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1) Dizion. 5° Ed. .
MERITO, e, per sincope propria della poesia, MERTO
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MERITO, e, per sincope propria della poesia, MERTO.
Definiz: Sost. masc. Il meritare, in senso assoluto; cioè L'essere, in virtù delle azioni, degno di lode, di onore, di premj o ricompense, di gradi, benefizj, e simili; ed altresì Qualità o Titolo da meritare tali cose, Valore morale che ce ne rende degni.
Dal lat. meritum. –
Esempio: Dant. Purg. 7: O gloria de' Latin, disse,... O pregio eterno del loco ond'io fui, Qual merito, o qual grazia mi ti mostra?
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 31: Stolte sono quelle menti che vogliono misurare lo merito della persona per qualità di suo corpo.
Esempio: S. Bern. Lib. Arb. A. 15: Certo dov'è la necessità, non è libertà; e dove non è libertà, non è merito.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 17: L'alto valore, e le più d'una sorte Prodezze che mostrò, lungo sarebbe A raccontarti, e il suo merto infinito, Quando egli avesse a più grato uom servito.
Esempio: Car. Lett. Farn. 3, 35: I meriti suoi (di un giovane) ragionevolmente vi debbono essere molto ben noti.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 41: Occupa Guelfo il campo a lor vicino, Uom, ch'all'alta fortuna agguaglia il merto.
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 307: Nondimeno la gloria è quasi primogenita figliuola di lei (della virtù), e dopo questa nasce l'onore; conciossiachè, prima si forma la prima opinione del merito altrui, poscia, venendo l'occasione, se gli prestano gli dovuti onori.
Esempio: Adr. M. Pluf. Vit. 2, 69: Facciamogli adunque altro dono conveniente al merito e tale che non possa e non debba a buona ragione rifiutare.
Esempio: Bald. Pros. 296: Non dove, dunque, il principe, nel distribuir le dignità, lasciarsi trasportar dall'affetto; ma aprir ben gli occhi della retta ragione, e far sì che la dignità non si posi sopra altro fondamento, che de' meriti.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 25: Nè errano meno quegli altri, i quali la loro felicità ultima cercano nelle ricchezze, considerandole come fine primario e non come strumento all'operar bene, qualora dirigere si sappiano e adoperarle a pro d'altrui, secondo i meriti e i bisogni di chi quelle non ha.
Esempio: Red. Lett. 1, 246: Questo si è un tributo che danno [i letterati] al singolarissimo merito della mia riveritissima signora Maria Selvaggia Borghini, con la quale di tutto cuore me ne congratulo.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 181: V. E. riconoscerà che tutto il merito dell'autore si riduce ad aver avuto l'onore di fare da poco più di semplice gazzettante degli atti d'un'Accademia.
Esempio: Legg. Band. Leop. 8, 128: Questo ordine sarà pubblicato, ed il zelo che nell'esecuzione dimostreranno i giudici servirà loro di merito e di titolo per essere promossi nelle vacanze d'impieghi.
Esempio: Giobert. Introd. 1, 239: Il che occorre non di rado ai dì nostri, quando la mediocrità regna, il vero merito è calpestato, l'ignoranza presontuosa e l'impostura trionfano, ec. (qui in locuz. figur.).
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 71: Lodo il merito sempre ovunque egli è.
Definiz: § I. E con un compimento esprimente il titolo da meritare lode, onore, ec.; anche figuratam. –
Esempio: Bern. Orl. 53, 28: Se di me prima Orlando giunto fia, D'aiutar Carlo arà acquistato il merto.
Esempio: Lambr. Elog. 14: Egli ebbe non poca parte in quel merito, che la Toscana può senza orgoglio attribuirsi, d'aver condotto a termine un nuovo e generale catasto.
Definiz: § II. E in senso determinato, per Atto, Fatto, Opera, Servigio, o simile, meritevole di lode, onore, premio, ricompensa, benefizio, e simili. –
Esempio: Castiglionch. L. Epist. 21: Perciocchè la degnità si concede in altrui per pura grazia di colui che la concede, e non per alcuna necessità che a lui sia imposta per cagione d'alcuno merito di colui che riceve, come per leggi si pruova.
Esempio: Robb. Recit. 309: Nel primo modo non è lecito far congiura contro al tiranno; nel secondo, è merito.
Esempio: Machiav. Disc. 84: Erano stati i meriti di Orazio grandissimi, avendo con la sua virtù vinti i Curiazi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 25: Per opra di costui sarà deserto Il re de' Longobardi Desiderio: D'Este e di Calaon per questo merto Il bel domino avrà dal sommo Imperio.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 15, 26: Per questi merti la Bontà suprema Non solamente di quel grande impero Ha disegnato ch'abbia dïadema, Ch'ebbe Augusto, Traian, Marco e Severo; Ma d'ogni terra ec.
Esempio: Bern. Orl. 17, 18: Voglio a tutto il mondo far aperto Quanto a quel cor gentile io son tenuto A render guiderdon di tanto merto.
Esempio: Alam. L. Lett. IV, 2, 201: Sempre sono e sarò più al servizio e comando vostro, che di alcuno che sia. So che io do poco a tanti meriti, ma non ho più.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 389: L'ha (una cortigiana) seco una giovane Fanciulla, la qual m'ha così buon'aria, Che è venuta su (in casa), e sare' merito Potergnene levar.
Esempio: Parin. Poes. 80: A lui non valse Merito quadrilustre, a lui non valse Zelo d'arcani ufici.
Esempio: Lambr. Elog. 14: La qual norma di giudicare degli uomini, non da quello a che le opere loro riuscirono (il che spesso è più ventura, che merito o colpa), ma da quello ch'ei vollero, e quanto fu in loro, procacciarono, io tengo per ottima, perchè benevola e giusta.
Definiz: § III. E nel linguaggio più che altro teologico, vale Titolo che l'uomo acquista, per la bontà morale delle opere, ad ottenere da Dio misericordia e l'eterna felicità; ed altresì Ciò che ce ne fa degni, Azione od Opera atta a meritarci il divin premio. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 166: Questo digiuno è mal digiuno, reo e vietato, ed acci molto peccato e toglie il merito.
Esempio: Dant. Parad. 6: Ma, nel commensurar de' nostri gaggi Col merto, è parte di nostra letizia, Perchè non li vedem minor nè maggi.
Esempio: E Dant. Parad. 25: Speme.... è uno attender certo Della gloria futura, il qual produce Grazia divina e precedente merto.
Esempio: E Dant. Parad. 31: E se riguardi su nel terzo giro Del sommo grado, tu la rivedrai (Beatrice) Nel trono, che i suoi merti le sortirò.
Esempio: E Dant. Parad. 32: E sappi che dal grado in giù che fiede A mezzo il tratto le due discrezioni, Per nullo proprio merito si siede, Ma per l'altrui, con certe condizioni.
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 46: Vuole adunque Iddio che la perfezione del nostro merito stia in amare.
Esempio: Panzier. Tratt. 2: La grazia, la quale giustifica l'uomo nel divino conspetto, veste nell'anima l'altissimo Idio per sua misericordia, non per alcuno nostro merito.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 72: So che i meriti nostri atti non sono A satisfare al debito d'un'oncia; Nè devemo sperar da te (o Signore) perdono, Se riguardiamo a nostra vita sconcia; Ma se vi aggiugni di tua grazia il dono, ec.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 174: Un bambino che muore subito che egli è battezzato, va al paradiso; il quale è suo solamente per esser figliuolo di Dio e non per alcun suo merito, non avendo egli fatto mai opera alcuna meritoria.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 82: Per acquistarci appo Dio grazia e merto Togliendo lor di servitù sì dura.
Esempio: Segner. Mann. sett. 6, 1: Ciò ch'è dono non ci fa mai tanto sicuri del paradiso, quanto sicuri ce ne fa ciò ch'è merito.
Definiz: § IV. E per similit. –
Esempio: Fag. Comm. 5, 375: Chi sa che questo (il vostro giusto gastigo) a me ed al figliuolo non serva di merito, e così voi correggendovi, e noi meritando, venghiam tutt'a tre a renderci benevoli e placati gli Dei, che tutti noi finalmente colla lor provvidenza pietosamente consolino?
Esempio: Giobert. Buon. 118: Nei quali (negl'inferni e paradisi dei Buddisti) albergano temporariamente gli spiriti, secondo la misura dei meriti e dei demeriti.
Definiz: § V. E secondo la qualità del Merito, distinguesi dai Teologi in Condegno e Congruo, e talora anche Di condegno e Di congruo, che si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 824: Qui non si parla del merito congruo, ma del condegno.
Esempio: Segner. Mann. magg. 24, 3: Non avevi alcun merito, nè condegno, nè congruo, ad ottenere che il Signore ti ravvivasse.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 12: Hanno perduto di vantaggio ogni merito di condegno, e, secondo molti scolastici, ancor di congruo.
Definiz: § VI. E nel medesimo senso, usato con un compimento, retto dalla particella Di, denotante gli atti, pei quali l'uomo è fatto meritevole di premio, ricompensa, o simile; anche in senso teologico. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 366: Disse ancora la Vergine Maria:... se tu.... annegherai la tua propria volontade per amore di Dio, io t'accatterò il merito ch'ebbe santo Bartolommeo di lasciarsi scorticare; e se tu sosterrai pazientemente le ingiurie che ti saranno fatte, io t'accatterò il merito che acquistò santo Lorenzo di lasciarsi arrostire. E quando tu sarai accusata, ovvero ripresa, se non ti scuserai, io t'accatterò il merito che acquistò santo Giovanni Evangelista del veleno che prese.
Esempio: Bibb. N. 6, 225: Ogni misericordia farà luogo [a ciascuno] secondo li meriti delle opere sue.
Esempio: Petr. Rim. 2, 244: E forse non fur mai tante nè tali (le preghiere e le lacrime dei mortali), Che per merito lor punto si pieghi Fuor di suo corso la giustizia eterna.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 604: Siccome ragion volle che non fosse evidente la verità della religion cristiana, per non torre il merito di sottoporre tutto il nostro intelletto a Dio; così ragion volle che non fosse evidente la giocondità della perfezion cristiana, per non torre il merito di collocar tutto il nostro amore in Dio.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 14: Il merto di ubbidir perde chi chiede La ragion del comando.
Definiz: § VII. E parlandosi di Gesù Cristo, o dei fatti principali della sua vita, e più specialmente della sua passione, denota Lo averci essi, col sodisfare alla Eterna Giustizia, meritato da Dio il benefizio della salute dell'anima. –
Esempio: Vill. M. 1, 43: I proprj beni de' Cristiani sono i meriti della passione di Cristo, per li quali ci seguita indulgenzia e remissione dei peccati.
Esempio: E Vill. M. 93: E nell'ultimo, acciocchè niuno che fosse a Roma, e non avesse tempo a potere fornire le visitazioni, rimanesse, senza la grazia (della dispensazione), senza indulgenzia de' meriti della passione di Cristo, fu dispensato infino all'ultimo dì, che catuno avesse pienamente la detta indulgenzia.
Esempio: Morell. Cron. 341: E comecchè di tanto io pe' miei peccati non sia degno, Signor mio, te lo domando per lo merito della tua santissima incarnazione.
Esempio: E Morell. Cron. 342: Ancora ti priego, Signore mio, che di questo mi facci partefice (partecipe) pel merito.... della tua dolcissima e soavissima natività.
Esempio: E Morell. Cron. appr.: Ultimamente te l'addimando, Signor mio, pel merito della tua gloriosa ascensione.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 357: Al Signore è piaciuto di dar riposo alla nostra e vostra carissima madre suora Pacifica, cavando l'anima sua della carcere di questo corpo mortale, per dargli, come pensiamo, la requie sempiterna del paradiso: el che gli piaccia aver fatto per sua bontà e pel merito della sua santissima passione.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 31: Se però i meriti di Gesù sono riguardati dal Padre quali meriti propj di ognun di noi, ec.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 228: Fu un capitale di meriti, che doveano essere a noi imputati per la unione che noi avremmo fatto con lui come capo, da lui ricevendo vita e vigore.
Definiz: § VIII. E parlandosi della Vergine e dei Santi, vale Titolo che ad essere esaudite hanno presso Dio le loro preghiere, o i loro atti d'intercessione. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 49: Le genti circunstanti credettero che per le loro orazioni e per gli meriti del santo, in cui intitolato era il munistero, a Masetto.... la favella fosse restituita.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 334: Dopo la morte e sepoltura del venerabile Padre, Iddio mostrò molti miracoli per i suoi meriti.
Esempio: E Leggend. SS. M. appr.: Alla per fine ritornato in sè, e confidandos [sic] nel Signore, e ne' meriti del santo Padre rifidandosi, disse: Colui che ec.
Esempio: Morell. Cron. 342: Ancora te l'addimando pel merito delle degne parole e opere di Maddalena tua dilettissima apostola, per le quai essa meritò grazia della risurrezione di Lazzero suo fratello.
Esempio: E Morell. Cron. appr.: Ancora pel merito della somma allegrezza che ebbono i santi Apostoli, quando nel mezzo di loro, Signor mio, dicesti Pax vobis, Signore, ti domando pace in vita eterna per la benedetta anima.
Definiz: § IX. Detto di cosa, anche morale, significa Ciò che essa importa o vale; Pregio, Valore, Importanza di essa. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 68: Comanda Palladio che la terra si consideri: imperciocchè se la fatica avanza l'utilità del frutto, è da abbandonarla; ma se il frutto avanza il merito della fatica, dice ch'è da soprastare al suo cultivamento.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 357: Cotesto argomento è veramente famoso, ma forse con fama superiore al suo merito.
Definiz: § X. E detto di causa, questione, differenza, vale La ragione intrinseca, La sostanza, di essa. –
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 1, 439: Primieramente conviene che il discreto giudice esamini i meriti della quistione, e dopo la esaminazione giudichi quello che la legge o talora l'equità vuole.
Esempio: Alam. L. Lett. IV, 2, 198: Uomo intero e giusto, molto pratico in tutte simili cose, e in questa mia particulare informatissimo, dal quale potrete tutti intendere, come si dice, i meriti della causa.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 216: Io le raccomandai.... quel servitore della signora Ermellina, il che non arei fatto e non farei ora di nuovo, se non sapessi parte de' meriti di questa causa e delle qualità del carcerato e dell'istigatore.
Esempio: E Car. Lett. ined. 1, 208: Ne scrivo a voi..., pregandovi.... che pigliate questo assunto per me di parlarne col signor imbasciatore, e con quelli che vi pare sieno curiosi di questa faccenda e gli informiate del merito de la causa, e de le offerte ch'io fo, e che siate testimonj ec.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 3, 132: A questo eletto giudice s'espose La di ridicol merito tenzone.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 412: Io non voglio già entrare ne' meriti della causa, perchè non me ne intendo, e non ho udito l'altra parte;... ma voi.... potete intendere le ragione di ciascuno, e fare che la giustizia abbia suo luogo.
Esempio: Galil. Op. VII, 385: Come fanno quei litiganti che, avendo il torto nel merito principale della causa, si attaccano a una sola paroluzza, incidentemente profferita dalla parte, e su quella strepitano senza prender sosta.
Esempio: Red. Lett. 3, 18: Non entro ne' meriti della causa, ma solamente scrivo questa mia lettera da buono e vero amico.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 351: Lite (il divorzio) che non aveva bisogno di testi nè di paragrafi, abilitando a fare da giudici competenti le parti, la perfetta reciproca informazione che ciascheduno aveva de i meriti della causa.
Esempio: Tos. Pruov. 75: Oltre a questo voi chiamate.... non di gran conseguenza il merito e la discussione d'una causa, nella quale si disputava un divieto impeditivo della natural libertà, il comun interesse di tutti i popoli di questo felicissimo dominio.
Definiz: § XI. E in locuz. figur. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 142: Non tocca a me il giudicar la causa, Sì ch'io voglia saperne ancora i meriti.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 315: Pure che la medesima regola si osservi e il medesimo giudizio si faccia dell'uno (autore) che dell'altro, e sia finalmente sopra la cosa istessa, e non s'esca de' meriti della causa e saltisi nella persona.
Esempio: Sassett. Lett. 77: Eh! le cose non sono poi sì grandi come elle si contano. Insino a qui io me ne contento, ma ne' meriti della causa e' ci è che dir troppo per ognuno, sì che non ci mettete le mani.
Definiz: § XII. E per similit., detto di discorsi, ragionamenti, trattati, e simili, vale Punto, Argomento o Subietto, principale, o più importante, di essi. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 75: E benchè non sia venuto a nessun merito della cosa, nondimeno si vede che si farebbe seco ogni mercato.
Definiz: § XIII. Quindi figuratam., e in modo assoluto, si prese per l'Argomento o Materia o Ragione stessa del discorso o del trattato, Ciò di che si parla, Ragionamento; usato più specialmente nelle maniere Entrare nei meriti, Venire ai meriti. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 4, 59: Vostre Signorie ne istruischino bene e presto lo imbasciadore, acciocchè ei li possa con l'autorità sua e vostra entrare in quelli meriti che Vostre Signorie giudicheranno a proposito per loro libertà.
Esempio: Cellin. Vit. 461: Se io avessi mai pensato di venire a questi meriti, io non mi ci sarei mai fermo.
Esempio: Giannott. Op. 2, 216: Mògliata che dice? T. Non altro, perchè non siamo venuti ancora a questi meriti.
Esempio: E Giannott. Op. 2, 243: Egli non è tempo ad entrare in questi meriti.
Esempio: Dav. Tac. 2, 173: Messalla adunque, senza entrar ne' meriti, faceva di sè scudo al fratello.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 36: Risponde Psiche a questa diceria: Io non entro, signore, in questi meriti; Non ho parlato mai nè che tu sia Tardo o spedito, ovver che tu ti periti.
Esempio: Not. Malm. 1, 414: Non entro in questi meriti. Non parlo di queste cose. Ma questo detto ha una certa forza d'esprimere: Io non ardisco d'entrar tanto in là col discorso; maniera che viene dal solersi dire: Il merito della lite o della causa, cioè l'importanza del fatto.
Definiz: § XIV. Merito, con un compimento retto dalla particella Di, vale L'atto del meritare ciò che il compimento esprime, così in buono come in mal senso; Meritamento. –
Esempio: Dant. Purg. 18: Questa prima voglia Merto di lode o di biasmo non cape.
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 101: E prima dico che dobbiamo attentamente pensare, quando c'incresce patire pena per Gesù Cristo, e per la virtù e pel merito di vita eterna, come grandi e quante pene ec.
Esempio: Vill. G. 309: La quale (la Terra santa) con gran vergogna, e non sanza merito di pena pe' Cristiani, s'abbandonò.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. L. 21: E per l'onor che rendè al mio ospizio La vergine Cloelia in la via sacra Merito n'ebbe d'alcun benifizio.
Definiz: § XV. E con un termine retto dalla preposizione Verso, vale Titolo alla gratitudine o riconoscenza di ciò che è espresso dal compimento; Benemerenza. –
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 228: Sono cittadini di qualità che sono grati ed amati da noi pe' loro meriti inverso la città e stato nostro.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 377: Non aranno.... nè le virtù nè i meriti inverso la patria come voi.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 4, 67: Il Cancelliere, dopo un grande esordio de' meriti di Francia verso Firenze, cominciando infino da Carlo Magno e venendo al re Luigi presente, mi disse ec.
Definiz: § XVI. Merito, usato, per lo più ironicamente, in mal senso, vale Demerito, Colpa, o simile. –
Esempio: S. Bern. Pist. 18: Bea (beva) con lui (la vecchia rimaritata con un giovane) il calice del dolore, il quale ha desiderato; al quale lei producano i meriti della sua dannabile vecchiezza.
Esempio: Dant. Parad. 30: Ma poco poi sarà da Dio sofferto Nel santo uficio; ch'el sarà detruso Là dove Simon mago è per suo merto.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 3, 259: Laban è interpretato imbiancamento, e il diavolo degnamente è detto imbiancamento; perocchè essendo scuro per merito, si trasfigura in angelo di luce.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 803: Per suo merto; cioè per lo merito suo di papa Chimento: più tosto si debbe intendere demerito, cioè per lo suo peccato.
Definiz: § XVII. E nel medesimo senso si disse anche Mal merito. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 100: Questa meditazione.... si può dividere in quattro specie. E la prima si è pensare gli esempj; la seconda si è pensare li nostri peccati e mali meriti; la terza ec.
Definiz: § XVIII. Merito, vale pure Ciò che si dà a uno per riconoscimento di servigj, di benefizj, e di belle o buone opere; Guiderdone, Ricompensa, Premio. –
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 302: Mandò via ogni altra cameriera, e promisse a quello famiglio buono merito.
Esempio: Esop. Fav. M. 117: Le provvedute e savie persone.... considerano il fine delle ricevute opere, e non solo rispondono co' meriti all'opere, ma all'intenzione della mente.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 245: Se io vi guerisco, che merito me ne seguirà?
Esempio: Vill. M. 282: E l'amico suo (del doge), che sturbò il patricidio de' grandi cittadini e 'l rivolgimento dello stato di quella città, ebbe per merito condannagione grande pecuniale e perpetuo esilio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 16: Che merto avrete alle fatiche vostre, Finita che tra voi sia la battaglia?
Esempio: E Ar. Orl. fur. 34, 64: Renduto ha il vostro Orlando al suo signore Di tanti beneficj iniquo merto.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 139: E tanti modi a persuaderlo adatta Sempre offerendo in merito il palagio, Che fe' inchinarlo al suo voler malvagio.
Esempio: Bern. Orl. 17, 24: Quel che detto t'ho, far spero certo; E non per gloria già, nè disegnando Aver da te nè guiderdon nè merto; Ma ec.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 121: Dunque niuno può di cortesia essere vinto; ciascuno sa d'essere debitore, se vuole renderne il merito.
Definiz: § XIX. E in senso morale; talvolta anche ironicam. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 161, 28: Se nelle parole ebbe alcuna fraude, io ne debbo patire le pene; benchè di buona intenzione ingiurioso merito non si debba ricevere.
Esempio: Stor. Fiorav. 343: S'io fo bene a voi, non mi sia renduto mal merito.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 142: Mi parve.... di dirlovi, acciò che voi conosceste che merito riceve la vostra intera fede.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 262: Avendo il Re con la Reina diliberato quale merito di tanto amore le volesse rendere, montato un dì a cavallo ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 279: Certo io n'aspetto (della mia virtù) tosto quel merito che mi si conviene, cioè la morte.
Esempio: Petr. Rim. 2, 117: Di buon seme, mal frutto Mieto, e tal merito ha chi 'ngrato serve.
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 57: Per mostrar.... ch'aveva da lui (da Carlo) cattivo merito.
Esempio: Cellin. Vit. 186: Acconciai il detto Giorgio col Cardinal de' Medici, e sempre lo aiutai. Questo è il merito, che lui aveva detto al duca Lessandro, ch'io avevo detto male di sua Eccellenzia, e che ec.
Definiz: § XX. E figuratam., detto di cosa. –
Esempio: Magal. Sidr. trad. 16: Cert'è che questi (i frutti di vite innestata) altro sapore avranno, E d'altro prezzo insieme, e al lor signore Renderan grati di sua industria il merto.
Definiz: § XXI. Pur figuratam., e secondo il linguaggio dei Teologi, per Ricompensa divina; Qualsivoglia bene, grazia, o simile, che Dio, per sua bontà o per giustizia, conceda all'uomo, in premio di buone opere; detto, per estensione, anche della Vergine. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 5: E d'altra parte, come esser può danno ove divino è merto?
Esempio: Cap. Comp. Orsam. 3, 25: Nè debbano avere di loro uficio altro che 'l merito de la Nostra Donna e del figliuolo Gesù Cristo benedetto.
Esempio: Pulc. L. Lett. 120: Tu e lui n'arete qui commendazione assai, e merito da Dio.
Esempio: Bern. Orl. 17, 23: Nè potendo altro, Iddio prego che dia Merito giusto a la tua cortesia.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 212: Voi ne arete merito a farli questa carità.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 2, 418: Ne' pii ed umili accendeva il desiderio della intelligenza, che poi in merito n'era lor data.
Esempio: E Cesar. Vit. Crist. 3, 350: Io te ne avrei dato tal merito, che te beato!
Definiz: § XXII. E semplicemente per Contraccambio; anche figuratam. –
Esempio: Morell. Cron. 345: Io, cagione del tuo dolore, mi contristo, non conoscendomi sofficiente a rendere gli dovuti meriti; e non potendo altro, priego te, venerabile santo,... che io, per grazia impetrata da te, ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 1, 76: E degli onor ricevuti da questi, Qualche volta potendo arà buon merito.
Definiz: § XXIII. Trovasi per Prezzo, o Mercede. –
Esempio: Bibb. N. 4, 507: Incontanente renderai il suo merito a qualunque ti farà alcuno lavorio (il lat. ha mercedem).
Esempio: E Bibb. N. 7, 429: A tutte le meretrici si danno li meriti; ma tu hai dato lo merito a tutti li tuoi amatori (il lat. ha mercedes).
Definiz: § XXIV. Merito, dicesi nelle scuole Ciascuno di quei punti che il maestro assegna agli scolari secondo il pregio dei componimenti o altre lezioni, e secondo la condotta.
Definiz: § XXV. Merito, riferito ad azioni cattive, vale Gastigo, Punizione, Pena. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 42: Prender vendetta l'uomo, sarebbe alcuno rimedio, e mattezza e fallo assai minore offender l'uomo e fare vendetta, se sicurtà avesse di non prenderne merto.
Esempio: Dant. Inf. 31: Questo superbo voll'essere sperto Di sua potenza contra il sommo Giove, Disse il mio Duca, ond'egli ha cotal merto.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 287: A cui la donna piangendo disse:... non volere divenire micidiale di chi mai non t'offese, per servire altrui. Iddio, che tutto conosce, sa che io non feci mai cosa per la quale io dal mio marito debbia così fatto merito ricevere.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 21: Chi volesse più propriamente parlare, quel che io dir debbo non si direbbe beffa, anzi si direbbe merito.
Esempio: Bern. Orl. 17, 3: Ma questo è 'l merto ch'a' peccati nostri L'alta di Dio giustizia usa di dare.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 155: Questo (Dante) discese a' merti del fallire, Per l'util nostro, e poi a Dio ascese.
Definiz: § XXVI. E nel medesimo senso si disse anche Mal merito. –
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 1, 36: Di ciascuna cosa fatta sieno assoluti e liberati..., e d'alcuna cosa fatta nessuno mal merito o mal trattamento ricevano.
Definiz: § XXVII. Merito, vale anche Quell'annua somma che in una data misura si paga per compenso del capitale preso a cambio, o comecchessia ad imprestito; Interesse, Usura; ma oggi dicesi più specialmente del Frutto che il Presto o Monte di pietà prende su la somma che dà su i pegni. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 311: Resta di vedere se della pecunia prestata si può dimandare merito.
Esempio: Stat. Art. Calim. I. 1, 65: Li quali officiali debbiano procurare e fare che via e modo si truovi come lo perdono del dono, merito o guiderdone, overo interesse, si faccia e fare si possa intra gli uomini di questa Arte.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 46: E sperandosi che di giorno in giorno tra 'l figliuolo e 'l padre dovesse esser pace, e per conseguente ogni cosa restituita ad Alessandro, e merito, e capitale, ec.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 82: Hanno battezzata l'usura in diversi nomi, come dono di tempo, merito, interesso, cambio, civanza, baroccolo, ritrangola, e molti altri nomi.
Esempio: Carell. Son. 12: I' mostro (io Aritmetica) a l'uomo, sotto bre' (breve) sentenzia, Merito, prode, perdita e suo danno.
Esempio: Galig. Prat. Aritm. 42: Merito è quello che d'una quantità di denari in un certo tempo, a un tanto per lira el mese, o vero a un tanto per cento l'anno, si guadagna un'altra quantità di denari.
Esempio: E Galig. Prat. Aritm. 43 t.: Uno presta a un altro una quantità di fiorini a 18 per cento l'anno semplicemente, e in capo di 8 mesi e mezzo ebbe di guadagno fiorini 25; domando quanti denari fumo quegli che fumo prestati, e il merito semplice.
Esempio: Galil. Op. II, 381: Regola de gl'interessi sopra interessi, che altrimenti si dice de i meriti a capo d'anno.
Esempio: E Galil. Op. II, 382: In somma, va' replicando questa medesima operazione tante volte, quanto è il numero de gli anni del merito; ed essendo, nel presente essempio, il merito per anni cinque, devi reiterar l'operazione cinque volte.
Esempio: Legg. Band. Leop. 6, 128: Per lo scapito de' pegni venduti meno dell'importare della sorte e meriti, siano obbligati gli stimatori a indennizzare il Monte [di Pietà], che ha ec.
Esempio: E Legg. Band. Leop. 6, 129: Nell'atto di ritirare qualsivoglia pegno, nel quale sia stato dato più di dieci scudi, si debba oltre i meriti computati come sopra pagare a titolo di emolumento per le polizze soldi cinque e danari quattro per ciaschedun pegno.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 207: Obbligandosi il re a corrispondere un merito del tre e mezzo per centinaio del valore.
Definiz: § XXVIII. E in locuz. figur. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 42: Non doglion già di non buon pagamento, chè capitale e merto rendete loro, e assai ben sufficiente.
Definiz: § XXIX. Merito, è anche nome di Ordine equestre, fondato per riconoscere le benemerenze che alcuno si è acquistate, sia con azioni militari, sia con opere civili; onde oggi chiamasi Merito militare e Merito civile. –
Esempio: Giust. Vers. 9: Se un ministro riesce un po' animale, Siccome bazzicava il principale, Titolo avrà di consigliere emerito, E la croce del merito.
Definiz: § XXX. Di merito, usato a mo' di aggiunto, e per lo più con qualche adiettivo denotante quantità o grado, detto di persona, vale Che ha meriti, ovvero qualità o condizione, che fan degno di stima, onore, pregio, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 13: Rispose: Di che merito son io, Ch'antiveggian profeti il venir mio?
Esempio: E Ar. Orl. fur. 15, 45: Nè cavallier riguarda nè donzella, O sia di grande o sia di picciol merto.
Esempio: Car. Long. 68: Considerando che la vergine era di più alto merito che d'essere isposa di contadini, e che, trovandosi per avventura i veri parenti di essa, ne sarebbono per sempre felici, intratteneva ec.
Esempio: Tass. Lett. 3, 7: Io non sono di tanto merito, che mi reputi degno de l'amicizia di Vostra Signoria illustrissima in quel modo ch'ella scrive.
Esempio: Bald. Pros. 318: Più d'una volta mi ha preso la mia febbre, quando ho veduto alcuna persona di niun merito essere stata assunta a dignità grandissime per forza di favori.
Esempio: Giust. Vers. 66: Girella (emerito Di molto merito), Sbrigliando a tavola L'umor faceto, Perdè la bussola E l'alfabeto (qui in ischerzo).
Definiz: § XXXI. E figuratam. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 505: Quello (sparviere), ch'è tratto del nidio, è migliore...; e questo si chiama nidiace;... e quello che fu preso quando uscì del nidio, è di secondo merito.
Definiz: § XXXII. E detto di opere, vale, nel linguaggio teologico, Atto a ottenerci premio da Dio; comunemente Meritorio. –
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 64: In questo stato (di peccato mortale) non può (l'uomo) guadagnare, nè fare cosa di merito, nè che a Dio piaccia.
Definiz: § XXXIII. Di merito, trovasi in costrutto con una proposizione retta dalla cong. Che, e vale Di qualità, Di natura o sorta, tale, quale conviene a ciò che è espresso dal compimento. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 190: Dice santo Gregorio: La fede non è di merito, che per ragione umana si possa provare, perchè.... la fede è sustanza e argomento delle cose che non si veggono.
Definiz: § XXXIV. Per merito di checchessia, che anche si disse Pel merito di checchessia o Per lo merito, di checchessia, vale Per cagione, A motivo, Per effetto, In grazia, di checchessia. –
Esempio: S. Greg. Omel. 3, 314: Non conduce (la fede) tutti per mutazione della vita alla libertà della grazia spirituale, per merito delle colpe loro.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 217: Questi di tale e di tanta bontade, dopo molti sudori e asprezze e digiuni fatti e sostenuti per Dio, per lo merito della superbia tornòe al secolo, e lasciò la vita eremitica.
Esempio: E Cavalc. Dial. S. Greg. 235: Poichè il primo padre dell'umana generazione per lo merito della sua colpa fu cacciato dall'allegrezza di paradiso, venne ec.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 161: Non bastandogli (all'ipocrita) in questa vita il peccato suo, di bisogno è che di poi egli sia tormentato per lo merito della colpa altrui.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 331: Dal mio canto io terrò voi in grado di quei rari amici, i quali ho eletto per merito della virtù e gentilezza loro.
Definiz: § XXXV. Per merito di alcuno, vale In grazia o In virtù dei suoi meriti; e con più tenue senso, Per opera efficace, Pei buoni ufficj, di esso. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Uscinne mai alcuno o per suo merto, O per altrui, che poi fosse beato?
Definiz: § XXXVI. Aver merito a uno di checchessia, vale Avergliene obbligo, gratitudine, Essergliene riconoscente. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 14: Mi persuade, se per opra mia Potesse al suo signor genero farsi.... Che me n'avria buon merto.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 31, 66: Scendi e spogliati l'arme, e fanne onore al gran sepolcro, inanzi ch'io t'uccida, E che vittima all'ombre tu sia offerto; Ch'io 'l farò poi, nè te n'avrò alcun merto.
Definiz: § XXXVII. Avere chicchessia merito in una data cosa, vale Averci quegli avuta molta parte, Essere la cosa dovuta ad esso; ma usasi più spesso in proposizione negativa.
Definiz: § XXXVIII. Dare merito a uno, vale Rimeritarlo, Ricompensarlo, Retribuirlo; anche figuratam. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 57: Disse: Ora che è questo che tu fai? io ti fo ingiuria, e tu ridi? Rispuose il giovane: Or non vuogli ch'io rida, chè è tre anni continovi ho dato merito e fatto servizio per ricevere quello che ora mi fai?
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 74: Volgendosi a dietro, vide uno che 'l seguitava, e annoverava i passi di quel monaco; e dimandandolo chi egli fosse, rispuosegli ch'egli era l'angelo di Dio, ed era mandato per annoverare i suo' passi, e dargli merito secondo la sua fatica.
Esempio: Bern. Orl. 21, 4: Chi amato non ama, e non dà merto A chi lo serve, è ben un gran sciaurato.
Definiz: § XXXIX. Essere checchessia merito di una persona, o, figuratam., di una cosa, vale Esserne quella persona, o cosa, l'autore, l'origine, la causa, e simili, Procedere da essa persona o cosa, Essere opera sua. –
Esempio: Dant. Purg. 18: Chè s'amore è di fuori a noi offerto, E l'anima non va con altro piede, Se dritto o torto va, non è suo merto.
Definiz: § XL. Fare di una data cosa merito a uno, vale Riconoscerla da lui, o come dovuta all'opera, o agli ufficj, di lui.
Definiz: § XLI. Ed anche si usò per Farne onore ad esso, Onoramelo. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 26: Ne vuole (di una cappella magnifica) fare merito a Dio; e in verità è di tanto buona persona, e si cura bene dell'anima.
Definiz: § XLII. Farsi chicchessia merito di una data cosa con alcuno, o presso alcuno, vale Fargli chicchessia credere che e' la debba all'opera o agli ufficj suoi.
Definiz: § XLIII. Rendere merito a uno di checchessia, vale Rimeritamelo, Ricompensamelo, Contraccambiarnelo; usato talora anche senza compimento. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 274: Voi furie infernali, che vendicate le ingiurie, rendete cambio e merito al traditore Enea, lo quale contra ragione.... m'à abbandonata ed ingannata (qui in senso ironico, per Punire).
Esempio: Esop. Fav. S. 89: Ti priego.... di rendermi merito di sì fatto servigio.
Esempio: Flav. Glos. volg. 22 t.: Ma la verità era che egli aveva fatto proposito di non rendere merito alcuno ad Antipatro de' beneficj ricevuti da lui.
Esempio: Vell. Cron. 86: Da' figliuoli di messer Piero de' Bardi a Vernia (Vernio) fummo molto onorati e nell'andare e nel tornare, e io ne rende' bene poi loro merito, come di sotto scriverrò.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 258: A' quali (ai Sei di Mercatanzia) io sono obbligato; e se mai peline si potrà, sono tenuto a rendere merito a ciascuno di loro, quando io mi trovassi in luogo alcuno.
Definiz: § XLIV. Per similit. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 115: Vuoisi servire insino agli animali, Chè qualche volta merito si rende.
Definiz: § XLV. E figuratam., dicesi comunemente di Dio, e, per estensione, della Madonna, o di alcun Santo, per ringraziare, umilmente, o piamente, di elemosina avuta, di qualche opera di carità, di un qualche gran benefizio, o simile; ed usasi per lo più nelle locuzioni Dio ve ne renda, o gliene renda, merito, Dio ve ne renderà merito, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 265: Di tanta benignità verso me, quanta è la vostra (o Re) e quella di madama la Reina, che è qui, Iddio per me vi renda e grazie e merito.
Esempio: Cap. Comp. Orsam. 3, 25: Nè debbano avere di loro uficio altro che 'l merito de la nostra Donna e del figliuolo Gesù Cristo benedetto, i quali rendano loro grande merito ec.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 11: Iddio ho pregato e priego ve ne renda per me merito di tutto.
Esempio: Ric. S. Cat. Lett. Gh. 139: S'è avuto la soma di fichi, molto belli..., e li hanno goduti le monache per vostro amore, con pregare Iddio ve ne renda merito per noi.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 351: Lasciò andare il suo conduttore con molti: Dio ve ne renda merito.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 446: Fatele subito capire che è libera, in mano d'amici. Dio ve ne renderà merito.
Definiz: § XLVI. Rendere merito per merito, vale Contraccambiare un atto con un altro atto pari, o maggiore; ma per lo più ha mal senso. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 68: Ulivier tante volte m'ha offeso, Ch'io non intendo viver nè morire Che merito per merito fia reso.
Definiz: § XLVII. Rendere mal merito a uno di checchessia, o per checchessia, si usò per Punirnelo, Gastigarnelo. –
Esempio: Stor. Pistol. 170: L'antipapa Niccola.... fue preso dal Conte.... e mandato celatamente a papa Giovanni a Vignone; di che Papa Giovanni fue molto contento, e già non gli rendeo però mal merito di cosa che egli avesse fatta contro a lui, nè contro a santa Chiesa.
Esempio: S. Ag. C. D. 2, 9: Dicono, che fu renduto mal merito a Priamo per li spergiuri di Laomedonte suo padre.
Esempio: Vill. M. 3, 294: Feciono promettere e giurare al Conte, che non renderebbe mal merito al popolo di Tolosa di ciò ch'aveva fatto contro a lui.
Esempio: E Vill. M. 4, 43: Lo feciono (il Delfino) giurare che di questo fatto non renderebbe loro per alcuno tempo mal merito, e che si reggerebbe per consiglio de' borgesi.
Definiz: § XLVIII. Venire a merito, detto di piante e di semi, vale Venire al punto di dar frutto, Giungere alla perfezione. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 72: E allora le piante vengono a merito, e muta la proprietade delle salvatiche proprietadi nelle dimestiche qualitadi, così nella quantità de' frutti, come nella qualità (il lat. ha: tunc plantae in talibus terris ad meritum veniunt).
Esempio: Rucell. Or. Dial. 9, 3, 118: Quella vermena.... s'attacca in terra, barbica, germoglia, e con tenere messe a verzicare incomincia, esce fuora in figura di pianta, e forma in sè, e si viene a merito, il corpo perfetto del suo individuo.
Esempio: Magal. Lez. II, 3, 183: Siccome delle varie maniere de' semi, in ciascuna delle quali è potenza bensì atta a germinare, e, venendo a merito, menar, secondo la propria spezie, convenevol frutto.
Esempio: E Magal. Operett. var. 348: Che vuol dire che quel seme v'era, Iddio sa da quanto tempo innanzi, e che per venire a merito, ha avuto di bisogno di tutta quella lambiccata preparazione, che ha potuto ricevere dalle varie successive disposizioni del terreno.