Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 1° Ed. .
FARE
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pag.328


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FARE.
Definiz: Significa proprio attualmente operare, e dar forma a che che si sia, creare, comporre. Lat. facere, creare, componere.
Esempio: Bocc. n. 42. 14. A voi convien far far corde molto più sottili agli archi de vostri arcieri.
Esempio: E Bocc. nov. 19. 3. S'io credo, che la mia donna alcuna ventura procacci, ella il fa, e s'io nol credo sì 'l fa: e per ciò a fare a far sia.
Esempio: Dan. Inf. c. 2. Io son fatta da Dio sua mercè tale.
Esempio: E Dan. Inf. cant. 3. Fecemi la divina potestate.
Esempio: E Dan. Purg. 16. Tu fosti prima, ch'io disfatto fatto.
Esempio: Petr. Son. 217. Tal di virtute amica Torre alla terra, e 'n Ciel farne una stella.
Esempio: E Petr. Son. 278. Che 'l cuor m'avvinse, e proprio albergo felse.
Esempio: Cavalc. Specch. cr. Ecco che quel che tu hai lodato battezza, ogni huomo va a lui, e fa più discepoli di te.
Definiz: ¶ Per operare per mezzo d'altri. Lat. curare, efficere, iubere.
Esempio: Bocc. n. 43. 3. E d' altra parte fecero dire a Gigliuozzo Saúllo, ec.
Esempio: E Bocc. num. 13. Furono alla casa, e fattisi aprire, e dentro entrati, ec.
Esempio: Petr. canz. 38. 4. Ne 'l pianger mio, ne i preghi pon far l'aura Trarre, o di vita, o di martir quest'alma.
Esempio: E Petr. di sotto. Quasi sognando si facea far via.
Esempio: Dan. Purg. c. 2. Gridò fa fa, che le ginocchia cali.
Esempio: Petr. canz. 41. Fa ch'io rivegga il bel guardo, ch'un Sole fu sopra 'l ghiaccio.
Esempio: E Petr. Son. 147. Così dunque fa tu ch'io veggia esclusa ogni altra aita.
Definiz: ¶ Per esser cagione. Lat. in causa esse.
Esempio: Dan. Inf. c. 1. E molte genti fe già viver grame.
Esempio: E Dan. Inf. appresso, Che m'ha fatto cercar lo tuo volume.
Esempio: E Dan. Inf. can. 2. Io son Beatrice, che ti faccio andare.
Esempio: Pet. Son. 230. Che mi fea viver lieto, e gire altero.
Esempio: E Petr. Son. 16. Tacito vo, che le parole morte Farian pianger la gente.
Esempio: E Petr. canz. 46. 10. Chiaro a lei giorno, a me fesse atre notti.
Definiz: ¶ Per trattare, e procedere. Lat. se gerere.
Esempio: Petr. canz. 35. 4. Mi giacqui un tempo, ora all'estremo famme E Fortuna ed Amor, sì come suole.
Esempio: Bocc. n. 96. 1. Perciocchè di parte avversa alla sua era il Cavaliere, più familiarmente si dovesse fare.
Definiz: ¶ Per apprestare, mettere in punto.
Esempio: Nov. ant. 1. tit. Della ricca ambasceria, la qual fece il Presto Giovanni.
Definiz: ¶ Per eseguire. Lat. exequi.
Esempio: Bocc. n. 46. 5. Comandò, e così fu fatto.
Definiz: ¶ Per affaticarsi.
Esempio: Dan. Inf. can. 4. E con Rachele, per cui tanto fe.
Definiz: ¶ Per cangiarsi, diventare, trasformarsi, ma nel passivo solamente. Lat. fieri, effici, evadere.
Esempio: Petr. Son. 222. Alla mano ond' io scrivo è fatta amica. A questa volta.
Esempio: E Petr. canz. 40. 4. Oimè terra è fatto il suo bel viso.
Esempio: Dan. Par. 4. Fessi Beatrice qual fe Daniello.
Esempio: Bocc. n. 21. tit. Masetto da Lamporecchio si fa mutolo.
Definiz: ¶ Per istimare. Lat. facere, aestimare.
Esempio: Petr. son. 205. Bench'io non sia di quel grande onor degno, Che tu mi fai.
Definiz: ¶ Per disporre di che che sia, come dire.
Esempio: Esempio del Compilatore Che ne farai? Lat. quid de illo facies?
Esempio: Bocc. n. 31. 14. Di Guiscardo, ec. ho io già preso partito, che farne, ma di te sallo Iddio, ch'io non so che farmi.
Esempio: Petr. cap. 4. Ma prima vo seguir, che di noi feo.
Definiz: ¶ Per importare. Lat. referre, interesse.
Esempio: Bocc. n. 42. 8. Che vi fa egli, che ella sopra quel veron si dorma?
Definiz: ¶ Per essere utile. Lat. expedire, utile esse.
Esempio: Petr. canz. 40. stan. ult. Non fa per te di star tra gente allegra, Vedova sconsolata.
Definiz: ¶ Per appartenere, confarsi, aver convenienza, affarsi. Lat. congruere, convenire.
Esempio: Fav. Esop. Niente hai sapor di biada, e perciò tu non ti fai a me, ne io non mi fo a te.
Esempio: Cr. 2. 23. 10. Dove si dice di quelle cose, le quali fanno alla generazione, e al crescimento delle piante.
Definiz: ¶ Per andare avanti, spignersi incontra. Lat. progredi.
Esempio: Bocc. n. 46. 13. E, più verso lui fattosi, il domandò.
Esempio: E Bocc. nov. 14. 13. Fattasi alquanto per lo mare, il quale era tranquillo.
Esempio: Dan. Purg. can. 26. Poi verso me, quanto potevan farsi, Certi si fero.
Esempio: E Dan. Purg. can. 27. Fatti ver lei, e fatti far credenza.
Esempio: E Dan. Inf. c. 8. Dinanzi mi si fece un pien di fango.
Esempio: E Dan. Par. 9. Ver me si fece, e 'l suo voler piacermi, ec.
Definiz: ¶ Per affacciarsi, farsi vedere, sporgersi.
Esempio: Bocc. n. 23. 7. Ne posso farmi ne ad uscio, ne a finestra, ne uscir di casa, che, ec.
Esempio: E Bocc. nov. 15. 17. La vide in capo della scala farsi ad aspettarlo.
Definiz: ¶ Per nascere, apparire, e dicesi della notte, e del giorno. Lat. oriri, apparere.
Esempio: Bocc. n. 77. 30. Il quale in sul far della notte, col suo fante, ec.
Esempio: E Bocc. nov. 43. 18. Perchè come fatto fu il dì chiaro, ec.
Definiz: Avere a far con uno, o d'uno, vale, aver che trattare: e talora, aver carnal dimestichezza, sì come vale appo i latini. Cum aliquo rem habere, Alicui cum aliquo rem esse.
Esempio: G. V. 6. 47. 2. Fu nato per madre d'una bella donna de' Marchesi Lancia di Lombardía, con cui lo 'mperadore ebbe a fare.
Esempio: Vit. Plut. Filippo nel sogno vide, che un dragone giaceva presso alla sua moglie Olimpiade, ed ebbe a far con lei.
Esempio: Bocc. n. 1. 9. Avendo tra gli altri a fare con Borgognoni, huomini pien d'inganni.
Esempio: G. V. 12. 50. 2. Il quale si dice, che aveva, che far di lei, ed era in trattato di torla per moglie.
Definiz: E in questo modo vale anche, attenere, ed esser parente.
Esempio: Esempio del Compilatore Io non ho che far di lei. Lat. nulla cognatione mihi iuncta est.
Definiz: ¶ Congiunto a TEMPO nella terza persona del meno del dimostrativo presente significa E, o SONO. Come.
Esempio: Esempio del Compilatore Oggi fa tre mesi, o vero tre mesi fa. Lat. tertius agitur mensis, tribus ab hinc mensibus.
Esempio: G. V. 11. 2. 26. Era sommo filosofo, e maestro più che Re, che portasse corona già fa mille, e più anni.
Esempio: Bocc. n. 42. 2. Fu un giovane (poco tempo fa) chiamato Pietro.
Definiz: ¶ Talora piglia il significato del verbo, ch'egli ha in sua compagnia, sì come, Facio, de' latini.
Esempio: Dan. Inf. c. 13. Io sentía d'ogn'intorno tragger guai, E non vedea persona che 'l facesse [cioè, che gli traesse, o guaisse].
Esempio: E Dan. Inf. can. 12. Si fan sentir con gli sospir dolenti [cioè si sentono]
Esempio: Boc. n. 45. 3. Di cui più si fidasse, che di Giacomín facea [cioè si fidava].
Definiz: ¶ E farsi a credere, credere, e darsi ad intendere. Lat. credere, existimare.
Esempio: Bocc. n. 10. 3. E fannosi a credere, che da purità d'animo proceda.
Definiz: ¶ Prende ancora il significato del verbo, dal quale deriva il sustantivo, o l'addiettivo, che va in sua compagnia.
Definiz: Far parole, parlare. Lat. facere verbum, loqui.
Esempio: Dan. Inf. c. 6. Per simil colpa, e più non fe parola.
Definiz: Fare onore, onorare. Lat. honorare, honorem habere, honorem facere: disse Arnobio.
Esempio: Dan. Inf. c. 1. Lo bello stile, che m'ha fatto onore.
Esempio: Petr. Son. 167. Poser Natura, e 'l Ciel per farsi onore.
Definiz: Farsi nome, farsi nominare. L. se illustrari.
Esempio: Cavalc. specch. cr. Alquanti enfiati di vanità, volendosi ciascun far nome.
Definiz: Far difesa, difendersi. Lat. se defendere.
Esempio: Petr. Son. 204. Nasconder, ne fuggir, ne far difesa.
Definiz: Far fede, testimoniare. Lat. testari, testimonium perhibere.
Esempio: Petr. Son. 206. E fa qui de' celesti spirti fede.
Definiz: Fare un lontano, allontanarlo. Lat. aliquem dimovere.
Esempio: Petr. Son. 217. Perchè lontan m'hai fatto da' miei danni?
Definiz: Farsi bello, abbellirsi. Lat. se exornare.
Esempio: Petr. Canz. 40. 4. E bella farsi Tanto più la vedrem, quanto più vale.
Definiz: Far forte, fortificare. Lat. munire.
Esempio: Petr. Son. 151. E s'amor contra me la fa sì forte, Sol quando parla:
Definiz: e Far forte vale anche, operar con forza, e con violenza.
Definiz: Far nido, annidarsi. Lat. nidificare, nidum construere.
Esempio: Petr. Canz. 18. 1. Occhi leggiadri, dove Amor fa nido.
Definiz: Far sembiante, sembiare, fingere. Lat. simulare, fingere.
Esempio: Bocc. n. 11. 5. Faccendo sembiante di volermi là menare.
Definiz: Fare spendio, disse Dante, in vece di spendere. Lat. impendium facere, impensam facere.
Esempio: Dan. Inf. can. 7. Che con misura nullo spendio ferci.
Definiz: Farsi sicuro: assicurarsi. Lat. confidere, audere.
Esempio: Dan. Inf. Cant. 9. Ben so 'l cammin, però ti fa sicuro.
Definiz: Fare strida, stridere. Lat. stridere, stridorem reddere.
Esempio: Dan. Inf. Cant. 12. Ove i bolliti facéno alte strida.
Definiz: Far lamenti, lamentarsi. Lat. conqueri.
Esempio: Dan. Inf. Cant. 13. Fanno lamenti su gli alberi strani.
Definiz: Far grida, gridare. Lat. clamores facere.
Esempio: Dan. Inf. Cant. 14. Quando piangea vi facea far le grida.
Definiz: Farsi mero: mereggiarsi, se si dicesse, e varrebbe purificarsi.
Esempio: Dan. Par. c. 11. Sorridendo, Incominciò faccendosi più mera.
Definiz: Fare uno dottore addottorarlo. Lat. in doctorum numero aliquem adscribere.
Esempio: Dan. Par. Cant. 12. In picciol tempo gran dottor si feo.
Definiz: Fare altrui saggio: insegnargli, far ch'e' sappia.
Esempio: Dan. Purg. c. 2. Di vostra condizion fatene saggi.
Definiz: Farsi discorde, discordare. Lat. discordare, dissentire.
Esempio: Dan. Purg. Cant. 10. Ed al sì, ed al nò discordi fensi.
Definiz: Far noia, noiare. Lat. molestia afficere.
Esempio: Favol. Esop. Messere, io non sapeva vi facesse noia, perch'io beveva di sotto.
Definiz: Fare aiuto: aiutare. Lat. opem ferre.
Esempio: Sen. Pist. Studiano d' appressarsi alle cose, che alcuno aiuto ci posson fare.
Definiz: Far martiri, martirizzare. Lat. discruciare.
Esempio: Sen. declam. Le fece molti martíri, perch'ella manifestasse i suo' segreti.
Definiz: Farsi beffe, beffarsi d'una cosa, dispregiarla, che anche diremmo SFATARLA . Lat. contemnere, negligere.
Esempio: Cavalc. Specch. cr. Se l'huomo ama, o serve a uno, che non gli pare, che riconosca il servigio, e facciasene beffe, l'huomo si turba.
Definiz: Far consolazione, consolare. Lat. consolationem adhibere, consolari.
Esempio: Vit. San. Giovamb. E farai loro consolazione di starvi stanotte [cioè darai loro questo contento]
Definiz: Far foce: sboccare. Lat. egerere.
Esempio: G. V. 1. 43. 2. Ove fa foce di costa alla Città d' Ostia.
Definiz: Far fine, finire, in signific. neut. assol. Lat. desinere.
Esempio: G. V. Lib. 4. 7. 2. Alla porta alla Carraia, dove fece fine il muro su l'Arno.
Definiz: Far menzione: mentovare. Lat. mentionem facere.
Esempio: G. V. Lib. 1. 20. 4. Come addietro è fatta menzione.
Definiz: ¶ Con la parola DIRITTO in significato di GIUSTO, vale amministrar ragione, e giustizia. Lat. ius dicere. Gr. δικαιοσύνην ἐμποιεῖν. Fl. 82.
Esempio: N. ant. 67. 1. Fammi diritto di quello, che a torto m'hae morto il mio figliuolo.
Definiz: ¶ Con la parola PUNTO in significato di POSA, fermare il parlare. Lat. pausam facere.
Esempio: Bocc. n. 24. 11. E avendo già detto cento de' suoi paternostri, fatto punto quivi, chiamò la donna.
Definiz: ¶ Con la parola MALE, in signific. att. e col terzo caso dopo, vale offendere, uno, o pregiudicargli in qualunque si voglia cosa. Lat. obesse, officere, praeiudicium facere disse Arnobio, e con la parola BENE, il contrario. Lat. prodesse.
Esempio: Bocc. n. 50. 19. Pregollo, che, per l'amor di Dio, non gli dovesse far male.
Definiz: ¶ In signific. neut. pass. guastarsi la persona, o alcuno membro, percotendo, o cadendo, o in altri sì fatti modi.
Esempio: Bocc. n. 15. 22. E di tanto l'amò Iddio, che niun mal si fece nella caduta.
Definiz: ¶ Con la preposizione IN, avanti al caso, ch'egli ha dopo, l'usiamo, con la parola, BENE, o MALE, per guadagnare, o perdere. Lat. quaestum facere.
Esempio: Esempio del Compilatore Il tale fece bene in quel traffico: o, vi fece male.Lat. perdidit, dispendium fecit.
Definiz: Far sua voglia d'uno, averlo a tutti i suo' piaceri. Lat. ad suam voluntatem aliquem promptum habere.
Esempio: Petr. Son. 259. Che gran tempo di me lor voglia fenno.
Definiz: Fa ragione: pensa, stima, fa conto. Lat. existima, puta.
Esempio: Dan. Par. 26. E fa ragion, che sia La vista in te smarrita, e non defunta.
Esempio: E Dan. Par. can. 30. E fa ragion ch'io ti sia sempre allato.
Definiz: Non fa forza: non importa. Lat. nihil refert.
Esempio: Bocc. n. 78. 7. Spinelloccio disse: non fa forza, io ho altresì a parlar seco.
Definiz: Far motto a uno, salutarlo. Lat. aliquem salutare.
Esempio: Bocc. n. 20. 12. Sì salvaticamente motto mi fai.
Esempio: E Bocc. n. 72. 6. E, fattogli motto, il domandò dov'egli andava.
Definiz: Non far motto, assolutamente, val non favellare. Lat. non mutire.
Esempio: Dan. Inf. 33. Ond'io guardai Nel viso a' miei figliuo' senza far motto.
Definiz: Far vista: far sembiante, fingere, simulare. Lat. fingere, simulare.
Esempio: Bocc. n. 74. tit. Fa vista di gettarsi in un pozzo.
Esempio: Dan. Inf. c. 9. E non fe motto a noi, ma fe sembiante.
Definiz: Far luogo: allargarsi, cedere, e concedere il passo. Lat. locum dare, cedere.
Esempio: Bocc. n. 11. 6. Per tutto gridandosi fa luogo, fa luogo.
Definiz: Fatti condio, o fatevi condio, si dice, pigliando, o dando commiato, pregando bene a chi rimane, e a chi se ne và, quasi rimanga, o vada con esso Dio. Lat. vale, salve: valete, salvete.
Esempio: Bocc. n. 61. 12. Fantasima fantasima fatti condio.
Definiz: Fa sano, vale lo stesso appunto.
Esempio: Virg. Eneid. M. Fa sano, e guarda l'onor del comun figliuolo.
Definiz: Far vela: dare, e spiegar le vele a' venti. Lat. vela facere, dare vela.
Esempio: Bocc. n. 14. 8. Il dì seguente, mutatosi il vento, le cocche, ec. Fer vela.
Definiz: Venir fatto: succedere. Lat. succedere, evenire, prospere cedere.
Esempio: Bocc. n. 14. 2. Alquale non bastando la sua ricchezza, disiderando di raddoppiarla, venne presso che fatto, di perder, con tutta quella, se stesso.
Definiz: Far fedeltà, cioè giurarla. Lat. iuramento fidem suam obstringere.
Esempio: G. V. 7. 78. 1. I Toscani facessero la sua fedeltà, e comandamento.
Definiz: Far popolo: adunarsi popolarmente. Lat. populum colligere.
Esempio: G. V. 9. 147. 1. E que' di Colle fecer popolo, con la 'nsegna a croce del popolo di Firenze.
Definiz: Far testa: riunirsi unitamente contra 'l nimico. Lat. contra hostem in unum convenire.
Esempio: M. V. 6. 38. Si ridusse con pochi de' suoi in alcun vantaggio di terreno, e fece testa.
Definiz: Far faccia, cioè non si vergognare. Lat. Pudori nuncium remittere. Flos. 256.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. L'huomo accieca più, intanto, che pecca manifestamente, e fa faccia, e non si vergogna.
Definiz: Farla bene: essere in buono, o malvagio stato, intervenirgli ben d'una cosa. Lat. Bellè se habere. Bene cum aliquo agi.
Esempio: Tav. rit. E tutti la fanno bene, Iddio mercede.
Definiz: Farla male, il contrario. Lat. male cum aliquo agi.
Esempio: Fr. Giord. S. I Giudei la fecero male, perocch'ebbero mala intenzion pessima.
Definiz: Fare i pampani, la foglia, e simili, cioè cogliere. Lat. pampinare, pampinos decerpere. Si dice anche far l'erba.
Esempio: Cr. 4. 18. 8. E facciansi i pampani per li lati trenta dì innanzi alla vendemmia.
Definiz: ¶ Diciamo FARE, per, essere a sufficienza, bastare. Lat. sufficere.
Esempio: Esempio del Compilatore Egli è poco e' non può fare.
Definiz: ¶ E FARE diciamo, anche il fendere, e crepar de' muri. Lat. rimas agere.
Esempio: Esempio del Compilatore Questo muro ha fatto.
Definiz: ¶ E della Luna, quando finisce il suo corso, e si ricongiugne col Sole.
Esempio: Esempio del Compilatore La Luna fece ieri, o farà domane. L. Luna cras coibit.
Definiz: Far le parole. Favellar distesamente, orare. Lat. orationem habere.
Definiz: Far le belle parole: fare i convenevoli, le cerimonie, e ironicamente, dire apertamente a un, come tu la 'ntendi. Lat. liberè loqui.
Definiz: Fare una predica a uno: ammonirlo, e riprenderlo con circuizion di parole. Lat. pluribus verbis admonere, o vero, reprehendere.
Definiz: Fare uscire uno. Indurlo contr'a sua voglia a favellare, o a spendere.
Definiz: Far le forche, infingere, simulare, che si dice anche, Far le lustre, e talvolta, Far le maríe. Lat. simulare, fingere.
Definiz: Fare una bravata, tagliata, o spaventacchio: aspramente minacciare. Lat. interminari.
Definiz: Far le none: prevenir con parole colui, che tu credi, che ti voglia ricercar di qualche servigio, col dirgli, che quella tal cosa ti manca.
Definiz: Far peduccio: aiutare un con le parole, faccendo buono il suo detto. Lat. omnia assentari, disse Terenzio in simil proposito.
Definiz: Fare il Giorgio: si dice di coloro, che vanno a spasso, paoneggiandosi, e faccendo il bello.
Esempio: Bern. rim. E fare il Giorgio con le seccaticce.
Definiz: Far caldo, e far freddo, lo dice colui, ch'è travagliato, o dall'uno, o dall'altro.
Esempio: Esempio del Compilatore E' mi fa caldo, e' mi fa freddo. Lat. aestuo, algeo.
Definiz: Far capo: si dice di nascenze, o altrui malóri, quando danno in fuori, e si mostrano con putredine, o enfiamento. Lat. caput facere.
Definiz: Far capo a uno, è rifuggire, o andare a lui per aiuto, o per consiglio. Lat. ad aliquem confugere.
Definiz: Far belle le piazze: di chi, per qualche sua bestialità, o stravaganza di quistione, o d'altro, fa correre il popolo.
Definiz: Fare all'amore. Guardare attentamente, e concupiscevolmente la dama.
vedi VAGHEGGIARE.
Definiz: Far del grande: o, stare in gravità, in maestà, a imitazion de' grandi personaggi. Lat. superbire, maximos spiritus habere.
Esempio: Ber. rim. Perch'ell'è vergognosa, e fa del grande:
Definiz: il che si dice anche GRANDEGGIARE.
Esempio: Lorenz. Med. Nencia. Io te lo donerei, ma tu grandeggi, E non rispondi mai ne ben, ne male: il che diremmo anche, stare il sul quanquam.
Definiz: Far Calandrino, o 'l Grasso legnaiuolo. Dare ad intender cose fuor del verisimile: come fu a Calandrino, ch'egli era pregno, e al Grasso, ch'egli era un'altro.
Esempio: Esempio del Compilatore Tu mi vuoi far Calandrino. Lat. nec aures habeo, nec tango.
Definiz: Fare il callo: assuefarsi al male. Lat. occallere, callum obducere.
Esempio: Ber. rim. Sì dolce in quella parte ha fatto il callo.
Definiz: Far le fusa torte: è il romper di fede, che si fanno marito, e moglie, e anche si dice degli amanti.
Esempio: Lor. Med. canz. a ballo. Ella mi fe le fusa torte Ne n'avea colpa nessuna.