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Dizion. 3° Ed. .
FARE
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pag.635
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FARE.
Definiz: | Verbo sincopato dal Primitivo FACERE, che così intero fu in uso anticamente, ed
ancora con molte delle sue voci supplisce all'altro, formandosi di tutti e due un sol verbo. In alcune terminazioni si
adopera pure doppiamente, colle voci derivanti da ciascuno di detti infiniti; dicendosi ugualmente: io faccio, io fo, e
simili. Come deriva interamente dal verbo Lat. facere, così ne conserva l'intera
natura; che se lasciò scritto Papiniano Verbum facere omnem omnino
faciendi caussam complectitur. Lib. XXXVII Quaest. Leg. 218. Dig. De verb. signif. anche pure nella
lingua nostra il verbo FARE, ha in se tal generalità di significanza. Ne esprime perciò generalmente l'azione, che poi
particolarmente si spiega con altri verbi; onde dinotando gli avverbi, quasi addiettivi de' verbi, e circostanze
dell'azioni: e co' nomi divisandosi le cose, così le agenti, come le pazienti, e spiegandosene le lor qualità, ne
segue, che accoppiato il verbo Fare, con verbi, nomi, od avverbi, ne significhi, mercè di tal compgnia, distintamente
le spezie precise, e le forme individuali, dell'azioni particolari: come da se unitamente ne comprende l'azione in
generale. Noi imperciò a migliore spiegamento della materia, ed a maggior comodità del Lettore, accenneremo
primieramente alcuni sentimenti più comunali, e precisi, del verbo stesso, posto assolutamente di per se; soggiugneremo
appresso, certe espressioni, formate da alcune sue particolari voci, e maniere; esporremo dipoi alcune regole generali
intorno a' significati del medesimo, giunto ad altri vocaboli; trarrem fuori finalmente per alfabeto, moltissime frasi
particolari, e locuzioni proprie, o più espressive nel significato, o più frequenti nell'uso, trascelte tra le
innumerabili, che da' suoi varj accoppiamenti, e diverse costruzioni si formano. |
Definiz: | FARE. Attualmente operare, dar forma a che che sia, creare, comporre. Lat. facere, creare,
componere. |
Esempio: | Boc. Nov. 42. 14. Far corde molto più sottili agli archi de' vostri arcieri.
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Esempio: | E Bocc. Nov. 19. 3. S'io credo, che la mia donna alcuna
ventura procacci, ella il fa, e s'io nol credo sì il fa: e per ciò a fare, a far sia. |
Esempio: | Dan. Inf. 2. Io son fatta da Dio, sua mercè, tale. |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 3. Fecemi la divina potestate.
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Esempio: | E Dan. Purg. 16. Tu fosti prima, ch'io disfatto fatto.
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Esempio: | Petr. Son. 217. Tal di virtute amica Torre alla terra, e 'n Ciel farne una stella.
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Esempio: | E Petr. Son. 278. Che 'l cuor m'avvinse, e proprio albergo
felse. |
Esempio: | E Petr. Canz. 29. Che fan qui tante pellegrine
spade? |
Esempio: | E Petr. Canz. 33. Che fanno meco omai questi
sospiri? |
Esempio: | Cavalch. Specch. Cr. Ecco che quel che tu hai lodato battezza, ogni huomo va a
lui, e fa più discepoli di te. |
Definiz: | FARE. Produrre. Lat. facere, gignere, parere. |
Esempio: | Dav. Colt. Vedi il poter della Luna nel melagrano, che quanti giorni ell'ha quando
il poni, tanti anni pena a farne, e posto a Luna scema non ne fa. |
Definiz: | FARE. Dar l'essere, dare ornamento, perfezione. Lat. facere, perficere. |
Esempio: | Franc. Barb. 114. 10. Magion non face l'huom, ma huomo quella. |
Esempio: | E Franc. Barb. 124. 21. Non face donna bellezza, o nazione, Ma
senno. |
Definiz: | FARE. Esser cagione. Lat. facere, in causa esse. |
Esempio: | Dan. Inf. 1. E molte genti fe già viver grame. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso. Che m'ha fatto cercar lo tuo
volume. |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 2. Io son Beatrice, che ti faccio
andare. |
Esempio: | Petr. Son. 230. Che mi fea viver lieto, e gire altero. |
Esempio: | E Petr. Son. 16. Tacito vo, che le parole morte Farian pianger
la gente. |
Esempio: | E Petr. Canz. 46. 10. Chiaro a lei giorno, a me fesse atre
notti. |
Definiz: | FARE. Creare, eleggere. Lat. facere, creare, legere, cooptare. |
Esempio: | G. V. 2. 12. 3. Fecero Re di Francia Ugo, ovvero Oddo figliuolo di Roberto Conte
d'Angieri, e regnò nove anni. |
Esempio: | E G. V. 8. 64. 2. Al suo tempo fece più Cardinali suoi
confidenti. |
Definiz: | FARE. Comporre, formare. Lat. facere, conficere, condere, componere. Gr.
ποιεῖν. |
Esempio: | G. V. 6. 29. 1. E presa Turchia, Cumania, sì passarono in Europia, e fecero di
loro due parti. |
Esempio: | E G. V. 8. 10. 2. E fece il buono, e utile Libro detto Tesoro,
e 'l Tesoretto. |
Esempio: | Dan. Inf. 20. Di nuova pena mi convien far versi. |
Definiz: | FARE. Eseguire. Lat. exequi. |
Esempio: | Boc. Nov. 46. 5. Comandò, e così fu fatto. |
Definiz: | FARE. Cominciare. Latin. incipere. Gr. ἄρχεσθαι. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 8. Ell'è nobile, e delle prime casate di Siena, Faccendosi da qual
porta? |
Definiz: | Fare. Perfezionare; e nel neutr. pass. Acquistar perfezione, per perfezionarsi. Lat.
perficere. |
Esempio: | All. 4. Che l'anima prudente si fa più nel riposo. |
Definiz: | FARE. In sent. osceno: Compire. Lat. perficere. |
Definiz: | FARE. Apprestare, mettere in punto. Latin. facere, parare. |
Esempio: | Nov. Ant. 1. tit. Della ricca ambasceria, la quale fece lo Presto Giovanni al
nobile Imperadore Federigo. |
Definiz: | FARE. Seguire, avvenire. Latin. fieri, evenire. Gr. γενέσθαι. |
Esempio: | G. V. 9. 72. 1. Che si credeano aver vinta la Terra, fatta la
sconfitta. |
Definiz: | FARE. Neutr. pass. Divenire. Lat. fieri. Gr. γίγνεσθαι. |
Esempio: | Dan. Inf. 2. Tal mi fec'io, in quella oscura costa. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso. Tal mi fec'io, di mia virtute
stanca. |
Esempio: | E Dan. Inf. 20. E fassi fiume giù pe' verdi
paschi. |
Esempio: | E Dan. Purg. 25. Fessi le braccia duo di quattro
liste. |
Esempio: | E Dan. Purg. appresso. E la sua pelle Si facea molle, e quella
di là dura. |
Esempio: | E Dan. Par. 27. Incominciò a farsi più
vivace. |
Definiz: | FARE. Disporre di che che sia, come dire: Che ne farai? Lat. quid de illo
facies? |
Esempio: | Boc. Nov. 31. 14. Di Guiscardo, ec. ho io già preso partito, che farne, ma di te
sallo Iddio, che io non so, che farmi. |
Esempio: | Petrar. Cap. 4. Ma prima vo seguir, che di noi feo. |
Definiz: | FARE. Trattare, procedere. Latin. se gerere. |
Esempio: | Petrar. Canz. 35. 4. Mi giacqui un tempo, ora all'estremo famme, E fortuna, ed
amor, siccome suole. |
Esempio: | Boc. Nov. 96. 1. Perciocchè di parte avversa alla sua era il Cavaliere, più
famigliarmente si dovesse fare. |
Definiz: | FARE. Rappresentare. Lat. agere. |
Esempio: | Cecch. Corred. Pr. Vi sarà detto da quelli, che fanno il primo
atto. |
Definiz: | FARE. Giucare. Latin. ludere. Onde Fare a scacchi, fare a
picchetto, ec. Giucare a quei giuochi. |
Definiz: | FARE. Affaticarsi. Lat. facere, laborare. |
Esempio: | Dant. Inf. 4. E con Racchelle, per cui tanto fe. |
Definiz: | FARE. Cangiarsi, diventare, trasformarsi; ma nel passivo, e nel neutr. pass. solamente. Lat.
fieri, effici, evadere. |
Esempio: | Petr. Son. 222. Alla mano, ond'io scrivo è fatta amica. |
Esempio: | E Petr. Canz. 40. 4. Ohime, terra è fatto il suo bel
viso. |
Esempio: | Dan. Par. 4. Fessi Beatrice qual fe Daniello. |
Definiz: | FARE. Operare in vece d'altrui, esser proccuratore per altri. Latin. facere, curare, rem
gerere. |
Esempio: | G. V. 8. 4. 2. Sdegnò di non voler fare l'omaggio personalmente; ma mandò in
Francia M. Amondo suo fratello, che 'l facesse per lui. |
Definiz: | FARE. Fingere. Lat. agere, simulare. |
Esempio: | Boc. Nov. 2. 1. Masetto da Lamporecchio si fa mutolo (qui neutr.
pass.) |
Definiz: | FARE. Rendere, far divenire. Lat. reddere, efficere. |
Esempio: | Dan. Purg. 23. Che l'andar mi facien di nullo costo. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 5. Mi vorresti, ec. Far barbagianni, come volevate Fare il
messere un nibbio. |
Definiz: | FARE. Esser'utile. Lat. expedire, utile esse. |
Esempio: | Petrar. Canz. 40. fin. Non fa per te di star tra gente allegra Vedova
sconsolata. |
Esempio: | Cron. Vell. Quasi del continuo sarei stato in ambasciata, ma non faceano per me,
che era mio disertamento. |
Definiz: | FARE. Appartenere, confarsi, aver convenienza, affarsi. Latin. congruere,
convenire. E si usa anche nel neutr. pass. |
Esempio: | Fav. Esop. Niente hai sapor di biada, e perciò tu non ti fai a me, ne io mi fo a
te. |
Esempio: | Cresc. 2. 23. 10. Dove si dice di quelle cose, le quali fanno alla generazione, e
al crescimento delle pinte. |
Definiz: | FARE. Importare. L. referre, interesse. |
Esempio: | Boc. Nov. 42. 8. Che vi fa egli, che ella sopra quel veron si dorma. |
Esempio: | Cecch. Dot. 3. 3. A voi non fa niente, E al padrone assai, che lo vuol
vendere. |
Definiz: | FARE. Stimare. L. facere, existimare. |
Esempio: | Petr. Son. 205. Bench'io non sia di quel grande onor degno, Che tu mi
fai. |
Definiz: | FARE. Credere, e con ragioni affermare. Latin. asserere. |
Esempio: | Dant. Inf. 10. Che l'anima col corpo morta fanno. |
Definiz: | FARE. Fabbricare. Latin. facere, aedificare, condere. |
Esempio: | G. V. 1. 2. Che operavano la detta torre fare. |
Definiz: | FARE. Essere a sufficienza. Latin. sufficere, satis esse conficere. Come; |
Definiz: | FARE. Andare avanti, spignere. Lat. propius accedere, adire. Gr.
παραγίγνεσθαι.
E si usa anche frequentemente nella signif. neutr. pass. |
Esempio: | Boc. Nov. 46. 13. E più verso lui fattosi il domandò. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 14. 13. Fattasi alquanto per lo Mare, il quale
era tranquillo. |
Esempio: | Dant. Purgat. 26. Poi verso me quanto potevan farsi, Certi si fero. |
Esempio: | E Dan. Purg. Cant. 27. Fatti ver lei, e fatti far
credenza. |
Esempio: | E Dan. Inf. 8. Dinanzi mi si fece un pien di
fango. |
Esempio: | E Dan. Par. 9. Ver me si fece, e 'l suo voler piacermi,
ec. |
Definiz: | FARE. In uno de' suoi signif. Neutr. pass. Affacciarsi, farsi vedere, sporgersi. Lat. accedere, incumbere. Gr. προκύπτειν. |
Esempio: | Boc. Nov. 23. 7. Ne posso farmi ad uscio, ne a finestra, ne uscir di casa, che,
ec. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 15. 17. La vide in capo della scala farsi, ad
aspettarlo. |
Definiz: | FARE. Operare per mezzo altrui. Lat. curare, efficere, iubere. |
Esempio: | Boc. Nov. 43. 3. E d'altra parte fecero dire a Gigliuozzo Saullo,
ec. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 13. Furono alla casa, ed essendosi fatti aprire,
e dentro entrati. |
Esempio: | Petrar. Canz. 38. 4. Ne il pianger mio, ne i preghi puon far l'aura Trarre, o di
vita, o di martir quest'alma. |
Esempio: | E Petr. di sotto. Quasi sognando si facea far via. |
Esempio: | Boc. Nov. 42. 14. A voi conviene far far corde, ec. |
Esempio: | Petrar. Son. 147. Così dunque fa tu, ch'io veggia esclusa Ogn'altra
aita. |
Definiz: | FARE. In trattando de' numeri fra loro, significa la somma prodotta dalla moltiplicazione dell'uno nell'altro, o
dell'aggiugnimento dell'uno all'altro. Latin. numerum conficere, summam facere. |
Esempio: | E Tratt. Cast. appresso. Lo numero di sessanta, che è di
dieci, e di sei, che sei volte dieci fa cento. |
Definiz: | FARE. Parlandosi di molte materie: vale Mutare dell'esser loro, variare: come di Muri, edificj, o simili:
Fendersi, spaccarsi. Lat. facere vitium, vitiari. |
Definiz: | §. Trattandosi di Mercanzie, ec. esprime Mutarsi di prezzo, dicendosi: Il grano ha fatto una lira dello
staio, ec. |
Definiz: | FARE. Del tempo; accenna quantità passata. Latin. exactum esse. |
Esempio: | Tav. Rit. Oggi fa 22. giorni, che lo Re Marco entrò. |
Esempio: | Cecch. St. 5. 6. Hai tu memoria, ch'or fan sedici anni [cioè son passati
sedici anni] |
Definiz: | FARE. Intendendosi dello spazio, significa passare, scorrere, trapassare, viaggiare. L. facere, conficere. |
Esempio: | Cant. Carn. Ch'in manco di due ore, Facciam più di cento
miglia. |
Definiz: | FARE. Nascere, apparire: e dicesi Della notte, e del giorno. Lat. oriri, apparere,
existere. Gr. ἀναφαίνεσθαι. |
Esempio: | Boc. Nov. 77. 30. Il quale sul far della notte col suo fante, ec. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 43. 18. Perchè come fatto fu il dì chiaro,
ec. |
Definiz: | FARE. Termine astronomico, il dar la volta, o cominciare altri de' suoi termini, e variazioni, la
Luna. |
Definiz: | FARE. Termine filosofico, operare, contrario di patire. Lat. agere. Gr.
ἐνεργεῖν. |
Esempio: | Dan. Purg. 25. Ivi s'accoglie l'uno, e l'altro Insieme L'un disposto a patire, e
l'altro a fare Per lo perfetto luogo, onde si preme. |
Definiz: | FARE. Verbo, forma con alcune delle sue voci particolari giunte ad altre, diverse maniere di maraviglia,
d'imprecazione, di esclamazione, di conforto, e di altri affetti, o espressioni; come per esemplo se ne noteranno
alcune. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 5. 64. Faccia Dio, ch'una volta meritare Ti possiam di condegno
guiderdone. |
Esempio: | Ar. Fur. 21. 67. Fa Dio: disse ella, se son sogni questi, Ch'io dorma sempre, e
mai più non mi desti. |
Definiz: | §. Fatti con Dio. |
Definiz: | §. Può fare, ec. |
Esempio: | Cec. Cor. 3. 5. Faccia egli io le potrò serrare in camera. |
Definiz: | §. Fa colla buona sera. |
Definiz: | §. Fa col malanno. |
Definiz: | §. Farla altrui. |
Esempio: | St. Eur. 151. A chi te la fa, fagliele. |
Definiz: | §. Fare a farsela. |
Definiz: | §. Ed altre molte, di cui ne saranno alcune, le più importanti dichiarate a' lor luoghi. |
Definiz: | FARE. Cogl'infiniti de' verbi: maniera frequente, significa: Operare, che si faccia l'azione dinotata in quel tale
infinito, come per esemplo: |
Esempio: | Boc. Introd. 1. Ma una maniera di beccamorti sopravvenuti di minuta gente, che
chiamar si facevan becchini. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 3. 3. Ma ancora molte vittorie sopra li Re
Saracini, e Cristiani gli fece avere. |
Esempio: | E Bocc. altrove. E fattolsi chiamare, e famigliarmente
ricevutolo seco, il fece sedere. |
Esempio: | E Bocc. altrove. E segretamente ad un buono maestro ne fece
fare due altri. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 4. 7. Far loro vedere il suo
difetto. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 11. 11. Fattolo legare alla colla parecchie
tratte delle buone gli fece dare. |
Definiz: | §. Si costruisce anche con particelle frapposte, come: |
Definiz: | FARE. Prende il significato del verbo, dal qual deriva il sust. o l'addiett. che va in sua compagnia. Come:
Far forte, Fortificare, ec. |
Definiz: | FARE. Coll'articolo precedente a sust. Fare il beccaio, Far l'oste, o simili:
significa Esercitar l'arte del beccaio, dell'oste, o simili. Far la beccheria: Esercitar l'arte del
beccaio. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 7. Ogni furfante è buono a fare il birro. |
Esempio: | E Cecch. Mogl. 4. 11. Or così fate il Rodomonte
meco. |
Definiz: | §. Col segnacaso: Far del bello, Far da bello: vale lo stesso, che Fare il
bello. |
Definiz: | FARE ABILITÀ. Usar compiacenza. Lat. indulgere. |
Esempio: | Cecch. Dot. Prol. E vuole ancora Farvi due altre abilità. |
Definiz: | FARE ABITO. Assuefarsi. Lat. assuefieri,
assuescere. |
Definiz: | §. Far l'abito, nello stesso sent. |
Esempio: | Ar. Fur. 36. 1. Natura inchina al male; e viene a farsi L'abito poi difficile a
mutarsi. |
Definiz: | §. Far l'abito: si dice tanto dell'ordinare, comperar l'abito, cioè la veste, quanto del cucirlo. |
Definiz: | §. L'abito non fa il Monaco: e vale L'apparenza esteriore non è indizio delle qualità intrinseche.
Latin. barba non facit Philosophum. |
Esempio: | Bellinc. L'abito non fa il Monaco fu detto. |
Definiz: | FARE ABBASSAMENTO. Abbassare. Lat. deprimere. |
Esempio: | G. V. 8. 91. E torto, e abbassamento gli parea fare della Chiesa, se
l'assentisse. |
Definiz: | FARE A' CAPELLI. Acciuffarsi per i capelli in contrastando. Lat. in
capillos involare, mutuò sibi crines vellere. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 7. Almen lo vedess'io fare a' capelli. |
Definiz: | FARE ACCOGLIENZA. Accogliere. Lat. excipere. Gr.
ἀποδέχεσθαι. |
Esempio: | M. V. 10. 9. Fattagli lieta accoglienza fugli detto,che era prigione. |
Esempio: | Boc. Nov. 27. 30. Egli non è tempo da far più strette accoglienze. |
Esempio: | Fir. As. 25. E come egli mi vide, fattomi una grata accoglienza,
ec. |
Esempio: | Franc. Barb. 254. 24. E paion pronti molto Di farti bello
accolto. |
Definiz: | FARE ACCORDO. Accordare. Lat. pactum facere, pacisci,
convenire. |
Esempio: | G. V. 1. 11. 1. Per accordo, che il Re Pipino avea fatto con
Teolosse. |
Esempio: | Cant. Carn. E nel luogo ov'abitiamo, Facciam l'anno cento
accordi. |
Definiz: | §. Far l'accordo. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 9. Perchè fatto l'accordo, il Signor Diego,
ec. |
Definiz: | §. Fare d'accordo: Far che che sia unitamente, di concordia. Lat. ex
compacto facere. |
Definiz: | FARE ACCORTO. Rendere avvisato, informare. Lat. docere, instruere,
certiorem facere. |
Esempio: | Petr. Canz. 1. Ma poi, ch'amor di me vi fece accorta, Fur i biondi capelli allor
velati. |
Esempio: | Dan. Purg. 5. Quivi lume del Ciel ne fece accorti. |
Esempio: | Boc. Nov. 23. 2. Ma ancora per farvi accorte. |
Definiz: | FARE ACCUSA. Accusare. Lat. reum agere, postulare, accusare, accusationem
instituere. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 10. 130. Suillo continuò di fare accuse crudeli, e molti
seguitarono il suo ardimento. |
Definiz: | FARE A' COZZI. Percuotersi gli animali cornuti colle corna. Lat. caput
opponere, coniscare. |
Definiz: | §. Fare a' cozzi figuratam. Contendere, contrastare con veemenza. L. coniscare. |
Esempio: | All. 39. Quest'avrebbe al sicuro Guasto nel far a' cozzi Una muraglia a
bozzi. |
Definiz: | §. Fare a' cozzi co' muricciuoli: Contrastare colle persone assai più potenti di se. Lat.
caput opponere, cum potentiore coniscare. |
Definiz: | FARE ACQUA. Dar la nave l'entrata, per le sue fessure all'acqua. Latin. aquam accipere, rimis fatiscere, |
Definiz: | §. Fare acqua, procacciare acqua: Provvedere acqua per uso delle armate. Lat. aquari. |
Definiz: | §. Fare acqua: Pisciare. Lat. urinam meiere. |
Definiz: | §. Fare roba sull'acqua: Guadagnar sur ogni cosa. Lat. lucellum undequaque
corradere. |
Definiz: | §. Fare acqua da occhi: Non conchiudere, non dare in nulla. Lat. nihil
agere. |
Esempio: | Pataff. Da occhi abbiam fatto acqua. |
Definiz: | §. Far venir l'acqua: Muovere disiderio, svegliare appetito. Lat. salivam
movere. |
Esempio: | Cecch. Incant. 5. 4. Voi mi fate venir l'acqua in sull'ugola. |
Definiz: | FARE ACQUISTO. Acquistare. Lat. acquirere, comparare. Gr.
κτᾶσθαι. |
Esempio: | G. V. 9. 36. 2. Altro acquisto di terra alcuna non fece. |
Esempio: | Rim. Ant. Per farmi acquisto solo di mercede. |
Esempio: | Fr. Iac. Facea acquistamento Per lui de' tapinelli. |
Definiz: | §. Coll'articolo. |
Esempio: | Boc. Nov. 17. 21. E convennersi di far l'acquisto di questo amore
comune. |
Definiz: | FARE ADAGIO. Operar con lentezza, con tardanza. Lat. lentè
agere. |
Definiz: | §. Operare agiatamente, comodamente. Lat. commodè agere. |
Definiz: | FARE A DIRE. Maniera dinotante risoluzione di dire. Lat. edisserere,
eloqui. |
Definiz: | FARE A DIRE IL VERO. Lat. verum eloqui. |
Definiz: | FARE A DISCRIZIONE. Operar discretamente. |
Definiz: | §. Fare con discrizione: lo stesso. Lat. commodè, opportunè, decenter
agere. |
Definiz: | FARE AFA. Venire a noia. Lat. fastidio esse, in fastidio
esse. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 2. 31. Fargli afa i cibi della sua patria. |
Esempio: | E Perd. Eloq. 412. Le cose antiche metterle in Cielo, e le presenti farle
afa. |
Esempio: | Sen. Ben. Varch. 5. 12. Agli huomini ricchissimi, e felicissimi fa afa ogni
cosa. |
Esempio: | Lasc. Rim. Che ci fanno afa starnotti, e leproni. |
Definiz: | FARE AFFATTO. Dicesi dell'Operare senza distinzione, senza riguardo. Lat. rem conficere, rem quoquo modo expedire. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 1. Io so,ch'i' la farei pur'oggi affatto. |
Definiz: | FARE A FIDANZA. Trattare con sicurtà, e dimestichezza. Latin. amicitiae
iure agere. |
Esempio: | Allegr. 263. Ho fatto, Monsignor, un po a fidanza. |
Esempio: | E Allegr. 225. La pazzia, che può far seco a
fidanza. |
Esempio: | Tac. Dav. St. 5. 370. Egli, e l'esercito facevano a fidanza cogli ordini della
milizia (qui il Lat. minorem curam gerere) |
Definiz: | §. Far fidanza: Entrar sicurtà. Lat. spondere,
fideiubere. |
Definiz: | FARE AGIO. Compiacere, far comodo, dar soddisfazione. Latin. facere
obsequelam, obsequi, indulgere. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. Io amo molto meglio di dispiacere a queste mie carni,che faccendo
agio loro, io facessi cosa, che potesse essere, ec. |
Definiz: | FARE AGRESTO. Che anche si dice Far l'agresto. Oltre al sentimento proprio di trarre
il liquore agro dalle uve non mature: significa ancora Avanzar per se nello spendere, o fare i fatti altrui. Lat.
in faciendi de alieno sumptibus, aut negotijs pro alio exercendis, aliquid sibi
praecipere. |
Esempio: | Burch. Destarono il guardian dello spedale, Che dormiva sognando fare
agresto. |
Definiz: | FARE AIUTO. Aiutare. Lat. opem ferre. |
Esempio: | Sen. Pist. Cercano d'appressarsi alle cose, che alcuno aiuto ci posson
fare. |
Esempio: | G. V. 7. 74. 5. E il Papa ordinò grandi indulgenze, e perdoni a chi facesse aiuto,
e socorso alla Terra Santa. |
Definiz: | FARE ALA. Allargarsi, dando luogo a chi passa. Lat. viam facere, iter
praebere. |
Esempio: | Sag. Nat. Esp. 29. A guisa che noi veggiamo l'acque da ogni minimo bruscolo, che
su vi caggia, e ritirandosi d'ogni intorno fargli ala, per cosi dire, in ordinatissimi cerchi. |
Definiz: | FARE ALL'ALTALENA. Trastullarsi a certo giuoco fanciullesco così detto. Lat.
oscillare. Gr. αἰωρεῖσθαι. |
Esempio: | Lod. Mart. 3. E tu Mercurio all'altalena fai. |
Esempio: | All. 19. Potrebb'anch'esser, ch'un baron la scabbia Con esso della schiena Si
grattasse, o facendo all'altalena. |
Definiz: | FARE ALLA CARLONA. Operare trascuratamente. Lat. simpliciter agere,
simplici modo se gerere. |
Esempio: | Allegr. 257. Che quel modo di fare alla carlona È pregno d'utilissime
dolcezze. |
Definiz: | FARE ALL'AMORE. Vagheggiare. Latin. amatoriè aspicere,
deperire. |
Esempio: | All. 43. Che somigliando in questo l'altre belle, Non fa all'amor se non colle
scarselle. |
Esempio: | Cecch. St. Prol. E ciò fia col mostrarvi ch'alli vecchi Si avvien così il fare
all'amore, come All'asina il sonar la lira. |
Definiz: | §. Fare l'amore. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Quando esso te sugea, L'amor con te facea. |
Definiz: | FARE ALLE BRACCIA. Lo stesso, che Fare alla lotta: Lottare. Lat. luctari. |
Definiz: | FARE ALLEGREZZA. Rallegrarsi: dar dimostrazioni di allegrezza. Lat. gratulari, laetari. |
Esempio: | Tac. Dav. St. 1. 251. Gli parea dovere, della morte di Pisone suo nimico, e
concorrente, fare allegrezza. |
Definiz: | FARE ALTO. Fermarsi. Latin. sistere. |
Esempio: | Morg. 7. 29. Che si pensò la notte di fare alto. |
Esempio: | Alam. Gir. 7. 145. Che fuor de' padiglioni avean fatto alto. |
Esempio: | E Alam. Gir. 8. 98. S'aduneranno insieme, e faranno
alto. |
Esempio: | Ar. Fur. 25. 68. Ma baci, che imitavan le colombe Davan segno or di gire, or di
fare alto. |
Definiz: | §. Fare alto, e basso: Comandare interamente a suo senno. Lat. plurimam
auctoritatem habere. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 6. 126. Attennesi a questo, perchè Abdagese faceva alto, e basso, e
Tiridate non era esperto. |
Definiz: | FARE A MANO. Operar da se, operar di sua mano, comporre di suo capo. Latin. manu facere, proprio marte agere. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 18. 25. Turpin qui mette una certa novella, Ch'i' credo, che se
l'abbia fatta a mano. |
Definiz: | FARE AMBASCIATA. Esporre ambasciata. Latin. legationis officium implere,
nuncium afferre, nunciare. |
Definiz: | §. Fare l'ambasciata. |
Esempio: | Boc. Nov. 72. 14. Quivi posto giù il mortaio, fece la
'mbasciata. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 23. 7. Che gli huomini fanno alcuna vola le
'mbasciate per modo, che le risposte tornan cattive. |
Definiz: | FARE A MICCINO. Consumare a poco per volta: Usar rispiarmio. Lat. parce
uti, sensim agere. |
Esempio: | Allegr. 111. Del buon si debbe far sempr'a miccino. |
Definiz: | FARE AMICO. Acquistar per amico. Lat. sibi conciliare, amicum
adsciscere. |
Esempio: | Petr. Canz. 20. 2. Non mia, ma di pietà la faccia amica. |
Definiz: | §. Fare l'amico: Mostrarsi amico. Lat. amicum agere, amicum
simulare. |
Definiz: | §. Fare dell'amico: lo stesso, che Far l'amico. Lat. amici personam
induere. |
Definiz: | §. Fare un'amico: Renderselo amico. Latin. amicum
reddere. |
Definiz: | §. Farsi amico: Divenire amico. Latin. amicum fieri. |
Esempio: | Dant. Par. 12. Che nel capestro a Dio si fero amici. |
Definiz: | §. Farsi un'amico: Far divenire amico. Lat. amicum
facere. |
Definiz: | FARE AMISTÀ. Contrarre amicizia. Lat. contrahere amicitiam. |
Esempio: | Boc. Nov. 20. 9. E fece in poco d'ora una gran dimestichezza, e
amistà. |
Definiz: | FARE AMMENDA. Restituire il danno. Lat. damnum reficere, multam
solvere. |
Definiz: | §. Fare l'ammenda. |
Esempio: | Boc. Nov. 7. 13. Si vergognò, e vago di fare l'ammenda, in molte maniere s'ingegnò
d'onorarlo. |
Esempio: | G. V. 8. 4. Che dovesse far fare l'ammenda alle sue genti, e venire
personalmente. |
Definiz: | FARE A MODO. Operare in guisa. Operare in modo conveniente. |
Esempio: | G. V. 6. 83. 5. Che fece a modo, e guisa del buon Cammillo di
Roma. |
Definiz: | §. Fare a modo d'altri: Operare, secondo l'altrui volonta. Lat. alienare
voluntati obsecundare. |
Definiz: | §. Fare a modo suo: Operare secondo la propria volontà. Latin. suae
voluntati obsequi. |
Definiz: | §. Chi fa a suo modo, non gli duole il capo: Proverb. |
Definiz: | FARE ANDARE AL PALIO, CHE CHE SIA. Operar, che si scuopra alcuna cosa: Esser cagione, che se ne
faccia processo. Lat. ut aliquis diffametur efficere. |
Esempio: | Cecch. Incant. 5. 1. Non vi da 'l cuor di farla andare al
palio? |
Definiz: | FARE ANDAR PER FILO. Costrignere ad accomodarsi all'altrui volontà. Latin. legem alicui imponere. |
Esempio: | Cecch. Incant. 2. 5. S'una sucida M'avesse a fare andar per
filo. |
Definiz: | FARE ANIMO. Rincuorare, animare. Lat. animum facere, animare,
incitare. |
Esempio: | Bemb. St. 3. Mentre egli faceva animo a' suoi, fu da una pallotta di ferro
trafitto. |
Definiz: | §. Fare buon'animo. Lat. bono animo esse. Gr.
θαῤῥεῖν. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 2. 2. I' vo' tirarmi In qua, ch'e' non mi vegga con voi, fate
Buon'animo. |
Esempio: | Ar. Cass. 3. Pur bisogn'ire innanzi, e far buon'animo. |
Definiz: | §. Farsi animo: Prendere animo. Latin. sese incitare, cohortari,
impellere. |
Definiz: | §. Farsi di buon'animo: lo stesso, che Farsi animo. Lat. fidere, bono animo
esse. |
Definiz: | FARE A POSTA. Operare a bello studio, in pruova. Lat. consulto agere,
dedita opera facere. |
Esempio: | Cant. Carn. Non di lungi dal bosco è un ricetto, A posta fatto per questo
rispetto. |
Definiz: | FARE APPELLO. Appellare in signif. neutr. Latin. appellare,
provocare. Gr. ἐκκαλεῖν. |
Esempio: | G. V. 8. 62. E per fare suo appello, fece in Parigi grande
Concilio. |
Definiz: | FARE APPLAUSO. Applaudere. Lat. plausum facere, plausum reddere,
applaudere. |
Esempio: | Seg. Pred. 19. Che col sembiante vi facciano grato applauso, contuttociò
nell'interno, ec. |
Definiz: | FARE ARGOMENTO. Argomentare. Lat. conijcere, coniecturam
facere. |
Esempio: | Segn. Pred. 34. E dalla gravità della pena, sia rientrato in se stesso, a fare
argomento della gravità della colpa? |
Esempio: | All. 153. E di qua ne fo a me medesimo un'argomento senza sale [qui fare
cristéo] |
Definiz: | FARE ARMATA. Adunar navilj armati, armar navilj. Latin. classem
instruere. |
Esempio: | G. V. 8. 29. Avendo lo Re Carlo fatto sua armata, ec. di quaranta
galee. |
Esempio: | E G. V. 8. 14. 1. La state medesima avean fatta la maggiore, e
più ricca armata in Mare sopra iVeniziani, che si facesse mai. |
Definiz: | FARE A ROVESCIO. Operare a contrario. Latin. contrarium
facere. |
Esempio: | Segn. Pred. 19. Mentre a rovescio di lui non altro fate giammai, che andar
discoprendo, ec. |
Definiz: | FARE ARROSTO. Cucinare arrosto, arrostire. L. assum facere,
assare. |
Esempio: | Cant. Carn. Ma poco dura, che bisogna tosto Pensar di fargli
arrosto. |
Definiz: | §. Fare arrosti, e Fare un'arrosto: Fare errori, Fare un errore. Lat.
in vitium incidere, offendere, errare. |
Definiz: | FARE ARTE. Esercitare arte. Latin. artem exercere. |
Esempio: | Dant. Par. 6. Faccian gli Ghibellin faccian lor'arte Sott'altro
segno. |
Definiz: | §. Fare arte di che che sia: vale Farvi su bottega, maneggiandosi con industria, a effetto di
guadagnarvi sopra. |
Definiz: | FARE A' RULLI. Giucare a un giuoco così detto; onde in prov. Giucare a' rulli, e dar nel
matto: si dice dell'Operare senza ragione, pazzamente. Lat. fine ratione
agere. |
Definiz: | FARE ASCHIO. Indurre aschio: Dar cagione d'invidia. Lat. invidiam
concitare. |
Esempio: | Alam. Colt. 1. 14. E poter la famiglia aver d'intorno, Lieta, e la mensa di
vivande carca, E far aschio al vicin, non pur pietade. |
Definiz: | FARE ASSAI. Operare molto. Lat. satagere. |
Esempio: | Boc. Nov. 80. 28. Madonna, io conosco, che voi dite vero, ma voi n'avete fatto
assai: e dicovi, ec. |
Definiz: | FARE ASSEGNAMENTO. Fondarsi sul capitale d'alcuno sperato guadagno. Lat. haurire animo, spe devorare. |
Esempio: | Cecch. Corr. 1. 3. O quanti assegnamenti, fanno I giovani oggidì sopra la morte,
Di chi, ec. |
Esempio: | Tac. Dav. Stor. 1. 254. Fecero adunque i nostri assegnamento sopra i
Sequani. |
Definiz: | FARE ASSOLUZIONE. Assolvere. Lat. absolvere. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. 15. Gli fece l'assoluzione, e diedegli la sua
benedizione. |
Definiz: | FARE A STENTO. Operare con lentezza, e fatica. Lat. aegrè
conficere. |
Esempio: | Alleg. 161. Come i' v'accenno in questo seguente masticaticcio di Sonetto, fatto a
stento. |
Definiz: | FARE ASTINENZA. Astenersi. Latin. abstinere, se abstinere. |
Esempio: | Alleg. 265. Non so se l'uso, o pur la maraviglia, A far meco astinenza lo
tirava. |
Definiz: | FARE ATTO. Muoversi. Lat. motum, seu gestum edere. |
Esempio: | Dan. Purg. 25. Tale era io con voglia accesa, e spenta Di domandar, venendo fino
all'atto, Che fa colui, ch'a dicer s'argomenta. |
Esempio: | Boc. Nov. 85. 10. Dove Calandrino cominciò a guardar la Niccolosa, e a fare i più
nuovi atti del mondo. |
Definiz: | FARE ATTRAZIONE. Attrarre. Latin. attrahere. Gr.
προσέλκειν. |
Esempio: | Sag. Nat. Esp. 71. Trattando delle materie, che fanno attrazione più
sensibile. |
Definiz: | FARE. AVERE A FARE CON UNO, O D'UNO. Vale Aver che trattare: o anche Aver carnal dimestichezza,
come appo i Latini cum aliquo rem habere, alicui cum aliquo rem esse. |
Esempio: | G. V. 6. 47. 2. Fu nato per madre d'una bella donna de' Marchesi Lancia di
Lombardia, con cui lo 'mperadore ebbe a fare. |
Esempio: | Vit. Plut. Filippo nel sogno vide, che un dragone giaceva vicino alla sua moglie
Olimpiade, ed ebbe a far con lei. |
Esempio: | E Vit. Plut. 12. 52. Il qual si dice, che aveva che far di
lei, ed era in trattato di torla per moglie. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. 9. Avendo tra gli altri a fare con Borgognoni, huomini pieni
d'inganni. |
Definiz: | §. Attenere, esser parente: Io non ho che far di lei non avere che fare di qualcuno.
Lat. nulla cognatione mihi iuncta est. |
Definiz: | FARE AVVERTITO. Avvertire. Lat. monere, admonere,
submonere. |
Definiz: | FARE AVVISO. Aver considerazione. Lat. rem pensiculare. |
Esempio: | Boc. Nov. 14. Costui adunque, siccome usanza suol'essere de' mercatanti, fatti i
suoi avvisi, comperò un grandissimo legno. |
Definiz: | FARE BACO. Figurat. Fare aschio, indur desiderio. Lat. invidiam concitare,
aegrè alicui facere, ad aemulationem provocare. |
Definiz: | §. Far bachi: Generar bachi. Lat. lumbricos
gignere. |
Definiz: | §. Far bachi: Cacar bachi. Lat. lumbricos per secessum egerere. |
Definiz: | §. Fare i bachi: Nutrire i bachi da seta a effetto di averne la seta. Lat. bombices educare. |
Definiz: | §. Far baco baco: Guardar di segreto. Lat. ex occulto
prospicere. |
Definiz: | FARE BADALUCCO. Badaluccare, scaramucciare. Lat. velitari. |
Esempio: | Liv. M. Quando i nemici si vedeano il bello, usciano fuori, e correano sopra i
Romani, i quali guardavano fuori dello steccato, e facenvi molti badalucchi. |
Esempio: | Nov. Ant. 92. 1. E spesse volte faceano badalucchi per occupare il
ponte. |
Definiz: | FARE BAIE. Ruzzare, proprio de' fanciulli. Latin. ludere. Gr. παίζειν. |
Esempio: | Cecch. Donz. 1. 2. Adesso, che noi siam per carnovale, Che si fa mille baie, e
mille tresche. |
Definiz: | FARE BALDORIA. Accender fuoco. Lat. ignem accendere, ligna
comburere. |
Esempio: | Burch. 76. Lascia i capretti, e piglia delle lepri, Se non vuoi fare un dì fumo, e
baldoria. |
Esempio: | Franc. Sacch. Rim. Onde ne fa il contado ancor baldoria (qui figurat. ne
da indizzi di allegrezza) |
Definiz: | FARE BAMBINE. Commettere errori, leggerezze. Lat. aberrare,
errare. Gr. ἀστοχεῖν,
ἁμαρτεῖν. |
Definiz: | §. Far delle bambine, e Fare una bambina: pur nel medesimo sentimento. |
Definiz: | FARE BANCHETTO. Apprestar banchetto, banchettare. Lat. convivium apparare,
convivio excipere. Gr. ἑσθιᾶν. |
Esempio: | Alleg. 107. Che il Lettore Mi fece un solennissimo banchetto. |
Definiz: | FARE BARATTERIA. Ingannare. Lat. fraudem facere, dolo male
negociari. |
Esempio: | Dan. Inf. 22. Quivi mi misi a far barattería, Di che i' rendo ragione in questo
caldo. |
Definiz: | FARE BARBA. Barbicare. Lat. radices agere, radicari |
Definiz: | §. Far la barba: Rader la barba. Lat. barbam tondere, barbam concinnare,
mentum radere. |
Esempio: | Fir. Nov. 4. 231. E fattosi dare dal fratello un certo rasoiaccio, tutto pieno di
tacche, col quale alcuna volta il sabato, la moglie gli faceva la barba. |
Esempio: | Dan. Inf. 12. Chiron prese uno strale, e colla cocca Fece la barba indietro alle
mascelle [qui volse la barba] |
Definiz: | §. Far la barba di stoppa. Proverb. Far male ad alcuno, che non ne tema, ne se lo pensi. |
Esempio: | Morg. Faceva a tutti la barba di stoppa. |
Definiz: | FARE BATTAGLIA. Combattere. Latin. praeliari. |
Esempio: | Fr. Iac. Levossi l'eresía, ec. Contra la veritate Fece gran
battaglia. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 10. 132. Ma ordinandosi i due Capitani Parti, a far
battaglia. |
Definiz: | FARE BEATO. Beare. Lat. Beare. |
Esempio: | Dant. Inf. 4. Ed altri molti, e feceli Beati. |
Definiz: | §. Far beato: Attribuire la venerazion di Beato: Metter nel numero di Beati, ec. Lat. in
Beatorum album referre. |
Definiz: | FARE BECCO. Giacersi colla moglie altrui. Congiugnersi con lei carnalmente. |
Esempio: | Seg. Fior. Mand. 2. 6. Ch'io non vo fare la mia donna femmina, e me
becco. |
Definiz: | §. Fare il becco all'oca: maniera giocosa, esprimente Venire a conclusione di cosa difficile, e che
non si sarebbe forse creduta. |
Esempio: | Cecch. Stor. Stiav. 5. 2. Entrerrò in casa Della papera, e quivi vuo'
provarmi S'io so far, per un tratto, il becco all'oca. |
Definiz: | FARE BEFFA, ec. Burlare, schernire. Lat. irridere, ludos facere,
ludificari. |
Esempio: | Boc. Nov. 60. 5. Seco proposero di fargli alcuna beffa. |
Esempio: | Boc. g. 6. Introd. E anche delle maritate so io bene,quante, e quali beffe, elle
fanno a' mariti. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 48. 4. Di questo consiglio, più volte, beffe fece
Nastagio. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 77. 63. Che mai di niuno huomo farai beffe, che
di me non ti ricordi. |
Definiz: | §. Farsi beffe: Burlarsi, prendere a giuoco. Latin. contumere,
irridere. |
Esempio: | Boc. Nov. 29. 6. Il Re si fece in se medesimo beffe delle parole di
costei. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 49. 18. Alla quale i fratelli, faccendosi beffe
di lei, dissero. |
Definiz: | FARE BELLO. Abbellire. Latin. in splendorem dare, nitidiare,
ornare. |
Esempio: | Boc. Nov. 14. 12. Suoi stovigli colla rena, e coll'acqua salsa lavava, e facea
belli. |
Esempio: | Ar. Cass. Prol. O se potesse a voi questo medesimo Far, donne, ch'egli ha fatto
alla sua fabula, Farvi più che mai belle! |
Definiz: | §. Farsi bello neut. pass. Lat. se exornare. |
Esempio: | Petr. Son. 295. E 'l Ciel, che del mio pianto or si fa bello. |
Esempio: | E Petr. Canz. 44. E bella farsi, Tanto più la vedrem, quanto
più vale. |
Definiz: | §. Farsi bello di quel d'altri: Attribuire a se le cose altrui. Latin. se
alienis plumis ornare. |
Definiz: | §. Far belle le piazze: Dar da discorrere male di se al Pubblico. Lat. populo risui, atque ignominiae esse. |
Esempio: | Cecch. Spir. 1. 3. I' voglio, Indugiar quant'io posso a dirne il vero, A far belle
le piazze. |
Definiz: | §. Fare bello il vicinato: Farsi burlar da' vicini. Lat. vicinae
deridiculum fieri, vicinis se sibilandum praebere, risum de se dare. |
Esempio: | Cecch. Donz. 2. 1. E facciano Ogni dì bello il vicinato. |
Definiz: | FARE BENE. Operare con giustizia, con saviezza, con perfezione. Lat. bene
facere, rectè facere. |
Esempio: | Dant. Inf. 4. Fannomi onore, e di ciò fanno bene. |
Esempio: | Franc. Barb. 117. 8. Huomo, che non ha in sua ordine vita, Ben fa ognun, che
vita. |
Esempio: | E Franc. Barb. 65. 13. Ben fa lingua, che tace Senza dimanda
sempre, quando serve. |
Esempio: | E Franc. Barb. 65. 21. E fai ben se riservi La pezza intera,
quanto puoi, tagliando. |
Esempio: | Albert. 122. 64. Lo stolto sempre procrastina di far bene, dicendo, dimane farò
bene, dimane farò bene, e sempre, ec. |
Definiz: | §. Far bene: Guadagnare, acquistare. Lat. lucrifacere. |
Esempio: | Dittam. 5. 26. Che l'hom ch'è pigro, non farà mai bene. |
Esempio: | Cecch. Donz. 3. 4. E però d'ogni mercanzia si può Far bene, quando il temporal
l'aiuta. |
Definiz: | §. Fare bene: Allignare, far frutto, crescere. Lat. terram comprehendere, radices agere,
fructum edere, inolescere. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 4. 10. Eccodi quella Invidia furfantina, e secca, che Fa oggi sì per
tutto bene, e massime Nell'orto degli affamati. |
Definiz: | §. Fare bene, o fare del bene altrui: Aiutare, beneficare. Lat. benefacere. |
Esempio: | Dan. Inf. 17. Ti si farà, per tuo ben far, nimico. |
Esempio: | Allegr. 76. Il qual, oh gran vergogna, Avend'a far del ben' a un
cortigiano. |
Definiz: | §. Fare bene, o del bene per l'anima: Esercitare opere di pietà. Lat. animi
curationi se dare, pietatis opera exercere. |
Esempio: | Boc. Nov. 24. Che di questo, e d'ogn'altro bene, che egli per l'anima sua faceva,
ec. |
Esempio: | Cecch. St. 4. 3. A fare Di que' danari un po di ben per
l'anima. |
Definiz: | §. Farla bene: Essere in buono stato. Latin. benè rem gerere.
Gr. εὐπράττειν. |
Esempio: | Cecch. Corr. 5. 8. E fatta Lì in compagnia con certo Messinese La facea bene se la
morte non gli Guastava il tutto. |
Definiz: | §. Fare per bene: Operar con buon fine. |
Definiz: | FARE BISOGNO. Abbisognare. Lat. opus esse. |
Definiz: | §. Fare di bisogno: lo stesso. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 1. O qui è dove mi fa di bisogno L'opera tua. |
Definiz: | §. Fare le bisogne. Lat. res suas agere, iure sua occupari. |
Esempio: | Boc. Nov. 32. 22. Il buono huomo mosso a pietà, convenendogli andare a far sue
bisogne, nel suo letto il mise. |
Definiz: | FARE BOCCA DA RIDERE, ec. Dar segno di voler ridere. L. ridere,
renidere. |
Esempio: | Boc. Nov. 63. 7. La donna fece bocca da ridere, e disse. |
Definiz: | §. Far bocchi: Aguzzar le labbra verso alcuno, in segno di dispregio. Latin.
subsannare. |
Esempio: | Pataff. Tu mi facesti bocchi, e non mugazza. |
Esempio: | Cant. Carn. Elle volgon le reni, e fanci bocchi. |
Definiz: | §. Far bocchino: Modo di vezzeggiare. Lat. ore prominulo delicias
facere. |
Definiz: | §. Far boccaccia: Mostrar segno di dispiacenza. Lat. adducto ore,
stomachantis gestum imitari. |
Definiz: | FARE BOCCONI. Dividere in bocconi. Lat. cibum frustillatim conscindere, in
offellas partiri. |
Esempio: | Fr. Iac. Di serpenti, e di dragoni, La gola fa gran bocconi (qui
mangiare) |
Definiz: | FARE BOTO, O VOTO. Botare, obbligar per voto. Lat. vovere, voto se
obstringere. |
Esempio: | Boc. Nov. 72. 14. Fo boto a Cristo,che mi vien voglia di darti un gran
sergozzone. |
Esempio: | Ovvid. Pist. E tu le farai un'altro boto, e non ti crederà, perchè ti conoscerà
falsa. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 28. Stata è cinque anni, dì, e notte armata, Perocchè fece boto
insin'in culla. |
Definiz: | FARE BOTTEGA. Esercitar bottega, esser bottegaio. Lat. officinae praeesse,
nundinari, palam vendere. |
Definiz: | §. Fare bottega di che che sia: Cercare di guadagnare, con astuzia, sopra che che sia. Lat.
nundinari. |
Esempio: | Alleg. 267. La dove magazzin fanno, e bottega De' palafreni lor, certe
fantacce. |
Esempio: | Varch. Stor. 4. Ancorchè molti astutamente fingessero di credergli, e ne
facessero, come altrove s'è detto, bottega. |
Definiz: | FARE BRAVATE. Bravare. Lat. increpare. |
Esempio: | Segner. Pred. 9. Può mentire Iddio per ventura? può amplificare? può far bravate a
credenza? |
Esempio: | E Segner. Pred. appresso. Sicchè non credo, far Dio bravate,
ec. quand'egli afferma, ec. |
Definiz: | FARE BRECCIA. Aprire le muraglie, o simili, coll'artiglierie, o altro. Lat. impressionem facere. |
Definiz: | §. Fare breccia nel figur. Quasi lo stesso, che Far colpo, fare impressione. Lat. inflectere, impellere, impressionem facere. |
Definiz: | FARE BRIGATA. Far conversazione di buon tempo. Lat. hilaritatis caussa
solidalitates constituere. |
Esempio: | Boc. Introd. E fatta lor brigata, da ogn'altro separati viveano. |
Esempio: | G. V. 7. 132. 6. Ogn'anno, per Calendi di Maggio, si facevano le
brigate. |
Definiz: | FARE BUCATO. Lavare i panni lini. Lat. aquâ calidâ linea vestimenta
purgare. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 2. 2. Noi abbiam bisogno D'una, che sia da fatica, che spazzi Faccia
bucati, cuoca, e in somma, Che si possa mandar fuora ad ogn'ora. |
Definiz: | §. Fare il bucato. |
Esempio: | Alleg. 279. Avete, so dir'io, fatto il bucato (qui
figurat.) |
Definiz: | FARE BUONA, O MALA CERA. Esser bene, e mal cibato. Lat. bene, aut male
pasci. |
Definiz: | §. Far buona, o mala cera altrui: Trattar con lui amorevolmente, o si vero bruscamente. Lat.
bono, aut malo vultu agere cum aliquo. |
Esempio: | Cecch. Donz. 2. 5. Non fate mai Mala cera a' sensali |
Esempio: | All. 57. Cioè di voler mai far buona cera, a chi non la presenta prima a braccia
quadre. |
Esempio: | E All. 200. La passera, il colombo, e ogn'altro uccello
Accompagnato fassi buona cera. |
Definiz: | FARE BUONO. Far divenir buono. L. bonum constituere, bonum
efficere. |
Definiz: | §. Far buono, termine di giuoco: Sottoporsi a perdere oltre la somma, che si ha
davanti. |
Definiz: | §. Far buono: Menar buono. Lat. aequi boni facere, permittere. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 16. 2. Che 'l furto alla persona bisognosa, Per non morir di fame
fanno buono. |
Definiz: | §. Fare il buono: Fingersi buono. Lat. pietatem
simulare. |
Definiz: | §. Fare di buono: Giucar danari, o simili: e figurat. Operar da vero, con premura. Lat.
seriò agere. |
Esempio: | Cecch. Spir. 3. 3. Pannicei caldi E' bisogna far'altro, e far di
buono. |
Definiz: | FARE CALANDRINO, O 'L GRASSO LEGNAIUOLO. Dare ad intendere cose fuor del verisimile: come fu a
Calandrino, ch'egli era pregno, e al Grasso ch'egli era un'altro. |
Definiz: | FARE CALDO. Esser caldo: Sentir molestia di caldo. Lat. aestum esse,
aestuare. |
Esempio: | Boc. Nov. 44. 6. O figliuola mia, che caldo fa egli? Anzi non fu egli caldo
veruno. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 16. Non gli fa caldo, e sudagli la fronte. |
Definiz: | FARE CALLO. Assuefarsi al male. Lat. occalescere, callum
obducere. |
Esempio: | All. 125. Sa ben, ch'e' non si debbe mai lodare Bella moglie, vin dolce, e buon
cavallo, Perch'io ci ho fatto 'l callo. |
Definiz: | §. Fare il callo in che che sia. |
Esempio: | Bern. Rim. Sì dolce in quella parte ha fatto il callo. |
Definiz: | FARE CAMERATA. Unirsi in camerata. Lat. contubernalem esse, eodem uti
contubernio. |
Definiz: | FARE CAMMINO. Camminare. Lat. ire via, progredi. |
Esempio: | Dant. Inf. 9. Faccia il cammino alcun pel quale io vado. |
Definiz: | FARE CANZONE. Proverbiare. Lat. conviciari. Gr.
κωμωδεῖν
κωμῳδεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. Fassene poi canzone Della sua gran pazzia. |
Definiz: | FARE CAPACE. Capacitare. Latin. satisfacere. Gr.
πληροφορεῖν. |
Esempio: | Fir. As. 192. E avevalo fatto capace, che egli finalmente
vegliasse. |
Definiz: | FARE CAPITALE. Modo figurato preso dal far divenire i frutti de' danari, capitale: e vale Pensar di
valersi di quel che si discorre, farne assegnamento, fondarvisi. Latin. verbum bonum arripere,
aestimare, memoriae commendare. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 5. Ed è venuto Da lui a farmi quest'offerta; ell'è Da farne
capitale. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 10. 138. Di questo dire ella non fe capitale: non per amor del
marito, ma perchè Silio, ec. |
Esempio: | All. 104. Io fo, Signor Dottor, gran capitale, In verità de' vostri
avvertimenti. |
Definiz: | §. Fare il capitale. Lat. uti, usum capere, frui. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 4. Sicchè delle Doti non si puol fare il capitale, Che voi
pensate. |
Definiz: | FARE CAPO. Costituir superiore. Lat. caput creare,
praeficere. |
Definiz: | §. Fare capo de' fiumi, ec. Sboccare. Lat. effluere, se
exonerare. |
Definiz: | §. Fare capo di posteme, o simili: Aprirsi. Lat. caput facere,
suppurare. |
Definiz: | §. Fare capo a uno: Andare a lui per aiuto, o consiglio. Latin. confugere. |
Definiz: | §. Fare capo: Unirsi. Lat. convenire. Gr. συνελθεῖν. |
Esempio: | G. V. 6. 29. E i Ghibellini faceano capo in San Brancazio. |
Esempio: | E G. V. 12. 26. 2. Feciono molta guerra a' Pisani, faccendo
capo in Pietrasanta. |
Definiz: | §. Fare capo grosso in questo stesso sentimento: Fare ragunanza di tutto l'esercito. |
Esempio: | G. V. 12. 105. Incontanente feciono capo grosso alla città di
Capova. |
Definiz: | §. Fare capo, e Fare il capo: Incaponire. Lat. obdurare. |
Esempio: | Cecch. St. 3. 1. O lascia dire, gracchiare, e far capo Al mio
Alfonso. |
Definiz: | §. Fare a capo a niscondere: Giucare a un giuoco così detto. |
Definiz: | §. Fare da capo, e Farsi da capo: cominciar dal principio, cominciar di nuovo. Lat.
ab ovo incipere, rem ab initio repetere. |
Esempio: | Tac. Dav. Ann. 4. 82. Questi elesse: e farsi da Druso, per fresca ira (qui
per cominciare semplicemente. Lat. incipere) |
Definiz: | §. Fare di suo capo: Operare secondo il proprio volere, senza l'altrui consiglio. Lat.
suo Marte aliquid facere. |
Esempio: | Alleg. 76. Non sappiendo far di suo capo la minima cosa del
Mondo. |
Definiz: | FARE CARESTIA. Andar ristretto. Lat. parcum esse. Gr.
φείδεσθαι. |
Esempio: | Cant. Carn. Nel parlar tuttavia Del ver fa carestia. |
Definiz: | §. Far carestia: Indur mancanza. Latin. caritatem
invehere. |
Definiz: | §. Far carestia: Adoperar con riservo, a miccino. Lat. parcè
agere. |
Definiz: | FARE CAREZZA. Carezzare. Lat. blanditias facere,
abblandiri. |
Esempio: | Boc. Nov. 17. 30. Prestamente un capestro, da lui per ciò portato, faccendo vista
di far carezze a Ciuriaci, gli gittò alla gola, ec. |
Esempio: | Franc. Barb. 39. E assai men, quand'ello Occorre, ch'alle donne fai
carezza. |
Definiz: | §. Far le carezze. |
Esempio: | Boc. Nov. 78. 9. E quando ella venuta fu, il Zeppa faccendole le carezze grandi,
ec. |
Definiz: | FARE CARITÀ. Esercitare atti di carità, con limosine, o simili. Lat. *elemosinam facere. |
Definiz: | §. Far la carità. |
Definiz: | FARE CARNE: Ammazzare. Latin. stragem edere.
Livio disse facere sanguinem. |
Esempio: | Tac. Dav. St. 3. 327. I soldati attendevano a far carne. |
Esempio: | Fir. As. 66. Colla spada ignuda per ogni parte far carne. |
Esempio: | Morg. 23. 22. Ovver com'il Lion, che vuol far carne. |
Definiz: | §. Farsi carne: per l'Incarnarsi del Verbo Divino. Latin. *incarnari. Gr. σάρκα
γενέσθαι. |
Esempio: | Dan. Par. 22. Quivi è la Rosa, in che 'l Verbo Divino Carne si
fece. |
Definiz: | FARE CARNOVALE, ec. Rallegrarsi nel tempo del Carnovale. Lat. bacchanalia
celebrare. E Passare il tempo del carnovale. Latin. bacchanales dies
traducere. |
Esempio: | Cecch. Incant. 5. 9. Con chi farò Carnovale, e Quaresima N'un tempo
stesso. |
Definiz: | FARE CAROVANA. Unirsi le navi in viaggio di Mare. Lat. simul
navigare. Gr. συμπλεῖν. |
Definiz: | §. Fare le carovane: Fare il servizio marittimo, a che sono obbligati i Cavalieri dalla lor
Religione. Lat. sacrae militiae munera navigando implere. |
Definiz: | FARE CARRIERA. Correre. Lat. grassari, expatiari,
currere. |
Definiz: | §. Fare una carriera, oltre al sent. proprio: si dice del Fare cosa mal consigliata, un errore.
Così Far carriere. Lat. inconsultò agere, errare, aberrare. Gr.
ἁμαρτεῖν. |
Definiz: | FARE CARTA. Distender scrittura d'obbligazione. Lat. instrumentum
conficere. |
Definiz: | §. Far carte false: Far cosa da non farsi: che si dice per mostrar svisceratezza d'affezione: |
Esempio: | Esempio del Compilatore Farei per te carte false: Farei
l'impossibile, ciò che non dovrebbe farsi. Lat. omnia facere. Gr.
πάντα
ποιεῖν. |
Definiz: | FARE CASELLE. Aggirare altrui con parole, per cavargli di bocca quel ch'huom disidera; tratta la
metafora dagli Abbachisti. Perchè Caselle, sono Certi spazzj compresi da quattro linee, dentro a' quali si scrivono
numeri, per certificarsi delle ragioni. Lat. votum alterius sermonis artificio
electare. |
Definiz: | FARE CASO. Stimare, importare. Lat. referre, pendere. |
Esempio: | Seg. Pred. 21. Chi è tra noi, Signori miei cari, il quale faccia gran caso d'un
piccolo movimento interiore, ec. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 5. Più dugento, o trecento non fa caso. |
Esempio: | E Corr. 1. 3. Io la fo fatta; che l'aver io detto Della bestialità non
farà caso. |
Definiz: | §. L'immaginazion fa caso, e L'immaginazion non fa caso: Proverbi contrarj. |
Esempio: | Cecch. Donz. Prol. L'immaginazion fissa fa talora caso. |
Esempio: | Bern. Rim. Così con questo mi certificai, Che l'immaginazion non faccia
caso. |
Esempio: | Cas. Rim. Or non dirà più 'l Berni, Che l'immaginazion non faccia
caso. |
Definiz: | FARE CASTELLI IN ARIA. Far disegni in vano: Pensare cose vane, e difficili. Lat.
vigilantem somniare, vana spe duci. Gr. ὀνειροπολεῖν. |
Esempio: | All. 3. Ch'è bella cosa, ove nessun contraria Starsi nel letto, e far castelli in
aria. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 3. Anch'io talora fo castelli in aria. |
Definiz: | FARE CAVALCATA. Muover milizia a cavallo. L. equestrem expeditionem agere,
obequitare. |
Esempio: | G. V. 7. 127. Temendo, che la detta cavalcata non fosse fatta,
ec. |
Definiz: | FARE CAVALIERE. Conferire il grado della Cavalleria. Lat. equitem facere,
equestri militiae adscribere. |
Esempio: | Boc. Nov. 79. 34. La Contessa intende farvi Cavaliere bagnato, alle sue
spese. |
Definiz: | §. Farsi Cavaliere: Prendere il grado della cavalleria. Latin. in equitum
collegium cooptari; equestrem dignitatem consequi. |
Definiz: | FARE CAUZIONE. Promettere per altri, entrar mallevadore. Lat. spondere,
cautionem facere, fideiubere. |
Definiz: | §. Fare cauto: Assicurare, dar sicurtà. Lat. cautionem facere,
cavere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 5. Lo fareste cauto, Di rendergli, e pagargli la pigione In questo
mentre. |
Definiz: | FARE CENA. Apparecchiar cena, convitare a cena. Latin. parare caenam,
praebere caenam. |
Esempio: | Boc. Nov. 17. 15. Fece una sera, per modo di solenne festa, una cena. |
Esempio: | Allegr. 164. Che non si faccia mai desinare, o cena speziale, e di garbo, dove,
ec. |
Definiz: | §. Fare da cena: Preparar la cena. Latin. instruere caenam. |
Esempio: | Boc. Nov. 89. 12. Le disse, che così facesse far da cena come Melisso
divisasse. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 9. Mandatene Riposo, Su in casa a far da
cena. |
Definiz: | FARE CENNO. Accennare. Lat. innuere, adnutare, adnictare. |
Esempio: | Dant. Inf. 8. E 'l savio mio maestro fece cenno. |
Esempio: | Franc. Barb. 255. 2. Che talora tra loro Fanno cenni, o soghigni, O lor guardi
lupigni. |
Definiz: | §. Fare un cenno: lo stesso. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 3. Guarda, ec. Di non ne far pur, vedi, un cenno Con
persona. |
Definiz: | FARE CENTRO. Volgere che che sia intorno a un punto. Lat. centrum
facere. |
Esempio: | Dant. Par. 10. Io vidi più fulgor vivi, e vincenti Far di noi centro, e di se far
corona. |
Definiz: | FARE CERCA. Cercare. Lat. anquirere, quaeritare. |
Esempio: | Boc. Nov. 75. 4. Incominciò a far cerca nuova, e trovò due suoi
compagni. |
Definiz: | FARE CERTO. Certificare. Latin. certiorem facere. |
Esempio: | Amet. 47. Dimandatami del mio parere, con vera risposta la ne fei
certa. |
Definiz: | FARE CHIARO. Chiarire. Latin. clarare, declarare. |
Esempio: | Boc. Nov. 21. 2. Mi piace, ec. di farvele più chiare, con una piccola
novelletta. |
Esempio: | E Bocc. g. 5. Introd. E gli surgenti raggi, per tutto il
nostro Emisperio avean fatto chiaro. |
Esempio: | Dan. Par. 8. Fatto m'hai lieto, e così mi fa, chiaro. |
Definiz: | FARE CHIASSO. Romoreggiare, strepitare. Latin. fremitum edere,
tumultuari. Gr. θορυβεῖν. |
Definiz: | §. Fare un chiasso: Parlar con veemenza. Latin. vociferari. |
Esempio: | Alleg. 172. Cominciò la brigata a fare un chiasso Del vostro solenne
musicone. |
Definiz: | §. Fare il chiasso attorno a chi che si sia: Aggirarvisi per fini non buoni. |
Definiz: | FARE CIANCIA. Cianciare. Lat. nugas agere. |
Esempio: | Boc. Nov. 11. 8. Ma sa meglio, che altr'huomo, far queste
ciance. |
Definiz: | FARE CILECCA. Mostrare di dare altrui che che sia, e non gliele dare. Lat. frustari. |
Esempio: | Burch. Al giubbileo fecion gran cilecca. |
Definiz: | §. Far la cilecca: |
Esempio: | Alleg. 201. Io farò a tutte quante la cilecca. |
Definiz: | FARE CITTADINO. Ammettere alla cittadinanza. Lat. civitate
donare. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 10. 136. Tra i quali il più antico Clauso, di nazione Sabina fu
fatto Cittadin Romano, e Senatore a un'otta. |
Definiz: | FARE CODA. Andar dietro altrui per corteggiarlo. Lat. aliquem cum pompa
comitari, assectari, subsequi. Gr. ἀκολουθεῖν. |
Esempio: | Stor. Aiolf. Donò Aiolfo, ec. onde tutti gli facien coda. |
Esempio: | Agn. Pand. Ma far, come fanno i più, sottomettersi a questo, far coda a
quest'altro, per soprastare a' più degni. |
Definiz: | §. Far la coda Romana: Schernire, beffare. Lat. irridere,
subsannare. |
Esempio: | G. V. 10. 95. E lo 'ngrato popolo gli fece la coda romana. |
Definiz: | §. Far codazzo, lo stesso, che Far coda. |
Definiz: | FARE COLEZIONE. Parcamente cibarsi fuor del desinare, e della cena. Lat. extra prandium caenamque modico cibo se reficere. |
Esempio: | M. V. 8. 44. Il Re suo padre voleva venire a far con lui colezione. |
Esempio: | Boc. Urb. Fecero innanzi il loro mangiare, ec. saporitamente
colezione. |
Esempio: | Stor. Aiolf. Innanzi che entrassero nella battaglia, fecero colezione di mangiare,
e di bere. |
Definiz: | FARE COLLO. Ristrignere a similitudine di collo. Lat. figurâ collum
imitari. |
Definiz: | §. Fare il collo a' polli, ec. Tenerli al fuoco senza girarli, tanto che il collo intirizzi. Lat.
avium collis igne rigorem dare. |
Definiz: | §. Fare il collo, in giucando. Vincere con poco, o nessun rischio, e talora con frode, anzi che no,
al compagno somma rilevante. Lat. circumvenire in ludo. |
Esempio: | Tanc. 1. 3. E talora giucando, fatto il collo Mi fu spesso, e messo in
mezzo. |
Definiz: | §. Fare allungare il collo: Fare aspettare altrui a mangiare, oltre il convenvole. Lat.
ad epulas invitatum longiore moram facere. |
Definiz: | §. Fare il collo torto: Piegare il collo in atto d'umiltà, ma per ipocrisia. Lat.
cervice in alterum latus deflexa Christianam humilitatem simulare. |
Definiz: | FARE COLPO. Colpire. Lat. icere, ferire. |
Definiz: | §. Far colpo per metaf. Conseguire quel che si desidera. Lat. rem assequi,
voti compotem fieri. Gr. ἐπιτυγχάνειν. |
Definiz: | §. Fare un bel colpo: Conchiudere con accorgimento l'impreso negozio a suo pro. |
Esempio: | Fir. Luc. Io credo aver fatto il bel colpo. |
Definiz: | §. Far colpo di maestro, o da maestro: Operar con somma avvedutezza. |
Esempio: | Cant. Carn. Ritto, e mancin far colpi di maestri. |
Esempio: | All. 167. E pur vi potrebbe far colpo di maestro, l'aver di que' tali,
ec. |
Definiz: | FARE COMANDAMENTO. Comandare. |
Definiz: | §. Fare il comandamento, e Fare le comandamenta: Ubbidire. |
Esempio: | G. V. 5. 5. E per questa cagione feciono i Pistolesi le comandamenta de'
Fiorentini. |
Esempio: | E G. V. 6. 51. Ma i Sanesi per non perdere Montereggioni,
feciono le comandamenta de' Fiorentini. |
Definiz: | FARE COMARE. Divenir compare d'alcuna donna col tenere a battesimo un suo figliuolo. Lat.
compatrem fieri. |
Esempio: | Maestr. 1. 7. E non è licito a' Religiosi di ar comari, per la dimestichezza, che
ne suol nascere. |
Definiz: | §. Fare alle comari: Giucare a un certo giuoco fanciullesco, così detto. |
Esempio: | All. 239. Parevami veder la ragunata, Degli Iddei, che facendo alle comari, Si
divisono i Ciel, le terre, e' mari. |
Definiz: | FARE COME IL PODESTÀ DI SINIGAGLIA. Comandare, e far da se. |
Esempio: | Cecch. Dot. 3. 7. Tu farai, Come fa il Podestà di Sinigaglia. |
Definiz: | FARE COME I PIFFERI DI MONTAGNA. |
Esempio: | Cecch. Donz. 5. 4. Farete com'il piffer di montagna, Che andò per sonare, e fu
sonato. |
Definiz: | FARE COME L'ASIN DEL PENTOLAIO. Fermarsi ad ogni tratto. Lat. identidem
subsistere, subinde resistere. |
Definiz: | FARE COME MACOMETTO A' MONTI. Lo stesso, che Far della necessità virtù. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 6. Per fargli come Macometto a' monti. |
Definiz: | FARE COMENTO. Interpetrare, esporre. Lat. commentarium facere,
interpretari, enarrare. Gr. ἐξηγεῖσθαι. |
Definiz: | §. Figurat. Discorrere sopra che che sia. |
Esempio: | Cecch. Donz. 3. 1. E far comenti, e pronostichi addosso A
Forese. |
Definiz: | FARE COMODO. Comodare. Lat. commodare. Gr. συνωφελεῖν. |
Esempio: | Cecch. St. 2. 4. Perchè i vi facessi questo comodo. |
Definiz: | FARE COMPAGNIA, ec. Accompagnare, unirsi. Lat. comitem se
iungere. |
Esempio: | Dan. Purg. 23. Tanto dice di farmi sua compagna, Ch'io sarò là, dove fia
Beatrice. |
Esempio: | Burch. 60. Parmi, che facci compagnia co' topi. |
Esempio: | Boc. Nov. 2. 7. Questa fatica, per mio consiglio, ti serberai in altra volta ad
alcun perdono, al quale io per avventura ti farò compagnia. |
Definiz: | §. Fare compagnia: Confederarsi. |
Esempio: | G. V. 2. 7. 1. E col loro Re chiamato Rotario, fece lega, e compagnia, contra lo
'mperadore di Gostantinopoli, e de' Greci. |
Definiz: | §. Far compagnia, de' Mercatanti. Lat. societatem fieri. |
Esempio: | Fr. Iac. Tod. Amor li mercatanti, Che han fatto compagnia,
ec. |
Definiz: | FARE COMPARSA. Comparire. Lat. comparere, apparere. |
Definiz: | FARE COMPLIMENTO. Complire. |
Esempio: | All. 262. E fatti i complimenti alla gentile, Monsignor tutto allegro, a' suoi
comanda, ec. |
Definiz: | FARE COMPOSIZIONE. Convenire, comporsi. Lat. de debiti solutione convenire,
cum creditore pacisci. |
Esempio: | G. V. 10. 9. 2. Per lo meno reo partito, i Fiorentini feciono composizione col
Duca, di dargli trentamila fiorini, d'oro. |
Esempio: | E G. V. 21. 59. 2. Fu fatta composizione con loro, e pagaro
per ammenda. |
Definiz: | §. Far composizione: Comporre poesie, o altre scritture d'invenzione. Lat. facere, condere, componere. Gr. ποιεῖν,
συγγράφειν. |
Definiz: | FARE CONCESSIONE. Concedere. Lat. concedere. |
Definiz: | §. Far la concessione. |
Esempio: | Boc. Nov. 19. 34. Fatta adunque la concessione dal Soldano a
Sicurano. |
Definiz: | FARE CONCILIO. Adunar concilio, e adunarsi a concilio. Lat. concilium
vocare. |
Esempio: | G. V. 8. 62. 4. E per fare suo appello, fece in Parigi uno grande
Concilio. |
Definiz: | FARE CONCISTORO, ec. Adunar concistoro, stare a concistoro. |
Esempio: | G. V. 8. 5. 4. Fatto concistoro di tutti i Cardinali, in loro presenza si trasse
la corona, e 'l manto Papale, e rinunziò il Papato. |
Definiz: | FARE CONCORDIA. Concordare. Lat. concordare, conciliari. |
Esempio: | Fr. Iac. Tod. Signor, misericordia, Fa meco tua concordia. |
Definiz: | FARE CONFESSIONE. Confessare. Latin. confiteri,
fateri. |
Definiz: | §. Far la confessione: Confessarsi sacramentalmente. Lat. confiteri. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. 18. Quel dì stesso, che la buona confessione fatta avea, si
morì. |
Definiz: | FARE CONOSCENTE. Dar cognizione, rendere avvisato. Lat. monere. |
Esempio: | Boc. Nov. 77. 44. In potermi fare del mio peccato conoscente. |
Esempio: | Franc. Barb. 134. 5. Ne l'amico blasmare Del vizio occulto, alcun'altro presente;
Ma solo, spesso farnel conoscente. |
Definiz: | FARE CONSERVA. Conservare. Lat. condere, servare. |
Esempio: | Petr. Canz. 4. 7. E sì alto salire Il feci, che tra' caldi ingegni serve Il suo
nome, e de' suoi detti conserve Si fanno con diletto in alcun loco. |
Esempio: | Sag. Nat. Esp. 166. Vi sono alcuni corpi, ne' quali par che si faccia maggior
conserva di luce. |
Definiz: | FARE CONSOLAZIONE. Consolare. Lat. consolari. Gr.
παραμυθεῖσθαι. |
Definiz: | §. Per quello, che noi diremmo oggi Far carità, in mangiando insieme. |
Esempio: | Vit. S. Padr. E venendo Antonio a' suoi discepoli, e trovandovi molti forestieri,
fece consolazion con loro. Gr. εὐφραίνεσθαι. |
Definiz: | FARE CONSULTA. Consultare. Latin. consultare. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 16. 231. Vedegli venire, ec. far consulte, che non pensava essere
a caso. |
Definiz: | FARE CONTENTO. Contentare, appagare. Latin. satisfacere,
explere. |
Esempio: | Dan. Purg. 28. E fece i prieghi miei esser contenti. |
Definiz: | FARE CONTESA. Contendere. Lat. contendere. Gr.
ἀμφισβητεῖν. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 11. 136. Innanzi al Principe fecesene molto, e diverso
ragionamento, e garose contese. |
Esempio: | Fr. Iac. Tod. Com possa far contesa Portar tanto calore? |
Definiz: | FARE CONTO. Stimare. Lat. putare, autumare. Gr.
λογίσασθαι
λογίζεσθαι. |
Esempio: | Cecch. Dot. 1. 2. Oh faccia, Conto di fare a suo' dì una limosina. |
Esempio: | E Cecch. Dot. 2. 5. fa conto, E' ci debbe bollir qualcosa in
pentola. |
Definiz: | §. Fare il conto: Stimare. Lat. aestimare. |
Definiz: | §. Fare conto: Manifestare. Lat. notum facere, indicare. |
Esempio: | Dan. Purg. 13. Se tu se quegli, che mi ripondesti, Fammiti conto, o per luogo, o
per nome. |
Definiz: | §. Fare conto: Conteggiare. Lat. rationem putare, computare. |
Definiz: | §. Fare i conti: Ragguagliar le partite, riscontrare la ragione. Lat. rationes dispungere. |
Definiz: | §. Fare il suo conto: Operare con ogni avvedutezza. Lat. ratione
agere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 5. Io so, che quegli è un huomaccion, che sa fare il suo
conto. |
Definiz: | §. Fare il conto senza l'oste: Immaginarsi cose non sussistenti Latin. falsam rationem putare, malè calculum subducere. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 5. E faranno, a quel ch'io veggo, Il conto senza
l'oste. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 7. 63. Color che fanno il conto senza l'oste, Rispose Astolfo,
tornano a rifare. |
Definiz: | §. Far conto che passi lo 'mperadore: Non badare a quello di che si tratta, non voler farne caso.
Latin. negligere. |
Definiz: | §. Far conto: Far capitale. Lat. aestimare, rationem
habere. |
Definiz: | FARE CONTRABBANDO. Operar contro i bandi. Lat. edicta transgredire: leges
veritas efferre, vel inferre. |
Esempio: | Alleg. 214. Non giudico di fare un contrabbando. |
Definiz: | FARE CONTRAPPUNTO. Tener tenore. Lat. occinere. |
Esempio: | Alleg. 144. Perchè a fame lor fa contrappunto. |
Definiz: | FARE CONTRASTO. Contrastare. Lat. contendere. |
Esempio: | Segn. Pred. 33. Gli fan contrasto, e lo esortano a prenderne la
vendetta? |
Definiz: | FARE CONTRATTO. Stipulare strumento. Latin. obligationem contrahere,
instrumentum conficere, stipulationem in scripturam redigere. |
Esempio: | Fr. Iac. Tod. Colle virtuti hanno fatto patto Di star insieme, e non sian
dividute, E la giustizia sì ne fa 'l contratto. |
Definiz: | FARE CONVITO. Convitare. Lat. convivio excipere, convivium
apparare. Gr. ἑστιᾶν. |
Esempio: | Alleg. 264. Io Prete adunque, dice, ho a far convito Contra mia
voglia? |
Definiz: | FARE COPIA. Dare a dovizia. Latin. facere copiam. |
Esempio: | Boc. Nov. 60. 19. E perciocchè io liberamente gli feci copia delle piagge di
Montemorello in volgare fare copia delle piagge di Montemorello in volgare. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 7. Io star poco A farvi copia delle piagge di Montemorello in
volgare [proverb. e vale pagar di calcagna] |
Definiz: | §. Far copia: Copiare. Lat. excribere, exemplum sumere. Gr.
ἀπογράφειν. |
Definiz: | FARE CORONA. Circondare. Lat. coronare, circumdare. |
Esempio: | Dan. Par. 10. Io vidi più fulgor vivi, e vincenti, Far di noi centro, e di se far
corona. |
Definiz: | FARE CORPO. Mettere in massa. Lat. cumulare,
aggerare. |
Definiz: | §. Far corpo delle muraglie: Gonfiare, e uscire della lor dirittura. Latin. vitium facere. |
Esempio: | Dav. Oraz. Delib. 148. Queste mura, ec. primieramente faran pelo, poi corpo, in
ultimo sbonzoleranno. |
Definiz: | FARE CORSO. Finire, mandare a fine. Lat. cursum
peragere. |
Definiz: | §. Fare il corso degli studj: Continuare ordinatamente gli studj. Lat. doctrinarum orbem conficere. |
Definiz: | §. Fare il corso della Gramatica, Filosofia, Mattematica, ec. Maniera simile alla precedente.
Lat. grammaticae, philosophiae, matheseos studia absolvere. |
Definiz: | §. Fare il suo corso: Progredire ordinatamente. Lat. cursum agere,
progredi. |
Esempio: | G. V. 6. 75. Ma il giudicio di Dio per punire le peccata, conviene, che faccia suo
corso sanza riparo. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 17. 2. Torrenti, e fosse d'acqua, e fiumi mena, Che fanno 'l corso
loro or bello, or brutto. |
Definiz: | §. Fare il suo corso, per simil. come |
Definiz: | FARE CORTE. Corteggiare. Lat. aulico more potentiorem
comitari. |
Esempio: | Alleg. 76. Ch'io non fo corte, donde non si spicchi. |
Definiz: | FARE CORTEGGIO. Corteggiare. |
Esempio: | Segn. Pred. 38. Come lumi minori, ch'alla maggior lumiera faccian
corteggio. |
Definiz: | FARE CORTESIA. Corteseggiare. Lat. comitate uti. |
Esempio: | Boc. Nov. 100. Voi fareste una gran cortesia a farlo cognoscere a
tutte. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 93. 4. Cominciò a fare le più smisurate cortesie,
che mai facesse alcun'altro. |
Esempio: | But. Cortesia è, non far cortesia al villano, che non la merita. |
Esempio: | Ovvid. Pist. La quale gli fece, per più tempo, cortesia del suo amore, e della sua
bella persona. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 5. Ch'i' vi farei servizio, e cortesia. |
Esempio: | E Dot. 1. 3. E della cortesia, Che vi sarete ingegnato di
farmi. |
Definiz: | FARE COSCIENZA. Neutr. pass. Avere scrupolo. Lat. religioni
habere. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 2. 4. Ella, che è Tutta pinzocherona, io la conosco, Si farà
coscienza di tenerla In casa. |
Definiz: | FARE CREDERE. Persuadere. Lat. persuadere. |
Definiz: | §. Farsi a credere: Credere: darsi ad intendere. Latin. credere,
existimare. |
Esempio: | Boc. Nov. 10. 3. E fannosi a credere, che a purità d'animo
proceda. |
Definiz: | FARE CRISTIANO. Metter nel numero de' Cristiani. Latin. Christi fide
initiare. E neutr. pass. Entrare nel numero, e religion de' Cristiani. Lat. Christianum fieri, Christi fidem amplecti. |
Definiz: | §. Far Cristiano: Tenere a battesimo. Lat. de sacro baptismate
suscipere. |
Esempio: | G. V. 11. 74. Che si fecion compari di M. Luchino, un suo figliuolo, ec. e con
gran festa n'andarono con M. Luchino a fare il suo figliuolo Cristiano. |
Definiz: | FARE CROCE, ec. Effigiar la croce. L. crucem effingere. |
Esempio: | Boc. Nov. 60. 23. Cominciò a far le maggiori croci, che vi
capevano. |
Definiz: | §. Far Croce: Porsi in atto di umiliazione. |
Esempio: | Dant. Purg. 5. Sciolse al mio petto la croce, Ch'io fei di me quando 'l dolor mi
vinse. |
Definiz: | §. Far croce delle braccia, o colle braccia: Arrecarsi le braccia al petto a guisa di croce in atto
d'umiliazione e di preghiera. Lat. decussare in preces manus. |
Esempio: | G. V. 4. 17. Si gittò in terra a' piedi di Giovanni Gualberti, faccendogli croce
delle braccia, chieggendogli mercè per Gesù Cristo. |
Esempio: | E G. V. 12. 21. Fuggendosi in casa, e faccendo croce colle
braccia, chieggendo mercè al popolo. |
Esempio: | Fir. As. 58. Di nuovo incominciato un dirotto pianto, e faccendo delle braccia
croce. |
Definiz: | §. Fare il segno della croce: Segnare col segno della Croce, insegna de' Cristiani. |
Esempio: | Dant. Purg. 2. Poi fece il segno lor di santa
croce. |
Definiz: | §. E neutr. pass. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 6. 20. Fecesi il segno della santa croce [il frate] Di
qualche mala cosa dubitando. |
Esempio: | E Ber. Orl. 2. 24. 17. E non vedendo alcun più far difese,
Alcun che volti a' nimici la faccia, Fassi la croce, e 'l forte scudo imbraccia. |
Definiz: | §. Farsi il segno della croce di che che sia: Prenderne maraviglia. Lat. demirari. Gr. ὑπερσθαυμάζειν
ὑπερθαυμάζειν. |
Definiz: | FARE CUORE. Pigliare animo. Lat. bono animo esse, spiritus. |
Esempio: | Segn. Pred. 38. Fatto cuore, si contentarono di esaminare una somigliante
apparenza. |
Definiz: | §. Far buon cuore: vale lo stesso. |
Definiz: | §. Far cuor di lione. Lat. animum commasculare, il disse
Apuleio. |
Esempio: | Fir. As. 46. Non impaurito mica per così gran pericolo, anzi faccendo un cuor di
lione, me n'anai dal banditore, e dissi, ec. |
Definiz: | §. Far del cuor rocca: Pigliare ardire. Lat. constanti, firmo, erecto animo
esse. |
Esempio: | Lib. Cur. Malat. Quantunque lo mal sia grandissimo, si esorti lo 'nfermo a far
del cuor rocca, e a sperar bene. |
Definiz: | §. Far cuor duro: Ostinarsi. Lat. obdurare. |
Esempio: | Cavalc. Fr. Ling. Ma perchè in quel giorno niuno impedimento gli addivenne, fece
cuor duro. |
Definiz: | FARE DADDOVERO. Operar risolutamente. Latin. seriò agere, firmiter aliquid
facere. |
Esempio: | All. 263. Ed ella fe, che e' fece daddovero. |
Definiz: | FARE DANNO. Arrecar danno, danneggiare. Latin. facere damnum, laedere,
nocere. |
Esempio: | M. V. 9. 54. Dirizzarono manganelle, colle quali assai danno
facevano. |
Esempio: | Albett. Albert. 117. 60. Agguarda i casi, ec. che meno fa danno ciò,
ch'è preveduto dinanzi. |
Esempio: | Fr. Iac. E non fa ad alcun danno. |
Esempio: | G. V. 5. 28. 1. Aveano per più volte fatto grande danno, e impedimento a'
Latini. |
Definiz: | §. Farsi danno, neutr. pass. Latin. seipsum laedere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 2. E se non ch'io lo confortava sempre A stare allegro, e a non si
far danno. |
Definiz: | FARE DANZA. Danzare. Lat. choream ducere, saltare. Gr.
ὀρχεῖσθαι. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 11. 139. Civettava col capo, faccendoglisi intorno, con grida,
disonesta danza. |
Definiz: | FARE DA PIEDE. Ricominciare. Lat. denuò incipere. |
Definiz: | §. Farsi da piede: Ricominciarsi. Latin. rursus aggredi. |
Esempio: | Alleg. 143. Ma facciamci dappiede a mondarla con mano. |
Definiz: | FARE DA SE, DA TE, DA VOI, e simili: Vale Operare di per se quella tal persona, che si accenna.
Lat. per se facere, etc. |
Esempio: | Cecch. Dot. 3. 7. Fa conto non mi avere Trovato, e fa da te. |
Esempio: | E Dot. 4. 2. Voi non vi avevate a fidar mai di persona, E far da
voi. |
Esempio: | E Cecch. St. 3. 3. In fatti chi vuol fare, e bene, e presto,
Faccia da se. |
Esempio: | Cecch. Corr. Prol. Non ha possuto far la spesa, e fare Da se non
sa. |
Definiz: | FARE DECISIONE. Decidere. Lat. rem decidere. |
Esempio: | Pallav. Stor. Conc. 622. Purchè non si volessero indistintamente agguagliare
nell'autorità del far decisioni. |
Definiz: | FARE DEGNO. Render degno. Latin. dignum constituere. |
Esempio: | Dant. Par. 6. Vedi quanta virtù l'ha fatto degno Di
riverenza. |
Definiz: | FARE DERRATA BUONA, ec. Dare per poco prezzo. Lat. parvo
vendere. |
Esempio: | Cant. Carn. Buona roba abbiam brigata, E faccianne gran
derrata. |
Definiz: | FARE DESINARE. Convitare, imbandir desinare. Latin. prandium vocare,
prandium exhibere. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 3. Volete far domenica Un desinare a' miei parenti. |
Esempio: | All. 164. Che non si faccia mai desinare, o cena speziale, e di garbo, dove,
ec. |
Definiz: | §. Fare il desinare: Apprestare il desinare. Lat. prandium
parare. |
Definiz: | §. Far da desinare: lo stesso, che Fare il desinare. |
Definiz: | FARE DETTA. Lo stesso, che Far conto: Far capitale. Lat. aestimare,
rationem habere. |
Definiz: | §. Fare una detta, fare un dire: Ragionare lungamente, e talvolta noisamente di che
che sia, e sulla medesima cosa. Lat. prolixè usque ad taedium, ac de ijsdem
loqui. |
Definiz: | FARE DIAVOLO. Che comunemente si dice Fare il Diavolo: Usare ogni sforzo. Latin.
omnem lapidem movere. Gr. πάντα λίκτον
λίθον κινεῖν. |
Esempio: | Boc. Nov. 23. 13. E poscia per vostro amore, io avrei fatto il
Diavolo. |
Definiz: | §. Fare il diavolo in un canneto: Fare il diavolo, e peggio: Fare la
versiera, e simili: Modi tutti esprimenti lo stesso con più veemenza. |
Definiz: | FARE DIETA. Tenere assembrea. Lat. concilium vocare, concilium
habere. |
Esempio: | Fir. Rim. Burl. I Principi Tedeschi, Che fra lor fan dieta così
spesso. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 2. 4. Ch'in Biserta facea quella dieta. |
Definiz: | §. Fare dieta: Astenersi dal vitto pieno. Lat. victum attenuare, tenui victus ratione
uti. |
Esempio: | Alleg. 164. Come fa ora il nostro Marco, il quale pigliando il legno, e però
faccendo la dieta, fa poco altro mai ec. |
Esempio: | E All. 264. Venuta l'ora del mangiar, ritorna La prelibata
gente a far dieta. |
Esempio: | E All. appresso. Che in tal foggia In casa Monsignor sì fa
dieta. |
Definiz: | FARE DIFESA. Difendersi. Lat. defendere. Gr.
εἰς ἀλκὴν
τρέπεσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. Se non potesti fare Tu dall'amor difesa. |
Esempio: | Petr. Son. 204. Nasconder, ne fuggir, ne far difesa. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 17. 19. Ne v'è chi contra lui difesa faccia. |
Definiz: | §. Fare difensa. |
Esempio: | Franc. Barb. 29. 2. E prendi il loco, che ti danno, e pensa, Che per far qui
difensa, Faresti lor per tuo vizio villani. |
Definiz: | FARE DIFFERENZA. Differenziare. Lat. discrimen facere. |
Esempio: | All. 114. Fa il Mondo appunto quella differenza, Ch'è da aver bocca asciutta,
all'aver sete. |
Definiz: | FARE DIGIUNO. Digiunare. Latin. ieiunare. Gr.
νηστεύειν. |
Definiz: | §. Fare digiunío. |
Esempio: | Fr. Iac. O Francesco, che farai? Te medesmo occiderai Del digiunío, che fai: Sì
l'hai cominciato. |
Definiz: | FARE DILIGENZA, ec. Usar diligenza. Lat. satagere. |
Esempio: | Cecch. St. 4. 2. E si vedrà di farci La diligenza, che sarà
possibile. |
Definiz: | FARE DIMANDA. Dimandare. Latin. percontari. |
Esempio: | Dant. Inf. 10. Però alla dimanda, che mi faci Quinc'entro soddisfatto sarai
tosto. |
Definiz: | FARE DIMORA, ec. Dimorare. Lat. moram facere, morari,
diurnare. |
Esempio: | Dant. Purg. 1. Or che di là dal Mare io fo dimora. |
Esempio: | E Dan. Inf. 10. Quando s'accorse d'alcuna dimora, Ch'i' faceva
dinanzi alla risposta. |
Esempio: | Franc. Barb. 120. 16. Non può nel vizioso Far longamente sua dimora il
fallo. |
Esempio: | Fr. Iac. Faccio gran villania Di far più dimoranza. |
Esempio: | E Fr. Iac. altrove. Parla, e non far dimora, Ch'io t'ammonisco
a dritto. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 18. 4. Senza fare a quel ponte più dimora, Isolier vi lasciò con
Calidora. |
Esempio: | Segn. Pred. 16. Giuditta fece una dimora posata. |
Definiz: | FARE DIMOSTRAZIONE, ec. Dimostrare. L. ostendere,
ostentare. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 3. Far gran dimostrazioni, e pochi fatti. |
Definiz: | §. Fare dimostrazione: dicesi del Provare nella Geometria, e nella calculazione, ec. Lat. ostendere. |
Definiz: | §. Fare dimostranza. |
Esempio: | Franc. Barb. 199. 1. La pazienza Qui comenza, E fatti
dimostranza. |
Definiz: | FARE DIPARTENZA. Dipartirsi. Latin. discedere. |
Esempio: | M. V. 11. 54. Sonate le trombe fe dipartenza |
Definiz: | §. Fare la dipartenza. Lat. nunquid vis, dicere; amicos per abeundi
occasionem salutare. |
Esempio: | Cecch. Spirit. 3. 4. Avrei bisogno Ire a parlare al Consolo, e pigliare Quelle
lettere, e far la dipartenza. |
Definiz: | FARE DIRE. Operare, che altri sappia, o sia fatto avvertito per terza persona. Latin.
alloqui facere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 1. 1. E gliele feci dir da loro, e da' Religiosi. |
Definiz: | §. Far dire: Dar materia di parlare. Lat. in bonam, vel malam partem
loquendi ansam praebere. |
Definiz: | §. Si usa con maniere particolari, come: |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 15. 17. E se non era il giorno tanto tardo, Facea de' fatti suoi
molto più dire. |
Esempio: | Ambr. Furt. 5. 15. Che le vostre pazzie farebbon ragunate di popolo, e farem dire
di noi. |
Definiz: | FARE DIRITTO. Amministrare giustizia. Lat. ius suum tribuere, ius
dicere. |
Esempio: | Nov. Ant. 67. 1. Fammi diritto di quello, ch'a torto m'hae morto il mio
figliuolo. |
Definiz: | FARE DISCORDE. Discordare. E neutr. pass. Farsi discorde. Lat. diffidere,
discordare. |
Esempio: | Dant. Purg. 10. Ed al sì, ed al no discordi fensi. |
Definiz: | FARE DISCORSO. Discorrere. Latin. cogitare. Gr.
ἐννοεῖν,
λογίεσθαι
λογίζεσθαι. |
Esempio: | Fr. Iac. Se n'avesser cotal morso, Non farien cotal discorso. |
Definiz: | FARE DISEGNO. Pensare, disegnare, sperare. Lat. meditari, affectare,
cogitare, parare. |
Esempio: | Cecch. Dot. Prol. Onde questo Autor, che fa disegno Se e' vive,
ec. |
Definiz: | §. Fare un disegno: lo stesso, che Far disegno. |
Definiz: | §. Fare disegni in aria: lo stesso, che Far castelli in aria. |
Definiz: | FARE DISPETTO. Aontare. Lat. facere contumeliam. |
Esempio: | Boc. Nov. 46. E non per volere alla tua Signoria far dispetto, ec. |
Esempio: | Cecch. Corr. 3. 1. Non si può fare Alle mogli il maggior dispetto, che Tenerle da
sorelle. |
Esempio: | E Dot. 3. 5. Questa è più tosto una caparbiería, Per far dispetto a tutti
noi di casa. |
Definiz: | FARE DISTINZIONE. Distinguere. Lat. distinguere, discernere,
separare. |
Esempio: | Boc. Intr. Senza fare distinzione alcuna delle cose oneste, da quelle, che oneste
non sono. |
Definiz: | EARE FARE DIVORZIO, ec. Partire, separarsi. Lat. divertere,
discedere. |
Esempio: | Petr. Cap. 11. E la Regina, di ch'io sopra dissi Volea da alcun de' suoi già far
divorzio. |
Definiz: | §. Far divorzio, particolarmente: Separarsi fra loro i maritati. Lat. divertere, matrimonium distrahere. |
Esempio: | Poliz. Confortò i maritati a far divorzio. |
Definiz: | FARE DIVOZIONI. Praticare atti di affetto, e amor verso Dio. Lat. amoris
erga Deum opera exercere. |
Definiz: | FARE DOLORE. Recar dolore. Lat. dolorem parere. |
Esempio: | Dant. Inf. 13. L'arpíe, pascendo poi delle sue foglie, Fanno dolore. |
Esempio: | G. V. 11. 65. 4. Avuta la novella, se ne fece gran dolore. |
Definiz: | FARE DONO, ec. Donare. Lat. muneri dare, donare. |
Esempio: | Franc. Barb. 47. 15. Altri fanno un procanto Di sue bisogne, e poi pur fanno il
dono. |
Esempio: | E Franc. Barb. 177. 19. E se tu dai mangiar', o doni a gente,
Fagli anzi radi, e begli. |
Esempio: | E Franc. Barb. 178. 1. Fuggati della mente il don, che fai;
Quel che ricevi, tieni. |
Esempio: | Cant. Carn. Queste frutte, come sono, Ve ne faremo un dono. |
Definiz: | FARE DOTTORE. Addottorare. Lat. Doctorem creare, Doctoris insignibus
donare. |
Definiz: | §. Farsi Dottore: Prender l'insegne del Dottorato, imparare, divenir dotto. |
Esempio: | Dant. Par. 12. In picciol tempo gran Dottor si feo. |
Definiz: | FARE DOVERE, ec. Operare secondo la convenienza. Lat. rectè, ac decenter
agere. Gr. κατὰ
τρόπον
ποιεῖν. |
Definiz: | §. Fare altrui il dovere, o il suo dovere: Corrisponderli, secondo che esso ha operato. Lat.
pro meritis afficere, praemium reddere. |
Esempio: | Cant. Carn. Noi vi facciam come ingrati il dovere. |
Definiz: | §. Fare debito: Indebitarsi. Lat. debitum contrahere, aere alieno
gravari |
Definiz: | §. Fare il debito suo: Soddisfare a ciò che uno è tenuto. Latin. aequum
facere, officium implere. |
Definiz: | Fare il debito suo, in senso equivoco per Indebitarsi, essere indebitato. |
Definiz: | §. Fare il dovere del giuoco: Operar con giudizio. Lat. prudenter
agere. |
Definiz: | FARE D'UNA BOLLA UN CANCHERO. Di piccola cosa cagionar gran male. |
Esempio: | Salv. Spin. 4. 11. Che d'una bolla acquaiuola avete voluto fare un
canchero. |
Definiz: | FARE D'UNA LANCIA UN ZIPOLO. Di cosa grande, ridurla a piccola. |
Definiz: | FARE DURA. Durare. Lat. perdurare. |
Esempio: | Franc. Barb. 28. 1. Che dove lunga dura Hai fatta, del contender del denanzi,
D'umiltà disavanzi, S'alcuno eletto, dirietro rimani. |
Definiz: | FARE ECCEZIONE. Eccettuare. Lat. excipere, eximere. |
Esempio: | Amet. 42. E fa sì, che Astrea Giusta, non fa d'alcuno
eccezione. |
Definiz: | FARE EFFETTO. Operare. Lat. agere. Gr. ἐνεργεῖν. |
Esempio: | Petr. Canz. 20. I' non poría giammai Immaginar non che narrar gli effetti, Che nel
mio cor gli occhi soavi fanno. |
Esempio: | Allegr. 6. Dove lo staio ogn'anno, E la stadera fan sì buoni
effetti. |
Definiz: | §. Fare l'effetto: Fare l'operazione. Lat. conferre, valere, conducere,
perficere. |
Definiz: | §. Fare effetto a chi che sia: Importare, giovare. Lat. referre, conferre,
conducibile esse. |
Definiz: | FARE ELETTA. Scerre: maniera antica. Lat. seligere. |
Esempio: | Fr. Barb. 30. 13. E colui, che fa eletta Di quelle cose, che vegnon
comuni. |
Definiz: | FARE ELEZIONE. Eleggere. Lat. eligere. |
Esempio: | G. V. 8. 39. 2. Che per le gelosie delle parti, e sette incominciate, non si
faceva elezione de' Priori, ec. |
Definiz: | FARE ERBA. Segar l'erba, raccor l'erba. Lat. herbam secare, herbam
colligere. |
Definiz: | §. Fare d'ogni erba fascio: Operare senza fare distinzione dal buono al cattivo. Lat.
fanda nefanda permiscere. |
Esempio: | Alleg. 213. Per far d'ogni erba, come gli altri un fascio. |
Definiz: | FARE ERRORE. Errare. Lat. errare. |
Definiz: | FARE ESECUZIONE. Esequire. Lat. exequi. |
Esempio: | G. V. 8. 8. 2. Già era tratto fuori il Gonfalone della giustizia per fare
l'esecuzione, ed egli l'assolvette. |
Definiz: | FARE ESENTE. Esentare. Lat. lege liberare, eximere. |
Esempio: | Fr. Iac. Non farà legge nuova Da fartene esente. |
Definiz: | FARE ESERCIZIO. Passeggiare, Camminare. Lat. ambulare. |
Esempio: | Alleg. 21. E faceva esercizio in casa, e fuora. |
Esempio: | Cecch. St. 1. 1. O per trovarsi in brigata, o per fare Esercizio, o per
qualch'altro negozio. |
Definiz: | §. Fare esercizio di che che sia: Esercitarsi in quel mestiero. Lat. artem
aliquam profiteri. |
Definiz: | FARE ESPERIENZA, ec. Esperimentare: Provare. Latin. periculum facere,
experimentum sumere. |
Esempio: | Boc. Nov. 76. 9. Io fo fare l'esperienza del pane, e del formaggio. |
Esempio: | Franc. Barb. 81. 22. E blasmo gl'indivini, ec. Che, sperimenti loro Fanno, e
dimostran saver, che non sanno. |
Esempio: | Cresc. 2. 1. 2. E l'opere della villa fanno esperienza di queste cose. |
Esempio: | Sen. Ben. Varch. 6. 10. Se e' voleva far pruova di me, disse egli, e' bisognava,
che ne facesse la sperienza, con donarmi tutto il suo impero. |
Definiz: | FARE FACCENDE. Operare assai. Lat. facinora facere: multum, ac prospero
successu negotiari. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 20. Ma quei due Cavalier senza paura Fanno faccende, e non dicon
parole. |
Esempio: | Fir. As. 107. Anzi scelto appunto il tempo accomodato a far faccende, se n'era
uscito, ec. |
Definiz: | FARE FACCIA. Non si vergognare. Latin. perfrictae frontis esse, faciem
perfricuisse. |
Esempio: | Cavalc. Med. Cuor. L'huomo accieca più intanto, che pecca manifestamente, e fa
faccia, e non si vergogna. |
Definiz: | §. Fare faccia tosta: lo stesso. |
Definiz: | §. Fare faccia: Acquistare ardire. Lat. fidentiam capere, spiritus
sumere. |
Definiz: | §. Fare faccia di pallottola. |
Esempio: | Cecch. Dot. 1. 1. E dandola pel mezzo a braccia quadre, Senza tener più conto di
persone, Fe faccia di pallottola. |
Definiz: | FARE FAGOTTO. Andarsene. Lat. vasa colligere. Gr.
σκευαγωγεῖν. |
Esempio: | Lib. Cur. Malat. Fa un fagotto di tutte quelle cose, e sotterralo sotto la
soglia. |
Definiz: | FARE FALLO. Fare errore, errare. Lat. errare. Gr.
σφάλλεσθαι. |
Esempio: | Boc. Nov. 67. 16. E hai creduto, che io volesse, o voglia al mio Signore far
questo fallo. |
Esempio: | Franc. Barb. 120. 7. Voi, che parlate dogliendo d'amore, Dogliavi più del fallo,
che 'n ciò fate. |
Esempio: | E Franc. Barb. 150. 13. Mettesi a far li suoi falli palese,
Per dar esemplo dannoso al paese. |
Definiz: | §. Fare fallo nel giuoco di palla: Mandar la palla in fallo. |
Definiz: | FARE FALÒ. Lo stesso, che far Baldoria. |
Esempio: | Burchiel. A furia, a far falò n'andrai di peso [qui
abbruciare] |
Definiz: | §. Far falò: Fare fuochi d'allegrezza. |
Esempio: | G. V. 10. 24. 1. Venuta in Pisa la novella, e l'olivo della coronazione del Bavero
in Milano, se ne fece falò, e festa per certi usciti di Firenze. |
Esempio: | E G. V. 11. 34. 5. Fece della nostra sconfitta falò, e grande
allegrezza. |
Definiz: | FARE FARE CHE CHE SIA. Ordinare, forzare che sia fatta quella tal cosa. Lat.
opus faciundum locare, ad opus faciundum adigere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 6. Due cose sono intra l'altre, che possono Farci fare ogni
cosa. |
Definiz: | §. Far far chi che sia: Usarli violenza. Lat. dicto audientem esse
cogere. |
Esempio: | Cecch. Spir. 2. 3. Acciocchè e' faccia far me, e tutti, e
rida. |
Definiz: | §. Far fare uno: vale ancora Ingannarlo, aggirarlo. |
Definiz: | FARE FASCIO. Adunare insieme in un fascio. Lat. in fascem
colligere. |
Definiz: | §: Fare d'ogni cosa un fascio. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 18. 30. Fa d'ogni cosa un fascio, e soffia, e
sbuffa. |
Definiz: | §. Fare d'ogni erba fascio. |
V. Fare erba.
Definiz: | FARE FATTO. Operare. Lat. rem gerere, facere facinus. |
Esempio: | Fr. Iac. Facesti tai fatti; cattivo te ne vai. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 3. Far gran dimostrazioni, e pochi fatti. |
Definiz: | §. Fare i fatti suoi. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. Che io ho sempre, di bene in meglio, fatti i fatti miei. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 24. E appresso con simplicità fare alcuni suoi
fatti. |
Definiz: | §. Fare il fatto suo. |
Esempio: | Cecch. Donz. 2. 5. E' mi bisogna avere Pazienza, per fare il fatto
mio. |
Definiz: | §. Fare i fatti d'altri. Latin. rem alienam curare, alienis negotijs
praeesse. |
Esempio: | Boc. Nov. 35. 2. Un giovinetto Pisano, che tutti i lor fatti guidava, e
faceva. |
Definiz: | §. Andare a fare i fatti suoi: Andarsene. |
Esempio: | Boc. Nov. 32. 22. E dentro serratolo, andò a fare suoi fatti. |
Definiz: | §. Fare de fatto, o di fatto. Operare di subito senza le convenienti riflessioni. Latin.
temerè, atque pro arbitrio facere. |
Definiz: | §. Fare di fatti: Operare attualmente. Lat. verè
agere. Gr. ὄντως
ποιεῖν. |
Definiz: | §. Fare di fatti, e non di parole: Operare senza discorrere. Lat. res
agere; non verba facere. |
Definiz: | §. Fare dire de' fatti suoi. |
Vedi Fare dire.
Definiz: | §. Fare fatto che che sia: Giudicarlo adempito. Lat. factum dare, factam
rem dare. |
Definiz: | FARE FAZIO, o FRA FAZIO. Maniera dinotante lo stimare altrui balordo. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 4. Fazio sì, e vorresti farmi Fazio, Per altro
verso. |
Definiz: | FARE FAZIONE. Unirsi in fazione. Lat. harum, vel illarum partium
esse. |
Definiz: | §. Far fazione: Combattere. Lat. militare munus
obire. |
Definiz: | §. Far la fazione: Operare. Lat. munus suum obire, officium
peragere. |
Esempio: | Cant. Carn. Perchè sul bello di far la fazione, ec. |
Definiz: | FARE FEDE. Testimoniare. Lat. testari, testimonium perhibere, fidem
facere. |
Esempio: | Petr. Son. 206. E fa qui de' celesti spirti fede. |
Esempio: | Ar. Fur. 25. 67. E buona pruova bisognò a far fede. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 5. Io avrò trenta, che faranno fede, Voi aver speso quattrocento
scudi. |
Definiz: | FARE FEDELTÀ. Giurar fedeltà. Lat. fidem suam iuramento obstringere; alicui
in clientelam se dare. |
Esempio: | G. V. 7. 78. 1. I Toscani facessero la sua fedeltà, e
comandamento. |
Definiz: | FARE FERITA, ec. Ferire. Latin. facere vulnus, ferire. |
Esempio: | Fr. Iac. Colla lingua forcuta M'hai fatto esta feruta. |
Definiz: | FARE FESTA. Festeggiare. Latin. festum agere. Gr.
ἑορτάζειν. |
Esempio: | Bocc. Nov. 27. 38. E quivi di fargli onore, e festa non si potevano veder
sazzj. |
Esempio: | Passav. 56. Il quale mosso a misericordia, benignamente il ricevette, e fecene gran
festa, e restituillo alla prima degnitade. |
Esempio: | Dant. Purg. 6. Di fare al Cittadin suo quivi festa. |
Definiz: | §. Far la festa. |
Esempio: | Bocc. Nov. 26. 15. Abbracciò, e basciò lui, e fecegli la festa
grande. |
Definiz: | §. Farsi festa: Usarsi accoglienze festive. Lat. blandiri inter
se. |
Esempio: | Boc. Nov. 2. 10. E gran festa insieme si fecero. |
Definiz: | §. Far festa, modo basso: Levarsi dal lavoro. Lat. laboris pausam
facere. |
Definiz: | §. Far la festa: Terminare, finire; Onde si prende in maniera bassa per Impiccare. Lat. extremo supplicio afficere. |
Definiz: | FARE FICO. Dare in nulla. Lat. frigere; indoli, aut expectationi non
respondere. |
Definiz: | §. Fare le fiche: Formar colle dita certo atto di dispregio. |
Esempio: | G. V. 5. 5. E nota, che in sulla Rocca di Carmignano avea una torre alta 70.
braccia, e ivi su, due braccia di marmo, che facieno colle mani le fiche a Firenze. |
Definiz: | FARE FIGLIUOLI. Generar figliuoli. Latin. liberos
procreare. |
Esempio: | Fr. Iac. La superbia dell'altura Ha fatto tante figliuole. |
Esempio: | Alleg. 98. Questa non è la via da far figliuoli. |
Esempio: | Cecch. Dot. Onde quest'Autor, che fa disegno, Se e' vive, di far molte
figliuole. |
Definiz: | §. Fare da figliuolo: Portarsi come figliuolo. Lat. se gerere tanquam
filium, filij partes implere. |
Definiz: | FARE FIGURA. Essere in posto. Lat. eminere, dignitate florere, auctoritate
pollere. |
Definiz: | §. Farla doppia di figura, similit. tratta dal giuoco di Primiera. |
Esempio: | Cecch. St. 5. 3. Ora io disegno Di farla doppia di figura a i
vecchi. |
Definiz: | FARE FILARE. Operar ch'altri fili. Lat. nendum
locare. |
Definiz: | §. Figurat. Far violenza altrui: Costrignere altrui a far la tua voglia. |
Esempio: | Cecch. Corr. 4. 9. Il Capitano è tanto Presontuoso, impetuoso, e pazzo, Che e'
farà filar quella donnuccia. |
Definiz: | FARE FINE. Finire. Lat. facere finem. |
Esempio: | Boc. Nov. 30. 18. Qui fece fine Lauretta alla sua canzone. |
Esempio: | Franc. Barb. 71. 14. E qui ti faccio fine al documento. |
Esempio: | All. 265. Facendo fine, è ben ch'io m'addormenti. |
Definiz: | §. Fare mala fine, o Far buona fine: Finir bene, o male. Lat.
malam, vel bonam finem vitae facere; bonum, vel malum exitum habere. |
Esempio: | G. V. 12. 105. 2. Sempre pare, che faccia mala fine. |
Definiz: | §. Farla finita: dicesi del Non tornar più su quel negozio, di che si tratta, su quel discorso, che
si faceva. Lat. negotium, aut sermonem missum facere. |
Definiz: | FARE FINTA. Fingere. L. fingere, simulare. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 2. Perchè fece egli quella finta meco? |
Definiz: | FARE FIOCCO. Fioccare. |
Definiz: | §. Fare il fiocco: Fare strage, macello. L. stragem edere. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 18. 33. Ne fanno un fiocco, una destruzione, Che 'l sangue corre giù
pel prato erboso. |
Esempio: | Dav. Colt. 191. Ne' luoghi solatij fanno il fiocco, ne' bacíj non se ne genera
[parla de' bruchi: e vale Nascerne gran quantità] |
Definiz: | §. Fare fiocco: Fare beffa. Latin. ludificari. |
Esempio: | Ar. Cass. Ai padri loro osassero Di fare un fiocco, come mi promettono Di fare, e
facilmente far potrebbono. |
Definiz: | FARE FOCE. Sboccare. Lat. se egerere, se exonerare,
effluere. |
Esempio: | G. V. 1. 43. 2. Ove fa foce di costa alla Citta d'Ostia. |
Definiz: | FARE FONDAMENTO. Fondare. Lat. iacere fundamenta. |
Esempio: | Franc. Barb. 97. 16. Fa d'umiltate nel cor fondamento. |
Esempio: | Segn. Pred. 2. Qual fondamento possiamo noi giammai far negli amici umani, mentre,
ec. (qui è Appoggiarsi, assicurarsi. Lat. niti) |
Definiz: | FARE FORCA. Detto da' fanciulli del Tralasciare la scuola. |
Definiz: | §. Fare le forche: Ripigliare altrui con moine, per indurlo a far che che sia. Lat.
fingere, simulare, blandè interminari. |
Esempio: | Fir. Nov. E fra l'aiuto del Prete, e fra che ella seppe far le forche bene, il
buon huomo le promesse la limosina. |
Definiz: | §. Fare le forche: Fingere, simulare. |
Definiz: | FARE FORTE. Fortificare. Lat. munire, corroborare. |
Esempio: | Petr. Son. 151. E s'Amor contra me, la fa sì forte, Sol quando
parla. |
Definiz: | §. Far forte: Aiutar con danari, genti, o simili. |
Esempio: | Cron. Mor. E più che noi volemmo farlo forte della gente
nostra. |
Definiz: | FARE FORZA. Forzare. Lat. vim afferre, cogere. Gr.
βιάζειν. |
Esempio: | Boc. Nov. 3. 3. Che di sua volontà non l'averebbe mai fatto, e forza non gli
voleva fare. |
Esempio: | Dan. Infer. 11. De' violenti il primo cerchio è tutto, Ma perchè si fa forza a tre
persone, In tre giorni è distinto, e costrutto. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso. A Dio, a se, al prossimo si pone Far
forza; dico in loro, ed in lor cose. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso. Puossi far forza nella Deitate, Col cuor
negando, e bestemmiando quella. |
Definiz: | §. Fare per forza. Esser forzato a fare. Latin. cogi. Gr.
βιάζεσθαι. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 10. 144. Se Cesare la tentennasse, d'andare a fargliele far per
forza. |
Definiz: | §. Fare forza: Importare. Lat. referre interesse. |
Definiz: | FARE FRACASSO. Apparire. Latin. nomen habere. |
Esempio: | Cecch. Donz. 1. 1. E quei, che fanno qua maggior fracasso, Bene spesso son là i
peggio stanti. |
Definiz: | FARE FRANCO. Francare. Lat. liberare, emancipare. |
Definiz: | §. Fare franco: Esentare: privilegiare. Lat. immunem facere. |
Esempio: | G. V. 6. 48. E lo Re per cagione del fiorino, e per le parole del nostro savio
Cittadino, fece franchi i Fiorentini. |
Definiz: | §. Fare franco: Affrancare: dare la libertà, detto de' servi. Lat. liberum efficere,
libertatem dare, manumittere. |
Esempio: | Boc. Nov. 85. Che egli piaceva sì a Messere Arrigo, che egli il fece
franco. |
Definiz: | §. Farsi franco. Latin. animum augere. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 20. E non è sazio alcun di lor ne stanco, Ma combattendo più, si
fa più franco. |
Definiz: | §. Fare il franco. Latin. fidenter se gerere: audaciam praeseferre,
ostentare. |
Definiz: | FARE FRATE. Mettere in alcuna delle Religioni claustrali. Lat. aliquem in
Monasterium conijcere, ad Monachicum habitum suscipiendum impellere, vel suadere. |
Definiz: | §. Farsi Frate Neutr. pass. Entrare in alcuna Religione Claustrale. Latin.
Monachum fieri. |
Esempio: | Boc. Nov. 32. Andò, e si fece Frate. |
Definiz: | FARE FRATELLO, ec. Stimar fratello. L. fratris loco
habere. |
Definiz: | §. Farsi fratello: Affratellarsi. Latin. amicum simulare. |
Esempio: | Franc. Barb. 237. 15. Ancor da' lusinghieri, E da color, che frieri Si fanno; per
mostrarti, Che in lor possi fidarti. |
Definiz: | §. Far da fratello: Portarsi con affezione di fratello. Lat. fraternè
diligere. |
Definiz: | FARE FREDDO. Esser freddo. Latin. frigus esse. |
Definiz: | §. Far freddo, e far caldo, lo dice colui, ch'è travagliato, o dall'uno, o
dall'altro: |
Definiz: | FARE FRESCO. Esser fresco: sentir fresco. Lat. algorem esse,
algere. |
Esempio: | Bocc. Nov. 77. 32. E fu sì lungo l'aspettare, senza che fresco le faceva troppo
più, che voluto non avrebbe. |
Definiz: | FARE FRUTTO. Fruttificare. Latin. fructum aedere. |
Esempio: | Cresc. 2. 9. 1. Comincerà ad attrarre il nutrimento, ec. e da capo verzicare, e
far frutto. |
Esempio: | E Cr. 4. 12. 4. Perocchè questi, come pampinarj, men fanno
frutto. |
Esempio: | Petrar. Canz. 32. E di far frutto, non pur fiori, o frondi. |
Esempio: | E Petr. Son. 248. Ove nacque colei, ch'avendo in mano Mio
core, in sul fiorire, e 'n sul far frutto. |
Esempio: | Tes. Br. Facea la terra frutto, Senza nulla semente. |
Definiz: | FARE FUOCO. Accendere fuoco. L. ignem accendere. |
Esempio: | Bocc. Nov. 12. 13. Avendo fatto fare un grandissimo fuoco in una sua
caminata. |
Esempio: | Tanc. 3. 11. E del poder sarà ben farne fuoco. |
Definiz: | §. Far fuoco: Riscaldarsi in alcuno affare, portarlo con efficacia. |
Definiz: | §. Fare fuoco nell'orcio: Riscaldarsi di che che sia con veemenza. Lat. aestuare, incandescere. |
Definiz: | FARE FUORA. Levar l'occasione, la materia, o simili. Lat. amovere,
removere. |
Definiz: | §. Farsi fuora; come della finestra, ec. Affacciarsi. Latin. obliquato
capite prospicere. Gr. προκύπτειν. |
Definiz: | §. Farsi fuori: Darsi giù di che che sia. Latin. animum
despondere. |
Esempio: | Cecch. St. 2. 2. Facciasene fuori Cotesto tale, ec. |
Definiz: | FARE FURTO. Rubare. Lat. furtum facere, furari. |
Esempio: | Dant. Inf. 25. Per lo furto, che frodolente fece. |
Definiz: | FARE GARA. Indur gara. Latin. committere inter se. |
Definiz: | §. Fare a gara: Gareggiare. Latin. certare. Gr.
ἁμιλλᾶσθαι. |
Esempio: | E Sen. Ben. Varch. 7. 24. Fu fatto da loro a gara per chi
dovesse dargliele. |
Definiz: | FARE GARBUGLIO. Indurre confusione. Lat. turbellas dare, disse
Plauto. |
Esempio: | Cecch. Dot. 5. 3. Sempre tu cerchi far qualche garbuglio. |
Definiz: | FARE GENTE. Assoldar milizia. Lat. delectum habere. |
Esempio: | Boc. Nov. 42. Fatta grandissima gente, sopra il Re di Tunis se ne
venne. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 11. 132. Richiamandolo la nobiltà, cui nella pace è più duro il
servire: fa gente. |
Definiz: | FARE GETTO, e FAR GITTO. Gettare. Latin. proijcere. |
Esempio: | Fr. Iac. Rilevossi, e fece gitto. |
Definiz: | §. Fare getto, figuratam. Recere. Latin. reijcere, vomere. |
Esempio: | Red. Dit. Ecco ohime, ch'io faccio getto Delle merci mie
vinose. |
Definiz: | FARE GHEPPIO. Fare di se monte in cascando. Lat. concidere,
collabi. |
Esempio: | All. 152. Perciocchè se a quello nell'entrare, ed uscir del Laberinto, dove e' fece
far gheppio [a man salva percuotendolo] al Minotauro bestiaccia di più forme. |
Definiz: | FARE GHIOTTO. Indurre avidità. Latin. avidum efficere. |
Esempio: | Dant. Purg. 17. Sicchè si fa della vendetta ghiotto. |
Esempio: | E Dan. Purg. Cant. 20. Fece la voglia sua dell'oro
ghiotta. |
Definiz: | FARE GIORNATA. Consumare il giorno: Impiegare tutto 'l tempo d'un giorno. Lat.
diem estrahere in loco negotiove quopiam, facere dies, il disse
Seneca; diem condere. Gr. διημερεύειν. |
Esempio: | Fr. Iac. Nulla cosa piglia il piede, Che non faccia sue giornate [qui
soggiornare, dimorare] |
Definiz: | §. Fare giornata, far battaglia: che si dice anche Far giornata campale. Lat.
iusto praelio confligere, decertare. |
Definiz: | §. Fare a giornata, o per giornata: Lavorare, per ricever la mercede a un tanto il giorno. Lat.
pacta in diem mercede opus faciendum conducere. |
Definiz: | FARE GITA. Lo stesso quasi, che Fare esercizio. Lat. animi caussa iter
facere, ambulare. |
Esempio: | Cecch. St. 3. 4. I non mi metto più A far'a piè questa gita. |
Definiz: | FARE GIUDIZIO. Giudicare. Lat. sententiam ferre, iudicium facere,
iudicare. |
Esempio: | Cecch. Donz. 3. 7. Che quest'è un fatto, che bisogna farne Giudizio in capo
all'anno. |
Definiz: | FARE GIUOCO. Nello stesso sentimento, che Fare scherzo, o simili. Latin.
ludificari. E figuratamente esprime quello, che altrimenti si direbbe
Trattare. |
Esempio: | Boc. Nov. 81. 10. O se essi mi cacciassero gli occhi, o facessermi alcun'altro
cosi fatto giuoco. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 78. 10. E perciocchè io non intendo di lasciare
questa vendetta impunita, io gli farò giuoco, che ne tu, ne egli, sarete mai lieti. |
Esempio: | Petrar. Son. 143. Ond'Amor di sua man m'avvinse in modo, Che l'amar mi fe dolce, e
'l pianger gioco. |
Definiz: | §. Fare giuoco: Termine di giuoco. Latin. oblatis in ludo uti. |
Definiz: | §. Fare il giuoco d'alcuno: Far cosa, che torni in avvantaggio di alcuno. Lat.
quod alij in rem sit facere. |
Definiz: | §. Farsi giuoco di chi che sia. Latin. aliquem ludos facere.
Plaut. |
Esempio: | Cecch. Spir. 4. 6. Si faccian di te giuoco, e trastullo. |
Definiz: | §. Far giuoco: Tornar bene. Lat. facere, congruere,
convenire. |
Definiz: | FARE GIUSTIZIA. Amministrar giustizia. Lat. ius dicere, ius
exequi. |
Esempio: | G. V. 5. 12. 1. E per lo contado facea stare suoi Vicarj, che rendeano ragione, e
faceano giustizia [qui pare Esercitare giuridizione nel criminale] |
Definiz: | §. Far giustizia: Dar la morte per via di giustizia, giustiziare. Lat. ad
supplicium condemnare, supplicio tradere. |
Esempio: | Boc. Nov. 33. 16. Ma tutto pareva niente, perciocchè il Duca, pur fermo a volerne
far giustizia, stava. |
Esempio: | G. V. 7. 138. 3. Onde prese di coloro, che sentirono il tradimento, e fecene
giustizia. |
Definiz: | FARE GOLA. Indur desiderio. Lat. orexim inducere, salivam
movere. |
Esempio: | Sen. Ben. Varch. 178. La quale a ciascuno ancora che satollo, potesse far
gola. |
Definiz: | FARE GOMITO. Uscire i muri, o simili della lor dirittura. Latin. obliquari. |
Esempio: | Varch. Stor. Perciocchè le sue mura torcendosi in alcuni luoghi, e faccendo
gomito, ovvero angolo sbiecano molte volte, e vanno a schimbesci. |
Definiz: | FARE GOVERNO. Trattare. Latin. tractare. |
Esempio: | Dant. Purg. Ma io farò dell'altro, altro governo. |
Definiz: | §. Far mal governo. Maltrattare. Lat. malè tractare. |
Esempio: | Dant. Inf. 27. Che fecer di montagna il mal governo. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 15. 30 Ed eccoti Agrican vede da canto, Che facea d'Aquilante un mal
governo. |
Definiz: | FARE GRANDE. Ingrandire, aggrandire. Lat. augere,
amplificare. |
Esempio: | Dant. Par. 22. La mente mia così da quelle dape Fatta pù grande di se stessa
uscío, E che si fesse rimembrar non sape. |
Esempio: | Franc. Barb. 335. 10. Ahi tesoro, che comprar non ti puoi, E che fai grandi i
tuoi. |
Esempio: | Segner. Pred. 11. Per questo voi per farvi grandi, n'andrete a procacciarvi
malevoli? |
Definiz: | §. Fare del grande, e Fare il grande: Stare in gravità, in maestà, ad immitazione
de' grandi personaggi. Latin. superbè se gerere, fastum praeseferre. |
Esempio: | Alleg. 42. Faccia del dotto pur, faccia del grande. |
Definiz: | §. Farsi grande: Crescere, venir grande. Lat. crescere. |
Esempio: | Cresc. 3. 7. 7. Indi a quaranta dì, sì si fa grande, infino al venimento della
maturità. |
Definiz: | FARE GRAZIA. Graziare. Lat. beneficium facere, gratificari, privilegium
conferre. Gr. χαρίζεσθαι. |
Esempio: | Dicer. Div. Non s'intende esser tolto alcun beneficio, o grazia a lui fatta per lo
Comune, o Senato di Roma. |
Esempio: | Cecch. Donz. 1. 1. E quanto egli era benigno in far grazia,
ec. |
Definiz: | §. Far la grazia. Lat. beneficium conferre, praecibus
annuere. |
Esempio: | Boc. Nov. 10. 7. Col consentimento degli altri, lietamente la grazia gli
fece. |
Definiz: | FARE GRIDO. Gridare. Lat. clamorem facere. |
Esempio: | Dant. Par. 21. E feron grido di sì alto suono, Che non potrebbe qui
assimigliarsi. |
Esempio: | E Dan. Inf. 14. Quando piangea vi facea far le
grida. |
Definiz: | §. Far la grida: Mandare il bando. Lat. edicere. |
Esempio: | Boc. Nov. 18. 44. E offerse di presentargli il Conte, e i figliuoli, dove, secondo
la grida fatta, guiderdonare il dovesse. |
Definiz: | FARE GROPPO. Aggroppare. Lat. nectere, colligare,
implicitare. |
Esempio: | Dant. Inf. 13. Di se, e d'un cespuglio fece un groppo. |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 33. Che le lagrime prima fanno
groppo. |
Esempio: | Franc. Barb. 11. 9. Far'alla gola groppo, Ch'ella si può, come vuoli, adusare
(qui raffrenare) |
Definiz: | FARE GUARDIA. Guardare. Lat. custodire, defendere. |
Esempio: | G. V. 8. 89. 3. I Fiorentini, sentendo sua venuta, ebbero gran paura, e gelosia, e
fecion gran guardia nella terra. |
Esempio: | E G. V. 6. 41. Trovarono il garzone, che la madre ne facea
gran guardia. |
Definiz: | §. Far la guardia: Star di guardia. Lat. excubias habere, diligenter
observare, servare. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 5. 2. Far la guardia da me alla mia donna. |
Definiz: | FARE GUASTO. Devastare. Lat. vastare, devastare. |
Esempio: | G. V. 7. 153. 2. E fatto intorno a Pisa gran guasto, ec. |
Esempio: | Cecch. Stiav. 1. 4. Eh i' non fo Delle fanciulle Greche il guasto, che I' farei
del vin Greco. |
Definiz: | FARE GUAZZO. Bagnare. Lat. vadum efficere, solum inundare. |
Esempio: | Burch. 127. La bocca, e 'l naso mi faceva un guazzo. |
Definiz: | FARE GUERRA. Guerreggiare. Lat. bellare, bellum gerere. Gr.
πολεμεῖν. |
Esempio: | G. V. 4. 28. 1. I Fiorentini feciono oste a monte Cascioli, il quale facea guerra
alla Città. |
Esempio: | E G. V. 7. 21. 1. Onde faceano guerra nel Contado di
Firenze. |
Esempio: | E G. V. 12. 25. 2. Feciono molta guerra a' Pisani, faccendo
capo in Pietra Santa. |
Esempio: | Dant. Inf. 12. A Rinier da Corneto, a Rinier pazzo, Che fecero alle strade tanta
guerra. |
Esempio: | Segn. Pred. 29. Anzi somministrando al medesimo suo nemico l'armi più possenti,
ch'egli abbia a far guerra al Cielo. |
Definiz: | FARE HUOMO. Condurre alla perfezion dell'huomo. Lat. virum
facere. |
Definiz: | §. Far da huomo: Operar virilmente. Lat. prudenter se gerere, viriliter
agere, strenuam operam navare. |
Definiz: | §. Farsi huomo, e Farsi un'huomo, neutr. pass. Divenire huomo. Lat.
in virum evadere, virum fieri. |
Definiz: | §. Farsi huomo: Incarnarsi. Lat. corporari, *incarnari. |
Esempio: | Fr. Iac. Tod. S'io mi faccio huomo, Huom' ha suo
intendimento. |
Definiz: | §. Fare l'huomo addosso altrui: Minacciarlo, strapazzarlo. signoreggiarlo. Lat.
minis aliquem aggredi, fastu, arrogantia premere. |
Definiz: | FARE IMBROGLIO. Imbrogliare. Lat. turbare, turbas dare. |
Esempio: | Cecch. Corr. 4. 10. I voglio Prima fare un'imbroglio, s'io
potrò. |
Definiz: | FARE IMMORTALE. Immortalare. Latin. immortalem facere, immortalitate
donare. |
Esempio: | Petrar. Son. 317. Per dir di quella, ch'è fatta immortale, E cittadina del Celeste
Regno. |
Definiz: | §. Farsi immortale: Immortalarsi. Lat. nomen suum
aeternare. |
Definiz: | FARE IMPEDIMENTO. Impedire. Lat. vexare, impedimentum
afferre. |
Esempio: | G. V. 2. 28. Aveano per più volte fatto grande danno, e impedimento a'
Latini. |
Definiz: | FARE IMPOSTA. Porre gravezza. Lat. tributum indicere. |
Esempio: | G. V. 6. 10. E faccendo imposte, e taglie sopra i Cherici, a vergogna di Santa
Chiesa. |
Esempio: | E G. V. 8. 89. Feciono sopra i Cherici una grande, e grave
imposta. |
Definiz: | FARE IMPRESA. Imprendere. L. rem aliquam aggredi. Gr.
ἐπιχειρεῖν. |
Esempio: | Franc. Barb. 36. E chi fa vili imprese, E lunghe di contender di
parole. |
Esempio: | E Franc. Barb. 63. Ma dei tu ben pensare Di non far quella
impresa, che disvaglia. |
Esempio: | E Franc. Barb. 177. Ne for ragion'alcuna
far'impresa. |
Definiz: | §. Fare impresa: Tentare di conquistare per forza d'arme alcun Regno, o Terra, e uscire in campagna a tale
effetto. Lat. suscipere expeditionem. Gr. στρατείν
στρατείαν
ποιεῖν. |
Esempio: | G. V. 11. 49. 5. E nota, che questa fu una delle più alte imprese, che mai
facesse, o fatta avesse il Comune di Firenze infino a quell'ora. |
Definiz: | FARE IMPRESSIONE. Figurat. si dice del Cagionare nella mente opinione: quasi lo stesso, che Fare
effetto. Lat. imprimi, in animum descendere. |
Esempio: | All. 59. Ma in voi, Donna crudel, sempre si fanno Impression vive, e che hanno
Effetti veri. |
Definiz: | §. Fare impressione ne' nimici: Penetrare nelle loro ordinanze. Lat. impressionem facere,
impressionem dare. |
Esempio: | Bemb. Stor. 4. Acciocchè colle genti de' Fiorentini si congiungessero, e nelle
genti del Duca di Urbino impression facessero. |
Definiz: | FARE INCETTA. Incettare. Lat. merces undequaque praemere, uti cariùs
vendatur. |
Definiz: | §. Fare incetta di che che sia; per similit. Cercarne, compiacersene. |
Definiz: | FARE INCONTRO. Incontrare: Ricevere altrui con solennità d'incontro. Lat. solemniter progredi ad aliquem excipiendum. |
Definiz: | §. Farsi incontro, andare incontro. Latin. obviam fieri. |
Esempio: | Boc. Nov. 10. fin. Non fugge questo ben, qual'or disio Di rimirarlo in mia
consolazione, Anzi si fa incontro al piacer mio. |
Definiz: | §. Farsi incontro, contravvenire, fare in contrario. Lat. contrà ire, contrarium
facere. |
Esempio: | All. 261. Che e' non si può, ne debbesi far mai Incontro a quel, che l'huom prima
ha giurato. |
Definiz: | FARE INDULGENZA. Concedere indulgenza. Lat. concedere indulgentiam,
indicere indulgentiam. |
Esempio: | G. V. 8. 36. Papa Bonifazio VIII. ec. fece somma, e grande
indulgenza. |
Definiz: | FARE INGIURIA. Ingiuriare. Lat. inferre iniuriam, facere
iniuriam. Gr. ἀδικεῖν. |
Esempio: | Lab. 38. Nol vedi, che tu a Dio, a' tuoi studj, e a te medesimo fai
ingiuria. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 4. Intr. Che a niuna persona fa ingiuria, chi
onestamente usa sua ragione. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 1. O a dire villania a persona, o a fare alcuna
altra ingiuria? |
Esempio: | G. V. 8. 89. 5. E perchè non volevon pagare, più ingiurie furon fatte a'
Cherici. |
Definiz: | FARE INIMICIZIA. Contrarre inimicizia, divenir nimico. Lat. capere
inimicitias, inimicari. |
Esempio: | Ar. Fur. 5. 22. Tanta discordia, e tanta lite porre, E farvi inimicizia così
intensa (qui seminare dissensione, produre nimicizia. Lat. nimicare) |
Definiz: | FARE INNANZI. Accostare, approssimare. Latin. admovere. |
Definiz: | §. Farsi innanzi neutr. pass. Latin. ire adversum, adire,
accedere. |
Esempio: | Segn. Pred. 2. Egli senza temer delle loro spade, si fece
innanzi. |
Definiz: | FARE INQUISIZIONE. Diligentemente ricercare, inquisire. Gr. ἐξετάζειν. |
Esempio: | G. V. 8. 42. 1. Il Comune, e 'l popolo si turbò forte, e funne fatta inquisizione
per la Signoría. |
Esempio: | Salust. Iug. R. Con quanto studiamento comandoe, che l'inquisizion fusse
fatta. |
Esempio: | Boc. Nov. 16. 36. Siccome huomo, che astutissimo era, fatta inquisizion di
quest'opera, ec. |
Definiz: | FARE INSTANZA. Instare. Lat. postulare. |
Esempio: | Boc. Nov. 63. 6. Cominciò a visitare molto spesso la comare, e cresciutagli
baldanza, con più instanza, che prima non faceva, la cominciò a sollecitare a quello, ch'egli di lei
desiderava. |
Definiz: | FARE INTENDERE, e FARE INTENDENTE. Significare. Lat. significare. |
Esempio: | G. V. 10. 153. 1. Per consiglio d'indovini, entrò in fantasia, e fecelo
intendente, che Adoardo suo fratello, ec. |
Esempio: | E G. V. 8. 92. 1. Di certi crimini, ed errori, che al Re fu
fatto intendente, che i Tempieri usavano. |
Definiz: | §. Per Fare le viste, dare ad intendere. |
Esempio: | G. V. 8. 63. E faccendo venire a loro le genti di segreto, faccendo intendente al
paese, che v'erano per trattare accordo dal Papa al Re di Francia, ec. sotto quel colore, menarono il trattato segreto
di fare pigliare in Alagna Papa Bonifazio. |
Definiz: | §. Fare inteso: Dirizzare l'intenzione, rendere attento. Lat. propositum
dirigere, intentum reddere. |
Esempio: | Boc. Amet. 30. Lodando voi, le menti faccia intese, Di chi vive quaggiuso; al
vostro Regno. |
Definiz: | FARE INVENIE. Dimostrar'affetto: Usar atti, e parole soperchie, e leziose. L.
prolixè blandiri. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 4. Avendo veduto far loro Cotante invenie, ec. |
Esempio: | E Incant. 3. 3. Oh costor fan le lunghe invenie! |
Definiz: | §. Fare invenie: propriamente lo Inchinarsi con profonda genuflessione, come i Religiosi fanno, chieggendo venia.
I Latini bassi dissero facere venias, e i Greci ποιεῖν
μετανοίας. |
Esempio: | Mirac. M. Alcun Monaco devoto della Nostra Donna, a sua reverenzia, ogni dì le
facea certe invenie, inginocchiandosi. |
Definiz: | FARE INVENTARIO. Inventariare. Lat. repertorium facere, quod vulgo
inventarium appellatur. Così Ulpiano Giureconsulto. |
Esempio: | Alleg. 114. Fatton'un memoriale, o un'inventario, Senz'ordine però di precedenza,
Come le feste son nel Calendario. |
Definiz: | FARE INVENZIONE. Inventare. Lat. invenire, reperire, novum aliquod
moliri. |
Esempio: | Dant. Par. 29. Per apparer ciascun s'ingegna, e face Sue
invenzioni. |
Definiz: | FARE INVESTITURE. Investire. Lat. in possessionem mittere, possessionem
tradere, *investituram facere. |
Esempio: | G. V. 8. 62. E d'ogni Vescovado vacante del Reame, godeva i beni, e volea fare le
'nvestiture. |
Definiz: | FARE INVITO, ec. Invitare. Latin. invitare. Gr.
προσκαλεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. Poichè se ornata Alma di temperanza, Gli Confessori, e Vergini Ti fan
grande invitanza. |
Esempio: | Red. Dit. Se la druda di Titone, Al canuto suo marito, Con un vasto ciotolone Di
tal vin facesse invito. |
Definiz: | FARE LA GATTA MORTA. Fingersi rimesso, e addormentato. Lat. connivere,
astutè dormire, se simulare. Gr. λαγὼς
κακεύδων
καθεύδων, lepus
dormiens, vedi Flos. 269. |
Esempio: | Cecch. Cr. 4. 5. Perchè se bene fa la gatta morta, Da queste acque chete ti
guarda. |
Definiz: | §. Fare la gatta di Masino: vale lo stesso. |
Definiz: | FARE LA LIONESSA. Maniera bassa del volgo, che si usa per dinotare lo Stare aspettando con
desiderio, e ansietà grandissima che che sia; che altrimenti si dice Stare a bocca aperta; simile in
qualche parte all'altro modo di dire, Stare a pivuolo. |
Esempio: | All. 219. Dove, non sendo avanti il sol levato Alla portiera a far la
lionessa. |
Definiz: | FARE LAMENTO. Lamentarsi. L. conqueri, lamentari. |
Esempio: | Fr. Iac. Piangon le Religioni, E fanno gran lamento. |
Esempio: | Dant. Infer. 13. Fanno lamenti su gli alberi strani. |
Definiz: | FARE LA PENNA. Gadagnare nelle cariche oltre allo stipendio ordinario. Lat. ultra mercedem, seu stipendium lucrifacere. |
Esempio: | Cecch. Corr. 2. 7. Mille, e settecento scudi d'oro il mese Sarà 'l stipendio
ordinario, e poi il più, che ne farà la penna. |
Definiz: | FARE LA PERA. Apportare altrui di nascoso, e maliziosamente alcun pregiudizio. Come
Ammazzare speditamente, e occultamente, o fare ammazzare speditamente, e
occultamente. L. clam per se, vel per alium, simil. tratta per avventura
dall'operazione di colui, che taglia a tavola, o vogliam dire dall'arte del trinciante, il quale taglia la pera, e
l'acconcia in modo, che non apparisce, ch'egli v'abbia fatto taglio. |
Definiz: | FARE LAPPE LAPPE. |
Esempio: | Cant. Carn. Poi ne va pianetto, e cheto Squadernandoti le chiappe, Che gli
fanno lappe lappe. |
Definiz: | §. Fare il cul lappe lappe: si dice del Fuggir per paura. |
Esempio: | Morg. E chi frappa, e chi taglia, Tanto ch'ognun gli voltava le chiappe, Perocchè
'l cul gli facea lappe lappe. |
Definiz: | §. Fare la gola lappe lappe: dicesi del Veder cosa appetitosa, e desiderala, e non la potere
avere. |
Definiz: | FARE LARGHEZZA. Usare liberalità. Lat. liberalem esse, liberalitatem
exercere. |
Esempio: | Franc. Barb. 140. Necessità costringente, son certi, Del non donar esperti, Che
credon se, allor larghezza fare. |
Esempio: | E Franc. Barb. 191. Pensa se tu eccedi Li tuoi maggiori, e
vedi Se tu fai tanta, quanto puoi, larghezza. |
Esempio: | Dant. Purg. 20. Esso parlava ancor della larghezza, Che fece Niccolò alle
pulcelle, Per condurre ad onor lor giovanezza. |
Definiz: | FARE LARGO. Allargare. Lat. dilatare. Gr. πλατύνειν. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 17. 14. Ha gettato qual d'urto, e qual di spada, Ed ognun larga, gli
facea la strada. |
Esempio: | Cant. Carn. Perchè possan giucar, largo lor fate [qui allargare la via,
trarsi da banda. Latin. via decedere] |
Definiz: | §. Farsi largo: Aprirsi la strada all'estimativa, al credito. Latin. nomen
sibi facere, aestimationem sibi, auctoritatemque conciliare. |
Esempio: | Cecch. Corr. Se non vi fate largo col donare, E' vi si resterà la voglia
addosso. |
Definiz: | FARE LA SERPE TRA L'ANGUILLE. Dicesi dell'Essere accorto, e trattar co' semplici. |
Esempio: | Cecch. Donz. 4. 3. Ben se 'l padrone Non fa la serpe tra l'anguille,
ec. |
Definiz: | FARE LA VENTURA. Astrologare per via comunemente di chiromanzia. Lat. chiromantiam facere, vaticinari. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 16. 231. E facevansi fare la ventura loro, e di
Cesare. |
Definiz: | FARE LAVORÍO. Lavorare. Lat. operari, manufacere. Gr.
ἐργάζεσθαι. |
Esempio: | Boc. Nov. 42. 11. Di seta, di palma, di quoio, diversi lavoríj
faccendo. |
Definiz: | §. Far lavoro: Lavorare. Lat. operari. Gr. ἐργάζεσθαι. |
Esempio: | G. V. 9. 74. Non lasciarono gli artefici di fare loro lavoro
continuo. |
Definiz: | FARE LE FUSA TORTE. Fare le corna: Romper la fede al consorte. Lat. viro
suo fidem frangere. |
Definiz: | FARE LEGA. Collegarsi. Lat. foederari, foedus inire. |
Esempio: | G. V. 12. 58. 2. I quali per loro s'accettarono, e giurarono a ciò fare lega, e
compagnia. |
Esempio: | E G. V. 2. 7. 1. E col loro Re chiamato Rotario, fece lega, e
compagnia contra lo 'mperadore di Gostantinopoli, e de' Greci. |
Esempio: | Dant. Par. 2. Virtù diversa, fa diversa lega Col prezioso corpo, che l'avviva, Nel
qual, siccome vita, in voi si lega. |
Definiz: | FARE LEGGE. Costituir per legge. Lat. legem condere, legem ferre.
Gr. νομοθετεῖν. |
Esempio: | Dan. Purg. 1. Più muover non mi può, per quella legge, Che fatta fu, quand'io me
n'uscj fuora. |
Esempio: | Fr. Iac. Non farà legge nuova Da fartene esente. |
Esempio: | Tac. Dav. Ann. 11. 133. Contro alle ingorde usure fe la legge, che niuno,
prestasse danari per pagare alla morte del padre. |
Definiz: | §. Fare legge: per Voler le cose a suo modo, far violenza. Lat. pro imperio
agere. |
Definiz: | FARE LE MARIE. Lat. dissimulare. |
Esempio: | Varch. Ercol. 83. Far le forche è sapere una cosa, e negare, o infingersi di
saperla, o biasimare uno per maggiormente lodarlo, il che si dice ancora, far le lustre, e talvolta le
Marie. |
Definiz: | FARE LE MASCHERE, ec. Andare in maschera. Lat. personatum
incedere. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 11. 139. Faceva in casa le maschere de' vendemmiatori nel buono
dell'Autunno. |
Definiz: | §. Far le maschere: Fingere. Latin. fingere, simulare. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 20. 4. Non hanno a far le maschere i Cristiani. |
Definiz: | FARE LE NONE. Prevenir colle parole colui, che si crede voler richieder di che che sia, con dir di
non averlo, forse così detto per allusione alla parola negativa Non, e di essa fatto None. Lat. petitionem alicuius inficiando praeoccupare. |
Esempio: | Varch. Ercol. 83. Far le none, non si può dichiararsi, se non con più parole, come
per cagion d'esempio: Se alcuno dubitando, che chi che sia nol voglia richiedere in prestanza del suo cavallo, il quale
egli prestare non gli vorrebbe, cominciasse prevenendolo a dolersi con esso lui, che il suo cavallo fusse sferrato, o
pigliasse l'erba, o avesse male a un piè, e colui rispondesse: non accade, che tu mi faccia, o suoni questa
nona. |
Definiz: | FARE LESSO. Lessare. Latin. elixum facere, elixare. |
Esempio: | Cant. Carn. E quei lessi facciamo Nella stagion lor prima. |
Definiz: | FARE LETTO. Acconciar sostegno, o simile a che che sia, a guisa di letto. Latin.
fulcrum supponere, fulcire. |
Esempio: | Dant. Purg. 7. L'altro vedete, che ha fatto alla guancia Della sua palma,
sospirando letto. |
Definiz: | §. Fare il letto, nel figurato: Aggiustare col discorso la materia, e le parole in modo, che
acconciamente vi si distenda appresso ad un concetto, e autorità di Scrittore, per aggiugner loro forza, e vaghezza.
L. sententiae viam sternere, praeparare. |
Definiz: | §. Fare il letto: Raccomodare il letto, spiumacciarlo. Lat. lectum sternere,
parare. |
Esempio: | Bocc. Nov. 80. 10. E in collo levatigli, amenduni nel letto fatto, ne li
portarono. |
Definiz: | FARE LEVA, ec. Levar soldatesca. Lat. delectum
habere. |
Definiz: | FARE LIETO. Rallegrare. Lat. laetificare, exhilarare. |
Esempio: | Boc. Nov. 17. 30. Io spero infra pochi dì, farvi di ciò liete. |
Esempio: | E Bocc. appresso. Currado voi avete fatto me lieto di molte
cose. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 77. 43. Fiaccandoti il collo, ec. e me farai il
più lieto huomo del Mondo. |
Esempio: | Dan. Inf. 26. Lo qual dovea Penelope far lieta. |
Esempio: | E Dan. Purg. 3. Vedi oramai se tu mi puoi far
lieto. |
Definiz: | §. Neutr. pass. Rallegrarsi. Lat. gaudere. |
Esempio: | Dan. Purg. 6. Or ti fa lieta, che tu n'hai ben onde. |
Esempio: | Varch. Erc. 85. Fare lima lima a uno, è un modo d'uccellare in questa maniera: Chi
vuole dileggiare uno, piegando l'indice della mano destra in sull'indice della sinistra, verso il viso di colui, gli
dice lima lima, aggiugnendovi talvolta moccéca, o moccicone, o altra parola simile. |
Esempio: | Morg. Or fate lima lima a' mocciconi. |
Definiz: | FARE LIMOSINA, ec. Dar limosina. L. stipem erogare, eleemosynam
facere. |
Esempio: | Franc. Barb. 237. Guardati da coloro, Che lemosine loro Fanno palesemente, O
digiuno apparente. |
Esempio: | Cecch. Dot. 1. 2. Oh faccia Conto di fare a' suo' dì una limosina. |
Esempio: | Segn. Pred. 18. Convertire un'anima sola, val più, dic'egli, che far limosine
immense. |
Definiz: | §. Far delle limosine. |
Esempio: | Boc. Nov. 70. 9. Dir delle messe, e delle orazioni, e far delle
limosine. |
Definiz: | FARE LONTANO. Allontanare. Lat. dimovere. |
Esempio: | Petr. Son. 217. Perchè lontan m'hai fatto da' miei danni. |
Esempio: | Dan. Purg. 28. Tre passi ci facea il fiume lontani. |
Definiz: | FARE LUME. Illuminare. Lat. illuminare. |
Definiz: | §. Far lume: per Mostrare la via con torchio, o cosa simile. Lat. facem
praeferre, praelucere. |
Definiz: | §. Far lume: Risplendere. Lat. lucere. |
Definiz: | FARE LUNGI. Allontanare. Lat. removere, dimovere |
Definiz: | §. Farsi lungi: Allontanarsi. Latin. longius abire. |
Definiz: | §. Farsi da lungi, ec. Cominciar da lontano. Lat. rem altius
repetere. |
Esempio: | Bocc. Nov. 60. E quanto da lungi fatto si fosse, e con che
parole. |
Definiz: | FARE LUOGO. Conceder luogo. Lat. locum concedere, via
decedere. |
Esempio: | Boc. Nov. 11. 5. Egli non sarà alcuno, che veggendoci, non ci faccia
luogo. |
Definiz: | §. Fare luogo: Abbisognare, convenire. Lat. facere, convenire, concedi. |
Esempio: | Boc. Proem. E se non a coloro, che me atarono, alli quali per avventura non
abbisogna, a quegli almeno, a' quali fa luogo, alcuno alleggiamento prestare. |
Definiz: | FARE LUSTRO. Render lustro. Lat. in splendorem redigere,
nitidare. |
Esempio: | Cecch. Corr. 2. 7. I farò, ch'e' farà lustro ogni cosa, Come un
Sole. |
Definiz: | FARE MAGAZZINO. Adunare insieme. Lat. merces reponere,
cumulare. |
Esempio: | All. 267. Là dove magazzin fanno, e bottega. |
Definiz: | §. Fare i magazzini: Mettere in ordine le cose, che abbisognano alle grandi imprese,
particolarmente per eserciti, fabbriche, ec. Lat. apparatum facere, armamentaria, penus
instruere. |
Definiz: | FARE MALE. In signif. att. col terzo caso: Offendere. Lat. malè facere,
nocere. |
Esempio: | G. V. 8. 68. 3. Molti mali si commisono in Città, e in Contado di micidj,
d'arsioni, e ruberíe, siccome in Città rotta, e sciolta, e sanz'ordine di Signoria, se non, chi più potea far male
l'uno all'altro. |
Esempio: | Bocc. Nov. 78. 7. E di far questo non aver dottanza niuna, che io ti prometto, che
io non gli farò male alcuno. |
Definiz: | §. Far male: Arrecar danno. |
Esempio: | G. V. 6. 67. E sotto l'ombra, ec. fece molti mali. |
Esempio: | Dan. Inf. 18. Sì che la coda non possa far male. |
Definiz: | §. Fare del male: Commétter del male. Lat. mali aliquid facere. E
anche Restar con lesione. Latin. malum pati. |
Definiz: | §. Farsi male, neutr. pass. Rimanere offeso della persona. Lat. laedi. |
Esempio: | Boc. Nov. 32. 22. Il fondo v'era grande, ed egli sapeva ben notare, sicchè male
alcuno non si fece. |
Definiz: | §. Fare per male: Operar con cattivo fine. Lat. dolose agere, pravo animo
facere. |
Definiz: | §. Fare male in che che sia: Scapitarvi, perdervi. Lat. laedi, detrimentum
capere. |
Definiz: | §. Far male: per Fare cosa mala, o indecente. Lat. male facere. |
Esempio: | E Franc. Barb. 31. E credo che fa male Colui che taglia,
essendo a suo maggiore [parla del trinciante] |
Definiz: | §. Farla male: Essere in cattivo stato. Lat. malè rem
gerere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 5. Che noi abbiamo a farla male. |
Definiz: | §. Fare male d'occhio. Lat. fascinare. |
Esempio: | Varch. Ercol. Che i Latini dicevano, fascinare,
se bene fascinare è proprio quello, che noi diciamo, far mal d'occhio. |
Esempio: | Boc. Nov. 32. 3. Chi è reo, e buono è tenuto, Può fare il male, e non è
creduto. |
Definiz: | FARE MALEFICIO. Commetter delitto Lat. maleficium facere, crimen
committere. |
Esempio: | Boc. Nov. 12. 9. Per altro maleficio da loro fatto, ec. |
Esempio: | G. V. 6. 59. 3. Non vi lasciarono far nulla rubería, ne altro
maleficio. |
Definiz: | FARE MALIA. Termine espressivo dell'Usar arti diaboliche, e venefiche. Lat. veneficij crimen admittere. |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 20. Fecer malíe con erbe, e con
imago. |
Definiz: | FARE MAL PIGLIO. Fare Atto, con che si esprime naturalmente dispiacere, e dolore che si senta di
che che sia. Lat. frontem caperare, frontem asperare. |
Esempio: | Franc. Barb. 53. E poi forte si duole, S'io contra quel, che li piace, consiglio;
E facendo un mal piglio, ec. |
Definiz: | FARE MANIFESTO. Manifestare. Lat. manifestum facere. |
Esempio: | Boc. Nov. 18. 27. Ma ancora di cui, vi farò manifesto. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 20. 23. Il parer mio, in poche parole, vi farò
manifesto. |
Esempio: | E Bocc. Intr. E con lieto viso salutatigli, loro la loro
disposizione fe manifesta. |
Esempio: | Dant. Inf. 10. La tua loquela ti fa manifesto. |
Definiz: | FARE MARAVIGLIA, e FARE MERAVIGLIA. Lat. admirationem
parere. |
Esempio: | Petr. Canz. 4. Che meraviglia fanno a chi l'ascolta. |
Esempio: | Boc. Nov. 86. Andate in qua, e in là senza sentirmi, e farvi far
maraviglie. |
Definiz: | §. Far maraviglia: Operar cose da indur maraviglia. Latin. strenuam operam
navare. |
Esempio: | Gio. Vill. 10. 29. 4. Feciono maraviglie di combattere. |
Esempio: | E G. V. 10. 216. I quali ciascuno fece il dì maraviglie in
arme. |
Esempio: | E G. V. 8. 56. 4. Gli quali in quel giorno feciono maraviglie
d'arme di loro mano. |
Definiz: | §. Farsi maraviglia: Maravigliarsi. Lat. mirari, demirari. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 2. 1. Se e' m'ha detto Il vero, egli era alle strette, e si fa
Maraviglia di questa nuova volta. |
Definiz: | FARE MARTIRII. Martirizzare. Lat. discruciare. |
Esempio: | Senec. Declam. Le fece molti martirij, perchè le discoprisse il vero. (Qui
dare martorj: Martoriare, per cavare la confessione dal reo Lat. quaestionem
exercere, torquere.) |
Definiz: | FARE MASSERIZIA. Andar parco, usar parcamente di che che sia, risparmiare. L.
parcere. Gr. φείδεσθαι. |
Esempio: | Cec. Dot. 3. 5. I' vorrei ben vedere Far masserizia, ma non tanto. |
Esempio: | Cant. Carn. E nessun da qui innanzi masserizia Faccia del suo. |
Esempio: | E Cant. Carnasc. altrove. Pigliatene or, che gli e' per
Carnovale, Ch'e' n'è poi men dovizia; Fatene masserizia. |
Definiz: | FARE MEGLIO. Operare in forma migliore. Lat. rectiùs facere, meliùs
facere. |
Definiz: | §. Fare il meglio. Lo stesso. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 4. Voi fareste il meglio A star piu in pace colla vostra
moglie. |
Esempio: | E Cecch. Mogl. 3. 5. Voi fareste Il meglio a dare un po manco
scontenti A questa poverina. |
Definiz: | FARE MEMORIA. Ricordare, rammentare. Lat. monere, submonere, admonere,
mentionem facere. Gr. μιμνίσκειν
μιμνήσκειν. |
Esempio: | Franc. Barb. 43. Verratti accompagnare: Lo quarto, quando hai ricevuta offesa,
Dira, che gli ne pesa, Ed ogni giorno t'en farà memoria. |
Definiz: | §. Fare memoria: Notare, descrivere, narrare. L. commentari, in commentarios
referre. Gr. ὑπόμνημα
ποιεῖν, μνήμην
ποιεῖν. |
Esempio: | G. V. 1. 1. Di raccontare, e fare memoria dell'origine, e cominciamento di così
famosa Città. |
Esempio: | E G. V. 4. 5. 30. E per l'arsione de' detti fuochi in Firenze
arsono molti libri, e Croniche, che piu pienamente faceano memoria delle cose passate della nostra Cittá di
Firenze. |
Esempio: | G. V. 8. 35. 4. E la cagione, ec. non è da tacere, ma da farne notabile
memoria. |
Esempio: | Cr. Prol. E nel dodecimo si fara compendiosa memoria di
tutto. |
Definiz: | FARE MEMORIALE. Porger supplica. Lat. supplicem libellum condere,
porrigere. |
Esempio: | Alleg. 114. Fatton'un memoriale, o un'inventario Senz'ordine però di precedenza,
Come le feste son nel Calendario. |
Definiz: | FARE MENZIONE. Mentovare. Lat. mentionem facere. Gr.
μνήμην
ποιεῖν. |
Esempio: | G. V. 1. 18. Come fanno menzion le Storie de Ciciliani, e Virgilio
nell'Eneide. |
Esempio: | E G. V. 1. 11. E con Tantalo Re di Grecia, ec. onde facemmo
menzione, ebbe grande guerra. |
Definiz: | FARE MERCANZIA, e FARE MERCATANZIA. Mercatantare. Lat. mercari, mercaturis rem quaerere. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. 9. E per potere aiutare i poveri, ec. ho fatte mie picciole
mercanzie, |
Esempio: | E Bocc. Nov. 2. 9. Maggiori mercatanzie facendone, e piu
sensali avendone, che a Parigi di drappi, o d'alcuna altra cosa non erano. |
Definiz: | FARE MERCATO, ec. Mercantare, Contrattare. Lat. mercari,
nundinari. |
Esempio: | Boc. Nov. 62. 10. I vorrei la donna, colla quale io feci il mercato di questo
doglio. |
Esempio: | Pallav. St. Conc. 618. Non convenire, che i Principi, sotto pallio di
riformazione, e di religione, volessero far mercato del Concilio. |
Esempio: | Cecch. Dot. Prolog. E piu si tira, E stiracchia, che a far mercato di
Qualsivoglia altra merce. |
Definiz: | §. Fare buon mercato: Contrattare a poco prezzo. Lat. parvo rem
distrahere. |
Esempio: | Cant. Carn. Noi farem buon mercato, Perche 'l guadagno nostro esser piu
suole. |
Definiz: | §. Fare mal mercato: Contrattar caro. |
Esempio: | Alleg. 162. Di questa razza fine, fine, fine, Che fa buona misura, e mal
mercato. |
Definiz: | §. Fare gran mercato: lo stesso, che Far buon mercato. Lat. vili pretio
vendere. |
Esempio: | Boc. Nov. 14. 3. Non solamente gli convenne far gran mercato di cio che portato
avea, ma quasi, se spacciar volle le cose sue, gliele convenne gittar via. |
Definiz: | §. Fare il mercato: Radunare le genti colle mercanzie, per contrattarle. Lat.
nundinas facere, nundinas indicere. |
Esempio: | Gio. Vill. Per cagion che i Fiesolani vi facieno mercato un dì della
settimana. |
Definiz: | §. Fare Mercanzia: Contrattare Lat. mercaturas facere. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 1. Perchè colà se ne fa mercanzia, la feci chiedere Alla Vedova
sua padrona in compera. |
Definiz: | FARE MERCÈ. Dar guiderdone, Conceder premio. Lat. beneficium facere,
munerare, gratificari. |
Definiz: | FARE MERO. Far puro, purificare. Lat. merum facere,
purificare. |
Esempio: | Dan. Parad. 11. Sorridendo Incominciò, faccendosi piu mero. |
Definiz: | FARE MESTIERE, ec. Bisognare. Lat. opus esse. |
Esempio: | Bocc. Nov. 13. 21. Iddio, il quale solo ottimamente conosce ciò che fa mestiere a
ciascuno. |
Esempio: | Dant. Par. 14. A costui fa mestiere, e nol vi dice. |
Definiz: | §. Fare di mestiere: Vale lo stesso. |
Esempio: | Fir. As. 179. Con maravigliosa cura la provvedon di tutto quello, che le faceva
mestiere. |
Definiz: | §. Fare per mestiere: Oprare come se fosse suo mestiere. Lat. tanquam in
sua arte se exercere. |
Definiz: | §. Fare mestiere di che che sia: Professarne arte, farne bottega. L. in
aliqua re se exercere, artem profiteri. |
Definiz: | §. Chi fa l'altrui mestiere, Fa la zuppa nel paniere: e Vale che chi entra nell'altrui professione,
s'affatica senza frutto Lat. Quam quisque norit artem, in hac se
exerceat. |
Definiz: | FARE MIRACOLO, ec. Oprar miracolo. Lat. signum facere, mirabilia facere,
prodigium operari. |
Esempio: | Franc. Barb. 139. Che spesso Iddio aspetta, Tuo argumento vaglia: Ne fa miracol
per ogni vil paglia. |
Esempio: | Cant. Carn. Hanno visto molta gente Far miracoli con quella. |
Definiz: | §. Far miracolo di che che sia: Attribuir che che sia a miracolo, maravigliarsi d'ogni cosa. Lat.
ad prodigium quaeque referre, prodigiosa existimare. |
Definiz: | FARE MISCHIA. Venire a questione, a rissa Lat. rixari. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 24. 14. Vicino a loro, anzi in quel stesso loco Si fa un'altra
mischia, un altro Agone, ec. |
Definiz: | FARE MISERICORDIA. Usar misericordia. Lat. *sacere facere
misericordiam. |
Esempio: | Boc. Nov. 16. Che egli poteva ad un'ora una gran misericordia fare. |
Esempio: | Segn. Pred. 3. Sia giudicato senza misericordia, chi non fece
misericordia. |
Definiz: | FARE MISURA. Misurare. Lat. metiri. Gr. μετρεῖν. |
Definiz: | §. Fare buona misura: esser largo nella misura, dar le cose abbondantemente. Lat.
cumulatiùs admetiri. |
Esempio: | Alleg. 162. Di quella razza fine, fine, fine, Che fa buona misura, e mal
mercato. |
Definiz: | FARE MOBILE. Vendere le cose immobili, e ridurre la valuta in contanti. Lat.
immobilia bona vendere, ex immobilibus bonis pretium comparare. |
Esempio: | G. V. 7. 16. 2. Ma poi tutti i detti beni rimasero alla Parte, onde incominciarono
a fare mobile. |
Esempio: | E G. V. appresso. Da poi che i Guelfi di Firenze fanno mobile,
giammai non vi tornarono i Ghibellini. |
Definiz: | FARE MOINE. Far carezze fanciullesche, e femminili. Lat. delicias facere,
blandulis verbis alloqui. |
Esempio: | Alleg. 162. Mentre i fui giovanetto le stradine, Mi facevano ogn'or mille
moine. |
Esempio: | Cecch. Donz. 5. 5. E' si fa tardi, e ci fia tempo a fare Le
moine. |
Definiz: | FARE MONACO. Mettere in Religione Monastica. Lat. Monacum
facere. |
Definiz: | §. Farsi Monaco: Entrare in Religion Monastica. Lat. Monacum
fieri. |
Esempio: | Boc. Nov. 50. 5. Se io non avessi voluto essere al mondo, mi sarei fatta
monaca. |
Definiz: | FARE MONTE. Mettere in monte. Lat. in acervum conijcere, cumulum
efficere. |
Esempio: | Franc. Barb. 66. E mal, se pur spezzando Fai troppo monte grande del tagliato
[parla del trinciante] |
Definiz: | §. Far monte: Termine di giuoco: e vale Disdir la posta, come se per quella volta non si giucasse.
Lat. pagellas lusorias in medium conijciendo, se illa vice ludi periculum subire, nolle
declarare. |
Definiz: | §. Per similitudine si dice d'Ogni altra cosa. |
Definiz: | §. Fare a monte: Lo stesso. |
Definiz: | FARE MORTE. Morire. Lat. mortem obire, defungi. |
Esempio: | Fr. Iac. E questo sanno i Santi, che 'l provaro, E fecer dolce morte in
amarezza. |
Definiz: | §. Fare buona morte: Morir bene, con sentimento di pietà. Lat. piè, ac
religiosè hac vita defungi. |
Definiz: | §. Fare la buona morte: Esercitar divozioni, che si usano, per chieder grazia a Dio di far buona
morte. Lat. pia quadam exercitatione uti, quâ bonus exitus vitae a Deo
petitura. |
Definiz: | §. Fare morte onorevole: Morire onoratamente. Lat. praeclara morte
occumbere. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 11. 141. E consigliavala aspettasse l'ammazzatore: spacciata era,
pensasse far morte onorevole. |
Definiz: | FARE MOSSA. Muoversi, dare segno di muoversi, partirsi. Lat. discedendi
signum dare, movere, discedere. |
Esempio: | Franc. Barb. 45. Fingi cagion, e mossa Fa di partirti, e vedrai lor
volere. |
Esempio: | E Franc. Barb. 85. Con temperanza, mossa Farai [Qui per
similit.] |
Definiz: | §. Far mossa: Fare buona, o cattiva mossa; del giuoco di Dama, degli Scacchi, o
simili. Lat. benè, vel malè movere. |
Definiz: | FARE MOSTRA. Mostrare. E si dice particolarmente per rassegnare gli eserciti. Lat.
lustrum facere, lustrare, circumire. |
Esempio: | G. V. 10. 30. 1. E rassegnaronsi, e feciono mostra la Cavalleria nella piazza di
Santa Croce, ec. |
Esempio: | All. 10. Ma piu solennemente, ec. di tutti gli altri la portan coloro, i quali ne
fanno più chiara mostra. |
Definiz: | §. Fare la mostra: Lo stesso. |
Esempio: | Fr. Iac. Quando sarà la giostra, Che si farà la mostra Del popolo
crociato. |
Definiz: | FARE MOTTO. Parlare. Lat. hiscere, mutire. |
Esempio: | Boc. Nov. 17. 40. Niuno se ne muova, o faccia motto, se egli non vuol
morire. |
Esempio: | Dant. Inf. 19. Cominciai io a dir, se puoi, fa motto. |
Definiz: | §. Fare motto ad alcuno: Parlarli, trattarli di che che sia. Lat. aliquem
convenire. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 1. Alla porta a S. Gallo ha fatto motto Al Cittadino, e a non so
chi altri. |
Definiz: | FARE MUTANZA. Scambiare, mutare. Lat. permutare, commutare. |
Esempio: | Franc. Barb. 29. Chi serve, servi tagliando, uguaglianza; Chi servito è, mutanza
Non faccia del miglior, ma prenda il meno (parla del modo di stare a tavola.) |
Definiz: | FARE NATURA. Lo stesso,che Fare abito. Lat. vehementèr assuescere, ita ut
mos in naturam transeat. Gr. φύσιν
ποιεῖν |
Definiz: | FARE NEGOZIO. Negoziare. Lat. negotiari, agere. |
Definiz: | §. Far negozio di seta, o simili: Far bottega di seta, o simile. Lat. negotiationem exercere, mercaturam facere. |
Definiz: | §. Far negozio di che che sia, o su che si sia: Mettere ogni cosa in negozio. Lat.
deliberare, consultare, consultationi subijcere. |
Definiz: | FARE NIDO, ec. Annidarsi. Lat. nidificare, nidum
construere. |
Esempio: | Petr. Canz. 18. 1. Occhj leggiadri, dove Amor fa nido. |
Esempio: | Dant. Purg. 20. Certo non si scotea sì forte Delo Pria, che Latona in lei facesse
il nido A partorir li due occhi del Cielo. |
Definiz: | FARE NIMICO, e FARE NEMICO. Lat. inimicum
facere. |
Esempio: | Dan. Inf. 15. Ti si farà, per tuo ben far, nimico. |
Esempio: | Ar. Fur. 5. 36. Polinesso, che già s'avea proposto Di far Ginevra al suo amante
nemica. |
Definiz: | FARE NOIA. Noiare. Lat. molestia afficere, molestiam
creare. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. 7. Golosissimo, e bevitore grande tanto, che alcuna volta
sconciamente gli facea noia. |
Esempio: | E Bocc. g. 3. f. 4. Non faccendo il Sol già tiepido alcuna
noia. |
Esempio: | Franc. Barb. 66. Noia mi fa chi tene Sì mal'accorta, tagliando,
maniera. |
Esempio: | Petrar. Canz. 10. Ad una gran marmorea colonna, Fanno noia sovente, e a se
danno. |
Esempio: | Fav. Esop. Messere, io non sapeva vi facesse noia. |
Definiz: | FARE NOME. Nominare. Lat. nomen facere, appellare, nomen
imponere. |
Definiz: | §. Fare nome: Acquistare nome, dar nome. Lat. nomen facere, famam acquirere, famam
conciliare. |
Definiz: | §. Farsi nome: Acquistarsi pregio. Lat. nomen sibi facere. |
Definiz: | FARE NOTO. Notificare. Latin. notum facere, palàm facere,
declarare. |
Esempio: | Seg. Pred. 5. Se io dico, pigliando a parlar così, sapessi tanto bene far noto
ciò, ch'io volessi, che nessun potesse negarmelo. |
Esempio: | E Seg. Pred. 17. Di più Dio gli avea fatto noto, che un tal
possesso sarebbe stato perpetuo. |
Definiz: | FARE NOZZE. Contrar matrimonio, e celebrare le solennità solite in tale occasione. Lat.
nuptias celebrare. |
Esempio: | Boc. Nov. 17. 4. Alla quale in forse quattr'anni avvenne, per la sua bellezza, di
far nuove nozze da nove volte. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 12. 144. Che tra zio, e nipote di fratello si possa fare giuste
nozze. |
Definiz: | §. Fare le nozze. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 1. E di consenso, e dell'uno, e dell'altra Feci le nozze, ma pur
di segreto. |
Definiz: | FARE NUOVO. Far nuovamente. Lat. renovare. |
Definiz: | §. Far di nuovo: Lo stesso. Lat. denuò facere,
renovare. |
Definiz: | §. Farsi nuovo di che che sia: Mostrar di non averne notizia, che altrimenti dicesi nell'uso,
Fare il nescio. Lat. nescium se esse simulare. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 13. 167. Egli senza levarsi su, fattosi nuovo
disse. |
Definiz: | FARE OBBLIGO, ec. Obbligarsi. Lat. se obligare. |
Esempio: | Boc. Nov. 19. 13. E fatta l'obbligagione, Bernabò rimase,
ec. |
Definiz: | §. Fare l'obbligo suo: Adempiere le parti sue. Lat. officium suum
facere. |
Esempio: | Cecch. St. 4. 3. E ch'ogni volta, O che 'l marito, o la moglie non fa L'obbligo
suo, il parentado si Intendesse finito. |
Definiz: | FARE OCCHIO. Aggiugner vaghezza. |
Definiz: | §. Fare occhio: Accennare, dare d'occhio. Lat. adnictare. |
Definiz: | §. Fare occhiolino: Dare d'occhio col chiuderlo. Lat. adnictare. |
Definiz: | §. Fare gli occhi rossi: Alterarsi. Lat. incandescere. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 14. 26. Per la grand'ira non trovava loco, Arruffarseli i crin sopra
la fronte, E fece gli occhi rossi, come foco. |
Definiz: | §. Fare gli occhj rossi: Essere vicino a piagnere, mostrare segno di piagnere, o d'aver pianto, piagnere. Latin.
oculos corrumpere fletu. |
Definiz: | §. Fare gli occhi grossi: Non degnare altrui: Star sul grande. Lat. despicere. Gr. ὑπερορᾶν. |
Definiz: | §. Fare gli occhi di fuoco: Adirarsi veementemente. Lat. ira incandescere,
excandescere. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 15. 50. L'ira gli cresce, e fa gli occhi di
foco. |
Definiz: | §. Fare a occhi, e croce: Operare grossamente con poca accuratezza. |
Definiz: | §. Fare acqua da occhi. |
Esempio: | Pataff. Da occhi abbiam fatt'acqua. |
Definiz: | §. Fare a gli occhi, modo basso: Fare all'amore. Lat. limulis intueri,
amatoriè aspicere. |
Definiz: | FARE OFFERTA. Offerere. Lat. offerre. |
Esempio: | G. V. 12. 83. E per la Pasqua di Risurresso, ec. il Comune fece offerta di tutti
i prigioni. |
Definiz: | FARE OLTRAGGIO. Oltraggiare. Lat. inferre iniuriam, iniuriosè erga aliquem
agere. Gr. ἀδικεῖν,
ὑβρίζειν. |
Esempio: | Bocc. Nov. 69. 7. Io non farei a lui sì fatto oltraggio. |
Esempio: | Dant. Purg. 2. Ed egli a me: nessun m'è fatto oltraggio. |
Esempio: | E Dan. Purg. Cant. 13. A me parea, andando, fare oltraggio,
Vedendo altrui non essendo veduto. |
Esempio: | Bern. Orl. 3. 5. 26. Insin, che quella Fiera d'Egitto a lui fe il grande
oltraggio. |
Definiz: | FARE OMAGGIO. Render tributo. Lat. *hominium facere. |
Esempio: | G. V. 8. 4. 1. Il quale, ec. tenea la Guascogna, dovendone fare omaggio al Re di
Francia. |
Definiz: | FARE OMBRA. Render ombra. Lat. umbram facere. |
Esempio: | Dant. Purg. 3. Lo corpo, dentro al quale io facea ombra. |
Esempio: | Petr. Son. 27. E far delle sue braccia a se stess'ombra. |
Definiz: | §. Fare ombra: Dar sospetto. Latin. suspicionem inijcere, suspicandi ansam
praebere. |
Definiz: | FARE ONORE. Onorare. Lat. honorare honorem habere, honorem
facere, disse Arnobio. |
Esempio: | Boc. Nov. 15. 16. Io ti saprò bene, secondo donna, fare un poco
d'onore. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 60. 39. Tu mi facesti oggi onore della corona, ed
io il voglio, questa sera, a te fare della canzone. |
Esempio: | Dant. Inf. 3. Fannomi onore, e di ciò fanno bene. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso. E più d'onore ancora assai mi
fenno. |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 1. Lo bello stile, che m'ha fatto
onore. |
Esempio: | Franc. Barb. 24. Se non sai ben suo stato, E' me' far più d'onore, che poi pentere
Del manco del dovere: Che si riman l'onor nell'onorante. |
Esempio: | E Franc. Barb. 26. E se tuo pari è quello Isforza in
simigliante fargli onore. |
Esempio: | E Franc. Barb. 126. Non solamente si perde, se fai Ad
huom'ingrato servigio, ed onore. |
Definiz: | §. Neutr. pass. Farsi onore: Acquistare onore. |
Definiz: | FARE ONTA. Aontare. Lat. iniuriam inferre, contumelia
afficere. |
Esempio: | Boc. Nov. 9. 3. Che non che egli l'altrui onte vendicasse, anzi infinite con
vituperevole viltà a lui fatte sosteneva. |
Esempio: | E Bocc. altrove. In tanto, che chi aveva cruccio alcuno,
quello, col fargli alcuna onta, sfogava. |
Esempio: | Gio. Vill. E feciono grand'onta a' Genovesi. |
Definiz: | FARE OPERA. Operare. Latin. facere, committere. |
Esempio: | Franc. Barb. 65. Pon cura, ch'in ogni opra, Che fai davanti a lui,
ec. |
Esempio: | Cecch. Dot. 1. 1. Perchè? perchè Manno, Nol ritraesti tu, e non facesti Opera di
tornarlo al buon cammino? |
Definiz: | FARE ORAZIONE. Orare. Lat. orare, Deum precari. |
Esempio: | Segn. Pred. 27. Se mai facesse un'orazion fervorosa, quando fu? Non fu,
ec. |
Definiz: | FARE ORDINE. Ordinare. Lat. ordinem facere, ordinare. |
Esempio: | G. V. 8. 1. 2. E faccendosi in Firenze ordine d'arbitrato in correggere gli
statuti, ec. |
Definiz: | FARE ORECCHIE. Lo stesso, che Dare orecchio. Lat. accommodare aurem,
praebere aurem. |
Definiz: | §. Far'orecchie di mercante: Far le viste di non sentire. Lat. se non
audivisse simulare. |
Esempio: | Fil. Vill. 11. 79. Pandolfo fece orecchie di mercatante. |
Definiz: | FARE OSTE. Guerreggiare. Latin. exercitum parare, movere. |
Esempio: | G. V. 4. 28. 1. I Fiorentini feciono oste a Monte Cascioli, il quale facea guerra
alla Città. |
Esempio: | E G. V. altrove. Apparecchiandosi i Fiorentini di fare sopra
la Città di Siena, maggiore oste, che per gli anni passati non aveano fatta. |
Esempio: | E G. V. 6. 71. 1. Feciono oste generale sopra la Città di
Siena. |
Definiz: | FARE PACE. Rappacificarsi. Lat. pacem facere, conciliari. |
Esempio: | G. V. 7. 42. 5. E fattigli basciare in bocca, pace faccendo, come detto avemo, co'
sindachi de' Guelfi. |
Esempio: | E G. V. 3. 69. Gli diedono piena, e libera balía di fare pace
tra' cittadini dentro, e loro usciti di fuori. |
Esempio: | E G. V. appresso. E ciò fatto intese a prendere, e a fare pace
tra' cittadini. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 6. I' vi prometto ch'io farò tal pace, Che ella farà un bambin
mastio. |
Definiz: | §. Far la pace. Lat. facere paces, pacem facere. |
Esempio: | G. V. 7. 56. 6. E ciò fatto per lo Legato Cardinale, fece fare le singulari paci
de' cittadini. |
Esempio: | Boc. Nov. 43. 21. La pace poi fra voi, e' vostri parenti, farò io ben
fare. |
Definiz: | §. Far pace, o Far la pace, nel giuoco Esser del pari. E figurat. |
Esempio: | Boc. Nov. 20. 19. Anche, dite voi, che vi sforzerete, ec. di farla in tre pace, e
rizzare a mazzata? |
Definiz: | §. Dio gli faccia pace: modo di pio discorso, in parlando de' morti. Lat. requiescat in pace. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 2. Oh che Dio le faccia pace, All'anima dov'ella
è. |
Definiz: | FARE PALA. Palesare. Lat. palam facere. |
Esempio: | Cecch. Corr. Prol. Come son certi boriosi, che bramano Dimostrar quelle belle
zane al popolo, E di far pala a ciaschedun, che egli hanno Gran masserizia in panni lini. |
Definiz: | FARE PALESE. Palesare. Lat. palam facere, patefacere. |
Esempio: | Boc. Nov. 19. 35. Se esser femmina, e al Soldano, e a ciascun'altro fece
palese. |
Esempio: | Dant. Purg. 22. Che la tua affezion mi fe palese. |
Definiz: | FARE PANCACCIA. Stare adunati a discorrere in luogo esposto al pubblico. |
Esempio: | Cecch. Spirit. 3. 2. Che Anselmo prese meco già due mesi, Solo amicizia là nello
speziale Dell'Agnolo dov'io pratico, e dove Egli sta a far pancaccia. |
Definiz: | FARE PANE. Impastar la farina a effetto di prepararla in pane, per cuocerlo. Lat.
panem facere, panem conficere. |
Definiz: | FARE PARAGONE. Paragonare. Lat. componere, comparare. Gr.
παραβάλλειν. |
Esempio: | Ar. Fur. 40. 79. Trasse Ruggiero, e fece paragone Di sua virtude al Paladin
Dudone. |
Definiz: | FARE PARENTADO, ec. Imparentarsi. Lat. affinitatem
contrahere. |
Esempio: | G. V. 7. 56. Faccendo più parentadi insieme. |
Esempio: | Boc. Nov. 16. 33. Avendo già a' suoi amici significato, ec. il nuovo parentado
fatto da lui. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 17. 50. Insieme fecero parentado. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 2. Vostro padre, per fare il parentado, ec. |
Definiz: | FARE PARERE. Operar che paia. Lat. videri facere. |
Esempio: | Dant. Purg. 18. La Luna quasi a mezza notte tarda, Fatt'ha le stelle a noi parer
più rade. |
Definiz: | §. Far parere una cosa per un'altra: Ingannare col mostrare, e dare apparenza alle cose, diversa
dal vero esser loro. Lat. praestigijs, technis, fallacijs uti. |
Definiz: | FARE PARI. Pareggiare. Lat. patria facere, pariare,
aequare. |
Definiz: | FARE PARLAMENTO. Simile a far Dieta. Lat. colloquium
habere. |
Esempio: | G. V. 11. 111. 1. E là fece parlamento, dove fu il Duca di Brabante, e 'l Conte
d'Analdo, e tutti gli allegati. |
Definiz: | FARE PAROLA. Parlare. Lat. verba facere, mutire. |
Esempio: | Dant. Inf. 6. Per simil colpa, e più non fe parola. |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 23. Mi rimiraron senza far
parola. |
Esempio: | Boc. Nov. 15. 28. Se colui sente, che tu mai ne facci parola. |
Esempio: | E Bocc. appresso. E senza più parole fare, ne andarono,
ec. |
Definiz: | §. Far le parole, per composizioni, o simili. Lat. verba
componere. |
Esempio: | Boc. Nov. 97. 13. Monsignore, rispose Minuccio, e' non sono tre giorni ancora, che
le parole si fecero. |
Definiz: | §. Far le belle parole: Usar maniere soavi in parlando, per ottener l'intento. Latin.
blanda oratione uti, palpari, adulari. |
Definiz: | FARE PARTE. Separarsi dal rimanente. Lat. in partes concedere, discidium
facere. |
Definiz: | §. Far la parte: Distribuir la parte. Lat. portionem
assignare. |
Definiz: | §. Far la parte sua, mia, ec. Operar come si conviene a ciascuno. Lat. pro
sua parte agere, pro virili facere; officium suum implere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 5. Fate voi la parte vostra, Che io farò la mia per
eccellenza. |
Definiz: | §. Fare le parti d'alcuno: Operar per lui, essere in vece sua. Lat. partes
alicuius sustinere, supplere vicem. |
Esempio: | Segn. Pred. 29. Noi, gli dicono tutti a gara, noi faremo le vostre parti, noi
sosterremo il vostro onore, noi dissiperemo i vostri avversarj. |
Esempio: | E Segn. Pred. appresso. E voi facendo le parti dell'inimico
più bravamente, che non farebbe egli stesso. |
Definiz: | §. Far le parti: Dividere, far divisione. Lat. dividere,
herciscere. |
Esempio: | Cecch. Donz. 2. 5. Puossi dir più largo, Che dire a uno scrivi, fa le parti, E
piglia. |
Definiz: | FARE PARTITA. Partire. Latin. discedere, digredi, abire. |
Esempio: | Dant. Inf. 22. Chi fu colui, da cui mala partita Di che facesti,
ec. |
Definiz: | FARE PARTITO. Concludere negozio. Lat. rem conficere, conditionem
accipere. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 2. Egli ha voglia di far questo partito. |
Definiz: | §. Far partito: Termine di giuoco, accordarsi. Lat. conditionem
accipere. |
Definiz: | FARE PASSAGGIO. Passare. Lat. transire, suscipere expeditionem.
Gr. ἀνάβασιν
ποιεῖν. |
Esempio: | Boc. Nov. 99. A racquistare la Terra Santa, si fece per li Cristiani un general
passaggio. |
Esempio: | G. V. 8. 18. 2. Il Papa fece il detto Re Giamo, Ammiraglio, e Gonfaloniere della
Chiesa in mare, quando si facesse il passaggio d'oltremare. |
Esempio: | Bern. Orl. 3. 5. 26. Da poi prese per moglie la donzella, E fece contro a' Greci
il suo passaggio. |
Definiz: | FARE PASSO. Passare. Latin. transire. |
Definiz: | §. Fare passo, termine di giuoco: Non voler per allora legar la posta. Lat. aleam subire,
nolle ludendi, conditionem nec ferre nec accipere. |
Definiz: | §. Far qualche passo in che che sia: Avanzarsi nel trattar di che che sia. Lat.
gradum promovere. |
Definiz: | §. Far'uscir di passo: Forzare altrui ad operare con più veemenza, e larghezza, che non farebbe.
Latin. incitare, urgere. |
Esempio: | Cecch. Corr. 2. 2. Ma e' la farà bene uscir di passo. |
Esempio: | E Cecch. Corr. 3. 7. Sì sì, e' bisogna farla uscir di
passo. |
Definiz: | §. Far passo di picca: Camminar con lentezza. Lat. lento gradu
incedere. |
Definiz: | §. Far l'ultimo passo: Morire. Lat. mortem obire. |
Definiz: | FARE PATTO. Patteggiare, fermar patto. |
Esempio: | F. Iac. Ciascun senso fa patto Di viver regolato. |
Definiz: | §. Far patto: Pattuire: Restar d'accordo del prezzo. |
Esempio: | Franc. Barb. 248. Aggia un, che vada innanzi, Che di ciò molto
avanti, E veggia, e faccia patto; Ch'ogn'oste ha rotto patto. |
Definiz: | §. Fare i patti chiari: Patteggiar chiaramente. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 7. 2. Avesse fatto i patti chiari quando Ridolfo aveva
sete. |
Definiz: | §. Fare i patti innanzi: Pattegiare preventivamente. |
Definiz: | §. Fare larghi patti: Conceder buone condizioni: Trattar con larghezza. |
Esempio: | G. V. 9. 53. 1. Domandò loro molto larghi patti fuori di misura, con tutto che per
gli più si credette, che benchè i Pisani gli avessono fatti, ec. |
Definiz: | §. Fare ogni patto: Conceder tutto. Lat. omnem conditionem
accipere. |
Esempio: | G. V. 8. 3. E quasi come gente ricreduta feciono a' Genovesi ogni patto, che
seppero domandare. |
Definiz: | §. Far patto col Diavolo: Modo di dire, esprimente Aver sempre successi favorevoli. |
Definiz: | FARE PAURA. Atterrire. |
Esempio: | Dant. Inf. 31. Quand'i giganti fer paura a i Dei. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 2. Ch'avesse voluto fargli un poco di paura. |
Definiz: | §. Farsi paura: Prender timore. |
Definiz: | §. Farsi paura coll'ombra: Prender timore senza cagione. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 2. 1. Ell'è cosa da putti, Farsi paura
coll'ombra. |
Definiz: | FARE PAZZIA. Operar pazzamente. |
Esempio: | Cant. Carn. Come s'ha a fare al pallone, o travestíti, E qualche altra
pazzia. |
Definiz: | §. Fare le pazzie. |
Esempio: | Cecch. Dot. 5. 2. E m'incresce, ch'è fa Una delle maggior pazzie, che egli abbia
Mai fatte. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 4. E così si risolve finalmente, Che la minor pazzia, ch'un
possa fare, E ammirare, ec. |
Definiz: | FARE PECCATO. Commetter peccato, peccare. Lat. perpetrare crimen,
committere. |
Esempio: | Boc. Nov. 24. 7. Che i peccati, che tu hai, ec. fatti, tutti si
purgheranno. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 30. 10. Avea fatto gran peccato d'averla tolta da
così fatto servigio. |
Definiz: | FARE PEDUCCIO. Aiutare altrui colle parole, facendo buono il suo detto. Lat.
alterius sermonem affirmatione sua fulcire, omnia assentari. |
Esempio: | Varch. Ercol. 85. Far peduccio, significa aiutare uno colle parole, dicendo il
medesimo, che ha detto egli, o facendo buone, e fortificando le sue ragioni, acciocchè egli consegua l'intento
suo. |
Definiz: | FARE PEGGIO. Operare in forma peggiore. Latin. deteriùs
agere. |
Esempio: | Segn. Pred. 19. E Dio permise, ch'egli venisse quindi a poco a far peggio, di quel
medesimo, che avea fatto il fratello. |
Definiz: | §. Far' il peggio che e' si può: Operare nella peggior forma possibile. Lat.
depravatè agere, scelestissimè, impuratissimè agere. |
Esempio: | Varch. Ercol. 13. E in somma fare il peggio, che l'huomo può. |
Definiz: | FARE PELLEGRINAGGIO. Andare in pellegrinaggio, a visitare i luoghi santi. Lat.
pietatis caussa, peregrè proficisci. |
Esempio: | G. V. 8. 36. 2. Per la qual cosa gran parte de' Cristiani, che allora viveano,
faceano il detto pellegrinaggio, così femmine, come huomini. |
Definiz: | FARE PELO. Mostrare i muri, o simili fessure. Lat. rimas facere, vitium
facere. |
Esempio: | Dav. Or. 148. Queste mura, ec. se noi le carichiam del nuovo pondo di questi
ferramenti, e pietroni, elleno primieramente faran pelo, per poi corpo; in ultimo sbonzoleranno, e fracasserà ogni
cosa, e noi potremmo trovarci alla stiaccia. |
Definiz: | §. Far mettere i pe' canuti: Dar materia di travaglio. Lat. gravi moerore
afficere. |
Esempio: | Cecch. Incant. 4. 6. I farò mettervi Piu di sei pe' canuti, e più di
dodici. |
Definiz: | FARE PENITENZA. Soddisfare penalmente per i falli commessi, e anche sopportar la pena. Lat.
pro commissis criminibus satisfacere |
Esempio: | G. V. 12. 8. 14. Si fece frate di Santa Maria Novella, cioè di S. Domenico, e
fece bene dell'anima sua, se 'l fece con buona intenzione, per fare penitenza delle colpe commesse in
Comune. |
Esempio: | Passav. 166. E questo non è di necessità, se altri si è bene confessato una volta
contrito, e prosciolto, e fatta la penitenza. |
Esempio: | E Passav. 169. Quantunque la penitenza non fosse fatta, e
dimenticata. |
Esempio: | E Passav. appresso. E a chiunque interviene tal caso, dee
immantanente, del peccato commesso, aver conrizione, ec. o andare a confessarlo senza indugio, e poi fare, o compire
la penitenza. |
Definiz: | FARE PENSIERO. Pensare, far conto, far ragione. Lat. autumare,
putare. Gr. νομίζειν. |
Esempio: | Franc. Barb. 202. Raddimandato Quel c'hai prestato; S'el non t'è redduto; Fa
pensiero, Che sia leggiero, O che ti sia caduto. |
Definiz: | FARE PENTOLINI. Vivere sottilmente: Venire in miseria. Lat. duriter vitam
agere. |
Esempio: | Cant. Carn. Ma chi lo perde, come molte fanno, Convien, che faccia poi de'
pentolini. |
Definiz: | §. Far de' pentolini, nell'uso si dice del Rompere una pentola, e farsene pezzi. |
Definiz: | FARE PERDONO, e FARE PERDONANZA. Conceder perdono. Lat. veniam dare, delicti gratiam facere. |
Esempio: | Fr. Iac. Fammi la perdonanza, Di mia grave offensanza. |
Definiz: | §. Fare perdonanza: Concedere indulgenza, bandire perdono. Lat. indulgentiam
concedere. |
Esempio: | G. V. 8. 36. 1. A tutti fece piena, e intera perdonanza di tutti gli suoi
peccati. |
Definiz: | FARE PESO. Pesare. Lat. pendere, ponderare. |
Definiz: | §. Far d'ogni lana un peso. |
Vedi Lana.
Definiz: | FARE PEZZI. Dividere, spezzare. Lat. in partes scindere,
dividere. |
Definiz: | §. Fare in pezzi: Lo stesso. |
Esempio: | Ar. Fur. 15. 82. Se in cento pezzi ben l'avesse fatto, Ríntegrati 'l vedea Astolfo
a un tratto. |
Definiz: | FARE PIACERE. Compiacere. Lat. obsequi, obtemperare, gratum
facere. |
Definiz: | §. Fare il piacere altrui: Recarsi all'altrui voglia. Lat. alterius iussa
facere, in alterius potestatem se dedere. |
Esempio: | Gio. Vill. 6. 4. Mandaro loro Ambasciadori all'oste de' Fiorentini, colle chiavi
in mano, in segno d'umiltà, per trattare di pace, e fare il piacere de' Fiorentini. |
Definiz: | §. Fare il suo piacere: Operare a sua voglia. Lat. suae voluntati obsequi,
suo appetitui indulgere. |
Esempio: | Boc. Nov. 29. 12. Alle quali esso durissimo disse, di questo, faccia ella il
piacer suo. |
Definiz: | §. Fare piacere: Vendere a buon mercato. Lat. viliori pretio vendere. |
Esempio: | Boc. Nov. 84. 8. Non ne vorrà meno di 38. come egli me ne prestò, e fammene questo
piacere, ec. |
Definiz: | FARE PIAGA. Impiagare. Lat. facere ulcus. |
Definiz: | FARE PIANO. Render facile. Latin. planum efficere, complanare, facilem
reddere, alleviare. Gr. εὐμαρίζειν. |
Definiz: | §. Far piano: Operar con lentezza, e diligenza. Lat. lentè facere, sensim
ac pedetentim agere. |
Definiz: | FARE PIANTO. Piangere. Lat. lessum facere, lugere, lamentari.
Gr. πενθεῖν. |
Esempio: | Boc. Nov. 17. 65. E del pianto, che fecero, e le donne, e gli
huomini. |
Esempio: | Franc. Barb. 268. Ella farà gran pianto, Confortala da canto. |
Definiz: | §. Fare il pianto a che che sia, o di che sia: Averlo perduto. Lat. de
aliqua re actum esse putare, rem perijsse autumare. |
Definiz: | FARE PIAZZA, ec. Dar luogo. Lat. decedere, de via
decedere. |
Esempio: | Tav. Rit. Tanto feriva ardentemente, e forte, che verun Cavalier lo stava
attendere, e per temenza ciascun gli da luogo, e fagli piazza. |
Esempio: | E Tav. rit. altrove. Per la paura tutti gli davano l'andare,
facendogli sempre la piazza. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 4. 47. Poi fra la turba Baiardo cacciava, E con Fusberta si fa far
la piazza. |
Esempio: | E Ber. Orl. 3. 3. 23. Ne finite anche avendo le parole, Ad
Orrilo rivolto il va affrontare, Un'altra volta fan bella la piazza, L'un colla spada, e l'altro colla mazza [qui
fare largo] |
Definiz: | §. Far piazza, nelle Citta levar le case per adattarne, quel sito in forma di piazza. Lat.
plateam efficere. |
Esempio: | G. V. 7. 154. 1. E fu disfatta, per farvi piazza. |
Definiz: | §. Far piazza: Abbondare le mercanzie; come quando diciamo: |
Esempio: | Esempio del Compilatore Che fa la piazza? cioè, come abbondano,
ovvero in che pregio son le mercanzie, o i cambi? Lat. negociationem ita vel se
habere. |
Definiz: | §. Far piazza de' fatti altrui: Pubblicarli. Latin. res alienas differre in
vulgus, evulgare. |
Definiz: | §. Far belle le piazze: Dar materia di ridere, e discorrere al pubblico. |
Esempio: | Morg. Andiam, che noi farem bella la piazza. |
Esempio: | Fir. Luc. E però se tu non vuoi, che noi abbiamo a far belle le piazze, fa che la
mia cotta torni. |
Vedi sopra: Fare bello.
Definiz: | FARE PILASTRO, PERGOLA, ec. Star fermo senza operare. Lat. otiosum
stare. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 6. E io ho a far pilastro, Qui tutto 'l dì. |
Definiz: | FARE POPOLO. Adunarsi pubblicamente. Lat. populum
colligere. |
Esempio: | Gio. Vill. E que' di Colle fecer popolo colla 'nsegna a Croce del popolo di
Firenze. |
Definiz: | FARE PORTO. Fermarsi, prender porto. Lat. appellere. |
Esempio: | G. V. 10. 8. 4. E là alle confini d'Inghilterra, e di Scozia, farebbe porto colla
sua armata. |
Definiz: | FARE POSSENTE. Dar possanza. Lat. vim addere, corroborare. |
Esempio: | Dant. Par.33. E fa la lingua mia tanto possente, Ch'una favilla sol della tua
gloria, Possa lasciare alla futura gente. |
Definiz: | FARE PRATICA. Praticare, acquistar pratica. Lat. se in aliqua re
exercere Gr. διατρίβειν,
ἀσκεῖν. |
Definiz: | FARE PREDICA, ec. Predicare, ammonire, ec. Lat. sermonem facere, sermonem
habere, condefacere, commonefacere. |
Esempio: | Tac. Dav. Germ. La prima sera l'è fatta la predica, che ell'entra compagna alle
fatiche, e a' pericoli. |
Definiz: | FARE PREGHIERA. Pregare, orare. Lat. orare, precari. Gr.
εὐχὴν
ποιεῖσθαι. |
Esempio: | Franc. Barb. 33. Con bassa voce farai tua preghiera (qui
orazione) |
Definiz: | FARE PRESENTE. Presentare. Lat. muneri dare, donare. |
Esempio: | Fr. Iac. E far di se presente A Dio molto l'è grato. |
Esempio: | Cant. Carn. Se voleste un bell'anello, Noi faremvene un
presente. |
Definiz: | FARE PRESSO. Accostare, appressare. Lat. admovere. |
Definiz: | §. Neut. pass. Lat. proximum fieri, appropinquare. |
Esempio: | Dant. Purg. 10. Perch'io varcai Vergilio, e femmi presso. |
Definiz: | FARE PRESTO. Operar con sollecitudine, con prestezza. Lat. festinare,
studere. Gr. σπέδειν
σπέυδειν. |
Definiz: | §. Far presto, e bene: Operar con prestezza, e perfezione. Lat. maturare. |
Esempio: | Alleg. 162. Fo presto, e bene, e fo la notte e 'l giorno. |
Definiz: | FARE PRIGIONE. Catturare, mettere in prigione. L. captivum abducere, in
carcerem conijcere. |
Esempio: | Seg. Pred. 3. O se non tanto, fingiamo almeno, che avesse tosto spedito un corpo
di soldatesca, a farlo prigione in un alto fondo di Torre. |
Definiz: | FARE PRIVILEGIO. Conceder privilegio, privilegiare. Lat. privilegium
facere, privilegium dare, concedere. |
Esempio: | G. V. 2. 7. 4. Esaudì la sua addimanda, e feceli privilegj. |
Definiz: | FARE PRÒ, e FARE PRODE. Apportar utile, giovare. Lat. prodesse. |
Esempio: | Tes. Br. 5. 8. Sì ch'ella non può beccare cosa, che prode le faccia. |
Esempio: | Dant. Purg. 21. Non saprei quanto mi fece prode, ec. |
Esempio: | Cresc. 3. 8. 12. E anche fanno prò alla dissenteria, che è soluzion di ventre con
sangue. |
Esempio: | E Cr. 6. 21. 2. Ma la loro midolla genera più perfetto umore, e
fanno prode, colla lor sustanzia. |
Definiz: | FARE PROCACCIO. Procacciare. Lat. quaerere, quaeritare,
conquaeritare. |
Esempio: | Allegr. 44. Non vi maravigliate adunque s'io fo procaccio d'un animo
forte. |
Esempio: | Cecch. Spir. 2. 3. Che gli fratei di lui facean Procaccio, Di
vendicarsi. |
Definiz: | FARE PROCESSIONE. Andare in processione. Lat. in pompa procedere, pompam
celebrare. |
Esempio: | G. V. 9. 36. 1. E fu ricevuto da' Pisani, come loro Signore, facendogli grande
festa, e processione. |
Definiz: | FARE PROCESSO. Processare. Lat. reum peragere. |
Esempio: | Gio. Vill. 8. 101. Furono scomunicati, e contro a loro fatto gran
processo. |
Esempio: | E G. V. 9. 141. 1. A richesta del detto Marchese fece
processo, e sentenzia diede, contra il detto Federigo Conte. |
Esempio: | E G. V. 8. 21. 1. Il detto Papa, contro a loro fece processo
in questo modo. |
Definiz: | FARE PRODEZZE. Operar con valore. L. strenuam operam navare, praeclarè se
gerere. |
Definiz: | FARE PROFESSIONE. Professare. Latin. profiteri. Gr.
ἀντιποιεῖσθαι. |
Esempio: | Cecch. Dot. 5. 3. Io mi tengo astuto, e quasi quasi Fo profession
d'aggirar'altri. |
Esempio: | E Cecch. Dot. 5. 6. La vita, che tu fai non punto degna
D'huomo, che faccia profession di nobile. |
Definiz: | FARE PROFFERTA. Profferere. Lat. exhibere, offerre. |
Esempio: | Boc. Nov. 81. 5. Per le grandi proferte, che fanno. |
Definiz: | FARE PROFITTO. Profittare. Latin. prodesse. |
Esempio: | Boc. Introd. Ne virtù di medicina alcuna pareva, che volesse, o facesse
profitto. |
Esempio: | Petr. Cap. 5. I' presi esempio de' lor stati rei, Faccendomi profitto l'altrui
male. |
Definiz: | §. Fare profitto: Approfittarsi. Lat. profectus facere, progressus
promovere. |
Esempio: | Ar. Fur. 25. 38. Del folle, e van disio si studia trarla, Ma non fa alcun
profitto, e in vano parla. |
Definiz: | FARE PROPOSITO. Proporre in se stesso, con risoluzione d'eseguire. Lat. sibi proponere, decernere, animum destinare. Gr. προαιρεῖσθαι. |
Definiz: | §. Fare a proposito: Tornar bene alla materia. Lat. decere, facere,
convenire. |
Esempio: | Cecch. St. 1. 2. Ma io ho pensato, ch'ella fa a proposito. |
Definiz: | FARE PROPOSTA. Proporre. Lat. proponere. |
Definiz: | §. Fare proposta: proporre in Magistrato. Lat. rogare. |
Esempio: | G. V. 12. 3. 7. E fatta la proposta per M. Francesco Rustichelli giudice, allora
Priore. |
Definiz: | FARE PROVVISIONE. Provvedere. Lat. parare, apparare,
conquirere. |
Definiz: | FARE PRUOVA. Pruovare. Latin. periculum facere. |
Esempio: | Boc. Nov. 30. 5. Per voler fare della sua fermezza una gran pruova. |
Esempio: | Viag. Sin. E di questo noi compagni ne facemmo assai volte la
pruova. |
Definiz: | §. Far pruova, delle piante: Allignare, venir bene. E figuratamente si dice di Altre cose. Lat.
molescere, coalescere. Gr. συναυξανεῖν
συναυξάνεσθαι. |
Esempio: | Dant. Purg. 30. Questi fu tal nella sua vita nuova Virtualmente, ch'ogni abito
destro, Fatto averebbe in lui mirabil pruova. |
Esempio: | E Dan. Par. 8. Sempre natura, se fortuna trova Discorde a se;
com'ogni altra semente Fuor di sua region, fa mala pruova. |
Definiz: | §. Fare prova. Lat. bonum exitum habere, succedere. |
Esempio: | Franc. Barb. 121. Ognun che tende, non piglia, ma spesso Chi vigila, più trova:
Dormendo rado si fa buona prova. |
Definiz: | §. Far prova, provanza: Provare in giudizio. Lat. in iudicio docere, probare, probationes
instruere, edere. |
Esempio: | Fr. Iac. Far ne voglio ragione Di che è fatta provanza. |
Esempio: | G. V. 8. 91. 4. Che le pruove degli articoli, ch'egli gli oppone, si facciano in
Concilio generale. |
Definiz: | §. Oggi a noi è rimaso nell'uso, Fare le provanze: e si dice del Pruovare legittimamente, e
legalmente la nobiltà delle Famiglie. |
Definiz: | FARE PUGNA, ec. Combattere, pugnare. L. pugnare. |
Esempio: | Matt. V. 9. 52. La pugna, che 'l Comune faceva, per aver Bibbiena, era
grande. |
Definiz: | FARE PULITO. Fare bene, e nettamente che che sia. Lat. rem conficere,
negotium explicare, rem expedire. |
Esempio: | Franc. Barb. 136. Fa occhio di Signor caval pulito. (Qui
rende) |
Esempio: | Cecch. Incant. 3. 4. Se egli è simile A questo, farem pulito. |
Definiz: | §. Fare pulito: Sparecchiare, levar via. Lat. detergere,
evertere. |
Definiz: | FARE PUNIZIONE. Punire. Lat. poena punire, afficere. |
Esempio: | G. V. 8. 68. 4. Senza fare nulla punizione di misfatti
commessi. |
Definiz: | FARE PUNTA. Puntare. Latin. concertare, pugnare. |
Definiz: | §. Fare punta falsa: Termine di guerra antico. |
Esempio: | G. V. 11. 111. 4. Ma i Brabanzoni, sentendo il trattato, che menava il loro Duca,
ec. feciono punta falsa. |
Definiz: | FARE PUNTO. Fermare il parlare. Lat. facere pausam. |
Esempio: | Boc. Nov. 24. 11. Fatto punto quivi, chiamò la donna. |
Esempio: | Dan. Par. 32. Ma perchè 'l tempo fugge, che t'assonna, Qui farem
punto. |
Definiz: | §. Fare punto: Notare. Lat. adnotare, animadvertere, docere. |
Esempio: | Franc. Barb. 279. Ma qui fa punto, e guarda, Ch'ogni huom molto si tarda,
ec. |
Esempio: | E Franc. Barb. 268. Ma quì ti faccio punto, Ch'a così forte
punto, Qualunque sia 'l minore, Vorrà esser maggiore. |
Definiz: | FARE QUARESIMA. Osservare la Quaresima. Lat. *quadragesimale ieiunium
observare. |
Definiz: | §. Far Quaresima: Passare il tempo della Quaresima. Lat. Quadragesimae
tempus traducere. |
Esempio: | Cecch. Incant. 9. Con chi farò carnevale, e quaresima N'un tempo
stesso. |
Definiz: | FARE QUISTIONE, ec. Muover dubbio. L. quaestionem
proponere. |
Esempio: | Dan. Inf. 9. Questa question feci io, e quei di rado, ec. |
Esempio: | E Dan. Par. 19. Di che facei question cotanto crebra
(Qui facei, per sincope di facevi) |
Esempio: | Boc. Nov. 3. 5. Signor mio, la quistione, che voi mi fate è
bella. |
Definiz: | §. Far quistione: Venire alle mani. Lat. digladiari. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 7. Io non son'oggi in tempera Di far
quistione. |
Definiz: | FARE RAGIONE. Far conto, stimare Lat. putare, existimare. |
Esempio: | Franc. Barb. 209. Ragion dei fare, Ch'è d'huomo, errare. |
Esempio: | E Franc. Barb. 96. Ragion fa, che tua donna, sia vertute, E
usa in pregiarla. |
Esempio: | E Franc. Barb. 177. Stando tra' grandi, fa ragion, che sieno
Huomini, come i bassi. |
Esempio: | E Franc. Barb. 115. Che se lei trae a vertute vergogna, Non fa
ragion, chi per vizio, ec. [Qui, non fa cosa ragionevole] |
Esempio: | Dant. Infer. 30. E fa ragion ch'io ti sia sempre allato. |
Definiz: | §. Far ragione: Far giustizia. Lat. Ius tribuere. |
Esempio: | F. Iac. T. Pregoti, Dio sovrano, Che mi deggi ragion fare. |
Esempio: | E Fr. Iac. T. appresso. Rispondi, o malvagione, S'hai nulla
scusanza; Far ne voglio ragione, Di che è fatta provanza. |
Definiz: | §. Fare ragione: Fare il conto. Lat. rationes dispungere. |
Esempio: | Boc. Nov. 21. 3. Il quale non contentandosi del salario, fatta la ragion sua col
castaldo delle Donne, a Lamporecchio la onde egli era, se ne tornò. |
Esempio: | Franc. Barb. 157. Face l'avaro ogni giorno ragione Quanto in cassa
ripone. |
Esempio: | E Franc. Barb. appresso 157. Ma il savio cerca davanti il
dormire, S'egli ha di nuovo impreso alcun bel dire, E ancor spesso, fa ragion con Dio. |
Definiz: | FARE RAGUNATA, ec. Ragunare. Lat. colligere, in unum
cogere. |
Esempio: | Gio. Vill. 6. 4. 3. I Signori della Casa degli Ubaldini, con amistadi di
Ghibellini, e di Romagnuoli, aveano fatta gran raunanza in Mugello. |
Definiz: | §. Fare ragunata: Congregare gente, per fare tumulto. L. coire, coitiones
facere. |
Esempio: | Franc. Barb. 69. Ed è maniera mala Far ragunanza, o treppelli i
serventi. |
Esempio: | G. V. 8. 12. 1. Feciono a certo dì ordinato raunata di gente, e richiesono i
Priori, che' detti capitoli fossono corretti. |
Esempio: | E G. V. 8. 41. 1. E tutta la Città fu ad arme, faccendo l'una
parte, e l'altra grande raunata a casa loro. |
Definiz: | §. Fare ragunata: lo stesso, che Fare capo: Rassegnarsi. Latin. confluere,
convenire. Gr. συνελθεῖν. |
Esempio: | G. V. 11. 53. 1. E alla Motta si fece ragunata, e capo la gente della nostra lega,
e de' Viniziani. |
Definiz: | FARE RAZZA. Generare. Lat. gignere, procreare, prolem
facere. |
Esempio: | Cecch. Corred. 2. 7. Fare una razza d'huomini da guerra Delle migliori, che mai
fosse in terra. |
Definiz: | FARE RELAZIONE. Referire. Lat. referre. |
Esempio: | G. V. 10. 227. E facessene a lui relazione. |
Definiz: | FARE RESISTENZA. Resistere. Lat. resistere, repugnare. |
Esempio: | Boc. Nov. 36. 9. Alla quale niuna resistenza mi pareva fare. |
Esempio: | Ar. Cass. 3. E soneretelo con pugni, e calci, Se fa resistenza. |
Esempio: | Segn. Pred. 31. Ma bisogna, che a' primi passi non gli facciam
resistenza. |
Definiz: | FARE RESTO. Finire, terminare, saldare. Lat. reliquorum rationem expedire;
reliqua conficere. |
Definiz: | §. Fare resto, termine di giuoco: Metter fuori nuova moneta. |
Definiz: | §. Fare del resto, metaf. tolta dal giuoco: e vale Arrisicare il tutto, esporre il tutto a
perdita, a rovina. Lat. de omnibus periclitari, omnia fortunae permittere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 2. Oh come siam noi stati, poichè voi Partisti! i' vi so dir, che
s'è avuto A far quasi del resto. |
Esempio: | Cecch. St. 4. 5. Sicchè ell'ha avuto a far meco del resto. |
Definiz: | FARE RETTA. Reggere, sostenere. Latin. sustinere. |
Esempio: | G. V. 11. 103. 1. Onde al bisogno non feciono retta, ne difesa. |
Esempio: | E G. V. 11. 110. 1. I quali feciono alcuna retta, e morinne
più di cinquecento. |
Esempio: | Dant. Rim. Ant. A quella guisa, donna retta face Quando si mira, per volere onore
(qui fa difesa, per non essere sopraffatta dall'altrui, guardo) |
Definiz: | FARE REVERENZA, e FARE RIVERENZA. Onorare, riverire. Lat. honorare, honore afficere. |
Esempio: | Franc. Barb. 151. Color ch'onor' a padre, E reverenza a madre In lor vita non
fenno, Lamentar non si denno, Se poco son da lor figli onorati. |
Esempio: | Bocc. Nov. 47. 21. Quella reverenza gli fece, che a padre. |
Esempio: | G. V. 4. 26. 5. E per Toscana da tutti fu ricevuto siccome degno Papa, e fattogli
grande riverenza. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 18. 9. Fattale il Conte prima riverenza. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 5. Vi feci mille riverenze, e inchini. |
Definiz: | FARE RICOLTA, RACCOLTA, ec. Raccogliere. Lat. colligere. |
Definiz: | §. Fare la ricolta: Mettere insieme le nuove grasce, riporle. Lat. in
horrea condere. |
Esempio: | Allegr. 149. L'anima di poi lesta in campagna tolta la ragion, come dir, seco per
opera, fa la ricolta degli universali a suo tempo, ec. |
Definiz: | FARE RICORSO. Ricorrere. L. confugere. |
Esempio: | Seg. Pred. 27. Quando fu però, che essi fecero a lui ricorso? |
Definiz: | §. Fare ricorso a' Tribunali, come alla Mercatanzia, e simili. Lat. ad
Magistratus confugere, iuris sui obtinendi gratiâ. |
Definiz: | FARE RIFIUTO. Rifiutare. Lat. recusare. |
Definiz: | FARE RIPARO. Riparare. Lat. tueri, defendere. |
Esempio: | Cant. Carn. Non pon fare a Amor riparo, Se non genti rozze, e
'ngrate. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 12. 146. Ma Cotarze, non avendo bastevole esercito, si faceva del
fiume Corma riparo. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 6. 54. Non fanno essi riparo in altra guisa, Che contra il fuoco si
faccia la paglia. |
Definiz: | FARE RISO. Ridere. Latin. arridere, ridere. |
Esempio: | F. Iac. Tod. E l'amor mi fece riso, Perocchè m'avea sì mutato. |
Esempio: | Boc. gior. 6. Introd. Mentre che la Licisca parlava, facevan le donne si gran
risa, che tutti li denti si sarebbero loro potuti cavare. |
Definiz: | FARE RISOLUZIONE. Risolvere. Lat. proponere, decernere, propositum
constanter urgere. |
Definiz: | FARE RISPOSTA. Rispondere. Lat. responsum dare, respondere. |
Esempio: | Boc. Nov. 4. 6. Ed ella ha fatto le risposte, secondo che io le ho
imposto. |
Esempio: | Franc. Barb. 42. Se 'l ti saluta il matto, fa risposta, Ma ridendo, da
costa. |
Esempio: | Gio. Vil. E approvossi la risposta di Messere Maffeo, la quale gli fece per
l'huomo di corte, ec. |
Esempio: | Dant. Inf. 12. Lo mio Maestro disse: la risposta Farem noi a Chiron costà di
presso. |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 29. Lo Duca gia faccendo la
risposta |
Esempio: | E Dan. Par. 22. Ma perchè tu, aspettando, non tarde All'alto
fine, io ti farò risposta. |
Definiz: | FARE RITIRATA, RITRATTA, ec. Ritirarsi. Termine di guerra. Lat. receptui
canere, se recipere. |
Esempio: | G. V. 11. 139. 6. I nostri avieno la vittoria, ma la notte fece fare la
ritratta. |
Definiz: | FARE RITORNATA. Ritornare. Lat. reverti. |
Esempio: | Alleg. 216. Se non volete star sempre in litigj O voi farete un dì la ritornata, O
pur andrete per gli altrui vestigj. |
Definiz: | §. Far la ritornata: dicesi del Tornar le spose dopo le lor nozze per qualche giorno alla casa
paterna. |
Definiz: | FARE RITORNO. Ritornare. Latin. reverti, redire. |
Esempio: | Dant. Parad. 38. Quanto di noi lassù fatto ha ritorno. |
Esempio: | Cant. Carn. Questa notte posarci fin che 'l giorno Faccia ridendo a noi nuovo
ritorno. |
Esempio: | Ar. Fur. 23. 41. E a Gabrina dice, che l'aspette, Che senza indugio a lei farà
ritorno. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 14. 73. Doman dirò di lui; fate ritorno. |
Definiz: | FARE RITRATTO. Vendere. Lat. vendere, pecuniam è rebus venditis
comparare. |
Definiz: | §. Fare ritratto: Somigliare. Lat. similem existere. |
Esempio: | Boc. Nov. 18. Lasciali stare colla mala ventura, che essi fanno ritratto da
quello, onde nati sono. |
Definiz: | FARE ROBA. Guadagnare. Lat. lucrifacere, rem augere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 2. Gli huomini fan la roba, e non la roba Gli huomini. |
Esempio: | E Cecch. Dot. 4. 7. Fa là la roba per tornar poi qua A far la
coscienzia. |
Esempio: | Cant. Carn. E per far roba, e allettar presenti Vi par lecito far tutte le
trappole. |
Definiz: | FARE ROMORE, e FARE RUMORE. Romoreggiare. Lat. strepere,
obstrepere. |
Esempio: | Boc. Nov. 40. 10. E non osando fare romore, tacitamente sopra lui cominciò a
piagnere. |
Esempio: | Fr. Iac. Tod. La verità invita Tutte le creature, Che vengano al corrotto Ch'è di
tanto dolore; Cielo, terra, e mare, Aere, fuoco, e calore Fanno grande romore D'esta cosa. |
Definiz: | §. Far del romore: Lo stesso. |
Definiz: | §. Far romore di che che sia: Risentirsene, farne caso. Lat. conqueri. |
Esempio: | Boc. Nov. 40. 19. Che direste voi, Maestro, d'una gran cosa, quando d'una
guastadetta d'acqua versata, fate sì gran romore? |
Esempio: | E Bocc. poco sopra. E trovandosi la guastadetta vota, fece un
gran rumore, che niuna cosa in casa sua, durar poteva in istato. |
Definiz: | §. Far romore in capo: Gridare a testa. Lat. exclamare, vehementer
conqueri. |
Esempio: | Boc. Nov. 27. 15. Mi fece un romore in capo, che ancor mi
spaventa. |
Definiz: | FARE SACCO, ec. Adunarsi, e fermarsi le materie in alcuna parte spezialmente del corpo umano.
Lat. sinum facere, abscessum facere. |
Esempio: | Tac. Dav. Stor. 2. 279. E vedendo Cecina, e Valente il nimico armeggiare; saldi,
e attenti lo lasciavano, ec. far sacco nella stoltizia. |
Esempio: | E Tac. Dav. Stor. 4. 347. E poichè conobbe, che egli avea
voluto fargli fare il sacco, per ucciderlo, fece uccider lui. |
Definiz: | §. Far sacco per similit. anche degli Affetti dell'animo. |
Definiz: | §. Far'un sacco di gatti: Stare in continue discordie. |
Esempio: | Varch. Stor. 15. Partitisi, anzi fuggitisi i fuorusciti, e fatto, come dice il
mondo, un sacco di gatte. |
Definiz: | §. Far saccaia: lo stesso, che Far sacco. |
Definiz: | FARE SAGGIO. Assaggiare. Lat. praegustare, gustare. |
Esempio: | G. V. 8. 80. 1. E sanza farne far saggio, perch'era presentato da femmina, ne
mangiò assai. |
Definiz: | §. Far saggio: Fare altrui divenir saggio. Lat. condocefacere,
docere. |
Esempio: | Dant. Purg. 5. Di vostra condizion fatene saggi. |
Definiz: | §. Farsi saggio: Imparare. Lat. condocefieri,
discere. |
Definiz: | §. Farsi saggio all'altrui spese: Divenire saggio senza fatica. Latin. alieno periculo sapientem fieri. |
Definiz: | FARE SAGRIFIZIO, e FARE SACRIFIZIO, ec. Sagrificare. L. sacra facere, sacrificare. |
Esempio: | Dant. Purg. 11. Come del suo voler gli Angeli tuoi Fan sacrifizio a te,
cantando Osanna, Così facciano gli huomini de' suoi. |
Esempio: | Maestruz. 2. 14. Ma ancora sarebbe più grave se si facesse sacrificio,
ec. |
Esempio: | Segn. Pred. 29. Perchè se a Dio non si può fare sacrifizio più accetto, che
cooperare alla salute delle anime. |
Definiz: | FARE SALTO. Saltare. Lat. saltum facere, transilire,
saltare. |
Esempio: | Tesoret. Br. Le farò grande salto, Per dirle più distese Nella lingua
francese. |
Definiz: | FARE SANGUE. Uccidere. Lat. facere sanguinem, il disse
Livio. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 12. 149. Gli altri, che presero la più corta a man destra,
riscontrarono il nimico, che ardì combattere, e fecer più sangue. |
Definiz: | §. Far sangue per le narici, per disotto, o simili: si dice Dell'uscire il sangue per quelle parti.
Lat. sanguinem emittere, sanguinis effluvium pati. Gr. αἱμοῤῥοεῖν. |
Esempio: | Volgar. Mes. Nel capitolo decimo si tratta, quando l'huomo fae sangue di
sotto. |
Definiz: | FARE SANO. Rimettere in sanità. Lat. sanum efficere, sanitati
restituere. |
Definiz: | §. Fa sano: lo stesso, che Fatti con Dio. Lat. vale. |
Definiz: | FARE SANTÀ. Fare certo gesto così detto, al quale si assuefanno i piccoli cagnuoli, e altri animali
domestici, forse in Lat. salutem gestu augurari. |
Esempio: | All. 77. I quali non s'avvedendo, che ad una disadatta bestiaccia, simile a
ciaschedun di loro, non s'avviene lo stare su bello, far santà, o suonare le campane. |
Definiz: | §. Far santà: si dice de' Bambini, quando, per far motto, toccano la mano altrui. |
Definiz: | §. Avvenirsi come al bue, a far santà: Proverbio dinotante, Non s'adattare a far che che sia.
Latin. asinus ad lyram. Gr. ὄνος
πρὸς λύραν. |
Definiz: | FARE SARAMENTO, ec. Giurare. Lat. sacramento se obstringere,
iurare. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. 8. E dandosi a que' tempi in Francia a' saramenti grandissima fede,
non curandosi fargli falsi. |
Esempio: | G. V. 7. 60. 1. Lo re Piero d'Araona, com'ebbe fatto il saramento della detta
impresa. |
Definiz: | FARE SAVIAMENTE. Operare con senno. Lat. rectè facere. Gr.
καλῶς
ποιεῖν. |
Esempio: | Boc. Nov. 27. 20. Ma Iddio sa, se egli fa saviamente. |
Definiz: | FARE SCALA. Fermarsi in alcun luogo, mentre si viaggia in altro più rimoto: e si dice per lo più di
Chi viaggia per mare. Latin. appellere. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 20. 12. A Famagosta fer le prime scale. |
Esempio: | E Ber. Orl. altrove. La nave ad un giardin va scala a
fare. |
Esempio: | Ar. Fur. 9. 93. Ne scala in Inghilterra, ne in Irlanda Mai lasciò
far. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 1. 1. Toccò Raugia, dove fatto scala Li corsali venderon la fanciulla
(parla d'una nave) |
Definiz: | FARE SCALPORE. Quasi lo stesso, che Far rumore. Lat. conqueri,
succensere. Gr. ἀγανακτεῖν. |
Esempio: | Cron. Mor. Antonio, ec. sentì questo, e cominciò a farne grande
scalpore. |
Esempio: | Cron. Vell. E facemmo far comandamento di disgombrare: fecionne grande
scalpore. |
Esempio: | Allegr. 257. Che s'abbia a far per voi tanti scalpori. |
Definiz: | FARE SCAPPATA. Scappare. Lat. effugere. |
Definiz: | §. Fare scappata: si dice Il dare la prima mossa con furia nel correre, il cane, e 'l cavallo, liberati dal
ritegno, che gl'impediva. |
Definiz: | §. Fare scappata, per similitudine: dicesi Commettere errore, o leggerezza ne' primi anni della
gioventù. |
Definiz: | FARE SCHERMO. Schermirsi Lat. sese tegere, tutari, defensionem
opponere. |
Esempio: | Dant. Inf. 13. Che t'è giovato di me fare schermo? |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 15. Quali Fiamminghi tra Guizzante, e
Bruggia, ec. Fan loro schermo, perchè 'l mar si fuggia. |
Definiz: | FARE SCHERNO, e FARE SCHERNA. Schernire. Lat. irridere,
subsannare, contumelia afficere. |
Esempio: | G. V. 6. 70. E tornati in Siena con sì picciolo aiuto, grande scherna ne fu fatta
da' Senesi. |
Definiz: | FARE SCHIAMAZZO, e FARE SCHIAMAZIO. Schiamazzare. |
Esempio: | Boc. Nov. 4. 4. E pianamente passando davanti alla cella di costui, sentì lo
schiamazío, che costoro insieme facevano. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 75. 9. Il Podestà d altra parte sentitolo, fece
un grande schiamazío. |
Esempio: | Bern. Rim. Avendo udito far tanto schiamazzo. |
Esempio: | All. 175. Avete, lo sappiam, quattro quattrini, Non ce ne fate più tanto
schiamazzo. |
Definiz: | FARE SCHIAVO. Ridurre in schiavitudine. Lat. captivum abducere, in
servitutem redigere. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 12. 149. E per più allegrezza liberò certi schiavi, già quaranta
anni, fatti nella rotta di Varo. |
Definiz: | FARE SCHIERA. Schierarsi. Lat. aciem instruere. |
Esempio: | Dant. Purg. 24. Come gli augei, che vernan lungo il Nilo, Alcuna volta nell'aer
fanno schiera, Poi volano più in frotta, e vanno in filo. |
Esempio: | E Dan. Par. 18. E come augelli surti di riviera, ec. Fanno di
se or tonda, or lunga schiera. |
Definiz: | FARE SCOPERTA. Scoprire. Lat. detegere, retegere. |
Definiz: | §. Fare una scoperta: Prender cosi di leggieri notizia dell'altrui inclinazione a che che si
cerchi, per farne capitale. Lat. animum alicuius levitèr tentare, propositum eius
elicere. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 2. 5. Al mio vecchio è bastato Di far quella
scoperta. |
Definiz: | §. Far la scoperta: Lo stesso. |
Definiz: | FARE SCOPPIO. Scoppiare. Lat. rumpi, explodi, crepare, crepitum
edere. |
Definiz: | §. Fare scoppio: fig. Svegliar maraviglia, acquistar fama. Lat. admirationem inijcere,
nomen sibi facere. |
Definiz: | §. Fare lo scoppio nel proprio. |
Esempio: | Cant. Carn. E sette, o otto volte far lo scoppio. |
Definiz: | §. Fare lo scoppio, e 'l baleno ad un tratto: Far che si senta il discorso, e la conclusione
d'alcuno affare, tutto insieme. Lat. totum negocium unica vice
absolvere. |
Definiz: | FARE SCORGERE. Operar che si scorga. Lat. ostendere. |
Definiz: | §. Farsi scorgere: Farsi conoscere, ma si prende in cattiva parte. Lat. se
ostendere. |
Esempio: | Morg. Margutte gli faceva un viso arcigno, Dicendo: tu fai scorgerti un
briccone. |
Definiz: | FARE SCORTA. Scortare. L. ducem esse, ducere. |
Esempio: | Dant. Purg. 23. Due anime, che là ti fanno scorta. |
Esempio: | E Dan. Purg. Cant. 19. Così lo sguardo mio le facea
scorta. |
Definiz: | §. Far la scorta: Far la guardia, guardare. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 4. 81. Sol'a difesa stan di quella porta, E fanno al fiume, ed al
ponte la scorta. |
Definiz: | FARE SCRITTA. Ridurre in iscrittura, contratto, accordo, o simili. Lat. syngrapham conficere. |
Esempio: | Boc. Nov. 80. 32. E fattosi loro scritte, e contrascritte insieme, e in concordia
rimasi. |
Definiz: | §. Fare la scritta. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 4. 4. Pandolfo, e io abbiam fatto la scritta. |
Definiz: | FARE SCRUPOLO. Metter dubbio; ma si dice particolarmente in materie di coscienza. Lat.
scrupulum inijcere, religionem obijcere. |
Esempio: | Cecch. Spirit. 4. 5. Ne vi faccia scrupolo Ch'Aldobrando, e l'Emilia già fossero
Schiavi. |
Definiz: | §. Farsi scrupolo: Avere a scrupolo, essere in opinione, che sia mal fatto. Lat.
religioni habere. |
Definiz: | FARE SCUDO. Far riparo, far difesa, riparare. Lat. obtegere,
protegere. Gr. ὑπερασπίζειν. |
Esempio: | Dant. Purg. 32. Tanto che 'l Sol di lei mi fece scudo. |
Esempio: | E Dan. Parad. 29. Sì che a pugnar per difender la fede;
Dell'Evangelio fero scudo, e lancia. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 15. 31. Ne sa quel che si far, pargli esser nudo, Se non si fa di
quella donna scudo. |
Definiz: | FARE SCUSA, ec. Scusarsi. L. excusationem afferre,
excusare. |
Esempio: | Bocc. Nov. 50. 13. Sanza niuna scusa fare, da tavola si fuggì. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 27. Essi s'accusano quante volte nel cospetto
degli intendenti, fanno quella scusa. |
Esempio: | Dan. Purg. 33. Com'anima gentil, che non fa scusa, Ma fa sua voglia, della voglia
altrui. |
Esempio: | Ar. Fur. 23. 30. E far la scusa, se non era andata Al Monaster,
ec. |
Definiz: | FARE SEGNO. Dar cenno, dar dimostrazione. Lat. signum dare, indicium
facere, ostendere. |
Esempio: | G. V. 9. 211. 2. Faccendo segno di volere la battaglia. |
Esempio: | Dant. Inf. 9. Volsimi al maestro, e quei fe segno. |
Esempio: | E Dan. Inf. Cant. 22. Come i Delfini, quando fanno segno A'
marinar coll'arco della schiena, Che s'argomentin di campar lor legno. |
Esempio: | Cecch. Dot. 5. 8. E se questa Commedia v'è piaciuta, fate segno, Per cortesia,
d'allegrezza. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 11. 141. I giorni appresso non fece segni d'odio, ira, dolore,
allegrezza, o d'alcuno umano affetto. |
Definiz: | §. Far segni nel sentim.; che la Scrittura dice signa facere.
Gr. σημεῖα
ποιεῖν. |
Esempio: | Fr. Iac. Tod. Credere, e battezzare, E sì quegli segni fare. |
Definiz: | §. Far'il segno di S. Croce. Lat. salutifero Crucis signo
munire. |
Esempio: | Dant. Purg. 2. Po' fece il segno lor di Santa Croce. |
Definiz: | §. Farsi il segno della Croce: si dice attualmente Del segnarsi col segno della Santa Croce; e
figurat. per Maravigliarsi. Lat. demirari, obstupescere, admiratione percelli. Gr.
ὑπερεκπλήττεσθαι. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 6. 20. Fecesi il segno della Croce il Frate, Di qualche mala cosa
dubitando. |
Definiz: | FARE SEMBIANTE, e FARE SEMBIANZA. Far segno, dimostrazione, vista. Lat.
signum facere, fingere simulare. |
Esempio: | Boc. Nov. 4. 6. E faccendo sembiante, che essere gli paresse stato assai,
ec. |
Esempio: | E Bocc. altrove. Fatto avea sembiante, d'andare al
bosco. |
Esempio: | G. V. 8. 39. 1. Temendo, che per le dette sette, e brighe, parte Ghibellina non
esultasse in Firenze, che sotto titolo di buono reggimento, già ne facea il sembiante. |
Esempio: | Dan. Purgat. 7. Colui, che più siede alto, e fa sembianti D'aver negletto ciò, che
più dovea. |
Esempio: | E Dan. Par. 24. Poi mi volsi a Beatrice, ed ella pronte
Sembianze femmi, perch'io spandesse L'acqua, di fuor del mio interno fonte. |
Definiz: | FARE SENNO. Operare con senno, giudiziosamente. Lat. benè, ac sapienter
facere. |
Esempio: | F. Iac. T. Ogn'huom ne caccia, e pargli far senno, Che più semo odiate, che la
morte. |
Definiz: | FARE SENTINELLA, ec. Star di guardia, propriam. i soldati. Lat. excubias
facere. |
Esempio: | All. 5. E i buon soldati in campo, o 'n Cittadella Si stanno zitti in far la
sentinella. |
Definiz: | FARE SERA. Consumare il tempo sino alla sera. L. diem facere, diem
condere. |
Esempio: | Cecch. St. 3. 3. Che a chi non preme il caso Fa sera senza
avvedersene. |
Definiz: | §. Farsi sera: Divenir sera. Latin. advesperascere. |
Esempio: | Dant. Gente a cui si fa sera, innanti mane. |
Definiz: | FARE SERENATA. Andar con canti, e suoni avanti la casa della dama, la notte per lo sereno. Lat.
ante fores dominae, serenis noctibus, cantu atque fidibus amorem suum testari. |
Esempio: | Allegr. 201. E son quel, che ti fa la serenata, Almanco, almanco ogni tre
settimane. |
Definiz: | FARE SERMONE. Parlare, sermonare. Lat. concionem habere,
concionari. Gr. ὁμιλίαν
ποιεῖν. |
Esempio: | Fr. Barb. 33. E lodo, chi comuna Maniera tien di segni, e d'orazioni, Ne paia, che
sermoni Coll'alta voce voglia far pregando (parla del modo di fare orazione in
Chiesa) |
Definiz: | FARE SERVIZIO, ec. Servire. Lat. subservire, gratificari, gratum
facere. |
Esempio: | Boc. Nov. 29. 19. Io intendo, che in merito del servigio, che mi farete,
ec. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 74. 10. Se tu mi vuoi fare un servigio stanotte,
io ti donerò una bella camicia nuova. |
Esempio: | Franc. Barb. 126. Non solamente si perde, se fai Ad huom' ingrato servigio, ed
onore. |
Esempio: | Pecor. 10. 2. Fu femmina mondana, che faceva servigio agli huomini [qui in
sentimento disonesto] |
Esempio: | Cecch. Mogl. 3. 5. Ch'i' ti farei servizio, e cortesia. |
Esempio: | Segn. Pred. 2. È pericolosissimo fare ad altrui qualche servigio assai
grande. |
Definiz: | FARE SESSIONE. Stare insieme a consultare. Latin. consultare, deliberare,
sessionem facere. |
Definiz: | §. Fare seggia in questo sentim. disse. |
Esempio: | Fr. Barb. 71. E tu più d'altri cento Potrai di questi per simil' avere; Che non si
dea volere D'ogni ciancetta far qui lunga seggia. |
Definiz: | FARE SETTA. Unirsi per alcun fine particolare. Lat. coire, coitionem
facere. |
Definiz: | §. Far setta contro: Unirsi per dar contro a che che sia. Lat. conspirare,
haeresim constituere. |
Esempio: | Tac. Dav. Perd. Eloq. 410. Ben sapete, disse Apro, che io non patirò, che il
nosro secolo per questa setta, che voi gli fate contro, si condanni. |
Definiz: | FARE SFORZO. Sforzarsi. Lat. niti, copias educere. |
Esempio: | Boc. Nov. 18. 3. Con ogni sforzo del lor Regno, che far poterono. |
Esempio: | G. V. 8. 29. 1. Don Federigo co' suoi Ciciliani, sentendo l'apparecchiamento, fece
suo sforzo, e armò sessanta galee. |
Definiz: | FARE SICURO. Assicurare. Lat. securum efficere,tutum reddere,
roborare. |
Esempio: | Petr. Cap. 6. E per disperazion fatta sicura. |
Esempio: | Segn. Pred. 21. E come dunque posso io farvi sicuri? |
Definiz: | §. Neutr. pass. Farsi sicuro. Latin. securum fieri. |
Esempio: | Dant. Inf. 9. Ben so 'l cammin; però ti fa sicuro. |
Definiz: | FARE SICURTA. Assicurare, entrar mallevadore. L. fideiubere; cautionem
facere. Gr. ἀσφάλειαν
ποιεῖν. |
Definiz: | §. Fare a sicurtà: lo stesso, che Fare a fidanza. Lat. amicè cum aliquo
agere. |
Esempio: | Fir. Luc. E non vorrei, che tu facessi a sicurtà con essa. |
Definiz: | FARE SIEPE. Chiudere. |
Esempio: | Dant. Inf. 33. Muovasi la Capraia, e la Gorgona, E faccian siepe ad Arno in sulla
foce, Sicchè s'annieghi in te ogni persona. |
Definiz: | §. Ogni prun fa siepe: Ogni piccolo che, serve a qualcosa. |
Definiz: | FARE SIGNORE. Dar la Signoria. Latin. imperium dare. |
Esempio: | Gio. Vill. 9. 6. 1. Temendo, che sotto inganno di pace, lo 'mperadore non
rimettesse gli usciti Ghibellini in Firenze, e gli ne facesse Signori. |
Esempio: | E G. V. 9. 53. 1. Vollero il detto Don Federigo fare loro
Signore. |
Definiz: | §. Fare il Signore: Spacciarsi per personaggio, trattarsi alla grande. |
Definiz: | FARE SILENZIO. Tacere. Lat. facere silentium, silere. |
Esempio: | G. V. 8. 92. 6. E fatto silenzio per lo popolo, si disdisse. |
Esempio: | E G. V. 10. 70. 1. E come fu posto a sedere, fece fare
silenzio. |
Esempio: | Comp. Mant. Fate silenzio, e riverite il desco. |
Esempio: | Cecch. Dot. Prol. Ed all'arrivo solo D'uno, far così subito
silenzio. |
Definiz: | FARE SOCCORSO. Dare aiuto, Soccorrere. Latin. subvenire, opem
ferre. Gr. βοηθεῖν. |
Esempio: | G. V. 7. 145. 7. E il Papa ordinò grandi indulgenze, e perdoni, a chi facesse
aiuto, e soccorso alla Terra Santa. |
Definiz: | FARE SOMMA. Mettere insieme più cose, e particolarmente numeri: Sommare. Lat.
summam conficere. |
Definiz: | FARE SONNO. Indur sonno. Lat. somnos facere,
sopire. |
Definiz: | §. Fare un sonno: Dormire alquanto. Lat. somnum dormire. |
Esempio: | Pataff. Tra que', che fanno un sonno, ec. |
Definiz: | §. Fare buon sonno: Dormir bene. Lat. benè dormire,
obdormire. |
Definiz: | §. Fare mal sonno: Dormir male. Lat. malè dormire. |
Esempio: | Dant. Inf. 33. Più lieve già, quand'io feci il mal sonno. |
Definiz: | FARE SOPRATTIENI. Soprattenere. Lat. dilationis potestatem
facere. |
Esempio: | Cecch. Corred. 4. 6. Se tu potessi far, che questi buoi, Urtandosi facesser
soprattieni Alla materia. |
Definiz: | FARE SORDO. Indur sordità. Latin. exurdare. Gr.
ἐκκωφῶν
ἐκκωφοῦν. |
Definiz: | §. Fare il sordo: Fingersi sordo. Lat. audientem se non audisse
simulare. |
Esempio: | Allegr. 167. Donde agevolmente nacque il proverbio, per chi fa il sordo a sua
posta è guadagno: E' fa orecchie di mercatante. |
Definiz: | FARE SOVERCHIO, ec. Soverchiare. |
Esempio: | Dant. Infer. 21. Però se tu non vuoi de' nostri graffi, Non far sovra la pegola
soverchio. |
Definiz: | §. Fare soperchianza: Fare superchiería. Lat. usurpare, iniuriam inferre,
multum sibi de alieno iure sumere. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Non avesti cagione Di far tal soperchianza. |
Esempio: | Nov. Ant. 54. 9. E gittáti loro i torsi, e 'l fango, e minacciáti, e fatto loro in
quel giorno molta villania, e soperchianza. |
Definiz: | FARE SPARIZIONE. Sparire. Lat. evanescere, effugere. |
Esempio: | Cecch. Corr. 2. 2. Fece le sparizioni in poste, e via. |
Definiz: | FARE SPASIMO. Indurre spasimo. Lat. convulsionem
inducere. |
Definiz: | §. Fare lo spasimato: Fingersi travagliato. Latin. animo se saucium
simulare. |
Esempio: | Fir. Luc. Noi non siam buone ad altro, se non a far lo
spasimato. |
Definiz: | FARE SPENDIO, ec. Spendere. Lat. impendium facere, impensam
facere. |
Esempio: | Dant. Inf. 7. Che con misura nullo spendio ferci. |
Definiz: | FARE SPESA. Spendere. Lat. facere expensas, facere sumptum. |
Esempio: | Boc. Nov. 13. 6. E quivi presa in Londra una casetta, facendo sottilissime spese,
agramente cominciarono a prestare ad usura. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Passato il tempo, impresi a giucare, Con genti usare, e far grandi
spese. |
Definiz: | §. Fare le spese: Mantenere gli alimenti necessarj. Latin. alere, alimenta
suppeditare. |
Esempio: | Boc. Nov. 14. 14. Avvisando quella non poter sì poco valere, che alcun dì non gli
facesse le spese. |
Esempio: | Dant. Inf. 29. Che seppe far le temperate spese. |
Definiz: | §. Farsi le spese: Mantenersi. Lat. de sua pecunia sese
nutrire. |
Esempio: | Cecch. Mogl. Prol. Ch'i' vi prometto, e sto mallevadore, Che questa moglie si
farà le spese, E vestirà del suo. |
Definiz: | §. Fare a spese d'altrui: Operar senza propria spesa. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 11. 136. Questo anno P. Dolabella pronunziò, che lo spettacolo
degli accoltellanti, si facesse ogni volta a spese de' Questori di quell'anno. |
Definiz: | FARE SPOSO. Operar, che divenga sposo. Lat. sponsum efficere, nuptias
conciliare. |
Esempio: | Dant. Par. 31. In forma dunque di candida rosa, Mi si mostrava la milizia santa,
Che nel suo sangue Cristo fece sposa (qui sposare) |
Definiz: | FARE STAGLIO. Stagliare. |
Definiz: | §. Fare staglio: Stagliar conti, e cose simili, per computar così all'ingrosso, a fine di terminargli. Lat.
conficere, transigere. |
Definiz: | FARE STANZA. Stare. L. habitare, morari. |
Esempio: | Franc. Barb. 70. Ne piace servidore, Che poi fa lunga stanza in
suo mangiare [qui trattenersi] |
Definiz: | FARE STIMA. Stimare. Latin. existimare, aestimare. |
Esempio: | Ar. Fur. 25. 79. E riverillo, e fe di lui gran stima. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 16. 233. Delle cose liete del Principe non fa
stima. |
Definiz: | §. Fare la stima: Stimare mercanzie, o simili. Lat. aestimare. |
Esempio: | Cecch. Corr. 3. 1. Che ella non si può aprire insino a tanto, Che i veditori di
dogana non fanno La stima, per pagarne la gabella. |
Definiz: | FARE STITICO. Generare stitichezza. Lat. astringere, stypticam vim
habere. |
Esempio: | Cresc. 1. 4. 9. Queste acque, ec. fanno sete, e 'l ventre
stitico. |
Definiz: | FARE STOMACO. Commuovere, perturbar lo stomaco. Lat. stomachum
movere. |
Definiz: | §. Fare buono stomaco: Confortare lo stomaco, essere giovevole allo stomaco. Latin.
stomacho prodesse. Gr. εὐστόμακον
εὐστόμαχον
εἶναι. |
Esempio: | Bern. Orl. 3. 7. 4. Caricatevi pur di benefizj Buono appetito, e buon stomaco
fate. |
Definiz: | FARE STRADA. Andare avanti, mostrando la via. Lat. viam monstrare,
praeire. Gr. προηγεῖσθαι. |
Definiz: | §. Fare strada: Servir di strada. Lat. viam sternere, viam
praestruere. |
Definiz: | §. Fare la strada: Lo stesso. |
Definiz: | §. Far larga strada. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 17. 14. E quel d'Arzilla, e poi quel di Fizzano Ha gettato qual
d'urto, e qual di spada, E ch'ognun larga gli facea la strada. |
Definiz: | FARE STRAGE. Uccidere, disertare, rovinare, cagionare strage, portar rovina. Lat.
stragem edere. |
Esempio: | Ar. Fur. 40. 75. Dudone ode il rumor, la strage vede, Che fa Ruggier. |
Esempio: | Segn. Pred. 19. Ne fecer'entro brev'ora una strage immensa. |
Esempio: | Fir. As. 273. Raccontolli, come a confine delle sue possessioni, era stata fatta
una grandissima strage. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 1. 27. Il Tevere, ec. nel calare, grande strage fe di
case. |
Definiz: | FARE STRAZIO. Straziare. Lat. vexare, divexare, irridere. |
Esempio: | Dant. Inf. 19. Per lo qual non temesti torre a 'nganno La bella donna, e di poi
farne strazio? |
Esempio: | Petr. Son. 312. Che già fece di me sì lungo strazio. |
Definiz: | FARE STRIDA, ec. Stridere. L. stridere, stridorem edere, inclamare,
eiulare. |
Esempio: | Dant. Inf. 12. Ove i bolliti faceno alte strida. |
Esempio: | E Dan. Inf. altrove. Quando piangea, gli facea far le
strida. |
Definiz: | FARE STRUMENTO. Celebrar scrittura in forma pubblica, e provante. Latin. conficere instrumentum. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. 5. Egli essendo notaio, avea grandissima vergogna, quando uno de'
suoi strumenti, come che pochi ne facesse, fosse altro che falso trovato. |
Definiz: | FARE SUO. Appropriarsi. Lat. usurpare, in suam rem vertere. Gr.
σῳετερίζειν
σφετερίζειν. |
Esempio: | Bocc. Nov. 14. 5. E diessi a far sua, della roba d'ogn'huomo. |
Definiz: | FARE SUONO. Suonare. Lat. sonare sonitum reddere. |
Esempio: | Petr. Cap. 5. Non fan sì grande, e sì terribil suono. |
Definiz: | FARE SUPPLICA. Supplicare. Lat. supplicare, preces offerre. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 11. 135. E questa festa era in più Provincie; anno segretamente una
supplica in nome degli eserciti, pregando lo 'mperadore, che, ec. |
Definiz: | FARE TACCIO. Non conteggiare minutamente, ma concordare i conti così alla grossa per finirli. Lat.
crassius aestimare, crassius rationem subducere. |
Esempio: | Cecch. Serv. 4. 10. Veggiamo di fare un taccio seco, E dargli il manco, che si
può. |
Definiz: | §. Fare un taccio: Stagliare, finire. |
Definiz: | FARE TARDI. Consumar il tempo sin'all'ora tarda. Lat. ad seram diei, vel
noctis partem, tempus extrahere. |
Definiz: | §. Far tardi: Operar con tardezza. Lat. lentè
agere. |
Definiz: | §. Farsi tardi: Esser già l'ora tarda. Lat. diem, vel noctem ire,
labi. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 4. Orsù lasciami ir via, Che si fa tardi, e io ho cento
faccende. |
Definiz: | FARE TAVOLA. Tener convito. Latin. convivium exhibere. |
Esempio: | Cecch. Corr. 2. 7. Anche nel campo È necessaria la cucina, e massime A chi tien
grado, e fa tavola magna. |
Definiz: | §. Fare buona tavola: Apparecchiar la mensa con copia di vivande. L. opiparè mensam instruere. |
Definiz: | §. Fare tavola nel giuoco di Dama, o Scacchi, o simili: Paciare |
Esempio: | G. V. 7. 12. 3. Giucò a un'ora a tre scacchieri, co' migliori maestri di scacchi
di Firenze; con gli due a mente, e coll'uno a veduta, e gli due giuochi vinse, e l'uno fece
tavola. |
Definiz: | §. Fare tavola, per similitudine. |
Esempio: | Boc. Nov. 20. 4. Pure per la prima notte, ec. e di poco fallò, che egli quell'una
non fece tavola. |
Definiz: | FARE TEMPO. Conceder tempo, conceder dilazione. L. tempus
concedere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 2. 5. Insino in quella somma, ch'e' vorrebbe La prometterò io, ch'e'
me ne facciano Un po' di tempo. |
Definiz: | §. Fare buon tempo: Esser buona stagione. Lat. bonam tempestatem esse, seu
existere. |
Definiz: | §. Far cattivo tempo: Il contrario. Lat. malam tempestatem
esse. |
Definiz: | §. Fare buon tempo, che si dice anche Far tempone: Stare in allegria. |
Esempio: | Cecch. Spirit. 5. 5. E venitene via tutti, Ch'e' si faccia buon tempo in tante
nozze. |
Esempio: | E Dot. 3. 3. Si dette a spendere Quel poco, ch'egli aveva, e far
tempone. |
Esempio: | Cant. Carn. Far buon tempo, e trionfare, Tutti noi disposti
siamo. |
Definiz: | §. Fare a tempo: Operare opportunamente. Lat. opportunè, ac tempestivè
agere, tempori agere. |
Definiz: | FARE TESORO. Tesaurizzare. Latin. recondere. Gr.
θησαυρίζειν. |
Esempio: | Dant. Parad. 1. Veramente quant'io del regno Santo, Nella mia mente potei far
tesoro, Sarà ora materia del mio canto, |
Definiz: | FARE TESTA. Opporsi, repugnare, difendersi. Lat. vires
opponere. |
Esempio: | Mat. Vil. 6. 38. Si ridusse con pochi de' suoi in alcun vantaggio di terreno, e
fece testa. |
Esempio: | E M. V. 10. 59. Benchè il subito caso gli smarrisse, presono
ardire, e fecero testa, ordinandosi alla battaglia in fretta. |
Esempio: | Stor. Europ. 124. Non restarono mai di fuggire, non che e' cercassero di far
testa, se non dentro le terre loro. |
Esempio: | E Stor. Europ. 125. Non si poterono unire insieme, ne far
testa in maniera alcuna. |
Definiz: | FARE TESTAMENTO. Testare. Lat. condere testamenrum testamentum,
facere testamentum. |
Esempio: | G. V. 6. 64. Non vogliendo esser figliuolo d'ingratitudine, sì donò, e fece
testamento inter vivos. |
Definiz: | FARE TESTIMONIANZA. Testimoniare, attestare. Lat. testari,
testificari. |
Esempio: | Bocc. Nov. 19. 39. Della sua malvagità, fecero a chiunque le vide,
testimonianza. |
Definiz: | FARE TINELLO. Dar la tavola a' servitori. Lat. famulis mensam
instruere. |
Esempio: | All. 130. Ma se 'l vostro Signor non fa tinello, Tre Panellini avrete, e due
mezzette. |
Definiz: | FARE TORTO. Offendere. Lat. laedere, iniuriam facere. |
Esempio: | G. V. 7. 91. E torto, e abbassamento della Chiesa non gli parea fare, se
l'assentisse. |
Esempio: | Tes. Br. 7. 52. Chi fa torto a uno, minaccia più persone, e fa paura a più
genti. |
Esempio: | Dant. Infer. 27. Francesco venne poi com'i' fu' morto Per me: ma un de' neri
Cherubini Gli disse, non portar, non mi far torto. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Chi ben non t'ama, bene fa gran torto. |
Definiz: | FARE TRAPPOLE. Ordire inganni. L. technas comminisci, dolos
nectere. |
Esempio: | Cecch. Spir. 5. 4. Stiamo ad udire In quello ch'e' val più, o nel far trappole, O
in coprirle. |
Esempio: | Cant. Carn. Che fan trappole assai, e scoccan presto. |
Definiz: | FARE TRASPORTO. Trasportare. Lat. transferre. |
Esempio: | M. V. 9. 48. E farne trasporto, ec. per fede, e saramento
solennemente. |
Definiz: | FARE TRATTAMENTO. Trattare. L. agere cum aliquo. |
Esempio: | Boc. Nov. 16. 36. Vergognandosi del vil trattamento fatto. |
Definiz: | FARE TRATTATO. Trattare. L. agere, moliri, negociari. |
Esempio: | G. V. 9. 61. 2. Che sotto i detti trattati, fatti fare a posta di Don Federigo,
ec. |
Esempio: | F. Iac. T. Che contra lo su' onore Facci mali trattati. |
Definiz: | FARE TREGUA, e FARE TRIEGUA, ec. Sospendere l'offese, sospendere l'armi. Latin.
inducias sucere facere. |
Esempio: | G. V. 8. 54. 3. Di questa querela si fece triegua; e appellò a Parigi dinanzi al
Re. |
Esempio: | E G. V. 9. 61. 2. Fatta fu triegua, per tre anni, tra
loro. |
Esempio: | E G. V. 9. 144. E nello stato, ch'era, quando si feciono le
triegue. |
Esempio: | Alleg. 46. Faccia tregua 'l dolore, ahi scelerata, La morte, e lo dirò vivendo?
ec. |
Definiz: | FARE TRISTO. Attristare. Lat. contristare. Gr.
λυπεῖν. |
Esempio: | Dant. Inf. 13. Sempre coll'arte sua la farà trista. |
Esempio: | E Dan. Inf. 33. Quetámi allor, per non fargli più
tristi. |
Definiz: | §. Fallo tristo, maniera imprecativa: Dagli il malanno. |
Esempio: | Bocc. Nov. 11. 7. Domine fallo tristo. |
Definiz: | FARE TUMULTO. ec. Tumultuare. Lat. fremere, tumultuari. Gr.
θορυβεῖν. |
Esempio: | Tesoret. Br. Un'ora cresce molto, E fa grande tomolto. |
Esempio: | Dant. Inf. 2. Voci alte, e fioche, e suon di man con elle, Facevano un
tumulto. |
Definiz: | FARE VAGO. Invaghire. Lat. cupiditatem inijcere, ddesiderio
inflammare. |
Esempio: | Petr. Son. 80. E 'l volto, e le parole, che mi stanno Altamente confitte in mezzo
'l core; Fanno le luci mie di pianger vaghe. |
Definiz: | FARE VANTAGGIO. Vantaggiare. Lat. utiles conditiones offerre, ac contractui
abijcere. |
Esempio: | Cecch. Dot. Prolog. Da poi Ch'e' vi fa tanti vantaggi insoliti. |
Esempio: | Cant. Carn. Pigliate; il pregio sia quelche volete, Ma se vantaggio alcun voi ci farete, ec. |
Definiz: | §. Far vantaggio: Conceder vantaggio. Lat. meliori conditione uti sinere;
auctarium dare. |
Esempio: | Passav. 184. E in altre cose maggiori potette Iddio, ec. far vantaggio, e graziosi
doni alla Madre sua, sopra tutti gli altri Santi. |
Definiz: | FARE VEDERE. Operar ch'altri vegga. Lat. committere ut aliquis
videat. |
Esempio: | Dan. Occhio ben san, fa veder torto. |
Esempio: | F. Iac. Quell'ora, buon Giesù, mi fa vedere, Ch'io te solo nel mio core,
ec. |
Definiz: | §. Fare vedere: Insegnare, mostrare. Lat. docere, ostendere. |
Esempio: | Franc. Barb. 61. E faccioti vedere, Che questi sono spiacevoli
detti. |
Definiz: | §. Farla vedere altrui: Far che succeda alcuna cosa contro il suo desiderio. |
Definiz: | §. Farla vedere in candela: Maniera, che accresce l'altra, ed ha in se più di forza. |
Definiz: | §. Far vedere il nero per il bianco: Mostrare altrui una cosa per un'altra. |
Esempio: | F. Iac. T. Guardati dagli barattiere, Che ner per bianco fan
vedere. |
Definiz: | FARE VELA. Distendere le vele, e andar via. Lat. vela dare. |
Esempio: | Bocc. Nov. 17. 20. Avendo buon vento, e fresco, fecero vela a lor
viaggio. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 42. 5. Fece vela, gittò via i remi. |
Esempio: | Cecch. Corred. Prol. Però si dicon corredate, quando Son da far
vela. |
Definiz: | FARE VELO. Velare. Latin. velum obducere, velare. |
Definiz: | FARE VENDETTA. Vendicare. Lat. punire, ulcisci, vindicare. |
Esempio: | Gio. Vill. 10. 134. Che di ciò si farebbe alta, e grande vendetta. |
Esempio: | E G. V. altrove. Che non faria vendetta al suo
parvente. |
Esempio: | E G. V. 8. 64. 3. Faccendo vendetta di tutti i loro nimici, e
vicini. |
Definiz: | §. Far la vendetta, le sue vendette, e simili. Lat. se ulcisci, iniuriam
suam ulcisci. |
Esempio: | G. V. 8. 8. 7. E volea le sue vendette fare, e fecene alcuna contra gli Abbati
suoi vicini col braccio del Comune. |
Esempio: | Dant. Inf. 12. E fe di se la vendetta egli stesso. |
Esempio: | E Dan. Par. 6. Poscia con Tito, a far vendetta
corse. |
Esempio: | Fr. Iac. Tod. Aduninsi le creature, A far di me la vendetta. |
Definiz: | FARE VENIRE. Operar che venga. |
Definiz: | §. Venir fatto: Succedere. Lat. evenire, contingere. |
Esempio: | Boc. Nov. 14. 2. Venne presso che fatto, di perder con tutta quella se
stesso. |
Definiz: | FARE VENTO. Tirar vento. Lat. flare ventum, spirare. Gr.
πνεῖν. |
Esempio: | Boc. Nov. 77. 55. Ed oltre a questo, non faccendo punto di vento, v'erano mosche,
e tafáni in grandissima quantità abbondanti. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 8. 12. A questo modo la mosca si caccia, A questo modo al naso si fa
vento. |
Definiz: | §. Far vento, e ventosità: Generar flati. Lat. flatus
gignere. |
Esempio: | Cr. 3. 7. 7. Arrostito più nutrisce, e fa meno ventosità. |
Definiz: | FARE VENUTA. Venire. Latin.advenire, accedere. Gr.
ἐπελθεῖν. |
Esempio: | G. V. 8. 78. 1. I Fiamminghi sentendo la venuta, che il Re di Francia facea sopra
loro, ec. |
Definiz: | FARE VERGOGNA. Apportar disonore. Lat. contumeliam facere, ignominiâ
notare. |
Esempio: | Boc. Nov. 4. 7. Che egli non le vorrebbe aver fatta quella vergogna. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 26. 12. Se egli vi venisse, ella gli farebbe sì
fatta vergogna, ec. |
Esempio: | G. V. 9. 206. 1. E in più modi gli fece danno, e vergogna. |
Esempio: | Dant. Inf. 16. Sempre a quel ver, che ha faccia di menzogna Dee l'huom chiuder le
labbra, fin che puote, Però che sanza colpa, fa vergogna. |
Esempio: | Segn. Pred. 2. Ch'io farei troppa vergogna alla nostra età. |
Definiz: | FARE VERSI. Compor versi. Lat. versus facere, condere,
componere. |
Definiz: | §. Far'il verso: Cantare il verso. Lat. carmen canere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 5. 6. Ogni animale Fa il verso, che gli detta sua
natura. |
Definiz: | §. Fare il verso medesimo: Tornar sul medesimo discorso. Lat. eadem ac de
ijsdem dicere. Gr. ταυτολογεῖν. |
Esempio: | Cecch. Dot. 4. 2. Ne sì tosto poso il capo, Che Federigo fa il verso
medesimo. |
Definiz: | FARE VEZZI. Vezzeggiare. Latin. blanditias facere,
blandiri. |
Esempio: | Sen. Ben. Varch. 118. Non è tanto per dare il suo dovere a questa materia, quanto
per farle vezzi. |
Esempio: | Alleg. 129. Più il giovane che 'l vecchio ognun s'affretta, Fare a se stesso, da se
stesso vezzi. |
Definiz: | FARE UFIZIO, ec. Operare. Lat. operam dare, officium obire, officium
persolvere. |
Esempio: | Cecch. Dot. 1. 3. Ed ora in questa Compera della casa i' so ben'io, Che ufizio
egli ha fatto, e quanto danno Io ci patisco. |
Definiz: | §. Far l'ufizio: Lo stesso. |
Esempio: | Tac. Dav. An. 11. 144. Pollione, quasi colle stesse parole, ec. fece
l'uficio. |
Definiz: | §. Far buono ufizio: Far cattivo ufizio: Cooperare in favore, o contro. |
Esempio: | Cecch. Corred. 1. 2. Andate, sappia dire, al Capitano, Come torna, ben l'ufizio
buon, ch'io fo Per lui, ec. |
Definiz: | FARE VIA. Aprir la via. Lat. viam dare, viam aperire. |
Esempio: | Boc. Nov. 22. 7. O di far via, con alta cagione alla bramata morte. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 41. 28. Nelle quali aver ci conviene le spade, e
farci far via, a te alla seconda rapina, e a me alla prima, delle due nostre donne. |
Esempio: | Dant. Inf. 14. Li margini fan via, che non son'arsi. |
Definiz: | §. Far'una via: Camminar per quella via. Latin. hac, vel illa via iter
facere. |
Esempio: | Dan. Purg. 4. Maestro mio, diss'io, che via faremo? (cioè per qual via
anderemo) |
Esempio: | Franc. Barb. 248. Ne faccia alcun'andando, Qual via fai
camminando. |
Definiz: | §. Far'andare per la mala via: Rovinare altrui. Lat. agere in
praeceps. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 28. 7. O forse vuoi fuggirtene in Levante, Dove sette frate' per
mala via Facesti andar da ghiotto, e da furfante. |
Definiz: | FARE VIAGGIO. Viaggiare. Latin. iter facere. Gr.
ὁδοιπορεῖν. |
Esempio: | Dan. Inf. 16. Faceva a' piè continuo viaggio. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 9. Accadde, Che facendo un viaggio per la volta Di Francia fui
portato in Barberia. |
Definiz: | §. Fare un viaggio, e due servizzi: simile a quello, Pigliare due colombi a una fava: e vale Colla
stessa operazione, condurre a buon fine due negozzi. Lat. in saltu uno capere duos
apros. |
Definiz: | FARE VIGILIA. Digiunare il dì, che precede alla festa. Lat. pervigilij
ieiunium servare. |
Definiz: | §. Fare la vigilia. |
Esempio: | Boc. Nov. 1. 19. E che essi vi venissero la sera a far la vigilia, secondo
l'usanza, e la mattina per lo corpo, ec. (qui vegliare, pernottare) |
Definiz: | FARE VILE. Render vile, avvilire. Lat. deprimere, abijcere, extenuare,
elevare. Gr. ταπεινοῦν. |
Esempio: | Petr. Son. 59. Che ciò ch'altri han più caro, a me fan vile. |
Definiz: | FARE VILLANIA. Offendere, usar scortesia, far torto. Lat. contumeliam
facere. Gr. ὑβρίζειν. |
Esempio: | Bocc. Nov. 13. 23. Avrebbono ad Alessandro, e forse alla Donna fatta
villania. |
Esempio: | G. V. 7. 77. 1. A' Fiorentini fu fatta, e detta villania. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 4. 12. Io farei villania a torti il lato. |
Definiz: | §. Far villania: Portarsi villanamente. Lat. iniustè, iniquè se
gerere. |
Esempio: | F. Iac. T. Faccio gran villania, Di far più dimoranza. |
Definiz: | FARE VINCENZIO. Maniera bassa esprimente il vincere. Lat. vincere. Corrispondente all'altra Far Persio: dinotante il Perdere. L.
iacturam facere. |
Definiz: | §. Pure con altri molti nomi, o per allusione di vocabolo, o per simiglianza d'esemplo, il verbo Fare significa
nel volgo alcune particolarità determinate, v. g. |
Definiz: | §. Fare il Noferi: Fingersi ignorante, malaccorto. Latin. imperitum se esse
simulare. |
Definiz: | §. Fare Giorgio: Stimar semplice. |
Definiz: | §. Fare il Giovanni, o il Nanni: Fingersi semplice, balordo. L. rudem, aut
simplicem se esse simulare. |
Definiz: | §. Fare il Paolo: Commetter ruffianesimo. Lat. lenocinari. |
Definiz: | FARE VIRTÙ. ec. Convertire in virtù. |
Esempio: | Franc. Barb. 121. E quello Fa più vertù, se vive buon col fello [Qui operare
virtuosamente.] |
Definiz: | §. Fare della necessità virtù: Accomodarsi alla necessità L. necessitati
obedire. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 3. 86. Della necessità virtù faccendo, Disse, a tua posta, ed io
Ferraù sono. |
Definiz: | FARE VISIBILE. Render visibile. Lat. perspicuum efficere, conspicuum
reddere. |
Esempio: | Dant. Par. 30. Lume è lassù, che visibile face Lo Creatore a quella creatura, Che
solo in lui vedere ha la sua pace. |
Definiz: | FARE VISO. Mostrare il viso. Lat. vultum ostendere. |
Definiz: | §. Fare buon viso: Mostrar contentezza. Lat. bonum hilarem vultum
ostendere. |
Esempio: | Bocc. Nov. 80. 26. E chi è in così fatta disposizione, quantunque egli ami molto
altrui, non gli può far così buon viso. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 66. 5. La Donna fatto buon viso, ec. il
ricevette. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 2. 2. Eh fate Buon viso, i' son in termine da
ciò. |
Definiz: | §. Fare viso arcigno: Mostrar displicenza. Lat. frontem corrugare, vultum
adducere. |
Esempio: | Tac. Dav. Annal. 6. 127. E baciando con molte lagrime il nipote, minore a lui,
che ne faceva viso arcigno. |
Definiz: | §. Fare il viso rosso: Mostrar vergogna. L. pudore affici, rubore
perfundi. |
Definiz: | §. Fare viso torto: Mostrare ardire. L. transverso obtutu audaciam
praeseferre. |
Definiz: | §. Fare il viso dell'arme: Mostrarsi cruccioso. Lat. torvè
intueri. |
Esempio: | Ar. Sat. 1. Separatamente cucinarmi Vorrà Mastro Pasquino una, o due volte,
Quattro, o sei mi farà viso dell'armi. |
Definiz: | FARE VISTA. Fingere, simulare. Latin. simulare. |
Esempio: | Boc. Nov. 15. 17. Ella allora fe vista di mandare, ec. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 17. 29. Faccendo vista di far
carezze. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 61. 8. Fece vista di svegliarsi. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 40. 9. Ne altra vista d'alcun sentimento fece,
che avrebbe fatto un corpo morto. |
Esempio: | Cecch. Mogl. 5. 8. E' fa le viste Di non udir questo ribaldo. |
Esempio: | Salv. Granch. Faccendo 'l babbione, e 'l serfedocco, Far vista, ec. |
Esempio: | Fir. As. 4. 94. Fece in un tratto le viste d'essere stracco. |
Definiz: | §. Fare viste: Mostrare, ovvero mostrarsi, far dimostrazioni. |
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