Lessicografia della Crusca in rete

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Diz Giu. totali
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17573 4 17577 occorrenze
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220) Dizion. 1° Ed. .
FORESTA
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pag.358



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Esempio: N. ant. 35. 1. Cavalcando questo Cavaliere, per una gran foresta.
221) Dizion. 1° Ed. .
FOSSATELLA
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pag.362



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Esempio: N. ant. 36. 2. Aiutollo, ch'e' periva in una fossatella d'acqua:
222) Dizion. 1° Ed. .
INGUISTARA, e ANGUISTARA
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pag.447



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Esempio: N. ant. 40. 1. Avea due inguistare di finissimo vino innanzi.
223) Dizion. 1° Ed. .
ACCIAIO
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pag.10



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Esempio: N. ant. 20. 3. Una gragnuola venne, che parea cappelli d'acciaio.


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Esempio: Bocc. n. 22. 7. Fatto con la pietra, e con l'acciaio, che seco portato aveva, un po' di fuoco. Qui chiama acciaio il fucile, al quale diciamo anche ACCIAIUOLO, perch'è fatto d'acciaio.
224) Dizion. 1° Ed. .
GIUSTISSIMAMENTE.
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pag.392



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Esempio: N. ant. 23. 2. Le sue condizioni si voglion giustissimamente osservare.
225) Dizion. 1° Ed. .
RIMORCHIO
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pag.714



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Esempio: N. ant. 41. tit. Rimorchio di Marco Lombardo, huomo di Corte.
226) Dizion. 1° Ed. .
TENDERE.
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pag.878



1) id: 65e0815963f04aa28f77f87f706a22e2)
Esempio: N. ant. 19. 3. Il Padre fece tendere un ricco padiglione.


2) id: e679d45dfa12471aab2ad2c384f9d640)
Esempio: Amm. ant. A studio si stende l'arco, acciocchè nel suo tempo si tenda.


3) id: dab9773a279b42569bcd04664e33d08a)
Esempio: Nov. ant. 96. 1. Un mercatante, che recava berrette, segli bagnarono, e avendole tese, ec.
227) Dizion. 1° Ed. .
ROMEAGGIO
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pag.734



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Esempio: N. ant. 9. 1. Andò in romeaggio, e lasciò 300. bisanti.


2) id: 29848207cb694bdd91c4a27ab7fd86d9)
Esempio: M. V. 1. 56. Con tanta divozione, e umiltà seguivano il romeaggio.
228) Dizion. 1° Ed. .
INCORARE
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pag.432



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Esempio: N. ant. 73. 2. Messer, perch'io fui incorato di recar pesche.
229) Dizion. 1° Ed. .
PRIMOGENITO
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pag.651



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Esempio: N. ant. 4. 1. Lo quale avea un suo figliuol primogenito.
230) Dizion. 1° Ed. .
UNQUEMAI
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pag.949



1) id: 9a0fe6789e6843c7aedbe6aa90d6e122)
Esempio: N. ant. 3. 4. Lo minor dono, ch'egli facesse unque mai.
231) Dizion. 1° Ed. .
MAGGIORENTE
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pag.499



1) id: 51381538bd0e4bfa8a176662c3a15c39)
Esempio: N. ant. 24. 3. Vide le tavole, ove mangiavano i maggiorenti.


2) id: 0ef7e35ea71f4d5788f2151cc26c4f29)
Esempio: M. V. 9. 50. Furono presi tre caporali de' maggiorenti della compagna.
232) Dizion. 1° Ed. .
MILUOGO
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pag.529



1) id: 8163844984674d92a35ba14e75fa18d7)
Esempio: N. ant. 92. 9. Per occupare il ponte, ch'era nel miluogo.


2) id: 459c93c91e49419994fb6505ebacf334)
Esempio: Liv. M. Elli nel miluogo, con le legioni Romane, vae.


3) id: a8b0f1cad9ac4590829f0b2a1b8ada82)
Esempio: E Liv. M. di sotto. Elli furono prima vinti nel miluogo della schiera.
233) Dizion. 1° Ed. .
MANDATO
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pag.503



1) id: 5cdd6e0e90f745a599fe0654ac3be810)
Esempio: N. ant. 3. 3. Con pieno mandato d'ubbidire i suo' comandamenti.
234) Dizion. 1° Ed. .
CUGINO
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pag.242



1) id: ecc35f257eb04985a71ae439900a2631)
Esempio: E Bocc. n. 53. 5. Cugína di M. Alesso Rinucci.
235) Dizion. 1° Ed. .
A TASTONE
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pag.89



1) id: 55ff953041ad45aa9900fbc78aaf60b9)
Esempio: Rim. ant. P. N. Grazia li fe la divina potenza, Senza la quale ognun parla a tastone: diremmo anche Parlare al bacchio, cioè senza considerazione, e senza fondamento.
236) Dizion. 1° Ed. .
ARGUTAMENTE
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pag.74



1) id: de4d9d128b1d4473879a465c0a8d3bee)
Esempio: Lib. motti P. N. appostatamente garriva con lui, perchè gli rispondeva argutamente.
237) Dizion. 1° Ed. .
BOGLIENTE
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pag.126



1) id: a1a01b238027456d83f7e917360a2b61)
Esempio: Ovvid. Metam. P. N. E lavata, ch'ell'ebbe la donna, con bogliente acqua.


2) id: b7598f30eb6a4768bbfc90ba09ed3da3)
Esempio: M. Aldobr. Tutte vivande, che huomo prende, non deono ne mica esser boglienti.
238) Dizion. 1° Ed. .
SINGULARISSIMAMENTE
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pag.802



1) id: 9632eb2104ff4158be690942e1535568)
Esempio: Vit. S. Gio. bat. P. N. Anzi in questo si dilettavano singularissimamente
239) Dizion. 1° Ed. .
DICIMARE
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pag.260



1) id: ecb81f5c3d604f1c82c6010fdffc32ad)
Esempio: Rim. ant. P. N. M. Gonnella Interminelli da Lucca. Una ragion qual'io non faccio chero, Ond'è, che ferro per ferro si lima, E natura divena, o ditempera O mollezza di quel, che si dicíma, cresce, ec.