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1) Dizion. 4° Ed. .
MENTE
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pag.209


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Dizion. 4 ° Ed.
MENTE.
Definiz: Propriamente la Parte più eccellente dell'anima, colla quale l'uomo intende, e conosce, Intelletto. Lat. mens, intellectus. Gr. νοῦς.
Esempio: Dant. Inf. 31. Che dove l'argomento della mente S'aggiunge al mal volere, e alla possa, Nessun riparo vi può far la gente.
Esempio: E Dan. Par. 7. Ma io ti solverò tosto la mente.
Esempio: But. ivi: Cioè liberrò tosto la mente tua ec. da codesto dubbio.
Esempio: Dant. Par. 7. Ma i' veggi' or la tua mente ristretta Di pensiero in pensiero dentro a un nodo.
Esempio: E Dan. Par. 10. Mia mente unita in più cose divise.
Esempio: E Dan. Par. 17. Veggion le terrene menti Non capere in triangolo du' ottusi.
Esempio: E Dan. Conv. 41. Onde si puote omai veder, che è mente, che è quella fine, e preziosissima parte dell'anima, che è deitade.
Esempio: But. Inf. 2. Doviamo sapere, che mente è una parte dell'anima la più eccellente, per la quale l'uomo è detto sapere.
Esempio: E But. altrove: La mente è lo luogo, dove stanno li pensieri.
Esempio: Bocc. nov. 16. 1. Quante volte alcuna cosa si parla, tante è un destare delle nostre menti.
Esempio: E Bocc. nov. 66. 20. Credi tu, marito mio, che io sia cieca degli occhi della testa, come tu se' cieco di quegli della mente?
Esempio: Petr. son. 178. Sotto biondi capei canuta mente.
Definiz: §. I. Per Tutta l'anima ragionevole. Lat. animus, mens. Gr. θυμός, νοῦς.
Esempio: Dant. Par. 12. E come fu creata, fu repleta Sì la sua mente di viva virtute.
Esempio: Boez. Varch. 2. 4. Io so, che tu ec. porti fermo nel cuore, che le menti degli uomini non sono in verun modo mortali.
Definiz: §. II. Mente, talora i teologi, e i metafisici chiamano Iddio, ovvero le Nature intellettuali. Lat. mens, intellectus, intelligentia. Gr. νοῦς. Iddio.
Esempio: Dant. Par. 2. E 'l ciel ec. Dalla mente profonda, che lui volve, Prende l'image.
Esempio: E Dan. Par. 18. Perch'i' prego la mente, in che s'inizia Tuo moto, e tua virtute, che rimiri.
Definiz: §. III. Per Volontà, Affetto. Lat. mens, animus, voluntas. Gr. νοῦς, θυμός, θέλημα.
Esempio: Bocc. nov. 22. 10. Risposele adunque il Re più nella mente, che nelle parole, o che nel viso turbato ec.
Esempio: E Bocc. g. 10. f. 2. Cose tutte da incitare le deboli menti a cose meno oneste.
Esempio: E Bocc. lett. Pin. Ross. 270. Soglionsi adunque, siccome a' più savj pare, nella novità degli accidenti eziandío le menti degli uomini più forti commuovere.
Esempio: Petr. son. 117. Per tutto ciò la mente non s'acqueta.
Esempio: Nov. ant. pr. Acconciate le vostre menti primamente nel piacer d'Iddio.
Definiz: §. IV. Per Pensiero, Fantasía; e si usa per lo più co' verbi Venire, Cadere, Andare, o simili. Lat. mens, sententia, cogitatus. Gr. νοῦς, γνώμη, διάνοια.
Esempio: M. V. 9. pr. Per meglio dare a intendere quello, che ci va per la mente, mescoleremo delle strane vecchie colle nuove.
Esempio: Bocc. nov. 27. 9. Quanti, e quali fossero gli errori, che poteano cadere nelle menti degli uomini.
Esempio: Fiamm. 5. 129. Alla qual cosa fare, diversi modi per la mente mi corsero.
Definiz: §. V. Mente, per Memoria. Lat. memoria, recordatio. Gr. μνήμη. Onde Sapere a mente. Lat. scire memoriter. Gr. ἐκμανθάνειν. Tenere a mente. Lat. mente tenere. Gr. διὰ μνήμης ἔχειν. Uscir di mente. Lat. oblivisci. Gr. ἀμνημονεύειν. Imparare a mente. Lat. memoriae mandare. Gr. μνήμῃ παρακατίθεσθαί τι. Tornar nella mente. Lat. reminisci. Gr. ἀναμιμνήσκεσθαι. Avere alla mente. Lat. in mente habere. Gr. ἐν μνήμῃ ἔχειν. E altri simili.
Esempio: But. Inf. 2. Mente si chiama, perchè si ricorda, e quando erra in ricordarsi, non si può degnamente chiamar mente, ma smemoraggine, ovvero dimenticagione.
Esempio: Dant. Inf. 9. E altro disse, ma non l'ho a mente.
Esempio: E Dan. Purg. 6. Qual va dinanzi, e qual dirietro 'l prende, E qual da lato gli si reca a mente.
Esempio: Bocc. nov. 17. 58. Ottimamente gli ammaestramenti d'Antigono aveva tenuti a mente.
Esempio: E Bocc. nov. 18. 32. E come Iddio la sua sorella dimenticata non avea, così similmente d'aver lui a mente dimostrò.
Esempio: E Bocc. nov. 70. 10. Uno, il quale pareva, che tutti i miei peccati sapesse a mente.
Esempio: Lab. 60. Tu eri a te medesimo uscito di mente.
Esempio: Amet. 100. Ma tutto questo m'usciva di mente.
Esempio: Nov. ant. 91. 1. Il mulo rispose: certo io non l'ho bene a mente.
Esempio: Ovvid. Pist. 54. E avvegnadiochè io m'infinga di non vedere gli atti, che tu troppo vaghi fai, quando noi siamo a tavola, io pure gli tengo a mente.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 25. Egli è a bastanza, e d'avanzo pianamente, e con amichevoli parole tornargliene nella mente (quì il Lat. ha in memoriam revocare)
Esempio: Bern. Orl. 1. 19. 38. Uccisel Ferraù, s'a mente avete Quel, ch'io ho detto, tenuto, e tenete.
Esempio: Lor. Med. canz. 119. 9. Gli rispose: Messer tenete a mente, Se mai più sentite niente.
Definiz: §. VI. Sapere per lo senno a mente checchessia, vale Saperlo benissimo, Averne piena, e indubitata contezza. Lat. optime scire, certo tenere.
Esempio: Varch. stor. 12. 449. In Firenze vivono ancora, se non più, diecimila persone, le quali le sanno ec. per lo senno a mente.
Esempio: Gal. Sist. 1. 27. Siccome ci son molti, che sanno per lo senno a mente tutta la Poetica, e son poi infelici nel compor quattro versi solamente.
Definiz: §. VII. Por mente, Metter mente, o simili, vagliono Por cura, Considerare, Affissar lo 'ntelletto. Lat. mentem adhibere, animadvertere. Gr. προσέχειν τὸν νοῦν.
Esempio: Dant. Par. 2. Drizza la mente in Dio grata, mi disse.
Esempio: E Dan. Par. 8. E se 'l mondo laggiù ponesse mente Al fondamento, che natura pone, Seguendo lui, avria buona la gente.
Esempio: Bocc. nov. 68. 20. E se voi il porrete ben mente nel viso, egli è ancora mezzo ebbro.
Esempio: Nov. ant. 28. 2. Matto è colui, che è sì ardito, che la mente mette di fuor del tondo.
Esempio: E N. ant. nov. 29. 2. Puosesi mente nello povero suo stato, e ricordossi dello Imperadore Federigo, che grande amistade aveva avuta con lui.
Esempio: Rim. ant. M. Pier. Vign. 112. Non avea miso mente Allo suo viso piacente, e poi sguardai In quello punto, ed io m'innamorai.
Esempio: Bern. Orl. 1. 4. 18. Sendo quel Re vicin nostro, e parente, Bisogna, che gli abbiam molto ben mente.
Definiz: §. VIII. Per Intenzione, Volere. Lat. mens, voluntas. Gr. ὁ νοῦς, θέλημα.
Esempio: Cas. lett. 9. Perchè così è la mente di nostro Signore.