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1) Dizion. 5° Ed. .
GRAZIA.
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GRAZIA.
Definiz: Sost. femm. Piacevolezza, Leggiadria, Avvenentezza, nell'operare o nel diportarsi, che rende grata ed amabile una persona; ed altresì Vaghezza, Avvenenza, di forme, resultante da una tal quale acconcezza e ben proporzionata disposizione delle membra.
Dal lat. gratia. –
Esempio: Castigl. Corteg. V. 23: Vedete il signor don Ippolito da Este Cardinal di Ferrara, il quale tanto di felicità ha portato dal nascere suo, che la persona, lo aspetto, le parole e tutti i suoi movimenti, sono talmente di grazia composti ed accomodati, che ec.
Esempio: E Castigl. Corteg. V. 33: Parmi.... che voi.... più volte abbiate replicato, che 'l Cortegiano ha da compagnar l'operazion sue, i gesti, gli abiti, in somma ogni suo movimento, con la grazia; e questo mi par che mettiate per un condimento d'ogni cosa, senza il quale tutte l'altre proprietà e buone condizioni siano di poco valore. E veramente credo io, che ognun facilmente in ciò si lasciarebbe persuadere, perchè, per la forza del vocabolo, si può dir che chi ha grazia, quello è grato.
Esempio: Bern. Orl. 13, 58: Par che 'l sonno ad un bel viso dia Non so che più di grazia e leggiadria.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 274: La nostra openione è, che la grazia non sia altro che uno splendore, il quale si ecciti per occulta via da una certa particolar unione di alcuni membri che noi non sappiam dire, E' son questi, e' son quelli; insieme, con ogni consumata bellezza, ovvero perfezione, accozzati e ristretti, e accomodati insieme: il quale splendore si getta agli occhi nostri con tanta lor diligenza, con tanto soddisfacimento del cuore e contento della mente, che subito è lor forza volgere il nostro desio a quei dolci raggi tacitamente.
Esempio: E Firenz. Pros. 275: E chiamasi grazia, perciocch'ella fa grata, cioè cara, colei in cui risplende questo raggio, questa occulta proporzion si diffonde.
Esempio: Bandell. Novell. 5, 29: Una bella giovane, riccamente addobbata, stando il dì in un sontuoso e ben apparato letto, del modo che stanno le donne di parto, fa un bellissimo vedere; e pare che senza dubbio raddoppi le sue bellezze, e tiene in sè un certo non so che di galante, che le dà mirabilmente, in tutti gli atti suoi, grazia.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 5, 18: E 'n tutto quel che fa mostra tal grazia, Che vista mai di lui non resta sazia.
Esempio: Segn. A. Mem. Viagg. Fest. 187: Per la maestà e per la grazia spirante di pari dal portamento e dal brio de' medesimi [giovani gentiluomini], ec.
Esempio: Marchett. Anacr. 2: Che mai diede [Natura] alla donna? alma beltade, Leggiadria, venustà, grazia e vaghezza.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 134: Un par di baffi col moschin sul mento; Oh quanta grazia, quanta leggiadria Dà quel moschino alla fisonomia!
Esempio: E Guadagn. Poes. 1, 300: Dà grazia In donna, ed è bello, Piè piccolo e snello, Che danzi leggier.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Bocc. Filoc. 105: La grazia della sua lingua si potrebbe agguagliare alla dolcissima eloquenzia dell'antico Cicerone.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 81: Paion perle e rugiade in su la bella Guancia, irrigando, i tepidi sudori; Giunge grazia la polve al crine incolto.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 106: Scrisse Antipatro, in una sua lettera della morte del filosofo Aristotele, che oltre all'altre sue qualità aveva questa d'allettare e persuadere i cuori degli uomini; dalla qual grazia essendo scompagnate le buon'opere e le virtù di Marzio, riuscirono odiose agli stessi beneficati.
Definiz: § II. In più largo senso, e più spesso nel numero plurale, usasi per Qualità, Dote, Pregio, qualsiasi, di che alcuno è adorno, e che lo rende altrui grato ed amabile; ed anche per Tratto piacevole, urbano, e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 259: Grazie, ch'a pochi 'l ciel largo destina; Rara vertù, non già d'umana gente, Sotto biondi capei canuta mente;... Leggiadria, ec.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 23: Vero è che, o sia per favor delle stelle o di natura, nascono alcuni accompagnati da tante grazie, che par che non siano nati, ma che un qualche dio con le proprie mani formati gli abbia ed ornati di tutti i beni dell'animo e del corpo; sì come ancor molti si veggono tanto inetti e sgarbati, che ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 5: Tutte le grazie inclite e rade, Ch'alma natura, o proprio studio dare, O benigna furtuna ad uomo puote, Avrà in perpetua ed infallibil dote.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 14, 267: Tu sei della beltà l'esempio vero, Tutte le grazie impresse hai nel tuo volto.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 377: I Franzesi dicono elegantemente charmes le attrattive, le lusinghe, le grazie, quasi magie ed incanti; onde une personne charmante, una persona graziosa, grata, che rapisce, che incanta. Le grazie ed i vezzi da i Greci sono chiamati ἴυγγες, cioè magie, incantesimi, dall'uccello junx, cutrettola o ballerina.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 305: Se con lui sempre starete, Nuovi scherzi apprenderete, Nuove grazie, nuovi sali.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 78: Io le grazie non appresi, Non i sali dai Francesi; Io lo spirito non ho Di Voltèr, nè di Russò.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Salvin. Annot. Murat. 2, 131: Molti paiono solecismi, e son grazie; molti barbarismi, e sono proprietà.
Esempio: Capp. Longob. 148: Poi la lingua dei Tedeschi ambiva anch'essa, ma paurosamente, la cittadinanza tra le genti, cercando in prestito dalla Francia le grazie negate al forte popolo di Germania.
Definiz: § IV. Per Bella o Buona maniera che si dimostri nel fare una data cosa, Garbo, Gentilezza. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 249: Ed un altro [quadro] nel quale la Nostra Donna con grazia maravigliosa lava Gesù putto.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 3, 35: Tornano i servitor, ch'eran fuggiti Al primo albor dei rilucenti acciari, E aiutano a rizzar gli stramortiti, Con la solita grazia da somari (qui ironicam.).
Esempio: Pindem. Poes. 282: Del veglio Meonio ai fianchi un'ampia veste e ricca Con negligenza nobile e con certa Grazia sprezzata s'aggirava intorno.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 233: Un che si accorge che ho sbagliato strada, Mi deve caricar d'impertinenze? Sarà, ma a me sembra che meglio sia Ch'egli con grazia mi rimetta in via. Pur, questa grazia fra la gente Tosca;... Mi par che in general non si conosca.
Definiz: § V. Riferito ad opera d'arte, vale Leggiadria, Vaghezza, di forme, d'atteggiamenti, di proporzioni, e simili, che produce effetto gradevole. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 161: Pensano veramente che la grazia e la piacevolezza (negli edifizj) non derivi d'altronde che dalla bellezza e dallo ornamento.... Bisogna adunque scerre, ed andar principalmente dietro a una dignissima bellezza; e coloro massimo, che vogliono che le loro cose sieno grate.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 26: Egli cominciò a trovare il buono, le difficultà dell'arte, e a dare grazia al marmo, levando via quella vecchiaia che avevano insino allora usato gli scultori, facendo le loro figure intere e senza una grazia al mondo.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 3, 244: Ebbono l'opere sue (di Donatello) tanta grazia, disegno e bontà, ch'esse furono tenute più simili all'eccellenti opere degli antichi Greci e Romani, che quelle di qualunque altro fusse giammai.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 7, 29: Si vedeva nel viso di quella Nostra Donna tutto quello che di semplice e di bello può con semplicità e bellezza dare grazia a una madre di Cristo.
Esempio: E 11, 224: Ma giunto Benvenuto in Roma, restò quasi disperato, non che stupito, nel vedere la grazia e la vivezza che avevano le pitture di Raffaello, e la profondità del disegno di Michelagnolo.
Esempio: Adr. G. B. Lett. 18: Fu costui (Apelle) maraviglioso nel fare le sue opere graziose; ed avvengachè al suo tempo fussero maestri molto eccellenti, l'opere dei quali egli soleva molto commendare ed ammirare, nondimeno a tutti diceva mancare quella leggiadria, la quale da' Greci e da noi è chiamata grazia.
Esempio: Bald. Vit. Guidob. 2, 242: Il tutto disposto in guisa, che nè l'ornamento diminuiva la mestizia funerale, nè questa offendeva punto la grazia dell'ornamento.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 84: Furono insigni Protogene nella diligenza,... il nostro Apelle nello spirito e nella grazia.
Esempio: Zanott. G. P. Stor. Accad. 1, 24: La grazia poi del Parmigiano, ove l'abbia permesso il Suggetto, in qualunqu'opera loro (dei Caracci) si vede, ma temperata per lo più in guisa, che non travia dalla natura.
Esempio: E Zanott. G. P. Stor. Accad. 1, 56: Certo, che questo si può dire l'estremo dell'arte della scultura, e l'ottimo onde si possa apprendere ciò che sia sapere, grazia e venustà.
Esempio: E Zanott. G. P. Stor. Accad. 1, 109: La notomia pittoresca alla per fine.... può apprendersi da chiunque n'ha desiderio, non così affatto la simetria, non la grazia, non la invenzione, non la eleganza.
Definiz: § VI. E in senso generico, riferito a cose, per Aspetto, Qualità, Condizione, che comecchessia le renda gradevoli. –
Esempio: Marchett. Lucrez. 201: E quanto più Àn d'ogn'intorno le muraglie chiuse, Sì che da' lati nel teatro alcuna Luce non passi, tanto più cosperse Di grazia e di lepor ridon le coso Di dentro, avendo in un balen concetta L'alma luce del dì.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 147: Non sdegnare un testimon del core, Che t'offro in questa novelletta breve, Che dall'ascoltar tuo grazia riceve.
Definiz: § VII. E in particolare, riferito a sapori o ad odori, per Qualità, Condizione, che ve renda piacevole, gradevole, l'impressione ai sensi. –
Esempio: Vett. Colt. 84: È ben vero, che.... le [ulive] tonde sono meno salde ed intere, per essere comunemente bacate, il che toglie pur loro non poco di grazia; ma questo forse nasce dal concime, che si dà a questi ulivi.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 199: Fra il radicchio trito, si dice bene [l'origano], come il suo fiore spicciolato sopra l'acciughe, accrescendo lor grazia e sapore.
Esempio: E Coltiv. 122: I dolci [vini].... s'addicono più a migliorare, dar sapore ed avvivare.... tutte le sorte de' vini; e dandone un boccale per barile, gli acquisterà bastante colore, e qualche poco di grazia e sapore.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 272: Quel diletto che pruova un assetato, la state, nel bere un'acqua gelata, cui danno grazia ora i cedri, ora i cinnamomi.
Definiz: § VIII. Grazia vale pure Concessione che il superiore fa all'inferiore, di cosa da questo dimandata o desiderata, o semplicemente a lui vantaggiosa e desiderabile; Favore, Benefizio, e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 12: Se uno re avesse fatti molti doni ad alcuno e molta grazia, ed egli non le conoscesse per grazia, ma per disgrazia, e non si conoscesse avere servigio, ma diservigio, ec.
Esempio: Dant. Purg. 1: Marzïa piacque tanto agli occhi miei, Mentre ch'io fui di là,... Che quante grazie volle da me, fei.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 142, 11: I giudici minacciano i rettori al sindacato, e per paura traggono da loro le ingiuste grazie.
Esempio: E Comp. Din. Cron. DL. 199, 9: Servivano gli amici, e davano i risponsi, e faceano le grazie.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 40: Io ti prometto ch'io ti farò dare le spese continuamente, mentre che tu viverai, dagli uomini di questa terra;... ma poich'io t'accatto questa grazia, io voglio ec.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 73: Ma voi mi potete fare una gran grazia, ed a voi non costerà niente; e la grazia è questa, che voi vogliato che egli venga, ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 135: Deh, signor mio, se esser può, impetratemi una grazia,... Ruggieri domandò, quale?
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 84: Ma, avanti che ad alcuna cosa giudicar procediate, vi priego che una piccola grazia mi facciate, cioè che voi il mio marito domandiate, se, ec.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 93: Spesso i signori, poi che hanno negato una grazia a chi con molta importunità la domanda, pensano che colui, che l'ha domandata con tanta instanza, la desiderasse molto; onde, non avendo potuto ottenerla, debba voler male a chi glie l'ha negata.
Esempio: Car. Arist. Rett. 127: La grazia adunque diremo che sia quella, per la quale si dice che chi la fa sovviene al bisognoso graziosamente, non per alcun disegno nè per profitto che glie ne torni, ma solamente per qualche commodo di colui che la domanda.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 46 t.: Eran tutti delle persone e non delle cause, come coloro appo di cui la grazia aveva forza di giustizia: ordinavano i giudicj in casa, e publicavongli in piazza.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 67: Quegli la chiesta grazia alfin negolle. Ma diè risposta assai cortese e molle.
Esempio: E Tass$ Lett. 3, 8: Sono in Mantova,... e vi starò fin che piacerà a Sua Altezza, da la quale spero tutte le grazie.
Esempio: Menz. Sat. 67: I furbi augei che della gran bonaccia Di lui s'erano avvisti, a lui d'intorno Stavan, di grazie e di favori in traccia.
Definiz: § IX. E figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 186: Altri so che n'arà più di me doglia, La cui salute dal mio viver pende; A me fia grazia che di qui mi scioglia (parla Laura alla Morte).
Esempio: Guicc. Stor. 2, 74: E ai Veneziani non pareva piccola grazia, se in tante cose trattate contro a loro, e in tanta mala disposizione del Pontefice, non fossero molestati dagli altri.
Definiz: § X. E con compimento retto mediante le particelle Di o Che, o in costrutto a quelli equivalente, pure per Concessione, Permissione, Facoltà, Licenza, Privilegio, e simili, concernente in modo espresso e determinato la cosa indicata nel compimento medesimo. –
Esempio: Nov. ant. B. 48: Lo 'mperadore donò una grazia a uno suo barone, che qualunque uomo passasse per sua terra, che li togliesse, d'ogni magagna evidente, un danaio di passaggio.
Esempio: E Nov. ant. B. 83: Per impetrar grazia, che sue case non fossero disfatte.
Esempio: Dant. Purg. 21: La sete natural che mai non sazia, Se non con l'acqua onde la femminetta Sammaritana dimandò la grazia, Mi travagliava.
Esempio: Vill. G. 27: I detti signori, per avanzare l'uno lo edificio dell'altro, con molta sollecitudine si studiavano, ma in un medesimo tempo per ciascuno fu compiuto. Sì che nessuno di loro ebbe acquistata la grazia di nominare la città per lo suo senno e sua volontà.
Esempio: Dav. Tac. 1, 87: Poi [Pisone] seguitò Bruto e Cassio: ebbe grazia di tornare a Roma, e non si dichinando a chieder onori, Augusto l'ebbe infino a pregare che accettasse il consolato.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 12: Come un povero abate montanino,... Quando all'esame e al vescovo si appressa Per ottener la grazia di dir messa.
Definiz: § XI. Per Diritto, Prerogativa, Privilegio; ed altresì, Esenzione, Dispensa. E figuratam. per l'Atto o Documento che contiene la detta grazia. –
Esempio: Cic. Opusc. 426: Non s'intende essere tolto alcuno benefizio o grazia a lui fatta per lo comune e senato di Roma.
Esempio: Vill. G. 359: Fece cardinali messer Iacopo e messer Piero della Colonna, e restituilli in ogni grazia, ch'avea lor tolta e levata papa Bonifazio.
Esempio: Camb. G. Ist. 1, 12: Rinunziorono a ogni lettere si potessi inpetrare, di immanità, grazia o privilegio.
Esempio: Varch. Stor. 1, 388: Si vinse una provvisione, nella quale una grazia e un balzello insiememente si contenevano. La grazia diceva, che a tutti coloro i quali non sono a gravezza in Firenze,... fosse conceduto libera esenzione per tutto l'anno avvenire millecinquecenventinove. Il balzello era, che ec.
Esempio: Legg. Band. C. 7, 399: Si deputi e tenga nella Cancelleria di detta Dogana un libro particolare quale s'intitoli libro dell'Esenzioni del Dominio fiorentino, nel quale si registrino tutte l'esenzioni, immunità e privilegj, così per patto, come per grazia, concessi a ciascuna provincia, terra, o luogo, o particolar persone.
Esempio: Dav. Scism. 344: Le grazie dal dì della data, non dell'esecuzione, hanno vigore. Che la grazia non vaglia, perchè i padri non ebber procura a supplicare, è cavillo: perchè se il Papa non si curò di vederla, non fu necessaria: le grazie vagliono ancor non richieste.
Definiz: § XII. Per Remissione, Condonazione, di pena; ed altresì semplicemente Commutazione o Diminuzione di pena. –
Esempio: Senec. Declam. 172: Non meriti d'aver grazia, anzi debbi morire.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 66: Non più di lei, chi a ceppo, a laccio, a ruota Sia condannato o ad altra morte ria, E che già agli occhi abbia la benda negra, Gridar sentendo grazia, si rallegra.
Esempio: Cellin. Vit. 158: Bisognava che avessi la grazia dell'omicidio.
Esempio: Salv. Spin. 1, 1: Si fece.... general grazia a' banditi, e dell'avere e della persona.
Esempio: Tass. Lett. 2, 54: Ma s'alcun d'essi, nel chieder per me grazia, vorranno non tanto aver riguardo al mio bene ed a la mia Sodisfazione, quanto al lor proprio utile e sodisfazione; questa non è grazia degna d'esser concessa o impetrata da principe, ed assolutamente non è grazia; perchè la grazia deve esser giovevole a chi la riceve, non a chi la fa o a chi l'ottiene. Oltrechè la grazia, essendo contraria a la pena, non può congiungersi con la pena in un medesimo tempo e in un medesimo soggetto, s'ella molto non perde de la natura e de la forma sua.
Esempio: E Tass. Lett. appr.: Ma quando è sì fatta, non si può più addimandar grazia, ma forse grazia imperfetta e grazia penosa. E gran differenza fo io da l'imperfetta a la penosa; essendo l'imperfetta una concessione d'una parte del bene senza alcun contracambio di male...; ove la grazia penosa è con contracambio di male: la qual grazia,... è grazia ingrata e grazia disgraziata. Ma l'imperfetta tale non è, ec.
Esempio: Fag. Comm. 5, 313: Accordata la parte, abbia la grazia.
Definiz: § XIII. E per Proscioglimento da accusa, Assoluzione. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 220: Avendo.... Gracco pretore tali accuse innanzi, increscendoli di tante rovine, le rimise al senato. I padri spaventati (perchè, chi n'era netto?) ne chiederò al principe grazia generale e l'ottennero.
Definiz: § XIV. Grazia vale pure Amore, Benevolenza, Favore, verso alcuno: e più propriamente di superiore verso inferiore. –
Esempio: Dant. Purg. 17: È chi podere, grazia, onore e fama Teme di perder perch'altri sormonti.
Esempio: E Dant. Conv. 221: Conciossiacosachè sei passioni siano propie dell'anima umana,... cioè grazia, zelo, misericordia, invidia, amore e vergogna; di nulla di queste puote l'anima essere passionata, che ec.
Esempio: E Dant. Conv. 375: La maggior parte dell'amistadi si paiono seminare in questa età prima, perocchè in essa comincia l'uomo a essere grazioso, ovvero lo contrario: la qual grazia s'acquista per soavi reggimenti che sono dolce e cortesemente parlare, dolce e cortesemente servire e operare.
Esempio: Belleb. Stat. S. Iac. volg. 13: Quelli operarj, ogna umana grazia rimossa, nominino sei prèiti (preti) de' migliori e de' più onesti della città di Pistoia, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 107: Ciascuno generalmente, per quanto egli avrà cara la nostra grazia, vogliamo e comandiamo che si guardi,... che che egli oda o vegga, niuna novella, altro che lieta, ci rechi di fuori.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 63: Egli n'acquistò l'amore e la grazia di tutti i paesani.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 174: E per cominciare quell'imperio con giustizia, il quale egli (Michele di Lando) aveva con grazia acquistato, fece pubblicamente, che niuno ardesse o rubasse alcuna cosa, comandare.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 262: Non sono di poca importanza tutte quelle [condizioni] che giovano al guadagnar la grazia del principe.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 50: Da sè cacciommi la Fata con sdegno, E da la grazia sua m'ebbe disgiunto.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 37: Vergine bella, non ricorri invano; Non è vile appo lui la grazia mia.
Esempio: E Tass. Lett. 3, 37: Fra tanto di niuna cosa io sarò più ambizioso, che de la grazia di questi due signori generosissimi, e de la protezione loro.
Esempio: E Tass. Lett.4, 117: Ne l'altre cose Iddio l'inspiri a dare esempio a ciascuno di liberalità, di mansuetudine, di grazia e di giustizia.
Definiz: § XV. Figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 16: Per le note Di questa commedia, lettor, ti giuro, S'elle non sien di lunga grazia vote, Ch'io vidi, ec.
Definiz: § XVI. Per Tratto, o Parola, di cortesia, di gentilezza: usato familiarmente e in senso ironico. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 9: E dir lo sento, accidenti al poeta; Ed altre grazie sullo stesso gusto.
Definiz: § XVII. E figuratam. usato nel plur., a significare la cortesia, la benevolenza, di alcuno verso altri; specialmente in frasi di complimento, come Mi raccomando alle vostre grazie; e simili. –
Esempio: Red. Lett. 3, 232: È terminato il tempo, senza che io me ne sia accorto, della mia licenza de' libri proibiti, della quale restai graziato per la protezione dell'Eminenza Vostra: onde ricorro di nuovo con ogni più profonda umiltà alle sue grazie, per la conferma della medesima.
Definiz: § XVIII. Grazia prendesi, così nel singolare come nel plurale, per Dimostrazione con parole, Significazione, di grato animo per grazia, benefizio, favore ricevuto; Ringraziamento. Ed in questo senso si accompagna ordinariamente col verbo Rendere grazia o altro simile. –
Esempio: Dant. Purg.: Grazie riporterò di te a lei, Se d'esser mentovato laggiù degni.
Esempio: Dant. Parad. 4: Non è l'affezion mia tanto profonda, Che basti a render voi grazia per grazia.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 338: Ogni uomo, che udì queste novelle, rendette grazia a Dio.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 161: Insino a ora noi abbiamo pregato Iddio, che ci provvegga nella nostra necessitade, e siamo stati esauditi; e però a lui si conviene riferire grazie e gloria, e orare per costoro, che ec.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 263: Quelle grazie, che maggiori potè, alla contessa rendè.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 233: Gli renderai, per parte nostra e di tutto il nostro popolo, quelle merite grazie che si convengono a tanti e tanto singulari ed eccellenti beneficj.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 81: Le donne molte grazie riferiro, Degne d'un cavallier come quell'era.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 25, 19: Quando il garzon, sicuro de la vita, Con Ruggier si trovò fuor de le porte, Gli rendè molta grazia ed infinita, Con gentil modi e con parole accorte.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 25, 20: Nè la relazïon di grazie è quella Ch'ella usar debba al suo fedele amante.
Esempio: Bern. Orl. 49, 41: Fu questa cosa sì ben colorata Dal greco,... Che 'l conte appunto ogni cosa gli crede, E quante più potè grazie gli diede.
Esempio: Alam. L. Colt. 3, 612: Or ch'ha dentro al suo tetto il buon cultore Salvi condotti omai tanti bei frutti,... Renda grazie a colui, ec.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 13, 236: Con mille grazie Enea prende commiato Dal custode di Delo illustre e santo.
Esempio: Parut. Soliloq. 1, 3: Grandi grazie hai da rendere al tuo Creatore, che di niente ti fece.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 48: Ella rendea cortese Grazie per lodi; indi il parlar riprese.
Esempio: E Lett. 2, 272: Scriverò poi al signor Paolo suo fratello, ringraziandolo come io debbo: benchè le grazie, quanto meno si mostrano fuori, tanto più sogliono rimanere ne l'animo grato.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 11: Il non poter far sentire la ricompensa delle grazie al donatore, attrista il virtuoso e giusto.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 186: Allor davansi grazie Al Monarca del ciel.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 227: Grazie a Gesù Cristo umiliato!
Esempio: Giobert. Rinnov. Proem. 1, 24: Ben mi è dolce la stima e caro il patrocinio dei valentuomini; e però colgo questa occasione per render pubbliche grazie a Giuseppe Massari e a Carlo Farini; il primo dei quali assunse con generosa franchezza la difesa della mia politica, ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 77: Grazie dunque vi porgo, amici miei, Cui dolce gratitudine m'annoda.
Definiz: § XIX. Per Merito che alcuno abbia presso altri, Cagione di essergli ben accetto, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 18: Ho io grazie Grandi appo te? Anzi meravigliose.
Esempio: Esop. Fav. M. 116: Ti priego ti piaccia, posto ch'io t'abbia in alcuna parte offeso, perdonarmi, e rendermi merito di sì fatto servigio.... Risponde lo rigido villano: La grazia del lavorio si convien rendere a madonna la mente, perchè la buona intenzione è quella che rende graziosa l'opera.
Esempio: Tratt. Virt. mor. 39: Tanto quanto tu dimori a fare la bonitade, tanto perdi tu di tua grazia; e molta è buona cosa a donare anzi che l'omo domandi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 55: E quel che dovea far, libero essendo, Mentre Cristo pregando a sè chiamollo, Fatto avea poi con poca grazia, quando Venir con sferza il vide minacciando.
Definiz: § XX. Term. de' Teologi. Aiuto soprannaturale che Dio dà all'uomo per volere e fare il bene meritorio di vita eterna. –
Esempio: Dant. Parad. 29: E non voglio che dubbi, ma sie certo, Che ricever la grazia è meritorio, Secondo che l'affetto gli è aperto.
Esempio: E Dant. Conv. 349: Iddio solo porge questa grazia all'anima di quelli (quello) cui vede stare perfettamente nella sua persona acconcio e disposto a questo divino atto ricevere.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 174: Per un altro modo possiamo dire che a ringraziare Dio ci induce la grazia, cioè quella che ne conseguitiamo; perciocchè, come dice l'Ecclesiastico, esultando e lodando Dio siamo ripieni di virtù.
Esempio: Petr. Rim. 2, 124: Re del cielo invisibile, immortale; Soccorri all'alma disviata e frale, E 'l suo difetto di tua grazia adempi.
Esempio: S. Bern. Lib. Arb. A. 6: Rimuovi il libero arbitrio, e di certo non sarà cosa, che ti salvi: rimuovi la grazia, e non sarà cosa alcuna, per la quale l'uomo si salvi.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 61: L'anima sua sia confermata in grazia.
Esempio: Libr. Op. div. Andr. 46: O alto Iddio, lo quale.... sempre fosti largo ed abondevole della tua grazia a chiunque la ti domanda, versane un poco della tua grazia e della tua potenza a questo tiranno, acciò che si converta a te servire.
Esempio: Panzier. Tratt. 2: La grazia, la quale giustifica l'uomo nel divino conspetto, veste nell'anima l'altissimo Iddio per sua misericordia.
Esempio: S. Antonin. Lett. 141: Quando torna a penitenzia vera, relassata tanta colpa, gli rende Iddio a tal anima la grazia con tutte le virtù perdute; acciocchè possi fare operazioni meritorie di vita eterna, la qual cosa non poteva stando fuori di grazia.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 258: In questa sua fortuna ebbe tanta grazia da Dio, che lui fu confesso, e perdonò al suo inimico, e così pregò che noi gli perdonassimo.
Esempio: Poliz. Pros. 3: Altro non è sacramento, secondo Augustino, che una visibile forma d'invisibile grazia, nè altro Eucaristia è interpretata se non buona grazia; onde lei sola per la sua eccellenza si denomina proprio sacramento.
Esempio: Segn. B. Etic. volg. 142: Ma alle due instanze brevemente si risponde con l'oppenione de' sacri teologi,... affermando la grazia e la fede di Cristo esser cagione principale ed efficiente dell'opere, che a Dio sieno accette; ma non già per questo avvenire, che una tal cagione forzi il nostro libero arbitrio a metterle in atto: anzi restar vivo questo libero arbitrio in potere accettare quella grazia, mediante la quale egli ancora liberamente vada quelle azioni operando. Onde nel bene operare, la fede e la grazia hanno il primo luogo ed il secondo ha l'uomo.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 70: Devotamente al Re del mondo chiede, Che gli apra omai della sua grazia i fonti.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 14: La prima vita e le mie colpe prime Mira con occhio di pietà clemente, Padre e Signore: e in me tua grazia piovi, Sicchè 'l mio vecchio Adam purghi e rinnovi.
Definiz: § XXI. In questo senso usasi comunemente nelle locuzioni Grazia di Dio, Grazia divina, Grazia celeste, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 3: Chiaro mi fu allor com'ogni dove In cielo è paradiso, e sì la grazia Del sommo ben d'un modo non vi piove.
Esempio: E Dant. Parad. 20: Ora conosce assai di quel che il mondo Veder non può della divina grazia.
Esempio: E Dant. Parad. 25: Ed elli a ciò risponda, E la grazia di Dio ciò gli comporti.... Speme, diss'io, è uno attender certo Della gloria futura, il qual produce Grazia divina e precedente merto.
Esempio: Petr. Rim. 2, 228: Ma tarde non fur mai grazie divine: In quelle spero, che 'n me ancor faranno Alte operazioni e pellegrine.
Esempio: S. Bern. Lib. Arb. A§. 3: E lodando in me la grazia di Dio, cioè che io mi conosceva da essa antivenuto in bene, e da essa mi sentia guidare, e ancora mi sperava d'essere da quella perfetto, ec.
Esempio: Imit. Crist. 77: Chi desidera di tenere la grazia di Dio, sia grato e conoscente di tale grazia a lui data.
Esempio: Tratt. Benviv. 12: Così come 'l corpo è morto sanza l'anima, così è morta l'anima sanza la grazia di Dio.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 529: La volontà diritta, co l'aiuto de la grazia divina, guida l'anima a salute eterna.
Esempio: Colomb. Lett. 1: La grazia del Santo Spirito discenda nell'anime vostre, sì che ripiene siate di tutte le virtudi.
Esempio: Segn. B. Etic. volg. 143: Sarà bene questa differenza in tal materia, che l'uomo nel far l'opere accette a Dio sia cagion secondaria, o vogliam dire concausa,... e che la grazia di Dio sia cagion principale e movente.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 8: Sol la grazia del ciel quanto hai d'immondo Può render puro.
Esempio: E Tass. Gerus. 5, 203: Ed a la Divina grazia raccomando voi e me stesso.
Esempio: Adim. A. Pind. 158: Sempre la divina grazia aiuta chi opera bene.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 187: Certo è che i tratti della grazia divina nel cuor dell'uomo, a noi sono occulti.
Definiz: § XXII. E secondo le distinzioni che ne fanno i Teologi, riceve diversi aggiunti; come Grazia abituale, attuale, concomitante, consumante, cooperante, coronante, efficace, giustificante, gratisdata, gratificante, illuminante, perseverante, perficiente, preveniente, sacramentale, salvante, santificante, ed altri, che si dichiarano a' loro luoghi. –
Esempio: Dant. Parad. 29: Perchè le viste lor furo esaltate Con grazia illuminante, e con lor merto, Sì ch'hanno piena e ferma volontate.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 22: Questa grazia preveniente o vero dono d'intelletto, chiese in sua compagnia Lucia, cioè grazia inluminante e cooperante.
Esempio: E Ottim. Comm. Dant. 1, 84: In lui conoscevano ch'era conceduto, per grazia acquisita, di visitare il regno de' morti senza alcuna pena.
Esempio: Tav. Rit. 1, 431: Imperò vediamo che Galasso ricevette e Vennegli la grazia di Dio. Chè sapere dobbiamo, ch'elle sono due grazie principali; e l'una si è grazia gratis data, e l'altra si è grazia rimunirata. La grazia rimunirata riceve ogni persona; ma Iddio diede a Galasso una grazia la quale s'appella grazia data, per la quale grazia trasse la spada del petrone; e innanzi che suo scudo ricevesse colpo, fue appellato lo migliore cavalliere del mondo, in grazia e in opera data da Dio.
Esempio: Bocc. Comm. Dant. M. 1, 162: È da sapere, siccome il Mastro delle sentenze afferma, esser quattro grazie quelle che la divina bontà ci presta alla nostra salute. Delle quali la prima è chiamata grazia operante.... La seconda grazia si chiama grazia cooperante.... La terza grazia si chiama perseverante.... La quarta grazia si chiama salvante.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 13, 2: Falsa dunque oppinione è, che al peccatore pentuto neghi la perdonanza, ovvero, ch'e' peccatori a sè non converta per grazia giustificante.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 72: E perchè in tutti e in più questa dura a chi la vuole infino al fine, e mena a salute, però si chiama grazia consumante, e il nostro autore la chiama Beatrice, perchè fa l'uomo beato.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 246: Come non ci dà egli (Dio) quella grazia, con cui sa che non peccheremo, quantunque peccar potessimo, quella grazia, dico, che da' teologi è nominata efficace?
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 41: Questa virtù (la speranza) è un abito che porta la volontà ad anelare a Dio, e ad aspettarlo come il sommo suo bene: e ciò per mezzo della grazia abituale che la abiliti.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 2, 114: Le grazie gratisdate sono ordinate a ridurre le anime a Dio; la grazia santificante le unisce ad esso.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 70: Non si può però spiegare degnamente la gran mutazione che cagiona questa grazia battesimale nelle anime.
Esempio: E Segner. Pred. 200: Ci vuol quella grazia che fu da santo Agostino chiamata trionfatrice; quella che abbatte ogni perfidia, quella che atterra ogni protervia, quella grazia che doma ogni ostinazione.
Esempio: E Segner. Pred. Pal. ap. 187: La grazia si divide, come ognun sa, in preveniente, in coadiuvante ed in perficiente.
Esempio: E Segner. Op. 1, 740: Non già perchè Dio gli nieghi mai (a chi ricade in peccato) quella grazia che è la sufficiente a risorgere, ma perchè negagli quella che è l'efficace.
Esempio: E Segner. Op. 4, 623: Qual disposizion di dolore sia necessaria nel penitente, per introdurvi la grazia sacramentale.
Esempio: Magal. Com. Inf. 22: Beatrice.... è posta per la grazia perficiente o consumante, secondo i teologi dicono, anzi per la stessa Teologia.
Definiz: § XXIII. Figuratam., e poeticam., usato a denotare La virtù divina, Dio stesso, in quanto fa partecipe l'uomo della sua grazia. –
Esempio: Dant. Inf. 31: Ei vive, e lunga vita ancor aspetta, Se innanzi tempo grazia a sè nol chiama.
Esempio: E Parad. 1: Trasumanar significar per verba Non si poria; però l'esemplo basti A cui esperïenza grazia serba.
Esempio: E Dant. Parad. 5: O bene nato, a cui veder li troni Del trionfo eternal concede grazia, Prima che la milizia s'abbandoni, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 24: La grazia, che mi dà ch'io mi confessi.... dall'alto primipilo, Faccia li miei concetti esser espressi.
Esempio: E Dant. Parad. appr.: La grazia, che donnea Con la tua mente, la bocca t'aperse, Insino a qui, com'aprir si dovea; Sì ch'io approvo ciò che fuori emerse.
Definiz: § XXIV. Par riferito a Dio, al cielo, ad esseri celestiali, Santi, e simili, vale Concessione, Favore, Benefizio, o simili, largito per divina bontà all'uomo; e propriamente, acciocchè questi consegua la salvezza, ovvero un grado più o meno alto di perfezione spirituale. –
Esempio: Dant. Parad. 14: Con tutto il cuore, e con quella favella Ch'è una in tutti, a Dio feci olocausto, Qual conveniasi alla grazia novella.
Esempio: E Dant. Parad$ 32: Orando, grazia convien che s'impetri, Grazia da quella che puote aiutarti.
Esempio: E Dant. Parad$ 33: Donna (parla alla Vergine Madre), se' tanto grande, e tanto vali, Che qual vuol grazia, ed a te non ricorre, Sua disianza vuol volar senz'ali.
Esempio: E Dant. Rim. 198: Elli son quasi Dei Que' ch'han tal grazia fuor di tutti rei; Chè solo Iddio all'anima la dona, Che vede in sua persona Perfettamente star, ec.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 174: Come dice l'Ecclesiastico, esultando e lodando Dio siamo ripieni di virtù. E, come dice san Bernardo e la esperienza lo dimostra, tanto più le grazie ci multiplicano, quanto più Dio ringraziamo.
Esempio: Colomb. Lett. 101: Dite che si conforti in Cristo,... e dite che doppo la battaglia viene la tranquillità e la pace, che io ispero che Dio le farà molta grazia.
Esempio: Libr. Ruth 16: Benedetto sia egli da Dio Signore, imperocchè questa grazia, che fece a' vivi, sì fece a' morti.
Esempio: Leggend. Tob. V. 10: Priegoti, figliuol mio, che tue non ti sgomenti, perchè noi siamo impoveriti; chè Domeneddio ti faràe ancora assai grazia, se tu viverai nel suo servigio.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 407: Qual fortuna o destino; cioè qual felicità de' corpi celesti, o ver qual grazia della providenzia di Dio.
Esempio: Panzier. Tratt. 3 t.: Ogni virtù è virtù e grazia; ma ogni grazia non è grazia e virtù. Onde spirito di profezia, revelazioni, visioni, rapti, iubili ed estasi, sono grazie; ma non sono virtù.... L'una grazia aiuta l'altra. Le grazie che non sono virtù, non sono di loro natura meritorie; ma merita la creatura nelle grazie, per lo buono uso umile nella perfetta gratitudine.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 8: Chiamano e te che sei pietra e sostegno Della magion di Dio fondata e forte, Ove ora il novo successor tuo degno Di grazie e di perdono apre le porte.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 380: Per la qual grazia rizzò nella fortezza, appresso all'altare che v'era prima,... l'imagine di Pallade sopranominata Sanità.
Esempio: Rinucc. O. Poes. 147: Altro bene, altra grazia, Dal ciel più non desidero.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 227: Beati a cui egli (Gesù Cristo) fa tanta grazia.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 316: Attacca il voto e chiamala una grazia, Se d'uman labro non ascolti il suono.
Definiz: § XXV. E nello stesso senso, con un compimento retto dalla prep. Di o dalla cong. Che, e denotante la cosa della quale è fatta grazia all'uomo. –
Esempio: Dant. Parad. 31: O donna,... che soffristi, per la mia salute, In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute, Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 287: E perchè intese all'opera della misericordia, Iddio misericordioso lo trasse a grazia di conoscere la verità.
Esempio: Barber. Regg. Donn. 23: Se voi sarete Accorte persone, e usate D'udire parlare così gentilemente, Porrave (potrebbe) forse essere ch'avereste Grazia da Dio di conoscere Chi è questa donna.
Esempio: E Barber. Regg. Donn. 96: Chi riceve da Dio questa grazia, Che sola un'ora la possa vedere, In cosa vil giammai non può cadere. Ed è magior la grazia ch'ella porta: Che fa saggia ed acorta Ciascuna donna che parla di lei.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 423: Conveniasi a la grazia novella; cioè a la grazia di nuovo ricevuta, cioè d'essere levato al pianeto di Marte.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 326: Ha dato molti danari per Dio, ha tratti prigioni delle Stinche, e tanto ha fatto, ch'ha riceuto grazia di guarire.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 257: Il quale uficio io Filippo Rinuccini l'accettai questo dì 20 giugno. Iddio mi dia grazia lo faccia col timor di Dio e con salute dell'anima.
Esempio: E Rinucc. F. Ricord. 262: E preghiamo il sommo Iddio e la sua dolcissima madre santa Maria sempre Vergine, che ci concedano grazia degli altri [figliuoli] che noi aremo, sieno con salute dell'anime loro e di noi,... e concedano grazia che noi ci guardiamo da' peccati, ec.
Esempio: E Rinucc. F. Ricord. 263: Il che lo reputo un beneficio grandissimo di Dio e della sua SS. Madre, i quali sommamente ringraziamo, e li preghiamo che ci dien grazia che noi ne siam conoscenti di sì magna grazia quanto abbiamo ricevuto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 76: Orlando, a cui per grazia certa Diede il Motor del cielo e de le stelle, Che mai forar non se gli può la pelle.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 4: Ho chiesto al Signore e alla santissima sua madre per voi grazia, che facciate la sua santa voluntà, e vi adiutino dell'anima e del corpo.
Definiz: § XXVI. Figuratam., riferito alle forze od agenti naturali, per denotare i benefici effetti dell'azione loro. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 247: Se sempre è solo e un quel che Sol muove Il tutto per l'altezza e per traverso, Non sempre a no' si mostra per un verso, Ma più e men quante suo' grazia piove.
Esempio: Magal. Relaz. 23: Che maraviglia dunque se il Nilo.... viene in quella prodigiosa escrescenza, che può render l'Egitto.... non pure in quel mese, ma per tutto il resto dell'anno, satollo, e non curante delle grazie del cielo?
Definiz: § XXVII. E usato a denotare La redenzione, La salute, del genere umano, operata per l'incarnazione del Divin Verbo. Onde le locuzioni Tempo della grazia, per indicare Il tempo di tal redenzione; e Anni di grazia, o della grazia, per L'era cristiana, o Gli anni di detta era. –
Esempio: Dant. Parad. 32: Ma, poichè il tempo della grazia venne, Senza battesmo perfetto di Cristo, Tale innocenza laggiù si ritenne.
Esempio: Albert. Piag. Boez. 5: Morto Zenone, ricevette lo 'mperio Anastasio l'anno di grazia quattrocento novantatrè.
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 13: Onde poichè venne il tempo della grazia, lo quale santo Paolo chiama tempo di plenitudine, secondo la ordinazione di Dio, volle che l'uomo fosse restituito.
Esempio: Vill. M. 499: Ma chi difenderà il tempo della grazia? cioè il tempo cristiano, sozzamente maculato dalle orribili persecuzioni de' micidiali, predatori e distruggitori, che ec.
Esempio: Vill. F. Vit. 19: Morì negli anni della grazia 1265, e dell'età sua settantotto.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 843: Ma poi che 'l tempo de la Grazia venne; che fu quando Cristo venne, che instituitte il battismo, ec.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 154: Ci basti che nascemmo nel tempo di questa misericordia e della redenzione compiuta, che fummo graziosamente eletti alla grazia, e che siam nella Chiesa, nella quale, volendo noi, saremo certamente salvati.
Definiz: § XXVIII. Grazia, è nome generico di Ciascuna di quelle tre deità mitologiche, che i poeti immaginarono simbolo della bellezza e del decoro, figlie di Giove, e rappresentarono in forma di leggiadre vergini, per lo più nude, congiunte in atto d'intrecciare la danza. Usasi più spesso nel plur. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 44: Iuno dea del matrimonio, e Imeneo iddio delle nozze, non vi furono presenti; Grazia non fu a quello matrimonio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 85: Quivi le Grazie in abito giocondo Una regina aiutavano al parto.
Esempio: Domen. Plin. 1109: Nicearco dipinse Venere fra le Grazie e i Cupidini.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 5: Io dirò ora perchè le Grazie siano tre: perchè siano sorelle: perchè si dipingano colle mani intrecciate a guisa di chi balla: perchè ridenti: perchè giovani: perchè vergini: perchè colla vesta sciolta, e tanto sciolta, e tanto lucida, che traspare.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 6, 260: L'alme tre Grazie all'infelici piume Dei don che soglion dar, non fecer parte.
Esempio: Not. Malm. 1, 179: I poeti fingono che le Grazie sieno tre figliuole di Giove, nominate Aglaia, Eufrosine, e Talía.
Esempio: Salvin. Iliad. 385: Io delle Grazie una darotti Delle minori, tenerelle e vaghe, A togliere, e chiamarsi tua consorte, Pasitea, di cui tu sei vago ognora.
Esempio: Metast. Dramm. 3, 406: A Elisa intorno Racquisteran, come all'età dell'oro, Le Grazie vendicate il lor decoro.
Esempio: Fosc. Poes. C. 69: Al vago rito Vieni, o Canova, e agl'inni.... Forse (o ch'io spero), artefice di Numi, Nuovo meco darai spirto alle Grazie, Ch'or di tua man Sorgon dal marmo.
Esempio: E Fosc. Poes. C. 194: Sol de' garzoni ama la Grazia i canti, Ma delle ninfe il canto ama e le danze.
Esempio: E Fosc. Poes. C. 196: Se l'idioma D'Italia correrà puro a' nepoti, È vostro, e voi deh lo serbate, o Grazie!
Esempio: Mont. Poes. 2, 309: Le Grazie anch'esse, Senza il cui riso nulla cosa è bella, Anco le Grazie, al tribunal citate De' novelli maestri alto seduti, Cesser proscritte e fuggitive il campo Ai lemuri e alle streghe.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 314: Ed or che brilla Nel tuo Larario d'Imeneo la face, Di Citerea le veci adempi, e desta Ne' talami del figlio, allo splendore Di quelle tede, gl'innocenti balli Delle Grazie mai sempre a te compagne.
Esempio: Pindem. Poes. 106: Oh quanto Mutata da colei, che un giorno venne D'Adige mio su la sinistra riva, Con le Grazie e gli Amori al cocchio intorno!
Definiz: § XXIX. Per similit. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 216: Quell'ostel rimiro Ove la quarta Grazia ebbe già sede.
Definiz: § XXX. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 28, 97: Come ch'in viso pallida e smarrita Sia la donzella,... Ed altri testimoni d'una vita Misera e grave in lei si veggan pronti; Tanto però di bello anco le avanza, Che con le Grazie Amor vi può aver stanza.
Esempio: Firenz. Rim. 2, 327: D'una che 'n gli occhi suoi portava amore, E nel candido sen nutria beltade, E spirava le Grazie colla bocca, E seco avea vaghezza e leggiadria.
Esempio: Parin. Poes. 268: E con le truci Eumenidi, Le care Grazie avvinse, E di crudele immagine La tua bellezza tinse.
Esempio: Fosc. Poes. C. 84: Tosto smarrita del natio pudore, Avrà la rosa; nè il rossore ad arte Può innamorar chi sol le Grazie ha in core.
Esempio: Pindem. Poes. 330: Tu di Sofia non men, che su le braccia Delle Grazie nodrito e delle Muse, E da noi lunge in età verde addotto, Non i vani piacer, ma quelle cose Cercasti, onde più l'uom s'abbella e cresce.
Definiz: § XXXI. Alunna delle Grazie, figuratam. e poeticam. vale Adorna di grazie, Graziosa, Vezzosa: detto di donna, e, per estensione, di bestiuola domestica. –
Esempio: Parin. Poes. 80: E tu vendetta avesti, Vergine cuccia delle Grazie alunna.
Esempio: Mont. Poes. 310: Chiedi a costui di lieti fiori un serto, Onde alla sposa, delle Grazie alunna, Fregiarne il crin.
Definiz: § XXXII. Buona grazia, vale lo stesso che Grazia, Favore, Benevolenza: usato in particolare nella chiusa delle lettere, nel raccomandarsi che lo scrivente fa alla memoria, al favore, alla benevolenza, della persona a cui scrive, od anche di altri. –
Esempio: Bemb. Lett. 1, 26: Basciò la mano a V. S., e nella sua buona grazia riverentemente mi raccomando.
Esempio: Cas. Pros. 2, 10: Non le darò molestia di più lunga lettera; ma solo la supplico, che si degni avermi in sua buona grazia, e di comandarmi liberamente, quando le occorrerà cosa la quale si possa far per me.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 146: Degnisi tenermi in buona grazia di S. S. reverendissima; e le bacio le mani.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 368: Supplicandola a mantenermi nella sua buona grazia, riverentemente le bacio le mani.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 372: E con questo alla sua buona grazia umilissimamente mi raccomando.
Definiz: § XXXIII. E familiarm., La buona grazia d'alcuno, o assolutam. La buona grazia, usasi, più che altro coi verbi Chiedere la buona grazia, Dare la buona grazia, Avere la buona grazia, quando alcuno non vuole altro compenso di servigj prestati ad altra persona, che il gradimento, la Sodisfazione, di questa; ovvero quando alcuno nel ricevere la remunerazione di servigj prestati, chieda, od abbia, inoltre, nel senso letterale, la gratitudine, la Sodisfazione, il favore, di colui che lo rimunera, ma in effetto, un di più o mancia, o, come anche si dice, la buona mano. –
Esempio: Saccent. Rim. 2, 230: E il conte dice: Pagherò domani; Fatemi il conto. Allora il frate scaltro Chiede la buona grazia, e non vuol altro.
Definiz: § XXXIV. Colpo di grazia. –
V. Colpo, §§ XXIV e XXV.
Definiz: § XXXV. Figliuolo di grazia. –
V. Figliuolo, § XXV.
Definiz: § XXXVI. Grazia di Dio, dicesi familiarmente di cose da mangiare, di raccolte, biade, e simili, e in genere, delle cose che occorrono al sostentamento della vita; e più particolarmente dicesi del pane: in quanto si considerano come un dono della divina Provvidenza.
Definiz: § XXXVII. Grazie a Dio, Grazie al cielo; e Per la grazia di Dio, o Per grazia, di Dio, Per la Dio grazia, Per Dio grazia: e La Dio grazia, Dio grazia. –
V. Dio, §§ XLVII e XLVIII; Cielo, § XXXVI.
Definiz: § XXXVIII. Grazie divine, usato poeticam. nello stesso significato ed ufficio della maniera, che si suol frapporre al discorso, Per grazia di Dio. –
Esempio: Tass. Gerus. 5, 63: E desto amor dove più freddo ei dorme Avrian gli atti dolcissimi e i sembianti: Ma qui (grazie divine) ogni sua prova Vana riesce, e ritentar non giova.
Definiz: § XXXIX. Grazie, o Grazia, di chicchessia o di checchessia, ed anche Grazie a quello, è maniera ellittica, equivalente alle altre In grazia, o Per grazia, di chicchessia o di checchessia, A cagione o Per cagione di quello, In virtù sua, Per opera sua. –
Esempio: Lipp. Malm. 10, 20: Pur, grazia del martello e degli sproni, Tentenna tanto, zoppica ed arranca, Ch'ei vien dove, ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 753: Pur, grazia del martello e degli sproni. Coll'aiuto del martello.... e degli sproni,... cioè percuotendolo col martello e punzecchiandolo con gli sproni. Diciamo anche Mercè del martello, ec.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 439: Grazie agl'inganni tuoi, Al fin respiro, o Nice.
Definiz: § XL. Grazia di alcuno, pure in locuzione ellittica, trovasi a significare Per far grazia, favore, a quello; In benefizio, o servigio, suo. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 16: E largisce moneta e tutto quanto possiede, grazia d'amici; e s'è necessità, muore per loro.
Definiz: § XLI. Grazie, Tante grazie, Mille grazie; diciamo familiarm. per ringraziare altrui di dono, servigio, favore, cosa grata, che abbiamo ricevuta, o di cosa che ci venga cortesemente offerta. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 74: Egli non capia più nella pelle, E, Grazie, rispondea, son bagattelle.
Esempio: E Guadagn. Poes. 1, 204: Prendete: ecco uno scudo – Uh! ma le pare? Quel ch'i' fo, non lo fo per interesse.... E perchè si vol'ella incomodare? Grazie.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 31: Io gli fo posto, ed ei Apre la tabacchiera e dice: A lei; Prende tabacco? – No, grazie.
Definiz: § XLII. Usasi anche ironicamente per significare che una data cosa non è nè può essere diversa da ciò che alcuno si affatica a dire o a dimostrare.
Definiz: § XLIII. La grazia di alcuno! dicesi familiarmente per modo di saluto. Così per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore La grazia del sor Luigi! come sta di salute?
Definiz: § XLIV. La grazia! o La grazia di checchessia! maniera propria del linguaggio familiare, con la quale si fa con una certa ironia scherzevole, alcuna correzione od eccezione a cosa detta da altri. Così per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Questo è il mio ragazzo. – La grazia di quel ragazzo! è un bel pezzo di giovanotto. Oppure: Vi ricevo nel mio tugurio. – La grazia di questo tugurio! Volete dire palazzo. Ovvero: Il discorso non fu molto lungo. – La grazia! durò due ore.
Definiz: § XLV. Mala grazia, vale Atto scortese, sgarbato, Sgarbo.
Definiz: § XLVI. Vale pure Disfavore. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 5, 96: Pregandolo ad opporsi a Gaio, e volere unirsi con essi non per forzare il popolo, o contravenire a sue volontà, anzi per trattar seco piacevolmente, e gratificarlo eziandio in cose alle quali saria stato più onesto il contraddire e acquistarne la mala grazia.
Definiz: § XLVII. Piena di grazia, è locuzione della Chiesa, parlandosi di Maria Vergine, in quanto la grazia di Dio la degnò che fosse Madre di Gesù: ed è presa dal Vangelo, dove si narra della salutazione dell'Angelo alla Vergine. –
Esempio: Pass. G. Cr. 150: Dir mi facesti che piena di grazia Io era, ed or son tanto dolorosa!
Esempio: Savonar. Poes. 6: La Vergine Maria, Piena di grazia, Mai non si sazia Pregar Idio per te.
Definiz: § XLVIII. Troppa grazia! Troppa grazia, sant'Antonio! Grazia, se ce n'è! maniere familiari che si usano per rimproverare ad alcuno mancanza di cortesia, di gentilezza; o l'aver egli ecceduto o trasmodato in checchessia.
Definiz: § XLIX. Ufficiali di grazie, o delle grazie, fu, nella Repubblica di Firenze, denominazione di un Magistrato che attendeva a fare le composizioni od accordi coi debitori del Comune, e cancellarli dallo specchio dopo che avessero sodisfatto la somma composta. –
Esempio: Nard. Stor. 1, 56: Furono anche fatti in detto tempo Officiali di grazie, per graziare i debitori delle gravezze, ed eziandio per assolvere dalle condennagioni fatte a' delinquenti.
Definiz: § L. Ufizio per grazia, presso alcuni Comuni e Stati d'Italia, dicevasi Quello dato per grazia od elezione diretta del Governo: in contrapposizione di quello che dicevasi Ufizio per tratta. –
Esempio: Legg. Band. C. 18, 91: Tutti gli ofizj,... tanto per tratta, che per grazia, per un anno devino essere ridotti e tassati a ragione di lire quattro per ciascuno.
Esempio: E Legg. Band. C. 19, 121: Saranno non solamente incapaci degli ufizj di tratte,... ma degli ufizj e cariche anco di grazia.
Definiz: § LI. Verbi grazia, si usò per lo stesso che Verbigrazia; ed anche trovasi, Per verbi grazia. –
Esempio: S. Ag. C. D. 2, 200: Non sogliono però così parlare li matematici, che per verbi grazia dicano: Quando Marte sta così posto, ec.
Esempio: E S. Ag. C. D. 6, 106: Per verbi grazia, se altri vorrà intendere quello che è qui scritto, ec.
Esempio: Savonar. Pred. ult. 1: Togli verbi grazia la sega: ella ha la materia del ferro; secondo, ha la forma; terzio, a voler ch'ella operi, bisogna la mano dello artefice.
Esempio: Bern. Orl. 34, 5: Se quella catena Posta sotto le mense apparecchiate, Volesse, verbi grazia, dir la pena Delle genti ch'al ventre si son date, ec.
Definiz: § LII. A grazia, posto avverbialm., vale Con parzialità, Per favorire alcuno o Per procacciarsi la grazia, il favore, di quello. –
Esempio: Machiav. Stor. Ded. 1, 148: E perchè dalla V. S. Beatitudine mi fu imposto particolarmente e comandato, che io scrivessi in modo le cose fatte da' suoi maggiori, che si vedesse che io fussi da ogni adulazione discosto; perchè quanto le piace di udire degli uomini le vere lodi, tanto le finte ed a grazia descritte le dispiacciono; dubito assai, ec.
Definiz: § LIII. Con buona grazia, Con bella grazia, posti avverbialm., valgono In maniera gradevole, piacevole, Con garbo, leggiadria, e simili. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 4, 41: La clamide che è azzurra, ha il di dentro rosso con un fregio attorno d'oro; e aggruppata avanti alla fontanella, lascia il dinanzi tutto aperto, cadendo dietro con bella grazia.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 6, 101: Quello che più fu lodato di questa opera, fu un paese con molte figurine fatte con buona grazia.
Definiz: § LIV. Con buona grazia di alcuno, ed anche assolutam., Con buona grazia, vale Con piacere e Sodisfazione d'alcuno, Con sua licenza, permesso, approvazione, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 62: Per la qual cosa, con buona grazia di tutti, Alessandro con la sua donna, menandone seco Agolante, si partì di Firenze.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 349: Tutti gli altri sogliono consigliare innanzi: voi (sia detto con buona grazia) domandate consiglio dopo il fatto.
Esempio: E Acc. D. Stor. Ar. 455: Quelli che erano venuti in loro aiuto, donati e ringraziati, si partirono tutti con buona grazia della città.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 473: Deliberò di far con buona grazia di tutti, quello che dubitava non avere a fare alla fine con odio universale.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 117: Per chiarirmi d'un dubbio, voglio io con tua buona grazia, dir sopra quella [canzone] alquante parole.
Esempio: Car. Lett. ined. 2, 197: Sarà necessario che Vostra Signoria illustrissima a tempo nuovo mi conceda un poco di vacanza.... Comincio a dirgliene adesso, perchè, tardando tanto a venir le sue lettere, vorrei a quel tempo poterlo fare con sua buona grazia.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 8, 101: Domandò Guglielmo se, con buona grazia del cardinale, anderebbe a fare in Arezzo alcune finestre.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 97: Ad effetto che.... Il parentado, ch'è fatto su in cielo Fra me e lei, si palesi qui in terra Con vostra buona grazia.
Esempio: E Lez. M. Bartolin. 59: Per ora ringraziando la benignità vostra della grata udienza, farò, con vostra buona grazia e licenza, fine.
Esempio: Magal. Lett. At. 415: A quell'altra vostra obiezione.... voglio, con vostra buona grazia, risparmiarmi la fatica di rispondere.
Esempio: Fag. Comm. 6, 313: Oggidì le più non chiedon marito da sè, ma se lo pigliano; così hai fatto tu. I. Se sarà con vostra buona grazia però. A. Ah e' entra la mia buona grazia; i' ho inteso.
Definiz: § LV. E figuratam. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 120: Anteporremo adunque a gli altri quel porto nelle bocche del quale spirino i venti più benigni e più quieti, e nel quale tu possa, con buona grazia de' venti, entrare ed uscire senza avergli molto ad aspettare (il lat. ha: volentibus ventis).
Esempio: Sassett. Lett. 38: Voi mi scrivesti.... di voler venire a far la state a Fiorenza: il che, quando fusse con buona grazia della vostra sanità, mi sarè sommamente grato.
Definiz: § LVI. Con buona grazia, si disse anche per lo stesso che In grazia di Dio.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 177: Piacque a Chi me lo diè di chiamallo a sè, con buon conoscimento e con buona grazia e con tutti e' sagramenti che si richiede al buono e fedele cristiano.
Definiz: § LVII. Con la grazia di Dio. –
V. Dio, § XXIII.
Definiz: § LVIII. Di bella grazia, o Di buona grazia, usato a modo di aggiunto, vale Aggraziato, Di forma elegante, Di bella forma. –
Esempio: Cellin. Pros. 81: In pochi giorni io condussi la prima figura dell'Iddio Padre quasi tutta tonda, e di bonissima grazia.
Esempio: Nell. Disc. Archit. 43: Allora sì, che gli sarebbe riuscito di condurre a fine un forte arco di bella grazia sulla forma ovale, con dodici braccia sole di rigoglio.
Definiz: § LIX. Di buona grazia, posto avverbialm., vale Di buon grado, Di buona voglia, Volentieri. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 541: Messero fuori costoro di buona grazia tutte le provvisioni, e ne condussero da i luoghi circonvicini in tanta abbondanza, che furono ben presto dimenticati tutti i patimenti.
Definiz: § LX. Di grazia, posto a modo d'interiezione, serve ad esprimere desiderio, preghiera, invito, che altri faccia mia data cosa; ed equivale a Deh. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 118: Salutatel, di grazia, in nome mio.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 8: Ma oggimai seguita tu, di grazia, che avevi incominciato la novella.
Esempio: Mart. V. Lett. 9: Taccino, di grazia, e cerchino, non con li biasimi altrui, ma con le cose ben fatte da loro, avanzarsi sopra de gli altri.
Esempio: Salv. Spin. 2, 7: To'ti di qui, chè al corpo.... State, non temete, di grazia. R. Oh povera Rosa!
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 8: E di grazia, datemi spesso nuove di voi.
Esempio: Dav. Tac. 1, 212: Di grazia, padri, non aggiunghiamo fastidj al principe, stuzicando piaghe maligne.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 39: Ma di grazia, non parliamo più spagnuolo, perchè certi francesi si scontorcono.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 89: Di grazia, che un di costoro, che han più piena la bocca di quest'antica querela, si metta la mano al petto.
Esempio: E Lett. At. 414: Oh vedete, di grazia, dove mi avete condotto con una vostra obiezione, caro conte, o, per dir meglio, dove m'ha condotto la premura di soddisfarvi!
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 6, 125: Lasciamo andar, di grazia, un tal discorso, senza rientrar da capo nel puntiglio.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 327: Di grazia, se non hai faccenda che ti distorni, ti piaccia di farcene la spiegazione.
Esempio: Capp. Longob. 76: Vedete di grazia s'io m'apponga al vero.
Definiz: § LXI. E in proposizione interrogativa, serve a rafforzare o a raccomandare la dimanda che si fa ad altri di checchessia; e talvolta anche d'incitamento a dire la propria opinione sopr'una data cosa. –
Esempio: Parut. Soliloq. 1, 10: Come, di grazia, non s'avvede questo nostro felice del mondo, che se pur l'accrescimento di questi beni lo potesse far divenire tale, egli da sè stesso si fa misero?
Esempio: Vai Rim. 13: Oimè! dimmi, di grazia, Forse la Mea di Nanni Ha più di me una crazia? O forse dir si può ch'abbia manc'anni?
Esempio: Giust. Vers. 270: Guardi, non voglion asini! G. Cari! V. Gesusmaria! S'è vista mai, di grazia, Questa pedanteria?
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 70: Oltre il tabacco, dimmi un po', di grazia, Gli odor non obliasti ed i profumi?
Definiz: § LXII. E posto avverbialm., vale Per piacere, Per favore, Per cortesia; ed anche Per atto di grazia, Per concessione. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 14: Allora la reina andò a Catelina, e chiesegli di grazia di lasciargli Centurione con tutta la sua gente.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 192: La quale unzione.... sì e tanto adoperò, che il fuoco minacciatogli di grazia si permutò in una croce.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 119: La quale come Bernabuccio vide, così tutto il viso della madre di lei.... gli parve vedere; ma pur non istando a questo, disse a Giacomino che di grazia voleva da lui poterle un poco levare i capelli sopra la sinistra orecchia; di che Giacomino fu contento.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 130: E se pure gli volete contanti, si possano avere, ma con costo, come sapete si fa con loro; il quale costo il Legato addomanda di grazia che gli sia rilasciato per sua contemplazione.
Esempio: Pulc. L. Morg. 11, 120: Astolfo d'altra parte il domandava Di grazia (d'uccidere Gano), in luogo di gran benefizio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 56: A patto alcun restar non volea viva, E di grazia chiedea d'essere uccisa.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 401: Quella vedova Era ad ogn'ora attorno a quella Fausta A pigolare e chieder che di grazia La sovvenissi.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 346: Mi dice il giovane, che di grazia fingiate come ho dettovi.
Definiz: § LXIII. E nello stesso significato, e per maggiore efficacia, si disse Di speziale grazia. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 334: E perciò vi priego che di spezial grazia mi facciate, di non rifiutare nè avere a vile quel piccioletto dono il quale io vi farò venire.
Esempio: E Bocc. Vit. Dant. 8: Questi fu quel Dante, del quale è il presente sermone; questi fu quel Dante, che a' nostri secoli fu conceduto di speziale grazia da Dio.
Definiz: § LXIV. Pure posto avverbialm., vale Di buon grado, Volentieri. –
Esempio: Grazz. Comm. 19: Fece intendere a mio padre, che se dar gli voleva la figliuola non gli addomandava dote alcuna, ma del suo vestirla e far le nozze voleva, e di più dotarla in due cotanti.... Rispose, come misero ed avarissimo, che, quando egli mantenesse le parole sue e la sopradote, che gli le darebbe di grazia.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 148: Fate A scambio con il vostro Teodoro. F. Piacess'al ciel, ch'io lo farei di grazia.
Definiz: § LXV. Si usò, rispondendo ad altri, a fine di raccomandare caldamente che quegli faccia ciò che dice o promette di fare. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 49: Compar mio, deh! sì andate per quel medico Vostro parente.... G. Io vo via, E lo condurrò qui per ogni modo E quanto prima. N. Di grazia, compare: La poveretta ha perso la favella, E sta, che la par morta.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 353: I' lo vuo' far restar come un bel bufolo. N. Di grazia; perchè in fatto io mi delibero, Se e' me la coprisse d'or, per dirvela, Non gne ne dar.
Definiz: § LXVI. Si usò per Senza premio o ricompensa, Gratuitamente, Gratis; che anche si disse Di grado. –
Esempio: Bocc. Comm. Dant. M. 1, 89: Ciascuna persona, la quale con liberale animo dona di quelle cose, le quali egli ha di grazia ricevute da Dio, puote essere meritamente appellato Dante.
Esempio: S. Ag. C. D. 1, 37: Acciò che esso animo dell'uomo si sia a sè esaminato e noto con quanta virtù di divozione e bontade Dio ami di grazia, cioè senza speranza di rimunerazione temporale (il lat. ha gratis).
Esempio: Ar. Comm. 2, 121: Che pagheriano questi se 'l medesimo Fosse lor fatto che alla sua Commedia Ha l'autor fatto? parrebbe lor picciola Mercede ogni tesoro, ogni gran premio.... Ma se questo non può far a suo utile, Che non lo possa fare avete a credere A vostro ancora: se potesse, dicovi Da parte sua, che vel faria di grazia.
Definiz: § LXVII. Di mala grazia, posto avverbialm., vale In maniera spiacevole, scortese, sconveniente, Sgarbatamente, Villanamente. –
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 154: I governatori di Motezuma, Teutile e Pilpatoe, l'avevano abbandonato di mala grazia, mancando all'ospitalità e al diritto delle genti.
Definiz: § LXVIII. In grazia, usato a modo d'interiezione, vale lo stesso che Di grazia, Deh. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 75: Scusate in grazia, o signori, se per mostrare in parte con questa digressione, quanto grande è l'uso dell'amicizia, e quanto profittevole e necessaria, ne ho così alla sfuggita accennati gli abusi.
Definiz: § LXIX. In grazia d'alcuno, vale Per amore, Per riguardo, di quello; A sua contemplazione. –
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 3, 502: Concedendo, in grazia della domandante, un giorno solo di prolungamento.
Esempio: Dav. Tac. 1, 97: Cansò Vonone in Pompeiopoli città di mare in Cilicia, in grazia d'Artabano e dispetto di Pisone. E 121: Plancina s'assolvesse, in grazia d'Agusta.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 3: Già sono informatissimo: e son pronto, In grazia dell'amico, a quanto sia D'uopo in vostro servizio.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 85: Ne fece (di ritratti) in gran numero eziandio del re Filippo, in grazia forse dello stesso Alessandro.
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. volg. 61: Agevolmente si avvidero, che in grazia loro il principe discendeva a queste dimostrazioni.
Esempio: Maff. Anfit. 275: Perdonarono a costui le tribù sì fatta legge teatrale, soffrendo in grazia sua di buon cuore il venir con tal differenza fatta spiccare la loro inferiorità.
Definiz: § LXX. E per In servigio d'alcuno, In suo benefizio. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. Proleg. 5: Chi scrive non ad imitazion di chi parla, nè a persuasion di chi ascolta, dee amare che i suoi lettori scorgano il travaglio da lui sostenuto per unire in lor grazia con l'insegnamento il diletto.
Definiz: § LXXI. In grazia, pure in costrutto con la prep. Di, vale anche Per, o Con, speciale riguardo o considerazione a persona od a cosa. –
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 240: Le altre [opposizioni] sono d'un gran filosofo e matematico insieme, inserte in un trattato che egli fa in grazia d'Aristotile e della sua opinione intorno all'inalterabilità del Cielo, dove ei prova che non pur le comete, ma anco le stelle nuove,... non erano ec.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 168: Per far qualche cosa in grazia dell'antiperistasi, empiemmo di ghiaccio minutamente trito un vaso di piombo, e messovi un termometro di cinquanta gradi, lo lasciammo ridurre in istato di quiete, ec.
Definiz: § LXXII. E vale pure A cagione di quella, In virtù di quella, Per opera di quella. –
Esempio: Giust. Poes. 22: In grazia della zecca fiorentina, Che vi pianta a sedere in un ruspone, O san Giovanni, ogni fedel minchione, A voi s'inchina.
Esempio: E Giust. Poes. 174: Se parli a tal, che l'anima baratta Col vario acciottolio delle scodelle, In grazia degl'intingoli la pelle Ti resta intatta.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 175: C'è ogni mal passato, In grazia del rimedio che ci hai dato.
Definiz: § LXXIII. In grazia di Dio, vale Senza peccato mortale sull'anima, Senza demeritare, ovvero Avendo riacquistata la grazia di Dio: ed usasi per lo più coi verbi Essere in grazia di Dio, Trovarsi in grazia di Dio, Vivere in grazia di Dio, Morire in grazia di Dio, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 4: Se orazione in prima non m'aita, Che surga su di cor che in grazia viva: L'altra che vai, che in ciel non è udita?
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 96: Che in grazia viva; cioè di Dio: imperò che chi non è ne la grazia di Dio non è esaudito. L'altra; cioè orazione di chi non è in grazia, che val; quasi dica: Nulla.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 316: Nella prima [facciata] è san Francesco glorificato in cielo, con quelle virtù intorno che a voler esser perfettamente nella grazia di Dio sono richieste.
Definiz: § LXXIV. In luogo di grazia, o di somma grazia, posto avverbialm., vale lo stesso che In grazia, Per grazia, In cortesia, Per somma cortesia. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 18: Al quale [giudice] poichè egli fu davanti, ed ogni cosa per ordine dettagli, porse prieghi che in luogo di somma grazia via il lasciasse andare.
Definiz: § LXXV. Per grazia, usato a modo d'interiezione, e in proposizione interrogativa, vale lo stesso che Di grazia. –
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 167: E quali regole o osservazioni o esperienze, per grazia, ci insegnano che l'efficacia, la nobiltà e l'eccellenza delle operazioni, dalla grandezza solamente, colle quali la natura e Dio operano, attendere si debba?
Definiz: § LXXVI. Per grazia, vale Per atto di grazia; detto in particolare di Dio o di esseri celesti. –
Esempio: Dant. Purg. 8: Su, Currado, Vieni a veder che Dio per grazia volse.
Esempio: E Dant. Purg. 31: Volgi, Beatrice, volgi gli occhi santi.... al tuo fedele.... Per grazia fa', ec.
Esempio: E Dant. Parad. 6: A Dio per grazia piacque di spirarmi L'alto lavoro, e tutto in lui mi diedi.
Esempio: E Dant. Parad.25: Poichè, per grazia, vuol che tu t'affronti Lo nostro Imperadore, anzi la morte, Nell'aula più segreta co' suoi Conti, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 33: Supplica a te per grazia di virtute, Tanto che possa con gli occhi levarsi Più alto verso l'ultima salute.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 40: A voi, per grazia, e sovra l'arte e l'uso De' naviganti, ir per quest'acque è dato.
Definiz: § LXXVII. Vale anche Per atto di cortesia, Per cortesia. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Ed avvegna ch'assai possa esser sazia La sete tua, perchè più non ti scuopra, Darotti un corollario ancor per grazia, Nè credo che il mio dir ti sia men caro, Se oltre promission teco si spazia.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 689: Per grazia; cioè per compiacerti: imperò che non è di necessità.
Definiz: § LXXVIII. Per grazia d'alcuno, vale Per atto di sua grazia o cortesia, Per sua cortesia. –
Esempio: Varch. Lez. Accad. 502: E significa quello, che volgarmente si dice per grazia vostra, o per cortesia, ed i latini direbbero quae tua est pietas vel benignitas.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 22: Ch'io vedo la miseria da vicino, Son, per sua grazia, da sei lustri omai.
Definiz: § LXXIX. E usato ironicamente e con intendimento di rimprovero o di lagnanza. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 173: Se credete che mi sia stata poco grata la dimostrazione che m'avete fatta in questo, m'avete, per vostra grazia, per assai bene ignorante e sconoscente.
Definiz: § LXXX. E detto di Dio, vale o Per atto di sua grazia, o Mediante la sua grazia. –
Esempio: Dant. Parad. 10: E Beatrice cominciò: Ringrazia, Ringrazia il Sol degli angeli, ch'a questo Sensibil t'ha levato per sua grazia.
Esempio: S. Ag. C. D. 5, 154: E però appella celesti li altri, perchè per sua grazia diventano suoi membri, sicchè con loro sia Cristo come il capo e il corpo.
Definiz: § LXXXI. Per grazia d'alcuno, vale anche lo stesso che In grazia di quello, A sua contemplazione. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 53: Per amore e per grazia di me, ti piaccia di perdonare ancora questa volta a' peccatori, per li quali ricomperare, volesti nascere di me, faccendomi tua madre.
Definiz: § LXXXII. E riferito a cosa, pure per lo stesso che In grazia di quella, Con speciale riguardo o considerazione a quella. –
Esempio: Albert. Piag. Boez. 128: Quante volte alcuna cosa per grazia d'alcuna cosa si fa, e altro che quello, che s'intendeva, per alcune cagioni avviene, caso si chiama.
Definiz: § LXXXIII. Per grazia di Cristo, lo stesso che Per grazia di Dio. –
Esempio: Belc. F. Pros. 5, 160: Ma le mie vestimenta pel tempo sono mancate e consunte: e la chioma certamente del capo, crescendo, m'ha vestito come uno vestimento, e il caldo e il freddo, per grazia di Cristo, non mi offendono.
Definiz: § LXXXIV. Per la grazia di Dio, o simili. –
V. Dio, § XLIX.
Definiz: § LXXXV. Per la grazia divina e apostolica, è formula apposta al titolo di dignità ecclesiastiche, per denotare l'origine sacra della loro potestà. –
Esempio: Cap. Comp. Orsam. 2, 10: Per la divina ed apostolica grazia vescovo de la detta città.
Definiz: § LXXXVI. Per grazia d'esempio. –
V. Esempio, § XXXIV.
Definiz: § LXXXVII. Salva tua grazia, trovasi nello stesso significato che Con tua buona grazia, Con tua pace, Sia detto con tua pace. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 36, 76: Non lo potè più la sorella udire, Che lo 'nterroppe, e disse: Fratel mio (Salva tua grazia), avuto hai troppo torto A non ti vendicar del padre morto.
Definiz: § LXXXVIII. Senza grazia, usato a modo d'aggiunto, vale Sgraziato, Sgarbato, Tale da non incontrare la grazia o il favore altrui. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 59: Odiavano nella civile amministrazione questa sua veramente odiosa maniera senza grazia, che troppo teneva del signorile.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 2, 104: La plebe romana odiò sempre la maniera di Marzio, senza grazia, superba e tirannica.
Definiz: § LXXXIX. Trovasi per Privo d'ogni considerazione, Disprezzato. –
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 42: Noi tutt'altri buoni e valorosi, nobili e non nobili, semo suti popolazzo senza grazia e senza autorità niente; soggetti a coloro, li quali, se il comune avesse buono stato, temerebbono noi. Ogni grazia, ogni potenzia, onore, ricchezze, sono appresso loro, ec.
Definiz: § XC. Senza grazia di chicchessia, vale Privo, Mancante, di grazia, favore, e simili, che possano godersi per cagione di chicchessia. –
Esempio: Buson. Gubb. Avvent. Cicil. 33: Uomo bellissimo del corpo, semplice, e pieno di vili e disonesti costumi, e sanza alcuna virtude, e sanza grazia di parenti o vicini, ma isgraziato molto, e da tutti che lui il conoscevano, sì il tengono per uomo di niente.
Definiz: § XCI. Acquistar grazia presso alcuno, o con alcuno, vale Divenirgli accetto, Ottenere la benevolenza, il favore, di lui. –
Esempio: Segn. B. Vit. Capp. 26: Era venuto in quei tempi in Firenze Luigi Alamanni da Genova, dove era stato assai tempo dopo 'l suo esilio, ed aveva acquistato molta grazia con Andrea d'Oria.
Esempio: Pap. L. Coment. 2, 42: Per acquistar grazia presso i rappresentanti della nazione, e per ispirito di parte, facean contrasto a que' provvedimenti che, ec.
Definiz: § XCII. Aspettare le grazie divine, o le grazie, ed oggi più comunemente Aspettare la grazia di Dio, vale Aspettare una cosa che non viene, o che indugia a venire. –
Esempio: Sassett. Lett. 232: Quel nostro signore ambasciatore stava ancora in Pisa aspettando le grazie divine; e 'l rivedere per ora il Bonciano non avrà luogo; e io che sono avvezzo a non avere certi contenti che si vengono agli bene avventurati, me la passo accomodandomi.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Grazia.... Diciamo proverbialm. Aspettar le grazie, quando uno aspetta una cosa che indugia o non viene.
Definiz: § XCIII. Avere la grazia di alcuno, o Aver grazia da alcuno, o con alcuno, vale Essergli accetto, Essere ben veduto da lui, Godere il suo favore. –
Esempio: Esop. Fav. S. 37: Catello, s'intende i piacevoli donzelli e famigli de' signori, i quali per bene servire hanno la grazia de' signori.
Esempio: Medit. Pov. 30: Tutti erano insieme, e tutto quello che avevano era comune a tutti e laudavano Dio, ed avevano grazia da tutto il popolo.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 431: Dom Federigo danza molto bene, e ha la grazia di tutte le donne e degli uomini.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 291: E con quello mezzo ebbe grandissima grazia con la reina Giovanna, e con tutti quelli che governavano quello regno.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 145: Il quale per aver più grazia co' suoi baroni, aveva sprezzato in tutto il culto cristiano e la fede di Iesu Cristo.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 7: Quanto a la doglianza che ho fatta, d'esserle poco accetto,... mi pareva di vederlo assai chiaro; ora che V. S. dice il contrario, io voglio credere a lei, e dolgomi d'essermi doluto. Ma non mi par già che, avendolo fatto co' suoi e come servitore verso un padrone, si debba.... giudicar per contrario che V. S. abbia poco grazia meco, non avendo a correre fra lei e me una tale proporzione.
Esempio: Grazz. Comm. 235: In fine questa Sibilla ha grazia con le persone: ogn'uno che la vede, o le favella pure una volta sola, le pone affezione.
Definiz: § XCIV. Avere in grazia, riferito a persona, vale Esserle benevolo, Essere disposto favorevolmente verso lei; e riferito a cosa, Gradirla molto, Piacere essa cosa.
Definiz: § XCV. Aver grazia ad alcuno di checchessia, od anche assolutam. Aver grazia ad alcuno, vale Avergli obbligo di checchessia, Essere, Rimanere, Mostrarsi, obbligato a lui di quello. –
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 76: Quanto può il sapere nello ammaestrare i suoi! E come vi pare che ella ve ne avesse grazia?
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 59: Gli disse che gli avea grazia infinita, E ch'era debitore in ogni lato Di porre a beneficio suo la vita.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 44, 21: Ma prima Astolfo si chiamò infinita Grazia al Senapo ed immortale avere; Che gli venne in persona a dare aita Con ogni sforzo ed ogni suo potere.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 45, 48: Io v'ho grazia infinita; E questa vita ch'or mi date, intendo Che sempre mai vi sia restituita Che la vogliate rïavere, ed ogni Volta che per voi spenderla bisogni.
Definiz: § XCVI. Aver grazia, o grazie, di checchessia, vale Esserne, o Doverne essere, ringraziato: riferito propriamente a Dio. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 121: Non mi pensava di predicarvi ciò, ma d'altro; ma quando è piaciuto a lei ch'io sia così scorso in questa, Dio ne abbia grazia, chè pur questa è essuta una buona predica.
Esempio: Mellin. Descr. Entr. 85: Grazie ne abbia la divina Bontà e 'l benignissimo Padre de' lumi, dal quale tutti i doni e' beni procedono.
Definiz: § XCVII. Aver grazia di fare checchessia, trovasi per Avere, Riputarsi, a gran fortuna, a somma ventura, di poterlo fare. –
Esempio: Giambull. P. F. Appar. 141: Pensa se l'affanno mi cresceva e mi mancavono i sensi, sentendomi toccare dalle delicate mani di colei che appena la settimana una volta io avevo grazia di vedere, e ben da lontano.
Definiz: § XCVIII. Avere di grazia checchessia, vale Considerarlo, Stimarlo, Reputarlo, come un favore, una fortuna: lo stesso: ma spesso adoperasi familiarmente e con ironia, parlando di persona che dopo avere aspirato a cose maggiori, debba poi rassegnarsi a quel che gli tocca e chiamarsene contento; ovvero, che sia costretta a fare alcuna cosa contro sua voglia, per evitare guai maggiori. Nel qual senso corrisponde all'altra maniera, pur familiare, Aver di catti. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 51: Non le dava il cuore di poter campare di questo dolore, e non voleva; anzi aveva di grazia morire con lui.
Esempio: Burch. Son. 226: E quel che porta rosato mantello,... Ch'are' di grazia vestir di bigello.
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. Fir. 28: Non rende ancora la mercede a chi lo serve in casa, come merita, volendo che ognuno abbia di grazia a servirlo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 94: Non ebbon gli assaliti mai di questo Uno incontro più acerbo nè più forte; Sì che han di grazia di lasciar gli scudi E la donna e l'arnese, e fuggir nudi.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 44, 13: Credea che vi verrebbe a volo, E che di grazia avria sì gran parente: Pur, per molto rispetto che gli avea, Risolver senza lui non si volea.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 50: I Pitti, fuggiascamente quivi raccoltisi, senza più molestare altrui, ebbero di grazia potere starsi.
Esempio: E Giambull. P. F. Stor. Europ. 51 t..: Ma gli uccise (Adovardo) tanti de' suoi, che egli (lo Scoto) ebbe di grazia di fare la pace.
Esempio: Cellin. Vit. 124: Al quale io risposi: O monsignor reverendissimo, io la mia cipollata non ho finita, e non la finirò, se voi non mi date delle cipolle da finirla. A queste parole il ditto cardinale.... disse: Io ti metterò in una galea, e poi arai di grazia di finir l'opera.
Esempio: Grazz. Comm. 22: Egli, veggendola colle vesti della mia sirocchia,... la crederrà lei senza dubbio: onde poi, alle parole ch'egli ha detto, nolla torrebbe se gli fusse dato un regno. Così, nolla volendo egli, sarà sforzato mio padre darla a Pierantonio, e arallo di grazia. (Così l'autografo: male la stampa: la crederrà lui).
Esempio: E Grazz. Pros. 212: Maestro Manente, sopportando con pazienza, diceva seco stesso: Domani mi ti caverai tu la berretta, ed arai di grazia di servirmi.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 160: Oh! lassatela andare Alla malora; e se pur voi vi siate Resoluto a fermarvi qua e prenderci Moglie, vi mancheranno e ricche e nobili Quanto costei, E che l'aran di grazia, Nè staranno sul mille come questa?
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 400: E, in somma, 'l padre Gli dava così fatti spassi onesti, E lo ha allevato di maniera, che Egli e i compagni suoi avean di grazia Ch'e' si trovasse con lor.
Esempio: Salv. Granch. 4, 1: Proponendo io questo partito a Duti, egli avrà di grazia d'accettarlo.
Esempio: Dav. Tac. 1, 188: Esser nella città chi arebbe di grazia ricevere la moglie e i figliuoli di Germanico.
Esempio: Magal. Operett. var. 174: Per pagarle (le imposizioni), aspettate voi ch'elle vi sian chieste, o pur le pagate, e avete di grazia a star cheto, quand'anche le vostre ricolte sian ite male?
Definiz: § XCIX. Avere la grazia, dicesi ironicamente di persona alla quale tocchi cosa da lui desiderata o auguratasi, e che poi o per qualsiasi rispetto gli noccia, o che gli riesca eccessiva. Così diciamo per esempio:
Esempio: Esempio del CompilatoreSi chiedeva l'acqua: l'abbiamo avuta la grazia; son quindici giorni che piove. Ovvero: Era tanto che voleva comprare un cavallo vivace: l'ha avuta la grazia; la prima volta che c'è montato, gli ha vinto la mano, e l'ha rovesciato in terra.
Definiz: § C. Avere la grazia, e anche si disse Aver bella grazia, dicesi di persona che sia sfuggita, quasi per miracolo, a qualche grave pericolo. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 336: E' mi dice Carlo,... che non vi se' a nulla; che ha' uto bella grazia, a mie' parere, non essere appiccato a niuno di tanti quanti e' n'è falliti.
Definiz: § CI. Avere buona grazia nel popolo, nei cittadini, e simili, si disse per Essere universalmente accetto, Godere il favor del popolo o della cittadinanza. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 538: Aveva buona grazia ne' cittadini, ed eragli auto compassione allo star fuori.
Esempio: Varch. Stor. 1, 206: Il quale, per lo essere egli, oltra la nobiltà della casa, tutto benigno e di costumi molto civili, aveva nel popolo assai buona grazia.
Definiz: § CII. Cadere di grazia ad alcuno, o Cascare, di grazia ad alcuno, vale Perdere il favore, la benevolenza, l'amicizia, di quello. –
Esempio: Dav. Scism. 328: Di leggieri attinse che il re s'era recata a noia la reina:... che il re di lei spasimava: che egli mutava spesso amori, avendo veduto sua madre e sorella esserli cadute di grazia, e così pensò che a lei avverrebbe.
Esempio: Magal. Lett. At. 543: Ora che dite? il povero Garzilasso v'è cascato di grazia, non è così?
Definiz: § CIII. Cercare grazia con alcuno, vale Cercare d'entrargli in grazia, di guadagnarsi la grazia, il favore, di quello. –
Esempio: Giannott. Op. 2, 318: Io cerco con chi mangiar mi dà Grazia, col morder li altri e col mal dire.
Definiz: § CIV. Chiedere in grazia, o per grazia, alcuna cosa, vale Dimandarla per favore, siccome favore, e propriamente con calda preghiera. –
Esempio: Tass. Gerus. 14, 22: Ma pensando che chiesto al pio Goffredo Per lo forte Rinaldo è tal perdono, E riguardando a me che 'n grazia il chiedo, Che vile affatto intercessor non sono; ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 21: Dice, per grazia ti chiedo la vita.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 31: Il buon Tobia per grazia glielo chiede.
Definiz: § CV. Conservare nella sua grazia, o nella sua santa grazia, Accrescere, o simili, nella sua grazia, o nella sua santa grazia, o simili, detto di Dio, vale Aiutar l'uomo a guardarsi dal peccato, e perciò essere meritevole del suo favore: e si usò specialmente, come formula affettuosa d'augurio nella chiusa delle lettere. –
Esempio: Lett. Uom. ill. 213: Bacio reverentemente le mani di V. S. reverendissima, la quale N. S. Dio conservi in sua grazia.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 3: Iddio in sua santissima grazia vi conservi.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 103: Non dirò altro per questa: salvo che a voi infinite volte mi raccomando. Dio di male vi guardi, ed in sua grazia vi conservi.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 273: Non mi occorrendo altro, farò fine con raccomandarmi a voi assai. El Signore vi augumenti in sua santa grazia.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 325: Nè altro per questa dirò, salvo a voi, alla nostra carissima mona Ginevra ed alla Lessandra assai ci raccomandiamo tutte. El Signore in sua grazia vi accresca e conservi.
Definiz: § CVI. Crescere in grazia ad alcuno, vale Farglisi sempre più caro, accetto, gradito. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 34: E ch'esso era in speranza pel valore Ch'avea mostrato in arme a più d'un segno Ed era per mostrare a laude, a onore A beneficio del re e del suo regno, Di crescer tanto in grazia al suo Signore, Che ec.
Definiz: § CVII. Dar grazia, vale lo stesso che Far grazia, Graziare. –
Esempio: Serdon. Vit. Innoc. 28: Il Papa diede grazia a tutti i banditi e fuorusciti, e li richiamò dentro la città.
Definiz: § CVIII. Dare grazia, o la grazia, o la grazia sua, o grazia di checchessia, ad alcuno, detto di Dio, vale Aiutarlo con la sua grazia al bene, Conferire la grazia divina, Dare aiuto soprannaturale. –
Esempio: Dant. Conv. 375: Gli schernitori Dio gli schernisce, e alli mansueti Dio darà grazia.
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 8: Chi ama nelle cose far fraude, sarà defraudato in tutte le cose, perciocchè non gli è data da Domeneddio grazia.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 70: Questo fa Iddio occultamente nel segreto del cuore, dando grazia di dolorosa contrizione.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 157: Alla quistione che si fa, perchè Dio dà la grazia all'uno e non all'altro, o più all'uno che all'altro, dirittamente e sanamente si risponde: Perchè Dio vuole così fare.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 61: Certo, disse Dante, io mi credea nella ruina delle mie cose questi con molti altri miei libri avere perduti;... ma poichè la fortuna inopinatamente li mi ha ripinti innanzi, e a voi aggrada, io cercherò di ritornarmi a memoria il primo proposito, e procederò secondo che data mi fia la grazia.
Definiz: § CIX. Ed anche si usò in locuzione augurativa o deprecativa, o simile, equivalente alle altre Se Dio m'aiuti, Se Dio mi salvi, ec. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 151: Ma, se Dio mi dea la grazia sua, io te ne farò anco patir voglia.
Definiz: § CX. Dare ad alcuno grazia nel popolo, nelle genti, o simili, si disse per Renderlo universalmente accetto, Procurargli il favor popolare. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 184: Parve che due fortune contrarie si dividessono insieme: l'una gli diede grande nobiltà, e smisurata bellezza, prodezza, molta gloria, fama di grande loda, l'amore de' cittadini, grazia nelle genti, abundantissime ricchezze, sottile ingegno, eloquenza, il favore del popolo; l'altra ec.
Esempio: Machiav. Disc. 370: Non riguardando tanto alla virtù, quanto alle altre qualità che gli dessero grazia nel popolo.
Definiz: § CXI. Entrare in grazia ad alcuno, ed anche trovasi Capire, in grazia ad alcuno, vale Renderglisi accetto, gradito, Farsi benvolere da quello. –
Esempio: Guidicc. Op. M. 1, 185: Mi vi raccomando tanto, quanto desidero di capir nella grazia di messer Pietro Mellini.
Esempio: Giust. Vers. 211: Un impiegato.... Quanto più serba il muso di castrato, Tanto più entra in grazia al principale.
Definiz: § CXII. Essere checchessia grazia ad alcuno, si disse per Aver questi tal cosa cara, Riputarsela a fortuna, a buona ventura. –
Esempio: Senec. Declam. 39: A quel tempo.... erano tolte le vergini, vedove e maritate, e sforzate, e singularmente quelle, che erano atte a fare figliuoli. Sicchè allora m'era grazia che tu fossi sterile, acciocchè io non avessi quella vergogna che mi fossi tolta.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 261: Il Cardinale gli domandò più cose, fra le quali fu che elli volea porre l'oste a Luco; e ciò faccendo, avea bisogno della sua vettovaglia.... Messer Giovanni.... disse che della vittuaglia gli era grazia, perocchè così si venderebb'ella ad altrui.
Definiz: § CXIII. Essere di mala grazia, detto di persona, vale Aver poco garbo, Essere brutto a vedersi, goffo, e simili. –
Esempio: Castigl. Corteg. V. 37: Vedete come un cavalier sia di mala grazia, quando si sforza d'andare così stirato in su la sella, e, come noi sogliam dire, alla veneziana, a comparazion d'un altro, che paia che non vi pensi, e stia a cavallo così disciolto e sicuro come se fosse a piedi.
Definiz: § CXIV. Esser bene della grazia d'alcuno, trovasi per lo stesso che Essergli in grazia. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 173: Parendogli, secondo che per gli atti di lei poteva comprendere, essere assai bene della grazia sua.
Definiz: § CXV. Essere in grazia di alcuno, o ad alcuno, vale Essergli gradito, accetto, Essere benvoluto da quello. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 40: Era.... un antico padre, lo quale innanzi che l'abate Pemen venisse a stare ivi, era in gran fama e grazia delle genti.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 33: Ho molto caro che 'l Tribolo sia così in grazia del Duca.
Esempio: E Lett. ined. 3, 257: Quando mi facesse un torto tale, crederei di non esserla in grazia.
Definiz: § CXVI. Far grazia ad alcuno di checchessia, vale Concederlo, Darlo ad altrui richiesta, o secondo l'altrui bisogno, Esserne cortese, Fargliene dono. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 44, 69: Sire, S'a vostra Maestade alcuno effetto Io feci mai, che le paresse buono, Contenta sia di non negarmi un dono. E prima che più espresso io le lo chieggia, Su la real sua fede mi prometta Farmene grazia.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 107: Lo avere [Coriolano] con atto crudele rifiutate le pubbliche supplicazioni, il prego degli ambasciadori, le orazioni de' sacerdoti, per far grazia alla madre della sua ritirata, non tanto onorò la madre, quanto, ec.
Esempio: Red. Lett. 1, 115: È un claretto della mia villa degli Orti; ed è figliuolo di certi magliuoli che il Serenissimo Granduca mio signore fece venir di Provenza,... e me ne fece grazia di alcuni fasci.
Definiz: § CXVII. Figuratam. e poeticam., riferito a persona. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 6: Di sè, nascendo, a Roma non fe' grazia, A Giudea sì: tanto sovr'ogni stato Umiltate esaltar sempre gli piacque.
Definiz: § CXVIII. Pure per Concedere, Accordare, Consentire, Permettere, in costruito con la cong. Che. –
Esempio: Dant. Purg. 31: Volgi, Beatrice, volgi gli occhi santi.... al tuo fedele.... fa' noi grazia che disvele A lui la bocca tua.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 20: È pubblica fama,... che i Romani sono valorosi guerrieri e comandano a molte bellicose nazioni. Se Iddio adunque ci farà grazia che gli superiamo, a che ci serviremo della vittoria?
Definiz: § CXIX. Far grazia, vale anche Rimettere, Condonare, la pena, Prosciogliere, Graziare; ed anche semplicemente Perdonare. –
Esempio: Vill. G. 656: Il comune di Sangimignano chiese misericordia e perdono, rimettendosi alla mercè del popolo e comune di Firenze liberamente. Per la qual cosa fu fatta loro grazia, e perdonato,... ribandendo i loro usciti e rendendo i loro beni, ec.
Esempio: Cecch. Donz. 1, 1: E quanto egli era benigno in far grazia A i fuorusciti che gliela chiedevano, ec.
Esempio: Tass. Lett. 3, 12: Ora siamo in parte, dove Sua Maestà Cesarea può far grazia, non che giustizia.
Definiz: § CXX. E in costrutto con la prep. Di, Far grazia della vita, del carcere, dell'esilio, e simili, vale Condonare, Rimettere, quella data pena, espressa nel compimento.
Definiz: § CXXI. E in più largo senso, Far grazia di cosa imposta, o che comecchessia faccia carico, vale Dispensare da quella.
Definiz: § CXXII. Fare ad alcuno grazia di una data persona, trovasi per Graziare detta persona a istanza di alcuno. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 145: Il guardiano con grande pianto priega questi esattori e tutto il popolo, che debbano per pietade aspettare un poco, tanto ch'egli vada a pregare il tiranno per frate Ginepro, se di lui gli volesse fare grazia.
Definiz: § CXXIII. Pure in costrutto con la prep. Di, per Concedere, Ammettere, come probabile, possibile. –
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 252: Poichè, non usandosi allora l'orletto, riparo alla sola tosatura, e volendo anco far grazia di supporre che i mercanti e banchieri tenessero un solo e medesimo peso giusto del fiorino;... si consideri che, ec.
Definiz: § CXXIV. Fare ad alcuno la grazia di far checchessia, vale Fargli il piacere, Compiacerlo, di fare quella data cosa, Usargli la cortesia di farla.
Definiz: § CXXV. Fare la grazia, usato assolutam., vale Concedere alcun superiore una cosa che gli sia domandata. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 236: La Reina, la quale lui (Dioneo) e sollazzevole uomo e festevole conoscea, ed ottimamente si avvisò, questo (cioè di dir la sua novella sopra quale argomento più gli piacesse) lui non chiedere se non per dovere la brigata, se stanca fosse del ragionare, rallegrare con alcuna novella da ridere, col consentimento degli altri lietamente la grazia gli fece.
Definiz: § CXXVI. Fare una grazia, ed anche semplicemente Far grazia, vale Far cosa gradita, o, come anche dicesi, Fare un piacere. –
Esempio: Panant. Paret. 51: O donne,... Per tutto siete un ben, siete gradite; Ma, per dirvela schietta, al paretaio Ci fate grazia se non ci venite.
Definiz: § CXXVII. Onde per atto di cortesia dicesi, Faccia grazia, Fate grazia, invitando o pregando alcuno a far checchessia.
Definiz: § CXXVIII. E ironicamente, parlandosi di cosa poco ragionevole, probabile, lodevole, o simili, che altri creda, pensi, faccia, e simili. Più comunemente Mi faccia il piacere, o Fammi il piacere, Fatemi, ec. il piacere. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 140: Deh! fatemi la grazia, che volete Che perturbin la pubblica quïete?
Definiz: § CXXIX. Fare grazie, o le grazie, ed anche Dire le grazie, riferito alla Divinità, si usò, con maniera latina, per Ringraziare con rito religioso, con sacra cerimonia; ed anche semplicemente per Fare atto di ringraziamento, Ringraziare. –
Esempio: Cic. Opusc. 441: Grandi grazie dovemo fare a' Dii, che stabiliro questa terra.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 106: Cadmo fece grazie.... Dovea fare sagrificj a Giove: comanda ec.
Esempio: E Simint. Ovid. Metam. 2, 242: Non fu' io (Venere) degna, a cui egli facesse grazie, e a cui egli desse onori d'oncenso? Egli.... no mi fece grazie, e no mi diede oncensi.
Esempio: Leggend. Cint. Prat. 8: Allora la nostra Donna li diede la sua Cintola:... lo quale (cintolo) santo Tommaso ricevendo divotamente, a lei fece laude e grazie.
Esempio: Vit. Tob. 22: Come tu sarai entrato in casa tua, incontanente adora il tuo Signore Iddio, facendo grazie a lui, e poi va' al tuo padre.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 140: Disse la beata Margherita: io faccio grazia a te, Signor mio Domeneddio, il quale mi hai fatta degna, per la tua misericordia, d'essere della compagnia de' tuoi eletti dalla parte de' giusti tuoi fedeli; io te laudo, e glorifico il tuo santo nome.
Esempio: Apoc. volg. 18: Adorarono Iddio dicendo: Facciamo grazia a te, Signore Iddio tutto potente, che se' e che eri, ec.
Esempio: Stor. Barl. 7: Incontanente se n'andò al tempio ad adorare, e a fare grazie e laude all'idole; e lo tristo malaugurato re non conosceva a quale Signore egli doveva fare grazie della natività del suo figliuolo.
Esempio: Collaz. SS. PP. 34: Rendimento di grazie è.... quando dice: Padre, io ti fo grazie che tu m'hai udito.
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 423 var.: Quando hanno mangiato, tutti insieme si levano molto divoti; e dette le grazie, ciascuno se ne va.
Definiz: § CXXX. Fare grazie, pure per Ringraziare, riferito a persona; ed anche figuratam. –
Esempio: Cic. Opusc. 67: Facio grandi grazie alla vecchiezza, quale lo desiderio del parlare m'ha accresciuto, del bere e del mangiare m'ha tolto.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 59: E rallegrasi (Fetonte) di toccare con le mani le date redine; e quindi fa grazie al non voluntaroso padre.
Definiz: § CXXXI. Mettere chicchessia, od anche checchessia, in grazia altrui, o Porre, chicchessia, od anche checchessia, in grazia altrui, vale Renderlo grato, accetto, piacevole, a questo, Conciliargli, Procurargli, favore, benevolenza, buona disposizione d'animo, e simili. E il suo contrario è Mettere, o Porre, in disgrazia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 16: Nè con Ginevra mai potei far frutto, Ch'io le ponessi in grazia il Duca mio.
Esempio: Guidicc. Lett. 13: La prego ancora, ch'ella mi ponga in grazia, se può,... di quel Cristianissimo Re.
Esempio: Varch. Ercol. 102: Come si dice Mettere in grazia alcuno, cioè Fargli acquistare la benevolenza e il favore d'alcun gran maestro, con lodarlo, e dirne bene, cosi si dice Metter in disgrazia, e Far cadere di collo alcuno, mediante il biasimarlo, e dirne male.
Esempio: Cellin. Vit. 35: E perchè egli era amico del detto vescovo, me gli misse molto in grazia.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 7, 187: Volea con dir più lungo e più facondo Cefalo porgli in grazia il patrio loco.
Definiz: § CXXXII. Non avere nè garbo nè grazia. –
V. Garbo, § XVIII.
Definiz: § CXXXIII. Non sapere di checchessia nè grado nè grazia ad alcuno. –
V. Grado, tema secondo, § XXVIII.
Definiz: § CXXXIV. Rendere grazie, od anche grazia, ad alcuno di alcuna cosa, o per alcuna cosa, Riferire grazie, od anche grazia, ad alcuno di alcuna cosa, o per alcuna cosa, Dare, e altresì si usò Fare, grazie, od anche grazia, ad alcuno di alcuna cosa, o per alcuna cosa, vale Ringraziarlo di quella. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 14: Ultimamente l'autore ritorna nel suo buono proponimento, e referisce grazia alla ragione di suo consiglio e ducato.
Esempio: E Ottim. Comm. Dant. 3, 89: Scusa sè d'insufficienza, rendendole grazie dell'assoluzione.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 60: Il che se avviene,... ad Amore ne rendano grazie.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 101: Per lo qual miracolo si feciono grandissime grazie e onore a Dio e a santo Girolamo.
Esempio: Stor. Apol. volg. 40: E Tarsia disse: Se tue fossi morta subitamente, così non averei saputo questo. E di ciò fecie grazia a Dio.
Esempio: Tr. Narraz. 15: E quando messer Giubideo vide lo 'nperadore levossi suso in piede, e fecegli grande grazie e mercede della venuta che avea fatta a lui.
Esempio: Belc. F. Pros. 2, 115: Incominciò a rallegrarsi, vedendo che Iddio l'avea esaudito: e rendendone grazie a Dio, per la letizia ch'e' sentiva incominciò a ridere, e disse, ec.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 197: Il legato non solamente non dimostrò odio e sdegno al re per avere occupate le terre di Lombardia, ma pareva che gliene referisse grazie.
Esempio: Bern. Orl. 42, 32: E dipoi ch'ambedue gli vide usciti, Ne dava grazie all'aiuto divino.
Esempio: Alam. L. Gir. 7, 136: E ve ne rendo grazie senza fine, Quali a sì gran guerrier dovute sono.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 85: Rendè lor poscia in dolci e care note Grazie, per l'alte grazie a lei concesse.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 420: Richiamò [l'Imperatore] Lopez, ma con maniere di suo decoro, e con procacciargli onore nel congedo ancora dal Papa. Il Vicerè parimente rimandò la milizia; e seguì la dedizion di Perugia: onde il Papa ne fece dar grazie a Cesare.
Esempio: E Perfez. crist. 431: Dando grazie a Dio per questa sua eccellenza, non isdegni, ec.
Definiz: § CXXXV. Rendere la propria grazia ad alcuno, vale Riconciliarsi con lui, Perdonargli le ingiurie o i torti ricevuti. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 62: E tanto col Re adoperarono, che egli le rendè (alla sua figliuola) la grazia sua, e con grandissima festa lei e 'l suo genero ricevette.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 170: Santo padre, quello che io intendo di domandarvi è che voi rendiate la grazia vostra a Ghino di Tacco.
Definiz: § CXXXVI. Reputarsi a grazia, o in grazia, checchessia, Recarsi, Tenersi, a grazia, o in grazia, checchessia, vale Riconoscerlo, Averlo, siccome un favore, in conto di favore, usatoci. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 179: Appresso gli Cristiani, non è misero chi riceve, ma chi fa ingiuria. Anzi ci dobbiamo recare a grazia accompagnare Cristo, che fu ingiuriato e infamato e maledetto ingiustamente.
Esempio: Tratt. Virt. 148: Se tu commettessi una battaglia con un altro a solo, e vedessi che 'l nemico tuo t'avanzasse, tu ti terresti a grazia se alcuno quel nemico indebolisse in tanto che tu il potessi avanzare.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 54: Interveniva che la Reina, dovendo cavalcare, più volentieri il pallafreno da costui guardato cavalcava, che alcuno altro: il che quando avveniva, costui in grandissima grazia sel reputava.
Esempio: E Bocc. Laber. 42: Pensa che tu non mi ricogliesti del fango; e Dio il sa chenti e quali erano quelli che se l'avrebbon tenuto in grazia d'avermi presa senza dote.
Definiz: § CXXXVII. Restituire a grazia alcuno, vale Riconciliarsi con lui. –
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 411: Questa cosa fu molesta a' nostri oratori per più cagioni; massimamente, per la riconciliazione sì presto, e in su' loro occhi, fatta col nimico, e per la pace prolungata, parendo loro che non si dovesse prima restituirlo a grazia, che far quella.
Definiz: § CXXXVIII. Ricevere in grazia, detto di superiore verso inferiore, di principe verso suddito, e simili, vale Restituirgli la benevolenza che questi abbia per propria colpa perduto. –
Esempio: Guicc. Stor. 1, 407: Ma la città di Milano, abbandonata d'ogni speranza, mandò subito imbasciatori al Cardinal di Roano a supplicare venia, il quale la ricevè in grazia, e perdonò in nome del Re la ribellione, ma componendogli a pagare trecentomila ducati.
Definiz: § CXXXIX. Ricevere in grazia, o, come anche trovasi, a grazia, detto di Dio, e riferito a fedeli defunti, vale Far degno di gloria eterna, del paradiso. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 96: Dissiti come era piaciuto a Dio volere a sè il nostro Francesco.... Bisognaci portare con pazienzia.... e pregare per l'anima, che Dio per suo' misericordia l'abbia ricevuto in grazia.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 461: Dopo la presura del conte Iacopo e la rottura della coscia, questo dì siamo avisati della morte sua: il quale Dio abbi ricevuto a grazia.
Definiz: § CXL. Rimettere, o simili, chicchessia in grazia ad alcuno, o nella grazia d'alcuno, vale Procurare che quegli gli renda la sua benevolenza, Far sì che torni ad essergli amico, benevolo.
Definiz: § CXLI. Riportare grazie da alcuno, vale Avere, Ricevere da esso segni di benevolenza, di riconoscenza, di gratitudine. –
Esempio: Barber. Regg. Donn. 300: Dico.... Che queste camerier, se savie sono, Provedute ed accorte, Riportan grazie dalle donne sue E da' signor sovente belle e grandi.
Esempio: Mart. V. Lett. 58: E però sarà buono, che se disiderate l'util suo, lo tenghiate non solamente sollecitato, ma ripreso; chè cosi m'ingegnerò di fare io, giudicando che sia, e che noi n'abbiamo poi da riportare da lui, voi grazie di parole e di fatti, ed io dimostrazioni di volto, che noi l'abbiamo ben consigliato.
Definiz: § CXLII. Riprendere in grazia alcuno, vale Restituirgli l'amicizia o benevolenza, Tornare ad essergli amico. –
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 368: Di che dolsutosi il Senato, e sdegnatosi grandemente coll'Imperatore,... si fece per sei mesi la tregua col Turco. Ed egli volentieri gli riprese in grazia, sapendo che li più di quel Senato erano a forza entrati in concitargli contra la guerra.
Definiz: § CXLIII. Sentir grazie ad alcuno di checchessia, si usò per Avergliene gratitudine, Essergliene obbligato, riconoscente. –
Esempio: S. Bern. Serm. 65: Colui adunque che la riprensione dei giusti appella e dice essere misericordia, assai chiaramente dimostra.... come sia d'averla cara e sentirne grazie a chi el riprende.
Definiz: § CXLIV. Tenere chicchessia in grazia altrui, o Mantenere, chicchessia in grazia altrui, vale Conservargli, Procurare che gli sia continuato, il favore, la benevolenza, di questo. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 33: Non accade dirmi, chi sia il Tribolo: predicate la bontà e sufficienza sua ad altri; ed a me fate che comandi qualche cosa, e tenetemegli in grazia.
Esempio: E Lett. ined. 1, 171: Vi prego dunque a mantenermi in memoria ed in grazia di tutti, e non dimenticarvi de l'affetto ch'io porto specialmente a le virtù vostre.
Esempio: Tass. Lett. 3, 55: Tenetemi in grazia di cotesti illustrissimi signori.
Definiz: § CXLV. Tornare in grazia ad alcuno, o di alcuno, o Ritornare in grazia ad alcuno, o di alcuno, o Rientrare, in grazia ad alcuno, o di alcuno, vale Riacquistare la sua amicizia o benevolenza, Tornare ad essergli accetto o gradito, Rifarselo amico. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 129: Assai si terrebbe avere fatto, e sarebbe grande cosa, pur se il re gli perdonasse, e tornasse in sua grazia come prima;... ma se egli tornasse in maggior grazia che di prima, ed in maggiore amore del re, questa sarebbe grande grazia.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 368: Dubitando [il Duca Cosimo] che Filippo Strozzi, il quale avea infiniti mezzi con l'Imperatore, non ritornassi in sua grazia, faceva ogni opera, ec.
Definiz: § CXLVI. E Tornare in grazia con alcuno, o di alcuno, si disse per Riconciliarsi con lui, Rendergli la propria amicizia o benevolenza, Rifarglisi amico. –
Esempio: Cas. Pros. 2, 9: Può parere bevanda troppo amara il tornare in grazia col nemico, rimettendo l'ingiuria ricevuta.
Definiz: § CXLVII. Tornare alcuno in sua grazia, trovasi per Tornare in buono stato o condizione, Riacquistare dignità, grado, e simili, perduti. –
Esempio: Stor. Apol. volg. 15: E 'l pescatore gli disse al partire: Se tu torni mai in tua grazia, priegoti che ti ricordi di me. E Apollonio gli disse, che s'egli ritornasse, che se ne ricorderebbe bene (il lat. ha: si dignitati tuae redditus fueris).
Definiz: § CXLVIII. Trovar grazia in alcuno, o presso alcuno, o simili, o assolutam. Trovar grazia, e Trovare la grazia d'alcuno, vale Divenire, Riuscire, accetto a quello, Incontrare la sua Sodisfazione, il suo favore. –
Esempio: Bibb. N. 1, 88: Signore, s'io hoe trovata grazia innanzi agli occhi tuoi, non passare lo servo tuo.
Esempio: E Bibb. N. 1, 420: Se io adunque hoe trovato grazia nel cospetto tuo, mostrami la faccia tua, sì ch'io ti conosca e trovi grazia dinanzi agli occhi tuoi.
Esempio: E Bibb. N. 2, 650: Io veggio ch'io ho trovata grazia negli occhi tuoi.
Esempio: E Bibb. N. 9, 289: E l'angelo disse a lei: Non temere, Maria; imperò che tu hai trovata grazia appo Dio.
Esempio: Cavalc. Pungil. 144: Anche in ciò è stolto il lusinghiere, che lusinga l'uomo per trovare la sua grazia, la quale troverebbe meglio, se egli dicesse la verità.... Si dice ne' Proverbj: Quello che corregge il prossimo, troverà più grazia, che quello che l'inganna per lusinghe.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 138: S'io ho trovato grazia in te, dimostrami come tu hai nome.
Esempio: E Leggend. SS. M. 4, 140: Priegoti, amico di Dio, che se io ho trovato grazia in te, che tu mi lasci star qui teco.
Definiz: § CXLIX. Uscire di grazia ad alcuno, detto di persona o di cosa, vale Cessar di essere gradita, accetta, piacente, o simili, a quello.
Definiz: § CL. Venire in grazia, o nella grazia, d'alcuno, o Venire in grazia ad alcuno, vale Divenire, Rendersi, accetto, caro, a quello, Acquistarne la benevolenza. –
Esempio: Dant. Vit. nuov. 101: Questa gentilissima donna venne in tanta grazia delle genti, che quando passava per via, le persone correano per vederla.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 154: Per la qual cosa egli sommamente era venuto nella grazia del re Pietro, il quale lui in tutti i suoi beni ed in ogni suo onore rimesso aveva.
Esempio: E Bocc. Decam. 252: Perotto.... similmente crescendo, venne in grazia del signor suo.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 457: Tanto per bene oprar gli venni in grado; cioè, tanto per le mie buone operazioni venni nella sua grazia.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 111: Se io saperrò che sia ingrato, non gli farò benifizio; ma se egli (non me ne accorgendo io) mi sarà venuto in grazia, o m'arà giuntato, in questo caso ec.
Definiz: § CLI. Avuta la grazia, gabbato lo Santo. –
V. Gabbare, § XVI.