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Dizion. 2° Ed. .
FARE
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pag.324
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FARE.
Definiz: | Significa proprio attualmente operare, e dar forma a che che si sia, creare, comporre. Lat.
facere, creare, componere. |
Esempio: | Boccac. nov. 42. 14. A voi convien far far corde molto più sottili agli archi de'
vostri arcieri. |
Esempio: | E Bocc. nov. 19. 3. S'io credo, che la mia donna alcuna
ventura procacci, ella il fa, e s'io nol credo sì 'l fa: e per ciò a fare a far sia. |
Esempio: | Dan. Infer. c. 2. Io son fatta da Dio sua mercè tale. |
Esempio: | E Dan. Inf. cant. 3. Fecemi la divina potestate.
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Esempio: | E Dan. Purg. 16. Tu fosti prima, ch'io disfatto fatto.
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Esempio: | Petrar. Son. 217. Tal di virtute amica Torre alla terra, e 'n Ciel farne una
stella. |
Esempio: | E Petr. Son. 278. Che 'l cuor m'avvinse, e proprio albergo
felse. |
Esempio: | Cavalc. Specch. cr. Ecco che quel che tu hai lodato battezza, ogni huomo va a
lui, e fa più discepoli di te. |
Definiz: | ¶ Per operare per mezzo d'altri. Lat. curare, efficere, iubere. |
Esempio: | Boccac. n. 43. 3. E d'altra parte fecero dire a Gigliuozzo Saúllo,
ec. |
Esempio: | E Bocc. n. 13. Furono alla casa, e fattisi aprire, e dentro
entrati, ec. |
Esempio: | Petr. can. 38. 4. Ne 'l pianger mio, ne i preghi pon far l'aura Trarre, o di vita,
o di martir quest'alma. |
Esempio: | E Petr. di sotto. Quasi sognando si facea far via. |
Esempio: | Dan. Purgat. c. 2. Gridò fa fa, che le ginocchia cali. |
Esempio: | Petr. can. 41. Fa ch'io rivegga il bel guardo, ch'un Sole fu sopra 'l ghiaccio.
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Esempio: | E Petr. Son. 147. Così dunque fa tu ch'io veggia esclusa Ogni
altra aita. |
Definiz: | ¶ Per esser cagione. Lat. in causa esse. |
Esempio: | Dan. Infer. c. 1. E molte genti fe già viver grame. |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso. Che m'ha fatto cercar lo tuo
volúme. |
Esempio: | E Dan. Inf. can. 2. Io son Beatrice, che ti faccio andare.
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Esempio: | Petr. Son. 230. Che mi fea viver lieto, e gire altero. |
Esempio: | E Petr. Son. 16. Tacito vo, che le parole morte Farian
pianger la gente. |
Esempio: | E Petr. can. 46. 10. Chiaro a lei giorno, a me fesse atre
notti. |
Definiz: | ¶ Per trattare, e procedere. Lat. se gerere. |
Esempio: | Petr. can. 35. 4. Mi giacqui un tempo, ora all'estremo famme E Fortuna ed Amor, sì
come suole. |
Esempio: | Bocc. n. 96. 1. Perciocchè di parte avversa alla sua era il Cavaliere, più
familiarmente si dovesse fare. |
Definiz: | ¶ Per apprestare, mettere in punto. |
Esempio: | Nov. ant. 1. tit. Della ricca ambasceria, la qual fece il Presto Giovanni.
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Definiz: | ¶ Per eseguire. Lat. exequi. |
Esempio: | Bocc. n. 46. 5. Comandò, e così fù fatto. |
Definiz: | ¶ Per affaticarsi. |
Esempio: | Dan. Inf. can. 4. E con Rachele, per cui tanto fe. |
Definiz: | ¶ Per cangiarsi, diventare, trasformarsi, ma nel passivo solamente. Lat. fieri, effici,
evadere. |
Esempio: | Petrar. Son. 222. Alla mano, ond'io scrivo è fatta amica. A questa volta.
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Esempio: | E Petr. can. 40. 4. Oimè terra è fatto il suo bel viso.
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Esempio: | Dan. Parad. 4. Fessi Beatrice qual fe Daniello. |
Esempio: | Boccac. n. 21. tit.Masetto da Lamporecchio si fa mutolo. |
Definiz: | ¶ Per istimare. Lat. facere, aestimare. |
Esempio: | Petrar. Son. 205. Bench'io non sia di quel grande onor degno, Che tu mi fai.
|
Definiz: | ¶ Per disporre di che che sia, come dire. |
Esempio: | Boc. n. 31. 14. Di Guiscardo, ec. ho io già preso partito, che farne, ma di te
sallo Iddio, ch'io non so che farmi. |
Esempio: | Petr. cap. 4. Ma prima vo' seguir, che di noi feo. |
Definiz: | ¶ Per importare. Lat. referre, interesse. |
Esempio: | Bocc. n. 42. 8. Che vi fa egli, che ella sopra quel veron si dorma? |
Definiz: | ¶ Per essere utile. Lat. expedire, utile esse. |
Esempio: | Petrar. can. 40. stan. ult. Non fa per te di star tra gente allegra, Vedova
sconsolata. |
Definiz: | ¶ Per appartenere, confarsi, aver convenienza, affarsi. Lat. congruere,
convenire. |
Esempio: | Favol. Esop. Niente hai sapor di biada, e perciò tu non ti fai a me, ne io non mi
fo a te. |
Esempio: | Cresc. 2. 23. 10. Dove si dice di quelle cose, le quali fanno alla generazione, e
al crescimento delle piante. |
Definiz: | ¶ Per andare avanti, spignersi incontra, appresentarsi. Lat. progredi. |
Esempio: | Bocc. n. 46. 13. E, più verso lui fattosi, il domandò. |
Esempio: | E Bocc. n. 14. 13. Fattasi alquanto per lo mare, il quale era
tranquillo. |
Esempio: | Dan. Purg. can. 26. Poi verso me, quanto potevan farsi, Certi si
fero. |
Esempio: | E Dan. Purg. can. 27. Fatti ver lei, e fatti far
credenza. |
Esempio: | E Dan. Infer. c. 8. Dinanzi mi si fece un pien di fango.
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Esempio: | E Dan. Parad. 9. Ver me si fece, e 'l suo voler piacermi, ec.
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Definiz: | ¶ Per affacciarsi, farsi vedere, sporgersi. |
Esempio: | Bocc. n. 23. 7. Ne posso farmi ne ad uscio, ne a finestra, ne uscir di casa, che,
ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 15. 17. La vide in capo della scala farsi ad
aspettarlo. |
Definiz: | ¶ Per nascere, apparire, e dicesi della notte, e del giorno. Lat. oriri,
apparere. |
Esempio: | Boccac. n. 77. 30. Il quale in sul far della notte, col suo fante,
ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 43. 18. Perchè, come fatto fu il dì chiaro, ec.
|
Definiz: | ¶ Usiamo anche fare per produrre. |
Esempio: | Dav. Colt. Vedi il poter della luna nel melagrano, che quanti giorni ell'ha,
quando il poni, tanti anni pena a farne, e posto a luna scema non ne fa. |
Definiz: | ¶ Avere a far con uno, o d'uno, vale, aver che trattare: e talora, aver carnal dimestichezza, sì
come vale appo i latini. Cum aliquo rem habere, Alicui cum aliquo rem esse. |
Esempio: | G. V. 6. 47. 2. Fu nato per madre d'una bella donna de' Marchesi Lancia di
Lombardia, con cui lo 'mperadore ebbe a fare. |
Esempio: | Vit. Plut. Filippo nel sogno vide, che un dragone giaceva presso alla sua moglie
Olimpiade, ed ebbe a far con lei. |
Esempio: | Boccac. n. 1. 9. Avendo tra gli altri a fare con Borgognoni, huomini pien
d'inganni. |
Esempio: | G. V. 12. 50. 2. Il quale si dice, che aveva, che far di lei, ed era in trattato
di torla per moglie. |
Definiz: | ¶ In questo modo vale anche, attenere, ed esser parente. |
Definiz: | ¶ Congiunto a TEMPO, nella terza persona del meno del dimostrativo presente significa E, o SONO. Come. |
Esempio: | Esempio del compilatore Oggi fa tre mesi, o vero tre mesi fa. Lat.
tertius agitur mensis, tribus ab hinc mensibus. |
Esempio: | G. V. 11. 2. 26. Era sommo filosofo, e maestro più che Re, che portasse corona già
fa mille, e più anni. |
Esempio: | Boccac. nov. 42. 2. Fu un giovane (poco tempo fa) chiamato Pietro. |
Definiz: | ¶ Talora piglia il significato del verbo, ch'egli ha in sua compagnia, sì come, FACIO, de' latini. |
Esempio: | Dan. Inf. c. 13. Io sentía d'ogn'intorno tragger guai, E non vedea persona che 'l
facesse [cioè, che gli traesse, o guaisse.] |
Esempio: | E Dan. Inf. can. 12. Si fan sentir con gli sospir dolenti
[cioè si sentono] |
Esempio: | Bocc. nov. 45. 3. Di cui più si fidasse, che di Giacomin facea [cioè si
fidava.] |
Definiz: | ¶ Farsi a credere, credere, e darsi ad intendere. Latin. credere,
existimare. |
Esempio: | Bocc. n. 10. 3. E fannosi a credere, che da purità d'animo proceda. |
Definiz: | ¶ Prende ancora il significato del verbo, dal quale deriva il sustantivo, o l'addiettivo, che va in sua
compagnia. |
Definiz: | Far parole, parlare. Lat. facere verbum, loqui. |
Esempio: | Dan. Inf. c. 6. Per simil colpa, e più non fe parola. |
Definiz: | ¶ Fare onore, onorare. Lat. honorare, honorem habere, honorem
facere: disse Arnobio. |
Esempio: | Dan. Infer. c. 1. Lo bello stile, che m'ha fatto onore. |
Esempio: | Petr. Son. 167. Poser Natura, e 'l Ciel per farsi onore. |
Definiz: | ¶ Farsi nome, farsi nominare. Lat. se illustrare. |
Definiz: | ¶ Far difesa, difendersi. Lat. se defendere. |
Esempio: | Petr. Son. 204. Nasconder, ne fuggir, ne far difesa. |
Definiz: | ¶ Far fede, testimoniare. Latin. testari, testimonium perhibere.
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Esempio: | Petrar. Son. 206. E fa qui de' celesti spirti fede. |
Definiz: | ¶ Fare un lontano, allontanarlo. Lat. aliquem dimovere. |
Esempio: | Petr. Son. 217. Perchè lontan m'hai fatto da' miei danni? |
Definiz: | ¶ Farsi bello, abbellirsi. L. se exornare. |
Esempio: | Petr. Canz. 40. 4. E bella farsi Tanto più la vedrem, quanto più vale.
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Definiz: | ¶ Far forte, fortificare. Lat. munire. |
Esempio: | Petr. Son. 151. E s'amor contra me la fa sì forte, Sol quando parla:
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Definiz: | ¶ Far forte vale anche, operar con forza, e con violenza. |
Esempio: | Dicer. Div. Non s'intende esser tolto alcun beneficio, o grazia a lui fatta per lo
comune, o Senato di Roma. |
Definiz: | ¶ Far nido, annidarsi. Lat. nidificare, nidum construere. |
Esempio: | Petr. Canz. 18. 1. Occhj leggiadri, dove Amor fa nido. |
Definiz: | ¶ Fare spendio, disse Dante, in vece di spendere. Latin.
impendium facere, impensam facere. |
Esempio: | Dan. Infer. can. 7. Che con misura nullo spendio ferci. |
Definiz: | ¶ Farsi sicuro: assicurarsi. Lat. confidere, audere. |
Esempio: | Dan. Inf. Cant. 9. Ben so 'l cammin, però ti fa sicuro. |
Definiz: | ¶ Fare strida, stridere. Lat. stridere, stridorem reddere. |
Esempio: | Dan. Inf. Cant. 12. Ove i bollíti facéno alte strida. |
Definiz: | ¶ Far lamenti, lamentarsi. Lat. conqueri. |
Esempio: | Dan. Inf. Cant. 13. Fanno lamenti su gli alberi strani. |
Definiz: | ¶ Far grida, gridare. Latin. clamores facere. |
Esempio: | Dan. Inf. Cant. 14. Quando piangea vi facea far le grida.
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Definiz: | ¶ Farsi mero: mereggiarsi, se si dicesse, e varrebbe purificarsi. |
Esempio: | Dan. Par. c. 11. Sorridendo, Incominciò faccendosi più mera.
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Definiz: | ¶ Fare uno dottore addottorarlo. Lat. in doctorum numero aliquem
adscribere. |
Esempio: | Dan. Par. Cant. 12. In picciol tempo gran dottor si feo. Qui
imparare. |
Definiz: | ¶ Fare altrui saggio: insegnargli, far ch'e' sappia. |
Esempio: | Dan. Purg. c. 2. Di vostra condizion fatene saggi. |
Definiz: | ¶ Farsi discorde, discordare. Lat. discordare, dissentire. |
Esempio: | Dan. Purg. Cant. 10. Ed al sì, ed al nò discordi fensi. |
Definiz: | ¶ Far noia, noiare. Lat. molestia afficere. |
Esempio: | Favol. Esop. Messere, io non sapeva vi facesse noia, perch'io beveva di sotto.
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Definiz: | ¶ Fare aiuto: aiutare. Lat. opem ferre. |
Esempio: | Sen. Pist. Studiano d'appressarsi alle cose, che alcuno aiuto ci posson fare.
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Definiz: | ¶ Far martíri, martirizzare. Lat. discruciare. |
Esempio: | Sen. declam. Le fece molti martíri, perch'ella manifestasse i suo' segreti.
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Definiz: | ¶ Farsi beffe, beffarsi d'una cosa, dispregiarla, che anche diremmo SFATARLA. Lat.
contemnere, negligere. |
Esempio: | Cavalc. Specch. cr. Se l'huomo ama, o serve a uno, che non gli pare, che
riconosca il servigio, e facciasene beffe, l'huomo si turba. |
Definiz: | ¶ Far consolazione, consolare. Lat. consolationem adhibere,
consolari. |
Esempio: | Vit. San. Giovamb. E farai loro consolazione di starvi stanotte [cioè darai
loro questo contento.] |
Definiz: | ¶ Far foce: sboccare. Lat. egerere. |
Esempio: | G. V. 1. 43. 2. Ove fa foce di costa alla Città d'Ostia. |
Definiz: | ¶ Far fine, finire, in signif. neut. assol. Lat. desinere.
|
Esempio: | G. V. Lib. 7. 4. 2. Alla porta alla Carraia, dove fece fine il muro su
l'Arno. |
Definiz: | ¶ Far menzione: mentovare. Latin. mentionem facere. |
Esempio: | G. V. Lib. 1. 20. 4. Come addietro è fatta menzione. |
Definiz: | ¶ Con la parola DIRITTO in significato di GIUSTO, vale amministrar ragione, e giustizia. Latin.
ius dicere. Gr. δικαιοσύνην
ἐμποιεῖν. |
Esempio: | N. ant. 67. 1. Fammi diritto di quello far a uno diritto di una
cosa, che a torto m'hae morto il mio figliuolo. |
Definiz: | ¶ Con la parola PUNTO in significato di POSA, ferma il parlare. Lat. pausam
facere. |
Esempio: | Boccac. nov. 24. 11. E avendo già detto cento de' suoi paternostri, fatto punto
far punto quivi, chiamò la donna. |
Definiz: | ¶ Con la parola MALE, in signific. att. e col terzo caso dopo, vale offendere, uno, o
pregiudicargli in qualunque si voglia cosa. Latin. obesse, officere, praeiudicium
facere disse Arnobio, e con la parola BENE, il contrario. Latin.
prodesse. |
Esempio: | Boccac. n. 50. 19. Pregollo, che, per l'amor di Dio, non gli dovesse far
male. |
Definiz: | ¶ In signific. neut. pass. guastarsi la persona, o alcuno membro, percotendo, o cadendo, o in altri sì fatti
modi. |
Esempio: | Boccac. n. 15. 22. E di tanto l'amò Iddio, che niun mal si fece nella caduta.
|
Definiz: | ¶ Con la preposizione IN, avanti al caso, ch'egli ha dopo, l'usiamo, con la parola, BENE, o MALE, per guadagnare,
o perdere. Latin. quaestum facere. |
Esempio: | Esempio del Compilatore Il tale fece bene in quel traffico: o, vi fece
male. Latin. perdidit, dispendium fecit. |
Definiz: | ¶ Far sua voglia d'uno, averlo a tutti i suo' piaceri. Latin. ad suam
voluntatem aliquem promptum habere. |
Esempio: | Petr. Son. 259. Che gran tempo di me lor voglia fenno. |
Definiz: | ¶ Fa ragione: pensa, stima, fa conto. Latin. existima, puta.
|
Esempio: | Dan. Par. 26. E fa ragion, che sia La vista in te smarrita, e non
defunta. |
Esempio: | E Dan. Par. can. 30. E fa ragion ch'io ti sia sempre allato.
|
Esempio: | Ber. Orl. ell'avran, fate conto, altro pensiero. |
Definiz: | ¶ Non fa forza: non importa. Latin. nihil refert. |
Esempio: | Boccac. n. 78. 7. Spinelloccio disse: non fa forza, io ho altresì a parlar seco.
|
Definiz: | ¶ Far motto a uno, salutarlo. Latin. aliquem salutare. |
Esempio: | Boccac. n. 20. 12. Si salvaticamente motto mi fai. |
Esempio: | E Bocc. n. 72. 6. E, fattogli motto, il domandò dov'egli
andava. |
Definiz: | ¶ Non far motto, assolutamente, val non favellare. Lat. non
mutire. |
Esempio: | Dan. Infer. 33. Ond'io guardai Nel viso a' miei figliuo' senza far motto.
|
Definiz: | ¶ Far vista: far sembiante, fingere, simulare. Latin. fingere,
simulare. |
Esempio: | Boccac. n. 74. tit. Fa vista di gettarsi in un pozzo. |
Esempio: | E Bocc.n. 11. 5.Faccendo sembiante di volermi là
menare. |
Esempio: | Dan. Infer. c. 9. E non fe motto a noi, ma fe sembiante. |
Definiz: | ¶ Far luogo: allargarsi, cedere, e concedere il passo. Latin. locum dare,
cedere. |
Esempio: | Boccac. n. 11. 6. Per tutto gridandosi fa luogo, fa luogo. |
Definiz: | ¶ Fatti condio, o fatevi condio, si dice, pigliando, o dando commiato,
pregando bene a chi rimane, e a chi se ne và, quasi rimanga, o vada con esso Dio. Latin. vale,
salve: valete, salvete. |
Esempio: | Boccac. n. 61. 12. Fantasima fantasima fatti condio. |
Definiz: | ¶ Fa sano, vale lo stesso appunto. |
Definiz: | ¶ Far vela: dare, e spiegar le vele a' venti. Latin. vela facere, dare
vela. |
Esempio: | Boccac. n. 14. 8. Il di sequente, mutatosi il vento, le cocche, ec. Fer vela.
|
Definiz: | ¶ Far'alto. Termine militare, e vale fermare il campo, quando e' marcia. |
Esempio: | Ar. Fur. Davan segno di gire, or di fare alto. |
Definiz: | ¶ Venir fatto: succedere. Latin. succedere, evenire, prosppere
prospere cedere. |
Esempio: | Boccac. n. 14. 2. Alquale non bastando la sua ricchezza, disiderando di
raddoppiarla, venne presso che fatto, di perder, con tutta quella, se stesso. |
Definiz: | ¶ Far fedeltà, cioè giurarla. Latin. iuramento fidem suam
obstringere. |
Esempio: | G. Vill. 7. 78. 1. I Toscani facessero la sua fedeltà, e comandamento.
|
Definiz: | ¶ Far popolo: adunarsi popolarmente. Lat. populum colligere.
|
Esempio: | G. Vill. 9. 147. 1. E que' di Colle fecer popolo, con la 'nsegna a croce del
popolo di Firenze. |
Definiz: | ¶ Far testa: riunirsi unitamente contra 'l nimico. Latin. contra hostem in
unum convenire. |
Esempio: | M. Vill. 6. 38. Si ridusse con pochi de' suoi in alcun vantaggio di terreno, e
fece testa. |
Definiz: | ¶ Far faccia, cioè non si vergognare. Latin. Pudori nuncium
remittere. Flos. 256. |
Esempio: | Cavalc. Med. cuor. L'huomo accieca più, intanto, che pecca manifestamente, e fa
faccia, e non sì vergogna. |
Definiz: | Far bocca da ridere. Dar segno di voler ridere. |
Esempio: | Boccac. nov. 63. 7.La Donna fece bocca da ridere. |
Definiz: | ¶ Far chiaro, rischiarare. |
Esempio: | Bocc. g. 5. pr. 1. Era già l'Oriente tutto bianco, e li surgenti
raggi, per tutto, il nostro emisperio avean fatto chiaro. |
Definiz: | ¶ Farsi da che che si sia. Cominciar da quello. |
Esempio: | Boccac. novel. 76. 1. E per ciò, più avanti faccendomi, dico, che,
ec. |
Definiz: | ¶ Farla a uno. Fargli inganno. caricargliele. |
Esempio: | Bocc. n. 79. inf. Voi ce l'avete fatta, ma mai più persona non la ci
farà. |
Definiz: | ¶ Farla bene: essere in buono, o malvagio stato, intervenirgli ben d'una cosa. L.
Bellè se habere. Bene cum aliquo agi. |
Esempio: | Tav. rit. E tutti la fanno bene, Iddio mercede. |
Definiz: | ¶ Farla male, il contrario. L. male cum aliquo agi. |
Esempio: | Fr. Giord. S. I Giudei la fecero male, perocch'ebbero mala intenzion pessima.
|
Definiz: | ¶ Fare i pampani, la foglia, e simili, cioè cogliere. L. pampinare,
pampinos decerpere. Si dice anche far l'erba. |
Esempio: | Cr. 4. 18. 8. E facciansi i pampani per li lati trenta di innanzi alla vendemmia.
|
Definiz: | ¶ Diciamo FARE, per, essere a sufficienza, bastare. Lat. sufficere. |
Definiz: | ¶ FARE diciamo, anche il fendere, e crepar de' muri. L. rimas agere. |
Definiz: | ¶ Della Luna, quando finisce il suo corso, e si ricongiugne col Sole. |
Esempio: | Dav. colt. In que' due termini, del fare, e del voltar della Luna. |
Esempio: | Orl. Ber. La Luna senza dubbio debbe fare. |
Definiz: | L. Luna cras coibit, |
Definiz: | ¶ Far le parole. Favellar distesamente, orare. L. orationem
habere. |
Definiz: | ¶ Far le belle parole: fare i convenevoli, le cerimonie, e ironicamente, dire apertamente a un,
come tu la 'ntendi. L. libere loqui. |
Definiz: | ¶ Fare una predica a uno: ammonirlo, e riprenderlo con circuizion di parole. L.
pluribus verbis admonere, o vero, reprehendere.
|
Definiz: | ¶ Fare uscire uno. Indurlo contr'a sua voglia a favellare, o a spendere. |
Definiz: | ¶ Far le forche, infingere, simulare, che si dice anche, Far le lustre, e talvolta,
far le maríe. Lat. simulare, fingere. |
Definiz: | ¶ Fare una bravata, tagliata, o spaventacchio: aspramente minacciare. Lat. interminari. |
Definiz: | ¶ Far le none: prevenir con parole colui, che tu credi, che ti voglia ricercar di qualche
servigio, col dirgli, che quella tal cosa ti manca. |
Definiz: | ¶ Far peduccio: aiutare un con le parole, faccendo buono il suo detto. L. omnia assentari, disse Terenzio in simil proposito. |
Definiz: | ¶ Fare il grande. Far l'omaccione star sul grande. |
Definiz: | ¶ Far caldo, e far freddo, lo dice colui, ch'è travagliato, o dall'uno, o
dall'altro. |
Definiz: | L. aestuo algeo. |
Definiz: | ¶ Far capo: si dice di nascenze, o altri malóri, quando danno in fuori, e si mostrano con
putredine, o enfiamento. Lat. caput facere. |
Definiz: | ¶ Far capo a uno, è rifuggire, o andare a lui per aiuto, o per consiglio. L.ad aliquem confugere. |
Definiz: | ¶ Far belle le piazze: di chi, per qualche sua bestialità, o stravaganza di quistione, o d'altro,
fa correre il popolo. |
Definiz: | ¶ Fare all'amore. Guardare attentamente, e concupiscevolmente la dama. |
vedi VAGHEGGIARE.
Definiz: | ¶ Fare il Giorgio. Andare attorno ornato, e paoneggiandosi, e sforzandosi con l'apparenze di parer
bello, e gran cosa. |
Esempio: | Bern. rim. E fare il giorgio con le seccaticce. |
Definiz: | ¶ Far del Grande. Il medesimo. Cercar con l'apparenze di mostrarsi gran cosa. |
Definiz: | ¶ Far del grande: stare in gravità, in maestà, a imitazion de' gran personaggi. Lat.superbire, maximos spiritus habere. |
Esempio: | Ber. rim. Perch'ell'è vergognosa, e fa del grande. |
Definiz: | ¶ Far Calandrino, o 'l Grasso legnaiuolo. Dare ad intender cose fuor del verisimile: come fu a
Calandrino, ch'egli era pregno, e al Grasso, ch'egli era un'altro. |
Definiz: | Lat. nec aures habeo, nec tango. |
Definiz: | ¶ Fare il callo: assuefarsi al male. Lat. occallere, callum
obducere. |
Esempio: | Ber. rim. Sì dolce in quella parte ha fatto il callo. |
Definiz: | ¶ Far le fusa torte: è il romper di fede, che si fanno marito, e moglie, e anche si dice degli
amanti. |
Definiz: | Far fare uno, vale ingannarlo, aggirarlo. |
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