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1) Dizion. 5° Ed. .
GIOIA.
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GIOIA.
Definiz: Sost. femm. Movimento, o Stato, di animo che per qualsiasi ragione si rallegri o goda vivamente, che sia grandemente contento, piacevolmente commosso; ed altresì Affetto, o Commozione, dell'animo, che si palesa per segni di viva allegrezza o godimento.
Dal lat. gaudia, forse mediante l'influenza del provenz. joia e del franc. joie. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 31: Ahi che gioioso gaudio, e che gaudiosa gioia, in amorosi tutti spirituali cuori, vedendo ec.
Esempio: Dant. Inf. 1: Perchè non sali il dilettoso monte, Ch'è principio e cagion di tutta gioia?
Esempio: E Dant. Parad. 14: Così all'orazion pronta e devota Li santi cerchi mostrar nuova gioia Nel torneare e nella mira nota.
Esempio: Petr. Rim. 2, 172: Dubbia speme davanti, e breve gioia; Penitenza e dolor dopo le spalle.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 139: E fatti loro magnifichi doni, contenti gli rimandò a casa loro, dove con festa grandissima ricevuti, lungamente in piacere ed in gioia poi vissero interne.
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 27: Molto fu il gaudio, e molta fu la gioia, Che portò a quel Signor nel suo ritorno.
Esempio: Bemb. Rim. 16: Come volle Amore, Ch'or pace e gioia, or mi dà guerra e pena. La pena è sola; ma la gioia mista D'alcun tormento sempre.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 85: Essa lieta gli accoglie, ed a ciascuno Mostra del suo venir gioia e conforto.
Esempio: Magal. Lett. scient. 279: Gioia e gioioso essendo molto più che allegria e allegro.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 427: Quante gioie Ebbero il fin di noie! Extrema gaudii luctus occupat.... Isocrate: Accanto alle gioie stan le noie confitte.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 127: Similmente, accadendogli qualche prosperità, uno de' primi pensieri che gli nascono, è di avere a dividere la sua gioia cogli amici, e che forse di maggior contento riesca la cosa a loro che a lui.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 80: Il fratello dell'ucciso e il parentado, che s'erano aspettati d' assaporare in quel giorno la trista gioia dell'orgoglio, si trovarono invece ripieni della gioia serena del perdono e della benevolenza.
Definiz: § I. E per Dimostrazione di gioia, Atti o Segni esteriori coi quali alcuno addimostri la propria gioia. –
Esempio: Tass. Gerus. 4, 91: Vèr gli amanti il piè drizza e le parole, E di gioia la fronte adorna e veste.
Esempio: Alf. Trag. 2, 125: Ecco il corteggio Del trionfante re. Su via, si ceda A stolta gioia popolare il loco. Breve, o gioia, sarai.
Definiz: § II. E per Cagione, od Occasione, di gioia; e figuratam., per Ciò che arreca gioia, Cosa, Persona, Stato o Condizione, che arreca gioia o allegrezza e godimento grandi. –
Esempio: Dant. Parad. 27: O gioia! o ineffabile allegrezza! O vita intera d'amore e di pace! O senza brama sicura ricchezza!
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 3, 43: Che la morte mia non le sia gioia Almen, poi che la vita mia l'annoia.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 7, 286: Io sarò sempre ad ogni voglia acerba, Da quella in fuor del mio dolce marito. A lui voglio servar, pudica e fida, Quanta gioia d'amor meco s'annida.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 64: Noi meneremvi anzi il regale aspetto Di lei che qui fa i servi suoi beati, Che v'accorrà nel bel numero eletto Di quei ch'alle sue gioie ha destinati.
Esempio: Dav. Tac. 1, 326: Più volte fu, nel levarsi da tavola del principe, udito dire: Andarsene a quella (a Poppea) a sè conceduta nobiltà, beltà, disianza d'ogni uomo, gioia de' felici.
Esempio: Alf. Trag. 1, 89: O morte, Tu mi sei gioia.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 5: Ahi di veneto duce il capo inciso Fu gioia e scherno di crudel convito.
Esempio: E Niccol. Poes. 2, 20: Benchè quel giorno Io ben ricordi, in cui d'Antonio il padre In me lanciava una parola acerba, Che fu gioia ai nemici.
Esempio: E Niccol. Poes. 2, 23: Ha le sue gioie anche il dolore.
Esempio: Capp. Econ. 407: Anche il povero ha diritto alle gioie della vita.
Definiz: § III. Oh gioia! talvolta anche con qualche adiettivo, è locuzione esclamativa, propria più specialmente del linguaggio drammatico; con la quale alcuno de' personaggi esprime il subitaneo movimento di viva allegrezza, destato in lui da qualche fatto, o da qualche notizia, inaspettata, desiderata, e simili. –
Esempio: Alf. Trag. 1, 5: So le tue pene e i non mertati oltraggi Che tu sopporti; e duolmene.... C. Ten duole? Oh gioia! Or ecco, ogni mia cura asperge Di dolce oblio tal detto.
Esempio: E Alf. Trag. 2, 8: D'Icilio degna, Pria che d'Icilio sposa, ei ti volea. V. Tal dunque oggi mi crede? Oh inaspettata Immensa gioia!
Esempio: E Alf. Trag. 3, 78: Oh cielo!... ei sol pietoso Era per me.... Neron già forse in lui Il furor suo.... Ma, oh gioia! Eccolo, ei viene.
Esempio: E Alf. Trag. appr.: Seneca, oh gioia! ancor sei dunque in vita?
Esempio: Pindem. Poes. 207: Fellone! questo acciar.... A. Fermati. B. Oh gioia! Padre, or fa' che rimanga.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 39: Prima i Greci vedran come difendi, Quello che d'Ilio avanza. P. Oh gioia! al campo Vola, io v'attendo.
Definiz: § IV. Far gioia, vale Rallegrarsi vivamente, Darsi grande allegrezza; e Far gioia di checchessia, vale Dimostrarne grande allegrezza, Fare per esso dimostrazioni di grande allegrezza. –
Esempio: Libr. Sagram.: Quando il suo signore è irato, elli non dee far gioia.
Esempio: Stor. Barl. 86: Gli agnoli fanno maggiore gioia, quando uno peccatore si ripente, che di quaranta giusti, che anche non feciono peccato.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 4: Rimasi, qual riman colui, Che fa fra sè di sua vittoria gioia.
Definiz: § V. Far gioia ad alcuno, si usò per Fargli festa, lieta accoglienza, carezze, e simili; anche, per estensione, parlandosi di animali. –
Esempio: Liv. Dec. 2, 199: Tutta la moltitudine de' Capuani uscì fuori, e venne nell'oste per fare gioia a' Romani.
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 39: Un prod'uomo aveva un suo bel catellino, e tutte le fiate che 'l signore reddìa all'ostello, li andava questo catellino incontro, e avventavalisi al collo, e faceali grande gioia.
Esempio: Stor. Barl. 67: Ma voi fate altresì come il cacciatore e 'l falconiere, che quando il cacciatore vuole andare nel bosco sì viene a' suoi levrieri, e 'l falconiere a' suoi falconi, e sì fanno loro grande gioia, per meglio prendere la lor preda.
Esempio: E Stor. Barl. 100: E lo padre sì gli vae incontro con grande compagnia, e fagli grandissima gioia, e gittagli il braccio in collo, e fallo vestire di ricche robe, ec.
Definiz: § VI. Menar gioia, e Menar gioia di checchessia, vale lo stesso che Far gioia, e Far gioia di checchessia. –
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 32: Lo sciagurato Mugnon gioia mena, Avendola già giunta per istracca.
Esempio: E Bocc. Ninf. Fiesol. 3, 27: Voi ne cantate, e menatene gioia, Manifestando la vostra allegrezza, ec.
Definiz: § VII. Prender gioia di, in costrutto con la prep. Di, e riferito a donna, vale Goderne, Possederla; od anche semplicemente Allietarsi, Godere, dell'amor suo. –
Esempio: Nov. ant. B. 64: El cavaliero non si potè tenere che non si vantasse ch'avea cosi bella dama. Or avvenne che ritornò per prender gioia di lei, com'era usato. E la dama l'acomiatò.
Esempio: Dant. Conv. 241: Quasi come druda, della quale nullo amadore prende compiuta gioia, ma nel suo aspetto contentane la sua vaghezza.
Esempio: Tav. Rit. 1, 196: In nulla maniera prendere poteva d'altra dama gioia, cioè a compimento, se none a quella a cui il beveraggio amoroso l'avea sottomesso.