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1) Dizion. 4° Ed. .
FARE
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pag.349


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FARE.
Definiz: Verbo sincopato dal primitivo FACERE, che così intero fu in uso anticamente, così FACCIO, e FACE, che dissero quasi tutti gli antichi in vece di FO, FA, de' quali se ne trovano infiniti esempi, ed ancora con molte delle sue voci supplisce all'altro, formandosi di tutti e due un sol verbo. In alcune terminazioni si adopera pure doppiamente colle voci derivanti da ciascuno di detti infiniti, dicendosi ugualmente: IO FACCIO, IO FO, e simili. Come deriva interamente dal verbo Latino facere, così ne conserva l'intera natura, che se del verbo Latino facere lasciò scritto Papiniano: Verbum facere omnem omnino faciendi caussam complectitur (lib. XXXVII. Quaest. leg. 128. dig. de verb. signific.) anche nella lingua nostra il verbo Fare ha in se tal generalità di significanza. Esprime perciò generalmente l'azione, che poi particolarmente si spiega con altri verbi; onde dinotando gli avverbi, quasi addiettivi de' verbi, le circostanze dell'azioni, e co' nomi divisandosi le cose, così le agenti, come le pazienti, e spiegandosene le lor qualità, ne segue, che accoppiato il verbo Fare con verbi, nomi, od avverbi, ne significhi, mercè di tal compagnía, distintamente le spezie precise, e le forme individuali dell'azioni particolari, come da se unitamente comprende l'azione in generale. Noi imperciò a migliore spiegamento della materia, ed a maggior comodità del Lettore, accenneremo primieramente alcuni sentimenti più comunali, e precisi del verbo stesso, posto assolutamente di per se; certe espressioni formate da alcune sue particolari voci, e maniere, ed alcune regole generali intorno a' significati del medesimo giunto ad altri vocaboli; e trarrem fuori finalmente per alfabeto moltissime frasi particolari, e locuzioni proprie, o più espressive nel significato, o più frequenti nell'uso, trascelte tra le innumerabili, che da' suoi varj accoppiamenti, e diverse costruzioni si formano.
Definiz: FARE. Termine filosofico, contrario di Patire. Lat. agere. Gr. ἐνεργεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 25. Ivi s'accoglie l'uno, e l'altro insieme, L'un disposto a patire, e l'altro a fare Per lo perfetto loco, onde si preme.
Definiz: §. I. Per Attualmente operare, Dar forma a checchessia, Creare. Lat. facere, creare, componere. Gr. ποιεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 19. 3. Se io credo, che la mia donna alcuna sua ventura procacci, ella il fa; e se io nol credo sì il fa.
Esempio: E Bocc. nov. 42. 14. A voi convien far fare corde molto più sottili agli archi de' vostri arcieri.
Esempio: Dant. Inf. 2. Io son fatta da Dio, sua mercè, tale, Che la vostra miseria non mi tange.
Esempio: E Dan. Inf. 3. Fecem la divina potaestate.
Esempio: E Dan. Inf. 6. Tu fosti prima, ch'io disfatto, fatto.
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 85. Dunqua como faraggio?
Esempio: Petr. son. 216. Forse vuol Dio tal di virtute amica Torre alla terra, e 'n ciel farne una stella.
Esempio: E Petr. canz. 29. 2. Che fan quì tante pellegrine spade?
Esempio: E Petr. 33. Che fanno meco omai questi sospiri?
Esempio: Cavalc. specch. cr. Ecco, che quel, che tu hai lodato battezza, ogni uom va a lui, e fa più discepoli di te.
Definiz: §. II. Per Produrre. Lat. facere, gignere. Gr. παράγειν.
Esempio: Libr. Similit. La troppa famigliarità fa dispregiamento.
Esempio: Dav. Colt. 177. Vedi il poter della luna nel melagrano, che quanti giorni ell'ha, quando il poni, tanti anni pena a farne, e posto a luna scema non ne fa.
Esempio: Buon. rim. 40. Natura, che non fe mai sì bel volto, Restò in vergogna.
Definiz: §. III. Per Dare ornamento, e perfezione, ed anche per Acquistar perfezione. Lat. facere, perficere, perfici. Gr. τελεῖν, ἀποτελεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 114. 10. Magion non face l'uom, ma uomo quella.
Esempio: E Franc. Barb. 124. 21. Non face donna bellezza, o nazione, Ma senno.
Definiz: §. IV. Per Essere, o Dar cagione, o motivo. Lat. facere, in causâ esse. Gr. αἴτιον εἶναι.
Esempio: Dant. Inf. 1. E molte genti fe già viver grame.
Esempio: E Dan. Inf. appresso: Vagliami il lungo studio, e 'l grande amore, Che m'han fatto cercar lo tuo volume.
Esempio: E Dan. Inf. 2. Io son Beatrice, che ti faccio andare.
Esempio: Petr. son. 16. Tacito vo, che le parole morte Farian pianger la gente.
Esempio: E Petr. 229. Tolto m'hai, Morte, il mio doppio tesauro, Che mi fea viver lieto, e gire altero.
Definiz: §. V. Per Eleggere. Lat. facere, creare, legere, cooptare. Gr. αἱρεῖσθαι.
Esempio: G. V. 2. 12. 3. I baroni di Francia ec. fecero Re di Francia Ugo, ovvero Oddo figliuolo di Roberto conte d'Angieri, e regnò nove anni.
Esempio: E G. V. 8. 64. 2. Al suo tempo fece più cardinali suoi confidenti.
Esempio: Petr. son. 277. Vidi un'altra ec. Che 'l cor m'avvinse, e proprio albergo felse.
Definiz: §. VI. Per Comporre, Formare. Lat. facere, conficere, condere, componere. Gr. ποιεῖν.
Esempio: G. V. 8. 10. 2. Fece il buono, e utile libro detto Tesoro, e 'l Tesoretto.
Esempio: E G. V. 9. 135. 2. Fece in sua giovanezza il libro della Vita nuova d'amore, e poi ec. fece da venti canzoni morali ec. e intra l'altre fece tre nobili pistole.
Definiz: §. VII. Per Essere in faccende, opposto di Starsi. Lat. operari. Gr. ἐργάζεσθαι.
Esempio: Dep. Decam. 92. Sono nella nostra favella questi due fare, e stare, lasciando infiniti loro altri significati, in questo contrarj tra loro, che questo importa, così assolutamente detto, occuparsi, ed esser sempre in faccende ec.
Definiz: §. VIII. Per Eseguire. Lat. exequi. Gr. ἐπιτελεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 46. 5. Il Re ec. comandò, che ella fosse messa in certe case bellissime d'un suo giardino, ec. e quivi servita, e così fu fatto.
Definiz: §. IX. Per Cominciare. Lat. incipere. Gr. ἄρχεσθαι.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 8. Ell'è nobile, E delle prime casate di Siena. C. Faccendosi da qual porta? tu credi Gonfiarmi con un fil di paglia.
Definiz: §. X. Fare, in sentim. osceno, vale Usar carnalmente. Lat. coire.
Esempio: Gr. S. Gir. 14. Altri sono, che tengono castità per non potere, che tanto hanno fatto, che non possono più fare.
Definiz: §. XI. Per Seguire, Avvenire. Lat. evenire. Gr. συμβαίνειν.
Esempio: G. V. 9. 72. 1. Che si credeano aver vinta la terra, fatta la sconfitta.
Definiz: §. XII. E neutr. pass. per Divenire. Lat. evadere.
Esempio: Dant. Inf. 2. Tal mi fec'io in quella oscura costa.
Esempio: E Dan. Inf. appresso: Tal mi fec'io, di mia virtute stanca.
Esempio: E Dan. Inf. 20. E fassi fiume giù pe' verdi paschi.
Esempio: E Dan. Inf. 25. Fersi le braccia duo di quattro liste.
Esempio: E Dan. Inf. appresso: E la sua pelle Si facea molle, e quella di là dura.
Esempio: E Dan. Par. 27. Incominciò a farsi più vivace.
Definiz: §. XIII. Per Disporre di checchessia.
Esempio: Bocc. nov. 31. 14. Di Guiscardo ec. ho io già preso partito, che farne, ma di te falso Iddio, che io non so, che farmi.
Esempio: Petr. cap. 4. Ma prima vo' seguir, che di noi feo.
Definiz: §. XIV. Per Trattare, Procedere. Lat. se gerere. Gr. παρέχειν ἑαυτόν.
Esempio: Petr. canz. 35. 4. Mi giacqui un tempo, ora all'estremo famme E Fortuna, ed Amor, come pur suole.
Esempio: Bocc. nov. 96. 4. Pensò, che, perciocchè di parte avversa alla sua era il cavaliere, più familiarmente con lui si volesse fare.
Definiz: §. XV. Per Rappresentare. Lat. agere. Gr. δρᾶν.
Esempio: Cecch. Corr. pr. Vi sarà detto da quelli, che fanno Il primo atto.
Definiz: §. XVI. Per Giucare. Lat. ludere.
Esempio: Vend. Crist. 12. Una fiata era molti fanciulli della cittade di Bari, e facevano alla palla.
Esempio: Ant. Alam. rim. 11. Sia benedetto quando fui congiunto A far la notte con teco a te te.
Esempio: Lasc. Streg. 2. 1. Il Teri giocava agli aliossi a suo tempo meglio, che giovane di Firenze; come faceva io a' ferri, che non si diceva altro, che Taddeo.
Esempio: Cant. Carn. 6. Noi abbiam carte a fare alla bassetta.
Esempio: Malm. 2. 48. Chi coll'amico fa a stacciaburatta, Chi all'altalena, e chi a beccalaglio.
Definiz: §. XVII. Per Affaticarsi. Lat. facere, laborare. Gr. πονεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 4. Israel con suo padre, e co' suoi nati, E con Rachele, per cui tanto fe.
Definiz: §. XVIII. Per Fingere. Lat. agere, simulare. Gr. προσποιεῖσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 21. tit. Masetto di Lamporecchio si fa mutolo.
Definiz: §. XIX. Per Vendere, Dar prezzo.
Esempio: Buon. Fier. 4. 5. 3. Viene, e sì mi tira Pel santambarco, e dice: Che fa' tu quelli spagheri? a un tratto Rispondo: tre carlini.
Definiz: §. XX. Per Cangiare, Trasformare, Far divenire. Lat. reddere, efficere. Gr. ποιεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 23. Parlavan sie, Che l'andar mi facen di nullo costo.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 5. Mi vorresti di mosca Far barbagianni, come volevate Fare il messere un nibbio.
Esempio: Buon. rim. 56. Stendi ver me le tue pietose braccia, A me mi togli, e fammi un, che ti piaccia.
Definiz: §. XXI. Per Esser utile, Giovare, Appartenere. Lat. expedire, utile esse. Gr. λυσιτελεῖν.
Esempio: Petr. canz. 40. 8. Non fa per te di star tra gente allegra, Vedova sconsolata.
Esempio: Cron. Vell. Quasi del continuo sarei stato in ambasciata, ma non faceano per me, che era mio disertamento.
Esempio: Franc. Barb. 17. 4. Delli quai quì parlando, Dirai tu forse, non fanno a quest'ovra.
Esempio: E Franc. Barb. 122. 6. Orni la mente ogni donna gentile, Se vuol ornata la faccia portare, Che nè lisciare, o lavamenti fanno.
Esempio: Fav. Esop. Niente hai sapor di biada, e perciò tu non ti fai a me, nè io mi fo a te.
Esempio: Cr. 2. 23. 7. Dove si dice di quelle cose, le quali fanno alla generazione, e al crescimento delle piante.
Esempio: Amet. 4. Non le abbondanze di Cerere, ma del mio principe le vittorie mi si fa di cantare.
Definiz: §. XXII. Per Importare. Lat. referre, interesse. Gr. διαϕέρειν.
Esempio: Bocc. nov. 44. 8. Che vi fa egli, perchè ella sopra quel veron si dorma?
Esempio: Dittam. 1. 4. Ed ella: tu non ne avrai sepoltura; Questo che fa?
Esempio: Cecch. Dot. 3. 3. A voi non fa niente, E al padrone assai, che lo vuol vendere.
Definiz: §. XXIII. Per Credere, e Affermare con ragioni. Lat. asserere, existimare. Gr. διαβεβαιοῦσθαι, νομίζειν.
Esempio: Dant. Inf. 10. Suo cimitero da questa parte hanno Con Epicuro tutti i suoi seguaci, Che l'anima col corpo morta fanno.
Esempio: Malm. 2. 70. Noi vi facevam morto, oh giudicate.
Definiz: §. XXIV. Per Partorire. Lat parere.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 15. Ella fece una fanciulla, ch'ebbe nome Ioanna.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. 28. Avvisandosi, che la buona donna avesse fatto il fanciullo.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. appresso: Ella fece istanotte un fanciul maschio.
Esempio: Nov. ant. 46. 1. Menolla, e fece a due mesi una fanciulla.
Definiz: §. XXV. Fare di terra, di marmo, ec. vale Modellare, Scolpire, ec. figure di quella tal materia.
Esempio: Borgh. Rip. 254. Lasciando la cosa del getto da parte, sol brievemente favellerò della plastice, cioè del fare di terra, da cui pare, che il far di pietra, e di marmo sia derivato.
Esempio: E Borgh. Rip. 255. Dico, che l'arte del far di terra tenuta da molti la madre della scultura, fu, secondo alcuni, primieramente ritrovata in Corinto da Dibutade Sicionio facitor di vasi.
Esempio: E Borgh. Rip. 256. Lasciando il far di terra, ed il gettar di bronzo da parte, vi verrò quei maestri ricordando, che furono per eccellenti nella scultura appresso a gli antichi celebrati.
Definiz: §. XXVI. Per Fabbricare. Lat. facere, aedificare, condere. Gr. δέμειν.
Esempio: G. V. 1. 2. 2. Onde Iddio ec. mandò confusione in tutti i viventi, e che operavano la detta torre fare.
Definiz: §. XXVII. Per Piantare, Seminare.
Esempio: Pallad. Genn. 14. La lattuga si puote ben fare tutto l'anno.
Definiz: §. XXVIII. Per Essere a sufficienza: come
Esempio: Esempio del Compilatore Questo panno non farà per due vesti ec. Lat. sufficere, satis esse. Gr. ἐξαρκεῖν.
Definiz: §. XXIX. Per Andare, Venire avanti, Spignere; e si usa frequentemente nella signific. neutr. pass. Lat. propius accedere, adire. Gr. παραγίγνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 14. 13. Fattasi alquanto per lo mare, il quale era tranquillo, e per gli capelli presolo, con tutta la cassa il tirò in terra.
Esempio: E Bocc. nov. 46. 13. E più verso lui fattosi, il domandò, se Gianni di Procida fosse.
Esempio: Dant. Inf. 8. Dinanzi mi si fece un pien di fango.
Esempio: E Dan. Purg. 26. Poi verso me quanto potevan farsi, Certi si feron.
Esempio: E Dan. Purg. 27. Fatti ver lei, e fatti far credenza.
Esempio: E Dan. Par. 9. Ver me si fece, e 'l suo voler piacermi Significava.
Definiz: §. XXX. Per Procurare. Lat. curam habere.
Esempio: Amet. 42. Ma io niuna altra legge imposi alla rivocata anima, se non che seguendo l'usate palestre, facesse di far frutto.
Esempio: Buon. rim. 14. Deh fate, che a me stesso io più non torni.
Definiz: §. XXXI. Fare neutr. pass. vale Affacciarsi, Farsi vedere, Sporgersi. Lat. prominere. Gr. προκύπτειν.
Esempio: Bocc. nov. 15. 7. La vide in capo della scala farsi ad aspettarlo.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 7. Nè posso farmi nè ad uscio, nè a finestra, nè uscir di casa, che egli incontanente non mi si pari innanzi.
Esempio: Teseid. 3. 23. E gran nostra follía A quella finestretta far ci feo, Quando colei cantava.
Esempio: Lasc. Sibill. 1. 3. Quando sono in casa, non la lascio mai fare nè a uscio, nè a finestre.
Definiz: §. XXXII. Fare trattando de' numeri si usa per significare la somma prodotta dalla moltiplicazione dell'un numero nell'altro, o dell'aggiugnimento dell'uno all'altro. Lat. numerum conficere, summam facere. Gr. εἶναι τὸν ἀριθμόν, συμπληροῦν.
Esempio: Tratt. Cast. Dieci volte dieci fa cento.
Esempio: E Tratt. Cast. appresso: Lo numero di sessanta, che è di dieci, e di sei, che sei volte dieci fa sessanta.
Definiz: §. XXXIII. Fare, parlandosi di molte materie, vale Mutare dall'esser loro, Variare, come di muri, edificj, o simili, Fendersi, Spaccarsi. Lat. facere vitium, vitiari. Gr. διαφθείρεσθαι.
Definiz: §. XXXIV. Fare, trattandosi di mercanzíe, ec. esprime il Mutarsi di prezzo, come:
Esempio: Esempio del Compilatore Il grano ha fatto una lira lo staio ec. cioè, è rincarato, o rinviliato una lira.
Definiz: §. XXXV. Fare, trattandosi di tempo esprime quantità passata; e significa Terminare, Compire. Lat. exactum esse, elapsum esse. Gr. παρελθεῖν.
Esempio: Tav. Rit. Oggi fa ventidue giorni, che lo Re Marco entrò.
Esempio: Cecch. Stiav. 5. 6. Ha' tu a memoria, ch'or fan sedici anni, Che e' mi fu tolto ec.
Definiz: §. XXXVI. Fare, parlandosi di spazio, significa Passare, Scorrere, Trapassare, Viaggiare. Lat. facere, conficere. Gr. ἐπιτελεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 84. Abbiam sotto corridore, E gagliardo a maraviglia, Che in manco di due ore, Facciam più di cento miglia.
Definiz: §. XXXVII. Per Nascere, Apparire; e si dice della notte, e del giorno. Lat. oriri, apparere. Gr. ἀναφαίνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 43. 18. Perchè come fatto fu il dì chiaro ec. verso là si dirizzò.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 30. Lo scolare, il quale in sul fare della notte col suo fante tra salci, ed altri alberi presso della torricella nascoso era, ec.
Definiz: §. XXXVIII. Fare, termine astronomico, il Dar la volta, o Cominciare alcuni de' suoi termini, e delle sue variazioni, la luna.
Esempio: Libr. cur. malatt. Avvertiscano di non prendere il medicamento solutivo sul fare della luna.
Esempio: E Libr. cur. malatt. appresso: Il disordine avvenne, perchè in quella mattina, ed in quel punto faceva la luna crescente.
Definiz: §. XXXIX. Farla ad uno, vale Accoccargliela, Calargliela.
Esempio: Bocc. nov. 50. 26. Così vi vo'dire ec. che chi te la fa, fagliele.
Esempio: Stor. Eur. 6. 131. Egli è pur molto meglio il farla ad altri, che lo aspettar, che altri la faccia a te.
Definiz: §. XL. Farla con alcuno, Passarsela con alcuno, vale Starne bene, o male.
Esempio: Ar. Sat. 4. Poich'Annibale intendere vuoi, come La fo col Duca Alfonso.
Definiz: §. XLI. Fare a farsela, o Fare a fare, vale Ricattarsi, Vendicarsi. Lat. se ulcisci.
Esempio: Bocc. nov. 19. 4. Perciò a fare, a far sia, quale asino dà in parete, tal riceve.
Esempio: Lab. 124. Ma a fare a far sia, pensa, che tu non mi ricogliesti del fango.
Definiz: §. XLII. Avere a fare, o che fare con uno, o con una, vale Aver carnale dimestichezza. Lat. coire, rem habere. Gr. συμμίσγεσθαι.
Esempio: G. V. 6. 47. 2. Il detto Re Manfredi fu nato per madre d'una bella donna de'marchesi di Lancia di Lombardía, con cui lo 'mperadore ebbe a fare.
Esempio: E G. V. 12. 50. 2. Il qual si dice, che aveva a fare di lei, ed era in trattato di torla per moglie con dispensagione della chiesa.
Esempio: Vit. Plut. Filippo nel sogno vide, che un dragone giaceva vicino alla sua moglie Olimpiade, ed ebbe a far con lei.
Definiz: §. XLIII. E Aver a fare con alcuno, vale anche Avere che trattare.
Esempio: Bocc. nov. 1. 9. Avendo tra gli altri a fare con Borgognoni, uomini pieni d'inganni, non so cui io mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro più convenevole di te.
Definiz: §. XLIV. Parimente Aver che fare, dicesi per Attenere, Esser parente, come
Esempio: Esempio del Compilatore Io non ho che far di lei. Lat. nullâ cognatione mihi iuncta est.
Definiz: §. XLV. Fare, cogl'infiniti de' verbi si usa frequentemente, e significa Operare, o Comandare, che si faccia l'azione dinotata in quel tale infinito, come per esemplo:
Esempio: Esempio del Compilatore Far sapere, Operare, che altri sappia;
Esempio: Esempio del Compilatore Far conoscere, Operare, che altri conosca ec.
Esempio: Bocc. introd. 20. Una maniera di beccamorti sopravvenuti di minuta gente, che chiamar si facevan becchini, sottentravano alla bara.
Esempio: E Bocc. nov. 3. 3. Ma ancora molte vittorie sopra il Re Saracini, e Cristiani gli fece avere.
Esempio: E Bocc. num. 4. E fattolsi chiamare, e famigliarmente ricevutolo, seco il fece sedere.
Esempio: E Bocc. num. 7. E segretamente ad uno buono maestro ne fece fare due altri.
Esempio: E Bocc. nov. 4. 7. Cominciò a pensare ec. e far loro vedere il suo difetto.
Esempio: E Bocc. nov. 11. 11. Fattolo legare alla colla, parecchie tratte delle buone gli fece dare.
Esempio: E Bocc. nov. 16. 19. D'ira, e di cruccio fremendo, andava disposto di fargli vituperosamente morire.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 1. La qual mi fe rispondere, che ec. non volea da se partirla.
Definiz: §. XLVI. Fare, talora prende il signific. del verbo, dal qual deriva l'add. che è seco accompagnato, come Far forte, Fortificare, ec. Molte di queste locuzioni saranno notate a' loro luoghi.
Esempio: Libr. cur. malatt. Pensano di far forte lo stomaco.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 15. tit. Essa con un motto il fa contento.
Definiz: §. XLVII. Fare, coll'articolo precedente a sust. come Fare il beccaio, Fare l'oste, o simili, vale Esercitar l'arte del beccaio, ec.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 7. Ogni furfante è buono a fare il birro.
Esempio: Alleg. 289. Nè pur Lombardo Per farvi il ciabattin v'è mai rimasto.
Definiz: §. XLVIII. Col segno del secondo, o stesso caso, come Far del poltrone, o da poltrone, da medico ec. vale Fare il poltrone, il medico ec. benchè uno non sia tale.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 47. La donna fece dello infingardo.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 4. Troppo il far da cozzon con simil bestie M'è riuscito duro.
Esempio: E Buon. Fier. appresso: Ch'a qualche fine lor l'hanno anche i savj, Come il far da poltron talvolta i bravi.
Definiz: §. XLIX. Fare, col segno del terzo caso precedente all'infinito d'un altro verbo, come Fare a correre, Fare a dipignere ec. vale Fare alcuna cosa a concorrenza d'altri.
Esempio: Borgh. Rip. 270. Nel medesimo tempo, e suo concorrente fu Parrasio d'Efeso città d'Asia, il quale, secondo che si dice, fece a dipignere a concorrenza con Zeusi, ed il vinse.
Definiz: §. L. Fare, forma con alcune delle sue voci particolari giunte ad altre, diverse maniere di maraviglia, d'imprecazione, di esclamazione, di conforto, ed espressione di altri affetti; per esemplo se ne noteranno alcune. Fa' Dio, Faccia Dio; maniera, che esprime desiderio. Lat. utinam.
Esempio: Bern. Orl. 2. 5. 64. Faccia Dio, ch'una volta meritare Ti possiam di condegno guiderdone.
Esempio: Ar. Fur. 25. 67. Fa' Dio, disse ella, se son sogni questi, Ch'io dorma sempre, e mai più non mi desti.
Definiz: §. LI. Farsi con Dio, vale Andarsene. Lat. discedere, abire. Gr. ἀπιέναι.
Esempio: Bocc. nov. 61. 12. Fantasima, fantasima, fatti con Dio.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 157. Fatevi con Dio, e di me non fate ragione.
Esempio: E Franc. Sacch. nov. 210. Curradino fatti con Dio.
Esempio: Ambr. Cof. 5. 8. Flaminia La chiamerò da quì innanzi, or fatevi Con Dio.
Definiz: §. LII. Può fare Dio ec. Maniera d'esclamazione poco pia. Lat. proh. Gr. φεῦ.
Definiz: §. LIII. Faccia egli, Faccia Dio, maniera esprimente lo starsene a ciò, che sia per accadere.
Esempio: Cecch. Corred. 3. 5. Faccia egli, io le potrò serrare in camera.
Definiz: FARE ABBASSAMENTO. Abbassare. Lat. deprimere. Gr. ὑποβάλλειν.
Esempio: G. V. 8. 92. 2. E torto, e abbassamento della chiesa gli parea fare, se l'assentisse (così nel T. Davanzati, quantunque la stampa per errore abbia biasmamento.)
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 31. 28. L'anima ch'è infiammata Di far tal salimento, Fa lo abbassamento.
Definiz: FARE ABILITÀ. Far comodo, o vantaggio. Lat. indulgere. Gr. καταχαρίζεσθαι.
Esempio: Cecch. Dot. prol. E vuole ancora Farvi due altre abilità.
Definiz: FARE ABITO, o L'ABITO. Assuefarsi. Lat. assuefieri, assuescere. Gr. συνεθίζεσθαι.
Esempio: Ar. Fur. 36. 1. Natura inchina al male, e viene a farsi L'abito poi difficile a mutarsi.
Definiz: §. I. Far l'abito, si dice tanto dell'Ordinare l'abito, cioè la veste, quanto del Cucirlo. Lat. vestem sibi faciendam imperare, vestem emere, consuere.
Definiz: §. II. L'abito non fa il monaco; e vale L'apparenza esteriore non è indizio delle qualità intrinseche. v. Flos. 314. Lat. barba non facit philosophum.
Esempio: Bellinc. son. 188. L'abito non fa 'l monaco fu detto.
Definiz: FARE ABUSO. Abusare. Lat. abuti. Gr. καταχρῆσθαι.
Definiz: FARE A' CAPELLI. Acciuffarsi per li capelli in contrastando. Lat. mutuò sibi crines vellere.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 7. Almen le vedess'io fare a' capelli.
Esempio: Malm. 8. 47. Per lui ch'è ch'è facevano a' capelli.
Definiz: FARE ACCATTERÍA. Accattare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 5. 31. Se per loro io m'occupassi A far questa accattería.
Esempio: E Fr. Iac. T. 2. 12. 6. E non aver per uso Far troppa accattería.
Definiz: FARE ACCOGLIENZA. Accogliere. Lat. excipere. Gr. ἀποδέχεσθαι.
Esempio: M. V. 10. 9. Fattagli allegra accoglienza ec. fugli detto, che era prigione.
Esempio: Bocc. nov. 27. 33. Egli non è or tempo da fare più strette accoglienze.
Esempio: Fir. As. 30. E come egli mi vide, fattomi una grata accoglienza ec.
Definiz: FARE ACCOLTO. Lo stesso, che Fare accoglienza. Lat. excipere. Gr. ἀποδέχεσθαι.
Esempio: Franc. Barb. 254. 24. E paion pronti molto Di farti bello accolto.
Definiz: FARE ACCORDO, o L'ACCORDO. Accordare. Lat. pactum facere, pacisci, convenire. Gr. ὁμολογεῖν.
Esempio: G. V. 2. 11. 1. Si riposò in alcuno tranquillo la chiesa, e Roma, e 'l paese d'intorno alcuno tempo per l'accordo, che il Re Pipino avea fatto con Teolofre.
Esempio: Cant. Carn. 17. E nel luogo, ove abitiamo, Facciam l'anno cento accordi.
Esempio: Cecch. Donz. 4. 9. Perchè fatto l'accordo, il signor Diego, Tornando a Spagna vi condusse Geri.
Definiz: §. Fare d'accordo, vale Far checchessia unitamente, di concordia. Lat. ex compacto facere.
v. D'ACCORDO.
Definiz: FARE ACCORTO. Rendere avvisato, Far conoscere, Informare. Lat. docere, instruere. Gr. διδάσκειν, προσημαίνειν.
Esempio: Petr. canz. 1. 2. Ma poich'Amor di me vi fece accorta, Fur i biondi capelli allor velati.
Esempio: Dant. Purg. 5. Quivi lume del ciel ne fece accorti.
Esempio: Bocc. nov. 23. 2. Non solamente per seguire l'ordine imposto, ma ancora per farvi accorte, che ec.
Definiz: FARE ACCUSA. Accusare. Lat. accusare, accusationem instituere.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 130. Suilio continuò di fare accuse crudeli, e molti seguitarono il suo ardimento.
Definiz: FARE A CHETICHELLI.
v. MUSONE, e A CHETICHELLI.
Definiz: FARE A' COZZI. Cozzare, e Percuotersi gli animali cornuto colle corna. Lat. coniscare. Gr. κορύττειν.
Esempio: Alleg. 39. Quest'avrebbe al sicuro Guasto nel far a' cozzi Una muraglia a bozzi.
Definiz: §. I. Fare a' cozzi, figuratam. Contendere, Contrastare con veemenza. Lat. coniscare.
Definiz: §. II. Fare a' cozzi co' muricciuoli, vale Contrastare colle persone assai più potenti di se. Lat. cacabus ad ollam.
Definiz: FARE ACQUA. Passar l'acqua per le fessure della nave, o d'altro. Lat. aquam excipere, rimis fatiscere, Virg.
Esempio: G. V. 12. 45. 2. Per lungo tempo la coperta prima di marmi in alcuna parte era rotta, e guasta, e faceva acqua ec.
Definiz: §. I. Fare acqua, Procacciare acqua, Provvedere acqua per uso delle armate. Lat. aquari. Gr. ὑδρύεσθαι.
Definiz: §. II. Fare acqua, Pisciare. Lat. meiere, mingere.
Esempio: Libr. cur. malatt. Hanno cotanto impedite l'orine, che talvolta stanno una giornata intera senza poter fra acqua.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 167. E quelli rispose, è l'avanzo dell'acqua, che io feci.
Definiz: §. III. Fare acqua da occhi, o simili; Non conchiudere, Non dare in nulla. Lat. nihil agere.
Esempio: Pataff. 1. Da occhi abbiam fatto acqua; eccoci frati.
Esempio: Lasc. Pinz. 2. 3. Ho paura, che tu non facci acqua da lavar occhi.
Esempio: E Lasc. Spir. 1. 3. Guardate a non far acqua da lavar occhi.
Definiz: §. IV. Far venir l'acqua, Muovere desiderio, Svegliare appetito. Lat. salivam movere.
Esempio: Cecch. Inc. 5. 4. Voi mi fate venir l'acqua in sull'ugola.
Definiz: FARE ACQUISTO, o L'ACQUISTO, o ACQUISTAMENTO. Acquistare. Lat. acquirere, comparare. Gr. τᾶσθαι κτᾶσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 17. 21. E convennersi di far l'acquisto di questo amore comune.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 1. 4. Chi del mondo sì fa acquisto, Fa guadagno infame, e tristo.
Esempio: E Fr. Iac. T. 4. 12. 9. Si faceva acquistamento Con tal via di tapinelli.
Esempio: G. V. 9. 36. 2. Altro acquisto di terra alcuna non fece.
Esempio: Rim. ant. Inc. 124. Per farmi acquisto solo di mercede.
Definiz: FARE ADAGIO. Operar con lentezza, con tardanza. Lat. lentè agere. Gr. βραδυπορεῖν.
Definiz: §. Fare con agio, adagio. Operare agiatamente, Comodamente. Lat. commodè agere.
Definiz: FARE A DIRE. Vale Dire. Lat. eloqui.
Esempio: Cecch. Donz. Facciam a dire il vero.
Definiz: FARE A DISCRIZIONE, o CON DISCRIZIONE. Operar discretamente.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Gli pregava modestamente, che si contentassero di far seco a discrizione.
Definiz: FARE AFA. Venire a noia. Lat. fastidio esse. Gr. ἀνιᾶν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 31. Fargli afa i cibi della sua patria.
Esempio: E Perd. eloq. 412. La malignitade umana sempre le cose antiche mettere in cielo, e le presenti farle afa.
Esempio: Sen. ben. Varch. 5. 12. Agli uomini ricchissimi, e felicissimi fa afa ogni cosa.
Esempio: Lasc. rim. Che ci fanno afa starnotti, e leproni.
Definiz: FARE A FANCIULLO. Che anche si dice Fare a' bambini, Non istare nel concertato. Lat. fidem non servare, promissis non stare.
Esempio: Ambr. Cof. 4. 8. Vorresti fare a fanciullo eh?
Definiz: FARE AFFATTO. Dicesi dell'Operare senza distinzione, o senza riguardo.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 1. Io so, ch'i' la farò pur oggi affatto.
Definiz: FARE AFFOLTATA, o UN'AFFOLTATA. Far furia grande in checchessia. Lat. praepropere agere, festinare.
Esempio: Varch. Ercol. 73. Come per lo contrario di chi favella troppo, e frastagliatamente in modo, ch'e' non iscolpisce le parole, e non dice mezze le cose, si dice: e' s'affolta, o e' fa un'affoltata.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 47. E col caval d'ogni altro pregio, e cima Intorno volta, e fa grande affoltata.
Definiz: FARE AFFRONTO, o UN AFFRONTO. Vale Fare ingiuria, sopruso, soverchiería, malacreanza. Lat. iniuriâ, contumeliâ afficere. Gr. ἐνυβρίζειν.
Esempio: Salv. Spin. 3. 3. La rabbia, l'affronto, ch'io mi vedeva fare ec. m'aveano acciecato.
Definiz: FARE A FIDANZA. Trattare con sicurtà, e dimestichezza; e si dice anche Fare a sicurtà. Lat. amicitiae iure agere. Gr. πράττειν.
Esempio: Alleg. 225. La pazzía, che può far seco a fidanza, Lo vi conforta.
Esempio: E Alleg. 263. Ho fatto, Monsignor, un po' a fidanza.
Esempio: Tac. Dav. stor. 5. 370. Egli, e l'esercito facevano a fidanza cogli ordini della milizia.
Esempio: Varch. Suoc. 1. 4. Vi ringrazio per mille volte, e se m'accaderà cosa nessuna, farò a fidanza.
Definiz: §. Far fidanza, Far sicurtà. Lat. spondere, fideiubere. Gr. ἐγγυᾶν.
Definiz: FARE A GARA. Competere, Fare a competenza. Lat. certare, decertare, certatim facere. Gr. ἁμιλλᾶσθαι.
Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 9. Fanno a gara di fondere, e scialacquare le loro facultà prodigalissimamente.
Esempio: E Sen. ben. Varch. 7. 24. Fu fatto da loro a gara, e combattuto per chi dovesse dargliele.
Definiz: FARE AGIO. Compiacere, Far comodo, Dar sodisfazione. Lat. obsequi, indulgere.
Esempio: Bocc. nov. 1. 17. Io amo molto meglio di dispiacere a queste mie carni, che faccendo agio loro, io facessi cosa, che potesse essere perdizione dell'anima mia.
Definiz: §. Far suoi agi, o i suoi agi, Andar di corpo. Lat. ventrem exonerare. Gr.ἀποσκευάζεσθαι.
Esempio: Pecor. g. 3. nov. 1. Io feci vista d'andare un poco fuori per far agio mio.
Definiz: FARE AGRESTO. Che anche si dice FAR L'AGRESTO. Oltre al sentim. proprio di Trarre il liquore agro dalle uve non mature, significa ancora Avanzar per se nello spendere, o nel fare i fatti altrui.
Esempio: Burch. 1. 51. Destarono il guardian dello spedale, Che dormiva sognando fare agresto.
Esempio: Malm. 7. 7. E partendo gli ride l'occhiolino, Sperando avere a fare un po' d'agresto.
Definiz: FARE AIUTO. Aiutare. Lat. opem ferre. Gr. βοηθεῖν, ἐπικουρεῖν.
Esempio: Sen. Pist. Cercano d'appressarsi alle cose, che alcuno aiuto ci posson fare.
Esempio: G. V. 7. 144. 7. Venuta la novella dolorosa in Ponente al Papa, ordinò grandi indulgenze, e perdono a chi facesse aiuto, e soccorso alla Terra santa.
Definiz: FARE ALA. Allargarsi, dando luogo a chi passa. Lat. viam facere, ier praebere. Gr. πορεύεσθαι, ὁδοιπορεῖν.
Esempio: Sagg. nat. esp. 24. A guisa, che noi veggiamo l'acque da ogni minimo bruscolo, che su vi caggia, dirompersi, e ritirandosi d'ogni intorno fargli ala, per così dire, in ordinatissimi cerchi.
Esempio: Malm. 11. 31. Talchè ciascuno indietro si ritira, O per fianco schifandolo fa ala.
Definiz: FARE A LASCIA PODERE. L'istesso, che Fare alla peggio, senza discrizione, negligentemente; modo basso, tolta la similit. da' contadini, che nel tempo, che sono licenziati dal podere, operano negligentemente. Lat. negligere, sinere res pessum ire.
Definiz: FARE AL FATTO. Importare. Lat. referre. Gr. διαφέρειν.
Esempio: Sen. Pist. 43. Se quel, che tu fai, è cosa onesta, tutta la gente il sappia; ma se ella è disonesta, e vituperosa, che fa al fatto perchè non si sappia, conciossiacosachè tu 'l fai?
Definiz: FARE ALLA CARLONA. Operare trascuratamente. Lat. simpliciter agere, simplici modo se gerere.
Esempio: Alleg. 257. Non sanno certi matti da cavezze, Che quel modo di fare alla carlona È pregno d'utilissime dolcezze.
Definiz: FARE ALL'ALTALENA. Trastullarsi a certo giuoco fanciullesco così detto. Lat. oscillare, ventilare se. Gr. αἰωρεῖσθαι.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 193. Non è questo un fare all'altalena?
Esempio: Lod. Mart. rim. burl. 59. E tu Mercurio all'altalena fai.
Esempio: Alleg. 19. Potrebb'anch'esser, ch'un baron la scabbia Con esso della schiena Si grattasse, o faccendo all'altalena, Pedanti l'adoprasser, e ragazzi.
Definiz: FARE ALL'AMORE, o L'AMORE. Vagheggiare. Lat. deperire. Gr. ἐπιμαίνεσθαί τινι.
Esempio: Fr. Iac. T. Quando esso te sugea, L'amor con te facea.
Esempio: Alleg. 43. Che somigliando in questo l'altre belle, Non fa all'amor se non colle scarselle.
Esempio: Cecch. Stiav. prol. E ciò fia col mostrarvi, ch'alli vecchi Si avvien così 'l fare all'amore, come All'asino il sonar di lira.
Definiz: FARE ALLA NEVE. Tirarsi vicendevolmente la neve.
Esempio: Cant. Carn. 423. Vogliam per festa, e giuoco Far con voi, belle donne, oggi alla neve.
Esempio: Lasc. Gelos. 2. 4. A. Oimè, che se l'ha inteso il vecchio. P. Arem fatto alla neve (quì figuratam. non averem conchiuso nulla.)
Definiz: FARE ALLA PEGGIO.
v. ALLA PEGGIO.
Definiz: FARE ALLE BASTONATE. Percuotersi vicendevolmente col bastone. Lat. baculo se invicem percutere. Gr. ἐναλλὰξ ἐαυτοὺς ῥαβδίζειν.
Definiz: FARE ALLE BRACCIA. Lo stesso, che Fare alla lotta, Lottare. Lat. luctari. Gr. παλαίειν.
Esempio: Sen. Pist. 56. Quando questi giovani forti, e rubesti s'esercitano in gittare la pietra, o fare alle braccia ec.
Esempio: Amm. ant. 2. 1. 8. Colui non ha pari faccendo alle braccia.
Esempio: Burch. 1. 46. E' ranocchi ne feciono alle braccia.
Esempio: Rusp. son. 5. Ma nel provar co' salmi il suo parere Par, ch'e' faccia con David alle braccia.
Esempio: Salv. Granch. 1. 2. Fanciul di mona Bice, Che faceva alle braccia colla nonna.
Esempio: Morg. 27. 37. E Zambuger non farà più alle braccia.
Definiz: FARE ALLE COMARI. Sorta di giuoco fanciullesco.
Esempio: Alleg. 239. Parevami veder la ragunta Degli Dii, che facendo alle comari Si divisono i ciel, le terre, e' mari Nell'età trapassata.
Esempio: Malm. 2. 46. Dicea novelle, e stavale a ascoltare, Faceva al mazzolino, e alla comare.
Definiz: FARE ALLEGREZZA. Rallegrarsi, Dar dimostrazioni di allegrezza. Lat. gratulari, laetari. Gr. συγχαίρειν.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 251. Gli parea dovere della morte di Pisone suo nimico, e concorrente fare allegrezza.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 21. 6. Sta ognuno attento, ed allegrezza face Pronto in sua vista, e aspettando tace.
Definiz: FARE ALLE PUGNA. Percuotersi vicendevolmente colle pugna. Lat. pugnis petere.
Esempio: Cecch. Inc. 1. 4. Aver durato le settimane intere a fare alle pugna.
Definiz: FARE ALTO. Fermarsi. Lat. sistere. Gr. ἐφιστάναι.
Esempio: Morg. 7. 29. Ebbe il Re Manfredon tanta paura, Che si pensò la notte di fare alto.
Esempio: Alam. Gir. 7. 145. Quando si son degli inimici accorti, Che fuor de' padiglioni avean fatto alto.
Esempio: E Alam. Gir. 8. 98. S'aduneranno insieme, e faranno alto.
Esempio: Ar. Fur. 25. 68. Ma baci, che imitavan le colombe, Davan segno or di gire, or di fare alto.
Definiz: §. Fare alto, e basso, vale Comandare interamente a suo senno. Lat. plurimam auctoritatem habere, suo arbitratu fecere. Gr. αὐτοπροαιρέτως πράττειν.
Esempio: M. V. 9. 57. Nondimeno cercò sottilemente con segreto trattato, offerendo di fare alto, e basso, quanto fosse piacere del comune di Firenze, di torlo in suo aiuto.
Esempio: Pecor. g. 4. nov. 2. Rispose al Re, che ne facesse alto, e basso come gli piacesse.
Esempio: Tac. Dav. ann. 6. 126. Attennesi a questo, perchè Abdagese faceva alto, e basso, e Tiridate non era sperto.
Esempio: Malm. 9. 43. Ed essi andaron colla lor patente Di poter dire, e fare alto, e basso.
Definiz: FARE A MANO. Operar da se, Operar di sua mano, Comporre di suo capo. Lat. manu facere, proprio marte agere, effingere, comminisci. Gr. ἐξευρεῖν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 25. Turpin quì mette una certa novella, Ch'i' credo, che se l'abbia fatta a mano.
Definiz: §. Fare a sua mano, si dice de' terreni, quando il padrone non gli dà a lavorar a metà, ma gli fa lavorare a opere, cioè a contadini, che son pagati giornalmente.
Esempio: Dav. Colt. 154. Chi lo vuol buono (il vino) ponga vigne nel monte, e nel sasso. Ma perchè egli è poco, a' contadini del poggio rincresce il lavorarle bene, e tirano loro il collo, però bisogna farle a sua mano.
Esempio: Bern. rim. 42. Fannogli anche a lor mano i cittadini (parla de'cardi.)
Definiz: FARE AMBASCIATA, o L'AMBASCIATA. Esporre ambasciata. Lat. legationis officium implere, nuntium afferre, nuntiare. Gr. πρεσβεύειν πρός τινα.
Esempio: Bocc. nov. 19. 20. Date le lettere, e fatta l'ambasciata, fu dalla donna con gran festa ricevuto.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 7. Gli uomini fanno alcuna volta l'ambasciate, che le risposte seguitan cattive.
Esempio: E Bocc. nov. 72. 14. Quivi, posto giù il mortaio, fece l'ambasciata.
Definiz: FARE A MICCINO. Consumare a poco per volta, Usar rispiarmo. Lat. parce uti.
Esempio: Alleg. 111. Senzachè quì fra noi Del buon si debbe far sempre a miccino.
Definiz: FARE AMICIZIA.
v. FARE AMISTÀ.
Definiz: FARE AMICO. Far divenir amico. Lat. amicum facere.
Esempio: Petr. canz. 20. 2. Non mia, ma di pietà la faccia amica.
Definiz: §. I. Fare l'amico, o dell'amico, vale Mostrarsi amico. Lat. amicum agere, amicum simulare, amici personam induere. Gr. φιλίαν προσποιεῖσθαι.
Definiz: §. II. Fare uno amico, e Farsi un amico, vagliono Renderselo amico, Acquistare un amico. Lat. amicum reddere, sibi conciliare, amicum adsciscere. Gr. φιλιοῦν.
Definiz: §. III. Farsi amico, Divenire amico.
Esempio: Dant. Par. 12. Illuminato, e Agostin son quici, Che fur de' primi scalzi poverelli, Che nel capestro a Dio si fero amici.
Definiz: FARE AMISTÀ, o AMICIZIA. Contrarre amicizia. Lat. inire amicitiam.
Esempio: Bocc. nov. 20. 9. Con lui s'accontò, e fece in poca d'ora una gran dimestichezza, e amistà.
Esempio: Ar. Len. 1. 1. Fare amicizia M'ha fatto con la moglie di Pacifico, La Lena, questa, che quì allato ci abita.
Definiz: FARE AMMENDA, o L'AMMENDA, o EMENDA. Risarcire il danno. Lat. damnum reficere, mulctam solvere. Gr. ἀποτιννύειν.
Esempio: Bocc. nov. 7. 13. Si vergognò, e vago di fare l'ammenda, in molte maniere s'ingegnò d'onorarlo.
Esempio: G. V. 8. 4. 1. Mandógli dicendo, che dovesse far fare l'ammenda alla sua gente, e venisse a fare omaggio.
Esempio: Dant. Inf. 27. I' fui uom d'arme, e poi fu' cordigliero, Credendomi sì cinto fare ammenda.
Esempio: Nov. ant. 80. 2. Mandiamo a' Greci, che ci facciano l'ammenda.
Esempio: Tass. Ger. 18. 1. Or vengo a' tuoi richiami, ed ogni emenda Son pronto a far, che grato a te mi renda.
Definiz: FARE A MODO. Operar in guisa, o a similitudine. Lat. more, ad instar agere. Gr. κατὰ τρόπον.
Esempio: G. V. 6. 83. 5. Che fece a modo, e guisa del buon Cammillo di Roma.
Definiz: §. I. Fare a modo suo, o d'altri, Operare secondo la propria, o l'altrui volontà. Lat. suae, vel alienae voluntati obsecundare.
Esempio: Segn. Pred. 2. 6. Fa, a nostro modo, contentati di tacere.
Definiz: §. II. Fare a modo, assolutamente detto, vale Operare in modo conveniente. Lat. concinnè agere. Gr. κατὰ τρόπον ποιεῖν.
Definiz: §. IV. Chi fa a suo modo, non gli duole il capo; proverbio, che esprime, che Chi opera secondo la sua propria volontà, ne trae satisfazione.
Definiz: FARE ANDARE AL PALIO CHECCHESSIA. Operar, che si scuopra alcuna cosa, Esser cagione, che se ne faccia processo. Lat. occultum crimen evulgare. Gr. αἰτίαν ἀποκεκρυμμένην διαφημίζειν.
Esempio: Cecch. Inc. 5. 1. Non vi dà 'l cuor di farla andare al palio?
Definiz: FARE ANDAR PER FILO. Costrignere ad accomodarsi all'altrui volontà . Lat. legem alicui imponere. Gr. νόμον ἐπιτιθέναι.
Esempio: Cecch. Inc. 2. 5. Ch'i' stare' fresco (so dir) s'una sucida M'avesse a fare andar per filo.
Definiz: FARE ANIME.
v. ANIMA §. VIII.
Definiz: FARE ANIMO. Rincuorare, Animare. Lat. animos facere, incitare.
Esempio: Bemb. stor. 3. 30. Mentre egli faceva animo a' suoi, fu da una pallotta di ferro trafitto.
Definiz: §. I. Fare buon animo, vale Incoraggirsi. Lat. bono animo esse.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 2. I' vo' tirarmi In quà, ch'e' non mi vegga con voi, fate Buon animo.
Esempio: Ar. Cass. 5. 2. Bisogna in somma, ch'io faccia un buon animo.
Definiz: §. II. Farsi animo, e Farsi di buon animo, vagliono Prendere animo. Lat. fidere, bono animo esse. Gr. θαῤῥεῖν.
Esempio: Red. lett. 1. 392. A novella così rea, ed importuna non è mica allibbito il buon Priore, ma fattosi animo, di giorno fra vespro, e nona, e di notte dalla campana in là corre di soppiatto, ec.
Definiz: FARE A POSTA. Operare a bello studio, in pruova. Lat. consulto agere, dedita opera facere.
Esempio: Cant. Carn. 154. Non di lungi dal bosco è un ricetto A posta fatto per questo rispetto.
Definiz: FARE APPELLO. Appellare nel signific. del §. III. Lat. appellare. Gr. ἐκκαλεῖν.
Esempio: G. V. 7. 85. 1. In questo tempo essendo lo Re Carlo con tutta sua baronía a corte di Roma, e dinanzi a Papa Martino, e' suoi Cardinali, aveva fatto appello di tradigione contro a Piero d'Araona.
Esempio: E G. V. 8. 62. 4. E per fare suo appello, fece in Parigi un gran Concilio.
Definiz: FARE APPLAUSO. Applaudere, Applaudire. Lat. plausum facere, plausum reddere, applaudere.
Esempio: Segn. Pred. 19. 5. E benchè paia, che col sembiante vi facciano grato applauso, contuttociò nell'interno, or andate, dicono, ec.
Definiz: FARE A PROPOSITO. Tornar bene alla materia. Lat. decere, convenire.
Esempio: Cecch. Stiav. 1. 2. Ma io ho pensato, ch'ella fa a proposito.
Esempio: Cas. lett. 58. Nè fa a proposito alcuno, ch'io m'intrighi in questo donativo.
Esempio: Red. lett. 1. 15. Fanno ancora a questo proposito quell'altre parole del terzo pur della metamorfosi.
Definiz: FARE ARGINE. Fare alzamento di terra posticcia sopra le rive de' fiumi per tenere l'acqua a segno; Arginare. Lat. aggerem construere. Gr. τάφρον, ἢ καράκωμα κτίζειν.
Esempio: Viv. disc. Arn. 68. E fatto in quel luogo un argine insuperabile da ogni piena, ec.
Definiz: §. Far argine, figuratam. vale Opporsi. Lat. obsistere.
Definiz: FARE ARGOMENTO. Argomentare. Lat. coniicere, coniecturam facere. Gr. στοχάζεσθαι.
Esempio: Segn. Pred. 34. 13. E dalla gravità della pena sia rientrato in se stesso a fare argomento della gravità della colpa.
Esempio: Alleg. 153. E di quà ne fo a me medesimo un argomento senza sale (quì in sentimento equivoco di argomento per cristero.)
Definiz: §. Per Provvedere, Rimediare.
Esempio: G. V. 8. 75. 5. Ma i Lombardi, e i Toscani, come savi, e maestri di guerra feciono un bello, e subito argomento al loro scampo.
Definiz: FARE ARMATA. Adunar navilj armati, Armar navilj. Lat. classem instruere. Gr. ναυμαχίαν κατασκευάζειν.
Esempio: G. V. 8. 14. 1. La state medesima avean fatta la maggiore, e più ricca armata in mare sopra i Viniziani, che si facesse mai.
Esempio: E G. V. cap. 29. 1. Avendo lo Re Carlo fatta sua armata ec. di quaranta galee.
Definiz: FARE A ROVESCIO. Operare a contrario. Lat. contrarium facere. Gr. ἐναντία πράττειν.
Definiz: FARE ARROSTO. Cucinare arrosto, Arrostire. Lat. assum facere, assare. Gr. ὀπτᾶν.
Esempio: Cant. Carn. 65. Noi abbiam di tor disposto Lo stidion per nostra insegna, Che ci par, che il fare arrosto Cosa sia nobile, e degna.
Esempio: E Cant. Carnasc. 206. Ma poco dura, che bisogna tosto Pensar di fargli arrosto.
Definiz: §. Fare arrosti, e Fare un arrosto, vale Fare errori, Fare un errore. Lat. in vitium incidere, offendere, errare. Gr. σφάλλεσθαι.
Esempio: Malm. 5. 22. Che Baconero, il qual è un avventato, Nel dar la palla all'altro di nascosto, Senza guardarla prima, avea scambiato, E preso un granchio, e fatto un grande arrosto.
Definiz: FARE ARTE. Esercitare arte. Lat. artem exercere. Gr. τέχνην ἀσκεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 6. Il far quest'arte è cosa da garzoni.
Esempio: E Cant. Carnasc. 76. E l'arte del pittore Con somma diligenza noi facciano (non facciamo.)
Definiz: §. I. Per Usare artifizio.
Esempio: Dant. Par. 6. Faccian gli Ghibellin, faccian lor arte Sott'altro segno.
Definiz: §. II. Fare arte checchessia, vale Farvi su bottega, maneggiandosi con industria a effetto di guadagnarvi sopra. Lat. artem facere.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 26. Il quale è ingrato, perchè e' na fa arte.
Definiz: §. III. Far l'arte, vale Fare incantesimi.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 198. Una cosa farò, che io farò fare l'arte a uno mio amico, se nulla mi volessi dire di chi fosse stato.
Esempio: Bocc. nov. 76. 17. A dirti il vero, noi ci abbiamo durata fatica in far l'arte.
Definiz: FARE A' RULLI. Giucare a un giuoco così detto.
Definiz: §. Onde in proverb. Fare a' rulli, e dar nel matto, o Giucare a' rulli, e dar nel matto, vale Operare senza ragione, o pazzamente. Lat. sine ratione agere. Gr. ἀλόγως πράττειν.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 7. Ha fatto A' rulli, e dato nel matto.
Definiz: FARE A SALVO. Pattuire con un altro del giuoco, di non esigere scambievolmente il danaro della vincita.
Definiz: FARE A SALVUM ME FAC. Modo basso, che vale Fare a ufo, senzachè vi corrano danari.
Esempio: Bocc. nov. 72. 11. Ella non era acconcia a far cosa, che gli piacesse, se non a salvum me fac.
Esempio: Lasc. Pinz. 2. 1. Sì come hai fatto tu, a salvum me fac.
Definiz: FARE A' SASSI. Fare alle sassate, Percuotersi co' sassi. Lat. lapidibus se impetere. Gr. ἐναλλὰξ ἐαυτοὺς λιθάζειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 10. 56. Chi ha veduto i putti il carnovale Fare a Firenze in una strada a' sassi.
Definiz: §. Figuratam. vale anche Fare alla peggio.
Definiz: FARE ASCHIO. Indurre aschio, Dar cagione d'invidia. Lat. invidiam concitare. Gr. φθόνον ἐγείρειν.
Esempio: Alam. Colt. 1. 14. E poter la famiglia aver d'intorno Lieta, e la mensa di vivande carca, E far aschio al vicin, non pur pietade.
Definiz: FARE A SICURTÀ.
v. FARE A FIDANZA.
Definiz: FARE ASSAGGIO. Assaggiare, Far pruova. Lat. gustare. Gr. γεύεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 23. 8. Lo Re del ciel per sua cortesía Vien al tuo cor, e fa di lui assaggio.
Esempio: E Fr. Iac. T. 6. 37. 11. Desiderio ho, se non t'haggio, Della morte fare assaggio.
Definiz: FARE ASSAI. Operare molto. Lat. satagere. Gr. πολυπραγμονεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 80. 28. Madonna, io conosco, che voi dite vero, ma voi n'avete fatto assai.
Definiz: FARE ASSEGNAMENTO. Sperare, Fondarsi sul capitale d'alcuna cosa sperata. Lat. haurire animo, spe devorare. Gr. ἐλπίδι προλαμβάνειν.
Esempio: Cecch. Corr. 1. 3. O quanti assegnamenti, fanno I giovani oggidì sopra la morte Di chi egli arebbon più bisogno, che Vivesse.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 254. Fecero adunque i nostri assegnamento sopra i Sequani.
Definiz: FARE ASSOLUZIONE. Assolvere. Lat. absolvere. Gr. ἀπολύειν.
Esempio: Bocc. nov. 1. 31. Gli fece l'assoluzione, e diedegli la sua benedizione.
Definiz: §. Fare l'assoluzione, dicesi di quelle preci, che si cantano intorno al corpo del morto. Lat. iusta sacra persolvere. Gr. τὰ νομιζόμενα ἱερὰ ποιεῖν.
Definiz: FARE A STENTO. Operare con lentezza, e fatica. Lat. aegrè conficere.
Esempio: Alleg. 161. Come i' v'accenno in questo seguente masticaticcio di sonetto fatto a stento.
Definiz: FARE ASTINENZA. Astenersi. Lat. abstinere, se abstinere. Gr. ἐγκρατεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 13. 11. Il digiunare piacemi, E far grande astinenza, Per macerar mio asino, Che non mi dia increscenza.
Esempio: Alleg. 265. Non so se l'uso, o pur la maraviglia A far meco astinenza lo tirava.
Definiz: FARE A TE TE. Giucare un giuoco fanciullesco così detto.
Esempio: Buon. Fier. 2. 2. 6. Stando una sera a tavola, e facendo Fare a te te 'l coltello, e la forchetta, Malvagio io di mangiar ec.
Esempio: Malm. 6. 35. Altri giuoca a te te con paglie, o spilli.
Definiz: §. I. E figuratam. Perdere il tempo in cose inutili, e di niun momento. Lat. aciculis ludere.
Definiz: §. II. Vale anche Fare una cosa con sordido risparmio; ed è lo stesso, che Far le nozze co' funghi. Lat. cuminum secare.
Definiz: FARE ATTO. Gesteggiare, Far gesto. Lat. motum, seu gestum edere. Gr. χειρονομεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 25. Tale era io con voglia accesa, e spenta Di domandar, venendo infino all'atto, Che fa colui, ch'a dicer s'argomenta.
Esempio: Bocc. nov. 85. 10. Calandrino incominciò a guardar la Niccolosa, e a fare i più nuovi atti del mondo.
Esempio: Cant. Carn. 101. Però s'un poco 'n mano il lisci, e premi, Tutto si muove, e fa mille dolci atti.
Definiz: FARE ATTRAZIONE. Attrarre. Lat. attrahere. Gr. προσέλκειν.
Esempio: M. Aldobr. Perocch'elle turano leggiermente le vie del fegato per la grande attrazione, che 'l fegato ne fae.
Definiz: FARE AVVERTITO. Avvertire. Lat. monere, admonere, submonere. Gr. νουθετεῖν.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. È d'uopo fargli avvertiti, e fargli avvertiti più volte l'anno.
Esempio: Buon. Fier. 1. 1. 2. Or dunque voi, messer Equilio, voi, Giudice, io fo avvertito.
Esempio: Cant. Carn. 115. Sicchè può 'l nostro mal farvi avvertite.
Definiz: FARE AVVISATO. Rendere avvisato, Dar notizia, Far consapevole, Avvertire, Significare. Lat. certiorem facere, admonere. Gr. ὑπομιμνήσκειν, ἀγγέλλειν.
Esempio: G. V. 1. 43. 8. Per trarre d'ignoranza, e fare avvisati i presenti moderni viventi di nostra città.
Definiz: FARE AVVISO. Aver, o Far considerazione. Lat. rem pensitare. Gr. σταθμᾶσθαί τι.
Esempio: Bocc. nov. 14. 2. Costui adunque, siccome usanza suol essere de' mercatanti, fatti suoi avvisi, comperò un grandissimo legno.
Definiz: FARE BACHI. Val Generar bachi. Lat. lumbricos gignere.
Definiz: §. I. Far bachi, vale anche Cacar bachi. Lat. lumbricos per secessum egerere.
Definiz: §. II. Fare i bachi, vale Nutrire i bachi da seta a effetto di averne la seta. Lat. bombyces educare.
Definiz: §. III. Far baco, e Far baco baco, è un certo scherzo, per far paura a' bambini, coprendosi il volto, lo che si dice anco Far bau bau. Lat. larvis territare. Gr. μορμολύττειν.
Esempio: Bocc. nov. 99. 43. Ora andiam noi, veggiam chi t'ha fatto baco.
Definiz: §. IV. Per Guardar di segreto. Lat. ex occulto prospicere. Gr. ἐξ κροπτοῦ κρυπτοῦ προορᾶν .
Esempio: Lab. 276. Va faccendo baco baco a chi la scontra.
Definiz: §. V. Far baco figuratam. Fare aschio, Indur desiderio. Lat. invidiam concitare, aegrè alicui facere, ad aemulationem provocare. Gr. πρὸς ζῆλον ἑρεθίζειν.
Definiz: FARE BADALUCCO. Badaluccare, Scaramucciare. Lat. velitari. Gr. ἀκροβολίζειν.
Esempio: Liv. M. Quando i nemici sì vedeano il bello, usciano fuori, e correvano sopra i Romani, i quali guardavano fuori dello steccato, e fecenvi molti badalucchi.
Esempio: Nov. ant. 92. 1. E spesse volte faceano badalucchi per occcupare il ponte.
Definiz: §. Oggi comunemente Far badalucco, vale Far balocco, Baloccarsi, Trastullarsi. Lat. otiari. Gr. σχολάζειν.
Definiz: FARE BAIE. Ruzzare; proprio de' fanciulli. Lat. ludere. Gr. παίζειν.
Esempio: Cecch. Donz. 1. 2. Adesso, che noi siam per carnovale, Che si fa mille baie, e mille tresche.
Definiz: FARE BALDORIA. Accender fuoco. Lat. ignem accendere, ligna comburere. Gr. καπνίζειν, Omer.
Esempio: Burch. 2. 76. Lascia i capretti, e piglia delle lepri, Se non vuoi fare un dì fumo, e baldoria D'odorifera stipa di ginepri (quì vale essere abbruciato.)
Definiz: §. I. Figuratam. per Dar inizio, o segno d'allegrezza; lo stesso, che Far falò.
Esempio: Franc. Sacch. rim. Onde ne fa il contado ancor baldoria.
Definiz: §. II. Far baldoria, figuratam. si dice oggi nell'uso anche di chi consuma tutto il suo avere dandosi buon tempo. Lat. proterviam facere.
Definiz: FARE BALOCCHI. Baloccare, e Baloccarsi.
v. BALOCCARE.
Definiz: FARE BAMBINE, o UNA BAMBINA. Figuratam. Commettere errori, leggerezze. Lat. aberrare, errare. Gr. ἀστοχεῖν, ἁμαρτεῖν.
Esempio: Cecch. Inc. 2. 3. Oh il mio padron fa che bambine!
Definiz: FARE BANCHETTO. Apprestar banchetto, Banchettare. Lat. convivium apparare, convivio excipere. Gr. ἑσθιᾶν.
Esempio: Alleg. 107. Questa sarà per dirvi, Bernardetto ec. che il lettore Mi fece un solennissimo banchetto.
Definiz: FARE BANCO. Esercitar l'arte del banchiere. Lat. argentariam exercere. Gr. τραπεζιτικὴν ἀσκεῖν.
Esempio: M. V. 11. 38. Mosse il comune a far banco, il quale con danari del comune potesse sovvenire a' soldati.
Esempio: Lasc. Spir. 3. 2. Tu hai quel tuo fratello tanto ricco, che fa sì grosso banco, e ha tanti ducati.
Definiz: FARE BARATTERÍA. Ingannare. Lat. fraudem facere, dolo malo negotiari. Gr. δολερῶς πραγματεύεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 22. Quivi mi misi a far barattería, Di che i' rendo ragione in questo caldo.
Definiz: FARE BARATTO. Barattare. Lat. permutare. Gr. ἀλλάττειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 8. 44. Chi da lui è tratto, Con lui sì fa baratto.
Esempio: E Fr. Iac. T. 3. 9. 63. Chi gli dona lo suo core, Si fa un col suo fattore, Or ben pensaci amatore, Che baratto è questo a fare.
Definiz: FARE BARBA. Barbicare. Lat. radices agere, radicari. Gr. ῥιζοβολεῖν.
Definiz: §. I. Far la barba, vale Rader la barba. Lat. barbam concinnare, mentum radere.
Esempio: Fir. nov. 4. 231. Fattosi dare dal fratello un certo rasoiaccio tutto pieno di tacche, col quale alcuna volta il sabato la moglie gli faceva la barba, lo mise sul cassone.
Definiz: §. II. Diciamo in proverb. Far la barba di stoppa; che vale Far qualche male ad alcuno, che non ne tema, o non se lo pensi.
Esempio: Morg. 18. 55. Quanti ne giunge, riscontra, o rintoppa, Faceva a tutti la barba di stoppa.
Definiz: §. III. Fare in barba, o alla barba d'alcuno.
v. BARBA §. I.
Definiz: FARE BATOSTA. Contendere con parole. Lat. contendere, rixari. Gr. ἐρίζειν.
Esempio: Lasc. Sibill. 1. 3. O Fuligno, che bella batosta avete voi fatto?
Esempio: Varch. Suoc. 3. 5. Io voglio andare a dirle questa batosta, ch'hanno fatto costoro.
Definiz: FARE BATTAGLIA. Combattere. Lat. praeliari. Gr. μάχεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 5. 1. Or udite la battaglia, Che mi fa 'l falso nemico.
Esempio: E Fr. Iac. T. 4. 3. 7. Levossi l'eresía, ec. Contra la veritate Fece grande battaglia.
Esempio: Tac. Dav. ann. 10. 132. Ma ordinandosi i due capitani Parti a far battaglia, repente s'accordano.
Definiz: FARE BATTIFOLLE. Far bastista; e figuratam. Contrapporre.
Esempio: G. V. 8. 86. 2. Fecer fare i Fiorentini una terra per far battifolle agli Ubaldini.
Definiz: FARE BAU BAU. Lo stesso, che Far baco, nel signific. del §. III.
Definiz: FARE BAVA, o LA BAVA. Gettare, o Mandar fuori dalla bocca la bava. Lat. expumare. Gr. ἐξαφρίζεσθαι.
Esempio: Malm. 7. 85. Per la stizza può formar parola, Si sgraffia, batte i denti, e fa la bava.
Definiz: FARE BEATO. Beare. Lat. beare. Gr. μακαρίζειν.
Esempio: Dant. Inf. 4. Trasseci l'ombra del primo parente, Ed altri molti, e fecegli beati.
Definiz: §. Far beato, vale Attribuire la venerazion di beato, Metter nel numero de' beati ec. Lat. in beatorum album referre. Gr. ἀποθεοῦν.
Definiz: FARE BECCO. Giacersi colla moglie altrui, Congiugnersi con lei carnalmente. Lat. adulterium committere, cum alienâ uxore coire.
Esempio: Segr. Fior. Mandr. 2. 6. Ch'io non vo' fare la mia donna femmina, e me becco.
Definiz: §. Fare il becco all'oca; maniera giocosa, esprimente Venire a conclusione di cosa difficile, e che non si sarebbe forse creduta. Lat. colophonem imponere. Gr. κολοφῶνα ἐπιτιθέναι.
Esempio: Cecch. Stiav. 5. 2. Enterrò in casa Della Papera, e quivi vo' provarmi, S'i' so far per un tratto il becco all'oca.
Esempio: Salv. Granch. 1. 4. Intanto tu aresti agio a fare Il becco all'oca.
Definiz: FARE BEFFA, o BEFFE. Burlare, Ingannare. Lat. irridere, ludificari. Gr. παίζειν.
Esempio: Bocc. g. 6. pr. 4. E anche delle maritate so io bene in quante, e quali beffe elle fanno a' mariti.
Esempio: E Bocc. nov. 60. 5. Seco proposero di fargli di questa penna alcuna beffa.
Definiz: §. Farsi beffe, ed anche colle particelle MI, TI, SI sottintese, Burlarsi, Prendere a giuoco. Lat. contemnere, irridere. Gr. ἐπιγηλᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 29. 6. Il Re si fece in se medesimo beffe delle parole di costei.
Esempio: E Bocc. nov. 48. 4. Di questo consiglio più volte beffe fece Nastagio.
Esempio: E Bocc. nov. 49. 18. Alla quale i fratelli, faccendosi beffe di lei, dissero.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 63. Che mai di niuno uomo farai beffe, che di me non ti ricordi.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 1. E poi se ne farebbon beffe, ch'io conosco Cambio me' di te.
Definiz: FARE BELLO. Abbellire. Lat. nitorem impertiri, ornare. Gr. κοσμεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 14. 12. Una povera femminetta per ventura suoi stovigli colla rena, e coll'acqua salsa lavava, e facea belli.
Esempio: Ar. Cass. prol. O se potesse a voi questo medesimo Far, donne, ch'egli ha fatto alla sua fabula, Farvi più che mai belle!
Definiz: §. I. Farsi bello, neutr. pass. Adornarsi, Divenir bello. Lat. se exornare.
Esempio: Petr. son. 294. Conobbil'io, che a pianger quì rimasi, E 'l ciel, che del mio pianto or si fa bello.
Esempio: E Petr. canz. 40. 4. E bella farsi, Tanto più la vedrem, quanto più vale Sempiterna bellezza che mortale.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 10. E nelle spente ceneri patrizie Si voglion rimpastare, e farsi belli.
Definiz: §. II. Farsi bello di quel d'altri.
v. BELLO. §. XVI.
Definiz: §. III. Fare il bello.
v. BELLO §. XV.
Definiz: §. IV. Far belle le piazze ec. vale Dar da discorrere male di se al pubblico. Lat. sese vulgi maledictis proscindendum praebere.
Esempio: Cecch. Spir. 1. 3. I' voglio Indugiar quant'i' posso a dirne il vero, A far belle le piazze.
Definiz: §. V. Fare bello il vicinato, vale Farsi burlar da' vicini. Lat. viciniae deridiculum fieri, se sibilandum praebere, risum de se dare. Gr. γέλωτα ὀφλισκάνειν.
Esempio: Cecch. Donz. 2. 2. Facciano Ogni dì bello il vicinato.
Definiz: §. VI. Fare bel bello, vale Far pian piano.
Definiz: FARE BENE. Operare con giustizia, con saviezza, con perfezione. Lat. bene facere, rectè facere. Gr. εὖ ποιεῖν.
Esempio: Dant. Inf. 4. Fannomi onore, e di ciò fanno bene.
Esempio: E Dan. Inf. 15. Ti si farà per tuo ben far nimico.
Esempio: Franc. Barb. 65. 13. Ben fa lingua, che tace Senza dimanda sempre, quando serve.
Esempio: E Franc. Barb. 65. 21. E fai ben se riservi La pezza intera, quanto puoi, tagliando.
Esempio: E Franc. Barb. 117. 8. Uom, che non ha in sua ordine vita, Ben fa ognun, che vita.
Definiz: §. I. Far bene, vale Guadagnare, Acquistare. Lat. lucrifacere. Gr. κερδαίνειν.
Esempio: Dittam. 5. 26. Che l'uom, ch'è pigro, non farà mai bene.
Esempio: Cecch. Donz. 3. 4. E però d'ogni mercanzía si può Far bene, quando il temporal l'aiuta.
Definiz: §. II. Fare bene, vale Allignare, Far frutto, Crescere. Lat. terram comprehendere, radices agere, fructum edere, inolescere.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 10. Ecco di quella Invidia furfantina, e secca, che Fa oggi sì per tutto bene, e massime Nell'orto degli affamati.
Definiz: §. III. Far bene, per Tornar bene, Giovare. Lat. prodesse, iuvare. Gr. λυσιτελεῖν.
Esempio: G. V. 10. 132. 1. Per la qual cosa fecero cercar trattato di pace col comune di Firenze, la quale ebbe tosto buono compimento, perchè facea così bene per li Fiorentini, come per li Pistolesi.
Definiz: §. IV. Far bene, o del bene altrui, vae Aiutare, Beneficare. Lat. benefacere. Gr.
Esempio: Alleg. 76. Il qual, oh gran vergogna, Avend'a far del ben a un cortigiano, Lo farò al segretario, idest ruffiano.
Definiz: §. V. Fare bene, o Del bene per l'anima, vale Esercitare opere di pietà. Lat. animi curationi se dare, pietatis opera exercere. Gr. τὴν εὐσέβειαν ἀσκεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 24. 11. Che di questo, e d'ogni altro bene, che egli per l'anima sua faceva, ell'era contenta.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 3. O quant'arebb'ei fatto meglio a fare Di que' danari un po' di ben per l'anima!
Esempio: Albert. 2. 64. Lo stolto sempre procrastina di far bene, dicendo, dimane farò bene, doman farò bene, e sempre l'un dimane dimanda l'altro dimane, e non mai oggi.
Definiz: §. VI. Farla bene, vale Essere in buono stato. Lat. bene rem gerere. Gr. εὐπράττειν.
Esempio: Cecch. Corr. 5. 8. E fatta Lì compagnía con certo Messinese, La facea bene, se la morte non gli Guastava il tutto.
Definiz: §. VII. Fare per bene, vale Operar con buon fine. Lat. bonae rei causâ agere. Gr. εἰς καλὸν ποιεῖν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 5. Io non lo fei per mal nessuno. G. Nè anco per bene.
Definiz: FARE BENEFICIO. Beneficare. Lat. beneficium afferre. Gr. εὐεργετεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 28. 7. La gloria non gusta, Ch'ebbe Stefano beato, Chi non fa de' benefici, Siccom'esso, anco a' nemici.
Definiz: FARE BICA. Ammassare, Ammucchiare, Ammontare. Lat. congerere.
Esempio: Amet. 38. I monti l'un dell'altro caricando Infino al ciel di quei facendo bica, S'appressarono a Giove minacciando.
Definiz: FARE BISOGNA, o LE BISOGNE. Vale Fare i fatti, o le faccende. Lat. res agere, in re occupari.
Esempio: G. V. 6. 76. 1. Non gli spacciava, nè udiva la loro richiesta per molte bisogne, ch'aveva a fare.
Esempio: Bocc. nov. 32. 24. Il buono uomo mosso a pietà, convenendogli andare a far sue bisogne, nel suo letto il mise.
Definiz: FARE BISOGNO, o DI BISOGNO. Abbisognare. Lat. opus esse. Gr. δεῖν.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 1. O quì è dove mi fa di bisogno L'opera tua.
Definiz: FARE BOCCA DA RIDERE ec. Dar segno di voler ridere. Lat. ridere, renidere. Gr. γελᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 63. 7. La donna fece bocca da ridere, e disse.
Definiz: §. I. Far bocca stretta, vale Fare lezj. Lat. delicias facere. Gr. θρύπτεσθαι.
Definiz: §. II. Fare le bocche, vale Mostrar segno di dispregio.
Esempio: Buon. Fier. 1. 5. 8. Vedeste voi compagni, Che bel menar di gambe, E come rivoltandosi Indietro, ci facevan le castagne Coccandoci, e le bocche.
Definiz: FARE BOCCACCIA. Mostrar segno di dispiacenza. Lat. adducto ore stomachantis gestum imitari.
Definiz: FARE BOCCHINO. Modo di vezzeggiare. Lat. ore prominulo delicias facere.
Definiz: FARE BOCCHI.
v. BOCCHI.
Definiz: FARE BOCCONI. Dividere in bocconi. Lat. cibum frustillatim conscindere, in offellas partiri. Gr. μυστίλλειν, Omer.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 20. 11. Da ch'ei morto, i gran bocconi Si fan del tuo guadagnato.
Esempio: Cant. Carn. 205. Furon già da prelati Le pesche, e d'omaccioni, E sol certi attempati Ne facean gran bocconi (quì vale Mangiare con avidità.)
Definiz: FARE BOTO, o VOTO. Botare, Obbligarsi per voto. Lat. vovere, voto se obstringere. Gr. εὔχεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 72. 14. Fo boto a Cristo, che mi vien voglia di darti un gran sergozzone.
Esempio: Ovid. Pist. E tu le farai un altro boto, e non ti crederà, perchè ti conoscerà falsa.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 28. Stata è cinque anni, dì, e notte armata, Perocchè fece boto infin in culla Mai non spogliarsi usbergo, piastra, e maglia.
Definiz: FARE BOTTEGA. Esercitar bottega, Esser bottegaio, Aprire, o Stare a bottega. Lat. officinae praesse, nundinari, palam vendere, institoriam exercere. Gr. δημοσίᾳ πολεῖν.
Esempio: Nov. ant. 1. 5. Questi fece bottega, e cominciò a legar sue pietre.
Definiz: §. Fare bottega di checchessia, vale Cercare di guadagnare con astuzia sopra checchessia.
Esempio: Alleg. 267. La dove magazzin fanno, e bottega De' palafreni lor certe fantacce.
Esempio: Varch. stor. 4. Ancorchè molti astutamente fingessero di credergli, e ne fecessero, come altrove s'è detto, bottega.
Esempio: Malm. 3. 12. O fa sopra all'infermo una bottega.
Esempio: E Malm. 10. 4. Ma voi, che di question fate bottega, Credendo immortalarvi, ec.
Definiz: FARE BRAVATE. Bravare. Lat. increpare. Gr. ἐπιτιμᾶν.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Fare una bravata, o tagliata, o uno spaventacchio, o un sopravvento non è altro, che minacciare, e bravare; il che si dice ancora squartare, e fare una squartata.
Definiz: FARE BRECCIA. Aprire le muraglie, o simili coll'artiglieríe, o con altro.
Definiz: §. Fare breccia, figuratam. vale Quasi lo stesso, che Far colpo, Fare impressione. Lat. inflectere, impellere, impressionem facere. Gr. προσεμβάλλειν.
Definiz: FARE BRIGATA. Far conversazione di buon tempo.
Esempio: Bocc. introd. 11. Fatta lor brigata, da ogni altro separati viveano.
Esempio: G. V. 12. 8. 15. Fecesi in Firenze sei brigate di festa di gente di popolo minuto.
Definiz: FARE BRINDISI. Lat. propinare. Gr. προπίνειν.
Esempio: Galat. 82. Lo 'nvitare a bere, la quale usanza, siccome non nostra, noi nominiamo con vocabolo forestiero, cioè far brindisi, è verso di se biasimevole.
Esempio: Malm. 6. 35. Mentre la gira, fan brindisi a Bacco.
Definiz: FARE BROGLIO, e BROLO. Brogliare.
Esempio: Varch. Ercol. 71. Proibivano, che niuno potesse nè ambire, nè bucherare, nè far brolo;
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 6. E' fan broglio tra lor gli scampaforche; Finghiam non por lor mente, e stiamo attenti.
Definiz: FARE BRUTTO. Bruttare, Macchiare. Lat. foedare, deturpare.
Esempio: Ar. Fur. 21. 1. Che un sol punto, un sol neo la può far brutta (parla della fede.)
Definiz: FARE BUCATO, o IL BUCATO. Lavare i panni lini.
Esempio: Cecch. Stiav. 2. 2. Noi abbiam bisogno D'una, che sia da fatica, che spazzi, Faccia bucati, cuoca, e insomma, Che si possa mandar fuori ad ognora.
Esempio: Lasc. Spir. 1. 3. Con due serve sen'andò in villa costì a Montughi per farvi bucato per più sua comodità.
Definiz: §. Figuratam. per Ripulire.
Esempio: Alleg. Avete, so dir'io, fatto il bucato.
Definiz: FARE BUIO. Fare oscuro, Torre il lume. Lat. tenebras offundere, caliginem inducere. Gr. ἐπισκιάζειν.
Definiz: §. Fare una cosa al buio.
v. BUIO Sust. §. II.
Definiz: FARE BUONA, o MALA CERA. Cibarsi bene, o male. Lat. benè, aut malè pasci.
Esempio: Bellinc. son. 93. San Pier facendo a mensa buona cera, Avrebbe fatto un elmo del paiolo.
Esempio: Morg. 18. 158. Quì si conviene avere altre vivande, Noi siamo usati di far buona cera.
Definiz: §. Far buona, o mala cera altrui, vale Trattare amorevolmente, o bruscamente; che anche si dice Far buono, o cattivo viso. Lat. comiter, aut acerbè agere cum aliquo.
Esempio: Varch. Ercol. 56. Il che diciamo ancora far vezzi, e vedere alcuno volentieri, e farli buona cera, cioè buon viso, o accorlo lietamente.
Esempio: Cecch. Donz. 2. 5. Non fate mai mala cera a' sensali, Quando vo' avete mercanzía da vendere.
Esempio: Alleg. 57. Cioè di non voler mai far buona cera a chi non la presenta prima a braccia quadre.
Esempio: E Alleg. 200. La passera, il colombo, e ogni altro uccello Accompagnato fassi buona cera.
Esempio: Lor. Med. canz. 68. Fare a tutti buona cera, Fa che mai disdica posta.
Definiz: FARE BUONO. Far divenir buono. Lat. bonum constituere, bonum efficere. Gr. καλοκἀγαθὸν ποιεῖν.
Definiz: §. I. Far buono, termine di giuoco, vale Sottoporsi a perdere oltre la somma, che si ha davanti.
Esempio: Malm. 3. 46. Perch'io fo buon per una volta tanto.
Definiz: §. II. Far buono, Menar buono. Lat. aequi bonique facere, permittere.
Esempio: But. Inf. 33. 2. In fare buona la ragione del cittadino loro contra 'l forestieri.
Esempio: Bern. Orl. 2. 16. 2. Che 'l furto alla persona bisognosa, Per non morir di fame fanno buono.
Definiz: §. III. Fare il buono, Fingersi buono. Lat. pietatem simulare. Gr. ὑποκριτὴν εἶναι.
Definiz: §. IV. Fare di buono, Giocar danari, o simili, e figuratam. Operar da vero, con premura. Lat. serio agere. Gr. σπουδάζειν.
Esempio: Cecch. Spir. 3. 3. Pannicei caldi. E' bisogna far altro, e far di buono.
Definiz: §. V. Fare buono, in termine di mercatura, vale Dar credito, Passare una partita in credito ad alcuno.
Definiz: FARE CALANDRINO, o IL GRASSO LEGNAIUOLO.
Esempio: Varch. Ercol. 80. Quando alcuno dubita, che chicchessia non voglia giostrarlo, e fargli credere una cosa per un'altra, dice: tu mi vuoi far Calandrino, e talvolta, il Grasso legnaiuolo, al quale fu fatto credere, ch'egli non era lui, ma diventato un altro.
Esempio: Fir. As. 256. Mentre che con queste, e altre simili menzogne costoro si credevano fargli Calandrini.
Esempio: Malm. 5. 23. Ch'i furbi vorrian farlo Calandrino.
Definiz: FARE CALCA.
v. CALCA. §. III.
Definiz: FARE CALDO. Esser caldo.
Esempio: Bocc. nov. 44. 6. O figliuola, che caldo fa egli? Anzi non fu egli caldo veruno.
Definiz: §. Neutr. pass. Sentir caldo.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 16. Non gli fa caldo, e sudagli la fronte.
Definiz: FARE CALLO, o IL CALLO. Divenir calloso, Incallire. Lat. occallescere, callum obducere.
Esempio: Pallad. Ott. 12. Ivi a uno anno le fessure hanno fatto callo.
Esempio: Bern. rim. 69. Sì dolce in quella parte ha fatto il callo.
Esempio: Fir. Luc. 5. 1. I'ho già fatto il callo al culo, come le bertucce.
Definiz: §. Fare il callo, per metaf. Assuefarsi.
Esempio: Alleg. 125. Sa ben, ch'e' non si debbe mai lodare Bella moglie, vin dolce, e buon cavallo; Perch'io ci ho fatto il callo, Vi lascio dire, e mi vi raccomando.
Definiz: FARE CALÍA. Raccorre, o radunare quelle minutissime particelle d'oro, che si spiccano dal medesimo nel lavorarlo. Lat. auri ramenta colligere.
Definiz: §. E figuratam. vale Guadagnare, Avanzare piccola cosa. Lat. lucellum corradere.
Esempio: Malm. 7. 7. Ma facendo i suoi conti per la via, S'accorge, ch'e'non v'è da far calía.
Definiz: FARE CAMBIO.
v. CAMBIO §. II.
Definiz: FARE CAMERATA. Unirsi in camerata. Lat. contubernalem esse, eodem uti contubernio. Gr. σύνοικον εἶναι.
Definiz: FARE CAMMINO, o IL CAMMINO. Camminare. Lat. ambulare, progredi, iter facere. Gr. ὁδοποιεῖσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 9. Di rado Incontra, mi rispose, che di nui Faccia il cammino alcun, pel quale i' vado.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 15. 2. E 'l gran Signor da te è pellegrino, Fatto ha 'l cammino Per te molto amaro.
Definiz: FARE CANZONE. Cantare, compor canzoni.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 12. 4. Dipoi quando sottilmente Viene la santa unzione, Tutte sensora gaudente Fanno sua dolce canzone.
Definiz: §. Per Proverbiare. Lat. conviciari. Gr. κωμῳδεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 3. 13. Fassene poi canzone Della sua gran pazzía.
Definiz: FARE CAPACE. Capacitare. Lat. satisfacere. Gr. πληροφορεῖν.
Esempio: Fir. As. 192. Avevalo fatto capace, che egli finalmente svegliasse l'addormentate braccia per la continua pigrizia, con qualche egregia fatica a migliore opera.
Esempio: Cas. lett. 39. Almeno mi faccia grazia di far capace il prefato oratore.
Definiz: FARE CAPITALE, o IL CAPITALE. Vale Pensar di valersi di alcuna cosa, Farne assegnamento, Fondarvisi.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 4. Sicchè delle Doti non si può fare il capitale, Che voi pensate.
Esempio: E Cecch. Dot. 2. 5. Ed è venuto Da lui a farmi quest'offerta. G. Ell'è Da farne capitale.
Esempio: Tac. Dav. ann. 10. 138. Di questo dire ella non fe capitale, non per amor del marito, ma perchè Silio montato in sella non la spregiasse.
Esempio: Alleg. 104. Io fo, signor dottor, gran capitale In verità de'vostri avvertimenti.
Esempio: Varch. Ercol. 84. Far capitale delle parole d'alcuno è crederli ciò, che promette, e avere animo ne' suoi bisogni di servirsene.
Esempio: Red. lett. 1. 55. Di queste due ultime considerazioni mi sentirei molto inclinato a farne gran capitale.
Definiz: FARE CAPO. Costituir superiore. Lat. caput creare, praeficere. Gr. ἐφιστάναι.
Definiz: §. I. Far capo, parlandosi di strade, di fiumi, ec. Sboccare. Lat. effluere, se exonerare.
Esempio: G. V. 9. 258. 1. La detta torre fece rovinare poi il fiume Arno per un diluvio, dove fa capo il muro, che chiude il sesto d'oltrarno.
Esempio: Buon. Fier. 1. 1. 1. A quella (porta) della fertile campagna Più vie fan capo.
Definiz: §. II. Fare capo, parlandosi di posteme, o simili, vale Aprirsi, o Cominciare a generar putredine. Lat. caput facere, suppurare. Gr. ἐμπυοῦσθαι.
Esempio: Vit. S. Ant. Una nascenza, la quale dopo aver fatto capo infistolíe.
Esempio: Buon. Fier. 4. 5. 15. Ma urtata di quà, Riurtata di là ridotto ha in fuori In sul far della luna il mal già preso, E vuol far capo.
Definiz: §. III. Fare capo a uno, Andare a lui per aiuto, o consiglio. Lat. ad aliquem confugere.
Esempio: G. V. 6. 79. 2. I frati, ec. vennero a Firenze con lettere, e suggello de' detti, e fecer capo agli anziani del popolo.
Esempio: E G. V. num. 7. Guidava tutta la città, e tutta parte Ghibellina faceano capo a lui.
Esempio: Cas. lett. 80. Farai adunque capo alla magnifica Madonna Cammilla.
Definiz: §. IV. Fare capo in un luogo, vale Quivi adunarsi. Lat. convenire. Gr. συνελθεῖν.
Esempio: G. V. 6. 34. 5. Parte de' Pigli erano Ghibellini, e faceano capo in san Brancazio.
Esempio: E G. V. 12. 25. 2. Feciono molta guerra a' Pisani, faccendo capo in Pietrasanta.
Definiz: §. V. Fare capo grosso, Fare ragunanza, o massa di tutto l'esercito.
Esempio: G. V. 12. 103. 1. Incontanente feciono capo grosso di Capova.
Definiz: §. VI. Fare capo, e Fare il capo, Incaponire. Lat. obdurescere.
Esempio: Cecch. Stiav. 3. 1. O lascia dire, gracchiare, e far capo Al mio Alfonso.
Definiz: §. VII. Fare a capo a niscondere. Giucare a un giuoco fanciullesco così detto.
Esempio: Alleg. 89. Ch'a voi non piacque mai per quel, ch'e' si vede, il fare a capo a niscondere.
Definiz: §. VIII. Fare da capo, o Farsi da capo, Cominciar dal principio, Cominciar di nuovo. Lat. ab ovo incipere, rem ab initio repetere.
Esempio: Amm. ant. 9. 8. 24. Siccome quando cerchiamo alcuno verso del salmo, noi ci facciamo da capo.
Definiz: §. IX. Fare di suo capo, Operare secondo il proprio volere, contra, o senza l'altrui consiglio. Lat. suo marte aliquid facere, suo consilio rem gerere. Gr. αὐτογνωμόνως πράττειν.
Esempio: Vit. Plut. Ma questa cosa Dimitrio non la fece di suo capo, ma iscrisselo innanzi al suo padre, e il suo padre gli diede la licenzia.
Esempio: Alleg. 76. Non sappiendo far di suo capo la minima cosa del mondo.
Definiz: FARE CAPOLINO. Affacciarsi di soppiatto, Guardar di soppiatto. Lat. furtim prospicere.
Esempio: Malm. 1. 7. Quando Marte dal ciel fa capolino.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 4. Sta' ch'io n'ho vedut'uno Far capolino, e porgerci l'orecchio.
Definiz: FARE CAPPELLACCIO.
Esempio: Varch. Ercol. 70. Far cappellaccio, che cosa è? V. I fanciulli quando vogliono girare la trottola, ed ella percuotendo in terra ec. col legnaccio, e di costato non gira, si dicono aver fatto cappellaccio ec. ma questo significato è fuori della materia nostra; però diremo, che fare un cappellaccio, ovvero cappello ec. ad alcuno è dargli una buona canata.
Definiz: FARE CARESTÍA, o A CARESTÍA. Adoperar con riservo, o a miccino. Lat. parcum esse, parcè agere. Gr. φείδεσθαι, φειδομένως πράττειν.
Esempio: Cant. Carn. 293. Nel parlar tuttavia Del ver fa carestía.
Definiz: §. Far carestía, Indur mancanza. Lat. caritatem invehere.
Definiz: FARE CAREZZA, o LE CAREZZE. Carezzare. Lat. blanditias facere, blandiri. Gr. αἰκάλλειν.
Esempio: Bocc. nov. 17. 30. Prestamente un capestro da lui perciò portato, faccendo vista di far carezze a Ciuriaci, gli gittò alla gola.
Esempio: E Bocc. nov. 78. 9. E quando ella venuta fu, il Zeppa, faccendole le carezze grandi, quella seco ne menò in camera.
Esempio: Franc. Barb. 39. 21. E assai men, quand'ello Occorre, ch'alle donne fai carezza.
Definiz: FARE CARITÀ, o LA CARITÀ. Esercitare atti di carità, limosine, o simili. Lat. *eleemosynam facere, stipem erogare. Gr. ἐλεημοσύνην ποιεῖν.
Esempio: Gr. S. Gir. 3. Maggiore carità non può fare uomo, che dare la sua anima per lo suo amico.
Esempio: Morg. 18. 139. E carità, limosine, o digiuno, O orazion non creder, ch'io ne faccia.
Esempio: Cant. Carn. 154. Fateci, donne, la carità vostra.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 29. Fate, donne dabbene, Fate la carità.
Definiz: §. Far carità, Mangiare insieme.
Esempio: Morg. 21. 105. Orlando si posò quivi la notte, E fece carità di quel, che v'era, Il me' ch'e' può co' romiti la sera.
Esempio: Malm. 5. 68. Così fan carità di più rigaglie Oltre ad un'oca grassa arciraggiunta.
Definiz: FARE CARNE. Ammazzare, Predare. Lat. stragem edere, facere sanguinem, Liv.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 327. I soldati attendevano a far carne, e il popolo bottino.
Esempio: Fir. As. 66. Mi venne veduto quel niquitoso giovane colla spada ignuda per ogni parte far carne.
Esempio: Morg. 23. 22. Ovver com'il lion, che vuol far carne.
Esempio: E disc. an. 46. Un dì, ch'ella (l'aquila) era ita a far carne, vi volò dentro.
Definiz: §. Farsi carne, per l'Incarnarsi del Verbo Divino. Lat. *incarnari. Gr. σάρκα γενέσθαι.
Esempio: Dant. Par. 23. Quivi è la rosa, in che il verbo Divino Carne si fece.
Esempio: But. Carne si fece, cioè prese carne umana.
Definiz: FARE CARNOVALE, CARNESCIALE, o CARNASCIALE. Rallegrarsi nel tempo del carnovale, Passare allegramente il tempo del carnovale. Lat. bacchanalia celebrare, bacchanales dies traducere. Gr. ἄγειν διονύσια.
Esempio: Cecch. Inc. 5. 9. Con chi farò carnovale, e quaresima N'un tempo stesso.
Esempio: Cant. Carn. 6. Noi vogliam far carnesciale.
Esempio: E Cant. Carnasc. 44. Per certo egli è gran male Non far quando si debbia il carnesciale.
Definiz: FARE CAROVANA. Unirsi, o Andar di conserva le navi in viaggio di mare. Lat. simul navigare. Gr. συμπλεῖν.
Definiz: §. Far le carovane, vale anche Fare il servizio marittimo, a che sono obbligati i cavalieri dalla lor religione.
Definiz: FARE CARRIERA, o LA CARRIERA. Correre. Lat. expatiari, currere. Gr. παρεκβαίνειν, ἀποπλανᾶσθαι.
Esempio: Bern. Orl. 1. 14. 7. E non rompeva l'erba tenerina, Tanto dolce faceva la carriera.
Definiz: §. Fare una carriera, figuratam. si dice del Fare cosa mal consigliata, o un errore inconsideratamente. Lat. inconsultò agere, errare, aberrare. Gr. ἁμαρτεῖν.
Definiz: FARE CARTA. Distendere scrittura d'obbligazione. Lat. instrumentum conficere.
Esempio: M. V. 3. 73. Carta ne fece ser Piero di ser Grifo notaio delle Riformagioni.
Esempio: Zibald. Andr. Di tutte queste cose fecero carta ser Iacopo, e ser Michele.
Definiz: §. I. Per Obbligarsi. Lat. scripto fidem suam obligare.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. Quegli, ch'è in prigione, non può far carta, nè a sua cautela, nè che vaglia.
Esempio: Lab. 193. E io ti dovessi far carta di ciò, che tu vedessi, come io nol credo.
Esempio: Cron. Morell. 329. Ci vendè Pisa, e 'l contado, con ogni ragione, che vi avea messer Gabbriello, e messer Bucicaldo, e di questo ci facea le carte piene a nostro senno, e davaci la cittadella.
Esempio: E Cron. Mor. appresso: Promise darci l'uso di Livorno, come di cosa nostra, ma non la tenuta, e di questo si feciono le carte piene, quanto si seppe vedere pe' savj nostri, e suoi.
Definiz: §. II. Far carte false per alcuno, dicesi quando uno per isvisceratezza d'affezione farebbe per un altro qualsivoglia cosa, per grande, e pericolosa ch'ella si fosse. Lat. ad omnia pro aliquo paratum esse.
Esempio: Varch. Suoc. 5. 3. Gismondo farebbe carte false per lui.
Esempio: Lasc. Gelos. 2. 4. Dite pure, io farei per voi, non che altro, carte false.
Definiz: §. III. Far carte falsissime, vale lo stesso, ma ha maggior forza, ed espressione.
Esempio: Ambr. Cof. 2. 1. E così tanto feci, che Me l'obbligai, che infin carte falsissime Are' fatto per me.
Definiz: §. IV. Far le carte, vale Mescolar le carte da giucare avanti di incominciare il giuoco.
Definiz: §. V. Far le carte, figuratam. significa Essere il principale a maneggiare alcun negozio; e si dice anche di Chi più degli altri ciarla nelle conversazioni.
Definiz: FARE CASELLE.
v. CASELLA §. II.
Definiz: FARE CASO. Stimare, Importare. Lat. referre, pendere.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 5. Più dugento, o trecento non fa caso.
Esempio: E Corr. 1. 3. Io la fo fatta, che l'aver io detto Della bestialità, non farà caso.
Esempio: Bemb. pros. 1. Ma giudicano a' dotti di qualunque secolo tanto ciascuno dover piacere, quanto egli scrive, che del popolo non fanno caso.
Definiz: §. I. Far caso, per Fare impressione.
Esempio: Dant. Par. 14. Nella mia mente fe subito caso Questo ch'io dico, siccome si tacque La gloriosa vita di Tommaso.
Definiz: §. II. L'immaginazion fa caso, e L'immaginazion non fa caso, proverbj contrarj; e vagliono L'immaginazione fa parere quel, che non è, o per lo contrario.
Esempio: Cecch. Donz. prol. E perchè, come dicon questi dotti, L'immaginazion fissa fa talora Caso.
Esempio: Bern. rim. 6. Così con quello io mi certificai, Che l'immaginazion non facea caso.
Esempio: Cas. rim. burl. Or non dirà più 'l Berni, Che l'immaginazion non faccia caso.
Definiz: FARE CASTELLI IN ARIA. Far disegni in vano, Pensare cose vane, e impossibili. Lat. vigilantem somniare, vanâ spe duci. Gr. ὀνειροπολεῖν.
Esempio: Alleg. 3. Ch'è bella cosa, ove nessun contraria, Starsi nel letto, e far castelli in aria.
Esempio: Cecch. Donz. 4. 3. Anch'io talora fo castelli in aria.
Esempio: Malm. 10. 7. Così la strega in cella solitaria Attende a far mille castelli in aria.
Definiz: FARE CAVALCATA. Muover milizia a cavallo. Lat. equestrem expeditionem agere, obequitare. Gr. καθιππεύειν.
Esempio: G. V. 7. 126. 2. Temendo, che la detta cavalcata non fosse fatta per tradimento della terra.
Definiz: FARE CAVALIERE. Conferire il grado della cavallería. Lat. equestri militiae adscribere.
Esempio: Bocc. nov. 79. 35. La contessa intende di farvi cavaliere bagnato, alle sue spese.
Definiz: §. Farsi cavaliere, vale Prendere il grado della cavallería. Lat. in equitum collegium cooptari, equestrem dignitatem consequi.
Esempio: G. V. 12. 89. 3. Fecesi il detto Tribuno far cavaliere al sindaco del popol di Roma all'altare di san Pietro.
Esempio: Cron. Morell. 319. Fecesi cavaliere per le mani di messer Lotto.
Definiz: FARE CAUTO. Assicurare, Dar sicurtà. Lat. cautionem facere, spondere, fideiubere. Gr. ἐγγυᾶν.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 5. Lo farete cauto Di renderla, e pagargli la pigione In questo mentre.
Definiz: §. E far cauto, vale ancora Render cauto.
Definiz: FARE CAUZIONE. Promettere per altri, Entrar mallevadore. Lat. spondere, cautionem facere, fideiubere. Gr. ἐγγυᾶν.
Definiz: FARE CAZZUOLA.
v. CAZZUOLA §. II.
Definiz: FARE CEDOBONIS. Fare cessione a' creditori di tutti i beni.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 39. Se egli avesse fatto cedobonis, andremmo a lira, e soldo cogli altri creditori.
Definiz: FARE CEFFO. Far muso, Mostrar d'aver per male una cosa. Lat. frontem contrahere. Gr. τὸ μέτωπον ἀνασπᾶν.
Esempio: Gell. Sport. 3. 4. Oh io non voglio, ch'io veggo, che tu m'hai fatto ceffo.
Esempio: Fir. Trin. 2. 5. Quando io ne la sgrido, ella trova scuse, che non m'entrano, e fammi ceffo.
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 12. Che ci fa ceffo con quel mento innanzi.
Definiz: FARE CENA. Apparecchiare cena, Convitare a cena. Lat. parare coenam, praebere coenam. Gr. δειπνίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 17. 15. Fece una sera, per modo di solenne festa, una bella cena.
Esempio: Alleg. 164. Che non si faccia mai desinare, o cena speziale, e di garbo, dove non intervenga ec. uno almeno di tanti affamatissimi poeti, che vanno attorno copiosamente mendicando il pane.
Definiz: §. I. Far da cena, vale Preparare la cena. Lat. instruere coenam. Gr. δεῖπνον ὁπλίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 89. 12. Le disse, che così facesse far da cena, come Melisso divisasse.
Esempio: Cecch. Donz. 4. 9. Messer Lapo mandatene Riposo Su in casa a far da cena.
Definiz: §. II. In proverb. Fare la cena di Salvino, vale Pisciare, e andare a letto; e si dice di chi non ha da cena; modo basso.
Esempio: Malm. 4. 23. Se non si fa la cena di Salvino, Quanto a mangiar non c'è assegnamento.
Definiz: FARE CENERE. Incenerire, Ridurre in cenere.
Esempio: Cant. Carn. 152. Ma poichè morte nostre membra tenere, Che parien fatte per le man di Venere, Ebbe condotte in terra, e fatte cenere, Amor dannocci all'Inferno meschine.
Definiz: FARE CENNO, o UN CENNO. Accennare. Lat. innuere, adnictare. Gr. προσνεύειν.
Esempio: Franc. Barb. 255. 2. Che talora tra loro Fanno cenni.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 3. Guarda, per quanto stimi l'amicizia Mia, di non ne far pur, vedi, un cenno Con persona.
Definiz: FARE CENTRO. Voler checchessia intorno a un punto. Lat. *centrum facere.
Esempio: Dant. Par. 10. Io vidi più fulgor vivi, e vincenti Far di noi centro, e di se far corona.
Esempio: But. Far di noi, cioè di Beatrice, e di me centro, cioè mezzo.
Definiz: FARE CERCA. Cercare. Lat. anquirere, quaeritare. Gr. ζητεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 75. 3. Lasciato quel, ch'andava cercando, incominciò a far cerca nuova, e trovò due suoi compagni.
Definiz: §. Far la cerca, per Andar limosinando, Accattare, Mendicare. Lat. victum quaeritare.
Esempio: Gell. Sport. 3. 3. Io non fui stamane prima tornato da far le cerche con la cassetta, ec.
Definiz: FAR CERCHIO. Piegare. Lat. flectere, curvare.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 68. Che della schiena m'ha già fatto cerchio.
Definiz: §. Far cerchio, per Circondare.
Esempio: Lab. 237. E tutta gongola, quando si vede bene ascoltare, e odesi dire Monna cotale de' cotali, e vedesi cerchio fare.
Esempio: Galat. 17. Ciascuno si volge a mirarli, e fassi loro cerchio.
Definiz: FARE CERTO. Certificare. Lat. certiorem facere. Gr. μηνύειν.
Esempio: Amet. 47. Dimandatami del mio parere, con vera risposta la ne fei certa.
Esempio: Petr. son. 96. Per far voi certo, che gli estremi morsi ec. Mai non sentì.
Definiz: FARE CHIARO. Chiarire, Certificare. Lat. certiorem facere, declarare. Gr. δηλοῦν.
Esempio: Bocc. nov. 11. 13. E che questo, che io dico, sia vero, ve ne può far chiaro l'ufficial del signore.
Esempio: E Bocc. nov. 21. 2. Mi piace ec. di farvene più chiare con una piccola novelletta.
Esempio: E Bocc. nov. 26. 6. Pregò Ricciardo, che per amor di quella donna, la quale egli più amava, gli dovesse piacere di farla chiara di ciò, che detto avea di Filippello.
Esempio: Dant. Par. 8. Fatto m'hai lieto, e così mi fa chiaro.
Definiz: §. Far chiaro, per Far lume, o luce. Lat. diem inducere, lucem afferre, clarare. Gr. φῶς ἐπιφέρειν.
Esempio: Bocc. g. 5. p. 1. E li surgenti raggi per tutto il nostro emisperio avean fatto chiaro.
Esempio: Ar. Fur. 42. 73. Onde scudieri in gran frotta veniro Con torchi accesi, e fero intorno chiaro.
Definiz: FARE CHIASSO. Romoreggiare, Strepitare. Lat. fremitum edere, tumultuari. Gr. θορυβεῖν.
Definiz: §. I. Fare un chiasso, vale Parlar con veemenza, o con esagerazione. Lat. vociferari.
Esempio: Alleg. 172. Cominciò la brigata a fare un chiasso Del vostro prelibato musicone.
Definiz: §. II. Fare il chiasso, Ruzzare, Scherzare.
Definiz: FARE CHIOSA, o LA CHIOSA. Chiosare.
Esempio: Pataff. 7. E poi fanno la chiosa a refettorio.
Definiz: FARE CIANCIA. Cianciare. Lat. nugas agere. Gr.ληρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 11. 8. Ma fa meglio, che altr'uomo ec. far queste ciance di contraffarsi in qualunque forma vuole.
Definiz: FARE CILECCA, o LA CILECCA, o UNA CILECCA. Mostrare di dare altrui checchessia, e non gilele dare. Lat. frustrari. Gr. ἐξαπατᾶν.
Esempio: Varch. Ercol. 84. Quando si mostra di voler dare qualche cosa a qualcuno, e fargli qualche rilevato benefizio, e poi non se gli fa, si dice avergli fatta la cilecca, la quale si chiama ancora natta, e talvolta vescica, o giarda.
Esempio: Burch. 1. 24. Al giubbileo fecion gran cilecca.
Esempio: Lor. Med. canz. 66. Tu mi dicevi: apri bocchi, Poi m'hai fatta la cilecca.
Esempio: Alleg. 201. Io farò a tutte quante la cilecca.
Esempio: Malm. 3. 25. Che essendo stato allor disotterrato, Abbia fatto alla morte una cilecca.
Definiz: FARE CITTADINO. Ammettere alla cittadinanza. Lat. civitate donare. Gr. πολιτογραφεῖν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 10. 136. Tra i quali il più antico Clauso di nazione Sabina fu fatto cittadin Romano, e senatore a un otta.
Definiz: §. E neutr. pass. vale Essere ammesso alla cittadinanza.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 20. Ei non pensò ec. a me, quando egli giovava a tutti, non aveva animo di dare a me proprio la città, facendomi di essa cittadino.
Definiz: FARE CIVETTA, o LA CIVETTA. Imitare i gesti, che fa col capo la civetta allettando gli uccelli. Lat. instar noctuae caput motare. Gr. παρακύπτειν.
v. CIVETTA §. II.
Definiz: §. I. Far la civetta, si dice anche delle donne, che troppo vanamente amoreggiano; lo che si dice eziandío Civettare.
Definiz: §. II. Fare a civetta, lo stesso, che Giucare a civetta.
v. CIVETTA §. IV. e V.
Definiz: FARE CLAMORE. Gridare. Lat. clamare. Gr. βοᾶν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 12. 5. Ma non può esser soffrente, Che non faccia clamore.
Definiz: FARE CODA. Andar dietro altrui per corteggiarlo. Lat. aliquem cum pompâ comitari, assectari, subsequi. Gr. ἀκολουθεῖν.
Esempio: Stor. Aiolf. Donò Aiolfo, ec. onde tutti gli facien coda.
Esempio: Agn. Pand. Ma far, come fanno i più, sottomettersi a questo, far coda a quest'altro, per soprastare a' più degni.
Definiz: §. I. Far la coda Romana è un giuoco da fanciulli, di cui
v. CODA §. XXV.
Definiz: §. II. Si prende anche per Ischernire, Beffare. Lat. irridere, subsannare.
Esempio: G. V. 10. 98. 2. Lo 'ngrato popolo di Roma gli fece la coda romana.
Definiz: FARE CODAZZO. Far coda.
Esempio: Cecch. esalt. cr. 5. 1. Chi ha danari Merita, che gli sia fatto codazzo.
Definiz: FARE COLEZIONE. Cibarsi da mattina avanti di desinare; e talora Parcamente mangiare la sera in vece di cenare. Lat. ientaculo, seu medico cibo se reficere, ientare. Gr. ἀκρατίζεσθαι.
Esempio: M. V. 8. 44. Il Re suo padre voleva venire a far con lui colezione.
Esempio: Urb. Fecero innanzi il loro mangiare ec. saporitamente colezione.
Esempio: Stor. Aiolf. Innanzi che entrassero nella battaglia, fecero colezione di mangiare, e di bere.
Esempio: Ambr. Cof. 3. 5. H. Messer no, non ho voglia Di mangiare. B. Ah gli è forza, che tu abbia Fatto colezione.
Definiz: FARE COLLO. Ristrignere a similitudine di collo.
Definiz: §. I. Fare il collo, dicesi de' polli, o uccelli, che si cuocono arrosto, e vale Tenerli al fuoco senza girarli tanto che 'l collo intirizzi.
Definiz: §. II. Fare il collo in giucando, vale Vincere con poco, o nessun rischio, e talora con frode anzi che no, al compagno somma rilevante.
Esempio: Buon. Tanc. 1. 3. E giucando, fatto il collo Mi fu spesso, e messo in mezzo Ben fui sì, ch'i' n'anda' al rezzo.
Definiz: §. III. Far il collo, si dice anche nel contrattare, quando il compratore è indotto, o forzato da chi vende a pagare una cosa più del suo giusto valore.
Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 4. Ed offerire in olocausto un toro Si stima quei, che fa 'l collo al comune.
Definiz: §. IV. Fare allungare, o dilungare il collo, vale Fare aspettare altrui a mangiare, oltre il convenevole.
Esempio: Lasc. Streg. 4. 7. Andianne a casa, che noi abbiam fatto dilungare loro il collo.
Definiz: §. V. E figuratam. si dice per Prolungare ad alcuno il conseguimento di qualche cosa ardentemente desiderata.
Esempio: Buon. Fier. 4. 30. 9. Pensate voi se il collo altri allungò.
Definiz: §. VI. Fare il collo torto, vale Fingere d'esser buono, e divoto, Far l'ipocrita.
Definiz: FARE COLONNA. Dare appoggio, Sostenere.
Esempio: Poliz. st. 1. 94. Chi cogli omer già fece al ciel colonna.
Esempio: Petr. canz. 27. 1. Gentil ramo, ove piacque, Con sospir rimembra, A lei di fare al bel fianco colonna.
Definiz: FARE COLPO. Colpire. Lat. icere, ferire. Gr. τιτρώσκειν.
Definiz: §. I. Far colpo, per metaf. vale Conseguire quello, che si desidera. Lat. rem assequi, voti compotem fieri. Gr. ἐπιτυγχάνειν.
Definiz: §. II. Fare un bel colpo, vale Conchiudere con accorgimento l'intrapreso negozio a suo pro. Lat. rem strenuè, ac feliciter perficere. Gr. εὐστοχεῖν.
Esempio: Fir. Luc. 2. 4. Io credo aver fatto il bel colpo. B. Eh padrone, guardate, che il colpo avrà fatto ella, e non voi.
Esempio: Cant. Carn. 109. Più bel colpo di quel far non si suole.
Definiz: §. III. Far colpo di maestro, o da maestro, vale Operar con somma avvedutezza, e sagacità. Lat. strenuè agere. Gr. ἀνδρικῶς πράττειν.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 78. Bisogna aver buon braccio, e giucar destro, Non debol, non dappoco, Ritto, e mancin far colpi di maestro.
Esempio: Alleg. 167. E pur vi potrebbe far colpo di maestro, l'aver di que' tali ec.
Definiz: FARE COMANDAMENTO. Comandare. Lat. imperare, iubere. Gr. κελεύειν.
Definiz: §. Fare il comandamento, o le comandamenta, vale Ubbidire. Lat. iussa facere. Gr. πειθαρχεῖν τινι.
Esempio: Gr. S. Gir. pr. Se noi la volemo credere, e fare li suoi comandamenti.
Esempio: G. V. 6. 5. 2. E per questa cagione feciono i Pistolesi le comandamenta de' Fiorentini.
Esempio: E G. V. cap. 57. 1. Ma i Sanesi per non perdere Montereggioni, fecero le comandamenta de' Fiorentini.
Esempio: Nov. ant. 54. 7. Dice, che come la donna comandò loro, così fecero i suoi comandamenti.
Definiz: FARE COMARE. Divenir compare d'alcuna donna col tenere a battesimo un suo figliuolo. Lat. *compatrem fieri.
Esempio: Maestruzz. 1. 76. Imperocchè non è licito a' religiosi di fare comari, per la dimestichezza, che suole quindi nascere.
Definiz: §. Fare alle comari, vale Giucare a un certo giuoco fanciullesco così detto.
Esempio: Alleg. 239. Parevami veder la ragunata, Degli Iddei, che facendo alle comari, Si divisono i ciel, le terre, e' mari.
Esempio: Malm. 2. 46. Dicea novelle, e stavale a ascoltare, faceva al mazzolino, o alla comare.
Definiz: FARE COME IL PODESTÀ DI SINIGAGLIA. Comandare, e far da se.
Esempio: Cecch. Dot. 3. 7. Tu farai Come fa il podestà di Sinigaglia.
Esempio: Malm. 10. 46. Bisogna, dice, con questa canaglia Far come il podestà di Sinigaglia.
Definiz: FARE COME I PIFFERI DI MONTAGNA. Proverb. che significa Andar per dare, e toccarne.
Esempio: Cecch. Donz. 5. 4. Farete com'il piffer di montagna, Che andò per sonare, e fu sonato.
Esempio: Fir. Luc. 2. 2. Ho fatto a questa volta come i pifferi di montagna.
Definiz: FARE COME L'ASIN DEL PENTOLAIO, o simili, Fermarsi ad ogni tratto. Lat. identidem subsistere, subinde resistere. Gr. αὖθις, καὶ αὖθις μένειν.
Esempio: Pataff. 6. L'asin fatto par del pentolaio.
Esempio: Morg. 5. 19. A ogni cosa appiccheremo il maio, Che come l'asin fai del pentolaio.
Definiz: FARE COME MACOMETTO A' MONTI. Che chiamando a se i monti, e non venendo, andò egli a trovargli; e si dice quando si va a trovare chi si era chiamato. Lat. parere necessitati. Gr. πειθαρχεῖν τῇ ἀνάγκῃ.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 6. Io voglio andare a cercar di Minuccio Per fargli come Macometto a' monti.
Definiz: FARE COMENTO, o IL COMENTO. Interpetrare, Esporre. Lat. commentarium facere, interpretari, enarrare. Gr. ἐξηγεῖσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 4. Averrois, che il gran comento feo.
Esempio: Sen. Pist. Io ti farò i comenti, che tu desideri.
Definiz: §. Figuratam. vale Discorrere sopra checchessia.
Esempio: Cecch. Donz. 3. 1. E far comenti, e pronostichi addosso a Forese a lor posta.
Definiz: FARE COME QUEI DA PRATO. Stare a veder piovere; modo basso.
Esempio: Malm. 2. 56. Essendosi a far quivi accomodato, Mentre pioveva, come quei da Prato.
Definiz: FARE COME VA FATTO. Far bene, Far perfettamente; che si dice anche Far come va. Lat. rectè agere. Gr. ὀρθῶς ποιεῖν.
Esempio: Malm. 3. 39. Questo farà il mestier, come va fatto.
Definiz: FARE COMODO. Dar comodità.
Esempio: Cecch. Stiav. 2. 4. Perchè io vi facessi questo comodo.
Definiz: FARE COMPAGNÍA, ec. Accompagnare, Unirsi. Lat. comitem se iungere. Gr. συνέμπορον ἑαυτόν παρέχειν.
Esempio: Bocc. nov. 2. 7. Questa fatica, per mio consiglio, ti serberai in altra volta ad alcun perdono, al quale io peravventura ti farò compagnía.
Esempio: Franc. Barb. 17. 19. Fa compagnía Con cortesía.
Esempio: Burch. Mess. Ross. 2. 97. Mess. Ross. Caro Burchiello mio, se 'l vero ho inteso, Parmi, che facci compagnía co' topi.
Definiz: §. I. Fare compagnía, vale anche Confederarsi. Lat. foedus inire, foedere iungi. Gr. συθήκην ποιεῖσθαι.
Esempio: G. V. 2. 7. 1. Con loro Re chiamato Rotario fece lega, e compagnía, contro al detto Imperadore di Gostantinopoli.
Esempio: E G. V. 7. 23. 1. I Ghibellini ec. co' Pisani, e Sanesi fecero lega, e compagnía.
Definiz: §. II. Far compagnía, parlandosi di mercatanti, vale Interessarsi più persone in alcun negozio, o traffico. Lat. societatem facere.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 7. 7. Amor li mercatanti, Ch'han fatta compagnía, ec.
Definiz: FARE COMPARAZIONE. Comparare. Lat. conferre. Gr. συμβάλλειν.
Esempio: Bemb. pros. 2. Chiunque di questa canzone con quelle due comparazione farà, egli scorgerà ec.
Definiz: FARE COMPARSA. Comparire. Lat. comparere, apparere. Gr. φαίνεσθαι.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 7. Volete voi comprar qualche catena Da fra comparsa nobile un alfiere?
Definiz: FARE COMPLIMENTO. Complire, Dir parole di cirimonie. Lat. urbanitatis officia implere.
Esempio: Alleg. 262. E fatti i complimenti alla gentile, Monsignor tutto allegro a' suoi domanda, S'altri vien a appoggiarsi al campanile.
Definiz: FARE COMPOSIZIONE. Convenire, Comporsi. Lat. de debiti solutione convenire, cum creditore pacisci.
Esempio: G. V. 10. 9. 2. Per lo meno reo partito i Fiorentini sì fecero composizione col Duca di dargli trentamila fiorini d'oro.
Esempio: E G. V. 12. 49. 2. Fu fatta composizione con loro, e pagato per ammenda fiorini cinque mila d'oro.
Definiz: §. Far composizioni, vale anche Comporre poesíe, o altre scritture d'invenzione. Lat. condere, componere. Gr. ποιεῖν, συγγράφειν.
Definiz: FARE CONCESSIONE, o LA CONCESSIONE. Concedere. Lat. concedere. Gr. συγγχωρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 19. 34. Fatta adunque la concessione dal soldano a Sicurano, esso piagnendo ec. si partì.
Esempio: E Bocc. nov. 100. 20. Donna, per concessione fattami dal Papa io posso altra donna pigliare.
Definiz: FARE CONCETTO. Immaginarsi, Proporre. Lat. statuere, sibi in animum inducere.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 7. 45. Spesse volte fo concetto Viver ben senza difetto.
Definiz: FARE CONCILIO, o IL CONCILIO. Adunare concilio, Stare a concilio. Lat. concilium convocare, celebrare. Gr. συμβούλιον, σύνοδον συνάγειν.
Esempio: G. V. 8. 62. 4. Per fare suo appello, fece in Parigi uno grande concilio.
Esempio: Cron. Morell. 357. Scrissono i cardinali a' nostri signori, voleano cercare di luogo per fare il concilio, e che più n'era loro profferti, ma che si contenterebbono essere nel nostro contado.
Esempio: E Cron. Mor. appresso: Ritornarono a Pisa ben contenti, e seguirono di fare il concilio.
Definiz: FARE CONCISTORO ec. Adunar concistoro, Stare a concistoro. Lat. consistorium convocare.
Esempio: G. V. 8. 5. 4. Fatto concistoro di tutti i cardinali, in loro presenza si trasse la corona, e 'l manto papale, e rinunziò il Papato.
Esempio: M. V. 4. 86. E facendo mezzedima santa singulare concistoro per questa cosa, gli riprese in pubblico aspramente.
Definiz: FARE CONCORDIA. Concordare, Riconciliare. Lat. concordare, conciliari. Gr. συμφωνεῖν, συναλλάττεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. Signor misericordia, Fa meco tua concordia.
Definiz: FARE CONFESSIONE. Confessare. Lat. confiteri, fateri. Gr. ὁμολογεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 12. 19. Per confessione da lor medesimi fatta gli fu restituito il suo cavallo.
Definiz: §. I. Far la confessione, vale Confessarsi sacramentalmente. Lat. peccata confiteri.
Esempio: Bocc. nov. 1. 34. Quel dì stesso, che la buona confessione fatta avea, si morì.
Esempio: Fr. Iac. T. La tua confessione Dei far molto spesso.
Definiz: §. II. Far la confessione, vale anche Dire il Confiteor, formula nelle sagre preci.
Esempio: Bocc. nov. 23. 8. E quinci fatta la confessione, e presa la penitenzia ec.
Esempio: E Bocc. nov. 60. 15. Fatta prima con grande solennità la confessione, fece accender due torchi.
Esempio: Pass. 80. La confessione generale, che fa il prete quando entra a messa, e il predicatore quando ha fatta la predica.
Definiz: FARE CONFIDENZA. Confidare, Dire alcuna cosa in confidenza. Lat. arcana deponere. Gr. τὰ ἀπόῤῥητα παρακατιθέναι.
Definiz: FARE CONOSCENTE. Dar cognizione, Rendere avvisato. Lat. monere, certiorem facere.
Esempio: Bocc. nov. 77. 44. Ho dato via al tuo disidero in potermi fare del mio peccato conoscente.
Esempio: Franc. Barb. 134. 5. Nè l'amico blasmare Del vizio occulto, alcun altro presente, Ma solo spesso farnel conoscente.
Definiz: FARE CONOSCENZA. Imparare a conoscere, Fare amicizia.
Definiz: FARE CONSAPEVOLE. Avvisare, Informare, Notificare.
Esempio: Bemb. stor. 7. 100. Egli era stato dall'ambasciator Viniziano fatto consapevole.
Esempio: Ar. Len. 1. 1. Volendo farti consapevole d'un mio segreto.
Definiz: FARE CONSERVA. Conservare. Lat. condere, servare.
Esempio: Petr. canz. 48. 8. E sì alto salire Il feci, che tra' caldi ingegni serve Il suo nome, e de' suoi detti conserve Si fanno con diletto in alcun loco.
Esempio: Sagg. nat. esp. 266. Vi sono alcuni corpi, ne' quali par, che si faccia maggior conserva di luce.
Definiz: FARE CONSIGLIO. Adunare, o Tener consiglio. Lat. concilium facere. Gr. συμβούλιον ποιεῖν, ἐκκλησίαν συνάγειν.
Esempio: Ricord. Malesp. 28. Un certo luogo fatto pe' Romani, il quale si chiamava il Parlagio, nel quale stavansi baroni Romani con Cerere insieme a fare il parlamento, e 'l consiglio.
Definiz: FARE CONSOLAZIONE. Consolare. Lat. consolari, solari. Gr. παραμυθεῖσθαι.
Definiz: §. Per Quello, che noi diremmo Far carità mangiando insieme.
Esempio: Vit. SS. Pad. Venendo Antonio a' suoi discepoli, e trovandovi molti forestieri, fece consolazion con loro.
Definiz: FARE CONSULTA. Consultare. Lat. consultare. Gr. συμβουλεύεσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 16. 231. Vedegli venire tutto dì messaggi, far consulte, che non pensava essere a caso.
Esempio: Segn. stor. 8. 219. In casa Salviati si fecero molte consulte.
Definiz: FARE CONTENTO. Contentare, Appagare. Lat. satisfacere, explere. Gr. πληροφορεῖν.
Esempio: Amet. 75. Fattomi de' suoi abbracciamenti contento.
Esempio: Cant. Carn. 33. Ma se pure il tesor fa l'uom contento ec.
Definiz: FARE CONTENZIONE. Contendere. Lat. contendere. Gr. ἀμφιβητεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 16. 19. Fra lor faceano gran contenzione.
Definiz: FARE CONTESA. Contendere. Lat. contendere. Gr. ἀμφισβητεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. Com' possa far contesa, Portar tanto calore?
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 136. Innanzi al principe fecesene molto, e diverso ragionamento, e garose contese.
Definiz: FARE CONTO, o IL CONTO. Estimare, Reputare; ed in questo senso si usa in varie maniere, come
Esempio: Esempio del Compilatore Fate il vostro conto, Fa' tuo conto, Faccia suo conto, e simili, che tutte significano lo stesso. Lat. putare, autumare. Gr. λογίζεσθαι.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 2. Oh faccia, Conto di fare a' suo' dì una limosina.
Esempio: E Cecch. Dot. 2. 5. Fa' conto, E' ci debbe bollir qualcosa in pentola.
Esempio: Red. lett. 1. 374. Fo conto, che col tempo debba passare in tirannía.
Definiz: §. I. Per Istimare, Tener conto, Fare stima.
Esempio: Ar. Len. 5. 11. Fo del mio onor più conto ec. che della vostra amicizia.
Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 6. E come quel, che non feci mai conto, O poco de' danari.
Definiz: §. II. Al far de' conti, vale A considerarla bene, In ultimo, Finalmente. Lat. demum, tandem. Gr. τελευταῖον.
Esempio: Malm. 7. 90. E vedde senza metterla più in forse Il pigiato esser lui al far de' conti.
Definiz: §. III. Fare conto, vale Manifestare, Far manifesto. Lat. notum facere, indicare. Gr. δηλοῦν.
Esempio: Amet. 31. E chi noi siamo, insieme ti facciamo conte.
Esempio: Dant. Purg. 13. Se tu se' quegli, che mi rispondesti, Fammiti conto o per luogo, o per nome.
Definiz: §. IV. Fare conto, o Fare i conti, vale Conteggiare, Ragguagliar le partite, Riscontrare la ragione. Lat. rationem putare, computare, rationes conferre. Gr. λογίζεσθαι.
Esempio: Sen. Pist. 118. Tu mi richiedi, ch'i' ti scriva più spesso; facciamo conto insieme, e troverotti in debito con meco.
Esempio: Borgh. Mon. 228. Ognuno non sa fare questi conti appunto, o così presto.
Definiz: §. V. Saper fare il suo conto, vale Operare con ogni avvedutezza.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 5. Io so, che quello È un uomaccion, che sa fare il suo conto.
Definiz: §. VI. Fare il conto senza l'oste, vale Determinare da per se quello, a che dee concorrere la volontà altrui. Lat. falsam rationem putare, malè calculum subducere. Gr. κακῶς λογίζεσθαι.
Esempio: Cecch. Donz. 4. 5. E faranno, a quel ch'i' veggo, Il conto senza l'oste.
Esempio: Bern. Orl. 1. 7. 63. Color, che fanno il conto senza l'oste, Rispose Astolfo, tornano a rifare.
Esempio: Malm. 2. 42. Gli mostra in avviarlo per le poste L'error di chi fa i conti senza l'oste.
Definiz: §. VII. Far conto, che passi lo 'mperadore, vale Non badare a quello, di che si tratta, Non voler farne caso.
Esempio: Malm. 10. 45. E fan conto (sebbene ei fa lor cuore) Che passi tuttavia lo 'mperadore.
Definiz: §. VIII. Far conto, vale anche Far capitale.
Esempio: Bocc. nov. 25. 7. Niuna cosa avete, qual che ella si sia, o cara, o vile, che tanto vostra possiate tenere, e così in ogni atto farne conto, come di me.
Definiz: FARE CONTRABBANDO. Operar contra i bandi.
Esempio: Alleg. 214. Però s'io do il Magnifico Onorando A qualsivoglia cortigian moderno, Non giudico di fare un contrabbando.
Definiz: FARE CONTRAPPESO. Contrappesare. Lat. aeque valere. Gr. ἰσοῤῥοπεῖν.
Definiz: FARE CONTRAPPUNTO. Comporre le note per cantare, o sonare.
Esempio: Alleg. 144. Perchè la fame fa contrappunto (quì figuratam.)
Definiz: §. Per Ispiegare, Comentare, Dichiarare.
Esempio: Car. lett. 2. 239. All'Antoniano mandai iersera subito la sua, la quale canta in modo, che non ha bisogno, ch'io vi faccia altro contrappunto.
Definiz: FARE CONTRASTO. Contrastare. Lat. contendere. Gr. φιλονικεῖν.
Esempio: Ar. Fur. 46. 8. Non mosse mai, perchè l'avesse in ira Fortuna, che le fe lungo contrasto.
Definiz: FARE CONTRATTO. Stipulare strumento, o scrittura pubblica. Lat. obligationem contrahere, instrumentum conficere, stipulationem in scripturam redigere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 2. 50. Colle virtuti hanno fermato il patto Di star insieme, e non mai dividute, E la giustizia sì ne fa 'l contratto.
Definiz: FARE CONVENENZA. Pattuire. Lat. pacisci.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 2. 15. Ed io faraggio questa convenenza Di conservar ciascuna nel suo stato.
Definiz: FARE CONVITO. Convitare. Lat. convivio excipere, convivium apparare. Gr. ἑστιᾶν.
Esempio: Moral. S. Greg. 1. 14. I suoi figliuoli faceano conviti nelle case loro.
Esempio: Alleg. 264. Io prete adunque, dice, ho a far convito Contra mia voglia?
Definiz: FARE COPIA. Dare il comodo, Somministrare. Lat. facere copiam.
Esempio: Bocc. nov. 60. 19. E perciocchè io liberamente gli feci copia delle piagge di Montemorello in volgare ec.
Esempio: E Bocc. Test. 1. Far copia a qualunque persona gli volesse, di quelli libri.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 7. Io starò poco A farvi copia delle piagge di Monte Morello in volgare.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 1. Io ti farò copia di tutte quante (le cose.)
Definiz: §. I. Far copia, Copiare. Lat. exscribere, exemplum sumere.
Definiz: §. II. Far copia di se, vale Darsi a godere carnalmente. Lat. sui copiam facere.
v. COPIA §. I.
Definiz: FARE CORAGGIO. Incoraggire. Lat. roborare.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 17. 16. Ritrova i miei fratelli, E di me falli pur fermo coraggio.
Definiz: FARE CORDOGLIO. Piangere, Dolersi. Lat. conqueri. Gr. μέμφεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 42. 13. Del mio diletto faccio cordoglio, Per gioia d'amor morir me ne voglio.
Definiz: FARE CORNAMUSA.
v. CORNAMUSA al §.
Definiz: FARE CORONA. Circondare. Lat. coronare, circumdare. Gr. στέφειν.
Esempio: Dant. Par. 10. Io vidi più fulgor vivi, e vincenti Far di noi centro, e di se far corona.
Esempio: But. Far corona, perocchè si recarono in cerchio attorno a noi.
Definiz: FARE CORPO. Mettere in massa.
Definiz: §. I. Fare il corpo, Costituire. Lat. cumulare, aggerare.
Esempio: Boez. Varch. 3. 10. Devemo noi dire, che tutte queste cose si congiungano insieme, e facciano quasi il corpo della beatitudine.
Definiz: §. II. Far corpo, parlandosi delle muraglie: vale Gonfiare, o Uscire della lor dirittura. Lat. vitium facere.
Esempio: Dav. Oraz. gen. delib. 148. Queste mura ec. primieramente faran pelo, poi corpo, in ultimo sbonzoleranno.
Definiz: FARE CORROTTO. Piangere, Far pianto. Lat. lugere, plorare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 1. 8. La divina scrittura Con la filosofia Fanno anco il lor corrotto Con grande dolenzía.
Definiz: FARE CORSO, o IL CORSO. Correre, Scorrere. Lat. fluere, defluere.
Esempio: Bern. Orl. 2. 17. 2. Torrenti, e fosse d'acqua, e fiumi mena, Che fanno 'l corso loro or bello, or brutto.
Definiz: §. I. Fare il corso degli studj, Continuare ordinatamente gli studj. Lat. doctrinarum orbem conficere. Gr. ἐγκοκλοπαιδείαν ἐγκυκλοπαιδείαν συντελεῖν.
Definiz: §. II. Fare il corso della grammatica, filosofia, mattematica ec. vale Tirare a fine l'intero studio della gramatica, ec. Lat. grammaticae, philosophiae, matheseos, etc. studia absolvere.
Definiz: §. III. Fare il suo corso, Progredire ordinatamente fino alla fine. Lat. cursum agere, progredi.
Esempio: G. V. 6. 81. 3. Ma il giudicio di Dio per punire le peccata, conviene, che faccia suo corso sanza riparo.
Definiz: FARE CORTE. Banchettare, Metter tavola.
Esempio: Guid. G. 3. Fece nella città sua reale ec. corte a tutti i suoi baroni, e Principi, la quale durò per otto giorni.
Definiz: §. I. Per Corteggiare.
Esempio: Alleg. 76. Ch'io non fo corte, donde ne non ne spicchi.
Definiz: §. II. Per Eleggere i cortigiani.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 5. 3. Come si fa, Che questo giovanetto abbia a far corte, Hanno a volar le suppliche.
Definiz: FARE CORTEGGIO. Corteggiare. Lat. comitari, subsequi. Gr. ἀκολουθεῖν.
Esempio: Segn. Pred. 38. 1. Quasi che tutte sieno, come lumi minori, ch'alla maggior lumiera faccian corteggio.
Definiz: FARE CORTESÍA. Usar cortesía. Lat. comitatem uti. Gr. φιλοφροσύνῃ χρῆσθαι.
Esempio: Bocc. g. 10. f. 8. Voi fareste una gran cortesía a farlo cognoscere a tutte.
Esempio: But. Cortesía è non far cortesía al villano, che non la merita.
Esempio: Ovid. Pist. La quale gli fece per più tempo cortesía del suo amore, e della sua bella persona.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 5. Ch'i' vi farei servizio, e cortesía.
Esempio: E Cecch. Dot. 1. 3. Obbligo v'averò io sempre del buono Animo vostro, e della cortesía, Che vi sarete ingegnato di farmi.
Definiz: §. Per Corteseggiare, Spender largamente.
Esempio: Bocc. nov. 93. 4. Cominciò a fare le più smisurate cortesíe, che mai facesse alcun altro.
Definiz: FARE COSCIENZA. Neutr. pass. Avere scrupolo. Lat. religioni habere.
Esempio: G. V. 8. 6. 4. Pecunioso fu molto per aggrandir la Chiesa, e' suoi parenti, non faccendo coscienza di guadagno, che tutto, dicea, gli era lecito, quel ch'era della Chiesa.
Esempio: M. V. 3. 43. E della vergogna di santa Chiesa non si fece coscienza.
Esempio: Cecch. Stiav. 2. 4. Ella, che è Tutta pinzocherona, io la conosco, Si farà coscienza di tenerla In casa.
Definiz: §. Far coscienza ad alcuno, vale Mettergli scrupolo. Lat. scrupulum iniicere alicui.
Esempio: Maestruzz. 2. 35. Il duodecimo (caso) è, quando i religiosi non fanno coscienza a coloro, che si confessano da loro, che paghino la decima.
Definiz: FARE COTENNA, o BUONA COTENNA. Ingrassare. Lat. pinguescere, pinguem fieri.
Esempio: Malm. 2. 64. Lo racchiuse, e lo tenne soggiornato, Perchè facesse un po' miglior cotenna.
Definiz: §. I. Far cotenne, figuratam. Far superbia. Lat. superbire.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 4. 11. Ah s'io avessi vivo chi è morto, Tu faresti, so dir, manco cotenne.
Definiz: FARE CREDENZA.
v. CREDENZA. §. VI. IX. XII. XIII. e XIV.
Definiz: FARE CREDERE. Persuadere. Gr.πείθειν.
Definiz: §. Farsi a credere, Credere, Darsi ad intendere. Lat. credere, existimare. Gr. νομίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 10. 3. E fannosi a credere, che da purità d'animo proceda il non sapere tra le donne, e co' valentuomini favellare.
Definiz: FARE CREPATURA. Crepare, Aprirsi in iscrepoli.
Esempio: Pallad. 17. Se v'intervenisse, che non fosse leale (lo smalto) e facesse crepature, che riuscisse l'acqua, puoi riparare in questo modo.
Definiz: FARE CRISTIANO. Metter nel numero de' cristiani. Lat. Christi fide initiare.
Esempio: G. V. 8. 35. 5. Chiese grazia di volere ec. La creatura battezzare, e fare cristiano.
Definiz: §. I. E neutr. pass. Entrare nel numero, e religion de' Cristiani. Lat. christianum fieri, Christi fidem amplecti.
Esempio: Bocc. nov. 2. tit. Torna a Parigi, e fassi cristiano.
Definiz: §. II. Far cristiano, Tenere a battesimo. Lat. de sacro baptismate suscipere.
Esempio: G. V. 12. 73. 2. Con gran festa n'andarono con M. Luchino a Milano a fare il suo figliuolo cristiano.
Esempio: Cron. Morell. 251. Fecionlo cristiano Giovanni d'Andrea, e Lorenzo di Tonio.
Esempio: E Cron. Mor. 247. Nacque costei a dì 27. Dicembre anni domini 1369. ec. fecionla cristiana Benozzo di Benozzo, e Raffaello di ......... amendue del popolo di santo Iacopo tra' fossi.
Definiz: FARE CROCE, ec. Effigiar la croce. Lat. crucem effingere.
Esempio: Bocc. nov. 60. 13. Cominciò a far le maggiori croci, che vi capevano.
Definiz: §. I. Far croce, assolutam. e Far croce delle braccia, o colle braccia, vagliono Arrecarsi le braccia al petto a guisa di croce in atto di umiliazione, e di preghiera. Lat. decussare in preces manus.
Esempio: Dant. Purg. 5. Sciolse al mio petto la croce, Ch'i' fe' di me quando 'l dolor mi vinse.
Esempio: But. Purg. 5. 2. La croce, cioè delle braccia, e delle mani, che io Bonconte avea fatto al mio petto, e però dice, ch'io fei di me, cioè delle mie braccia, e mani.
Esempio: G. V. 4. 16. 1. Si gittò in terra a' piè di Giovanni Gualberti, facendogli croce delle braccia, chieggendogli mercè per Giesù Cristo.
Esempio: E G. V. 12. 20. 6. Fuggendosi in casa, e faccendo croce colle braccia, chieggendo mercè al popolo.
Esempio: Fir. As. 70. Di nuovo incominciato un dirotto pianto, e facendo delle braccia croce ec. or pregava questi, e or quegli altri.
Definiz: §. II. Far le croci, Pregare instantemente. Lat. enixè orare.
Esempio: Ar. Supp. 2. 4. Anzi pregoti, e te ne fo le croci.
Definiz: §. III. Fare il segno della croce, e Fare la croce, vagliono Segnare col segno della croce insegna de' cristiani. Lat. crucis signo munire.
Esempio: Dant. Purg. 2. Poi fece il segno lor di santa croce.
Definiz: §. IV. E neutr. pass. vale Segnarsi col segno della croce. Lat. crucis signo se munire.
Esempio: Bern. Orl. 1. 6. 20. Fecesi il segno della croce il frate, Di qualche mala cosa dubitando.
Esempio: E Ber. Orl. 2. 24. 17. E non vedendo alcun più far difese, Alcun, che volti a' nimici la faccia, Fassi la croce, e 'l forte scudo imbraccia.
Definiz: §. V. Farsi il segno della croce di checchessia, vale Prenderne maraviglia. Lat. demirari.
Definiz: §. VI. Fare delle croci, o delle crocette, modo basso, significa Non aver da mangiare. Lat. fame laborare. Gr. λιμῷ ἀπόλλυσθαι.
Definiz: FARE CRUCCIO. Adirarsi, Pigliar collera. Lat. irasci.
Esempio: Nov. ant. 57. 6. Fece cruccio col Re, e nella pace gli domandò lo dono.
Definiz: FARE CUORE, o BUON CUORE. Pigliare animo; e si usa anche neutr. pass. Lat. bono animo esse.
Esempio: Tac. Dav. ann. 3. 61. Fatto cuore rientra in senato, e trova rinforzate l'accuse.
Esempio: Cecch. Donz. 5. 2. Fate buon cuore, Serrate il parentado di Forese.
Esempio: Red. lett. 1. 364. Reveritissimo signor Marcello, si faccia animo, si faccia cuore.
Definiz: §. I. Fare tanto di cuore, vale Pigliar grande animo. Lat. spiritus sumere.
Esempio: Malm. 10. 18. Si ringarzulla, e fa tanto di cuore.
Definiz: §. II. Far cuor di leone. Lat. animum commasculare, Apul.
Esempio: Fir. As. 54. Non impaurito mica per così gran pericolo, anzi facendo un cuor di leone, me ne andai dal banditore, e dissi ec.
Definiz: §. III. Far del cuor rocca, Pigliare ardire. Lat. constanti, firmo, erecto animo esse.
Esempio: Libr. cur. malatt. Quantunque lo mal sia grandissimo, si esorti lo 'nfermo a far del cuor rocca, e a sperar bene.
Esempio: Gell. Sport. 5. 2. E pur bisogna far del cuor rocca.
Definiz: §. IV. Far cuor duro, Ostinarsi. Lat. obdurare.
Esempio: Cavalc. Frutt. ling. Ma perchè in quel giorno niuno impedimento gli addivenne, fece cuor duro.
Definiz: FARE CURA. Curare, Medicare. Lat. mederi.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 23. Non prender tu per medico Uom, che non sa far cura.
Esempio: Cant. Carn. 85. D'ogni mal d'ogni natura, Se la piaga non è guasta, Noi facciam perfetta cura.
Definiz: FARE DA BURLA.
v. DA BURLA.
Definiz: FARE DADDOVERO. Operar risolutamente. Lat. serio agere, firmiter aliquid facere.
Esempio: Alleg. 263. Ed ella fe che e' fece daddovero.
Definiz: FARE DALL'A ALLA ZETA. Far tutto. Lat. a carceribus ad calcem.
Esempio: Malm. 1. 19. Ma quì Baldon farà dall'a alla zeta.
Definiz: FARE DANARI. Trovare, o Mettere insieme danari. Lat. pecuniam sibi comparare.
Esempio: Ambr. Cof. 2. 1. E parravvi un bellissimo Modo di dare al parentado indugio, E far danari.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 9. Così dunque chi vota aver la borsa Si trova, non pensare a far danari?
Definiz: FARE DANNO. Arrecar danno, Danneggiare. Lat. facere damnum, laedere, nocere. Gr. βλάπτειν.
Esempio: M. V. 9. 52. Que' dentro ec. dirizzarono manganelle, colle quali assai danno facevano.
Esempio: Albert. 60. Agguarda i casi ec. che meno fa danno ciò , ch'è preveduto dinanzi.
Definiz: §. Farsi danno, neutr. pass. Danneggiarsi. Lat. seipsum laedere.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 2. E se non ch'io lo confortava sempre A star allegro, e a non si far danno, E' si sarebbe morto.
Definiz: FARE DANZA. Danzare. Lat. choream ducere, saltare. Gr. ὀρχεῖσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 139. Civettava col capo, facendoglisi intorno con grida disonesta danza.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 30. 5. O grande mia speranza, ec. Farem gioiosa danza.
Definiz: FARE DA PIEDE. Neutr. pass. Ricominciare. Lat. denuò incipere, rursus aggredi. Gr. πάλιν ἄρχεσθαι.
Esempio: Alleg. 143. Ma facciamci da piede a mondarla con mano.
Esempio: Malm. 4. 67. E convenne talor farsi da piedi.
Definiz: FARE DA SE, DA TE, DA VOI, e simili. Operare di per se quella tal persona, che si accenna. Lat. per se, per te, etc. facere.
Esempio: Cecch. Dot. 3. 7. Fa' conto non mi avere Trovato, e fa' da te.
Esempio: E Cecch. Dot. 4. 2. Voi non vi Avevate a fidar mai di persona, E far da voi.
Esempio: E Stiav. 3. 3. In fatti chi vuol fare e bene, e presto, Faccia da se.
Esempio: E Corr. prol. Non ha possuto far la spesa, e fare Da se non fa.
Definiz: FARE DA VERO. Operar risolutamente, o seriosamente. Lat. serio agere, firmiter aliquid agere.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 5. Non sarebbe mala cosa il burlare, e meglio il far da vero.
Esempio: Malm. 4. 2. Non ha che far niente colla fame, Che fa da vero, purch'ella ci arrivi.
Definiz: FARE DEBITO. Indebitarsi.
Esempio: M. V. 1. 63. Li condusse al soldo della Chiesa faccendo debito sopra debito.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 8. 19. Con lui debito fatto hai, Che convienti un dì pagare.
Definiz: §. Fare il debito, vale Fare l'obbligo, Adempir l'obbligazione. Lat. oneri satisfacere, munus exequi, implere. Gr. τὰ καθήκοντα ἀποτελεῖν.
Esempio: Ar. Len. 3. 2. Facciamo il debito Nostro noi.
Definiz: FARE DECISIONE. Decidere. Lat. rem decidere. Gr. κρίνειν.
Definiz: FARE DEGNO. Render degno. Lat. dignum constituere. Gr. ἄξιον ποιεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 5. Che fa l'uom di perdon talvolta degno.
Esempio: E Dan. Par. 6. Vedi quanta virtù l'ha fatto degno Di riverenza.
Definiz: FARE DEL BEN BELLEZZA. Far bene assai; ma si dice più per ironía, e allora vale Spendere, e Consumare quanto uno ha scialacquando. Lat. proterviam facere.
Esempio: Lor. Med. canz. ball. 13. Non è ignuna, che non possi Chi vuol far del ben bellezza.
Esempio: Malm. 3. 52. Ch'ella fece per lui del ben bellezza.
Definiz: FARE DELLA NECESSITÀ VIRTÙ. Fare per necessità una cosa, che per altro non si farebbe, Cedere al tempo. Lat. parere necessitati, necessitatem sequi. Gr. τῇ ἀνάγκῃ ἕπεσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 12. La nona (legione) ec. fece della necessità virtù.
Esempio: Varch. Suoc. 4. 4. L'aver cervello non vuol dir altro, che sapersi accomodare al bisogno, e fare della necessità virtù.
Definiz: FARE DEL MAGNO. Ostentare magnificenza.
Esempio: Buon. Fier. Intr. 1. Lauto il mangiare, e 'l bere Ambisce, e studia a far del magno.
Definiz: FARE DEL RESTO. Termine del giuoco; e vale Giuocare di tutto quel danaro, che uno ha davanti.
Definiz: §. E figuratam. vale Consumare ogni cosa. Lat. proterviam facere.
v. FAR RESTO.
Definiz: FARE DERRATA BUONA ec. Dare per poco prezzo. Lat. parvi vendere. Gr. ὀλίγου πωλεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 15. Buona roba abbiam, brigata, E faccianne gran derrata.
Definiz: FARE DESINARE. Convitare, Imbandire desinare. Lat. ad prandium vocare, prandium exhibere. Gr. ἑστιᾶν.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 3. Perch'io vo' dir di voler far Domenica Un desinare a' miei parenti.
Esempio: Alleg. 164. Che non si faccia mai desinare, o cena speziale, e di garbo, dove non intervenga ec. uno almeno di tanti affamatissimi poeti.
Definiz: §. Fare il desinare, o da desinare, vale Apprestare il desinare. Lat. prandium parare. Gr. ἄριστον ὁπλίζειν.
Definiz: FARE DIAVOLO, che anche più comunemente si dice FARE IL DIAVOLO. Usare ogni sforzo. Lat. omnem lapidem movere. Gr. πάντα λίθον κινεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 23. 13. Se io non avessi guardato al peccato, e poscia per vostro amore, io avrei fatto il diavolo.
Esempio: Ar. Len. 3. 2. Non lo vorrà patire, e farà il diavolo.
Definiz: §. Fare il diavolo in un canneto, Fare il diavolo, e peggio, Fare il diavolo in montagna, e simili; modi tutti esprimenti lo stesso, ma con più veemenza.
Esempio: Varch. Ercol. 84. Fare il diavolo, e peggio è, quando altri avendo fatto capo grosso, cioè addiratosi, e sdegnatosi con alcuno, non vuole pace, nè tregua, e cerca, o di scaricare se, o di caricare il compagno con tutte le maniere, che egli sa, e può, e molte volte si dice per beffare alcuno, mostrando di non temerne.
Esempio: Cas. lett. 76. Ma la vanità ti trasporta, e vuoi, che la Diva senta, che il sig. Annibale fa il diavolo in montagna.
Esempio: Malm. 1. 51. Or ch'ei fa moto, fa sì gran fracasso, Ch'io ne disgrado il diavol n'un canneto.
Definiz: FARE DI BUONO. Fare davvero; contrario di Fare da burla, Operare con attenzione.
Esempio: Malm. 1. 19. Che quanto al resto anch'io farò di buono.
Definiz: FARE DIETA. Tenere, o Adunare assemblea. Lat. concilium convocare, concilium habere. Gr. συμβούλιον συνάγειν.
Esempio: Fir. rim. burl. 119. Che se ciò fosse, i principi Tedeschi, Che fra lor fan dieta tanto spesso, Sarebbon tutto l'anno grassi, e freschi.
Esempio: Bern. Orl. 2. 2. 4. Che in Biserta facea quella dieta.
Definiz: §. Fare dieta, vale Astenersi in parte dal mangiare, Mangiare meno del consueto. Lat. victum attenuare, tenui victûs ratione uti. Gr. λεπτῶς διαιτᾶσθαι.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 107. Sarebbe meglio, che avessono fatto tre dì di dieta.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 26. 12. Fa così gran dieta Colla vita discreta.
Esempio: Alleg. 164. Il nostro Marco ec. pigliando il legno, e però faccendo la dieta, fa poco altro mai, che biscanterellar dolcemente poetando.
Esempio: E Alleg. 264. Venuta l'ora del mangiar, ritorna La prelibata gente a far dieta.
Esempio: E Alleg. appresso: Che in tal foggia In casa monsignor si fa dieta.
Definiz: FARE DI FATTI. Operar senza far parole.
Esempio: Cant. Carn. 62. A spender noi vogliam poche parole, A far di fatti cominciar si suole.
Definiz: FARE DIFESA, e come disse alcuno antico FARE DIFENSA. Difendersi. Lat. se defendere. Gr. εἰς ἀλκὴν τρέπεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. Se non potesti fare Tu dall'amor difesa.
Esempio: Petr. son. 203. Dinanzi a cui non vale Nasconder, nè fuggir, nè far difesa.
Esempio: Franc. Barb. 29. 2. E prendi il loco, che ti danno, e pensa, Che per far quì difensa, Faresti lor per tuo vizio villani.
Esempio: Bern. Orl. 2. 17. 19. Nè v'è chi contra lui difesa faccia.
Definiz: FARE DIFFERENZA. Differenziare. Lat. discrimen facere. Gr. διακρίνειν.
Esempio: Alleg. 114. Fa il mondo appunto quella differenza, Ch'è da aver bocca asciutta all'aver sete.
Definiz: FARE DIGESTIONE. Digerire. Lat. digerere, concoquere. Gr. πέπτειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 1. 10. All'occhio non è congruo Di far digestione, Nè al naso parlagione, Nè all'orecchio nasare.
Esempio: M. V. 9. 51. L'uomo appetisce di varj cibi, che di tal varietà lo stomaco piglia conforto, e fa digestione.
Definiz: FARE DIGIUNO. Digiunare, Osservare il digiuno. Lat. ieiunare. Gr. νηστεύειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 25. 18. O Francesco, che farai? Te medesimo occiderai Del digiuno, che fai, Sì l'hai duro cominciato.
Esempio: Morg. 18. 139. E carità, limosine, o digiuno, O orazion non creder, ch'io ne faccia.
Definiz: FARE DILIGENZA ec. Usar diligenza. Lat. satagere. Gr. ἐπιμελεῖσθαι.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 2. E' si vedrà di farci La diligenza, che sarà possibile.
Definiz: FARE DIMANDA. Dimandare. Lat. percontari. Gr. πυνθάνεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 10. Però alla dimanda, che mi faci, Quinc'entro soddisfatto sarai tosto.
Definiz: FARE DI MANO. Lavorar di mano.
Esempio: Cron. Vell. Sapeva far di mano ciò, che si voleva.
Definiz: FARE DI MENO. Far senza, o Fare altrimenti. Lat. aliter facere.
Esempio: G. V. 12. 8. 19. Assai avemo detto sopra i processi, e opere del Duca d'Atene ec. e non si poteva fare di meno, acciocchè sieno manifeste le cagioni, perchè i Fiorentini si rubellaro della sua signoría.
Definiz: FARE DI MESTIERI, o DI MESTIERE. Far di bisogno, Bisognare. Lat. opus esse. Gr. δεῖν.
Esempio: Malm. 3. 70. Fa di mestieri battere il taccone.
Esempio: Red. Ins. 25. Per tornare al primo filo, fa di mestiere, ch'io vi dica ec.
Esempio: E Red. lett. 1. 59. Essendo di vacca, o di pecora (il latte) fa di mestiere esser più parco.
Definiz: FARE DIMORA, o DIMORANZA. Dimorare. Lat. moram facere, morari. Gr. διατρίβειν.
Esempio: Dant. Inf. 10. Quando s'accorse d'alcuna dimora, Ch'i' faceva dinanzi alla risposta, Supin ricadde.
Esempio: Franc. Barb. 120. 16. Non può nel vizioso Far longamente sua dimora il fallo.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 10. 7. Vanne, ballata mia, non far dimora, E da mia parte inchinati, e saluta La madre di pietate mia signora.
Esempio: E Fr. Iac. T. 3. 17. 21. E con esso non fe più dimoranza.
Esempio: E Fr. Iac. T. 4. 7. 2. Faccio grande villanía Di più far dimoranza.
Esempio: Bern. Orl. 2. 18. 4. Senza fare a quel ponte più dimora, Isolier vi lasciò con Calidora.
Definiz: FARE DIMOSTRAZIONE, o DIMOSTRANZA. Dimostrare, Ostentare. Lat. ostendere, ostentare. Gr. ἐπίδειξιν ποιεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 199. 1. La pazienza Quì comenza, E fatti dimostranza.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 3. Io vo' fuor del mio solito Far gran dimostrazioni, e pochi fatti.
Esempio: Cant. Carn. 289. Dimostrazion palese a tutti fanno Come si perde il giorno.
Definiz: §. Far dimostrazione, dicesi del Provare nella geometría, e nella calculazione ec. Lat. ostendere.
Definiz: FARE DIPARTENZA, o LA DIPARTENZA. Dipartirsi. Lat. discedere. Gr. ἀπιέναι.
Esempio: M. V. 11. 54. Sonate le trombe si fe dipartenza.
Esempio: Cecch. Spir. 3. 4. Avrei bisogno Ire a parlare al consolo, e pigliare Quelle lettere, e far la dipartenza.
Esempio: Malm. 6. 78. Il Re fatta con lei la dipartenza, Al Salon del consiglio se ne torna.
Definiz: FARE DIPORTO. Diportarsi. Lat. genio indulgere, spatiari.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 2. 8. Venga el diletto nell'orto, Ed ivi facciam diporto.
Definiz: FARE DIRE. Operare, che altri sappia, o sia fatto avvertito per terza persona. Lat. per alium admonere.
Esempio: Bocc. nov. 43. 3. E d'altra parte fecero dire a Gilliozzo Saullo, che a niun partito attendesse alle parole di Pietro.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 1. E gliele feci dir da loro, e da' religiosi.
Definiz: §. I Fare dire, val Dar maniera, o occasione di parlare. Lat. in bonam, vel malam partem loquendi ansam praebere.
Definiz: §. II. Si usa anche con maniere particolari, come
Esempio: Esempio del Compilatore Far dire altrui, Far dir la gente, Far dir di se, Far dir de' fatti suoi; e vale lo stesso. Lat. populo fabulam esse, obloquendi de se ansam praebere. Gr. ἐν μύθῳ γενέσθαι.
Esempio: Bern. Orl. 2. 15. 17. E se non era il giorno tanto tardo, Facea de' fatti suoi molto più dire.
Esempio: Ambr. Furt. 4. 15. Le vostre pazzíe farebbon ragunate di popolo, e faremo dir di noi.
Definiz: §. III. Farsi un gran dire di alcuna cosa, vale Ragionarsene assai. Lat. sermones seri, ingentem rumorem percrebescere. Gr. θρυλλεῖσθαι.
Definiz: §. IV. Farsi dire, per Farsi pregare.
Esempio: Franc. Sacch. rim. Fatti ben dire assai, come villano, Che cantar suogli, ed io udito l'ho.
Esempio: E Franc. Sacch. rim. appresso: E ho la boce, che par di capretta, Sicchè per questo tanto dir mi fo.
Definiz: §. V. Far dire, Termine de' mercatanti, e vale Porre i danari, o le partite in faccia, o in credito ad alcuno.
Esempio: Lasc. Sibill. 1. 2. Pose i danari in sul banco de' Salviati a otto per cento, facendoli dire in lui.
Definiz: §. VI. Farsi dire, per Chiamarsi, Appellarsi, Intitolarsi.
Esempio: Stor. Pist. 204. Lodovico di Baviera era stato in isdegno della Chiesa, perchè s'avea fatto dire Imperadore.
Definiz: FARE DIRITTO. Amministrare giustizia. Lat. ius dicere. Gr. δικάζειν.
Esempio: Nov. ant. 67. 1. Fammi diritto di quello, ch'a torto m'hae morto il mio figliuolo.
Definiz: FARE DISCORDE. Discordare; e si usa anche neutr. pass. Lat. dissidere, dissentire. Gr. ἐναντιοῦσθαι.
Esempio: Dant. Purg. 10. Ed al sì, ed al no dicordi fensi.
Definiz: FARE DISCORRIMENTO. Discorrere, Scorrere. Lat. discurrere. Gr. διαδρομεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 18. 10. Ricordivi, che spesso udimmol dire, Ch'e' ne convien partire, E per lo mondo far discorrimento.
Definiz: FARE DISCORSO. Discorrere, Ragionare. Lat. sermonem habere. Gr. ἐννοεῖν, λογίζεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. Se n'avesser cotal morso, Non farien cotal discorso.
Definiz: FARE DISEGNO, o UN DISEGNO. Pensare, Disegnare, Sperare. Lat. meditari, assectare, cogitare. Gr. μελετᾶν.
Esempio: Ar. Fur. 41. 31. Fece disegno Brandimarte il giorno Della battaglia ec. di non andare adorno.
Esempio: Cecch. Dot. prol. Questo autor, che fa disegno, Se e' vive, di far molte figliuole ec.
Esempio: Malm. 2. 11. Ancor ch'io ne faccia alcun disegno.
Definiz: §. Fare disegni in aria, lo stesso, che Far castelli in aria.
Definiz: FARE DISONORE. Disonorare. Lat. dedecorare, dedecus inurere. Gr. καταισχύνειν.
Esempio: Dant. rim. 2. Se tu di lui non fussi accompagnata, Leggieramente ti faría disnore.
Esempio: Arrigh. 71. A pochi farai disonore, a tutti servirai.
Definiz: FARE DISPETTO. Aontare. Lat. facere contumeliam, iniuriam inferre. Gr. ἀδικεῖν, ὑβρίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 46. 16. Non da volere alla tua signoría far dispetto, questo peccato ec. hanno fatto.
Esempio: E Filoc. 4. 27. Quanta acerbità, e quanta ira si puote ancora discernere essere stata in Progne, ucciditrice del proprio figliuolo per far dispetto al marito?
Esempio: Cecch. Corr. 3. 1. Non si può fare Alle mogli il maggior dispetto, che Tenerle da sorelle.
Esempio: E Cecch. Dot. 3. 5. Questa è piuttosto una caparbiería, Per far dispetto a tutti noi di casa.
Definiz: FAR DISPIACERE. Contrario di far piacere.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 29. 1. Nè alcun piacer già mai non dovría avere, Ch'ho fatto dispiacere al Creatore.
Definiz: FARE DISTESO, o UN DISTESO. Distendere, o Mettere in iscritto. Lat. in scripturam redigere.
Esempio: Malm. 9. 42. Per far loro un disteso di quel tanto Dovean dire al popolo avversario.
Definiz: FARE DISTINZIONE. Distinguere. Lat. distinguere, discernere, separare. Gr. ἀφορίζειν, διιστάναι.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 31. 2. Volendo cominciare Parlar delle virtudi, Secondo che a me pare, Farò distinzione.
Esempio: Bocc. Introd. 36. Senza fare distinzione alcuna delle cose oneste a quelle, che oneste non sono.
Definiz: FARE DIVIETO. Proibire. Lat. prohibere, vetare.
Esempio: Ar. Fur. 27. 52. Del Re Agramante in campo venut'era L'araldo a far divieto, e metter leggi.
Definiz: FARE DIVORZIO. Separarsi fra loro i maritati. Lat. divertere, matrimonium distrahere, secubare. Gr. διάλυσιν ποιεῖν.
Esempio: Sen. Declam. P. Fece il divorzio, e lasciò la fanciulla, ed ella ne fu contenta.
Definiz: §. Per Partirsi, Separarsi. Lat. discedere.
Esempio: Petr. cap. 11. E la Reina, di ch'io sopra dissi, Volea da alcun de' suoi già far divorzo.
Definiz: FARE DIVOZIONI. Praticare atti di pietà, e amor verso Dio. Lat. amoris erga Deum opera exercere.
Definiz: §. I. Fare le sue divozioni; comunemente si dice per Ricevere i sagramenti della Penitenza, e della Eucaristia.
Definiz: FARE DOGLIANZA. Dolersi, Rammaricarsi. Lat. conqueri.
Esempio: Cron. Morell. 318. Tenemmoci ingannati dal legato, ma riputossi il difetto da Carlo Malatesti, e da lui ce ne tenemmo gravati, e a questo mai si ratificò, ma con ambasciata se ne fe doglianza al Papa.
Definiz: FARE D'OGNI ERBA FASCIO.
v. ERBA, e FAR ERBA.
Definiz: FARE DOLORE. Recare dolore. Lat. dolorem parere. Gr. ἀλγύνειν.
Esempio: Dant. Inf. 13. L'arpíe, pascendo poi delle sue foglie, Fanno dolore.
Definiz: §. E neutr. pass. per Dolersi. Lat. conqueri. Gr. μέμφεσθαι.
Esempio: G. V. 11. 65. 4. Avuta la novella, se ne fece gran dolore.
Definiz: FARE DONO. ec. Donare, Concedere. Lat. muneri dare, donare. Gr. δωρεῖσθαι.
Esempio: Arrigh. 71. Il chiaro uomo fa chiari doni.
Esempio: Dant. Inf. 6. E che di più parlar mi facci dono.
Esempio: Franc. Barb. 47. 15. Altri fanno un procanto Di sue bisogne, e poi pur fanno il dono.
Esempio: E Franc. Barb. 178. 1. Fuggati dalla mente il don, che fai; Quel, che ricevi, tieni.
Esempio: Cant. Carn. 6. Queste frutte, come sono, Se i mariti c'insegnate, Noi ve ne faremo un dono.
Esempio: Red. lett. 1. 377. Accetto riverentemente il dono, che V. Sig. Illustrissima mi fa della sua cortese amicizia.
Definiz: FARE DOTTORE. Addottorare. Lat. doctorem creare, doctoris insignibus donare.
Definiz: §. Farsi dottore, Prender l'insegne del dottorato. Lat. doctorum lauream accipere.
Definiz: §. II. Per Divenir dotto. Lat. doctum effici.
Esempio: Dant. Par. 12. In picciol tempo gran dottor si feo.
Definiz: FARE DOVERE, o IL DOVERE. Operar secondo la convenienza, o la giustizia. Lat. rectè, ac decenter agere. Gr. κατὰ τρόπον ποιεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 15. 17. Benchè tu faresti assai maggior cortesía, e tuo dovere, mandare a dire a' tuoi compagni, che quì venissero a cenare.
Esempio: Cant. Carn. 92. E facciam nostri doveri, come dotti, e buon pittori.
Definiz: §. I. Fare altrui il dovere, vale Corrisponderli, secondo che esso ha operato. Lat. pro meritis afficere, praemium reddere. Gr. ἀνταποδιδόναι.
Esempio: Cant. Carn. Noi vi facciam come ingrati il dovere.
Definiz: §. II. Fare il dover del giuoco, vale Operare secondo le regole del giuoco.
Definiz: §. III. E per metaf. vale Operar con giudizio. Lat. prudenter agere. Gr. εὐφραδέως πράττειν.
Definiz: FARE D'UNA BOLLA ACQUAIOLA UN CANCHERO. Di un piccolo disordine farlo grandissimo. Lat. e favillâ magnum incendium suscitare.
Esempio: Salv. Spin. 4. 11. D'una bolla acquaiola avete voluto fare un canchero.
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 9. Anadte più di bel, ch'e' non è bene D'una bolla acquaiola fare un canchero.
Definiz: FARE D'UNA LANCIA UNO ZIPOLO. Di cosa grande ridurla a piccola. Lat. rem usque ad extremum deminuere, pro amphorâ urceum facere.
Definiz: FARE DURA. Durare, Resistere. Lat. perdurare. Gr. περιμένειν, καρτερεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 28. 1. Che dove lunga dura Hai fatta, del contender del denanzi, D'umiltà disavanzi, S'alcuno eletto, dirietro rimani.
Esempio: Stor. Pist. 96. Gran dura feciono quelli fuora a tanto starvi ad assedio.
Definiz: FARE ECCEZIONE. Eccettuare. Lat. excipere, eximere. Gr. ἐξαιρεῖν, ἐξελεῖν.
Esempio: Amet. 42. E fa sì, che Astrea Giusta non fa d'alcuno eccezione.
Definiz: FARE EFFETTO. Operare. Lat. agere. Gr. ἐνεργεῖν.
Esempio: Petr. canz. 20. 5. I' non poría giammai Immaginar, non che narrar gli effetti, Che nel mio cor gli occhi soavi fanno.
Esempio: Alleg. 6. Dove lo staio ogn'anno, E la stadera fan sì buoni effetti.
Definiz: §. I. Fare l'effetto, vale Fare quell'operazione particolare, di cui si parla. Lat. conducere, perficere.
Esempio: Tac. Dav. ann. 14. 200. I mandati a far l'effetto non furon tanti, nè v'andaron di buone gambe.
Esempio: Cant. Carn. Fa più presto l'effetto.
Definiz: §. II. Fare effetto a chicchessia, vale Importare, Giovare. Lat. referre, conferre, conducibile esse. Gr. λυσιτελεῖν.
Definiz: FARE ELETTA. Scerre; maniera antica. Lat. seligere. Gr. αἱρεῖσθαι.
Esempio: Franc. Barb. 30. 13. E colui, che fa eletta Di quelle cose, che vegnon comuni.
Definiz: FARE ELEZIONE, o come diceano gli antichi FARE LEZIONE. Eleggere. Lat. eligere. Gr. ἐκλέγειν.
Esempio: G. V. 8. 39. 2. Per le gelosíe delle parti, e sette incominciate non si faceva lezione de' Priori ec.
Definiz: FARE ENTRATA, o L'ENTRATA. Entrare; e propriamente con solennità. Lat. ingredi.
Esempio: Segn. Pred. 28. 6. Chi svellendosi i crini, chi percuotendosi il volto, faceano insieme là dentro la mesta entrata.
Definiz: FARE ERBA, o L'ERBA. Segar l'erba. Lat. herbam secare, herbam colligere. Gr. βοτανολογεῖν.
Esempio: Burch. 1. 51. E Scipione era smontato a piede Per far dell'erba alle chiocciole sue.
Definiz: §. Fare d'ogni erba fascio, vale Operare senza fare distinzione dal buono al cattivo, Vivere alla scapestrata. Lat. fanda nefanda permiscere, perditè vivere, nihil pensi habere. Gr. πανουργεῖν, πονηρεύσθαι.
Esempio: Alleg. 213. Per far d'ogni erba, come gli altri, un fascio.
Esempio: Fir. As. 242. Erano giunti questi mariuoli, predando piuttosto, che predicando, a una certa villa, e d'ogni erba facevan fascio.
Definiz: FARE ERRORE. Errare. Lat. errare, labi. Gr. πλανᾶσθαι, ἁμαρτεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 48. Conducon tosto, e non falliscon mai, Che con buon ferri si fan pochi errori.
Definiz: FARE ESECUZIONE. Eseguire. Lat. exequi.
Definiz: §. Fare l'esecuzione, vale Giustiziare, Punire i rei. Lat. poenam irrogare. Gr. ἀποπληροῦν.
Esempio: G. V. 8. 8. 2. Già era tratto fuori il gonfalone della giustizia per fare l'esecuzione, ed egli l'assolvette.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 57. Volendo messer Rinaldo Gianfigliazzi ec. fare un'esecuzione corporale ec.
Definiz: FARE ESENTE. Esentare. Lat. lege liberare, eximere. Gr. ἐξαιρεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. Non farà legge nuova Da fartene esente.
Definiz: FARE ESERCITO. Radunare, Ammassare genti per bisogno di guerra. Lat. exercitum colligere, delectum facere. Gr. στρατιὰν συλλέγειν, στρατολογεῖν.
Esempio: Bemb. stor. 6. 86. Si fece venir i soldati, che 'l Duca d'Urbino avea proferti alla Repubblica, ec. e fece esercito.
Definiz: FARE ESERCIZIO. Passeggiare, Camminare, Muoversi. Lat. ambulare. Gr. περιπατεῖν.
Esempio: Alleg. 21. E faceva esercizio in casa, e fuora.
Esempio: Cecch. Stiav. 1. 1. O per trovarsi in brigata, o per fare Esercizio, o per qualch'altro negozio Si mitiga.
Esempio: Galat. 17. O non hanno fatto esercizio, e dicono: egli è buon'ora.
Esempio: Red. lett. 1. 377. Fa esercizj, e moti di corpo assai validi.
Esempio: E Red. lett. 379. È ec. di temperamento caldo, e secco, magro di corpo, solito a far grandi esercizj.
Definiz: §. Fare esercizio di checchessia, vale Esercitarsi in quella tal cosa.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 38. 18. Da poi fatto il mio esercizio Ripensava ogni mio vizio.
Definiz: FARE ESPERIENZA. Esperimentare, Provare. Lat. periculum facere, experimentum sumere. Gr. πειρᾶσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 76. 9. Io fo fare l'esperienza del pane, e del formaggio.
Esempio: Cr. 2. 1. 2. E l'opere della villa fanno esperienza di queste cose.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 10. Se e' voleva far pruova di me, disse egli, e' bisognava, che ne facesse la sperienza, con donarmi tutto il suo imperio.
Esempio: Red. lett. 1. 53. Io son di parere instillatomi dalle molte lunghe esperienze da me fatte, che queste suddette acque termali producano gli stessi effetti.
Definiz: FARE ETERNO. Eternare. Lat. aeternare. Gr. ἀθανατάζειν.
Esempio: Cant. Carn. 118. L'uom, che è più eccellente, Può delle virtù nostre tutte ornarsi, E per fama del mondo eterno farsi.
Esempio: Buon. rim. 33. In qualche modo ei vive, E lega gli altri sassi, e fassi eterno.
Esempio: Malm. 4. 10. E con gl'industri, e dotti suoi pennelli Suo nome eterno fa negli sgabelli.
Definiz: FARE FACCENDE. Operare assai. Lat. facinora facere, multum ac prospero successu negotiari.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 20. Ma quei due cavalier senza paura Fanno faccende, e non dicon parole.
Esempio: Fir. As. 107. Scelto appunto il tempo accomodato a far faccende.
Definiz: §. Far faccende, e Far delle faccende, dicesi de' mercatanti, e degli artisti, i quali spacciano molto le lor mercanzíe, e i lor lavori. Lat. multum de opificio lucrari, merces suas distrahere.
Esempio: Cant. Carn. 115. Il guadagno consiste in far faccende.
Esempio: Malm. 1. 16. Onde il nostro mestiere, idest la guerra, Che sta in sul taglio, non fa più faccende.
Definiz: FARE FACCIA. Che anche si dice FAR FACCIA TOSTA, e vale Essere sfacciato, ardito, senza vergogna. Lat. perfrictae frontis esse, frontem perfricuisse. Gr. ἀναισχυντεῖν.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. L'uomo accieca più intanto che pecca manifestamente, e fa faccia, e non si vergogna.
Esempio: Malm. 10. 9. Fa faccia tosta, e va con lieta fronte, Sperando ognor, che venga un accidente.
Definiz: §. Fare faccia di pallottola, vale Essere volubile.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 1. E dandola pel mezzo a braccia quadre, Senza tener più conto di persone, Fe faccia di pallottola.
Definiz: FARE FAGOTTO. Affardellare.
Esempio: Libr. cur. malatt. Fa un fagotto di tutte quelle cose, e sotterralo sotto la soglia.
Esempio: Malm. 10. 42. Va Paride pian piano, e fa fagotto.
Definiz: §. Figuratam. Andarsene, e talora Andarsene dal mondo, Morire. Lat. e vita migrare. Gr. τὸν βίον τελευτᾶν.
Esempio: Malm. 12. 13. E ad ogni passo trova gente morta, O per lo men, che sta per far fagotto.
Definiz: FARE FALLO. Fare errore, o torto, Errare. Lat. errare. Gr. σφάλλεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 67. 16. E hai creduto, che io volessi, o voglia al mio signore far questo fallo?
Esempio: Franc. Barb. 120. 7. Voi, che parlate dogliendo d'amore, Dogliavi più del fallo, che 'n ciò fate.
Esempio: E Franc. Barb. 150. 13. Mettesi a far li suoi falli palese, Per dar esemplo dannoso al paese.
Definiz: §. Fare fallo, nel giuoco di palla, o simili, vale Mandar la palla in fallo, o Contravvenire altrimenti alle regole del giuoco.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 21. Ch'è cosa brutta, e stolta Il gittarla (la palla) con mano, e fassi fallo, Qual poi a racquistallo Si pena un pezzo, e non s'acquista mai.
Esempio: Malm. 6. 42. Che fa nel giuoco con due palle fallo.
Definiz: FARE FALLORE. V. A. Lo stesso, che Far fallo.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 1. 15. La vita lussuriosa, Ch'ha fatto gran fallore.
Definiz: FARE FALÒ. Lo stesso, che Far baldoria, Fare fuochi d'allegrezza.
Esempio: G. V. 10. 24. 1. Venuta in Pisa la novella, e l'ulivo della coronazione del Bavero in Melano, se ne fece falò, e festa per certi usciti di Firenze.
Esempio: E G. V. 11. 134. 5. Fece della nostra sconfitta falò, e grande allegrezza.
Definiz: §. I. E Far falò, vale Abbruciare. Lat. incendere, comburere. Gr. φλέγειν.
Esempio: Burch. 2. 81. A furia a far falò n'andrai di peso.
Esempio: Dav. Scism. 71. A quanti libri di teología fondamentali possono avere ec. fanno da cotali giovanacci fare esequie giocose, portandoli nelle bare per la città in piazza a farne belli falò.
Definiz: §. II. Far falò, vale Consumare tutto il suo. Lat. proterviam facere.
Definiz: §. III. Far falò, per metaf. vale anche Far comparsa, Risplendere.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Abbia molta famiglia, begli cavalli, e grandi magioni, e ricche possessioni, e faccia di se grande falò, e vista alle genti.
Definiz: FARE FARDELLO. Lo stesso, che Far fagotto. Lat. sarcinulas colligere.
Esempio: Fir. As. 188. Poichè voi fatto fardello d'ogni cosa ritornate al vostro campo, ec.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 20. Se questo nido Mi si confermi, o s'ho da far fardello.
Definiz: FARE FARE CHECCHESSIA. Ordinare alcuna cosa, Costringere a fare alcuna cosa. Lat. opus faciendum locare, ad opus faciendum adigere.
Esempio: G. V. 8. 4. 1. Mandogli dicendo, che dovesse far fare l'ammenda.
Esempio: Din. Comp. 2. 43. Molte ruberíe fece fare.
Esempio: Bocc. nov. 42. 14. A voi convien far fare corde molto più sottili agli archi de' vostri arcieri.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 6. Due cose sono intra l'altre, che possono Farci fare ogni cosa.
Definiz: §. Far fare uno, vale ancora Ingannarlo, Aggirarlo. Lat. aliquem circumvenire. Gr. ἐξαπατᾶν.
Esempio: Varch. Ercol. 78. Quando alcuno, per esser pratico del mondo, non è uomo da essere aggirato, nè fatto fare, si dice: egli se le sa.
Esempio: Cecch. Spir. 2. 3. Acciocchè e' faccia far me, e tutti, e rida?
Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 6. Gli uomin lesti fantini, Che con lor cavallette, e sopravventi Fan fare gli altri.
Definiz: FARE FASCIO. Adunare insieme in un fascio. Lat. in fascem colligere. Gr. εἰς τὸ φάκελον συλλέγειν.
Esempio: Vit. SS. Pad. D'allora in quà, ch'io ci fui rinchiusa, feci quasi un fascio de' miei peccati, ed abbogli sempre tenuti dinanzi agli occhi.
Definiz: §. I. Fare d'ogni cosa un fascio, vale Mandare in conquasso, in rovina, Atterrare.
Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 30. Fa d'ogni cosa un fascio, e soffia, e sbuffa.
Definiz: §. II. Fare d'ogni erba fascio.
v. FARE ERBA.
Definiz: FARE FATTO. Operare. Lat. rem gerere, facere facinus. Gr. ἔργον ἐργάζεσθαι.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 4. 1. Facciam fatti, deh facciamo, Se 'n vertà Cristo amiamo.
Esempio: E Fr. Iac. T. 4. 38. 10. Egli è tempo far fatti, Non parole come matti.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 3. Io vo' fuor del mio solito Far gran dimostrazioni, e pochi fatti.
Esempio: Cant. Carn. 6. Quand'egli è 'l tempo vostro, fate fatti.
Definiz: §. I. Fare i fatti suoi, vale Amministrare le sue faccende. Lat. res suas agere.
Esempio: Bocc. nov. 1. 22. Io ho sempre di bene in meglio fatti i fatti miei.
Esempio: E Bocc. nov. 24. 10. E appresso questo con simplicità fare tuoi fatti, se a far n'hai alcuno.
Definiz: §. II. Fare il fatto altrui, vale Far checchessia, che torni comodo ad altri. Lat. alienum negotium agere.
Esempio: Sen. Pist. 70. Perocchè colui, che dee morire a posta del nimico suo ivi a tre o quattro dì, fa il fatto altrui, se vive.
Definiz: §. III. Fare il fatto suo, vale Procurare il proprio utile.
Esempio: Cron. Morell. 322. Cercavamo e col Re di Francia, e col Duca di Oriensi ec. fare i fatti nostri.
Esempio: Cecch. Donz. 2. 5. E' mi bisogna avere Pazienza, per fare il fatto mio.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 321. Disegnò col titolo dell'Imperio potere far bene i fatti suoi.
Esempio: Buon. Fier. 4. Intr. Non farei così bene il fatto mio.
Definiz: §. IV. Fare i fatti d'altri, Amministrare i negozi altrui. Lat. rem alienam curare, alienis negotiis praeesse.
Esempio: Bocc. nov. 35. 2. Aveano oltre a ciò questi tre fratelli in uno fondaco un giovinetto Pisano chiamato Lorenzo, che tutti i lor fatti guidava, e faceva.
Esempio: Cron. Morell. 258. Lascia, che ella abbia a fare i fatti de' fanciulli insieme con altri tuoi parenti, e amici sì veramente, che le due parti d'accordo possano fare i fatti loro.
Definiz: §. V. Andare a fare i fatti suoi, vale Andarsene. Lat. discedere. Gr. ἀπιέναι.
Definiz: §. VI. Fare de fatto, o di fatto, vale Operare di subito, senza le convenienti riflessioni. Lat. temerè, et pro arbitrio facere. Gr. εἰκῇ πράττειν.
Definiz: §. VII. Fare di fatti, vale Operare attualmente, e con efficacia. Lat. verè agere. Gr. ὄντως ποιεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 4. 4. Dir non basta ben faremo, Mal va barca senza remo, Nè si torce senza temo, E però facciam di fatti.
Esempio: Cecch. Inc. 5. 3. Tuo padre fa di parole, ma tu sai far di fatti.
Definiz: §. VIII. Fare dire de' fatti suoi.
v. FARE DIRE §. II.
Definiz: §. IX. Fare fatto checchessia, vale Giudicarlo adempito. Lat. factum dare, factam rem dare.
Esempio: Cecch. Corr. 1. 3. In quanto a lei, io la fo fatta.
Esempio: Lasc. Sibill. 2. 2. Tu la fai fatta, io non so come Michelozzo se gli crederà.
Definiz: §. X. Fare al fatto, Importare, Fare a proposito. Lat. referre.
Esempio: Amm. ant. 9. 5. 13. Però non fa poco al fatto, che uomo da giovane s'ausi a bene, e a male.
Esempio: Sen. Pist. 74. Che fa al fatto perchè l'acqua corrente si dirompa, e partasi?
Definiz: FARE FAVORE. Favorire. Lat. favere.
Esempio: Borgh. Rip. 85. Ma perchè io so, che messer Baccio ha particolar notizia di tutte le invenzioni, che sono in questa pittura, egli potrà farne favore brievemente di narrare l'ordine d'essa.
Definiz: FARE FAZIO, o FRA FAZIO. Maniera dinotante lo Stimare altrui balordo.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 4. Fazio sì, e vorresti farmi Fazio Per altro verso.
Definiz: FARE FAZIONE. Unirsi in fazione. Lat. harum, vel illarum partium esse.
Definiz: §. I. Far fazione, vale Combattere. Lat. militare munus obire. Gr. στρατεύειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 5. 32. E non creder, ch'io voglia, che tu faccia Qualche gran fazion pericolosa.
Definiz: §. II. Far la fazione, vale Operare, Fare il fatto. Lat. munus suum obire, officium peragere. Gr. τὸ ἔργον εὖ ἐπιστελεῖν.
Esempio: Cant. Carn. 280. Perchè sul bello del far la fazione Si ferma a mezza via.
Definiz: FARE FEDE. Testimoniare. Lat. testari, testimonium perhibere, fidem facere. Gr. μαρτυρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 17. 26. Ma di ciò, non le mie parole, ma gli occhi tuoi voglio ti faccian fede.
Esempio: Petr. son. 205. E fa quì de' celesti spirti fede.
Esempio: Ar. Fur. 25. 67. E buona pruova bisognò a far fede Per sentir quel, che le parea sentire.
Esempio: Cecch. Dot. 4. 5. Io avrò trenta, che faranno fede, Voi avere speso quattrocento scudi Per medicarvi.
Esempio: Cas. lett. 7. Ben fo ampla fede a V. Ecc. che la Maestà del Re è ottimamente servita dal detto Monsig. d'Avanzone.
Definiz: FARE FEDELTÀ, o LA FEDELTÀ. Giurar fedeltà. Lat. fidem suam iuramento obstringere; alicui in clientelam se dare.
Esempio: G. V. 7. 78. 1. Acciocchè i Toscani facessero la sua fedeltà, e comandamento.
Definiz: FARE FERIA, o FERIATO. Astenersi dal lavorare, o da altra occupazione. Lat. cessare, ociari.
Esempio: Bocc. nov. 20. 5. Avvisandosi forse, che così feria far si convenisse colle donne nel letto, come egli faceva talvolta piatendo alle civili.
Esempio: F. V. 11. 81. Sempre il verno facieno feria dando alla guerra riposo.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 25. 20. E d'ogni tempo vogliono ragione, E nullo feriato voglion fare.
Definiz: FARE FERITA, o FERUTA. Ferire. Lat. vulnerare, ferire. Gr. τιτρώσκειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 17. 2. Colla lingua forcuta M'hai fatto esta feruta.
Definiz: FARE FESTA, o LA FESTA. Festeggiare. Lat. festum agere. Gr. ἑορτάζειν.
Esempio: Din. Comp. 2. 32. Il popolo minuto in tal dì facea festa con i vini nuovi.
Esempio: E Din. Comp. 3. 59. Andavano le compagníe del popolo facendo gran festa sotto il nome del cardinale colle insegne avute da lui sulla piazza di s. Croce.
Esempio: Cron. Morell. 321. Si bandì la detta pace, e di ciò si fece gran festa.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 8. Fece già Roma trionfando festa.
Esempio: E Franc. Sacch. rim. 29. Festa dei far più che facessi mai, Perchè se' fatta adorna.
Esempio: E Franc. Sacch. rim. appresso: Festa dee far chi vive in questo tempo.
Esempio: Pass. 56. Il quale mosso a misericordia, benignamente il ricevette, e fecene gran festa, e restituillo alla prima degnitade.
Definiz: §. I. Fare festa, vale Fare lieta accoglienza. Lat. hilariter excipere. Gr. φιλοφρονεῖσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 2. 10. E gran festa insieme si fecero.
Esempio: E Bocc. nov. 26. 15. Abbracciò, e baciò lui, e fecegli la festa grande.
Esempio: E Bocc. nov. 27. 41. E quivi di fargli onore, e festa non si potevano veder sazj.
Esempio: Dant. Purg. 6. Quell'anima gentil fu così presta ec. Di fare al cittadin suo quivi festa.
Esempio: But. Inf. 1. Poich'elli ha mostrato, che l'abbia ricognosciuto facendogli festa, dice ec.
Definiz: §. II. E Far festa, Terminare, Finire.
Esempio: Malm. 12. 58. Finito è il nostro scherzo, or facciam festa.
Definiz: §. III. Far la festa di san Gimignano, Finire.
Esempio: Malm. 3. 57. E dove a mensa metter può la mano Si fa la festa di san Gimignano.
Definiz: §. IV. Far la festa, si prende in maniera bassa per Impiccare, o Ammazzare. Lat. extremo supplicio afficere, occidere. Gr. κρεμᾶν, ἀνασταυροῦν.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 3. I quali aveano in animo Di fargli far la festa.
Esempio: Malm. 11. 38. Pur trova un tratto un piè di tavolino, E Ciro incontra, e gli vuol far la festa.
Definiz: FARE FIACCO. Fare strage, Fare rovina.
Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 33. Ne fanno un fiacco, una destruzione, Che 'l sangue corre giù pel prato erboso.
Definiz: FARE FICO. Dare in nulla. Lat. frigere; indoli, aut expectationi non respondere. Gr. καταψύχεσθαι.
Definiz: §. I. Fare le fiche, Formar colle dita certo atto di dispregio. Lat. medium unguem ostendere.
Esempio: G. V. 6. 5. 1. E nota, che in sulla rocca di Carmignano avea una torre alta 120. braccia, e avevavi suso due braccia di marmo, le mani delle quali faceano le fiche a Firenze.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 115. Si volge a Dante cavandogli la lingua, e facendogli colla mano la fica, dicendo: togli.
Definiz: §. II. Far le fiche alla cassetta.
v. FICA §. ult.
Definiz: FARE FIDECOMMESSO, o FIDECOMMISSO. Assicurare, o Vincolare una cosa in forma, che ella non si alieni dal possessore. Lat. fidei committere.
Esempio: Buon. Fier. 2. Intr. 7. Io son la parsimonia, io quella sono, Che fo fidecommesse in mano altrui Le sustanze acquistate.
Definiz: FARE FIGLIUOLI. Generar figliuoli, Partorirli. Lat. liberos procreare. Gr. παιδοποιεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 9. 1. La superbia dell'altura Fatte ha tante figliuole.
Esempio: Alleg. 98. Questa non è la via da far figliuoli.
Esempio: Cecch. Dot. prol. Onde quest'autor, che fa disegno, Se e' vive, di far molte figliuole (quì figuratam. e vale Comporre molte commedie.)
Definiz: FARE FIGURA. Essere in posto. Lat. eminere, dignitate florere, auctoritate pollere. Gr. εὐδοκιμεῖν.
Definiz: §. Farla doppia di figura, similit. tratta dal giuoco di primiera, vale Fare un inganno a doppio.
Esempio: Cecch. Stiav. 5. 3. Ora io disegno Di farla doppia di figura a i vecchi.
Definiz: FARE FILARE. Operar, ch'altri fili. Lat. nendum locare.
Definiz: §. E figuratam. Far violenza altrui, Costrignere altrui a far la tua voglia. Lat. cogere ad aliquid faciendum. Gr. βιάζεσθαί τινα.
Esempio: Varch. Ercol. 85. Far tener l'olio a uno, o farlo filare, o stare al filatoio, significa per bella paura farlo star cheto.
Esempio: Cecch. Corr. 4. 9. Il capitano è tanto Presontuoso, impetuoso, e pazzo, Che e' farà filar quella donnuccia.
Definiz: FARE FINE. Finire. Lat. facere finem, cessare. Gr. ἐπιτιθέναι τὸ τέλος.
Esempio: Bocc. nov. 30. 24. Quì fece fine Lauretta alla sua canzone.
Esempio: Franc. Barb. 71. 14. E quì ti faccio fine al documento.
Esempio: Alleg. 265. Facendo fine, è ben, ch'io m'addormenti.
Definiz: §. Fare mala fine, o Far buona fine, vale Finir bene, o male. Lat. bonum, vel malum exitum habere. Gr. καλῶς, ἢ κακῶς τελευτᾶν.
Esempio: G. V. 12. 105. 2. Chi muore in contumacia di santa Chiesa, e scomunicato, sempre pare, che faccia mala fine.
Definiz: FARE FINTA. Fingere. Lat. fingere, simulare. Gr. ὑποκρίνεσθαι.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 2. Perchè fece egli quella finta meco?
Definiz: FARE FIOCCO. Fioccare.
Definiz: §. Fare il fiocco, vale Essere abbondanza di checchessia.
Esempio: Dav. Colt. 191. Ne' luoghi solatíi (i bruchi) fanno il fiocco, ne' bacíi non se ne genera.
Definiz: §. II. Fare un fiocco, vale Fare beffa. Lat. ludificari. Gr. ἐμπαίζειν.
Esempio: Ar. Cass. 1. 5. E se l'audacia pari al desiderio Avessino, che a i padri loro osassino Di far un fiocco, come mi promettono Di far, e facilmente far potrebbono.
Esempio: E Len. 1. 1. Gli vorrò far fare un fiocco.
Definiz: FARE FOCE. Sboccare. Lat. se exonerare, effluere. Gr. εἰσβάλλειν.
Esempio: G. V. 1. 43. 2. Ove fa foce di costa alla città d'Ostia.
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 2. Perverrete colà, dove una piazza Fa foce a molte strade.
Definiz: FARE FONDAMENTO. Fondare. Lat. iacere fundamenta, inniti. Gr. καταβάλλεσθαι θεμέλιον.
Esempio: Franc. Barb. 97. 16. Fa d'umiltate nel cor fondamento.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 30. Non veggio fino ad ora, che ci si possa far sopra fondamento alcuno.
Definiz: FARE FORCA. Dicesi da' fanciulli allorachè tralasciano la scuola.
Definiz: §. I. Fare le forche, vale Pigliare altrui con moine per indurlo a far checchessia. Lat. fingere, simulare, blandè interminari. Gr. ὑποκρίνεσθαι.
Esempio: Fir. nov. 7. 262. E fra l'aiuto del prete, e fra che ella seppe far le forche bene, il buon uomo le promesse la limosina.
Esempio: Buon. Fier. 1. 5. 6. E dimmi un gran gaglioffo, un pippion nuovo, S'io non so far le forche.
Definiz: §. II. Fare le forche, Fingere, Simulare.
Esempio: Varch. Suoc. 4. 6. Io dubito, che questa non sia una ragia, e che costui non faccia le forche per non parere.
Esempio: Ed Ercol. 83. Far le forche, è sapere una cosa, e negare, o infingersi di saperla, o biasimare uno per maggiormente lodarlo; il che si dice ancora far le lustre, e talvolta le maríe.
Definiz: FARE FORTE. Fortificare. Lat. munire, corroborare. Gr. ἐπιτειχίζειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 18. 2. Risguarda a questa schiera, Preghiamoti Signor, fanne sì forti, Che non curiam le morti.
Esempio: Petr. son. 150. E s'amor sopra me la fa sì forte Sol quando parla, ovver quando sorride, Lasso che fia?
Definiz: §. Far forte, Aiutar con danari, genti, o simili. Lat. opem ferre, auxiliari. Gr. βοηθεῖν, ἐπικουρεῖν.
Esempio: Cron. Morell. 310. Noi volemmo farlo forte della gente nostra, e farlo Imperadore.
Definiz: FARE FORTUNA. Guadagnare, Arricchire. Lat. ditescere, prosperâ fortunâ uti. Gr. πλουτεῖν.
Definiz: §. I. Fare la fortuna d'uno, o a uno, vale Avanzarlo in dignità, o ricchezze. Lat. fortunam alicui fabricari.
Definiz: §. II. Per Far tempesta, e figuratam. Far nocumento, o contrasto.
Esempio: Bemb. lett. 2. 32. E rendomi più che sicuro, che se aveste voluto far loro fortuna, non ne sarebbono usciti così asciutti.
Definiz: FARE FORZA. Forzare. Lat. vim facere, cogere. Gr. βιάζειν.
Esempio: Bocc. nov. 3. 3. Sì era avaro, che di sua volontà non l'avrebbe mai fatto, e forza non gli voleva fare.
Esempio: Dant. Inf. 11. De' violenti il primo cerchio è tutto, Ma perchè si fa forza a tre persone, In tre gironi è distinto, e costrutto; A Dio, a se, al prossimo si pone Far forza, dico in se, ed in lor cose.
Esempio: E Dan. Inf.appresso: Puossi far forza nella deitade, Col cuor negando, e bestemmiando quella.
Esempio: Buon. rim. 28. Favvi amor forza ancora, O pur per morte liberi ne sete?
Esempio: E Buon. rim. 29. Sì duro è 'l fren, per cui l'affanno ascondo, Che 'n farle forza più mi fo dolente.
Definiz: §. I. Fare per forza, vale Esser forzato a fare. Lat. cogi. Gr. βιάζεσθαι.
Esempio: Tac. Dav. ann. 10. 144. Protestando, se Cesare la tentennasse, d'andare a fargliele far per forza.
Definiz: §. II. Fare forza, vale Importare. Lat. referre, interesse. Gr. διαφέρειν.
Esempio: Bocc. nov. 78. 6. Disse il Zeppa: egli non è ora di desinare di questa pezza. Spinelloccio disse: non fa forza, io ho altresì a parlar seco d'un mio fatto.
Esempio: Fiamm. 4. 173. Se per piacere a Iddio ci si viene, l'anima ornata di virtù basta, nè forza fa, se 'l corpo di ciliccio fosse vestito.
Esempio: Com. Inf. 2. E non fa forza quì, che trasponga, e metta innanzi quello, che è ultimo.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 136. La cioppa ec. perchè ella sia più corta, non fa forza, che parrete un mezzo uomo d'arme.
Esempio: Liv. M. E non fanno forza a che fine elli se ne vengano.
Esempio: Sen. Pist. Se io sarò messo in prigione, non fa forza.
Esempio: E Sen. Pist. altrove: E non faceano forza, se l'acqua non era molto chiara.
Definiz: FARE FRACASSO. Far rumore. Lat. strepitum edere. Gr. δουπεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 22. 23. Chi ne cadesse a basso, Faría grande fracasso.
Esempio: Malm. 1. 51. Or ch'ei fa moto, fa sì gran fracasso, Ch'io ne disgrado il diavol 'n un canneto.
Definiz: §. Per Far comparsa, pompa, Apparire. Lat. nomen habere. Gr. διαβόητον εἶναι.
Esempio: Cecch. Donz. 1. 1. E quei, che fanno quà maggior fracasso, Bene spesso son là i peggio stanti.
Definiz: FARE FRANCO. Francare, Esentare, Privilegiare. Lat. immunem facere. Gr. ἐξαιρεῖν.
Esempio: G. V. 7. 113. 4. Lo Re gli fece franchi d'ogni gravezza per dieci anni.
Definiz: §. I. Fare franco, vale Affrancare, Dare la libertà; e si dice propriamente de' servi. Lat. liberum efficere, libertatem dare, manumittere. Gr. ἐλευθεροῦν.
Esempio: Bocc. nov. 47. 3. Intanto che egli piaceva sì a messere Amerigo, che egli il fece franco.
Definiz: §. II. Farsi franco, vale Farsi animoso, ardito. Lat. animum augere. Gr. καταθαρσύνεσθαι.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 20. E non è sazio alcun di lor, nè stanco, Ma combattendo più, si fa più franco.
Definiz: §. III. Fare il franco, vale Operare arditamente, o con franchezza. Lat. fidenter se gerere, audaciam praeseferre, ostentare. Gr. προθυμίαν προφαίνειν.
Definiz: FARE FRATE. Mettere in alcuna delle religioni claustrali. Lat. aliquem in monasterium coniicere, ad monachicum abitum suscipiendum impellere, vel suadere. Gr. εἰς μοναστήριον ἐμβάλλειν.
Esempio: Bern. Orl. 3. 7. 4. Che non volean prete far, nè frate Chi non era d'età.
Definiz: §. Farsi frate, o Friere, neutr. pass. vale Entrare in alcuna religione claustrale. Lat. monachum fieri. Gr. μοναχὸν γίγνεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 32. 6. Oltre ad ogni altro uomo divenuto cattolico, andò, e si fece frate minore.
Esempio: Franc. Barb. 237. 15. Ancor da' lusinghieri, E da color, che frieri Si fanno per mostrarti, Che in lor possi fidarti.
Esempio: Morg. 2. 6. Ditemi un poco, caro padre mio, Per che cagion voi vi faceste frate?
Definiz: FARE FREDDO. Esser freddo. Lat. frigus esse. Gr. χειμάζειν.
Definiz: §. Far freddo a uno, vale Sentir freddo colui, di cui si ragiona, Patir freddo. Lat. frigore corripi, algere. Gr. ψύχεσθαι.
Esempio: Lasc. Gelos. 3. 3. E perchè già mi cominciava a far freddo.
Definiz: FARE FRESCO. Esser fresco. Lat. algorem esse.
Definiz: §. Far fresco a uno, vale Sentir fresco colui, di cui si parla.
Esempio: Bocc. nov. 77. 32. Senzachè fresco le faceva troppo più, che voluto non avrebbe.
Definiz: FARE FRETTA. Stimolare a far presto. Lat. urgere, incitare. Gr. ἐπείγειν.
Esempio: Malm. 1. 12. Di modo ch'ei la chiama, e le fa fretta.
Definiz: FARE FRODO. Celare alcuna cosa a' gabellieri per non pagar la gabella.
Definiz: FARE FRUTTO. Fruttificare. Lat. fructum edere. Gr. ἐπικαρπίζεσθαι.
Esempio: Cr. 2. 9. 1. Comincerà ad attrarre il nutrimento ec. e da capo verzicare, e far frutto.
Esempio: E Cr. 4. 12. 4. Perocchè questi (sermenti) come pampinarj, men fanno frutto.
Esempio: Petr. canz. 32. 6. Mostrami altro sentier di gire al cielo, E di far frutto, non pur fiori, e frondi.
Esempio: E Petr. son. 247. Ove nacque colei, ch'avendo in mano Mio core, in sul fiorire, e 'n sul far frutto È gita al cielo.
Esempio: Tesorett. Br. Facea la terra frutto Sanza nulla semente.
Definiz: §. Per metaf. vale Fare effetto. Lat. prodesse. Gr. ἐπιτελεῖν τι.
Esempio: Bocc. lett. Pin. Ross. 270. Perciò se alcuno frutto farà lo mio scrivere, sommo piacere mi fia.
Definiz: FARE FUOCO. Accendere fuoco. Lat. ignem accendere. Gr. πῦρ καίειν.
Esempio: Bocc. nov. 12. 13. Avendo fatto fare un grandissimo fuoco in una sua camminata.
Definiz: §. I. Fare fuoco, figuratam. vale Perdere la speranza, Torre il pensiero.
Esempio: Buon. Tanc. 3. 11. E del poder sarà ben farne fuoco.
Definiz: §. II. Far fuoco, figuratam. vale Riscaldarsi in alcuno affare, Portarlo con efficacia. Lat. fervidè cum persequi.
Definiz: §. III. Fare fuoco nell'orcio, vale Fare i fatti suoi nascosamente, e in maniera da non essere appostato.
Esempio: Varch. Ercol. 72. E quando alcuno per lo contrario faccendo il musone, e stando cheto attende a' fatti suoi, senza scuoprirsi a persone, per venire a un suo attento, si dice: e' fa fuoco nell'orcio, o e' fa a chetichelli.
Esempio: Lasc. Sibill. 2. 2. Io so, che voi avete paglia in becco, e che voi fate fuoco nell'orcio.
Definiz: §. IV. Fare fuoco, o Fare i fuochi, vale Fare falò per segno d'allegrezza.
Esempio: Din. Comp. 3. 59. Ma il palagio de' Gianfigliazzi, che per le guerre facea gran fuochi, la sera niente fece.
Esempio: Cron. Morell. 321. Avea avute le fortezze, e allora si fe fuoco in Firenze.
Definiz: FARE FUORA. Neutr. pass. Farsi fuora, come dalla finestra, o simili, vale Affacciarsi.
Esempio: Cant. Carn. 108. Chi colla neve sollazzar si vuole, Si faccia al balcon fuora.
Definiz: §. Far fuori, figuratam. per Deporre, Perdere la speranza di checchessia, Abbandonare un affare. Lat. negotium derelinquere, deserere, spem abiicere. Gr. ἀπολιμπάνειν.
Esempio: Cecch. Stiav. 2. 2. Facciasene fuori Cotesto tale, ch'i' la vo' concedere A un, che ec.
Esempio: Ambr. Cof. 5. 7. Orsù del parentado con Ilario Si puote ormai far fuori, perchè subito Che intende questa storia, non c'è ordine, Se ne to' giù.
Definiz: FARE FURTO. Rubare. Lat. furtum facere, furari.
Esempio: Bocc. nov. 98. 43. Alla qual grotta due, i quali insieme la notte erano andati ad imbolare, col furto fatto n'andarono.
Definiz: FARE GALA. Usar magnificenza, Far pompa.
Esempio: Cecch. Dissim. 5. 2. Poichè s'è accozzato nozze, e bambin maschio, che tu pensi d'uscir di gatto salvatico, ch'io vo', che noi facciam gala.
Definiz: FARE GALLORIA. Galluzzare. Lat. gestire.
Esempio: Bocc. nov. 32. 15. Faccendo sì gran galloria, che non le toccava il cul la camicia.
Esempio: Alleg. 328. E di ciò fa ciascheduno a prima giunta galloria a braccia quadre.
Definiz: FARE GARA. Indurre gara. Lat. committere inter se.
Definiz: §. Fare a gara, Gareggiare. Lat. certare, aemulari.
Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 9. Fanno a gara di fondere, e scialacquare le loro facoltà prodigalissimamente.
Esempio: E Sen. ben. Varch. 7. 24. Fu fatto da loro a gara ec. per chi dovesse dargliele.
Definiz: FARE GARBUGLIO. Indurre confusione. Lat. turbellas dare, Plaut. Gr. ταραχὴν ἐμποιεῖν.
Esempio: Cecch. Dot. 5. 3. Sempre tu cerchi far qualche garbuglio.
Definiz: FARE GENTE. Assoldar milizia. Lat. delectum habere.
Esempio: Bocc. nov. 42. 11. Fatta grandissima moltitudine di gente, sopra il Re di Tunisi sene venne.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 132. Richiamandolo la nobiltà, cui nella pace è più duro il servire, fa gente.
Definiz: FARE GETTO, o GITTO. Gittare. Lat. proiicere.
Esempio: Fr. Iac. T. 3. 25. 7. Rilevossi, e fece gitto.
Definiz: §. I. Far getto, si dice anche del Gettare in mare nelle tempeste le mercanzíe, o altro per alleggerire il naviglio.
Definiz: §. II. E figuratam. Recere. Lat. vomere. Gr. ἐμεῖν.
Esempio: Red. Ditir. 42. Ecco oimè, ch'io faccio getto Delle merci mie vinose.
Definiz: §. III. E Far getto, per Gettare bronzi ec. Lat. fundere.
v. GETTO §. II.
Definiz: FARE GHEPPIO. Morire. Lat. interire. Gr. ἀπόλλυσθαι.
Esempio: Alleg. 152. Nell'entrar, ed uscir del laberinto, dove e' fece far gheppio ec. al Minotauro bestiaccia di più forme.
Esempio: Salv. Granch. 3. 13. L'altro fece gheppio Sopra tre legni.
Definiz: FARE GHIOTTO. Indurre avidità. Lat. avidum efficere. Gr. ἐπιθυμίαν ἐγείρειν.
Esempio: Dant. Purg. 20. Fece la voglia sua dell'oro ghiotta.
Definiz: §. E neutr. pass. Divenir ghiotto.
Esempio: Dant. Purg. 17. Sicchè si fe della vendetta ghiotta.
Definiz: FARE GIORGIO.
v. FARE IL GIORGIO.
Definiz: FARE GIORNATA. Consumare il giorno, Impiegare tutto 'l tempo d'un giorno. Lat. diem extrahere, diem condere, in aliqua re facere dies, Senec. Gr. διημερεύειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 24. 45. Oh volontà, Fatta hai pur gran giornata, Non lassando tua casata, In cielo è 'l tuo abitare.
Definiz: §. I. Fare giornata, Far battaglia, Venire a battaglia generale; che si dice anche Far giornata campale. Lat. iusto proelio confligere, decertare.
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 1. 1. Sentito il romore de' nimici, e dubitando, ec. non avere a far giornata con quelli.
Esempio: Stor. Eur. 1. 3. Arnolfo presentatosi coll'esercito alla frontiera di Suembaldo ec. deliberò di non fare giornata.
Definiz: §. II. Fare a giornata, o per giornata, Lavorare per ricevere la mercede a un tanto il giorno. Lat. pactâ in diem mercede opus faciendum conducere.
Definiz: FARE GIOSTRA. Giostrare. Lat. hastis decertare, Troiam ludere.
Esempio: G. V. 9. 80. 3. Ebbe in Firenze grande allegrezza, e fecesene gran feste, e belle giostre.
Definiz: §. Fare una giostra a uno, vale Fargli una beffa. Lat. illudere alicui.
Esempio: Cecch. Inc. 2. 4. Io non credo, che in questa città sieno duoi maggiori uccellacci; che non facciamo noi loro qualche giostra?
Definiz: FARE GITA. Lo stesso, che Camminare, Fare esercizio. Lat. animi caussa iter facere, ambulare. Gr. περιπατεῖν.
Esempio: Cecch. Stiav. 3. 4. I' non mi metto più A far a piè questa gita.
Esempio: Buon. Fier. 4. 4. 2. La mattina Trapassar in far gite, e 'l dì pe' prati.
Definiz: FARE GITTO.
v. FARE GETTO.
Definiz: FARE GIUDIZIO. Giudicare. Lat. sententiam ferre, iudicium facere, iudicare. Gr. διακρίνειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 24. 12. Meglio t'è d'aver vergogna Appo i piè del prete mio, Che averla poi con doglia Al giudicio, che faccio io.
Esempio: Cecch. Donz. 3. 7. Quest'è un fatto, che bisogna farne Giudizio in capo all'anno.
Esempio: Malm. 6. 52. Pur non so nulla, e non vo' far giudizio.
Esempio: Cas. lett. 63. E acciocchè sappiano il giudizio, che la casa fa di lui, dia loro il sonetto delle pettegole.
Esempio: Varch. Ercol. 313. Se nol volete credere a me, udite Quintiliano, il quale avendo fatto, e dato il giudizio degli scrittori Greci, e volendo fare, e dare quello de' Latini, scrisse ec.
Definiz: FARE GIUOCO. Lo stesso, che Fare scherzo, o simili. Lat. ludificari. Gr. ἐμπαίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 81. 10. O se essi mi cacciassero gli occhi, o facessermi alcun altro così fatto giuoco, a che sare' io?
Esempio: E Bocc. nov. 78. 10. E perciocchè io non intendo di lasciare questa vendetta impunita, io gli farò giuoco, che nè tu, nè egli sarete mai lieti.
Definiz: §. I. Fare giuoco, Ridurre, e Convertire in giuoco, in diletto.
Esempio: Petr. son. 142. Ond'Amor di sua man m'avvinse in modo, Che l'amar mi fe dolce, e 'l pianger giuoco.
Definiz: §. II. Fare il giuoco d'alcuno, vale Far cosa, che torni in avvantaggio di alcuno. Lat. quod alii in rem sit, facere.
Definiz: §. III. Farsi giuoco di checchessia, vale Burlarsene. Lat. aliquem ludos facere, Plaut.
Esempio: Cecch. Spir. 4. 6. I giovani Si facciano di te giuoco, e trastullo.
Definiz: §. IV. Far giuoco, o buon giuoco, Tornar bene, Giovare. Lat. congruere, convenire.
Esempio: Malm. 6. 10. Le porge un fardellin piccolo, e poco Di robe, che laggiù le faran giuoco.
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 3. Secondo 'l tempo, e 'l luogo, che alla scherma Può far più giuoco, e apportar vantaggio.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 3. Infinchè la volubile Fortuna il crin mutasse, la qual fecegli Buon giuoco.
Definiz: §. V. Far buon giuoco, vale anche Procedere di buona fede.
Esempio: Varch. Ercol. 308. Facciamo a far buon giuoco, e non ingannarci da noi a noi.
Definiz: FARE GIUSTIZIA. Amministrar giustizia. Lat. ius dicere, ius exequi.
Esempio: G. V. 5. 12. 1. E per le villate del contado facea stare suoi vicarj, che rendeano ragione, e faceano giustizia.
Esempio: Cecch. Inc. 1. 1. Dove so, che mi fia fatta giustizia.
Definiz: §. Far giustizia, vale anche Dar la morte per via di giustizia, Giustiziare. Lat. ad supplicium condemnare, supplicio tradere. Gr. καταγινώσκειν.
Esempio: Bocc. nov. 33. 16. Ma tutto pareva niente, perciocchè il Duca pur fermo a volerne far giustizia stava.
Esempio: G. V. 7. 144. 3. Li mandassono presi alquanti cominciatori, e rompitori delle triegue per farne giustizia.
Definiz: FARE GLOSA. Glosare, Chiosare. Lat. interpretari, exponere. Gr. ἑρμηνεύειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 32. 15. Dov'è piana la lettera, Non fare oscura glosa.
Definiz: FARE GOLA. Indur desiderio. Lat. salivam movere. Gr. ὄρεξιν ἐγείρειν.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 1. La quale a ciascuno, ancorachè satollo, potesse far gola.
Definiz: FARE GOMITO. Si dice de i muri, o simili, quando escono della loro dirittura, o fanno angolo. Lat. obliquari.
Esempio: G. V. 9. 256. 3. Ivi fa il muro gomito, ovvero angolo.
Esempio: E G. V. appresso: Ivi fa gomito il muro, e discende al Ponente.
Esempio: Varch. stor. 9. 249. Le sue mura torcendosi in alcuni luoghi, e faccendo gomito, ovvero angolo, sbiecano molte volte, e vanno a schimbesci.
Definiz: FARE GOVERNO. Governare.
Definiz: §. I. Far Governo di checchessia, Disporre di quella tal cosa. Lat. disponere. Gr. διατιθέναι.
Esempio: Dant. Purg. 5. Ma i' farò dell'altro altro governo.
Definiz: §. II. Far mal governo, Ridurre in cattivo stato, Maltrattare. Lat. malè tractare, damno afficere.
Esempio: Dant. Inf. 27. E 'l Mastin vecchio, e 'l nuovo da Verrucchio, Che fecer di Montagna il mal governo.
Esempio: Bern. Orl. 1. 15. 30. Ed eccoti Agrican vede da canto, Che facea d'Aquilante un mal governo.
Definiz: FARE GRANDE. Ingrandire, Aggrandire. Lat. augere, amplificare. Gr. αὐξάνειν.
Esempio: Dant. Par. 23. Così la mente mia da quelle dape Fatta più grande di se stessa uscío, E che si fesse, rimembrar non sape.
Esempio: Franc. Barb. 335. 10. Ahi tesoro, che comprar non ti puoi, E che fai grandi i tuoi.
Esempio: Fr. Iac. T. 4. 28. 11. Cristo, per me far grande, Se volse annichilare.
Definiz: §. I. Fare del grande, o Fare il grande, vale Stare in gravità, o in maestà ad imitazione de' grandi personaggi. Lat. superbè se gerere, fastum praeseferre.
Esempio: Alleg. 42. Faccia del dotto pur, faccia del grande.
Esempio: Varch. Suoc. 3. 5. Poichè voi avete auto questo poco di roba di più, poi avete alzato le cresta, e fate molto del grande.
Definiz: §. II. Farsi grande, vale Crescere, Venir grande. Lat. crescere. Gr. αὐξάνεσθαι.
Esempio: Cr. 3. 7. 7. Indi a quaranta dì sì si fa grande (il grano) infino al venimento della maturità.
Definiz: FARE GRAZIA, o LA GRAZIA. Graziare. Lat. beneficium facere, gratificari, privilegium conferre, precibus annuere. Gr. χαρίζεσθαι.
Esempio: Bocc. g. 1. f. 4. Col consentimento degli altri, lietamente la grazia gli fece.
Esempio: E Bocc. nov. 32. 15. Ma voi mi potete fare una gran grazia, e a voi non costerà niente.
Esempio: E Bocc. nov. 57. 7. Vi prego, che una piccola grazia mi facciate.
Esempio: Dicer. Div. Non s'intende esser tolto alcun beneficio, o grazia a lui fatta per lo comune, e senato di Roma.
Esempio: Cecch. Donz. 1. 1. E quanto egli era benigno in far grazia A' fuorusciti, che gliele chiedevano.
Definiz: §. Fare grazia, Perdonare. Lat. parcere, condonare.
Esempio: G. V. 10. 208. 2. Il comune di san Gimignano chiese misericordia ec. per la qual cosa fue fatta loro grazia, e perdonato.
Definiz: FARE GREPPO.
v. GREPPO §. II.
Definiz: FARE GRIDO. Gridare. Lat. clamorem facere. Gr. χαρίζεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 14. Quando piangea, vi facea far le grida.
Esempio: E Dan. Par. 21. E feron grido di sì alto suono, Che non potrebbe quì assomigliarsi.
Definiz: §. Fare le grida, Mandare il bando. Lat. edicere.
Esempio: Bocc. nov. 18. 44. E offerse di presentargli il conte, e i figliuoli, dove, secondo la grida fatta, guiderdonare il dovesse.
Definiz: FARE GROPPO. Aggroppare. Lat. nectere, colligare, implicitare.
Esempio: Dant. Inf. 13. Di se, e d'un cespuglio fe un groppo.
Esempio: But. ivi: Fece un groppo, cioè appiattossi ad un pruno mettendosi in esso.
Esempio: E Dan. Inf. cant. 33. Che le lagrime prime fanno groppo.
Definiz: §. Per Raffrenare.
Esempio: Franc. Barb. 11. 4. Far alla gola groppo, Ch'ella si può, come vuoli, adusare.
Definiz: FARE GUADAGNO. Guadagnare. Lat. lucrifacere. Gr. κερδαίνειν.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 1. 4. Chi del mondo si fa acquisto, Fa guadagno infame, e tristo.
Definiz: FARE GUARDIA. Guardare, Custodire. Lat. defendere, custodire.
Esempio: G. V. 6. 45. 3. Trovaro, che del garzone la madre facea gran guardia.
Esempio: E G. V. 8. 89. 3. I Fiorentini, sentendo sua venuta, ebbono gran paura, e gelosía, e fecion gran guardia nella terra.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 5. 48. Or è buono far la guardia, Che m'hai data sicurtate.
Esempio: E Fr. Iac. T. 2. 8. 16. Siati ricordamento, Frate la guardia fare.
Esempio: Cecch. Stiav. 5. 2. Io vo' poi Far la guardia da me alla mia roba.
Definiz: FARE GUASTO. Devastare, Guastare. Lat. vastare, devastare. Gr. πορθεῖν.
Esempio: G. V. 7. 153. 2. E fatto intorno a Pisa gran guasto, ec. si tornarono a Firenze.
Esempio: Cecch. Stiav. 1. 4. Eh i' non fo Delle fanciulle Greche il guasto, che I' farei del vin greco.
Definiz: §. Far guasto, figuratam. Mangiare assai. Lat. se ingurgitare.
Esempio: Bern. rim. 19. Non hanno scritto delle pesche bene, Perchè non ne facevan troppo guasto.
Esempio: Malm. 7. 78. Ch'ei tien, che a far non abbian troppo guasto.
Definiz: FARE GUAZZO. Bagnare eccedentemente, Adunare grande umidità. Lat. vadum efficere, solum inundare. Gr. κατακλύζειν.
Esempio: Libr. cur. malatt. Con tanto smoderato bere fanno un guazzo del ventre.
Esempio: Burch. 1. 127. La bocca, e 'l naso mi faceva un guazzo, Ch'i diaccioli mi fea tenere al mento.
Definiz: FARE GUERRA. Guerreggiare. Lat. bellare, bellum gerere. Gr. πολεμεῖν.
Esempio: G. V. 4. 28. 1. I Fiorentini feciono oste a monte Cascioli, che facea guerra alla città di Firenze.
Esempio: E G. V. 7. 21. 1. Faceano guerra nel contado di Firenze.
Esempio: E G. V. 12. 25. 2. Feciono molta guerra a' Pisani faccendo capo in Pietrasanta.
Esempio: Cron. Morell. 359. Andò a Cortona a dì 9. di Maggio, e fece ivi gran guerra.
Esempio: Dant. Inf. 12. A Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, Che fecero alle strade tanta guerra.
Definiz: §. Far guerra guerriata.
v. GUERRIATO.
Esempio: G. V. 8. 49. 1. Don Federigo d'Araona ec. si mise a fare co' suoi Catalani guerra guerriata a messer Carlo.
Definiz: FARE I CANNONI. Ingannare in fatto d'amore.
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 16. Quello, a cui fian fatti i cannoni, Crepando di martello, Accuserà di tradimento quello, Che la Rosa crudel più favoríe.
Definiz: FARE I CONVENEVOLI. Far le cirimonie.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 3. E andarvi lo sposo, e i convenevoli Far tutti.
Esempio: Ar. Supp. 2. 1. E io, che nominato sono Erostrato, Vi farò come a padre i convenevoli.
Definiz: FARE IL BECCO ALL'OCA. Terminare l'impresa felicemente; modo basso. Lat. rem conficere. Gr. ἐπιτελεῖν τι.
Esempio: Salv. Granch. 1. 4. Intanto tu avresti agio a fare Il becco all'oca.
Esempio: Malm. 2. 13. Presa, che l'ha, gli è fatto il becco all'oca.
Definiz: FARE IL BELLO. Presumere in bellezza.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 2. Che fa il ricco, chi il bello, e chi lo scaltro.
Definiz: FARE IL COVO. Fare il nido; e figuratam. Dimorare, Stanziarsi.
Esempio: Buon. Fier. 1. 5. 6. Io per me 'ntendo farmi un tratto il covo, Dove regnan le donne.
Definiz: FARE IL DOVERE.
v. DOVERE.
Definiz: FARE IL GALANTE. Amoreggiare.
Esempio: Bern. Orl. 1. 2. 57. E fa il galante Con certe donne, e attacca un mercato.
Definiz: FARE IL GIORGIO. Fare il bravo.
Esempio: Varch. Ercol. 69. Quei bravoni, o bravacci, che fanno il Giorgio su per le piazze, e si mangiano le lastre, e voglion far paura altrui coll'andare, e colle bestemmie, faccendo il viso dell'arme, si dicono cagneggiarla, o fare il crudele.
Esempio: E Suoc. 2. 5. Facciano il Giorgio questi parecchi dì, che poi bisognerà, attendano ad altro.
Esempio: Bern. rim. 11. E fassi il Giorgio colle seccaticce.
Esempio: Buon. Fier. 2. 1. 6. Che noi faremo il Giorgio a posta nostra Per queste belle piazze.
Definiz: §. Fare il Giorgio, vale Fare un fantoccio di legne secche per arderlo in segno di festa.
Definiz: FARE IL GRASSO LEGNAIUOLO.
v. FARE CALANDRINO.
Definiz: FARE IL MANGIA DA SIENA. Fare il bravo; modo basso.
Esempio: Malm. 8. 15. Perchè sebbene ei fa 'l mangia da Siena, È disadatto, e pesa, ch'egli spiomba.
Definiz: FARE IL NANNI. Fingersi goffo, e semplice; maniera bassa.
Esempio: Malm. 4. 26. Facendo sempre il nanni, ed il corrivo.
Esempio: E Malm. 9. 65. Ed ella più colà, facendo il nanni, Il tutto osserva, e scoppia dalle risa.
Definiz: FARE IL PIANTO. Abbandonar checchessia, Non vi pensar più.
Esempio: Ambr. Bern. 1. 1. O tu sarai in stato, che potrassene Fare il pianto.
Definiz: FARE IL POTERE, o IL SUO POTERE. Fare il possibile, Fare quel che un può. Lat. pro virili agere. Gr. ποιεῖν κατὰ τὴν ἑαυτοῦ δύναμιν.
Esempio: Filoc. 4. 167. Ed io ne farò mio potere rallegrandomi se la fortuna mi concederà di vederlo.
Esempio: E Filoc. 5. Ella giurò fare tutto il suo potere.
Esempio: Ar. Fur. 36. 54. Vero è, che un pezzo il giovane gagliardo Di non far il potere ebbe riguardo.
Esempio: E Dan. rim. Tenterò nondimeno Farne il poter, poichè così v'aggrada.
Definiz: FARE IL RICCO. Ostentare ricchezza.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 2. Chi fa il ricco, chi il bello, e chi lo scaltro.
Definiz: FARE IL VOLERE D'ALCUNO. Compiacerlo, Far la sua voglia.
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 1. 53. Signor mio, dammi a sapere, Ed a fare il tuo volere.
Definiz: FARE IMBROGLIO. Imbrogliare. Lat. turbare, turbas dare. Gr. ταράσσειν.
Esempio: Cecch. Corr. 4. 10. I' voglio Prima fare un imbroglio, s'io potrò.
Definiz: FARE IMMORTALE. Immortalare. Lat. immortalem facere, immortalitate donare. Gr. ἀθανατίζειν.
Esempio: Petr. son. 316. Per dir di quella, ch'è fatta immortale, E cittadina del celeste regno.
Definiz: §. E neutr. pass. Immortalarsi. Lat. nomen suum aeternare.
Esempio: Petr. canz. 18. 7. Onde parole, e opre Escon di me sì fatte allor, ch'i' spero Farmi immortal, perchè la carne muoia.
Definiz: FARE IMPEDIMENTO. Impedire. Lat. vexare, impedimentum afferre. Gr. ἐμποδίζειν.
Esempio: G. V. 5. 28. 1. Aveano per più volte fatto grande danno, e impedimento a' Latini.
Definiz: FARE IMPETO. Spingere.
Esempio: Gal. Gall. 226. Più fa impeto un grave descendente in uno spazio molto declive.
Definiz: FARE IMPOSTA. Porre gravezza. Lat. tributum indicere. Gr. εἰσφορὰν προστάττειν.
Esempio: G. V. 6. 15. 1. Faccendo imposte, e taglie sopra i cherici a vergogna della Chiesa.
Esempio: E G. V. 8. 89. 4. Fecer sopra i cherici una grande, e grave imposta.
Definiz: FARE IMPRESA. Imprendere. Lat. rem aliquam aggredi. Gr. ἐπιχειρεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 36. 19. E chi fa vili imprese, E lunghe di contender di parole.
Esempio: E Franc. Barb. 63. 13. Ma dei tu ben pensare Di non far quella impresa, che disvaglia.
Esempio: E Franc. Barb. 177. 3. Ne for ragion alcuna far impresa.
Definiz: §. I. Fare impresa, o Fare un'impresa, vale Tentare di conquistare per forza d'arme alcuno regno, o terra, e uscire in campagna a tale effetto. Lat. suscipere expeditionem. Gr. στρατεύειν.
Esempio: G. V. 1. 49. E nota, lettore, che questa fu una delle più alte imprese, che mai facesse, o fatta avesse il comune di Firenze.
Definiz: §. II. Far per impresa, vale Prendere per insegna.
Esempio: Malm. 1. 48. Fan per impresa in un lenzuol, che sventola, Un pappino rampante ad una pentola.
Definiz: FARE IMPRESSIONE. Figuratam. si dice del Cagionare nella mente opinione; quasi lo stesso, che Fare effetto, Immaginare. Lat. imprimi, in animum descendere.
Esempio: Alleg. 59. Ma in voi, Donna crudel, sempre si fanno Impression vive, e che hanno Effetti veri.
Esempio: Salv. Avvert. 1. 2. 22. tit. Voci, e parlari, che alcuni hanno fatta falsa impressione, che non si usassero nel buon secolo.
Esempio: E Salv. Avvert. appresso: Perciocchè uomini a questi tempi in queste notizie riputati singolarissimi fatta aveano impressione, che nelle prose della migliore età non si trovassero alcune voci ec.
Definiz: §. Fare impressione ne' nimici, vale Penetrare nelle loro ordinanze, Assaltargli. Lat. impressionem facere, impressionem dare. Gr. ἐφορμᾶν πρὸς τὰς πολεμίους.
Esempio: Bemb. stor. 4. 50. Acciocchè colle genti de' Fiorentini si congiungessero, e nelle genti del Duca di Urbino impression facessero.
Definiz: FARE INCETTA. Incettare. Lat. merces undequaque praemere, uti carius vendantur coemere.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 2. 3. Appresso i gentiluomini (la fede) Ella val più che l'oro. G. Non ne fate Incetta, perchè voi ci fallirete.
Esempio: Buon. Fier. 4. Intr. Smaccar la mercanzía quantunque eletta ec. Che ne fer molti incetta.
Esempio: Tac. Dav. stor. 1. 253. Cercate, e ricomperate le teste, di cui gli ucciditori fecero incetta.
Definiz: §. Fare incetta di checchessia, per similit. val Cercarne.
Definiz: FARE INCHINO, o L'INCHINO. Far riverenza coll'inchinarsi.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 13. A quel messer Equilio Io desío far l'inchino.
Esempio: Red. lett. 1. 211. V. Maestà gradisca, come umilmente la supplico, questo mio buon desiderio, e questi miei divotissimi sentimenti, e le fo profondissimo inchino.
Definiz: FARE INCIDENZA. Far digressione. Lat. digredi.
Esempio: G. V. 8. 53. 1. Faremo incidenza per contare grandi, e maravigliose novitadi.
Esempio: E G. V. cap. 75. 2. Lasceremo alquanto delle nostre avversitadi, e faremo incidenza, tornando alquanto addietro.
Definiz: FARE INCONTRO, o INCONTRA. Incontrare, Ricevere altrui con solennità d'incontro. Lat. solemniter occurrere ad aliquem excipiendum. Gr. μεθ'ἑορτῆς, λαμπρῶς ἀπαντᾶν.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 25. 5. Deh usciamo fuore, E facciamogli incontra.
Definiz: §. I. Farsi incontro, o incontra, vale Andare incontro. Lat. obviam ire. Gr. ἐναντίως ποιεῖν.
Esempio: Bocc. canz. 1. 3. Non fugge questo ben, qualor disío Di rimirarlo in mia consolazione, Anzi si fa incontro al piacer mio.
Esempio: G. V. 8. 20. 1. Si fece loro incontro a Fornes in Fiandra.
Esempio: Cron. Morell. 310. Il signore di Padova se gli fe incontro, e soccorselo per insino a Vinegia.
Definiz: §. II. Farsi incontro, figuratam. Contravvenire, Fare in contrario. Lat. contrà ire, contrarium facere. Gr. ἀδικεῖν.
Esempio: Alleg. 261. Che e' non si può, nè debbesi far mai Incontro a quel, che l'uom prima ha giurato.
Esempio: Galat. 69. Ma vuolsi tosto incominciare a farsele incontro, e rintuzzarla.
Definiz: FARE INDIETRO. Mandare a dietro.
Esempio: Dant. Inf. 12. Chiron prese uno strale, o colla cocca Fece la barba indietro alle mascelle.
Definiz: §. E neutr. pass. Ritirarsi. Lat. retrocedere.
Definiz: FARE INDULGENZA. Concedere indulgenza. Lat. concedere indulgentiam, indicere indulgentiam.
Esempio: G. V. 8. 36. 1. Papa Bonifazio ec. fece somma, e grande indulgenza.
Definiz: FARE INGIURIA. Ingiuriare. Lat. inferre iniuriam, facere iniuriam. Gr. ἀδικεῖν.
Esempio: Bocc. introd. 31. A niuna persona fa ingiuria chi onestamente usa la sua ragione.
Esempio: E Bocc. nov. 1. 23. Avrebbe l'ira potuto inducere a fare alcuno omicidio, o a dire villanía a persona, o a fare alcuna altra ingiuria.
Esempio: Lab. 111. Nol vedi, che tu a Dio, a' tuoi studi, e a te medesimo fai ingiuria?
Esempio: G. V. 8. 89. 5. E perchè non volevano pagare, più ingiurie furon fatte a' cherici.
Definiz: FARE INIMICIZIA. Contrarre inimicizia, Divenir nimico. Lat. capere inimicitias, inimicari. Gr. ἐχθραίνειν, ἀπέχθεσθαι.
Esempio: Ar. Fur. 5. 22. E tra Ginevra, e l'amator suo pensa Tanta discordia, e tanta lite porre, E farvi inimicizia così intensa (quì: Seminare dissensione, Produrre nimicizia.)
Definiz: FARE INNANZI. Neutr. pass. Accostarsi, Approssimarsi. Lat. ire adversum, adire, accedere.
Esempio: Morg. 19. 59. Un certo calpestío da lungi sente, Fecesi innanzi a veder quel, che sia.
Esempio: Buon. Fier. Intr. 1. Ch'ognor viepiù crudel fattasi innanzi Con le zanne, ch'avea di fine acciaio.
Definiz: FARE INQUISIZIONE. Diligentemente ricercare, Inquisire. Lat. inquirere. Gr. ἐπιζητεῖν.
Esempio: G. V. 8. 41. 1. E 'l popolo si turbò forte, e funne fatta inquisizione per la signoría.
Esempio: Bocc. nov. 16. 36. Siccome uomo, che astutissimo era, fatta inquisizion di quest'opera, ec.
Esempio: Salust. Iug. R. Il popolo, è incredibile a dire, come fue acceso, e volonteroso, e con quanto studiamento comandóe, che l'inquisizion fusse fatta.
Definiz: FARE INSTANZA. Instare. Lat. postulare. Gr. αἰτεῖν.
Definiz: FARE INTENDERE. Significare. Lat. significare. Gr. δεικνύειν.
Esempio: G. V. 8. 92. 1. Si accusò, e dinunziò al Papa ec. il maestro del Tempio, e magione di certi crimini, ed errori, che al Re fu fatto intendere, che i Tempieri usavano.
Definiz: §. Per Fare le viste, Dare ad intendere.
Esempio: G. V. 8. 63. 2. E faccendo a loro venire le genti di segreto, faccendo intendere al palese, che v'erano per trattare accordo dal Papa al Re di Francia, ec. sotto quel colore menarono il trattato segreto di fare pigliare in Alagna Papa Bonifazio.
Definiz: FARE INTESO. Rendere attento. Lat. intentum reddere.
Esempio: Amet. 30. Lodando voi, le menti faccia intese Di chi vive quaggiuso al vostro regno.
Definiz: FARE INVENIE. Usar atti, e parole soperchie, e leziose. Lat. prolixè blandiri.
Esempio: Cecch. Mogl. 5. 4. Avendo veduto far loro Cotante invenie, e ciarlate.
Esempio: E Inc. 3. 3. Oh costor fan le lunghe invenie!
Definiz: §. Fare invenie, propriamente lo Inchinarsi con profonda genuflessione.
Esempio: Mirac. Mad. M. Alcuno monaco devoto della nostra Donna, a sua reverenzia ogni dì le facea certe invenie inginocchiandosi.
Definiz: FARE INVENTARIO. Inventariare. Lat. inventarium conficere. Gr. ἀναγραφὴν ποιεῖν.
Esempio: Alleg. 114. Fatton'un memoriale, o un inventario, Senz'ordine però di precedenza, Come le feste son nel calendario.
Definiz: FARE INVENZIONE. Inventare. Lat. invenire, reperire, novum aliquid moliri. Gr. ἀλφεῖν.
Esempio: Dant. Par. 29. Per apparer ciascun s'ingegna, e face Sue invenzioni, e quelle son trascorse Da' predicanti, e 'l vangelio si tace.
Definiz: FARE INVESTITURE. Investire. Lat. in possessionem mittere, possessionem tradere, *investituram facere.
Esempio: G. V. 8. 62. 2. E ogni Vescovado vacante del reame si godea, e volea fare le 'nvestiture.
Definiz: FARE INVITANZA. Lo stesso, che Fare invito. Lat. invitare.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 14. 16. Poichè se' ornata, Alma di temperanza, Gli confessori, e vergini Ti fan grande invitanza.
Definiz: FARE INVITO. Invitare. Lat. invitare. Gr. προσκαλεῖν.
Esempio: Red. Ditir. 14. Se la druda di Titone Al canuto sua marito Con un vasto ciotolone Di tal vin facesse invito, ec.
Definiz: FARE LA CIVETTA.
v. FARE CIVETTA.
Definiz: FARE LA GATTA MORTA, o LA GATTA DI MASINO. Fingersi rimesso, e addormentato. Lat. connivere, astutè dormire, dormire se simulare. Gr. λαγὼς κακθεύδων καθεύδων. v. Flos 269.
Esempio: Cecch. Stiav. 4. 5. Perchè sebbene fa La gatta morta, da queste acque chete Ti guarda.
Esempio: Bellinc. son. 286. Egli è tempo aprir gli occhi, e parer cieco ec. E far la gatta morta, e ir pian piano.
Esempio: Varch. Ercol. 86. Non so già, che abbiamo da potere sprimere con una voce sola quello, che i Latini dicevano connivere, cioè fare le viste, o infingersi di non vedere, e proverbialmente far la gatta di Masino.
Definiz: FARE LA LIONESSA. Maniera bassa, che si usa per dinotare lo Stare a passeggiare aspettando con desiderio, e ansietà grandissima checchessia; simile in qualche parte all'altro modo di dire, Stare a pivuolo, o Stare a bocca aperta.
Esempio: Alleg. 219. Dove, non sendo avanti il sol levato Alla portiera a far la lionessa.
Esempio: Buon. Fier. 3. 1. 5. E vuoi lasciar ire In un punto in malora Tutto 'l tempo, ch'hai speso In far la lionessa Dietro alla tua signora?
Esempio: E Buon. Fier. 4. 1. 6. Colui madrigaleggia più che mai, E va allo 'n là forse a gettarsi in fiume, E fa la lionessa.
Definiz: FARE LA LUNA. Dicesi del Rinnovarsi la luna.
Esempio: Cant. Carn. 43. Ei non aveva ancor fatto la luna Il dì, che carnescial faceste voi.
Definiz: §. E figuratam. si dice di alcuno, che sia grandemente in collera.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 4. Oh e' debbe far la luna; Or ora lo vo' a dire alla padrona.
Definiz: FARE LA MASSA. Radunarsi.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 2. 5. Ad effetto tale andiamo adesso Là fuori, dove s'è fatta la massa.
Definiz: FARE LAMENTANZA. Lamentarsi. Lat. conqueri. Gr. πενθεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 2. 23. Le virtù insieme tutte congregate A Dio sì fanno grande lamentanza.
Definiz: FARE LAMENTO. Lamentarsi. Lat. conqueri, lamentari. Gr. πενθεῖν.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 1. 14. Piangon le religioni, E fanno gran lamento.
Esempio: Dant. Inf. 13. Ale hanno late, e colli, e visi umani ec. Fanno lamenti in su gli alberi strani.
Definiz: FARE LA NINNA NANNA. Usare una cantilena propria per addormentare i bambini nel cullargli. Lat. naeniam facere.
Esempio: Malm. 8. 18. Più giù da banda un tavolin si vede, Che su' trespoli fa la ninna nanna. (quì per similit. Tentennare, Barcollare)
Definiz: FARE LA PENNA. Guadagnare nelle cariche oltre allo stipendio ordinario. Lat. ultra mercedem, seu stipendium lucrifacere.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 7. Mille, E settecento scudi d'oro il mese Sarà 'l stipendio ordinario, e poi il più, Che ne farà la penna.
Definiz: §. Far la penna, termine marinaresco, vale Rizzar l'antenna.
Esempio: Gal. Sist. 246. Supponete d'aver due telescopj fermati uno all'inferior parte dell'albero della nave, e l'altro alla cima ec. dell'antenna altissima, quando con essa si fa la penna.
Definiz: FARE LA PERA. Apportare altrui di nascoso, e maliziosamente alcun pregiudizio grande: come Ammazzare, o Fare ammazzare occultamente, o Far altro grave danno. Lat. clam per se, vel per alium damnum inferre.
Esempio: Malm. 6. 41. Soggiunge, perchè a lor vuol far la pera, Io l'ho con quei briccon furfanti indegni.
Definiz: FARE LAPPE LAPPE. Si dice quando alcuno desidera ardentemente alcuna cosa.
Esempio: Cant. Carn. 194. Poi ne va pianetto, e cheto Squadernandoti le chiappe, Che gli fanno lappe lappe.
Esempio: Malm. 5. 62. Ovunque egli è, d'untumi fa un bagordo, Che ognor la gola gli fa lappe lappe.
Definiz: §. Fare il cul lappe lappe, vale Tremare per paura.
Esempio: Morg. 24. 125. E chi frappa, e chi taglia, Tanto ch'ognun gli voltava le chiappe, Perocchè 'l cul gli facea lappe lappe.
Definiz: FARE LA QUARESIMA. Osservar la quaresima, Digiunare, e Far astinenza nel tempo di quaresima.
Esempio: Burch. 1. 42. Onde i lion non voglion far quaresima.
Definiz: FARE LARGHEZZA. Usare liberalità. Lat. liberalem esse, liberalitatem exercere. Gr. ἐλευθερίαν ἀσκεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 140. 7. Necessità costringente, son certi Del non donare esperti, Che credon se allor larghezza fare.
Esempio: E Franc. Barb. 191. 7. Pensa, se tu eccedi Li tuoi maggiori, e vedi, Se tu fai tanta, quanto puoi, larghezza, Che fece Niccolao alle pulcelle, Per condurre ad onor lor giovanezza.
Definiz: FARE LARGO. Allargare. Lat. dilatare. Gr. πλατύνειν.
Definiz: §. I. Far largo, per Trarsi da banda, Ceder di luogo. Lat. via decedere.
Esempio: Cant. Carn. 465. Su tamburi, e trombetti, Datevi dentro, e voi altre brigate, Perchè possan giucar, largo ne fate.
Esempio: Bern. Orl. 2. 17. 14. Ha gettato qual d'urto, e qual di spada, E che ognun larga gli facea la strada.
Definiz: §. II. Farsi largo, Aprirsi la strada all'estimativa, o al credito. Lat. nomen sibi facere, aestimationem sibi, auctoritatemque conciliare.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 3. Se non vi fate largo col donare, E' vi si resterà la voglia addosso.
Definiz: FARE LA RONDA. Fare la guardia. Fare la sentinella. Lat. excubias agere.
Esempio: Buon. Fier. Intr. 1. Così ci riduciamo a far la ronda.
Definiz: FARE LA SCORTA. Andare avanti mostrando la via. Lat. praeire.
Esempio: Burch. 1. 51. E Scipione era smontato a piede, Per far dell'erba alle chiocciole sue, Ch'avean fatto la scorta a Diomede.
Definiz: FARE LA SERPE TRA L'ANGUILLE. Dicesi dell'Essere accorto, e trattar co' semplici.
Esempio: Cecch. Donz. 4. 3. Ben, se 'l padrone Non fa la serpe tra l'anguille, in questa Casa hanno a ir staser le gatte in zoccoli.
Definiz: FARE LA VENTURA. Astrologare per via comunemente di chiromanzía. Lat. chiromantiam facere, vaticinari.
Esempio: Tac. Dav. ann. 16. 231. Anteio, e Ostorio aspiravano allo stato, e facevansi fare la ventura loro, e di Cesare.
Esempio: Malm. 1. 21. La ventura le fa sopra alla mano.
Definiz: FARE LAVORÍO, o LAVORO. Lavorare. Lat. operari, manufacere. Gr. ἐργάζεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 42. 11. Tutte di diverse cose lavoravano di lor mano, di seta, di palma, di cuoio, diversi lavoríi faccendo.
Esempio: G. V. 9. 72. 1. Non lasciando gli artefici di fare i loro lavori continuo (così nel T. Davanz.)
Definiz: FARE LA ZUPPA NEL PANIERE. Far cosa inutile, o che non può riuscire, Gettar via il tempo.
Esempio: Red. Ditir. 44. Chi s'arrisca di bere Ad un piccolo bicchiere, Fa la zuppa nel paniere.
Definiz: FARE LE CASTAGNE. Lo stesso, che Fare le fiche.
Esempio: Buon. Fier. 1. 5. 8. Vedeste voi, compagni, Che bel menar di gambe, E come rivoltandosi Indietro, ci facevan le castagne, Coccandoci, e le bocche?
Definiz: FARE LE CORNA. Fare le fusa torte. Lat. viro suo fidem frangere.
Esempio: Cecch. Inc. 5. 8. Io dubito, che ancor tu, Trinca, non abbia tenuto mano con costoro a farmi le corna.
Esempio: Lasc. Pinz. 4. 8. Che t'ho io fatto, briccone? che non lo di' ubriaco? G. Le corna, le corna, le corna, halo tu inteso ora?
Definiz: FARE LE FICHE.
v. FICA, o FARE FICA.
Definiz: FARE LE FUSA TORTE. Fare le corna. Romper la fede al consorte. Lat. viro suo fidem frangere.
Esempio: Lor. Med. canz. ball. 53. La mi fe le fusa torte.
Esempio: Burch. 2. 56. Non ti fidar di femmina, ch'usa Di far le fusa torte al suo marito.
Definiz: FARE LEGA. Collegarsi. Lat. foederari, foedus inire. Gr. συνθήκην ποιεῖσθαι.
Esempio: G. V. 2. 7. 1. E col loro Re chiamato Rotario fece lega, e compagnía contro al detto Imperadore di Gostantinopoli.
Esempio: E G. V. 12. 58. 2. I quali per loro s'accettarono, e giurarono a ciò fare lega, e compagnía.
Esempio: Cron. Morell. 315. Facemmo del mese d'Ottobre 1402. lega colla Chiesa ec. Fatta la detta lega, fece il Papa suo legato ec.
Esempio: E Cron. Mor. 359. Si fece lega col Re Luigi per tempo di mesi venti ec. e questa lega si fe contro di molti.
Definiz: §. E figuratam. Unirsi.
Esempio: Dant. Par. 2. Virtù diversa fa diversa lega Col prezioso corpo, che l'avviva, Nel qual, siccome vita in voi, si lega.
Definiz: FARE LEGGE. Costituir per legge. Lat. legem condere, legem ferre. Gr. νομοτεθεῖν.
Esempio: Dant. Purg. 1. Più muover non si può per quella legge, Che fatta fu, quando me n'usci' fuora.
Esempio: Din. Comp. 1. 10. Fecesi leggi, che si chiamarono ordini della giustizia contro a' potenti.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 133. Contro alle ingorde usure fece legge, che niuno prestasse danari per pagare alla morte del padre.
Definiz: §. Fare legge, si dice anche in modo basso, per Voler le cose a suo modo, Far violenza. Lat. pro imperio agere.
Definiz: FARE LE MARÍE. Lat. dissimulare.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Far le forche è sapere una cosa e negare, o infingersi di saperla, o biasimare uno per maggiormente lodarlo, il che si dice ancora far le lustre, e talvolta le maríe.
Definiz: FARE LE MASCHERE. Andare in maschera. Lat. personatum incedere. Gr. προσωπικῶς περιπατεῖν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 139. Messalina più sfrenata, che mai, faceva in casa le maschere de' vendemmiatori nel buono dell'autunno.
Definiz: §. Far le maschere, figuratam. vale Fingere. Lat. fingere, simulare. Gr. ὑποκρίνεσθαι, πλάττειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 20. 4. Non hanno a far le maschere i cristiani.
Definiz: FARE LE NONE. Prevenir colle parole colui, che si crede voler richieder di checchessia, con dir di non averlo. Lat. petitionem alicuius inficiando praeoccupare.
Esempio: Varch. Ercol. 83. Far le none non può dichiararsi, se non con più parole, come per cagion d'esempio: Se alcuno dubitando, che chicchessia nol voglia richiedere in prestanza del suo cavallo, il quale egli prestare non gli vorrebbe, cominciasse prevenendolo a dolersi con esso lui, che il suo cavallo fusse sferrato, o pigliasse l'erba, o avesse male a un piè, e colui rispondesse: non accade, che tu mi faccia, o suoni questa nona.
Definiz: FARE LE QUELLE. Fare lezj.
Esempio: Buon. Fier. 4. 5. 16. Che fanno tanti giuochi, Che fan tante le quelle, Che ne rimangon vinte le bertucce.
Definiz: FARE LESSO. Lessare. Lat. elixum facere, exiliare. Gr. ἐφθὸν ποιεῖν ?.
Esempio: Cant. Carn. 205. Assai marroni abbiamo ec. E quei lessi facciamo Nella stagion lor prima.
Definiz: FARE LE STIMITE, o LE STIMATE. Alzar le mani per la maraviglia, Maravigliarsi; modo basso.
Esempio: Varch. Ercol. 97. Non istate punto in dubbio, che ella maravigliandosi tra se, e faccendo le stimite, non dicesse ec.
Esempio: Bellinc. son. 274. E le stimite fo s'io veggo un grosso.
Esempio: Morg. 21. 122. Quel messaggio le stimite facea.
Definiz: FARE LETTO. Acconciar sostegno, o simile a checchessia a guisa di letto. Lat. fulcrum supponere, fulcire. Gr. ἔρεισμα ὑποβάλλειν.
Esempio: Dant. Purg. 7. L'altro vedete, che ha fatto alla guancia Della sua palma sospirando letto.
Definiz: §. I. Per Preparare, o Acconciar checchessia.
Esempio: Dav. Colt. 164. Convenendoti pur tramutarlo (il vino) fagli letto con due, o tre giumelle d'uve secche per botte.
Definiz: §. II. Fare il letto, figuratam. Aggiustare col discorso la materia , e le parole in modo, che acconciamente vi si distenda appresso alcun concetto, e autorità di scrittore, per aggiugner loro forza, e vaghezza. Lat. sententiae viam sternere, praeparare.
Definiz: §. III. Fare il letto, vale Raccomodare il letto, Spiumacciarlo. Lat. lectum sternere, parare. Gr. λέχος ἀντιαᾶν ἀντιᾶν, Omer.
Esempio: Bocc. nov. 80. 10. In collo levatigli, amenduni nel letto fatto ne gli portarono.
Definiz: FARE LEVA. Levar soldatesca. Lat. delectum habere. Gr. στρατολογεῖν.
Definiz: FARE LEVATA. Levare, Alzare, Sollevare. Lat. erigere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 31. 31. Che troppo ha gran favore La mente, ch'è abbassata, Venendo poi a salire, Quanto fa gran levata.
Definiz: FARE LIBBRA, o LA LIBBRA. Mandare imposta, o Fare imposta. Lat. tributum indicere.
Esempio: G. V. 8. 2. 2. E per bisogno di moneta, per non far libbra, si venderono le mura vecchie.
Esempio: Din. Comp. 3. 57. Posono in un mese il grano a fiorini dodicimila, e feciono la libbra.
Definiz: FARE LIETO. Rallegrare. Lat. laetificare, exhilarare. Gr. εὐφραίνειν.
Esempio: Bocc. nov. 16. 30. Io spero infra pochi dì farvi di ciò liete femmine.
Esempio: E Bocc. num. 34. Currado voi avete fatto me lieto di molte cose.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 43. Fiaccandoti il collo, uscirai dalla pena, nella quale esser ti pare, e me farai il più lieto uomo del mondo.
Esempio: Dant. Inf. 26. Lo qual dovea Penelope far lieta.
Esempio: E Dan. Purg. 3. Vedi oramai se tu mi puoi far lieto, Revelando alla mia buona Gostanza, Com'ha visto, e anco esto divieto.
Esempio: Buon. rim. 22. Ma se l'arte rimembra Viva una gran beltà, ben dovrebb'ella Far lieto me, perch'io lei faccia bella.
Definiz: §. E neutr. pass. Rallegrarsi. Lat. gaudere. Gr. εὐφραίνεσθαι.
Esempio: Dant. Purg. 6. Or ti fa' lieta, che tu hai ben onde.
Definiz: FARE LIMA LIMA.
Esempio: Varch. Ercol. 85. Fare lima lima a uno è un modo d'uccellare in questa maniera; chi vuole dileggiare uno, piegando l'indice della mano destra in sull'indice della sinistra, verso il viso di colui, gli dice lima lima, aggiugnendovi talvolta mocceca, o moccicone, o altra parola simile.
Esempio: Morg. 24. 99. Or fate lima lima a' mocciconi.
Esempio: Malm. 3. 37. Che dietro gli sia fatto lima lima.
Definiz: FARE LIMOSINA. Dar limosina. Lat. stipem erogare, *eleemosynam facere. Gr. *ἐλεημοσύνην ποιεῖν .
Esempio: G. V. 10. 166. 2. Per lo gran fatto, che fu tenuto, n'avemo fatto memoria, e per dar buon esempio a chi per l'anima sua vorrà fare limosina a' poveri di Cristo.
Esempio: Gr. S. Gir. 16. Che è fare limosina? ciò è fare misericordia, e se tu vuoi fare misericordia, sì la comincia a te medesimo.
Esempio: E Grad. S. Girol.17. Tubbía disse: più vale fare limosina, che tesauro ammassare, che quegli, che fa limosina, e guarda dirittura, arà vita durabile.
Esempio: E Grad. S. Girol. altrove: Neuno uomo è tanto povero, nè tanto bisognoso, che limosina non possa fare.
Esempio: Bocc. nov. 70. 9. Egli facesse per lui dir delle messe, e delle orazioni, e far delle limosine.
Esempio: Franc. Barb. 237. 7. Guardati da coloro, Che lemosine loro Fanno palesemente, O digiuno apparente.
Esempio: Cecch. Dot. 1. 2. Oh faccia Conto di fare a suo' dì una limosina.
Definiz: FARE L'INCHINO.
v. FARE INCHINO.
Definiz: FARE L'INDIANO. Fingere di non essere informato d'alcuna cosa.
Esempio: Buon. Fier. 4. 3. 9. Vedete com'ei fan ben l'indiano.
Definiz: FARE L'INDOVINO. Conietturare, Indovinare. Lat. hariolari. Gr. μαντεύεσθαι.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 86. De' quali voler in questi tempi dichiarare la propria qualità, sarebbe facilmente volere fare l'indovino.
Definiz: FARE LONTANO. Allontanare. Lat. dimovere. Gr. μακρύνειν.
Esempio: Petr. son. 216. Perchè lontan m'hai fatto da' miei danni?
Esempio: Dant. Purg. 28. Tre passi ci facea 'l fiume lontani.
Definiz: FARE LO SCALTRO. Presumere in astuzia.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 2. Chi fa il ricco, chi il bello, e chi lo scaltro.
Definiz: FARE LUCE. Fare lume. Lat. lucere, coruscare. Gr. φωτίζειν.
Esempio: Bemb. Asol. 2. Lietissimi ci mena i giorni, ne' quali ci fanno luce, e risplendono spesse volte due soli.
Definiz: FARE LUME. Illuminare. Lat. illuminare. Gr. φωτίζειν.
Esempio: Petr. son. 161. Per far lume al pensier torbido, e fosco, Cerco 'l mio sole, e spero vederlo oggi.
Definiz: §. I. Far lume, per Mostrare la via con torchio, o cosa simile. Lat. facem praeferre, praelucere. Gr. δᾳδουχεῖν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 14. 71. E gli altri fanno lor come dir lume, E spalle, e scorta, e mostran lor la via (quì figuratam. Far la strada.)
Definiz: §. II. Far lume, Risplendere. Lat. lucere. Gr. λάμπειν.
Definiz: FARE LUNGI. Allontanare. Lat. removere, dimovere. Gr. εἴργειν.
Definiz: §. I. Farsi lungi, vale Allontanarsi. Lat. longius abire. Gr. ποῤῥωτέρω ἀπιέναι.
Definiz: §. II. Farsi da lungi, o simili, Cominciar da lontano. Lat. rem altius repetere.
Esempio: Bocc. nov. 60. 25. Avendo udito il nuovo riparo preso da lui, e quanto da lungi fatto si fosse, e con che parole, avevan tanto riso, che eran creduti smascellare.
Definiz: FARE LUOGO. Conceder luogo. Lat. locum concedere, viâ decedere, locum facere, Ovid. Gr. ἀποχωρεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 11. 5. Egli non sarà alcuno, che veggendoci, non ci faccia luogo.
Definiz: §. Fare luogo, Abbisognare, Convenire. Gr. συνήκειν.
Esempio: Bocc. pr. 4. E se non a coloro, che me atarono, alli quali peravventura ec. non abbisogna, a quegli almeno, a' quali fa luogo, alcuno alleggiamento prestare.
Definiz: FARE LUSTRO. Render lustro. Lat. in splendorem redigere, nitidare. Gr. λαμπρύνειν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 7. I' farò, che e' farà Lustro ogni cosa, come un sole.
Definiz: FARE MACELLO. Fare strage, Uccidere.
Esempio: Ar. Fur. 24. 96. Tal Mandricardo come certo deggia Di Rodomonte far strage, e macello ec.
Definiz: FARE MAGAZZINO. Adunare insieme. Lat. merces reponere, cumulare.
Esempio: Alleg. 267. Là dove magazzin fanno, e bottega De' palafreni loro.
Definiz: §. Fare i magazzini, vale Mettere in ordine le cose, che abbisognano alle grandi imprese, particolarmente per eserciti, fabbriche ec. Lat. apparatum facere, armamentaria, penus instruere.
Definiz: FARE MAL D'OCCHIO. Affascinare, Ammaliare, Fascinare. Lat. fascinare. Gr. λαμπρύνειν.
Esempio: Varch. Ercol. 190. I Latini dicevano fascinare, sebbene fascinare è proprio quello, che noi diciamo, far mal d'occhio.
Definiz: FARE MALE. Offendere, Danneggiare. Lat. malè facere, nocere. Gr. βλάπτειν, κακοποιεῖν.
Esempio: Cron. Morell. 327. Fugli racconto ogni beneficio fu mai fatto a lui, e a' suoi da quella comunità, e appresso ogni male, che egli, e' suoi aveano mai fatto.
Esempio: G. V. 6. 74. 2. E sotto l'ombra, d'una cruda, e scelerata giustizia fece molti mali.
Esempio: E G. V. 8. 68. 3. Molti mali si commisono in città, e in contado di micidj, d'arsioni, e ruberíe, siccome in città rotta, e sciolta, e sanz'ordine di signoría, se non chi più potea far male l'uno all'altro.
Esempio: Dant. Inf. 17. Sì che la coda non possa far male.
Esempio: Bocc. nov. 78. 7. E di far questo non aver dottanza niuna, che io ti prometto, che io non gli farò male alcuno.
Definiz: §. I. Far del male, vale Commetter del male, Danneggiare. Lat. mali aliquid facere, nocere.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 18. 11. Caritade lui accende, Da ogni male lo difende, Nulla cosa più l'offende, Serve a chi gli fa del male.
Esempio: Cant. Carn. 49. Del mal vi possiam fare Solo lasciando andare I golponi.
Definiz: §. II. Farsi male, neutr. pass. Rimanere offeso della persona. Lat. laedi.
Esempio: Bocc. nov. 32. 22. Il fondo v'era grande, ed egli sapeva ben notare, sicchè male alcuno non si fece.
Definiz: §. III. Fare per male, vale Operar con cattivo fine. Lat. dolosè agere, pravo animo facere. Gr. δολερῶς πράττειν.
Esempio: Cecch. Corr. 2. 5. Io non lo fei per mal nessuno.
Definiz: §. IV. Fare male in checchessia, vale Scapitarvi, Perdervi. Lat. detrimentum capere. Gr. ζημιοῦσθαι.
Definiz: §. V. Far male i fatti suoi, vale Patir danno, Correr pericolo. Lat. male rem gerere. Gr. κακῶς πράττειν, δυστυχεῖν.
Esempio: Bemb. lett. 1. Convengo far male i fatti miei.
Esempio: Ar. Supp. 3. 4. Che ambiduoi sono per fare male li fatti suoi.
Definiz: §. VI. Far male, per Fare cosa mala, o indecente, Operar male. Lat. male facere. Gr. κακουργεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 31. 1. E credo, che fa male Colui, che taglia, essendo a suo maggiore (parla del trinciante.)
Esempio: E Franc. Barb. 32. 7. Mal fa la man, che corre A prender di comun maggior partito.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 1. Guardare a chi fa bene, e a chi fa male.
Esempio: Cas. lett. 69. Non dubitare di far male, e che io me ne rida.
Definiz: §. VII. Farla male, vale Essere in cattivo stato.
Esempio: Cecch. Dot. 2. 5. Credete vo', ch'e' fusse il caso? I. al certo, Se e' lo vorrà fare. F. io non ne dubito. M. Nè io, che noi abbiamo a farla male.
Definiz: §. VIII. In proverb.
Esempio: Bocc. nov. 32. 3. Chi è reo, e buono è tenuto, può fare il male, e non è creduto.
Definiz: §. IX. Al mal fagli male, si dice quando ad alcuno si aggiunge male al male.
Esempio: Dep. Decam. 107. Al mal fagli male, dice il proverbio, la povera Ciutazza era stata dipinta brutta, e lorda pur troppo dal Boccaccio, senzach'egli uscisse una da canto a fargli peggio.
Definiz: FARE MALEFICIO. Commetter delitto. Lat. maleficium facere, crimen committere. Gr. παρανομίαν παρανομεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 12. 19. Li tre masnadieri ec. per altro maleficio da loro fatto, poco poi appresso presi, furono in quel castello menati.
Esempio: G. V. 6. 59. 3. Non vi lasciarono far nulla rebería, nè micidio, nè altro maleficio.
Definiz: FARE MALÍA. Usar arti diaboliche, e venefiche. Lat. veneficii crimen admittere. Gr. γοητεύειν.
Esempio: Dant. Inf. 20. Fecer malíe con erbe, e con imago.
Definiz: FARE MAL PIGLIO. Fare atto col volto, con che si esprime naturalmente dispiacere, e dolore, che si senta di checchessia. Lat. frontem caperare, frontem asperare.
Esempio: Franc. Barb. 53. 11. E poi forte si duole, S'io contra quel, che gli piace, consiglio, E facendo un mal piglio ec.
Definiz: FARE MANIFESTO. Manifestare. Lat. manifestum facere. Gr. δηλοῦν.
Esempio: Bocc. introd. 47. E con lieto viso salutatigli, loro la loro disposizione fe manifesta.
Esempio: E Bocc. nov. 18. 27. Non solamente quello, di che dite vi siete accorta, non negherò esser vero, ma ancora di cui, vi farò manifesto.
Esempio: E Bocc. g. 2. f. 3. Il parer mio in poche parole vi farò manifesto.
Esempio: Dant. Inf. 10. La tua loquela ti fa manifesto.
Esempio: Cron. Morell. 294. Iddio faccia manifesto chi è Guelfo, e chi non è.
Definiz: FARE MARAVIGLIA, e MERAVIGLIA. Cagionare ammirazione. Lat. admirationem parere. Gr. θαυμάζεσθαι.
Esempio: Petr. canz. 4. 5. Che meraviglia fanno a chi l'ascolta.
Definiz: §. I. Far maraviglie, vale Operare cose grandi, o da indur maraviglia. Lat. strenuam operam navare. Gr. ἀριστεύειν.
Esempio: G. V. 8. 55. 18. In que' dì feciono maraviglie d'arme di loro mano.
Esempio: E G. V. 10. 29. 4. E 'l popolo a piè, veggendo ciò fare a' cavalieri, fecero maraviglie di combattere.
Esempio: E G. V. 12. 66. 5. E di sua persona fece maraviglie in arme.
Esempio: Bocc. nov. 86. 12. Andate in quà, e in là senza sentirvi, e parvi fare maraviglie.
Definiz: §. II. Farsi maraviglia, vale Maravigliarsi. Lat. mirari, demirari. Gr. θαυμάζειν.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 1. Se e' m'ha detto Il vero, egli era alle strette, e si fa Maraviglia di questa nuova volta.
Esempio: Cant. Carn. 43. Che 'l carnascial quest'anno abbiate errato, Nessun non se ne facci maraviglia.
Definiz: FARE MARINA.
v. MARINA.
Definiz: FARE MARITAGGIO. Maritarsi. Lat. nubere.
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 1. Il non fare egli ordine nessuno in casa, che grandissimo lo farà, quando farà maritaggio.
Definiz: FARE MARTIRIO. Dare martorj, Martoriare per cavare la confessione dal reo. Lat. quaestionem exercere, torquere. Gr. βασανίζειν.
Esempio: Sen. Declam. Le fece molti martirj, perchè le discoprisse il vero.
Definiz: FARE MASSERIZIA. Usar parcamente di checchessia, Risparmiare, Avanzare. Lat. parcere. Gr. φείδεσθαι.
Esempio: Cron. Morell. 284. Vivendo sanza pensiero di fare per allora masserizia, che assai s'avanza a stare sano, e fuggire la morte.
Esempio: Cecch. Dot. 3. 5. I' vorrei ben vedere Far masserizia, ma non tanto.
Esempio: Cant. Carn. 76. E nessun da quì innanzi masserizia Faccia del suo.
Esempio: E Cant. Carn. 151. Pigliatene or, ch'egli è per carnovale, Ch'e' n'è poi men dovizia; Fatene masserizia.
Definiz: FARE MEGLIO, o IL MEGLIO. Operare in forma migliore. Lat. rectius facere, melius facere. Gr. τὸ κρεῖττον πράττειν.
Esempio: Cecch. Mogl. 3. 4. Voi fareste il meglio A star più in pace colla vostra moglie.
Esempio: E Cecch. Mogl. 3. 5. Voi fareste Il meglio a dare un po' manco scontenti A questa poverina.
Esempio: Red. lett. 2. 124. Non sono il sig. Marcello Malpighi; io non so far meglio; se meglio sapessi, farei meglio al certo.
Definiz: FARE MEMORIA. Ricordare, Rammentare. Lat. monere, submonere, admonere, mentionem facere. Gr. ὑπομιμνήσκειν.
Esempio: Franc. Barb. 43. 14. Lo quarto, quando hai ricevuta offesa, Dirà, che gli ne pesa, Ed ogni giorno ten farà memora.
Definiz: §. Fare memoria, vale anche Prender ricordo, Descrivere, Narrare. Lat. commentari, in commentarios referre. Gr. ὑπόμνημα ποιεῖν, μνήμην ποιεῖν.
Esempio: G. V. 1. 1. 1. Mi pare, che si convenga di raccontare, e fare memoria dell'origine ec. di così famosa città.
Esempio: E G. V. 4. 29. 2. Per l'arsione di detti fuochi in Firenze arsono molte croniche, e libri, che più pienamente faceano memoria delli antichi fatti di Firenze.
Esempio: E G. V. 8. 35. 4. E la cagione, perchè Cassano si fece cristiano, non è da tacere, ma da farne notabile memoria.
Esempio: Cr. pr. 8. E nel dodecimo si farà compendiosa memoria di tutto.
Definiz: FARE MEMORIALE. Porger supplica. Lat. supplicem libellum condere, porrigere.
Esempio: Alleg. 114. Fattone un memoriale, o un inventario Senz'ordine però di precedenza, Come le feste son nel calendario.
Definiz: FARE MENZIONE. Mentovare. Lat. mentionem facere. Gr. μνήμην ποιεῖν.
Esempio: G. V. 1. 8. 2. Come fanno menzion le storie de' Ciciliani, e Virgilio nell'Eneide.
Esempio: E G. V. cap. 11. 1. E con Tantalo Re di Grecia ec. onde facemmo menzione, ebbe grande guerra.
Esempio: Cron. Morell. 324. Dinanzi dove si fece menzione delle novità furono negli anni domini 1393. è scritto, che la balía si diè agli ottantuno.
Esempio: Red. lett. 1. 57. Ne mando una scatola a V. S. pretendendo, che questi miei fichi non sieno da meno di quegli, di cui fa menzione Teocrito, e che nascono in Egila.
Esempio: E Red. lett. 68. Nella cronaca del convento di santa Caterina, da me accennata nell'altre mie lettere a V. S. Illustriss. si fa una lunga menzione di fra Giordano.
Esempio: E Red. lett. 2. 56. Che poi egli nel suo libro faccia onorata, e laudevole menzione di me, e del mio nome, questo sarà un effetto della sua gentile amorevolezza, e non di merito mio alcuno.
Esempio: E Red. lett. 98. Pure sono quei bacherozzoli chionzi, de' quali V. Sig. ha fatto menzione.
Definiz: FARE MERCANZÍA, o MERCATANZÍA. Mercatantare. Lat. mercari. Gr. ἐμπορίαν ποιεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 1. 21. E per potere aiutare i poveri di Cristo ho fatte mie picciole mercatanzíe.
Esempio: E Bocc. nov. 2. 9. Maggiori mercatanzíe faccendone, e più sensali avendone, che a Parigi di drappi, o d'alcuna altra cosa non erano.
Esempio: Cecch. Mogl. 1. 1. Perchè colà Se ne fa mercanzía, la feci chiedere Alla vedova sua padrona in compera.
Definiz: FARE MERCATO. Mercatantare, Contrattare. Lat. mercari, nundinari. Gr. ἐμπορίαν ποιεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 62. 10. Io vorrei la donna, colla quale io feci il mercato di questo doglio.
Esempio: Cron. Morell. 329. Fecionne il mercato, e messer Gabbriello diè la parola con dicendo: i' sono contento vendere Pisa a' Fiorentini.
Esempio: Cecch. Dot. prol. E più si tira, E stiracchia, che a far mercato di Qualsivoglia altra merce.
Definiz: §. I. Fare buon mercato, o gran mercato, Contrattare a poco prezzo. Lat. parvo, vel vili pretio rem distrahere, vendere.
Esempio: Bocc. nov. 14. 3. Non solamente gli convenne far gran mercato di ciò, che portato avea, ma quasi, se spacciar volle le cose sue, gliele convenne gittar via.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 65. Noi farem buon mercato, Perchè 'l guadagno nostro esser più suole Il dir quattro parole.
Definiz: §. II. Fare mal mercato, vale Contrattar caro. Lat. magno pretio vendere.
Esempio: Alleg. 162. Di quella razza fine, fine, fine, Che fa buona misura, e mal mercato.
Definiz: §. III. Fare il mercato, vale Radunare le genti colle mercanzíe, per contrattarle. Lat. nundinas indicere.
Esempio: G. V. 2. 19. 1. Per cagione che i Fiesolani vi faceano mercato un giorno della settimana.
Definiz: FARE MERCÈ. Dar guiderdone, Conceder premio. Lat. beneficium facere, munerare, gratificari. Gr. χαρίζεσθαι.
Esempio: Dant. rim. 26. Perchè mercè, volgendosi a me, fanno.
Definiz: FARE MESTIERE, o MESTIERO. Professare arte, Fare bottega. Lat. artem exercere, in aliqua re se exercere, artem profiteri. Gr. τέχνην ἀσκεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 90. 3. Si chiamava Pietro da Tresanti, che questo medesimo mestiere con un suo asino faceva.
Esempio: E Bocc. num. 11. E compar Pietro con un asino, come usato era, attese a fare il suo mestiere antico.
Esempio: Red. lett. 2. 88. Oh quanto vuol ridere il sig. cavaliere, quando busserò alla sua porta, e mi vedrà in quel venerando abitino far quel mestiere.
Definiz: §. II. Fare per mestiere, vale Operare, come se fosse suo mestiere. Lat. tanquam in suâ arte se exercere.
Definiz: §. III. In proverb. Chi fa l'altrui mestiere, fa la zuppa nel paniere; e vale, che Chi si mette a far l'arte, ch'e' non sa, in cambio di guadagnare, ne scapita. Lat. quam quisque norit artem, in hac se exerceat.
Esempio: Buon. Fier. Ha veduto, che far l'altrui mestiere È un voler guastare i fatti suoi, E far l'usata zuppa nel paniere.
Definiz: §. IV. E Far mestieri, o mestiero, Bisognare. Lat. opus esse. Gr. δεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 13. 21. Iddio, il quale solo ottimamente conosce ciò, che fa mestiere a ciascuno.
Esempio: Dant. Par. 14. A costui fa mestieri, e nol vi dice.
Esempio: Fir. As. 51. Dell'altre cose, che fa mestiero al vivere, noi ne siamo convenevolmente abbondanti.
Esempio: E Firenz. As. d'oro. 129. Quel giorno con gli altri con maravigliosa cura la provveddono di tutto quello, che le faceva mestiero.
Definiz: FARE MIRACOLO. Operar miracolo. Lat. signum facere, mirabilia facere; prodigium operari. Gr. θαυματουργεῖν.
Esempio: Franc. Barb. 139. 9. Che spesso Iddio aspetta, Tuo argumento vaglia, Nè fa miracol per ogni vil paglia.
Esempio: Cant. Carn. 88. Hallo visto molta gente Far miracoli con quella.
Esempio: Dav. Scism. 54. Il Foresta ec. arso vivo a fuoco lento sotto a' piedi, con fischiate, motti, atti, e canzoni d'ignominia, e con un santo di legno, che faceva miracoli.
Definiz: §. I. Far miracolo di checchessia, vale Attribuir checchessia a miracolo, Maravigliarsi d'alcuna cosa. Lat. ad prodigium quaeque referre, prodigiosa existimare.
Definiz: §. II. Fare miracoli, per metaf. si dice d'ogni cosa, che riesca superiore alla nostra espettazione.
Esempio: Dav. Colt. 183. Il mandorlo ec. se vuoi, che e' faccia miracoli in sul divelto, fa' un buco largo col palo.
Esempio: Cant. Carn. 76. Chi ha 'l terren gentil faccia che vuole, Che ne' sodi miracoli far suole.
Definiz: FARE MISCHIA. Venire a questione, a rissa. Lat. rixari. Gr. ἐρίζειν.
Esempio: Bern. Orl. 1. 24. 14. Vicino a loro, anzi in quel stesso loco, Si fa un'altra mischia, un altro agone.
Definiz: FARE MISERICORDIA. Usar misericordia. Lat. misereri. Gr. ταλανίζειν.
Esempio: Bocc. nov. 16. 23. Egli ad un'ora poteva grande misericordia fare, e la sua vergogna, e quella della figliuola tor via.
Esempio: G