Lemma

1) Dizion. 5° Ed. . BERE Apri Voce completa pag.146 Vedi le altre Edizioni del Vocabolario Dizion. 1 ° Ed. BERE Dizion. 5 ° Ed. BERE. − Dizion. 5 ° Ed. » BERE Dizion. 5 ° Ed. BEVERE, e per accorciamento BERE, la qual forma è nell'Infinito usata più dell'altra. Dizion. 3 ° Ed. BERE, e BEVERE Dizion. 3 ° Ed. BERE Dizion. 2 ° Ed. BERE Dizion. 4 ° Ed. BERE, e BEVERE Dizion. 4 ° Ed. BERE

BERE. Definiz: Sost. masc. Bevanda, Beveraggio, e anche Bevuta. − Esempio: Dant. Purg. 22: E le romane antiche per lor bere Contente furon d'acqua. Esempio: E Dant. Purg. 33: S'io avessi, lettor, più lungo spazio Da scrivere, io pur cantere' in parte Lo dolce ber, che mai non m'avria sazio. Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 106: Il disordinato mangiare e bere fa abitare in te molti vizj. Esempio: Bocc. Amet. 48: Gange, dante le prime vie al sole,.... dava a' suoi soavissimi beri con le chiare onde. Esempio: Alam. A. Rim. 79 t.: Qui fra la gente lieta Facciam gran pasti, gran beri e gran sonni. Esempio: Car. Long. 99: Facesse un convito a tutti i primi cittadini di Metellino;.... e quando la cena fusse all'ultimo bere, recasse davanti a ciascuno gl'indizj della Cloe. Definiz: § I. Dar buon bere, dicesi dei cibi che incitano a ber volentieri, e fanno ben gustare il sapore del vino: di quelli che fanno effetto contrario dicesi che Danno cattivo bere. − Esempio: Grazz. Pros. 336: I fegatelli così morbidi, dolci, sdrucciolanti e saporiti, e che danno così buon bere, si sono dismessi. Esempio: Allegr. Rim. Lett. 98: E giunt'all'oste, dissegli pian piano: Arrecami, se v'hai, che dia buon bere, E poi vin rosso e bianco, e non di piano. Esempio: Salvin. Teocr. 74: Cipolla allor di Colco io misi fuora, Che davano un buon bere e saporito. Definiz: § II. Figuratam. dicesi Non dar buon bere, o Dar cattivo bere, di cosa che cagiona dispiacere, che non va a genio, che fa pensar male di sè. − Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 203: Il parlar di soppiatto Senza farsi vedere Non dà punto buon bere. Esempio: Salvin. Annot. Fier. 509: Figuratamente diciamo d'un'azione che sia meno che onesta, o di altra cosa non troppo buona: questa cosa non mi dà buon bere, ne arguisco male. Esempio: Fag. Rim. 2, 28: Discrizion, Roma santa, egli è dovere Soffrir per te qualcosa; ma crepare, Canchero! questo qui non dà buon bere. Esempio: E Fag. Comm. 4, 354: Questo scappare della ragazza, e non rispondere agl'interrogatorj, non mi dà punto buon bere.