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GIOIA.
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GIOIA.
Definiz: Nome generico di ogni pietra preziosa, e segnatamente di quelle adoperate per ornamento nell'arte che da ciò è detta Arte del gioielliere; Gemma. Così detta per estensione figurata del primo senso della parola. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 64: Rompe in mare, e sopra una cassetta, di gioie carissime piena, scampa.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 254: E fu donato... alla detta Ginevra otto anella d'oro con gioie, come diremo. Da Filippo.... una perla.... Da Lorenzo.... uno zaffiro.... Da Andrea.... uno balascio.... Da Neri.... uno diamante.... Da Francesco.... uno rubino, ec.
Esempio: Domen. Plin. 1178: Avendo ragionato delle gioie secondo i colori principali, continueremo l'altre secondo l'ordine delle lettere.... La gioia acate già fu in gran riputazione, ec.
Esempio: Cellin. Pros. 37: Ora cominceremo a ragionare.... di quello che s'appartiene alla diversità delle gioie: le qual gioie non son altre che quattro, le quali son fatte per i quattro elementi, cioè il rubino è fatto per il fuoco, il zaffiro si vede veramente esser fatto per l'aria, lo smeraldo per la terra, e il diamante per l'acqua.
Esempio: Allor. A. Cap. 301: Come dir, gioie e perle ed ogni bene.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1373: E però non senza ragione si può credere, che sieno generate di succhi neri ed impuri tutto il resto dell'altre gioie, che non sono trasparenti.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 344: E però chi non vuol pigliar abbaglio, Pigli le gioie e sciolte e senza foglia.
Esempio: Dav. Tac. 1, 141: E per le gioie loro lo spandere i nostri tesori per le mondora strane e nimiche? (Il lat. lapidum).
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 119, 2: Pedere.... Una gemma, che si trova nell'India e nell'Egitto.... Di questa gioia scrive Plinio ed altri, che la mettono per la principale fra le gioie bianche.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 24: Il pensier dunque del gioielliere, concernente al solo formar gioielli, non si stende più là che a legar gioie insieme con argento o con oro.
Esempio: Magal. Lett. scient. 279: Osservo che per lo più in tutte le lingue i nomi delle gioie sono belli, sonori, armoniosi. E gioia italiano? Basti dire che egli è rimaso graduato a vocabolo significativo d'un estremo giubbilo:... verisimilmente dall'arabo giauhar (male la stampa, giauliar), sustanza, perfezione, eccellenza;... e da gialiuar a giahuardar, voce composta d'arabo e di persiano:... e così giahuardar, cosa che ha sostanza, eccellenza, perfezione.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 198: Dal morto capo (d'Argo) quei cent'occhi svelle [Giunone], E fa le penne al suo pavon più belle. Empie di gioie la superba coda Del suo pavone (il lat.: gemmis stellantibus).
Definiz: § II. E secondo l'essere loro, distinguonsi in vere o naturali o buone, ovvero false, artificiali, contraffatte, cattive. –
Esempio: Ner. Art. vetr. 114: Come il cristallo sia ottimamente macinato, allora si faranno le gioie artificiali, che in bellezza, colore, limpidezza, splendore e pulimento supereranno di gran lunga le naturali e vere.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. XIII: Si legge che si ridevano d'Eliogabalo, il quale portava ne' calzari, dove non si godevano, e nessuno potea vedere se erano buone o cattive, gioie intagliate di finissimo e perfetto disegno.
Definiz: § III. E per Qualsivoglia ornamento, più specialmente muliebre, fatto di una o più gioie o gemme, legate in oro o in argento; Gioiello. –
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 88: E 'l tesoro ammassato, E le gioie che possiedi, Donar, o far corredi, Non han poder di prolungar tue sorte.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 278: Pur nondimeno,... vi s'accordavano in questo modo, ch'e gioielli che si profferano per pegno, fossono fuori del Reame, eziandio a rischio de' mercatanti... A questo quelli della Reina non s'accordano, che dicono basta loro i pegni, sanza avere i pegni e l'assegnamento: nè non vogliono che le gioie, che danno per pegno, escano del Reame.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 299: E conta come hanno avuti danari e gioie e masserizie (e conta per nome tutto) della redità di Iacopo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 19: Come ch'io avessi sopra il legno e vesti Lasciato e gioie e l'altre cose care, ec.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 37: Argenti in vasella per uso di casa per fiorini 1600: gioie ed orerie di più sorte per uso suo e della moglie e figliole, per fiorini 1750.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 3, 8: Egli.... è stato banchettato nel Louvre dal signor di Luynes, e presentato da Sua Maestà d'una bellissima gioia di diamanti.
Definiz: § IV. In senso generico, per Cosa preziosa, Oggetto prezioso. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 336: Chiamò Pelagia lo dispensatore suo, che aveva in mano ogni ricchezza sua, e dissegli: va' in casa, e recami per iscritto ogni mio tesoro e ornamento, in oro e in ariento, o in altra gioia che sia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 36: Nè potendo prestargli aiuto senza Molto tesor, ne chiederà a Fiorenza; E non avendo gioia o miglior pegni, Per sicurtà daralle il frate in mano.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 13, 19: Come ch'io avessi sopra il legno e vesti Lasciato e gioie e l'altre cose care, Pur che la speme di Zerbin mi resti, Contenta son che s'abbi il resto il mare.
Definiz: § V. Per similit. –
Esempio: Baldin. Art. Int. 83: Èvvi finalmente il quinto [libro di disegni], in cui veggonsi le figure del Vergilio antico, e del Terenzio della Vaticana, il musaico del tempio della Fortuna di Palestrina, fatto da Silla, ed altre cose colorite. Io non solamente viddi con ammirazione queste preziose gioie fra l'altre di sommo pregio nel palazzo di dentro al museo di questa nobilissima casa,... ma n'ebbi eziandio per lettera notizia.
Definiz: § VI. In locuz. figur., così nel senso di pietra preziosa, Gemma, come di Gioiello. –
Esempio: Rim. Ant. F. Alf. G. 2, 423: Tu te n'andrai in prima a quella gioia, Per cui Fiorenza luce ed è pregiata.
Esempio: Dant. Parad. 9: Di questa luculenta e cara gioia Del nostro cielo, che più m'è propinqua, Grande fama rimase.
Esempio: E Dant. Parad. 10: Nella corte del ciel, dond'io rivegno, Si trovan molte gioie care e belle Tanto, che non si posson trar del regno.
Esempio: E Dant. Parad. 15: Ben supplico io a te, vivo topazio, Che questa gioia prezïosa ingemmi, Perchè mi facci del tuo nome sazio.
Esempio: E Dant. Parad. 24: Questa cara gioia, Sovra la quale ogni virtù si fonda, Onde ti venne?
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 658: Questa cara gioia; cioè la fede, ch'era gioia dei cristiani.
Esempio: Cas. Pros. 2, 70: Si vuole procurar d'avere alcuna pietra, la quale, come il paragone degli orefici l'oro basso dal fine insegna a conoscere, così ci mostri quale sia la vera e quale la falsa ambizione. E certo niuna perla, niun gioiello orientale fu mai di tanto prezzo, di quanto sarebbe quella pietra, che bastasse a sì fatto paragone:... ma ella si trova di rado, e con fatica;... e nondimeno a te sta di acquistarla e possederla, insieme con molte altre carissime e preziosissime gioie.
Definiz: § VII. E figuratam. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 17: L'antiquo sangue che venne da Troia, Per li duo miglior rivi in te commisto, Produrrà l'ornamento, il fior, la gioia D'ogni lignaggio ch'abbi il sol mai visto.
Definiz: § VIII. Gioia, ed anche Bella gioia, detto figuratam. di persona, vale Persona cara, amabile, da esser tenuta in gran pregio, da volerle gran bene. –
Esempio: Dant. Rim. 94: Ciò, che m'incontra nella mente, muore, Quando vegno a veder voi, bella gioia.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 25: Sì le matrone che le giovinette Mi dicon tutto il dì, siete una gioia.
Definiz: § IX. E ironicam. dicesi pure di persona, che si voglia tacciare o di malizia, o di dappocaggine, o di leggerezza, o di qualsivoglia altro vizio o mancamento. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 279: Ti potevano così orrevolmente acconciare in casa i conti Guidi con un pezzo di pane, ed essi vollon pur darti a questa bella gioia.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 81: Ella dee ben sicuramente esser cattiva cosa, ad aver vaghezza di così bella gioia, come tu se'.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 258: Tu non fosti mai degno d'avermi, che maladetta sia la fortuna, chè mio padre mi potea maritare a Baldo Baldovini che sarei stata con lui come gemma in anello; e poi mi diede a una bella gioia.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 295: E se la matrigna l'avea prima guatato in cagnesco, ora lo guatò a squarciasacco, dicendo: Guatate gioia!
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 375: Oh bella gioia! ei grida; Conosco i segni di novella fiamma: Forchette e spille! Servitor di dama Tu se' novello.
Definiz: § X. Gioia, pure ironicamente, detto di cosa od atto spiacevole, molesto, offensivo, e simili. –
Esempio: Buonarr. Tanc. 2, 1: Tu vai brucando ch'io ti dia 'l malanno, E t'appicchi su 'l muso questa gioia.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 539: Tu vai brucando; cioè frugando, cercando.... E t'appicchi su 'l muso questa gioia, gli accenna di dargli un buon garontolo, un pugno.
Definiz: § XI. Gioia è nome dato alla Parte esteriore delle due estremità del cannone; e propriamente a Quel rinforzo di metallo, che circonda la bocca del pezzo in forma di cornice. –
Esempio: Lorin. Fortif. 280: Compartire e punteggiare la bocca per l'anima del pezzo, e sopra alle gioie fermare (il bombardiere) le sue mire giuste.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 255: Dipoi prenderemo una delle sue misure (d'un piccolo modello d'artiglieria) qual più ci piacerà; e sia, v. g., la sua grossezza alla gioia.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 1, 257: Era la linea A il diametro, o vogliamo dire la grossezza alla gioia del modello dell'artiglieria propostoci; e si trovò la linea B per grossezza della gioia dell'artiglieria di libbre 5000.