
Definiz: §. XXVIII. E per similit. dicesi d'Uomo, che benchè stia cheto, e nol dimostri, operi con somma accortezza.
Esempio: Lasc. Gelos. 3. 10. In queste acque chete si rimane spesso, che non mostrano, e son profondissime.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 5. Perchè se bene e' fa la gatta morta, Da queste acque chete ti guarda.
Definiz: §. XXIX. Acqua morta, Acqua stagnante. Lat. stagnum, aqua stagnans, lacuna. Gr. ὕδωρ στάσιμον.
Esempio: Rim. ant. Dant. 33. La terra fa un suol, che par di smalto, E l'acqua morta si converte in vetro, Per la freddura, che di fuor la serra.
Esempio: Disc. Calc. Se noi usiamo con ragione di nominare acqua morta quella, che da se non scorre, e non è da altri nè attinta, nè agitata.

18) Dizion. 4° Ed. .
ACQUA ARZENTE.
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ACQUA ARZENTE.
Definiz: Acquavite raffinata, quasi ardente. Lat. aqua ardens. Gr. ὕδωρ κεκαυμένον.
Esempio: Soder. Colt. Se ne faccia stillando acqua arzente.
Esempio: Sagg. nat. esp. 5. Dove il sottilissimo spirito del vino, o acqua arzente, che dir vogliamo, si mantiene sempre bella.

19) Dizion. 4° Ed. .
ACQUABORRA.
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ACQUABORRA.
Definiz: Spezie d'acqua minierale.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 2. L'acquaborra a chi 'l legno; a chi la cassia Si richiedeva, ha dato il reobarbaro.

20) Dizion. 4° Ed. .
ACQUACCIA.
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ACQUACCIA.
Definiz: Peggirat. d'acqua.
Esempio: Fir. rim. Che più piacer di quell'acquaccia sola Aveva avuto, che s'un botticino Di trebbian gli passasse per la gola.