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Dizion. 4° Ed. .
ECCO
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ECCO.
Definiz: | Avverb. Che significa dimostrazione di cosa, che sopravvenga. Lat. ecce, en.
Gr. ἰδοῦ. |
Esempio: | Dant. Purg. 2. Ed ecco, qual suol presso del mattino Per li grossi vapor Marte
rosseggia ec. Cotal m'apparve ec. Un lume. |
Esempio: | Bocc. introd. 42. Mantrechè tra le donne erano così fatti ragionamenti, ed ecco
entrare nella chiesa tre giovani. |
Esempio: | E Bocc. nov. 50. 12. Ed essendosi la donna col giovane posti a tavola per
cenare, ed ecco Pietro chiamò all'uscio. |
Esempio: | Petr. canz. 5. 1. Ecco novellamente alla tua barca ec. D'un vento occidental
dolce conforto. |
Esempio: | Vit. Crist. Levatevi su, ecco colui, che mi dee tradire, ed è già presso di quì; e
dicendo queste parole, eccoti quel malvagio Giuda. |
Definiz: | §. Talora semplicemente dimostra checchesia, senzachè sopravvenga. |
Esempio: | Dant. Purg. 25. Ecco quì Stazio, ed io lui chiamo, e prego. |
Definiz: | §. II. Ecco, particella riempitiva per dar forza al parlare, che talora mostra prontezza all'operazione, ed
affetto. Lat. ecce, en. Gr. ἰδοῦ. |
Esempio: | Bocc. nov. 2. 5. Ecco, Giannotto, a te piace, ch'io divenga cristiano, ed io son
disposto a farlo. |
Esempio: | E Bocc. nov. 23. 22. Ecco, disse la donna, per questa volta io
non vi voglio turbare, nè disubbidire; ma sì adoperate, che egli si guardi di più noiarmi, che io vi prometto di non
tornar più per questa cagione a voi. |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 52. Ecco io non so ora dir di no, per tal
donna me n'hai pregato. |
Definiz: | §. III. Ecco, in vece di Adunque. Lat. ergo. |
Esempio: | Petr. cap. 11. Ecco s'un uom famoso in terra visse, E di sua fama per morir non
esce, che sarà della legge, che 'l ciel fisse? |
Definiz: | §. IV. Ecco, particella dinotante irrisione, per quello, che noi diciamo: |
Definiz: | Lat. eccum, ellum, Plaut. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 24. Ecco onesto uomo, ch'è diventato andator di notte, apritor di
giardini. |
Esempio: | E Bocc. nov. 85. 22. Ecco bello innamorato; or non ti conosci tu
tristo? |
Definiz: | §. V. Ecco, quasi Eccomi, particella risponsiva per dinotare una gran prestezza nell'ubbidire. Lat.
adsum. Gr. πάρειμι. |
Esempio: | Morg. 18. 191. Disse Morgante: piglia del fien secco, Vienne quà meco; e Margutte
disse: ecco. |
Definiz: | §. VI. Ecco, si congiugne colle particelle MI TI CI LO LA LE ec. e vale Ecco me, Ecco a te, Ecco noi, Ecco quello
ec. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 17. Eccole, che ella medesima piangendo me l'ha recate.
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Esempio: | E Bocc. nov. 77. 15. Lo scolare ec. accostatosi all'uscio
disse: eccomi quì madonna. |
Definiz: | §. VII. Eccoti, si dice per Ecco; senzachè si riferisca ad altra persona; v. i Dep. Decam. a
c. 81. Lat. ecce tibi. |
Esempio: | Vit. Crist. E dicendo queste parole, eccoti quel malvagio Giuda, e pessimo
mercatante. |
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