Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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360) Dizion. 1° Ed. .
MERLO
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pag.523

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Esempio:

Petr. Canz. 22. 2. E già dal rio passato è 'l merlo. Quì è proverbio, che altramenti si dice. La merla ha passato il Pò. Dicesi, per lo più, di donna, che, per età, le sia mancato il fior della sua bellezza. Lat. fuere quondam strenui Milesij. Flos. 348.

361) Dizion. 1° Ed. .
SCHICCHERATO
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pag.762

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Esempio:

Fr. Giord. D. Oh che pazzía è questa? fare un vestito schiccherato, pieno di farfallini, che costerà 300. lire, o più, che se egli il volesse rivendere a mano a mano, non ne trarrebbe il terzo, e se la donna si muore, non val più nulla.

362) Dizion. 1° Ed. .
CALANDRINO
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pag.141

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Esempio:

Fior. di vir. A. M. L'amore si può propriamente assomigliare a un'uccello, ch'ha nome Calandrino, che ha cotale proprietà, che si porrà dinanzi allo 'nfermo: se lo 'nfermo dee morire, non gli volge lo capo, e non lo guata mai, e se lo 'nfermo dee guarire, si lo guarda, e ogni sua malattía gli toglie.

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Definiz:

E Far Calandrino qualcheduno, significa, dargli a credere qualche cosa, per ingannarlo: tolto dalla persona di Calandrino, introdotta dal Boccaccionelle sue Novelle.

363) Dizion. 1° Ed. .
AMBASCERIA
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pag.48, in realt 46

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Esempio:

G. V. 9. 7. 1. Lo 'mperadore Arrigo venne a Losanna con poca gente, attendendo suo sforzo, e l'ambascerie delle Città d'Italia, e ivi dimorò più mesi: sentendo ciò i Fiorentini, ordinarono di mandargli una ricca ambasceria.

364) Dizion. 1° Ed. .
BEVERO
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pag.121

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Esempio:

Dittam. A' suo' lagumi un'animal ripara, Ch'è bestia, e pesce, il qual bevero ha nome, ec. La casa fa incastellata, come A lui bisogna, e la testa, e le branche Tien sopra l'acqua, e più vive di pome. Qual d' oca ha i piè, che si tengon con l'anche, Coda ha di pesce, e però non conviene, Che l'acqua alla sua coda troppo manche.

365) Dizion. 1° Ed. .
INFIORARE
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pag.441

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Definiz:

Divenir fiorito, empiersi di fiori. Lat. florescere.

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Esempio:

Dan. Par. 10. Tu vuoi saper di quai piante s'infiora Questa ghirlanda.

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Esempio:

E Dan. Par. 30. Sì come schiera d'Api, che s'infiora Una fiata, ed una si ritorna, Là dove il suo lavoro s'insapora [cioè si carica di sustanza di fiori]

366) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

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Esempio:

G. V. 9. 309. 1. Fuggíti in una casa di verso il borgo di Bruggia.

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Esempio:

Bocc. proem. 5. In cambio di ciò, ch'io ricevetti.

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Esempio:

Bocc. proem. n. 8. Intendo di raccontare cento novelle.

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Esempio:

Dan. Par. 17. A molti fia savor di forte agrume.

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Esempio:

Bocc. n. 40. 12. La qual tornò, e disse di sì. E in questi due ultimi esempli, la DI puó aver forza di CHE. E nell'ultimo del Bocc. può anche esser particella riempitiva.

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Esempio:

E Bocc. Introd. n. 3. Al numero pervenuti di mille trecentoquarantotto.

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Esempio:

E Bocc. nov. 15. 2. Il cui nome era Andreuccio di Pietro [cioè figliuol di Pietro] modo comune a noi, e a' Greci. Flos. 54.

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Esempio:

G. V. 3. 1. 5. Non peró che fosse della grandezza di prima.

367) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

2) id: ec8acc17bee04f628fe04d93e545019f)

Definiz:

segno di particolareggiamento, e vale alcuni, o alquanti.

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Esempio:

Bocc. n. 34. 4. E misesi sù di valent'huomini.

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Esempio:

E Bocc. g. 3. f. 7. Ed ebbervi di quelli, che intender vollono alla Melanese.

368) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

2) id: 0f3281da9d4141b9bc7ce98fde8a2d8f)

Definiz:

in vece di A segno del terzo caso.

3) id: d4e181fe67814895bb52526adbef3de6)

Esempio:

Bocc. 46. 2. Ischia è un'isola, assai vicina di Napoli.

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Esempio:

Liv. M. Gli sbanditi, e servi, intorno di 1500. huomini.

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Esempio:

Bocc. Introd. n. 13. E i più di tali servigi non usati.

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Esempio:

E Bocc. nov. 100. 6. Io ho trovato una giovane, secondo il cuor mio, assai presso di quì.

369) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

2) id: 87fe803bc5e746c2bdc7c62f4b8d9634)

Esempio:

Bocc. n. 18. 15. Rispose, ch'era di Piccardía.

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Esempio:

Bocc. introd. n. 19. Di questa vita, senza testimonio, trapassavano.

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Definiz:

proposizione, che propriamente significa moto di luogo. Lat. ex, è, de.

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Esempio:

E Dan. Purg. c. 1. Lo Duca mio allor mi diè di piglio.

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Esempio:

Dan. Par. 17. E poscia per lo Ciel di lume in lume Ho io appreso.

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Esempio:

E Bocc. nov. 17. 35. appressandosi, di giorno in giorno più alla guerra, le cose, ec.

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Esempio:

E Dan. Par. can. 3. E così le fu tolta Di capo l'ombra delle sacre bende.

370) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

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Definiz:

in vece di DA, o CON.

3) id: 2a5a2aa77f6343e9964b4889abbc465d)

Esempio:

E Bocc. n. 39. 6. Passato di quella lancia, cadde.

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Esempio:

Boc. n. 60. 21. Chiunque di questi carboni è tocco, ec.

371) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

2) id: 0ece7c9aaf274118a078d8c5d070b651)

Definiz:

in vece di CON.

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Esempio:

Ar. Fur. E, temprato, che l'ha, tira di forza.

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Esempio:

Salust. Catell. Di grandissima forza si combattea da ciascuna parte.

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Esempio:

Dan. Purg. c. 32. E ferío 'l carro di tutta sua forza.

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Esempio:

Liv. M. Elli sen'andavano di piano andare verso le logge de' nimici.

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Esempio:

Bocc. n. 85. 18. Maestri, a me conviene andar testè a Firenze, lavorate di forza.

372) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

2) id: 485b71a57be24e3bbc30dd957d033b3c)

Esempio:

Fr. Giord. Salv. Ti menerebbe al Ninferno, Così è di verità.

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Esempio:

Bocc. n. 15. 17. Ve ne potreste tutti andar di brigata.

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Esempio:

E Bocc. n. 19. 21. Dimmi di che io t'ho offeso.

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Esempio:

E Bocc. n. 90. 11. Levatasi in piè, di buona fe disse al marito: bestia che tu se.

373) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

2) id: dd840f65853a43dc80d2d51f2fe97453)

Definiz:

in vece di PER.

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Esempio:

E G. V. lib. 9. 304. 2. Consigliando di porsi a Santa Maria a monte, e di Fermo era il migliore.

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Esempio:

G. V. ... E di certo se Papa Giovanni fosse più lungamente vivuto.

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Esempio:

Liv. M. Ma elli piagnea, e di grande pietà non potea motto fare.

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Esempio:

Cavalc. Medic. cuor. Mal finiscono, se Dio di grazia non gli ricovera a penitenzia.

374) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

2) id: af940cac29d54e81b2db63c017c122c3)

Definiz:

in vece di CHE. Lat. quàm.

3) id: c0ca8537e3c7412aacf935e87567ea38)

Esempio:

Fr. Giord. Salv. Che non ha più figliuoli di lui.

375) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

2) id: ec0725bd28724ae7adabd6d03c2ddf19)

Definiz:

in sentimento di contrassegno, o di titolo, ma con l'articolo unito insieme.

376) Dizion. 1° Ed. .
DI
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pag.257

2) id: b7f8b38169d249218f1aa1648a34dc36)

Esempio:

Bocc. introd. n. 21. E assai n'erano, che nella strada pubblica di dì, o di notte, finivano.

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Esempio:

Tes. Br. 2. 43. Di non è altra cosa, che esser lo Sole sopra la terra, che passa tutti gli altri lumi.

377) Dizion. 1° Ed. .
RIFIORIRE
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pag.706

1) id: 2a270aa9722f4082857da36356ae1d9b)

Definiz:

Di nuovo fiorire. Lat. reflorere. Qui per similitud. ritornar di nuovo in florido, cioè in buono, e fiorito stato.

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Definiz:

¶ RIFIORIRE il diciamo anche in signific. di riabbellir le cose, e tornarle in fiore.

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Esempio:

Vit. S. Margh. Vidi lo segno della croce di Cristo rifiorire, e vidi la mia fede germinare.

378) Dizion. 1° Ed. .
CHERUBICO
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pag.175

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Definiz:

di qualità di Cherubino.

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Esempio:

Dan. Par. c. 11. L'altro, per sapienza in terra fue, Di cherubica luce uno splendore.

379) Dizion. 1° Ed. .
RANINO.
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pag.685

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Definiz:

Di natura di rana.

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