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Dizion. 4° Ed. .
FARE
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pag.349
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FARE.
Definiz: | Verbo sincopato dal primitivo FACERE, che così intero fu in uso anticamente, così
FACCIO, e FACE, che dissero quasi tutti gli antichi in vece di FO, FA, de' quali se ne trovano infiniti esempi, ed
ancora con molte delle sue voci supplisce all'altro, formandosi di tutti e due un sol verbo. In alcune terminazioni si
adopera pure doppiamente colle voci derivanti da ciascuno di detti infiniti, dicendosi ugualmente: IO FACCIO, IO FO, e
simili. Come deriva interamente dal verbo Latino facere, così ne conserva l'intera
natura, che se del verbo Latino facere lasciò scritto
Papiniano: Verbum facere omnem omnino faciendi caussam
complectitur (lib. XXXVII. Quaest. leg. 128. dig. de verb. signific.) anche nella lingua nostra il
verbo Fare ha in se tal generalità di significanza. Esprime perciò generalmente l'azione, che poi particolarmente si
spiega con altri verbi; onde dinotando gli avverbi, quasi addiettivi de' verbi, le circostanze dell'azioni, e co' nomi
divisandosi le cose, così le agenti, come le pazienti, e spiegandosene le lor qualità, ne segue, che accoppiato il
verbo Fare con verbi, nomi, od avverbi, ne significhi, mercè di tal compagnía, distintamente le spezie precise, e le
forme individuali dell'azioni particolari, come da se unitamente comprende l'azione in generale. Noi imperciò a
migliore spiegamento della materia, ed a maggior comodità del Lettore, accenneremo primieramente alcuni sentimenti più
comunali, e precisi del verbo stesso, posto assolutamente di per se; certe espressioni formate da alcune sue
particolari voci, e maniere, ed alcune regole generali intorno a' significati del medesimo giunto ad altri vocaboli; e
trarrem fuori finalmente per alfabeto moltissime frasi particolari, e locuzioni proprie, o più espressive nel
significato, o più frequenti nell'uso, trascelte tra le innumerabili, che da' suoi varj accoppiamenti, e diverse
costruzioni si formano. |
Definiz: | FARE. Termine filosofico, contrario di Patire. Lat. agere. Gr.
ἐνεργεῖν. |
Esempio: | Dant. Purg. 25. Ivi s'accoglie l'uno, e l'altro insieme, L'un disposto a patire, e
l'altro a fare Per lo perfetto loco, onde si preme. |
Definiz: | §. I. Per Attualmente operare, Dar forma a checchessia, Creare. Lat. facere, creare,
componere. Gr. ποιεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 19. 3. Se io credo, che la mia donna alcuna sua ventura procacci, ella
il fa; e se io nol credo sì il fa. |
Esempio: | E Bocc. nov. 42. 14. A voi convien far fare corde molto più
sottili agli archi de' vostri arcieri. |
Esempio: | Dant. Inf. 2. Io son fatta da Dio, sua mercè, tale, Che la vostra miseria non mi
tange. |
Esempio: | E Dan. Inf. 3. Fecem la divina potaestate. |
Esempio: | E Dan. Inf. 6. Tu fosti prima, ch'io disfatto,
fatto. |
Esempio: | Petr. son. 216. Forse vuol Dio tal di virtute amica Torre alla terra, e 'n ciel
farne una stella. |
Esempio: | E Petr. canz. 29. 2. Che fan quì tante pellegrine
spade? |
Esempio: | E Petr. 33. Che fanno meco omai questi sospiri? |
Esempio: | Cavalc. specch. cr. Ecco, che quel, che tu hai lodato battezza,
ogni uom va a lui, e fa più discepoli di te. |
Definiz: | §. II. Per Produrre. Lat. facere, gignere. Gr. παράγειν. |
Esempio: | Dav. Colt. 177. Vedi il poter della luna nel melagrano, che quanti giorni ell'ha,
quando il poni, tanti anni pena a farne, e posto a luna scema non ne fa. |
Esempio: | Buon. rim. 40. Natura, che non fe mai sì bel volto, Restò in
vergogna. |
Definiz: | §. III. Per Dare ornamento, e perfezione, ed anche per Acquistar perfezione. Lat. facere,
perficere, perfici. Gr. τελεῖν,
ἀποτελεῖν. |
Esempio: | Franc. Barb. 114. 10. Magion non face l'uom, ma uomo quella. |
Esempio: | E Franc. Barb. 124. 21. Non face donna bellezza, o nazione, Ma
senno. |
Definiz: | §. IV. Per Essere, o Dar cagione, o motivo. Lat. facere, in causâ esse. Gr.
αἴτιον
εἶναι. |
Esempio: | Dant. Inf. 1. E molte genti fe già viver grame. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso: Vagliami il lungo studio, e 'l grande
amore, Che m'han fatto cercar lo tuo volume. |
Esempio: | E Dan. Inf. 2. Io son Beatrice, che ti faccio
andare. |
Esempio: | Petr. son. 16. Tacito vo, che le parole morte Farian pianger la
gente. |
Esempio: | E Petr. 229. Tolto m'hai, Morte, il mio doppio tesauro, Che mi
fea viver lieto, e gire altero. |
Definiz: | §. V. Per Eleggere. Lat. facere, creare, legere, cooptare. Gr.
αἱρεῖσθαι. |
Esempio: | G. V. 2. 12. 3. I baroni di Francia ec. fecero Re di Francia Ugo, ovvero Oddo
figliuolo di Roberto conte d'Angieri, e regnò nove anni. |
Esempio: | E G. V. 8. 64. 2. Al suo tempo fece più cardinali suoi
confidenti. |
Esempio: | Petr. son. 277. Vidi un'altra ec. Che 'l cor m'avvinse, e proprio albergo
felse. |
Definiz: | §. VI. Per Comporre, Formare. Lat. facere, conficere, condere, componere. Gr.
ποιεῖν. |
Esempio: | G. V. 8. 10. 2. Fece il buono, e utile libro detto Tesoro, e 'l
Tesoretto. |
Esempio: | E G. V. 9. 135. 2. Fece in sua giovanezza il libro della Vita
nuova d'amore, e poi ec. fece da venti canzoni morali ec. e intra l'altre fece tre nobili
pistole. |
Definiz: | §. VII. Per Essere in faccende, opposto di Starsi. Lat. operari. Gr.
ἐργάζεσθαι. |
Esempio: | Dep. Decam. 92. Sono nella nostra favella questi due fare, e stare, lasciando
infiniti loro altri significati, in questo contrarj tra loro, che questo importa, così assolutamente detto, occuparsi,
ed esser sempre in faccende ec. |
Definiz: | §. VIII. Per Eseguire. Lat. exequi. Gr. ἐπιτελεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 46. 5. Il Re ec. comandò, che ella fosse messa in certe case
bellissime d'un suo giardino, ec. e quivi servita, e così fu fatto. |
Definiz: | §. IX. Per Cominciare. Lat. incipere. Gr. ἄρχεσθαι. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 8. Ell'è nobile, E delle prime casate di Siena. C. Faccendosi da
qual porta? tu credi Gonfiarmi con un fil di paglia. |
Definiz: | §. X. Fare, in sentim. osceno, vale Usar carnalmente. Lat. coire. |
Esempio: | Gr. S. Gir. 14. Altri sono, che tengono castità per non potere, che tanto hanno
fatto, che non possono più fare. |
Definiz: | §. XI. Per Seguire, Avvenire. Lat. evenire. Gr. συμβαίνειν. |
Esempio: | G. V. 9. 72. 1. Che si credeano aver vinta la terra, fatta la
sconfitta. |
Definiz: | §. XII. E neutr. pass. per Divenire. Lat. evadere. |
Esempio: | Dant. Inf. 2. Tal mi fec'io in quella oscura costa. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso: Tal mi fec'io, di mia virtute
stanca. |
Esempio: | E Dan. Inf. 20. E fassi fiume giù pe' verdi
paschi. |
Esempio: | E Dan. Inf. 25. Fersi le braccia duo di quattro
liste. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso: E la sua pelle Si facea molle, e quella
di là dura. |
Esempio: | E Dan. Par. 27. Incominciò a farsi più
vivace. |
Definiz: | §. XIII. Per Disporre di checchessia. |
Esempio: | Bocc. nov. 31. 14. Di Guiscardo ec. ho io già preso partito, che farne, ma di te
falso Iddio, che io non so, che farmi. |
Esempio: | Petr. cap. 4. Ma prima vo' seguir, che di noi feo. |
Definiz: | §. XIV. Per Trattare, Procedere. Lat. se gerere. Gr. παρέχειν
ἑαυτόν. |
Esempio: | Petr. canz. 35. 4. Mi giacqui un tempo, ora all'estremo famme E Fortuna, ed Amor,
come pur suole. |
Esempio: | Bocc. nov. 96. 4. Pensò, che, perciocchè di parte avversa alla sua era il
cavaliere, più familiarmente con lui si volesse fare. |
Definiz: | §. XV. Per Rappresentare. Lat. agere. Gr. δρᾶν. |
Esempio: | Cecch. Corr. pr. Vi sarà detto da quelli, che fanno Il primo atto. |
Definiz: | §. XVI. Per Giucare. Lat. ludere. |
Esempio: | Vend. Crist. 12. Una fiata era molti fanciulli della cittade di Bari, e facevano
alla palla. |
Esempio: | Ant. Alam. rim. 11. Sia benedetto quando fui congiunto A far la notte con teco a
te te. |
Esempio: | Lasc. Streg. 2. 1. Il Teri giocava agli aliossi a suo tempo meglio, che giovane di
Firenze; come faceva io a' ferri, che non si diceva altro, che Taddeo. |
Esempio: | Cant. Carn. 6. Noi abbiam carte a fare alla bassetta. |
Esempio: | Malm. 2. 48. Chi coll'amico fa a stacciaburatta, Chi all'altalena, e chi a
beccalaglio. |
Definiz: | §. XVII. Per Affaticarsi. Lat. facere, laborare. Gr. πονεῖν. |
Esempio: | Dant. Inf. 4. Israel con suo padre, e co' suoi nati, E con Rachele, per cui tanto
fe. |
Definiz: | §. XVIII. Per Fingere. Lat. agere, simulare. Gr. προσποιεῖσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 21. tit. Masetto di Lamporecchio si fa mutolo. |
Definiz: | §. XIX. Per Vendere, Dar prezzo. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. 5. 3. Viene, e sì mi tira Pel santambarco, e dice: Che fa' tu
quelli spagheri? a un tratto Rispondo: tre carlini. |
Definiz: | §. XX. Per Cangiare, Trasformare, Far divenire. Lat. reddere, efficere. Gr.
ποιεῖν. |
Esempio: | Dant. Purg. 23. Parlavan sie, Che l'andar mi facen di nullo costo. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 5. Mi vorresti di mosca Far barbagianni, come volevate Fare il
messere un nibbio. |
Esempio: | Buon. rim. 56. Stendi ver me le tue pietose braccia, A me mi togli, e fammi un,
che ti piaccia. |
Definiz: | §. XXI. Per Esser utile, Giovare, Appartenere. Lat. expedire, utile esse. Gr.
λυσιτελεῖν. |
Esempio: | Petr. canz. 40. 8. Non fa per te di star tra gente allegra, Vedova
sconsolata. |
Esempio: | Cron. Vell. Quasi del continuo sarei stato in ambasciata, ma non faceano per me,
che era mio disertamento. |
Esempio: | Franc. Barb. 17. 4. Delli quai quì parlando, Dirai tu forse, non fanno a
quest'ovra. |
Esempio: | E Franc. Barb. 122. 6. Orni la mente ogni donna gentile, Se
vuol ornata la faccia portare, Che nè lisciare, o lavamenti fanno. |
Esempio: | Fav. Esop. Niente hai sapor di biada, e perciò tu non ti fai a me, nè io mi fo a
te. |
Esempio: | Cr. 2. 23. 7. Dove si dice di quelle cose, le quali fanno alla generazione, e al
crescimento delle piante. |
Esempio: | Amet. 4. Non le abbondanze di Cerere, ma del mio principe le vittorie mi si fa di
cantare. |
Definiz: | §. XXII. Per Importare. Lat. referre, interesse. Gr. διαϕέρειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 44. 8. Che vi fa egli, perchè ella sopra quel veron si
dorma? |
Esempio: | Dittam. 1. 4. Ed ella: tu non ne avrai sepoltura; Questo che
fa? |
Esempio: | Cecch. Dot. 3. 3. A voi non fa niente, E al padrone assai, che lo vuol
vendere. |
Definiz: | §. XXIII. Per Credere, e Affermare con ragioni. Lat. asserere, existimare. Gr.
διαβεβαιοῦσθαι,
νομίζειν. |
Esempio: | Dant. Inf. 10. Suo cimitero da questa parte hanno Con Epicuro tutti i suoi
seguaci, Che l'anima col corpo morta fanno. |
Esempio: | Malm. 2. 70. Noi vi facevam morto, oh giudicate. |
Definiz: | §. XXIV. Per Partorire. Lat parere. |
Esempio: | E Franc. Sacch. nov. 28. Avvisandosi, che la buona donna
avesse fatto il fanciullo. |
Esempio: | Nov. ant. 46. 1. Menolla, e fece a due mesi una fanciulla. |
Definiz: | §. XXV. Fare di terra, di marmo, ec. vale Modellare, Scolpire, ec. figure di quella tal materia. |
Esempio: | Borgh. Rip. 254. Lasciando la cosa del getto da parte, sol brievemente favellerò
della plastice, cioè del fare di terra, da cui pare, che il far di pietra, e di marmo sia derivato. |
Esempio: | E Borgh. Rip. 255. Dico, che l'arte del far di terra tenuta da
molti la madre della scultura, fu, secondo alcuni, primieramente ritrovata in Corinto da Dibutade Sicionio facitor di
vasi. |
Esempio: | E Borgh. Rip. 256. Lasciando il far di terra, ed il gettar di
bronzo da parte, vi verrò quei maestri ricordando, che furono per eccellenti nella scultura appresso a gli antichi
celebrati. |
Definiz: | §. XXVI. Per Fabbricare. Lat. facere, aedificare, condere. Gr.
δέμειν. |
Esempio: | G. V. 1. 2. 2. Onde Iddio ec. mandò confusione in tutti i viventi, e che
operavano la detta torre fare. |
Definiz: | §. XXVII. Per Piantare, Seminare. |
Esempio: | Pallad. Genn. 14. La lattuga si puote ben fare tutto l'anno. |
Definiz: | §. XXVIII. Per Essere a sufficienza: come |
Definiz: | §. XXIX. Per Andare, Venire avanti, Spignere; e si usa frequentemente nella signific. neutr. pass. Lat.
propius accedere, adire. Gr. παραγίγνεσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 14. 13. Fattasi alquanto per lo mare, il quale era tranquillo, e per
gli capelli presolo, con tutta la cassa il tirò in terra. |
Esempio: | E Bocc. nov. 46. 13. E più verso lui fattosi, il domandò, se
Gianni di Procida fosse. |
Esempio: | Dant. Inf. 8. Dinanzi mi si fece un pien di fango. |
Esempio: | E Dan. Purg. 26. Poi verso me quanto potevan farsi, Certi si
feron. |
Esempio: | E Dan. Purg. 27. Fatti ver lei, e fatti far
credenza. |
Esempio: | E Dan. Par. 9. Ver me si fece, e 'l suo voler piacermi
Significava. |
Definiz: | §. XXX. Per Procurare. Lat. curam habere. |
Esempio: | Amet. 42. Ma io niuna altra legge imposi alla rivocata anima, se non che seguendo
l'usate palestre, facesse di far frutto. |
Esempio: | Buon. rim. 14. Deh fate, che a me stesso io più non torni. |
Definiz: | §. XXXI. Fare neutr. pass. vale Affacciarsi, Farsi vedere, Sporgersi. Lat. prominere. Gr. προκύπτειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 15. 7. La vide in capo della scala farsi ad aspettarlo. |
Esempio: | E Bocc. nov. 23. 7. Nè posso farmi nè ad uscio, nè a finestra,
nè uscir di casa, che egli incontanente non mi si pari innanzi. |
Esempio: | Teseid. 3. 23. E gran nostra follía A quella finestretta far ci feo, Quando colei
cantava. |
Esempio: | Lasc. Sibill. 1. 3. Quando sono in casa, non la lascio mai fare nè a uscio, nè a
finestre. |
Definiz: | §. XXXII. Fare trattando de' numeri si usa per significare la somma prodotta dalla moltiplicazione dell'un numero
nell'altro, o dell'aggiugnimento dell'uno all'altro. Lat. numerum conficere, summam
facere. Gr. εἶναι τὸν
ἀριθμόν,
συμπληροῦν. |
Esempio: | E Tratt. Cast. appresso: Lo numero di sessanta, che è di
dieci, e di sei, che sei volte dieci fa sessanta. |
Definiz: | §. XXXIII. Fare, parlandosi di molte materie, vale Mutare dall'esser loro, Variare, come di muri, edificj, o
simili, Fendersi, Spaccarsi. Lat. facere vitium, vitiari. Gr. διαφθείρεσθαι. |
Definiz: | §. XXXIV. Fare, trattandosi di mercanzíe, ec. esprime il Mutarsi di prezzo, come: |
Definiz: | §. XXXV. Fare, trattandosi di tempo esprime quantità passata; e significa Terminare, Compire. Lat.
exactum esse, elapsum esse. Gr. παρελθεῖν. |
Esempio: | Tav. Rit. Oggi fa ventidue giorni, che lo Re Marco entrò. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 5. 6. Ha' tu a memoria, ch'or fan sedici anni, Che e' mi fu tolto
ec. |
Definiz: | §. XXXVI. Fare, parlandosi di spazio, significa Passare, Scorrere, Trapassare, Viaggiare. Lat.
facere, conficere. Gr. ἐπιτελεῖν. |
Esempio: | Cant. Carn. 84. Abbiam sotto corridore, E gagliardo a maraviglia, Che in manco di
due ore, Facciam più di cento miglia. |
Definiz: | §. XXXVII. Per Nascere, Apparire; e si dice della notte, e del giorno. Lat. oriri,
apparere. Gr. ἀναφαίνεσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 43. 18. Perchè come fatto fu il dì chiaro ec. verso là si
dirizzò. |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 30. Lo scolare, il quale in sul fare della
notte col suo fante tra salci, ed altri alberi presso della torricella nascoso era, ec. |
Definiz: | §. XXXVIII. Fare, termine astronomico, il Dar la volta, o Cominciare alcuni de' suoi termini, e delle sue
variazioni, la luna. |
Esempio: | Libr. cur. malatt. Avvertiscano di non prendere il medicamento solutivo sul fare
della luna. |
Esempio: | E Libr. cur. malatt. appresso: Il disordine avvenne, perchè
in quella mattina, ed in quel punto faceva la luna crescente. |
Definiz: | §. XXXIX. Farla ad uno, vale Accoccargliela, Calargliela. |
Esempio: | Bocc. nov. 50. 26. Così vi vo'dire ec. che chi te la fa, fagliele. |
Esempio: | Stor. Eur. 6. 131. Egli è pur molto meglio il farla ad altri, che lo aspettar, che
altri la faccia a te. |
Definiz: | §. XL. Farla con alcuno, Passarsela con alcuno, vale Starne bene, o male. |
Esempio: | Ar. Sat. 4. Poich'Annibale intendere vuoi, come La fo col Duca
Alfonso. |
Definiz: | §. XLI. Fare a farsela, o Fare a fare, vale Ricattarsi, Vendicarsi. Lat.
se ulcisci. |
Esempio: | Bocc. nov. 19. 4. Perciò a fare, a far sia, quale asino dà in parete, tal
riceve. |
Esempio: | Lab. 124. Ma a fare a far sia, pensa, che tu non mi ricogliesti del
fango. |
Definiz: | §. XLII. Avere a fare, o che fare con uno, o con una, vale Aver carnale dimestichezza. Lat.
coire, rem habere. Gr. συμμίσγεσθαι. |
Esempio: | G. V. 6. 47. 2. Il detto Re Manfredi fu nato per madre d'una bella donna
de'marchesi di Lancia di Lombardía, con cui lo 'mperadore ebbe a fare. |
Esempio: | E G. V. 12. 50. 2. Il qual si dice, che aveva a fare di lei,
ed era in trattato di torla per moglie con dispensagione della chiesa. |
Esempio: | Vit. Plut. Filippo nel sogno vide, che un dragone giaceva vicino alla sua moglie
Olimpiade, ed ebbe a far con lei. |
Definiz: | §. XLIII. E Aver a fare con alcuno, vale anche Avere che trattare. |
Esempio: | Bocc. nov. 1. 9. Avendo tra gli altri a fare con Borgognoni, uomini pieni
d'inganni, non so cui io mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro più convenevole di te. |
Definiz: | §. XLIV. Parimente Aver che fare, dicesi per Attenere, Esser parente, come |
Definiz: | §. XLV. Fare, cogl'infiniti de' verbi si usa frequentemente, e significa Operare, o Comandare, che si faccia
l'azione dinotata in quel tale infinito, come per esemplo: |
Esempio: | Bocc. introd. 20. Una maniera di beccamorti sopravvenuti di minuta gente, che
chiamar si facevan becchini, sottentravano alla bara. |
Esempio: | E Bocc. nov. 3. 3. Ma ancora molte vittorie sopra il Re
Saracini, e Cristiani gli fece avere. |
Esempio: | E Bocc. num. 4. E fattolsi chiamare, e famigliarmente
ricevutolo, seco il fece sedere. |
Esempio: | E Bocc. num. 7. E segretamente ad uno buono maestro ne fece
fare due altri. |
Esempio: | E Bocc. nov. 4. 7. Cominciò a pensare ec. e far loro vedere
il suo difetto. |
Esempio: | E Bocc. nov. 11. 11. Fattolo legare alla colla, parecchie
tratte delle buone gli fece dare. |
Esempio: | E Bocc. nov. 16. 19. D'ira, e di cruccio fremendo, andava
disposto di fargli vituperosamente morire. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 1. La qual mi fe rispondere, che ec. non volea da se
partirla. |
Definiz: | §. XLVI. Fare, talora prende il signific. del verbo, dal qual deriva l'add. che è seco accompagnato, come
Far forte, Fortificare, ec. Molte di queste locuzioni saranno notate a' loro luoghi. |
Definiz: | §. XLVII. Fare, coll'articolo precedente a sust. come Fare il beccaio, Fare l'oste,
o simili, vale Esercitar l'arte del beccaio, ec. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 7. Ogni furfante è buono a fare il birro. |
Esempio: | Alleg. 289. Nè pur Lombardo Per farvi il ciabattin v'è mai
rimasto. |
Definiz: | §. XLVIII. Col segno del secondo, o stesso caso, come Far del poltrone, o da poltrone, da medico
ec. vale Fare il poltrone, il medico ec. benchè uno non sia tale. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 2. 4. Troppo il far da cozzon con simil bestie M'è riuscito
duro. |
Esempio: | E Buon. Fier. appresso: Ch'a qualche fine lor l'hanno anche i
savj, Come il far da poltron talvolta i bravi. |
Definiz: | §. XLIX. Fare, col segno del terzo caso precedente all'infinito d'un altro verbo, come Fare a
correre, Fare a dipignere ec. vale Fare alcuna cosa a concorrenza d'altri. |
Esempio: | Borgh. Rip. 270. Nel medesimo tempo, e suo concorrente fu Parrasio d'Efeso città
d'Asia, il quale, secondo che si dice, fece a dipignere a concorrenza con Zeusi, ed il vinse. |
Definiz: | §. L. Fare, forma con alcune delle sue voci particolari giunte ad altre, diverse maniere di maraviglia,
d'imprecazione, di esclamazione, di conforto, ed espressione di altri affetti; per esemplo se ne noteranno alcune.
Fa' Dio, Faccia Dio; maniera, che esprime desiderio. Lat. utinam. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 5. 64. Faccia Dio, ch'una volta meritare Ti possiam di condegno
guiderdone. |
Esempio: | Ar. Fur. 25. 67. Fa' Dio, disse ella, se son sogni questi, Ch'io dorma sempre, e
mai più non mi desti. |
Definiz: | §. LI. Farsi con Dio, vale Andarsene. Lat. discedere, abire. Gr.
ἀπιέναι. |
Esempio: | Bocc. nov. 61. 12. Fantasima, fantasima, fatti con Dio. |
Esempio: | Ambr. Cof. 5. 8. Flaminia La chiamerò da quì innanzi, or fatevi Con
Dio. |
Definiz: | §. LII. Può fare Dio ec. Maniera d'esclamazione poco pia. Lat. proh. Gr. φεῦ. |
Definiz: | §. LIII. Faccia egli, Faccia Dio, maniera esprimente lo starsene a ciò, che sia per
accadere. |
Esempio: | Cecch. Corred. 3. 5. Faccia egli, io le potrò serrare in
camera. |
Definiz: | FARE ABBASSAMENTO. Abbassare. Lat. deprimere. Gr.
ὑποβάλλειν. |
Esempio: | G. V. 8. 92. 2. E torto, e abbassamento della chiesa gli parea fare, se
l'assentisse (così nel T. Davanzati, quantunque la stampa per errore abbia
biasmamento.) |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 31. 28. L'anima ch'è infiammata Di far tal salimento, Fa lo
abbassamento. |
Definiz: | FARE ABILITÀ. Far comodo, o vantaggio. Lat. indulgere. Gr.
καταχαρίζεσθαι. |
Esempio: | Cecch. Dot. prol. E vuole ancora Farvi due altre abilità. |
Definiz: | FARE ABITO, o L'ABITO. Assuefarsi. Lat. assuefieri, assuescere.
Gr. συνεθίζεσθαι. |
Esempio: | Ar. Fur. 36. 1. Natura inchina al male, e viene a farsi L'abito poi difficile a
mutarsi. |
Definiz: | §. I. Far l'abito, si dice tanto dell'Ordinare l'abito, cioè la veste, quanto del Cucirlo. Lat.
vestem sibi faciendam imperare, vestem emere, consuere. |
Definiz: | §. II. L'abito non fa il monaco; e vale L'apparenza esteriore non è indizio delle qualità
intrinseche. v. Flos. 314. Lat. barba non facit
philosophum. |
Esempio: | Bellinc. son. 188. L'abito non fa 'l monaco fu detto. |
Definiz: | FARE ABUSO. Abusare. Lat. abuti. Gr. καταχρῆσθαι. |
Definiz: | FARE A' CAPELLI. Acciuffarsi per li capelli in contrastando. Lat. mutuò
sibi crines vellere. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 7. Almen le vedess'io fare a' capelli. |
Esempio: | Malm. 8. 47. Per lui ch'è ch'è facevano a' capelli. |
Definiz: | FARE ACCATTERÍA. Accattare. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 5. 31. Se per loro io m'occupassi A far questa
accattería. |
Esempio: | E Fr. Iac. T. 2. 12. 6. E non aver per uso Far troppa
accattería. |
Definiz: | FARE ACCOGLIENZA. Accogliere. Lat. excipere. Gr.
ἀποδέχεσθαι. |
Esempio: | M. V. 10. 9. Fattagli allegra accoglienza ec. fugli detto, che era
prigione. |
Esempio: | Bocc. nov. 27. 33. Egli non è or tempo da fare più strette
accoglienze. |
Esempio: | Fir. As. 30. E come egli mi vide, fattomi una grata accoglienza
ec. |
Definiz: | FARE ACCOLTO. Lo stesso, che Fare accoglienza. Lat. excipere.
Gr. ἀποδέχεσθαι. |
Esempio: | Franc. Barb. 254. 24. E paion pronti molto Di farti bello
accolto. |
Definiz: | FARE ACCORDO, o L'ACCORDO. Accordare. Lat. pactum facere, pacisci,
convenire. Gr. ὁμολογεῖν. |
Esempio: | G. V. 2. 11. 1. Si riposò in alcuno tranquillo la chiesa, e Roma, e 'l paese
d'intorno alcuno tempo per l'accordo, che il Re Pipino avea fatto con Teolofre. |
Esempio: | Cant. Carn. 17. E nel luogo, ove abitiamo, Facciam l'anno cento
accordi. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 9. Perchè fatto l'accordo, il signor Diego, Tornando a Spagna vi
condusse Geri. |
Definiz: | §. Fare d'accordo, vale Far checchessia unitamente, di concordia. Lat. ex
compacto facere. |
v. D'ACCORDO.
Definiz: | FARE ACCORTO. Rendere avvisato, Far conoscere, Informare. Lat. docere,
instruere. Gr. διδάσκειν,
προσημαίνειν. |
Esempio: | Petr. canz. 1. 2. Ma poich'Amor di me vi fece accorta, Fur i biondi capelli allor
velati. |
Esempio: | Dant. Purg. 5. Quivi lume del ciel ne fece accorti. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 2. Non solamente per seguire l'ordine imposto, ma ancora per farvi
accorte, che ec. |
Definiz: | FARE ACCUSA. Accusare. Lat. accusare, accusationem
instituere. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 11. 130. Suilio continuò di fare accuse crudeli, e molti
seguitarono il suo ardimento. |
Definiz: | FARE A CHETICHELLI. |
v. MUSONE, e A CHETICHELLI.
Definiz: | FARE A' COZZI. Cozzare, e Percuotersi gli animali cornuto colle corna. Lat. coniscare. Gr. κορύττειν. |
Esempio: | Alleg. 39. Quest'avrebbe al sicuro Guasto nel far a' cozzi Una muraglia a
bozzi. |
Definiz: | §. I. Fare a' cozzi, figuratam. Contendere, Contrastare con veemenza. Lat. coniscare. |
Definiz: | §. II. Fare a' cozzi co' muricciuoli, vale Contrastare colle persone assai più potenti di se. Lat.
cacabus ad ollam. |
Definiz: | FARE ACQUA. Passar l'acqua per le fessure della nave, o d'altro. Lat. aquam
excipere, rimis fatiscere, Virg. |
Esempio: | G. V. 12. 45. 2. Per lungo tempo la coperta prima di marmi in alcuna parte era
rotta, e guasta, e faceva acqua ec. |
Definiz: | §. I. Fare acqua, Procacciare acqua, Provvedere acqua per uso delle armate. Lat. aquari. Gr. ὑδρύεσθαι. |
Definiz: | §. II. Fare acqua, Pisciare. Lat. meiere, mingere. |
Esempio: | Libr. cur. malatt. Hanno cotanto impedite l'orine, che talvolta stanno una
giornata intera senza poter fra acqua. |
Definiz: | §. III. Fare acqua da occhi, o simili; Non conchiudere, Non dare in nulla. Lat.
nihil agere. |
Esempio: | Pataff. 1. Da occhi abbiam fatto acqua; eccoci frati. |
Esempio: | Lasc. Pinz. 2. 3. Ho paura, che tu non facci acqua da lavar occhi. |
Esempio: | E Lasc. Spir. 1. 3. Guardate a non far acqua da lavar
occhi. |
Definiz: | §. IV. Far venir l'acqua, Muovere desiderio, Svegliare appetito. Lat. salivam movere. |
Esempio: | Cecch. Inc. 5. 4. Voi mi fate venir l'acqua in sull'ugola. |
Definiz: | FARE ACQUISTO, o L'ACQUISTO, o ACQUISTAMENTO. Acquistare. Lat. acquirere,
comparare. Gr. τᾶσθαι
κτᾶσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 17. 21. E convennersi di far l'acquisto di questo amore
comune. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 1. 1. 4. Chi del mondo sì fa acquisto, Fa guadagno infame, e
tristo. |
Esempio: | E Fr. Iac. T. 4. 12. 9. Si faceva acquistamento Con tal via
di tapinelli. |
Esempio: | G. V. 9. 36. 2. Altro acquisto di terra alcuna non fece. |
Definiz: | FARE ADAGIO. Operar con lentezza, con tardanza. Lat. lentè agere.
Gr. βραδυπορεῖν. |
Definiz: | §. Fare con agio, adagio. Operare agiatamente, Comodamente. Lat. commodè
agere. |
Definiz: | FARE A DIRE. Vale Dire. Lat. eloqui. |
Definiz: | FARE A DISCRIZIONE, o CON DISCRIZIONE. Operar discretamente. |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. R. Gli pregava modestamente, che si contentassero di far seco a
discrizione. |
Definiz: | FARE AFA. Venire a noia. Lat. fastidio esse. Gr.
ἀνιᾶν. |
Esempio: | E Perd. eloq. 412. La malignitade umana sempre le cose antiche mettere in
cielo, e le presenti farle afa. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 5. 12. Agli uomini ricchissimi, e felicissimi fa afa ogni
cosa. |
Esempio: | Lasc. rim. Che ci fanno afa starnotti, e leproni. |
Definiz: | FARE A FANCIULLO. Che anche si dice Fare a' bambini, Non istare nel concertato. Lat.
fidem non servare, promissis non stare. |
Esempio: | Ambr. Cof. 4. 8. Vorresti fare a fanciullo eh? |
Definiz: | FARE AFFATTO. Dicesi dell'Operare senza distinzione, o senza riguardo. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 1. Io so, ch'i' la farò pur oggi affatto. |
Definiz: | FARE AFFOLTATA, o UN'AFFOLTATA. Far furia grande in checchessia. Lat. praepropere agere, festinare. |
Esempio: | Varch. Ercol. 73. Come per lo contrario di chi favella troppo, e frastagliatamente
in modo, ch'e' non iscolpisce le parole, e non dice mezze le cose, si dice: e' s'affolta, o e' fa
un'affoltata. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 47. E col caval d'ogni altro pregio, e cima Intorno volta, e fa
grande affoltata. |
Definiz: | FARE AFFRONTO, o UN AFFRONTO. Vale Fare ingiuria, sopruso, soverchiería, malacreanza. Lat.
iniuriâ, contumeliâ afficere. Gr. ἐνυβρίζειν. |
Esempio: | Salv. Spin. 3. 3. La rabbia, l'affronto, ch'io mi vedeva fare ec. m'aveano
acciecato. |
Definiz: | FARE A FIDANZA. Trattare con sicurtà, e dimestichezza; e si dice anche Fare a sicurtà. Lat.
amicitiae iure agere. Gr. πράττειν. |
Esempio: | Alleg. 225. La pazzía, che può far seco a fidanza, Lo vi conforta. |
Esempio: | E Alleg. 263. Ho fatto, Monsignor, un po' a
fidanza. |
Esempio: | Tac. Dav. stor. 5. 370. Egli, e l'esercito facevano a fidanza cogli ordini della
milizia. |
Esempio: | Varch. Suoc. 1. 4. Vi ringrazio per mille volte, e se m'accaderà cosa nessuna,
farò a fidanza. |
Definiz: | §. Far fidanza, Far sicurtà. Lat. spondere, fideiubere. Gr.
ἐγγυᾶν. |
Definiz: | FARE A GARA. Competere, Fare a competenza. Lat. certare, decertare,
certatim facere. Gr. ἁμιλλᾶσθαι. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 1. 9. Fanno a gara di fondere, e scialacquare le loro facultà
prodigalissimamente. |
Esempio: | E Sen. ben. Varch. 7. 24. Fu fatto da loro a gara, e
combattuto per chi dovesse dargliele. |
Definiz: | FARE AGIO. Compiacere, Far comodo, Dar sodisfazione. Lat. obsequi,
indulgere. |
Esempio: | Bocc. nov. 1. 17. Io amo molto meglio di dispiacere a queste mie carni, che
faccendo agio loro, io facessi cosa, che potesse essere perdizione dell'anima mia. |
Definiz: | §. Far suoi agi, o i suoi agi, Andar di corpo. Lat. ventrem exonerare. Gr.ἀποσκευάζεσθαι. |
Esempio: | Pecor. g. 3. nov. 1. Io feci vista d'andare un poco fuori per far agio
mio. |
Definiz: | FARE AGRESTO. Che anche si dice FAR L'AGRESTO. Oltre al sentim. proprio di Trarre
il liquore agro dalle uve non mature, significa ancora Avanzar per se nello spendere, o nel fare i fatti altrui. |
Esempio: | Burch. 1. 51. Destarono il guardian dello spedale, Che dormiva sognando fare
agresto. |
Esempio: | Malm. 7. 7. E partendo gli ride l'occhiolino, Sperando avere a fare un
po' d'agresto. |
Definiz: | FARE AIUTO. Aiutare. Lat. opem ferre. Gr. βοηθεῖν,
ἐπικουρεῖν. |
Esempio: | Sen. Pist. Cercano d'appressarsi alle cose, che alcuno aiuto ci posson
fare. |
Esempio: | G. V. 7. 144. 7. Venuta la novella dolorosa in Ponente al Papa, ordinò grandi
indulgenze, e perdono a chi facesse aiuto, e soccorso alla Terra santa. |
Definiz: | FARE ALA. Allargarsi, dando luogo a chi passa. Lat. viam
facere, ier praebere. Gr. πορεύεσθαι,
ὁδοιπορεῖν. |
Esempio: | Sagg. nat. esp. 24. A guisa, che noi veggiamo l'acque da ogni minimo bruscolo,
che su vi caggia, dirompersi, e ritirandosi d'ogni intorno fargli ala, per così dire, in ordinatissimi
cerchi. |
Esempio: | Malm. 11. 31. Talchè ciascuno indietro si ritira, O per fianco schifandolo fa
ala. |
Definiz: | FARE A LASCIA PODERE. L'istesso, che Fare alla peggio, senza discrizione, negligentemente; modo
basso, tolta la similit. da' contadini, che nel tempo, che sono licenziati dal podere, operano negligentemente. Lat.
negligere, sinere res pessum ire. |
Definiz: | FARE AL FATTO. Importare. Lat. referre. Gr.
διαφέρειν. |
Esempio: | Sen. Pist. 43. Se quel, che tu fai, è cosa onesta, tutta la gente il sappia; ma se
ella è disonesta, e vituperosa, che fa al fatto perchè non si sappia, conciossiacosachè tu 'l fai? |
Definiz: | FARE ALLA CARLONA. Operare trascuratamente. Lat. simpliciter agere,
simplici modo se gerere. |
Esempio: | Alleg. 257. Non sanno certi matti da cavezze, Che quel modo di fare alla carlona È
pregno d'utilissime dolcezze. |
Definiz: | FARE ALL'ALTALENA. Trastullarsi a certo giuoco fanciullesco così detto. Lat.
oscillare, ventilare se. Gr. αἰωρεῖσθαι. |
Esempio: | Alleg. 19. Potrebb'anch'esser, ch'un baron la scabbia Con esso della schiena Si
grattasse, o faccendo all'altalena, Pedanti l'adoprasser, e ragazzi. |
Definiz: | FARE ALL'AMORE, o L'AMORE. Vagheggiare. Lat. deperire. Gr.
ἐπιμαίνεσθαί
τινι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Quando esso te sugea, L'amor con te facea. |
Esempio: | Alleg. 43. Che somigliando in questo l'altre belle, Non fa all'amor se non colle
scarselle. |
Esempio: | Cecch. Stiav. prol. E ciò fia col mostrarvi, ch'alli vecchi Si avvien così 'l
fare all'amore, come All'asino il sonar di lira. |
Definiz: | FARE ALLA NEVE. Tirarsi vicendevolmente la neve. |
Esempio: | Cant. Carn. 423. Vogliam per festa, e giuoco Far con voi, belle donne, oggi alla
neve. |
Esempio: | Lasc. Gelos. 2. 4. A. Oimè, che se l'ha inteso il vecchio. P. Arem fatto alla
neve (quì figuratam. non averem conchiuso nulla.) |
Definiz: | FARE ALLA PEGGIO. |
v. ALLA PEGGIO.
Definiz: | FARE ALLE BASTONATE. Percuotersi vicendevolmente col bastone. Lat. baculo
se invicem percutere. Gr. ἐναλλὰξ
ἐαυτοὺς
ῥαβδίζειν. |
Definiz: | FARE ALLE BRACCIA. Lo stesso, che Fare alla lotta, Lottare. Lat. luctari. Gr. παλαίειν. |
Esempio: | Sen. Pist. 56. Quando questi giovani forti, e rubesti s'esercitano in gittare la
pietra, o fare alle braccia ec. |
Esempio: | Amm. ant. 2. 1. 8. Colui non ha pari faccendo alle braccia. |
Esempio: | Burch. 1. 46. E' ranocchi ne feciono alle braccia. |
Esempio: | Rusp. son. 5. Ma nel provar co' salmi il suo parere Par, ch'e' faccia con David
alle braccia. |
Esempio: | Salv. Granch. 1. 2. Fanciul di mona Bice, Che faceva alle braccia colla
nonna. |
Esempio: | Morg. 27. 37. E Zambuger non farà più alle braccia. |
Definiz: | FARE ALLE COMARI. Sorta di giuoco fanciullesco. |
Esempio: | Alleg. 239. Parevami veder la ragunta Degli Dii, che facendo alle comari Si
divisono i ciel, le terre, e' mari Nell'età trapassata. |
Esempio: | Malm. 2. 46. Dicea novelle, e stavale a ascoltare, Faceva al mazzolino, e alla
comare. |
Definiz: | FARE ALLEGREZZA. Rallegrarsi, Dar dimostrazioni di allegrezza. Lat. gratulari, laetari. Gr. συγχαίρειν. |
Esempio: | Tac. Dav. stor. 1. 251. Gli parea dovere della morte di Pisone suo nimico, e
concorrente fare allegrezza. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 21. 6. Sta ognuno attento, ed allegrezza face Pronto in sua vista,
e aspettando tace. |
Definiz: | FARE ALLE PUGNA. Percuotersi vicendevolmente colle pugna. Lat. pugnis petere. |
Esempio: | Cecch. Inc. 1. 4. Aver durato le settimane intere a fare alle pugna. |
Definiz: | FARE ALTO. Fermarsi. Lat. sistere. Gr. ἐφιστάναι. |
Esempio: | Morg. 7. 29. Ebbe il Re Manfredon tanta paura, Che si pensò la notte di fare
alto. |
Esempio: | Alam. Gir. 7. 145. Quando si son degli inimici accorti, Che fuor de' padiglioni
avean fatto alto. |
Esempio: | E Alam. Gir. 8. 98. S'aduneranno insieme, e faranno
alto. |
Esempio: | Ar. Fur. 25. 68. Ma baci, che imitavan le colombe, Davan segno or di gire, or di
fare alto. |
Definiz: | §. Fare alto, e basso, vale Comandare interamente a suo senno. Lat. plurimam auctoritatem habere, suo arbitratu fecere. Gr. αὐτοπροαιρέτως
πράττειν. |
Esempio: | M. V. 9. 57. Nondimeno cercò sottilemente con segreto trattato, offerendo di fare
alto, e basso, quanto fosse piacere del comune di Firenze, di torlo in suo aiuto. |
Esempio: | Pecor. g. 4. nov. 2. Rispose al Re, che ne facesse alto, e basso come gli
piacesse. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 6. 126. Attennesi a questo, perchè Abdagese faceva alto, e basso,
e Tiridate non era sperto. |
Esempio: | Malm. 9. 43. Ed essi andaron colla lor patente Di poter dire, e fare alto, e
basso. |
Definiz: | FARE A MANO. Operar da se, Operar di sua mano, Comporre di suo capo. Lat. manu facere, proprio marte agere, effingere, comminisci. Gr. ἐξευρεῖν. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 18. 25. Turpin quì mette una certa novella, Ch'i' credo, che se
l'abbia fatta a mano. |
Definiz: | §. Fare a sua mano, si dice de' terreni, quando il padrone non gli dà a lavorar a metà, ma gli fa
lavorare a opere, cioè a contadini, che son pagati giornalmente. |
Esempio: | Dav. Colt. 154. Chi lo vuol buono (il vino) ponga vigne nel monte, e
nel sasso. Ma perchè egli è poco, a' contadini del poggio rincresce il lavorarle bene, e tirano loro il collo, però
bisogna farle a sua mano. |
Esempio: | Bern. rim. 42. Fannogli anche a lor mano i cittadini (parla
de'cardi.) |
Definiz: | FARE AMBASCIATA, o L'AMBASCIATA. Esporre ambasciata. Lat. legationis
officium implere, nuntium afferre, nuntiare. Gr.
πρεσβεύειν πρός
τινα. |
Esempio: | Bocc. nov. 19. 20. Date le lettere, e fatta l'ambasciata, fu dalla donna con gran
festa ricevuto. |
Esempio: | E Bocc. nov. 23. 7. Gli uomini fanno alcuna volta
l'ambasciate, che le risposte seguitan cattive. |
Esempio: | E Bocc. nov. 72. 14. Quivi, posto giù il mortaio, fece
l'ambasciata. |
Definiz: | FARE A MICCINO. Consumare a poco per volta, Usar rispiarmo. Lat. parce
uti. |
Esempio: | Alleg. 111. Senzachè quì fra noi Del buon si debbe far sempre a
miccino. |
v. FARE AMISTÀ.
Definiz: | FARE AMICO. Far divenir amico. Lat. amicum facere. |
Esempio: | Petr. canz. 20. 2. Non mia, ma di pietà la faccia amica. |
Definiz: | §. I. Fare l'amico, o dell'amico, vale Mostrarsi amico. Lat. amicum agere,
amicum simulare, amici personam induere. Gr. φιλίαν
προσποιεῖσθαι. |
Definiz: | §. II. Fare uno amico, e Farsi un amico, vagliono Renderselo amico, Acquistare un
amico. Lat. amicum reddere, sibi conciliare, amicum adsciscere. Gr.
φιλιοῦν. |
Definiz: | §. III. Farsi amico, Divenire amico. |
Esempio: | Dant. Par. 12. Illuminato, e Agostin son quici, Che fur de' primi scalzi
poverelli, Che nel capestro a Dio si fero amici. |
Definiz: | FARE AMISTÀ, o AMICIZIA. Contrarre amicizia. Lat. inire
amicitiam. |
Esempio: | Bocc. nov. 20. 9. Con lui s'accontò, e fece in poca d'ora una gran dimestichezza,
e amistà. |
Esempio: | Ar. Len. 1. 1. Fare amicizia M'ha fatto con la moglie di Pacifico, La Lena,
questa, che quì allato ci abita. |
Definiz: | FARE AMMENDA, o L'AMMENDA, o EMENDA. Risarcire il danno. Lat. damnum
reficere, mulctam solvere. Gr. ἀποτιννύειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 7. 13. Si vergognò, e vago di fare l'ammenda, in molte maniere
s'ingegnò d'onorarlo. |
Esempio: | G. V. 8. 4. 1. Mandógli dicendo, che dovesse far fare l'ammenda alla sua gente, e
venisse a fare omaggio. |
Esempio: | Dant. Inf. 27. I' fui uom d'arme, e poi fu' cordigliero, Credendomi sì cinto fare
ammenda. |
Esempio: | Nov. ant. 80. 2. Mandiamo a' Greci, che ci facciano l'ammenda. |
Esempio: | Tass. Ger. 18. 1. Or vengo a' tuoi richiami, ed ogni emenda Son pronto a far, che
grato a te mi renda. |
Definiz: | FARE A MODO. Operar in guisa, o a similitudine. Lat. more, ad instar
agere. Gr. κατὰ
τρόπον. |
Esempio: | G. V. 6. 83. 5. Che fece a modo, e guisa del buon Cammillo di
Roma. |
Definiz: | §. I. Fare a modo suo, o d'altri, Operare secondo la propria, o l'altrui volontà. Lat.
suae, vel alienae voluntati obsecundare. |
Esempio: | Segn. Pred. 2. 6. Fa, a nostro modo, contentati di tacere. |
Definiz: | §. II. Fare a modo, assolutamente detto, vale Operare in modo conveniente. Lat. concinnè
agere. Gr. κατὰ
τρόπον
ποιεῖν. |
Definiz: | §. IV. Chi fa a suo modo, non gli duole il capo; proverbio, che esprime, che Chi opera secondo la sua
propria volontà, ne trae satisfazione. |
Definiz: | FARE ANDARE AL PALIO CHECCHESSIA. Operar, che si scuopra alcuna cosa, Esser cagione, che se ne
faccia processo. Lat. occultum crimen evulgare. Gr. αἰτίαν
ἀποκεκρυμμένην
διαφημίζειν. |
Esempio: | Cecch. Inc. 5. 1. Non vi dà 'l cuor di farla andare al palio? |
Definiz: | FARE ANDAR PER FILO. Costrignere ad accomodarsi all'altrui volontà . Lat. legem alicui imponere. Gr. νόμον
ἐπιτιθέναι. |
Esempio: | Cecch. Inc. 2. 5. Ch'i' stare' fresco (so dir) s'una sucida M'avesse a fare andar
per filo. |
v. ANIMA §. VIII.
Definiz: | FARE ANIMO. Rincuorare, Animare. Lat. animos facere,
incitare. |
Esempio: | Bemb. stor. 3. 30. Mentre egli faceva animo a' suoi, fu da una pallotta di ferro
trafitto. |
Definiz: | §. I. Fare buon animo, vale Incoraggirsi. Lat. bono animo
esse. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 2. 2. I' vo' tirarmi In quà, ch'e' non mi vegga con voi, fate Buon
animo. |
Esempio: | Ar. Cass. 5. 2. Bisogna in somma, ch'io faccia un buon animo. |
Definiz: | §. II. Farsi animo, e Farsi di buon animo, vagliono Prendere animo. Lat.
fidere, bono animo esse. Gr. θαῤῥεῖν. |
Esempio: | Red. lett. 1. 392. A novella così rea, ed importuna non è mica allibbito il buon
Priore, ma fattosi animo, di giorno fra vespro, e nona, e di notte dalla campana in là corre di soppiatto,
ec. |
Definiz: | FARE A POSTA. Operare a bello studio, in pruova. Lat. consulto agere,
dedita opera facere. |
Esempio: | Cant. Carn. 154. Non di lungi dal bosco è un ricetto A posta fatto per questo
rispetto. |
Definiz: | FARE APPELLO. Appellare nel signific. del §. III. Lat. appellare. Gr. ἐκκαλεῖν. |
Esempio: | G. V. 7. 85. 1. In questo tempo essendo lo Re Carlo con tutta sua baronía a corte
di Roma, e dinanzi a Papa Martino, e' suoi Cardinali, aveva fatto appello di tradigione contro a Piero
d'Araona. |
Esempio: | E G. V. 8. 62. 4. E per fare suo appello, fece in Parigi un
gran Concilio. |
Definiz: | FARE APPLAUSO. Applaudere, Applaudire. Lat. plausum facere, plausum
reddere, applaudere. |
Esempio: | Segn. Pred. 19. 5. E benchè paia, che col sembiante vi facciano grato applauso,
contuttociò nell'interno, or andate, dicono, ec. |
Definiz: | FARE A PROPOSITO. Tornar bene alla materia. Lat. decere,
convenire. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 1. 2. Ma io ho pensato, ch'ella fa a proposito. |
Esempio: | Cas. lett. 58. Nè fa a proposito alcuno, ch'io m'intrighi in questo
donativo. |
Esempio: | Red. lett. 1. 15. Fanno ancora a questo proposito quell'altre parole del terzo pur
della metamorfosi. |
Definiz: | FARE ARGINE. Fare alzamento di terra posticcia sopra le rive de' fiumi per tenere l'acqua a segno;
Arginare. Lat. aggerem construere. Gr. τάφρον, ἢ
καράκωμα
κτίζειν. |
Esempio: | Viv. disc. Arn. 68. E fatto in quel luogo un argine insuperabile da ogni piena,
ec. |
Definiz: | §. Far argine, figuratam. vale Opporsi. Lat. obsistere. |
Definiz: | FARE ARGOMENTO. Argomentare. Lat. coniicere, coniecturam facere.
Gr. στοχάζεσθαι. |
Esempio: | Segn. Pred. 34. 13. E dalla gravità della pena sia rientrato in se stesso a fare
argomento della gravità della colpa. |
Esempio: | Alleg. 153. E di quà ne fo a me medesimo un argomento senza sale (quì in
sentimento equivoco di argomento per cristero.) |
Definiz: | §. Per Provvedere, Rimediare. |
Esempio: | G. V. 8. 75. 5. Ma i Lombardi, e i Toscani, come savi, e maestri di guerra feciono
un bello, e subito argomento al loro scampo. |
Definiz: | FARE ARMATA. Adunar navilj armati, Armar navilj. Lat. classem
instruere. Gr. ναυμαχίαν
κατασκευάζειν. |
Esempio: | G. V. 8. 14. 1. La state medesima avean fatta la maggiore, e più ricca armata in
mare sopra i Viniziani, che si facesse mai. |
Esempio: | E G. V. cap. 29. 1. Avendo lo Re Carlo fatta sua armata ec.
di quaranta galee. |
Definiz: | FARE A ROVESCIO. Operare a contrario. Lat. contrarium facere.
Gr. ἐναντία
πράττειν. |
Definiz: | FARE ARROSTO. Cucinare arrosto, Arrostire. Lat. assum facere,
assare. Gr. ὀπτᾶν. |
Esempio: | Cant. Carn. 65. Noi abbiam di tor disposto Lo stidion per nostra insegna, Che ci
par, che il fare arrosto Cosa sia nobile, e degna. |
Esempio: | E Cant. Carnasc. 206. Ma poco dura, che bisogna tosto Pensar
di fargli arrosto. |
Definiz: | §. Fare arrosti, e Fare un arrosto, vale Fare errori, Fare un errore. Lat.
in vitium incidere, offendere, errare. Gr. σφάλλεσθαι. |
Esempio: | Malm. 5. 22. Che Baconero, il qual è un avventato, Nel dar la palla all'altro di
nascosto, Senza guardarla prima, avea scambiato, E preso un granchio, e fatto un grande arrosto. |
Definiz: | FARE ARTE. Esercitare arte. Lat. artem exercere. Gr.
τέχνην
ἀσκεῖν. |
Esempio: | Cant. Carn. 6. Il far quest'arte è cosa da garzoni. |
Esempio: | E Cant. Carnasc. 76. E l'arte del pittore Con somma diligenza
noi facciano (non facciamo.) |
Definiz: | §. I. Per Usare artifizio. |
Esempio: | Dant. Par. 6. Faccian gli Ghibellin, faccian lor arte Sott'altro
segno. |
Definiz: | §. II. Fare arte checchessia, vale Farvi su bottega, maneggiandosi con industria a effetto di
guadagnarvi sopra. Lat. artem facere. |
Definiz: | §. III. Far l'arte, vale Fare incantesimi. |
Esempio: | Franc. Sacch. nov. 198. Una cosa farò, che io farò fare l'arte a uno mio amico,
se nulla mi volessi dire di chi fosse stato. |
Esempio: | Bocc. nov. 76. 17. A dirti il vero, noi ci abbiamo durata fatica in far
l'arte. |
Definiz: | FARE A' RULLI. Giucare a un giuoco così detto. |
Definiz: | §. Onde in proverb. Fare a' rulli, e dar nel matto, o Giucare a' rulli, e dar
nel matto, vale Operare senza ragione, o pazzamente. Lat. sine ratione agere.
Gr. ἀλόγως
πράττειν. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 7. Ha fatto A' rulli, e dato nel matto. |
Definiz: | FARE A SALVO. Pattuire con un altro del giuoco, di non esigere scambievolmente il danaro della
vincita. |
Definiz: | FARE A SALVUM ME FAC. Modo basso, che vale Fare a ufo, senzachè vi corrano danari. |
Esempio: | Bocc. nov. 72. 11. Ella non era acconcia a far cosa, che gli piacesse, se non a
salvum me fac. |
Esempio: | Lasc. Pinz. 2. 1. Sì come hai fatto tu, a salvum me fac. |
Definiz: | FARE A' SASSI. Fare alle sassate, Percuotersi co' sassi. Lat. lapidibus se
impetere. Gr. ἐναλλὰξ
ἐαυτοὺς
λιθάζειν. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 10. 56. Chi ha veduto i putti il carnovale Fare a Firenze in una
strada a' sassi. |
Definiz: | §. Figuratam. vale anche Fare alla peggio. |
Definiz: | FARE ASCHIO. Indurre aschio, Dar cagione d'invidia. Lat. invidiam
concitare. Gr. φθόνον
ἐγείρειν. |
Esempio: | Alam. Colt. 1. 14. E poter la famiglia aver d'intorno Lieta, e la mensa di vivande
carca, E far aschio al vicin, non pur pietade. |
v. FARE A FIDANZA.
Definiz: | FARE ASSAGGIO. Assaggiare, Far pruova. Lat. gustare. Gr.
γεύεσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 5. 23. 8. Lo Re del ciel per sua cortesía Vien al tuo cor, e fa di
lui assaggio. |
Esempio: | E Fr. Iac. T. 6. 37. 11. Desiderio ho, se non t'haggio, Della
morte fare assaggio. |
Definiz: | FARE ASSAI. Operare molto. Lat. satagere. Gr.
πολυπραγμονεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 80. 28. Madonna, io conosco, che voi dite vero, ma voi n'avete fatto
assai. |
Definiz: | FARE ASSEGNAMENTO. Sperare, Fondarsi sul capitale d'alcuna cosa sperata. Lat.
haurire animo, spe devorare. Gr. ἐλπίδι
προλαμβάνειν. |
Esempio: | Cecch. Corr. 1. 3. O quanti assegnamenti, fanno I giovani oggidì sopra la morte Di
chi egli arebbon più bisogno, che Vivesse. |
Esempio: | Tac. Dav. stor. 1. 254. Fecero adunque i nostri assegnamento sopra i
Sequani. |
Definiz: | FARE ASSOLUZIONE. Assolvere. Lat. absolvere. Gr.
ἀπολύειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 1. 31. Gli fece l'assoluzione, e diedegli la sua
benedizione. |
Definiz: | §. Fare l'assoluzione, dicesi di quelle preci, che si cantano intorno al corpo del morto. Lat.
iusta sacra persolvere. Gr. τὰ
νομιζόμενα ἱερὰ
ποιεῖν. |
Definiz: | FARE A STENTO. Operare con lentezza, e fatica. Lat. aegrè
conficere. |
Esempio: | Alleg. 161. Come i' v'accenno in questo seguente masticaticcio di sonetto fatto a
stento. |
Definiz: | FARE ASTINENZA. Astenersi. Lat. abstinere, se abstinere. Gr.
ἐγκρατεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 13. 11. Il digiunare piacemi, E far grande astinenza, Per macerar
mio asino, Che non mi dia increscenza. |
Esempio: | Alleg. 265. Non so se l'uso, o pur la maraviglia A far meco astinenza lo
tirava. |
Definiz: | FARE A TE TE. Giucare un giuoco fanciullesco così detto. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 2. 6. Stando una sera a tavola, e facendo Fare a te te 'l coltello,
e la forchetta, Malvagio io di mangiar ec. |
Esempio: | Malm. 6. 35. Altri giuoca a te te con paglie, o spilli. |
Definiz: | §. I. E figuratam. Perdere il tempo in cose inutili, e di niun momento. Lat. aciculis
ludere. |
Definiz: | §. II. Vale anche Fare una cosa con sordido risparmio; ed è lo stesso, che Far le nozze co' funghi. Lat.
cuminum secare. |
Definiz: | FARE ATTO. Gesteggiare, Far gesto. Lat. motum, seu gestum edere.
Gr. χειρονομεῖν. |
Esempio: | Dant. Purg. 25. Tale era io con voglia accesa, e spenta Di domandar, venendo
infino all'atto, Che fa colui, ch'a dicer s'argomenta. |
Esempio: | Bocc. nov. 85. 10. Calandrino incominciò a guardar la Niccolosa, e a fare i più
nuovi atti del mondo. |
Esempio: | Cant. Carn. 101. Però s'un poco 'n mano il lisci, e premi, Tutto si muove, e fa
mille dolci atti. |
Definiz: | FARE ATTRAZIONE. Attrarre. Lat. attrahere. Gr.
προσέλκειν. |
Esempio: | M. Aldobr. Perocch'elle turano leggiermente le vie del fegato per la grande
attrazione, che 'l fegato ne fae. |
Definiz: | FARE AVVERTITO. Avvertire. Lat. monere, admonere, submonere. Gr.
νουθετεῖν. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 1. 2. Or dunque voi, messer Equilio, voi, Giudice, io fo
avvertito. |
Esempio: | Cant. Carn. 115. Sicchè può 'l nostro mal farvi avvertite. |
Definiz: | FARE AVVISATO. Rendere avvisato, Dar notizia, Far consapevole, Avvertire, Significare. Lat.
certiorem facere, admonere. Gr. ὑπομιμνήσκειν,
ἀγγέλλειν. |
Esempio: | G. V. 1. 43. 8. Per trarre d'ignoranza, e fare avvisati i presenti moderni viventi
di nostra città. |
Definiz: | FARE AVVISO. Aver, o Far considerazione. Lat. rem pensitare. Gr.
σταθμᾶσθαί
τι. |
Esempio: | Bocc. nov. 14. 2. Costui adunque, siccome usanza suol essere de' mercatanti, fatti
suoi avvisi, comperò un grandissimo legno. |
Definiz: | FARE BACHI. Val Generar bachi. Lat. lumbricos
gignere. |
Definiz: | §. I. Far bachi, vale anche Cacar bachi. Lat. lumbricos per secessum
egerere. |
Definiz: | §. II. Fare i bachi, vale Nutrire i bachi da seta a effetto di averne la seta. Lat.
bombyces educare. |
Definiz: | §. III. Far baco, e Far baco baco, è un certo scherzo, per far paura a' bambini,
coprendosi il volto, lo che si dice anco Far bau bau. Lat. larvis
territare. Gr. μορμολύττειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 99. 43. Ora andiam noi, veggiam chi t'ha fatto
baco. |
Definiz: | §. IV. Per Guardar di segreto. Lat. ex occulto prospicere. Gr.
ἐξ κροπτοῦ
κρυπτοῦ
προορᾶν . |
Esempio: | Lab. 276. Va faccendo baco baco a chi la scontra. |
Definiz: | §. V. Far baco figuratam. Fare aschio, Indur desiderio. Lat. invidiam concitare, aegrè
alicui facere, ad aemulationem provocare. Gr. πρὸς
ζῆλον
ἑρεθίζειν. |
Definiz: | FARE BADALUCCO. Badaluccare, Scaramucciare. Lat. velitari. Gr.
ἀκροβολίζειν. |
Esempio: | Liv. M. Quando i nemici sì vedeano il bello, usciano fuori, e correvano sopra i
Romani, i quali guardavano fuori dello steccato, e fecenvi molti badalucchi. |
Esempio: | Nov. ant. 92. 1. E spesse volte faceano badalucchi per occcupare il
ponte. |
Definiz: | §. Oggi comunemente Far badalucco, vale Far balocco, Baloccarsi, Trastullarsi. Lat.
otiari. Gr. σχολάζειν. |
Definiz: | FARE BAIE. Ruzzare; proprio de' fanciulli. Lat. ludere. Gr.
παίζειν. |
Esempio: | Cecch. Donz. 1. 2. Adesso, che noi siam per carnovale, Che si fa mille baie, e mille
tresche. |
Definiz: | FARE BALDORIA. Accender fuoco. Lat. ignem accendere, ligna
comburere. Gr. καπνίζειν,
Omer. |
Esempio: | Burch. 2. 76. Lascia i capretti, e piglia delle lepri, Se non vuoi fare un dì fumo,
e baldoria D'odorifera stipa di ginepri (quì vale essere abbruciato.) |
Definiz: | §. I. Figuratam. per Dar inizio, o segno d'allegrezza; lo stesso, che Far falò. |
Definiz: | §. II. Far baldoria, figuratam. si dice oggi nell'uso anche di chi consuma tutto il suo avere
dandosi buon tempo. Lat. proterviam facere. |
Definiz: | FARE BALOCCHI. Baloccare, e Baloccarsi. |
v. BALOCCARE.
Definiz: | FARE BAMBINE, o UNA BAMBINA. Figuratam. Commettere errori, leggerezze. Lat.
aberrare, errare. Gr. ἀστοχεῖν,
ἁμαρτεῖν. |
Esempio: | Cecch. Inc. 2. 3. Oh il mio padron fa che bambine! |
Definiz: | FARE BANCHETTO. Apprestar banchetto, Banchettare. Lat. convivium apparare,
convivio excipere. Gr. ἑσθιᾶν. |
Esempio: | Alleg. 107. Questa sarà per dirvi, Bernardetto ec. che il lettore Mi fece un
solennissimo banchetto. |
Definiz: | FARE BANCO. Esercitar l'arte del banchiere. Lat. argentariam
exercere. Gr. τραπεζιτικὴν
ἀσκεῖν. |
Esempio: | M. V. 11. 38. Mosse il comune a far banco, il quale con danari del comune potesse
sovvenire a' soldati. |
Esempio: | Lasc. Spir. 3. 2. Tu hai quel tuo fratello tanto ricco, che fa sì grosso banco, e
ha tanti ducati. |
Definiz: | FARE BARATTERÍA. Ingannare. Lat. fraudem facere, dolo malo
negotiari. Gr. δολερῶς
πραγματεύεσθαι. |
Esempio: | Dant. Inf. 22. Quivi mi misi a far barattería, Di che i' rendo ragione in questo
caldo. |
Definiz: | FARE BARATTO. Barattare. Lat. permutare. Gr.
ἀλλάττειν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 8. 44. Chi da lui è tratto, Con lui sì fa baratto. |
Esempio: | E Fr. Iac. T. 3. 9. 63. Chi gli dona lo suo core, Si fa un
col suo fattore, Or ben pensaci amatore, Che baratto è questo a fare. |
Definiz: | FARE BARBA. Barbicare. Lat. radices agere, radicari. Gr.
ῥιζοβολεῖν. |
Definiz: | §. I. Far la barba, vale Rader la barba. Lat. barbam concinnare, mentum
radere. |
Esempio: | Fir. nov. 4. 231. Fattosi dare dal fratello un certo rasoiaccio tutto pieno di
tacche, col quale alcuna volta il sabato la moglie gli faceva la barba, lo mise sul cassone. |
Definiz: | §. II. Diciamo in proverb. Far la barba di stoppa; che vale Far qualche male ad alcuno, che non ne
tema, o non se lo pensi. |
Esempio: | Morg. 18. 55. Quanti ne giunge, riscontra, o rintoppa, Faceva a tutti la barba di
stoppa. |
Definiz: | §. III. Fare in barba, o alla barba d'alcuno. |
v. BARBA §. I.
Definiz: | FARE BATOSTA. Contendere con parole. Lat. contendere, rixari.
Gr. ἐρίζειν. |
Esempio: | Lasc. Sibill. 1. 3. O Fuligno, che bella batosta avete voi fatto? |
Esempio: | Varch. Suoc. 3. 5. Io voglio andare a dirle questa batosta, ch'hanno fatto
costoro. |
Definiz: | FARE BATTAGLIA. Combattere. Lat. praeliari. Gr.
μάχεσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 5. 1. Or udite la battaglia, Che mi fa 'l falso
nemico. |
Esempio: | E Fr. Iac. T. 4. 3. 7. Levossi l'eresía, ec. Contra la
veritate Fece grande battaglia. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 10. 132. Ma ordinandosi i due capitani Parti a far battaglia,
repente s'accordano. |
Definiz: | FARE BATTIFOLLE. Far bastista; e figuratam. Contrapporre. |
Esempio: | G. V. 8. 86. 2. Fecer fare i Fiorentini una terra per far battifolle agli
Ubaldini. |
Definiz: | FARE BAU BAU. Lo stesso, che Far baco, nel signific. del §. III. |
Definiz: | FARE BAVA, o LA BAVA. Gettare, o Mandar fuori dalla bocca la bava. Lat. expumare. Gr. ἐξαφρίζεσθαι. |
Esempio: | Malm. 7. 85. Per la stizza può formar parola, Si sgraffia, batte i denti, e fa la
bava. |
Definiz: | FARE BEATO. Beare. Lat. beare. Gr. μακαρίζειν. |
Esempio: | Dant. Inf. 4. Trasseci l'ombra del primo parente, Ed altri molti, e fecegli
beati. |
Definiz: | §. Far beato, vale Attribuire la venerazion di beato, Metter nel numero de' beati ec. Lat.
in beatorum album referre. Gr. ἀποθεοῦν. |
Definiz: | FARE BECCO. Giacersi colla moglie altrui, Congiugnersi con lei carnalmente. Lat.
adulterium committere, cum alienâ uxore coire. |
Definiz: | §. Fare il becco all'oca; maniera giocosa, esprimente Venire a conclusione di cosa difficile, e che
non si sarebbe forse creduta. Lat. colophonem imponere. Gr. κολοφῶνα
ἐπιτιθέναι. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 5. 2. Enterrò in casa Della Papera, e quivi vo' provarmi, S'i' so
far per un tratto il becco all'oca. |
Esempio: | Salv. Granch. 1. 4. Intanto tu aresti agio a fare Il becco
all'oca. |
Definiz: | FARE BEFFA, o BEFFE. Burlare, Ingannare. Lat. irridere,
ludificari. Gr. παίζειν. |
Esempio: | Bocc. g. 6. pr. 4. E anche delle maritate so io bene in quante, e quali beffe
elle fanno a' mariti. |
Esempio: | E Bocc. nov. 60. 5. Seco proposero di fargli di questa penna
alcuna beffa. |
Definiz: | §. Farsi beffe, ed anche colle particelle MI, TI, SI sottintese, Burlarsi, Prendere a giuoco. Lat.
contemnere, irridere. Gr. ἐπιγηλᾶν. |
Esempio: | Bocc. nov. 29. 6. Il Re si fece in se medesimo beffe delle parole di
costei. |
Esempio: | E Bocc. nov. 48. 4. Di questo consiglio più volte beffe fece
Nastagio. |
Esempio: | E Bocc. nov. 49. 18. Alla quale i fratelli, faccendosi beffe
di lei, dissero. |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 63. Che mai di niuno uomo farai beffe, che di
me non ti ricordi. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 4. 1. E poi se ne farebbon beffe, ch'io conosco Cambio me' di
te. |
Definiz: | FARE BELLO. Abbellire. Lat. nitorem impertiri, ornare. Gr.
κοσμεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 14. 12. Una povera femminetta per ventura suoi stovigli
colla rena, e coll'acqua salsa lavava, e facea belli. |
Esempio: | Ar. Cass. prol. O se potesse a voi questo medesimo Far, donne, ch'egli ha fatto
alla sua fabula, Farvi più che mai belle! |
Definiz: | §. I. Farsi bello, neutr. pass. Adornarsi, Divenir bello. Lat. se
exornare. |
Esempio: | Petr. son. 294. Conobbil'io, che a pianger quì rimasi, E 'l ciel, che del mio
pianto or si fa bello. |
Esempio: | E Petr. canz. 40. 4. E bella farsi, Tanto più la vedrem,
quanto più vale Sempiterna bellezza che mortale. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 4. 10. E nelle spente ceneri patrizie Si voglion rimpastare, e
farsi belli. |
Definiz: | §. II. Farsi bello di quel d'altri. |
v. BELLO. §. XVI.
Definiz: | §. III. Fare il bello. |
v. BELLO §. XV.
Definiz: | §. IV. Far belle le piazze ec. vale Dar da discorrere male di se al pubblico. Lat.
sese vulgi maledictis proscindendum praebere. |
Esempio: | Cecch. Spir. 1. 3. I' voglio Indugiar quant'i' posso a dirne il vero, A far belle
le piazze. |
Definiz: | §. V. Fare bello il vicinato, vale Farsi burlar da' vicini. Lat. viciniae
deridiculum fieri, se sibilandum praebere, risum de se dare. Gr. γέλωτα
ὀφλισκάνειν. |
Esempio: | Cecch. Donz. 2. 2. Facciano Ogni dì bello il vicinato. |
Definiz: | §. VI. Fare bel bello, vale Far pian piano. |
Definiz: | FARE BENE. Operare con giustizia, con saviezza, con perfezione. Lat. bene
facere, rectè facere. Gr. εὖ
ποιεῖν. |
Esempio: | Dant. Inf. 4. Fannomi onore, e di ciò fanno bene. |
Esempio: | E Dan. Inf. 15. Ti si farà per tuo ben far
nimico. |
Esempio: | Franc. Barb. 65. 13. Ben fa lingua, che tace Senza dimanda sempre, quando
serve. |
Esempio: | E Franc. Barb. 65. 21. E fai ben se riservi La pezza intera,
quanto puoi, tagliando. |
Esempio: | E Franc. Barb. 117. 8. Uom, che non ha in sua ordine vita, Ben
fa ognun, che vita. |
Definiz: | §. I. Far bene, vale Guadagnare, Acquistare. Lat. lucrifacere.
Gr. κερδαίνειν. |
Esempio: | Dittam. 5. 26. Che l'uom, ch'è pigro, non farà mai bene. |
Esempio: | Cecch. Donz. 3. 4. E però d'ogni mercanzía si può Far bene, quando il temporal
l'aiuta. |
Definiz: | §. II. Fare bene, vale Allignare, Far frutto, Crescere. Lat. terram comprehendere, radices
agere, fructum edere, inolescere. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 4. 10. Ecco di quella Invidia furfantina, e secca, che Fa oggi sì per
tutto bene, e massime Nell'orto degli affamati. |
Definiz: | §. III. Far bene, per Tornar bene, Giovare. Lat. prodesse, iuvare. Gr.
λυσιτελεῖν. |
Esempio: | G. V. 10. 132. 1. Per la qual cosa fecero cercar trattato di pace col comune di
Firenze, la quale ebbe tosto buono compimento, perchè facea così bene per li Fiorentini, come per li
Pistolesi. |
Definiz: | §. IV. Far bene, o del bene altrui, vae Aiutare, Beneficare. Lat. benefacere. Gr. |
Esempio: | Alleg. 76. Il qual, oh gran vergogna, Avend'a far del ben a un cortigiano, Lo farò
al segretario, idest ruffiano. |
Definiz: | §. V. Fare bene, o Del bene per l'anima, vale Esercitare opere di pietà. Lat. animi curationi se
dare, pietatis opera exercere. Gr. τὴν
εὐσέβειαν
ἀσκεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 24. 11. Che di questo, e d'ogni altro bene, che egli per l'anima sua
faceva, ell'era contenta. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 4. 3. O quant'arebb'ei fatto meglio a fare Di que' danari un po' di
ben per l'anima! |
Esempio: | Albert. 2. 64. Lo stolto sempre procrastina di far bene, dicendo, dimane farò bene,
doman farò bene, e sempre l'un dimane dimanda l'altro dimane, e non mai oggi. |
Definiz: | §. VI. Farla bene, vale Essere in buono stato. Lat. bene rem
gerere. Gr. εὐπράττειν. |
Esempio: | Cecch. Corr. 5. 8. E fatta Lì compagnía con certo Messinese, La facea bene, se la
morte non gli Guastava il tutto. |
Definiz: | §. VII. Fare per bene, vale Operar con buon fine. Lat. bonae rei causâ
agere. Gr. εἰς καλὸν
ποιεῖν. |
Esempio: | Cecch. Corr. 2. 5. Io non lo fei per mal nessuno. G. Nè anco per
bene. |
Definiz: | FARE BENEFICIO. Beneficare. Lat. beneficium afferre. Gr.
εὐεργετεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 28. 7. La gloria non gusta, Ch'ebbe Stefano beato, Chi non fa
de' benefici, Siccom'esso, anco a' nemici. |
Definiz: | FARE BICA. Ammassare, Ammucchiare, Ammontare. Lat. congerere. |
Esempio: | Amet. 38. I monti l'un dell'altro caricando Infino al ciel di quei facendo bica,
S'appressarono a Giove minacciando. |
Definiz: | FARE BISOGNA, o LE BISOGNE. Vale Fare i fatti, o le faccende. Lat. res
agere, in re occupari. |
Esempio: | G. V. 6. 76. 1. Non gli spacciava, nè udiva la loro richiesta per molte bisogne,
ch'aveva a fare. |
Esempio: | Bocc. nov. 32. 24. Il buono uomo mosso a pietà, convenendogli andare a far sue
bisogne, nel suo letto il mise. |
Definiz: | FARE BISOGNO, o DI BISOGNO. Abbisognare. Lat. opus esse. Gr.
δεῖν. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 1. O quì è dove mi fa di bisogno L'opera tua. |
Definiz: | FARE BOCCA DA RIDERE ec. Dar segno di voler ridere. Lat. ridere,
renidere. Gr. γελᾶν. |
Esempio: | Bocc. nov. 63. 7. La donna fece bocca da ridere, e disse. |
Definiz: | §. I. Far bocca stretta, vale Fare lezj. Lat. delicias facere.
Gr. θρύπτεσθαι. |
Definiz: | §. II. Fare le bocche, vale Mostrar segno di dispregio. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 5. 8. Vedeste voi compagni, Che bel menar di gambe, E come
rivoltandosi Indietro, ci facevan le castagne Coccandoci, e le bocche. |
Definiz: | FARE BOCCACCIA. Mostrar segno di dispiacenza. Lat. adducto ore stomachantis
gestum imitari. |
Definiz: | FARE BOCCHINO. Modo di vezzeggiare. Lat. ore prominulo delicias
facere. |
v. BOCCHI.
Definiz: | FARE BOCCONI. Dividere in bocconi. Lat. cibum frustillatim conscindere, in
offellas partiri. Gr. μυστίλλειν,
Omer. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 4. 20. 11. Da ch'ei morto, i gran bocconi Si fan del tuo
guadagnato. |
Esempio: | Cant. Carn. 205. Furon già da prelati Le pesche, e d'omaccioni, E sol certi
attempati Ne facean gran bocconi (quì vale Mangiare con avidità.) |
Definiz: | FARE BOTO, o VOTO. Botare, Obbligarsi per voto. Lat. vovere, voto se
obstringere. Gr. εὔχεσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 72. 14. Fo boto a Cristo, che mi vien voglia di darti un gran
sergozzone. |
Esempio: | Ovid. Pist. E tu le farai un altro boto, e non ti crederà, perchè ti conoscerà
falsa. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 28. Stata è cinque anni, dì, e notte armata, Perocchè fece boto
infin in culla Mai non spogliarsi usbergo, piastra, e maglia. |
Definiz: | FARE BOTTEGA. Esercitar bottega, Esser bottegaio, Aprire, o Stare a bottega. Lat.
officinae praesse, nundinari, palam vendere, institoriam exercere. Gr.
δημοσίᾳ
πολεῖν. |
Esempio: | Nov. ant. 1. 5. Questi fece bottega, e cominciò a legar sue
pietre. |
Definiz: | §. Fare bottega di checchessia, vale Cercare di guadagnare con astuzia sopra checchessia. |
Esempio: | Alleg. 267. La dove magazzin fanno, e bottega De' palafreni lor
certe fantacce. |
Esempio: | Varch. stor. 4. Ancorchè molti astutamente fingessero di credergli, e ne
fecessero, come altrove s'è detto, bottega. |
Esempio: | Malm. 3. 12. O fa sopra all'infermo una bottega. |
Esempio: | E Malm. 10. 4. Ma voi, che di question
fate bottega, Credendo immortalarvi, ec. |
Definiz: | FARE BRAVATE. Bravare. Lat. increpare. Gr. ἐπιτιμᾶν. |
Esempio: | Varch. Ercol. 83. Fare una bravata, o tagliata, o uno spaventacchio, o un
sopravvento non è altro, che minacciare, e bravare; il che si dice ancora squartare, e fare una
squartata. |
Definiz: | FARE BRECCIA. Aprire le muraglie, o simili coll'artiglieríe, o con altro. |
Definiz: | §. Fare breccia, figuratam. vale Quasi lo stesso, che Far colpo, Fare impressione. Lat. inflectere, impellere, impressionem facere. Gr. προσεμβάλλειν. |
Definiz: | FARE BRIGATA. Far conversazione di buon tempo. |
Esempio: | Bocc. introd. 11. Fatta lor brigata, da ogni altro separati viveano. |
Esempio: | G. V. 12. 8. 15. Fecesi in Firenze sei brigate di festa di gente di popolo
minuto. |
Definiz: | FARE BRINDISI. Lat. propinare. Gr. προπίνειν. |
Esempio: | Galat. 82. Lo 'nvitare a bere, la quale usanza, siccome non nostra, noi nominiamo
con vocabolo forestiero, cioè far brindisi, è verso di se biasimevole. |
Esempio: | Malm. 6. 35. Mentre la gira, fan brindisi a Bacco. |
Definiz: | FARE BROGLIO, e BROLO. Brogliare. |
Esempio: | Varch. Ercol. 71. Proibivano, che niuno potesse nè ambire, nè bucherare, nè far
brolo; |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 3. 6. E' fan broglio tra lor gli scampaforche; Finghiam non por lor
mente, e stiamo attenti. |
Definiz: | FARE BRUTTO. Bruttare, Macchiare. Lat. foedare, deturpare. |
Esempio: | Ar. Fur. 21. 1. Che un sol punto, un sol neo la può far brutta (parla della
fede.) |
Definiz: | FARE BUCATO, o IL BUCATO. Lavare i panni lini. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 2. 2. Noi abbiam bisogno D'una, che sia da fatica, che spazzi,
Faccia bucati, cuoca, e insomma, Che si possa mandar fuori ad ognora. |
Esempio: | Lasc. Spir. 1. 3. Con due serve sen'andò in villa costì a Montughi per farvi
bucato per più sua comodità. |
Definiz: | §. Figuratam. per Ripulire. |
Esempio: | Alleg. Avete, so dir'io, fatto il bucato. |
Definiz: | FARE BUIO. Fare oscuro, Torre il lume. Lat. tenebras offundere, caliginem
inducere. Gr. ἐπισκιάζειν. |
Definiz: | §. Fare una cosa al buio. |
v. BUIO Sust. §. II.
Definiz: | FARE BUONA, o MALA CERA. Cibarsi bene, o male. Lat. benè, aut malè
pasci. |
Esempio: | Bellinc. son. 93. San Pier facendo a mensa buona cera, Avrebbe fatto un elmo del
paiolo. |
Esempio: | Morg. 18. 158. Quì si conviene avere altre vivande, Noi siamo usati di far buona
cera. |
Definiz: | §. Far buona, o mala cera altrui, vale Trattare amorevolmente, o bruscamente; che anche si dice
Far buono, o cattivo viso. Lat. comiter, aut acerbè agere cum
aliquo. |
Esempio: | Varch. Ercol. 56. Il che diciamo ancora far vezzi, e vedere alcuno volentieri, e
farli buona cera, cioè buon viso, o accorlo lietamente. |
Esempio: | Cecch. Donz. 2. 5. Non fate mai mala cera a' sensali, Quando vo' avete mercanzía da
vendere. |
Esempio: | Alleg. 57. Cioè di non voler mai far buona cera a chi non la presenta prima a
braccia quadre. |
Esempio: | E Alleg. 200. La passera, il colombo, e ogni altro uccello
Accompagnato fassi buona cera. |
Esempio: | Lor. Med. canz. 68. Fare a tutti buona cera, Fa che mai disdica
posta. |
Definiz: | FARE BUONO. Far divenir buono. Lat. bonum constituere, bonum
efficere. Gr. καλοκἀγαθὸν
ποιεῖν. |
Definiz: | §. I. Far buono, termine di giuoco, vale Sottoporsi a perdere oltre la somma, che si ha
davanti. |
Esempio: | Malm. 3. 46. Perch'io fo buon per una volta tanto. |
Definiz: | §. II. Far buono, Menar buono. Lat. aequi bonique facere, permittere. |
Esempio: | But. Inf. 33. 2. In fare buona la ragione del cittadino loro contra 'l
forestieri. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 16. 2. Che 'l furto alla persona bisognosa, Per non morir di fame
fanno buono. |
Definiz: | §. III. Fare il buono, Fingersi buono. Lat. pietatem simulare.
Gr. ὑποκριτὴν
εἶναι. |
Definiz: | §. IV. Fare di buono, Giocar danari, o simili, e figuratam. Operar da vero, con premura. Lat.
serio agere. Gr. σπουδάζειν. |
Esempio: | Cecch. Spir. 3. 3. Pannicei caldi. E' bisogna far altro, e far di
buono. |
Definiz: | §. V. Fare buono, in termine di mercatura, vale Dar credito, Passare una partita in credito ad
alcuno. |
Definiz: | FARE CALANDRINO, o IL GRASSO LEGNAIUOLO. |
Esempio: | Varch. Ercol. 80. Quando alcuno dubita, che chicchessia non voglia giostrarlo, e
fargli credere una cosa per un'altra, dice: tu mi vuoi far Calandrino, e talvolta, il Grasso legnaiuolo, al quale fu
fatto credere, ch'egli non era lui, ma diventato un altro. |
Esempio: | Fir. As. 256. Mentre che con queste, e altre simili menzogne costoro si credevano
fargli Calandrini. |
Esempio: | Malm. 5. 23. Ch'i furbi vorrian farlo Calandrino. |
v. CALCA. §. III.
Definiz: | FARE CALDO. Esser caldo. |
Esempio: | Bocc. nov. 44. 6. O figliuola, che caldo fa egli? Anzi non fu egli caldo
veruno. |
Definiz: | §. Neutr. pass. Sentir caldo. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 16. Non gli fa caldo, e sudagli la fronte. |
Definiz: | FARE CALLO, o IL CALLO. Divenir calloso, Incallire. Lat. occallescere,
callum obducere. |
Esempio: | Pallad. Ott. 12. Ivi a uno anno le fessure hanno fatto callo. |
Esempio: | Bern. rim. 69. Sì dolce in quella parte ha fatto il callo. |
Esempio: | Fir. Luc. 5. 1. I'ho già fatto il callo al culo, come le
bertucce. |
Definiz: | §. Fare il callo, per metaf. Assuefarsi. |
Esempio: | Alleg. 125. Sa ben, ch'e' non si debbe mai lodare Bella moglie, vin dolce, e buon
cavallo; Perch'io ci ho fatto il callo, Vi lascio dire, e mi vi raccomando. |
Definiz: | FARE CALÍA. Raccorre, o radunare quelle minutissime particelle d'oro, che si spiccano dal medesimo
nel lavorarlo. Lat. auri ramenta colligere. |
Definiz: | §. E figuratam. vale Guadagnare, Avanzare piccola cosa. Lat. lucellum
corradere. |
Esempio: | Malm. 7. 7. Ma facendo i suoi conti per la via, S'accorge, ch'e'non v'è da far
calía. |
v. CAMBIO §. II.
Definiz: | FARE CAMERATA. Unirsi in camerata. Lat. contubernalem esse, eodem uti
contubernio. Gr. σύνοικον
εἶναι. |
Definiz: | FARE CAMMINO, o IL CAMMINO. Camminare. Lat. ambulare, progredi, iter
facere. Gr. ὁδοποιεῖσθαι. |
Esempio: | Dant. Inf. 9. Di rado Incontra, mi rispose, che di nui Faccia il cammino alcun,
pel quale i' vado. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 5. 15. 2. E 'l gran Signor da te è pellegrino, Fatto ha 'l cammino
Per te molto amaro. |
Definiz: | FARE CANZONE. Cantare, compor canzoni. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 5. 12. 4. Dipoi quando sottilmente Viene la santa
unzione, Tutte sensora gaudente Fanno sua dolce canzone. |
Definiz: | §. Per Proverbiare. Lat. conviciari. Gr. κωμῳδεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 5. 3. 13. Fassene poi canzone Della sua gran
pazzía. |
Definiz: | FARE CAPACE. Capacitare. Lat. satisfacere. Gr.
πληροφορεῖν. |
Esempio: | Fir. As. 192. Avevalo fatto capace, che egli finalmente svegliasse l'addormentate
braccia per la continua pigrizia, con qualche egregia fatica a migliore opera. |
Esempio: | Cas. lett. 39. Almeno mi faccia grazia di far capace il prefato
oratore. |
Definiz: | FARE CAPITALE, o IL CAPITALE. Vale Pensar di valersi di alcuna cosa, Farne assegnamento,
Fondarvisi. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 4. Sicchè delle Doti non si può fare il capitale, Che voi
pensate. |
Esempio: | E Cecch. Dot. 2. 5. Ed è venuto Da lui a farmi quest'offerta.
G. Ell'è Da farne capitale. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 10. 138. Di questo dire ella non fe capitale, non per amor del
marito, ma perchè Silio montato in sella non la spregiasse. |
Esempio: | Alleg. 104. Io fo, signor dottor, gran capitale In verità de'vostri
avvertimenti. |
Esempio: | Varch. Ercol. 84. Far capitale delle parole d'alcuno è crederli ciò, che promette,
e avere animo ne' suoi bisogni di servirsene. |
Esempio: | Red. lett. 1. 55. Di queste due ultime considerazioni mi sentirei molto inclinato
a farne gran capitale. |
Definiz: | FARE CAPO. Costituir superiore. Lat. caput creare, praeficere.
Gr. ἐφιστάναι. |
Definiz: | §. I. Far capo, parlandosi di strade, di fiumi, ec. Sboccare. Lat. effluere, se exonerare. |
Esempio: | G. V. 9. 258. 1. La detta torre fece rovinare poi il fiume Arno per un diluvio,
dove fa capo il muro, che chiude il sesto d'oltrarno. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 1. 1. A quella (porta) della fertile campagna Più vie
fan capo. |
Definiz: | §. II. Fare capo, parlandosi di posteme, o simili, vale Aprirsi, o Cominciare a generar putredine. Lat.
caput facere, suppurare. Gr. ἐμπυοῦσθαι. |
Esempio: | Vit. S. Ant. Una nascenza, la quale dopo aver fatto capo infistolíe. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. 5. 15. Ma urtata di quà, Riurtata di là ridotto ha in fuori In sul
far della luna il mal già preso, E vuol far capo. |
Definiz: | §. III. Fare capo a uno, Andare a lui per aiuto, o consiglio. Lat. ad
aliquem confugere. |
Esempio: | G. V. 6. 79. 2. I frati, ec. vennero a Firenze con lettere, e suggello de' detti,
e fecer capo agli anziani del popolo. |
Esempio: | E G. V. num. 7. Guidava tutta la città, e tutta parte
Ghibellina faceano capo a lui. |
Esempio: | Cas. lett. 80. Farai adunque capo alla magnifica Madonna
Cammilla. |
Definiz: | §. IV. Fare capo in un luogo, vale Quivi adunarsi. Lat. convenire. Gr.
συνελθεῖν. |
Esempio: | G. V. 6. 34. 5. Parte de' Pigli erano Ghibellini, e faceano capo in san
Brancazio. |
Esempio: | E G. V. 12. 25. 2. Feciono molta guerra a' Pisani, faccendo
capo in Pietrasanta. |
Definiz: | §. V. Fare capo grosso, Fare ragunanza, o massa di tutto l'esercito. |
Esempio: | G. V. 12. 103. 1. Incontanente feciono capo grosso di Capova. |
Definiz: | §. VI. Fare capo, e Fare il capo, Incaponire. Lat. obdurescere. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 3. 1. O lascia dire, gracchiare, e far capo Al mio
Alfonso. |
Definiz: | §. VII. Fare a capo a niscondere. Giucare a un giuoco fanciullesco così detto. |
Esempio: | Alleg. 89. Ch'a voi non piacque mai per quel, ch'e' si vede, il fare a capo a
niscondere. |
Definiz: | §. VIII. Fare da capo, o Farsi da capo, Cominciar dal principio, Cominciar di nuovo. Lat.
ab ovo incipere, rem ab initio repetere. |
Esempio: | Amm. ant. 9. 8. 24. Siccome quando cerchiamo alcuno verso del salmo, noi ci
facciamo da capo. |
Definiz: | §. IX. Fare di suo capo, Operare secondo il proprio volere, contra, o senza l'altrui consiglio.
Lat. suo marte aliquid facere, suo consilio rem gerere. Gr. αὐτογνωμόνως
πράττειν. |
Esempio: | Vit. Plut. Ma questa cosa Dimitrio non la fece di suo capo, ma iscrisselo innanzi
al suo padre, e il suo padre gli diede la licenzia. |
Esempio: | Alleg. 76. Non sappiendo far di suo capo la minima cosa del
mondo. |
Definiz: | FARE CAPOLINO. Affacciarsi di soppiatto, Guardar di soppiatto. Lat. furtim
prospicere. |
Esempio: | Malm. 1. 7. Quando Marte dal ciel fa capolino. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 2. 4. Sta' ch'io n'ho vedut'uno Far capolino, e porgerci
l'orecchio. |
Definiz: | FARE CAPPELLACCIO. |
Esempio: | Varch. Ercol. 70. Far cappellaccio, che cosa è? V. I fanciulli quando vogliono
girare la trottola, ed ella percuotendo in terra ec. col legnaccio, e di costato non gira, si dicono aver fatto
cappellaccio ec. ma questo significato è fuori della materia nostra; però diremo, che fare un cappellaccio, ovvero
cappello ec. ad alcuno è dargli una buona canata. |
Definiz: | FARE CARESTÍA, o A CARESTÍA. Adoperar con riservo, o a miccino. Lat. parcum
esse, parcè agere. Gr. φείδεσθαι,
φειδομένως
πράττειν. |
Esempio: | Cant. Carn. 293. Nel parlar tuttavia Del ver fa carestía. |
Definiz: | §. Far carestía, Indur mancanza. Lat. caritatem invehere. |
Definiz: | FARE CAREZZA, o LE CAREZZE. Carezzare. Lat. blanditias facere,
blandiri. Gr. αἰκάλλειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 17. 30. Prestamente un capestro da lui perciò portato, faccendo vista
di far carezze a Ciuriaci, gli gittò alla gola. |
Esempio: | E Bocc. nov. 78. 9. E quando ella venuta fu, il Zeppa,
faccendole le carezze grandi, quella seco ne menò in camera. |
Esempio: | Franc. Barb. 39. 21. E assai men, quand'ello Occorre, ch'alle donne fai
carezza. |
Definiz: | FARE CARITÀ, o LA CARITÀ. Esercitare atti di carità, limosine, o simili. Lat.
*eleemosynam facere, stipem erogare. Gr. ἐλεημοσύνην
ποιεῖν. |
Esempio: | Gr. S. Gir. 3. Maggiore carità non può fare uomo, che dare la sua anima per lo
suo amico. |
Esempio: | Morg. 18. 139. E carità, limosine, o digiuno, O orazion non creder, ch'io ne
faccia. |
Esempio: | Cant. Carn. 154. Fateci, donne, la carità vostra. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 4. 29. Fate, donne dabbene, Fate la carità. |
Definiz: | §. Far carità, Mangiare insieme. |
Esempio: | Morg. 21. 105. Orlando si posò quivi la notte, E fece carità di quel, che v'era, Il
me' ch'e' può co' romiti la sera. |
Esempio: | Malm. 5. 68. Così fan carità di più rigaglie Oltre ad un'oca grassa
arciraggiunta. |
Definiz: | FARE CARNE. Ammazzare, Predare. Lat. stragem edere, facere sanguinem,
Liv. |
Esempio: | Tac. Dav. stor. 3. 327. I soldati attendevano a far carne, e il popolo
bottino. |
Esempio: | Fir. As. 66. Mi venne veduto quel niquitoso giovane colla spada ignuda per ogni
parte far carne. |
Esempio: | Morg. 23. 22. Ovver com'il lion, che vuol far carne. |
Esempio: | E disc. an. 46. Un dì, ch'ella (l'aquila) era ita a far
carne, vi volò dentro. |
Definiz: | §. Farsi carne, per l'Incarnarsi del Verbo Divino. Lat. *incarnari. Gr. σάρκα
γενέσθαι. |
Esempio: | Dant. Par. 23. Quivi è la rosa, in che il verbo Divino Carne si fece. |
Esempio: | But. Carne si fece, cioè prese carne umana. |
Definiz: | FARE CARNOVALE, CARNESCIALE, o CARNASCIALE. Rallegrarsi nel tempo del carnovale, Passare
allegramente il tempo del carnovale. Lat. bacchanalia celebrare, bacchanales dies
traducere. Gr. ἄγειν
διονύσια. |
Esempio: | Cecch. Inc. 5. 9. Con chi farò carnovale, e quaresima N'un tempo
stesso. |
Esempio: | E Cant. Carnasc. 44. Per certo egli è gran male Non far quando
si debbia il carnesciale. |
Definiz: | FARE CAROVANA. Unirsi, o Andar di conserva le navi in viaggio di mare. Lat. simul navigare. Gr. συμπλεῖν. |
Definiz: | §. Far le carovane, vale anche Fare il servizio marittimo, a che sono obbligati i cavalieri dalla
lor religione. |
Definiz: | FARE CARRIERA, o LA CARRIERA. Correre. Lat. expatiari, currere.
Gr. παρεκβαίνειν,
ἀποπλανᾶσθαι. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 14. 7. E non rompeva l'erba tenerina, Tanto dolce faceva la
carriera. |
Definiz: | §. Fare una carriera, figuratam. si dice del Fare cosa mal consigliata, o un errore
inconsideratamente. Lat. inconsultò agere, errare, aberrare. Gr.
ἁμαρτεῖν. |
Definiz: | FARE CARTA. Distendere scrittura d'obbligazione. Lat. instrumentum
conficere. |
Esempio: | M. V. 3. 73. Carta ne fece ser Piero di ser Grifo notaio delle
Riformagioni. |
Esempio: | Zibald. Andr. Di tutte queste cose fecero carta ser Iacopo, e ser
Michele. |
Definiz: | §. I. Per Obbligarsi. Lat. scripto fidem suam obligare. |
Esempio: | Lab. 193. E io ti dovessi far carta di ciò, che tu vedessi, come io nol
credo. |
Esempio: | Cron. Morell. 329. Ci vendè Pisa, e 'l contado, con ogni ragione, che vi avea
messer Gabbriello, e messer Bucicaldo, e di questo ci facea le carte piene a nostro senno, e davaci la
cittadella. |
Esempio: | E Cron. Mor. appresso: Promise darci l'uso di Livorno, come di
cosa nostra, ma non la tenuta, e di questo si feciono le carte piene, quanto si seppe vedere pe' savj nostri, e
suoi. |
Definiz: | §. II. Far carte false per alcuno, dicesi quando uno per isvisceratezza d'affezione farebbe per un
altro qualsivoglia cosa, per grande, e pericolosa ch'ella si fosse. Lat. ad omnia pro aliquo
paratum esse. |
Esempio: | Varch. Suoc. 5. 3. Gismondo farebbe carte false per lui. |
Esempio: | Lasc. Gelos. 2. 4. Dite pure, io farei per voi, non che altro, carte
false. |
Definiz: | §. III. Far carte falsissime, vale lo stesso, ma ha maggior forza, ed espressione. |
Esempio: | Ambr. Cof. 2. 1. E così tanto feci, che Me l'obbligai, che infin carte falsissime
Are' fatto per me. |
Definiz: | §. IV. Far le carte, vale Mescolar le carte da giucare avanti di incominciare il
giuoco. |
Definiz: | §. V. Far le carte, figuratam. significa Essere il principale a maneggiare alcun negozio; e si dice anche di Chi
più degli altri ciarla nelle conversazioni. |
v. CASELLA §. II.
Definiz: | FARE CASO. Stimare, Importare. Lat. referre, pendere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 5. Più dugento, o trecento non fa caso. |
Esempio: | E Corr. 1. 3. Io la fo fatta, che l'aver io detto Della bestialità, non
farà caso. |
Esempio: | Bemb. pros. 1. Ma giudicano a' dotti di qualunque secolo tanto ciascuno dover
piacere, quanto egli scrive, che del popolo non fanno caso. |
Definiz: | §. I. Far caso, per Fare impressione. |
Esempio: | Dant. Par. 14. Nella mia mente fe subito caso Questo ch'io dico, siccome si tacque
La gloriosa vita di Tommaso. |
Definiz: | §. II. L'immaginazion fa caso, e L'immaginazion non fa caso, proverbj contrarj; e
vagliono L'immaginazione fa parere quel, che non è, o per lo contrario. |
Esempio: | Cecch. Donz. prol. E perchè, come dicon questi dotti, L'immaginazion fissa fa
talora Caso. |
Esempio: | Bern. rim. 6. Così con quello io mi certificai, Che l'immaginazion non facea
caso. |
Esempio: | Cas. rim. burl. Or non dirà più 'l Berni, Che l'immaginazion non faccia
caso. |
Definiz: | FARE CASTELLI IN ARIA. Far disegni in vano, Pensare cose vane, e impossibili. Lat.
vigilantem somniare, vanâ spe duci. Gr. ὀνειροπολεῖν. |
Esempio: | Alleg. 3. Ch'è bella cosa, ove nessun contraria, Starsi nel letto, e far castelli
in aria. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 3. Anch'io talora fo castelli in aria. |
Esempio: | Malm. 10. 7. Così la strega in cella solitaria Attende a far mille castelli in
aria. |
Definiz: | FARE CAVALCATA. Muover milizia a cavallo. Lat. equestrem expeditionem
agere, obequitare. Gr. καθιππεύειν. |
Esempio: | G. V. 7. 126. 2. Temendo, che la detta cavalcata non fosse fatta per tradimento
della terra. |
Definiz: | FARE CAVALIERE. Conferire il grado della cavallería. Lat. equestri militiae
adscribere. |
Esempio: | Bocc. nov. 79. 35. La contessa intende di farvi cavaliere bagnato, alle sue
spese. |
Definiz: | §. Farsi cavaliere, vale Prendere il grado della cavallería. Lat. in
equitum collegium cooptari, equestrem dignitatem consequi. |
Esempio: | G. V. 12. 89. 3. Fecesi il detto Tribuno far cavaliere al sindaco del popol di
Roma all'altare di san Pietro. |
Esempio: | Cron. Morell. 319. Fecesi cavaliere per le mani di messer
Lotto. |
Definiz: | FARE CAUTO. Assicurare, Dar sicurtà. Lat. cautionem facere, spondere,
fideiubere. Gr. ἐγγυᾶν. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 5. Lo farete cauto Di renderla, e pagargli la pigione In questo
mentre. |
Definiz: | §. E far cauto, vale ancora Render cauto. |
Definiz: | FARE CAUZIONE. Promettere per altri, Entrar mallevadore. Lat. spondere,
cautionem facere, fideiubere. Gr. ἐγγυᾶν. |
v. CAZZUOLA §. II.
Definiz: | FARE CEDOBONIS. Fare cessione a' creditori di tutti i beni. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 4. 39. Se egli avesse fatto cedobonis, andremmo a lira, e soldo
cogli altri creditori. |
Definiz: | FARE CEFFO. Far muso, Mostrar d'aver per male una cosa. Lat. frontem
contrahere. Gr. τὸ
μέτωπον
ἀνασπᾶν. |
Esempio: | Gell. Sport. 3. 4. Oh io non voglio, ch'io veggo, che tu m'hai fatto
ceffo. |
Esempio: | Fir. Trin. 2. 5. Quando io ne la sgrido, ella trova scuse, che non m'entrano, e
fammi ceffo. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 3. 12. Che ci fa ceffo con quel mento innanzi. |
Definiz: | FARE CENA. Apparecchiare cena, Convitare a cena. Lat. parare coenam,
praebere coenam. Gr. δειπνίζειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 17. 15. Fece una sera, per modo di solenne festa, una bella
cena. |
Esempio: | Alleg. 164. Che non si faccia mai desinare, o cena speziale, e di garbo, dove non
intervenga ec. uno almeno di tanti affamatissimi poeti, che vanno attorno copiosamente mendicando il
pane. |
Definiz: | §. I. Far da cena, vale Preparare la cena. Lat. instruere coenam.
Gr. δεῖπνον
ὁπλίζειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 89. 12. Le disse, che così facesse far da cena, come
Melisso divisasse. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 9. Messer Lapo mandatene Riposo Su in casa a far da
cena. |
Definiz: | §. II. In proverb. Fare la cena di Salvino, vale Pisciare, e andare a letto; e si dice di chi non
ha da cena; modo basso. |
Esempio: | Malm. 4. 23. Se non si fa la cena di Salvino, Quanto a mangiar non c'è
assegnamento. |
Definiz: | FARE CENERE. Incenerire, Ridurre in cenere. |
Esempio: | Cant. Carn. 152. Ma poichè morte nostre membra tenere, Che parien fatte per le man
di Venere, Ebbe condotte in terra, e fatte cenere, Amor dannocci all'Inferno meschine. |
Definiz: | FARE CENNO, o UN CENNO. Accennare. Lat. innuere, adnictare. Gr.
προσνεύειν. |
Esempio: | Franc. Barb. 255. 2. Che talora tra loro Fanno cenni. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 3. Guarda, per quanto stimi l'amicizia Mia, di non ne far pur,
vedi, un cenno Con persona. |
Definiz: | FARE CENTRO. Voler checchessia intorno a un punto. Lat. *centrum
facere. |
Esempio: | Dant. Par. 10. Io vidi più fulgor vivi, e vincenti Far di noi centro, e di se far
corona. |
Esempio: | But. Far di noi, cioè di Beatrice, e di me centro, cioè mezzo. |
Definiz: | FARE CERCA. Cercare. Lat. anquirere, quaeritare. Gr.
ζητεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 75. 3. Lasciato quel, ch'andava cercando, incominciò a far cerca nuova,
e trovò due suoi compagni. |
Definiz: | §. Far la cerca, per Andar limosinando, Accattare, Mendicare. Lat. victum quaeritare. |
Esempio: | Gell. Sport. 3. 3. Io non fui stamane prima tornato da far le cerche con la
cassetta, ec. |
Definiz: | FAR CERCHIO. Piegare. Lat. flectere, curvare. |
Definiz: | §. Far cerchio, per Circondare. |
Esempio: | Lab. 237. E tutta gongola, quando si vede bene ascoltare, e odesi dire Monna cotale
de' cotali, e vedesi cerchio fare. |
Esempio: | Galat. 17. Ciascuno si volge a mirarli, e fassi loro cerchio. |
Definiz: | FARE CERTO. Certificare. Lat. certiorem facere. Gr.
μηνύειν. |
Esempio: | Amet. 47. Dimandatami del mio parere, con vera risposta la ne fei
certa. |
Esempio: | Petr. son. 96. Per far voi certo, che gli estremi morsi ec. Mai non
sentì. |
Definiz: | FARE CHIARO. Chiarire, Certificare. Lat. certiorem facere,
declarare. Gr. δηλοῦν. |
Esempio: | Bocc. nov. 11. 13. E che questo, che io dico, sia vero, ve ne può far chiaro
l'ufficial del signore. |
Esempio: | E Bocc. nov. 21. 2. Mi piace ec. di farvene più chiare con
una piccola novelletta. |
Esempio: | E Bocc. nov. 26. 6. Pregò Ricciardo, che per amor di quella
donna, la quale egli più amava, gli dovesse piacere di farla chiara di ciò, che detto avea di Filippello. |
Esempio: | Dant. Par. 8. Fatto m'hai lieto, e così mi fa chiaro. |
Definiz: | §. Far chiaro, per Far lume, o luce. Lat. diem inducere, lucem afferre,
clarare. Gr. φῶς
ἐπιφέρειν. |
Esempio: | Bocc. g. 5. p. 1. E li surgenti raggi per tutto il nostro emisperio avean fatto
chiaro. |
Esempio: | Ar. Fur. 42. 73. Onde scudieri in gran frotta veniro Con torchi accesi, e fero
intorno chiaro. |
Definiz: | FARE CHIASSO. Romoreggiare, Strepitare. Lat. fremitum edere,
tumultuari. Gr. θορυβεῖν. |
Definiz: | §. I. Fare un chiasso, vale Parlar con veemenza, o con esagerazione. Lat. vociferari. |
Esempio: | Alleg. 172. Cominciò la brigata a fare un chiasso Del vostro prelibato
musicone. |
Definiz: | §. II. Fare il chiasso, Ruzzare, Scherzare. |
Definiz: | FARE CHIOSA, o LA CHIOSA. Chiosare. |
Esempio: | Pataff. 7. E poi fanno la chiosa a refettorio. |
Definiz: | FARE CIANCIA. Cianciare. Lat. nugas agere. Gr.ληρεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 11. 8. Ma fa meglio, che altr'uomo ec. far queste ciance di
contraffarsi in qualunque forma vuole. |
Definiz: | FARE CILECCA, o LA CILECCA, o UNA CILECCA. Mostrare di dare altrui checchessia, e non gilele dare.
Lat. frustrari. Gr. ἐξαπατᾶν. |
Esempio: | Varch. Ercol. 84. Quando si mostra di voler dare qualche cosa a qualcuno, e fargli
qualche rilevato benefizio, e poi non se gli fa, si dice avergli fatta la cilecca, la quale si chiama ancora natta, e
talvolta vescica, o giarda. |
Esempio: | Burch. 1. 24. Al giubbileo fecion gran cilecca. |
Esempio: | Lor. Med. canz. 66. Tu mi dicevi: apri bocchi, Poi m'hai fatta la
cilecca. |
Esempio: | Alleg. 201. Io farò a tutte quante la cilecca. |
Esempio: | Malm. 3. 25. Che essendo stato allor disotterrato, Abbia fatto alla morte una
cilecca. |
Definiz: | FARE CITTADINO. Ammettere alla cittadinanza. Lat. civitate
donare. Gr. πολιτογραφεῖν. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 10. 136. Tra i quali il più antico Clauso di nazione Sabina fu
fatto cittadin Romano, e senatore a un otta. |
Definiz: | §. E neutr. pass. vale Essere ammesso alla cittadinanza. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 6. 20. Ei non pensò ec. a me, quando egli giovava a tutti, non
aveva animo di dare a me proprio la città, facendomi di essa cittadino. |
Definiz: | FARE CIVETTA, o LA CIVETTA. Imitare i gesti, che fa col capo la civetta allettando gli uccelli.
Lat. instar noctuae caput motare. Gr. παρακύπτειν. |
v. CIVETTA §. II.
Definiz: | §. I. Far la civetta, si dice anche delle donne, che troppo vanamente amoreggiano; lo che si dice
eziandío Civettare. |
Definiz: | §. II. Fare a civetta, lo stesso, che Giucare a civetta. |
v. CIVETTA §. IV. e V.
Definiz: | FARE CLAMORE. Gridare. Lat. clamare. Gr. βοᾶν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 5. 12. 5. Ma non può esser soffrente, Che non faccia
clamore. |
Definiz: | FARE CODA. Andar dietro altrui per corteggiarlo. Lat. aliquem cum pompâ
comitari, assectari, subsequi. Gr. ἀκολουθεῖν. |
Esempio: | Stor. Aiolf. Donò Aiolfo, ec. onde tutti gli facien coda. |
Esempio: | Agn. Pand. Ma far, come fanno i più, sottomettersi a questo, far coda a
quest'altro, per soprastare a' più degni. |
Definiz: | §. I. Far la coda Romana è un giuoco da fanciulli, di cui |
v. CODA §. XXV.
Definiz: | §. II. Si prende anche per Ischernire, Beffare. Lat. irridere, subsannare. |
Esempio: | G. V. 10. 98. 2. Lo 'ngrato popolo di Roma gli fece la coda
romana. |
Definiz: | FARE CODAZZO. Far coda. |
Definiz: | FARE COLEZIONE. Cibarsi da mattina avanti di desinare; e talora Parcamente mangiare la sera in vece
di cenare. Lat. ientaculo, seu medico cibo se reficere, ientare. Gr.
ἀκρατίζεσθαι. |
Esempio: | M. V. 8. 44. Il Re suo padre voleva venire a far con lui colezione. |
Esempio: | Urb. Fecero innanzi il loro mangiare ec. saporitamente colezione. |
Esempio: | Stor. Aiolf. Innanzi che entrassero nella battaglia, fecero colezione di mangiare,
e di bere. |
Esempio: | Ambr. Cof. 3. 5. H. Messer no, non ho voglia Di mangiare. B. Ah gli è forza, che
tu abbia Fatto colezione. |
Definiz: | FARE COLLO. Ristrignere a similitudine di collo. |
Definiz: | §. I. Fare il collo, dicesi de' polli, o uccelli, che si cuocono arrosto, e vale Tenerli al fuoco
senza girarli tanto che 'l collo intirizzi. |
Definiz: | §. II. Fare il collo in giucando, vale Vincere con poco, o nessun rischio, e talora con frode anzi che no, al
compagno somma rilevante. |
Esempio: | Buon. Tanc. 1. 3. E giucando, fatto il collo Mi fu spesso, e messo in mezzo Ben
fui sì, ch'i' n'anda' al rezzo. |
Definiz: | §. III. Far il collo, si dice anche nel contrattare, quando il compratore è indotto, o forzato da
chi vende a pagare una cosa più del suo giusto valore. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 4. 4. Ed offerire in olocausto un toro Si stima quei, che fa 'l
collo al comune. |
Definiz: | §. IV. Fare allungare, o dilungare il collo, vale Fare aspettare altrui a mangiare, oltre il
convenevole. |
Esempio: | Lasc. Streg. 4. 7. Andianne a casa, che noi abbiam fatto dilungare loro il
collo. |
Definiz: | §. V. E figuratam. si dice per Prolungare ad alcuno il conseguimento di qualche cosa ardentemente
desiderata. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. 30. 9. Pensate voi se il collo altri allungò. |
Definiz: | §. VI. Fare il collo torto, vale Fingere d'esser buono, e divoto, Far l'ipocrita. |
Definiz: | FARE COLONNA. Dare appoggio, Sostenere. |
Esempio: | Poliz. st. 1. 94. Chi cogli omer già fece al ciel colonna. |
Esempio: | Petr. canz. 27. 1. Gentil ramo, ove piacque, Con sospir rimembra, A lei di fare al
bel fianco colonna. |
Definiz: | FARE COLPO. Colpire. Lat. icere, ferire. Gr.
τιτρώσκειν. |
Definiz: | §. I. Far colpo, per metaf. vale Conseguire quello, che si desidera. Lat. rem assequi, voti compotem fieri. Gr. ἐπιτυγχάνειν. |
Definiz: | §. II. Fare un bel colpo, vale Conchiudere con accorgimento l'intrapreso negozio a suo pro. Lat.
rem strenuè, ac feliciter perficere. Gr. εὐστοχεῖν. |
Esempio: | Fir. Luc. 2. 4. Io credo aver fatto il bel colpo. B. Eh padrone, guardate, che il
colpo avrà fatto ella, e non voi. |
Esempio: | Cant. Carn. 109. Più bel colpo di quel far non si suole. |
Definiz: | §. III. Far colpo di maestro, o da maestro, vale Operar con somma avvedutezza, e sagacità. Lat.
strenuè agere. Gr. ἀνδρικῶς
πράττειν. |
Esempio: | Cant. Carn. Paol. Ott. 78. Bisogna aver buon braccio, e giucar destro, Non
debol, non dappoco, Ritto, e mancin far colpi di maestro. |
Esempio: | Alleg. 167. E pur vi potrebbe far colpo di maestro, l'aver di que' tali
ec. |
Definiz: | FARE COMANDAMENTO. Comandare. Lat. imperare, iubere. Gr.
κελεύειν. |
Definiz: | §. Fare il comandamento, o le comandamenta, vale Ubbidire. Lat. iussa
facere. Gr. πειθαρχεῖν
τινι. |
Esempio: | Gr. S. Gir. pr. Se noi la volemo credere, e fare li suoi
comandamenti. |
Esempio: | G. V. 6. 5. 2. E per questa cagione feciono i Pistolesi le comandamenta de'
Fiorentini. |
Esempio: | E G. V. cap. 57. 1. Ma i Sanesi per non perdere
Montereggioni, fecero le comandamenta de' Fiorentini. |
Esempio: | Nov. ant. 54. 7. Dice, che come la donna comandò loro, così fecero i suoi
comandamenti. |
Definiz: | FARE COMARE. Divenir compare d'alcuna donna col tenere a battesimo un suo figliuolo. Lat.
*compatrem fieri. |
Esempio: | Maestruzz. 1. 76. Imperocchè non è licito a' religiosi di fare comari, per la
dimestichezza, che suole quindi nascere. |
Definiz: | §. Fare alle comari, vale Giucare a un certo giuoco fanciullesco così detto. |
Esempio: | Alleg. 239. Parevami veder la ragunata, Degli Iddei, che facendo alle comari, Si
divisono i ciel, le terre, e' mari. |
Esempio: | Malm. 2. 46. Dicea novelle, e stavale a ascoltare, faceva al mazzolino, o alla
comare. |
Definiz: | FARE COME IL PODESTÀ DI SINIGAGLIA. Comandare, e far da se. |
Esempio: | Cecch. Dot. 3. 7. Tu farai Come fa il podestà di Sinigaglia. |
Esempio: | Malm. 10. 46. Bisogna, dice, con questa canaglia Far come il podestà di
Sinigaglia. |
Definiz: | FARE COME I PIFFERI DI MONTAGNA. Proverb. che significa Andar per dare, e toccarne. |
Esempio: | Cecch. Donz. 5. 4. Farete com'il piffer di montagna, Che andò per sonare, e fu
sonato. |
Esempio: | Fir. Luc. 2. 2. Ho fatto a questa volta come i pifferi di montagna. |
Definiz: | FARE COME L'ASIN DEL PENTOLAIO, o simili, Fermarsi ad ogni tratto. Lat. identidem subsistere, subinde resistere. Gr. αὖθις, καὶ
αὖθις μένειν. |
Esempio: | Pataff. 6. L'asin fatto par del pentolaio. |
Esempio: | Morg. 5. 19. A ogni cosa appiccheremo il maio, Che come l'asin fai del
pentolaio. |
Definiz: | FARE COME MACOMETTO A' MONTI. Che chiamando a se i monti, e non venendo, andò egli a trovargli; e
si dice quando si va a trovare chi si era chiamato. Lat. parere necessitati. Gr.
πειθαρχεῖν τῇ
ἀνάγκῃ. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 6. Io voglio andare a cercar di Minuccio Per fargli come Macometto
a' monti. |
Definiz: | FARE COMENTO, o IL COMENTO. Interpetrare, Esporre. Lat. commentarium
facere, interpretari, enarrare. Gr. ἐξηγεῖσθαι. |
Esempio: | Dant. Inf. 4. Averrois, che il gran comento feo. |
Esempio: | Sen. Pist. Io ti farò i comenti, che tu desideri. |
Definiz: | §. Figuratam. vale Discorrere sopra checchessia. |
Esempio: | Cecch. Donz. 3. 1. E far comenti, e pronostichi addosso a Forese a lor
posta. |
Definiz: | FARE COME QUEI DA PRATO. Stare a veder piovere; modo basso. |
Esempio: | Malm. 2. 56. Essendosi a far quivi accomodato, Mentre pioveva, come quei da
Prato. |
Definiz: | FARE COME VA FATTO. Far bene, Far perfettamente; che si dice anche Far come va.
Lat. rectè agere. Gr. ὀρθῶς
ποιεῖν. |
Esempio: | Malm. 3. 39. Questo farà il mestier, come va fatto. |
Definiz: | FARE COMODO. Dar comodità. |
Definiz: | FARE COMPAGNÍA, ec. Accompagnare, Unirsi. Lat. comitem se
iungere. Gr. συνέμπορον
ἑαυτόν
παρέχειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 2. 7. Questa fatica, per mio consiglio, ti serberai in altra volta ad
alcun perdono, al quale io peravventura ti farò compagnía. |
Esempio: | Burch. Mess. Ross. 2. 97. Mess. Ross. Caro Burchiello mio, se 'l
vero ho inteso, Parmi, che facci compagnía co' topi. |
Definiz: | §. I. Fare compagnía, vale anche Confederarsi. Lat. foedus inire, foedere iungi.
Gr. συθήκην
ποιεῖσθαι. |
Esempio: | G. V. 2. 7. 1. Con loro Re chiamato Rotario fece lega, e compagnía, contro al
detto Imperadore di Gostantinopoli. |
Esempio: | E G. V. 7. 23. 1. I Ghibellini ec. co' Pisani, e Sanesi
fecero lega, e compagnía. |
Definiz: | §. II. Far compagnía, parlandosi di mercatanti, vale Interessarsi più persone in alcun negozio, o traffico. Lat.
societatem facere. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 6. 7. 7. Amor li mercatanti, Ch'han fatta compagnía,
ec. |
Definiz: | FARE COMPARAZIONE. Comparare. Lat. conferre. Gr.
συμβάλλειν. |
Esempio: | Bemb. pros. 2. Chiunque di questa canzone con quelle due comparazione farà, egli
scorgerà ec. |
Definiz: | FARE COMPARSA. Comparire. Lat. comparere, apparere. Gr.
φαίνεσθαι. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 4. 7. Volete voi comprar qualche catena Da fra comparsa nobile un
alfiere? |
Definiz: | FARE COMPLIMENTO. Complire, Dir parole di cirimonie. Lat. urbanitatis
officia implere. |
Esempio: | Alleg. 262. E fatti i complimenti alla gentile, Monsignor tutto allegro a' suoi
domanda, S'altri vien a appoggiarsi al campanile. |
Definiz: | FARE COMPOSIZIONE. Convenire, Comporsi. Lat. de debiti solutione convenire,
cum creditore pacisci. |
Esempio: | G. V. 10. 9. 2. Per lo meno reo partito i Fiorentini sì fecero composizione col
Duca di dargli trentamila fiorini d'oro. |
Esempio: | E G. V. 12. 49. 2. Fu fatta composizione con loro, e pagato
per ammenda fiorini cinque mila d'oro. |
Definiz: | §. Far composizioni, vale anche Comporre poesíe, o altre scritture d'invenzione. Lat.
condere, componere. Gr. ποιεῖν,
συγγράφειν. |
Definiz: | FARE CONCESSIONE, o LA CONCESSIONE. Concedere. Lat. concedere.
Gr. συγγχωρεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 19. 34. Fatta adunque la concessione dal soldano a Sicurano, esso
piagnendo ec. si partì. |
Esempio: | E Bocc. nov. 100. 20. Donna, per concessione fattami dal Papa
io posso altra donna pigliare. |
Definiz: | FARE CONCETTO. Immaginarsi, Proporre. Lat. statuere, sibi in animum
inducere. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 1. 7. 45. Spesse volte fo concetto Viver ben senza
difetto. |
Definiz: | FARE CONCILIO, o IL CONCILIO. Adunare concilio, Stare a concilio. Lat. concilium convocare, celebrare. Gr. συμβούλιον,
σύνοδον
συνάγειν. |
Esempio: | G. V. 8. 62. 4. Per fare suo appello, fece in Parigi uno grande
concilio. |
Esempio: | Cron. Morell. 357. Scrissono i cardinali a' nostri signori, voleano cercare di
luogo per fare il concilio, e che più n'era loro profferti, ma che si contenterebbono essere nel nostro
contado. |
Esempio: | E Cron. Mor. appresso: Ritornarono a Pisa ben contenti, e
seguirono di fare il concilio. |
Definiz: | FARE CONCISTORO ec. Adunar concistoro, Stare a concistoro. Lat. consistorium convocare. |
Esempio: | G. V. 8. 5. 4. Fatto concistoro di tutti i cardinali, in loro presenza si trasse
la corona, e 'l manto papale, e rinunziò il Papato. |
Esempio: | M. V. 4. 86. E facendo mezzedima santa singulare concistoro per questa cosa, gli
riprese in pubblico aspramente. |
Definiz: | FARE CONCORDIA. Concordare, Riconciliare. Lat. concordare,
conciliari. Gr. συμφωνεῖν,
συναλλάττεσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Signor misericordia, Fa meco tua concordia. |
Definiz: | FARE CONFESSIONE. Confessare. Lat. confiteri, fateri. Gr.
ὁμολογεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 12. 19. Per confessione da lor medesimi fatta gli fu restituito il suo
cavallo. |
Definiz: | §. I. Far la confessione, vale Confessarsi sacramentalmente. Lat. peccata
confiteri. |
Esempio: | Bocc. nov. 1. 34. Quel dì stesso, che la buona confessione fatta avea, si
morì. |
Esempio: | Fr. Iac. T. La tua confessione Dei far molto spesso. |
Definiz: | §. II. Far la confessione, vale anche Dire il Confiteor, formula nelle sagre
preci. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 8. E quinci fatta la confessione, e presa la penitenzia
ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 60. 15. Fatta prima con grande solennità la
confessione, fece accender due torchi. |
Esempio: | Pass. 80. La confessione generale, che fa il prete quando entra a messa, e il
predicatore quando ha fatta la predica. |
Definiz: | FARE CONFIDENZA. Confidare, Dire alcuna cosa in confidenza. Lat. arcana
deponere. Gr. τὰ
ἀπόῤῥητα
παρακατιθέναι. |
Definiz: | FARE CONOSCENTE. Dar cognizione, Rendere avvisato. Lat. monere, certiorem
facere. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 44. Ho dato via al tuo disidero in potermi fare del mio peccato
conoscente. |
Esempio: | Franc. Barb. 134. 5. Nè l'amico blasmare Del vizio occulto, alcun altro presente,
Ma solo spesso farnel conoscente. |
Definiz: | FARE CONOSCENZA. Imparare a conoscere, Fare amicizia. |
Definiz: | FARE CONSAPEVOLE. Avvisare, Informare, Notificare. |
Esempio: | Bemb. stor. 7. 100. Egli era stato dall'ambasciator Viniziano fatto
consapevole. |
Esempio: | Ar. Len. 1. 1. Volendo farti consapevole d'un mio segreto. |
Definiz: | FARE CONSERVA. Conservare. Lat. condere, servare. |
Esempio: | Petr. canz. 48. 8. E sì alto salire Il feci, che tra' caldi ingegni serve Il suo
nome, e de' suoi detti conserve Si fanno con diletto in alcun loco. |
Esempio: | Sagg. nat. esp. 266. Vi sono alcuni corpi, ne' quali par, che si faccia maggior
conserva di luce. |
Definiz: | FARE CONSIGLIO. Adunare, o Tener consiglio. Lat. concilium
facere. Gr. συμβούλιον
ποιεῖν,
ἐκκλησίαν
συνάγειν. |
Esempio: | Ricord. Malesp. 28. Un certo luogo fatto pe' Romani, il quale si chiamava il
Parlagio, nel quale stavansi baroni Romani con Cerere insieme a fare il parlamento, e 'l
consiglio. |
Definiz: | FARE CONSOLAZIONE. Consolare. Lat. consolari, solari. Gr.
παραμυθεῖσθαι. |
Definiz: | §. Per Quello, che noi diremmo Far carità mangiando insieme. |
Esempio: | Vit. SS. Pad. Venendo Antonio a' suoi discepoli, e trovandovi molti forestieri,
fece consolazion con loro. |
Definiz: | FARE CONSULTA. Consultare. Lat. consultare. Gr.
συμβουλεύεσθαι. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 16. 231. Vedegli venire tutto dì messaggi, far consulte, che non
pensava essere a caso. |
Esempio: | Segn. stor. 8. 219. In casa Salviati si fecero molte
consulte. |
Definiz: | FARE CONTENTO. Contentare, Appagare. Lat. satisfacere, explere.
Gr. πληροφορεῖν. |
Esempio: | Amet. 75. Fattomi de' suoi abbracciamenti contento. |
Esempio: | Cant. Carn. 33. Ma se pure il tesor fa l'uom contento ec. |
Definiz: | FARE CONTENZIONE. Contendere. Lat. contendere. Gr.
ἀμφιβητεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 16. 19. Fra lor faceano gran contenzione. |
Definiz: | FARE CONTESA. Contendere. Lat. contendere. Gr.
ἀμφισβητεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Com' possa far contesa, Portar tanto calore? |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 11. 136. Innanzi al principe fecesene molto, e diverso
ragionamento, e garose contese. |
Definiz: | FARE CONTO, o IL CONTO. Estimare, Reputare; ed in questo senso si usa in varie maniere, come |
Esempio: | Esempio del Compilatore Fate il vostro conto, Fa' tuo conto, Faccia suo
conto, e simili, che tutte significano lo stesso. Lat. putare, autumare. Gr.
λογίζεσθαι. |
Esempio: | Cecch. Dot. 1. 2. Oh faccia, Conto di fare a' suo' dì una limosina. |
Esempio: | E Cecch. Dot. 2. 5. Fa' conto, E' ci debbe bollir qualcosa in
pentola. |
Esempio: | Red. lett. 1. 374. Fo conto, che col tempo debba passare in
tirannía. |
Definiz: | §. I. Per Istimare, Tener conto, Fare stima. |
Esempio: | Ar. Len. 5. 11. Fo del mio onor più conto ec. che della vostra
amicizia. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 4. 6. E come quel, che non feci mai conto, O poco de'
danari. |
Definiz: | §. II. Al far de' conti, vale A considerarla bene, In ultimo, Finalmente. Lat.
demum, tandem. Gr. τελευταῖον. |
Esempio: | Malm. 7. 90. E vedde senza metterla più in forse Il pigiato esser
lui al far de' conti. |
Definiz: | §. III. Fare conto, vale Manifestare, Far manifesto. Lat. notum facere,
indicare. Gr. δηλοῦν. |
Esempio: | Amet. 31. E chi noi siamo, insieme ti facciamo conte. |
Esempio: | Dant. Purg. 13. Se tu se' quegli, che mi rispondesti, Fammiti conto o per luogo, o
per nome. |
Definiz: | §. IV. Fare conto, o Fare i conti, vale Conteggiare, Ragguagliar le partite, Riscontrare
la ragione. Lat. rationem putare, computare, rationes conferre. Gr.
λογίζεσθαι. |
Esempio: | Sen. Pist. 118. Tu mi richiedi, ch'i' ti scriva più spesso; facciamo conto
insieme, e troverotti in debito con meco. |
Esempio: | Borgh. Mon. 228. Ognuno non sa fare questi conti appunto, o così
presto. |
Definiz: | §. V. Saper fare il suo conto, vale Operare con ogni avvedutezza. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 5. Io so, che quello È un uomaccion, che sa fare il suo
conto. |
Definiz: | §. VI. Fare il conto senza l'oste, vale Determinare da per se quello, a che dee concorrere la
volontà altrui. Lat. falsam rationem putare, malè calculum subducere. Gr.
κακῶς
λογίζεσθαι. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 5. E faranno, a quel ch'i' veggo, Il conto senza
l'oste. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 7. 63. Color, che fanno il conto senza l'oste, Rispose Astolfo,
tornano a rifare. |
Esempio: | Malm. 2. 42. Gli mostra in avviarlo per le poste L'error di chi fa i conti senza
l'oste. |
Definiz: | §. VII. Far conto, che passi lo 'mperadore, vale Non badare a quello, di che si tratta, Non voler
farne caso. |
Esempio: | Malm. 10. 45. E fan conto (sebbene ei fa lor cuore) Che passi tuttavia lo
'mperadore. |
Definiz: | §. VIII. Far conto, vale anche Far capitale. |
Esempio: | Bocc. nov. 25. 7. Niuna cosa avete, qual che ella si sia, o cara, o vile, che
tanto vostra possiate tenere, e così in ogni atto farne conto, come di me. |
Definiz: | FARE CONTRABBANDO. Operar contra i bandi. |
Esempio: | Alleg. 214. Però s'io do il Magnifico Onorando A qualsivoglia cortigian moderno,
Non giudico di fare un contrabbando. |
Definiz: | FARE CONTRAPPESO. Contrappesare. Lat. aeque valere. Gr.
ἰσοῤῥοπεῖν. |
Definiz: | FARE CONTRAPPUNTO. Comporre le note per cantare, o sonare. |
Esempio: | Alleg. 144. Perchè la fame fa contrappunto (quì
figuratam.) |
Definiz: | §. Per Ispiegare, Comentare, Dichiarare. |
Esempio: | Car. lett. 2. 239. All'Antoniano mandai iersera subito la sua, la quale canta in
modo, che non ha bisogno, ch'io vi faccia altro contrappunto. |
Definiz: | FARE CONTRASTO. Contrastare. Lat. contendere. Gr.
φιλονικεῖν. |
Esempio: | Ar. Fur. 46. 8. Non mosse mai, perchè l'avesse in ira Fortuna, che le fe lungo
contrasto. |
Definiz: | FARE CONTRATTO. Stipulare strumento, o scrittura pubblica. Lat. obligationem contrahere, instrumentum conficere, stipulationem in scripturam redigere. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 2. 50. Colle virtuti hanno fermato il patto Di star insieme, e non
mai dividute, E la giustizia sì ne fa 'l contratto. |
Definiz: | FARE CONVENENZA. Pattuire. Lat. pacisci. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 2. 15. Ed io faraggio questa convenenza Di conservar ciascuna nel
suo stato. |
Definiz: | FARE CONVITO. Convitare. Lat. convivio excipere, convivium
apparare. Gr. ἑστιᾶν. |
Esempio: | Moral. S. Greg. 1. 14. I suoi figliuoli faceano conviti nelle case
loro. |
Esempio: | Alleg. 264. Io prete adunque, dice, ho a far convito Contra mia
voglia? |
Definiz: | FARE COPIA. Dare il comodo, Somministrare. Lat. facere
copiam. |
Esempio: | Bocc. nov. 60. 19. E perciocchè io liberamente gli feci copia delle piagge di
Montemorello in volgare ec. |
Esempio: | E Bocc. Test. 1. Far copia a qualunque persona gli volesse, di
quelli libri. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 7. Io starò poco A farvi copia delle piagge di Monte Morello in
volgare. |
Definiz: | §. I. Far copia, Copiare. Lat. exscribere, exemplum
sumere. |
Definiz: | §. II. Far copia di se, vale Darsi a godere carnalmente. Lat. sui copiam
facere. |
v. COPIA §. I.
Definiz: | FARE CORAGGIO. Incoraggire. Lat. roborare. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 17. 16. Ritrova i miei fratelli, E di me falli pur fermo
coraggio. |
Definiz: | FARE CORDOGLIO. Piangere, Dolersi. Lat. conqueri. Gr.
μέμφεσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 6. 42. 13. Del mio diletto faccio cordoglio, Per gioia d'amor morir
me ne voglio. |
v. CORNAMUSA al §.
Definiz: | FARE CORONA. Circondare. Lat. coronare, circumdare. Gr.
στέφειν. |
Esempio: | Dant. Par. 10. Io vidi più fulgor vivi, e vincenti Far di noi centro, e di se far
corona. |
Esempio: | But. Far corona, perocchè si recarono in cerchio attorno a
noi. |
Definiz: | FARE CORPO. Mettere in massa. |
Definiz: | §. I. Fare il corpo, Costituire. Lat. cumulare, aggerare. |
Esempio: | Boez. Varch. 3. 10. Devemo noi dire, che tutte queste cose si congiungano insieme,
e facciano quasi il corpo della beatitudine. |
Definiz: | §. II. Far corpo, parlandosi delle muraglie: vale Gonfiare, o Uscire della lor dirittura. Lat.
vitium facere. |
Esempio: | Dav. Oraz. gen. delib. 148. Queste mura ec. primieramente faran pelo, poi
corpo, in ultimo sbonzoleranno. |
Definiz: | FARE CORROTTO. Piangere, Far pianto. Lat. lugere, plorare. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 1. 8. La divina scrittura Con la filosofia Fanno anco il lor
corrotto Con grande dolenzía. |
Definiz: | FARE CORSO, o IL CORSO. Correre, Scorrere. Lat. fluere,
defluere. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 17. 2. Torrenti, e fosse d'acqua, e fiumi mena, Che fanno 'l corso
loro or bello, or brutto. |
Definiz: | §. I. Fare il corso degli studj, Continuare ordinatamente gli studj. Lat. doctrinarum orbem conficere. Gr. ἐγκοκλοπαιδείαν
ἐγκυκλοπαιδείαν
συντελεῖν. |
Definiz: | §. II. Fare il corso della grammatica, filosofia, mattematica ec. vale Tirare a fine l'intero
studio della gramatica, ec. Lat. grammaticae, philosophiae, matheseos, etc. studia
absolvere. |
Definiz: | §. III. Fare il suo corso, Progredire ordinatamente fino alla fine. Lat. cursum agere, progredi. |
Esempio: | G. V. 6. 81. 3. Ma il giudicio di Dio per punire le peccata, conviene, che faccia
suo corso sanza riparo. |
Definiz: | FARE CORTE. Banchettare, Metter tavola. |
Esempio: | Guid. G. 3. Fece nella città sua reale ec. corte a tutti i suoi baroni, e
Principi, la quale durò per otto giorni. |
Definiz: | §. I. Per Corteggiare. |
Esempio: | Alleg. 76. Ch'io non fo corte, donde ne non ne spicchi. |
Definiz: | §. II. Per Eleggere i cortigiani. |
Esempio: | Cecch. Esalt. cr. 5. 3. Come si fa, Che questo giovanetto abbia a far corte,
Hanno a volar le suppliche. |
Definiz: | FARE CORTEGGIO. Corteggiare. Lat. comitari, subsequi. Gr.
ἀκολουθεῖν. |
Esempio: | Segn. Pred. 38. 1. Quasi che tutte sieno, come lumi minori, ch'alla maggior
lumiera faccian corteggio. |
Definiz: | FARE CORTESÍA. Usar cortesía. Lat. comitatem uti. Gr.
φιλοφροσύνῃ
χρῆσθαι. |
Esempio: | Bocc. g. 10. f. 8. Voi fareste una gran cortesía a farlo cognoscere a
tutte. |
Esempio: | But. Cortesía è non far cortesía al villano, che non la merita. |
Esempio: | Ovid. Pist. La quale gli fece per più tempo cortesía del suo amore, e della sua
bella persona. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 5. Ch'i' vi farei servizio, e cortesía. |
Esempio: | E Cecch. Dot. 1. 3. Obbligo v'averò io sempre del buono Animo vostro, e della
cortesía, Che vi sarete ingegnato di farmi. |
Definiz: | §. Per Corteseggiare, Spender largamente. |
Esempio: | Bocc. nov. 93. 4. Cominciò a fare le più smisurate cortesíe, che mai facesse alcun
altro. |
Definiz: | FARE COSCIENZA. Neutr. pass. Avere scrupolo. Lat. religioni
habere. |
Esempio: | G. V. 8. 6. 4. Pecunioso fu molto per aggrandir la Chiesa, e' suoi parenti, non
faccendo coscienza di guadagno, che tutto, dicea, gli era lecito, quel ch'era della Chiesa. |
Esempio: | M. V. 3. 43. E della vergogna di santa Chiesa non si fece coscienza. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 2. 4. Ella, che è Tutta pinzocherona, io la conosco, Si farà
coscienza di tenerla In casa. |
Definiz: | §. Far coscienza ad alcuno, vale Mettergli scrupolo. Lat. scrupulum
iniicere alicui. |
Esempio: | Maestruzz. 2. 35. Il duodecimo (caso) è, quando i religiosi non fanno
coscienza a coloro, che si confessano da loro, che paghino la decima. |
Definiz: | FARE COTENNA, o BUONA COTENNA. Ingrassare. Lat. pinguescere, pinguem
fieri. |
Esempio: | Malm. 2. 64. Lo racchiuse, e lo tenne soggiornato, Perchè facesse un po' miglior
cotenna. |
Definiz: | §. I. Far cotenne, figuratam. Far superbia. Lat. superbire. |
Esempio: | Cecch. Esalt. cr. 4. 11. Ah s'io avessi vivo chi è morto, Tu faresti, so dir,
manco cotenne. |
v. CREDENZA. §. VI. IX. XII. XIII. e XIV.
Definiz: | FARE CREDERE. Persuadere. Gr.πείθειν. |
Definiz: | §. Farsi a credere, Credere, Darsi ad intendere. Lat. credere,
existimare. Gr. νομίζειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 10. 3. E fannosi a credere, che da purità d'animo proceda il non sapere
tra le donne, e co' valentuomini favellare. |
Definiz: | FARE CREPATURA. Crepare, Aprirsi in iscrepoli. |
Esempio: | Pallad. 17. Se v'intervenisse, che non fosse leale (lo smalto) e
facesse crepature, che riuscisse l'acqua, puoi riparare in questo modo. |
Definiz: | FARE CRISTIANO. Metter nel numero de' cristiani. Lat. Christi fide
initiare. |
Esempio: | G. V. 8. 35. 5. Chiese grazia di volere ec. La creatura battezzare, e fare
cristiano. |
Definiz: | §. I. E neutr. pass. Entrare nel numero, e religion de' Cristiani. Lat. christianum
fieri, Christi fidem amplecti. |
Esempio: | Bocc. nov. 2. tit. Torna a Parigi, e fassi cristiano. |
Definiz: | §. II. Far cristiano, Tenere a battesimo. Lat. de sacro baptismate
suscipere. |
Esempio: | G. V. 12. 73. 2. Con gran festa n'andarono con M. Luchino a Milano a fare il suo
figliuolo cristiano. |
Esempio: | Cron. Morell. 251. Fecionlo cristiano Giovanni d'Andrea, e Lorenzo di
Tonio. |
Esempio: | E Cron. Mor. 247. Nacque costei a dì 27. Dicembre anni domini
1369. ec. fecionla cristiana Benozzo di Benozzo, e Raffaello di ......... amendue del popolo di santo Iacopo tra'
fossi. |
Definiz: | FARE CROCE, ec. Effigiar la croce. Lat. crucem effingere. |
Esempio: | Bocc. nov. 60. 13. Cominciò a far le maggiori croci, che vi
capevano. |
Definiz: | §. I. Far croce, assolutam. e Far croce delle braccia, o colle braccia, vagliono Arrecarsi le
braccia al petto a guisa di croce in atto di umiliazione, e di preghiera. Lat. decussare in
preces manus. |
Esempio: | Dant. Purg. 5. Sciolse al mio petto la croce, Ch'i' fe' di me quando 'l dolor mi
vinse. |
Esempio: | But. Purg. 5. 2. La croce, cioè delle braccia, e delle mani, che io Bonconte avea
fatto al mio petto, e però dice, ch'io fei di me, cioè delle mie braccia, e mani. |
Esempio: | G. V. 4. 16. 1. Si gittò in terra a' piè di Giovanni Gualberti, facendogli croce
delle braccia, chieggendogli mercè per Giesù Cristo. |
Esempio: | E G. V. 12. 20. 6. Fuggendosi in casa, e faccendo croce colle
braccia, chieggendo mercè al popolo. |
Esempio: | Fir. As. 70. Di nuovo incominciato un dirotto pianto, e facendo delle braccia
croce ec. or pregava questi, e or quegli altri. |
Definiz: | §. II. Far le croci, Pregare instantemente. Lat. enixè
orare. |
Esempio: | Ar. Supp. 2. 4. Anzi pregoti, e te ne fo le croci. |
Definiz: | §. III. Fare il segno della croce, e Fare la croce, vagliono Segnare col segno della
croce insegna de' cristiani. Lat. crucis signo munire. |
Esempio: | Dant. Purg. 2. Poi fece il segno lor di santa croce. |
Definiz: | §. IV. E neutr. pass. vale Segnarsi col segno della croce. Lat. crucis signo se
munire. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 6. 20. Fecesi il segno della croce il frate, Di qualche mala cosa
dubitando. |
Esempio: | E Ber. Orl. 2. 24. 17. E non vedendo alcun più far difese,
Alcun, che volti a' nimici la faccia, Fassi la croce, e 'l forte scudo imbraccia. |
Definiz: | §. V. Farsi il segno della croce di checchessia, vale Prenderne maraviglia. Lat.
demirari. |
Definiz: | §. VI. Fare delle croci, o delle crocette, modo basso, significa Non aver da mangiare. Lat.
fame laborare. Gr. λιμῷ
ἀπόλλυσθαι. |
Definiz: | FARE CRUCCIO. Adirarsi, Pigliar collera. Lat. irasci. |
Esempio: | Nov. ant. 57. 6. Fece cruccio col Re, e nella pace gli domandò lo
dono. |
Definiz: | FARE CUORE, o BUON CUORE. Pigliare animo; e si usa anche neutr. pass. Lat.
bono animo esse. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 3. 61. Fatto cuore rientra in senato, e trova rinforzate
l'accuse. |
Esempio: | Cecch. Donz. 5. 2. Fate buon cuore, Serrate il parentado di Forese. |
Esempio: | Red. lett. 1. 364. Reveritissimo signor Marcello, si faccia animo, si faccia
cuore. |
Definiz: | §. I. Fare tanto di cuore, vale Pigliar grande animo. Lat. spiritus
sumere. |
Esempio: | Malm. 10. 18. Si ringarzulla, e fa tanto di cuore. |
Definiz: | §. II. Far cuor di leone. Lat. animum commasculare,
Apul. |
Esempio: | Fir. As. 54. Non impaurito mica per così gran pericolo, anzi facendo un cuor di
leone, me ne andai dal banditore, e dissi ec. |
Definiz: | §. III. Far del cuor rocca, Pigliare ardire. Lat. constanti, firmo, erecto
animo esse. |
Esempio: | Libr. cur. malatt. Quantunque lo mal sia grandissimo, si esorti lo 'nfermo a far
del cuor rocca, e a sperar bene. |
Esempio: | Gell. Sport. 5. 2. E pur bisogna far del cuor rocca. |
Definiz: | §. IV. Far cuor duro, Ostinarsi. Lat. obdurare. |
Esempio: | Cavalc. Frutt. ling. Ma perchè in quel giorno niuno impedimento gli addivenne,
fece cuor duro. |
Definiz: | FARE CURA. Curare, Medicare. Lat. mederi. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 32. 23. Non prender tu per medico Uom, che non sa far
cura. |
Esempio: | Cant. Carn. 85. D'ogni mal d'ogni natura, Se la piaga non è guasta, Noi facciam
perfetta cura. |
v. DA BURLA.
Definiz: | FARE DADDOVERO. Operar risolutamente. Lat. serio agere, firmiter aliquid
facere. |
Esempio: | Alleg. 263. Ed ella fe che e' fece daddovero. |
Definiz: | FARE DALL'A ALLA ZETA. Far tutto. Lat. a carceribus ad
calcem. |
Esempio: | Malm. 1. 19. Ma quì Baldon farà dall'a alla zeta. |
Definiz: | FARE DANARI. Trovare, o Mettere insieme danari. Lat. pecuniam sibi
comparare. |
Esempio: | Ambr. Cof. 2. 1. E parravvi un bellissimo Modo di dare al parentado indugio, E far
danari. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 4. 9. Così dunque chi vota aver la borsa Si trova, non pensare a
far danari? |
Definiz: | FARE DANNO. Arrecar danno, Danneggiare. Lat. facere damnum, laedere,
nocere. Gr. βλάπτειν. |
Esempio: | M. V. 9. 52. Que' dentro ec. dirizzarono manganelle, colle quali assai danno
facevano. |
Esempio: | Albert. 60. Agguarda i casi ec. che meno fa danno ciò , ch'è preveduto
dinanzi. |
Definiz: | §. Farsi danno, neutr. pass. Danneggiarsi. Lat. seipsum
laedere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 2. E se non ch'io lo confortava sempre A star allegro, e a non si
far danno, E' si sarebbe morto. |
Definiz: | FARE DANZA. Danzare. Lat. choream ducere, saltare. Gr.
ὀρχεῖσθαι. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 11. 139. Civettava col capo, facendoglisi intorno con grida
disonesta danza. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 30. 5. O grande mia speranza, ec. Farem gioiosa
danza. |
Definiz: | FARE DA PIEDE. Neutr. pass. Ricominciare. Lat. denuò incipere, rursus
aggredi. Gr. πάλιν
ἄρχεσθαι. |
Esempio: | Alleg. 143. Ma facciamci da piede a mondarla con mano. |
Esempio: | Malm. 4. 67. E convenne talor farsi da piedi. |
Definiz: | FARE DA SE, DA TE, DA VOI, e simili. Operare di per se quella tal persona, che si accenna. Lat.
per se, per te, etc. facere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 3. 7. Fa' conto non mi avere Trovato, e fa' da te. |
Esempio: | E Cecch. Dot. 4. 2. Voi non vi Avevate a fidar mai di persona, E far
da voi. |
Esempio: | E Stiav. 3. 3. In fatti chi vuol fare e bene, e presto, Faccia da
se. |
Esempio: | E Corr. prol. Non ha possuto far la spesa, e fare Da se non
fa. |
Definiz: | FARE DA VERO. Operar risolutamente, o seriosamente. Lat. serio agere,
firmiter aliquid agere. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 5. Non sarebbe mala cosa il burlare, e meglio il far da
vero. |
Esempio: | Malm. 4. 2. Non ha che far niente colla fame, Che fa da vero, purch'ella ci
arrivi. |
Definiz: | FARE DEBITO. Indebitarsi. |
Esempio: | M. V. 1. 63. Li condusse al soldo della Chiesa faccendo debito sopra
debito. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 4. 8. 19. Con lui debito fatto hai, Che convienti un dì
pagare. |
Definiz: | §. Fare il debito, vale Fare l'obbligo, Adempir l'obbligazione. Lat. oneri
satisfacere, munus exequi, implere. Gr. τὰ
καθήκοντα
ἀποτελεῖν. |
Esempio: | Ar. Len. 3. 2. Facciamo il debito Nostro noi. |
Definiz: | FARE DECISIONE. Decidere. Lat. rem decidere. Gr.
κρίνειν. |
Definiz: | FARE DEGNO. Render degno. Lat. dignum constituere. Gr.
ἄξιον
ποιεῖν. |
Esempio: | Dant. Purg. 5. Che fa l'uom di perdon talvolta degno. |
Esempio: | E Dan. Par. 6. Vedi quanta virtù l'ha fatto degno Di
riverenza. |
Definiz: | FARE DEL BEN BELLEZZA. Far bene assai; ma si dice più per ironía, e allora vale Spendere, e
Consumare quanto uno ha scialacquando. Lat. proterviam facere. |
Esempio: | Malm. 3. 52. Ch'ella fece per lui del ben bellezza. |
Definiz: | FARE DELLA NECESSITÀ VIRTÙ. Fare per necessità una cosa, che per altro non si farebbe, Cedere al
tempo. Lat. parere necessitati, necessitatem sequi. Gr. τῇ ἀνάγκῃ
ἕπεσθαι. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 1. 12. La nona (legione) ec. fece della necessità
virtù. |
Esempio: | Varch. Suoc. 4. 4. L'aver cervello non vuol dir altro, che sapersi accomodare al
bisogno, e fare della necessità virtù. |
Definiz: | FARE DEL MAGNO. Ostentare magnificenza. |
Esempio: | Buon. Fier. Intr. 1. Lauto il mangiare, e 'l bere Ambisce, e studia a far del
magno. |
Definiz: | FARE DEL RESTO. Termine del giuoco; e vale Giuocare di tutto quel danaro, che uno ha
davanti. |
Definiz: | §. E figuratam. vale Consumare ogni cosa. Lat. proterviam facere. |
v. FAR RESTO.
Definiz: | FARE DERRATA BUONA ec. Dare per poco prezzo. Lat. parvi vendere.
Gr. ὀλίγου
πωλεῖν. |
Esempio: | Cant. Carn. 15. Buona roba abbiam, brigata, E faccianne gran
derrata. |
Definiz: | FARE DESINARE. Convitare, Imbandire desinare. Lat. ad prandium vocare,
prandium exhibere. Gr. ἑστιᾶν. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 3. Perch'io vo' dir di voler far Domenica Un desinare a' miei
parenti. |
Esempio: | Alleg. 164. Che non si faccia mai desinare, o cena speziale, e di garbo, dove non
intervenga ec. uno almeno di tanti affamatissimi poeti. |
Definiz: | §. Fare il desinare, o da desinare, vale Apprestare il desinare. Lat. prandium parare. Gr. ἄριστον
ὁπλίζειν. |
Definiz: | FARE DIAVOLO, che anche più comunemente si dice FARE IL DIAVOLO. Usare ogni sforzo.
Lat. omnem lapidem movere. Gr. πάντα λίθον
κινεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 13. Se io non avessi guardato al peccato, e poscia per vostro
amore, io avrei fatto il diavolo. |
Esempio: | Ar. Len. 3. 2. Non lo vorrà patire, e farà il diavolo. |
Definiz: | §. Fare il diavolo in un canneto, Fare il diavolo, e peggio, Fare il diavolo
in montagna, e simili; modi tutti esprimenti lo stesso, ma con più veemenza. |
Esempio: | Varch. Ercol. 84. Fare il diavolo, e peggio è, quando altri avendo fatto capo
grosso, cioè addiratosi, e sdegnatosi con alcuno, non vuole pace, nè tregua, e cerca, o di scaricare se, o di caricare
il compagno con tutte le maniere, che egli sa, e può, e molte volte si dice per beffare alcuno, mostrando di non
temerne. |
Esempio: | Cas. lett. 76. Ma la vanità ti trasporta, e vuoi, che la Diva senta, che il sig.
Annibale fa il diavolo in montagna. |
Esempio: | Malm. 1. 51. Or ch'ei fa moto, fa sì gran fracasso, Ch'io ne disgrado il diavol
n'un canneto. |
Definiz: | FARE DI BUONO. Fare davvero; contrario di Fare da burla, Operare con attenzione. |
Esempio: | Malm. 1. 19. Che quanto al resto anch'io farò di buono. |
Definiz: | FARE DIETA. Tenere, o Adunare assemblea. Lat. concilium convocare,
concilium habere. Gr. συμβούλιον
συνάγειν. |
Esempio: | Fir. rim. burl. 119. Che se ciò fosse, i principi Tedeschi, Che fra lor fan dieta
tanto spesso, Sarebbon tutto l'anno grassi, e freschi. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 2. 4. Che in Biserta facea quella dieta. |
Definiz: | §. Fare dieta, vale Astenersi in parte dal mangiare, Mangiare meno del consueto. Lat. victum attenuare, tenui victûs ratione uti. Gr. λεπτῶς
διαιτᾶσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 26. 12. Fa così gran dieta Colla vita discreta. |
Esempio: | Alleg. 164. Il nostro Marco ec. pigliando il legno, e però faccendo la dieta, fa
poco altro mai, che biscanterellar dolcemente poetando. |
Esempio: | E Alleg. 264. Venuta l'ora del mangiar, ritorna La prelibata
gente a far dieta. |
Esempio: | E Alleg. appresso: Che in tal foggia In casa monsignor si fa
dieta. |
Definiz: | FARE DI FATTI. Operar senza far parole. |
Esempio: | Cant. Carn. 62. A spender noi vogliam poche parole, A far di fatti cominciar si
suole. |
Definiz: | FARE DIFESA, e come disse alcuno antico FARE DIFENSA.
Difendersi. Lat. se defendere. Gr. εἰς
ἀλκὴν
τρέπεσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Se non potesti fare Tu dall'amor difesa. |
Esempio: | Petr. son. 203. Dinanzi a cui non vale Nasconder, nè fuggir, nè far
difesa. |
Esempio: | Franc. Barb. 29. 2. E prendi il loco, che ti danno, e pensa, Che per far quì
difensa, Faresti lor per tuo vizio villani. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 17. 19. Nè v'è chi contra lui difesa faccia. |
Definiz: | FARE DIFFERENZA. Differenziare. Lat. discrimen facere. Gr.
διακρίνειν. |
Esempio: | Alleg. 114. Fa il mondo appunto quella differenza, Ch'è da aver bocca asciutta
all'aver sete. |
Definiz: | FARE DIGESTIONE. Digerire. Lat. digerere, concoquere. Gr.
πέπτειν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 5. 1. 10. All'occhio non è congruo Di far digestione, Nè al naso
parlagione, Nè all'orecchio nasare. |
Esempio: | M. V. 9. 51. L'uomo appetisce di varj cibi, che di tal varietà lo stomaco piglia
conforto, e fa digestione. |
Definiz: | FARE DIGIUNO. Digiunare, Osservare il digiuno. Lat. ieiunare.
Gr. νηστεύειν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 25. 18. O Francesco, che farai? Te medesimo occiderai Del digiuno,
che fai, Sì l'hai duro cominciato. |
Esempio: | Morg. 18. 139. E carità, limosine, o digiuno, O orazion non creder, ch'io ne
faccia. |
Definiz: | FARE DILIGENZA ec. Usar diligenza. Lat. satagere. Gr.
ἐπιμελεῖσθαι. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 4. 2. E' si vedrà di farci La diligenza, che sarà
possibile. |
Definiz: | FARE DIMANDA. Dimandare. Lat. percontari. Gr.
πυνθάνεσθαι. |
Esempio: | Dant. Inf. 10. Però alla dimanda, che mi faci, Quinc'entro soddisfatto sarai
tosto. |
Definiz: | FARE DI MANO. Lavorar di mano. |
Esempio: | Cron. Vell. Sapeva far di mano ciò, che si voleva. |
Definiz: | FARE DI MENO. Far senza, o Fare altrimenti. Lat. aliter
facere. |
Esempio: | G. V. 12. 8. 19. Assai avemo detto sopra i processi, e opere del Duca d'Atene ec.
e non si poteva fare di meno, acciocchè sieno manifeste le cagioni, perchè i Fiorentini si rubellaro della sua
signoría. |
Definiz: | FARE DI MESTIERI, o DI MESTIERE. Far di bisogno, Bisognare. Lat. opus
esse. Gr. δεῖν. |
Esempio: | Malm. 3. 70. Fa di mestieri battere il taccone. |
Esempio: | Red. Ins. 25. Per tornare al primo filo, fa di mestiere, ch'io vi dica
ec. |
Esempio: | E Red. lett. 1. 59. Essendo di vacca, o di pecora (il
latte) fa di mestiere esser più parco. |
Definiz: | FARE DIMORA, o DIMORANZA. Dimorare. Lat. moram facere, morari.
Gr. διατρίβειν. |
Esempio: | Dant. Inf. 10. Quando s'accorse d'alcuna dimora, Ch'i' faceva dinanzi alla
risposta, Supin ricadde. |
Esempio: | Franc. Barb. 120. 16. Non può nel vizioso Far longamente sua dimora il
fallo. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 10. 7. Vanne, ballata mia, non far dimora, E da mia parte
inchinati, e saluta La madre di pietate mia signora. |
Esempio: | E Fr. Iac. T. 3. 17. 21. E con esso non fe più
dimoranza. |
Esempio: | E Fr. Iac. T. 4. 7. 2. Faccio grande villanía Di più far
dimoranza. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 18. 4. Senza fare a quel ponte più dimora, Isolier vi lasciò con
Calidora. |
Definiz: | FARE DIMOSTRAZIONE, o DIMOSTRANZA. Dimostrare, Ostentare. Lat. ostendere,
ostentare. Gr. ἐπίδειξιν
ποιεῖν. |
Esempio: | Franc. Barb. 199. 1. La pazienza Quì comenza, E fatti dimostranza. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 3. Io vo' fuor del mio solito Far gran dimostrazioni, e pochi
fatti. |
Esempio: | Cant. Carn. 289. Dimostrazion palese a tutti fanno Come si perde il
giorno. |
Definiz: | §. Far dimostrazione, dicesi del Provare nella geometría, e nella calculazione ec. Lat.
ostendere. |
Definiz: | FARE DIPARTENZA, o LA DIPARTENZA. Dipartirsi. Lat. discedere.
Gr. ἀπιέναι. |
Esempio: | M. V. 11. 54. Sonate le trombe si fe dipartenza. |
Esempio: | Cecch. Spir. 3. 4. Avrei bisogno Ire a parlare al consolo, e pigliare Quelle
lettere, e far la dipartenza. |
Esempio: | Malm. 6. 78. Il Re fatta con lei la dipartenza, Al Salon del consiglio se ne
torna. |
Definiz: | FARE DIPORTO. Diportarsi. Lat. genio indulgere, spatiari. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 6. 2. 8. Venga el diletto nell'orto, Ed ivi facciam
diporto. |
Definiz: | FARE DIRE. Operare, che altri sappia, o sia fatto avvertito per terza persona. Lat.
per alium admonere. |
Esempio: | Bocc. nov. 43. 3. E d'altra parte fecero dire a Gilliozzo Saullo, che a niun
partito attendesse alle parole di Pietro. |
Esempio: | Cecch. Dot. 1. 1. E gliele feci dir da loro, e da' religiosi. |
Definiz: | §. I Fare dire, val Dar maniera, o occasione di parlare. Lat. in bonam, vel malam partem
loquendi ansam praebere. |
Definiz: | §. II. Si usa anche con maniere particolari, come |
Esempio: | Esempio del Compilatore Far dire altrui, Far dir la gente, Far dir di se,
Far dir de' fatti suoi; e vale lo stesso. Lat. populo fabulam esse, obloquendi de se ansam
praebere. Gr. ἐν μύθῳ
γενέσθαι. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 15. 17. E se non era il giorno tanto tardo, Facea de' fatti suoi
molto più dire. |
Esempio: | Ambr. Furt. 4. 15. Le vostre pazzíe farebbon ragunate di popolo, e faremo dir di
noi. |
Definiz: | §. III. Farsi un gran dire di alcuna cosa, vale Ragionarsene assai. Lat. sermones seri, ingentem rumorem percrebescere. Gr. θρυλλεῖσθαι. |
Definiz: | §. IV. Farsi dire, per Farsi pregare. |
Esempio: | Franc. Sacch. rim. Fatti ben dire assai, come villano, Che cantar suogli, ed io
udito l'ho. |
Esempio: | E Franc. Sacch. rim. appresso: E ho la boce, che par di
capretta, Sicchè per questo tanto dir mi fo. |
Definiz: | §. V. Far dire, Termine de' mercatanti, e vale Porre i danari, o le partite in faccia, o in credito
ad alcuno. |
Esempio: | Lasc. Sibill. 1. 2. Pose i danari in sul banco de' Salviati a otto per cento,
facendoli dire in lui. |
Definiz: | §. VI. Farsi dire, per Chiamarsi, Appellarsi, Intitolarsi. |
Esempio: | Stor. Pist. 204. Lodovico di Baviera era stato in isdegno della Chiesa, perchè
s'avea fatto dire Imperadore. |
Definiz: | FARE DIRITTO. Amministrare giustizia. Lat. ius dicere. Gr.
δικάζειν. |
Esempio: | Nov. ant. 67. 1. Fammi diritto di quello, ch'a torto m'hae morto il mio
figliuolo. |
Definiz: | FARE DISCORDE. Discordare; e si usa anche neutr. pass. Lat. dissidere,
dissentire. Gr. ἐναντιοῦσθαι. |
Esempio: | Dant. Purg. 10. Ed al sì, ed al no dicordi fensi. |
Definiz: | FARE DISCORRIMENTO. Discorrere, Scorrere. Lat. discurrere. Gr.
διαδρομεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 18. 10. Ricordivi, che spesso udimmol dire, Ch'e' ne convien
partire, E per lo mondo far discorrimento. |
Definiz: | FARE DISCORSO. Discorrere, Ragionare. Lat. sermonem habere. Gr.
ἐννοεῖν,
λογίζεσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Se n'avesser cotal morso, Non farien cotal
discorso. |
Definiz: | FARE DISEGNO, o UN DISEGNO. Pensare, Disegnare, Sperare. Lat. meditari,
assectare, cogitare. Gr. μελετᾶν. |
Esempio: | Ar. Fur. 41. 31. Fece disegno Brandimarte il giorno Della battaglia
ec. di non andare adorno. |
Esempio: | Cecch. Dot. prol. Questo autor, che fa disegno, Se e' vive, di far molte
figliuole ec. |
Esempio: | Malm. 2. 11. Ancor ch'io ne faccia alcun disegno. |
Definiz: | §. Fare disegni in aria, lo stesso, che Far castelli in aria. |
Definiz: | FARE DISONORE. Disonorare. Lat. dedecorare, dedecus inurere. Gr.
καταισχύνειν. |
Esempio: | Dant. rim. 2. Se tu di lui non fussi accompagnata, Leggieramente ti faría
disnore. |
Esempio: | Arrigh. 71. A pochi farai disonore, a tutti servirai. |
Definiz: | FARE DISPETTO. Aontare. Lat. facere contumeliam, iniuriam
inferre. Gr. ἀδικεῖν,
ὑβρίζειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 46. 16. Non da volere alla tua signoría far dispetto, questo peccato
ec. hanno fatto. |
Esempio: | E Filoc. 4. 27. Quanta acerbità, e quanta ira si puote ancora discernere
essere stata in Progne, ucciditrice del proprio figliuolo per far dispetto al marito? |
Esempio: | Cecch. Corr. 3. 1. Non si può fare Alle mogli il maggior dispetto, che Tenerle da
sorelle. |
Esempio: | E Cecch. Dot. 3. 5. Questa è piuttosto una caparbiería, Per far dispetto a tutti
noi di casa. |
Definiz: | FAR DISPIACERE. Contrario di far piacere. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 4. 29. 1. Nè alcun piacer già mai non dovría avere, Ch'ho fatto
dispiacere al Creatore. |
Definiz: | FARE DISTESO, o UN DISTESO. Distendere, o Mettere in iscritto. Lat. in
scripturam redigere. |
Esempio: | Malm. 9. 42. Per far loro un disteso di quel tanto Dovean dire al popolo
avversario. |
Definiz: | FARE DISTINZIONE. Distinguere. Lat. distinguere, discernere,
separare. Gr. ἀφορίζειν,
διιστάναι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 31. 2. Volendo cominciare Parlar delle virtudi, Secondo che a me
pare, Farò distinzione. |
Esempio: | Bocc. Introd. 36. Senza fare distinzione alcuna delle cose oneste a quelle, che
oneste non sono. |
Definiz: | FARE DIVIETO. Proibire. Lat. prohibere, vetare. |
Esempio: | Ar. Fur. 27. 52. Del Re Agramante in campo venut'era L'araldo a far divieto, e
metter leggi. |
Definiz: | FARE DIVORZIO. Separarsi fra loro i maritati. Lat. divertere, matrimonium
distrahere, secubare. Gr. διάλυσιν
ποιεῖν. |
Esempio: | Sen. Declam. P. Fece il divorzio, e lasciò la fanciulla, ed ella ne fu
contenta. |
Definiz: | §. Per Partirsi, Separarsi. Lat. discedere. |
Esempio: | Petr. cap. 11. E la Reina, di ch'io sopra dissi, Volea da alcun de' suoi già far
divorzo. |
Definiz: | FARE DIVOZIONI. Praticare atti di pietà, e amor verso Dio. Lat. amoris erga
Deum opera exercere. |
Definiz: | §. I. Fare le sue divozioni; comunemente si dice per Ricevere i sagramenti della Penitenza, e della
Eucaristia. |
Definiz: | FARE DOGLIANZA. Dolersi, Rammaricarsi. Lat. conqueri. |
Esempio: | Cron. Morell. 318. Tenemmoci ingannati dal legato, ma riputossi il difetto da
Carlo Malatesti, e da lui ce ne tenemmo gravati, e a questo mai si ratificò, ma con ambasciata se ne fe doglianza al
Papa. |
Definiz: | FARE D'OGNI ERBA FASCIO. |
v. ERBA, e FAR ERBA.
Definiz: | FARE DOLORE. Recare dolore. Lat. dolorem parere. Gr.
ἀλγύνειν. |
Esempio: | Dant. Inf. 13. L'arpíe, pascendo poi delle sue foglie, Fanno
dolore. |
Definiz: | §. E neutr. pass. per Dolersi. Lat. conqueri. Gr. μέμφεσθαι. |
Esempio: | G. V. 11. 65. 4. Avuta la novella, se ne fece gran dolore. |
Definiz: | FARE DONO. ec. Donare, Concedere. Lat. muneri dare, donare. Gr.
δωρεῖσθαι. |
Esempio: | Arrigh. 71. Il chiaro uomo fa chiari doni. |
Esempio: | Dant. Inf. 6. E che di più parlar mi facci dono. |
Esempio: | Franc. Barb. 47. 15. Altri fanno un procanto Di sue bisogne, e poi pur fanno il
dono. |
Esempio: | E Franc. Barb. 178. 1. Fuggati dalla mente il don, che fai;
Quel, che ricevi, tieni. |
Esempio: | Cant. Carn. 6. Queste frutte, come sono, Se i mariti c'insegnate, Noi ve ne faremo
un dono. |
Esempio: | Red. lett. 1. 377. Accetto riverentemente il dono, che V. Sig. Illustrissima mi
fa della sua cortese amicizia. |
Definiz: | FARE DOTTORE. Addottorare. Lat. doctorem creare, doctoris insignibus
donare. |
Definiz: | §. Farsi dottore, Prender l'insegne del dottorato. Lat. doctorum lauream
accipere. |
Definiz: | §. II. Per Divenir dotto. Lat. doctum effici. |
Esempio: | Dant. Par. 12. In picciol tempo gran dottor si feo. |
Definiz: | FARE DOVERE, o IL DOVERE. Operar secondo la convenienza, o la giustizia. Lat.
rectè, ac decenter agere. Gr. κατὰ
τρόπον ποιεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 15. 17. Benchè tu faresti assai maggior cortesía, e tuo dovere, mandare
a dire a' tuoi compagni, che quì venissero a cenare. |
Esempio: | Cant. Carn. 92. E facciam nostri doveri, come dotti, e buon
pittori. |
Definiz: | §. I. Fare altrui il dovere, vale Corrisponderli, secondo che esso ha operato. Lat.
pro meritis afficere, praemium reddere. Gr. ἀνταποδιδόναι. |
Esempio: | Cant. Carn. Noi vi facciam come ingrati il dovere. |
Definiz: | §. II. Fare il dover del giuoco, vale Operare secondo le regole del giuoco. |
Definiz: | §. III. E per metaf. vale Operar con giudizio. Lat. prudenter agere. Gr.
εὐφραδέως
πράττειν. |
Definiz: | FARE D'UNA BOLLA ACQUAIOLA UN CANCHERO. Di un piccolo disordine farlo grandissimo. Lat.
e favillâ magnum incendium suscitare. |
Esempio: | Salv. Spin. 4. 11. D'una bolla acquaiola avete voluto fare un
canchero. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 3. 9. Anadte più di bel, ch'e' non è bene D'una bolla acquaiola
fare un canchero. |
Definiz: | FARE D'UNA LANCIA UNO ZIPOLO. Di cosa grande ridurla a piccola. Lat. rem
usque ad extremum deminuere, pro amphorâ urceum facere. |
Definiz: | FARE DURA. Durare, Resistere. Lat. perdurare. Gr.
περιμένειν,
καρτερεῖν. |
Esempio: | Franc. Barb. 28. 1. Che dove lunga dura Hai fatta, del contender del denanzi,
D'umiltà disavanzi, S'alcuno eletto, dirietro rimani. |
Esempio: | Stor. Pist. 96. Gran dura feciono quelli fuora a tanto starvi ad
assedio. |
Definiz: | FARE ECCEZIONE. Eccettuare. Lat. excipere, eximere. Gr.
ἐξαιρεῖν,
ἐξελεῖν. |
Esempio: | Amet. 42. E fa sì, che Astrea Giusta non fa d'alcuno
eccezione. |
Definiz: | FARE EFFETTO. Operare. Lat. agere. Gr. ἐνεργεῖν. |
Esempio: | Petr. canz. 20. 5. I' non poría giammai Immaginar, non che narrar gli effetti, Che
nel mio cor gli occhi soavi fanno. |
Esempio: | Alleg. 6. Dove lo staio ogn'anno, E la stadera fan sì buoni
effetti. |
Definiz: | §. I. Fare l'effetto, vale Fare quell'operazione particolare, di cui si parla. Lat.
conducere, perficere. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 14. 200. I mandati a far l'effetto non furon tanti, nè v'andaron
di buone gambe. |
Definiz: | §. II. Fare effetto a chicchessia, vale Importare, Giovare. Lat. referre,
conferre, conducibile esse. Gr. λυσιτελεῖν. |
Definiz: | FARE ELETTA. Scerre; maniera antica. Lat. seligere. Gr.
αἱρεῖσθαι. |
Esempio: | Franc. Barb. 30. 13. E colui, che fa eletta Di quelle cose, che vegnon
comuni. |
Definiz: | FARE ELEZIONE, o come diceano gli antichi FARE LEZIONE.
Eleggere. Lat. eligere. Gr. ἐκλέγειν. |
Esempio: | G. V. 8. 39. 2. Per le gelosíe delle parti, e sette incominciate non si faceva
lezione de' Priori ec. |
Definiz: | FARE ENTRATA, o L'ENTRATA. Entrare; e propriamente con solennità. Lat. ingredi. |
Esempio: | Segn. Pred. 28. 6. Chi svellendosi i crini, chi percuotendosi il volto, faceano
insieme là dentro la mesta entrata. |
Definiz: | FARE ERBA, o L'ERBA. Segar l'erba. Lat. herbam secare, herbam
colligere. Gr. βοτανολογεῖν. |
Esempio: | Burch. 1. 51. E Scipione era smontato a piede Per far dell'erba alle chiocciole
sue. |
Definiz: | §. Fare d'ogni erba fascio, vale Operare senza fare distinzione dal buono al cattivo, Vivere alla
scapestrata. Lat. fanda nefanda permiscere, perditè vivere, nihil pensi habere. Gr.
πανουργεῖν,
πονηρεύσθαι. |
Esempio: | Alleg. 213. Per far d'ogni erba, come gli altri, un fascio. |
Esempio: | Fir. As. 242. Erano giunti questi mariuoli, predando piuttosto, che predicando, a
una certa villa, e d'ogni erba facevan fascio. |
Definiz: | FARE ERRORE. Errare. Lat. errare, labi. Gr.
πλανᾶσθαι,
ἁμαρτεῖν. |
Esempio: | Cant. Carn. 48. Conducon tosto, e non falliscon mai, Che con buon ferri si fan
pochi errori. |
Definiz: | FARE ESECUZIONE. Eseguire. Lat. exequi. |
Definiz: | §. Fare l'esecuzione, vale Giustiziare, Punire i rei. Lat. poenam
irrogare. Gr. ἀποπληροῦν. |
Esempio: | G. V. 8. 8. 2. Già era tratto fuori il gonfalone della giustizia per fare
l'esecuzione, ed egli l'assolvette. |
Definiz: | FARE ESENTE. Esentare. Lat. lege liberare, eximere. Gr.
ἐξαιρεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Non farà legge nuova Da fartene esente. |
Definiz: | FARE ESERCITO. Radunare, Ammassare genti per bisogno di guerra. Lat. exercitum colligere, delectum facere. Gr. στρατιὰν
συλλέγειν,
στρατολογεῖν. |
Esempio: | Bemb. stor. 6. 86. Si fece venir i soldati, che 'l Duca d'Urbino avea proferti
alla Repubblica, ec. e fece esercito. |
Definiz: | FARE ESERCIZIO. Passeggiare, Camminare, Muoversi. Lat. ambulare.
Gr. περιπατεῖν. |
Esempio: | Alleg. 21. E faceva esercizio in casa, e fuora. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 1. 1. O per trovarsi in brigata, o per fare Esercizio, o per
qualch'altro negozio Si mitiga. |
Esempio: | Galat. 17. O non hanno fatto esercizio, e dicono: egli è buon'ora. |
Esempio: | Red. lett. 1. 377. Fa esercizj, e moti di corpo assai validi. |
Esempio: | E Red. lett. 379. È ec. di temperamento caldo, e secco, magro
di corpo, solito a far grandi esercizj. |
Definiz: | §. Fare esercizio di checchessia, vale Esercitarsi in quella tal cosa. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 4. 38. 18. Da poi fatto il mio esercizio Ripensava ogni mio
vizio. |
Definiz: | FARE ESPERIENZA. Esperimentare, Provare. Lat. periculum facere,
experimentum sumere. Gr. πειρᾶσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 76. 9. Io fo fare l'esperienza del pane, e del formaggio. |
Esempio: | Cr. 2. 1. 2. E l'opere della villa fanno esperienza di queste cose. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 7. 10. Se e' voleva far pruova di me, disse egli, e' bisognava,
che ne facesse la sperienza, con donarmi tutto il suo imperio. |
Esempio: | Red. lett. 1. 53. Io son di parere instillatomi dalle molte lunghe esperienze da
me fatte, che queste suddette acque termali producano gli stessi effetti. |
Definiz: | FARE ETERNO. Eternare. Lat. aeternare. Gr. ἀθανατάζειν. |
Esempio: | Cant. Carn. 118. L'uom, che è più eccellente, Può delle virtù nostre tutte
ornarsi, E per fama del mondo eterno farsi. |
Esempio: | Buon. rim. 33. In qualche modo ei vive, E lega gli altri sassi, e fassi
eterno. |
Esempio: | Malm. 4. 10. E con gl'industri, e dotti suoi pennelli Suo nome eterno fa negli
sgabelli. |
Definiz: | FARE FACCENDE. Operare assai. Lat. facinora facere, multum ac prospero
successu negotiari. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 20. Ma quei due cavalier senza paura Fanno faccende, e non dicon
parole. |
Esempio: | Fir. As. 107. Scelto appunto il tempo accomodato a far
faccende. |
Definiz: | §. Far faccende, e Far delle faccende, dicesi de' mercatanti, e degli artisti, i
quali spacciano molto le lor mercanzíe, e i lor lavori. Lat. multum de opificio lucrari, merces
suas distrahere. |
Esempio: | Cant. Carn. 115. Il guadagno consiste in far faccende. |
Esempio: | Malm. 1. 16. Onde il nostro mestiere, idest la guerra, Che sta in sul taglio, non
fa più faccende. |
Definiz: | FARE FACCIA. Che anche si dice FAR FACCIA TOSTA, e vale Essere sfacciato, ardito,
senza vergogna. Lat. perfrictae frontis esse, frontem perfricuisse. Gr.
ἀναισχυντεῖν. |
Esempio: | Cavalc. Med. cuor. L'uomo accieca più intanto che pecca manifestamente, e fa
faccia, e non si vergogna. |
Esempio: | Malm. 10. 9. Fa faccia tosta, e va con lieta fronte, Sperando ognor, che venga un
accidente. |
Definiz: | §. Fare faccia di pallottola, vale Essere volubile. |
Esempio: | Cecch. Dot. 1. 1. E dandola pel mezzo a braccia quadre, Senza tener più conto di
persone, Fe faccia di pallottola. |
Definiz: | FARE FAGOTTO. Affardellare. |
Esempio: | Libr. cur. malatt. Fa un fagotto di tutte quelle cose, e sotterralo sotto la
soglia. |
Esempio: | Malm. 10. 42. Va Paride pian piano, e fa fagotto. |
Definiz: | §. Figuratam. Andarsene, e talora Andarsene dal mondo, Morire. Lat. e vita
migrare. Gr. τὸν βίον
τελευτᾶν. |
Esempio: | Malm. 12. 13. E ad ogni passo trova gente morta, O per lo men, che sta per far
fagotto. |
Definiz: | FARE FALLO. Fare errore, o torto, Errare. Lat. errare. Gr.
σφάλλεσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 67. 16. E hai creduto, che io volessi, o voglia al mio signore far
questo fallo? |
Esempio: | Franc. Barb. 120. 7. Voi, che parlate dogliendo d'amore, Dogliavi più del fallo,
che 'n ciò fate. |
Esempio: | E Franc. Barb. 150. 13. Mettesi a far li suoi falli palese,
Per dar esemplo dannoso al paese. |
Definiz: | §. Fare fallo, nel giuoco di palla, o simili, vale Mandar la palla in fallo, o Contravvenire altrimenti alle
regole del giuoco. |
Esempio: | Cant. Carn. Paol. Ott. 21. Ch'è cosa brutta, e stolta Il gittarla (la
palla) con mano, e fassi fallo, Qual poi a racquistallo Si pena un pezzo, e non s'acquista mai. |
Esempio: | Malm. 6. 42. Che fa nel giuoco con due palle fallo. |
Definiz: | FARE FALLORE. V. A. Lo stesso, che Far fallo. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 1. 15. La vita lussuriosa, Ch'ha fatto gran
fallore. |
Definiz: | FARE FALÒ. Lo stesso, che Far baldoria, Fare fuochi d'allegrezza. |
Esempio: | G. V. 10. 24. 1. Venuta in Pisa la novella, e l'ulivo della coronazione del Bavero
in Melano, se ne fece falò, e festa per certi usciti di Firenze. |
Esempio: | E G. V. 11. 134. 5. Fece della nostra sconfitta falò, e grande
allegrezza. |
Definiz: | §. I. E Far falò, vale Abbruciare. Lat. incendere, comburere.
Gr. φλέγειν. |
Esempio: | Burch. 2. 81. A furia a far falò n'andrai di peso. |
Esempio: | Dav. Scism. 71. A quanti libri di teología fondamentali possono avere ec. fanno
da cotali giovanacci fare esequie giocose, portandoli nelle bare per la città in piazza a farne belli
falò. |
Definiz: | §. II. Far falò, vale Consumare tutto il suo. Lat. proterviam
facere. |
Definiz: | §. III. Far falò, per metaf. vale anche Far comparsa, Risplendere. |
Esempio: | Tratt. pecc. mort. Abbia molta famiglia, begli cavalli, e grandi magioni, e
ricche possessioni, e faccia di se grande falò, e vista alle genti. |
Definiz: | FARE FARDELLO. Lo stesso, che Far fagotto. Lat. sarcinulas
colligere. |
Esempio: | Fir. As. 188. Poichè voi fatto fardello d'ogni cosa ritornate al vostro campo,
ec. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 4. 20. Se questo nido Mi si confermi, o s'ho da far
fardello. |
Definiz: | FARE FARE CHECCHESSIA. Ordinare alcuna cosa, Costringere a fare alcuna cosa. Lat.
opus faciendum locare, ad opus faciendum adigere. |
Esempio: | G. V. 8. 4. 1. Mandogli dicendo, che dovesse far fare l'ammenda. |
Esempio: | Din. Comp. 2. 43. Molte ruberíe fece fare. |
Esempio: | Bocc. nov. 42. 14. A voi convien far fare corde molto più sottili agli archi de'
vostri arcieri. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 6. Due cose sono intra l'altre, che possono Farci fare ogni
cosa. |
Definiz: | §. Far fare uno, vale ancora Ingannarlo, Aggirarlo. Lat. aliquem
circumvenire. Gr. ἐξαπατᾶν. |
Esempio: | Varch. Ercol. 78. Quando alcuno, per esser pratico del mondo, non è uomo da essere
aggirato, nè fatto fare, si dice: egli se le sa. |
Esempio: | Cecch. Spir. 2. 3. Acciocchè e' faccia far me, e tutti, e rida? |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 4. 6. Gli uomin lesti fantini, Che con lor cavallette, e
sopravventi Fan fare gli altri. |
Definiz: | FARE FASCIO. Adunare insieme in un fascio. Lat. in fascem
colligere. Gr. εἰς τὸ
φάκελον
συλλέγειν. |
Esempio: | Vit. SS. Pad. D'allora in quà, ch'io ci fui rinchiusa, feci quasi un fascio de'
miei peccati, ed abbogli sempre tenuti dinanzi agli occhi. |
Definiz: | §. I. Fare d'ogni cosa un fascio, vale Mandare in conquasso, in rovina, Atterrare. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 18. 30. Fa d'ogni cosa un fascio, e soffia, e
sbuffa. |
Definiz: | §. II. Fare d'ogni erba fascio. |
v. FARE ERBA.
Definiz: | FARE FATTO. Operare. Lat. rem gerere, facere facinus. Gr.
ἔργον
ἐργάζεσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 1. 4. 1. Facciam fatti, deh facciamo, Se 'n vertà Cristo
amiamo. |
Esempio: | E Fr. Iac. T. 4. 38. 10. Egli è tempo far fatti, Non parole
come matti. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 3. Io vo' fuor del mio solito Far gran dimostrazioni, e pochi
fatti. |
Esempio: | Cant. Carn. 6. Quand'egli è 'l tempo vostro, fate fatti. |
Definiz: | §. I. Fare i fatti suoi, vale Amministrare le sue faccende. Lat. res suas
agere. |
Esempio: | Bocc. nov. 1. 22. Io ho sempre di bene in meglio fatti i fatti miei. |
Esempio: | E Bocc. nov. 24. 10. E appresso questo con simplicità fare
tuoi fatti, se a far n'hai alcuno. |
Definiz: | §. II. Fare il fatto altrui, vale Far checchessia, che torni comodo ad altri. Lat.
alienum negotium agere. |
Esempio: | Sen. Pist. 70. Perocchè colui, che dee morire a posta del nimico suo ivi a tre o
quattro dì, fa il fatto altrui, se vive. |
Definiz: | §. III. Fare il fatto suo, vale Procurare il proprio utile. |
Esempio: | Cron. Morell. 322. Cercavamo e col Re di Francia, e col Duca di Oriensi ec. fare
i fatti nostri. |
Esempio: | Cecch. Donz. 2. 5. E' mi bisogna avere Pazienza, per fare il fatto
mio. |
Esempio: | Borgh. Orig. Fir. 321. Disegnò col titolo dell'Imperio potere far bene i fatti
suoi. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. Intr. Non farei così bene il fatto mio. |
Definiz: | §. IV. Fare i fatti d'altri, Amministrare i negozi altrui. Lat. rem alienam
curare, alienis negotiis praeesse. |
Esempio: | Bocc. nov. 35. 2. Aveano oltre a ciò questi tre fratelli in uno fondaco un
giovinetto Pisano chiamato Lorenzo, che tutti i lor fatti guidava, e faceva. |
Esempio: | Cron. Morell. 258. Lascia, che ella abbia a fare i fatti de' fanciulli insieme con
altri tuoi parenti, e amici sì veramente, che le due parti d'accordo possano fare i fatti loro. |
Definiz: | §. V. Andare a fare i fatti suoi, vale Andarsene. Lat. discedere.
Gr. ἀπιέναι. |
Definiz: | §. VI. Fare de fatto, o di fatto, vale Operare di subito, senza le convenienti riflessioni. Lat.
temerè, et pro arbitrio facere. Gr. εἰκῇ
πράττειν. |
Definiz: | §. VII. Fare di fatti, vale Operare attualmente, e con efficacia. Lat. verè
agere. Gr. ὄντως
ποιεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 1. 4. 4. Dir non basta ben faremo, Mal va barca senza remo, Nè si
torce senza temo, E però facciam di fatti. |
Esempio: | Cecch. Inc. 5. 3. Tuo padre fa di parole, ma tu sai far di
fatti. |
Definiz: | §. VIII. Fare dire de' fatti suoi. |
v. FARE DIRE §. II.
Definiz: | §. IX. Fare fatto checchessia, vale Giudicarlo adempito. Lat. factum dare,
factam rem dare. |
Esempio: | Cecch. Corr. 1. 3. In quanto a lei, io la fo fatta. |
Esempio: | Lasc. Sibill. 2. 2. Tu la fai fatta, io non so come Michelozzo se gli
crederà. |
Definiz: | §. X. Fare al fatto, Importare, Fare a proposito. Lat. referre. |
Esempio: | Amm. ant. 9. 5. 13. Però non fa poco al fatto, che uomo da giovane s'ausi a bene,
e a male. |
Esempio: | Sen. Pist. 74. Che fa al fatto perchè l'acqua corrente si dirompa, e
partasi? |
Definiz: | FARE FAVORE. Favorire. Lat. favere. |
Esempio: | Borgh. Rip. 85. Ma perchè io so, che messer Baccio ha particolar notizia di tutte
le invenzioni, che sono in questa pittura, egli potrà farne favore brievemente di narrare l'ordine
d'essa. |
Definiz: | FARE FAZIO, o FRA FAZIO. Maniera dinotante lo Stimare altrui balordo. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 4. Fazio sì, e vorresti farmi Fazio Per altro
verso. |
Definiz: | FARE FAZIONE. Unirsi in fazione. Lat. harum, vel illarum partium
esse. |
Definiz: | §. I. Far fazione, vale Combattere. Lat. militare munus obire.
Gr. στρατεύειν. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 5. 32. E non creder, ch'io voglia, che tu faccia Qualche gran fazion
pericolosa. |
Definiz: | §. II. Far la fazione, vale Operare, Fare il fatto. Lat. munus suum obire,
officium peragere. Gr. τὸ ἔργον
εὖ ἐπιστελεῖν. |
Esempio: | Cant. Carn. 280. Perchè sul bello del far la fazione Si ferma a mezza
via. |
Definiz: | FARE FEDE. Testimoniare. Lat. testari, testimonium perhibere, fidem
facere. Gr. μαρτυρεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 17. 26. Ma di ciò, non le mie parole, ma gli occhi tuoi voglio ti
faccian fede. |
Esempio: | Petr. son. 205. E fa quì de' celesti spirti fede. |
Esempio: | Ar. Fur. 25. 67. E buona pruova bisognò a far fede Per sentir quel, che le parea
sentire. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 5. Io avrò trenta, che faranno fede, Voi avere speso
quattrocento scudi Per medicarvi. |
Esempio: | Cas. lett. 7. Ben fo ampla fede a V. Ecc. che la Maestà del Re è ottimamente
servita dal detto Monsig. d'Avanzone. |
Definiz: | FARE FEDELTÀ, o LA FEDELTÀ. Giurar fedeltà. Lat. fidem suam iuramento
obstringere; alicui in clientelam se dare. |
Esempio: | G. V. 7. 78. 1. Acciocchè i Toscani facessero la sua fedeltà, e
comandamento. |
Definiz: | FARE FERIA, o FERIATO. Astenersi dal lavorare, o da altra occupazione. Lat. cessare, ociari. |
Esempio: | Bocc. nov. 20. 5. Avvisandosi forse, che così feria far si convenisse colle donne
nel letto, come egli faceva talvolta piatendo alle civili. |
Esempio: | F. V. 11. 81. Sempre il verno facieno feria dando alla guerra riposo. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 5. 25. 20. E d'ogni tempo vogliono ragione, E nullo feriato voglion
fare. |
Definiz: | FARE FERITA, o FERUTA. Ferire. Lat. vulnerare, ferire. Gr.
τιτρώσκειν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 1. 17. 2. Colla lingua forcuta M'hai fatto esta
feruta. |
Definiz: | FARE FESTA, o LA FESTA. Festeggiare. Lat. festum agere. Gr.
ἑορτάζειν. |
Esempio: | Din. Comp. 2. 32. Il popolo minuto in tal dì facea festa con i vini
nuovi. |
Esempio: | E Din. Comp. 3. 59. Andavano le compagníe del popolo facendo
gran festa sotto il nome del cardinale colle insegne avute da lui sulla piazza di s. Croce. |
Esempio: | Cron. Morell. 321. Si bandì la detta pace, e di ciò si fece gran
festa. |
Esempio: | E Franc. Sacch. rim. 29. Festa dei far più che facessi mai,
Perchè se' fatta adorna. |
Esempio: | Pass. 56. Il quale mosso a misericordia, benignamente il ricevette, e fecene gran
festa, e restituillo alla prima degnitade. |
Definiz: | §. I. Fare festa, vale Fare lieta accoglienza. Lat. hilariter excipere. Gr.
φιλοφρονεῖσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 2. 10. E gran festa insieme si fecero. |
Esempio: | E Bocc. nov. 26. 15. Abbracciò, e baciò lui, e fecegli la
festa grande. |
Esempio: | E Bocc. nov. 27. 41. E quivi di fargli onore, e festa non si
potevano veder sazj. |
Esempio: | Dant. Purg. 6. Quell'anima gentil fu così presta ec. Di fare al cittadin suo
quivi festa. |
Esempio: | But. Inf. 1. Poich'elli ha mostrato, che l'abbia ricognosciuto facendogli festa,
dice ec. |
Definiz: | §. II. E Far festa, Terminare, Finire. |
Esempio: | Malm. 12. 58. Finito è il nostro scherzo, or facciam festa. |
Definiz: | §. III. Far la festa di san Gimignano, Finire. |
Esempio: | Malm. 3. 57. E dove a mensa metter può la mano Si fa la festa di san
Gimignano. |
Definiz: | §. IV. Far la festa, si prende in maniera bassa per Impiccare, o Ammazzare. Lat.
extremo supplicio afficere, occidere. Gr. κρεμᾶν,
ἀνασταυροῦν. |
Esempio: | Ambr. Cof. 1. 3. I quali aveano in animo Di fargli far la festa. |
Esempio: | Malm. 11. 38. Pur trova un tratto un piè di tavolino, E Ciro incontra, e gli vuol
far la festa. |
Definiz: | FARE FIACCO. Fare strage, Fare rovina. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 18. 33. Ne fanno un fiacco, una destruzione, Che 'l sangue corre giù
pel prato erboso. |
Definiz: | FARE FICO. Dare in nulla. Lat. frigere; indoli, aut expectationi non
respondere. Gr. καταψύχεσθαι. |
Definiz: | §. I. Fare le fiche, Formar colle dita certo atto di dispregio. Lat. medium
unguem ostendere. |
Esempio: | G. V. 6. 5. 1. E nota, che in sulla rocca di Carmignano avea una torre alta 120.
braccia, e avevavi suso due braccia di marmo, le mani delle quali faceano le fiche a Firenze. |
Esempio: | Franc. Sacch. nov. 115. Si volge a Dante cavandogli la lingua, e facendogli colla
mano la fica, dicendo: togli. |
Definiz: | §. II. Far le fiche alla cassetta. |
v. FICA §. ult.
Definiz: | FARE FIDECOMMESSO, o FIDECOMMISSO. Assicurare, o Vincolare una cosa in forma, che ella non si
alieni dal possessore. Lat. fidei committere. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. Intr. 7. Io son la parsimonia, io quella sono, Che fo fidecommesse
in mano altrui Le sustanze acquistate. |
Definiz: | FARE FIGLIUOLI. Generar figliuoli, Partorirli. Lat. liberos
procreare. Gr. παιδοποιεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 9. 1. La superbia dell'altura Fatte ha tante
figliuole. |
Esempio: | Alleg. 98. Questa non è la via da far figliuoli. |
Esempio: | Cecch. Dot. prol. Onde quest'autor, che fa disegno, Se e' vive, di far molte
figliuole (quì figuratam. e vale Comporre molte commedie.) |
Definiz: | FARE FIGURA. Essere in posto. Lat. eminere, dignitate florere, auctoritate
pollere. Gr. εὐδοκιμεῖν. |
Definiz: | §. Farla doppia di figura, similit. tratta dal giuoco di primiera, vale Fare un inganno a
doppio. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 5. 3. Ora io disegno Di farla doppia di figura a i
vecchi. |
Definiz: | FARE FILARE. Operar, ch'altri fili. Lat. nendum
locare. |
Definiz: | §. E figuratam. Far violenza altrui, Costrignere altrui a far la tua voglia. Lat. cogere
ad aliquid faciendum. Gr. βιάζεσθαί
τινα. |
Esempio: | Varch. Ercol. 85. Far tener l'olio a uno, o farlo filare, o stare al filatoio,
significa per bella paura farlo star cheto. |
Esempio: | Cecch. Corr. 4. 9. Il capitano è tanto Presontuoso, impetuoso, e pazzo, Che e'
farà filar quella donnuccia. |
Definiz: | FARE FINE. Finire. Lat. facere finem, cessare. Gr.
ἐπιτιθέναι τὸ
τέλος. |
Esempio: | Bocc. nov. 30. 24. Quì fece fine Lauretta alla sua canzone. |
Esempio: | Franc. Barb. 71. 14. E quì ti faccio fine al documento. |
Esempio: | Alleg. 265. Facendo fine, è ben, ch'io m'addormenti. |
Definiz: | §. Fare mala fine, o Far buona fine, vale Finir bene, o male. Lat.
bonum, vel malum exitum habere. Gr. καλῶς, ἢ κακῶς
τελευτᾶν. |
Esempio: | G. V. 12. 105. 2. Chi muore in contumacia di santa Chiesa, e scomunicato, sempre
pare, che faccia mala fine. |
Definiz: | FARE FINTA. Fingere. Lat. fingere, simulare. Gr.
ὑποκρίνεσθαι. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 2. Perchè fece egli quella finta meco? |
Definiz: | FARE FIOCCO. Fioccare. |
Definiz: | §. Fare il fiocco, vale Essere abbondanza di checchessia. |
Esempio: | Dav. Colt. 191. Ne' luoghi solatíi (i bruchi) fanno il fiocco, ne'
bacíi non se ne genera. |
Definiz: | §. II. Fare un fiocco, vale Fare beffa. Lat. ludificari. Gr.
ἐμπαίζειν. |
Esempio: | Ar. Cass. 1. 5. E se l'audacia pari al desiderio Avessino, che a i padri loro
osassino Di far un fiocco, come mi promettono Di far, e facilmente far potrebbono. |
Esempio: | E Len. 1. 1. Gli vorrò far fare un fiocco. |
Definiz: | FARE FOCE. Sboccare. Lat. se exonerare, effluere. Gr.
εἰσβάλλειν. |
Esempio: | G. V. 1. 43. 2. Ove fa foce di costa alla città d'Ostia. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 3. 2. Perverrete colà, dove una piazza Fa foce a molte
strade. |
Definiz: | FARE FONDAMENTO. Fondare. Lat. iacere fundamenta, inniti. Gr.
καταβάλλεσθαι
θεμέλιον. |
Esempio: | Franc. Barb. 97. 16. Fa d'umiltate nel cor fondamento. |
Esempio: | Borgh. Orig. Fir. 30. Non veggio fino ad ora, che ci si possa far sopra
fondamento alcuno. |
Definiz: | FARE FORCA. Dicesi da' fanciulli allorachè tralasciano la scuola. |
Definiz: | §. I. Fare le forche, vale Pigliare altrui con moine per indurlo a far checchessia. Lat.
fingere, simulare, blandè interminari. Gr. ὑποκρίνεσθαι. |
Esempio: | Fir. nov. 7. 262. E fra l'aiuto del prete, e fra che ella seppe far le forche
bene, il buon uomo le promesse la limosina. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 5. 6. E dimmi un gran gaglioffo, un pippion nuovo, S'io non so far
le forche. |
Definiz: | §. II. Fare le forche, Fingere, Simulare. |
Esempio: | Varch. Suoc. 4. 6. Io dubito, che questa non sia una ragia, e che costui non
faccia le forche per non parere. |
Esempio: | Ed Ercol. 83. Far le forche, è sapere una cosa, e negare, o infingersi di
saperla, o biasimare uno per maggiormente lodarlo; il che si dice ancora far le lustre, e talvolta le
maríe. |
Definiz: | FARE FORTE. Fortificare. Lat. munire, corroborare. Gr.
ἐπιτειχίζειν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 18. 2. Risguarda a questa schiera, Preghiamoti Signor, fanne sì
forti, Che non curiam le morti. |
Esempio: | Petr. son. 150. E s'amor sopra me la fa sì forte Sol quando parla, ovver quando
sorride, Lasso che fia? |
Definiz: | §. Far forte, Aiutar con danari, genti, o simili. Lat. opem ferre,
auxiliari. Gr. βοηθεῖν,
ἐπικουρεῖν. |
Esempio: | Cron. Morell. 310. Noi volemmo farlo forte della gente nostra, e farlo
Imperadore. |
Definiz: | FARE FORTUNA. Guadagnare, Arricchire. Lat. ditescere, prosperâ fortunâ
uti. Gr. πλουτεῖν. |
Definiz: | §. I. Fare la fortuna d'uno, o a uno, vale Avanzarlo in dignità, o ricchezze. Lat.
fortunam alicui fabricari. |
Definiz: | §. II. Per Far tempesta, e figuratam. Far nocumento, o contrasto. |
Esempio: | Bemb. lett. 2. 32. E rendomi più che sicuro, che se aveste voluto far loro
fortuna, non ne sarebbono usciti così asciutti. |
Definiz: | FARE FORZA. Forzare. Lat. vim facere, cogere. Gr.
βιάζειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 3. 3. Sì era avaro, che di sua volontà non l'avrebbe mai fatto, e forza
non gli voleva fare. |
Esempio: | Dant. Inf. 11. De' violenti il primo cerchio è tutto, Ma perchè si fa forza a tre
persone, In tre gironi è distinto, e costrutto; A Dio, a se, al prossimo si pone Far forza, dico in se, ed in lor
cose. |
Esempio: | E Dan. Inf.appresso: Puossi far forza nella deitade, Col cuor
negando, e bestemmiando quella. |
Esempio: | Buon. rim. 28. Favvi amor forza ancora, O pur per morte liberi ne
sete? |
Esempio: | E Buon. rim. 29. Sì duro è 'l fren, per cui l'affanno ascondo,
Che 'n farle forza più mi fo dolente. |
Definiz: | §. I. Fare per forza, vale Esser forzato a fare. Lat. cogi. Gr.
βιάζεσθαι. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 10. 144. Protestando, se Cesare la tentennasse, d'andare a
fargliele far per forza. |
Definiz: | §. II. Fare forza, vale Importare. Lat. referre, interesse. Gr.
διαφέρειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 78. 6. Disse il Zeppa: egli non è ora di desinare di questa pezza.
Spinelloccio disse: non fa forza, io ho altresì a parlar seco d'un mio fatto. |
Esempio: | Fiamm. 4. 173. Se per piacere a Iddio ci si viene, l'anima ornata di virtù basta,
nè forza fa, se 'l corpo di ciliccio fosse vestito. |
Esempio: | Com. Inf. 2. E non fa forza quì, che trasponga, e metta innanzi quello, che è
ultimo. |
Esempio: | Franc. Sacch. nov. 136. La cioppa ec. perchè ella sia più corta, non fa forza,
che parrete un mezzo uomo d'arme. |
Esempio: | Liv. M. E non fanno forza a che fine elli se ne vengano. |
Esempio: | Sen. Pist. Se io sarò messo in prigione, non fa forza. |
Esempio: | E Sen. Pist. altrove: E non faceano forza, se l'acqua non era
molto chiara. |
Definiz: | FARE FRACASSO. Far rumore. Lat. strepitum edere. Gr.
δουπεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 5. 22. 23. Chi ne cadesse a basso, Faría grande
fracasso. |
Esempio: | Malm. 1. 51. Or ch'ei fa moto, fa sì gran fracasso, Ch'io ne disgrado il diavol 'n
un canneto. |
Definiz: | §. Per Far comparsa, pompa, Apparire. Lat. nomen habere. Gr.
διαβόητον
εἶναι. |
Esempio: | Cecch. Donz. 1. 1. E quei, che fanno quà maggior fracasso, Bene spesso son là i
peggio stanti. |
Definiz: | FARE FRANCO. Francare, Esentare, Privilegiare. Lat. immunem
facere. Gr. ἐξαιρεῖν. |
Esempio: | G. V. 7. 113. 4. Lo Re gli fece franchi d'ogni gravezza per dieci
anni. |
Definiz: | §. I. Fare franco, vale Affrancare, Dare la libertà; e si dice propriamente de' servi. Lat.
liberum efficere, libertatem dare, manumittere. Gr. ἐλευθεροῦν. |
Esempio: | Bocc. nov. 47. 3. Intanto che egli piaceva sì a messere Amerigo, che egli il fece
franco. |
Definiz: | §. II. Farsi franco, vale Farsi animoso, ardito. Lat. animum
augere. Gr. καταθαρσύνεσθαι. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 20. E non è sazio alcun di lor, nè stanco, Ma combattendo più,
si fa più franco. |
Definiz: | §. III. Fare il franco, vale Operare arditamente, o con franchezza. Lat. fidenter se gerere, audaciam praeseferre, ostentare. Gr. προθυμίαν
προφαίνειν. |
Definiz: | FARE FRATE. Mettere in alcuna delle religioni claustrali. Lat. aliquem in
monasterium coniicere, ad monachicum abitum suscipiendum impellere, vel suadere. Gr. εἰς
μοναστήριον
ἐμβάλλειν. |
Esempio: | Bern. Orl. 3. 7. 4. Che non volean prete far, nè frate Chi non era
d'età. |
Definiz: | §. Farsi frate, o Friere, neutr. pass. vale Entrare in alcuna religione claustrale. Lat.
monachum fieri. Gr. μοναχὸν
γίγνεσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 32. 6. Oltre ad ogni altro uomo divenuto cattolico, andò, e si fece
frate minore. |
Esempio: | Franc. Barb. 237. 15. Ancor da' lusinghieri, E da color, che frieri Si fanno per
mostrarti, Che in lor possi fidarti. |
Esempio: | Morg. 2. 6. Ditemi un poco, caro padre mio, Per che cagion voi vi faceste
frate? |
Definiz: | FARE FREDDO. Esser freddo. Lat. frigus esse. Gr.
χειμάζειν. |
Definiz: | §. Far freddo a uno, vale Sentir freddo colui, di cui si ragiona, Patir freddo. Lat.
frigore corripi, algere. Gr. ψύχεσθαι. |
Esempio: | Lasc. Gelos. 3. 3. E perchè già mi cominciava a far freddo. |
Definiz: | FARE FRESCO. Esser fresco. Lat. algorem esse. |
Definiz: | §. Far fresco a uno, vale Sentir fresco colui, di cui si parla. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 32. Senzachè fresco le faceva troppo più, che voluto non
avrebbe. |
Definiz: | FARE FRETTA. Stimolare a far presto. Lat. urgere, incitare. Gr.
ἐπείγειν. |
Esempio: | Malm. 1. 12. Di modo ch'ei la chiama, e le fa fretta. |
Definiz: | FARE FRODO. Celare alcuna cosa a' gabellieri per non pagar la gabella. |
Definiz: | FARE FRUTTO. Fruttificare. Lat. fructum edere. Gr.
ἐπικαρπίζεσθαι. |
Esempio: | Cr. 2. 9. 1. Comincerà ad attrarre il nutrimento ec. e da capo
verzicare, e far frutto. |
Esempio: | E Cr. 4. 12. 4. Perocchè questi (sermenti) come
pampinarj, men fanno frutto. |
Esempio: | Petr. canz. 32. 6. Mostrami altro sentier di gire al cielo, E di far frutto, non
pur fiori, e frondi. |
Esempio: | E Petr. son. 247. Ove nacque colei, ch'avendo in mano Mio
core, in sul fiorire, e 'n sul far frutto È gita al cielo. |
Esempio: | Tesorett. Br. Facea la terra frutto Sanza nulla semente. |
Definiz: | §. Per metaf. vale Fare effetto. Lat. prodesse. Gr. ἐπιτελεῖν τι. |
Definiz: | FARE FUOCO. Accendere fuoco. Lat. ignem accendere. Gr.
πῦρ καίειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 12. 13. Avendo fatto fare un grandissimo fuoco in una sua
camminata. |
Definiz: | §. I. Fare fuoco, figuratam. vale Perdere la speranza, Torre il pensiero. |
Esempio: | Buon. Tanc. 3. 11. E del poder sarà ben farne fuoco. |
Definiz: | §. II. Far fuoco, figuratam. vale Riscaldarsi in alcuno affare, Portarlo con efficacia. Lat.
fervidè cum persequi. |
Definiz: | §. III. Fare fuoco nell'orcio, vale Fare i fatti suoi nascosamente, e in maniera da non essere
appostato. |
Esempio: | Varch. Ercol. 72. E quando alcuno per lo contrario faccendo il musone, e stando
cheto attende a' fatti suoi, senza scuoprirsi a persone, per venire a un suo attento, si dice: e' fa fuoco nell'orcio,
o e' fa a chetichelli. |
Esempio: | Lasc. Sibill. 2. 2. Io so, che voi avete paglia in becco, e che voi fate fuoco
nell'orcio. |
Definiz: | §. IV. Fare fuoco, o Fare i fuochi, vale Fare falò per segno d'allegrezza. |
Esempio: | Din. Comp. 3. 59. Ma il palagio de' Gianfigliazzi, che per le guerre facea gran
fuochi, la sera niente fece. |
Esempio: | Cron. Morell. 321. Avea avute le fortezze, e allora si fe fuoco in
Firenze. |
Definiz: | FARE FUORA. Neutr. pass. Farsi fuora, come dalla finestra, o simili, vale Affacciarsi. |
Esempio: | Cant. Carn. 108. Chi colla neve sollazzar si vuole, Si faccia al balcon
fuora. |
Definiz: | §. Far fuori, figuratam. per Deporre, Perdere la speranza di checchessia, Abbandonare un affare.
Lat. negotium derelinquere, deserere, spem abiicere. Gr. ἀπολιμπάνειν. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 2. 2. Facciasene fuori Cotesto tale, ch'i' la vo' concedere A un,
che ec. |
Esempio: | Ambr. Cof. 5. 7. Orsù del parentado con Ilario Si puote ormai far fuori, perchè
subito Che intende questa storia, non c'è ordine, Se ne to' giù. |
Definiz: | FARE FURTO. Rubare. Lat. furtum facere, furari. |
Esempio: | Bocc. nov. 98. 43. Alla qual grotta due, i quali insieme la notte erano andati ad
imbolare, col furto fatto n'andarono. |
Definiz: | FARE GALA. Usar magnificenza, Far pompa. |
Esempio: | Cecch. Dissim. 5. 2. Poichè s'è accozzato nozze, e bambin maschio, che tu pensi
d'uscir di gatto salvatico, ch'io vo', che noi facciam gala. |
Definiz: | FARE GALLORIA. Galluzzare. Lat. gestire. |
Esempio: | Bocc. nov. 32. 15. Faccendo sì gran galloria, che non le toccava il cul la
camicia. |
Esempio: | Alleg. 328. E di ciò fa ciascheduno a prima giunta galloria a braccia
quadre. |
Definiz: | FARE GARA. Indurre gara. Lat. committere inter se. |
Definiz: | §. Fare a gara, Gareggiare. Lat. certare, aemulari. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 1. 9. Fanno a gara di fondere, e scialacquare le loro facoltà
prodigalissimamente. |
Esempio: | E Sen. ben. Varch. 7. 24. Fu fatto da loro a gara ec. per
chi dovesse dargliele. |
Definiz: | FARE GARBUGLIO. Indurre confusione. Lat. turbellas dare,
Plaut. Gr. ταραχὴν
ἐμποιεῖν. |
Esempio: | Cecch. Dot. 5. 3. Sempre tu cerchi far qualche garbuglio. |
Definiz: | FARE GENTE. Assoldar milizia. Lat. delectum habere. |
Esempio: | Bocc. nov. 42. 11. Fatta grandissima moltitudine di gente, sopra il Re di Tunisi
sene venne. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 11. 132. Richiamandolo la nobiltà, cui nella pace è più duro il
servire, fa gente. |
Definiz: | FARE GETTO, o GITTO. Gittare. Lat. proiicere. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 3. 25. 7. Rilevossi, e fece gitto. |
Definiz: | §. I. Far getto, si dice anche del Gettare in mare nelle tempeste le mercanzíe, o altro per
alleggerire il naviglio. |
Definiz: | §. II. E figuratam. Recere. Lat. vomere. Gr. ἐμεῖν. |
Esempio: | Red. Ditir. 42. Ecco oimè, ch'io faccio getto Delle merci mie
vinose. |
Definiz: | §. III. E Far getto, per Gettare bronzi ec. Lat. fundere. |
v. GETTO §. II.
Definiz: | FARE GHEPPIO. Morire. Lat. interire. Gr. ἀπόλλυσθαι. |
Esempio: | Alleg. 152. Nell'entrar, ed uscir del laberinto, dove e' fece far gheppio ec. al
Minotauro bestiaccia di più forme. |
Esempio: | Salv. Granch. 3. 13. L'altro fece gheppio Sopra tre legni. |
Definiz: | FARE GHIOTTO. Indurre avidità. Lat. avidum efficere. Gr.
ἐπιθυμίαν
ἐγείρειν. |
Esempio: | Dant. Purg. 20. Fece la voglia sua dell'oro ghiotta. |
Definiz: | §. E neutr. pass. Divenir ghiotto. |
Esempio: | Dant. Purg. 17. Sicchè si fe della vendetta ghiotta. |
v. FARE IL GIORGIO.
Definiz: | FARE GIORNATA. Consumare il giorno, Impiegare tutto 'l tempo d'un giorno. Lat.
diem extrahere, diem condere, in aliqua re facere dies,
Senec. Gr. διημερεύειν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 5. 24. 45. Oh volontà, Fatta hai pur gran giornata, Non lassando tua
casata, In cielo è 'l tuo abitare. |
Definiz: | §. I. Fare giornata, Far battaglia, Venire a battaglia generale; che si dice anche Far giornata
campale. Lat. iusto proelio confligere, decertare. |
Esempio: | Segr. Fior. Cliz. 1. 1. Sentito il romore de' nimici, e dubitando, ec. non avere
a far giornata con quelli. |
Esempio: | Stor. Eur. 1. 3. Arnolfo presentatosi coll'esercito alla frontiera di Suembaldo
ec. deliberò di non fare giornata. |
Definiz: | §. II. Fare a giornata, o per giornata, Lavorare per ricevere la mercede a un tanto il giorno.
Lat. pactâ in diem mercede opus faciendum conducere. |
Definiz: | FARE GIOSTRA. Giostrare. Lat. hastis decertare, Troiam
ludere. |
Esempio: | G. V. 9. 80. 3. Ebbe in Firenze grande allegrezza, e fecesene gran feste, e belle
giostre. |
Definiz: | §. Fare una giostra a uno, vale Fargli una beffa. Lat. illudere
alicui. |
Esempio: | Cecch. Inc. 2. 4. Io non credo, che in questa città sieno duoi maggiori
uccellacci; che non facciamo noi loro qualche giostra? |
Definiz: | FARE GITA. Lo stesso, che Camminare, Fare esercizio. Lat. animi caussa iter
facere, ambulare. Gr. περιπατεῖν. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 3. 4. I' non mi metto più A far a piè questa gita. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. 4. 2. La mattina Trapassar in far gite, e 'l dì pe'
prati. |
v. FARE GETTO.
Definiz: | FARE GIUDIZIO. Giudicare. Lat. sententiam ferre, iudicium facere,
iudicare. Gr. διακρίνειν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 4. 24. 12. Meglio t'è d'aver vergogna Appo i piè del prete mio, Che
averla poi con doglia Al giudicio, che faccio io. |
Esempio: | Cecch. Donz. 3. 7. Quest'è un fatto, che bisogna farne Giudizio in capo
all'anno. |
Esempio: | Malm. 6. 52. Pur non so nulla, e non vo' far giudizio. |
Esempio: | Cas. lett. 63. E acciocchè sappiano il giudizio, che la casa fa di lui, dia loro
il sonetto delle pettegole. |
Esempio: | Varch. Ercol. 313. Se nol volete credere a me, udite Quintiliano, il quale avendo
fatto, e dato il giudizio degli scrittori Greci, e volendo fare, e dare quello de' Latini, scrisse ec. |
Definiz: | FARE GIUOCO. Lo stesso, che Fare scherzo, o simili. Lat. ludificari. Gr. ἐμπαίζειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 81. 10. O se essi mi cacciassero gli occhi, o facessermi alcun altro
così fatto giuoco, a che sare' io? |
Esempio: | E Bocc. nov. 78. 10. E perciocchè io non intendo di lasciare
questa vendetta impunita, io gli farò giuoco, che nè tu, nè egli sarete mai lieti. |
Definiz: | §. I. Fare giuoco, Ridurre, e Convertire in giuoco, in diletto. |
Esempio: | Petr. son. 142. Ond'Amor di sua man m'avvinse in modo, Che l'amar mi fe dolce, e
'l pianger giuoco. |
Definiz: | §. II. Fare il giuoco d'alcuno, vale Far cosa, che torni in avvantaggio di alcuno. Lat.
quod alii in rem sit, facere. |
Definiz: | §. III. Farsi giuoco di checchessia, vale Burlarsene. Lat. aliquem ludos
facere, Plaut. |
Esempio: | Cecch. Spir. 4. 6. I giovani Si facciano di te giuoco, e
trastullo. |
Definiz: | §. IV. Far giuoco, o buon giuoco, Tornar bene, Giovare. Lat. congruere,
convenire. |
Esempio: | Malm. 6. 10. Le porge un fardellin piccolo, e poco Di robe, che laggiù le faran
giuoco. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 3. 3. Secondo 'l tempo, e 'l luogo, che alla scherma Può far più
giuoco, e apportar vantaggio. |
Esempio: | Ambr. Cof. 1. 3. Infinchè la volubile Fortuna il crin mutasse, la qual fecegli
Buon giuoco. |
Definiz: | §. V. Far buon giuoco, vale anche Procedere di buona fede. |
Esempio: | Varch. Ercol. 308. Facciamo a far buon giuoco, e non ingannarci da noi a
noi. |
Definiz: | FARE GIUSTIZIA. Amministrar giustizia. Lat. ius dicere, ius
exequi. |
Esempio: | G. V. 5. 12. 1. E per le villate del contado facea stare suoi vicarj, che rendeano
ragione, e faceano giustizia. |
Esempio: | Cecch. Inc. 1. 1. Dove so, che mi fia fatta giustizia. |
Definiz: | §. Far giustizia, vale anche Dar la morte per via di giustizia, Giustiziare. Lat.
ad supplicium condemnare, supplicio tradere. Gr. καταγινώσκειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 33. 16. Ma tutto pareva niente, perciocchè il Duca pur fermo a volerne
far giustizia stava. |
Esempio: | G. V. 7. 144. 3. Li mandassono presi alquanti cominciatori, e rompitori delle
triegue per farne giustizia. |
Definiz: | FARE GLOSA. Glosare, Chiosare. Lat. interpretari, exponere. Gr.
ἑρμηνεύειν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 32. 15. Dov'è piana la lettera, Non fare oscura
glosa. |
Definiz: | FARE GOLA. Indur desiderio. Lat. salivam movere. Gr.
ὄρεξιν
ἐγείρειν. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 7. 1. La quale a ciascuno, ancorachè satollo, potesse far
gola. |
Definiz: | FARE GOMITO. Si dice de i muri, o simili, quando escono della loro dirittura, o fanno angolo. Lat.
obliquari. |
Esempio: | G. V. 9. 256. 3. Ivi fa il muro gomito, ovvero angolo. |
Esempio: | E G. V. appresso: Ivi fa gomito il muro, e discende al
Ponente. |
Esempio: | Varch. stor. 9. 249. Le sue mura torcendosi in alcuni luoghi, e faccendo gomito,
ovvero angolo, sbiecano molte volte, e vanno a schimbesci. |
Definiz: | FARE GOVERNO. Governare. |
Definiz: | §. I. Far Governo di checchessia, Disporre di quella tal cosa. Lat. disponere. Gr. διατιθέναι. |
Esempio: | Dant. Purg. 5. Ma i' farò dell'altro altro governo. |
Definiz: | §. II. Far mal governo, Ridurre in cattivo stato, Maltrattare. Lat. malè
tractare, damno afficere. |
Esempio: | Dant. Inf. 27. E 'l Mastin vecchio, e 'l nuovo da Verrucchio, Che fecer di
Montagna il mal governo. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 15. 30. Ed eccoti Agrican vede da canto, Che facea d'Aquilante un
mal governo. |
Definiz: | FARE GRANDE. Ingrandire, Aggrandire. Lat. augere, amplificare.
Gr. αὐξάνειν. |
Esempio: | Dant. Par. 23. Così la mente mia da quelle dape Fatta più grande di se stessa
uscío, E che si fesse, rimembrar non sape. |
Esempio: | Franc. Barb. 335. 10. Ahi tesoro, che comprar non ti puoi, E che fai grandi i
tuoi. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 4. 28. 11. Cristo, per me far grande, Se volse
annichilare. |
Definiz: | §. I. Fare del grande, o Fare il grande, vale Stare in gravità, o in maestà ad
imitazione de' grandi personaggi. Lat. superbè se gerere, fastum praeseferre. |
Esempio: | Alleg. 42. Faccia del dotto pur, faccia del grande. |
Esempio: | Varch. Suoc. 3. 5. Poichè voi avete auto questo poco di roba di più, poi avete
alzato le cresta, e fate molto del grande. |
Definiz: | §. II. Farsi grande, vale Crescere, Venir grande. Lat. crescere.
Gr. αὐξάνεσθαι. |
Esempio: | Cr. 3. 7. 7. Indi a quaranta dì sì si fa grande (il grano) infino al
venimento della maturità. |
Definiz: | FARE GRAZIA, o LA GRAZIA. Graziare. Lat. beneficium facere, gratificari,
privilegium conferre, precibus annuere. Gr. χαρίζεσθαι. |
Esempio: | Bocc. g. 1. f. 4. Col consentimento degli altri, lietamente la grazia gli
fece. |
Esempio: | E Bocc. nov. 32. 15. Ma voi mi potete fare una gran grazia, e
a voi non costerà niente. |
Esempio: | E Bocc. nov. 57. 7. Vi prego, che una piccola grazia mi
facciate. |
Esempio: | Dicer. Div. Non s'intende esser tolto alcun beneficio, o grazia a lui fatta per lo
comune, e senato di Roma. |
Esempio: | Cecch. Donz. 1. 1. E quanto egli era benigno in far grazia A' fuorusciti, che
gliele chiedevano. |
Definiz: | §. Fare grazia, Perdonare. Lat. parcere, condonare. |
Esempio: | G. V. 10. 208. 2. Il comune di san Gimignano chiese misericordia ec. per la qual
cosa fue fatta loro grazia, e perdonato. |
v. GREPPO §. II.
Definiz: | FARE GRIDO. Gridare. Lat. clamorem facere. Gr.
χαρίζεσθαι. |
Esempio: | Dant. Inf. 14. Quando piangea, vi facea far le grida. |
Esempio: | E Dan. Par. 21. E feron grido di sì alto suono, Che non
potrebbe quì assomigliarsi. |
Definiz: | §. Fare le grida, Mandare il bando. Lat. edicere. |
Esempio: | Bocc. nov. 18. 44. E offerse di presentargli il conte, e i figliuoli, dove,
secondo la grida fatta, guiderdonare il dovesse. |
Definiz: | FARE GROPPO. Aggroppare. Lat. nectere, colligare,
implicitare. |
Esempio: | Dant. Inf. 13. Di se, e d'un cespuglio fe un groppo. |
Esempio: | But. ivi: Fece un groppo, cioè appiattossi ad un pruno mettendosi in
esso. |
Esempio: | E Dan. Inf. cant. 33. Che le lagrime prime fanno
groppo. |
Definiz: | §. Per Raffrenare. |
Esempio: | Franc. Barb. 11. 4. Far alla gola groppo, Ch'ella si può, come vuoli,
adusare. |
Definiz: | FARE GUADAGNO. Guadagnare. Lat. lucrifacere. Gr.
κερδαίνειν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 1. 1. 4. Chi del mondo si fa acquisto, Fa guadagno infame, e
tristo. |
Definiz: | FARE GUARDIA. Guardare, Custodire. Lat. defendere,
custodire. |
Esempio: | G. V. 6. 45. 3. Trovaro, che del garzone la madre facea gran guardia. |
Esempio: | E G. V. 8. 89. 3. I Fiorentini, sentendo sua venuta, ebbono
gran paura, e gelosía, e fecion gran guardia nella terra. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 5. 48. Or è buono far la guardia, Che m'hai data
sicurtate. |
Esempio: | E Fr. Iac. T. 2. 8. 16. Siati ricordamento, Frate la guardia
fare. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 5. 2. Io vo' poi Far la guardia da me alla mia
roba. |
Definiz: | FARE GUASTO. Devastare, Guastare. Lat. vastare, devastare. Gr.
πορθεῖν. |
Esempio: | G. V. 7. 153. 2. E fatto intorno a Pisa gran guasto, ec. si tornarono a
Firenze. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 1. 4. Eh i' non fo Delle fanciulle Greche il guasto, che I' farei
del vin greco. |
Definiz: | §. Far guasto, figuratam. Mangiare assai. Lat. se
ingurgitare. |
Esempio: | Bern. rim. 19. Non hanno scritto delle pesche bene, Perchè non ne facevan troppo
guasto. |
Esempio: | Malm. 7. 78. Ch'ei tien, che a far non abbian troppo guasto. |
Definiz: | FARE GUAZZO. Bagnare eccedentemente, Adunare grande umidità. Lat. vadum
efficere, solum inundare. Gr. κατακλύζειν. |
Esempio: | Burch. 1. 127. La bocca, e 'l naso mi faceva un guazzo, Ch'i diaccioli mi fea
tenere al mento. |
Definiz: | FARE GUERRA. Guerreggiare. Lat. bellare, bellum gerere. Gr.
πολεμεῖν. |
Esempio: | G. V. 4. 28. 1. I Fiorentini feciono oste a monte Cascioli, che facea guerra alla
città di Firenze. |
Esempio: | E G. V. 7. 21. 1. Faceano guerra nel contado di
Firenze. |
Esempio: | E G. V. 12. 25. 2. Feciono molta guerra a' Pisani faccendo
capo in Pietrasanta. |
Esempio: | Cron. Morell. 359. Andò a Cortona a dì 9. di Maggio, e fece ivi gran
guerra. |
Esempio: | Dant. Inf. 12. A Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, Che fecero alle strade tanta
guerra. |
Definiz: | §. Far guerra guerriata. |
v. GUERRIATO.
Esempio: | G. V. 8. 49. 1. Don Federigo d'Araona ec. si mise a fare co' suoi Catalani guerra
guerriata a messer Carlo. |
Definiz: | FARE I CANNONI. Ingannare in fatto d'amore. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 2. 16. Quello, a cui fian fatti i cannoni, Crepando di martello,
Accuserà di tradimento quello, Che la Rosa crudel più favoríe. |
Definiz: | FARE I CONVENEVOLI. Far le cirimonie. |
Esempio: | Ambr. Cof. 1. 3. E andarvi lo sposo, e i convenevoli Far tutti. |
Esempio: | Ar. Supp. 2. 1. E io, che nominato sono Erostrato, Vi farò come a padre i
convenevoli. |
Definiz: | FARE IL BECCO ALL'OCA. Terminare l'impresa felicemente; modo basso. Lat. rem conficere. Gr. ἐπιτελεῖν τι. |
Esempio: | Salv. Granch. 1. 4. Intanto tu avresti agio a fare Il becco all'oca. |
Esempio: | Malm. 2. 13. Presa, che l'ha, gli è fatto il becco all'oca. |
Definiz: | FARE IL BELLO. Presumere in bellezza. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 2. Che fa il ricco, chi il bello, e chi lo
scaltro. |
Definiz: | FARE IL COVO. Fare il nido; e figuratam. Dimorare, Stanziarsi. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 5. 6. Io per me 'ntendo farmi un tratto il covo, Dove regnan le
donne. |
v. DOVERE.
Definiz: | FARE IL GALANTE. Amoreggiare. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 2. 57. E fa il galante Con certe donne, e attacca un
mercato. |
Definiz: | FARE IL GIORGIO. Fare il bravo. |
Esempio: | Varch. Ercol. 69. Quei bravoni, o bravacci, che fanno il Giorgio su per le piazze,
e si mangiano le lastre, e voglion far paura altrui coll'andare, e colle bestemmie, faccendo il viso dell'arme, si
dicono cagneggiarla, o fare il crudele. |
Esempio: | E Suoc. 2. 5. Facciano il Giorgio questi parecchi dì, che poi bisognerà,
attendano ad altro. |
Esempio: | Bern. rim. 11. E fassi il Giorgio colle seccaticce. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 1. 6. Che noi faremo il Giorgio a posta nostra Per queste belle
piazze. |
Definiz: | §. Fare il Giorgio, vale Fare un fantoccio di legne secche per arderlo in segno di festa. |
Definiz: | FARE IL GRASSO LEGNAIUOLO. |
v. FARE CALANDRINO.
Definiz: | FARE IL MANGIA DA SIENA. Fare il bravo; modo basso. |
Esempio: | Malm. 8. 15. Perchè sebbene ei fa 'l mangia da Siena, È disadatto, e pesa, ch'egli
spiomba. |
Definiz: | FARE IL NANNI. Fingersi goffo, e semplice; maniera bassa. |
Esempio: | Malm. 4. 26. Facendo sempre il nanni, ed il corrivo. |
Esempio: | E Malm. 9. 65. Ed ella più colà, facendo il nanni, Il tutto
osserva, e scoppia dalle risa. |
Definiz: | FARE IL PIANTO. Abbandonar checchessia, Non vi pensar più. |
Esempio: | Ambr. Bern. 1. 1. O tu sarai in stato, che potrassene Fare il
pianto. |
Definiz: | FARE IL POTERE, o IL SUO POTERE. Fare il possibile, Fare quel che un può. Lat.
pro virili agere. Gr. ποιεῖν κατὰ τὴν
ἑαυτοῦ
δύναμιν. |
Esempio: | Filoc. 4. 167. Ed io ne farò mio potere rallegrandomi se la fortuna mi concederà di
vederlo. |
Esempio: | E Filoc. 5. Ella giurò fare tutto il suo potere. |
Esempio: | Ar. Fur. 36. 54. Vero è, che un pezzo il giovane gagliardo Di non far il potere
ebbe riguardo. |
Esempio: | E Dan. rim. Tenterò nondimeno Farne il poter, poichè così
v'aggrada. |
Definiz: | FARE IL RICCO. Ostentare ricchezza. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 2. Chi fa il ricco, chi il bello, e chi lo
scaltro. |
Definiz: | FARE IL VOLERE D'ALCUNO. Compiacerlo, Far la sua voglia. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 1. 1. 53. Signor mio, dammi a sapere, Ed a fare il tuo
volere. |
Definiz: | FARE IMBROGLIO. Imbrogliare. Lat. turbare, turbas dare. Gr.
ταράσσειν. |
Esempio: | Cecch. Corr. 4. 10. I' voglio Prima fare un imbroglio, s'io
potrò. |
Definiz: | FARE IMMORTALE. Immortalare. Lat. immortalem facere, immortalitate
donare. Gr. ἀθανατίζειν. |
Esempio: | Petr. son. 316. Per dir di quella, ch'è fatta immortale, E cittadina del celeste
regno. |
Definiz: | §. E neutr. pass. Immortalarsi. Lat. nomen suum aeternare. |
Esempio: | Petr. canz. 18. 7. Onde parole, e opre Escon di me sì fatte allor, ch'i' spero
Farmi immortal, perchè la carne muoia. |
Definiz: | FARE IMPEDIMENTO. Impedire. Lat. vexare, impedimentum afferre.
Gr. ἐμποδίζειν. |
Esempio: | G. V. 5. 28. 1. Aveano per più volte fatto grande danno, e impedimento a'
Latini. |
Definiz: | FARE IMPETO. Spingere. |
Esempio: | Gal. Gall. 226. Più fa impeto un grave descendente in uno spazio molto
declive. |
Definiz: | FARE IMPOSTA. Porre gravezza. Lat. tributum indicere. Gr.
εἰσφορὰν
προστάττειν. |
Esempio: | G. V. 6. 15. 1. Faccendo imposte, e taglie sopra i cherici a vergogna della
Chiesa. |
Esempio: | E G. V. 8. 89. 4. Fecer sopra i cherici una grande, e grave
imposta. |
Definiz: | FARE IMPRESA. Imprendere. Lat. rem aliquam aggredi. Gr.
ἐπιχειρεῖν. |
Esempio: | Franc. Barb. 36. 19. E chi fa vili imprese, E lunghe di contender di
parole. |
Esempio: | E Franc. Barb. 63. 13. Ma dei tu ben pensare Di non far quella
impresa, che disvaglia. |
Esempio: | E Franc. Barb. 177. 3. Ne for ragion alcuna far
impresa. |
Definiz: | §. I. Fare impresa, o Fare un'impresa, vale Tentare di conquistare per forza d'arme
alcuno regno, o terra, e uscire in campagna a tale effetto. Lat. suscipere
expeditionem. Gr. στρατεύειν. |
Esempio: | G. V. 1. 49. E nota, lettore, che questa fu una delle più alte
imprese, che mai facesse, o fatta avesse il comune di Firenze. |
Definiz: | §. II. Far per impresa, vale Prendere per insegna. |
Esempio: | Malm. 1. 48. Fan per impresa in un lenzuol, che sventola, Un pappino rampante ad
una pentola. |
Definiz: | FARE IMPRESSIONE. Figuratam. si dice del Cagionare nella mente opinione; quasi lo stesso, che Fare
effetto, Immaginare. Lat. imprimi, in animum descendere. |
Esempio: | Alleg. 59. Ma in voi, Donna crudel, sempre si fanno Impression vive, e che hanno
Effetti veri. |
Esempio: | Salv. Avvert. 1. 2. 22. tit. Voci, e parlari, che alcuni hanno fatta falsa
impressione, che non si usassero nel buon secolo. |
Esempio: | E Salv. Avvert. appresso: Perciocchè uomini a questi tempi in
queste notizie riputati singolarissimi fatta aveano impressione, che nelle prose della migliore età non si trovassero
alcune voci ec. |
Definiz: | §. Fare impressione ne' nimici, vale Penetrare nelle loro ordinanze, Assaltargli. Lat.
impressionem facere, impressionem dare. Gr. ἐφορμᾶν πρὸς
τὰς πολεμίους. |
Esempio: | Bemb. stor. 4. 50. Acciocchè colle genti de' Fiorentini si congiungessero, e nelle
genti del Duca di Urbino impression facessero. |
Definiz: | FARE INCETTA. Incettare. Lat. merces undequaque praemere, uti carius
vendantur coemere. |
Esempio: | Cecch. Esalt. cr. 2. 3. Appresso i gentiluomini (la fede) Ella val
più che l'oro. G. Non ne fate Incetta, perchè voi ci fallirete. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. Intr. Smaccar la mercanzía quantunque eletta ec. Che ne fer molti
incetta. |
Esempio: | Tac. Dav. stor. 1. 253. Cercate, e ricomperate le teste, di cui gli ucciditori
fecero incetta. |
Definiz: | §. Fare incetta di checchessia, per similit. val Cercarne. |
Definiz: | FARE INCHINO, o L'INCHINO. Far riverenza coll'inchinarsi. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 4. 13. A quel messer Equilio Io desío far l'inchino. |
Esempio: | Red. lett. 1. 211. V. Maestà gradisca, come umilmente la supplico, questo mio
buon desiderio, e questi miei divotissimi sentimenti, e le fo profondissimo inchino. |
Definiz: | FARE INCIDENZA. Far digressione. Lat. digredi. |
Esempio: | G. V. 8. 53. 1. Faremo incidenza per contare grandi, e maravigliose
novitadi. |
Esempio: | E G. V. cap. 75. 2. Lasceremo alquanto delle nostre
avversitadi, e faremo incidenza, tornando alquanto addietro. |
Definiz: | FARE INCONTRO, o INCONTRA. Incontrare, Ricevere altrui con solennità d'incontro. Lat.
solemniter occurrere ad aliquem excipiendum. Gr. μεθ'ἑορτῆς,
λαμπρῶς
ἀπαντᾶν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 6. 25. 5. Deh usciamo fuore, E facciamogli
incontra. |
Definiz: | §. I. Farsi incontro, o incontra, vale Andare incontro. Lat. obviam
ire. Gr. ἐναντίως
ποιεῖν. |
Esempio: | Bocc. canz. 1. 3. Non fugge questo ben, qualor disío Di rimirarlo in mia
consolazione, Anzi si fa incontro al piacer mio. |
Esempio: | G. V. 8. 20. 1. Si fece loro incontro a Fornes in Fiandra. |
Esempio: | Cron. Morell. 310. Il signore di Padova se gli fe incontro, e soccorselo per
insino a Vinegia. |
Definiz: | §. II. Farsi incontro, figuratam. Contravvenire, Fare in contrario. Lat. contrà ire,
contrarium facere. Gr. ἀδικεῖν. |
Esempio: | Alleg. 261. Che e' non si può, nè debbesi far mai Incontro a quel, che l'uom prima
ha giurato. |
Esempio: | Galat. 69. Ma vuolsi tosto incominciare a farsele incontro, e
rintuzzarla. |
Definiz: | FARE INDIETRO. Mandare a dietro. |
Esempio: | Dant. Inf. 12. Chiron prese uno strale, o colla cocca Fece la barba indietro alle
mascelle. |
Definiz: | §. E neutr. pass. Ritirarsi. Lat. retrocedere. |
Definiz: | FARE INDULGENZA. Concedere indulgenza. Lat. concedere indulgentiam,
indicere indulgentiam. |
Esempio: | G. V. 8. 36. 1. Papa Bonifazio ec. fece somma, e grande
indulgenza. |
Definiz: | FARE INGIURIA. Ingiuriare. Lat. inferre iniuriam, facere
iniuriam. Gr. ἀδικεῖν. |
Esempio: | Bocc. introd. 31. A niuna persona fa ingiuria chi onestamente usa la sua
ragione. |
Esempio: | E Bocc. nov. 1. 23. Avrebbe l'ira potuto inducere a fare
alcuno omicidio, o a dire villanía a persona, o a fare alcuna altra ingiuria. |
Esempio: | Lab. 111. Nol vedi, che tu a Dio, a' tuoi studi, e a te medesimo fai
ingiuria? |
Esempio: | G. V. 8. 89. 5. E perchè non volevano pagare, più ingiurie furon fatte a'
cherici. |
Definiz: | FARE INIMICIZIA. Contrarre inimicizia, Divenir nimico. Lat. capere
inimicitias, inimicari. Gr.
ἐχθραίνειν,
ἀπέχθεσθαι. |
Esempio: | Ar. Fur. 5. 22. E tra Ginevra, e l'amator suo pensa Tanta discordia, e tanta lite
porre, E farvi inimicizia così intensa (quì: Seminare dissensione, Produrre
nimicizia.) |
Definiz: | FARE INNANZI. Neutr. pass. Accostarsi, Approssimarsi. Lat. ire adversum,
adire, accedere. |
Esempio: | Morg. 19. 59. Un certo calpestío da lungi sente, Fecesi innanzi a veder quel, che
sia. |
Esempio: | Buon. Fier. Intr. 1. Ch'ognor viepiù crudel fattasi innanzi Con le zanne, ch'avea
di fine acciaio. |
Definiz: | FARE INQUISIZIONE. Diligentemente ricercare, Inquisire. Lat. inquirere. Gr. ἐπιζητεῖν. |
Esempio: | G. V. 8. 41. 1. E 'l popolo si turbò forte, e funne fatta inquisizione per la
signoría. |
Esempio: | Bocc. nov. 16. 36. Siccome uomo, che astutissimo era, fatta inquisizion di
quest'opera, ec. |
Esempio: | Salust. Iug. R. Il popolo, è incredibile a dire, come fue acceso, e volonteroso,
e con quanto studiamento comandóe, che l'inquisizion fusse fatta. |
Definiz: | FARE INSTANZA. Instare. Lat. postulare. Gr.
αἰτεῖν. |
Definiz: | FARE INTENDERE. Significare. Lat. significare. Gr.
δεικνύειν. |
Esempio: | G. V. 8. 92. 1. Si accusò, e dinunziò al Papa ec. il maestro del Tempio, e
magione di certi crimini, ed errori, che al Re fu fatto intendere, che i Tempieri usavano. |
Definiz: | §. Per Fare le viste, Dare ad intendere. |
Esempio: | G. V. 8. 63. 2. E faccendo a loro venire le genti di segreto, faccendo intendere
al palese, che v'erano per trattare accordo dal Papa al Re di Francia, ec. sotto quel colore menarono il trattato
segreto di fare pigliare in Alagna Papa Bonifazio. |
Definiz: | FARE INTESO. Rendere attento. Lat. intentum reddere. |
Esempio: | Amet. 30. Lodando voi, le menti faccia intese Di chi vive quaggiuso al vostro
regno. |
Definiz: | FARE INVENIE. Usar atti, e parole soperchie, e leziose. Lat. prolixè
blandiri. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 4. Avendo veduto far loro Cotante invenie, e
ciarlate. |
Esempio: | E Inc. 3. 3. Oh costor fan le lunghe invenie! |
Definiz: | §. Fare invenie, propriamente lo Inchinarsi con profonda genuflessione. |
Esempio: | Mirac. Mad. M. Alcuno monaco devoto della nostra Donna, a sua reverenzia ogni dì
le facea certe invenie inginocchiandosi. |
Definiz: | FARE INVENTARIO. Inventariare. Lat. inventarium conficere. Gr.
ἀναγραφὴν
ποιεῖν. |
Esempio: | Alleg. 114. Fatton'un memoriale, o un inventario, Senz'ordine però
di precedenza, Come le feste son nel calendario. |
Definiz: | FARE INVENZIONE. Inventare. Lat. invenire, reperire, novum aliquid
moliri. Gr. ἀλφεῖν. |
Esempio: | Dant. Par. 29. Per apparer ciascun s'ingegna, e face Sue invenzioni, e quelle son
trascorse Da' predicanti, e 'l vangelio si tace. |
Definiz: | FARE INVESTITURE. Investire. Lat. in possessionem mittere, possessionem
tradere, *investituram facere. |
Esempio: | G. V. 8. 62. 2. E ogni Vescovado vacante del reame si godea, e volea fare le
'nvestiture. |
Definiz: | FARE INVITANZA. Lo stesso, che Fare invito. Lat. invitare. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 14. 16. Poichè se' ornata, Alma di temperanza, Gli confessori, e
vergini Ti fan grande invitanza. |
Definiz: | FARE INVITO. Invitare. Lat. invitare. Gr. προσκαλεῖν. |
Esempio: | Red. Ditir. 14. Se la druda di Titone Al canuto sua marito Con un vasto ciotolone
Di tal vin facesse invito, ec. |
Definiz: | FARE LA CIVETTA. |
v. FARE CIVETTA.
Definiz: | FARE LA GATTA MORTA, o LA GATTA DI MASINO. Fingersi rimesso, e addormentato. Lat.
connivere, astutè dormire, dormire se simulare. Gr. λαγὼς
κακθεύδων
καθεύδων. v. Flos
269. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 4. 5. Perchè sebbene fa La gatta morta, da queste acque chete Ti
guarda. |
Esempio: | Bellinc. son. 286. Egli è tempo aprir gli occhi, e parer cieco ec. E far la gatta
morta, e ir pian piano. |
Esempio: | Varch. Ercol. 86. Non so già, che abbiamo da potere sprimere con una voce sola
quello, che i Latini dicevano connivere, cioè fare le viste, o infingersi di non
vedere, e proverbialmente far la gatta di Masino. |
Definiz: | FARE LA LIONESSA. Maniera bassa, che si usa per dinotare lo Stare a passeggiare aspettando con
desiderio, e ansietà grandissima checchessia; simile in qualche parte all'altro modo di dire, Stare a pivuolo, o Stare
a bocca aperta. |
Esempio: | Alleg. 219. Dove, non sendo avanti il sol levato Alla portiera a far la
lionessa. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 1. 5. E vuoi lasciar ire In un punto in malora Tutto 'l tempo,
ch'hai speso In far la lionessa Dietro alla tua signora? |
Esempio: | E Buon. Fier. 4. 1. 6. Colui madrigaleggia più che mai, E va
allo 'n là forse a gettarsi in fiume, E fa la lionessa. |
Definiz: | FARE LA LUNA. Dicesi del Rinnovarsi la luna. |
Esempio: | Cant. Carn. 43. Ei non aveva ancor fatto la luna Il dì, che carnescial faceste
voi. |
Definiz: | §. E figuratam. si dice di alcuno, che sia grandemente in collera. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 4. Oh e' debbe far la luna; Or ora lo vo' a dire alla
padrona. |
Definiz: | FARE LA MASSA. Radunarsi. |
Esempio: | Cecch. Esalt. cr. 2. 5. Ad effetto tale andiamo adesso Là fuori, dove s'è fatta
la massa. |
Definiz: | FARE LAMENTANZA. Lamentarsi. Lat. conqueri. Gr.
πενθεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 2. 23. Le virtù insieme tutte congregate A Dio sì fanno grande
lamentanza. |
Definiz: | FARE LAMENTO. Lamentarsi. Lat. conqueri, lamentari. Gr.
πενθεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 1. 14. Piangon le religioni, E fanno gran lamento. |
Esempio: | Dant. Inf. 13. Ale hanno late, e colli, e visi umani ec. Fanno lamenti in su gli
alberi strani. |
Definiz: | FARE LA NINNA NANNA. Usare una cantilena propria per addormentare i bambini nel cullargli. Lat.
naeniam facere. |
Esempio: | Malm. 8. 18. Più giù da banda un tavolin si vede, Che su' trespoli fa la ninna
nanna. (quì per similit. Tentennare, Barcollare) |
Definiz: | FARE LA PENNA. Guadagnare nelle cariche oltre allo stipendio ordinario. Lat.
ultra mercedem, seu stipendium lucrifacere. |
Esempio: | Cecch. Corr. 2. 7. Mille, E settecento scudi d'oro il mese Sarà 'l stipendio
ordinario, e poi il più, Che ne farà la penna. |
Definiz: | §. Far la penna, termine marinaresco, vale Rizzar l'antenna. |
Esempio: | Gal. Sist. 246. Supponete d'aver due telescopj fermati uno all'inferior parte
dell'albero della nave, e l'altro alla cima ec. dell'antenna altissima, quando con essa si fa la
penna. |
Definiz: | FARE LA PERA. Apportare altrui di nascoso, e maliziosamente alcun pregiudizio grande: come
Ammazzare, o Fare ammazzare occultamente, o Far altro grave danno. Lat. clam per se, vel per
alium damnum inferre. |
Esempio: | Malm. 6. 41. Soggiunge, perchè a lor vuol far la pera, Io l'ho con quei briccon
furfanti indegni. |
Definiz: | FARE LAPPE LAPPE. Si dice quando alcuno desidera ardentemente alcuna cosa. |
Esempio: | Cant. Carn. 194. Poi ne va pianetto, e cheto Squadernandoti le chiappe, Che gli
fanno lappe lappe. |
Esempio: | Malm. 5. 62. Ovunque egli è, d'untumi fa un bagordo, Che ognor la gola gli fa lappe
lappe. |
Definiz: | §. Fare il cul lappe lappe, vale Tremare per paura. |
Esempio: | Morg. 24. 125. E chi frappa, e chi taglia, Tanto ch'ognun gli voltava le chiappe,
Perocchè 'l cul gli facea lappe lappe. |
Definiz: | FARE LA QUARESIMA. Osservar la quaresima, Digiunare, e Far astinenza nel tempo di quaresima. |
Esempio: | Burch. 1. 42. Onde i lion non voglion far quaresima. |
Definiz: | FARE LARGHEZZA. Usare liberalità. Lat. liberalem esse, liberalitatem
exercere. Gr. ἐλευθερίαν
ἀσκεῖν. |
Esempio: | Franc. Barb. 140. 7. Necessità costringente, son certi Del non donare esperti, Che
credon se allor larghezza fare. |
Esempio: | E Franc. Barb. 191. 7. Pensa, se tu eccedi Li tuoi maggiori, e
vedi, Se tu fai tanta, quanto puoi, larghezza, Che fece Niccolao alle pulcelle, Per condurre ad onor lor
giovanezza. |
Definiz: | FARE LARGO. Allargare. Lat. dilatare. Gr. πλατύνειν. |
Definiz: | §. I. Far largo, per Trarsi da banda, Ceder di luogo. Lat. via
decedere. |
Esempio: | Cant. Carn. 465. Su tamburi, e trombetti, Datevi dentro, e voi altre brigate,
Perchè possan giucar, largo ne fate. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 17. 14. Ha gettato qual d'urto, e qual di spada, E che ognun larga
gli facea la strada. |
Definiz: | §. II. Farsi largo, Aprirsi la strada all'estimativa, o al credito. Lat. nomen sibi facere, aestimationem sibi, auctoritatemque conciliare. |
Esempio: | Cecch. Corr. 2. 3. Se non vi fate largo col donare, E' vi si resterà la voglia
addosso. |
Definiz: | FARE LA RONDA. Fare la guardia. Fare la sentinella. Lat. excubias
agere. |
Esempio: | Buon. Fier. Intr. 1. Così ci riduciamo a far la ronda. |
Definiz: | FARE LA SCORTA. Andare avanti mostrando la via. Lat. praeire. |
Esempio: | Burch. 1. 51. E Scipione era smontato a piede, Per far dell'erba alle chiocciole
sue, Ch'avean fatto la scorta a Diomede. |
Definiz: | FARE LA SERPE TRA L'ANGUILLE. Dicesi dell'Essere accorto, e trattar co' semplici. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 3. Ben, se 'l padrone Non fa la serpe tra l'anguille, in questa
Casa hanno a ir staser le gatte in zoccoli. |
Definiz: | FARE LA VENTURA. Astrologare per via comunemente di chiromanzía. Lat. chiromantiam facere, vaticinari. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 16. 231. Anteio, e Ostorio aspiravano allo stato, e facevansi fare
la ventura loro, e di Cesare. |
Esempio: | Malm. 1. 21. La ventura le fa sopra alla mano. |
Definiz: | FARE LAVORÍO, o LAVORO. Lavorare. Lat. operari, manufacere. Gr.
ἐργάζεσθαι. |
Esempio: | Bocc. nov. 42. 11. Tutte di diverse cose lavoravano di lor mano, di seta, di
palma, di cuoio, diversi lavoríi faccendo. |
Esempio: | G. V. 9. 72. 1. Non lasciando gli artefici di fare i loro lavori continuo
(così nel T. Davanz.) |
Definiz: | FARE LA ZUPPA NEL PANIERE. Far cosa inutile, o che non può riuscire, Gettar via il tempo. |
Esempio: | Red. Ditir. 44. Chi s'arrisca di bere Ad un piccolo bicchiere, Fa la zuppa nel
paniere. |
Definiz: | FARE LE CASTAGNE. Lo stesso, che Fare le fiche. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 5. 8. Vedeste voi, compagni, Che bel menar di gambe, E come
rivoltandosi Indietro, ci facevan le castagne, Coccandoci, e le bocche? |
Definiz: | FARE LE CORNA. Fare le fusa torte. Lat. viro suo fidem
frangere. |
Esempio: | Cecch. Inc. 5. 8. Io dubito, che ancor tu, Trinca, non abbia tenuto mano con
costoro a farmi le corna. |
Esempio: | Lasc. Pinz. 4. 8. Che t'ho io fatto, briccone? che non lo di' ubriaco? G. Le
corna, le corna, le corna, halo tu inteso ora? |
v. FICA, o FARE FICA.
Definiz: | FARE LE FUSA TORTE. Fare le corna. Romper la fede al consorte. Lat. viro
suo fidem frangere. |
Esempio: | Burch. 2. 56. Non ti fidar di femmina, ch'usa Di far le fusa torte al suo
marito. |
Definiz: | FARE LEGA. Collegarsi. Lat. foederari, foedus inire. Gr.
συνθήκην
ποιεῖσθαι. |
Esempio: | G. V. 2. 7. 1. E col loro Re chiamato Rotario fece lega, e compagnía contro al
detto Imperadore di Gostantinopoli. |
Esempio: | E G. V. 12. 58. 2. I quali per loro s'accettarono, e giurarono
a ciò fare lega, e compagnía. |
Esempio: | Cron. Morell. 315. Facemmo del mese d'Ottobre 1402. lega colla Chiesa ec. Fatta
la detta lega, fece il Papa suo legato ec. |
Esempio: | E Cron. Mor. 359. Si fece lega col Re Luigi per tempo di mesi
venti ec. e questa lega si fe contro di molti. |
Definiz: | §. E figuratam. Unirsi. |
Esempio: | Dant. Par. 2. Virtù diversa fa diversa lega Col prezioso corpo, che l'avviva, Nel
qual, siccome vita in voi, si lega. |
Definiz: | FARE LEGGE. Costituir per legge. Lat. legem condere, legem ferre.
Gr. νομοτεθεῖν. |
Esempio: | Dant. Purg. 1. Più muover non si può per quella legge, Che fatta fu, quando me
n'usci' fuora. |
Esempio: | Din. Comp. 1. 10. Fecesi leggi, che si chiamarono ordini della giustizia contro a'
potenti. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 11. 133. Contro alle ingorde usure fece legge, che niuno prestasse
danari per pagare alla morte del padre. |
Definiz: | §. Fare legge, si dice anche in modo basso, per Voler le cose a suo modo, Far violenza. Lat.
pro imperio agere. |
Definiz: | FARE LE MARÍE. Lat. dissimulare. |
Esempio: | Varch. Ercol. 83. Far le forche è sapere una cosa e negare, o infingersi di
saperla, o biasimare uno per maggiormente lodarlo, il che si dice ancora far le lustre, e talvolta le
maríe. |
Definiz: | FARE LE MASCHERE. Andare in maschera. Lat. personatum incedere.
Gr. προσωπικῶς
περιπατεῖν. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 11. 139. Messalina più sfrenata, che mai, faceva in casa le
maschere de' vendemmiatori nel buono dell'autunno. |
Definiz: | §. Far le maschere, figuratam. vale Fingere. Lat. fingere,
simulare. Gr. ὑποκρίνεσθαι,
πλάττειν. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 20. 4. Non hanno a far le maschere i cristiani. |
Definiz: | FARE LE NONE. Prevenir colle parole colui, che si crede voler richieder di checchessia, con dir di
non averlo. Lat. petitionem alicuius inficiando praeoccupare. |
Esempio: | Varch. Ercol. 83. Far le none non può dichiararsi, se non con più parole, come per
cagion d'esempio: Se alcuno dubitando, che chicchessia nol voglia richiedere in prestanza del suo cavallo, il quale
egli prestare non gli vorrebbe, cominciasse prevenendolo a dolersi con esso lui, che il suo cavallo fusse sferrato, o
pigliasse l'erba, o avesse male a un piè, e colui rispondesse: non accade, che tu mi faccia, o suoni questa
nona. |
Definiz: | FARE LE QUELLE. Fare lezj. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. 5. 16. Che fanno tanti giuochi, Che fan tante le quelle, Che ne
rimangon vinte le bertucce. |
Definiz: | FARE LESSO. Lessare. Lat. elixum facere, exiliare. Gr.
ἐφθὸν ποιεῖν
?. |
Esempio: | Cant. Carn. 205. Assai marroni abbiamo ec. E quei lessi facciamo Nella stagion
lor prima. |
Definiz: | FARE LE STIMITE, o LE STIMATE. Alzar le mani per la maraviglia, Maravigliarsi; modo basso. |
Esempio: | Varch. Ercol. 97. Non istate punto in dubbio, che ella maravigliandosi tra se, e
faccendo le stimite, non dicesse ec. |
Esempio: | Bellinc. son. 274. E le stimite fo s'io veggo un grosso. |
Esempio: | Morg. 21. 122. Quel messaggio le stimite facea. |
Definiz: | FARE LETTO. Acconciar sostegno, o simile a checchessia a guisa di letto. Lat.
fulcrum supponere, fulcire. Gr. ἔρεισμα
ὑποβάλλειν. |
Esempio: | Dant. Purg. 7. L'altro vedete, che ha fatto alla guancia Della sua palma
sospirando letto. |
Definiz: | §. I. Per Preparare, o Acconciar checchessia. |
Esempio: | Dav. Colt. 164. Convenendoti pur tramutarlo (il vino) fagli letto con
due, o tre giumelle d'uve secche per botte. |
Definiz: | §. II. Fare il letto, figuratam. Aggiustare col discorso la materia , e le parole in modo, che
acconciamente vi si distenda appresso alcun concetto, e autorità di scrittore, per aggiugner loro forza, e vaghezza.
Lat. sententiae viam sternere, praeparare. |
Definiz: | §. III. Fare il letto, vale Raccomodare il letto, Spiumacciarlo. Lat. lectum sternere,
parare. Gr. λέχος
ἀντιαᾶν
ἀντιᾶν, Omer. |
Esempio: | Bocc. nov. 80. 10. In collo levatigli, amenduni nel letto fatto ne gli
portarono. |
Definiz: | FARE LEVA. Levar soldatesca. Lat. delectum habere. Gr.
στρατολογεῖν. |
Definiz: | FARE LEVATA. Levare, Alzare, Sollevare. Lat. erigere. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 31. 31. Che troppo ha gran favore La mente, ch'è abbassata,
Venendo poi a salire, Quanto fa gran levata. |
Definiz: | FARE LIBBRA, o LA LIBBRA. Mandare imposta, o Fare imposta. Lat. tributum
indicere. |
Esempio: | G. V. 8. 2. 2. E per bisogno di moneta, per non far libbra, si
venderono le mura vecchie. |
Esempio: | Din. Comp. 3. 57. Posono in un mese il grano a fiorini dodicimila, e feciono la
libbra. |
Definiz: | FARE LIETO. Rallegrare. Lat. laetificare, exhilarare. Gr.
εὐφραίνειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 16. 30. Io spero infra pochi dì farvi di ciò liete
femmine. |
Esempio: | E Bocc. num. 34. Currado voi avete fatto me lieto di molte
cose. |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 43. Fiaccandoti il collo, uscirai dalla pena,
nella quale esser ti pare, e me farai il più lieto uomo del mondo. |
Esempio: | Dant. Inf. 26. Lo qual dovea Penelope far lieta. |
Esempio: | E Dan. Purg. 3. Vedi oramai se tu mi puoi far lieto, Revelando
alla mia buona Gostanza, Com'ha visto, e anco esto divieto. |
Esempio: | Buon. rim. 22. Ma se l'arte rimembra Viva una gran beltà, ben dovrebb'ella Far
lieto me, perch'io lei faccia bella. |
Definiz: | §. E neutr. pass. Rallegrarsi. Lat. gaudere. Gr. εὐφραίνεσθαι. |
Esempio: | Dant. Purg. 6. Or ti fa' lieta, che tu hai ben onde. |
Esempio: | Varch. Ercol. 85. Fare lima lima a uno è un modo d'uccellare in questa maniera;
chi vuole dileggiare uno, piegando l'indice della mano destra in sull'indice della sinistra, verso il viso di colui,
gli dice lima lima, aggiugnendovi talvolta mocceca, o moccicone, o altra parola simile. |
Esempio: | Morg. 24. 99. Or fate lima lima a' mocciconi. |
Esempio: | Malm. 3. 37. Che dietro gli sia fatto lima lima. |
Definiz: | FARE LIMOSINA. Dar limosina. Lat. stipem erogare, *eleemosynam
facere. Gr. *ἐλεημοσύνην
ποιεῖν . |
Esempio: | G. V. 10. 166. 2. Per lo gran fatto, che fu tenuto, n'avemo fatto memoria, e per
dar buon esempio a chi per l'anima sua vorrà fare limosina a' poveri di Cristo. |
Esempio: | Gr. S. Gir. 16. Che è fare limosina? ciò è fare misericordia, e se tu vuoi fare
misericordia, sì la comincia a te medesimo. |
Esempio: | E Grad. S. Girol.17. Tubbía disse: più vale fare limosina,
che tesauro ammassare, che quegli, che fa limosina, e guarda dirittura, arà vita durabile. |
Esempio: | E Grad. S. Girol. altrove: Neuno uomo è tanto povero, nè
tanto bisognoso, che limosina non possa fare. |
Esempio: | Bocc. nov. 70. 9. Egli facesse per lui dir delle messe, e delle orazioni, e far
delle limosine. |
Esempio: | Franc. Barb. 237. 7. Guardati da coloro, Che lemosine loro Fanno palesemente, O
digiuno apparente. |
Esempio: | Cecch. Dot. 1. 2. Oh faccia Conto di fare a suo' dì una
limosina. |
v. FARE INCHINO.
Definiz: | FARE L'INDIANO. Fingere di non essere informato d'alcuna cosa. |
Esempio: | Buon. Fier. 4. 3. 9. Vedete com'ei fan ben l'indiano. |
Definiz: | FARE L'INDOVINO. Conietturare, Indovinare. Lat. hariolari. Gr.
μαντεύεσθαι. |
Esempio: | Borgh. Orig. Fir. 86. De' quali voler in questi tempi dichiarare la propria
qualità, sarebbe facilmente volere fare l'indovino. |
Definiz: | FARE LONTANO. Allontanare. Lat. dimovere. Gr.
μακρύνειν. |
Esempio: | Petr. son. 216. Perchè lontan m'hai fatto da' miei danni? |
Esempio: | Dant. Purg. 28. Tre passi ci facea 'l fiume lontani. |
Definiz: | FARE LO SCALTRO. Presumere in astuzia. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 2. Chi fa il ricco, chi il bello, e chi lo
scaltro. |
Definiz: | FARE LUCE. Fare lume. Lat. lucere, coruscare. Gr.
φωτίζειν. |
Esempio: | Bemb. Asol. 2. Lietissimi ci mena i giorni, ne' quali ci fanno luce, e risplendono
spesse volte due soli. |
Definiz: | FARE LUME. Illuminare. Lat. illuminare. Gr.
φωτίζειν. |
Esempio: | Petr. son. 161. Per far lume al pensier torbido, e fosco, Cerco 'l mio sole, e
spero vederlo oggi. |
Definiz: | §. I. Far lume, per Mostrare la via con torchio, o cosa simile. Lat. facem
praeferre, praelucere. Gr. δᾳδουχεῖν. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 14. 71. E gli altri fanno lor come dir lume, E spalle, e scorta, e
mostran lor la via (quì figuratam. Far la strada.) |
Definiz: | §. II. Far lume, Risplendere. Lat. lucere. Gr. λάμπειν. |
Definiz: | FARE LUNGI. Allontanare. Lat. removere, dimovere. Gr.
εἴργειν. |
Definiz: | §. I. Farsi lungi, vale Allontanarsi. Lat. longius abire. Gr.
ποῤῥωτέρω
ἀπιέναι. |
Definiz: | §. II. Farsi da lungi, o simili, Cominciar da lontano. Lat. rem altius
repetere. |
Esempio: | Bocc. nov. 60. 25. Avendo udito il nuovo riparo preso da lui, e quanto da lungi
fatto si fosse, e con che parole, avevan tanto riso, che eran creduti smascellare. |
Definiz: | FARE LUOGO. Conceder luogo. Lat. locum concedere, viâ decedere, locum
facere, Ovid. Gr. ἀποχωρεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 11. 5. Egli non sarà alcuno, che veggendoci, non ci faccia
luogo. |
Definiz: | §. Fare luogo, Abbisognare, Convenire. Gr. συνήκειν. |
Esempio: | Bocc. pr. 4. E se non a coloro, che me atarono, alli quali peravventura ec. non
abbisogna, a quegli almeno, a' quali fa luogo, alcuno alleggiamento prestare. |
Definiz: | FARE LUSTRO. Render lustro. Lat. in splendorem redigere,
nitidare. Gr. λαμπρύνειν. |
Esempio: | Cecch. Corr. 2. 7. I' farò, che e' farà Lustro ogni cosa, come un
sole. |
Definiz: | FARE MACELLO. Fare strage, Uccidere. |
Esempio: | Ar. Fur. 24. 96. Tal Mandricardo come certo deggia Di Rodomonte far strage, e
macello ec. |
Definiz: | FARE MAGAZZINO. Adunare insieme. Lat. merces reponere,
cumulare. |
Esempio: | Alleg. 267. Là dove magazzin fanno, e bottega De' palafreni
loro. |
Definiz: | §. Fare i magazzini, vale Mettere in ordine le cose, che abbisognano alle grandi imprese,
particolarmente per eserciti, fabbriche ec. Lat. apparatum facere, armamentaria, penus
instruere. |
Definiz: | FARE MAL D'OCCHIO. Affascinare, Ammaliare, Fascinare. Lat. fascinare. Gr. λαμπρύνειν. |
Esempio: | Varch. Ercol. 190. I Latini dicevano fascinare,
sebbene fascinare è proprio quello, che noi diciamo, far mal d'occhio. |
Definiz: | FARE MALE. Offendere, Danneggiare. Lat. malè facere, nocere. Gr.
βλάπτειν,
κακοποιεῖν. |
Esempio: | Cron. Morell. 327. Fugli racconto ogni beneficio fu mai fatto a lui, e a' suoi da
quella comunità, e appresso ogni male, che egli, e' suoi aveano mai fatto. |
Esempio: | G. V. 6. 74. 2. E sotto l'ombra, d'una cruda, e scelerata giustizia fece molti
mali. |
Esempio: | E G. V. 8. 68. 3. Molti mali si commisono in città, e in
contado di micidj, d'arsioni, e ruberíe, siccome in città rotta, e sciolta, e sanz'ordine di signoría, se non chi più
potea far male l'uno all'altro. |
Esempio: | Dant. Inf. 17. Sì che la coda non possa far male. |
Esempio: | Bocc. nov. 78. 7. E di far questo non aver dottanza niuna, che io ti prometto, che
io non gli farò male alcuno. |
Definiz: | §. I. Far del male, vale Commetter del male, Danneggiare. Lat. mali aliquid
facere, nocere. |
Esempio: | Fr. Iac. T. 2. 18. 11. Caritade lui accende, Da ogni male lo difende, Nulla
cosa più l'offende, Serve a chi gli fa del male. |
Esempio: | Cant. Carn. 49. Del mal vi possiam fare Solo lasciando andare I
golponi. |
Definiz: | §. II. Farsi male, neutr. pass. Rimanere offeso della persona. Lat. laedi. |
Esempio: | Bocc. nov. 32. 22. Il fondo v'era grande, ed egli sapeva ben notare, sicchè male
alcuno non si fece. |
Definiz: | §. III. Fare per male, vale Operar con cattivo fine. Lat. dolosè agere,
pravo animo facere. Gr. δολερῶς
πράττειν. |
Definiz: | §. IV. Fare male in checchessia, vale Scapitarvi, Perdervi. Lat. detrimentum capere. Gr. ζημιοῦσθαι. |
Definiz: | §. V. Far male i fatti suoi, vale Patir danno, Correr pericolo. Lat. male
rem gerere. Gr. κακῶς
πράττειν,
δυστυχεῖν. |
Esempio: | Bemb. lett. 1. Convengo far male i fatti miei. |
Esempio: | Ar. Supp. 3. 4. Che ambiduoi sono per fare male li fatti
suoi. |
Definiz: | §. VI. Far male, per Fare cosa mala, o indecente, Operar male. Lat. male
facere. Gr. κακουργεῖν. |
Esempio: | Franc. Barb. 31. 1. E credo, che fa male Colui, che taglia, essendo a suo maggiore
(parla del trinciante.) |
Esempio: | E Franc. Barb. 32. 7. Mal fa la man, che corre A prender di
comun maggior partito. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 1. Guardare a chi fa bene, e a chi fa male. |
Esempio: | Cas. lett. 69. Non dubitare di far male, e che io me ne rida. |
Definiz: | §. VII. Farla male, vale Essere in cattivo stato. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 5. Credete vo', ch'e' fusse il caso? I. al certo, Se e' lo vorrà
fare. F. io non ne dubito. M. Nè io, che noi abbiamo a farla male. |
Definiz: | §. VIII. In proverb. |
Esempio: | Bocc. nov. 32. 3. Chi è reo, e buono è tenuto, può fare il male, e non è
creduto. |
Definiz: | §. IX. Al mal fagli male, si dice quando ad alcuno si aggiunge male al male. |
Esempio: | Dep. Decam. 107. Al mal fagli male, dice il proverbio, la povera Ciutazza era
stata dipinta brutta, e lorda pur troppo dal Boccaccio, senzach'egli uscisse una da canto a fargli
peggio. |
Definiz: | FARE MALEFICIO. Commetter delitto. Lat. maleficium facere, crimen
committere. Gr. παρανομίαν
παρανομεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 12. 19. Li tre masnadieri ec. per altro maleficio da loro fatto, poco
poi appresso presi, furono in quel castello menati. |
Esempio: | G. V. 6. 59. 3. Non vi lasciarono far nulla rebería, nè micidio, nè altro
maleficio. |
Definiz: | FARE MALÍA. Usar arti diaboliche, e venefiche. Lat. veneficii crimen
admittere. Gr. γοητεύειν. |
Esempio: | Dant. Inf. 20. Fecer malíe con erbe, e con imago. |
Definiz: | FARE MAL PIGLIO. Fare atto col volto, con che si esprime naturalmente dispiacere, e dolore, che si
senta di checchessia. Lat. frontem caperare, frontem asperare. |
Esempio: | Franc. Barb. 53. 11. E poi forte si duole, S'io contra quel, che gli piace,
consiglio, E facendo un mal piglio ec. |
Definiz: | FARE MANIFESTO. Manifestare. Lat. manifestum facere. Gr.
δηλοῦν. |
Esempio: | Bocc. introd. 47. E con lieto viso salutatigli, loro la loro disposizione fe
manifesta. |
Esempio: | E Bocc. nov. 18. 27. Non solamente quello, di che dite vi
siete accorta, non negherò esser vero, ma ancora di cui, vi farò manifesto. |
Esempio: | E Bocc. g. 2. f. 3. Il parer mio in poche parole vi farò
manifesto. |
Esempio: | Dant. Inf. 10. La tua loquela ti fa manifesto. |
Esempio: | Cron. Morell. 294. Iddio faccia manifesto chi è Guelfo, e chi non
è. |
Definiz: | FARE MARAVIGLIA, e MERAVIGLIA. Cagionare ammirazione. Lat. admirationem
parere. Gr. θαυμάζεσθαι. |
Esempio: | Petr. canz. 4. 5. Che meraviglia fanno a chi l'ascolta. |
Definiz: | §. I. Far maraviglie, vale Operare cose grandi, o da indur maraviglia. Lat. strenuam operam navare. Gr. ἀριστεύειν. |
Esempio: | G. V. 8. 55. 18. In que' dì feciono maraviglie d'arme di loro mano. |
Esempio: | E G. V. 10. 29. 4. E 'l popolo a piè, veggendo ciò fare a'
cavalieri, fecero maraviglie di combattere. |
Esempio: | E G. V. 12. 66. 5. E di sua persona fece maraviglie in
arme. |
Esempio: | Bocc. nov. 86. 12. Andate in quà, e in là senza sentirvi, e parvi fare
maraviglie. |
Definiz: | §. II. Farsi maraviglia, vale Maravigliarsi. Lat. mirari,
demirari. Gr. θαυμάζειν. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 2. 1. Se e' m'ha detto Il vero, egli era alle strette, e si fa
Maraviglia di questa nuova volta. |
Esempio: | Cant. Carn. 43. Che 'l carnascial quest'anno abbiate errato, Nessun non se ne
facci maraviglia. |
v. MARINA.
Definiz: | FARE MARITAGGIO. Maritarsi. Lat. nubere. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 2. 1. Il non fare egli ordine nessuno in casa, che grandissimo lo
farà, quando farà maritaggio. |
Definiz: | FARE MARTIRIO. Dare martorj, Martoriare per cavare la confessione dal reo. Lat.
quaestionem exercere, torquere. Gr. βασανίζειν. |
Esempio: | Sen. Declam. Le fece molti martirj, perchè le discoprisse il
vero. |
Definiz: | FARE MASSERIZIA. Usar parcamente di checchessia, Risparmiare, Avanzare. Lat.
parcere. Gr. φείδεσθαι. |
Esempio: | Cron. Morell. 284. Vivendo sanza pensiero di fare per allora masserizia, che assai
s'avanza a stare sano, e fuggire la morte. |
Esempio: | Cecch. Dot. 3. 5. I' vorrei ben vedere Far masserizia, ma non tanto. |
Esempio: | Cant. Carn. 76. E nessun da quì innanzi masserizia Faccia del suo. |
Esempio: | E Cant. Carn. 151. Pigliatene or, ch'egli è per carnovale,
Ch'e' n'è poi men dovizia; Fatene masserizia. |
Definiz: | FARE MEGLIO, o IL MEGLIO. Operare in forma migliore. Lat. rectius facere,
melius facere. Gr. τὸ
κρεῖττον
πράττειν. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 4. Voi fareste il meglio A star più in pace colla vostra
moglie. |
Esempio: | E Cecch. Mogl. 3. 5. Voi fareste Il meglio a dare un po' manco
scontenti A questa poverina. |
Esempio: | Red. lett. 2. 124. Non sono il sig. Marcello Malpighi; io non so far meglio; se
meglio sapessi, farei meglio al certo. |
Definiz: | FARE MEMORIA. Ricordare, Rammentare. Lat. monere, submonere, admonere,
mentionem facere. Gr. ὑπομιμνήσκειν. |
Esempio: | Franc. Barb. 43. 14. Lo quarto, quando hai ricevuta offesa, Dirà, che gli ne pesa,
Ed ogni giorno ten farà memora. |
Definiz: | §. Fare memoria, vale anche Prender ricordo, Descrivere, Narrare. Lat. commentari, in
commentarios referre. Gr. ὑπόμνημα
ποιεῖν, μνήμην
ποιεῖν. |
Esempio: | G. V. 1. 1. 1. Mi pare, che si convenga di raccontare, e fare memoria dell'origine
ec. di così famosa città. |
Esempio: | E G. V. 4. 29. 2. Per l'arsione di detti fuochi in Firenze
arsono molte croniche, e libri, che più pienamente faceano memoria delli antichi fatti di Firenze. |
Esempio: | E G. V. 8. 35. 4. E la cagione, perchè Cassano si fece
cristiano, non è da tacere, ma da farne notabile memoria. |
Esempio: | Cr. pr. 8. E nel dodecimo si farà compendiosa memoria di
tutto. |
Definiz: | FARE MEMORIALE. Porger supplica. Lat. supplicem libellum condere,
porrigere. |
Esempio: | Alleg. 114. Fattone un memoriale, o un inventario Senz'ordine però
di precedenza, Come le feste son nel calendario. |
Definiz: | FARE MENZIONE. Mentovare. Lat. mentionem facere. Gr.
μνήμην
ποιεῖν. |
Esempio: | G. V. 1. 8. 2. Come fanno menzion le storie de' Ciciliani, e Virgilio
nell'Eneide. |
Esempio: | E G. V. cap. 11. 1. E con Tantalo Re di Grecia ec. onde
facemmo menzione, ebbe grande guerra. |
Esempio: | Cron. Morell. 324. Dinanzi dove si fece menzione delle novità furono negli anni
domini 1393. è scritto, che la balía si diè agli ottantuno. |
Esempio: | Red. lett. 1. 57. Ne mando una scatola a V. S. pretendendo, che questi miei
fichi non sieno da meno di quegli, di cui fa menzione Teocrito, e che nascono in Egila. |
Esempio: | E Red. lett. 68. Nella cronaca del convento di santa Caterina,
da me accennata nell'altre mie lettere a V. S. Illustriss. si fa una lunga menzione di fra Giordano. |
Esempio: | E Red. lett. 2. 56. Che poi egli nel suo libro faccia onorata,
e laudevole menzione di me, e del mio nome, questo sarà un effetto della sua gentile amorevolezza, e non di merito mio
alcuno. |
Esempio: | E Red. lett. 98. Pure sono quei bacherozzoli chionzi, de'
quali V. Sig. ha fatto menzione. |
Definiz: | FARE MERCANZÍA, o MERCATANZÍA. Mercatantare. Lat. mercari. Gr.
ἐμπορίαν
ποιεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 1. 21. E per potere aiutare i poveri di Cristo ho fatte mie picciole
mercatanzíe. |
Esempio: | E Bocc. nov. 2. 9. Maggiori mercatanzíe faccendone, e più
sensali avendone, che a Parigi di drappi, o d'alcuna altra cosa non erano. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 1. Perchè colà Se ne fa mercanzía, la feci chiedere Alla vedova
sua padrona in compera. |
Definiz: | FARE MERCATO. Mercatantare, Contrattare. Lat. mercari, nundinari.
Gr. ἐμπορίαν
ποιεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 62. 10. Io vorrei la donna, colla quale io feci il mercato di questo
doglio. |
Esempio: | Cron. Morell. 329. Fecionne il mercato, e messer Gabbriello diè la parola con
dicendo: i' sono contento vendere Pisa a' Fiorentini. |
Esempio: | Cecch. Dot. prol. E più si tira, E stiracchia, che a far mercato di Qualsivoglia
altra merce. |
Definiz: | §. I. Fare buon mercato, o gran mercato, Contrattare a poco prezzo. Lat. parvo, vel vili pretio rem distrahere, vendere. |
Esempio: | Bocc. nov. 14. 3. Non solamente gli convenne far gran mercato di ciò, che portato
avea, ma quasi, se spacciar volle le cose sue, gliele convenne gittar via. |
Esempio: | Cant. Carn. Paol. Ott. 65. Noi farem buon mercato, Perchè 'l guadagno nostro
esser più suole Il dir quattro parole. |
Definiz: | §. II. Fare mal mercato, vale Contrattar caro. Lat. magno pretio
vendere. |
Esempio: | Alleg. 162. Di quella razza fine, fine, fine, Che fa buona misura, e mal
mercato. |
Definiz: | §. III. Fare il mercato, vale Radunare le genti colle mercanzíe, per contrattarle. Lat.
nundinas indicere. |
Esempio: | G. V. 2. 19. 1. Per cagione che i Fiesolani vi faceano mercato un giorno della
settimana. |
Definiz: | FARE MERCÈ. Dar guiderdone, Conceder premio. Lat. beneficium facere,
munerare, gratificari. Gr. χαρίζεσθαι. |
Esempio: | Dant. rim. 26. Perchè mercè, volgendosi a me, fanno. |
Definiz: | FARE MESTIERE, o MESTIERO. Professare arte, Fare bottega. Lat. artem
exercere, in aliqua re se exercere, artem profiteri. Gr. τέχνην
ἀσκεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 90. 3. Si chiamava Pietro da Tresanti, che questo medesimo mestiere con
un suo asino faceva. |
Esempio: | E Bocc. num. 11. E compar Pietro con un asino, come usato era,
attese a fare il suo mestiere antico. |
Esempio: | Red. lett. 2. 88. Oh quanto vuol ridere il sig. cavaliere, quando busserò alla
sua porta, e mi vedrà in quel venerando abitino far quel mestiere. |
Definiz: | §. II. Fare per mestiere, vale Operare, come se fosse suo mestiere. Lat. tanquam in suâ arte se exercere. |
Definiz: | §. III. In proverb. Chi fa l'altrui mestiere, fa la zuppa nel paniere; e vale, che Chi si mette a
far l'arte, ch'e' non sa, in cambio di guadagnare, ne scapita. Lat. quam quisque norit artem,
in hac se exerceat. |
Esempio: | Buon. Fier. Ha veduto, che far l'altrui mestiere È un voler guastare i fatti suoi,
E far l'usata zuppa nel paniere. |
Definiz: | §. IV. E Far mestieri, o mestiero, Bisognare. Lat. opus esse.
Gr. δεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 13. 21. Iddio, il quale solo ottimamente conosce ciò, che fa mestiere a
ciascuno. |
Esempio: | Dant. Par. 14. A costui fa mestieri, e nol vi dice. |
Esempio: | Fir. As. 51. Dell'altre cose, che fa mestiero al vivere, noi ne siamo
convenevolmente abbondanti. |
Esempio: | E Firenz. As. d'oro. 129. Quel giorno con gli altri con
maravigliosa cura la provveddono di tutto quello, che le faceva mestiero. |
Definiz: | FARE MIRACOLO. Operar miracolo. Lat. signum facere, mirabilia facere;
prodigium operari. Gr. θαυματουργεῖν. |
Esempio: | Franc. Barb. 139. 9. Che spesso Iddio aspetta, Tuo argumento vaglia, Nè fa miracol
per ogni vil paglia. |
Esempio: | Cant. Carn. 88. Hallo visto molta gente Far miracoli con quella. |
Esempio: | Dav. Scism. 54. Il Foresta ec. arso vivo a fuoco lento sotto a' piedi, con
fischiate, motti, atti, e canzoni d'ignominia, e con un santo di legno, che faceva miracoli. |
Definiz: | §. I. Far miracolo di checchessia, vale Attribuir checchessia a miracolo, Maravigliarsi d'alcuna
cosa. Lat. ad prodigium quaeque referre, prodigiosa existimare. |
Definiz: | §. II. Fare miracoli, per metaf. si dice d'ogni cosa, che riesca superiore alla nostra
espettazione. |
Esempio: | Dav. Colt. 183. Il mandorlo ec. se vuoi, che e' faccia miracoli in sul divelto,
fa' un buco largo col palo. |
Esempio: | Cant. Carn. 76. Chi ha 'l terren gentil faccia che vuole, Che ne' sodi miracoli
far suole. |
Definiz: | FARE MISCHIA. Venire a questione, a rissa. Lat. rixari. Gr.
ἐρίζειν. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 24. 14. Vicino a loro, anzi in quel stesso loco, Si fa un'altra
mischia, un altro agone. |
Definiz: | FARE MISERICORDIA. Usar misericordia. Lat. misereri. Gr.
ταλανίζειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 16. 23. Egli ad un'ora poteva grande misericordia fare, e la sua
vergogna, e quella della figliuola tor via. |
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