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1° Edizione
Diz Giu. totali
25877 47 25924 forme
17110 30 17140 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
80) Dizion. 1° Ed. .
OCCHIBAGLIOLO
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pag.565



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Esempio: Fr. Giord. Fil. Pand. Vedi la nave, che ha molti remi, carrucole, taglie, funi, e sarte, vele, arbori, tanto, ch'è un'occhibagliolo.
81) Dizion. 1° Ed. .
GENERE
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pag.381



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Esempio: Lib. pred. Pand. Ma non ne siamo però tenuti, se non in questo modo, se non dirgli in grosso, ed in genero.


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Definiz: E GENERE diciamo a tutta la generazione umana. Lat. genus.
82) Dizion. 1° Ed. .
MAGAGNAMENTO
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pag.498



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Esempio: Fr. Giord. Pand. Ancora dei sostenere insino a quell'oro, che la natura, e 'l corpo tuo, può sostenere senza magagnamento della natura tua, come stavano i Santi Padri.
83) Dizion. 1° Ed. .
FALSITA.
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pag.327



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Esempio: Fior. vir. Agn. Mon. Falsità contradio vizio della lealtà, e a dire una, e a fare un'altra, per animo d'ingannare altrui d'alcuna cosa.
84) Dizion. 1° Ed. .
TIRANNO
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pag.887



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Esempio: Fior. vir. Agn. M. I tiranni amano il lor proprio bene, e lo Re ama il ben comune.
85) Dizion. 1° Ed. .
MALSANIA
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pag.503



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Esempio: Fr. Giord. Filip. Pand. Ogni infertà d'anima è peccato, e si ha molti nomi nella scrittura, e quando è chiamata parlasía, e quando malsanía, e quando febbre.
86) Dizion. 1° Ed. .
LEBBROSIA
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pag.477



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Esempio: Fr. Giord. Filipp. Pand. chiunque è infermo di qualunque malattía, e catuna infertà hae suo nome, e però quale è detta lebbrosía, e quale febbre, e molte altre.
87) Dizion. 1° Ed. .
SBUCCHIARE
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pag.752



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Esempio: Fr. Giord. Pand. Lo fe lavare sette volte, e immantenente fu libero dalla malattía, e lasciò via quel mal cuoio, e sbucchiossi tutto, e diventò la carne sua bella.
88) Dizion. 1° Ed. .
IRA
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pag.464



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Esempio: Fior. vir. Agn. Mon. Ira è turbamento di animo, per iscorrimento di sangue, che trae al cuore per volontà di far vendetta.


2) id: c772cc77f60641cc8b0f6501536042cc)
Esempio: Espos. Vang. L'ira è movimento d'animo disposto a nuocere, e a dar male.


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Esempio: E Fior. di Vir. A. M. appresso. La fine dell'ira è cominciamento di pentersi.
89) Dizion. 1° Ed. .
INUBBRIACARE
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pag.461



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Esempio: Fior. di Vir. Agn. Mon. Gola, che è contrario vizio dell'astinenzia, ec. indebolisce lo spirito, ed inubbriaca la lingua, e guasta il corpo.
90) Dizion. 1° Ed. .
OCCHIALE
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pag.565



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Esempio: Fr. Giord. Fil. Pand. Non è ancora venti anni, che si trovò l'arte di fare gli occhiali, che fanno veder bene, che è una delle migliori arti, e delle più necessarie, che 'l Mondo abbia.
91) Dizion. 1° Ed. .
MINESTRARE
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pag.529



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Esempio: Fr. Giord. Pand. Se andasse per lo campo, ove fu la battaglia, ec. Ivi vedrebbe la gran moltitudine de' morti, e de rivesciati per lo campo, vedrebbe ivi, come gli huomini sono fediti, e minestrati, cioè quasi fattone minestra.
92) Dizion. 1° Ed. .
LAPIDE
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pag.472



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Esempio: Fr. Giord. Pand. Ma dicesi, che una pietra ha in se le virtù di tutte l'altre pietre, e, secondo che dicono i savi, questa lapide, intra l'altre, sì come il Leone, tra le bestie, e sì come l'Aguglia, tra gli uccelli.
93) Dizion. 1° Ed. .
STACCIO
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pag.842



1) id: 268fe78b3a3a430fa68f81bddeb09881)
Esempio: Zibald. E quasi mangiava pan grosso a staccio, e piccoli pescatelli.
94) Dizion. 1° Ed. .
DICOLLARE
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pag.260



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Esempio: Serm. S. Ag. D. Questa (cioè invidia) scacciò Adamo: questa accecò San Piero: questa dicollò San Paolo.
95) Dizion. 1° Ed. .
IMPRIMAMENTE
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pag.423



1) id: 45111ad8bfdc4e8b8fcf9a5282b8c398)
Esempio: Fior. vir. Ag. Mon. Imprimamente dee huomo amare Iddio sopra tutto, e poi dee amar se stesso.
96) Dizion. 1° Ed. .
INVIDIA
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pag.462



1) id: efc85a4ce5ff42229d62564462f36098)
Esempio: Fior. vir. Ag. M. Invidia è contradio vizio della virtù, dell'amore, ed è in due maniere: l'una è a dolersi del bene altrui, l'altra a rallegrarsi del male altrui.


2) id: 56f0ae6c69ba4c9a87185ed52989c43c)
Esempio: Caval. discipl. spirituale. La 'nvidia è pessimo di tutti i vizj, perciocchè non ha ne modo, ne fine: anzi quanto più quegli, a cui s'ha invidia, megliora, tanto più s'accende.
97) Dizion. 1° Ed. .
CARBONATA
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pag.154



1) id: 3dc294d74d7d43fa9f0fdb27d68271f2)
Esempio: Luig. Pulc. Rim. Come una carbonata in un pan fesso.
98) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 0e459e76838b48308a0ad20c8f211017)
Definiz: Prima lettera dell'alfabeto, perchè più agevolmente s'esprime, e però udiamo noi ne' fanciulli, mandar prima fuori naturalmente questa, che niuna altra, come quella, che non ricerca fatica. Appo i Latini dicono, che aveva più di dieci diversi suoni, appo i Toscani se ne sente difficilmente più d'uno, se però la diversità dell'accoppiatura delle parole non facesse alcuna volta profferirla con molta forza, come, A LUI, alcuna con meno, come A' MIEI, alcuna volta quasi due, AA, AH RIBALDO.
99) Dizion. 1° Ed. .
A
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pag.1



2) id: c5cbe32e2fd84e3990c0787dc0a6e5f3)
Esempio: Boc. n. 33. 12. Gl'incominciò a rincrescere.


3) id: 64bd23df505e4379899b3079f103da2e)
Esempio: Petr. canz. 27. 1. Pose colei, che sola a me par donna. A RINCRESCERE, A LUI, A ME, raddoppiano, in pronunziando, la consonante, e di due dizioni, dalla scrittura distinte, la pronunzia, confondendole, ne fa una: ARRINCRESCERE, ALLUI, AMME. Così dagli antichi, la cui ortografia non era molto distinta, si truova tal'ora scritto.


4) id: f6847a0fac954d329cc6688fa701a69d)
Esempio: Dan. Inf. 13. Ma parla, e chiedi a lui se più ti piace.