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Dizion. 5° Ed. .
ECCO.
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pag.25
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ECCO. Definiz: | Avverb. dimostrante persona o cosa, sia questa materiale o morale, che a un tratto sopravvenga o apparisca, e serve a richiamare sopra di essa l'altrui attenzione. Costruiscesi direttamente col nome della persona o cosa dimostrata. |
Dal lat. eccum. ‒ Esempio: | Dant. Purg. 2: Ecco l'angel di Dio; piega le mani. Omai vedrai di sì fatti uficiali. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 243: Ecco novellamente alla tua barca.... D'un vento occidental dolce conforto. | Esempio: | Bocc.
Decam. 2, 84: Salendo su per le scale (avendo la fanticella già la sua donna chiamata e detto, ecco Andreuccio), la vide in capo della scala farsi ad aspettarlo. | Esempio: | Tass. Gerus. 2, 38: Mentre sono in tal rischio, ceco un guerriero.... d'alta sembianza e degna. | Esempio: | Manz. Poes. 36: O regi, ecco Ermengarda. D. Vieni, o figlia, fa' cor. | Esempio: | E Manz. Poes. 82: Ecco un nemico. Ove si pugna? |
Definiz: | § I. Usasi altresì, nello stesso costrutto, ad additare persona o cosa che ci stia presente; nel qual senso gli si soggiungono anche gli avverbj Qui ecco qui, Qua ecco qua, Lì ecco lì, Là ecco là. ‒ | Esempio: | Leggend. Tob. V. 17: Padre mio, ecco qui uno che è delle parti di Cabello. | Esempio: | E Leggend. Tob. V. 29: Ecco lo tuo figliuolo, e la tua figliuola, la quale è mia sposa. | Esempio: | Dant. Purg. 25: Ecco qui Stazio, ed io lui chiamo e prego. | Esempio: | Gell. Capr. Bott. 104: Ecco una di quelle opinioni che si crede il mondo essere vera, per non aver l'intendimento delle lettere sacre. | Esempio: | Tass. Gerus. 11, 63: Solimano, ecco il loco, ed ecco l'ora Che del nostro valor giudice fia. | Esempio: | E Tass. Gerus. 15, 57: Ecco il fonte del riso, ed ecco il rio Che mortali perigli in sè contiene. |
Definiz: | § II. Uniscesi, in proposizione dipendente, con l'infinito o con l'indicativo retto dalla congiunzione Che espressa o taciuta, a dimostrare il sopravvenire, l'apparire, il succedere, il compiersi, di persona, cosa, fatto, azione, e simili; anco riferito a tempo. ‒ | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 313: Varrone.... già presummeva niuno dovere esser colpevole, e pensando al modo della loro assoluzione, ed ecco venire un giovane chiamato Publio Ambusto. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 41, 13: Ecco stridendo l'orribil procella, Che 'l repentin furor di Borea spinge, La vela contra l'arbore flagella. | Esempio: | Varch. Boez. 155: Ecco, dissi, che di nuovo da una più malagevole dubbietà sono perturbato. | Esempio: | Tass. Gerus. 3, 3: Ecco apparir Gerusalem si vede, Ecco additar Gerusalem si scorge: Ecco da mille voci unitamente Gerusalemme salutar si sente. | Esempio: | E Tass. Gerus. 18, 92: Ecco.... è giunta l'ora Ch'esca Sion di servitù crudele. | Esempio: | E Tass. Gerus. 20, 31: Decresce in mezzo il campo; ecco è sparito. | Esempio: | Pindem. Poes. 45: Ecco reflessi Veggiam d'esta riviera in lei gli obbietti. | Esempio: | Leopard. Poes. 54: Ecco alla vaga Tua spoglia intorno la romulea prole Di nova ira sfavilla: ecco di polve Lorda il tiranno i crini. | Esempio: | Niccol. Poes. 1, 65: Ecco subita notte il tempio ingombra. |
Definiz: | § III. Usasi soggiungere alla particella Ed ed ecco e all'avverbio Quando quand'ecco, sia reggente un nome, sia in costrutto con un verbo. ‒ | Esempio: | Dant. Inf. 1: Ed ecco, quasi al cominciar dell'erta, Una lonza leggiera e presta molto. | Esempio: | E Dant. Inf. 3: Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo. | Esempio: | E Dant. Purg. 2: Ed ecco, qual su 'l presso del mattino Per li grossi vapor Marte rosseggia,... Cotal m'apparve ec. | Esempio: | Vill. G. 683: Venne il dì, che Iddio avea minacciato; ed ecco di verso il levante una nuvola con puzzo di solfo, e stette sopra la città. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 84: M'andava sconosciuto e pellegrino; Quand'ecco i tuoi ministri (i' non so d'onde) ec. | Esempio: | E Petr. Rim. 2, 187: Ed ecco da traverso Piena di morti tutta la campagna. | Esempio: | Bocc. Decam. 5, 213: Ed essendosi la donna col giovane posta a tavola per cenare, ed ecco Pietro chiamò all'uscio. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 157: In questa così fatta furia stando il detto Coppo, ed ecco venir li maestri e manovali.... domandarono denari. | Esempio: | Tass. Gerus. 7, 44: Quando ecco (al fuggitivo alto soccorso) Sparir le faci, ed ogni stella insieme. | Esempio: | E Tass. Gerus. 11, 44: Quando nova saetta ecco sorgiunge. |
Definiz: | § IV. Ecco, costruito con un nome accompagnato da un adiettivo o da una locuzione verbale, usasi a dimostrare con la cosa o persona anche il modo dell'esser suo, il suo stato o la sua azione. ‒ | Esempio: | Ar. Orl. fur. 46, 58: E rivolto a Marfisa: Ecco lui pronto A rendervi di sè, disse, buon conto. | Esempio: | Alf. Trag. 4, 227: In fronte, Dalle spalle e dai lati eccolo, è chiuso. |
Definiz: | § V. E figuratam. ‒ | Esempio: | Dant. Conv. 314: E a maggior testimonianza di questa imperfezione, ecco Boezio in quello di Consolazione dicente ec. |
Definiz: | § VI. E ironicam. val quanto Vedi, Considera, e simili. ‒ | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 94: Ecco onesto uomo, è divenuto andator di notte, apritor di giardini. | Esempio: | E Bocc. Decam. 8, 80: Ecco bello innamorato! Or non ti conosci tu, tristo? |
Definiz: | § VII. Ecco usasi anche, con proprietà toscana, e per lo più nel linguaggio familiare, per dar forza al parlare, e spesso dimostra o amorevolezza, o prontezza a fare, a concedere, e simili, od anche rimprovero; e in questo uso rimane indipendente nel discorso, e suole mettersi a principio della frase. ‒ | Esempio: | Dant. Purg. 15: Ecco, dolenti lo tuo padre ed io Ti cercavamo. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 150: Ecco, Giannotto, a te piace ch'io divenga cristiano; ed io sono disposto a farlo. | Esempio: | E Bocc. Decam. 3, 92: Ecco, disse la donna, per questa volta io non vi voglio turbare nè disubidire; ma sì adoperate ch'egli si guardi di più noiarmi. | Esempio: | E Bocc. Decam. 7, 166: Ecco, io non so ora dir di no, per tal donna me n'hai pregato. | Esempio: | E Bocc. Decam. 8, 136: Gianni disse: ecco, poichè voi pur volete, domattina.... vi mosterrò come si fa. | Esempio: | E Bocc. Fiamm. 178: Ecco adunque morrò, e questa crudeltà.... conviene usare a me in me stessa. | Esempio: | Tass. Gerus. 9, 12: Ecco, io ti seguo ove m'inviti. |
Definiz: | § VIII. E con senso conclusivo per Adunque. ‒ | Esempio: | Petr. Rim. 2, 221: Ecco; s'un uom famoso in terra visse, E di sua fama per morir non esce; Che sarà della legge che 'I ciel fisse? |
Definiz: | § IX. Ecco si compone con le particelle pronominali Lo, La, Li, Le, a dimostrare il sopravvenire o l'apparire di persona o di cosa; anche figuratam.: e con le particelle Mi e Li a dimostrare l'esser già presente persona che sia stata chiamata o cercata. ‒ | Esempio: | Ambr. Cofan. 5, 9: Ma eccolo, Per Dio, di qua! egli è desso. | Esempio: | E Ambr. Cofan. 5, 10: Ma oh oh eccolo Ch'esce di casa: vo' che qui aspettiamolo. | Esempio: | Alf. Trag. 4, 225: Eccomi: appena dal convito or sorge Il re, ch'io vengo a' cenni tuoi. |
Esempio: | E Alf. Sallust. 30: Eccola, eccola, che a voi davanti si para quella cotanto sospirata libertà. |
Definiz: | § X. Eccomi, e trovasi anche Ecco me, Eccoci e talora anche semplicemente Ecco; sono maniere usate rispondendo a chi ci chiama, o per mostrar prontezza ad ubbidire a un comando, a sottometterci all'altrui volontà, e simili. ‒ | Esempio: | Leggend. SS. M. 4, 364: Quando Iddio ti promette alcuna cosa, di' così: Ecco me l'ancella di Dio, e non dubitare mai di sua promessa. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 18, 192: Disse Morgante: piglia del fien secco, Vienne qua meco; e Margutte disse: ecco. | Esempio: | Giannott. Op. 2, 242: Donnino? D. Chi è? A. Apri, e vien giù. D. Eccomi. A. Dagli coteste cose, e vatti con Dio. |
Definiz: | § XI. Ed Eccomi, Eccoti, Eccoci, Eccovi, in costrutto con un nome retto dalle particelle A, In, Su, e simili; sono maniere usate a denotare l'improvviso trovarsi o il venire in qualche pericolo, condizione non buona, atto spiacente, e simili. ‒ | Esempio: | Cecch. Masch. 5, 8: Non vo' torre Moglie, se già non togliessi la vostra Comare.... M. Eimè Ch'e' non si può. B. Eccoci sul ritroso! Che volete voi far di moglie giovine? | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 4: Eccomi ai disgusti con mio padre; egli pensa negoziare per un verso, io per un altro. |
Definiz: | § XII. E congiunto con le particelle pronominali Mi, Ti, Ci, Vi, Gli, Le, in senso di A me, A te, A noi ec.
usasi a dimostrar meglio l'inopinato, l'apparire o l'esser presente di persona o di cosa, il succeder di un fatto, il compiersi di un'azione, il prodursi d'una condizione, e simili. Ed Eccoti usasi altresì senza relazione a una seconda persona, ma per proprietà di lingua. ‒ | Esempio: | Vit. Tob. 15: Ed eccoti venire un pesce crudele per divorallo. | Esempio: | Fr. Guid. Fior. Ital. 341: Mentre che Turno così parlava,... eccoti levare uno rumore che Enea venia dal fiume del Tevero. | Esempio: | Bern. Orl. 13, 47: Eccoti Truffaldin giunto improvviso. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 39: Strofinandomi gli occhi per armargli alla veglia, e trastullandomi con alcuna canzonetta, eccoti la notte, ecco le due ore, ecco lo quattro, e la paura tuttavia cresceva. | Esempio: | Caran. Eustaz. 52: Mentre ch'io spaventato lo risguardava, eccoti una voce a guisa di tuono, la quale fortemente diceva ec. | Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 33: Quando eccoti comparire una Baldracca, con la quale ec. | Esempio: | Cellin. Vit. 107: Eccoti i quattro bravi giovani accostatisi alla Corte del Bargello. | Esempio: | Tass. Gerus. 3, 37: Erminia.... dice al Re ch'in lui (in Rinaldo che passa) fisa lo sguardo: Eccoti il domator d'ogni gagliardo. | Esempio: | Maff. G. P. Vit. Confess. 4, 111: Mentre l'uomo di Dio da luogo eminente si pone a discorrere, eccoti congregarsi nell'aria sozze nuvole. | Esempio: | Forteguerr. Cap. 225: Però, Liborio, e predica ed esorta Ciascheduno a pregar perch'egli viva (il Papa), Se non, di nuovo eccoti Roma morta. |
Definiz: | § XIII. Ecco, usasi nell'atto di dare, mostrare, porgere, inviare, e simili, altrui checchessia; e spesso gli si appongono le particelle pronominali, sia che riferiscansi all'oggetto dato, mostrato ec., sia che alla persona, alla quale si dà, mostra ec. ‒ | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 86: Il valente uomo.... tiepidamente negava sè aver mandata la borsa e la cintura.... Ma il frate acceso forte disse: come il puo' tu negare, malvagio uomo? eccole, che ella medesima piangendo me l'ha recate; vedi se tu le conosci. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 308: Se ci fusse di nulla bisogno, Non risparmiare spesa, corri e compralo. M. Senza danari? G. Ecco sei crazie. | Esempio: | Fosc. Poes. C. 332: Mi faccia fare la dozzina Delle camicie: ed eccole il campione. |
Definiz: | § XIV. Ecco che, in costrutto con un verbo al modo congiuntivo, si usò come maniera ipotetica per Posto che, Dato che, e simili. ‒ | Esempio: | Strat. Mor. S. Greg. 1, 172 t.: Ma ecco che l'uomo non sia sufficiente a rendere testimonianza dell'innocenzia sua, non può esso almeno sapere questo tanto, cioè che egli sia innocente. | Esempio: | Bocc. Filoc. 241: Ecco che quello che tu divisi venisse interamente fatto, che avremmo noi adoperato? niente. | Esempio: | E Bocc. Filoc. 533: Ora ecco che pur la racquisti, che avrai tu racquistato? | Esempio: | E Bocc. Filoc. 690: Ecco che Florio a' miei prieghi vi venisse, e, di quella vago, oltre alla sua intenzione vi dimorasse,... non direbbe egli: Biancofiore, per te m'è questo avvenuto, che mi tirasti a Roma? |
Definiz: | § XV. Ecco qui, Ecco qua, sono maniere usate come a richiamar meglio l'attenzione altrui sopra ciò che si racconta o si mostra. ‒ |
Esempio: | Dat. Oraz. Cr. 26: Diranno: Ecco qui come parlano in pubblico, e come scrivono gli Accademici della Crusca, che poi voglion far l'Aristarco e censurare ciò che vien loro alle mani. |
Definiz: | § XVI. E figuratam. anche a meglio dimostrare cosa o fatto compiuto. ‒ | Esempio: | Savonar. Pred. 14: Or ecco qua, che tu hai udito li primi versetti della nostra canzona e del nostro salmo. |
Definiz: | § XVII. Ecco, uniscesi col participio passato di qualsivoglia verbo a dimostrare compiuta l'azione espressa da esso verbo, e più specialmente da altri comandata o consigliata. E con la medesima proprietà usasi in modo generico la locuzione Ecco fatto. ‒ | Esempio: | Machiav. Comm. 85: Andiamo. Ma dove sta egli? L. Sta in su questa piazza.... N. Sia con buona ora. L. Ecco fatto. | Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 304: Oh! toi, toi, cavalo Della guaina. F. Eccol cavato, piaceti? | Esempio: | Leopard. Pros. 2, 51: Montami sulle spalle; e lascia fare a me il resto. C. Orsù: ecco fatto. |
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