Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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380) Dizion. 4° Ed. .
FORTEZZA
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pag.505

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Esempio:

G. V. 1. 12. 1. Edificò in Troia la mastra fortezza, e castello reale.

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Esempio:

E G. V. 9. 138. 1. I quali disfeciono le mura, e le fortezze.

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Esempio:

G. V. 9. 148. 1. Guastarono tutto infino alla marina, salvo alcuna fortezza di montagne.

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Definiz:

§. Per Ogni altro luogo forte, atto a difesa.

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Esempio:

E Dan. Inf. 18. E come a tai fortezze da' lor sogli Alla ripa di fuor son ponticelli.

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Esempio:

Stor. Eur. 2. 51. Cominciò subito, e con molta sollecitudine a restaurare le forze del regno, munire i luoghi più deboli, riveder le fortezze ec.

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Esempio:

E Cron. Morell. appresso: Coll'attitudine loro, e delle loro castella, e fortezze, e colla forza nostra noi gli avevamo recati a quello, che non poteano più.

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Esempio:

Cron. Morell. 320. A questo s'accostò volentieri, perchè gli era rimase ancora alcune delle sue fortezze, le quali i Malatesti, col volere del Papa, gli promisono soccorrere.

381) Dizion. 4° Ed. .
INCONSOLATO
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pag.785

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Esempio:

Buon. Fier. 1. 1. 2. Non gli lasciate rivoltar le spalle Del tutto inconsolati.

382) Dizion. 4° Ed. .
EBERE.
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pag.261

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Esempio:

Boez. Varch. 1. 1. La propria luce Nelle tenebre va, dover ebe, e muore.

383) Dizion. 4° Ed. .
GUARIRE
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pag.690

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Esempio:

Boez. Varch. 1. 1. Lasciate costui alle muse mie, che lo curino, e guariscano.

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Esempio:

Red. lett. 1. 64. Mio fratello ec. per mera grazia di Dio è guarito.

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Esempio:

Bocc. introd. 7. Non solamente pochi ne guarivano, anzi quasi tutti ec. morivano.

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Esempio:

Dant. Inf. 27. Ma come Costantin chiese Silvestro Dentro a Siratti a guarir delle lebbre.

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Esempio:

E Red. cons. Tante, e tante sorte di medicamenti ec. sarebbono stati abili o di guarire, o d'ammazzare tutti quanti quei poveri languenti, che giaciono e nello spedale di Santo Spirito, e in quello di S. Giovanni Laterano altresì.

384) Dizion. 4° Ed. .
FRUTTO
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pag.540

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Esempio:

G. V. 1. 23. 1. Viveano, quasi come bestie, di frutta, e di ghiande.

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Esempio:

Cr. 5. 2. 1. Il mandorlo è arbore noto, e le sue diversitadi nel frutto sono due.

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Esempio:

G. V. 6. 40. 1. I Ghibellini gli gravavano d'incomportabili gravezze, libbre, imposte, e con poco frutto.

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Esempio:

Cant. Carn. 296. Quando troviam, che sia imprunato il frutto, Vi montiamo a rilento.

385) Dizion. 4° Ed. .
DISTRUGGERE.
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pag.211

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Esempio:

G. V. 1. 22. 1. Al cui tempo fu distrutta Troia la prima volta.

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Esempio:

E G. V. 9. 216. 1. E racquistarono il castello, e i traditori distrussero.

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Esempio:

Pecor. g. 18. nov. 1. Alberto si fuggì d'Italia, e Papa Giovanni fu distrutto del papato.

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Esempio:

M. Aldobr. P. N. 92. Della colla non se ne faccia polvere, ma si distrugga con acqua.

386) Dizion. 4° Ed. .
FERRIATA
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pag.436

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Esempio:

Buon. Fier. 1. 1. 3. Le mercanzíe trarrebber coll'oncino Dentro le ferriate i carcerati.

387) Dizion. 4° Ed. .
FATTORESSA
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pag.414

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Esempio:

Lasc. Par. 1. 1. Quivi la lasciarono per casiera, cioè per guardiana, o fattoressa.

388) Dizion. 4° Ed. .
INCOLPARE
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pag.782

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Esempio:

G. V. 1. 17. 1. Il quale fu incolpato molto del tradimento di Troia.

389) Dizion. 4° Ed. .
ONORATISSIMAMENTE.
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pag.406

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Esempio:

Stor. Eur. 1. 1. Onoratissimamente lo dichiarò, e lo pubblicò Monarca, ed Imperadore Romano.

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Esempio:

E Stor. Eur. 1. 19. Quivi onoratissimamente fu ricevuto.

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Esempio:

Varch. Ercol. 290. Tra l'altre cose favellando del Bembo onoratissimamente disse, se essere talvolta d'oppenione, che egli avesse confortato gli altri a volgarmente scrivere.

390) Dizion. 4° Ed. .
METTITORE
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pag.227

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Esempio:

Buon. Fier. 4. 1. 1. Mettitor di lanterne altrui 'n sul viso T'abbarbaglian villani.

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Esempio:

Bocc. nov. 1. 9. Giucatore, e mettitor di malvaggi dadi era solenne.

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Definiz:

§. Mettitore di falsi, o malvagi dadi si dice di Chi giuoca a dadi di vantaggio. Lat. subdolus talorum iactator. Gr. ὑποδολίως ἀστραγαλίζων.

391) Dizion. 4° Ed. .
SFACCENDATO
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pag.498

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Esempio:

Fir. Trin. 1. 1. Ella bella alle man d'una vedova: voi giovane, e sfaccendato.

392) Dizion. 4° Ed. .
STITICUZZO.
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pag.748

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Esempio:

Buon. Tanc. 1. 1. Non vedi tu, com'ella è stiticuzza, Fantastica, incagnata, e permalosa?

393) Dizion. 4° Ed. .
INGRASSANTE
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pag.838

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Esempio:

Cr. 6. 1. 1. Perchè dal primo umore ingrassante in terra meno si partono.

394) Dizion. 4° Ed. .
GABBAMENTO.
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pag.557

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Esempio:

Car. lett. 1. 1. Ma crede ancora, che un gabbamento tale si possa scusare.

395) Dizion. 4° Ed. .
PROGENIA, e PROGENIE.
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pag.737

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Esempio:

G. V. 1. 1. 4. Sono discesi di nobile progenie, e di vertudiose genti.

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Esempio:

E G. V. cap. 25. 1. Dopo di lui furono 12. Re di sua progenia.

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Esempio:

Cas. lett. 17. Le dette lettere di V. M. sono state lette da Sua Beatitudine con molta sua consolazione, e l'ha benedetta con la sua Serenissima progenie.

396) Dizion. 4° Ed. .
MISTIA
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pag.259

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Esempio:

Buon. Fier. 4. 1. 1. Fuggir m'è intervenuto, Udendo da vicin mistie, e percosse.

397) Dizion. 4° Ed. .
SBACCANEGGIARE
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pag.333

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Esempio:

E Buon. Fier. 5. 1. 1. Sbaccaneggiare, strepitare infesti Quando la città tutta Travaglia.

398) Dizion. 4° Ed. .
SCOPRITORE.
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pag.419

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Esempio:

Buon. Fier. 4. 1. 1. Scopritor di turati nella cappa Ti s'accostan non pochi.

399) Dizion. 4° Ed. .
CANNONCELLO.
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pag.535

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Esempio:

Cr. 1. 9. 1. Si meni per condotto murato, o per cannoncelli di piombo.

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