Lessicografia della Crusca in rete

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CATTIVO
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CATTIVO.
Definiz: Prigioniero. Lat. captivus.
Esempio: Dan. Inf. 30. Ecuba trista, misera, e cattiva.
Esempio: Ar. Fur. Ch'a' suoi le spoglie dividea, e i cattivi.
Definiz: ¶ Per misero, meschino, tapíno, dolente, mal contento. Lat. miser, infoelix.
Esempio: Bocc. n. 86. 9. Oimè cattiva, vedi quello ch'io faceva.
Esempio: E Bocc. nov. 89. 10. Deh cattivo, che farai, vuo 'l tu uccidere?
Esempio: E Bocc. n. 85. 23. Così adunque Calandrino tristo, e cattivo, tutto pelato, e tutto graffiato, a Firenze tornatosene, ec.
Definiz: ¶ Per vile, e abbietto. Lat. vilis, abiectus.
Esempio: Bocc. n. 79. 11. Egli non ven'è niuno sì cattivo, che non vi paresse uno Imperadore.
Esempio: E Bocc. n. 85. 22. Ella dee ben sicuramente esser cattiva cosa, ad aver vaghezza di così bella gioia, come tu se [cioè sozza, laida, liquida, e come noi diciam, mala roba]
Definiz: ¶ Per manigoldo, poltrone, dappoco, gaglioffo. Lat. iners, ineptus.
Esempio: Bocc. n. 12. 6. Come cattivo, niuna cosa al suo aiuto adoperò.
Esempio: Liv. M. s'infinse d'esser folle, e cattivo, e abbandonò al Re se e i suo' beni.
Definiz: ¶ Per contrario di buono, reo, malvagio. Lat. malus, improbus, che è significato più usitato.
Esempio: Petr. cap. 4. Che par dolce a' cattivi, e a' buoni acra.
Esempio: Bocc. n. 40. 4. Di nazion nobile, ma di cattiva vita.
Esempio: E Bocc. nov. 8. 4. Sì come padre mordere i difetti de' cattivi.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 7. Gli huomini fanno alcuna volta le imbasciate per modo, che le risposte seguitan cattive.
Esempio: E Bocc. nov. 55. 4. E per avventura in sur'un cativo ronzino a vettura.
Esempio: E Bocc. no. 50. 3. Lasciando il cattivo huomo, con la mala ventura, star nella sua disonestà.
Esempio: E Bocc. nov. 68. 10. Sempre dicendole la maggior villanía, che mai a cattiva femmina si dicesse.
Esempio: Dan. Inf. c. 3. Mischiati sono a quel cattivo coro.
Esempio: E Dan. Inf. di sotto. Che questa era la setta de' cattivi: e qui può anche voler dire, infelici, e meschini.
Esempio: E Bocc. n. 53. 5. Quantunque di buona famiglia fosse, era avarissimo, e cattivo.
Esempio: E Bocc. n. 60. 7. Il quale era tanto cattivo, ch'egli non è vero, che mai Lippo Topo ne facesse alcun cotanto. Qui può voler dire sciagurato, e manigoldo, e forse è ironico, cioè scempiato, e da niente, contrario di viziato, astuto, e sagace, che anche diciam, cattivo.
Esempio: E Bocc. nov. 64. 3. E più volte avendolo della cagion della sua gelosía domandato, ne egli alcuna avendone saputa assegnare, se non cotali generali, e cattive [cioè leggieri, frivole, e di poco momento]