Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
MACULA, e MACOLA
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MACULA, e MACOLA.
Definiz: Macchia, da macchiare, per imbrattare: anche si trasferisce a Bruttúra d'animo. Lat. macula labes, nota.
Esempio: Cavalc. Fr. Ling. Mondo in se di vizzj debb'esser colui, il quale vuol correggere gli altri: perciocchè l'occhio lordo, l'altrui macula ben non vede, e la mano lotosa, l'altrui macola ben non netta.
Esempio: Vit. Cr. P. N. Ma voi, Signor mio, siete potente di rendermelo senza alcuna macula.
Esempio: Bocc. Nov. 48. 36. Ne con fraude di porre alcuna macula alla sua onestà (cioè infamia, disonore. Lat. dedecus, probrum, macula)
Esempio: Passav. 90. Purgasi la macola della colpa, la quale l'anima, peccando, contrasse.
Esempio: Cron. Mor. E non abbiano alcuna macula, come di traditóre, o di ladro, o di micidio, ec. (qui pure disonore)