Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
A ZONZO.
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A ZONZO.
Definiz: Posto avverbialm., coi verbi Andare a zonzo, Mandare a zonzo, e simili, vale Andare o Mandare vagando in qua e in là; tolta la similit. dalle vespe, api, zanzare, e simili insetti, che vanno ronzando in qua e in là. –
Esempio: Burch. Son. 2, 53: Se 'l tuo gattuccio vede Bartolino, Quando va a zonzo senza vangaiuole, Ei crederà che sia un topolino.
Esempio: Varch. Ercol. 68: Andare a zonzo, ovvero aione, ovvero aiato, cioè Andare qua e là senza saper dove andarsi, come fanno gli scioperati e a chi avanza tempo.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 286: L'andar a zonzo par che vi utriachi; Chè per tutto v'arriva fino al mento L'assenzio, e non v'è cosa da far bachi.
Esempio: Baldov. Comp. dramm. 21: Disperata, o altro, Non ti vuo' fuor di casa A zonzo tutto il dì.
Esempio: Menz. Sat. 6: Non van la notte a spieggiare a zonzo.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 29: L'è fiaba Ch'io fussi questa notte Con certi musichieri qui vicino A strimpellar a zonzo il citarrino.
Definiz: § Andare il cervello a zonzo o Mandare il cervello a zonzo, figuratam. vale Impazzare o Fare impazzare. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 225: Ciriffo non intende questa pratica, E quasi che il cervel gli andava a zonzo.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 377: Oh, questo dir ch'i' gli ho dato le chiavi, e vedergliene in mano, mi manda il cervello a zonzo.