Lessicografia della Crusca in rete

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4° Edizione
Diz Giu. totali
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200) Dizion. 4° Ed. .
ASINACCIO
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pag.285



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Esempio: Fir. As. 186. Io so, che egli non vi è ancora uscito di mente quello, che voi deliberaste far di quello asinaccio infingardo.


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Definiz: §. I. E talora dicesi ad uomo zotico, ignorante, indiscreto, o caparbio. Lat. asinus. Gr.ὄνος.
201) Dizion. 4° Ed. .
AURETTA
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pag.342



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Esempio: Fir. As. 2. 44. Che dirai tu, quando gli scorgerai ec. (i capelli) sopra delle bianche spalle darsi in preda alle lascive aurette?
202) Dizion. 4° Ed. .
LATTUGACCIA.
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pag.30



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Esempio: Fir. As. 272. E spesso spesso egli, ed io avevamo una medesima cena, ma breve; certe lattugacce tallite, che era come mangiare scope.
203) Dizion. 4° Ed. .
VERGHEGGIATO
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pag.240



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Esempio: Fir. dial. bell. donn. 404. Le palpebre quando son bianche, e vergheggiate con certe venuzze vermigliette, fanno grande aiuto alla universal bellezza dell'occhio.


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Esempio: Franc. Sacch. nov. 140. Andaronsene così vergheggiati, chi sciancato, e chi col viso enfiato, e chi col braccio guasto.
204) Dizion. 4° Ed. .
PETROSELLO, e PETROSILLO
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pag.590



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Esempio: Pataff. 5. Prete col pretognano, e petrosello.


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Esempio: Amet. 45. Il saporito finocchio col frigido petrosillo.
205) Dizion. 4° Ed. .
RASO.
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pag.74



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Esempio: Fir. As. 50. Le cui cortine parte eran di broccato, e di velluto, alcune altre di teletta d'oro, e di finissimi rasi, e dommaschi.


2) id: 6fa55d96dd8f44cdb0a15ea26669a75d)
Definiz: §. Raso, per Rasura. Lat. rasura, deletio. Gr. συσμός.
206) Dizion. 4° Ed. .
RANNATACCIA.
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pag.63



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Esempio: Fir. rim. burl. 116. Che dirò io di quella allegra faccia, Che lustra come fa lo stagno vecchio Netto con uova peste, o rannataccia?
207) Dizion. 4° Ed. .
SCERPELLINO
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pag.375



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Esempio: Fir. As. 258. Perciocch'egli erano avvezzi a star tra 'l fummo, egli avevano quegli occhi scerpellini, sicchè e' vedevan poco, o niente di lume.
208) Dizion. 4° Ed. .
PASTORELLO
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pag.519



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Esempio: Fir. Rag. 132. Dove assai sovente certe pastorelle, che a i piccioli greggi cercano trar la sete, ragunandosi, porgono altrui grandissimo disio di fermarsi.
209) Dizion. 4° Ed. .
VECCHIACCIO.
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pag.206



1) id: fe7c3c60f9104226856eeb6431f27e2d)
Esempio: Fir. As. 114. E perchè quella vecchiaccia con grande studio ricercava della cagione di questo nuovo dolore, ed ella più altamente sospirando, le disse.
210) Dizion. 4° Ed. .
ATTRATTIVO
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pag.321



1) id: d17aed6ecb274bd38edc04cbd282b5ae)
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 381. La Quadrabianca Buonvisa mi pare una leggiadra, e una gentile fanciulla, e parmi, che ella abbia un grande attrattivo.


2) id: 1670044ec3c1434cac24c6eb7e658241)
Esempio: E Fir. dial. bell. donn. 430. Una composta leggiadria, una vaghezza ghiotta, uno attrattivo onesto ec. le darà la Selvaggia.
211) Dizion. 4° Ed. .
CORDELLINA.
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pag.816



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Esempio: Fir. nov. 4. 226. Non si vergognò chiedergli tutto a un tratto un paio di scarpette gialle, di quelle ec. che s'affibbiano colla cordellina.
212) Dizion. 4° Ed. .
ORPELLARE
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pag.432



1) id: 509af3f0596e45f3a29ac31460b1ec3f)
Esempio: Fir. As. 313. E tanto seppe bene orpellarla, e tante ciance dirle ec. che la semplice Ebrea agevolmente si lasciò indurre a dirle di sì.
213) Dizion. 4° Ed. .
POMATA
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pag.655



1) id: debce84f3aa843ca80dec2273dd99e44)
Esempio: Fir. As. 306. Preso un vasetto d'alabastro, e una ampolla ec. e dall'un tratto una finissima pomata, e dall'altra odoratissimo olio ec. tutto mi stropicciò.
214) Dizion. 4° Ed. .
RUBINUZZO.
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pag.279



1) id: 0ded442e3adf426ebad3539304534f4e)
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 376. Dove sono le mammelle come due colline di neve, e di rose ripiene, con quelle due coroncine di fini rubinuzzi.
215) Dizion. 4° Ed. .
STALLACCIA.
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pag.704



1) id: 13df047663df46a8982311edff483a5c)
Esempio: Fir. As. 272. Per ristoro poi mi stava alle piogge, e alle nevi tutta la notte in una stallaccia coperta con non so che frasche.
216) Dizion. 4° Ed. .
A PIÈ PARI
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pag.220



1) id: bd15c51254b14441b7014daf4c0f8a80)
Esempio: Fir. Luc. 1. 2. Che noi ci ficchiamo in qualche lato, se noi ci dovessimo ficcare in un forno, dove noi desiniamo a piè pari.
217) Dizion. 4° Ed. .
FINIMONDO
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pag.465



1) id: 0a2db66aea954d80a672e44c005eb622)
Esempio: Fir. disc. an. 91. Rispose la putta: conciossiachè tutta notte io sia stata in tanto travaglio, tra tanti tuoni ec. che non pareva, se non ch'e' fosse venuto finimondo.


2) id: 0df8c8a88bb743b2aee905f7f76a9115)
Definiz: §. I. Per Gran rovina, Gran precipizio, Grande sciagura. Lat. exitium. Gr. ὄλεθρος.
218) Dizion. 4° Ed. .
QUIND'OLTRE, e QUINOLTRE.
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pag.23



1) id: 94066b2899de476e9bedd7fd6c8ccdf7)
Esempio: Ninf. Fies. 22. Costui quind'oltre abitava col padre.
219) Dizion. 4° Ed. .
GIANNETTONE.
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pag.603



1) id: 6c23e305426c4bd48e2392e873b8ffbb)
Esempio: Fir. As. 278. Ma quel nefario uomo ec. messo mano per un giannettone, che egli aveva, lo lanciò all'un de' due giovani per mezzo del petto.