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1) Dizion. 4° Ed. .
FARE
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pag.349


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FARE.
Definiz: Verbo sincopato dal primitivo FACERE, che così intero fu in uso anticamente, così FACCIO, e FACE, che dissero quasi tutti gli antichi in vece di FO, FA, de' quali se ne trovano infiniti esempi, ed ancora con molte delle sue voci supplisce all'altro, formandosi di tutti e due un sol verbo. In alcune terminazioni si adopera pure doppiamente colle voci derivanti da ciascuno di detti infiniti, dicendosi ugualmente: IO FACCIO, IO FO, e simili. Come deriva interamente dal verbo Latino facere, così ne conserva l'intera natura, che se del verbo Latino facere lasciò scritto Papiniano: Verbum facere omnem omnino faciendi caussam complectitur (lib. XXXVII. Quaest. leg. 128. dig. de verb. signific.) anche nella lingua nostra il verbo Fare ha in se tal generalità di significanza. Esprime perciò generalmente l'azione, che poi particolarmente si spiega con altri verbi; onde dinotando gli avverbi, quasi addiettivi de' verbi, le circostanze dell'azioni, e co' nomi divisandosi le cose, così le agenti, come le pazienti, e spiegandosene le lor qualità, ne segue, che accoppiato il verbo Fare con verbi, nomi, od avverbi, ne significhi, mercè di tal compagnía, distintamente le spezie precise, e le forme individuali dell'azioni particolari, come da se unitamente comprende l'azione in generale. Noi imperciò a migliore spiegamento della materia, ed a maggior comodità del Lettore, accenneremo primieramente alcuni sentimenti più comunali, e precisi del verbo stesso, posto assolutamente di per se; certe espressioni formate da alcune sue particolari voci, e maniere, ed alcune regole generali intorno a' significati del medesimo giunto ad altri vocaboli; e trarrem fuori finalmente per alfabeto moltissime frasi particolari, e locuzioni proprie, o più espressive nel significato, o più frequenti nell'uso, trascelte tra le innumerabili, che da' suoi varj accoppiamenti, e diverse costruzioni si formano.
Definiz: FARE. Termine filosofico, contrario di Patire. Lat. agere. Gr. ἐνεργεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 25. Ivi s'accoglie l'uno, e l'altro insieme, L'un disposto a patire, e l'altro a fare Per lo perfetto loco, onde si preme.
Definiz: §. I. Per Attualmente operare, Dar forma a checchessia, Creare. Lat. facere, creare, componere. Gr. ποιεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 19. 3. Se io credo, che la mia donna alcuna sua ventura procacci, ella il fa; e se io nol credo sì il fa.
Esempio: E Bocc. nov. 42. 14. A voi convien far fare corde molto più sottili agli archi de' vostri arcieri.
Esempio: Dant. Inf. 2. Io son fatta da Dio, sua mercè, tale, Che la vostra miseria non mi tange.
Esempio: E Dan. Inf. 3. Fecem la divina potaestate.
Esempio: E Dan. Inf. 6. Tu fosti prima, ch'io disfatto, fatto.
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 85. Dunqua como faraggio?
Esempio: Petr. son. 216. Forse vuol Dio tal di virtute amica Torre alla terra, e 'n ciel farne una stella.
Esempio: E Petr. canz. 29. 2. Che fan quì tante pellegrine spade?
Esempio: E Petr. 33. Che fanno meco omai questi sospiri?
Esempio: Cavalc. specch. cr. Ecco, che quel, che tu hai lodato battezza, ogni uom va a lui, e fa più discepoli di te.
Definiz: §. II. Per Produrre. Lat. facere, gignere. Gr. παράγειν.
Esempio: Libr. Similit. La troppa famigliarità fa dispregiamento.
Esempio: Dav. Colt. 177. Vedi il poter della luna nel melagrano, che quanti giorni ell'ha, quando il poni, tanti anni pena a farne, e posto a luna scema non ne fa.
Esempio: Buon. rim. 40. Natura, che non fe mai sì bel volto, Restò in vergogna.
Definiz: §. III. Per Dare ornamento, e perfezione, ed anche per Acquistar perfezione. Lat. facere, perficere, perfici. Gr. τελεῖν, ἀποτελεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 114. 10. Magion non face l'uom, ma uomo quella.
Esempio: E Franc. Barb. 124. 21. Non face donna bellezza, o nazione, Ma senno.
Definiz: §. IV. Per Essere, o Dar cagione, o motivo. Lat. facere, in causâ esse. Gr. αἴτιον εἶναι.
Esempio: Dant. Inf. 1. E molte genti fe già viver grame.
Esempio: E Dan. Inf. appresso: Vagliami il lungo studio, e 'l grande amore, Che m'han fatto cercar lo tuo volume.
Esempio: E Dan. Inf. 2. Io son Beatrice, che ti faccio andare.
Esempio: Petr. son. 16. Tacito vo, che le parole morte Farian pianger la gente.
Esempio: E Petr. 229. Tolto m'hai, Morte, il mio doppio tesauro, Che mi fea viver lieto, e gire altero.
Definiz: §. V. Per Eleggere. Lat. facere, creare, legere, cooptare. Gr. αἱρεῖσθαι.
Esempio: G. V. 2. 12. 3. I baroni di Francia ec. fecero Re di Francia Ugo, ovvero Oddo figliuolo di Roberto conte d'Angieri, e regnò nove anni.
Esempio: E G. V. 8. 64. 2. Al suo tempo fece più cardinali suoi confidenti.
Esempio: Petr. son. 277. Vidi un'altra ec. Che 'l cor m'avvinse, e proprio albergo felse.
Definiz: §. VI. Per Comporre, Formare. Lat. facere, conficere, condere, componere. Gr. ποιεῖν.
Esempio: G. V. 8. 10. 2. Fece il buono, e utile libro detto Tesoro, e 'l Tesoretto.
Esempio: E G. V. 9. 135. 2. Fece in sua giovanezza il libro della Vita nuova d'amore, e poi ec. fece da venti canzoni morali ec. e intra l'altre fece tre nobili pistole.
Definiz: §. VII. Per Essere in faccende, opposto di Starsi. Lat. operari. Gr. ἐργάζεσθαι.
Esempio: Dep. Decam. 92. Sono nella nostra favella questi due fare, e stare, lasciando infiniti loro altri significati, in questo contrarj tra loro, che questo importa, così assolutamente detto, occuparsi, ed esser sempre in faccende ec.
Definiz: §. VIII. Per Eseguire. Lat. exequi. Gr. ἐπιτελεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 46. 5. Il Re ec. comandò, che ella fosse messa in certe case bellissime d'un suo giardino, ec. e quivi servita, e così fu fatto.
Definiz: §. IX. Per Cominciare. Lat. incipere. Gr. ἄρχεσθαι.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 8. Ell'è nobile, E delle prime casate di Siena. C. Faccendosi da qual porta? tu credi Gonfiarmi con un fil di paglia.
Definiz: §. X. Fare, in sentim. osceno, vale Usar carnalmente. Lat. coire.
Esempio: Gr. S. Gir. 14. Altri sono, che tengono castità per non potere, che tanto hanno fatto, che non possono più fare.
Definiz: §. XI. Per Seguire, Avvenire. Lat. evenire. Gr. συμβαίνειν.
Esempio: G. V. 9. 72. 1. Che si credeano aver vinta la terra, fatta la sconfitta.
Definiz: §. XII. E neutr. pass. per Divenire. Lat. evadere.
Esempio: Dant. Inf. 2. Tal mi fec'io in quella oscura costa.
Esempio: E Dan. Inf. appresso: Tal mi fec'io, di mia virtute stanca.
Esempio: E Dan. Inf. 20. E fassi fiume giù pe' verdi paschi.
Esempio: E Dan. Inf. 25. Fersi le braccia duo di quattro liste.
Esempio: E Dan. Inf. appresso: E la sua pelle Si facea molle, e quella di là dura.
Esempio: E Dan. Par. 27. Incominciò a farsi più vivace.
Definiz: §. XIII. Per Disporre di checchessia.
Esempio: Bocc. nov. 31. 14. Di Guiscardo ec. ho io già preso partito, che farne, ma di te falso Iddio, che io non so, che farmi.
Esempio: Petr. cap. 4. Ma prima vo' seguir, che di noi feo.
Definiz: §. XIV. Per Trattare, Procedere. Lat. se gerere. Gr. παρέχειν ἑαυτόν.
Esempio: Petr. canz. 35. 4. Mi giacqui un tempo, ora all'estremo famme E Fortuna, ed Amor, come pur suole.
Esempio: Bocc. nov. 96. 4. Pensò, che, perciocchè di parte avversa alla sua era il cavaliere, più familiarmente con lui si volesse fare.
Definiz: §. XV. Per Rappresentare. Lat. agere. Gr. δρᾶν.
Esempio: Cecch. Corr. pr. Vi sarà detto da quelli, che fanno Il primo atto.
Definiz: §. XVI. Per Giucare. Lat. ludere.
Esempio: Vend. Crist. 12. Una fiata era molti fanciulli della cittade di Bari, e facevano alla palla.
Esempio: Ant. Alam. rim. 11. Sia benedetto quando fui congiunto A far la notte con teco a te te.
Esempio: Lasc. Streg. 2. 1. Il Teri giocava agli aliossi a suo tempo meglio, che giovane di Firenze; come faceva io a' ferri, che non si diceva altro, che Taddeo.
Esempio: Cant. Carn. 6. Noi abbiam carte a fare alla bassetta.
Esempio: Malm. 2. 48. Chi coll'amico fa a stacciaburatta, Chi all'altalena, e chi a beccalaglio.
Definiz: §. XVII. Per Affaticarsi. Lat. facere, laborare. Gr. πονεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 4. Israel con suo padre, e co' suoi nati, E con Rachele, per cui tanto fe.
Definiz: §. XVIII. Per Fingere. Lat. agere, simulare. Gr. προσποιεῖσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 21. tit. Masetto di Lamporecchio si fa mutolo.
Definiz: §. XIX. Per Vendere, Dar prezzo.
Esempio: Buon. Fier. 4. 5. 3. Viene, e sì mi tira Pel santambarco, e dice: Che fa' tu quelli spagheri? a un tratto Rispondo: tre carlini.
Definiz: §. XX. Per Cangiare, Trasformare, Far divenire. Lat. reddere, efficere. Gr. ποιεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 23. Parlavan sie, Che l'andar mi facen di nullo costo.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 5. Mi vorresti di mosca Far barbagianni, come volevate Fare il messere un nibbio.
Esempio: Buon. rim. 56. Stendi ver me le tue pietose braccia, A me mi togli, e fammi un, che ti piaccia.
Definiz: §. XXI. Per Esser utile, Giovare, Appartenere. Lat. expedire, utile esse. Gr. λυσιτελεῖν.
Esempio: Petr. canz. 40. 8. Non fa per te di star tra gente allegra, Vedova sconsolata.
Esempio: Cron. Vell. Quasi del continuo sarei stato in ambasciata, ma non faceano per me, che era mio disertamento.
Esempio: Franc. Barb. 17. 4. Delli quai quì parlando, Dirai tu forse, non fanno a quest'ovra.
Esempio: E Franc. Barb. 122. 6. Orni la mente ogni donna gentile, Se vuol ornata la faccia portare, Che nè lisciare, o lavamenti fanno.
Esempio: Fav. Esop. Niente hai sapor di biada, e perciò tu non ti fai a me, nè io mi fo a te.
Esempio: Cr. 2. 23. 7. Dove si dice di quelle cose, le quali fanno alla generazione, e al crescimento delle piante.
Esempio: Amet. 4. Non le abbondanze di Cerere, ma del mio principe le vittorie mi si fa di cantare.
Definiz: §. XXII. Per Importare. Lat. referre, interesse. Gr. διαϕέρειν.
Esempio: Bocc. nov. 44. 8. Che vi fa egli, perchè ella sopra quel veron si dorma?
Esempio: Dittam. 1. 4. Ed ella: tu non ne avrai sepoltura; Questo che fa?
Esempio: Cecch. Dot. 3. 3. A voi non fa niente, E al padrone assai, che lo vuol vendere.
Definiz: §. XXIII. Per Credere, e Affermare con ragioni. Lat. asserere, existimare. Gr. διαβεβαιοῦσθαι, νομίζειν.
Esempio: Dant. Inf. 10. Suo cimitero da questa parte hanno Con Epicuro tutti i suoi seguaci, Che l'anima col corpo morta fanno.
Esempio: Malm. 2. 70. Noi vi facevam morto, oh giudicate.
Definiz: §. XXIV. Per Partorire. Lat parere.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 15. Ella fece una fanciulla, ch'ebbe nome Ioanna.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. 28. Avvisandosi, che la buona donna avesse fatto il fanciullo.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. appresso: Ella fece istanotte un fanciul maschio.
Esempio: Nov. ant. 46. 1. Menolla, e fece a due mesi una fanciulla.
Definiz: §. XXV. Fare di terra, di marmo, ec. vale Modellare, Scolpire, ec. figure di quella tal materia.
Esempio: Borgh. Rip. 254. Lasciando la cosa del getto da parte, sol brievemente favellerò della plastice, cioè del fare di terra, da cui pare, che il far di pietra, e di marmo sia derivato.
Esempio: E Borgh. Rip. 255. Dico, che l'arte del far di terra tenuta da molti la madre della scultura, fu, secondo alcuni, primieramente ritrovata in Corinto da Dibutade Sicionio facitor di vasi.
Esempio: E Borgh. Rip. 256. Lasciando il far di terra, ed il gettar di bronzo da parte, vi verrò quei maestri ricordando, che furono per eccellenti nella scultura appresso a gli antichi celebrati.
Definiz: §. XXVI. Per Fabbricare. Lat. facere, aedificare, condere. Gr. δέμειν.
Esempio: G. V. 1. 2. 2. Onde Iddio ec. mandò confusione in tutti i viventi, e che operavano la detta torre fare.
Definiz: §. XXVII. Per Piantare, Seminare.
Esempio: Pallad. Genn. 14. La lattuga si puote ben fare tutto l'anno.
Definiz: §. XXVIII. Per Essere a sufficienza: come
Esempio: Esempio del Compilatore Questo panno non farà per due vesti ec. Lat. sufficere, satis esse. Gr. ἐξαρκεῖν.
Definiz: §. XXIX. Per Andare, Venire avanti, Spignere; e si usa frequentemente nella signific. neutr. pass. Lat. propius accedere, adire. Gr. παραγίγνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 14. 13. Fattasi alquanto per lo mare, il quale era tranquillo, e per gli capelli presolo, con tutta la cassa il tirò in terra.
Esempio: E Bocc. nov. 46. 13. E più verso lui fattosi, il domandò, se Gianni di Procida fosse.
Esempio: Dant. Inf. 8. Dinanzi mi si fece un pien di fango.
Esempio: E Dan. Purg. 26. Poi verso me quanto potevan farsi, Certi si feron.
Esempio: E Dan. Purg. 27. Fatti ver lei, e fatti far credenza.
Esempio: E Dan. Par. 9. Ver me si fece, e 'l suo voler piacermi Significava.
Definiz: §. XXX. Per Procurare. Lat. curam habere.
Esempio: Amet. 42. Ma io niuna altra legge imposi alla rivocata anima, se non che seguendo l'usate palestre, facesse di far frutto.
Esempio: Buon. rim. 14. Deh fate, che a me stesso io più non torni.
Definiz: §. XXXI. Fare neutr. pass. vale Affacciarsi, Farsi vedere, Sporgersi. Lat. prominere. Gr. προκύπτειν.
Esempio: Bocc. nov. 15. 7. La vide in capo della scala farsi ad aspettarlo.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 7. Nè posso farmi nè ad uscio, nè a finestra, nè uscir di casa, che egli incontanente non mi si pari innanzi.
Esempio: Teseid. 3. 23. E gran nostra follía A quella finestretta far ci feo, Quando colei cantava.
Esempio: Lasc. Sibill. 1. 3. Quando sono in casa, non la lascio mai fare nè a uscio, nè a finestre.
Definiz: §. XXXII. Fare trattando de' numeri si usa per significare la somma prodotta dalla moltiplicazione dell'un numero nell'altro, o dell'aggiugnimento dell'uno all'altro. Lat. numerum conficere, summam facere. Gr. εἶναι τὸν ἀριθμόν, συμπληροῦν.
Esempio: Tratt. Cast. Dieci volte dieci fa cento.
Esempio: E Tratt. Cast. appresso: Lo numero di sessanta, che è di dieci, e di sei, che sei volte dieci fa sessanta.
Definiz: §. XXXIII. Fare, parlandosi di molte materie, vale Mutare dall'esser loro, Variare, come di muri, edificj, o simili, Fendersi, Spaccarsi. Lat. facere vitium, vitiari. Gr. διαφθείρεσθαι.
Definiz: §. XXXIV. Fare, trattandosi di mercanzíe, ec. esprime il Mutarsi di prezzo, come:
Esempio: Esempio del Compilatore Il grano ha fatto una lira lo staio ec. cioè, è rincarato, o rinviliato una lira.
Definiz: §. XXXV. Fare, trattandosi di tempo esprime quantità passata; e significa Terminare, Compire. Lat. exactum esse, elapsum esse. Gr. παρελθεῖν.
Esempio: Tav. Rit. Oggi fa ventidue giorni, che lo Re Marco entrò.
Esempio: Cecch. Stiav. 5. 6. Ha' tu a memoria, ch'or fan sedici anni, Che e' mi fu tolto ec.
Definiz: §. XXXVI. Fare, parlandosi di spazio, significa Passare, Scorrere, Trapassare, Viaggiare. Lat. facere, conficere. Gr. ἐπιτελεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 84. Abbiam sotto corridore, E gagliardo a maraviglia, Che in manco di due ore, Facciam più di cento miglia.
Definiz: §. XXXVII. Per Nascere, Apparire; e si dice della notte, e del giorno. Lat. oriri, apparere. Gr. ἀναφαίνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 43. 18. Perchè come fatto fu il dì chiaro ec. verso là si dirizzò.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 30. Lo scolare, il quale in sul fare della notte col suo fante tra salci, ed altri alberi presso della torricella nascoso era, ec.
Definiz: §. XXXVIII. Fare, termine astronomico, il Dar la volta, o Cominciare alcuni de' suoi termini, e delle sue variazioni, la luna.
Esempio: Libr. cur. malatt. Avvertiscano di non prendere il medicamento solutivo sul fare della luna.
Esempio: E Libr. cur. malatt. appresso: Il disordine avvenne, perchè in quella mattina, ed in quel punto faceva la luna crescente.
Definiz: §. XXXIX. Farla ad uno, vale Accoccargliela, Calargliela.
Esempio: Bocc. nov. 50. 26. Così vi vo'dire ec. che chi te la fa, fagliele.
Esempio: Stor. Eur. 6. 131. Egli è pur molto meglio il farla ad altri, che lo aspettar, che altri la faccia a te.
Definiz: §. XL. Farla con alcuno, Passarsela con alcuno, vale Starne bene, o male.
Esempio: Ar. Sat. 4. Poich'Annibale intendere vuoi, come La fo col Duca Alfonso.
Definiz: §. XLI. Fare a farsela, o Fare a fare, vale Ricattarsi, Vendicarsi. Lat. se ulcisci.
Esempio: Bocc. nov. 19. 4. Perciò a fare, a far sia, quale asino dà in parete, tal riceve.
Esempio: Lab. 124. Ma a fare a far sia, pensa, che tu non mi ricogliesti del fango.
Definiz: §. XLII. Avere a fare, o che fare con uno, o con una, vale Aver carnale dimestichezza. Lat. coire, rem habere. Gr. συμμίσγεσθαι.
Esempio: G. V. 6. 47. 2. Il detto Re Manfredi fu nato per madre d'una bella donna de'marchesi di Lancia di Lombardía, con cui lo 'mperadore ebbe a fare.
Esempio: E G. V. 12. 50. 2. Il qual si dice, che aveva a fare di lei, ed era in trattato di torla per moglie con dispensagione della chiesa.
Esempio: Vit. Plut. Filippo nel sogno vide, che un dragone giaceva vicino alla sua moglie Olimpiade, ed ebbe a far con lei.
Definiz: §. XLIII. E Aver a fare con alcuno, vale anche Avere che trattare.
Esempio: Bocc. nov. 1. 9. Avendo tra gli altri a fare con Borgognoni, uomini pieni d'inganni, non so cui io mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro più convenevole di te.
Definiz: §. XLIV. Parimente Aver che fare, dicesi per Attenere, Esser parente, come
Esempio: Esempio del Compilatore Io non ho che far di lei. Lat. nullâ cognatione mihi iuncta est.
Definiz: §. XLV. Fare, cogl'infiniti de' verbi si usa frequentemente, e significa Operare, o Comandare, che si faccia l'azione dinotata in quel tale infinito, come per esemplo:
Esempio: Esempio del Compilatore Far sapere, Operare, che altri sappia;
Esempio: Esempio del Compilatore Far conoscere, Operare, che altri conosca ec.
Esempio: Bocc. introd. 20. Una maniera di beccamorti sopravvenuti di minuta gente, che chiamar si facevan becchini, sottentravano alla bara.
Esempio: E Bocc. nov. 3. 3. Ma ancora molte vittorie sopra il Re Saracini, e Cristiani gli fece avere.
Esempio: E Bocc. num. 4. E fattolsi chiamare, e famigliarmente ricevutolo, seco il fece sedere.
Esempio: E Bocc. num. 7. E segretamente ad uno buono maestro ne fece fare due altri.
Esempio: E Bocc. nov. 4. 7. Cominciò a pensare ec. e far loro vedere il suo difetto.
Esempio: E Bocc. nov. 11. 11. Fattolo legare alla colla, parecchie tratte delle buone gli fece dare.
Esempio: E Bocc. nov. 16. 19. D'ira, e di cruccio fremendo, andava disposto di fargli vituperosamente morire.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 1. La qual mi fe rispondere, che ec. non volea da se partirla.
Definiz: §. XLVI. Fare, talora prende il signific. del verbo, dal qual deriva l'add. che è seco accompagnato, come Far forte, Fortificare, ec. Molte di queste locuzioni saranno notate a' loro luoghi.
Esempio: Libr. cur. malatt. Pensano di far forte lo stomaco.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 15. tit. Essa con un motto il fa contento.
Definiz: §. XLVII. Fare, coll'articolo precedente a sust. come Fare il beccaio, Fare l'oste, o simili, vale Esercitar l'arte del beccaio, ec.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 7. Ogni furfante è buono a fare il birro.
Esempio: Alleg. 289. Nè pur Lombardo Per farvi il ciabattin v'è mai rimasto.
Definiz: §. XLVIII. Col segno del secondo, o stesso caso, come Far del poltrone, o da poltrone, da medico ec. vale Fare il poltrone, il medico ec. benchè uno non sia tale.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 47. La donna fece dello infingardo.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 4. Troppo il far da cozzon con simil bestie M'è riuscito duro.
Esempio: E Buon. Fier. appresso: Ch'a qualche fine lor l'hanno anche i savj, Come il far da poltron talvolta i bravi.
Definiz: §. XLIX. Fare, col segno del terzo caso precedente all'infinito d'un altro verbo, come Fare a correre, Fare a dipignere ec. vale Fare alcuna cosa a concorrenza d'altri.
Esempio: Borgh. Rip. 270. Nel medesimo tempo, e suo concorrente fu Parrasio d'Efeso città d'Asia, il quale, secondo che si dice, fece a dipignere a concorrenza con Zeusi, ed il vinse.
Definiz: §. L. Fare, forma con alcune delle sue voci particolari giunte ad altre, diverse maniere di maraviglia, d'imprecazione, di esclamazione, di conforto, ed espressione di altri affetti; per esemplo se ne noteranno alcune. Fa' Dio, Faccia Dio; maniera, che esprime desiderio. Lat. utinam.
Esempio: Bern. Orl. 2. 5. 64. Faccia Dio, ch'una volta meritare Ti possiam di condegno guiderdone.
Esempio: Ar. Fur. 25. 67. Fa' Dio, disse ella, se son sogni questi, Ch'io dorma sempre, e mai più non mi desti.
Definiz: §. LI. Farsi con Dio, vale Andarsene. Lat. discedere, abire. Gr. ἀπιέναι.
Esempio: Bocc. nov. 61. 12. Fantasima, fantasima, fatti con Dio.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 157. Fatevi con Dio, e di me non fate ragione.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. 210. Curradino fatti con Dio.
Esempio: Ambr. Cof. 5. 8. Flaminia La chiamerò da quì innanzi, or fatevi Con Dio.
Definiz: §. LII. Può fare Dio ec. Maniera d'esclamazione poco pia. Lat. proh. Gr. φεῦ.
Definiz: §. LIII. Faccia egli, Faccia Dio, maniera esprimente lo starsene a ciò, che sia per accadere.
Esempio: Cecch. Corred. 3. 5. Faccia egli, io le potrò serrare in camera.
Definiz: FARE ABBASSAMENTO. Abbassare. Lat. deprimere. Gr. ὑποβάλλειν.
Esempio: G. V. 8. 92. 2. E torto, e abbassamento della chiesa gli parea fare, se l'assentisse (così nel T. Davanzati, quantunque la stampa per errore abbia biasmamento.)
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 31. 28. L'anima ch'è infiammata Di far tal salimento, Fa lo abbassamento.
Definiz: FARE ABILITÀ. Far comodo, o vantaggio. Lat. indulgere. Gr. καταχαρίζεσθαι.
Esempio: Cecch. Dot. prol. E vuole ancora Farvi due altre abilità.
Definiz: FARE ABITO, o L'ABITO. Assuefarsi. Lat. assuefieri, assuescere. Gr. συνεθίζεσθαι.
Esempio: Ar. Fur. 36. 1. Natura inchina al male, e viene a farsi L'abito poi difficile a mutarsi.
Definiz: §. I. Far l'abito, si dice tanto dell'Ordinare l'abito, cioè la veste, quanto del Cucirlo. Lat. vestem sibi faciendam imperare, vestem emere, consuere.
Definiz: §. II. L'abito non fa il monaco; e vale L'apparenza esteriore non è indizio delle qualità intrinseche. v. Flos. 314. Lat. barba non facit philosophum.
Esempio: Bellinc. son. 188. L'abito non fa 'l monaco fu detto.
Definiz: FARE ABUSO. Abusare. Lat. abuti. Gr. καταχρῆσθαι.
Definiz: FARE A' CAPELLI. Acciuffarsi per li capelli in contrastando. Lat. mutuò sibi crines vellere.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 7. Almen le vedess'io fare a' capelli.
Esempio: Malm. 8. 47. Per lui ch'è ch'è facevano a' capelli.
Definiz: FARE ACCATTERÍA. Accattare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 5. 31. Se per loro io m'occupassi A far questa accattería.
Esempio: E Fr. Iac. T. 2. 12. 6. E non aver per uso Far troppa accattería.
Definiz: FARE ACCOGLIENZA. Accogliere. Lat. excipere. Gr. ἀποδέχεσθαι.
Esempio: M. V. 10. 9. Fattagli allegra accoglienza ec. fugli detto, che era prigione.
Esempio: Bocc. nov. 27. 33. Egli non è or tempo da fare più strette accoglienze.
Esempio: Fir. As. 30. E come egli mi vide, fattomi una grata accoglienza ec.
Definiz: FARE ACCOLTO. Lo stesso, che Fare accoglienza. Lat. excipere. Gr. ἀποδέχεσθαι.
Esempio: Franc. Barb. 254. 24. E paion pronti molto Di farti bello accolto.
Definiz: FARE ACCORDO, o L'ACCORDO. Accordare. Lat. pactum facere, pacisci, convenire. Gr. ὁμολογεῖν.
Esempio: G. V. 2. 11. 1. Si riposò in alcuno tranquillo la chiesa, e Roma, e 'l paese d'intorno alcuno tempo per l'accordo, che il Re Pipino avea fatto con Teolofre.
Esempio: Cant. Carn. 17. E nel luogo, ove abitiamo, Facciam l'anno cento accordi.
Esempio: Cecch. Donz. 4. 9. Perchè fatto l'accordo, il signor Diego, Tornando a Spagna vi condusse Geri.
Definiz: §. Fare d'accordo, vale Far checchessia unitamente, di concordia. Lat. ex compacto facere.
v. D'ACCORDO.
Definiz: FARE ACCORTO. Rendere avvisato, Far conoscere, Informare. Lat. docere, instruere. Gr. διδάσκειν, προσημαίνειν.
Esempio: Petr. canz. 1. 2. Ma poich'Amor di me vi fece accorta, Fur i biondi capelli allor velati.
Esempio: Dant. Purg. 5. Quivi lume del ciel ne fece accorti.
Esempio: Bocc. nov. 23. 2. Non solamente per seguire l'ordine imposto, ma ancora per farvi accorte, che ec.
Definiz: FARE ACCUSA. Accusare. Lat. accusare, accusationem instituere.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 130. Suilio continuò di fare accuse crudeli, e molti seguitarono il suo ardimento.
Definiz: FARE A CHETICHELLI.
v. MUSONE, e A CHETICHELLI.
Definiz: FARE A' COZZI. Cozzare, e Percuotersi gli animali cornuto colle corna. Lat. coniscare. Gr. κορύττειν.
Esempio: Alleg. 39. Quest'avrebbe al sicuro Guasto nel far a' cozzi Una muraglia a bozzi.
Definiz: §. I. Fare a' cozzi, figuratam. Contendere, Contrastare con veemenza. Lat. coniscare.
Definiz: §. II. Fare a' cozzi co' muricciuoli, vale Contrastare colle persone assai più potenti di se. Lat. cacabus ad ollam.
Definiz: FARE ACQUA. Passar l'acqua per le fessure della nave, o d'altro. Lat. aquam excipere, rimis fatiscere, Virg.
Esempio: G. V. 12. 45. 2. Per lungo tempo la coperta prima di marmi in alcuna parte era rotta, e guasta, e faceva acqua ec.
Definiz: §. I. Fare acqua, Procacciare acqua, Provvedere acqua per uso delle armate. Lat. aquari. Gr. ὑδρύεσθαι.
Definiz: §. II. Fare acqua, Pisciare. Lat. meiere, mingere.
Esempio: Libr. cur. malatt. Hanno cotanto impedite l'orine, che talvolta stanno una giornata intera senza poter fra acqua.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 167. E quelli rispose, è l'avanzo dell'acqua, che io feci.
Definiz: §. III. Fare acqua da occhi, o simili; Non conchiudere, Non dare in nulla. Lat. nihil agere.
Esempio: Pataff. 1. Da occhi abbiam fatto acqua; eccoci frati.
Esempio: Lasc. Pinz. 2. 3. Ho paura, che tu non facci acqua da lavar occhi.
Esempio: E Lasc. Spir. 1. 3. Guardate a non far acqua da lavar occhi.
Definiz: §. IV. Far venir l'acqua, Muovere desiderio, Svegliare appetito. Lat. salivam movere.
Esempio: Cecch. Inc. 5. 4. Voi mi fate venir l'acqua in sull'ugola.
Definiz: FARE ACQUISTO, o L'ACQUISTO, o ACQUISTAMENTO. Acquistare. Lat. acquirere, comparare. Gr. τᾶσθαι κτᾶσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 17. 21. E convennersi di far l'acquisto di questo amore comune.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 1. 4. Chi del mondo sì fa acquisto, Fa guadagno infame, e tristo.
Esempio: E Fr. Iac. T. 4. 12. 9. Si faceva acquistamento Con tal via di tapinelli.
Esempio: G. V. 9. 36. 2. Altro acquisto di terra alcuna non fece.
Esempio: Rim. ant. Inc. 124. Per farmi acquisto solo di mercede.
Definiz: FARE ADAGIO. Operar con lentezza, con tardanza. Lat. lentè agere. Gr. βραδυπορεῖν.
Definiz: §. Fare con agio, adagio. Operare agiatamente, Comodamente. Lat. commodè agere.
Definiz: FARE A DIRE. Vale Dire. Lat. eloqui.
Esempio: Cecch. Donz. Facciam a dire il vero.
Definiz: FARE A DISCRIZIONE, o CON DISCRIZIONE. Operar discretamente.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Gli pregava modestamente, che si contentassero di far seco a discrizione.
Definiz: FARE AFA. Venire a noia. Lat. fastidio esse. Gr. ἀνιᾶν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 31. Fargli afa i cibi della sua patria.
Esempio: E Perd. eloq. 412. La malignitade umana sempre le cose antiche mettere in cielo, e le presenti farle afa.
Esempio: Sen. ben. Varch. 5. 12. Agli uomini ricchissimi, e felicissimi fa afa ogni cosa.
Esempio: Lasc. rim. Che ci fanno afa starnotti, e leproni.
Definiz: FARE A FANCIULLO. Che anche si dice Fare a' bambini, Non istare nel concertato. Lat. fidem non servare, promissis non stare.
Esempio: Ambr. Cof. 4. 8. Vorresti fare a fanciullo eh?
Definiz: FARE AFFATTO. Dicesi dell'Operare senza distinzione, o senza riguardo.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 1. Io so, ch'i' la farò pur oggi affatto.
Definiz: FARE AFFOLTATA, o UN'AFFOLTATA. Far furia grande in checchessia. Lat. praepropere agere, festinare.
Esempio: Varch. Ercol. 73. Come per lo contrario di chi favella troppo, e frastagliatamente in modo, ch'e' non iscolpisce le parole, e non dice mezze le cose, si dice: e' s'affolta, o e' fa un'affoltata.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 47. E col caval d'ogni altro pregio, e cima Intorno volta, e fa grande affoltata.
Definiz: FARE AFFRONTO, o UN AFFRONTO. Vale Fare ingiuria, sopruso, soverchiería, malacreanza. Lat. iniuriâ, contumeliâ afficere. Gr. ἐνυβρίζειν.
Esempio: Salv. Spin. 3. 3. La rabbia, l'affronto, ch'io mi vedeva fare ec. m'aveano acciecato.
Definiz: FARE A FIDANZA. Trattare con sicurtà, e dimestichezza; e si dice anche Fare a sicurtà. Lat. amicitiae iure agere. Gr. πράττειν.
Esempio: Alleg. 225. La pazzía, che può far seco a fidanza, Lo vi conforta.
Esempio: E Alleg. 263. Ho fatto, Monsignor, un po' a fidanza.
Esempio: Tac. Dav. stor. 5. 370. Egli, e l'esercito facevano a fidanza cogli ordini della milizia.
Esempio: Varch. Suoc. 1. 4. Vi ringrazio per mille volte, e se m'accaderà cosa nessuna, farò a fidanza.
Definiz: §. Far fidanza, Far sicurtà. Lat. spondere, fideiubere. Gr. ἐγγυᾶν.
Definiz: FARE A GARA. Competere, Fare a competenza. Lat. certare, decertare, certatim facere. Gr. ἁμιλλᾶσθαι.
Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 9. Fanno a gara di fondere, e scialacquare le loro facultà prodigalissimamente.
Esempio: E Sen. ben. Varch. 7. 24. Fu fatto da loro a gara, e combattuto per chi dovesse dargliele.
Definiz: FARE AGIO. Compiacere, Far comodo, Dar sodisfazione. Lat. obsequi, indulgere.
Esempio: Bocc. nov. 1. 17. Io amo molto meglio di dispiacere a queste mie carni, che faccendo agio loro, io facessi cosa, che potesse essere perdizione dell'anima mia.
Definiz: §. Far suoi agi, o i suoi agi, Andar di corpo. Lat. ventrem exonerare. Gr.ἀποσκευάζεσθαι.
Esempio: Pecor. g. 3. nov. 1. Io feci vista d'andare un poco fuori per far agio mio.
Definiz: FARE AGRESTO. Che anche si dice FAR L'AGRESTO. Oltre al sentim. proprio di Trarre il liquore agro dalle uve non mature, significa ancora Avanzar per se nello spendere, o nel fare i fatti altrui.
Esempio: Burch. 1. 51. Destarono il guardian dello spedale, Che dormiva sognando fare agresto.
Esempio: Malm. 7. 7. E partendo gli ride l'occhiolino, Sperando avere a fare un po' d'agresto.
Definiz: FARE AIUTO. Aiutare. Lat. opem ferre. Gr. βοηθεῖν, ἐπικουρεῖν.
Esempio: Sen. Pist. Cercano d'appressarsi alle cose, che alcuno aiuto ci posson fare.
Esempio: G. V. 7. 144. 7. Venuta la novella dolorosa in Ponente al Papa, ordinò grandi indulgenze, e perdono a chi facesse aiuto, e soccorso alla Terra santa.
Definiz: FARE ALA. Allargarsi, dando luogo a chi passa. Lat. viam facere, ier praebere. Gr. πορεύεσθαι, ὁδοιπορεῖν.
Esempio: Sagg. nat. esp. 24. A guisa, che noi veggiamo l'acque da ogni minimo bruscolo, che su vi caggia, dirompersi, e ritirandosi d'ogni intorno fargli ala, per così dire, in ordinatissimi cerchi.
Esempio: Malm. 11. 31. Talchè ciascuno indietro si ritira, O per fianco schifandolo fa ala.
Definiz: FARE A LASCIA PODERE. L'istesso, che Fare alla peggio, senza discrizione, negligentemente; modo basso, tolta la similit. da' contadini, che nel tempo, che sono licenziati dal podere, operano negligentemente. Lat. negligere, sinere res pessum ire.
Definiz: FARE AL FATTO. Importare. Lat. referre. Gr. διαφέρειν.
Esempio: Sen. Pist. 43. Se quel, che tu fai, è cosa onesta, tutta la gente il sappia; ma se ella è disonesta, e vituperosa, che fa al fatto perchè non si sappia, conciossiacosachè tu 'l fai?
Definiz: FARE ALLA CARLONA. Operare trascuratamente. Lat. simpliciter agere, simplici modo se gerere.
Esempio: Alleg. 257. Non sanno certi matti da cavezze, Che quel modo di fare alla carlona È pregno d'utilissime dolcezze.
Definiz: FARE ALL'ALTALENA. Trastullarsi a certo giuoco fanciullesco così detto. Lat. oscillare, ventilare se. Gr. αἰωρεῖσθαι.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 193. Non è questo un fare all'altalena?
Esempio: Lod. Mart. rim. burl. 59. E tu Mercurio all'altalena fai.
Esempio: Alleg. 19. Potrebb'anch'esser, ch'un baron la scabbia Con esso della schiena Si grattasse, o faccendo all'altalena, Pedanti l'adoprasser, e ragazzi.
Definiz: FARE ALL'AMORE, o L'AMORE. Vagheggiare. Lat. deperire. Gr. ἐπιμαίνεσθαί τινι.
Esempio: Fr. Iac. T. Quando esso te sugea, L'amor con te facea.
Esempio: Alleg. 43. Che somigliando in questo l'altre belle, Non fa all'amor se non colle scarselle.
Esempio: Cecch. Stiav. prol. E ciò fia col mostrarvi, ch'alli vecchi Si avvien così 'l fare all'amore, come All'asino il sonar di lira.
Definiz: FARE ALLA NEVE. Tirarsi vicendevolmente la neve.
Esempio: Cant. Carn. 423. Vogliam per festa, e giuoco Far con voi, belle donne, oggi alla neve.
Esempio: Lasc. Gelos. 2. 4. A. Oimè, che se l'ha inteso il vecchio. P. Arem fatto alla neve (quì figuratam. non averem conchiuso nulla.)
Definiz: FARE ALLA PEGGIO.
v. ALLA PEGGIO.
Definiz: FARE ALLE BASTONATE. Percuotersi vicendevolmente col bastone. Lat. baculo se invicem percutere. Gr. ἐναλλὰξ ἐαυτοὺς ῥαβδίζειν.
Definiz: FARE ALLE BRACCIA. Lo stesso, che Fare alla lotta, Lottare. Lat. luctari. Gr. παλαίειν.
Esempio: Sen. Pist. 56. Quando questi giovani forti, e rubesti s'esercitano in gittare la pietra, o fare alle braccia ec.
Esempio: Amm. ant. 2. 1. 8. Colui non ha pari faccendo alle braccia.
Esempio: Burch. 1. 46. E' ranocchi ne feciono alle braccia.
Esempio: Rusp. son. 5. Ma nel provar co' salmi il suo parere Par, ch'e' faccia con David alle braccia.
Esempio: Salv. Granch. 1. 2. Fanciul di mona Bice, Che faceva alle braccia colla nonna.
Esempio: Morg. 27. 37. E Zambuger non farà più alle braccia.
Definiz: FARE ALLE COMARI. Sorta di giuoco fanciullesco.
Esempio: Alleg. 239. Parevami veder la ragunta Degli Dii, che facendo alle comari Si divisono i ciel, le terre, e' mari Nell'età trapassata.
Esempio: Malm. 2. 46. Dicea novelle, e stavale a ascoltare, Faceva al mazzolino, e alla comare.
Definiz: FARE ALLEGREZZA. Rallegrarsi, Dar dimostrazioni di allegrezza. Lat. gratulari, laetari. Gr. συγχαίρειν.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 251. Gli parea dovere della morte di Pisone suo nimico, e concorrente fare allegrezza.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 21. 6. Sta ognuno attento, ed allegrezza face Pronto in sua vista, e aspettando tace.
Definiz: FARE ALLE PUGNA. Percuotersi vicendevolmente colle pugna. Lat. pugnis petere.
Esempio: Cecch. Inc. 1. 4. Aver durato le settimane intere a fare alle pugna.
Definiz: FARE ALTO. Fermarsi. Lat. sistere. Gr. ἐφιστάναι.
Esempio: Morg. 7. 29. Ebbe il Re Manfredon tanta paura, Che si pensò la notte di fare alto.
Esempio: Alam. Gir. 7. 145. Quando si son degli inimici accorti, Che fuor de' padiglioni avean fatto alto.
Esempio: E Alam. Gir. 8. 98. S'aduneranno insieme, e faranno alto.
Esempio: Ar. Fur. 25. 68. Ma baci, che imitavan le colombe, Davan segno or di gire, or di fare alto.
Definiz: §. Fare alto, e basso, vale Comandare interamente a suo senno. Lat. plurimam auctoritatem habere, suo arbitratu fecere. Gr. αὐτοπροαιρέτως πράττειν.
Esempio: M. V. 9. 57. Nondimeno cercò sottilemente con segreto trattato, offerendo di fare alto, e basso, quanto fosse piacere del comune di Firenze, di torlo in suo aiuto.
Esempio: Pecor. g. 4. nov. 2. Rispose al Re, che ne facesse alto, e basso come gli piacesse.
Esempio: Tac. Dav. ann. 6. 126. Attennesi a questo, perchè Abdagese faceva alto, e basso, e Tiridate non era sperto.
Esempio: Malm. 9. 43. Ed essi andaron colla lor patente Di poter dire, e fare alto, e basso.
Definiz: FARE A MANO. Operar da se, Operar di sua mano, Comporre di suo capo. Lat. manu facere, proprio marte agere, effingere, comminisci. Gr. ἐξευρεῖν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 25. Turpin quì mette una certa novella, Ch'i' credo, che se l'abbia fatta a mano.
Definiz: §. Fare a sua mano, si dice de' terreni, quando il padrone non gli dà a lavorar a metà, ma gli fa lavorare a opere, cioè a contadini, che son pagati giornalmente.
Esempio: Dav. Colt. 154. Chi lo vuol buono (il vino) ponga vigne nel monte, e nel sasso. Ma perchè egli è poco, a' contadini del poggio rincresce il lavorarle bene, e tirano loro il collo, però bisogna farle a sua mano.
Esempio: Bern. rim. 42. Fannogli anche a lor mano i cittadini (parla de'cardi.)
Definiz: FARE AMBASCIATA, o L'AMBASCIATA. Esporre ambasciata. Lat. legationis officium implere, nuntium afferre, nuntiare. Gr. πρεσβεύειν πρός τινα.
Esempio: Bocc. nov. 19. 20. Date le lettere, e fatta l'ambasciata, fu dalla donna con gran festa ricevuto.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 7. Gli uomini fanno alcuna volta l'ambasciate, che le risposte seguitan cattive.
Esempio: E Bocc. nov. 72. 14. Quivi, posto giù il mortaio, fece l'ambasciata.
Definiz: FARE A MICCINO. Consumare a poco per volta, Usar rispiarmo. Lat. parce uti.
Esempio: Alleg. 111. Senzachè quì fra noi Del buon si debbe far sempre a miccino.
Definiz: FARE AMICIZIA.
v. FARE AMISTÀ.
Definiz: FARE AMICO. Far divenir amico. Lat. amicum facere.
Esempio: Petr. canz. 20. 2. Non mia, ma di pietà la faccia amica.
Definiz: §. I. Fare l'amico, o dell'amico, vale Mostrarsi amico. Lat. amicum agere, amicum simulare, amici personam induere. Gr. φιλίαν προσποιεῖσθαι.
Definiz: §. II. Fare uno amico, e Farsi un amico, vagliono Renderselo amico, Acquistare un amico. Lat. amicum reddere, sibi conciliare, amicum adsciscere. Gr. φιλιοῦν.
Definiz: §. III. Farsi amico, Divenire amico.
Esempio: Dant. Par. 12. Illuminato, e Agostin son quici, Che fur de' primi scalzi poverelli, Che nel capestro a Dio si fero amici.
Definiz: FARE AMISTÀ, o AMICIZIA. Contrarre amicizia. Lat. inire amicitiam.
Esempio: Bocc. nov. 20. 9. Con lui s'accontò, e fece in poca d'ora una gran dimestichezza, e amistà.
Esempio: Ar. Len. 1. 1. Fare amicizia M'ha fatto con la moglie di Pacifico, La Lena, questa, che quì allato ci abita.
Definiz: FARE AMMENDA, o L'AMMENDA, o EMENDA. Risarcire il danno. Lat. damnum reficere, mulctam solvere. Gr. ἀποτιννύειν.
Esempio: Bocc. nov. 7. 13. Si vergognò, e vago di fare l'ammenda, in molte maniere s'ingegnò d'onorarlo.
Esempio: G. V. 8. 4. 1. Mandógli dicendo, che dovesse far fare l'ammenda alla sua gente, e venisse a fare omaggio.
Esempio: Dant. Inf. 27. I' fui uom d'arme, e poi fu' cordigliero, Credendomi sì cinto fare ammenda.
Esempio: Nov. ant. 80. 2. Mandiamo a' Greci, che ci facciano l'ammenda.
Esempio: Tass. Ger. 18. 1. Or vengo a' tuoi richiami, ed ogni emenda Son pronto a far, che grato a te mi renda.
Definiz: FARE A MODO. Operar in guisa, o a similitudine. Lat. more, ad instar agere. Gr. κατὰ τρόπον.
Esempio: G. V. 6. 83. 5. Che fece a modo, e guisa del buon Cammillo di Roma.
Definiz: §. I. Fare a modo suo, o d'altri, Operare secondo la propria, o l'altrui volontà. Lat. suae, vel alienae voluntati obsecundare.
Esempio: Segn. Pred. 2. 6. Fa, a nostro modo, contentati di tacere.
Definiz: §. II. Fare a modo, assolutamente detto, vale Operare in modo conveniente. Lat. concinnè agere. Gr. κατὰ τρόπον ποιεῖν.
Definiz: §. IV. Chi fa a suo modo, non gli duole il capo; proverbio, che esprime, che Chi opera secondo la sua propria volontà, ne trae satisfazione.
Definiz: FARE ANDARE AL PALIO CHECCHESSIA. Operar, che si scuopra alcuna cosa, Esser cagione, che se ne faccia processo. Lat. occultum crimen evulgare. Gr. αἰτίαν ἀποκεκρυμμένην διαφημίζειν.
Esempio: Cecch. Inc. 5. 1. Non vi dà 'l cuor di farla andare al palio?
Definiz: FARE ANDAR PER FILO. Costrignere ad accomodarsi all'altrui volontà . Lat. legem alicui imponere. Gr. νόμον ἐπιτιθέναι.
Esempio: Cecch. Inc. 2. 5. Ch'i' stare' fresco (so dir) s'una sucida M'avesse a fare andar per filo.
Definiz: FARE ANIME.
v. ANIMA §. VIII.
Definiz: FARE ANIMO. Rincuorare, Animare. Lat. animos facere, incitare.
Esempio: Bemb. stor. 3. 30. Mentre egli faceva animo a' suoi, fu da una pallotta di ferro trafitto.
Definiz: §. I. Fare buon animo, vale Incoraggirsi. Lat. bono animo esse.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 2. I' vo' tirarmi In quà, ch'e' non mi vegga con voi, fate Buon animo.
Esempio: Ar. Cass. 5. 2. Bisogna in somma, ch'io faccia un buon animo.
Definiz: §. II. Farsi animo, e Farsi di buon animo, vagliono Prendere animo. Lat. fidere, bono animo esse. Gr. θαῤῥεῖν.
Esempio: Red. lett. 1. 392. A novella così rea, ed importuna non è mica allibbito il buon Priore, ma fattosi animo, di giorno fra vespro, e nona, e di notte dalla campana in là corre di soppiatto, ec.
Definiz: FARE A POSTA. Operare a bello studio, in pruova. Lat. consulto agere, dedita opera facere.
Esempio: Cant. Carn. 154. Non di lungi dal bosco è un ricetto A posta fatto per questo rispetto.
Definiz: FARE APPELLO. Appellare nel signific. del §. III. Lat. appellare. Gr. ἐκκαλεῖν.
Esempio: G. V. 7. 85. 1. In questo tempo essendo lo Re Carlo con tutta sua baronía a corte di Roma, e dinanzi a Papa Martino, e' suoi Cardinali, aveva fatto appello di tradigione contro a Piero d'Araona.
Esempio: E G. V. 8. 62. 4. E per fare suo appello, fece in Parigi un gran Concilio.
Definiz: FARE APPLAUSO. Applaudere, Applaudire. Lat. plausum facere, plausum reddere, applaudere.
Esempio: Segn. Pred. 19. 5. E benchè paia, che col sembiante vi facciano grato applauso, contuttociò nell'interno, or andate, dicono, ec.
Definiz: FARE A PROPOSITO. Tornar bene alla materia. Lat. decere, convenire.
Esempio: Cecch. Stiav. 1. 2. Ma io ho pensato, ch'ella fa a proposito.
Esempio: Cas. lett. 58. Nè fa a proposito alcuno, ch'io m'intrighi in questo donativo.
Esempio: Red. lett. 1. 15. Fanno ancora a questo proposito quell'altre parole del terzo pur della metamorfosi.
Definiz: FARE ARGINE. Fare alzamento di terra posticcia sopra le rive de' fiumi per tenere l'acqua a segno; Arginare. Lat. aggerem construere. Gr. τάφρον, ἢ καράκωμα κτίζειν.
Esempio: Viv. disc. Arn. 68. E fatto in quel luogo un argine insuperabile da ogni piena, ec.
Definiz: §. Far argine, figuratam. vale Opporsi. Lat. obsistere.
Definiz: FARE ARGOMENTO. Argomentare. Lat. coniicere, coniecturam facere. Gr. στοχάζεσθαι.
Esempio: Segn. Pred. 34. 13. E dalla gravità della pena sia rientrato in se stesso a fare argomento della gravità della colpa.
Esempio: Alleg. 153. E di quà ne fo a me medesimo un argomento senza sale (quì in sentimento equivoco di argomento per cristero.)
Definiz: §. Per Provvedere, Rimediare.
Esempio: G. V. 8. 75. 5. Ma i Lombardi, e i Toscani, come savi, e maestri di guerra feciono un bello, e subito argomento al loro scampo.
Definiz: FARE ARMATA. Adunar navilj armati, Armar navilj. Lat. classem instruere. Gr. ναυμαχίαν κατασκευάζειν.
Esempio: G. V. 8. 14. 1. La state medesima avean fatta la maggiore, e più ricca armata in mare sopra i Viniziani, che si facesse mai.
Esempio: E G. V. cap. 29. 1. Avendo lo Re Carlo fatta sua armata ec. di quaranta galee.
Definiz: FARE A ROVESCIO. Operare a contrario. Lat. contrarium facere. Gr. ἐναντία πράττειν.
Definiz: FARE ARROSTO. Cucinare arrosto, Arrostire. Lat. assum facere, assare. Gr. ὀπτᾶν.
Esempio: Cant. Carn. 65. Noi abbiam di tor disposto Lo stidion per nostra insegna, Che ci par, che il fare arrosto Cosa sia nobile, e degna.
Esempio: E Cant. Carnasc. 206. Ma poco dura, che bisogna tosto Pensar di fargli arrosto.
Definiz: §. Fare arrosti, e Fare un arrosto, vale Fare errori, Fare un errore. Lat. in vitium incidere, offendere, errare. Gr. σφάλλεσθαι.
Esempio: Malm. 5. 22. Che Baconero, il qual è un avventato, Nel dar la palla all'altro di nascosto, Senza guardarla prima, avea scambiato, E preso un granchio, e fatto un grande arrosto.
Definiz: FARE ARTE. Esercitare arte. Lat. artem exercere. Gr. τέχνην ἀσκεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 6. Il far quest'arte è cosa da garzoni.
Esempio: E Cant. Carnasc. 76. E l'arte del pittore Con somma diligenza noi facciano (non facciamo.)
Definiz: §. I. Per Usare artifizio.
Esempio: Dant. Par. 6. Faccian gli Ghibellin, faccian lor arte Sott'altro segno.
Definiz: §. II. Fare arte checchessia, vale Farvi su bottega, maneggiandosi con industria a effetto di guadagnarvi sopra. Lat. artem facere.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 26. Il quale è ingrato, perchè e' na fa arte.
Definiz: §. III. Far l'arte, vale Fare incantesimi.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 198. Una cosa farò, che io farò fare l'arte a uno mio amico, se nulla mi volessi dire di chi fosse stato.
Esempio: Bocc. nov. 76. 17. A dirti il vero, noi ci abbiamo durata fatica in far l'arte.
Definiz: FARE A' RULLI. Giucare a un giuoco così detto.
Definiz: §. Onde in proverb. Fare a' rulli, e dar nel matto, o Giucare a' rulli, e dar nel matto, vale Operare senza ragione, o pazzamente. Lat. sine ratione agere. Gr. ἀλόγως πράττειν.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 7. Ha fatto A' rulli, e dato nel matto.
Definiz: FARE A SALVO. Pattuire con un altro del giuoco, di non esigere scambievolmente il danaro della vincita.
Definiz: FARE A SALVUM ME FAC. Modo basso, che vale Fare a ufo, senzachè vi corrano danari.
Esempio: Bocc. nov. 72. 11. Ella non era acconcia a far cosa, che gli piacesse, se non a salvum me fac.
Esempio: Lasc. Pinz. 2. 1. Sì come hai fatto tu, a salvum me fac.
Definiz: FARE A' SASSI. Fare alle sassate, Percuotersi co' sassi. Lat. lapidibus se impetere. Gr. ἐναλλὰξ ἐαυτοὺς λιθάζειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 10. 56. Chi ha veduto i putti il carnovale Fare a Firenze in una strada a' sassi.
Definiz: §. Figuratam. vale anche Fare alla peggio.
Definiz: FARE ASCHIO. Indurre aschio, Dar cagione d'invidia. Lat. invidiam concitare. Gr. φθόνον ἐγείρειν.
Esempio: Alam. Colt. 1. 14. E poter la famiglia aver d'intorno Lieta, e la mensa di vivande carca, E far aschio al vicin, non pur pietade.
Definiz: FARE A SICURTÀ.
v. FARE A FIDANZA.
Definiz: FARE ASSAGGIO. Assaggiare, Far pruova. Lat. gustare. Gr. γεύεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 23. 8. Lo Re del ciel per sua cortesía Vien al tuo cor, e fa di lui assaggio.
Esempio: E Fr. Iac. T. 6. 37. 11. Desiderio ho, se non t'haggio, Della morte fare assaggio.
Definiz: FARE ASSAI. Operare molto. Lat. satagere. Gr. πολυπραγμονεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 80. 28. Madonna, io conosco, che voi dite vero, ma voi n'avete fatto assai.
Definiz: FARE ASSEGNAMENTO. Sperare, Fondarsi sul capitale d'alcuna cosa sperata. Lat. haurire animo, spe devorare. Gr. ἐλπίδι προλαμβάνειν.
Esempio: Cecch. Corr. 1. 3. O quanti assegnamenti, fanno I giovani oggidì sopra la morte Di chi egli arebbon più bisogno, che Vivesse.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 254. Fecero adunque i nostri assegnamento sopra i Sequani.
Definiz: FARE ASSOLUZIONE. Assolvere. Lat. absolvere. Gr. ἀπολύειν.
Esempio: Bocc. nov. 1. 31. Gli fece l'assoluzione, e diedegli la sua benedizione.
Definiz: §. Fare l'assoluzione, dicesi di quelle preci, che si cantano intorno al corpo del morto. Lat. iusta sacra persolvere. Gr. τὰ νομιζόμενα ἱερὰ ποιεῖν.
Definiz: FARE A STENTO. Operare con lentezza, e fatica. Lat. aegrè conficere.
Esempio: Alleg. 161. Come i' v'accenno in questo seguente masticaticcio di sonetto fatto a stento.
Definiz: FARE ASTINENZA. Astenersi. Lat. abstinere, se abstinere. Gr. ἐγκρατεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 13. 11. Il digiunare piacemi, E far grande astinenza, Per macerar mio asino, Che non mi dia increscenza.
Esempio: Alleg. 265. Non so se l'uso, o pur la maraviglia A far meco astinenza lo tirava.
Definiz: FARE A TE TE. Giucare un giuoco fanciullesco così detto.
Esempio: Buon. Fier. 2. 2. 6. Stando una sera a tavola, e facendo Fare a te te 'l coltello, e la forchetta, Malvagio io di mangiar ec.
Esempio: Malm. 6. 35. Altri giuoca a te te con paglie, o spilli.
Definiz: §. I. E figuratam. Perdere il tempo in cose inutili, e di niun momento. Lat. aciculis ludere.
Definiz: §. II. Vale anche Fare una cosa con sordido risparmio; ed è lo stesso, che Far le nozze co' funghi. Lat. cuminum secare.
Definiz: FARE ATTO. Gesteggiare, Far gesto. Lat. motum, seu gestum edere. Gr. χειρονομεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 25. Tale era io con voglia accesa, e spenta Di domandar, venendo infino all'atto, Che fa colui, ch'a dicer s'argomenta.
Esempio: Bocc. nov. 85. 10. Calandrino incominciò a guardar la Niccolosa, e a fare i più nuovi atti del mondo.
Esempio: Cant. Carn. 101. Però s'un poco 'n mano il lisci, e premi, Tutto si muove, e fa mille dolci atti.
Definiz: FARE ATTRAZIONE. Attrarre. Lat. attrahere. Gr. προσέλκειν.
Esempio: M. Aldobr. Perocch'elle turano leggiermente le vie del fegato per la grande attrazione, che 'l fegato ne fae.
Definiz: FARE AVVERTITO. Avvertire. Lat. monere, admonere, submonere. Gr. νουθετεῖν.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. È d'uopo fargli avvertiti, e fargli avvertiti più volte l'anno.
Esempio: Buon. Fier. 1. 1. 2. Or dunque voi, messer Equilio, voi, Giudice, io fo avvertito.
Esempio: Cant. Carn. 115. Sicchè può 'l nostro mal farvi avvertite.
Definiz: FARE AVVISATO. Rendere avvisato, Dar notizia, Far consapevole, Avvertire, Significare. Lat. certiorem facere, admonere. Gr. ὑπομιμνήσκειν, ἀγγέλλειν.
Esempio: G. V. 1. 43. 8. Per trarre d'ignoranza, e fare avvisati i presenti moderni viventi di nostra città.
Definiz: FARE AVVISO. Aver, o Far considerazione. Lat. rem pensitare. Gr. σταθμᾶσθαί τι.
Esempio: Bocc. nov. 14. 2. Costui adunque, siccome usanza suol essere de' mercatanti, fatti suoi avvisi, comperò un grandissimo legno.
Definiz: FARE BACHI. Val Generar bachi. Lat. lumbricos gignere.
Definiz: §. I. Far bachi, vale anche Cacar bachi. Lat. lumbricos per secessum egerere.
Definiz: §. II. Fare i bachi, vale Nutrire i bachi da seta a effetto di averne la seta. Lat. bombyces educare.
Definiz: §. III. Far baco, e Far baco baco, è un certo scherzo, per far paura a' bambini, coprendosi il volto, lo che si dice anco Far bau bau. Lat. larvis territare. Gr. μορμολύττειν.
Esempio: Bocc. nov. 99. 43. Ora andiam noi, veggiam chi t'ha fatto baco.
Definiz: §. IV. Per Guardar di segreto. Lat. ex occulto prospicere. Gr. ἐξ κροπτοῦ κρυπτοῦ προορᾶν .
Esempio: Lab. 276. Va faccendo baco baco a chi la scontra.
Definiz: §. V. Far baco figuratam. Fare aschio, Indur desiderio. Lat. invidiam concitare, aegrè alicui facere, ad aemulationem provocare. Gr. πρὸς ζῆλον ἑρεθίζειν.
Definiz: FARE BADALUCCO. Badaluccare, Scaramucciare. Lat. velitari. Gr. ἀκροβολίζειν.
Esempio: Liv. M. Quando i nemici sì vedeano il bello, usciano fuori, e correvano sopra i Romani, i quali guardavano fuori dello steccato, e fecenvi molti badalucchi.
Esempio: Nov. ant. 92. 1. E spesse volte faceano badalucchi per occcupare il ponte.
Definiz: §. Oggi comunemente Far badalucco, vale Far balocco, Baloccarsi, Trastullarsi. Lat. otiari. Gr. σχολάζειν.
Definiz: FARE BAIE. Ruzzare; proprio de' fanciulli. Lat. ludere. Gr. παίζειν.
Esempio: Cecch. Donz. 1. 2. Adesso, che noi siam per carnovale, Che si fa mille baie, e mille tresche.
Definiz: FARE BALDORIA. Accender fuoco. Lat. ignem accendere, ligna comburere. Gr. καπνίζειν, Omer.
Esempio: Burch. 2. 76. Lascia i capretti, e piglia delle lepri, Se non vuoi fare un dì fumo, e baldoria D'odorifera stipa di ginepri (quì vale essere abbruciato.)
Definiz: §. I. Figuratam. per Dar inizio, o segno d'allegrezza; lo stesso, che Far falò.
Esempio: Franc. Sacch. rim. Onde ne fa il contado ancor baldoria.
Definiz: §. II. Far baldoria, figuratam. si dice oggi nell'uso anche di chi consuma tutto il suo avere dandosi buon tempo. Lat. proterviam facere.
Definiz: FARE BALOCCHI. Baloccare, e Baloccarsi.
v. BALOCCARE.
Definiz: FARE BAMBINE, o UNA BAMBINA. Figuratam. Commettere errori, leggerezze. Lat. aberrare, errare. Gr. ἀστοχεῖν, ἁμαρτεῖν.
Esempio: Cecch. Inc. 2. 3. Oh il mio padron fa che bambine!
Definiz: FARE BANCHETTO. Apprestar banchetto, Banchettare. Lat. convivium apparare, convivio excipere. Gr. ἑσθιᾶν.
Esempio: Alleg. 107. Questa sarà per dirvi, Bernardetto ec. che il lettore Mi fece un solennissimo banchetto.
Definiz: FARE BANCO. Esercitar l'arte del banchiere. Lat. argentariam exercere. Gr. τραπεζιτικὴν ἀσκεῖν.
Esempio: M. V. 11. 38. Mosse il comune a far banco, il quale con danari del comune potesse sovvenire a' soldati.
Esempio: Lasc. Spir. 3. 2. Tu hai quel tuo fratello tanto ricco, che fa sì grosso banco, e ha tanti ducati.
Definiz: FARE BARATTERÍA. Ingannare. Lat. fraudem facere, dolo malo negotiari. Gr. δολερῶς πραγματεύεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 22. Quivi mi misi a far barattería, Di che i' rendo ragione in questo caldo.
Definiz: FARE BARATTO. Barattare. Lat. permutare. Gr. ἀλλάττειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 8. 44. Chi da lui è tratto, Con lui sì fa baratto.
Esempio: E Fr. Iac. T. 3. 9. 63. Chi gli dona lo suo core, Si fa un col suo fattore, Or ben pensaci amatore, Che baratto è questo a fare.
Definiz: FARE BARBA. Barbicare. Lat. radices agere, radicari. Gr. ῥιζοβολεῖν.
Definiz: §. I. Far la barba, vale Rader la barba. Lat. barbam concinnare, mentum radere.
Esempio: Fir. nov. 4. 231. Fattosi dare dal fratello un certo rasoiaccio tutto pieno di tacche, col quale alcuna volta il sabato la moglie gli faceva la barba, lo mise sul cassone.
Definiz: §. II. Diciamo in proverb. Far la barba di stoppa; che vale Far qualche male ad alcuno, che non ne tema, o non se lo pensi.
Esempio: Morg. 18. 55. Quanti ne giunge, riscontra, o rintoppa, Faceva a tutti la barba di stoppa.
Definiz: §. III. Fare in barba, o alla barba d'alcuno.
v. BARBA §. I.
Definiz: FARE BATOSTA. Contendere con parole. Lat. contendere, rixari. Gr. ἐρίζειν.
Esempio: Lasc. Sibill. 1. 3. O Fuligno, che bella batosta avete voi fatto?
Esempio: Varch. Suoc. 3. 5. Io voglio andare a dirle questa batosta, ch'hanno fatto costoro.
Definiz: FARE BATTAGLIA. Combattere. Lat. praeliari. Gr. μάχεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 5. 1. Or udite la battaglia, Che mi fa 'l falso nemico.
Esempio: E Fr. Iac. T. 4. 3. 7. Levossi l'eresía, ec. Contra la veritate Fece grande battaglia.
Esempio: Tac. Dav. ann. 10. 132. Ma ordinandosi i due capitani Parti a far battaglia, repente s'accordano.
Definiz: FARE BATTIFOLLE. Far bastista; e figuratam. Contrapporre.
Esempio: G. V. 8. 86. 2. Fecer fare i Fiorentini una terra per far battifolle agli Ubaldini.
Definiz: FARE BAU BAU. Lo stesso, che Far baco, nel signific. del §. III.
Definiz: FARE BAVA, o LA BAVA. Gettare, o Mandar fuori dalla bocca la bava. Lat. expumare. Gr. ἐξαφρίζεσθαι.
Esempio: Malm. 7. 85. Per la stizza può formar parola, Si sgraffia, batte i denti, e fa la bava.
Definiz: FARE BEATO. Beare. Lat. beare. Gr. μακαρίζειν.
Esempio: Dant. Inf. 4. Trasseci l'ombra del primo parente, Ed altri molti, e fecegli beati.
Definiz: §. Far beato, vale Attribuire la venerazion di beato, Metter nel numero de' beati ec. Lat. in beatorum album referre. Gr. ἀποθεοῦν.
Definiz: FARE BECCO. Giacersi colla moglie altrui, Congiugnersi con lei carnalmente. Lat. adulterium committere, cum alienâ uxore coire.
Esempio: Segr. Fior. Mandr. 2. 6. Ch'io non vo' fare la mia donna femmina, e me becco.
Definiz: §. Fare il becco all'oca; maniera giocosa, esprimente Venire a conclusione di cosa difficile, e che non si sarebbe forse creduta. Lat. colophonem imponere. Gr. κολοφῶνα ἐπιτιθέναι.
Esempio: Cecch. Stiav. 5. 2. Enterrò in casa Della Papera, e quivi vo' provarmi, S'i' so far per un tratto il becco all'oca.
Esempio: Salv. Granch. 1. 4. Intanto tu aresti agio a fare Il becco all'oca.
Definiz: FARE BEFFA, o BEFFE. Burlare, Ingannare. Lat. irridere, ludificari. Gr. παίζειν.
Esempio: Bocc. g. 6. pr. 4. E anche delle maritate so io bene in quante, e quali beffe elle fanno a' mariti.
Esempio: E Bocc. nov. 60. 5. Seco proposero di fargli di questa penna alcuna beffa.
Definiz: §. Farsi beffe, ed anche colle particelle MI, TI, SI sottintese, Burlarsi, Prendere a giuoco. Lat. contemnere, irridere. Gr. ἐπιγηλᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 29. 6. Il Re si fece in se medesimo beffe delle parole di costei.
Esempio: E Bocc. nov. 48. 4. Di questo consiglio più volte beffe fece Nastagio.
Esempio: E Bocc. nov. 49. 18. Alla quale i fratelli, faccendosi beffe di lei, dissero.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 63. Che mai di niuno uomo farai beffe, che di me non ti ricordi.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 1. E poi se ne farebbon beffe, ch'io conosco Cambio me' di te.
Definiz: FARE BELLO. Abbellire. Lat. nitorem impertiri, ornare. Gr. κοσμεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 14. 12. Una povera femminetta per ventura suoi stovigli colla rena, e coll'acqua salsa lavava, e facea belli.
Esempio: Ar. Cass. prol. O se potesse a voi questo medesimo Far, donne, ch'egli ha fatto alla sua fabula, Farvi più che mai belle!
Definiz: §. I. Farsi bello, neutr. pass. Adornarsi, Divenir bello. Lat. se exornare.
Esempio: Petr. son. 294. Conobbil'io, che a pianger quì rimasi, E 'l ciel, che del mio pianto or si fa bello.
Esempio: E Petr. canz. 40. 4. E bella farsi, Tanto più la vedrem, quanto più vale Sempiterna bellezza che mortale.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 10. E nelle spente ceneri patrizie Si voglion rimpastare, e farsi belli.
Definiz: §. II. Farsi bello di quel d'altri.
v. BELLO. §. XVI.
Definiz: §. III. Fare il bello.
v. BELLO §. XV.
Definiz: §. IV. Far belle le piazze ec. vale Dar da discorrere male di se al pubblico. Lat. sese vulgi maledictis proscindendum praebere.
Esempio: Cecch. Spir. 1. 3. I' voglio Indugiar quant'i' posso a dirne il vero, A far belle le piazze.
Definiz: §. V. Fare bello il vicinato, vale Farsi burlar da' vicini. Lat. viciniae deridiculum fieri, se sibilandum praebere, risum de se dare. Gr. γέλωτα ὀφλισκάνειν.
Esempio: Cecch. Donz. 2. 2. Facciano Ogni dì bello il vicinato.
Definiz: §. VI. Fare bel bello, vale Far pian piano.
Definiz: FARE BENE. Operare con giustizia, con saviezza, con perfezione. Lat. bene facere, rectè facere. Gr. εὖ ποιεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 4. Fannomi onore, e di ciò fanno bene.
Esempio: E Dan. Inf. 15. Ti si farà per tuo ben far nimico.
Esempio: Franc. Barb. 65. 13. Ben fa lingua, che tace Senza dimanda sempre, quando serve.
Esempio: E Franc. Barb. 65. 21. E fai ben se riservi La pezza intera, quanto puoi, tagliando.
Esempio: E Franc. Barb. 117. 8. Uom, che non ha in sua ordine vita, Ben fa ognun, che vita.
Definiz: §. I. Far bene, vale Guadagnare, Acquistare. Lat. lucrifacere. Gr. κερδαίνειν.
Esempio: Dittam. 5. 26. Che l'uom, ch'è pigro, non farà mai bene.
Esempio: Cecch. Donz. 3. 4. E però d'ogni mercanzía si può Far bene, quando il temporal l'aiuta.
Definiz: §. II. Fare bene, vale Allignare, Far frutto, Crescere. Lat. terram comprehendere, radices agere, fructum edere, inolescere.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 10. Ecco di quella Invidia furfantina, e secca, che Fa oggi sì per tutto bene, e massime Nell'orto degli affamati.
Definiz: §. III. Far bene, per Tornar bene, Giovare. Lat. prodesse, iuvare. Gr. λυσιτελεῖν.
Esempio: G. V. 10. 132. 1. Per la qual cosa fecero cercar trattato di pace col comune di Firenze, la quale ebbe tosto buono compimento, perchè facea così bene per li Fiorentini, come per li Pistolesi.
Definiz: §. IV. Far bene, o del bene altrui, vae Aiutare, Beneficare. Lat. benefacere. Gr.
Esempio: Alleg. 76. Il qual, oh gran vergogna, Avend'a far del ben a un cortigiano, Lo farò al segretario, idest ruffiano.
Definiz: §. V. Fare bene, o Del bene per l'anima, vale Esercitare opere di pietà. Lat. animi curationi se dare, pietatis opera exercere. Gr. τὴν εὐσέβειαν ἀσκεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 24. 11. Che di questo, e d'ogni altro bene, che egli per l'anima sua faceva, ell'era contenta.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 3. O quant'arebb'ei fatto meglio a fare Di que' danari un po' di ben per l'anima!
Esempio: Albert. 2. 64. Lo stolto sempre procrastina di far bene, dicendo, dimane farò bene, doman farò bene, e sempre l'un dimane dimanda l'altro dimane, e non mai oggi.
Definiz: §. VI. Farla bene, vale Essere in buono stato. Lat. bene rem gerere. Gr. εὐπράττειν.
Esempio: Cecch. Corr. 5. 8. E fatta Lì compagnía con certo Messinese, La facea bene, se la morte non gli Guastava il tutto.
Definiz: §. VII. Fare per bene, vale Operar con buon fine. Lat. bonae rei causâ agere. Gr. εἰς καλὸν ποιεῖν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 5. Io non lo fei per mal nessuno. G. Nè anco per bene.
Definiz: FARE BENEFICIO. Beneficare. Lat. beneficium afferre. Gr. εὐεργετεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 28. 7. La gloria non gusta, Ch'ebbe Stefano beato, Chi non fa de' benefici, Siccom'esso, anco a' nemici.
Definiz: FARE BICA. Ammassare, Ammucchiare, Ammontare. Lat. congerere.
Esempio: Amet. 38. I monti l'un dell'altro caricando Infino al ciel di quei facendo bica, S'appressarono a Giove minacciando.
Definiz: FARE BISOGNA, o LE BISOGNE. Vale Fare i fatti, o le faccende. Lat. res agere, in re occupari.
Esempio: G. V. 6. 76. 1. Non gli spacciava, nè udiva la loro richiesta per molte bisogne, ch'aveva a fare.
Esempio: Bocc. nov. 32. 24. Il buono uomo mosso a pietà, convenendogli andare a far sue bisogne, nel suo letto il mise.
Definiz: FARE BISOGNO, o DI BISOGNO. Abbisognare. Lat. opus esse. Gr. δεῖν.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 1. O quì è dove mi fa di bisogno L'opera tua.
Definiz: FARE BOCCA DA RIDERE ec. Dar segno di voler ridere. Lat. ridere, renidere. Gr. γελᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 63. 7. La donna fece bocca da ridere, e disse.
Definiz: §. I. Far bocca stretta, vale Fare lezj. Lat. delicias facere. Gr. θρύπτεσθαι.
Definiz: §. II. Fare le bocche, vale Mostrar segno di dispregio.
Esempio: Buon. Fier. 1. 5. 8. Vedeste voi compagni, Che bel menar di gambe, E come rivoltandosi Indietro, ci facevan le castagne Coccandoci, e le bocche.
Definiz: FARE BOCCACCIA. Mostrar segno di dispiacenza. Lat. adducto ore stomachantis gestum imitari.
Definiz: FARE BOCCHINO. Modo di vezzeggiare. Lat. ore prominulo delicias facere.
Definiz: FARE BOCCHI.
v. BOCCHI.
Definiz: FARE BOCCONI. Dividere in bocconi. Lat. cibum frustillatim conscindere, in offellas partiri. Gr. μυστίλλειν, Omer.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 20. 11. Da ch'ei morto, i gran bocconi Si fan del tuo guadagnato.
Esempio: Cant. Carn. 205. Furon già da prelati Le pesche, e d'omaccioni, E sol certi attempati Ne facean gran bocconi (quì vale Mangiare con avidità.)
Definiz: FARE BOTO, o VOTO. Botare, Obbligarsi per voto. Lat. vovere, voto se obstringere. Gr. εὔχεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 72. 14. Fo boto a Cristo, che mi vien voglia di darti un gran sergozzone.
Esempio: Ovid. Pist. E tu le farai un altro boto, e non ti crederà, perchè ti conoscerà falsa.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 28. Stata è cinque anni, dì, e notte armata, Perocchè fece boto infin in culla Mai non spogliarsi usbergo, piastra, e maglia.
Definiz: FARE BOTTEGA. Esercitar bottega, Esser bottegaio, Aprire, o Stare a bottega. Lat. officinae praesse, nundinari, palam vendere, institoriam exercere. Gr. δημοσίᾳ πολεῖν.
Esempio: Nov. ant. 1. 5. Questi fece bottega, e cominciò a legar sue pietre.
Definiz: §. Fare bottega di checchessia, vale Cercare di guadagnare con astuzia sopra checchessia.
Esempio: Alleg. 267. La dove magazzin fanno, e bottega De' palafreni lor certe fantacce.
Esempio: Varch. stor. 4. Ancorchè molti astutamente fingessero di credergli, e ne fecessero, come altrove s'è detto, bottega.
Esempio: Malm. 3. 12. O fa sopra all'infermo una bottega.
Esempio: E Malm. 10. 4. Ma voi, che di question fate bottega, Credendo immortalarvi, ec.
Definiz: FARE BRAVATE. Bravare. Lat. increpare. Gr. ἐπιτιμᾶν.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Fare una bravata, o tagliata, o uno spaventacchio, o un sopravvento non è altro, che minacciare, e bravare; il che si dice ancora squartare, e fare una squartata.
Definiz: FARE BRECCIA. Aprire le muraglie, o simili coll'artiglieríe, o con altro.
Definiz: §. Fare breccia, figuratam. vale Quasi lo stesso, che Far colpo, Fare impressione. Lat. inflectere, impellere, impressionem facere. Gr. προσεμβάλλειν.
Definiz: FARE BRIGATA. Far conversazione di buon tempo.
Esempio: Bocc. introd. 11. Fatta lor brigata, da ogni altro separati viveano.
Esempio: G. V. 12. 8. 15. Fecesi in Firenze sei brigate di festa di gente di popolo minuto.
Definiz: FARE BRINDISI. Lat. propinare. Gr. προπίνειν.
Esempio: Galat. 82. Lo 'nvitare a bere, la quale usanza, siccome non nostra, noi nominiamo con vocabolo forestiero, cioè far brindisi, è verso di se biasimevole.
Esempio: Malm. 6. 35. Mentre la gira, fan brindisi a Bacco.
Definiz: FARE BROGLIO, e BROLO. Brogliare.
Esempio: Varch. Ercol. 71. Proibivano, che niuno potesse nè ambire, nè bucherare, nè far brolo;
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 6. E' fan broglio tra lor gli scampaforche; Finghiam non por lor mente, e stiamo attenti.
Definiz: FARE BRUTTO. Bruttare, Macchiare. Lat. foedare, deturpare.
Esempio: Ar. Fur. 21. 1. Che un sol punto, un sol neo la può far brutta (parla della fede.)
Definiz: FARE BUCATO, o IL BUCATO. Lavare i panni lini.
Esempio: Cecch. Stiav. 2. 2. Noi abbiam bisogno D'una, che sia da fatica, che spazzi, Faccia bucati, cuoca, e insomma, Che si possa mandar fuori ad ognora.
Esempio: Lasc. Spir. 1. 3. Con due serve sen'andò in villa costì a Montughi per farvi bucato per più sua comodità.
Definiz: §. Figuratam. per Ripulire.
Esempio: Alleg. Avete, so dir'io, fatto il bucato.
Definiz: FARE BUIO. Fare oscuro, Torre il lume. Lat. tenebras offundere, caliginem inducere. Gr. ἐπισκιάζειν.
Definiz: §. Fare una cosa al buio.
v. BUIO Sust. §. II.
Definiz: FARE BUONA, o MALA CERA. Cibarsi bene, o male. Lat. benè, aut malè pasci.
Esempio: Bellinc. son. 93. San Pier facendo a mensa buona cera, Avrebbe fatto un elmo del paiolo.
Esempio: Morg. 18. 158. Quì si conviene avere altre vivande, Noi siamo usati di far buona cera.
Definiz: §. Far buona, o mala cera altrui, vale Trattare amorevolmente, o bruscamente; che anche si dice Far buono, o cattivo viso. Lat. comiter, aut acerbè agere cum aliquo.
Esempio: Varch. Ercol. 56. Il che diciamo ancora far vezzi, e vedere alcuno volentieri, e farli buona cera, cioè buon viso, o accorlo lietamente.
Esempio: Cecch. Donz. 2. 5. Non fate mai mala cera a' sensali, Quando vo' avete mercanzía da vendere.
Esempio: Alleg. 57. Cioè di non voler mai far buona cera a chi non la presenta prima a braccia quadre.
Esempio: E Alleg. 200. La passera, il colombo, e ogni altro uccello Accompagnato fassi buona cera.
Esempio: Lor. Med. canz. 68. Fare a tutti buona cera, Fa che mai disdica posta.
Definiz: FARE BUONO. Far divenir buono. Lat. bonum constituere, bonum efficere. Gr. καλοκἀγαθὸν ποιεῖν.
Definiz: §. I. Far buono, termine di giuoco, vale Sottoporsi a perdere oltre la somma, che si ha davanti.
Esempio: Malm. 3. 46. Perch'io fo buon per una volta tanto.
Definiz: §. II. Far buono, Menar buono. Lat. aequi bonique facere, permittere.
Esempio: But. Inf. 33. 2. In fare buona la ragione del cittadino loro contra 'l forestieri.
Esempio: Bern. Orl. 2. 16. 2. Che 'l furto alla persona bisognosa, Per non morir di fame fanno buono.
Definiz: §. III. Fare il buono, Fingersi buono. Lat. pietatem simulare. Gr. ὑποκριτὴν εἶναι.
Definiz: §. IV. Fare di buono, Giocar danari, o simili, e figuratam. Operar da vero, con premura. Lat. serio agere. Gr. σπουδάζειν.
Esempio: Cecch. Spir. 3. 3. Pannicei caldi. E' bisogna far altro, e far di buono.
Definiz: §. V. Fare buono, in termine di mercatura, vale Dar credito, Passare una partita in credito ad alcuno.
Definiz: FARE CALANDRINO, o IL GRASSO LEGNAIUOLO.
Esempio: Varch. Ercol. 80. Quando alcuno dubita, che chicchessia non voglia giostrarlo, e fargli credere una cosa per un'altra, dice: tu mi vuoi far Calandrino, e talvolta, il Grasso legnaiuolo, al quale fu fatto credere, ch'egli non era lui, ma diventato un altro.
Esempio: Fir. As. 256. Mentre che con queste, e altre simili menzogne costoro si credevano fargli Calandrini.
Esempio: Malm. 5. 23. Ch'i furbi vorrian farlo Calandrino.
Definiz: FARE CALCA.
v. CALCA. §. III.
Definiz: FARE CALDO. Esser caldo.
Esempio: Bocc. nov. 44. 6. O figliuola, che caldo fa egli? Anzi non fu egli caldo veruno.
Definiz: §. Neutr. pass. Sentir caldo.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 16. Non gli fa caldo, e sudagli la fronte.
Definiz: FARE CALLO, o IL CALLO. Divenir calloso, Incallire. Lat. occallescere, callum obducere.
Esempio: Pallad. Ott. 12. Ivi a uno anno le fessure hanno fatto callo.
Esempio: Bern. rim. 69. Sì dolce in quella parte ha fatto il callo.
Esempio: Fir. Luc. 5. 1. I'ho già fatto il callo al culo, come le bertucce.
Definiz: §. Fare il callo, per metaf. Assuefarsi.
Esempio: Alleg. 125. Sa ben, ch'e' non si debbe mai lodare Bella moglie, vin dolce, e buon cavallo; Perch'io ci ho fatto il callo, Vi lascio dire, e mi vi raccomando.
Definiz: FARE CALÍA. Raccorre, o radunare quelle minutissime particelle d'oro, che si spiccano dal medesimo nel lavorarlo. Lat. auri ramenta colligere.
Definiz: §. E figuratam. vale Guadagnare, Avanzare piccola cosa. Lat. lucellum corradere.
Esempio: Malm. 7. 7. Ma facendo i suoi conti per la via, S'accorge, ch'e'non v'è da far calía.
Definiz: FARE CAMBIO.
v. CAMBIO §. II.
Definiz: FARE CAMERATA. Unirsi in camerata. Lat. contubernalem esse, eodem uti contubernio. Gr. σύνοικον εἶναι.
Definiz: FARE CAMMINO, o IL CAMMINO. Camminare. Lat. ambulare, progredi, iter facere. Gr. ὁδοποιεῖσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 9. Di rado Incontra, mi rispose, che di nui Faccia il cammino alcun, pel quale i' vado.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 15. 2. E 'l gran Signor da te è pellegrino, Fatto ha 'l cammino Per te molto amaro.
Definiz: FARE CANZONE. Cantare, compor canzoni.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 12. 4. Dipoi quando sottilmente Viene la santa unzione, Tutte sensora gaudente Fanno sua dolce canzone.
Definiz: §. Per Proverbiare. Lat. conviciari. Gr. κωμῳδεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 3. 13. Fassene poi canzone Della sua gran pazzía.
Definiz: FARE CAPACE. Capacitare. Lat. satisfacere. Gr. πληροφορεῖν.
Esempio: Fir. As. 192. Avevalo fatto capace, che egli finalmente svegliasse l'addormentate braccia per la continua pigrizia, con qualche egregia fatica a migliore opera.
Esempio: Cas. lett. 39. Almeno mi faccia grazia di far capace il prefato oratore.
Definiz: FARE CAPITALE, o IL CAPITALE. Vale Pensar di valersi di alcuna cosa, Farne assegnamento, Fondarvisi.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 4. Sicchè delle Doti non si può fare il capitale, Che voi pensate.
Esempio: E Cecch. Dot. 2. 5. Ed è venuto Da lui a farmi quest'offerta. G. Ell'è Da farne capitale.
Esempio: Tac. Dav. ann. 10. 138. Di questo dire ella non fe capitale, non per amor del marito, ma perchè Silio montato in sella non la spregiasse.
Esempio: Alleg. 104. Io fo, signor dottor, gran capitale In verità de'vostri avvertimenti.
Esempio: Varch. Ercol. 84. Far capitale delle parole d'alcuno è crederli ciò, che promette, e avere animo ne' suoi bisogni di servirsene.
Esempio: Red. lett. 1. 55. Di queste due ultime considerazioni mi sentirei molto inclinato a farne gran capitale.
Definiz: FARE CAPO. Costituir superiore. Lat. caput creare, praeficere. Gr. ἐφιστάναι.
Definiz: §. I. Far capo, parlandosi di strade, di fiumi, ec. Sboccare. Lat. effluere, se exonerare.
Esempio: G. V. 9. 258. 1. La detta torre fece rovinare poi il fiume Arno per un diluvio, dove fa capo il muro, che chiude il sesto d'oltrarno.
Esempio: Buon. Fier. 1. 1. 1. A quella (porta) della fertile campagna Più vie fan capo.
Definiz: §. II. Fare capo, parlandosi di posteme, o simili, vale Aprirsi, o Cominciare a generar putredine. Lat. caput facere, suppurare. Gr. ἐμπυοῦσθαι.
Esempio: Vit. S. Ant. Una nascenza, la quale dopo aver fatto capo infistolíe.
Esempio: Buon. Fier. 4. 5. 15. Ma urtata di quà, Riurtata di là ridotto ha in fuori In sul far della luna il mal già preso, E vuol far capo.
Definiz: §. III. Fare capo a uno, Andare a lui per aiuto, o consiglio. Lat. ad aliquem confugere.
Esempio: G. V. 6. 79. 2. I frati, ec. vennero a Firenze con lettere, e suggello de' detti, e fecer capo agli anziani del popolo.
Esempio: E G. V. num. 7. Guidava tutta la città, e tutta parte Ghibellina faceano capo a lui.
Esempio: Cas. lett. 80. Farai adunque capo alla magnifica Madonna Cammilla.
Definiz: §. IV. Fare capo in un luogo, vale Quivi adunarsi. Lat. convenire. Gr. συνελθεῖν.
Esempio: G. V. 6. 34. 5. Parte de' Pigli erano Ghibellini, e faceano capo in san Brancazio.
Esempio: E G. V. 12. 25. 2. Feciono molta guerra a' Pisani, faccendo capo in Pietrasanta.
Definiz: §. V. Fare capo grosso, Fare ragunanza, o massa di tutto l'esercito.
Esempio: G. V. 12. 103. 1. Incontanente feciono capo grosso di Capova.
Definiz: §. VI. Fare capo, e Fare il capo, Incaponire. Lat. obdurescere.
Esempio: Cecch. Stiav. 3. 1. O lascia dire, gracchiare, e far capo Al mio Alfonso.
Definiz: §. VII. Fare a capo a niscondere. Giucare a un giuoco fanciullesco così detto.
Esempio: Alleg. 89. Ch'a voi non piacque mai per quel, ch'e' si vede, il fare a capo a niscondere.
Definiz: §. VIII. Fare da capo, o Farsi da capo, Cominciar dal principio, Cominciar di nuovo. Lat. ab ovo incipere, rem ab initio repetere.
Esempio: Amm. ant. 9. 8. 24. Siccome quando cerchiamo alcuno verso del salmo, noi ci facciamo da capo.
Definiz: §. IX. Fare di suo capo, Operare secondo il proprio volere, contra, o senza l'altrui consiglio. Lat. suo marte aliquid facere, suo consilio rem gerere. Gr. αὐτογνωμόνως πράττειν.
Esempio: Vit. Plut. Ma questa cosa Dimitrio non la fece di suo capo, ma iscrisselo innanzi al suo padre, e il suo padre gli diede la licenzia.
Esempio: Alleg. 76. Non sappiendo far di suo capo la minima cosa del mondo.
Definiz: FARE CAPOLINO. Affacciarsi di soppiatto, Guardar di soppiatto. Lat. furtim prospicere.
Esempio: Malm. 1. 7. Quando Marte dal ciel fa capolino.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 4. Sta' ch'io n'ho vedut'uno Far capolino, e porgerci l'orecchio.
Definiz: FARE CAPPELLACCIO.
Esempio: Varch. Ercol. 70. Far cappellaccio, che cosa è? V. I fanciulli quando vogliono girare la trottola, ed ella percuotendo in terra ec. col legnaccio, e di costato non gira, si dicono aver fatto cappellaccio ec. ma questo significato è fuori della materia nostra; però diremo, che fare un cappellaccio, ovvero cappello ec. ad alcuno è dargli una buona canata.
Definiz: FARE CARESTÍA, o A CARESTÍA. Adoperar con riservo, o a miccino. Lat. parcum esse, parcè agere. Gr. φείδεσθαι, φειδομένως πράττειν.
Esempio: Cant. Carn. 293. Nel parlar tuttavia Del ver fa carestía.
Definiz: §. Far carestía, Indur mancanza. Lat. caritatem invehere.
Definiz: FARE CAREZZA, o LE CAREZZE. Carezzare. Lat. blanditias facere, blandiri. Gr. αἰκάλλειν.
Esempio: Bocc. nov. 17. 30. Prestamente un capestro da lui perciò portato, faccendo vista di far carezze a Ciuriaci, gli gittò alla gola.
Esempio: E Bocc. nov. 78. 9. E quando ella venuta fu, il Zeppa, faccendole le carezze grandi, quella seco ne menò in camera.
Esempio: Franc. Barb. 39. 21. E assai men, quand'ello Occorre, ch'alle donne fai carezza.
Definiz: FARE CARITÀ, o LA CARITÀ. Esercitare atti di carità, limosine, o simili. Lat. *eleemosynam facere, stipem erogare. Gr. ἐλεημοσύνην ποιεῖν.
Esempio: Gr. S. Gir. 3. Maggiore carità non può fare uomo, che dare la sua anima per lo suo amico.
Esempio: Morg. 18. 139. E carità, limosine, o digiuno, O orazion non creder, ch'io ne faccia.
Esempio: Cant. Carn. 154. Fateci, donne, la carità vostra.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 29. Fate, donne dabbene, Fate la carità.
Definiz: §. Far carità, Mangiare insieme.
Esempio: Morg. 21. 105. Orlando si posò quivi la notte, E fece carità di quel, che v'era, Il me' ch'e' può co' romiti la sera.
Esempio: Malm. 5. 68. Così fan carità di più rigaglie Oltre ad un'oca grassa arciraggiunta.
Definiz: FARE CARNE. Ammazzare, Predare. Lat. stragem edere, facere sanguinem, Liv.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 327. I soldati attendevano a far carne, e il popolo bottino.
Esempio: Fir. As. 66. Mi venne veduto quel niquitoso giovane colla spada ignuda per ogni parte far carne.
Esempio: Morg. 23. 22. Ovver com'il lion, che vuol far carne.
Esempio: E disc. an. 46. Un dì, ch'ella (l'aquila) era ita a far carne, vi volò dentro.
Definiz: §. Farsi carne, per l'Incarnarsi del Verbo Divino. Lat. *incarnari. Gr. σάρκα γενέσθαι.
Esempio: Dant. Par. 23. Quivi è la rosa, in che il verbo Divino Carne si fece.
Esempio: But. Carne si fece, cioè prese carne umana.
Definiz: FARE CARNOVALE, CARNESCIALE, o CARNASCIALE. Rallegrarsi nel tempo del carnovale, Passare allegramente il tempo del carnovale. Lat. bacchanalia celebrare, bacchanales dies traducere. Gr. ἄγειν διονύσια.
Esempio: Cecch. Inc. 5. 9. Con chi farò carnovale, e quaresima N'un tempo stesso.
Esempio: Cant. Carn. 6. Noi vogliam far carnesciale.
Esempio: E Cant. Carnasc. 44. Per certo egli è gran male Non far quando si debbia il carnesciale.
Definiz: FARE CAROVANA. Unirsi, o Andar di conserva le navi in viaggio di mare. Lat. simul navigare. Gr. συμπλεῖν.
Definiz: §. Far le carovane, vale anche Fare il servizio marittimo, a che sono obbligati i cavalieri dalla lor religione.
Definiz: FARE CARRIERA, o LA CARRIERA. Correre. Lat. expatiari, currere. Gr. παρεκβαίνειν, ἀποπλανᾶσθαι.
Esempio: Bern. Orl. 1. 14. 7. E non rompeva l'erba tenerina, Tanto dolce faceva la carriera.
Definiz: §. Fare una carriera, figuratam. si dice del Fare cosa mal consigliata, o un errore inconsideratamente. Lat. inconsultò agere, errare, aberrare. Gr. ἁμαρτεῖν.
Definiz: FARE CARTA. Distendere scrittura d'obbligazione. Lat. instrumentum conficere.
Esempio: M. V. 3. 73. Carta ne fece ser Piero di ser Grifo notaio delle Riformagioni.
Esempio: Zibald. Andr. Di tutte queste cose fecero carta ser Iacopo, e ser Michele.
Definiz: §. I. Per Obbligarsi. Lat. scripto fidem suam obligare.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. Quegli, ch'è in prigione, non può far carta, nè a sua cautela, nè che vaglia.
Esempio: Lab. 193. E io ti dovessi far carta di ciò, che tu vedessi, come io nol credo.
Esempio: Cron. Morell. 329. Ci vendè Pisa, e 'l contado, con ogni ragione, che vi avea messer Gabbriello, e messer Bucicaldo, e di questo ci facea le carte piene a nostro senno, e davaci la cittadella.
Esempio: E Cron. Mor. appresso: Promise darci l'uso di Livorno, come di cosa nostra, ma non la tenuta, e di questo si feciono le carte piene, quanto si seppe vedere pe' savj nostri, e suoi.
Definiz: §. II. Far carte false per alcuno, dicesi quando uno per isvisceratezza d'affezione farebbe per un altro qualsivoglia cosa, per grande, e pericolosa ch'ella si fosse. Lat. ad omnia pro aliquo paratum esse.
Esempio: Varch. Suoc. 5. 3. Gismondo farebbe carte false per lui.
Esempio: Lasc. Gelos. 2. 4. Dite pure, io farei per voi, non che altro, carte false.
Definiz: §. III. Far carte falsissime, vale lo stesso, ma ha maggior forza, ed espressione.
Esempio: Ambr. Cof. 2. 1. E così tanto feci, che Me l'obbligai, che infin carte falsissime Are' fatto per me.
Definiz: §. IV. Far le carte, vale Mescolar le carte da giucare avanti di incominciare il giuoco.
Definiz: §. V. Far le carte, figuratam. significa Essere il principale a maneggiare alcun negozio; e si dice anche di Chi più degli altri ciarla nelle conversazioni.
Definiz: FARE CASELLE.
v. CASELLA §. II.
Definiz: FARE CASO. Stimare, Importare. Lat. referre, pendere.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 5. Più dugento, o trecento non fa caso.
Esempio: E Corr. 1. 3. Io la fo fatta, che l'aver io detto Della bestialità, non farà caso.
Esempio: Bemb. pros. 1. Ma giudicano a' dotti di qualunque secolo tanto ciascuno dover piacere, quanto egli scrive, che del popolo non fanno caso.
Definiz: §. I. Far caso, per Fare impressione.
Esempio: Dant. Par. 14. Nella mia mente fe subito caso Questo ch'io dico, siccome si tacque La gloriosa vita di Tommaso.
Definiz: §. II. L'immaginazion fa caso, e L'immaginazion non fa caso, proverbj contrarj; e vagliono L'immaginazione fa parere quel, che non è, o per lo contrario.
Esempio: Cecch. Donz. prol. E perchè, come dicon questi dotti, L'immaginazion fissa fa talora Caso.
Esempio: Bern. rim. 6. Così con quello io mi certificai, Che l'immaginazion non facea caso.
Esempio: Cas. rim. burl. Or non dirà più 'l Berni, Che l'immaginazion non faccia caso.
Definiz: FARE CASTELLI IN ARIA. Far disegni in vano, Pensare cose vane, e impossibili. Lat. vigilantem somniare, vanâ spe duci. Gr. ὀνειροπολεῖν.
Esempio: Alleg. 3. Ch'è bella cosa, ove nessun contraria, Starsi nel letto, e far castelli in aria.
Esempio: Cecch. Donz. 4. 3. Anch'io talora fo castelli in aria.
Esempio: Malm. 10. 7. Così la strega in cella solitaria Attende a far mille castelli in aria.
Definiz: FARE CAVALCATA. Muover milizia a cavallo. Lat. equestrem expeditionem agere, obequitare. Gr. καθιππεύειν.
Esempio: G. V. 7. 126. 2. Temendo, che la detta cavalcata non fosse fatta per tradimento della terra.
Definiz: FARE CAVALIERE. Conferire il grado della cavallería. Lat. equestri militiae adscribere.
Esempio: Bocc. nov. 79. 35. La contessa intende di farvi cavaliere bagnato, alle sue spese.
Definiz: §. Farsi cavaliere, vale Prendere il grado della cavallería. Lat. in equitum collegium cooptari, equestrem dignitatem consequi.
Esempio: G. V. 12. 89. 3. Fecesi il detto Tribuno far cavaliere al sindaco del popol di Roma all'altare di san Pietro.
Esempio: Cron. Morell. 319. Fecesi cavaliere per le mani di messer Lotto.
Definiz: FARE CAUTO. Assicurare, Dar sicurtà. Lat. cautionem facere, spondere, fideiubere. Gr. ἐγγυᾶν.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 5. Lo farete cauto Di renderla, e pagargli la pigione In questo mentre.
Definiz: §. E far cauto, vale ancora Render cauto.
Definiz: FARE CAUZIONE. Promettere per altri, Entrar mallevadore. Lat. spondere, cautionem facere, fideiubere. Gr. ἐγγυᾶν.
Definiz: FARE CAZZUOLA.
v. CAZZUOLA §. II.
Definiz: FARE CEDOBONIS. Fare cessione a' creditori di tutti i beni.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 39. Se egli avesse fatto cedobonis, andremmo a lira, e soldo cogli altri creditori.
Definiz: FARE CEFFO. Far muso, Mostrar d'aver per male una cosa. Lat. frontem contrahere. Gr. τὸ μέτωπον ἀνασπᾶν.
Esempio: Gell. Sport. 3. 4. Oh io non voglio, ch'io veggo, che tu m'hai fatto ceffo.
Esempio: Fir. Trin. 2. 5. Quando io ne la sgrido, ella trova scuse, che non m'entrano, e fammi ceffo.
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 12. Che ci fa ceffo con quel mento innanzi.
Definiz: FARE CENA. Apparecchiare cena, Convitare a cena. Lat. parare coenam, praebere coenam. Gr. δειπνίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 17. 15. Fece una sera, per modo di solenne festa, una bella cena.
Esempio: Alleg. 164. Che non si faccia mai desinare, o cena speziale, e di garbo, dove non intervenga ec. uno almeno di tanti affamatissimi poeti, che vanno attorno copiosamente mendicando il pane.
Definiz: §. I. Far da cena, vale Preparare la cena. Lat. instruere coenam. Gr. δεῖπνον ὁπλίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 89. 12. Le disse, che così facesse far da cena, come Melisso divisasse.
Esempio: Cecch. Donz. 4. 9. Messer Lapo mandatene Riposo Su in casa a far da cena.
Definiz: §. II. In proverb. Fare la cena di Salvino, vale Pisciare, e andare a letto; e si dice di chi non ha da cena; modo basso.
Esempio: Malm. 4. 23. Se non si fa la cena di Salvino, Quanto a mangiar non c'è assegnamento.
Definiz: FARE CENERE. Incenerire, Ridurre in cenere.
Esempio: Cant. Carn. 152. Ma poichè morte nostre membra tenere, Che parien fatte per le man di Venere, Ebbe condotte in terra, e fatte cenere, Amor dannocci all'Inferno meschine.
Definiz: FARE CENNO, o UN CENNO. Accennare. Lat. innuere, adnictare. Gr. προσνεύειν.
Esempio: Franc. Barb. 255. 2. Che talora tra loro Fanno cenni.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 3. Guarda, per quanto stimi l'amicizia Mia, di non ne far pur, vedi, un cenno Con persona.
Definiz: FARE CENTRO. Voler checchessia intorno a un punto. Lat. *centrum facere.
Esempio: Dant. Par. 10. Io vidi più fulgor vivi, e vincenti Far di noi centro, e di se far corona.
Esempio: But. Far di noi, cioè di Beatrice, e di me centro, cioè mezzo.
Definiz: FARE CERCA. Cercare. Lat. anquirere, quaeritare. Gr. ζητεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 75. 3. Lasciato quel, ch'andava cercando, incominciò a far cerca nuova, e trovò due suoi compagni.
Definiz: §. Far la cerca, per Andar limosinando, Accattare, Mendicare. Lat. victum quaeritare.
Esempio: Gell. Sport. 3. 3. Io non fui stamane prima tornato da far le cerche con la cassetta, ec.
Definiz: FAR CERCHIO. Piegare. Lat. flectere, curvare.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 68. Che della schiena m'ha già fatto cerchio.
Definiz: §. Far cerchio, per Circondare.
Esempio: Lab. 237. E tutta gongola, quando si vede bene ascoltare, e odesi dire Monna cotale de' cotali, e vedesi cerchio fare.
Esempio: Galat. 17. Ciascuno si volge a mirarli, e fassi loro cerchio.
Definiz: FARE CERTO. Certificare. Lat. certiorem facere. Gr. μηνύειν.
Esempio: Amet. 47. Dimandatami del mio parere, con vera risposta la ne fei certa.
Esempio: Petr. son. 96. Per far voi certo, che gli estremi morsi ec. Mai non sentì.
Definiz: FARE CHIARO. Chiarire, Certificare. Lat. certiorem facere, declarare. Gr. δηλοῦν.
Esempio: Bocc. nov. 11. 13. E che questo, che io dico, sia vero, ve ne può far chiaro l'ufficial del signore.
Esempio: E Bocc. nov. 21. 2. Mi piace ec. di farvene più chiare con una piccola novelletta.
Esempio: E Bocc. nov. 26. 6. Pregò Ricciardo, che per amor di quella donna, la quale egli più amava, gli dovesse piacere di farla chiara di ciò, che detto avea di Filippello.
Esempio: Dant. Par. 8. Fatto m'hai lieto, e così mi fa chiaro.
Definiz: §. Far chiaro, per Far lume, o luce. Lat. diem inducere, lucem afferre, clarare. Gr. φῶς ἐπιφέρειν.
Esempio: Bocc. g. 5. p. 1. E li surgenti raggi per tutto il nostro emisperio avean fatto chiaro.
Esempio: Ar. Fur. 42. 73. Onde scudieri in gran frotta veniro Con torchi accesi, e fero intorno chiaro.
Definiz: FARE CHIASSO. Romoreggiare, Strepitare. Lat. fremitum edere, tumultuari. Gr. θορυβεῖν.
Definiz: §. I. Fare un chiasso, vale Parlar con veemenza, o con esagerazione. Lat. vociferari.
Esempio: Alleg. 172. Cominciò la brigata a fare un chiasso Del vostro prelibato musicone.
Definiz: §. II. Fare il chiasso, Ruzzare, Scherzare.
Definiz: FARE CHIOSA, o LA CHIOSA. Chiosare.
Esempio: Pataff. 7. E poi fanno la chiosa a refettorio.
Definiz: FARE CIANCIA. Cianciare. Lat. nugas agere. Gr.ληρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 11. 8. Ma fa meglio, che altr'uomo ec. far queste ciance di contraffarsi in qualunque forma vuole.
Definiz: FARE CILECCA, o LA CILECCA, o UNA CILECCA. Mostrare di dare altrui checchessia, e non gilele dare. Lat. frustrari. Gr. ἐξαπατᾶν.
Esempio: Varch. Ercol. 84. Quando si mostra di voler dare qualche cosa a qualcuno, e fargli qualche rilevato benefizio, e poi non se gli fa, si dice avergli fatta la cilecca, la quale si chiama ancora natta, e talvolta vescica, o giarda.
Esempio: Burch. 1. 24. Al giubbileo fecion gran cilecca.
Esempio: Lor. Med. canz. 66. Tu mi dicevi: apri bocchi, Poi m'hai fatta la cilecca.
Esempio: Alleg. 201. Io farò a tutte quante la cilecca.
Esempio: Malm. 3. 25. Che essendo stato allor disotterrato, Abbia fatto alla morte una cilecca.
Definiz: FARE CITTADINO. Ammettere alla cittadinanza. Lat. civitate donare. Gr. πολιτογραφεῖν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 10. 136. Tra i quali il più antico Clauso di nazione Sabina fu fatto cittadin Romano, e senatore a un otta.
Definiz: §. E neutr. pass. vale Essere ammesso alla cittadinanza.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 20. Ei non pensò ec. a me, quando egli giovava a tutti, non aveva animo di dare a me proprio la città, facendomi di essa cittadino.
Definiz: FARE CIVETTA, o LA CIVETTA. Imitare i gesti, che fa col capo la civetta allettando gli uccelli. Lat. instar noctuae caput motare. Gr. παρακύπτειν.
v. CIVETTA §. II.
Definiz: §. I. Far la civetta, si dice anche delle donne, che troppo vanamente amoreggiano; lo che si dice eziandío Civettare.
Definiz: §. II. Fare a civetta, lo stesso, che Giucare a civetta.
v. CIVETTA §. IV. e V.
Definiz: FARE CLAMORE. Gridare. Lat. clamare. Gr. βοᾶν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 12. 5. Ma non può esser soffrente, Che non faccia clamore.
Definiz: FARE CODA. Andar dietro altrui per corteggiarlo. Lat. aliquem cum pompâ comitari, assectari, subsequi. Gr. ἀκολουθεῖν.
Esempio: Stor. Aiolf. Donò Aiolfo, ec. onde tutti gli facien coda.
Esempio: Agn. Pand. Ma far, come fanno i più, sottomettersi a questo, far coda a quest'altro, per soprastare a' più degni.
Definiz: §. I. Far la coda Romana è un giuoco da fanciulli, di cui
v. CODA §. XXV.
Definiz: §. II. Si prende anche per Ischernire, Beffare. Lat. irridere, subsannare.
Esempio: G. V. 10. 98. 2. Lo 'ngrato popolo di Roma gli fece la coda romana.
Definiz: FARE CODAZZO. Far coda.
Esempio: Cecch. esalt. cr. 5. 1. Chi ha danari Merita, che gli sia fatto codazzo.
Definiz: FARE COLEZIONE. Cibarsi da mattina avanti di desinare; e talora Parcamente mangiare la sera in vece di cenare. Lat. ientaculo, seu medico cibo se reficere, ientare. Gr. ἀκρατίζεσθαι.
Esempio: M. V. 8. 44. Il Re suo padre voleva venire a far con lui colezione.
Esempio: Urb. Fecero innanzi il loro mangiare ec. saporitamente colezione.
Esempio: Stor. Aiolf. Innanzi che entrassero nella battaglia, fecero colezione di mangiare, e di bere.
Esempio: Ambr. Cof. 3. 5. H. Messer no, non ho voglia Di mangiare. B. Ah gli è forza, che tu abbia Fatto colezione.
Definiz: FARE COLLO. Ristrignere a similitudine di collo.
Definiz: §. I. Fare il collo, dicesi de' polli, o uccelli, che si cuocono arrosto, e vale Tenerli al fuoco senza girarli tanto che 'l collo intirizzi.
Definiz: §. II. Fare il collo in giucando, vale Vincere con poco, o nessun rischio, e talora con frode anzi che no, al compagno somma rilevante.
Esempio: Buon. Tanc. 1. 3. E giucando, fatto il collo Mi fu spesso, e messo in mezzo Ben fui sì, ch'i' n'anda' al rezzo.
Definiz: §. III. Far il collo, si dice anche nel contrattare, quando il compratore è indotto, o forzato da chi vende a pagare una cosa più del suo giusto valore.
Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 4. Ed offerire in olocausto un toro Si stima quei, che fa 'l collo al comune.
Definiz: §. IV. Fare allungare, o dilungare il collo, vale Fare aspettare altrui a mangiare, oltre il convenevole.
Esempio: Lasc. Streg. 4. 7. Andianne a casa, che noi abbiam fatto dilungare loro il collo.
Definiz: §. V. E figuratam. si dice per Prolungare ad alcuno il conseguimento di qualche cosa ardentemente desiderata.
Esempio: Buon. Fier. 4. 30. 9. Pensate voi se il collo altri allungò.
Definiz: §. VI. Fare il collo torto, vale Fingere d'esser buono, e divoto, Far l'ipocrita.
Definiz: FARE COLONNA. Dare appoggio, Sostenere.
Esempio: Poliz. st. 1. 94. Chi cogli omer già fece al ciel colonna.
Esempio: Petr. canz. 27. 1. Gentil ramo, ove piacque, Con sospir rimembra, A lei di fare al bel fianco colonna.
Definiz: FARE COLPO. Colpire. Lat. icere, ferire. Gr. τιτρώσκειν.
Definiz: §. I. Far colpo, per metaf. vale Conseguire quello, che si desidera. Lat. rem assequi, voti compotem fieri. Gr. ἐπιτυγχάνειν.
Definiz: §. II. Fare un bel colpo, vale Conchiudere con accorgimento l'intrapreso negozio a suo pro. Lat. rem strenuè, ac feliciter perficere. Gr. εὐστοχεῖν.
Esempio: Fir. Luc. 2. 4. Io credo aver fatto il bel colpo. B. Eh padrone, guardate, che il colpo avrà fatto ella, e non voi.
Esempio: Cant. Carn. 109. Più bel colpo di quel far non si suole.
Definiz: §. III. Far colpo di maestro, o da maestro, vale Operar con somma avvedutezza, e sagacità. Lat. strenuè agere. Gr. ἀνδρικῶς πράττειν.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 78. Bisogna aver buon braccio, e giucar destro, Non debol, non dappoco, Ritto, e mancin far colpi di maestro.
Esempio: Alleg. 167. E pur vi potrebbe far colpo di maestro, l'aver di que' tali ec.
Definiz: FARE COMANDAMENTO. Comandare. Lat. imperare, iubere. Gr. κελεύειν.
Definiz: §. Fare il comandamento, o le comandamenta, vale Ubbidire. Lat. iussa facere. Gr. πειθαρχεῖν τινι.
Esempio: Gr. S. Gir. pr. Se noi la volemo credere, e fare li suoi comandamenti.
Esempio: G. V. 6. 5. 2. E per questa cagione feciono i Pistolesi le comandamenta de' Fiorentini.
Esempio: E G. V. cap. 57. 1. Ma i Sanesi per non perdere Montereggioni, fecero le comandamenta de' Fiorentini.
Esempio: Nov. ant. 54. 7. Dice, che come la donna comandò loro, così fecero i suoi comandamenti.
Definiz: FARE COMARE. Divenir compare d'alcuna donna col tenere a battesimo un suo figliuolo. Lat. *compatrem fieri.
Esempio: Maestruzz. 1. 76. Imperocchè non è licito a' religiosi di fare comari, per la dimestichezza, che suole quindi nascere.
Definiz: §. Fare alle comari, vale Giucare a un certo giuoco fanciullesco così detto.
Esempio: Alleg. 239. Parevami veder la ragunata, Degli Iddei, che facendo alle comari, Si divisono i ciel, le terre, e' mari.
Esempio: Malm. 2. 46. Dicea novelle, e stavale a ascoltare, faceva al mazzolino, o alla comare.
Definiz: FARE COME IL PODESTÀ DI SINIGAGLIA. Comandare, e far da se.
Esempio: Cecch. Dot. 3. 7. Tu farai Come fa il podestà di Sinigaglia.
Esempio: Malm. 10. 46. Bisogna, dice, con questa canaglia Far come il podestà di Sinigaglia.
Definiz: FARE COME I PIFFERI DI MONTAGNA. Proverb. che significa Andar per dare, e toccarne.
Esempio: Cecch. Donz. 5. 4. Farete com'il piffer di montagna, Che andò per sonare, e fu sonato.
Esempio: Fir. Luc. 2. 2. Ho fatto a questa volta come i pifferi di montagna.
Definiz: FARE COME L'ASIN DEL PENTOLAIO, o simili, Fermarsi ad ogni tratto. Lat. identidem subsistere, subinde resistere. Gr. αὖθις, καὶ αὖθις μένειν.
Esempio: Pataff. 6. L'asin fatto par del pentolaio.
Esempio: Morg. 5. 19. A ogni cosa appiccheremo il maio, Che come l'asin fai del pentolaio.
Definiz: FARE COME MACOMETTO A' MONTI. Che chiamando a se i monti, e non venendo, andò egli a trovargli; e si dice quando si va a trovare chi si era chiamato. Lat. parere necessitati. Gr. πειθαρχεῖν τῇ ἀνάγκῃ.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 6. Io voglio andare a cercar di Minuccio Per fargli come Macometto a' monti.
Definiz: FARE COMENTO, o IL COMENTO. Interpetrare, Esporre. Lat. commentarium facere, interpretari, enarrare. Gr. ἐξηγεῖσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 4. Averrois, che il gran comento feo.
Esempio: Sen. Pist. Io ti farò i comenti, che tu desideri.
Definiz: §. Figuratam. vale Discorrere sopra checchessia.
Esempio: Cecch. Donz. 3. 1. E far comenti, e pronostichi addosso a Forese a lor posta.
Definiz: FARE COME QUEI DA PRATO. Stare a veder piovere; modo basso.
Esempio: Malm. 2. 56. Essendosi a far quivi accomodato, Mentre pioveva, come quei da Prato.
Definiz: FARE COME VA FATTO. Far bene, Far perfettamente; che si dice anche Far come va. Lat. rectè agere. Gr. ὀρθῶς ποιεῖν.
Esempio: Malm. 3. 39. Questo farà il mestier, come va fatto.
Definiz: FARE COMODO. Dar comodità.
Esempio: Cecch. Stiav. 2. 4. Perchè io vi facessi questo comodo.
Definiz: FARE COMPAGNÍA, ec. Accompagnare, Unirsi. Lat. comitem se iungere. Gr. συνέμπορον ἑαυτόν παρέχειν.
Esempio: Bocc. nov. 2. 7. Questa fatica, per mio consiglio, ti serberai in altra volta ad alcun perdono, al quale io peravventura ti farò compagnía.
Esempio: Franc. Barb. 17. 19. Fa compagnía Con cortesía.
Esempio: Burch. Mess. Ross. 2. 97. Mess. Ross. Caro Burchiello mio, se 'l vero ho inteso, Parmi, che facci compagnía co' topi.
Definiz: §. I. Fare compagnía, vale anche Confederarsi. Lat. foedus inire, foedere iungi. Gr. συθήκην ποιεῖσθαι.
Esempio: G. V. 2. 7. 1. Con loro Re chiamato Rotario fece lega, e compagnía, contro al detto Imperadore di Gostantinopoli.
Esempio: E G. V. 7. 23. 1. I Ghibellini ec. co' Pisani, e Sanesi fecero lega, e compagnía.
Definiz: §. II. Far compagnía, parlandosi di mercatanti, vale Interessarsi più persone in alcun negozio, o traffico. Lat. societatem facere.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 7. 7. Amor li mercatanti, Ch'han fatta compagnía, ec.
Definiz: FARE COMPARAZIONE. Comparare. Lat. conferre. Gr. συμβάλλειν.
Esempio: Bemb. pros. 2. Chiunque di questa canzone con quelle due comparazione farà, egli scorgerà ec.
Definiz: FARE COMPARSA. Comparire. Lat. comparere, apparere. Gr. φαίνεσθαι.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 7. Volete voi comprar qualche catena Da fra comparsa nobile un alfiere?
Definiz: FARE COMPLIMENTO. Complire, Dir parole di cirimonie. Lat. urbanitatis officia implere.
Esempio: Alleg. 262. E fatti i complimenti alla gentile, Monsignor tutto allegro a' suoi domanda, S'altri vien a appoggiarsi al campanile.
Definiz: FARE COMPOSIZIONE. Convenire, Comporsi. Lat. de debiti solutione convenire, cum creditore pacisci.
Esempio: G. V. 10. 9. 2. Per lo meno reo partito i Fiorentini sì fecero composizione col Duca di dargli trentamila fiorini d'oro.
Esempio: E G. V. 12. 49. 2. Fu fatta composizione con loro, e pagato per ammenda fiorini cinque mila d'oro.
Definiz: §. Far composizioni, vale anche Comporre poesíe, o altre scritture d'invenzione. Lat. condere, componere. Gr. ποιεῖν, συγγράφειν.
Definiz: FARE CONCESSIONE, o LA CONCESSIONE. Concedere. Lat. concedere. Gr. συγγχωρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 19. 34. Fatta adunque la concessione dal soldano a Sicurano, esso piagnendo ec. si partì.
Esempio: E Bocc. nov. 100. 20. Donna, per concessione fattami dal Papa io posso altra donna pigliare.
Definiz: FARE CONCETTO. Immaginarsi, Proporre. Lat. statuere, sibi in animum inducere.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 7. 45. Spesse volte fo concetto Viver ben senza difetto.
Definiz: FARE CONCILIO, o IL CONCILIO. Adunare concilio, Stare a concilio. Lat. concilium convocare, celebrare. Gr. συμβούλιον, σύνοδον συνάγειν.
Esempio: G. V. 8. 62. 4. Per fare suo appello, fece in Parigi uno grande concilio.
Esempio: Cron. Morell. 357. Scrissono i cardinali a' nostri signori, voleano cercare di luogo per fare il concilio, e che più n'era loro profferti, ma che si contenterebbono essere nel nostro contado.
Esempio: E Cron. Mor. appresso: Ritornarono a Pisa ben contenti, e seguirono di fare il concilio.
Definiz: FARE CONCISTORO ec. Adunar concistoro, Stare a concistoro. Lat. consistorium convocare.
Esempio: G. V. 8. 5. 4. Fatto concistoro di tutti i cardinali, in loro presenza si trasse la corona, e 'l manto papale, e rinunziò il Papato.
Esempio: M. V. 4. 86. E facendo mezzedima santa singulare concistoro per questa cosa, gli riprese in pubblico aspramente.
Definiz: FARE CONCORDIA. Concordare, Riconciliare. Lat. concordare, conciliari. Gr. συμφωνεῖν, συναλλάττεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. Signor misericordia, Fa meco tua concordia.
Definiz: FARE CONFESSIONE. Confessare. Lat. confiteri, fateri. Gr. ὁμολογεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 12. 19. Per confessione da lor medesimi fatta gli fu restituito il suo cavallo.
Definiz: §. I. Far la confessione, vale Confessarsi sacramentalmente. Lat. peccata confiteri.
Esempio: Bocc. nov. 1. 34. Quel dì stesso, che la buona confessione fatta avea, si morì.
Esempio: Fr. Iac. T. La tua confessione Dei far molto spesso.
Definiz: §. II. Far la confessione, vale anche Dire il Confiteor, formula nelle sagre preci.
Esempio: Bocc. nov. 23. 8. E quinci fatta la confessione, e presa la penitenzia ec.
Esempio: E Bocc. nov. 60. 15. Fatta prima con grande solennità la confessione, fece accender due torchi.
Esempio: Pass. 80. La confessione generale, che fa il prete quando entra a messa, e il predicatore quando ha fatta la predica.
Definiz: FARE CONFIDENZA. Confidare, Dire alcuna cosa in confidenza. Lat. arcana deponere. Gr. τὰ ἀπόῤῥητα παρακατιθέναι.
Definiz: FARE CONOSCENTE. Dar cognizione, Rendere avvisato. Lat. monere, certiorem facere.
Esempio: Bocc. nov. 77. 44. Ho dato via al tuo disidero in potermi fare del mio peccato conoscente.
Esempio: Franc. Barb. 134. 5. Nè l'amico blasmare Del vizio occulto, alcun altro presente, Ma solo spesso farnel conoscente.
Definiz: FARE CONOSCENZA. Imparare a conoscere, Fare amicizia.
Definiz: FARE CONSAPEVOLE. Avvisare, Informare, Notificare.
Esempio: Bemb. stor. 7. 100. Egli era stato dall'ambasciator Viniziano fatto consapevole.
Esempio: Ar. Len. 1. 1. Volendo farti consapevole d'un mio segreto.
Definiz: FARE CONSERVA. Conservare. Lat. condere, servare.
Esempio: Petr. canz. 48. 8. E sì alto salire Il feci, che tra' caldi ingegni serve Il suo nome, e de' suoi detti conserve Si fanno con diletto in alcun loco.
Esempio: Sagg. nat. esp. 266. Vi sono alcuni corpi, ne' quali par, che si faccia maggior conserva di luce.
Definiz: FARE CONSIGLIO. Adunare, o Tener consiglio. Lat. concilium facere. Gr. συμβούλιον ποιεῖν, ἐκκλησίαν συνάγειν.
Esempio: Ricord. Malesp. 28. Un certo luogo fatto pe' Romani, il quale si chiamava il Parlagio, nel quale stavansi baroni Romani con Cerere insieme a fare il parlamento, e 'l consiglio.
Definiz: FARE CONSOLAZIONE. Consolare. Lat. consolari, solari. Gr. παραμυθεῖσθαι.
Definiz: §. Per Quello, che noi diremmo Far carità mangiando insieme.
Esempio: Vit. SS. Pad. Venendo Antonio a' suoi discepoli, e trovandovi molti forestieri, fece consolazion con loro.
Definiz: FARE CONSULTA. Consultare. Lat. consultare. Gr. συμβουλεύεσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 16. 231. Vedegli venire tutto dì messaggi, far consulte, che non pensava essere a caso.
Esempio: Segn. stor. 8. 219. In casa Salviati si fecero molte consulte.
Definiz: FARE CONTENTO. Contentare, Appagare. Lat. satisfacere, explere. Gr. πληροφορεῖν.
Esempio: Amet. 75. Fattomi de' suoi abbracciamenti contento.
Esempio: Cant. Carn. 33. Ma se pure il tesor fa l'uom contento ec.
Definiz: FARE CONTENZIONE. Contendere. Lat. contendere. Gr. ἀμφιβητεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 16. 19. Fra lor faceano gran contenzione.
Definiz: FARE CONTESA. Contendere. Lat. contendere. Gr. ἀμφισβητεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. Com' possa far contesa, Portar tanto calore?
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 136. Innanzi al principe fecesene molto, e diverso ragionamento, e garose contese.
Definiz: FARE CONTO, o IL CONTO. Estimare, Reputare; ed in questo senso si usa in varie maniere, come
Esempio: Esempio del Compilatore Fate il vostro conto, Fa' tuo conto, Faccia suo conto, e simili, che tutte significano lo stesso. Lat. putare, autumare. Gr. λογίζεσθαι.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 2. Oh faccia, Conto di fare a' suo' dì una limosina.
Esempio: E Cecch. Dot. 2. 5. Fa' conto, E' ci debbe bollir qualcosa in pentola.
Esempio: Red. lett. 1. 374. Fo conto, che col tempo debba passare in tirannía.
Definiz: §. I. Per Istimare, Tener conto, Fare stima.
Esempio: Ar. Len. 5. 11. Fo del mio onor più conto ec. che della vostra amicizia.
Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 6. E come quel, che non feci mai conto, O poco de' danari.
Definiz: §. II. Al far de' conti, vale A considerarla bene, In ultimo, Finalmente. Lat. demum, tandem. Gr. τελευταῖον.
Esempio: Malm. 7. 90. E vedde senza metterla più in forse Il pigiato esser lui al far de' conti.
Definiz: §. III. Fare conto, vale Manifestare, Far manifesto. Lat. notum facere, indicare. Gr. δηλοῦν.
Esempio: Amet. 31. E chi noi siamo, insieme ti facciamo conte.
Esempio: Dant. Purg. 13. Se tu se' quegli, che mi rispondesti, Fammiti conto o per luogo, o per nome.
Definiz: §. IV. Fare conto, o Fare i conti, vale Conteggiare, Ragguagliar le partite, Riscontrare la ragione. Lat. rationem putare, computare, rationes conferre. Gr. λογίζεσθαι.
Esempio: Sen. Pist. 118. Tu mi richiedi, ch'i' ti scriva più spesso; facciamo conto insieme, e troverotti in debito con meco.
Esempio: Borgh. Mon. 228. Ognuno non sa fare questi conti appunto, o così presto.
Definiz: §. V. Saper fare il suo conto, vale Operare con ogni avvedutezza.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 5. Io so, che quello È un uomaccion, che sa fare il suo conto.
Definiz: §. VI. Fare il conto senza l'oste, vale Determinare da per se quello, a che dee concorrere la volontà altrui. Lat. falsam rationem putare, malè calculum subducere. Gr. κακῶς λογίζεσθαι.
Esempio: Cecch. Donz. 4. 5. E faranno, a quel ch'i' veggo, Il conto senza l'oste.
Esempio: Bern. Orl. 1. 7. 63. Color, che fanno il conto senza l'oste, Rispose Astolfo, tornano a rifare.
Esempio: Malm. 2. 42. Gli mostra in avviarlo per le poste L'error di chi fa i conti senza l'oste.
Definiz: §. VII. Far conto, che passi lo 'mperadore, vale Non badare a quello, di che si tratta, Non voler farne caso.
Esempio: Malm. 10. 45. E fan conto (sebbene ei fa lor cuore) Che passi tuttavia lo 'mperadore.
Definiz: §. VIII. Far conto, vale anche Far capitale.
Esempio: Bocc. nov. 25. 7. Niuna cosa avete, qual che ella si sia, o cara, o vile, che tanto vostra possiate tenere, e così in ogni atto farne conto, come di me.
Definiz: FARE CONTRABBANDO. Operar contra i bandi.
Esempio: Alleg. 214. Però s'io do il Magnifico Onorando A qualsivoglia cortigian moderno, Non giudico di fare un contrabbando.
Definiz: FARE CONTRAPPESO. Contrappesare. Lat. aeque valere. Gr. ἰσοῤῥοπεῖν.
Definiz: FARE CONTRAPPUNTO. Comporre le note per cantare, o sonare.
Esempio: Alleg. 144. Perchè la fame fa contrappunto (quì figuratam.)
Definiz: §. Per Ispiegare, Comentare, Dichiarare.
Esempio: Car. lett. 2. 239. All'Antoniano mandai iersera subito la sua, la quale canta in modo, che non ha bisogno, ch'io vi faccia altro contrappunto.
Definiz: FARE CONTRASTO. Contrastare. Lat. contendere. Gr. φιλονικεῖν.
Esempio: Ar. Fur. 46. 8. Non mosse mai, perchè l'avesse in ira Fortuna, che le fe lungo contrasto.
Definiz: FARE CONTRATTO. Stipulare strumento, o scrittura pubblica. Lat. obligationem contrahere, instrumentum conficere, stipulationem in scripturam redigere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 2. 50. Colle virtuti hanno fermato il patto Di star insieme, e non mai dividute, E la giustizia sì ne fa 'l contratto.
Definiz: FARE CONVENENZA. Pattuire. Lat. pacisci.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 2. 15. Ed io faraggio questa convenenza Di conservar ciascuna nel suo stato.
Definiz: FARE CONVITO. Convitare. Lat. convivio excipere, convivium apparare. Gr. ἑστιᾶν.
Esempio: Moral. S. Greg. 1. 14. I suoi figliuoli faceano conviti nelle case loro.
Esempio: Alleg. 264. Io prete adunque, dice, ho a far convito Contra mia voglia?
Definiz: FARE COPIA. Dare il comodo, Somministrare. Lat. facere copiam.
Esempio: Bocc. nov. 60. 19. E perciocchè io liberamente gli feci copia delle piagge di Montemorello in volgare ec.
Esempio: E Bocc. Test. 1. Far copia a qualunque persona gli volesse, di quelli libri.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 7. Io starò poco A farvi copia delle piagge di Monte Morello in volgare.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 1. Io ti farò copia di tutte quante (le cose.)
Definiz: §. I. Far copia, Copiare. Lat. exscribere, exemplum sumere.
Definiz: §. II. Far copia di se, vale Darsi a godere carnalmente. Lat. sui copiam facere.
v. COPIA §. I.
Definiz: FARE CORAGGIO. Incoraggire. Lat. roborare.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 17. 16. Ritrova i miei fratelli, E di me falli pur fermo coraggio.
Definiz: FARE CORDOGLIO. Piangere, Dolersi. Lat. conqueri. Gr. μέμφεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 42. 13. Del mio diletto faccio cordoglio, Per gioia d'amor morir me ne voglio.
Definiz: FARE CORNAMUSA.
v. CORNAMUSA al §.
Definiz: FARE CORONA. Circondare. Lat. coronare, circumdare. Gr. στέφειν.
Esempio: Dant. Par. 10. Io vidi più fulgor vivi, e vincenti Far di noi centro, e di se far corona.
Esempio: But. Far corona, perocchè si recarono in cerchio attorno a noi.
Definiz: FARE CORPO. Mettere in massa.
Definiz: §. I. Fare il corpo, Costituire. Lat. cumulare, aggerare.
Esempio: Boez. Varch. 3. 10. Devemo noi dire, che tutte queste cose si congiungano insieme, e facciano quasi il corpo della beatitudine.
Definiz: §. II. Far corpo, parlandosi delle muraglie: vale Gonfiare, o Uscire della lor dirittura. Lat. vitium facere.
Esempio: Dav. Oraz. gen. delib. 148. Queste mura ec. primieramente faran pelo, poi corpo, in ultimo sbonzoleranno.
Definiz: FARE CORROTTO. Piangere, Far pianto. Lat. lugere, plorare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 1. 8. La divina scrittura Con la filosofia Fanno anco il lor corrotto Con grande dolenzía.
Definiz: FARE CORSO, o IL CORSO. Correre, Scorrere. Lat. fluere, defluere.
Esempio: Bern. Orl. 2. 17. 2. Torrenti, e fosse d'acqua, e fiumi mena, Che fanno 'l corso loro or bello, or brutto.
Definiz: §. I. Fare il corso degli studj, Continuare ordinatamente gli studj. Lat. doctrinarum orbem conficere. Gr. ἐγκοκλοπαιδείαν ἐγκυκλοπαιδείαν συντελεῖν.
Definiz: §. II. Fare il corso della grammatica, filosofia, mattematica ec. vale Tirare a fine l'intero studio della gramatica, ec. Lat. grammaticae, philosophiae, matheseos, etc. studia absolvere.
Definiz: §. III. Fare il suo corso, Progredire ordinatamente fino alla fine. Lat. cursum agere, progredi.
Esempio: G. V. 6. 81. 3. Ma il giudicio di Dio per punire le peccata, conviene, che faccia suo corso sanza riparo.
Definiz: FARE CORTE. Banchettare, Metter tavola.
Esempio: Guid. G. 3. Fece nella città sua reale ec. corte a tutti i suoi baroni, e Principi, la quale durò per otto giorni.
Definiz: §. I. Per Corteggiare.
Esempio: Alleg. 76. Ch'io non fo corte, donde ne non ne spicchi.
Definiz: §. II. Per Eleggere i cortigiani.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 5. 3. Come si fa, Che questo giovanetto abbia a far corte, Hanno a volar le suppliche.
Definiz: FARE CORTEGGIO. Corteggiare. Lat. comitari, subsequi. Gr. ἀκολουθεῖν.
Esempio: Segn. Pred. 38. 1. Quasi che tutte sieno, come lumi minori, ch'alla maggior lumiera faccian corteggio.
Definiz: FARE CORTESÍA. Usar cortesía. Lat. comitatem uti. Gr. φιλοφροσύνῃ χρῆσθαι.
Esempio: Bocc. g. 10. f. 8. Voi fareste una gran cortesía a farlo cognoscere a tutte.
Esempio: But. Cortesía è non far cortesía al villano, che non la merita.
Esempio: Ovid. Pist. La quale gli fece per più tempo cortesía del suo amore, e della sua bella persona.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 5. Ch'i' vi farei servizio, e cortesía.
Esempio: E Cecch. Dot. 1. 3. Obbligo v'averò io sempre del buono Animo vostro, e della cortesía, Che vi sarete ingegnato di farmi.
Definiz: §. Per Corteseggiare, Spender largamente.
Esempio: Bocc. nov. 93. 4. Cominciò a fare le più smisurate cortesíe, che mai facesse alcun altro.
Definiz: FARE COSCIENZA. Neutr. pass. Avere scrupolo. Lat. religioni habere.
Esempio: G. V. 8. 6. 4. Pecunioso fu molto per aggrandir la Chiesa, e' suoi parenti, non faccendo coscienza di guadagno, che tutto, dicea, gli era lecito, quel ch'era della Chiesa.
Esempio: M. V. 3. 43. E della vergogna di santa Chiesa non si fece coscienza.
Esempio: Cecch. Stiav. 2. 4. Ella, che è Tutta pinzocherona, io la conosco, Si farà coscienza di tenerla In casa.
Definiz: §. Far coscienza ad alcuno, vale Mettergli scrupolo. Lat. scrupulum iniicere alicui.
Esempio: Maestruzz. 2. 35. Il duodecimo (caso) è, quando i religiosi non fanno coscienza a coloro, che si confessano da loro, che paghino la decima.
Definiz: FARE COTENNA, o BUONA COTENNA. Ingrassare. Lat. pinguescere, pinguem fieri.
Esempio: Malm. 2. 64. Lo racchiuse, e lo tenne soggiornato, Perchè facesse un po' miglior cotenna.
Definiz: §. I. Far cotenne, figuratam. Far superbia. Lat. superbire.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 4. 11. Ah s'io avessi vivo chi è morto, Tu faresti, so dir, manco cotenne.
Definiz: FARE CREDENZA.
v. CREDENZA. §. VI. IX. XII. XIII. e XIV.
Definiz: FARE CREDERE. Persuadere. Gr.πείθειν.
Definiz: §. Farsi a credere, Credere, Darsi ad intendere. Lat. credere, existimare. Gr. νομίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 10. 3. E fannosi a credere, che da purità d'animo proceda il non sapere tra le donne, e co' valentuomini favellare.
Definiz: FARE CREPATURA. Crepare, Aprirsi in iscrepoli.
Esempio: Pallad. 17. Se v'intervenisse, che non fosse leale (lo smalto) e facesse crepature, che riuscisse l'acqua, puoi riparare in questo modo.
Definiz: FARE CRISTIANO. Metter nel numero de' cristiani. Lat. Christi fide initiare.
Esempio: G. V. 8. 35. 5. Chiese grazia di volere ec. La creatura battezzare, e fare cristiano.
Definiz: §. I. E neutr. pass. Entrare nel numero, e religion de' Cristiani. Lat. christianum fieri, Christi fidem amplecti.
Esempio: Bocc. nov. 2. tit. Torna a Parigi, e fassi cristiano.
Definiz: §. II. Far cristiano, Tenere a battesimo. Lat. de sacro baptismate suscipere.
Esempio: G. V. 12. 73. 2. Con gran festa n'andarono con M. Luchino a Milano a fare il suo figliuolo cristiano.
Esempio: Cron. Morell. 251. Fecionlo cristiano Giovanni d'Andrea, e Lorenzo di Tonio.
Esempio: E Cron. Mor. 247. Nacque costei a dì 27. Dicembre anni domini 1369. ec. fecionla cristiana Benozzo di Benozzo, e Raffaello di ......... amendue del popolo di santo Iacopo tra' fossi.
Definiz: FARE CROCE, ec. Effigiar la croce. Lat. crucem effingere.
Esempio: Bocc. nov. 60. 13. Cominciò a far le maggiori croci, che vi capevano.
Definiz: §. I. Far croce, assolutam. e Far croce delle braccia, o colle braccia, vagliono Arrecarsi le braccia al petto a guisa di croce in atto di umiliazione, e di preghiera. Lat. decussare in preces manus.
Esempio: Dant. Purg. 5. Sciolse al mio petto la croce, Ch'i' fe' di me quando 'l dolor mi vinse.
Esempio: But. Purg. 5. 2. La croce, cioè delle braccia, e delle mani, che io Bonconte avea fatto al mio petto, e però dice, ch'io fei di me, cioè delle mie braccia, e mani.
Esempio: G. V. 4. 16. 1. Si gittò in terra a' piè di Giovanni Gualberti, facendogli croce delle braccia, chieggendogli mercè per Giesù Cristo.
Esempio: E G. V. 12. 20. 6. Fuggendosi in casa, e faccendo croce colle braccia, chieggendo mercè al popolo.
Esempio: Fir. As. 70. Di nuovo incominciato un dirotto pianto, e facendo delle braccia croce ec. or pregava questi, e or quegli altri.
Definiz: §. II. Far le croci, Pregare instantemente. Lat. enixè orare.
Esempio: Ar. Supp. 2. 4. Anzi pregoti, e te ne fo le croci.
Definiz: §. III. Fare il segno della croce, e Fare la croce, vagliono Segnare col segno della croce insegna de' cristiani. Lat. crucis signo munire.
Esempio: Dant. Purg. 2. Poi fece il segno lor di santa croce.
Definiz: §. IV. E neutr. pass. vale Segnarsi col segno della croce. Lat. crucis signo se munire.
Esempio: Bern. Orl. 1. 6. 20. Fecesi il segno della croce il frate, Di qualche mala cosa dubitando.
Esempio: E Ber. Orl. 2. 24. 17. E non vedendo alcun più far difese, Alcun, che volti a' nimici la faccia, Fassi la croce, e 'l forte scudo imbraccia.
Definiz: §. V. Farsi il segno della croce di checchessia, vale Prenderne maraviglia. Lat. demirari.
Definiz: §. VI. Fare delle croci, o delle crocette, modo basso, significa Non aver da mangiare. Lat. fame laborare. Gr. λιμῷ ἀπόλλυσθαι.
Definiz: FARE CRUCCIO. Adirarsi, Pigliar collera. Lat. irasci.
Esempio: Nov. ant. 57. 6. Fece cruccio col Re, e nella pace gli domandò lo dono.
Definiz: FARE CUORE, o BUON CUORE. Pigliare animo; e si usa anche neutr. pass. Lat. bono animo esse.
Esempio: Tac. Dav. ann. 3. 61. Fatto cuore rientra in senato, e trova rinforzate l'accuse.
Esempio: Cecch. Donz. 5. 2. Fate buon cuore, Serrate il parentado di Forese.
Esempio: Red. lett. 1. 364. Reveritissimo signor Marcello, si faccia animo, si faccia cuore.
Definiz: §. I. Fare tanto di cuore, vale Pigliar grande animo. Lat. spiritus sumere.
Esempio: Malm. 10. 18. Si ringarzulla, e fa tanto di cuore.
Definiz: §. II. Far cuor di leone. Lat. animum commasculare, Apul.
Esempio: Fir. As. 54. Non impaurito mica per così gran pericolo, anzi facendo un cuor di leone, me ne andai dal banditore, e dissi ec.
Definiz: §. III. Far del cuor rocca, Pigliare ardire. Lat. constanti, firmo, erecto animo esse.
Esempio: Libr. cur. malatt. Quantunque lo mal sia grandissimo, si esorti lo 'nfermo a far del cuor rocca, e a sperar bene.
Esempio: Gell. Sport. 5. 2. E pur bisogna far del cuor rocca.
Definiz: §. IV. Far cuor duro, Ostinarsi. Lat. obdurare.
Esempio: Cavalc. Frutt. ling. Ma perchè in quel giorno niuno impedimento gli addivenne, fece cuor duro.
Definiz: FARE CURA. Curare, Medicare. Lat. mederi.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 23. Non prender tu per medico Uom, che non sa far cura.
Esempio: Cant. Carn. 85. D'ogni mal d'ogni natura, Se la piaga non è guasta, Noi facciam perfetta cura.
Definiz: FARE DA BURLA.
v. DA BURLA.
Definiz: FARE DADDOVERO. Operar risolutamente. Lat. serio agere, firmiter aliquid facere.
Esempio: Alleg. 263. Ed ella fe che e' fece daddovero.
Definiz: FARE DALL'A ALLA ZETA. Far tutto. Lat. a carceribus ad calcem.
Esempio: Malm. 1. 19. Ma quì Baldon farà dall'a alla zeta.
Definiz: FARE DANARI. Trovare, o Mettere insieme danari. Lat. pecuniam sibi comparare.
Esempio: Ambr. Cof. 2. 1. E parravvi un bellissimo Modo di dare al parentado indugio, E far danari.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 9. Così dunque chi vota aver la borsa Si trova, non pensare a far danari?
Definiz: FARE DANNO. Arrecar danno, Danneggiare. Lat. facere damnum, laedere, nocere. Gr. βλάπτειν.
Esempio: M. V. 9. 52. Que' dentro ec. dirizzarono manganelle, colle quali assai danno facevano.
Esempio: Albert. 60. Agguarda i casi ec. che meno fa danno ciò , ch'è preveduto dinanzi.
Definiz: §. Farsi danno, neutr. pass. Danneggiarsi. Lat. seipsum laedere.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 2. E se non ch'io lo confortava sempre A star allegro, e a non si far danno, E' si sarebbe morto.
Definiz: FARE DANZA. Danzare. Lat. choream ducere, saltare. Gr. ὀρχεῖσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 139. Civettava col capo, facendoglisi intorno con grida disonesta danza.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 30. 5. O grande mia speranza, ec. Farem gioiosa danza.
Definiz: FARE DA PIEDE. Neutr. pass. Ricominciare. Lat. denuò incipere, rursus aggredi. Gr. πάλιν ἄρχεσθαι.
Esempio: Alleg. 143. Ma facciamci da piede a mondarla con mano.
Esempio: Malm. 4. 67. E convenne talor farsi da piedi.
Definiz: FARE DA SE, DA TE, DA VOI, e simili. Operare di per se quella tal persona, che si accenna. Lat. per se, per te, etc. facere.
Esempio: Cecch. Dot. 3. 7. Fa' conto non mi avere Trovato, e fa' da te.
Esempio: E Cecch. Dot. 4. 2. Voi non vi Avevate a fidar mai di persona, E far da voi.
Esempio: E Stiav. 3. 3. In fatti chi vuol fare e bene, e presto, Faccia da se.
Esempio: E Corr. prol. Non ha possuto far la spesa, e fare Da se non fa.
Definiz: FARE DA VERO. Operar risolutamente, o seriosamente. Lat. serio agere, firmiter aliquid agere.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 5. Non sarebbe mala cosa il burlare, e meglio il far da vero.
Esempio: Malm. 4. 2. Non ha che far niente colla fame, Che fa da vero, purch'ella ci arrivi.
Definiz: FARE DEBITO. Indebitarsi.
Esempio: M. V. 1. 63. Li condusse al soldo della Chiesa faccendo debito sopra debito.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 8. 19. Con lui debito fatto hai, Che convienti un dì pagare.
Definiz: §. Fare il debito, vale Fare l'obbligo, Adempir l'obbligazione. Lat. oneri satisfacere, munus exequi, implere. Gr. τὰ καθήκοντα ἀποτελεῖν.
Esempio: Ar. Len. 3. 2. Facciamo il debito Nostro noi.
Definiz: FARE DECISIONE. Decidere. Lat. rem decidere. Gr. κρίνειν.
Definiz: FARE DEGNO. Render degno. Lat. dignum constituere. Gr. ἄξιον ποιεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 5. Che fa l'uom di perdon talvolta degno.
Esempio: E Dan. Par. 6. Vedi quanta virtù l'ha fatto degno Di riverenza.
Definiz: FARE DEL BEN BELLEZZA. Far bene assai; ma si dice più per ironía, e allora vale Spendere, e Consumare quanto uno ha scialacquando. Lat. proterviam facere.
Esempio: Lor. Med. canz. ball. 13. Non è ignuna, che non possi Chi vuol far del ben bellezza.
Esempio: Malm. 3. 52. Ch'ella fece per lui del ben bellezza.
Definiz: FARE DELLA NECESSITÀ VIRTÙ. Fare per necessità una cosa, che per altro non si farebbe, Cedere al tempo. Lat. parere necessitati, necessitatem sequi. Gr. τῇ ἀνάγκῃ ἕπεσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 12. La nona (legione) ec. fece della necessità virtù.
Esempio: Varch. Suoc. 4. 4. L'aver cervello non vuol dir altro, che sapersi accomodare al bisogno, e fare della necessità virtù.
Definiz: FARE DEL MAGNO. Ostentare magnificenza.
Esempio: Buon. Fier. Intr. 1. Lauto il mangiare, e 'l bere Ambisce, e studia a far del magno.
Definiz: FARE DEL RESTO. Termine del giuoco; e vale Giuocare di tutto quel danaro, che uno ha davanti.
Definiz: §. E figuratam. vale Consumare ogni cosa. Lat. proterviam facere.
v. FAR RESTO.
Definiz: FARE DERRATA BUONA ec. Dare per poco prezzo. Lat. parvi vendere. Gr. ὀλίγου πωλεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 15. Buona roba abbiam, brigata, E faccianne gran derrata.
Definiz: FARE DESINARE. Convitare, Imbandire desinare. Lat. ad prandium vocare, prandium exhibere. Gr. ἑστιᾶν.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 3. Perch'io vo' dir di voler far Domenica Un desinare a' miei parenti.
Esempio: Alleg. 164. Che non si faccia mai desinare, o cena speziale, e di garbo, dove non intervenga ec. uno almeno di tanti affamatissimi poeti.
Definiz: §. Fare il desinare, o da desinare, vale Apprestare il desinare. Lat. prandium parare. Gr. ἄριστον ὁπλίζειν.
Definiz: FARE DIAVOLO, che anche più comunemente si dice FARE IL DIAVOLO. Usare ogni sforzo. Lat. omnem lapidem movere. Gr. πάντα λίθον κινεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 23. 13. Se io non avessi guardato al peccato, e poscia per vostro amore, io avrei fatto il diavolo.
Esempio: Ar. Len. 3. 2. Non lo vorrà patire, e farà il diavolo.
Definiz: §. Fare il diavolo in un canneto, Fare il diavolo, e peggio, Fare il diavolo in montagna, e simili; modi tutti esprimenti lo stesso, ma con più veemenza.
Esempio: Varch. Ercol. 84. Fare il diavolo, e peggio è, quando altri avendo fatto capo grosso, cioè addiratosi, e sdegnatosi con alcuno, non vuole pace, nè tregua, e cerca, o di scaricare se, o di caricare il compagno con tutte le maniere, che egli sa, e può, e molte volte si dice per beffare alcuno, mostrando di non temerne.
Esempio: Cas. lett. 76. Ma la vanità ti trasporta, e vuoi, che la Diva senta, che il sig. Annibale fa il diavolo in montagna.
Esempio: Malm. 1. 51. Or ch'ei fa moto, fa sì gran fracasso, Ch'io ne disgrado il diavol n'un canneto.
Definiz: FARE DI BUONO. Fare davvero; contrario di Fare da burla, Operare con attenzione.
Esempio: Malm. 1. 19. Che quanto al resto anch'io farò di buono.
Definiz: FARE DIETA. Tenere, o Adunare assemblea. Lat. concilium convocare, concilium habere. Gr. συμβούλιον συνάγειν.
Esempio: Fir. rim. burl. 119. Che se ciò fosse, i principi Tedeschi, Che fra lor fan dieta tanto spesso, Sarebbon tutto l'anno grassi, e freschi.
Esempio: Bern. Orl. 2. 2. 4. Che in Biserta facea quella dieta.
Definiz: §. Fare dieta, vale Astenersi in parte dal mangiare, Mangiare meno del consueto. Lat. victum attenuare, tenui victûs ratione uti. Gr. λεπτῶς διαιτᾶσθαι.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 107. Sarebbe meglio, che avessono fatto tre dì di dieta.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 26. 12. Fa così gran dieta Colla vita discreta.
Esempio: Alleg. 164. Il nostro Marco ec. pigliando il legno, e però faccendo la dieta, fa poco altro mai, che biscanterellar dolcemente poetando.
Esempio: E Alleg. 264. Venuta l'ora del mangiar, ritorna La prelibata gente a far dieta.
Esempio: E Alleg. appresso: Che in tal foggia In casa monsignor si fa dieta.
Definiz: FARE DI FATTI. Operar senza far parole.
Esempio: Cant. Carn. 62. A spender noi vogliam poche parole, A far di fatti cominciar si suole.
Definiz: FARE DIFESA, e come disse alcuno antico FARE DIFENSA. Difendersi. Lat. se defendere. Gr. εἰς ἀλκὴν τρέπεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. Se non potesti fare Tu dall'amor difesa.
Esempio: Petr. son. 203. Dinanzi a cui non vale Nasconder, nè fuggir, nè far difesa.
Esempio: Franc. Barb. 29. 2. E prendi il loco, che ti danno, e pensa, Che per far quì difensa, Faresti lor per tuo vizio villani.
Esempio: Bern. Orl. 2. 17. 19. Nè v'è chi contra lui difesa faccia.
Definiz: FARE DIFFERENZA. Differenziare. Lat. discrimen facere. Gr. διακρίνειν.
Esempio: Alleg. 114. Fa il mondo appunto quella differenza, Ch'è da aver bocca asciutta all'aver sete.
Definiz: FARE DIGESTIONE. Digerire. Lat. digerere, concoquere. Gr. πέπτειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 1. 10. All'occhio non è congruo Di far digestione, Nè al naso parlagione, Nè all'orecchio nasare.
Esempio: M. V. 9. 51. L'uomo appetisce di varj cibi, che di tal varietà lo stomaco piglia conforto, e fa digestione.
Definiz: FARE DIGIUNO. Digiunare, Osservare il digiuno. Lat. ieiunare. Gr. νηστεύειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 25. 18. O Francesco, che farai? Te medesimo occiderai Del digiuno, che fai, Sì l'hai duro cominciato.
Esempio: Morg. 18. 139. E carità, limosine, o digiuno, O orazion non creder, ch'io ne faccia.
Definiz: FARE DILIGENZA ec. Usar diligenza. Lat. satagere. Gr. ἐπιμελεῖσθαι.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 2. E' si vedrà di farci La diligenza, che sarà possibile.
Definiz: FARE DIMANDA. Dimandare. Lat. percontari. Gr. πυνθάνεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 10. Però alla dimanda, che mi faci, Quinc'entro soddisfatto sarai tosto.
Definiz: FARE DI MANO. Lavorar di mano.
Esempio: Cron. Vell. Sapeva far di mano ciò, che si voleva.
Definiz: FARE DI MENO. Far senza, o Fare altrimenti. Lat. aliter facere.
Esempio: G. V. 12. 8. 19. Assai avemo detto sopra i processi, e opere del Duca d'Atene ec. e non si poteva fare di meno, acciocchè sieno manifeste le cagioni, perchè i Fiorentini si rubellaro della sua signoría.
Definiz: FARE DI MESTIERI, o DI MESTIERE. Far di bisogno, Bisognare. Lat. opus esse. Gr. δεῖν.
Esempio: Malm. 3. 70. Fa di mestieri battere il taccone.
Esempio: Red. Ins. 25. Per tornare al primo filo, fa di mestiere, ch'io vi dica ec.
Esempio: E Red. lett. 1. 59. Essendo di vacca, o di pecora (il latte) fa di mestiere esser più parco.
Definiz: FARE DIMORA, o DIMORANZA. Dimorare. Lat. moram facere, morari. Gr. διατρίβειν.
Esempio: Dant. Inf. 10. Quando s'accorse d'alcuna dimora, Ch'i' faceva dinanzi alla risposta, Supin ricadde.
Esempio: Franc. Barb. 120. 16. Non può nel vizioso Far longamente sua dimora il fallo.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 10. 7. Vanne, ballata mia, non far dimora, E da mia parte inchinati, e saluta La madre di pietate mia signora.
Esempio: E Fr. Iac. T. 3. 17. 21. E con esso non fe più dimoranza.
Esempio: E Fr. Iac. T. 4. 7. 2. Faccio grande villanía Di più far dimoranza.
Esempio: Bern. Orl. 2. 18. 4. Senza fare a quel ponte più dimora, Isolier vi lasciò con Calidora.
Definiz: FARE DIMOSTRAZIONE, o DIMOSTRANZA. Dimostrare, Ostentare. Lat. ostendere, ostentare. Gr. ἐπίδειξιν ποιεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 199. 1. La pazienza Quì comenza, E fatti dimostranza.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 3. Io vo' fuor del mio solito Far gran dimostrazioni, e pochi fatti.
Esempio: Cant. Carn. 289. Dimostrazion palese a tutti fanno Come si perde il giorno.
Definiz: §. Far dimostrazione, dicesi del Provare nella geometría, e nella calculazione ec. Lat. ostendere.
Definiz: FARE DIPARTENZA, o LA DIPARTENZA. Dipartirsi. Lat. discedere. Gr. ἀπιέναι.
Esempio: M. V. 11. 54. Sonate le trombe si fe dipartenza.
Esempio: Cecch. Spir. 3. 4. Avrei bisogno Ire a parlare al consolo, e pigliare Quelle lettere, e far la dipartenza.
Esempio: Malm. 6. 78. Il Re fatta con lei la dipartenza, Al Salon del consiglio se ne torna.
Definiz: FARE DIPORTO. Diportarsi. Lat. genio indulgere, spatiari.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 2. 8. Venga el diletto nell'orto, Ed ivi facciam diporto.
Definiz: FARE DIRE. Operare, che altri sappia, o sia fatto avvertito per terza persona. Lat. per alium admonere.
Esempio: Bocc. nov. 43. 3. E d'altra parte fecero dire a Gilliozzo Saullo, che a niun partito attendesse alle parole di Pietro.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 1. E gliele feci dir da loro, e da' religiosi.
Definiz: §. I Fare dire, val Dar maniera, o occasione di parlare. Lat. in bonam, vel malam partem loquendi ansam praebere.
Definiz: §. II. Si usa anche con maniere particolari, come
Esempio: Esempio del Compilatore Far dire altrui, Far dir la gente, Far dir di se, Far dir de' fatti suoi; e vale lo stesso. Lat. populo fabulam esse, obloquendi de se ansam praebere. Gr. ἐν μύθῳ γενέσθαι.
Esempio: Bern. Orl. 2. 15. 17. E se non era il giorno tanto tardo, Facea de' fatti suoi molto più dire.
Esempio: Ambr. Furt. 4. 15. Le vostre pazzíe farebbon ragunate di popolo, e faremo dir di noi.
Definiz: §. III. Farsi un gran dire di alcuna cosa, vale Ragionarsene assai. Lat. sermones seri, ingentem rumorem percrebescere. Gr. θρυλλεῖσθαι.
Definiz: §. IV. Farsi dire, per Farsi pregare.
Esempio: Franc. Sacch. rim. Fatti ben dire assai, come villano, Che cantar suogli, ed io udito l'ho.
Esempio: E Franc. Sacch. rim. appresso: E ho la boce, che par di capretta, Sicchè per questo tanto dir mi fo.
Definiz: §. V. Far dire, Termine de' mercatanti, e vale Porre i danari, o le partite in faccia, o in credito ad alcuno.
Esempio: Lasc. Sibill. 1. 2. Pose i danari in sul banco de' Salviati a otto per cento, facendoli dire in lui.
Definiz: §. VI. Farsi dire, per Chiamarsi, Appellarsi, Intitolarsi.
Esempio: Stor. Pist. 204. Lodovico di Baviera era stato in isdegno della Chiesa, perchè s'avea fatto dire Imperadore.
Definiz: FARE DIRITTO. Amministrare giustizia. Lat. ius dicere. Gr. δικάζειν.
Esempio: Nov. ant. 67. 1. Fammi diritto di quello, ch'a torto m'hae morto il mio figliuolo.
Definiz: FARE DISCORDE. Discordare; e si usa anche neutr. pass. Lat. dissidere, dissentire. Gr. ἐναντιοῦσθαι.
Esempio: Dant. Purg. 10. Ed al sì, ed al no dicordi fensi.
Definiz: FARE DISCORRIMENTO. Discorrere, Scorrere. Lat. discurrere. Gr. διαδρομεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 18. 10. Ricordivi, che spesso udimmol dire, Ch'e' ne convien partire, E per lo mondo far discorrimento.
Definiz: FARE DISCORSO. Discorrere, Ragionare. Lat. sermonem habere. Gr. ἐννοεῖν, λογίζεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. Se n'avesser cotal morso, Non farien cotal discorso.
Definiz: FARE DISEGNO, o UN DISEGNO. Pensare, Disegnare, Sperare. Lat. meditari, assectare, cogitare. Gr. μελετᾶν.
Esempio: Ar. Fur. 41. 31. Fece disegno Brandimarte il giorno Della battaglia ec. di non andare adorno.
Esempio: Cecch. Dot. prol. Questo autor, che fa disegno, Se e' vive, di far molte figliuole ec.
Esempio: Malm. 2. 11. Ancor ch'io ne faccia alcun disegno.
Definiz: §. Fare disegni in aria, lo stesso, che Far castelli in aria.
Definiz: FARE DISONORE. Disonorare. Lat. dedecorare, dedecus inurere. Gr. καταισχύνειν.
Esempio: Dant. rim. 2. Se tu di lui non fussi accompagnata, Leggieramente ti faría disnore.
Esempio: Arrigh. 71. A pochi farai disonore, a tutti servirai.
Definiz: FARE DISPETTO. Aontare. Lat. facere contumeliam, iniuriam inferre. Gr. ἀδικεῖν, ὑβρίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 46. 16. Non da volere alla tua signoría far dispetto, questo peccato ec. hanno fatto.
Esempio: E Filoc. 4. 27. Quanta acerbità, e quanta ira si puote ancora discernere essere stata in Progne, ucciditrice del proprio figliuolo per far dispetto al marito?
Esempio: Cecch. Corr. 3. 1. Non si può fare Alle mogli il maggior dispetto, che Tenerle da sorelle.
Esempio: E Cecch. Dot. 3. 5. Questa è piuttosto una caparbiería, Per far dispetto a tutti noi di casa.
Definiz: FAR DISPIACERE. Contrario di far piacere.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 29. 1. Nè alcun piacer già mai non dovría avere, Ch'ho fatto dispiacere al Creatore.
Definiz: FARE DISTESO, o UN DISTESO. Distendere, o Mettere in iscritto. Lat. in scripturam redigere.
Esempio: Malm. 9. 42. Per far loro un disteso di quel tanto Dovean dire al popolo avversario.
Definiz: FARE DISTINZIONE. Distinguere. Lat. distinguere, discernere, separare. Gr. ἀφορίζειν, διιστάναι.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 31. 2. Volendo cominciare Parlar delle virtudi, Secondo che a me pare, Farò distinzione.
Esempio: Bocc. Introd. 36. Senza fare distinzione alcuna delle cose oneste a quelle, che oneste non sono.
Definiz: FARE DIVIETO. Proibire. Lat. prohibere, vetare.
Esempio: Ar. Fur. 27. 52. Del Re Agramante in campo venut'era L'araldo a far divieto, e metter leggi.
Definiz: FARE DIVORZIO. Separarsi fra loro i maritati. Lat. divertere, matrimonium distrahere, secubare. Gr. διάλυσιν ποιεῖν.
Esempio: Sen. Declam. P. Fece il divorzio, e lasciò la fanciulla, ed ella ne fu contenta.
Definiz: §. Per Partirsi, Separarsi. Lat. discedere.
Esempio: Petr. cap. 11. E la Reina, di ch'io sopra dissi, Volea da alcun de' suoi già far divorzo.
Definiz: FARE DIVOZIONI. Praticare atti di pietà, e amor verso Dio. Lat. amoris erga Deum opera exercere.
Definiz: §. I. Fare le sue divozioni; comunemente si dice per Ricevere i sagramenti della Penitenza, e della Eucaristia.
Definiz: FARE DOGLIANZA. Dolersi, Rammaricarsi. Lat. conqueri.
Esempio: Cron. Morell. 318. Tenemmoci ingannati dal legato, ma riputossi il difetto da Carlo Malatesti, e da lui ce ne tenemmo gravati, e a questo mai si ratificò, ma con ambasciata se ne fe doglianza al Papa.
Definiz: FARE D'OGNI ERBA FASCIO.
v. ERBA, e FAR ERBA.
Definiz: FARE DOLORE. Recare dolore. Lat. dolorem parere. Gr. ἀλγύνειν.
Esempio: Dant. Inf. 13. L'arpíe, pascendo poi delle sue foglie, Fanno dolore.
Definiz: §. E neutr. pass. per Dolersi. Lat. conqueri. Gr. μέμφεσθαι.
Esempio: G. V. 11. 65. 4. Avuta la novella, se ne fece gran dolore.
Definiz: FARE DONO. ec. Donare, Concedere. Lat. muneri dare, donare. Gr. δωρεῖσθαι.
Esempio: Arrigh. 71. Il chiaro uomo fa chiari doni.
Esempio: Dant. Inf. 6. E che di più parlar mi facci dono.
Esempio: Franc. Barb. 47. 15. Altri fanno un procanto Di sue bisogne, e poi pur fanno il dono.
Esempio: E Franc. Barb. 178. 1. Fuggati dalla mente il don, che fai; Quel, che ricevi, tieni.
Esempio: Cant. Carn. 6. Queste frutte, come sono, Se i mariti c'insegnate, Noi ve ne faremo un dono.
Esempio: Red. lett. 1. 377. Accetto riverentemente il dono, che V. Sig. Illustrissima mi fa della sua cortese amicizia.
Definiz: FARE DOTTORE. Addottorare. Lat. doctorem creare, doctoris insignibus donare.
Definiz: §. Farsi dottore, Prender l'insegne del dottorato. Lat. doctorum lauream accipere.
Definiz: §. II. Per Divenir dotto. Lat. doctum effici.
Esempio: Dant. Par. 12. In picciol tempo gran dottor si feo.
Definiz: FARE DOVERE, o IL DOVERE. Operar secondo la convenienza, o la giustizia. Lat. rectè, ac decenter agere. Gr. κατὰ τρόπον ποιεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 15. 17. Benchè tu faresti assai maggior cortesía, e tuo dovere, mandare a dire a' tuoi compagni, che quì venissero a cenare.
Esempio: Cant. Carn. 92. E facciam nostri doveri, come dotti, e buon pittori.
Definiz: §. I. Fare altrui il dovere, vale Corrisponderli, secondo che esso ha operato. Lat. pro meritis afficere, praemium reddere. Gr. ἀνταποδιδόναι.
Esempio: Cant. Carn. Noi vi facciam come ingrati il dovere.
Definiz: §. II. Fare il dover del giuoco, vale Operare secondo le regole del giuoco.
Definiz: §. III. E per metaf. vale Operar con giudizio. Lat. prudenter agere. Gr. εὐφραδέως πράττειν.
Definiz: FARE D'UNA BOLLA ACQUAIOLA UN CANCHERO. Di un piccolo disordine farlo grandissimo. Lat. e favillâ magnum incendium suscitare.
Esempio: Salv. Spin. 4. 11. D'una bolla acquaiola avete voluto fare un canchero.
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 9. Anadte più di bel, ch'e' non è bene D'una bolla acquaiola fare un canchero.
Definiz: FARE D'UNA LANCIA UNO ZIPOLO. Di cosa grande ridurla a piccola. Lat. rem usque ad extremum deminuere, pro amphorâ urceum facere.
Definiz: FARE DURA. Durare, Resistere. Lat. perdurare. Gr. περιμένειν, καρτερεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 28. 1. Che dove lunga dura Hai fatta, del contender del denanzi, D'umiltà disavanzi, S'alcuno eletto, dirietro rimani.
Esempio: Stor. Pist. 96. Gran dura feciono quelli fuora a tanto starvi ad assedio.
Definiz: FARE ECCEZIONE. Eccettuare. Lat. excipere, eximere. Gr. ἐξαιρεῖν, ἐξελεῖν.
Esempio: Amet. 42. E fa sì, che Astrea Giusta non fa d'alcuno eccezione.
Definiz: FARE EFFETTO. Operare. Lat. agere. Gr. ἐνεργεῖν.
Esempio: Petr. canz. 20. 5. I' non poría giammai Immaginar, non che narrar gli effetti, Che nel mio cor gli occhi soavi fanno.
Esempio: Alleg. 6. Dove lo staio ogn'anno, E la stadera fan sì buoni effetti.
Definiz: §. I. Fare l'effetto, vale Fare quell'operazione particolare, di cui si parla. Lat. conducere, perficere.
Esempio: Tac. Dav. ann. 14. 200. I mandati a far l'effetto non furon tanti, nè v'andaron di buone gambe.
Esempio: Cant. Carn. Fa più presto l'effetto.
Definiz: §. II. Fare effetto a chicchessia, vale Importare, Giovare. Lat. referre, conferre, conducibile esse. Gr. λυσιτελεῖν.
Definiz: FARE ELETTA. Scerre; maniera antica. Lat. seligere. Gr. αἱρεῖσθαι.
Esempio: Franc. Barb. 30. 13. E colui, che fa eletta Di quelle cose, che vegnon comuni.
Definiz: FARE ELEZIONE, o come diceano gli antichi FARE LEZIONE. Eleggere. Lat. eligere. Gr. ἐκλέγειν.
Esempio: G. V. 8. 39. 2. Per le gelosíe delle parti, e sette incominciate non si faceva lezione de' Priori ec.
Definiz: FARE ENTRATA, o L'ENTRATA. Entrare; e propriamente con solennità. Lat. ingredi.
Esempio: Segn. Pred. 28. 6. Chi svellendosi i crini, chi percuotendosi il volto, faceano insieme là dentro la mesta entrata.
Definiz: FARE ERBA, o L'ERBA. Segar l'erba. Lat. herbam secare, herbam colligere. Gr. βοτανολογεῖν.
Esempio: Burch. 1. 51. E Scipione era smontato a piede Per far dell'erba alle chiocciole sue.
Definiz: §. Fare d'ogni erba fascio, vale Operare senza fare distinzione dal buono al cattivo, Vivere alla scapestrata. Lat. fanda nefanda permiscere, perditè vivere, nihil pensi habere. Gr. πανουργεῖν, πονηρεύσθαι.
Esempio: Alleg. 213. Per far d'ogni erba, come gli altri, un fascio.
Esempio: Fir. As. 242. Erano giunti questi mariuoli, predando piuttosto, che predicando, a una certa villa, e d'ogni erba facevan fascio.
Definiz: FARE ERRORE. Errare. Lat. errare, labi. Gr. πλανᾶσθαι, ἁμαρτεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 48. Conducon tosto, e non falliscon mai, Che con buon ferri si fan pochi errori.
Definiz: FARE ESECUZIONE. Eseguire. Lat. exequi.
Definiz: §. Fare l'esecuzione, vale Giustiziare, Punire i rei. Lat. poenam irrogare. Gr. ἀποπληροῦν.
Esempio: G. V. 8. 8. 2. Già era tratto fuori il gonfalone della giustizia per fare l'esecuzione, ed egli l'assolvette.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 57. Volendo messer Rinaldo Gianfigliazzi ec. fare un'esecuzione corporale ec.
Definiz: FARE ESENTE. Esentare. Lat. lege liberare, eximere. Gr. ἐξαιρεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. Non farà legge nuova Da fartene esente.
Definiz: FARE ESERCITO. Radunare, Ammassare genti per bisogno di guerra. Lat. exercitum colligere, delectum facere. Gr. στρατιὰν συλλέγειν, στρατολογεῖν.
Esempio: Bemb. stor. 6. 86. Si fece venir i soldati, che 'l Duca d'Urbino avea proferti alla Repubblica, ec. e fece esercito.
Definiz: FARE ESERCIZIO. Passeggiare, Camminare, Muoversi. Lat. ambulare. Gr. περιπατεῖν.
Esempio: Alleg. 21. E faceva esercizio in casa, e fuora.
Esempio: Cecch. Stiav. 1. 1. O per trovarsi in brigata, o per fare Esercizio, o per qualch'altro negozio Si mitiga.
Esempio: Galat. 17. O non hanno fatto esercizio, e dicono: egli è buon'ora.
Esempio: Red. lett. 1. 377. Fa esercizj, e moti di corpo assai validi.
Esempio: E Red. lett. 379. È ec. di temperamento caldo, e secco, magro di corpo, solito a far grandi esercizj.
Definiz: §. Fare esercizio di checchessia, vale Esercitarsi in quella tal cosa.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 38. 18. Da poi fatto il mio esercizio Ripensava ogni mio vizio.
Definiz: FARE ESPERIENZA. Esperimentare, Provare. Lat. periculum facere, experimentum sumere. Gr. πειρᾶσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 76. 9. Io fo fare l'esperienza del pane, e del formaggio.
Esempio: Cr. 2. 1. 2. E l'opere della villa fanno esperienza di queste cose.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 10. Se e' voleva far pruova di me, disse egli, e' bisognava, che ne facesse la sperienza, con donarmi tutto il suo imperio.
Esempio: Red. lett. 1. 53. Io son di parere instillatomi dalle molte lunghe esperienze da me fatte, che queste suddette acque termali producano gli stessi effetti.
Definiz: FARE ETERNO. Eternare. Lat. aeternare. Gr. ἀθανατάζειν.
Esempio: Cant. Carn. 118. L'uom, che è più eccellente, Può delle virtù nostre tutte ornarsi, E per fama del mondo eterno farsi.
Esempio: Buon. rim. 33. In qualche modo ei vive, E lega gli altri sassi, e fassi eterno.
Esempio: Malm. 4. 10. E con gl'industri, e dotti suoi pennelli Suo nome eterno fa negli sgabelli.
Definiz: FARE FACCENDE. Operare assai. Lat. facinora facere, multum ac prospero successu negotiari.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 20. Ma quei due cavalier senza paura Fanno faccende, e non dicon parole.
Esempio: Fir. As. 107. Scelto appunto il tempo accomodato a far faccende.
Definiz: §. Far faccende, e Far delle faccende, dicesi de' mercatanti, e degli artisti, i quali spacciano molto le lor mercanzíe, e i lor lavori. Lat. multum de opificio lucrari, merces suas distrahere.
Esempio: Cant. Carn. 115. Il guadagno consiste in far faccende.
Esempio: Malm. 1. 16. Onde il nostro mestiere, idest la guerra, Che sta in sul taglio, non fa più faccende.
Definiz: FARE FACCIA. Che anche si dice FAR FACCIA TOSTA, e vale Essere sfacciato, ardito, senza vergogna. Lat. perfrictae frontis esse, frontem perfricuisse. Gr. ἀναισχυντεῖν.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. L'uomo accieca più intanto che pecca manifestamente, e fa faccia, e non si vergogna.
Esempio: Malm. 10. 9. Fa faccia tosta, e va con lieta fronte, Sperando ognor, che venga un accidente.
Definiz: §. Fare faccia di pallottola, vale Essere volubile.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 1. E dandola pel mezzo a braccia quadre, Senza tener più conto di persone, Fe faccia di pallottola.
Definiz: FARE FAGOTTO. Affardellare.
Esempio: Libr. cur. malatt. Fa un fagotto di tutte quelle cose, e sotterralo sotto la soglia.
Esempio: Malm. 10. 42. Va Paride pian piano, e fa fagotto.
Definiz: §. Figuratam. Andarsene, e talora Andarsene dal mondo, Morire. Lat. e vita migrare. Gr. τὸν βίον τελευτᾶν.
Esempio: Malm. 12. 13. E ad ogni passo trova gente morta, O per lo men, che sta per far fagotto.
Definiz: FARE FALLO. Fare errore, o torto, Errare. Lat. errare. Gr. σφάλλεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 67. 16. E hai creduto, che io volessi, o voglia al mio signore far questo fallo?
Esempio: Franc. Barb. 120. 7. Voi, che parlate dogliendo d'amore, Dogliavi più del fallo, che 'n ciò fate.
Esempio: E Franc. Barb. 150. 13. Mettesi a far li suoi falli palese, Per dar esemplo dannoso al paese.
Definiz: §. Fare fallo, nel giuoco di palla, o simili, vale Mandar la palla in fallo, o Contravvenire altrimenti alle regole del giuoco.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 21. Ch'è cosa brutta, e stolta Il gittarla (la palla) con mano, e fassi fallo, Qual poi a racquistallo Si pena un pezzo, e non s'acquista mai.
Esempio: Malm. 6. 42. Che fa nel giuoco con due palle fallo.
Definiz: FARE FALLORE. V. A. Lo stesso, che Far fallo.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 1. 15. La vita lussuriosa, Ch'ha fatto gran fallore.
Definiz: FARE FALÒ. Lo stesso, che Far baldoria, Fare fuochi d'allegrezza.
Esempio: G. V. 10. 24. 1. Venuta in Pisa la novella, e l'ulivo della coronazione del Bavero in Melano, se ne fece falò, e festa per certi usciti di Firenze.
Esempio: E G. V. 11. 134. 5. Fece della nostra sconfitta falò, e grande allegrezza.
Definiz: §. I. E Far falò, vale Abbruciare. Lat. incendere, comburere. Gr. φλέγειν.
Esempio: Burch. 2. 81. A furia a far falò n'andrai di peso.
Esempio: Dav. Scism. 71. A quanti libri di teología fondamentali possono avere ec. fanno da cotali giovanacci fare esequie giocose, portandoli nelle bare per la città in piazza a farne belli falò.
Definiz: §. II. Far falò, vale Consumare tutto il suo. Lat. proterviam facere.
Definiz: §. III. Far falò, per metaf. vale anche Far comparsa, Risplendere.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Abbia molta famiglia, begli cavalli, e grandi magioni, e ricche possessioni, e faccia di se grande falò, e vista alle genti.
Definiz: FARE FARDELLO. Lo stesso, che Far fagotto. Lat. sarcinulas colligere.
Esempio: Fir. As. 188. Poichè voi fatto fardello d'ogni cosa ritornate al vostro campo, ec.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 20. Se questo nido Mi si confermi, o s'ho da far fardello.
Definiz: FARE FARE CHECCHESSIA. Ordinare alcuna cosa, Costringere a fare alcuna cosa. Lat. opus faciendum locare, ad opus faciendum adigere.
Esempio: G. V. 8. 4. 1. Mandogli dicendo, che dovesse far fare l'ammenda.
Esempio: Din. Comp. 2. 43. Molte ruberíe fece fare.
Esempio: Bocc. nov. 42. 14. A voi convien far fare corde molto più sottili agli archi de' vostri arcieri.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 6. Due cose sono intra l'altre, che possono Farci fare ogni cosa.
Definiz: §. Far fare uno, vale ancora Ingannarlo, Aggirarlo. Lat. aliquem circumvenire. Gr. ἐξαπατᾶν.
Esempio: Varch. Ercol. 78. Quando alcuno, per esser pratico del mondo, non è uomo da essere aggirato, nè fatto fare, si dice: egli se le sa.
Esempio: Cecch. Spir. 2. 3. Acciocchè e' faccia far me, e tutti, e rida?
Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 6. Gli uomin lesti fantini, Che con lor cavallette, e sopravventi Fan fare gli altri.
Definiz: FARE FASCIO. Adunare insieme in un fascio. Lat. in fascem colligere. Gr. εἰς τὸ φάκελον συλλέγειν.
Esempio: Vit. SS. Pad. D'allora in quà, ch'io ci fui rinchiusa, feci quasi un fascio de' miei peccati, ed abbogli sempre tenuti dinanzi agli occhi.
Definiz: §. I. Fare d'ogni cosa un fascio, vale Mandare in conquasso, in rovina, Atterrare.
Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 30. Fa d'ogni cosa un fascio, e soffia, e sbuffa.
Definiz: §. II. Fare d'ogni erba fascio.
v. FARE ERBA.
Definiz: FARE FATTO. Operare. Lat. rem gerere, facere facinus. Gr. ἔργον ἐργάζεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 4. 1. Facciam fatti, deh facciamo, Se 'n vertà Cristo amiamo.
Esempio: E Fr. Iac. T. 4. 38. 10. Egli è tempo far fatti, Non parole come matti.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 3. Io vo' fuor del mio solito Far gran dimostrazioni, e pochi fatti.
Esempio: Cant. Carn. 6. Quand'egli è 'l tempo vostro, fate fatti.
Definiz: §. I. Fare i fatti suoi, vale Amministrare le sue faccende. Lat. res suas agere.
Esempio: Bocc. nov. 1. 22. Io ho sempre di bene in meglio fatti i fatti miei.
Esempio: E Bocc. nov. 24. 10. E appresso questo con simplicità fare tuoi fatti, se a far n'hai alcuno.
Definiz: §. II. Fare il fatto altrui, vale Far checchessia, che torni comodo ad altri. Lat. alienum negotium agere.
Esempio: Sen. Pist. 70. Perocchè colui, che dee morire a posta del nimico suo ivi a tre o quattro dì, fa il fatto altrui, se vive.
Definiz: §. III. Fare il fatto suo, vale Procurare il proprio utile.
Esempio: Cron. Morell. 322. Cercavamo e col Re di Francia, e col Duca di Oriensi ec. fare i fatti nostri.
Esempio: Cecch. Donz. 2. 5. E' mi bisogna avere Pazienza, per fare il fatto mio.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 321. Disegnò col titolo dell'Imperio potere far bene i fatti suoi.
Esempio: Buon. Fier. 4. Intr. Non farei così bene il fatto mio.
Definiz: §. IV. Fare i fatti d'altri, Amministrare i negozi altrui. Lat. rem alienam curare, alienis negotiis praeesse.
Esempio: Bocc. nov. 35. 2. Aveano oltre a ciò questi tre fratelli in uno fondaco un giovinetto Pisano chiamato Lorenzo, che tutti i lor fatti guidava, e faceva.
Esempio: Cron. Morell. 258. Lascia, che ella abbia a fare i fatti de' fanciulli insieme con altri tuoi parenti, e amici sì veramente, che le due parti d'accordo possano fare i fatti loro.
Definiz: §. V. Andare a fare i fatti suoi, vale Andarsene. Lat. discedere. Gr. ἀπιέναι.
Definiz: §. VI. Fare de fatto, o di fatto, vale Operare di subito, senza le convenienti riflessioni. Lat. temerè, et pro arbitrio facere. Gr. εἰκῇ πράττειν.
Definiz: §. VII. Fare di fatti, vale Operare attualmente, e con efficacia. Lat. verè agere. Gr. ὄντως ποιεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 4. 4. Dir non basta ben faremo, Mal va barca senza remo, Nè si torce senza temo, E però facciam di fatti.
Esempio: Cecch. Inc. 5. 3. Tuo padre fa di parole, ma tu sai far di fatti.
Definiz: §. VIII. Fare dire de' fatti suoi.
v. FARE DIRE §. II.
Definiz: §. IX. Fare fatto checchessia, vale Giudicarlo adempito. Lat. factum dare, factam rem dare.
Esempio: Cecch. Corr. 1. 3. In quanto a lei, io la fo fatta.
Esempio: Lasc. Sibill. 2. 2. Tu la fai fatta, io non so come Michelozzo se gli crederà.
Definiz: §. X. Fare al fatto, Importare, Fare a proposito. Lat. referre.
Esempio: Amm. ant. 9. 5. 13. Però non fa poco al fatto, che uomo da giovane s'ausi a bene, e a male.
Esempio: Sen. Pist. 74. Che fa al fatto perchè l'acqua corrente si dirompa, e partasi?
Definiz: FARE FAVORE. Favorire. Lat. favere.
Esempio: Borgh. Rip. 85. Ma perchè io so, che messer Baccio ha particolar notizia di tutte le invenzioni, che sono in questa pittura, egli potrà farne favore brievemente di narrare l'ordine d'essa.
Definiz: FARE FAZIO, o FRA FAZIO. Maniera dinotante lo Stimare altrui balordo.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 4. Fazio sì, e vorresti farmi Fazio Per altro verso.
Definiz: FARE FAZIONE. Unirsi in fazione. Lat. harum, vel illarum partium esse.
Definiz: §. I. Far fazione, vale Combattere. Lat. militare munus obire. Gr. στρατεύειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 5. 32. E non creder, ch'io voglia, che tu faccia Qualche gran fazion pericolosa.
Definiz: §. II. Far la fazione, vale Operare, Fare il fatto. Lat. munus suum obire, officium peragere. Gr. τὸ ἔργον εὖ ἐπιστελεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 280. Perchè sul bello del far la fazione Si ferma a mezza via.
Definiz: FARE FEDE. Testimoniare. Lat. testari, testimonium perhibere, fidem facere. Gr. μαρτυρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 17. 26. Ma di ciò, non le mie parole, ma gli occhi tuoi voglio ti faccian fede.
Esempio: Petr. son. 205. E fa quì de' celesti spirti fede.
Esempio: Ar. Fur. 25. 67. E buona pruova bisognò a far fede Per sentir quel, che le parea sentire.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 5. Io avrò trenta, che faranno fede, Voi avere speso quattrocento scudi Per medicarvi.
Esempio: Cas. lett. 7. Ben fo ampla fede a V. Ecc. che la Maestà del Re è ottimamente servita dal detto Monsig. d'Avanzone.
Definiz: FARE FEDELTÀ, o LA FEDELTÀ. Giurar fedeltà. Lat. fidem suam iuramento obstringere; alicui in clientelam se dare.
Esempio: G. V. 7. 78. 1. Acciocchè i Toscani facessero la sua fedeltà, e comandamento.
Definiz: FARE FERIA, o FERIATO. Astenersi dal lavorare, o da altra occupazione. Lat. cessare, ociari.
Esempio: Bocc. nov. 20. 5. Avvisandosi forse, che così feria far si convenisse colle donne nel letto, come egli faceva talvolta piatendo alle civili.
Esempio: F. V. 11. 81. Sempre il verno facieno feria dando alla guerra riposo.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 25. 20. E d'ogni tempo vogliono ragione, E nullo feriato voglion fare.
Definiz: FARE FERITA, o FERUTA. Ferire. Lat. vulnerare, ferire. Gr. τιτρώσκειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 17. 2. Colla lingua forcuta M'hai fatto esta feruta.
Definiz: FARE FESTA, o LA FESTA. Festeggiare. Lat. festum agere. Gr. ἑορτάζειν.
Esempio: Din. Comp. 2. 32. Il popolo minuto in tal dì facea festa con i vini nuovi.
Esempio: E Din. Comp. 3. 59. Andavano le compagníe del popolo facendo gran festa sotto il nome del cardinale colle insegne avute da lui sulla piazza di s. Croce.
Esempio: Cron. Morell. 321. Si bandì la detta pace, e di ciò si fece gran festa.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 8. Fece già Roma trionfando festa.
Esempio: E Franc. Sacch. rim. 29. Festa dei far più che facessi mai, Perchè se' fatta adorna.
Esempio: E Franc. Sacch. rim. appresso: Festa dee far chi vive in questo tempo.
Esempio: Pass. 56. Il quale mosso a misericordia, benignamente il ricevette, e fecene gran festa, e restituillo alla prima degnitade.
Definiz: §. I. Fare festa, vale Fare lieta accoglienza. Lat. hilariter excipere. Gr. φιλοφρονεῖσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 2. 10. E gran festa insieme si fecero.
Esempio: E Bocc. nov. 26. 15. Abbracciò, e baciò lui, e fecegli la festa grande.
Esempio: E Bocc. nov. 27. 41. E quivi di fargli onore, e festa non si potevano veder sazj.
Esempio: Dant. Purg. 6. Quell'anima gentil fu così presta ec. Di fare al cittadin suo quivi festa.
Esempio: But. Inf. 1. Poich'elli ha mostrato, che l'abbia ricognosciuto facendogli festa, dice ec.
Definiz: §. II. E Far festa, Terminare, Finire.
Esempio: Malm. 12. 58. Finito è il nostro scherzo, or facciam festa.
Definiz: §. III. Far la festa di san Gimignano, Finire.
Esempio: Malm. 3. 57. E dove a mensa metter può la mano Si fa la festa di san Gimignano.
Definiz: §. IV. Far la festa, si prende in maniera bassa per Impiccare, o Ammazzare. Lat. extremo supplicio afficere, occidere. Gr. κρεμᾶν, ἀνασταυροῦν.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 3. I quali aveano in animo Di fargli far la festa.
Esempio: Malm. 11. 38. Pur trova un tratto un piè di tavolino, E Ciro incontra, e gli vuol far la festa.
Definiz: FARE FIACCO. Fare strage, Fare rovina.
Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 33. Ne fanno un fiacco, una destruzione, Che 'l sangue corre giù pel prato erboso.
Definiz: FARE FICO. Dare in nulla. Lat. frigere; indoli, aut expectationi non respondere. Gr. καταψύχεσθαι.
Definiz: §. I. Fare le fiche, Formar colle dita certo atto di dispregio. Lat. medium unguem ostendere.
Esempio: G. V. 6. 5. 1. E nota, che in sulla rocca di Carmignano avea una torre alta 120. braccia, e avevavi suso due braccia di marmo, le mani delle quali faceano le fiche a Firenze.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 115. Si volge a Dante cavandogli la lingua, e facendogli colla mano la fica, dicendo: togli.
Definiz: §. II. Far le fiche alla cassetta.
v. FICA §. ult.
Definiz: FARE FIDECOMMESSO, o FIDECOMMISSO. Assicurare, o Vincolare una cosa in forma, che ella non si alieni dal possessore. Lat. fidei committere.
Esempio: Buon. Fier. 2. Intr. 7. Io son la parsimonia, io quella sono, Che fo fidecommesse in mano altrui Le sustanze acquistate.
Definiz: FARE FIGLIUOLI. Generar figliuoli, Partorirli. Lat. liberos procreare. Gr. παιδοποιεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 9. 1. La superbia dell'altura Fatte ha tante figliuole.
Esempio: Alleg. 98. Questa non è la via da far figliuoli.
Esempio: Cecch. Dot. prol. Onde quest'autor, che fa disegno, Se e' vive, di far molte figliuole (quì figuratam. e vale Comporre molte commedie.)
Definiz: FARE FIGURA. Essere in posto. Lat. eminere, dignitate florere, auctoritate pollere. Gr. εὐδοκιμεῖν.
Definiz: §. Farla doppia di figura, similit. tratta dal giuoco di primiera, vale Fare un inganno a doppio.
Esempio: Cecch. Stiav. 5. 3. Ora io disegno Di farla doppia di figura a i vecchi.
Definiz: FARE FILARE. Operar, ch'altri fili. Lat. nendum locare.
Definiz: §. E figuratam. Far violenza altrui, Costrignere altrui a far la tua voglia. Lat. cogere ad aliquid faciendum. Gr. βιάζεσθαί τινα.
Esempio: Varch. Ercol. 85. Far tener l'olio a uno, o farlo filare, o stare al filatoio, significa per bella paura farlo star cheto.
Esempio: Cecch. Corr. 4. 9. Il capitano è tanto Presontuoso, impetuoso, e pazzo, Che e' farà filar quella donnuccia.
Definiz: FARE FINE. Finire. Lat. facere finem, cessare. Gr. ἐπιτιθέναι τὸ τέλος.
Esempio: Bocc. nov. 30. 24. Quì fece fine Lauretta alla sua canzone.
Esempio: Franc. Barb. 71. 14. E quì ti faccio fine al documento.
Esempio: Alleg. 265. Facendo fine, è ben, ch'io m'addormenti.
Definiz: §. Fare mala fine, o Far buona fine, vale Finir bene, o male. Lat. bonum, vel malum exitum habere. Gr. καλῶς, ἢ κακῶς τελευτᾶν.
Esempio: G. V. 12. 105. 2. Chi muore in contumacia di santa Chiesa, e scomunicato, sempre pare, che faccia mala fine.
Definiz: FARE FINTA. Fingere. Lat. fingere, simulare. Gr. ὑποκρίνεσθαι.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 2. Perchè fece egli quella finta meco?
Definiz: FARE FIOCCO. Fioccare.
Definiz: §. Fare il fiocco, vale Essere abbondanza di checchessia.
Esempio: Dav. Colt. 191. Ne' luoghi solatíi (i bruchi) fanno il fiocco, ne' bacíi non se ne genera.
Definiz: §. II. Fare un fiocco, vale Fare beffa. Lat. ludificari. Gr. ἐμπαίζειν.
Esempio: Ar. Cass. 1. 5. E se l'audacia pari al desiderio Avessino, che a i padri loro osassino Di far un fiocco, come mi promettono Di far, e facilmente far potrebbono.
Esempio: E Len. 1. 1. Gli vorrò far fare un fiocco.
Definiz: FARE FOCE. Sboccare. Lat. se exonerare, effluere. Gr. εἰσβάλλειν.
Esempio: G. V. 1. 43. 2. Ove fa foce di costa alla città d'Ostia.
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 2. Perverrete colà, dove una piazza Fa foce a molte strade.
Definiz: FARE FONDAMENTO. Fondare. Lat. iacere fundamenta, inniti. Gr. καταβάλλεσθαι θεμέλιον.
Esempio: Franc. Barb. 97. 16. Fa d'umiltate nel cor fondamento.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 30. Non veggio fino ad ora, che ci si possa far sopra fondamento alcuno.
Definiz: FARE FORCA. Dicesi da' fanciulli allorachè tralasciano la scuola.
Definiz: §. I. Fare le forche, vale Pigliare altrui con moine per indurlo a far checchessia. Lat. fingere, simulare, blandè interminari. Gr. ὑποκρίνεσθαι.
Esempio: Fir. nov. 7. 262. E fra l'aiuto del prete, e fra che ella seppe far le forche bene, il buon uomo le promesse la limosina.
Esempio: Buon. Fier. 1. 5. 6. E dimmi un gran gaglioffo, un pippion nuovo, S'io non so far le forche.
Definiz: §. II. Fare le forche, Fingere, Simulare.
Esempio: Varch. Suoc. 4. 6. Io dubito, che questa non sia una ragia, e che costui non faccia le forche per non parere.
Esempio: Ed Ercol. 83. Far le forche, è sapere una cosa, e negare, o infingersi di saperla, o biasimare uno per maggiormente lodarlo; il che si dice ancora far le lustre, e talvolta le maríe.
Definiz: FARE FORTE. Fortificare. Lat. munire, corroborare. Gr. ἐπιτειχίζειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 18. 2. Risguarda a questa schiera, Preghiamoti Signor, fanne sì forti, Che non curiam le morti.
Esempio: Petr. son. 150. E s'amor sopra me la fa sì forte Sol quando parla, ovver quando sorride, Lasso che fia?
Definiz: §. Far forte, Aiutar con danari, genti, o simili. Lat. opem ferre, auxiliari. Gr. βοηθεῖν, ἐπικουρεῖν.
Esempio: Cron. Morell. 310. Noi volemmo farlo forte della gente nostra, e farlo Imperadore.
Definiz: FARE FORTUNA. Guadagnare, Arricchire. Lat. ditescere, prosperâ fortunâ uti. Gr. πλουτεῖν.
Definiz: §. I. Fare la fortuna d'uno, o a uno, vale Avanzarlo in dignità, o ricchezze. Lat. fortunam alicui fabricari.
Definiz: §. II. Per Far tempesta, e figuratam. Far nocumento, o contrasto.
Esempio: Bemb. lett. 2. 32. E rendomi più che sicuro, che se aveste voluto far loro fortuna, non ne sarebbono usciti così asciutti.
Definiz: FARE FORZA. Forzare. Lat. vim facere, cogere. Gr. βιάζειν.
Esempio: Bocc. nov. 3. 3. Sì era avaro, che di sua volontà non l'avrebbe mai fatto, e forza non gli voleva fare.
Esempio: Dant. Inf. 11. De' violenti il primo cerchio è tutto, Ma perchè si fa forza a tre persone, In tre gironi è distinto, e costrutto; A Dio, a se, al prossimo si pone Far forza, dico in se, ed in lor cose.
Esempio: E Dan. Inf.appresso: Puossi far forza nella deitade, Col cuor negando, e bestemmiando quella.
Esempio: Buon. rim. 28. Favvi amor forza ancora, O pur per morte liberi ne sete?
Esempio: E Buon. rim. 29. Sì duro è 'l fren, per cui l'affanno ascondo, Che 'n farle forza più mi fo dolente.
Definiz: §. I. Fare per forza, vale Esser forzato a fare. Lat. cogi. Gr. βιάζεσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 10. 144. Protestando, se Cesare la tentennasse, d'andare a fargliele far per forza.
Definiz: §. II. Fare forza, vale Importare. Lat. referre, interesse. Gr. διαφέρειν.
Esempio: Bocc. nov. 78. 6. Disse il Zeppa: egli non è ora di desinare di questa pezza. Spinelloccio disse: non fa forza, io ho altresì a parlar seco d'un mio fatto.
Esempio: Fiamm. 4. 173. Se per piacere a Iddio ci si viene, l'anima ornata di virtù basta, nè forza fa, se 'l corpo di ciliccio fosse vestito.
Esempio: Com. Inf. 2. E non fa forza quì, che trasponga, e metta innanzi quello, che è ultimo.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 136. La cioppa ec. perchè ella sia più corta, non fa forza, che parrete un mezzo uomo d'arme.
Esempio: Liv. M. E non fanno forza a che fine elli se ne vengano.
Esempio: Sen. Pist. Se io sarò messo in prigione, non fa forza.
Esempio: E Sen. Pist. altrove: E non faceano forza, se l'acqua non era molto chiara.
Definiz: FARE FRACASSO. Far rumore. Lat. strepitum edere. Gr. δουπεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 22. 23. Chi ne cadesse a basso, Faría grande fracasso.
Esempio: Malm. 1. 51. Or ch'ei fa moto, fa sì gran fracasso, Ch'io ne disgrado il diavol 'n un canneto.
Definiz: §. Per Far comparsa, pompa, Apparire. Lat. nomen habere. Gr. διαβόητον εἶναι.
Esempio: Cecch. Donz. 1. 1. E quei, che fanno quà maggior fracasso, Bene spesso son là i peggio stanti.
Definiz: FARE FRANCO. Francare, Esentare, Privilegiare. Lat. immunem facere. Gr. ἐξαιρεῖν.
Esempio: G. V. 7. 113. 4. Lo Re gli fece franchi d'ogni gravezza per dieci anni.
Definiz: §. I. Fare franco, vale Affrancare, Dare la libertà; e si dice propriamente de' servi. Lat. liberum efficere, libertatem dare, manumittere. Gr. ἐλευθεροῦν.
Esempio: Bocc. nov. 47. 3. Intanto che egli piaceva sì a messere Amerigo, che egli il fece franco.
Definiz: §. II. Farsi franco, vale Farsi animoso, ardito. Lat. animum augere. Gr. καταθαρσύνεσθαι.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 20. E non è sazio alcun di lor, nè stanco, Ma combattendo più, si fa più franco.
Definiz: §. III. Fare il franco, vale Operare arditamente, o con franchezza. Lat. fidenter se gerere, audaciam praeseferre, ostentare. Gr. προθυμίαν προφαίνειν.
Definiz: FARE FRATE. Mettere in alcuna delle religioni claustrali. Lat. aliquem in monasterium coniicere, ad monachicum abitum suscipiendum impellere, vel suadere. Gr. εἰς μοναστήριον ἐμβάλλειν.
Esempio: Bern. Orl. 3. 7. 4. Che non volean prete far, nè frate Chi non era d'età.
Definiz: §. Farsi frate, o Friere, neutr. pass. vale Entrare in alcuna religione claustrale. Lat. monachum fieri. Gr. μοναχὸν γίγνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 32. 6. Oltre ad ogni altro uomo divenuto cattolico, andò, e si fece frate minore.
Esempio: Franc. Barb. 237. 15. Ancor da' lusinghieri, E da color, che frieri Si fanno per mostrarti, Che in lor possi fidarti.
Esempio: Morg. 2. 6. Ditemi un poco, caro padre mio, Per che cagion voi vi faceste frate?
Definiz: FARE FREDDO. Esser freddo. Lat. frigus esse. Gr. χειμάζειν.
Definiz: §. Far freddo a uno, vale Sentir freddo colui, di cui si ragiona, Patir freddo. Lat. frigore corripi, algere. Gr. ψύχεσθαι.
Esempio: Lasc. Gelos. 3. 3. E perchè già mi cominciava a far freddo.
Definiz: FARE FRESCO. Esser fresco. Lat. algorem esse.
Definiz: §. Far fresco a uno, vale Sentir fresco colui, di cui si parla.
Esempio: Bocc. nov. 77. 32. Senzachè fresco le faceva troppo più, che voluto non avrebbe.
Definiz: FARE FRETTA. Stimolare a far presto. Lat. urgere, incitare. Gr. ἐπείγειν.
Esempio: Malm. 1. 12. Di modo ch'ei la chiama, e le fa fretta.
Definiz: FARE FRODO. Celare alcuna cosa a' gabellieri per non pagar la gabella.
Definiz: FARE FRUTTO. Fruttificare. Lat. fructum edere. Gr. ἐπικαρπίζεσθαι.
Esempio: Cr. 2. 9. 1. Comincerà ad attrarre il nutrimento ec. e da capo verzicare, e far frutto.
Esempio: E Cr. 4. 12. 4. Perocchè questi (sermenti) come pampinarj, men fanno frutto.
Esempio: Petr. canz. 32. 6. Mostrami altro sentier di gire al cielo, E di far frutto, non pur fiori, e frondi.
Esempio: E Petr. son. 247. Ove nacque colei, ch'avendo in mano Mio core, in sul fiorire, e 'n sul far frutto È gita al cielo.
Esempio: Tesorett. Br. Facea la terra frutto Sanza nulla semente.
Definiz: §. Per metaf. vale Fare effetto. Lat. prodesse. Gr. ἐπιτελεῖν τι.
Esempio: Bocc. lett. Pin. Ross. 270. Perciò se alcuno frutto farà lo mio scrivere, sommo piacere mi fia.
Definiz: FARE FUOCO. Accendere fuoco. Lat. ignem accendere. Gr. πῦρ καίειν.
Esempio: Bocc. nov. 12. 13. Avendo fatto fare un grandissimo fuoco in una sua camminata.
Definiz: §. I. Fare fuoco, figuratam. vale Perdere la speranza, Torre il pensiero.
Esempio: Buon. Tanc. 3. 11. E del poder sarà ben farne fuoco.
Definiz: §. II. Far fuoco, figuratam. vale Riscaldarsi in alcuno affare, Portarlo con efficacia. Lat. fervidè cum persequi.
Definiz: §. III. Fare fuoco nell'orcio, vale Fare i fatti suoi nascosamente, e in maniera da non essere appostato.
Esempio: Varch. Ercol. 72. E quando alcuno per lo contrario faccendo il musone, e stando cheto attende a' fatti suoi, senza scuoprirsi a persone, per venire a un suo attento, si dice: e' fa fuoco nell'orcio, o e' fa a chetichelli.
Esempio: Lasc. Sibill. 2. 2. Io so, che voi avete paglia in becco, e che voi fate fuoco nell'orcio.
Definiz: §. IV. Fare fuoco, o Fare i fuochi, vale Fare falò per segno d'allegrezza.
Esempio: Din. Comp. 3. 59. Ma il palagio de' Gianfigliazzi, che per le guerre facea gran fuochi, la sera niente fece.
Esempio: Cron. Morell. 321. Avea avute le fortezze, e allora si fe fuoco in Firenze.
Definiz: FARE FUORA. Neutr. pass. Farsi fuora, come dalla finestra, o simili, vale Affacciarsi.
Esempio: Cant. Carn. 108. Chi colla neve sollazzar si vuole, Si faccia al balcon fuora.
Definiz: §. Far fuori, figuratam. per Deporre, Perdere la speranza di checchessia, Abbandonare un affare. Lat. negotium derelinquere, deserere, spem abiicere. Gr. ἀπολιμπάνειν.
Esempio: Cecch. Stiav. 2. 2. Facciasene fuori Cotesto tale, ch'i' la vo' concedere A un, che ec.
Esempio: Ambr. Cof. 5. 7. Orsù del parentado con Ilario Si puote ormai far fuori, perchè subito Che intende questa storia, non c'è ordine, Se ne to' giù.
Definiz: FARE FURTO. Rubare. Lat. furtum facere, furari.
Esempio: Bocc. nov. 98. 43. Alla qual grotta due, i quali insieme la notte erano andati ad imbolare, col furto fatto n'andarono.
Definiz: FARE GALA. Usar magnificenza, Far pompa.
Esempio: Cecch. Dissim. 5. 2. Poichè s'è accozzato nozze, e bambin maschio, che tu pensi d'uscir di gatto salvatico, ch'io vo', che noi facciam gala.
Definiz: FARE GALLORIA. Galluzzare. Lat. gestire.
Esempio: Bocc. nov. 32. 15. Faccendo sì gran galloria, che non le toccava il cul la camicia.
Esempio: Alleg. 328. E di ciò fa ciascheduno a prima giunta galloria a braccia quadre.
Definiz: FARE GARA. Indurre gara. Lat. committere inter se.
Definiz: §. Fare a gara, Gareggiare. Lat. certare, aemulari.
Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 9. Fanno a gara di fondere, e scialacquare le loro facoltà prodigalissimamente.
Esempio: E Sen. ben. Varch. 7. 24. Fu fatto da loro a gara ec. per chi dovesse dargliele.
Definiz: FARE GARBUGLIO. Indurre confusione. Lat. turbellas dare, Plaut. Gr. ταραχὴν ἐμποιεῖν.
Esempio: Cecch. Dot. 5. 3. Sempre tu cerchi far qualche garbuglio.
Definiz: FARE GENTE. Assoldar milizia. Lat. delectum habere.
Esempio: Bocc. nov. 42. 11. Fatta grandissima moltitudine di gente, sopra il Re di Tunisi sene venne.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 132. Richiamandolo la nobiltà, cui nella pace è più duro il servire, fa gente.
Definiz: FARE GETTO, o GITTO. Gittare. Lat. proiicere.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 25. 7. Rilevossi, e fece gitto.
Definiz: §. I. Far getto, si dice anche del Gettare in mare nelle tempeste le mercanzíe, o altro per alleggerire il naviglio.
Definiz: §. II. E figuratam. Recere. Lat. vomere. Gr. ἐμεῖν.
Esempio: Red. Ditir. 42. Ecco oimè, ch'io faccio getto Delle merci mie vinose.
Definiz: §. III. E Far getto, per Gettare bronzi ec. Lat. fundere.
v. GETTO §. II.
Definiz: FARE GHEPPIO. Morire. Lat. interire. Gr. ἀπόλλυσθαι.
Esempio: Alleg. 152. Nell'entrar, ed uscir del laberinto, dove e' fece far gheppio ec. al Minotauro bestiaccia di più forme.
Esempio: Salv. Granch. 3. 13. L'altro fece gheppio Sopra tre legni.
Definiz: FARE GHIOTTO. Indurre avidità. Lat. avidum efficere. Gr. ἐπιθυμίαν ἐγείρειν.
Esempio: Dant. Purg. 20. Fece la voglia sua dell'oro ghiotta.
Definiz: §. E neutr. pass. Divenir ghiotto.
Esempio: Dant. Purg. 17. Sicchè si fe della vendetta ghiotta.
Definiz: FARE GIORGIO.
v. FARE IL GIORGIO.
Definiz: FARE GIORNATA. Consumare il giorno, Impiegare tutto 'l tempo d'un giorno. Lat. diem extrahere, diem condere, in aliqua re facere dies, Senec. Gr. διημερεύειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 24. 45. Oh volontà, Fatta hai pur gran giornata, Non lassando tua casata, In cielo è 'l tuo abitare.
Definiz: §. I. Fare giornata, Far battaglia, Venire a battaglia generale; che si dice anche Far giornata campale. Lat. iusto proelio confligere, decertare.
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 1. 1. Sentito il romore de' nimici, e dubitando, ec. non avere a far giornata con quelli.
Esempio: Stor. Eur. 1. 3. Arnolfo presentatosi coll'esercito alla frontiera di Suembaldo ec. deliberò di non fare giornata.
Definiz: §. II. Fare a giornata, o per giornata, Lavorare per ricevere la mercede a un tanto il giorno. Lat. pactâ in diem mercede opus faciendum conducere.
Definiz: FARE GIOSTRA. Giostrare. Lat. hastis decertare, Troiam ludere.
Esempio: G. V. 9. 80. 3. Ebbe in Firenze grande allegrezza, e fecesene gran feste, e belle giostre.
Definiz: §. Fare una giostra a uno, vale Fargli una beffa. Lat. illudere alicui.
Esempio: Cecch. Inc. 2. 4. Io non credo, che in questa città sieno duoi maggiori uccellacci; che non facciamo noi loro qualche giostra?
Definiz: FARE GITA. Lo stesso, che Camminare, Fare esercizio. Lat. animi caussa iter facere, ambulare. Gr. περιπατεῖν.
Esempio: Cecch. Stiav. 3. 4. I' non mi metto più A far a piè questa gita.
Esempio: Buon. Fier. 4. 4. 2. La mattina Trapassar in far gite, e 'l dì pe' prati.
Definiz: FARE GITTO.
v. FARE GETTO.
Definiz: FARE GIUDIZIO. Giudicare. Lat. sententiam ferre, iudicium facere, iudicare. Gr. διακρίνειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 24. 12. Meglio t'è d'aver vergogna Appo i piè del prete mio, Che averla poi con doglia Al giudicio, che faccio io.
Esempio: Cecch. Donz. 3. 7. Quest'è un fatto, che bisogna farne Giudizio in capo all'anno.
Esempio: Malm. 6. 52. Pur non so nulla, e non vo' far giudizio.
Esempio: Cas. lett. 63. E acciocchè sappiano il giudizio, che la casa fa di lui, dia loro il sonetto delle pettegole.
Esempio: Varch. Ercol. 313. Se nol volete credere a me, udite Quintiliano, il quale avendo fatto, e dato il giudizio degli scrittori Greci, e volendo fare, e dare quello de' Latini, scrisse ec.
Definiz: FARE GIUOCO. Lo stesso, che Fare scherzo, o simili. Lat. ludificari. Gr. ἐμπαίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 81. 10. O se essi mi cacciassero gli occhi, o facessermi alcun altro così fatto giuoco, a che sare' io?
Esempio: E Bocc. nov. 78. 10. E perciocchè io non intendo di lasciare questa vendetta impunita, io gli farò giuoco, che nè tu, nè egli sarete mai lieti.
Definiz: §. I. Fare giuoco, Ridurre, e Convertire in giuoco, in diletto.
Esempio: Petr. son. 142. Ond'Amor di sua man m'avvinse in modo, Che l'amar mi fe dolce, e 'l pianger giuoco.
Definiz: §. II. Fare il giuoco d'alcuno, vale Far cosa, che torni in avvantaggio di alcuno. Lat. quod alii in rem sit, facere.
Definiz: §. III. Farsi giuoco di checchessia, vale Burlarsene. Lat. aliquem ludos facere, Plaut.
Esempio: Cecch. Spir. 4. 6. I giovani Si facciano di te giuoco, e trastullo.
Definiz: §. IV. Far giuoco, o buon giuoco, Tornar bene, Giovare. Lat. congruere, convenire.
Esempio: Malm. 6. 10. Le porge un fardellin piccolo, e poco Di robe, che laggiù le faran giuoco.
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 3. Secondo 'l tempo, e 'l luogo, che alla scherma Può far più giuoco, e apportar vantaggio.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 3. Infinchè la volubile Fortuna il crin mutasse, la qual fecegli Buon giuoco.
Definiz: §. V. Far buon giuoco, vale anche Procedere di buona fede.
Esempio: Varch. Ercol. 308. Facciamo a far buon giuoco, e non ingannarci da noi a noi.
Definiz: FARE GIUSTIZIA. Amministrar giustizia. Lat. ius dicere, ius exequi.
Esempio: G. V. 5. 12. 1. E per le villate del contado facea stare suoi vicarj, che rendeano ragione, e faceano giustizia.
Esempio: Cecch. Inc. 1. 1. Dove so, che mi fia fatta giustizia.
Definiz: §. Far giustizia, vale anche Dar la morte per via di giustizia, Giustiziare. Lat. ad supplicium condemnare, supplicio tradere. Gr. καταγινώσκειν.
Esempio: Bocc. nov. 33. 16. Ma tutto pareva niente, perciocchè il Duca pur fermo a volerne far giustizia stava.
Esempio: G. V. 7. 144. 3. Li mandassono presi alquanti cominciatori, e rompitori delle triegue per farne giustizia.
Definiz: FARE GLOSA. Glosare, Chiosare. Lat. interpretari, exponere. Gr. ἑρμηνεύειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 15. Dov'è piana la lettera, Non fare oscura glosa.
Definiz: FARE GOLA. Indur desiderio. Lat. salivam movere. Gr. ὄρεξιν ἐγείρειν.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 1. La quale a ciascuno, ancorachè satollo, potesse far gola.
Definiz: FARE GOMITO. Si dice de i muri, o simili, quando escono della loro dirittura, o fanno angolo. Lat. obliquari.
Esempio: G. V. 9. 256. 3. Ivi fa il muro gomito, ovvero angolo.
Esempio: E G. V. appresso: Ivi fa gomito il muro, e discende al Ponente.
Esempio: Varch. stor. 9. 249. Le sue mura torcendosi in alcuni luoghi, e faccendo gomito, ovvero angolo, sbiecano molte volte, e vanno a schimbesci.
Definiz: FARE GOVERNO. Governare.
Definiz: §. I. Far Governo di checchessia, Disporre di quella tal cosa. Lat. disponere. Gr. διατιθέναι.
Esempio: Dant. Purg. 5. Ma i' farò dell'altro altro governo.
Definiz: §. II. Far mal governo, Ridurre in cattivo stato, Maltrattare. Lat. malè tractare, damno afficere.
Esempio: Dant. Inf. 27. E 'l Mastin vecchio, e 'l nuovo da Verrucchio, Che fecer di Montagna il mal governo.
Esempio: Bern. Orl. 1. 15. 30. Ed eccoti Agrican vede da canto, Che facea d'Aquilante un mal governo.
Definiz: FARE GRANDE. Ingrandire, Aggrandire. Lat. augere, amplificare. Gr. αὐξάνειν.
Esempio: Dant. Par. 23. Così la mente mia da quelle dape Fatta più grande di se stessa uscío, E che si fesse, rimembrar non sape.
Esempio: Franc. Barb. 335. 10. Ahi tesoro, che comprar non ti puoi, E che fai grandi i tuoi.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 28. 11. Cristo, per me far grande, Se volse annichilare.
Definiz: §. I. Fare del grande, o Fare il grande, vale Stare in gravità, o in maestà ad imitazione de' grandi personaggi. Lat. superbè se gerere, fastum praeseferre.
Esempio: Alleg. 42. Faccia del dotto pur, faccia del grande.
Esempio: Varch. Suoc. 3. 5. Poichè voi avete auto questo poco di roba di più, poi avete alzato le cresta, e fate molto del grande.
Definiz: §. II. Farsi grande, vale Crescere, Venir grande. Lat. crescere. Gr. αὐξάνεσθαι.
Esempio: Cr. 3. 7. 7. Indi a quaranta dì sì si fa grande (il grano) infino al venimento della maturità.
Definiz: FARE GRAZIA, o LA GRAZIA. Graziare. Lat. beneficium facere, gratificari, privilegium conferre, precibus annuere. Gr. χαρίζεσθαι.
Esempio: Bocc. g. 1. f. 4. Col consentimento degli altri, lietamente la grazia gli fece.
Esempio: E Bocc. nov. 32. 15. Ma voi mi potete fare una gran grazia, e a voi non costerà niente.
Esempio: E Bocc. nov. 57. 7. Vi prego, che una piccola grazia mi facciate.
Esempio: Dicer. Div. Non s'intende esser tolto alcun beneficio, o grazia a lui fatta per lo comune, e senato di Roma.
Esempio: Cecch. Donz. 1. 1. E quanto egli era benigno in far grazia A' fuorusciti, che gliele chiedevano.
Definiz: §. Fare grazia, Perdonare. Lat. parcere, condonare.
Esempio: G. V. 10. 208. 2. Il comune di san Gimignano chiese misericordia ec. per la qual cosa fue fatta loro grazia, e perdonato.
Definiz: FARE GREPPO.
v. GREPPO §. II.
Definiz: FARE GRIDO. Gridare. Lat. clamorem facere. Gr. χαρίζεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 14. Quando piangea, vi facea far le grida.
Esempio: E Dan. Par. 21. E feron grido di sì alto suono, Che non potrebbe quì assomigliarsi.
Definiz: §. Fare le grida, Mandare il bando. Lat. edicere.
Esempio: Bocc. nov. 18. 44. E offerse di presentargli il conte, e i figliuoli, dove, secondo la grida fatta, guiderdonare il dovesse.
Definiz: FARE GROPPO. Aggroppare. Lat. nectere, colligare, implicitare.
Esempio: Dant. Inf. 13. Di se, e d'un cespuglio fe un groppo.
Esempio: But. ivi: Fece un groppo, cioè appiattossi ad un pruno mettendosi in esso.
Esempio: E Dan. Inf. cant. 33. Che le lagrime prime fanno groppo.
Definiz: §. Per Raffrenare.
Esempio: Franc. Barb. 11. 4. Far alla gola groppo, Ch'ella si può, come vuoli, adusare.
Definiz: FARE GUADAGNO. Guadagnare. Lat. lucrifacere. Gr. κερδαίνειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 1. 4. Chi del mondo si fa acquisto, Fa guadagno infame, e tristo.
Definiz: FARE GUARDIA. Guardare, Custodire. Lat. defendere, custodire.
Esempio: G. V. 6. 45. 3. Trovaro, che del garzone la madre facea gran guardia.
Esempio: E G. V. 8. 89. 3. I Fiorentini, sentendo sua venuta, ebbono gran paura, e gelosía, e fecion gran guardia nella terra.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 5. 48. Or è buono far la guardia, Che m'hai data sicurtate.
Esempio: E Fr. Iac. T. 2. 8. 16. Siati ricordamento, Frate la guardia fare.
Esempio: Cecch. Stiav. 5. 2. Io vo' poi Far la guardia da me alla mia roba.
Definiz: FARE GUASTO. Devastare, Guastare. Lat. vastare, devastare. Gr. πορθεῖν.
Esempio: G. V. 7. 153. 2. E fatto intorno a Pisa gran guasto, ec. si tornarono a Firenze.
Esempio: Cecch. Stiav. 1. 4. Eh i' non fo Delle fanciulle Greche il guasto, che I' farei del vin greco.
Definiz: §. Far guasto, figuratam. Mangiare assai. Lat. se ingurgitare.
Esempio: Bern. rim. 19. Non hanno scritto delle pesche bene, Perchè non ne facevan troppo guasto.
Esempio: Malm. 7. 78. Ch'ei tien, che a far non abbian troppo guasto.
Definiz: FARE GUAZZO. Bagnare eccedentemente, Adunare grande umidità. Lat. vadum efficere, solum inundare. Gr. κατακλύζειν.
Esempio: Libr. cur. malatt. Con tanto smoderato bere fanno un guazzo del ventre.
Esempio: Burch. 1. 127. La bocca, e 'l naso mi faceva un guazzo, Ch'i diaccioli mi fea tenere al mento.
Definiz: FARE GUERRA. Guerreggiare. Lat. bellare, bellum gerere. Gr. πολεμεῖν.
Esempio: G. V. 4. 28. 1. I Fiorentini feciono oste a monte Cascioli, che facea guerra alla città di Firenze.
Esempio: E G. V. 7. 21. 1. Faceano guerra nel contado di Firenze.
Esempio: E G. V. 12. 25. 2. Feciono molta guerra a' Pisani faccendo capo in Pietrasanta.
Esempio: Cron. Morell. 359. Andò a Cortona a dì 9. di Maggio, e fece ivi gran guerra.
Esempio: Dant. Inf. 12. A Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, Che fecero alle strade tanta guerra.
Definiz: §. Far guerra guerriata.
v. GUERRIATO.
Esempio: G. V. 8. 49. 1. Don Federigo d'Araona ec. si mise a fare co' suoi Catalani guerra guerriata a messer Carlo.
Definiz: FARE I CANNONI. Ingannare in fatto d'amore.
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 16. Quello, a cui fian fatti i cannoni, Crepando di martello, Accuserà di tradimento quello, Che la Rosa crudel più favoríe.
Definiz: FARE I CONVENEVOLI. Far le cirimonie.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 3. E andarvi lo sposo, e i convenevoli Far tutti.
Esempio: Ar. Supp. 2. 1. E io, che nominato sono Erostrato, Vi farò come a padre i convenevoli.
Definiz: FARE IL BECCO ALL'OCA. Terminare l'impresa felicemente; modo basso. Lat. rem conficere. Gr. ἐπιτελεῖν τι.
Esempio: Salv. Granch. 1. 4. Intanto tu avresti agio a fare Il becco all'oca.
Esempio: Malm. 2. 13. Presa, che l'ha, gli è fatto il becco all'oca.
Definiz: FARE IL BELLO. Presumere in bellezza.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 2. Che fa il ricco, chi il bello, e chi lo scaltro.
Definiz: FARE IL COVO. Fare il nido; e figuratam. Dimorare, Stanziarsi.
Esempio: Buon. Fier. 1. 5. 6. Io per me 'ntendo farmi un tratto il covo, Dove regnan le donne.
Definiz: FARE IL DOVERE.
v. DOVERE.
Definiz: FARE IL GALANTE. Amoreggiare.
Esempio: Bern. Orl. 1. 2. 57. E fa il galante Con certe donne, e attacca un mercato.
Definiz: FARE IL GIORGIO. Fare il bravo.
Esempio: Varch. Ercol. 69. Quei bravoni, o bravacci, che fanno il Giorgio su per le piazze, e si mangiano le lastre, e voglion far paura altrui coll'andare, e colle bestemmie, faccendo il viso dell'arme, si dicono cagneggiarla, o fare il crudele.
Esempio: E Suoc. 2. 5. Facciano il Giorgio questi parecchi dì, che poi bisognerà, attendano ad altro.
Esempio: Bern. rim. 11. E fassi il Giorgio colle seccaticce.
Esempio: Buon. Fier. 2. 1. 6. Che noi faremo il Giorgio a posta nostra Per queste belle piazze.
Definiz: §. Fare il Giorgio, vale Fare un fantoccio di legne secche per arderlo in segno di festa.
Definiz: FARE IL GRASSO LEGNAIUOLO.
v. FARE CALANDRINO.
Definiz: FARE IL MANGIA DA SIENA. Fare il bravo; modo basso.
Esempio: Malm. 8. 15. Perchè sebbene ei fa 'l mangia da Siena, È disadatto, e pesa, ch'egli spiomba.
Definiz: FARE IL NANNI. Fingersi goffo, e semplice; maniera bassa.
Esempio: Malm. 4. 26. Facendo sempre il nanni, ed il corrivo.
Esempio: E Malm. 9. 65. Ed ella più colà, facendo il nanni, Il tutto osserva, e scoppia dalle risa.
Definiz: FARE IL PIANTO. Abbandonar checchessia, Non vi pensar più.
Esempio: Ambr. Bern. 1. 1. O tu sarai in stato, che potrassene Fare il pianto.
Definiz: FARE IL POTERE, o IL SUO POTERE. Fare il possibile, Fare quel che un può. Lat. pro virili agere. Gr. ποιεῖν κατὰ τὴν ἑαυτοῦ δύναμιν.
Esempio: Filoc. 4. 167. Ed io ne farò mio potere rallegrandomi se la fortuna mi concederà di vederlo.
Esempio: E Filoc. 5. Ella giurò fare tutto il suo potere.
Esempio: Ar. Fur. 36. 54. Vero è, che un pezzo il giovane gagliardo Di non far il potere ebbe riguardo.
Esempio: E Dan. rim. Tenterò nondimeno Farne il poter, poichè così v'aggrada.
Definiz: FARE IL RICCO. Ostentare ricchezza.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 2. Chi fa il ricco, chi il bello, e chi lo scaltro.
Definiz: FARE IL VOLERE D'ALCUNO. Compiacerlo, Far la sua voglia.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 1. 53. Signor mio, dammi a sapere, Ed a fare il tuo volere.
Definiz: FARE IMBROGLIO. Imbrogliare. Lat. turbare, turbas dare. Gr. ταράσσειν.
Esempio: Cecch. Corr. 4. 10. I' voglio Prima fare un imbroglio, s'io potrò.
Definiz: FARE IMMORTALE. Immortalare. Lat. immortalem facere, immortalitate donare. Gr. ἀθανατίζειν.
Esempio: Petr. son. 316. Per dir di quella, ch'è fatta immortale, E cittadina del celeste regno.
Definiz: §. E neutr. pass. Immortalarsi. Lat. nomen suum aeternare.
Esempio: Petr. canz. 18. 7. Onde parole, e opre Escon di me sì fatte allor, ch'i' spero Farmi immortal, perchè la carne muoia.
Definiz: FARE IMPEDIMENTO. Impedire. Lat. vexare, impedimentum afferre. Gr. ἐμποδίζειν.
Esempio: G. V. 5. 28. 1. Aveano per più volte fatto grande danno, e impedimento a' Latini.
Definiz: FARE IMPETO. Spingere.
Esempio: Gal. Gall. 226. Più fa impeto un grave descendente in uno spazio molto declive.
Definiz: FARE IMPOSTA. Porre gravezza. Lat. tributum indicere. Gr. εἰσφορὰν προστάττειν.
Esempio: G. V. 6. 15. 1. Faccendo imposte, e taglie sopra i cherici a vergogna della Chiesa.
Esempio: E G. V. 8. 89. 4. Fecer sopra i cherici una grande, e grave imposta.
Definiz: FARE IMPRESA. Imprendere. Lat. rem aliquam aggredi. Gr. ἐπιχειρεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 36. 19. E chi fa vili imprese, E lunghe di contender di parole.
Esempio: E Franc. Barb. 63. 13. Ma dei tu ben pensare Di non far quella impresa, che disvaglia.
Esempio: E Franc. Barb. 177. 3. Ne for ragion alcuna far impresa.
Definiz: §. I. Fare impresa, o Fare un'impresa, vale Tentare di conquistare per forza d'arme alcuno regno, o terra, e uscire in campagna a tale effetto. Lat. suscipere expeditionem. Gr. στρατεύειν.
Esempio: G. V. 1. 49. E nota, lettore, che questa fu una delle più alte imprese, che mai facesse, o fatta avesse il comune di Firenze.
Definiz: §. II. Far per impresa, vale Prendere per insegna.
Esempio: Malm. 1. 48. Fan per impresa in un lenzuol, che sventola, Un pappino rampante ad una pentola.
Definiz: FARE IMPRESSIONE. Figuratam. si dice del Cagionare nella mente opinione; quasi lo stesso, che Fare effetto, Immaginare. Lat. imprimi, in animum descendere.
Esempio: Alleg. 59. Ma in voi, Donna crudel, sempre si fanno Impression vive, e che hanno Effetti veri.
Esempio: Salv. Avvert. 1. 2. 22. tit. Voci, e parlari, che alcuni hanno fatta falsa impressione, che non si usassero nel buon secolo.
Esempio: E Salv. Avvert. appresso: Perciocchè uomini a questi tempi in queste notizie riputati singolarissimi fatta aveano impressione, che nelle prose della migliore età non si trovassero alcune voci ec.
Definiz: §. Fare impressione ne' nimici, vale Penetrare nelle loro ordinanze, Assaltargli. Lat. impressionem facere, impressionem dare. Gr. ἐφορμᾶν πρὸς τὰς πολεμίους.
Esempio: Bemb. stor. 4. 50. Acciocchè colle genti de' Fiorentini si congiungessero, e nelle genti del Duca di Urbino impression facessero.
Definiz: FARE INCETTA. Incettare. Lat. merces undequaque praemere, uti carius vendantur coemere.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 2. 3. Appresso i gentiluomini (la fede) Ella val più che l'oro. G. Non ne fate Incetta, perchè voi ci fallirete.
Esempio: Buon. Fier. 4. Intr. Smaccar la mercanzía quantunque eletta ec. Che ne fer molti incetta.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 253. Cercate, e ricomperate le teste, di cui gli ucciditori fecero incetta.
Definiz: §. Fare incetta di checchessia, per similit. val Cercarne.
Definiz: FARE INCHINO, o L'INCHINO. Far riverenza coll'inchinarsi.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 13. A quel messer Equilio Io desío far l'inchino.
Esempio: Red. lett. 1. 211. V. Maestà gradisca, come umilmente la supplico, questo mio buon desiderio, e questi miei divotissimi sentimenti, e le fo profondissimo inchino.
Definiz: FARE INCIDENZA. Far digressione. Lat. digredi.
Esempio: G. V. 8. 53. 1. Faremo incidenza per contare grandi, e maravigliose novitadi.
Esempio: E G. V. cap. 75. 2. Lasceremo alquanto delle nostre avversitadi, e faremo incidenza, tornando alquanto addietro.
Definiz: FARE INCONTRO, o INCONTRA. Incontrare, Ricevere altrui con solennità d'incontro. Lat. solemniter occurrere ad aliquem excipiendum. Gr. μεθ'ἑορτῆς, λαμπρῶς ἀπαντᾶν.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 25. 5. Deh usciamo fuore, E facciamogli incontra.
Definiz: §. I. Farsi incontro, o incontra, vale Andare incontro. Lat. obviam ire. Gr. ἐναντίως ποιεῖν.
Esempio: Bocc. canz. 1. 3. Non fugge questo ben, qualor disío Di rimirarlo in mia consolazione, Anzi si fa incontro al piacer mio.
Esempio: G. V. 8. 20. 1. Si fece loro incontro a Fornes in Fiandra.
Esempio: Cron. Morell. 310. Il signore di Padova se gli fe incontro, e soccorselo per insino a Vinegia.
Definiz: §. II. Farsi incontro, figuratam. Contravvenire, Fare in contrario. Lat. contrà ire, contrarium facere. Gr. ἀδικεῖν.
Esempio: Alleg. 261. Che e' non si può, nè debbesi far mai Incontro a quel, che l'uom prima ha giurato.
Esempio: Galat. 69. Ma vuolsi tosto incominciare a farsele incontro, e rintuzzarla.
Definiz: FARE INDIETRO. Mandare a dietro.
Esempio: Dant. Inf. 12. Chiron prese uno strale, o colla cocca Fece la barba indietro alle mascelle.
Definiz: §. E neutr. pass. Ritirarsi. Lat. retrocedere.
Definiz: FARE INDULGENZA. Concedere indulgenza. Lat. concedere indulgentiam, indicere indulgentiam.
Esempio: G. V. 8. 36. 1. Papa Bonifazio ec. fece somma, e grande indulgenza.
Definiz: FARE INGIURIA. Ingiuriare. Lat. inferre iniuriam, facere iniuriam. Gr. ἀδικεῖν.
Esempio: Bocc. introd. 31. A niuna persona fa ingiuria chi onestamente usa la sua ragione.
Esempio: E Bocc. nov. 1. 23. Avrebbe l'ira potuto inducere a fare alcuno omicidio, o a dire villanía a persona, o a fare alcuna altra ingiuria.
Esempio: Lab. 111. Nol vedi, che tu a Dio, a' tuoi studi, e a te medesimo fai ingiuria?
Esempio: G. V. 8. 89. 5. E perchè non volevano pagare, più ingiurie furon fatte a' cherici.
Definiz: FARE INIMICIZIA. Contrarre inimicizia, Divenir nimico. Lat. capere inimicitias, inimicari. Gr. ἐχθραίνειν, ἀπέχθεσθαι.
Esempio: Ar. Fur. 5. 22. E tra Ginevra, e l'amator suo pensa Tanta discordia, e tanta lite porre, E farvi inimicizia così intensa (quì: Seminare dissensione, Produrre nimicizia.)
Definiz: FARE INNANZI. Neutr. pass. Accostarsi, Approssimarsi. Lat. ire adversum, adire, accedere.
Esempio: Morg. 19. 59. Un certo calpestío da lungi sente, Fecesi innanzi a veder quel, che sia.
Esempio: Buon. Fier. Intr. 1. Ch'ognor viepiù crudel fattasi innanzi Con le zanne, ch'avea di fine acciaio.
Definiz: FARE INQUISIZIONE. Diligentemente ricercare, Inquisire. Lat. inquirere. Gr. ἐπιζητεῖν.
Esempio: G. V. 8. 41. 1. E 'l popolo si turbò forte, e funne fatta inquisizione per la signoría.
Esempio: Bocc. nov. 16. 36. Siccome uomo, che astutissimo era, fatta inquisizion di quest'opera, ec.
Esempio: Salust. Iug. R. Il popolo, è incredibile a dire, come fue acceso, e volonteroso, e con quanto studiamento comandóe, che l'inquisizion fusse fatta.
Definiz: FARE INSTANZA. Instare. Lat. postulare. Gr. αἰτεῖν.
Definiz: FARE INTENDERE. Significare. Lat. significare. Gr. δεικνύειν.
Esempio: G. V. 8. 92. 1. Si accusò, e dinunziò al Papa ec. il maestro del Tempio, e magione di certi crimini, ed errori, che al Re fu fatto intendere, che i Tempieri usavano.
Definiz: §. Per Fare le viste, Dare ad intendere.
Esempio: G. V. 8. 63. 2. E faccendo a loro venire le genti di segreto, faccendo intendere al palese, che v'erano per trattare accordo dal Papa al Re di Francia, ec. sotto quel colore menarono il trattato segreto di fare pigliare in Alagna Papa Bonifazio.
Definiz: FARE INTESO. Rendere attento. Lat. intentum reddere.
Esempio: Amet. 30. Lodando voi, le menti faccia intese Di chi vive quaggiuso al vostro regno.
Definiz: FARE INVENIE. Usar atti, e parole soperchie, e leziose. Lat. prolixè blandiri.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 4. Avendo veduto far loro Cotante invenie, e ciarlate.
Esempio: E Inc. 3. 3. Oh costor fan le lunghe invenie!
Definiz: §. Fare invenie, propriamente lo Inchinarsi con profonda genuflessione.
Esempio: Mirac. Mad. M. Alcuno monaco devoto della nostra Donna, a sua reverenzia ogni dì le facea certe invenie inginocchiandosi.
Definiz: FARE INVENTARIO. Inventariare. Lat. inventarium conficere. Gr. ἀναγραφὴν ποιεῖν.
Esempio: Alleg. 114. Fatton'un memoriale, o un inventario, Senz'ordine però di precedenza, Come le feste son nel calendario.
Definiz: FARE INVENZIONE. Inventare. Lat. invenire, reperire, novum aliquid moliri. Gr. ἀλφεῖν.
Esempio: Dant. Par. 29. Per apparer ciascun s'ingegna, e face Sue invenzioni, e quelle son trascorse Da' predicanti, e 'l vangelio si tace.
Definiz: FARE INVESTITURE. Investire. Lat. in possessionem mittere, possessionem tradere, *investituram facere.
Esempio: G. V. 8. 62. 2. E ogni Vescovado vacante del reame si godea, e volea fare le 'nvestiture.
Definiz: FARE INVITANZA. Lo stesso, che Fare invito. Lat. invitare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 14. 16. Poichè se' ornata, Alma di temperanza, Gli confessori, e vergini Ti fan grande invitanza.
Definiz: FARE INVITO. Invitare. Lat. invitare. Gr. προσκαλεῖν.
Esempio: Red. Ditir. 14. Se la druda di Titone Al canuto sua marito Con un vasto ciotolone Di tal vin facesse invito, ec.
Definiz: FARE LA CIVETTA.
v. FARE CIVETTA.
Definiz: FARE LA GATTA MORTA, o LA GATTA DI MASINO. Fingersi rimesso, e addormentato. Lat. connivere, astutè dormire, dormire se simulare. Gr. λαγὼς κακθεύδων καθεύδων. v. Flos 269.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 5. Perchè sebbene fa La gatta morta, da queste acque chete Ti guarda.
Esempio: Bellinc. son. 286. Egli è tempo aprir gli occhi, e parer cieco ec. E far la gatta morta, e ir pian piano.
Esempio: Varch. Ercol. 86. Non so già, che abbiamo da potere sprimere con una voce sola quello, che i Latini dicevano connivere, cioè fare le viste, o infingersi di non vedere, e proverbialmente far la gatta di Masino.
Definiz: FARE LA LIONESSA. Maniera bassa, che si usa per dinotare lo Stare a passeggiare aspettando con desiderio, e ansietà grandissima checchessia; simile in qualche parte all'altro modo di dire, Stare a pivuolo, o Stare a bocca aperta.
Esempio: Alleg. 219. Dove, non sendo avanti il sol levato Alla portiera a far la lionessa.
Esempio: Buon. Fier. 3. 1. 5. E vuoi lasciar ire In un punto in malora Tutto 'l tempo, ch'hai speso In far la lionessa Dietro alla tua signora?
Esempio: E Buon. Fier. 4. 1. 6. Colui madrigaleggia più che mai, E va allo 'n là forse a gettarsi in fiume, E fa la lionessa.
Definiz: FARE LA LUNA. Dicesi del Rinnovarsi la luna.
Esempio: Cant. Carn. 43. Ei non aveva ancor fatto la luna Il dì, che carnescial faceste voi.
Definiz: §. E figuratam. si dice di alcuno, che sia grandemente in collera.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 4. Oh e' debbe far la luna; Or ora lo vo' a dire alla padrona.
Definiz: FARE LA MASSA. Radunarsi.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 2. 5. Ad effetto tale andiamo adesso Là fuori, dove s'è fatta la massa.
Definiz: FARE LAMENTANZA. Lamentarsi. Lat. conqueri. Gr. πενθεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 2. 23. Le virtù insieme tutte congregate A Dio sì fanno grande lamentanza.
Definiz: FARE LAMENTO. Lamentarsi. Lat. conqueri, lamentari. Gr. πενθεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 1. 14. Piangon le religioni, E fanno gran lamento.
Esempio: Dant. Inf. 13. Ale hanno late, e colli, e visi umani ec. Fanno lamenti in su gli alberi strani.
Definiz: FARE LA NINNA NANNA. Usare una cantilena propria per addormentare i bambini nel cullargli. Lat. naeniam facere.
Esempio: Malm. 8. 18. Più giù da banda un tavolin si vede, Che su' trespoli fa la ninna nanna. (quì per similit. Tentennare, Barcollare)
Definiz: FARE LA PENNA. Guadagnare nelle cariche oltre allo stipendio ordinario. Lat. ultra mercedem, seu stipendium lucrifacere.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 7. Mille, E settecento scudi d'oro il mese Sarà 'l stipendio ordinario, e poi il più, Che ne farà la penna.
Definiz: §. Far la penna, termine marinaresco, vale Rizzar l'antenna.
Esempio: Gal. Sist. 246. Supponete d'aver due telescopj fermati uno all'inferior parte dell'albero della nave, e l'altro alla cima ec. dell'antenna altissima, quando con essa si fa la penna.
Definiz: FARE LA PERA. Apportare altrui di nascoso, e maliziosamente alcun pregiudizio grande: come Ammazzare, o Fare ammazzare occultamente, o Far altro grave danno. Lat. clam per se, vel per alium damnum inferre.
Esempio: Malm. 6. 41. Soggiunge, perchè a lor vuol far la pera, Io l'ho con quei briccon furfanti indegni.
Definiz: FARE LAPPE LAPPE. Si dice quando alcuno desidera ardentemente alcuna cosa.
Esempio: Cant. Carn. 194. Poi ne va pianetto, e cheto Squadernandoti le chiappe, Che gli fanno lappe lappe.
Esempio: Malm. 5. 62. Ovunque egli è, d'untumi fa un bagordo, Che ognor la gola gli fa lappe lappe.
Definiz: §. Fare il cul lappe lappe, vale Tremare per paura.
Esempio: Morg. 24. 125. E chi frappa, e chi taglia, Tanto ch'ognun gli voltava le chiappe, Perocchè 'l cul gli facea lappe lappe.
Definiz: FARE LA QUARESIMA. Osservar la quaresima, Digiunare, e Far astinenza nel tempo di quaresima.
Esempio: Burch. 1. 42. Onde i lion non voglion far quaresima.
Definiz: FARE LARGHEZZA. Usare liberalità. Lat. liberalem esse, liberalitatem exercere. Gr. ἐλευθερίαν ἀσκεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 140. 7. Necessità costringente, son certi Del non donare esperti, Che credon se allor larghezza fare.
Esempio: E Franc. Barb. 191. 7. Pensa, se tu eccedi Li tuoi maggiori, e vedi, Se tu fai tanta, quanto puoi, larghezza, Che fece Niccolao alle pulcelle, Per condurre ad onor lor giovanezza.
Definiz: FARE LARGO. Allargare. Lat. dilatare. Gr. πλατύνειν.
Definiz: §. I. Far largo, per Trarsi da banda, Ceder di luogo. Lat. via decedere.
Esempio: Cant. Carn. 465. Su tamburi, e trombetti, Datevi dentro, e voi altre brigate, Perchè possan giucar, largo ne fate.
Esempio: Bern. Orl. 2. 17. 14. Ha gettato qual d'urto, e qual di spada, E che ognun larga gli facea la strada.
Definiz: §. II. Farsi largo, Aprirsi la strada all'estimativa, o al credito. Lat. nomen sibi facere, aestimationem sibi, auctoritatemque conciliare.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 3. Se non vi fate largo col donare, E' vi si resterà la voglia addosso.
Definiz: FARE LA RONDA. Fare la guardia. Fare la sentinella. Lat. excubias agere.
Esempio: Buon. Fier. Intr. 1. Così ci riduciamo a far la ronda.
Definiz: FARE LA SCORTA. Andare avanti mostrando la via. Lat. praeire.
Esempio: Burch. 1. 51. E Scipione era smontato a piede, Per far dell'erba alle chiocciole sue, Ch'avean fatto la scorta a Diomede.
Definiz: FARE LA SERPE TRA L'ANGUILLE. Dicesi dell'Essere accorto, e trattar co' semplici.
Esempio: Cecch. Donz. 4. 3. Ben, se 'l padrone Non fa la serpe tra l'anguille, in questa Casa hanno a ir staser le gatte in zoccoli.
Definiz: FARE LA VENTURA. Astrologare per via comunemente di chiromanzía. Lat. chiromantiam facere, vaticinari.
Esempio: Tac. Dav. ann. 16. 231. Anteio, e Ostorio aspiravano allo stato, e facevansi fare la ventura loro, e di Cesare.
Esempio: Malm. 1. 21. La ventura le fa sopra alla mano.
Definiz: FARE LAVORÍO, o LAVORO. Lavorare. Lat. operari, manufacere. Gr. ἐργάζεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 42. 11. Tutte di diverse cose lavoravano di lor mano, di seta, di palma, di cuoio, diversi lavoríi faccendo.
Esempio: G. V. 9. 72. 1. Non lasciando gli artefici di fare i loro lavori continuo (così nel T. Davanz.)
Definiz: FARE LA ZUPPA NEL PANIERE. Far cosa inutile, o che non può riuscire, Gettar via il tempo.
Esempio: Red. Ditir. 44. Chi s'arrisca di bere Ad un piccolo bicchiere, Fa la zuppa nel paniere.
Definiz: FARE LE CASTAGNE. Lo stesso, che Fare le fiche.
Esempio: Buon. Fier. 1. 5. 8. Vedeste voi, compagni, Che bel menar di gambe, E come rivoltandosi Indietro, ci facevan le castagne, Coccandoci, e le bocche?
Definiz: FARE LE CORNA. Fare le fusa torte. Lat. viro suo fidem frangere.
Esempio: Cecch. Inc. 5. 8. Io dubito, che ancor tu, Trinca, non abbia tenuto mano con costoro a farmi le corna.
Esempio: Lasc. Pinz. 4. 8. Che t'ho io fatto, briccone? che non lo di' ubriaco? G. Le corna, le corna, le corna, halo tu inteso ora?
Definiz: FARE LE FICHE.
v. FICA, o FARE FICA.
Definiz: FARE LE FUSA TORTE. Fare le corna. Romper la fede al consorte. Lat. viro suo fidem frangere.
Esempio: Lor. Med. canz. ball. 53. La mi fe le fusa torte.
Esempio: Burch. 2. 56. Non ti fidar di femmina, ch'usa Di far le fusa torte al suo marito.
Definiz: FARE LEGA. Collegarsi. Lat. foederari, foedus inire. Gr. συνθήκην ποιεῖσθαι.
Esempio: G. V. 2. 7. 1. E col loro Re chiamato Rotario fece lega, e compagnía contro al detto Imperadore di Gostantinopoli.
Esempio: E G. V. 12. 58. 2. I quali per loro s'accettarono, e giurarono a ciò fare lega, e compagnía.
Esempio: Cron. Morell. 315. Facemmo del mese d'Ottobre 1402. lega colla Chiesa ec. Fatta la detta lega, fece il Papa suo legato ec.
Esempio: E Cron. Mor. 359. Si fece lega col Re Luigi per tempo di mesi venti ec. e questa lega si fe contro di molti.
Definiz: §. E figuratam. Unirsi.
Esempio: Dant. Par. 2. Virtù diversa fa diversa lega Col prezioso corpo, che l'avviva, Nel qual, siccome vita in voi, si lega.
Definiz: FARE LEGGE. Costituir per legge. Lat. legem condere, legem ferre. Gr. νομοτεθεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 1. Più muover non si può per quella legge, Che fatta fu, quando me n'usci' fuora.
Esempio: Din. Comp. 1. 10. Fecesi leggi, che si chiamarono ordini della giustizia contro a' potenti.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 133. Contro alle ingorde usure fece legge, che niuno prestasse danari per pagare alla morte del padre.
Definiz: §. Fare legge, si dice anche in modo basso, per Voler le cose a suo modo, Far violenza. Lat. pro imperio agere.
Definiz: FARE LE MARÍE. Lat. dissimulare.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Far le forche è sapere una cosa e negare, o infingersi di saperla, o biasimare uno per maggiormente lodarlo, il che si dice ancora far le lustre, e talvolta le maríe.
Definiz: FARE LE MASCHERE. Andare in maschera. Lat. personatum incedere. Gr. προσωπικῶς περιπατεῖν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 139. Messalina più sfrenata, che mai, faceva in casa le maschere de' vendemmiatori nel buono dell'autunno.
Definiz: §. Far le maschere, figuratam. vale Fingere. Lat. fingere, simulare. Gr. ὑποκρίνεσθαι, πλάττειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 20. 4. Non hanno a far le maschere i cristiani.
Definiz: FARE LE NONE. Prevenir colle parole colui, che si crede voler richieder di checchessia, con dir di non averlo. Lat. petitionem alicuius inficiando praeoccupare.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Far le none non può dichiararsi, se non con più parole, come per cagion d'esempio: Se alcuno dubitando, che chicchessia nol voglia richiedere in prestanza del suo cavallo, il quale egli prestare non gli vorrebbe, cominciasse prevenendolo a dolersi con esso lui, che il suo cavallo fusse sferrato, o pigliasse l'erba, o avesse male a un piè, e colui rispondesse: non accade, che tu mi faccia, o suoni questa nona.
Definiz: FARE LE QUELLE. Fare lezj.
Esempio: Buon. Fier. 4. 5. 16. Che fanno tanti giuochi, Che fan tante le quelle, Che ne rimangon vinte le bertucce.
Definiz: FARE LESSO. Lessare. Lat. elixum facere, exiliare. Gr. ἐφθὸν ποιεῖν ?.
Esempio: Cant. Carn. 205. Assai marroni abbiamo ec. E quei lessi facciamo Nella stagion lor prima.
Definiz: FARE LE STIMITE, o LE STIMATE. Alzar le mani per la maraviglia, Maravigliarsi; modo basso.
Esempio: Varch. Ercol. 97. Non istate punto in dubbio, che ella maravigliandosi tra se, e faccendo le stimite, non dicesse ec.
Esempio: Bellinc. son. 274. E le stimite fo s'io veggo un grosso.
Esempio: Morg. 21. 122. Quel messaggio le stimite facea.
Definiz: FARE LETTO. Acconciar sostegno, o simile a checchessia a guisa di letto. Lat. fulcrum supponere, fulcire. Gr. ἔρεισμα ὑποβάλλειν.
Esempio: Dant. Purg. 7. L'altro vedete, che ha fatto alla guancia Della sua palma sospirando letto.
Definiz: §. I. Per Preparare, o Acconciar checchessia.
Esempio: Dav. Colt. 164. Convenendoti pur tramutarlo (il vino) fagli letto con due, o tre giumelle d'uve secche per botte.
Definiz: §. II. Fare il letto, figuratam. Aggiustare col discorso la materia , e le parole in modo, che acconciamente vi si distenda appresso alcun concetto, e autorità di scrittore, per aggiugner loro forza, e vaghezza. Lat. sententiae viam sternere, praeparare.
Definiz: §. III. Fare il letto, vale Raccomodare il letto, Spiumacciarlo. Lat. lectum sternere, parare. Gr. λέχος ἀντιαᾶν ἀντιᾶν, Omer.
Esempio: Bocc. nov. 80. 10. In collo levatigli, amenduni nel letto fatto ne gli portarono.
Definiz: FARE LEVA. Levar soldatesca. Lat. delectum habere. Gr. στρατολογεῖν.
Definiz: FARE LEVATA. Levare, Alzare, Sollevare. Lat. erigere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 31. 31. Che troppo ha gran favore La mente, ch'è abbassata, Venendo poi a salire, Quanto fa gran levata.
Definiz: FARE LIBBRA, o LA LIBBRA. Mandare imposta, o Fare imposta. Lat. tributum indicere.
Esempio: G. V. 8. 2. 2. E per bisogno di moneta, per non far libbra, si venderono le mura vecchie.
Esempio: Din. Comp. 3. 57. Posono in un mese il grano a fiorini dodicimila, e feciono la libbra.
Definiz: FARE LIETO. Rallegrare. Lat. laetificare, exhilarare. Gr. εὐφραίνειν.
Esempio: Bocc. nov. 16. 30. Io spero infra pochi dì farvi di ciò liete femmine.
Esempio: E Bocc. num. 34. Currado voi avete fatto me lieto di molte cose.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 43. Fiaccandoti il collo, uscirai dalla pena, nella quale esser ti pare, e me farai il più lieto uomo del mondo.
Esempio: Dant. Inf. 26. Lo qual dovea Penelope far lieta.
Esempio: E Dan. Purg. 3. Vedi oramai se tu mi puoi far lieto, Revelando alla mia buona Gostanza, Com'ha visto, e anco esto divieto.
Esempio: Buon. rim. 22. Ma se l'arte rimembra Viva una gran beltà, ben dovrebb'ella Far lieto me, perch'io lei faccia bella.
Definiz: §. E neutr. pass. Rallegrarsi. Lat. gaudere. Gr. εὐφραίνεσθαι.
Esempio: Dant. Purg. 6. Or ti fa' lieta, che tu hai ben onde.
Definiz: FARE LIMA LIMA.
Esempio: Varch. Ercol. 85. Fare lima lima a uno è un modo d'uccellare in questa maniera; chi vuole dileggiare uno, piegando l'indice della mano destra in sull'indice della sinistra, verso il viso di colui, gli dice lima lima, aggiugnendovi talvolta mocceca, o moccicone, o altra parola simile.
Esempio: Morg. 24. 99. Or fate lima lima a' mocciconi.
Esempio: Malm. 3. 37. Che dietro gli sia fatto lima lima.
Definiz: FARE LIMOSINA. Dar limosina. Lat. stipem erogare, *eleemosynam facere. Gr. *ἐλεημοσύνην ποιεῖν .
Esempio: G. V. 10. 166. 2. Per lo gran fatto, che fu tenuto, n'avemo fatto memoria, e per dar buon esempio a chi per l'anima sua vorrà fare limosina a' poveri di Cristo.
Esempio: Gr. S. Gir. 16. Che è fare limosina? ciò è fare misericordia, e se tu vuoi fare misericordia, sì la comincia a te medesimo.
Esempio: E Grad. S. Girol.17. Tubbía disse: più vale fare limosina, che tesauro ammassare, che quegli, che fa limosina, e guarda dirittura, arà vita durabile.
Esempio: E Grad. S. Girol. altrove: Neuno uomo è tanto povero, nè tanto bisognoso, che limosina non possa fare.
Esempio: Bocc. nov. 70. 9. Egli facesse per lui dir delle messe, e delle orazioni, e far delle limosine.
Esempio: Franc. Barb. 237. 7. Guardati da coloro, Che lemosine loro Fanno palesemente, O digiuno apparente.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 2. Oh faccia Conto di fare a suo' dì una limosina.
Definiz: FARE L'INCHINO.
v. FARE INCHINO.
Definiz: FARE L'INDIANO. Fingere di non essere informato d'alcuna cosa.
Esempio: Buon. Fier. 4. 3. 9. Vedete com'ei fan ben l'indiano.
Definiz: FARE L'INDOVINO. Conietturare, Indovinare. Lat. hariolari. Gr. μαντεύεσθαι.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 86. De' quali voler in questi tempi dichiarare la propria qualità, sarebbe facilmente volere fare l'indovino.
Definiz: FARE LONTANO. Allontanare. Lat. dimovere. Gr. μακρύνειν.
Esempio: Petr. son. 216. Perchè lontan m'hai fatto da' miei danni?
Esempio: Dant. Purg. 28. Tre passi ci facea 'l fiume lontani.
Definiz: FARE LO SCALTRO. Presumere in astuzia.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 2. Chi fa il ricco, chi il bello, e chi lo scaltro.
Definiz: FARE LUCE. Fare lume. Lat. lucere, coruscare. Gr. φωτίζειν.
Esempio: Bemb. Asol. 2. Lietissimi ci mena i giorni, ne' quali ci fanno luce, e risplendono spesse volte due soli.
Definiz: FARE LUME. Illuminare. Lat. illuminare. Gr. φωτίζειν.
Esempio: Petr. son. 161. Per far lume al pensier torbido, e fosco, Cerco 'l mio sole, e spero vederlo oggi.
Definiz: §. I. Far lume, per Mostrare la via con torchio, o cosa simile. Lat. facem praeferre, praelucere. Gr. δᾳδουχεῖν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 14. 71. E gli altri fanno lor come dir lume, E spalle, e scorta, e mostran lor la via (quì figuratam. Far la strada.)
Definiz: §. II. Far lume, Risplendere. Lat. lucere. Gr. λάμπειν.
Definiz: FARE LUNGI. Allontanare. Lat. removere, dimovere. Gr. εἴργειν.
Definiz: §. I. Farsi lungi, vale Allontanarsi. Lat. longius abire. Gr. ποῤῥωτέρω ἀπιέναι.
Definiz: §. II. Farsi da lungi, o simili, Cominciar da lontano. Lat. rem altius repetere.
Esempio: Bocc. nov. 60. 25. Avendo udito il nuovo riparo preso da lui, e quanto da lungi fatto si fosse, e con che parole, avevan tanto riso, che eran creduti smascellare.
Definiz: FARE LUOGO. Conceder luogo. Lat. locum concedere, viâ decedere, locum facere, Ovid. Gr. ἀποχωρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 11. 5. Egli non sarà alcuno, che veggendoci, non ci faccia luogo.
Definiz: §. Fare luogo, Abbisognare, Convenire. Gr. συνήκειν.
Esempio: Bocc. pr. 4. E se non a coloro, che me atarono, alli quali peravventura ec. non abbisogna, a quegli almeno, a' quali fa luogo, alcuno alleggiamento prestare.
Definiz: FARE LUSTRO. Render lustro. Lat. in splendorem redigere, nitidare. Gr. λαμπρύνειν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 7. I' farò, che e' farà Lustro ogni cosa, come un sole.
Definiz: FARE MACELLO. Fare strage, Uccidere.
Esempio: Ar. Fur. 24. 96. Tal Mandricardo come certo deggia Di Rodomonte far strage, e macello ec.
Definiz: FARE MAGAZZINO. Adunare insieme. Lat. merces reponere, cumulare.
Esempio: Alleg. 267. Là dove magazzin fanno, e bottega De' palafreni loro.
Definiz: §. Fare i magazzini, vale Mettere in ordine le cose, che abbisognano alle grandi imprese, particolarmente per eserciti, fabbriche ec. Lat. apparatum facere, armamentaria, penus instruere.
Definiz: FARE MAL D'OCCHIO. Affascinare, Ammaliare, Fascinare. Lat. fascinare. Gr. λαμπρύνειν.
Esempio: Varch. Ercol. 190. I Latini dicevano fascinare, sebbene fascinare è proprio quello, che noi diciamo, far mal d'occhio.
Definiz: FARE MALE. Offendere, Danneggiare. Lat. malè facere, nocere. Gr. βλάπτειν, κακοποιεῖν.
Esempio: Cron. Morell. 327. Fugli racconto ogni beneficio fu mai fatto a lui, e a' suoi da quella comunità, e appresso ogni male, che egli, e' suoi aveano mai fatto.
Esempio: G. V. 6. 74. 2. E sotto l'ombra, d'una cruda, e scelerata giustizia fece molti mali.
Esempio: E G. V. 8. 68. 3. Molti mali si commisono in città, e in contado di micidj, d'arsioni, e ruberíe, siccome in città rotta, e sciolta, e sanz'ordine di signoría, se non chi più potea far male l'uno all'altro.
Esempio: Dant. Inf. 17. Sì che la coda non possa far male.
Esempio: Bocc. nov. 78. 7. E di far questo non aver dottanza niuna, che io ti prometto, che io non gli farò male alcuno.
Definiz: §. I. Far del male, vale Commetter del male, Danneggiare. Lat. mali aliquid facere, nocere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 18. 11. Caritade lui accende, Da ogni male lo difende, Nulla cosa più l'offende, Serve a chi gli fa del male.
Esempio: Cant. Carn. 49. Del mal vi possiam fare Solo lasciando andare I golponi.
Definiz: §. II. Farsi male, neutr. pass. Rimanere offeso della persona. Lat. laedi.
Esempio: Bocc. nov. 32. 22. Il fondo v'era grande, ed egli sapeva ben notare, sicchè male alcuno non si fece.
Definiz: §. III. Fare per male, vale Operar con cattivo fine. Lat. dolosè agere, pravo animo facere. Gr. δολερῶς πράττειν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 5. Io non lo fei per mal nessuno.
Definiz: §. IV. Fare male in checchessia, vale Scapitarvi, Perdervi. Lat. detrimentum capere. Gr. ζημιοῦσθαι.
Definiz: §. V. Far male i fatti suoi, vale Patir danno, Correr pericolo. Lat. male rem gerere. Gr. κακῶς πράττειν, δυστυχεῖν.
Esempio: Bemb. lett. 1. Convengo far male i fatti miei.
Esempio: Ar. Supp. 3. 4. Che ambiduoi sono per fare male li fatti suoi.
Definiz: §. VI. Far male, per Fare cosa mala, o indecente, Operar male. Lat. male facere. Gr. κακουργεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 31. 1. E credo, che fa male Colui, che taglia, essendo a suo maggiore (parla del trinciante.)
Esempio: E Franc. Barb. 32. 7. Mal fa la man, che corre A prender di comun maggior partito.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 1. Guardare a chi fa bene, e a chi fa male.
Esempio: Cas. lett. 69. Non dubitare di far male, e che io me ne rida.
Definiz: §. VII. Farla male, vale Essere in cattivo stato.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 5. Credete vo', ch'e' fusse il caso? I. al certo, Se e' lo vorrà fare. F. io non ne dubito. M. Nè io, che noi abbiamo a farla male.
Definiz: §. VIII. In proverb.
Esempio: Bocc. nov. 32. 3. Chi è reo, e buono è tenuto, può fare il male, e non è creduto.
Definiz: §. IX. Al mal fagli male, si dice quando ad alcuno si aggiunge male al male.
Esempio: Dep. Decam. 107. Al mal fagli male, dice il proverbio, la povera Ciutazza era stata dipinta brutta, e lorda pur troppo dal Boccaccio, senzach'egli uscisse una da canto a fargli peggio.
Definiz: FARE MALEFICIO. Commetter delitto. Lat. maleficium facere, crimen committere. Gr. παρανομίαν παρανομεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 12. 19. Li tre masnadieri ec. per altro maleficio da loro fatto, poco poi appresso presi, furono in quel castello menati.
Esempio: G. V. 6. 59. 3. Non vi lasciarono far nulla rebería, nè micidio, nè altro maleficio.
Definiz: FARE MALÍA. Usar arti diaboliche, e venefiche. Lat. veneficii crimen admittere. Gr. γοητεύειν.
Esempio: Dant. Inf. 20. Fecer malíe con erbe, e con imago.
Definiz: FARE MAL PIGLIO. Fare atto col volto, con che si esprime naturalmente dispiacere, e dolore, che si senta di checchessia. Lat. frontem caperare, frontem asperare.
Esempio: Franc. Barb. 53. 11. E poi forte si duole, S'io contra quel, che gli piace, consiglio, E facendo un mal piglio ec.
Definiz: FARE MANIFESTO. Manifestare. Lat. manifestum facere. Gr. δηλοῦν.
Esempio: Bocc. introd. 47. E con lieto viso salutatigli, loro la loro disposizione fe manifesta.
Esempio: E Bocc. nov. 18. 27. Non solamente quello, di che dite vi siete accorta, non negherò esser vero, ma ancora di cui, vi farò manifesto.
Esempio: E Bocc. g. 2. f. 3. Il parer mio in poche parole vi farò manifesto.
Esempio: Dant. Inf. 10. La tua loquela ti fa manifesto.
Esempio: Cron. Morell. 294. Iddio faccia manifesto chi è Guelfo, e chi non è.
Definiz: FARE MARAVIGLIA, e MERAVIGLIA. Cagionare ammirazione. Lat. admirationem parere. Gr. θαυμάζεσθαι.
Esempio: Petr. canz. 4. 5. Che meraviglia fanno a chi l'ascolta.
Definiz: §. I. Far maraviglie, vale Operare cose grandi, o da indur maraviglia. Lat. strenuam operam navare. Gr. ἀριστεύειν.
Esempio: G. V. 8. 55. 18. In que' dì feciono maraviglie d'arme di loro mano.
Esempio: E G. V. 10. 29. 4. E 'l popolo a piè, veggendo ciò fare a' cavalieri, fecero maraviglie di combattere.
Esempio: E G. V. 12. 66. 5. E di sua persona fece maraviglie in arme.
Esempio: Bocc. nov. 86. 12. Andate in quà, e in là senza sentirvi, e parvi fare maraviglie.
Definiz: §. II. Farsi maraviglia, vale Maravigliarsi. Lat. mirari, demirari. Gr. θαυμάζειν.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 1. Se e' m'ha detto Il vero, egli era alle strette, e si fa Maraviglia di questa nuova volta.
Esempio: Cant. Carn. 43. Che 'l carnascial quest'anno abbiate errato, Nessun non se ne facci maraviglia.
Definiz: FARE MARINA.
v. MARINA.
Definiz: FARE MARITAGGIO. Maritarsi. Lat. nubere.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 1. Il non fare egli ordine nessuno in casa, che grandissimo lo farà, quando farà maritaggio.
Definiz: FARE MARTIRIO. Dare martorj, Martoriare per cavare la confessione dal reo. Lat. quaestionem exercere, torquere. Gr. βασανίζειν.
Esempio: Sen. Declam. Le fece molti martirj, perchè le discoprisse il vero.
Definiz: FARE MASSERIZIA. Usar parcamente di checchessia, Risparmiare, Avanzare. Lat. parcere. Gr. φείδεσθαι.
Esempio: Cron. Morell. 284. Vivendo sanza pensiero di fare per allora masserizia, che assai s'avanza a stare sano, e fuggire la morte.
Esempio: Cecch. Dot. 3. 5. I' vorrei ben vedere Far masserizia, ma non tanto.
Esempio: Cant. Carn. 76. E nessun da quì innanzi masserizia Faccia del suo.
Esempio: E Cant. Carn. 151. Pigliatene or, ch'egli è per carnovale, Ch'e' n'è poi men dovizia; Fatene masserizia.
Definiz: FARE MEGLIO, o IL MEGLIO. Operare in forma migliore. Lat. rectius facere, melius facere. Gr. τὸ κρεῖττον πράττειν.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 4. Voi fareste il meglio A star più in pace colla vostra moglie.
Esempio: E Cecch. Mogl. 3. 5. Voi fareste Il meglio a dare un po' manco scontenti A questa poverina.
Esempio: Red. lett. 2. 124. Non sono il sig. Marcello Malpighi; io non so far meglio; se meglio sapessi, farei meglio al certo.
Definiz: FARE MEMORIA. Ricordare, Rammentare. Lat. monere, submonere, admonere, mentionem facere. Gr. ὑπομιμνήσκειν.
Esempio: Franc. Barb. 43. 14. Lo quarto, quando hai ricevuta offesa, Dirà, che gli ne pesa, Ed ogni giorno ten farà memora.
Definiz: §. Fare memoria, vale anche Prender ricordo, Descrivere, Narrare. Lat. commentari, in commentarios referre. Gr. ὑπόμνημα ποιεῖν, μνήμην ποιεῖν.
Esempio: G. V. 1. 1. 1. Mi pare, che si convenga di raccontare, e fare memoria dell'origine ec. di così famosa città.
Esempio: E G. V. 4. 29. 2. Per l'arsione di detti fuochi in Firenze arsono molte croniche, e libri, che più pienamente faceano memoria delli antichi fatti di Firenze.
Esempio: E G. V. 8. 35. 4. E la cagione, perchè Cassano si fece cristiano, non è da tacere, ma da farne notabile memoria.
Esempio: Cr. pr. 8. E nel dodecimo si farà compendiosa memoria di tutto.
Definiz: FARE MEMORIALE. Porger supplica. Lat. supplicem libellum condere, porrigere.
Esempio: Alleg. 114. Fattone un memoriale, o un inventario Senz'ordine però di precedenza, Come le feste son nel calendario.
Definiz: FARE MENZIONE. Mentovare. Lat. mentionem facere. Gr. μνήμην ποιεῖν.
Esempio: G. V. 1. 8. 2. Come fanno menzion le storie de' Ciciliani, e Virgilio nell'Eneide.
Esempio: E G. V. cap. 11. 1. E con Tantalo Re di Grecia ec. onde facemmo menzione, ebbe grande guerra.
Esempio: Cron. Morell. 324. Dinanzi dove si fece menzione delle novità furono negli anni domini 1393. è scritto, che la balía si diè agli ottantuno.
Esempio: Red. lett. 1. 57. Ne mando una scatola a V. S. pretendendo, che questi miei fichi non sieno da meno di quegli, di cui fa menzione Teocrito, e che nascono in Egila.
Esempio: E Red. lett. 68. Nella cronaca del convento di santa Caterina, da me accennata nell'altre mie lettere a V. S. Illustriss. si fa una lunga menzione di fra Giordano.
Esempio: E Red. lett. 2. 56. Che poi egli nel suo libro faccia onorata, e laudevole menzione di me, e del mio nome, questo sarà un effetto della sua gentile amorevolezza, e non di merito mio alcuno.
Esempio: E Red. lett. 98. Pure sono quei bacherozzoli chionzi, de' quali V. Sig. ha fatto menzione.
Definiz: FARE MERCANZÍA, o MERCATANZÍA. Mercatantare. Lat. mercari. Gr. ἐμπορίαν ποιεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 1. 21. E per potere aiutare i poveri di Cristo ho fatte mie picciole mercatanzíe.
Esempio: E Bocc. nov. 2. 9. Maggiori mercatanzíe faccendone, e più sensali avendone, che a Parigi di drappi, o d'alcuna altra cosa non erano.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 1. Perchè colà Se ne fa mercanzía, la feci chiedere Alla vedova sua padrona in compera.
Definiz: FARE MERCATO. Mercatantare, Contrattare. Lat. mercari, nundinari. Gr. ἐμπορίαν ποιεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 62. 10. Io vorrei la donna, colla quale io feci il mercato di questo doglio.
Esempio: Cron. Morell. 329. Fecionne il mercato, e messer Gabbriello diè la parola con dicendo: i' sono contento vendere Pisa a' Fiorentini.
Esempio: Cecch. Dot. prol. E più si tira, E stiracchia, che a far mercato di Qualsivoglia altra merce.
Definiz: §. I. Fare buon mercato, o gran mercato, Contrattare a poco prezzo. Lat. parvo, vel vili pretio rem distrahere, vendere.
Esempio: Bocc. nov. 14. 3. Non solamente gli convenne far gran mercato di ciò, che portato avea, ma quasi, se spacciar volle le cose sue, gliele convenne gittar via.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 65. Noi farem buon mercato, Perchè 'l guadagno nostro esser più suole Il dir quattro parole.
Definiz: §. II. Fare mal mercato, vale Contrattar caro. Lat. magno pretio vendere.
Esempio: Alleg. 162. Di quella razza fine, fine, fine, Che fa buona misura, e mal mercato.
Definiz: §. III. Fare il mercato, vale Radunare le genti colle mercanzíe, per contrattarle. Lat. nundinas indicere.
Esempio: G. V. 2. 19. 1. Per cagione che i Fiesolani vi faceano mercato un giorno della settimana.
Definiz: FARE MERCÈ. Dar guiderdone, Conceder premio. Lat. beneficium facere, munerare, gratificari. Gr. χαρίζεσθαι.
Esempio: Dant. rim. 26. Perchè mercè, volgendosi a me, fanno.
Definiz: FARE MESTIERE, o MESTIERO. Professare arte, Fare bottega. Lat. artem exercere, in aliqua re se exercere, artem profiteri. Gr. τέχνην ἀσκεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 90. 3. Si chiamava Pietro da Tresanti, che questo medesimo mestiere con un suo asino faceva.
Esempio: E Bocc. num. 11. E compar Pietro con un asino, come usato era, attese a fare il suo mestiere antico.
Esempio: Red. lett. 2. 88. Oh quanto vuol ridere il sig. cavaliere, quando busserò alla sua porta, e mi vedrà in quel venerando abitino far quel mestiere.
Definiz: §. II. Fare per mestiere, vale Operare, come se fosse suo mestiere. Lat. tanquam in suâ arte se exercere.
Definiz: §. III. In proverb. Chi fa l'altrui mestiere, fa la zuppa nel paniere; e vale, che Chi si mette a far l'arte, ch'e' non sa, in cambio di guadagnare, ne scapita. Lat. quam quisque norit artem, in hac se exerceat.
Esempio: Buon. Fier. Ha veduto, che far l'altrui mestiere È un voler guastare i fatti suoi, E far l'usata zuppa nel paniere.
Definiz: §. IV. E Far mestieri, o mestiero, Bisognare. Lat. opus esse. Gr. δεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 13. 21. Iddio, il quale solo ottimamente conosce ciò, che fa mestiere a ciascuno.
Esempio: Dant. Par. 14. A costui fa mestieri, e nol vi dice.
Esempio: Fir. As. 51. Dell'altre cose, che fa mestiero al vivere, noi ne siamo convenevolmente abbondanti.
Esempio: E Firenz. As. d'oro. 129. Quel giorno con gli altri con maravigliosa cura la provveddono di tutto quello, che le faceva mestiero.
Definiz: FARE MIRACOLO. Operar miracolo. Lat. signum facere, mirabilia facere; prodigium operari. Gr. θαυματουργεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 139. 9. Che spesso Iddio aspetta, Tuo argumento vaglia, Nè fa miracol per ogni vil paglia.
Esempio: Cant. Carn. 88. Hallo visto molta gente Far miracoli con quella.
Esempio: Dav. Scism. 54. Il Foresta ec. arso vivo a fuoco lento sotto a' piedi, con fischiate, motti, atti, e canzoni d'ignominia, e con un santo di legno, che faceva miracoli.
Definiz: §. I. Far miracolo di checchessia, vale Attribuir checchessia a miracolo, Maravigliarsi d'alcuna cosa. Lat. ad prodigium quaeque referre, prodigiosa existimare.
Definiz: §. II. Fare miracoli, per metaf. si dice d'ogni cosa, che riesca superiore alla nostra espettazione.
Esempio: Dav. Colt. 183. Il mandorlo ec. se vuoi, che e' faccia miracoli in sul divelto, fa' un buco largo col palo.
Esempio: Cant. Carn. 76. Chi ha 'l terren gentil faccia che vuole, Che ne' sodi miracoli far suole.
Definiz: FARE MISCHIA. Venire a questione, a rissa. Lat. rixari. Gr. ἐρίζειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 24. 14. Vicino a loro, anzi in quel stesso loco, Si fa un'altra mischia, un altro agone.
Definiz: FARE MISERICORDIA. Usar misericordia. Lat. misereri. Gr. ταλανίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 16. 23. Egli ad un'ora poteva grande misericordia fare, e la sua vergogna, e quella della figliuola tor via.
Esempio: Gr. S. Gir. 16. Che è fare limosina? ciò è fare misericordia, e se tu vuoi fare misericordia, sì la comincia a te medesimo.
Definiz: FARE MISURA. Misurare. Lat. metiri. Gr. μετρεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 108. Nè mai di noi si duole, Che la misura fare a lei lasciano.
Definiz: §. Fare buona misura, vale Esser largo nella misura, Dar le cose abbondantemente. Lat. cumulatius admetiri. Gr. ἐπιμετρεῖν.
Esempio: Alleg. 162. Di quella razza fine, fine, fine, Che fa buona misura, e mal mercato.
Definiz: FARE MOBILE. Accumulare delle facoltà. Lat. opes congerere.
Esempio: Ricord. Malesp. 186. I detti beni rimasono alla Parte, onde ne cominciarono a fare mobile ec. del quale mobile vedendo il cardinale Ottaviano degli Ubaldini disse: da poi ch'e' Guelfi di Firenze fanno mobile, giammai non vi ritorneranno i Ghibellini.
Esempio: G. V. 7. 16. 1. Ma poi tutti i detti beni rimasero alla Parte, onde ne cominciarono a fare mobole.
Esempio: E G. V. appresso: Quando la Parte Guelfa di Firenze fa mobole, giammai non vi tornano i Ghibellini.
Definiz: FARE MOINE. Far carezze fanciullesche, e femminili. Lat. delicias facere, delicias dicere, blandulis verbis alloqui.
Esempio: Alleg. 162. Mentre i' fui giovanetto le stradine, Mi facevano ognor mille moine.
Esempio: Salv. Granch. 1. 1. Tante fregagioni, tante Moine, tanti rimbrontoli, tanti Rimproveri glien'ebbi a fare.
Definiz: FARE MONACO. Mettere in religione monastica. Lat. monachum facere. Gr.*μοναχὸν ποιεῖν.
Definiz: §. I. Farsi monaco, o monaca, Entrare in religion monastica. Lat. *monachum, vel monialem fieri.
Esempio: Bocc. nov. 50. 5. Se io non avessi voluto essere al mondo, io mi sarei fatta monaca.
Definiz: §. II. L'abito non fa il monaco.
v. ABITO, e MONACO.
Definiz: FARE MONTE. Mettere in monte, Ammontare. Lat. in acervum coniicere, cumulum efficere. Gr. σωρεύειν.
Esempio: Franc. Barb. 66. 1. E mal, se pur spezzando, Fai troppo monte grande del tagliato (parla del trinciante.)
Definiz: §. I. Far monte; termine di giuoco, e vale Disdir la posta, come se per quella volta non si giocasse.
Esempio: Burch. 2. 7. 8. Non hai più giuoco, e so faresti monte.
Definiz: §. II. Per similit. si dice d'ogni altra cosa, che non si voglia tirare avanti, o proseguire.
Esempio: Cecch. Corr. 5. 7. Faccianne monte.
Esempio: E Cecch. Dot. 2. 5. E' non ci ha verso, Orsù faccianne monte.
Definiz: FARE MORTE. Morire. Lat. mortem obire, defungi. Gr. τελευτᾶν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 18. 32. Per altra via non si può gire, Che d'annegare il suo volire; A vita non puoi pervenire, Se questa morte tu non fai.
Esempio: E Fr. Iac. T. altrove: E questo fanno i santi, che 'l provaro, E fecer dolce morte in amarezza.
Definiz: §. I. Fare buona morte, Morir bene, con sentimento di pietà. Lat. piè, ac religiosè vitâ migrare. Gr. εὐσεβῶς τελευτᾶν.
Definiz: §. II. Far la buona morte, Esercitar divozioni, o recitar preci, che si usano per chieder grazia a Dio di far buona morte.
Definiz: §. III. Fare morte onorevole, Morire onoratamente. Lat. praeclarâ morte occumbere. Gr. εὐθανατεῖν, Polib.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 141. E consigliavala, non aspettasse l'ammazzatore; spacciata era, pensasse far morte onorevole.
Definiz: FARE MOSSA. Muoversi, Dare segno di muoversi, Partirsi. Lat. discedendi signum dare, movere, discedere. Gr. κινεῖσθαι, ἀπιέναι.
Esempio: Franc. Barb. 45. 9. Fingi cagion, e mossa Fa' di partirti, vedrai lor volere.
Esempio: E Franc. Barb. 85. 7. Con temperanza mossa Farai, che subitanza pur ti volle.
Esempio: Franc. Sacch. rim. Quando la bella mossa Furio Camillo fece contr'a Brenno.
Definiz: §. Fare buona, o cattiva mossa; parlandosi del giuoco di dama, degli scacchi, o simili, vale Muovere bene, o male le pedine, o i pezzi.
Definiz: FARE MOSTRA, o LA MOSTRA. Mostrare; e si dice particolarmente per Rassegnare, o Far la rassegna degli eserciti. Lat. lustrum facere, lustrare, circumire, recensere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 5. 40. Di far mostra l'uom del bene Par vanaglorioso.
Esempio: E Fr. Iac. T. 3. 23. 23. Quando sarà la giostra, Che si farà la mostra Del popolo crociato.
Esempio: G. V. 10. 29. 1. E rassegnaronsi, e feciono mostra la cavallería nella piazza di santa Croce ec.
Esempio: Alleg. 10. Ma più solennemente, pare a me, di tutti gli altri la portan coloro, i quali ne fanno più chiara mostra.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 2. 5. Come noi Torniam di campo, facciasi la mostra.
Esempio: Bern. rim. 18. Non vuol, che l'uom di lei la mostra faccia.
Definiz: FARE MOTO. Muoversi. Lat. deambulare, obambulare.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 5. Non gli par bene il far far moto alcuno A quei cervei lunatici, A schivar loro alterazion maggiore.
Esempio: Red. lett. 1. 377. Fa esercizi, e moti di corpo assai validi, ogni qual volta non ne sia impedito da' suoi gravi negozj.
Definiz: FARE MOTTO. Parlare. Lat. hiscere, mutire. Gr. μύζειν.
Esempio: Bocc. nov. 17. 40. Niuno se ne muova, o faccia motto, se egli non vuol morire.
Esempio: Dant. Inf. 19. Cominciai io a dir: se puoi, fa' motto.
Definiz: §. I. Fare motto ad alcuno. Lat. aliquem convenire.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Fare motto ad alcuno significa, o andare a casa sua a trovarlo per dimandargli se vuole nulla, o riscontrandolo per la via salutarlo, o dirli alcuna cosa succintamente.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 1. Alla porta a san Gallo ha fatto motto Al cittadino, e a non so chi altri.
Esempio: Malm. 12. 42. Perchè alla donna venner più staffette A dir, che 'l Duca le volea far motto.
Definiz: §. II. Fate motto! modo ammirativo, quasi si dicesse: Sentite cosa! Giudicate, se ciò può essere! modo basso.
Esempio: Malm. 2. 59. Sì eh? soggiunge l'orco, fate motto!
Definiz: §. III. Non far nè motto, nè totto, vale Stare chetissimo, Non fare zitto.
Esempio: Pataff. 2. Che non mi fece ancor motto, nè totto.
Definiz: §. IV. Fare un motto d'alcuna cosa.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Fare, o toccare un motto d'alcuna cosa, è favellarne brevemente, e talvolta fare menzione.
Definiz: FARE MOTTOZZO.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Fare un mottozzo significa fare una rimbaldera, cioè festoccia, e allegrezza di parole.
Definiz: FARE MULA DI MEDICO. Aspettare. Lat. opperiri.
Esempio: Cecch. Dissim. 4. 7. Esce fuora, e serra la casa lasciando la bestia, e me a far la mula di medico.
Esempio: Salv. Granch. 3. 11. Io non son già Per istar quì a far la mula di medico.
Definiz: FARE MUTAMENTO. Scambiare, Mutare. Lat. mutare, permutare.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 16. 4. Un arbore d'amor con grande frutto In cor piantato mi dà pascimento, Che fe tal mutamento In me senza dimora.
Definiz: FARE MUTANZA. Scambiare, Mutare. Lat. permutare, commutare. Gr. ἀλλάσσειν.
Esempio: Franc. Barb. 29. 22. Chi serve servi tagliando uguaglianza; Chi servito è, mutanza Non faccia del miglior, ma prenda il meno. (parla del modo di stare a tavola.)
Definiz: FARE NANNI, o FARE IL NANNI. Fingersi semplice, o balordo. Lat. simplicem, aut rudem se esse simulare.
Esempio: Malm. 4. 26. Facendo sempre il nanni, ed il corrivo.
Definiz: FARE NARRAZIONE. Narrare. Lat. narrare. Gr. ἐξεγεῖσθαι.
Esempio: Filoc. 5. 17. Poco tempo appresso della fatta narrazione, Diana ec. in sonno mi fece vedere infinite insidie poste da Florio alla mia vita.
Definiz: FARE NATURA. Lo stesso, che Fare abito. Lat. assuescere. Gr. φύσιν ποιεῖν.
Definiz: FARE NEGOZIO. Negoziare. Lat. negotiari, agere. Gr. πραγματεύεσθαι.
Definiz: §. I. Fare negozio, come di seta, o simili: vale Fare bottega. Lat. negotiationem exercere, mercaturam facere. Gr. συμβουλεύειν.
Definiz: §. II. Fare negozio di checchessia, o su che si sia; Mettere checchessia in negozio. Lat. deliberare, consultare, consultationi subiicere. Gr. νεοττεύειν.
Definiz: FARE NEMICO.
v. FARE NIMICO.
Definiz: FARE NIDO, o NIDIO, o IL NIDO. Annidarsi. Lat. nidificare, nidum construere. Gr. πρᾶγμα παρέχειν.
Esempio: Petr. canz. 18. 1. Occhi leggiadri, dove Amor fa nido, A voi rivolgo il mio debile stile.
Esempio: Dant. Purg. 20. Certo non si scotea sì forte Delo, Pria che Latona in lei facesse il nido A partorir li due occhi del cielo.
Esempio: Gr. S. Gir. 6. Vola al fiume, e fa lo nidio in sulla pietra.
Esempio: Sannazz. egl. 1. Già per li boschi i vaghi uccelli fannosi I dolci nidi.
Definiz: FARE NIMICO, o NEMICO. Render nimico, Nimicare; e si usa att. e neutr. pass. Lat. inimicum facere.
Esempio: Dant. Inf. 15. Ma quello 'ngrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico, E tiene ancor del monte, e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico.
Esempio: Ar. Fur. 5. 36. Polinesso, che già s'avea proposto Di far Ginevra al suo amator nemica.
Definiz: FARE NOFERI, e IL NOFERI. Fingersi mal accorto, ignorante. Lat. imperitum se esse simulare.
Definiz: FARE NOIA. Noiare. Lat. molestiâ afficere, molestiam creare, negotium facessere. Gr. ἐμφανίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 1. 7. Golosissimo, e bevitore grande, tanto che alcuna volta sconciamente gli facea noia.
Esempio: E Bocc. g. 3. fin. 4. Non faccendo il sol già tiepido alcuna noia, ec. i cavriuoli, e i conigli ec. si dierono alcune a seguitare.
Esempio: Franc. Barb. 66. 17. Noia mi fa chi tene Sì mal accorta tagliando, manera.
Esempio: Petr. canz. 11. 6. Ad una gran marmorea colonna Fanno noia sovente, e a se fanno danno.
Esempio: Fav. Esop. Messere, io non sapeva, vi facesse noia.
Esempio: Galat. 10. Comechè temessero di fargliene noia.
Definiz: FARE NOME. Neutr. pass. Acquistare nome, o fama.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Levandosi alquanti enfiati di vanità, volendosi ciascuno far nome, scrissero, e seminarono diversi errori, e sette.
Definiz: FARE NOTO. Notificare. Lat. notum facere, palam facere, declarare. Gr. ἐμφανίζειν.
Esempio: Amet. 74. Ma come Venere mi prendesse, vi farò noto.
Definiz: FARE NOTOMÍA.
v. NOTOMÍA.
Definiz: FARE NOTTE. Neutr. pass. Annottare; e propriamente Esser tramontato il sole. Lat. advesperascere.
Esempio: D. Gio. Cell. 24. Avvediti a buon otta, innanzi che notte si faccia.
Esempio: Petr. cap. 6. Gente, a cui si fa notte innanzi sera.
Definiz: FARE NOZZE, o LE NOZZE. Contrarre matrimonio, e Celebrare le solennità solite in tale occasione. Lat. nubere, nuptias celebrare.
Esempio: Bocc. nov. 17. 4. Alla quale in forse quattr'anni avvenne per la sua bellezza di far nuove nozze da nove volte.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 19. 6. La corte u' si fan ste nozze, Si è questa Chiesa santa.
Esempio: Tac. Dav. ann. 12. 144. Sollecita il partito, che tra zio, e nipote di fratello si possa giuste nozze.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 1. E di consenso e dell'uno, e dell'altra Feci le nozze, ma pur di segreto.
Definiz: FARE NUOVO, o DI NUOVO. Rinnovare. Lat. denuò facere, renovare. Gr. ἐγκαινεῖν.
Definiz: §. Farsi nuovo di checchessia, Mostrare di non averne notizia, che altrimenti si dice nell'uso, Fare il nescio. Lat. nescium se esse simulare.
Esempio: Tac. Dav. ann. 13. 167. Egli senza levarsi su fattosi nuovo disse.
Definiz: FARE OBBEDIENZA, o LA OBBEDIENZA. Obbedire. Lat. parere, obtemperare.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 4. 18. Tien per scudo sapienza, Tosto fa l'obbedienza.
Esempio: E Fr. Iac. T. 2. 29. 9. A nullo rio pensier fa resistenza, Inchinasi, alla carne fa obedienza.
Definiz: FARE OBBLIGAGIONE, o OBBLIGAZIONE. Lo stesso, che Fare obbligo. Lat. se obligare.
Esempio: Bocc. nov. 19. 13. E fatta la obbligagione, Bernabò rimase, ec.
Definiz: FARE OBBLIGO. Obbligarsi. Lat. se obligare.
Esempio: Bern. Orl. 1. 27. 3. Non vede, che quell'obbligo che sol tiene, Ch'è fatto a buon effetto, e per far bene.
Definiz: §. Fare l'obbligo suo, Adempiere le parti sue. Lat. officium suum facere. Gr. τὰ καθήκοντα ἀποτελεῖν.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 3. E ch'ogni volta, O che il marito, o la moglie non fa L'obbligo suo, il parentado si Intendesse finito.
Definiz: FARE OCCHIO. Aggiugner vaghezza.
Definiz: §. I. Fare occhio, o d'occhio, Accennare, Dare d'occhio. Lat. adnictare. Gr. σκαρδαμύττειν.
Esempio: Car. lett. 1. 18. Ma Ferrante rivolto a me, e facendomi d'occhio, dunque, disse ec.
Definiz: §. II. Fare gli occhi rossi, Alterarsi, Adirarsi. Lat. incandescere.
Esempio: Bern. Orl. 2. 14. 26. Per la grand'ira non trovava loco, Arruffarseli i crin sopra la fronte, E fece gli occhi rossi, come foco.
Definiz: §. III. Fare gli occhi di fuoco, Adirarsi veementemente. Lat. irâ incandescere, excandescere.
Esempio: Bern. Orl. 1. 15. 46. L'ira gli cresce, e fa gli occhi di foco.
Definiz: §. IV. Fare gli occhi rossi, Essere vicino a piagnere, Mostrare segno di piagnere, o d'aver pianto. Lat. oculos corrumpere fletu.
Definiz: §. V. Fare gli occhi rossi, Non degnare altrui, Star sul grande, Far le viste di non vedere per superbia. Lat. despicere.
Definiz: §. VI. Fare a occhi e croce, Operare grossamente, con poca accuratezza.
Esempio: Varch. Ercol. 251. Il giudicare di queste cose vuole agio, e buoi, e non si può fare, come si dice, a occhi, e croce.
Definiz: §. VII. Fare acqua da occhi, Non conchiudere, Operare in vano, o male. Lat. nihil agere.
Esempio: Pataff. 1. Da occhi abbiam fatt'acqua.
Definiz: §. VIII. Fare a gli occhi, modo basso, Fare all'amore. Lat. limulis intueri, amatoriè aspicere.
Definiz: FARE OCCHIOLINO. Dare d'occhio col chiuderlo. Lat. adnictare. Gr. σκαρδαμύττειν.
Esempio: Varch. Ercol. 85. Quando volemo essere intesi con cenni senza parlare, chiudere un occhio, il che si chiama far d'occhio, ovvero far l'occhiolino, che i Latini dicevano nictare, cioè accennare cogli occhi.
Definiz: FARE OFFERTA. Offerere. Lat. offerre. Gr. προσφέρειν.
Esempio: G. V. 8. 36. 2. E dell'offerta fatta per li peregrini molto tesoro ne crebbe.
Esempio: E G. V. 12. 82. 2. E per la Pasqua di Risurresso, ec. il comune fece offerta di tutti i prigioni.
Definiz: FARE OLTRAGGIO. Oltraggiare. Lat. inferre iniuriam, iniuriosè erga aliquem agere.
Esempio: Din. Comp. 1. 10. Fecesi leggi, che si chiamarono ordini della giustizia contro a' potenti, che facessono oltraggi a' popolani; e che l'uno consorto fosse tenuto per l'altro, e che i malificj si potessono provare ec.
Esempio: Bocc. nov. 69. 7. Io non farei a lui sì fatto oltraggio.
Esempio: Dant. Purg. 2. Ed egli a me: nessun m'è fatto oltraggio.
Esempio: E Dan. Purg. 13. A me parea, andando, fare oltraggio, Vedendo altrui non essendo veduto.
Esempio: Bern. Orl. 3. 5. 26. Insin che quella Fiera d'Egisto a lui fe il grande oltraggio.
Definiz: FARE OMAGGIO. Render tributo. Lat. *omagium facere.
Esempio: G. V. 8. 4. 1. Il quale per sorte tenea la Guascogna, dovendone fare omaggio al Re di Francia.
Esempio: E G. V. num. 2. Sdegnò di voler fare l'omaggio personalmente, ma mandò in Francia messer Amondo suo fratello, che 'l facesse per lui.
Definiz: FARE OMBRA. Render ombra. Lat. umbram facere. Gr. σκιάζειν.
Esempio: Dant. Purg. 3. Vespero è già colà, dov'è sepolto Lo corpo, dentro al quale io facea ombra.
Esempio: Petr. son. 27. E far delle sue braccia a se stess'ombra,
Esempio: Amet. 21. Faccente al chiaro viso graziosa ombra.
Definiz: §. Fare ombra, figuratam. Dare, o Prendere sospetto. Lat. suspicionem iniicere, suspicandi ansam praebere, suspicari. Gr. ὑποψίαν ἐμβάλλειν.
Esempio: Rim. ant. Inc. 131. S'io porto amor corale alla mia donna, Neun si maravigli, nè faccia ombra.
Definiz: FARE ONORE, o L'ONORE. Onorare. Lat. honorare, honorem habere, honorem facere, Arnob.
Esempio: Cron. Morell. 319. Questo onore gli fu fatto, non tanto per lo acquisto, fece colla forza del comune, ma perchè e' si portò lealmente.
Esempio: Bocc. nov. 15. 16. Io ti saprò bene, secondo donna, fare un poco d'onore.
Esempio: E Bocc. g. 6. f. 15. Tu mi facesti oggi onore della corona, ed io il voglio questa sera a te fare della canzone.
Esempio: Dant. Inf. 1. Tu se' solo colui, da cu'io tolsi Lo bello stile, che m'ha fatto onore.
Esempio: E Dan. Inf. 4. Fannomi onore, e di ciò fanno bene.
Esempio: E Dan. Inf. appresso: E più d'onore ancora assai mi fenno.
Esempio: Franc. Barb. 24. 9. Se non sai ben suo stato, È me far più d'onor, che poi pentere Del manco del dovere, Che si riman l'onor nell'onorante.
Esempio: E Franc. Barb. 26. 3. E se tuo pari è quello, Isforza in simigliante fargli onore.
Esempio: E Franc. Barb. 126. 18. Non solamente si perde, se fai Ad uom'ingrato servigio, ed onore.
Esempio: Red. lett. 2. 76. Un desiderio ardentissimo ec. e la memoria, che conservo delle mie infinite obbligazioni ec. mi rendono ardito per supplicarla a farmi l'onore di non isdegnare alcuni odori.
Definiz: §. I. Farsi onore, neutr. pass. Acquistare onore.
Esempio: Red. lett. 2. 61. Ella certamente si farà grande onore al suo ritorno in Parigi.
Esempio: E Red. lett. 66. Vorrei, che arrivassero a salvamento, acciocchè V. Sig. potesse farsi onore nel Messico.
Definiz: §. II. Farsi onore si dice anche del Trattare altrui splendidamente.
Definiz: §. III. Farsi onore di alcuna cosa, vale anche Concedere alla prima, e offerire quello, a che uno potrebbe esser forzato.
Definiz: FARE ONTA. Aontare. Lat. iniuriam inferre, contumeliâ afficere. Gr. ἐνυβρίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 9. 3. Che non che egli l'altrui onte con giustizia vendicasse, anzi infinite con vituperevole viltà a lui fattene sosteneva, intantochè chiunque aveva cruccio alcuno, quello col fargli alcuna onta, o vergogna sfogava.
Esempio: G. V. 7. 91. 1. E feciono grand'onta a' Genovesi.
Definiz: FARE OPERA. Operare. Lat. fecere, committere, dare operam. Gr. ἐργάζεσθαι.
Esempio: Cron. Morell. 293. Dopo questa guerra, nella quale e' fece grandissime opere, si morì messer Giovanni Aguto.
Esempio: Din. Comp. 3. 56. Cominciò a fare opere piatose.
Esempio: Franc. Barb. 65. 7. Pon cura, ch'in ogni opra, che fa' davanti a lui, ovver serviso, Ti convien pensar fiso A quel, che fai.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 1. Perchè? perchè, Manno, Nol ritraesti tu, e non facesti Opera di tornarlo al buon cammino?
Definiz: FARE OPERAZIONE. Operare; e si dice propriamente delle medicine.
Esempio: Fir. As. 227. Come più tosto la vecchierella si avvide, che la medicina avea fatta buona operazione, corsasene da Carite, là entro ne la menò.
Esempio: Red. cons. 1. 145. Con maggior vigore potrà fare la sua operazione.
Definiz: FARE ORAZIONE, o L'ORAZIONE. Orare. Lat. orare, Deum precari. Gr. εὔχεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 17. 2. L'orazion con dolce canto, Che a Dio l'uom deggia fare.
Esempio: Gr. S. Gir. 9. Che 'l coraggio di colui è di lungi da Dio, che infino ch'egli fa la sua orazione, pensa in alcuno affare del secolo.
Esempio: E Grad. S. Girol. appresso: San Cesare disse, che in due maniere sono perdute l'orazioni dell'uomo, s'egli non le fa a buon cuore, o s'egli le fa, e non perdona a colui, che male fa. E san Benedetto disse, che l'orazione, che noi facciamo, dee essere pura, e corta.
Definiz: FARE ORDINE. Ordinare. Lat. ordinare.
Esempio: G. V. 8. 1. 2. Faccendosi in Firenze ordini d'albitrato a correggere gli statuti ec. si ordinaro certe leggi, e statuti molto forti.
Definiz: FARE ORECCHIE. Lo stesso, che Dare orecchio. Lat. accommodare aurem, praebere aurem. Gr. τὰ ὦτα παρέχειν.
Definiz: §. Far orecchie di mercante, o di mercatante, vale Lasciar dire facendo le viste di non sentire. Lat. se non audivisse simulare.
Esempio: F. V. 11. 69. Messer Pandolfo fece orecchie di mercatante a lasciar dire chi volle.
Esempio: E F. V. cap. 73. Fatto per alquanto tempo orecchie di mercatante ec. alla fine udendo il mormorío del popolo, e de' buoni uomini, fece aprire lo sportello.
Esempio: Cron. Morell. 265. Fa' orecchie di mercatante, e non ti lasciare ismovere nè a danari, nè a promessa.
Esempio: Varch. Ercol. 84. Fare orecchi di mercatante, significa lasciar dire uno, e far vista di non intendere.
Esempio: Malm. 9. 67. Perch'ei vuol fare orecchie di mercante.
Definiz: FARE OSTE. Guerreggiare. Lat. exercitum parare, movere. Gr. στρατεύεσθαι.
Esempio: G. V. 4. 28. 1. I Fiorentini feciono oste a Monte Cascioli, che facea guerra alla città di Firenze.
Esempio: E G. V. 6. 14. 1. Apparecchiandosi i Fiorentini di fare sopra la città di Siena maggiore oste, che per gli anni passati non aveano fatta.
Esempio: E G. V. cap. 77. 1. Il popolo, e comune di Firenze fece oste generale sopra la città di Siena.
Definiz: FARE OSTERÍA. Tener l'ostería, Dar mangiare, e bere a prezzo.
Esempio: Cecch. Dissim. 2. 3. Come quello, che era stato già più anni con Pietro, quando egli fece l'ostería.
Definiz: FARE PACE, o LA PACE. Appaciare, Rappacificarsi. Lat. pacem facere, conciliari. Gr. εἰρήνην ποιεῖν.
Esempio: G. V. 7. 43. 3. Faccendo baciare in bocca il sindaco delle dette parti, e far paci, e dare mallevadori.
Esempio: E G. V. cap. 56. 6. E ciò fatto per lo cardinale, fece fare le singulari paci de' cittadini.
Esempio: E G. V. 8. 69. 2. Gli diedono piena, e libera balía di fare pace tra' cittadini dentro, e co' loro usciti di fuori.
Esempio: E G. V. appresso: E ciò fatto, intese a procedere, e a fare più pace tra' cittadini.
Esempio: Bocc. nov. 43. 21. La pace poi tra voi, e' vostri parenti farò io ben fare.
Esempio: Cron. Morell. 318. Feciono quest'accordo sotto certa pena a qualunque collegato non ratificasse, e questo potea fare il Papa, perocchè ne' patti della lega fu, che potesse fare pace, e tregua, e accordo a sua posta.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 6. I' vi prometto, ch'io farò tal pace, Che ella farà un bambin mastio.
Definiz: §. I. Far pace, o Far la pace, nel giuoco vale Esser del pari.
Definiz: §. II. E figuratam.
Esempio: Bocc. nov. 20. 19. Anche dite voi, che vi sforzerete; e di che? di farla in tre pace, e rizzare a mazzata?
Definiz: §. III. Dio gli faccia pace; modo di pregare riposo a' morti. Lat. requiescat in pace.
Esempio: Cecch. Dot. Oh che Dio le faccia pace All'anima, ov'ell'è.
Definiz: FARE PALA. Far palese, Palesare. Lat. palam facere. Gr. δηλοῦν.
Esempio: Cecch. Corr. prol. Come son certi boriosi, che bramano Di mostrar quelle belle zane al popolo, E di far pala a ciaschedun, che egli hanno Gran masserizia in panni lini.
Definiz: FARE PALESE. Palesare. Lat. palam facere, patefacere. Gr. ἐμφανίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 19. 35. Se esser femmina e al soldano, e a ciascun altro fece palese.
Esempio: Dant. Purg. 22. Che la tua affezion mi fe palese.
Definiz: FARE PANCACCIA. Adunarsi, o Fermarsi a discorrere in luogo esposto al pubblico.
Esempio: Cecch. Spir. 3. 2. Tu sai, Che Anselmo prese meco, già due mesi Sono, amicizia là nello speziale Dell'Agnolo, dov'io pratico, e dove Egli sta a far pancaccia.
Definiz: FARE PANE, o IL PANE. Impastar la farina a effetto di ridurla in pane per cuocerlo. Lat. panem facere, panem conficere. Gr. ἄρτον ποιεῖν.
Esempio: Cecch. Stiav. 1. 4. E avvertisci a questi tempi, che La non ti faccia fare il pane.
Esempio: Lasc. Gelos. 2. 2. Ohimè, trista me, ch'io ho ancora a fare il pane.
Esempio: Malm. 7. 60. Che se ci sente a sorte, o scuopre il cane, Non occorr'altro, noi abbiam fatto il pane (quì figuratam. e vale: noi siam fritti, noi siam rovinati.)
Definiz: FARE PARAGONE. Paragonare. Lat. comparare. Gr. παραβάλλειν.
Esempio: Ar. Fur. 40. 79. Trasse Ruggiero, e fece paragone Di sua virtude al paladin Dudone.
Esempio: Sagg. nat. esp. 14. Volendosi adunque far paragone d'un'aria con un'altra, si osservi in quella, che prima si vuol provare ec.
Definiz: FARE PARATURA. Parare. Lat. ornare, exornare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 5. Di sambuco, o di ferula Non far mai paratura.
Definiz: FARE PARENTADO. Imparentarsi. Lat. affinitatem contrahere. Gr. συνάπτειν τινὶ κῆδος, ἐπιγαμβρεύειν.
Esempio: G. V. 7. 56. 6. Faccendo insieme più parentadi.
Definiz: §. I. Fare un parentado, o il parentado, vale Trattare, e conchiudere un matrimonio.
Esempio: Bocc. nov. 16. 33. Avendo già Currado a' suoi amici significato con gran piacere di tutti il nuovo parentado fatto da lui.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 2. E' tenterà Vostro padre per fare il parentado.
Definiz: §. II. Far parentado, per Usar carnalmente, Aver commercio carnale. Lat. coire, rem habere. Gr. μίσγεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 17. 50. Prima che a Baffa giugnessero là, onde era il Cipriano, insieme fecero parentado.
Definiz: FARE PARERE. Operar che paia.
Esempio: Dant. Purg. 6. Che fe parer lo buon Marzucco forte.
Esempio: E Dan. Purg. 18. La luna quasi a mezza notte tarda Facea le stelle a noi parer più rade.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 2. 35. Un bagno bello, e molto prezioso Aggio ordinato con sommo sapere, Che siasi quanto vuol l'uom salavoso, Candido più, che neve, il fa parere.
Definiz: §. Far parere una cosa per un'altra, vale Ingannare col mostrare, e dare alle cose apparenza diversa dal vero esser loro. Lat. praestigiis, technis, fallaciis uti. Gr. γοητεύειν.
Definiz: FARE PARI. Pareggiare. Lat. paria facere, aequare. Gr. ἐξισοῦν.
Definiz: FARE PARLAMENTO. Lo stesso, che Far dieta. Lat. colloquium habere, concionem habere, conventum habere. Gr. δημηγορεῖν.
Esempio: G. V. 11. 111. 1. E là fece parlamento, dove fu il Duca di Brabante, e 'l conte d'Analdo, e tutti gli allegati.
Definiz: FARE PARLATA. Parlare, Ragionare. Lat. sermonem habere.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 9. 74. Povertate, povertate, Di voi si fa gran parlate.
Definiz: FARE PAROLA. Parlare. Lat. verba facere. Gr. ποιεῖσθαι λόγον.
Esempio: Dant. Inf. 6. Ed io, anima trista, non son sola, Che tutte queste a simil pena stanno Per simil colpa; e più non fe parola.
Esempio: E Dan. Inf. 23. Mi rimiraron sanza far parola.
Esempio: Bocc. nov. 15. 28. Ucciso ne potrai tu bene essere, se colui sente, che tu mai ne facci parola.
Esempio: E Bocc. num. 34. E senza più parole fare, essendo già mezza notte, n'andarono alla chiesa maggiore.
Esempio: Varch. Ercol. 82. Far parole è quello, che i Latini dicevano facere verba, cioè favellare.
Definiz: §. I. Far le parole, per composizioni musicali, o simili, vale Comporle. Lat. verba componere. Gr. λόγον συντιθέναι.
Esempio: Bocc. nov. 97. 11. Monsignore, rispose Minuccio, e' non sono ancora tre giorni, che le parole si fecero, e 'l suono.
Definiz: §. II. Far le parole.
Esempio: Varch. Ercol. 82. Far le parole ec. è favellare distesamente sopra alcuna materia, come si fa nelle compagníe ec. e nelle nozze, quando si va a impalmare una fanciulla, e darle l'anello, che i notai fanno le parole.
Definiz: §. III. Far le belle parole, vale Usar maniere soavi in parlando; ed anche Parlar chiaro. Lat. blandâ oratione uti, apertè loqui.
Esempio: Varch. Ercol. 82. Fare le belle parole a uno, è dirgli alla spianacciata, e a lettere di scatola, ovvero di speziali, come tu l'intendi, e aprirgli senza andirivieni, o giri di parole l'animo tuo di quello, che tu vuoi fare, o non fare, o che egli faccia, o non faccia.
Definiz: §. IV. Far le paroline, o le parolozze.
Esempio: Varch. Ercol. 82. Fare le paroline è dar soie, e caccabaldole, o per ingannare, o per entrare in grazia di chicchessia; dicesi eziandío, fare le parolozze.
Definiz: §. V. Far quattro parole, vale Fare un breve discorso. Lat. brevem concionem habere.
Esempio: Malm. 3. 28. Fu pregato A far quattro parole a quella gente.
Definiz: FARE PARTE. Far separazione, Dividere il composto, Separare. Lat. in partes concedere, dissidium facere. Gr. στασιάζειν.
Esempio: G. V. 6. 29. 1. I Tarteri ec. passarono in Europia, e fecero di loro due parti.
Definiz: §. I. Far parte ad alcuno, o Far parte, assolutam. vale Far partecipe alcuno, Ammetterlo alla participazione. Lat. participem facere. Gr. μεταδιδόναι.
Esempio: Bocc. nov. 99. 53. Messer Torello fatta delle sue care gioie parte a colui, che avute aveva le spese delle nozze, ec. con la sua valente donna poi visse.
Esempio: Cron. Morell. 325. Tale è nimico, e vuole male a chi regge ec. perchè non fa parte di quello bene, ch'è comune.
Esempio: Petr. son. 4. Tolse Giovanni dalla rete, e Piero, E nel regno del ciel fece lor parte.
Esempio: Buon. rim. 63. Tu il seme se' dell'opre giuste, e pie, Che là germoglia, dove ne fai parte.
Definiz: §. II. Fare a parte con uno, vale Far società, per dividersi gli utili.
Esempio: Ar. Len. 3. 2. Col cavalier de' quali, o contestabile Il podestà fa a parte, e tutti rubano.
Definiz: §. III. Fare parte, o Far la parte, vale Dividersi in fazione.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 9. 4. Per poter signoreggiare Tratta giure nella terra, E le parti ci fa fare, Donde nasce molta guerra.
Definiz: §. IV. Far la parte sua, mia, ec. vale Operar come si conviene a ciascuno, Fare il debito. Lat. pro sua parte agere, pro virili facere, officium suum implere. Gr. τὰ καθήκοντα ποιεῖν.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 5. Fate voi la parte vostra, Che io farò la mia per eccellenza.
Definiz: §. V. Fare le parti d'alcuno, vale Operar per lui, Essere in vece sua. Lat. partes alicuius sustinere, supplere vicem. Gr. ἀνθ'ἑτέρου εἶναι.
Esempio: Red. lett. 2. 15. Io non voglio far le sue parti, saprà egli meglio da se esplicarsi nell'inclusa.
Definiz: §. VI. Far la parte, o le parti, vale Dividere per distribuire, o Distribuire le porzioni divise. Lat. dividere, herciscere. Gr. διαμερίζειν.
Esempio: Cecch. Donz. 2. 5. Puossi dir più largo, Che dire a uno: scrivi, fa' le parti, E piglia?
Esempio: Libr. Son. 33. Tu m'hai molto per vile, Volermi in sulla fetta far la parte.
Definiz: FARE PARTIMENTO. Partire. Lat. discedere, abire. Gr. ἀπιέναι.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 35. 87. Come può star mai contento Chi da Dio fa partimento?
Definiz: FARE PARTITA. Partire. Lat. discedere, abire. Gr. ἀπιέναι.
Esempio: Bocc. nov. 16. 16. Quattro anni appresso la partita fatta da messer Guasparrino ec. pervenne in Lunigiana.
Esempio: Dant. Inf. 22. Chi fu colui, da cui mala partita Dì, che facesti per venire a proda? Ed ei rispose: fu frate Gomita.
Esempio: Cant. Carn. 10. Chi fu quella tanto ardita, Che commesse questo errore D'aver fatto tal partita.
Esempio: Buon. Fier. Intr. 2. 1. Troppo, Sonno, mi preme il far partita.
Definiz: §. Fare una partita; termine di giuoco; e dice del Giucare alle minchiate, al pallone, e a simili altri giuochi, ne' quali abbisogna un tal determinato numero di persone, che in alcuni giuochi sono tanti per parte.
Definiz: FARE PARTITO. Concludere un negozio. Lat. rem conficere.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 2. O vedi, se Egli ha voglia di far questo partito.
Esempio: Buon. Fier. Intr. 1. Darò la cura a lui di far partito Di quelle mercanzíe.
Definiz: §. I. Fare gran partito, vale Fare larghi patti.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 28. 9. Gran partito n'ha Dio fatto, Perdonando nostre offese.
Definiz: §. II. Far partito, termine di giuoco; e vale Accordarsi ad alcuna condizione, Proporre accordo, Venire a patti. Lat. conditionem accipere.
Esempio: Malm. 9. 44. Ma speran ben, mostrando a' giuocatori Danari, o cappe, indurgli a far partito.
Definiz: FARE PASSAGGIO. Andare alla guerra per mare. Lat. suscipere expeditionem. Gr. ἀνάβασιν ποιεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 99. 2. A racquistare la Terra santa si fece per li Cristiani un general passaggio.
Esempio: G. V. 8. 18. 2. Fece il detto Re Giamo ammiraglio, e gonfaloniere della Chiesa in mare, quando si facesse passaggio oltremare.
Esempio: Bern. Orl. 3. 5. 26. Dipoi prese per moglie la donzella, E fece contro a' Greci il suo passaggio.
Definiz: §. Per Passare.
Esempio: Red. cons. 1. 4. Dopo l'uso dell'acqua del tettuccio, faccia passaggio all'uso dell'acciaio preparato.
Esempio: E Red. cons. 14. Si potrebbe far passaggio alli bagnuoli dell'acqua del tettuccio.
Esempio: E Red. cons. 139. Essendosi fatto il passaggio dal sottilissimo siero depurato al latte gentilissimo di asina.
Definiz: FARE PASSATA.
v. PASSATA.
Definiz: FARE PASSO. Passare. Lat. transire. Gr. μεταβαίνειν.
Definiz: §. I. Far passo, Muoversi, Muovere il passo.
Esempio: Dant. Purg. 9. E la notte de' passi con che sale, Fatti avea due.
Esempio: E Dan. Purg. 30. Sonno a voi non fura Passo, che faccia 'l secol per sue vie.
Definiz: §. II. Fare passo, termine di giuoco, Non voler per allora legar la posta. Lat. aleam subire nolle, ludendi conditionem nec ferre, nec accipere.
Definiz: §. III. Far qualche passo in checchessia, vale Avanzarsi nel trattar di checchessia. Lat. gradum promovere.
Definiz: §. IV. Far uscir di passo, figuratam. vale Forzare altrui ad operare con più veemenza, che non farebbe. Lat. incitare, urgere. Gr. ἐπείγειν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 2. Ma e' la farà bene uscir di passo.
Esempio: E Cecch. Corr. 3. 7. Sì sì, e' bisogna farla uscir di passo.
Definiz: §. V. Far passo di picca, vale Camminar con lentezza. Lat. lento gradu incedere.
Definiz: §. VI. Far l'ultimo passo, vale Morire. Lat. mortem obire. Gr. τελευτᾶν.
Definiz: FARE PASTURA. Figuratam. Far maneggio per adescare, Porgere allettamenti. Lat. tractare.
Esempio: Cron. Morell. 266. E dove e' sarà di bisogno il parlare in servigio di lui ec. i manovaldi, i parenti faranno pastura con chi l'averà a porre.
Esempio: Dant. Par. 27. E se natura, o arte fe pasture Da pigliar occhi.
Esempio: But. Fe pasture, cioè esche da pigliar occhi.
Definiz: FARE PATTO, o IL PATTO. Patteggiare, Fermar patto, Pattuire, Accordare il prezzo. Lat. pacisci. Gr. συμφωνεῖν μετά τινος.
Esempio: Bocc. nov. 64. 13. A modo del villan matto, dopo danno fe fatto.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 39. 5. E nullo volesti far patto.
Esempio: E Fr. Iac. T. altrove: Ciascun senso fa patto Di viver regolato.
Esempio: Franc. Barb. 248. 10. Aggia un, che vada innanzi, Che di ciò molto avanzi, E veggia, e faccia patto, Ch'ogn'oste ha sotto il gatto.
Esempio: Cecch. Corr. 3. 3. Io provvedrò Il vetturale, e le ceste, e farò Il patto seco.
Definiz: §. I. Fare i patti chiari, vale Patteggiar chiaramente.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 2. Digli, che Avesse fatto i patti chiari quando Ridolfo aveva sete.
Definiz: §. II. Fare i patti innanzi, vale Patteggiare avanti di conchiudere.
Definiz: §. III. Fare larghi patti, vale Conceder buone condizioni, Trattar con larghezza.
Esempio: G. V. 9. 53. 1. Per sua scusa domandò loro molto larghi patti fuori di misura, con tutto che per gli più si credette, che benchè i Pisani gli avessono fatti, non avrebbe voluto lasciare la stanza di Cicilia (così nel T. Davanz.)
Definiz: §. IV. Fare ogni patto, Conceder tutto. Lat. omnem conditionem accipere.
Esempio: G. V. 8. 30. 1. E quasi come gente ricreduta fecero a' Genovesi ogni patto, che vollono domandare.
Definiz: §. V. Far patto col diavolo; modo basso, che si dice di coloro, a cui avvengono sempre successi favorevoli.
Definiz: FARE PAURA. Atterrire. Lat. metum iniicere, terrorem incutere. Gr. φοβεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 31. Quand'i giganti fer paura a i Dei.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 2. Qualcuno, Che avesse voluto fargli un poco Di paura.
Esempio: Morg. 5. 38. E fece a tutti una vecchia paura.
Definiz: §. I. Farsi paura, vale Prender timore.
Definiz: §. II. Farsi paura coll'ombra, vale Prender timore senza cagione.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 1. Ell'è cosa da putti, Farsi paura coll'ombra.
Definiz: FARE PAZZÍA, o LE PAZZÍE. Operar pazzamente. Lat. stultè agere. Gr. παραφρονεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 1. 8. Vo' me stesso rinnegare, E la croce vo' portare Per far una gran pazzía.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 16. Come s'ha a far pallone, o travestiti, O qualche altra pazzía, Voi fate Turchi, Diavoli, o romiti.
Esempio: Cecch. Dot. 5. 2. E m'incresce, ch'e' fa Una delle maggiori pazzíe, che egli abbia Mai fatte.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 4. E così si risolve finalmente, Che la minor pazzía, ch'un possa fare, È ammirare, e appetir niente.
Definiz: FARE PECCATO, o IL PECCATO. Commetter peccato, Peccare, Errare. Lat. perpetrare crimen, peccare. Gr. ἁμαρτάνειν.
Esempio: Bocc. nov. 24. 7. I peccati, che tu hai infino all'ora della penitenza fatti, tutti si purgheranno.
Esempio: E Bocc. nov. 30. 14. Aveva fatto gran peccato d'averla tolta da così fatto servigio.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 13. 2. Mal ti credetti allora Quando feci 'l peccato.
Esempio: Din. Comp. 2. 44. Molti disonesti peccati feciono.
Esempio: Red. lett. 2. 80. È cagione, che essi non facciano disordini, e peccati.
Definiz: FARE PEDUCCIO. Aiutare, o Sostenere altrui colle parole, facendo buono il suo detto. Lat. alterius sermonem affirmatione suâ fulcire, omnia assentari.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Far peduccio significa aiutare uno colle parole, dicendo il medesimo, che ha detto egli, o facendo buone, e fortificando le sue ragioni, acciocchè egli consegua l'intento suo.
Definiz: FARE PEGGIO. Operare in forma peggiore. Lat. deterius agere.
Esempio: Morg. 19. 98. S'i' ho fallato, perdonanza chieggio, Quest'altra volta so, ch'io farò peggio.
Esempio: Cant. Carn. 3. A color, che peggio fanno, Sempre dir peggio udirete.
Definiz: §. I. Far il peggio, che e' si può, vale Operare nella peggior forma possibile. Lat. depravatè agere, scelestissimè, impuratissimè agere. Gr. πονηρότατα πράττειν.
Esempio: Varch. Ercol. 13. Se egli è lecito ec. procedere cogli avversarj in quella maniera, e insomma fare il peggio, che l'uomo può.
Definiz: §. II. Fare alla peggio.
v. FARE ALLA PEGGIO.
Definiz: FARE PELLEGRINAGGIO. Andare in pellegrinaggio a visitare i luoghi santi. Lat. pietatis caussâ peregrè proficisci.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 2. 9. Fei per te pellegrinaggio Senza posa tutto amaro.
Esempio: G. V. 8. 36. 2. Per la qual cosa gran parte de' Cristiani, che allora viveano, feciono il detto pellegrinaggio così femmine, come uomini.
Definiz: FARE PELO. Mostrar fessure, Screpolare; e si dice de' muri, o simili. Lat. rimas facere, vitium facere. Gr. σχίζειν, σχίζας ποιεῖν.
Esempio: Dav. Oraz. 148. Queste mura ec. se noi le carichiam del nuovo pondo di questi ferramenti, e pietroni, elleno primieramente faran pelo, poi corpo, in ultimo sbonzoleranno, e fracasserà ogni cosa, e noi potremmo trovarci alla stiaccia.
Definiz: §. Far mettere i peli canuti, vale Mettere altrui il cervello a partito, Dar da pensare.
Esempio: Cecch. Inc. 4. 6. I' farò mettervi Più di sei pe' canuti, e più di dodici.
Definiz: FARE PENITENZA. Soddisfare penalmente pe' falli commessi; e anche Sopportar la pena. Lat. pro commissis criminibus satisfacere, seipsum punire. Gr. ἑαυτὸν τιμωρεῖν.
Esempio: G. V. 12. 8. 14. Si fece frate di santa Maria Novella, cioè di san Domenico, e fece bene dell'anima sua, se 'l fece con buona intenzione, per fare penitenza delle colpe commesse in comune.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 60. Io il posso dire, ch'io sono a Faenza a far penitenza.
Esempio: Pass. 166. E questo non è di necessità, se altri si è bene confessato una volta, contrito, e prosciolto, e fatta la penitenza.
Esempio: E Passav. 169. Quantunque la penitenza non fosse fatta, e dimenticata.
Esempio: E Passav. appresso: A chiunque interviene tal caso, dee immantenente del peccato commesso aver contrizione ec. o andare a confessarlo senza indugio, e poi fare, o compire la penitenza.
Esempio: Varch. Suoc. 4. 1. Il tempo ne fa ben far loro la penitenza egli, e cava i grilli del capo altrui.
Definiz: FARE PENSIERO. Pensare, Far conto, Far ragione. Lat. autumare, putare. Gr. νομίζειν.
Esempio: Franc. Barb. 202. 18. Raddimandato Quel, ch'hai prestato, S'el non t'è redduto, Fa' pensiero, Che sia leggiero, O che ti sia caduto.
Definiz: FARE PENTOLINI, o DE' PENTOLINI. Vivere sottilmente, Venire in miseria. Lat. duriter vitam agere. Gr. λεπτῶς ζῆν.
Esempio: Cant. Carn. 6. Ma chi lo perde, come molte fanno (il tempo) Convien, che faccia poi de' pentolini.
Definiz: §. Far de' pentolini, nell'uso si dice del Rompere una pentola, e farne pezzi.
Definiz: FARE PENZOLO. Esser impiccato. Lat. suspendi.
Esempio: Pataff. 5. Che fece penzol per romper le strade.
Definiz: FARE PERDONO, o PERDONANZA. Conceder perdono. Lat. veniam dare, delicti gratiam facere, ignoscere. Gr. συγγινώσκειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 3. 11. Fammi la perdonanza Di mia grave offensanza.
Esempio: E Fr. Iac. T. 3. 17. 18. Signor, fammi perdonanza.
Esempio: E Fr. Iac. T. 6. 31. 12. Amor, d'amar non me ne far perdono, Ma del tuo amor ardente Incontanente, Amor, fa' ch'io arso sia.
Definiz: §. Fare perdonanza, vale Concedere indulgenza, Bandire perdono. Lat. indulgentiam concedere.
Esempio: G. V. 8. 36. 1. A tutti fece piena, e intera perdonanza di tutti i suoi peccati.
Definiz: FARE PER SE. Fare cosa utile a se.
Esempio: Ambr. Cof. 4. 15. S'ella fia semplice, E buona, la farà per se.
Definiz: §. In modo proverb. Chi fa per se, fa per tre; e vale, che Negl'interessi proprj ciascuno è più accurato, che gli altri.
Definiz: FARE PESO. Pesare. Lat. pendere, ponderare. Gr. ταλαντεύειν.
Definiz: §. Far d'ogni lana un peso.
v. LANA, e PESO.
Definiz: FARE PEZZI, o IN PEZZI. Dividere, Spezzare. Lat. in partes scindere, dividere, frangere, confringere. Gr. σχίζειν.
Esempio: Ar. Fur. 15. 82. Se in cento pezzi ben l'avesse fatto, Redintegrarsi 'l vedea Astolfo a un tratto.
Definiz: FARE PIACERE. Compiacere. Lat. obsequi, gratum facere, gratificari. Gr. χαρίζεσθαι.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 7. Fammi un piacer, poi il dargliela, o non dargliela Sia rimesso in te.
Esempio: Cas. lett. 41. Se mai V. S. desiderò di farmi piacere, io la priego ec.
Esempio: Segr. Fior. As. 6. Sempre mai Si debbe far piacer, quand'e' non costa.
Esempio: Red. lett. 2. 66. Se avanti la sua partenza alla volta di quei paesi le occorre qualche cosa da Firenze, mi dice, che ella scriva pur liberamente le sue occorrenze, perchè avrà sempre gusto di farle piacere.
Definiz: §. I. Fare il piacere altrui, vale Recarsi all'altrui voglia, Ubbidire. Lat. alterius iussa facere, in alterius potestatem se dedere. Gr. τοῖς ἄλλοις χαρίζεσθαι.
Esempio: G. V. 6. 60. 1. Mandaro loro ambasciadori all'oste de' Fiorentini colle chiavi in mano in segno d'umiltà, per trattare di pace, e fare il piacere de' Fiorentini.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 36. 3. Rispondami 'l mio amore, E sì mi deggia udire, E grazia sì mi doni Di far il suo piacere.
Definiz: §. II. Fare il suo piacere, vale Operare a sua voglia. Lat. suae voluntati obsequi, suo appetitui indulgere. Gr. τῷ ἑαυτῷ θυμῷ χαρίζεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 29. 12. Alli quali esso durissimo disse: di questo faccia ella il piacer suo.
Esempio: Bemb. lett. 2. Fate voi di me, e delle cose mie il piacer vostro.
Definiz: §. III. Far il piacere di alcuno, o il suo piacere, in senso disonesto vale Concedersi all'altrui disoneste voglie, Far copia di se. Lat. sui copiam facere. Gr. ἑαυτὸν παρέχειν.
Esempio: Bocc. nov. 77. 32. E confortavalo, che egli d'aguato uscisse, e lei andasse a prendere, e il suo piacer ne facesse.
Esempio: E Bocc. nov. 95. tit. Il marito le concede, che ella faccia il piacer di messere Ansaldo.
Definiz: §. IV. Fare piacere, vale Vendere a buon mercato. Lat. viliori pretio vendere.
Esempio: Bocc. nov. 84. 8. Indugiandosi pure di quì a domane, non ne vorrà meno di trentotto come egli me ne prestò, e fammene questo piacere, perchè io gli misi a suo senno.
Esempio: Cant. Carn. 15. E farenvi piacere, o donne belle.
Definiz: FARE PIAGA. Impiagare, Piagare. Lat. facere ulcus. Gr. ἔλκος ποιεῖν.
Definiz: FARE PIANO. Rendere facile, chiaro, manifesto. Lat. planum efficere, complanare, facilem reddere. Gr. εὐμαρίζειν.
Esempio: Petr. cap. 2. Mossemi 'l lor leggiadro abito strano, E 'l parlar peregrin, che m'era oscuro, Ma l'interprete mio mel fece piano.
Definiz: §. I. Far piano, vale Operar con lentezza, e diligenza. Lat. lentè facere, sensim ac pedetentim agere. Gr. βραδέως ποιεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 14. Chi non fa piano, fa crepar la pelle.
Esempio: E Cant. Carn. 65. E far pian, che non istianti.
Esempio: Malm. 10. 21. Fate un po pian, barbier, che il ranno cuoce.
Definiz: §. II. Far piano, si dice ancora nell'uso, avvertendo altri di non far rumore. Lat. neu strepitu terrete pedum, Tib.
Definiz: FARE PIANTO. Piangere. Lat. lessum facere, lugere, lamentari. Gr. πενθεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 17. 65. E questo è, quanto quegli gentiluomini, e donne, con le quali venne, dicessero della onesta vita ec. e del pianto, che fecero e le donne, e gli uomini.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 19. 10. La mia matre religione Fa gran pianto con sua scorta.
Esempio: E Fr. Iac. T. 3. 4. 2. Che sì duro pianto fai smisurato.
Esempio: Franc. Barb. 268. 17. Ella farà gran pianto, Confortala da canto.
Definiz: §. Fare il pianto a checchessia, o di checchessia, vale Averlo per perduto, Levarne il pensiero. Lat. de aliqua re actum esse putare, rem periisse autumare.
Esempio: Salv. Granch. 3. 13. Tal fia di me, io n'ho già fatto il pianto.
Esempio: Malm. 12. 52. La quale in quei frangenti fatto il pianto Di patria, e beni ec.
Definiz: FARE PIAZZA. Spianare le case per ridurre quel sito in forma di piazza. Lat. plateam efficere.
Esempio: G. V. 7. 154. 1. Fu disfatta per farvi piazza.
Esempio: E G. V. 8. 26. 1. Colà, dove posono il detto palazzo, furono le case degli Uberti rubelli, e Ghibellini, e di quei loro casolari fecer piazza.
Definiz: §. I. Far piazza, per Dar luogo col ritirarsi. Lat. decedere, de viâ decedere. Gr. ἀναχωρεῖν.
Esempio: Tav. Rit. Tanto feriva ardentemente, e forte, che verun cavalier lo stava attendere, e per temenza ciascun gli dà luogo, e fagli piazza.
Esempio: E Tav. rit. altrove: Per la paura tutti gli davano l'andare, facendogli sempre la piazza.
Esempio: Sen. Pist. 74. Facciamo piazza agli arrappatori.
Esempio: Bern. Orl. 1. 4. 47. Poi fra la turba Baiardo cacciava, E con Fusberta si fa far la piazza.
Definiz: §. II. Far bella la piazza, vale Farsi largo.
Esempio: Bern. Orl. 3. 3. 23. Nè finite anche avendo le parole, Ad Orrilo rivolto il va a affrontare, Un'altra volta fan bella la piazza, L'un colla spada, e l'altro colla mazza.
Definiz: §. III. Far belle le piazze, vale Dar materia di ridere, e discorrere al pubblico. Lat. vulgi fabulam fieri. Gr. διαθρυλλεῖσθαι.
Esempio: Morg. 17. 97. Andiam, che noi farem bella la piazza.
Esempio: Fir. Luc. 4. 1. E però se tu non vuoi, che noi abbiamo a far belle le piazze, fa che la mia cotta torni.
Definiz: §. IV. Far piazza, vale Abbondare le mercanzíe; come quando diciamo, Il grano fa piazza, cioè, abbonda.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 8. Attendi a' rulli, E fabbrica girelle, e farai piazza.
Definiz: §. V. Far piazza de' fatti altrui, vale Pubblicarli. Lat. res alienas differre in vulgus, evulgare. Gr. δημεύειν.
Definiz: FARE PIETANZA. Dar da mangiare.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 2. E' non hanno a far pietanze per obbligo.
Esempio: Gell. Sport. 3. 4. Sarà come quell'altra di que' frati, a chi voi fate la pietanza.
Definiz: FARE PILASTRO, o PERGOLA. Star fermo senza operare. Lat. otiosun stare. Gr. ἀργεῖν.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 6. E io ho a far pilastro, Quì tutto 'l dì? a fe, che non farò.
Definiz: FARE PIN DA MONTUI. Fare capolino; modo basso, Stare a vedere di nascosto. Lat. furtim observare, latenter assurgere. Gr. ἀνακύπτειν.
Esempio: Malm. 2. 78. Ed all'uscio facea Pin da Montui.
Definiz: FARE POCO. Operar poco, contrario di Fare assai. Lat. parum agere.
Definiz: §. Non far poco; maniera di dire, usata quando si vuol mostrare di far quasi più del dovere.
Esempio: Dav. Mon. 119. S'io ti do un fiorin di sette lire, come la carta canta, io non farò poco.
Definiz: FARE POLVERE. Far sollevare la polvere. Lat. pulverem excitare. Gr. κόνιν ἐγείρειν.
Definiz: FARE PONTE. Porsi a guisa di ponte incurvandosi.
Esempio: Buon. Fier. 3. 5. 2. S'attenne sì, facendo di se ponte, Che non andando al fondo Restò coperchio a chi da essa cadde.
Definiz: FARE POPOLO. Adunarsi pubblicamente, o Mettere insieme gente. Lat populum colligi, aut colligere. Gr. πανηγυρίζειν.
Esempio: G. V. 9. 147. 1. E quei di Colle fecer popolo colla 'nsegna a croce del popolo di Firenze.
Esempio: E G. V. 10. 20. 1. I Romani si levarono a romore, e feciono popolo, perchè non aveano la corte del Papa, nè dello Imperadore.
Definiz: FARE PORTAMENTO BUONO, o CATTIVO. Contenersi, o Procedere bene, o male.
Esempio: Cron. Morell. 325. Chi ha fatto, e fa buoni portamenti, costui non si dee avere a schifo, nè torgli l'onore suo.
Definiz: FARE PORTO. Fermarsi, Prender porto. Lat. appellere. Gr. προσκέλλειν.
Esempio: G. V. 10. 7. 4. E là alle confini d'Inghilterra, e di Scozia farebbe porto colla sua armata.
Definiz: FARE POSA. Fermarsi. Lat. quiescere, sistere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 2. Ove temi pericolo, Non fare spesso posa.
Esempio: E Fr. Iac. T. 6. 21. 23. Oh sposa, Che al mondo stai chiusa, In te vo' far posa Con gran consolanza.
Definiz: FARE POSSENTE. Dar possanza. Lat. vim addere, corroborare. Gr. ἰσχυρίζειν.
Esempio: Dant. Par. 33. E fa la lingua mia tanto possente, Ch'una favilla sol della tua gloria Possa lasciare alla futura gente.
Definiz: FARE POTERE.
v. FARE IL POTERE.
Definiz: FARE POVERO. Impoverire. Lat. depauperare.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 9. 78. Or ti piaccia alto Signore Farne poveri d'amore.
Definiz: §. E neutr. pass. Impoverirsi.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 22. 12. Il viso si fa povero Di forme, e di colori.
Definiz: FARE PRATICA. Praticare, Acquistar pratica. Lat. se in aliquâ re exercere. Gr. διατρίβειν, ἀσκεῖν.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 47. Dove facean pratica Quegli della città bisbigliatoria.
Esempio: Cecch. Donz. 1. 4. Che sa' tu ragionar di queste cose, Che non togliesti mai moglie? T. Che sa Dire il fornaio, quando 'l pane è cotto, Che non fu in forno mai? R. Comparazione Degna di te, l'averlo visto, e cotto, Tanto gli ha fatto far pratica.
Definiz: FARE PREAMBULO.
Esempio: Gell. lett. 1. lez. 1. Usando noi, quando innanzi che egli ti favelli d'una cosa, che egli vuol dirti, fa qualche presupposto, o qualche ponte di parole, dire: egli ha fatto un preambulo.
Definiz: FARE PREDICA. Predicare, Ammonire. Lat. sermonem facere, sermonem habere, condocefacere, commonefacere. Gr. παρακαλεῖν.
Esempio: Tac. Dav. Germ. 377. La prima sera l'è fatta la predica, che ell'entra compagna alle fatiche, e a' pericoli.
Esempio: Varch. Ercol. 82. Fare una predica, ovvero una sciloma, o ciloma ad alcuno, è parlargli lungamente, o per avvertirlo d'alcuno errore, o per persuaderlo a dover dire, o non dire, fare, o non fare alcuna cosa.
Esempio: Ambr. Bern. 2. 2. La vo' chiamare, e far la predica, Che talor, ch'i' vo fuor, farle son solito.
Definiz: FARE PREGHIERA. Pregare, Orare. Lat. orare, precari. Gr. εὐχὴν ποιεῖσθαι.
Esempio: Franc. Barb. 33. 16. Con bassa voce farai tua preghera.
Definiz: FARE PREGO A DIO ec. Pregare. Lat. orare, precari. Gr. εὐχὴν ποιεῖσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 8. 33. Ma preghi faccia a questa, Che l'accenda d'amore.
Definiz: §. Per modo di giurare. Lat. Deum iurare. Gr. ὀμνύειν.
Esempio: Bocc. nov. 72. 15. La Belcolore dice, che fa prego a Dio, che voi non presterete mai più salsa in suo mortaio.
Definiz: FARE PRESA. Attaccarsi, Appigliarsi, Assodare. Lat. haerere, conglutinari. Gr. προσκολλᾶσθαι.
Esempio: Salv. Granch. 1. 1. Prima Ch'ei diventasse un albero, e facessegli Maggior presa nell'animo.
Esempio: Buon. Fier. 4. 3. 4. Delle malecreanze, Ch'al mio paese ormai Fatta han tanta la presa.
Definiz: FARE PRESENTE. Presentare. Lat. muneri dare, donare. Gr. ἀνατίθεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 34. 14. E far di se presente A Dio molto l'è grato.
Esempio: Cant. Carn. 65. Se voleste un bell'anello, Noi faremvene un presente.
Definiz: FARE PRESSA. Importunare, Incalzare.
Esempio: Dant. Purg. 6. A cui porge la man, più non fa pressa.
Esempio: Cron. Morell. 358. Fece in questi dì gran pressa a' Sanesi col campo alle porti, e dove si volessono accordare con lui, profferiva grassi partiti.
Definiz: FARE PRESSO. Accostare, Appressare. Lat. admovere. Gr. προσπελάζειν.
Definiz: §. E neutr. pass. Accostarsi, Appressarsi. Lat. proximum fieri, appropinquare. Gr. ἐγγύζειν.
Esempio: Dant. Purg. 10. Un'altra storia, nella roccia imposta, Perch'io varcai Virgilio, e femmi presso, Acciocchè fosse agli occhi miei disposta.
Definiz: FARE PRESTO. Operare con sollecitudine, con prestezza. Lat. festinare. Gr. σπέυδειν.
Esempio: Red. lett. 1. 214. Grida V. Sig. Illustriss. nella sua lettera, che bisogna far presto nell'obbedirla, in quanto ella presentemente mi comanda.
Esempio: E Red. lett. 216. Or dicami V. Sig. poteva io far più presto?
Definiz: §. Far presto, e bene, vale Operar con prestezza, e perfezione. Lat. maturare. Gr. ἐπιταχύνειν.
Esempio: Alleg. 162. Fo presto, e bene, e fo la notte, e 'l giorno.
Definiz: FARE PRIGIONE. Catturare, Mettere in prigione. Lat. captivum abducere, in carcerem coniicere. Gr. αἰχμαλωτίζειν.
Esempio: Segn. Pred. 3. 5. Fingiamo almeno, che avesse tosto spedito un corpo di soldatesca a farlo prigione in un alto fondo di torre.
Definiz: FARE PRIVILEGIO. Concedere privilegio, Privilegiare. Lat. privilegium facere, privilegium dare, concedere. Gr. προτέρημα δωρεῖσθαι.
Esempio: G. V. 2. 7. 4. Esaudì la sua addomanda, e feceli privilegj.
Definiz: FARE PRÒ, o PRODE. Apportar utile, Giovare. Lat. prodesse. Gr. βοηθεῖν.
Esempio: Tes. Br. 5. 8. Quand'ella (l'aquila) invecchia, il becco le cresce tanto, che si volge in suso, sì ch'ella non può beccare cosa, che prode le faccia.
Esempio: Esp. Pat. Nost. Nutrisce i suoi figliuoli, e fa loro pro.
Esempio: Dant. Purg. 21. Non saprei dir quant'e' mi fece prode.
Esempio: Cr. 3. 8. 12. Fanno pro (le fave) alla dissenteria, che è soluzion di ventre con sangue.
Esempio: E Cr. 6. 21. 2. Ma la loro midolla (de' cedriuoli) genera più perfetto umore, e fanno prode colla lor sustanzia.
Esempio: Amm. ant. 2. 2. 4. Che pro fa la dottrina?
Definiz: FARE PROCACCIO. Procacciare. Lat. quaerere, quaeritare, curare. Gr. ζηθεῖν.
Esempio: Alleg. 44. Non vi maravigliate adunque s'io fo procaccio d'un animo forte.
Esempio: Cecch. Spir. 2. 3. Che gli fratei di lui facien procaccio Di vendicarsi.
Definiz: FARE PROCESSIONE. Andare in processione. Lat. in pompâ procedere, supplicationes facere. Gr. *λιτανείαν ποιεῖν.
Esempio: G. V. 9. 36. 1. E da' Pisani fu ricevuto come loro signore, facendoli gran festa, e processione.
Esempio: Cron. Morell. 303. Feciono solenni processioni, e gran festa.
Definiz: FARE PROCESSO. Processare. Lat. inquirere, rem peragere.
Esempio: G. V. 8. 21. 1. Il detto Papa contro a loro fece processo.
Esempio: E G. V. cap. 103. 1. Furono scomunicati, e contro a loro fatto gran processo.
Esempio: E G. V. 9. 140. 1. A richesta del marchese fece processo, e sentenzia diede contra il detto Federigo conte.
Esempio: Stor. Pist. 13. Messer Andrea capitano di Pistoia cominciò a fare processo contra gli caporali de' popolani Neri.
Definiz: FARE PRODEZZE. Operar con valore. Lat. strenuam operam navare, praeclarè se gerere. Gr. ἀριστεύειν.
Definiz: FARE PROFESSIONE. Professare. Lat. profiteri. Gr. ἀντιποιεῖσθαι.
Esempio: Cecch. Dot. 5. 3. Io mi tengo astuto, e quasi quasi Fo profession d'aggirar altri.
Esempio: E Cecch. Dot. 5. 6. La vita, che tu hai non punto degna D'uomo, che faccia profession di nobile.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 75. Del giuoco oggi fan professione, Vescovi, e cavalieri, Seguon tal gonfalone, E giuoca il secolare, il prete, e 'l frate, E infino co' suoi monaci l'abate.
Definiz: FARE PROFERTA, o PROFFERTA. Profferere. Lat. exhibere, offerre. Gr. ὑπισχνεῖσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 81. 5. M'ho posto in cuore, per le grandi profferte, che fanno, di volergli in cosa provare, la quale io son certa, che non faranno.
Esempio: Cron. Morell. 303. Facendo loro molte profferte di molte cose, ec. s'arrenderono ec.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 13. 1. Già si vedran gli amanti, Che han fatte gran proferte, Di portar robe elette Della croce segnate.
Definiz: FARE PROFITTO. Giovare. Lat. prodesse. Gr. βοηθεῖν.
Esempio: Bocc. introd. 7. Nè virtù di medicina alcuna pareva, che valesse, o facesse profitto.
Esempio: Petr. son. 5. I' presi esempio de' lor stati rei, Faccendomi profitto l'altrui male.
Definiz: §. Per Approfittarsi. Lat. profectus facere. Gr. ἐπιδοῦναι.
Esempio: Ar. Fur. 25. 38. Del folle, e van disío si studia trarla, Ma non fa alcun profitto, e in vano parla.
Definiz: FARE PROMESSA. Promettere.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 37. 3. Le gran promesse, che mi vai facendo Mi hanno invaghito d'andarti cherendo.
Esempio: Cron. Morell. 311. Accozzollo seco, e fecegli certe promesse, e mandò il campo su quel di Bologna, circa d'ottomila cavalli, e molti fanti.
Definiz: FARE PROPOSITO. Proporre in se stesso con risoluzione d'eseguire. Lat. sibi proponere, decernere, animum destinare. Gr. προαιρεῖσθαι.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 1. Ho fatto proposito Andargli incontro.
Esempio: E Ambr. Cof. 1. 3. Ho fatto proposito Scoprirti un gran segreto.
Definiz: §. Fare a proposito, vale Tornar bene alla materia. Lat. decere, ad rem facere, convenire. Gr. πρέπειν.
Esempio: Cecch. Stiav. 1. 2. Ma io ho pensato, ch'ella fa a proposito.
Esempio: Ambr. Cof. 2. 1. E ciò, che da voi odo, fa a proposito Al mio disegno.
Esempio: Cas. lett. 58. Nè fa a proposito alcuno, che io m'intrighi in questo donativo.
Definiz: FARE PROPOSTA. Proporre. Lat. proponere. Gr. προτιθέναι.
Esempio: G. V. 12. 3. 7. Fatta la proposta per messer Francesco Rustichelli giudice, allora priore ec. non fu lasciato più dire.
Definiz: FARE PROVVISIONE. Provvedere. Lat. parare, apparare, conquirere. Gr. παρασκευάζειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 56. Mangiaron gli altri tutto quanto il resto, Onde bisogna far provvisione, Se non che finirà la festa presto.
Esempio: E Ber. Orl. 2. 13. 6. Fece a' suoi casi altra provvisione.
Definiz: FARE PROVA, o PRUOVA. Fare esperienza, Sperimentare. Lat. periculum facere. Gr. πειρᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 30. 5. Per voler fare della sua fermezza una gran pruova ec. seco la ritenne.
Esempio: Cron. Morell. 326. Fatte molte difese, e molte belle prove il signore in difensione dello stato suo ec. cercò d'accordarsi ec.
Esempio: Viagg. Mon. Sin. E di questo noi compagni ne facemmo assai volte la pruova.
Esempio: Buon. rim. 15. Natura ogni valore, Ogni bellezza in donna, ed in donzella Pose a far di se prova insino a quella, Ch'oggi in un punto m'arde, e agghiaccia il cuore.
Esempio: E Buon. rim. 60. La morte, e l'alma insieme fan gran prove Con dura, e incerta guerra del mio stato.
Definiz: §. I. Far pruova, delle piante, vale Allignare, Venir bene; e figuratam. di altre cose; Acquistare aumento, o Perfezione. Lat. inolescere, coalescere, bonum exitum habere, succedere. Gr. συναυξάνειν, καλῶς συμβαίνειν.
Esempio: Dant. Purg. 30. Questi fu tal nella sua vita nuova Virtualmente, ch'ogni abito destro Fatto averebbe in lui mirabil pruova.
Esempio: Franc. Barb. 121. 6. Ognun, che tende, non piglia, ma spesso Chi vigila, più trova; Dormendo, rado si fa buona prova.
Esempio: Dav. Colt. 173. Il pero, e 'l melo vi fan pruova mirabile.
Definiz: §. II. Far mala prova, vale il contrario.
Esempio: Dant. Par. 8. Sempre natura, se fortuna truova Discorde a se, com'ogni altra semente Fuor di sua region; fa mala pruova.
Definiz: §. III. Far prova, vale Provare. Lat. in iudicio docere, probationes instruere, edere. Gr. ἐλέγχειν.
Esempio: G. V. 8. 91. 4. Le pruove degli articoli, ch'egli oppone, si facciano in concilio generale.
Definiz: FARE PROVANZA. Lo stesso, che Far pruova nel signific. del §. III.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 12. 13. Far ne voglio la ragione, Di che si è fatta provanza.
Definiz: §. Fare le provanze, si dice del Provare legittimamente, e legalmente la nobiltà delle famiglie.
Definiz: FARE PUBBLICO. Pubblicare, Mettere in luce. Lat. edere.
Esempio: Red. lett. 1. 338. Ella mi accenna ec. di volere scrivere un'opera filosofica intorno al fuoco, ed alla luce, e che vuol farla pubblica colle stampe.
Definiz: FARE PUGNA, o PUNGA. Combattere, Pugnare, Contrastare, Contendere. Lat. pugnare. Gr. μάχεσθαι.
Esempio: M. V. 9. 52. La punga, che 'l comune faceva per aver Bibbiena, era grande.
Esempio: Cron. Morell. 309. Era all'entrare del verno, quando per noi si faceva la gran pugna.
Esempio: E Cron. Mor. 361. Fecesi pugna pe' nostri signori, e per gran parte de' loro collegj di mescolare il detto squittino con quello era innanzi.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 30. 65. Pugna far tu non potrai, Se l'amor teco non hai.
Definiz: FARE PULITO. Fare bene, e nettamente checchessia. Lat. rem conficere, negotium explicare, rem expedire. Gr. ῥαδίως ἀποτελεῖν.
Esempio: Cecch. Inc. 3. 4. Se egli è simile A questo, noi farem pulito.
Esempio: Malm. 11. 25. I ciechi più che mai fanno pulito.
Definiz: §. Fare pulito, vale Sparecchiare, Levar via. Lat. detergere, evertere, auferre. Gr. ἀποσμᾶν, ἁρπάζειν.
Definiz: FARE PUNIZIONE, o PULIZIONE. Punire. Lat. punire, poenâ afficere. Gr. τιμωρεῖν.
Esempio: G. V. 8. 68. 4. Senza fare nulla pulizione di misfatti commessi.
Definiz: FARE PUNTA. Appuntare, Formare in guisa di punta.
Definiz: §. Fare punta falsa; termine di guerra antico.
Esempio: G. V. 11. 111. 4. Ma i Brabanzoni sentendo il trattato, che menava il loro duca ec. feciono punta falsa, e subitamente si levaro da campo.
Definiz: FARE PUNTO. Fermare il parlare. Lat. facere pausam. Gr. παύεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 24. 13. Avendo già detti cento de' suoi paternostri, fatto punto quivi, chiamò la donna.
Esempio: Dant. Par. 32. Ma perchè 'l tempo fugge, che t'assonna, Quì farem punto.
Esempio: Pecor. 21. 1. Non fece il punto alla falsità, ove egli disse: vincerai, nò, morirai.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 15. Se leggi, non far punto Dove non è la posa.
Esempio: Dittam. 2. 20. Ma perch'io penso ben, che tutto vedi Come vegg'io, a questo vo' far punto.
Esempio: Ar. Fur. 24. 115. Ma al fin del canto mi trovo esser giunto, Sicch'io farò con vostra grazia punto.
Definiz: §. Fare punto, Notare, Avvertire. Lat. adnotare, animadvertere, docere. Gr. διασημαίνειν.
Esempio: Franc. Barb. 268. 19. Ma quì ti faccio punto, Ch'a così forte punto Qualunque fia 'l minore Vorrà esser maggiore.
Esempio: E Franc. Barb. 279. 4. Ma quì fa punto, e guarda, Ch'ogni uom molto si tarda A trovar quel cotale, Amico ben fidale.
Definiz: FARE QUADRIGLIA.
v. QUADRIGLIA.
Definiz: FARE QUARESIMA. Lo stesso, che Far la quaresima.
Esempio: Burch. 1. 42. Onde i lion non voglion far quaresima.
Definiz: FARE QUERCIA.
v. QUERCIA.
Definiz: FARE QUERCIOLA. Far quercia.
Definiz: §. E per similit. vale Esser volto sottosopra, e capovolto.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 1. 4. La madia è vota, e il baril fa querciola.
Definiz: FARE QUERIMONIA. Dolersi, Rammaricarsi con alcuno. Lat. conqueri.
Esempio: Bocc. nov. 98. 25. Co' suoi parenti, e con que' di Gisippo ne fece una lunga, e gran querimonia.
Definiz: FARE QUISTIONE. Muover dubbio. Lat. quaestionem proponere. Gr. ἀπορεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 9. Questa question feci io; e quei: di rado Incontra, mi rispose, che di nui Faccia 'l cammino alcun, per quale i' vado.
Esempio: E Dan. Par. 19. Di che facei quistion cotanto crebra.
Esempio: Bocc. nov. 3. 5. Signor mio, la quistione, la quale voi mi fate, è bella.
Definiz: §. Far quistione, vale anche Venire alle mani. Lat. digladiari, manus conferre. Gr. διαμάχεσθαί τινι.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 7. Io non son oggi In tempera da far quistione.
Esempio: Malm. 1. 9. E non vede i villan far più quistione In fuor che con la roba del padrone.
Definiz: FARE RABBUFFO.
v. RABBUFFO.
Definiz: FARE RACCONTO. Raccontare. Lat. narrare. Gr. ἐξηγεῖσθαι.
Esempio: Red. lett. 1. 193. V. Sig. operi primachè egli se ne consigli con altri medici, facendo egli stesso un racconto del suo abito di corpo, ec.
Definiz: FARE RADICE. Radicare. Lat. radices agere.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 23. 13. O anima, che se' stata fallace, Com'una inveterata meretrice, Deh presto torna al tuo sposo verace, Ed il suo amor in te faccia radice (quì figuratam.)
Definiz: FARE RAGIONE. Far conto, Stimare. Lat. putare, existimare. Gr. νομίζειν.
Esempio: Franc. Barb. 96. 15. Ragion fa, che tua donna sia vertute, Ed usa di pregiarla.
Esempio: E Franc. Barb. 115. 14. Che se lei trae a vertute vergogna, Non fa ragion, chi per vizio le 'l pugna (quì, non fa cosa ragionevole.)
Esempio: E Franc. Barb. 177. 15. Stando tra' grandi, fa ragion, che sieno Uomini, come i bassi.
Esempio: E Franc. Barb. 209. 2. Ragio dei fare, Ch'è d'uomo errare.
Esempio: Dant. Inf. 30. E fa' ragion, ch'io ti sia sempre allato.
Definiz: §. I. Far ragione, per Far giustizia. Lat. ius tribuere. Gr. δίκαιαν νομίζειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 23. 1. La giustizia è appellata, Che ne deggia ragione far.
Esempio: E Fr. Iac. T. 4. 12. 13. Su rispondi, o malvagione, S'hai per te nulla scusanza, Far ne voglio la ragione, Di che si è fatta provanza.
Definiz: §. II. Fare ragione, o la ragione, per Fare il conto. Lat. rationes dispungere, subducere, computare. Gr. λογίζεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 21. 3. Il quale non contentandosi del salario, fatta la ragion sua col castaldo delle donne, a Lamporecchio, laonde egli era, se ne tornò.
Esempio: Franc. Barb. 157. 11. Face l'avaro ogni giorno ragione Quanto in cassa ripone.
Esempio: E Franc. Barb. 157. 13. Ma il savio cerca davanti al dormire, S'egli ha di nuovo impreso alcun bel dire, Ed ancor spesso fa ragion con Dio, Che questo è il principal consiglio mio.
Definiz: FARE RAGUNANZA, o RAUNANZA. Lo stesso, che Far raunata.
Esempio: Franc. Barb. 69. 7. Ed è maniera mala Far ragunanza, o treppelli i serventi.
Esempio: Bocc. nov. 19. 25. Dovendosi in un certo tempo dell'anno a guisa d'una fiera fare una gran raunanza di mercatanti.
Esempio: Liv. M. Faceno loro raunanza per soverchiar la plebe.
Definiz: FARE RAGUNATA.
v. FARE RAUNATA.
Definiz: FARE RAPPRESAGLIA. Ritenere la roba altrui per compensarsi.
Esempio: Ambr. Furt. 4. 9. Vedendosi far rappresaglia del suo, avría fatto più romore.
Definiz: FARE RAUNANZA.
v. FARE RAGUNANZA.
Definiz: FARE RAUNATA, o RAGUNATA. Ragunare. Lat. colligere, in unum cogere. Gr. συνάγειν.
Definiz: §. Fare raunata, vale Congregare gente.
Esempio: G. V. 6. 48. 1. I signori della casa degli Ubaldini con loro amistà di Ghibellini, e Romagnuoli aveano fatta grande raunata in Mugello per far oste.
Esempio: E G. V. 8. 12. 1. Feciono a certo dì ordinato raunata di gente, e richiesero i priori, ch'e' detti capitoli fossero corretti.
Esempio: E G. V. cap. 40. 1. Tutta la città fu ad arme, faccendo l'una parte, e l'altra gran raunata a casa loro.
Esempio: E G. V. 11. 53. 1. E alla Motta si fece ragunata, e capo la gente della nostra lega, e de' Viniziani.
Esempio: Sen. Declam. Qualunque persona facesse ragunata, e congregazione di gente, o romor di popolo, fosse decapitato.
Definiz: FARE RAZZA. Generare. Lat. gignere, procreare, prolem facere. Gr. παιδοποιεῖν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 7. Fare una razza d'uomini da guerra Delle migliori, che mai fosse in guerra, Disse il Morgante.
Definiz: FARE RELAZIONE. Referire. Lat. referre. Gr. ἐξηγεῖσθαι.
Esempio: G. V. 10. 230. 3. E facesserne a lui relazione secondochè ciascuno sentisse o del pro, o del contro.
Esempio: Cas. lett. 28. Attesi, che messer Lelio facesse la sua relazione.
Definiz: FARE REPULISTI. Modo basso. Finire, Dar fine, Consumare. Lat. everrere. Gr. ἀποσμᾶν.
Esempio: Malm. 7. 11. Voltossi a' dieci pan da Meo provvisti, E in un momento fece repulisti.
Definiz: FARE RESISTENZA. Resistere. Lat. resistere, repugnare. Gr. ἀντιστῆναι.
Esempio: Bocc. nov. 36. 9. Alla quale niuna resistenza mi parea fare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 29. 2. A nullo rio pensier fa resistenza.
Esempio: Ar. Cass. 3. 7. E soneretelo Con pugni, e calci, se fa resistenzia.
Definiz: FARE RESTO, che comunemente si dice FAR RESTO, E SALDO. Finire, Terminare, Saldare. Lat. reliquorum rationem expedire, reliqua conficere.
Definiz: §. I. Fare del resto, si dice da' giuocatori il Giucare tutto il restante del danaro.
Esempio: Malm. 9. 33. E chi dà in picche, e a giocar non è lesto, Vi perde la figura, e fa del resto.
Definiz: §. II. E per metaf. vale Arrischiare il tutto, Esporre il tutto a perdita, a rovina, o Rovinare affatto. Lat. de omnibus periclitari, omnia fortunae permittere, funditus interire.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 2. Oh come siam noi stati, poichè voi Partisti! i' vi so dir, che e' s'è avuto A far quasi del resto.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 5. Sicchè ell'ha avuto a far meco del resto.
Esempio: Malm. 11. 15. Tira il gigante, e da nella lumiera, La qual cadendo fece del suo resto.
Definiz: FARE RETTA. Reggere, Sostenere. Lat. substinere. Gr. ἀντέχειν.
Esempio: G. V. 11. 103. 1. Assaliro que' di Bruggia, onde al bisogno non feciono retta, nè difesa.
Esempio: E G. V. cap. 110. 1. I quali feciono alcuna retta, e morinne più di cinquecento.
Esempio: Dant. rim. 20. A quella guisa donna retta face, Quando si mira per volere onore (quì: fa difesa per non essere sopraffatta dall'altrui guardo.)
Definiz: FARE REVERENZA, e RIVERENZA. Onorare, Riverire. Lat. honorare, honore afficere. Gr. τιμᾶν.
Esempio: Franc. Barb. 151. 1. Color, ch'onor a padre, E reverenza a madre In lor vita non fenno, Lamentar non si denno, Se poco son da' lor figli onorati.
Esempio: Bocc. nov. 47. 21. Davanti a Fineo ec. venuta, quella reverenza gli fece, che a padre.
Definiz: §. I. Far riverenza, o la reverenza, si dice di Quel segno d'onore, e d'ossequio, che si fa altrui inchinando il capo, o piegando le ginocchia.
Esempio: Lor. Med. Nenc. 21. Ella fa le più belle riverenze, Che gnuna cittadina di Firenze.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 5. Vi feci mille riverenze, e inchini.
Esempio: Bern. Orl. 2. 18. 9. Fattale il conte prima riverenza, Di se la ragguagliò.
Esempio: Malm. 8. 43. E fatta da vicin la riverenza, Parole pronunziò di questa data.
Definiz: §. II. È anche formula d'ossequio usata nelle lettere.
Esempio: Red. lett. 1. 3. Attendo l'onore de' suoi comandi, e le fo divotissima riverenza.
Esempio: E Red. lett. 190. Mi conservi il suo affetto, e le fo umilissima reverenza.
Definiz: FARE RICETTO. Ricettare, Raccettare.
Esempio: Fr. Iac. T. 7. 5. 7. O amor, ch'ei tempestato, Che in te non fai ricetto.
Definiz: FARE RICOLTA, o RACCOLTA, o LA RICOLTA. Raccogliere. Lat. colligere.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 15. 7. Fatta n'ha ben la ricolta, All'ovil n'ha rivocati.
Esempio: Alleg. 149. L'anima dipoi lesta in campagna, tolta la ragione, come dir, seco per opera, fa la ricolta degli universali a suo tempo.
Definiz: §. Fare la ricolta, vale Mettere insieme le nuove grasce. Lat. in horrea condere.
Esempio: Ambr. Cof. 4. 15. Appunto ben ci è caduta la grandine In sul far la ricolta.
Definiz: FARE RICORDANZA. Lo stesso, che Fare ricordo. Lat. memoriam, mentionem facere. Gr. ὑπομιμνήσκειν.
Esempio: Filoc. 3. 9. Ma senza farne alcuna menzione, o ricordanza, pianamente, e benignamente si passava con tutti.
Definiz: FARE RICORDO. Fare menzione. Lat. memoriam, mentionem facere. Gr. ὑπομιμνήσκειν.
Esempio: G. V. 10. 210. 2. Non vi maravigliate, perchè in questo nostro trattato facciamo ricordo d'ogni fuoco appreso nella città di Firenze.
Definiz: FARE RICORSO. Ricorrere. Lat. confugere. Gr. καταφεύγειν.
Esempio: Segn. Pred. 27. 4. Quando fu però, che essi fecero a lui ricorso?
Definiz: §. Fare ricorso a' tribunali, come alla Mercatanzia, o simili, Intentare una spezie di giudizio così detta. Lat. ad magistratus confugere iuris sui obtinendi gratiâ.
Definiz: FARE RIFIUTO. Rifiutare. Lat. recusare, nuntium remittere. Gr. παραιτεῖσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 3. Guardai, e vidi l'ombra di colui, Che fece per viltate il gran rifiuto.
Definiz: FARE RIPARO. Riparare. Lat. tueri. Gr. ἀμύνειν, φυλάττειν.
Esempio: Cant. Carn. 2. Non pon far a amor riparo, Se non genti rozze, e 'ngrate.
Esempio: Tac. Dav. ann. 12. 145. Ma Cotarze, non avendo bastevole esercito, si faceva del fiume Corma riparo.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 54. Non fanno essi riparo in altra guisa, Che contro il fuoco si faccia la paglia.
Esempio: Ar. Fur. 25. 17. Qual fa la lepre contra i cani sciolti, Face la turba contra a lui riparo.
Definiz: FARE RISO. Ridere. Lat. arridere, ridere. Gr. προσγελᾶν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 16. 20. E l'amor mi fece riso, Perchè m'avea sì mutato.
Esempio: Bocc. g. 6. p. 5. Mentre, che la Licisca parlava, facevan le donne sì gran risa, che tutti i denti si sarebbero lor potuti trarre.
Definiz: FARE RISOLUZIONE, o RESOLUZIONE. Risolvere. Lat. proponere, decernere. Gr. ἐπιψηφίζεσθαι.
Definiz: FARE RISPOSTA, o LA RISPOSTA. Rispondere. Lat. responsum dare, respondere.
Esempio: Bocc. nov. 26. 9. Ella ha fatto le risposte, secondo, che io le ho imposto.
Esempio: Franc. Barb. 42. 2. Se 'l ti saluta il matto, fa' risposta, Ma ridendo da costa.
Esempio: G. V. 9. 11. 2. E approvossi la risposta di messere Maffeo, la quale fece per lo cavaliere di corte.
Esempio: Dant. Inf. 12. Lo mio Maestro disse: la risposta Farem noia Chiron costà di presso.
Esempio: E Dan. Inf. 29. Lo Duca già faccendo la risposta.
Esempio: E Dan. Par. 22. Ma perchè tu, aspettando, non tarde All'alto fine, io ti farò risposta.
Definiz: FARE RITIRATA, o RITRATTA, ec. Ritirarsi, Ricogliersi; termine di guerra. Lat. receptui canere, se recipere. Gr. ἀνακλητικὸν φθέγγεσθαι.
Esempio: G. V. 11. 139. 6. I nostri avieno la vittoria, ma la notte fece fare la ritratta.
Definiz: FARE RITORNATA. Ritornare. Lat. reverti. Gr. ἐπανελθεῖν.
Esempio: Alleg. 216. Se non volete star sempre in litigj, O voi farete un dì la ritornata, O pur andrete per gli altrui vestigj.
Definiz: §. Far la ritornata; dicesi del Tornar le spose dopo le lor nozze alla casa paterna.
Definiz: FARE RITORNO. Ritornare. Lat. reverti, redire. Gr. ἐπανελθεῖν.
Esempio: Dant. Par. 30. Quanto di noi lassù fatto ha ritorno.
Esempio: Ar. Fur. 23. 41. E a Gabrina dice, che l'aspette, Che senza indugio a lei farà ritorno.
Definiz: FARE RITRATTO. Vendere. Lat. pecuniam è rebus venditis comparare. Gr. πιπράσκειν.
Definiz: §. I. Fare ritratto, Somigliare. Lat. similem existere, speciem referre.
Esempio: Bocc. nov. 18. 39. Lasciali stare colla mala ventura, che Iddio dea loro, che essi fanno ritratto da quello, onde nati sono.
Esempio: Lab. 124. Che certo tu non eri degno d'aver me, e fai ben ritratto di quel, che tu se'.
Definiz: §. II. Fare un ritratto, Ritrarre alcuno; e dicesi de' pittori, scultori, ec. quando riportano in tela, o scolpiscono in marmo, e simili l'effigie di qualcheduno. Lat. effigiem alicuius pingere, effingere.
Esempio: Cas. lett. 51. Del ritratto bisogna dar la colpa a Tiziano, che s'è fuggito per non lo fare.
Definiz: FARE RIVOLTURA. Rivoltarsi.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 9. 15. In taverne fa mercato, Tra' bicchier fa rivoltura.
Definiz: FARE RIUSCITA.
v. RIUSCITA.
Definiz: FARE ROBA. Guadagnare, Accrescere il patrimonio avanzando. Lat. lucrifacere, rem augere. Gr. χρηματίζεσθαι.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 2. Gli uomini fan la roba, e non la roba Gli uomini.
Esempio: E Cecch. Dot. 4. 7. Fa la roba, per tornar poi quà A far la coscienza.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 63. E per far roba, e allentar presenti par lecito far tutte le trappole.
Definiz: §. Far roba sull'acqua, vale Guadagnar sopra qualsisia cosa; e si dice di chiunque sia molto industrioso. Lat. lucellum undequaque corradere.
v. ACQUA §. XI.
Definiz: FARE RODITURA. Rodere. Lat. rodere.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 10. 11. Or ov'è la lingua tanto tagliente? ec. Funne troncata, o forse fu il dente, Che te n'ha fatta cotal roditura?
Definiz: FARE ROMBAZZO. Far romore, Strepitare.
Esempio: Burch. 1. 6. Le chiocciole ne feron gran rombazzo.
Definiz: FARE ROMORE, o RUMORE. Romoreggiare. Lat. strepere, obstrepere, fremere. Gr. βρέμειν, βοᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 40. 10. E non osando fare romore, tacitamente sopra lui cominciò a piagnere.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 7. 4. Amanti del fervore, Come non vi struggete? Poichè 'l divino amore Iesù Cristo vedete? Deh in braccio or lo prendete, E venitel gustando ec. Senza fare rumore.
Definiz: §. I. Far romore di checchessia, Risentirsene, Farne caso. Lat. conqueri. Gr. μέμφεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 40. 19. E trovandosi la guastadetta vota, fece un gran rumore, che niuna cosa in casa sua durar poteva in istato.
Esempio: E Bocc. appresso: Che direste voi, maestro, d'una gran cosa, quando d'una guastadetta d'acqua versata fate sì gran romore?
Definiz: §. II. Far romore in capo, o in testa ad alcuno, Gridare a testa. Lat. exclamare, vehementer conqueri.
Esempio: Bocc. nov. 27. 15. Mi fece un romore in capo, che ancor mi spaventa.
Esempio: Borgh. Fir. Dif. Disf. 314. Se ne sdegnò maravigliosamente, e ne fe loro un romore in testa, che non fu ardito alcuno di toccare mai più simili abiti.
Definiz: FARE RONDA. Lo stesso, che Far la ronda.
Definiz: FARE ROSTA. Fermarsi più persone in giro per impedire checchessia, e Arrestarsi.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 25. 16. Le vizia, che stanno alla nascosta, Ciascheduno si fa briga d'aiutare, Fanno d'accordo insieme tutti rosta Di non voler l'albergo suo lassare.
Definiz: FARE RUMORE.
v. FARE ROMORE.
Definiz: FARE RUOTA. Si dice de' pavoni, o d'altri simili uccelli, quando distendon le penne della coda.
Esempio: Pallad. cap. 28. Manifesta il maschio la sua lussuria, quando s'apre, e cuopresi colla coda tutto, facendo ruota.
Definiz: FARE SACCAIA.
v. SACCAIA.
Definiz: FARE SACCO. Adunarsi, e fermarsi le materie in alcuna parte, specialmente del corpo umano. Lat. sinum facere, abscessum facere. Gr. ἀπόστημα ποιεῖν.
Definiz: §. I. Far sacco per similit. si dice anche degli Affetti dell'animo.
v. SACCO.
Definiz: §. II. Far un sacco di gatti: Stare in continue discordie, Fuggire chi in quà, e chi in là.
Esempio: Varch. stor. 15. 611. Partitisi, anzi fuggitisi i fuorusciti, e fatto come diceva il volgo, un sacco di gatte ec.
Definiz: FARE SAGGIO. Assaggiare, Far la credenza. Lat. praegustare, libare.
Esempio: G. V. 8. 80. 1. E sanza farne far saggio, perch'era presentato da femmina, ne mangiò assai.
Definiz: §. I. Far saggio per Saggiare; e si dice de' metalli, e delle gemme. Lat. ad trutinam revocare.
Esempio: G. V. 6. 55. 1. Fecene far saggio (de' fiorini) e trovolli di finissimo oro.
Esempio: Vend. Crist. 57. Portarono agli orafi, e facendone saggio delle verghe dell'oro, e delle pietre preziose, dissero, che delle mai così fine pietre ec. aveano mai veduto.
Definiz: §. II. Per metaf. Far pruova di checchessia. Lat. experiri.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 48. Che stolti saran poi, poveri, e vili, Se noi col paragon ne faccian saggi.
Definiz: §. III. Per Render avvisato, Palesare. Lat. certiorem facere.
Esempio: Dant. Purg. 5. Di vostra condizion fatene saggi.
Esempio: But. Fatene saggi, cioè fateci saputi chi voi siete.
Definiz: §. IV. Far saggio, Fare altrui divenir saggio. Lat. condocefacere, docere. Gr. διδάσκειν.
Definiz: §. V. Farsi saggio, Imparare. Lat. condocefieri, discere. Gr. μανθάνειν.
Definiz: §. VI. Farsi saggio all'altrui spese, Imparare su' pericoli altrui. Lat. alieno periculo sapientem fieri.
Definiz: FARE SAGRIFIZIO, o SACRIFIZIO. Sagrificare. Lat. sacra facere. Gr. ἑεροῦν ἱεροῦνθεῷ.
Esempio: Dant. Purg. 11. Come del suo voler gli Angeli tuoi Fan sacrifizio a te, cantando Osanna, Così facciano gli uomini de' suoi.
Esempio: Maestruzz. 2. 14. Ma ancora sarebbe più grave, se si facesse sacrificio, e reverenzia al chiamato dimonio.
Esempio: M. V. 7. 21. Per suo dicreto fece ordinare, e mandare per tutta l'Isola, che in catuna buona terra, e castello, e villa otto dì continovi si facesse in tutte le chiese ogni mattina solenne sacrificio per le anime de' morti nella battaglia.
Definiz: FARE SALITA. Salire. Lat. ascendere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 14. 5. Di caritate adornati, Ch'ella ti dà la vita, E due ale componeti Per far esta salita.
Esempio: E Fr. Iac. T. 2. 14. 8. Anima tu se' debile Per far sì gran salita.
Definiz: FARE SALTO, o UN SALTO. Saltare. Lat. saltare. Gr. ἅλλεσθαι.
Esempio: Tesorett. Br. Le farò grande salto, Per dirle più distese Nella lingua Francese.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 29. 26. Amor, che stai sì in alto, Che giugni a deitáne, Facesti giù gran salto Per vera umilitáne.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 10. Andianne, che veder ti possa io alla torre a' tre canti fare un salto, e restar per l'aria a mezzo.
Definiz: FARE SALVA.
v. SALVA.
Definiz: FARE SANGUE. Uccidere. Lat. cladem facere, sanguinem facere, Liv.
Esempio: Tac. Dav. ann. 12. 149. Gli altri, che presero la più corta man destra, riscontrarono il nimico, che ardì combattere, e fecer più sangue.
Definiz: §. Far sangue per le narici, per disotto, o simili, si dice dell'Uscire il sangue per quelle parti. Lat. sanguinem emittere, sanguinis effluvium pati. Gr. αἱμοῤῥεῖν.
Esempio: Volg. Mes. Nel capitolo decimo si tratta, quando l'uomo fae sangue di sotto.
Definiz: FARE SAN MARCO. Colle mani contraffarsi il viso in maniera, che somigli il ceffo d'un lione.
Esempio: Bern. rim. 2. Un ceffo accomodato a far san Marco.
Definiz: FARE SANO. Rimettere in sanità, Mantener sano. Lat. sanum efficere, sanitati restituere. Gr. θεραπεύειν.
Esempio: Bocc. nov. 63. 5. Credonsi, che altri non conosca, e sappia, che ec. il viver sobriamente faccia gli uomini magri, e sottili, ed il più sani.
Definiz: §. Far sano, neutr. e neutr. pass. vale Divenir sano.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 5. 25. Per l'astinenza ordinata Il mio corpo è fatto sano.
Definiz: FARE SAN PIERO. Modo basso, Negare. Lat. inficias ire.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 6. Se gli fosse domandato di questa cosa ec. faccia a tutto san Piero.
Definiz: FARE SANTÀ. Si dice de' bambini, quando per far motto, toccano la mano altrui.
Esempio: Malm. 2. 20. Nel far santà, nel far la riverenza Ebbero il corpo a maraviglia adatto.
Definiz: §. I. Per similit. si dice de' piccoli cagnuoli, e d'altri animali domestici.
Esempio: Alleg. 77. Non s'avvedendo, che ad una disfatta bestiaccia, simile a ciaschedun di loro, non s'avviene lo stare su bello, far santà, o suonar le campane.
Definiz: §. II. Avvenirsi come al bue, a far santà, proverb. dinotante Non s'adattare a far checchessia. Lat. asinus ad lyram. Gr. ὄνος πρὸς λύραν.
Definiz: §. III. Insegnare al bue far santà, dicesi dell'Insegnare le scienze, o le maniere civili a uomo zotico, e di difficile apprensiva.
Definiz: FARE SARAMENTO, o IL SARAMENTO. Giurare. Lat. sacramento se obstringere, iurare. Gr. ὀμῶσαι.
Esempio: Bocc. nov. 1. 8. Dandosi a que' tempi in Francia a' saramenti grandissima fede, non curandosi fargli falsi, tante quistioni malvagiamente vincea, a quante a giurare di dire il vero ec. era chiamato.
Esempio: G. V. 7. 60. 1. Lo Re Piero d'Araona, com'ebbe fatto il saramento della sopraddetta impresa ec.
Definiz: FARE SATISFAZIONE. Satisfare. Lat. satisfacere.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 16. 12. Vennemi contrizione, Mi lavai 'n confessione, E fei satisfazione, Com' da Dio mi fu donato (quì: feci la penitenza.)
Definiz: FARE SAVIAMENTE. Operare con senno. Lat. rectè facere. Gr. καλῶς ποιεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 27. 20. Ma Iddio sa, se egli fa saviamente.
Definiz: FARE SCALA. Fermarsi in alcun luogo, mentre si viaggia in altro più rimoto; e si dice per lo più di chi viaggia per mare. Lat. appellere. Gr. προσκέλλειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 5. 60. La nave ad un giardin va scala a fare, Nel quale è posto un bel palazzo adorno.
Esempio: E Ber. Orl. 2. 20. 12. A Famagosta fer le prime scale.
Esempio: Ar. Fur. 9. 93. Nè scala in Inghilterra, nè in Irlanda Mai lasciò far, nè sul contrario lito.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 1. Toccò (la nave) a Raugia, dove fatto scala Li corsali venderno la fanciulla.
Definiz: §. Farsi scala, Condursi ad alcuna cosa per mezzo di un'altra.
Definiz: FARE SCALPORE. Quasi lo stesso, che Far rumore, Strepitare. Lat. conqueri, succensere. Gr. ἀγανακτεῖν.
Esempio: Cron. Morell. 291. Antonio di Bese sentì questo, cominciò a fare grande iscalpore, e a dire.
Esempio: Cron. Vell. Facemmo far comandamento di disgombrare, fecionne grande scalpore.
Esempio: Alleg. 257. Che s'abbia a far per voi tanti scalpori.
Esempio: Malm. 8. 76. E perchè gli domanda (i danari) e' fa scalpore ec.
Definiz: FARE SCANDOLO. Scandalizzare. Lat. scandalum dare.
Esempio: Ambr. Cof. 2. 2. S'io gli favello, farò forse scandolo.
Esempio: E Ambr. Cof. 4. 11. Che se ti scuopri, farai doppio scandolo.
Esempio: Cavalc. med. cuor. A niuno volli mai fare scandolo.
Definiz: FARE SCAPPATA. Scappare. Lat. effugere. Gr. ἐκφεύγειν.
Definiz: §. I. Fare scappata, si dice del Dare la prima mossa con furia nel correre il cane, e 'l cavallo, liberati dal ritegno, che gl'impediva. Lat. e carceribus effugere. Gr. ἀπὸ νύσσης ἐκφεύγειν.
Definiz: §. II. Fare scappata, per similit. vale Commettere alcuno errore, o leggerezza.
Esempio: Alleg. 123. Deliberando di fare una scappata marchiana.
Esempio: Salv. Granch. 2. 2. Ognuno ha a scappucciare una Volta, e sciorre un tratto i bracchi, e fare Una scappata.
Definiz: FARE SCEMPIO. Fare strage, Uccidere crudelmente.
Esempio: Dittam. 2. 10. Incontro a' cristiani fu aspro, ed empio, E con più molti beata Colomba Fece martoriare, e fare scempio.
Definiz: FARE SCHERMO. Schermirsi. Lat. sese tegere, tutari, defensionem opponere. Gr. ἑαυτὸν ἀμύνειν.
Esempio: Dant. Inf. 13. Che t'è giovato di me fare schermo?
Esempio: E Dan. Inf. 15. Quale i Fiamminghi tra Guzzante, e Bruggia ec. Fanno lo schermo, perchè 'l mar si fuggia.
Esempio: Tass. Ger. 3. 11. E 'l volgo delle donne sbigottite, Che non sanno ferir, nè fare schermi.
Definiz: FARE SCHERNA, o SCHERNO. Schernire. Lat. irridere, subsannare, contumelia afficere. Gr. κωμῳδεῖν.
Esempio: G. V. 6. 76. 2. E tornati a Siena con sì piccolo aiuto, grande scherna se ne feciono i Sanesi.
Definiz: FARE SCHIAMAZZO, o SCHIAMAZZÍO. Schiamazzare. Lat. clamorem edere, exclamare. Gr. ἀναβοᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 4. 4. E pianamente passando davanti alla cella di costui, sentì lo schiamazzío, che costoro insieme facevano.
Esempio: E Bocc. nov. 75. 9. Il podestà d'altra parte sentitolo, fece un grande schiamazzío.
Esempio: Bern. rim. 2. Avendo udito far tanto schiamazzo.
Esempio: Alleg. 175. Avete, lo sappiam, quattro quattrini, Non ce ne fate più tanto schiamazzo.
Definiz: FARE SCHIAVO. Ridurre in ischiavitudine. Lat. captivum abducere, in servitutem redigere. Gr. δουλαγωγεῖν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 12. 149. E per più allegrezza liberò certi schiavi, già quaranta anni fatti nella rotta di Varo.
Definiz: FARE SCHIERA. Schierarsi. Lat. aciem explicare. Gr. παρατάξαι.
Esempio: Dant. Purg. 24. Come gli augei, che vernan verso il Nilo, Alcuna volta di lor fanno schiera, Poi volano più in fretta, e vanno in filo.
Esempio: E Dan. Par. 18. E come augelli surti di riviera ec. Fanno di se or tonda, or lunga schiera.
Definiz: FARE SCOMMESSA. Scommettere. Lat. sponsionem facere.
Esempio: Red. esp. nat. 17. Affine di persuadere la verità del fatto, ne fece scommessa di venticinque doppie.
Definiz: FARE SCONFITTA. Sconfiggere.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 14. 7. E già nel campo è l'avarizia intrata, Fatt'ha sconfitta, e morta molta gente.
Definiz: FARE SCOPERTA, o LA SCOPERTA. Scoprire. Lat. detegere, retegere. Gr. ἀνακαλύπτειν.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 2. 5. Quali (cavaleggieri) hanno A farci la scoperta per le strade.
Esempio: Buon. Fier. Intr. 1. Onde usciti noi siam per lo sportello A far questa scoperta.
Definiz: §. Fare una scoperta, vale Prender così di leggieri notizia dell'altrui inclinazione a checchè si cerchi, per farne capitale. Lat. animum alicuius leviter tentare, propositum eius elicere.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 5. Al mio vecchio è bastato Di far quella scoperta.
Definiz: FARE SCOPPIO. Scoppiare, in signific. di Far romore. Lat. rumpi, explodi, crepare, crepitum edere. Gr. ῥήγνυσθαι.
Esempio: Cant. Carn. 422. Hanno possanza addoppio, E sette, e otto volte fan lo scoppio.
Esempio: Red. esp. nat. 17. Quando dava fuoco, faceva la pistola un grandissimo scoppio.
Definiz: §. I. Fare scoppio, figuratam. Svegliar maraviglia, Acquistar fama. Lat. admirationem iniicere, nomen sibi facere.
Definiz: §. II. Fare lo scoppio, e 'l baleno ad un tratto; vale Far che si senta il discorso, e la conclusione d'alcuno affare, tutto insieme. Lat. totum negocium unicâ vice absolvere.
Definiz: FARE SCORGERE. Farsi conoscere, Darsi a dimostrare. Lat. ostendere.
Esempio: Morg. 19. 93. Margutte gli faceva un viso arcigno, Dicendo: tu fai scorgerti un briccone.
Definiz: §. Farsi scorgere, posto assolutam. vale Farsi burlare, minchionare. Lat. fabulam fieri.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 7. Oh ve', che e' si farà scorgere.
Definiz: FARE SCORTA. Scortare. Lat. ducem esse, ducere. Gr. ἡγεμονεύειν.
Esempio: Dant. Purg. 19. Così lo sguardo mio le facea scorta.
Esempio: E Dan. Purg. 23. E chi son quelle Du' anime, che là ti fanno scorta?
Definiz: §. Far la scorta, vale Far la guardia, Guardare. Lat. custodiam habere. Gr. φυλάττειν.
Esempio: Bern. Orl. 2. 4. 81. Sol a difesa stan di quella porta, E fanno al fiume, ed al ponte la scorta.
Definiz: FARE SCRITTA. Ridurre in iscrittura contratto, accordo, o simili. Lat. syngrapham conficere.
Esempio: Bocc. nov. 80. 33. E fattesi loro scritte, e contrascritte insieme, ed in concordia rimasi, attesero a' loro altri fatti.
Definiz: §. Fare la scritta, Stipulare il contratto del matrimonio. Lat. syngrapham matrimonii conficere.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 4. Pandolfo, e io abbiam fatto la scritta.
Definiz: FARE SCRUPOLO. Metter dubbio; ma si dice più particolarmente in materie di coscienza. Lat. scrupulum iniicere, religionem obiicere. Gr. κνίζειν, Erod.
Esempio: Cecch. Spir. 4. 5. Nè vi faccia scrupolo, ch'Aldobrando, e l'Emilia già fossero schiavi.
Definiz: §. Farsi scrupolo, vale Avere a scrupolo, Essere in opinione, che alcuna cosa sia mal fatta. Lat. religioni habere.
Esempio: Lor. Med. Arid. 3. 1. Subito si cominciò a fare scrupolo dicendo, che questo era un uccellare la religione.
Definiz: FARE SCUDO. Far riparo, Far difesa, Riparare. Lat. obtegere, protegere. Gr. ὑπερασπίζειν.
Esempio: Dant. Purg. 32. Tanto che sol di lei mi fece scudo.
Esempio: E Dan. Par. 29. Sì che a pugnar per accender la fede, Dell'evangelio fero scudi, e lance.
Esempio: Bern. Orl. 1. 15. 37. Nè fa quel, che si far, pargli esser nudo, Se non si fa di quella donna scudo.
Definiz: FARE SCUSA, o LA SCUSA. Scusarsi. Lat. excusationem afferre, se excusare. Gr. προφασίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 27. 22. Quante volte nel cospetto degli intendenti fanno quella scusa.
Esempio: E Bocc. nov. 50. 15. Senza alcuna scusa fare da tavola si fuggì.
Esempio: Dant. Purg. 33. Com'anima gentil, che non fa scusa, Ma fa sua voglia della voglia altrui.
Esempio: Ar. Fur. 23. 30. E far la scusa, se non era andata Al monaster, che non fu per mentire.
Esempio: Cas. lett. 73. E se io non arò scritto a messer Pandolfo, e al Musotto, farai la mia scusa.
Esempio: Malm. 4. 55. Poi fatte le mie scuse, e rese ad ambe Mille grazie, le lascio, e dolla a gambe.
Definiz: FARE SEGGIA. Far sessione. Lat. consultare.
Esempio: Franc. Barb. 71. 15. E tu più d'altri cento Porai di questi per simile avere, Che non si dea volere, D'ogni ciancetta far quì longa seggia.
Definiz: FARE SEGNALE. Far segno. Lat. signum dare.
Esempio: Sannazz. Arc. pros. 9. Facendo con gli occhi segnale a Fronimo, che gli rispondesse.
Definiz: FARE SEGNO. Dar cenno, Dar dimostrazione. Lat. signum dare, indicium facere, ostendere. Gr. προφαίνειν, δεικνύειν.
Esempio: G. V. 9. 211. 2. Uscirono di Melano intorno di due mila cavalieri, faccendo segno di volere battaglia.
Esempio: Dant. Inf. 9. E volsimi al maestro, e quei fe segno.
Esempio: E Dan. Inf. 22. Come i delfini, quando fanno segno A' marinar coll'arco della schiena, Che s'argomentin di campar lor legno.
Esempio: Cecch. Dot. 5. 8. E se questa commedia v'è piaciuta, fate segno Per cortesia, d'allegrezza.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 141. I giorni appresso non fece segni d'odio, ira, dolore, allegrezza, o d'alcuno umano affetto.
Esempio: Cas. lett. 48. Non fanno alcun segno di sentir l'armi, che sono in Italia.
Definiz: §. I. Far segni, per Fare miracoli. Lat. *signa facere. Gr. θαύματα ποιεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 3. 4. Fur presi d'ammiranza, Creder, e battezzare, Essi quei segni fare, Onde s'era ammirato.
Definiz: §. II. Fare il segno della santa croce, vale Segnare col segno della santa croce. Lat. salutifero crucis signo munire.
Esempio: Dant. Purg. 2. Po' fece il segno lor di santa croce.
Definiz: §. III. Farsi il segno della croce, si dice del Segnarsi col segno della santa croce.
Esempio: Cron. Morell. 343. Rasciutti gli occhi, e la faccia dalle molte lacrime, fattomi il segno della croce, dissi la Salveregina.
Esempio: G. V. 11. 2. 18. Ciò sentendo il detto romito, si fece il segno della santa croce.
Esempio: Bern. Orl. 1. 6. 20. Fecesi il segno della croce il frate, Di qualche mala cosa dubitando.
Definiz: §. IV. E figuratam. per Maravigliarsi.
Definiz: §. V. Fare un segno in sulla faccia ad alcuno, vale Fargli uno sfregio.
Esempio: Ar. Len. 1. 1. I' vo fare un segno alla Lena. C. sì faglielo, Ma sulla faccia, che per Dio lo merita.
Definiz: FARE SEMBIANTE, o SEMBIANZA. Far segno, dimostrazione, vista. Lat. signum facere, fingere, simulare. Gr. ὑποκρίνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 4. 5. E faccendo sembiante, che essere gli paresse stato assai con quella giovane ec.
Esempio: E Bocc. num. 10. Fatto avea sembiante d'andare al bosco.
Esempio: G. V. 8. 39. 1. Temendo, che per le dette sette, e brighe parte Ghibellina non esaltasse in Firenze, che sotto titolo di buono reggimento già ne facea sembiante.
Esempio: Dant. Purg. 7. Colui, che più siede alto, e fa sembianti D'aver negletto ciò, che far dovea.
Esempio: E Dan. Par. 24. Poi mi volsi a Beatrice, e quella pronte Sembianze femmi, perchè spandessi L'acqua di fuor del mio interno fonte.
Definiz: FARE SENNO. Operare con senno, giudiziosamente. Lat. benè, ac sapienter facere. Gr. φρονίμως ποιεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. Ogn'uom ne caccia, e pargli far senno, Che più semo odiate, che la morte.
Esempio: Dittam. 1. 5. Senno non fai, se non hai chi ti guidi.
Esempio: Bocc. nov. 77. 2. Meglio di beffare altrui vi guarderete, e farete gran senno.
Esempio: Galat. 22. Farebbon gran senno a fuggirsi dalla gente.
Definiz: FARE SENTINELLA, o LA SENTINELLA. Star di guardia; si dice propriamente de' soldati. Lat. excubias facere. Gr. φρουρεῖν.
Esempio: Alleg. 5. E i buon soldati in campo, o 'n cittadella Si stanno zitti in far la sentinella.
Esempio: Alam. Gir. 8. 21. Dalla finestra fa la sentinella, Finchè vede passar la damigella.
Definiz: FARE SENTIRE. Fare intendere, Avvisare. Lat. certiorem facere.
Esempio: Bocc. g. 6. f. 7. Senza farne alcuna cosa sentire a' giovani, si misero in via.
Definiz: §. I. Farsi sentire, in signific. neutr. pass. Dir con forza le sue ragioni. Lat. causam suam dictis vehementer tueri.
Definiz: §. II. Farsi sentire, si dice anche degli animali quando stridono, e fanno rumore. Lat. strepitum edere. Gr. δουπεῖν.
Definiz: §. III. Dicesi altresì del caldo, e del freddo, quando sono in grado eccessivo; come
Esempio: Esempio del Compilatore Questo caldo, o questo freddo si fa sentire. Lat. sensum sui excitare.
Definiz: FARE SENTORE. Far romore. Lat. strepitum edere. Gr. δουπεῖν.
Esempio: Stor. Aiolf. Le girelle onte non facevano sentore.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 25. 5. Morto in terra te mitto, Se ne fai più sentore.
Definiz: FARE SENZA, assolutam. o FAR SENZA ALCUNA COSA, dicesi del Vivere, e Operare senza quella cotal cosa, di cui s'intende.
Esempio: Nov. ant. 24. 1. Non parea, che lo Saladino sapesse fare senza lui, tanto l'amava.
Definiz: FARE SERA. Consumare il tempo sino alla fine della sera. Lat. diem facere, diem condere. Gr. ἡμερεύσθαι.
Esempio: Cecch. Stiav. 3. 3. Che a chi non preme il caso, Fa sera senza avvedersene.
Definiz: §. Far sera, o Farsi sera, Venir la sera. Lat. advesperascere.
Esempio: Petr. canz. 37. 6. E questa, ch'anzi vespro a me fa sera.
Definiz: FARE SERENATA. Andar con canti, e suoni avanti la casa della dama per lo sereno della notte.
Esempio: Alleg. 201. E son quel, che ti fa la serenata Almanco almanco ogni tre settimane.
Definiz: FARE SERMONE. Parlare, Sermonare. Lat. concionem habere, concionari. Gr. ὁμιλίαν ποιεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 33. 12. E lodo chi comuna Maniera tien di segni, e d'orazioni, Nè paia, che sermoni Coll'alta voce voglia far pregando.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 16. 8. Parlare non potranno, o far sermone Turbati nella mente.
Definiz: FARE SERRA. Incalzare, Opporsi con tutte le forze.
Esempio: Morg. 11. 40. Pensò di far con suo' gente tal serra.
Esempio: Malm. 1. 63. Poichè Baldon facea così gran serra.
Definiz: §. Per Circondare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 6. Altri fa l'aco all'uomo, Ed altri fa la serra.
Definiz: FARE SERVIZIO, o SERVIGIO. Servire. Lat. subservire, gratificari, gratum facere. Gr. χαρίζεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 29. 19. In merito del servigio, che mi farete, di darle prestamente de' miei danari quella dote ec.
Esempio: E Bocc. nov. 74. 10. Se tu mi vuoi fare un servigio stanotte, io ti donerò una bella camicia nuova.
Esempio: Franc. Barb. 126. 18. Non solamente si perde, se fai Ad uom ingrato servigio, ed onore.
Esempio: Pecor. 10. 2. Perchè la moglie di questo pastore ec. fu femmina mondana, che faceva servigio agli uomini (quì in sentimento disonesto.)
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 5. Ch'i' ti farei servizio, e cortesia.
Definiz: FARE SESSIONE. Unirsi a consultare sopra alcuno affare. Lat. consultare, deliberare. Gr. συμβουλεύεσθαι .
Definiz: FARE SETTA. Unirsi per alcun fine particolare, o per sostenere la medesima opinione, e dottrina. Lat. coire, coitionem facere. Gr. συνιέναι.
Esempio: Tac. Dav. eloq. 410. Ben sapete, disse Apro, che io non patirò, che il nostro secolo per questa setta, che voi gli fate contro, si condanni.
Definiz: FARE SFORZO. Sforzarsi. Lat. niti.
Esempio: Bocc. nov. 18. 3. Con ogni sforzo del loro regno, ed appresso d'amici, e di parenti, che far poterono, ordinarono un grandissimo esercito.
Esempio: G. V. 8. 29. 1. Don Federigo co' suoi Ciciliani, sentendo il detto apparecchiamento, fece suo sforzo, e armò quaranta galée.
Definiz: FARE SICURO. Assicurare. Lat. securum efficere, tutum reddere, roborare.
Esempio: Petr. cap. 6. Pur al bel viso era ciascuna intenta, E per disperazion fatta sicura.
Definiz: §. E neutr. pass. Farsi sicuro, Assicurarsi, Star di buono animo. Lat. securum fieri.
Esempio: Dant. Inf. 9. Ben so 'l cammin, però ti fa' sicuro.
Definiz: FARE SICURTÀ. Assicurare, Entrar mallevadore. Lat. fideiubere, cautionem facere. Gr. ἀσφάλειαν ποιεῖν.
Esempio: Buon. Fier. 4. Intr. Ch'i mercanti non fer le sicurtà.
Definiz: §. Fare a sicurtà, lo stesso, che Fare a fidanza. Lat. fidenter, amicè cum aliquo agere.
Esempio: Fir. Luc. 2. 1. E non vorrei, che tu facessi a sicurtà con essa.
Esempio: Vinc. Mart. lett. 53. Non accorgendosi, che con amico si fa più a sicurtà.
Definiz: FARE SIEPE. Chiudere, Circondare. Lat. sepire. Gr. φράττειν.
Esempio: Dant. Inf. 33. Muovasi la Capraia, e la Gorgona, E faccian siepe ad Arno in sulla foce, Sicch'egli annieghi in te ogni persona.
Esempio: Vit. S. Gio. Bat. E la moltitudine degli angeli d'intorno facevan siepe.
Definiz: §. Ogni prun fa siepe, o simili, vale Ogni piccolo che serve a qualcosa.
Esempio: Serm. S. Ag. Piccolo pruno fa siepe, poco rampollo fa fiume.
Definiz: FARE SIGNORE. Dar la signoría. Lat. imperium dare.
Esempio: G. V. 9. 7. 1. Temendo, che sotto inganno di pace, lo 'mperadore non rimettesse gli usciti Ghibellini in Firenze, e gli ne fecesse signori.
Esempio: E G. V. cap. 53. 1. Vollono fare il detto Don Federigo loro signore.
Definiz: §. Fare il signore, vale Spacciarsi per gran personaggio, Trattarsi alla grande.
Definiz: FARE SILENZIO. Tacere, o Comandare, che altri taccia. Lat. silere, silentium imperare.
Esempio: G. V. 8. 92. 6. E fatto silenzio si disse, che mai quelle resíe, e peccati loro opposti, non erano stati veri.
Esempio: E G. V. 10. 70. 1. E come fu posto a sedere, fece fare silenzio.
Esempio: Comp. Mant. Fate silenzio, e riverite il desco.
Esempio: Cecch. Dot. prol. Ed allo arrivo solo D'uno far così subito silenzio?
Definiz: FARE SOCCORSO. Dare aiuto, Soccorrere. Lat. subvenire, opem ferre. Gr. βοηθεῖν.
Esempio: G. V. 7. 144. 7. Ordinò grande indulgenza, e perdono, chi facesse aiuto, e soccorso alla Terra santa.
Definiz: FARE SODAMENTO. Dar sicurtà. Lat. satisdare.
Esempio: Cron. Morell. 322. Per la promessa, e sodamento fatto a' Pisani non si fe più novità alcuna.
Definiz: FARE SOGGETTO. Soggettare. Lat. subiicere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 4. 11. Tutto quel ti fai soggetto, Che ti piace disprezzare.
Definiz: FARE SOGGIORNO. Soggiornare, Dimorare. Lat. morari.
Esempio: M. V. 1. 40. E senza far soggiorno, o fare resistenza se ne vennero infino ad Anversa.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 26. 51. Volea fra meco soggiorno, Come già soleva fare.
Definiz: FARE SOMMA. Mettere insieme più cose; e particolarmente numeri, Sommare, Multiplicare. Lat. summam conficere.
Esempio: Fir. disc. an. 48. Ma poichè gli anni gli avevano fatto somma addosso, ec. era per morirsi di fame.
Definiz: FARE SOMMERGITURA. Sommergere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 13. 12. Nel pelago, ch'io veggio, Non ci so notatura, farò sommergitura Dell'uom, ch'è annegato.
Definiz: FARE SONNO. Indurre sonno. Lat. somnos facere, sopire. Gr. κοιμίζειν.
Definiz: §. Fare sonno, o un sonno, Dormire. Lat. somnum dormire. Gr. ὕπνον ὑπνεῖν.
Esempio: Bern. rim. 87. Un debitor, ch'è savio, dorme sodo, Fa sonni, che così gli facess'io, Par che bea papaveri nel brodo.
Definiz: FARE SOPERCHIANZA. Fare soperchiería. Lat. iniuriam inferre, multum sibi de alieno iure sumere. Gr. πλεονεκτεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 12. 13. Non avesti cagione Di far tal soperchianza.
Esempio: Nov. ant. 54. 9. Erano stati biastemmiati, e gettati loro i torsi, e 'l fango, e minacciati, e fatto loro in quel giorno molta villanía, e soperchianza.
Definiz: FARE SOPRATTIENI. Soprattenere. Lat. dilationis potestatem facere.
Esempio: Cecch. Corr. 4. 6. Bravo, Se tu potessi far, che questi duoi Urtandosi facessin soprattieni Alla materia.
Definiz: FARE SORDO. Indurre sordità. Lat. exsurdare. Gr. ἐκκωφᾶσθαι ἐκκωφεῖσθαι.
Definiz: §. Fare il sordo, Fingersi sordo. Lat. audientem se non audisse simulare.
Esempio: Alleg. 167. Donde agevolmente nacque il proverbio, per chi fa il lordo a sua posta, e guadagno: e' fa orecchie di mercatante.
Definiz: FARE SOTTRATTO. Sottrarre. Lat. subducere, subtrahere. Gr. ὑπεξάγειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 7. 7. Amor li mercatanti, Ch'han fatta compagnía, E l'un fa li sottratti Senza parer chi sia, Tutta moneta ria Lassa dentro 'l taschetto.
Definiz: FARE SOVERCHIO. Soverchiare. Lat. superare.
Esempio: Dant. Inf. 21. Però se tu non vuoi de' nostri graffi, Non far sovra la pegola soverchio.
Esempio: But. Non far sopra la pegola soverchio, cioè non uscir fuora della pegola, e non venire a stare di sopra.
Definiz: FARE SPALLA, o SPALLE. Dare appoggio. Lat. terga supponere, fulcire.
Esempio: Dant. Inf. 18. E fa di quello a un altr'arco spalle.
Esempio: But. Purg. 16. Fecemi spalla, acciocchè io m'appoggiassi a lui.
Definiz: §. I. E figuratam. Soccorrere, Porgere aiuto, Spalleggiare.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 3. Dall'amico fattogli Spalle partissi.
Esempio: Buon. Fier. 4. 4. 2. Che hai parenti, e amici, e qualche soldo Da farti spalla.
Esempio: Stor. Eur. 2. 48. Scontrati in un altro esercito si fermarono a far loro spalle.
Definiz: §. II. Far sopra le sue spalle, Far per se, Far cosa utile, o disutile a se.
Esempio: Lor. Med. Arid. 2. 3. Tu fai sopra le tue spalle; se tuo padre ti truova quì, come pensi, ch'ell'abbia a andare?
Definiz: FARE SPALLUCCE, o DI SPALLUCCIA. Raccomandarsi. Lat. rogare, obsecrare.
Esempio: Malm. 1. 24. Fece spallucce a Calcinaia, e a Signa.
Esempio: Libr. Son. 65. Franco ne vien facendo di spalluccia.
Definiz: FARE SPARIZIONE. Sparire. Lat. evanescere, effugere. Gr. ἀποφεύγειν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 2. Fece le sparizioni in poste, e via.
Definiz: FARE SPENDIO. Spendere. Lat. impendium facere, impensam facere. Gr. δαπανᾶν, δαπάνην ποιεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 7. Che con misura nullo spendio ferci.
Definiz: FARE SPERIMENTO. Sperimentare. Lat. experiri.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 33. 6. Sommi deliberata Di farti far spermento.
Definiz: FARE SPESA. Spendere. Lat. facere expensas, facere sumptus. Gr. ἀναλίσκειν.
Esempio: Bocc. nov. 13. 6. E quivi presa in Londra una casetta, faccendo sottilissime spese, agramente cominciarono a prestare ad usura.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 6. 5. Spese grandi con tormento Ci vedeste, che fur fatte.
Esempio: E Fr. Iac. T. altrove: Passato il tempo, impresi a giucare, Con genti usare, e far grandi spese.
Definiz: §. I. Fare spesa d'una cosa, vale Comprare. Lat. emere. Gr. πρίασθαι.
Definiz: §. II. Fare le spese, vale Mantenere, o Dare gli alimenti necessarj. Lat. alere, alimenta suppeditare, exhibere. Gr. τρέφειν.
Esempio: Bocc. nov. 14. 14. Avvisando quella non poter sì poco valere, che alcun dì non gli facesse le spese.
Esempio: Dant. Inf. 29. Che seppe far le temperate spese.
Esempio: D. Gio. Cell. lett. 6. Perocchè quello, che date, vi dee fare le spese in eterno. (quì figuratam.)
Definiz: §. III. Farsi le spese, vale Mantenersi del suo, o da se. Lat. de suâ pecuniâ sese nutrire.
Esempio: Cecch. Mogl. prol. Ch'i' vi prometto, e sto mallevadore, Che questa moglie si farà le spese, E vestirà del suo.
Definiz: §. IV. Fare a spese d'altrui, vale Operare, o Spendere col danaro altrui. Lat. alienis sumptibus facere.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 136. Questo anno P. Dolabella pronunziò, che lo spettacolo degli accoltellanti si facesse ogni volta a spese de' Questori di quell'anno.
Definiz: FARE SPETTACOLO. Rappresentare, Recitare, Far mostra.
Esempio: Ambr. Cof. prol. Della quale questo giorno ec. vi farem spettacolo.
Esempio: Ar. Len. prol. Ecco la Lena, che vuol far spettacolo Un'altra volta di se.
Esempio: E Supp. prol. Voi vi pensate, che qualche sporcizia Vi voglia dire, o farvene spettacolo.
Definiz: FARE SPOSO. Operar, che alcuno divenga sposo, o Sposare. Lat. sponsum efficere, nuptias conciliare.
Esempio: Dant. Par. 31. In forma dunque di candida rosa, Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue Cristo fece sposa.
Esempio: But. La quale milizia Cristo fece sua sposa, imperocchè egli l'unitte a se nella sua passione spargendo lo suo sangue (quì figuratam.)
Definiz: §. E neutr. pass. vale Sposarsi.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 29. 9. Indi gioia, e vera pace Mi recò l'amor, che piace, E si fe sposa verace La mia anima sì ria.
Definiz: FARE STAGLIO. Stagliare.
Definiz: §. Fare staglio, per metaf. come Stagliar conti, o cose simili, vale Computar così all'ingrosso, a fine di terminargli. Lat. transigere.
Definiz: FARE STANZA. Stare, Dimorare, Trattenersi. Lat. habitare, morari. Gr. κατοικεῖν, ναιετᾶν.
Esempio: Franc. Barb. 70. 3. Nè piace servidore, Che poi fa lunga stanza in suo mangiare.
Esempio: G. V. 11. 83. 1. In Anversa fece sua stanza ferma infino all'uscita di Settembre.
Esempio: Gr. S. Gir. 3. Ma colui, che veramente è in Dio, e osserva i suoi comandamenti, Iddio viene in lui, e favvi sua stanza.
Definiz: FARE STARE. Vale Tenere a dovere, Tenere a segno.
Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 6. Di quei, che appoco appoco Si vantan d'aver fatto or uno stare, Un altro ritirare.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 1. 4. Voi potreste dar forse in qualcun altro, Che vi farebbe stare.
Esempio: Varch. Ercol. 78. E se si vuol mostrare lui essere uomo per aggirare, e fare stare gli altri, si dice: egli è fantino ec.
Definiz: FARE STIMA. Stimare. Lat. aestimare, Gr. τιμᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 47. 3. Faccendo de' suoi costumi, e delle sue opere grande stima.
Esempio: Ar. Fur. 25. 79. E riverillo, e fe di lui gran stima.
Esempio: Tac. Dav. ann. 16. 233. Delle cose liete del Principe non fa stima.
Esempio: Red. lett. 1. 209. Potrà conoscere l'altissima stima, ch'io faccio de' comandamenti di V. Reverenza.
Esempio: E Red. lett. 2. 58. Accertandola della grandissima stima, che S. Sig. fa della persona di V. Sig.
Esempio: E Red. lett. 91. Lo risaluti in mio nome, e gli faccia attestazione dell'altissima stima, ch'io faccio del suo merito.
Definiz: §. I. Fare la stima, vale Stimare mercanzíe, o simili. Lat. aestimare. Gr. ἀποτιμᾶν.
Esempio: Cecch. Corr. 3. 1. Ch'ella non si può aprire insino a tanto, Che i veditori di dogana non fanno La stima per pagarne la gabella.
Definiz: §. II. Fare stima, vale Pensare, Darsi a credere, Persuadersi. Lat. existimare, credere, sibi persuadere. Gr. νομίζειν.
Esempio: Ar. Fur. 5. 41. Ma ch'io tel voglia creder, non far stima, S'io non lo veggio con quest'occhi prima.
Esempio: E Ar. Fur. 17. 44. E che piuttosto appresso lei morire, Che viverne lontan faceva stima.
Definiz: FARE STITICO. Generare stitichezza. Lat. astringere, stypticam vim habere. Gr. στύφειν.
Esempio: Cr. 1. 4. 9. Queste acque ec. fanno sete, e 'l ventre stitico.
Definiz: FARE STOLTEZZA. Fare pazzía. Lat. insanire.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 1. 11. Perciò pure aspettando Fate grande stoltezza.
Definiz: FARE STOMACO. Commuovere, Perturbar lo stomaco. Lat. stomachum movere.
Definiz: §. I. E figuratam. Muovere sdegno, Generar commozione. Lat. animos turbare.
Esempio: Tac. Dav. ann. 161. Non si lesse il testamento, perchè al popolo non facesse stomaco l'ingiuria.
Definiz: §. II. Fare buono stomaco, vale Confortare lo stomaco, Essere giovevole allo stomaco. Lat. stomacho prodesse. Gr. εὐστόμαχον εἶναι.
Esempio: Bern. Orl. 3. 7. 4. Caricatevi pur di beneficj, Buono appetito, e buono stomaco fate.
Definiz: FARE STRADA, o LA STRADA. Andare avanti mostrando la via. Lat. viam monstrare, praeire. Gr. προηγεῖσθαι.
Esempio: Bocc. Vis. 9. Evvi Clelia appresso, che la strada Fece ai Roman, quand'ella si fuggío.
Definiz: §. I. Fare strada, o la strada, Servir di strada. Lat. viam sternere, viam struere, viam facere. Gr. ὁδὸν κοσμεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 12. 3. La cella mi ragiona, Non far come chi abbada, E non andar girona, Nè far de' sensi strada.
Definiz: §. II. Fare la strada d'alcun luogo, vale Camminare per la strada, che a quello conduce. Lat. pergere, viam insistere. Gr. πορεύεσθαι.
Esempio: Ar. Fur. 23. 19. Di Vallombrosa pensò far la strada.
Definiz: §. III. Farsi fare strada, vale Farsi far luogo.
Esempio: Ar. Fur. 18. 114. E indi van colla tagliente spada, Di quà, di là facendosi far strada.
Definiz: FARE STRAGE. Uccidere, Disertare, Rovinare, Cagionare strage, Portar rovina. Lat. stragem edere. Gr. φονεύειν.
Esempio: Ar. Fur. 40. 75. Dudone onde il rumor, la strage vede, Che fa Ruggier.
Esempio: Fir. As. 275. Raccontolli, come a confine delle sue possessioni era stata fatta una grandissima strage.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 27. Il Tevere ec. nel calare grande strage fe di case, e persone.
Definiz: FARE STRAZIO. Straziare. Lat. vexare, divexare. Gr. κακοῦν.
Esempio: Dant. Inf. 19. Per lo qual non temesti torre a 'nganno La bella donna; e dipoi farne strazio?
Esempio: Petr. son. 311. Fuor di man di colui, che punge, e molce, Che già fece di me sì lungo strazio, Mi trovo in libertate amara, e dolce.
Esempio: D. Gio. Cell. lett. 19. Noi facemmo quello strazio delle belle donne, che s'elle fossono state pecore.
Definiz: FARE STRIDA. Stridere. Lat. stridere, stridorem edere, inclamare, eiulare. Gr. βοᾶν.
Esempio: Dant. Inf. 12. Ove i bolliti faceano alte strida.
Definiz: FARE STRUMENTO. Celebrare scrittura in forma pubblica, e provante. Lat. conficere instrumentum.
Esempio: Bocc. nov. 1. 5. Egli, essendo notaio, avea grandissima vergogna, quando uno de' suoi strumenti, comechè pochi ne facesse, fosse altro che falso trovato.
Esempio: Maestruzz. 2. 51. Della qual richiesta si dee fare pubblico istrumento, ovvero autentiche lettere.
Definiz: FARE SUO. Appropriarsi. Lat. usurpare, in suam rem vertere. Gr. σφετερίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 14. 5. E diessi a far sua della roba d'ogni uomo.
Definiz: §. Far delle sue, Contenersi secondo il suo solito.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 5. Ella vuol fare sempre delle sue.
Definiz: FARE SUONO. Suonare. Lat. sonare, sonitum reddere. Gr. φθέγγεσθαι.
Esempio: Petr. cap. 5. Non fan sì grande, e sì terribil suono Etna, qualor da Encelado è più scossa, Scilla, e Cariddi, quando irate sono.
Definiz: FARE SUPPLICA. Supplicare. Lat. preces offerre. Gr. ἀξιοῦν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 135. Fanno segretamente una supplica in nome degli eserciti, pregando lo 'mperadore, che quando voleva dal loro un generale, gli desse prima le trionfali.
Definiz: FARE TACCIO, o UN TACCIO. Non conteggiare minutamente, ma concordare i conti così alla grossa per finirgli. Lat. crassius aestimare, crassius rationes subducere. Gr. παχυμερέσπρον παχυμερέστερονἀριθμεῖν.
Esempio: Cecch. Servig. 4. 10. Veggiamo di fare un taccio seco, E dargli il manco, ch'e' si può.
Definiz: FARE TAGLIA. Fare lega. Lat. foedus inire. Gr. συνθήκην ποιεῖν πρός τινα.
Esempio: G. V. 6. 83. 2. In questo tempo i Pisani, e Sanesi ec. ordinaro di far parlamento ec. e far taglia.
Esempio: Stor. Pist. 131. Quivi fermarono insieme lega, e feciono tra loro una taglia di duemilacinquecento cavalieri.
Definiz: FARE TARDI. Consumare il tempo fin all'ora tarda, o fino a passata l'ora convenevole, e opportuna. Lat. ad seram diei, vel noctis partem tempus extrahere, nimium cunctari.
Definiz: §. I. Far tardi, Operar con tardezza. Lat. lentè agere. Gr. βραδύνειν.
Definiz: §. II. Farsi tardi, Esser già l'ora tarda. Lat. diem, vel noctem ire, labi.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 4. Orsù lasciami ir via, Ch'e' si fa tardi, e io ho cento faccende.
Definiz: FARE TARISCA. Modo di dire antico. Mangiare insieme.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 98. Le più volte mangiava insieme, e spesso recava ciascuno la parte sua, e accozzavano insieme, e facevano tarisca.
Definiz: FARE TAVOLA. Tener convito. Lat. convivium exhibere. Gr. ἑστιᾶν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 7. Anche nel campo È necessaria la cucina, e massime A chi tien grado, e fa tavola magna.
Definiz: §. I. Fare buona tavola, Apparecchiare la mensa con copia di vivande. Lat. opiparè mensam instruere. Gr. ἑστιᾶν δαψιλῶς.
Definiz: §. II. Fare tavola, nel giuoco di dama, o scacchi, o simili, vale Paciare.
Esempio: G. V. 7. 12. 3. Giucò a un'ora a tre scacchieri co' migliori maestri di scacchi di Firenze giucando con due a mente, e col terzo a veduta, e i giuochi vinse, e 'l terzo fece tavola.
Definiz: §. III. Fare tavola, per similit. in sentimento osceno.
Esempio: Bocc. nov. 20. 4. Pure per la prima notte incappò una volta, per consumare il matrimonio, a toccarla, e di poco fallò, che egli quell'una non fece tavola.
Definiz: FARE TEMPO. Conceder tempo, Concedere dilazione. Lat. tempus concedere.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 5. Insino in quella somma, ch'e' vorrebbe, La prometterò io, ch'e' me ne faccia Un po' di tempo.
Definiz: §. I. Fare buon tempo, Esser buona stagione. Lat. bonam tempestatem esse.
Definiz: §. II. Fare cattivo tempo; il contrario. Lat. malam tempestatem esse.
Definiz: §. III. Fare buon tempo, Far tempone, Stare in allegría, Sguazzare.
Esempio: Cecch. Spir. 5. 5. E venitene via tutti, Ch'e' si faccia buon tempo, in tante nozze.
Esempio: Cant. Carn. 63. Far buon tempo, e trionfare Tutti noi disposti siamo.
Definiz: §. IV. Fare a tempo, Operare opportunamente. Lat. opportunè, ac tempestivè agere, tempori inservire. Gr. ἐν καιρῷ πράττειν.
Definiz: FARE TEMPONE. Stare in allegría. Lat. hilariter vivere, genio indulgere. Gr. ταῖς ἡδοναῖς ἐφιέναι.
Esempio: Varch. Ercol. 65. Attendere con ghiottorníe, e leccorníe, senza darsi una briga, o pensiero al mondo, a godere, e trionfare, il che oggi si chiama far tempone.
Esempio: Cecch. Dot. 3. 3. Si dette a spendere Quel poco, ch'egli aveva, e far tempone.
Esempio: Ed Esalt. cr. 4. 4. Disposto di cavar sol dello stato Vitto, e vestito per lui, e pe' suoi, E la comodità del far tempone.
Definiz: FARE TENZONE. Combattere, Tenzonare. Lat. pugnare. Gr. μάχεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 19. 4. Qual farete voi tenzone In tal sua breve operata?
Definiz: FARE TESORO. Tesaurizzare. Lat. recondere, thesauros congerere, *thesaurizare. Gr. θησαυρίζειν.
Esempio: Dant. Par. 1. Veramente quant'io del regno santo Nella mia mente potei far tesoro, Sarà ora materia del mio canto.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 55. Perchè a far tesoro sono attesi.
Definiz: FARE TESTA. Opporsi, Resistere, Difendersi. Lat. vires opponere. Gr. ἀντίστασθαι.
Esempio: M. V. 6. 38. L'uno de' due conestaboli con pochi de' suoi si ridusse in alcun vantaggio di terreno, e fece testa.
Esempio: E M. V. 10. 59. Benchè il subito caso gli smarrisse, presono ardire, e fecero testa, ordinandosi alla battaglia in fretta.
Esempio: Stor. Europ. 6. 124. Non restarono mai di fuggire, non che e' cercassino di far testa, se non dentro le terre loro.
Esempio: E Stor. Europ. 125. Non si poterono unire insieme, nè far testa in maniera alcuna.
Definiz: FARE TESTAMENTO. Testare. Lat. condere testamentum, facere testamentum. Gr. διαθήκην ποιεῖν.
Esempio: G. V. 6. 70. 2. Non vogliendo esser figliuolo d'ingratitudine, e' fece poi suo testamento inter vivos.
Esempio: Coll. Ab. Isac. cap. 16. Quando tu vorrai cominciare l'opera di Dio, in prima fa' testamento, siccome tu non abbia più a vivere in questa vita.
Definiz: FARE TESTIMONIANZA. Testimoniare, Attestare. Lat. testari, testificari. Gr. μαρτυρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 19. 39. Della sua malvagità fecero a chiunque le vide testimonianza.
Esempio: Red. lett. 1. 71. Nelle sue lettere, che le scriverà, le farà testimonianza il medesimo sig. Cardinale de' Medici.
Definiz: FARE TINELLO. Dare la tavola. Lat. mensam instruere.
Esempio: Alleg. 130. Ma se 'l vostro signor non fa tinello, Tre panellini avrete, e due mezzette.
Definiz: FARE TORTO. Offendere. Lat. laedere, iniuriam facere. Gr. ἀδικεῖν, βλάπτειν.
Esempio: G. V. 8. 91. 2. E torto, e biasmamento alla Chiesa gli parea fare, se l'assentisse.
Esempio: Tes. Br. 7. 52. Chi fa torto a uno, minaccia più persone, e fa paura a molte genti.
Esempio: Dant. Inf. 27. Francesco venne poi, com'i' fu' morto, Per me, ma un de' neri Cherubini Gli disse: nol portar, non mi far torto.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 18. 14. Chi ben non t'ama, ben ti fa gran torto.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 7. Tu mi fai torto.
Definiz: FARE TRAPPOLE. Ordire inganni. Lat. technas comminisci, dolos nectere. Gr. ἐξαπατᾶν.
Esempio: Cecch. Spir. 5. 4. Stiamo ad udire In quello, ch'e' val più, o nel far trappole, O in coprirle.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 63. Sopra tutto le donne abbiamo inteso, Che fan trappole assai, e scoccan presto.
Definiz: FARE TRASPORTO. Trasportare. Lat. transferre, exportare. Gr. ἐξαγαγεῖν.
Esempio: M. V. 9. 98. E farne trasporto, cedizione, e lasciamento, per fede, e saramento solennemente.
Definiz: FARE TRATTA, o LA TRATTA. Estrarre, o Fare estrazione de' nomi di chi dee conseguire ufizj, o simili. Lat. eligere.
Esempio: Cron. Morell. 325. Questo si vede per le tratte già fatte in certi gonfaloni.
Definiz: §. Far la tratta, termine de' mercatanti, e vale Ordinare alcun pagamento a' corrispondenti.
Definiz: FARE TRATTAMENTO. Trattare. Lat. agere cum aliquo.
Esempio: Bocc. nov. 16. 36. Vergognandosi del vil trattamento fatto del garzone, in ammenda di ciò avendo una sua bella figliuoletta ec. con una gran dote gli diè per moglie.
Definiz: FARE TRATTATO. Trattare. Lat. agere, moliri, negociari. Gr. πράττειν, μηχανᾶσθαι, πραγματεύειν.
Esempio: G. V. 9. 61. 2. Che sotto i detti trattati fatti a posta di Don Federigo fu tanto lo 'ndugio della partita del Re Ruberto, ch'egli fornì Trapali di gente.
Esempio: Fr. Iac. T. Che contra lo su' onore Facci mali trattati.
Definiz: FARE TREGUA, o TRIEGUA. Sospendere l'offese, Sospendere l'armi. Lat. inducias facere. Gr. ἐκεχειρίαν ποιεῖσθαι.
Esempio: G. V. 8. 54. 3. Di questa querela si fece triegua, e appello a Parigi dinanzi al Re.
Esempio: E G. V. 9. 61. 2. Fatta fu triegua per tre anni tra loro.
Esempio: E G. V. 9. 163. 2. E nello stato, ch'erano, quando si fecero le triegue.
Esempio: Alleg. 46. Siccome è stata (Faccia tregua 'l dolore) ahi scelerata, La morte, e lo dirò vivendo?
Definiz: FARE TRESCHE. Trescare. Lat. nugari. Gr. ἀδολεσκεῖν.
Esempio: Cecch. Inc. prol. Volendosi ritrovare a far tresche col popolo.
Definiz: FARE TRISTO. Attristare. Lat. contristare. Gr. λυπεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 13. Sempre coll'arte sua la farà trista.
Esempio: E Dan. Inf. 33. Quetámi allor per non fargli più tristi.
Esempio: Lab. 18. Come costei ec. s'ingegna di darti dolente vita ec. così tu vivendo trista la fa' della tua vita.
Definiz: §. Fallo tristo; maniera imprecativa: Dagli il malanno.
Esempio: Bocc. nov. 11. 7. Cominciò a ridere, e a dire: Domine fallo tristo.
Definiz: FARE TUMULTO. Tumultuare. Lat. fremere, tumultuari, tumultum facere. Gr. θορυβεῖν.
Esempio: Tesorett. Br. Un'ora cresce molto, E fa grande tomolto.
Esempio: Dant. Inf. 3. Voci alte, e fioche, e suon di man con elle, Facevano un tumulto.
Definiz: FARE VAGO. Invaghire, Indur vaghezza, o desiderio. Lat. cupiditatem iniicere, desiderio inflammare.
Esempio: Petr. son. 79. E 'l volto, e le parole, che mi stanno Altamente confitte in mezzo 'l core, Fanno le luci mie di pianger vaghe.
Esempio: Amet. 51. Giovane, la tua età, l'abito, e la forma mi fanno vaga di sapere chi tu sii.
Definiz: FARE VANTAGGIO. Vantaggiare. Lat. utiles conditiones offerre, ac contractui adiicere.
Esempio: Cecch. Dot. prol. Da poi Che e' vi fa tanti vantaggi insoliti.
Esempio: Cant. Carn. 154. Pigliate, il pregio sia quel, che volete, Ma se vantaggio alcun voi ci farete, Quel bene al corpo vi ritroverrete.
Definiz: §. Fare vantaggio, Conceder vantaggio. Lat. meliori conditione uti sinere, auctarium dare.
Esempio: Pass. 184. In altre cose maggiori potette Iddio ec. far vantaggio, e graziosi doni alla Madre sua sopra tutti gli altri Santi?
Esempio: Sen. Pist. 118. Ma io ti sarò dibonaere, e farotti vantaggio.
Esempio: Cant. Carn. 139. Chi fa in caccia più vantaggio a i bracchi, Quanto più cuopre, par manco si stracchi.
Definiz: FARE VEDERE. Operar ch'altri vegga. Lat. committere ut aliquis videat.
Esempio: Petr. son. 206. Che spesso occhio ben san fa veder torto.
Esempio: Fr. Iac. T. Quell'ora, buon Gesù, mi fa vedere, Ch'io te solo nel mio core ec.
Esempio: Bern. rim. 1. I' ho d'un vin, che fa vergogna al greco ec. Da far vedere un morto andare un cieco (quì in equivoco per ischerzo)
Definiz: §. I. Far vedere, Insegnare, Mostrare. Lat. docere, ostendere. Gr. διδάσκειν.
Esempio: Franc. Barb. 62. 1. E faccioti vedere, Che questi sono spiacevoli detti.
Definiz: §. II. Farla vedere altrui, Far che succeda alcuna cosa contro il desiderio altrui.
Esempio: Malm. 4. 32. Perch'egli allor, per farmela vedere, Stizzato meco se n'andò con Dio.
Definiz: §. III. Farla vedere in candela; maniera, che accresce l'altra, ed ha in se più di forza.
Definiz: §. IV. Far vedere il nero pe 'l bianco, Mostrare altrui una cosa per un'altra.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 15. 15. Guardati da barattiere, Che 'l ner per bianco fan vedere.
Definiz: §. V. Far bello, o brutto vedere; lo stesso, che Far bella, o brutta vista.
Definiz: FARE VEDUTA, o VEDUTO. Far sembianza, Far vista. Lat. fingere, simulare.
Esempio: Bocc. nov. 15. 30. Il quale costoro volevano andare a spogliare, e così ad Andreuccio fecer veduto.
Esempio: E Bocc. nov. 67. 4. Fece veduta al padre, che al sepolcro voleva andare.
Esempio: Dep. Decam. 97. Or questo pare che sia il medesimo, che far vista, o molto vicino, sennonchè non si dirrebbe forse così far vista come veduta.
Definiz: §. I. Far la veduta, si dice del vedere le merci in dogana, che fenno i ministri a ciò deputati. Lat. merces invisere.
Esempio: Cecch. Corr. 3. 5. Che la cassa è confitta, e ammagliata, Nè si può aprire, sinchè i veditori Non fanno la veduta.
Esempio: Dep. Decam. 97. Far la veduta è voce speciale delle dogane; non è bene cacciar via l'una per l'altra, che troppo importa alla lingua non essere spogliata d'alcuno de' suoi arnesi.
Definiz: FARE VELA. Distendere le vele, e andar via. Lat. vela dare. Gr. ἀπαίρειν.
Esempio: Bocc. nov. 17. 20. I marinari avendo buon vento, e fresco, fecero vela al lor viaggio.
Esempio: E Bocc. nov. 42. 5. Fece vela, e gettò via i remi.
Esempio: Cecch. Corr. prol. Però si dicon corredate, quando Son da far vela.
Definiz: FAR VELO. Velare, Coprire. Lat. velum obducere, velare.
Esempio: Amet. 14. Con più dritt'occhio ne mira, e raccorta L'ombre de' corpi, che gli si fan velo.
Definiz: FARE VENDETTA. Vendicare. Lat. punire, ulcisci. Gr. τιμωρεῖν.
Esempio: G. V. 6. 71. 2. La fortuna riserbasse la vita del detto fanciullo, perchè poi facesse la vendetta del padre, com'egli fece.
Esempio: E G. V. 8. 64. 3. Faccendo vendetta di tutti i loro nimici, e vicini.
Esempio: E G. V. 11. 134. 5. Di ciò si farebbe alta, e grande vendetta.
Esempio: Dant. Par. 6. Poscia con Tito a far vendetta corse.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 23. 2. Che sia preso il malfattore, E ne sia fatta vendetta.
Esempio: Cron. Morell. 297. Disse non era vero, ma che volea fare vendetta contro a messer Giovanni Rosso.
Esempio: Malm. 3. 32. Mostrando voler farne aspra vendetta.
Definiz: §. Far la vendetta, le sue vendette, o simili, vale lo stesso. Lat. ulcisci, iniuriam suam ulcisci.
Esempio: G. V. 8. 8. 7. E volea le sue vendette fare, e fecene alcuna contra gli Abbati suoi vicini col braccio del comune.
Esempio: Dant. Inf. 12. E fe di se la vendetta egli stesso.
Esempio: Cron. Morell. 331. La novella fu scura, e spiacevole ec. e mai si dimenticherà, se non quando sia fatta la vendetta compitente.
Definiz: FAR VENIRE. Operar che venga.
Esempio: G. V. 10. 111. 3. Che a niun'altra cosa intendeano con ogni sottigliezza, se non di far venir danari in comune.
Definiz: FARE VENTO. Tirar vento. Lat. flare, spirare. Gr. πνέειν, φυσᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 77. 55. Ed oltre a questo, non faccendo punto di vento, v'erano mosche, e tafani in grandissima quantità abbondanti.
Definiz: §. I. Far vento, Muover l'aria; e si usa anche neutr. pass.
Esempio: Bern. Orl. 2. 8. 12. A questo modo la mosca si caccia, A questo modo al naso si fa vento.
Definiz: §. II. Far vento, o ventosità, Generar flati. Lat. flatus gignere.
Esempio: Cr. 3. 7. 12. Arrostito (il grano) più nutrisce, e fa meno ventosità.
Definiz: §. III. Far vento, in modo basso si dice per Portar via. Lat. auferre.
Esempio: Malm. 1. 11. Ed ei vistevi drento Robe manesche, a tutte fece vento.
Definiz: FARE VENUTA. Venire. Lat. advenire, accedere. Gr. ἐπελθεῖν.
Esempio: G. V. 8. 78. 1. I Fiamminghi sentendo le venuta, che il Re di Francia facea sopra loro, feciono grande apparecchiamento.
Definiz: FARE VERGOGNA. Apportare disonore. Lat. contumeliam facere, ignominiâ notare. Gr. αἰσχύνειν.
Esempio: Bocc. nov. 4. 7. Egli non le vorrebbe aver fatta quella vergogna.
Esempio: E Bocc. nov. 26. 12. Se egli vi venisse, ella gli farebbe sì fatta vergogna, che sempre ec. gli si girerebbe per lo capo.
Esempio: G. V. 9. 206. 1. E in più modi gli fece danno, e vergogna.
Esempio: Dant. Inf. 16. Sempre a quel ver, che ha faccia di menzogna, De' l'uom chiuder le labbra, quant'ei puote, Perocchè sanza colpa fa vergogna.
Esempio: Din. Comp. 1. 3. Messer Oderigo dolendosene co' parenti, e amici suoi, deliberarono di vendicarsi, e di fargli vergogna.
Definiz: FARE VERSI. Compor versi, Poetare. Lat. versus condere, componere.
Esempio: Amm. ant. 2. 1. 8. Quella grandezza di parlare di Vergilio, faccendo versi, molto l'abbandonò, quando sanza versi parlava; e quello gentile parlare di Tullio, quando voleva fare versi, molto gli dicessava.
Esempio: Dant. Inf. 20. Di nuova pena mi convien far versi.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 2. 8. Gli angioletti d'intorno Se ne gían danzando, Facendo dolci versi, E d'amor favellando.
Definiz: §. I. Far il verso, Cantare. Lat. canere, carmen canere.
Esempio: Bocc. g. 6. f. 14. Trovarono le donne, che facevano una carola ad un verso, che faceva la Fiammetta.
Esempio: Cecch. Dot. 5. 6. Ogni animale Fa il verso, che gli detta sua natura.
Definiz: §. II. Fare un verso, o il medesimo verso, Tornar sul medesimo discorso, o Fare la stessa cosa. Lat. eadem, ac de iisdem dicere. Gr. ταυτολογεῖν.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 2. Nè sì tosto poso il capo, Che Federigo fa il verso medesimo.
Esempio: Malm. 7. 1. Che giorno, e notte sempre fa un verso.
Definiz: FARE VEZZI. Vezzeggiare. Lat. blanditias facere, blandiri. Gr. φιλοφρονεῖν.
Esempio: Sen. ben. Varch. 5. 1. Non è tanto per dare il suo dovere a questa materia, quanto per farle vezzi.
Esempio: Alleg. 129. Più il giovane, che 'l vecchio, ognun s'affretta Fare a se stesso da se stesso vezzi.
Esempio: Varch. Ercol. 56. Accarezzare, cioè far carezze, il che diciamo ancora far vezzi, e vedere alcuno volentieri.
Esempio: Dav. Colt. 154. Per lo contrario i contadini del piano fanno più vezzi alle vigne, perch'elle fanno il vino più gagliardo (quì figuratam.)
Definiz: FARE UFIZIO, OFIZIO, o L'UFIZIO, ec. Operare. Lat. operam dare, officium obire, officium persolvere.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 136. Che quasi d'allora in quà nessuno ofiziale quasi ha fatto ofizio, o datosene fatica.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 144. Pollione, quasi colle stesse parole, che poco fa Vitellio, fece l'uficio.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 3. Ed ora in questa Compera della casa i' so ben io, Che ufizio egli ha fatto, e quanto danno Io ci patisco.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 27. Ho fatto ufizio tal colla signora, Ch'a tutti piacerà.
Definiz: §. Far buono, o cattivo ufizio, Cooperare in favore, o contra. Lat. bonam, vel malam operam dare.
Esempio: Cecch. Corred. 1. 2. Andate, sappi dire al capitano (Com'e' torna) l'ufizio buon, ch'io fo Per lui.
Definiz: FARE VIA. Aprire la via. Lat. viam dare, viam aperire. Gr. προοδοποιῆσαι.
Esempio: Bocc. nov. 22. 7. O di far via con alta cagione alla bramata morte.
Esempio: E Bocc. nov. 41. 28. Nelle quali aver ci conviene le spade, e farci far via, a te alla seconda rapina, e a me alla prima, delle due nostre donne.
Esempio: Dant. Inf. 14. Li margini fan via, che non son arsi.
Esempio: Petr. son. 219. Quasi sognando si facea far via.
Definiz: §. I. Fare una via, Camminare per una via. Lat. hac, vel illa via iter facere. Gr. τῇδε ἢ ἐκεῖ ὁδοιπωρεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 4. Maestro mio, diss'io, che via faremo? (cioè: per qual via anderemo?)
Esempio: Franc. Barb. 248. 31. Nè faccia alcun andando, Qual via fai camminando.
Esempio: G. V. 8. 118. 1. Si partirono martedì adì 10. di Febbraio ec. e fecero la via di Valdarno.
Definiz: §. II. Far lunga via, Camminare molto.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 18. Procura buon compagno, Se dei far lunga via.
Definiz: §. III. Far andare per la mala via, Rovinare, Far capitar male. Lat. agere in praeceps. Gr. καταχρημνίζειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 28. 7. O forse vuoi fuggirtene in Levante, Dove sette frate' per mala via Facesti andar da ghiotto, e da furfante.
Definiz: FARE VIAGGIO. Viaggiare. Lat. iter facere. Gr. ὁδοιπορεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 16. Così rotando ciascuna il visaggio, Drizzava a me, sicchè 'n contrario il collo Faceva a' piè continuo viaggio.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 9. Accadde, Che facendo un viaggio per la volta Di Francia, fui portato in Barbería.
Definiz: §. Fare un viaggio, e due servizj: simile a quello, Pigliare due colombi a una fava: e vale Colla stessa operazione condurre a buon fine due negozj. Lat. in saltu uno capere duos apros, duos parietes eadem fideliâ dealbare.
Esempio: Lab. 222. Volendo secondo il preso stile avanti procedere, una via, e due servigj farò.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 1. 1. E farò un viaggio, e due servigj.
Esempio: Malm. 6. 7. Or mentre a questa volta s'indirizzi, Potrà fare un viaggio, e due servizzi.
Definiz: FARE VIGILIA. Digiunare il dì, che precede alla festa. Lat. pervigilii ieiunium servare. Gr. *παραμονὴν ποιεῖν.
Definiz: §. Fare la vigilia, Vegliare. Lat. vigilare, pervigilium facere.
Esempio: Bocc. nov. 1. 34. E che essi vi venissero la sera a far la vigilia secondo l'usanza, e la mattina per lo corpo.
Definiz: FARE VILE. Render vile, Avvilire; e si usa att. e neutr. pass. Lat. deprimere, abiicere, extenuare. Gr. ταπεινοῦν, εὐτελίζειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 15. 1. O anima mia creata gentile, Non ti far vile In chinar tuo coragio.
Esempio: Petr. son. 58. Che ciò, ch'altri han più caro, a me fan vile.
Definiz: FARE VILLANÍA. Offendere, Usare scortesia, Far torto. Lat. contumeliam facere. Gr. ὑβρίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 13. 23. Avrebbono ad Alessandro, e forse alla donna fatta villanía.
Esempio: G. V. 7. 77. 1. A' Fiorentini fu fatta, e detta villanía dal popolo di Lucca.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 16. 4. Elli hanno morto il Re di cortesía, Quegli, che a nullo fe mai villanía.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 12. I' farei villanía a torti il lato.
Definiz: §. Far villanía, vale anche Portarsi rozzamente, incivilmente. Lat. inurbanè, inciviliter se gerere. Gr. ἀκόσμως, οὐκ ἀστείως.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 7. 2. Faccio grande villanía Di più fare dimoranza.
Definiz: FARE VIOLENZA. Sforzare, Violentare. Lat. vim facere. Gr. βιαζοῦν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 6. 24. Non saría convenenza La divina potenza Facesse violenza In sua casa albergata.
Definiz: FARE VIRTÙ, o VERTÙ. Operare virtuosamente. Lat. rectè, ac sapienter operari. Gr. σοφῶς πράττειν.
Esempio: Franc. Barb. 121. 12. E quello Fa più vertù, se vive buon col fello.
Definiz: §. Fare della necessità virtù, vale Accomodarsi alla necessità. Lat. necessitati inservire. Gr. ἀνάγχῃ ἕπεσθαι.
Esempio: Bern. Orl. 1. 3. 86. Della necessità virtù faccendo, Disse, a tua posta, ed io Ferraù sono.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 4. Convien ch'io faccia Della necessità virtù.
Definiz: FARE VISIBILE. Rendere visibile. Lat. perspicuum efficere, conspicuum reddere. Gr. περίβλεπτον ποιεῖν.
Esempio: Dant. Par. 30. Lume è lassù, che visibile face Lo creatore a quella creatura, Che solo in lui vedere ha la sua pace.
Definiz: FARE VISITA. Visitare. Lat. visitare, visere. Gr. ἐπισκέπτεσθαι.
Esempio: Buon. Fier. 1. 1. 3. Oggi ho fermato Di far quest'altre visite opportune.
Esempio: E Buon. Fier. 1. 1 6. Seguitando il pensier già risoluto Della visita far dello spedale.
Definiz: FARE VISO. Mostrare il viso. Lat. audaciam praeseferre.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Non si mostrarono timorosi, ma fecero viso.
Definiz: §. I. Fare buon viso, vale Fare lieta accoglienza. Lat. bonum, hilarem vultum ostendere.
Esempio: Bocc. nov. 66. 5. La donna fatto buon viso, ec. il ricevette.
Esempio: E Bocc. nov. 80. 26. E chi è in così fatta disposizione, quantunque egli ami molto altrui, non gli può far così buon viso.
Esempio: Cron. Morell. 263. Non fare mai loro un buon viso, ista' poco con loro a parole, ricidile subito.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 2. Eh fate Buon viso R. I' son in termine da ciò.
Esempio: Galat. 22. Il che male sanno fare alcuni, che a nessuno mai fanno buon viso.
Definiz: §. II. Fare viso arcigno, vale Mostrar dispiacere. Lat. frontem corrugare, vultum adducere. Gr. ἀνασπᾶν τὸ μέτωπον.
Esempio: Tac. Dav. ann. 6. 127. E baciando con molte lagrime il nipote minore, a lui, che ne faceva viso arcigno, disse.
Definiz: §. III. Fare il viso rosso, Mostrar vergogna. Lat. pudore affici, rubore perfundi. Gr. ἐρυθριᾶν.
Definiz: §. IV. Fare viso torto, e il viso dell'arme, vale Mostrarsi cruccioso. Lat. torvè intueri. Gr. ὑπόδρα ἰδεῖν, Omer.
Esempio: Varch. Ercol. 69. Vogliono far paura altrui coll'andare, e colle bestemmie, faccendo il viso dell'arme.
Esempio: Ar. Sat. 2. Se separatamente cucinarme Vorrà mastro Pasquino una, o due volte, Quattro, o sei farà 'l viso dell'arme.
Definiz: §. V. Far viso ammirativo, Mostrare ammirazione.
Esempio: Ar. Supp. 2. 1. Subito, Facendo un viso ammirativo, dicogli.
Definiz: FARE VISTA, VISTE, o LE VISTE. Fingere, Simulare. Lat. simulare. Gr. ὑποκρίνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 15. 17. Ella allora fe vista di mandare a dire all'albergo, ch'egli non fosse atteso a cena.
Esempio: E Bocc. nov. 17. 29. Un capestro ec. faccendo vista di far carezze a Ciuriaci, gli gittò alla gola.
Esempio: E Bocc. nov. 61. 8. La donna, che molto meglio di lui udito l'avea, fece vista di svegliarsi.
Esempio: Cron. Morell. 310. Poi fece viste d'andarsene, e dilungossi un poco.
Esempio: E Cron. Mor. 323. Ci fece molte volte ricomperare per biscazzi, che ci facea, e ci è sempre convenuto fare vista di non vedere.
Esempio: Fir. As. 94. Fece in un tratto le viste d'essere stracco.
Esempio: Varch. Ercol. 86. Non già, che abbiamo da potere sprimere con una voce sola quello, che i Latini dicevano connivere, cioè fare le viste, o infingersi di non vedere.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 8. E' fa le viste Di non udir questo ribaldo.
Esempio: Salv. Granch. 4. 1. Faccendo 'l babbione, E 'l serfedocco, far vista d'avere Pensato ec.
Esempio: Lasc. Spir. 2. 5. Or fai le viste di non mi vedere.
Esempio: Red. lett. 2. 90. Non potendo dormire, stia almeno nel letto quieto quelle due ore, e faccia vista di dormire, e poscia si levi.
Esempio: E Red. cons. 1. 172. Per un'ora, o due, stia nel letto, facendo vista di dormire, in riposo.
Definiz: §. Far viste, vale Mostrare, ovvero Mostrarsi, Far dimostrazioni, Far segno, o apparenza.
Esempio: Franc. Barb. 72. 17. Sia fuor di grosseggiare, A poco a poco salisca al suo grado, Faccia gran viste rado, Per ogni ciancia comandar si guardi.
Esempio: Bocc. nov. 40. 9. Nè altra vista d'alcun sentimento fece, che avrebbe fatto un corpo morto.
Definiz: FARE VITA. Vivere. Lat. vivere, vitam ducere, aevum agitare. Gr. βιοῦν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 25. 22. Mo qual vita vorrai fare? Non vorrai tu lavorare? Che ne possi guadagnare, E partirne all'affamato?
Definiz: §. I. Fare buona vita, vita magna, o simili, vale Viver lautamente. Lat. lautè vivere, splendidam vitam agere. Gr. τρυφᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 48. 4. Cominciò a fare la più bella vita, e la più magnifica, che mai si facesse.
Definiz: §. II. Fare mala vita, Viver male, malvagiamente. Lat. malam vitam agere.
Esempio: Franc. Barb. 159. 8. Ciascun, che dorme in pace, Vita fa mala, è dottrina verace.
Definiz: §. III. Fare vita stretta, Viver sottilmente. Lat. parvo victitare. Gr. ἀποζῆν, Tucid.
Definiz: §. IV. Fare vita regolata, Viver regolatamente. Lat. certis victûs legibus vivere. Gr. σοφρόνως διατᾶσθαι.
Esempio: Alleg. 130. La qual non par a me sie poca entrata, Ch'a chi vuol sano vivere, e contento Non basti a far la vita regolata.
Definiz: FARE VIVO. Avvivare, Ravvivare. Lat. ad vitam revocare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 18. 38. E perchè morte ne fa vivi, Vuol che morti noi viviamo.
Definiz: §. Farsi vivo, Mostrarsi fiero, ardito. Lat. vim insitam excitare, expergisci. Gr. ἐξεγείρεσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 101. E li suoi liberti, e partigiani, che non vedevan l'ora di farsi grandi, l'aizavano a farsi vivo, e mostrare il dente.
Definiz: FARE UN CAPPELLO,
v. CAPPELLO §. VII.
Definiz: FARE UN CAPPELLACCIO.
Esempio: Varch. Ercol. 70. Fare un cappellaccio, ovvero cappello ec. ad alcuno, è dargli una buona canata.
Definiz: FARE UN CHIOCCIOLINO. Rannicchiarsi. Lat. se conglomerare. Gr. συνελίττειν.
Esempio: Malm. 1. 12. E fatto un chiocciolin sull'altro lato, Le vien di nuovo l'asino legato.
Definiz: FARE UNIONE. Unirsi.
Esempio: Cron. Morell. 336. Congiunsonsi a una coll'altro collegio disposti a far vera unione.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 32. 8. L'anima ha fatta con Dio unione.
Definiz: FARE UN VIAGGIO, E DUE SERVIGI.
v. FARE VIAGGIO nel §.
Definiz: FARE VOGLIA. Indurre desiderio. Lat. desiderium gignere. Gr. ἐπιθυμίαν ἐμβάλλειν.
Definiz: §. I. Fare venir voglia, vale Suscitar desiderio. Lat. cupiditatem excitare. Gr. ὄρεξιν ἐγείρειν.
Esempio: Alleg. 164. La qual sua prodigalissima gentilezza m'ha fatto venir voglia d'accennarvene il perchè.
Esempio: Cecch. Dot. 5. 1. Vo' mi fate venir voglia di ridere.
Definiz: §. II. Fare la voglia d'alcuno, Compiacere a' desiderj d'alcuno. Lat. alienae voluntati obsecundare, alii morem gerere. Gr. συνεργεῖν τινί.
Esempio: Dant. Inf. 18. I' fui colui, che la Ghisola bella Condussi a far la voglia del marchese.
Definiz: §. III. Far sua voglia quella d'altrui; vale lo stesso.
Esempio: Dant. Purg. 33. Com'anima gentil, che non fa scusa, Ma fa sua voglia della voglia altrui.
Definiz: §. IV. Fare sua voglia d'uno, Fare d'uno quel, che pare, e piace. Lat. pro arbitrio dominari. Gr. κρατεῖν.
Esempio: Petr. son. 259. Ove son le bellezze accolte in ella, Che gran tempo di me lor voglia fenno?
Definiz: FARE VOLONTÀ, o LA VOLONTÀ. Obbedire, Compiacere. Lat. obsequi.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 20. 30. Vive amore senza affetto, E saper senza intelletto, Il voler di Dio eletto A far la sua volontate.
Definiz: FARE VOLTA. Voltare. Lat. vertere.
Esempio: Franc. Barb. 276. 23. E va facendo volte, Fuggendo a quelle molte.
Esempio: Bern. Orl. 3. 5. 29. I Greci le seguiron, ma non valse La volta far per ir con men periglio.
Definiz: FARE UOMO. Condurre alla perfezione dell'uomo. Lat. virum efficere. Gr. ἄνδρα ποιεῖν.
Definiz: §. I. Far da uomo, Operar virilmente. Lat. prudenter se gerere, viriliter agere, strenuam operam navare.
Definiz: §. II. Farsi uomo, e Farsi un uomo; neutr. pass. Divenire uomo. Lat. in virum evadere, virum fieri. Gr. ἄνδρα γίγνεσθαι.
Definiz: §. III. Farsi uomo, Incarnarsi. Lat. corporari, Plin. *incarnari. Gr. ἐνανθρωπίζεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 5. 7. S'io mi facc'uomo, L'uomo ha suo intendimento.
Definiz: §. IV. Fare l'uomo addosso altrui, Minacciarlo, Strapazzarlo, Soperchiarlo. Lat. minis aliquem aggredi, fastu, arrogantiâ premere. Gr. σοβεῖν.
Definiz: FARE VOTO. coll'O largo, Votare. Lat. vacuare, vacuum reddere. Gr. κενοῦν.
Definiz: §. Fare il voto, Ridurre spazio voto. Lat. facere inane.
Definiz: FARE VOTO. coll'O stretto, vale lo stesso, che Fare boto. Lat. vovere, votum suscipere. Gr. εὔχεσθαι.
Esempio: Ar. Fur. 29. 11. A cui fatto ave col pensier devoto Della sua castità perpetuo voto.
Esempio: Bern. Orl. 1. 15. 37. Fece più di sei voti ad un suo santo.
Definiz: §. Per Giurare. Lat. iurare. Gr. ὀμνύειν.
Definiz: FARE USANZA. Usare. Lat. morem contrahere, assuescere. Gr. ἐθίζεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. Lo peccato sì fa all'alma La terribil sua usanza (quì, fa secondo la sua usanza.)
Definiz: §. I. Fare l'usanza, vale Praticar quel, che s'usa.
Esempio: Cecch. Dot. 3. 3. Oh io mi maraviglio ben di Manno, Che la comprasse. M. fe per far l'usanza.
Definiz: §. II. Fare usanza, Indurre uso. Lat. morem inducere.
Definiz: FARE USCIRE ALTRUI, o UNO. Lat. aliquem ad aliquid praeter suum morem, aut naturam faciendum, aut dicendum adigere.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Fare uscire uno, è, ancora ch'ei s'avesse presupposto di non favellare, frugarlo, e punzecchiarlo tanto colle parole, e darli tanto di quà, e di là, ch'egli favelli, o che egli paghi alcuna cosa.
Definiz: FARE UTILE. Utilizzare, Guadagnare, Approdare. Lat. lucrifacere, lucrari. Gr. κερδαίνειν.
Esempio: Bocc. nov. 34. 13. Ultimamente veggendosi il Gerbino poco utile fare, preso un legnetto, quello accostò alla nave.
Definiz: FARE UTILITÀ. Arrecare utile. Lat. iuvare, prodesse. Gr. συμφέρειν.
Esempio: Bocc. pr. 5. Nondimeno parmi quello doversi più tosto porgere, dove il bisogno apparisce maggiore, sì perchè più utilità vi farà, e sì ancora, perchè più vi fia caro avuto.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 1. Che utilità Mi potrà far questo dargli il consenso?
Definiz: FARE ZITTO. Fare piccolissimo romore, ma si usa quasi sempre colla negativa.
Esempio: M. V. 9. 75. Il martedì santo ec. chetamente, e sanza fare zitto ec. uscì di Bologna.
Definiz: §. E Non fare zitto, vale Star cheto. Lat. silere.
Esempio: Pataff. 2. Per barbagrazia il disse, e non fe zitto.
Definiz: FARE ZUFFA. Combattere, Azzuffarsi, Contrastare. Lat. proeliari, confligere. Gr. μάχεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 18. Le ripe eran grommate d'una muffa, Per l'alito di giù, che vi s'appasta, Che con gli occhi, e col naso facea zuffa.
Definiz: FARE ZUPPA. Inzuppare. Lat. madefacere. Gr. βρέχειν.
Definiz: §. I. Fare zuppa, figuratam. Confondere. Lat. permiscere. Gr. συγχεῖν.
Definiz: §. II. Chi fa l'altrui mestiere, fa la zuppa nel paniere.
v. FARE MESTIERE, e ZUPPA.