1)
Dizion. 3° Ed. .
FORNO
Apri Voce completa
pag.711
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
FORNO.
Definiz: | Luogo di figura, quasi ritonda, fatto in volta, e con apertura quadra dalla bocca, per uso di cuocere il pane.
Latin. furnus. |
Definiz: | §. Forno: si chiama anche la Bottega, dove è il forno: Onde Fare il forno: vale Esercitar l'arte
del fornaio. |
Esempio: | Boc. Nov. 52. 4. Dove Cisti fornaio il suo forno aveva. |
Esempio: | G. V. 12. 90. 2. E ne' detti dì s'aperse in più parti di Firenze con danno di più
case, e forni. |
Esempio: | E G. V. 11. 93. 6. Fornora aveva allora in Firenze 146.
(così il testo del Picch. emenda lo stampato, che ha fornara) |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 27. 15. Però vuol metter presto il pane in
forno. |
Definiz: | §. Murarsi in un forno: vale Farsi il male da se medesimo: e dicesi di Chi opera
inconsideratamente. Lat. imprudenter agere, sese impedire, sibi malum, atque molestiam
creare. |
Esempio: | Seg. Fior. Mandr. 4. 2. E' non s'è fatto nulla, io mi sono murato in un
forno. |
Definiz: | §. Chi non è in forno, È in sulla pala, proverbio: cioè, Chi non è rovinato, e fallito, è in sul
rovinare, e fallire. |
Definiz: | §. Dir cose, che non le direbbe una bocca da forno: cioè Che non possono stare. |
|