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400) Dizion. 4° Ed. .
VALICO
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pag.190



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Esempio: Fir. As. 257. E così durò la cosa fino all'ora valica di desinare.
401) Dizion. 4° Ed. .
BORSELLINO
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pag.454



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Esempio: Fir. Trin. 1. 2. Oh e' ve la pareva aver poco fa nel borsellino.


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Esempio: Franc. Sacch. nov. 25. Messeli nel borsellino, e poi gli si mise in uno carniere.


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Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 8. Per trar d'un borsellin, ch'egli abbia 'n seno Legato con sei corde, e col lucchetto Serrato a chiave, un misero danaio.
402) Dizion. 4° Ed. .
GUIGGIA
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pag.701



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Esempio: Fir. nov. 4. 226. Un paio di zoccoli a scaccafava colle belle guigge bianche.
403) Dizion. 4° Ed. .
PUTTANACCIA.
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pag.782



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Esempio: Fir. nov. 4. 230. Lasciami andare, che io voglio svenare questa puttanaccia di mogliama.
404) Dizion. 4° Ed. .
TRAVESTIRE.
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pag.148



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Esempio: Fir. Trin. 4. 2. Ma dove andremo noi a travestirci, che no' non siamo veduti?


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Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 8. E si travestono Non pur di teleríe, non pur di quoia, Ma d'ogni lavorío, d'ogni materia Si fanno invoglia maschere fantastiche.
405) Dizion. 4° Ed. .
LASAGNOTTO.
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pag.22



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Esempio: Fir. Luc. 1. 3. Con un poco di vitella morbida per amor de' lasagnotti.
406) Dizion. 4° Ed. .
ORIGLIARE
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pag.427



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Esempio: Fir. Trin. 5. 4. Chi è quella, che sta a origliare? ell'è la fornaia.


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Esempio: E Tac. Dav. ann. 2. 33. Risolvette, quando mangiano, e come non uditi tra loro si discredono, origliarli.
407) Dizion. 4° Ed. .
INSOLITO
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pag.864



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Esempio: Fir. disc. an. 65. Te ne potrai chiarire da te stesso per molti segni, come è una insolita timidità, un tremar di voce ec.


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Esempio: Red. Vip. 1. 73. Correr fecero tutto il vicinato in traccia dell'insolito delicatissimo odore.


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Esempio: Serd. stor. 1. 19. Questi poi parte furono consumati da' caldi insoliti, e dalla gravezza dell'aria.
408) Dizion. 4° Ed. .
INCAUTO
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pag.771



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Esempio: Fir. disc. an. 15. Vedendo lo incauto animale così rimasto, come villan, ch'egli era, in cambio di aiutarlo, gli diede della scure sulla testa.
409) Dizion. 4° Ed. .
PROSUNTUOSAMENTE.
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pag.753



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Esempio: Fir. disc. an. 44. La volpe non avrebbe ricevuto il danno, ch'ella ricevette, s'ella prosuntuosamente non si metteva tra le corna di quei capretti.
410) Dizion. 4° Ed. .
SEGNALATO.
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pag.456



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Esempio: Fir. disc. an. 69. Per molte segnalate cose, che egli operi in servigio di lui ec. è forza, che egli incorra in molti affanni.


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Esempio: Bern. Orl. 1. 11. 3. E allor gode la fortuna, e sguazza, Quando fa qualche prova segnalata.
411) Dizion. 4° Ed. .
FISARE
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pag.472



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Esempio: Fir. disc. an. 85. Se quando tu sarai nel cospetto del Re, tu vedessi, che tutto sospettoso e' ti fisasse gli occhi addosso ec.
412) Dizion. 4° Ed. .
GRAVACCIUOLO
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pag.664



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Esempio: Fir. disc. an. 81. Che ben vedete, come io son gravacciuola, e male atta al camminare (così la stampa de' Giunti, l'altre hanno gravicciuola)
413) Dizion. 4° Ed. .
PARROCCHIALE
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pag.499



1) id: c531f80651e149139ff978d39591d39c)
Esempio: Fir. disc. an. 28. Udendo una campana attaccata sopra uno arbore assai vicino a una parrocchial chiesa ec. cominciava a tremare per la paura.
414) Dizion. 4° Ed. .
SOPRUSO
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pag.605



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Esempio: Fir. disc. an. 78. Io accecato dal dolore, e dal sopruso, ch'io mi veggio fare, non iscorgo verso, che a buon fine mi conduca.


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Esempio: Salv. Spin. 5. 6. S'io fossi provvisto, come se' tu, tu non saresti uomo per farmi questi soprusi.
415) Dizion. 4° Ed. .
CLEMENZA, e CLEMENZIA.
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pag.681



1) id: d992fdd0fbbb4bc8a8b95bb33e90498b)
Esempio: Fir. disc. an. 34. Son venuto alla tua devota cella a vederti, che per tua bontà, e clemenza non disprezzi le tarde lacrime mie.


2) id: b82b92840f294346860f92a981583ed7)
Esempio: E Fir. disc. an. 112. Miglior rimedio non ci ha, che rimettersi nelle braccia di colui, che vedendo il cuor nostro volto al bene, per sua clemenza l'aiuterà.
416) Dizion. 4° Ed. .
SCANDALOSO, e SCANDOLOSO
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pag.359



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Esempio: Fir. disc. an. 98. Così il più tristo, che savio padre, si andò a nasconder la notte in quella scorza dell'arbore dello scandoloso tesoro.
417) Dizion. 4° Ed. .
TENERELLO.
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pag.55



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Esempio: Fir. disc. an. 79. Tuttavia tornava a far l'uova in quella colombaia, dove mille volte l'erano stati tolti, e mangiati i figliuoli ancora tenerelli.


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Esempio: Tass. Amint. 2. 1. Che vuoi tu far di questi tenerelli, Che di molle lanugine fiorite Hanno a pena le guance?
418) Dizion. 4° Ed. .
CARTOLAIO.
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pag.580



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Esempio: Fir. nov. 2. 211. Lo menò in bottega d'un cartolaio chiamato Iacopo di Giunta.
419) Dizion. 4° Ed. .
INSOLUBILE
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pag.864



1) id: 201f3d9b76ad4ebabf5e7c6b7a0a8949)
Esempio: Fir. disc. lett. 321. Donde si può prendere insolubile argumento, che una persona particolare non può far nuova legge, nè introdur nuova consuetudine.