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1) Dizion. 3° Ed. .
MENTE
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MENTE.
Definiz: Propriamente la parte più eccellente dell'anima, colla quale l'huomo intende, e conosce: intelletto. Latin. mens, intellectus. Gr. νοῦς.
Esempio: Dant. Conv. 41. Si puote omai veder, che è mente, che è quella fine, e preziosissima parte dell'anima, che è deitade.
Esempio: But. Doviamo sapere, che mente è una parte dell'anima la più eccellente, la quale l'huomo è detto sapere.
Esempio: E But. altrove. La mente è lo luogo, dove stanno li pensieri.
Esempio: Bocc. Nov. 62. 20. Credi tu, marito mio, ch'io sia cieca degli occhi della testa, come tu se' cieco di quelli della mente?
Esempio: Dan. Inf. 31. Che dove l'argomento della mente Aggiunto al mal volere.
Esempio: Petrar. Son. 179. Sotto biondi capei, canuta mente.
Esempio: Boc. Nov. 16. 1. De' quali, perchè quante volte alcuna cosa si parla, tanto è un destare delle nostre menti.
Definiz: §. Mente: per Tutta l'anima ragionevole, cioè per lo 'ntelletto agente, e possibile insieme. Latin. animus, mens.
Esempio: Dant. Parad. 10. Mia mente unita in più cose divise.
Esempio: E Dan. Par. Cant. 12. Sì la sua mente di viva virtude.
Esempio: Boez. Varch. 2. pr. 4. E porti fermo nel cuore, che le menti degli huomini, non sono in verun modo mortali.
Definiz: §. Mente: per la Notizia dubbia dello 'ntelletto, possibile. Lat. mens dubia, cogitatio, mens. Gr. διάνοια.
Esempio: Dant. Parad. 7. Ma io ti solverò tosto la mente.
Esempio: E Dan. Par. di sotto. Ma i veggio or la tua mente si ristretta, Di pensiero in pensiero, dentro a un nodo.
Definiz: §. Mente: talora i Teologi, e i Metafisici chiamano Iddio, ovvero le Natúre intellettuali. Lat. mens, intellectus, intelligentia. Gr. νοῦς. Iddio.
Esempio: Dant. Par. 2. Dalla mente profonda, che lui volve.
Esempio: E Dan. Parad. 18. Perch'io prego la mente, che s'inizia. Angeli.
Definiz: Onde Dan. Parad. 17. a differenza disse.
Esempio: Dan. Par. 17. Che come veggion le terrene menti.
Definiz: §. Mente: Volontà, affetto. Lat. mens, animus, voluntas.
Esempio: Boc. Nov. 22. 10. Adunque il Re più nella mente, che nelle parole, e nel viso turbato.
Esempio: Petr. Son. 118. Per tutto ciò la mente non s'acqueta.
Esempio: N. Ant. proem. Acconciate le vostre menti prima nel piacer d'Iddio.
Esempio: Boc. g. 10. f. 2. Cose tutte a incitar le deboli menti, a cose meno oneste.
Esempio: E Bocc. Lett. Soglionsi adunque, sì come a' più savj pare, nella novità degli accidenti, eziandio le menti degli huomini più forti, commuovere.
Definiz: §. Mente: Pensiero, fantasia. Lat. mens, sententia, cogitatus.
Esempio: M. V. 9. proem. Per meglio dare ad intendere quello, che ci va per la mente, mescoleremo, ec.
Esempio: Boc. Nov. 27. 9. Quanti, e quali fossero gli errori, che poteano cadere nelle menti degli huomini.
Esempio: Fiam. 5. 129. Alla qual cosa fare, diversi modi per la mente mi corsero.
Definiz: §. Mente: Memoria. Lat. memoria, recordatio.
Esempio: But. Mente si chiama, perchè si ricorda, e, quando erra in ricordare, non si può, degnamente chiamar mente, ma smemoraggine, ovvero dimenticaggine.
Esempio: Dan. Inf. 9. E altro disse, ma non l'ho a mente.
Esempio: E Dan. Purg. 6. E quel da lato gli si reca a mente.
Esempio: N. Ant. 91. 1. Certo io non l'ho bene a mente.
Esempio: Bocc. Nov. 18. 32. E come Iddio la sua sorella dimenticata non avea, così similmente d'aver lui a mente dimostrò.
Esempio: Ovid. Pist. 54. E avvegnadio, che io m'infinga di non vedere gli atti, che tu troppo vaghi fai, quando noi siamo a tavola, io pure gli tengo a mente.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 7. 25. Con amichevoli parole tornargliene nella mente. (Lat. in mentem revocare)
Esempio: Bern. Orl. 1. 19. 38. Uccisel Ferraù, s'a mente avete Quel ch'io ho detto, ec.
Definiz: §. Sapere a mente. Lat. scire memoriter. Tenere a mente. Lat. mente tenere. Uscir di mente. Lat. oblivisci.
Esempio: Boc. Nov. 70. 10. Uno, che pareva, che tutti i miei peccati sapesse a mente.
Esempio: E Bocc. Nov. 17. 58. Ottimamente gli ammaestramenti d'Antigono aveva tenuti a mente.
Esempio: Lab. n. 60. Tu eri a te medesimo uscito di mente.
Esempio: Amet. 100. Ma tutto questo m'usciva di mente.
Definiz: §. Sapere, per lo senno a mente che che sia: vale Saperlo benissimo, averne piena, e indubitata contezza. Latin. optimè scire, certò tenere.
Esempio: Varch. St. 12. Le quali lo sanno, ec. per lo senno a mente.
Definiz: §. Por mente, Metter mente, o simili: Por cura, considerare, affissar lo 'ntelletto. Lat. mentem adhibere, animadvertere. Gr. σέχειν προσέχειν τὸν νοῦν.
Esempio: Dant. Parad. 8. E se 'l Mondo laggiù ponesse mente.
Esempio: Bocc. Nov. 68. 20. E se voi li porrete ben mente nel viso, egli è ancora mezzo ebbro.
Esempio: Nov. Ant. 29. 2. Posesi mente nello povero suo stato, e ricordossi, ec.
Esempio: E N. ant. Nov. 28. 2. Matto è colui, che è si ardito, che mette la mente di fuor del tondo.
Esempio: Rim. Ant. M. Pier. Vign. Non aveva miso mente Allo suo viso piacente.
Esempio: Dan. Par. 3. Drizza la mente a Dio grata, mi disse.
Esempio: Bern. Orl. 1. 4. 18. Sendo quel Re vicin nostro, e parente, Bisogna, che gli abbiam molto ben mente.