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Dizion. 5° Ed. .
FORNO.
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pag.354
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FORNO. Definiz: | Sost. masc. Luogo costruito a volta, non molto grande e piuttosto basso, di figura circolare o ellittica; nel quale, scaldato prima con fascine, si cuoce il pane, ed anche si cuociono o si seccano altre cose. Ha a petto d'uomo il fondo o piano, e la respettiva apertura o bocca, fornita di sportello, e sopra ad essa un canale esterno pel quale va via il fumo. |
Dal lat. furnus. – Esempio: | Cresc. Agric. volg. 133: I sagginali son buoni a.... scaldare i forni quando son secchi. | Esempio: | Pallad. Agric. 161: E scaldato il forno a modo come di cuocer pane, mettonsi in sul fondo due o tre pietre, sicchè non ardesse, e pongavisi suso il qualo co' fichi; e chiuso il forno, quando fie 'l fico biscotto, così com'egli fie caldo, si metta ec. | Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 8: Vidono una sportella.... piena di molto bello pane caldo, e come se pure allora fosse tratto del forno. | Esempio: | E Cavalc. Frutt. Ling. 362: Onde ella intendendo, che ella dovesse entrare in un forno ardente, se volesse campare lo inferno, un dì trovandosi sola, vedendo un forno acceso, sì vi entrò, ed incontinente fu arsa: ed incontinente per la bocca del forno fu veduta uscire da molti una colomba, ec. | Esempio: | E Uff. Cast. Fort. Fir. 12: Anche nella sala grande in terreno, panche da sedere intorno intorno.... Una madia,... una lastra di ferro da forno. |
Esempio: | Frescobald. Viagg. 121: Costoro hanno in questo ricinto abbondanza d'acqua, ed hannovi mulino a secco e forno. | Esempio: | Alam. L. Colt. 3, 454: Le maggiori [prune] aperte, E tratto l'osso fuor, al forno e al sole Le metta a dimorar compagne all'uve. |
Esempio: | Buonarr. M. V. Rim. G. 335: Nè scaldar ma' si può fornace o forno, C'a' mie' sospir non fussi più rovente. | Esempio: | Soder. Cult. Ort. 159: Dalla stoppa [del lino] ancora si scerne.... il capecchio, buono.... a scaldare il forno. | Esempio: | Panciat. Scritt. var. 8: Essendovene (de' cieli) sette:... cioè il cielo della carrozza; il cielo del forno; il cielo dov'è il sole e la luna; il ciel del cortinaggio; il ciel dell'acqua, che è quello quando piove, ec. | Esempio: | Montecucc. Op. 1, 130: I magazzini deono.... essere rivolti ai venti più salubri, rinfrescati spesso di nuova provianda, provvisti di mulini a acqua, a vento, a giumenti, a mano, e di forni da cuocere il pane. | Esempio: | Lastr. Agric. 4, 178: I fichi secchi, di qualunque sorte sieno, non vogliono caldo di forno. |
Definiz: | § I. E figuratam. per Il calore del forno. – | Esempio: | Tass. Dial. 1, 384: Il fumo ed il forno, traendo da le carni e da' pesci, e da l'uve e da' fichi e da altri frutti, la soverchia umidità, la qual è cagione de la corruzione, fan ch'essi si mantengono lunga stagione. | Esempio: | Lastr. Agric. 4, 173: Quando mai succeda una continuazione di tempo umido, di modochè per liberargli da una corruzione abbisogni dar loro il forno, in tal caso, seccati che sieno, si metteranno da per sè, o fra gli altri fichi secchi ordinarj. |
Definiz: | § II. E per similit. – | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 59: Questo.... dimostrano le sottigliezze degli alchimisti, i quali tutti gli ottimi maturamenti comandano che nel forno del letame si facciano: i qual appellano il forno del letame il calore, che con tale umido è detto che esce fuori alla sommità del letame. |
Definiz: | § III. Pur figuratam. prendesi nell'uso familiare per Infornata. Così diciamo: |
Esempio: | Esempio del Compilatore Pane del primo o del secondo forno, Pane dell'ultimo forno; I lavoranti stanotte hanno fatto cinque forni; e simili. |
Definiz: | § IV. E per La bottega dov'è il forno, Bottega di fornaio. – | Esempio: | Vill. G. 898: E ne' detti dì s'apprese [il fuoco] in più parti di Firenze, con danno di più case, e forni. | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 43: Davanti a Santa Maria Ughi,... dove Cisti fornaio il suo forno aveva e personalmente la sua arte eserceva. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 296: Avendo mandato uno tegame con un lombo e con arista al forno, e 'l detto Noddo avendone mandato un altro, con un busecchio pieno non so di che, al fornaio, mandando Noddo per lo suo, gli venne dato il mio. | Esempio: | E Sacch. Nov. 2, 127: E giugnendo molto tardi al forno della piazza de' Bonizi, stando di fuori assai nascosi, venieno i servi al forno e diceano: Dammi l'oca del tale de' Ricci. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 242: Al forno! al forno! si grida. Nella strada chiamata la Corsia de' Servi, c'era e c'è tuttavia un forno, che conserva lo stesso nome, nome che in toscano viene a dire il forno delle grucce. | Esempio: | E Manz. Prom. Spos. 246: Mentre quel forno veniva così messo sottosopra, nessuno altro della città era quieto e senza pericolo. |
Definiz: | § V. Forno portatile, ed anche semplicemente Forno, dicesi Un arnese di ferro, da trasportarsi da luogo a luogo, con coperchio sul davanti, e da porvi sotto del fuoco, per uso di cuocer pane; e serve più che altro per gli eserciti in campagna. – | Esempio: | Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 3, 503: Nel campo dello Spinola si conducevano particolarmente più di 3 mila carri, con gran copia di vettovaglie e di munizioni, con molini, con forni, e con ogni altra comodità, che l'accennate risoluzioni potessero in qualsivoglia modo richiedere. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 2, 152: Pones eos ut clibanum ignis: e quella parola clibanum, che significa un forno portatile, ci dimostra che quelle fiamme infernali son fiamme mobili, e non attaccate al luogo dove riseggono, ma bensì, ec. |
Definiz: | § VI. Per estensione dicesi a Quella special parte o luogo, nelle fonderie o simili officine, fatto a volta, con apertura dinanzi e opportuni sfiatatoj, dove si fondono o raffinano minerali e metalli. Talvolta con qualche aggiunto, come Forno a reverbero, Forno fusorio, Forno di raffinazione, e simili. – |
Esempio: | Tratt. Vetr. 73: Mettile nel forno di riverberazione che sia bene netto, e guarda bene che nel detto forno non sia alcuno fummo di metallo. | Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 3, 192: Così nel forno il metallo si strugge, Che comincia al principio ad infocarsi; Ed infocato ognor si fa più molle, Talchè come acqua al fin liquido bolle. |
Definiz: | § VII. Trovasi anche per Fornello. – |
Esempio: | Cresc. Agric. volg. 363: Quelle (le tuniche della squilla) del mezzo son temperate; onde di queste si faccia decozione nel forno, involte nella pasta, e poi si cuocano in aceto, e nella colatura si giunga mèle. |
Definiz: | § VIII. E Term. della Milizia. Quella cavità della mina, o camera, dove si depone la carica della polvere o altra materia esplodente. E talvolta prendevasi anche per la Mina stessa. – | Esempio: | Lorin. Fortif. 267: Oltre alla ruina fatta con le batterie, esso nemico, con la zappa e con le mine e forni, si va facilitando la strada. |
Esempio: | E Lorin. Fortif. 272: Quelli che prima si ritrovano patroni del sito dove si ha da fare il forno per la mina, aranno ricevuto il maggior beneficio. | Esempio: | Tens. Fortif. 3, 103: Così si farà finchè si sarà penetrato dove si vuole fare il forno della mina, dimandandosi il forno quella cava dove si mette e rinchiude la polvere. | Esempio: | Galil. Op. fis. mat. 1, 178: Si darà principio a far il forno, il quale altro non è che una piccola stanzetta a guisa d'una volta, nella quale va posta la polvere. | Esempio: | E Galil. Op. fis. mat. 1, 179: S'empierà il forno di barili di polvere della più fine e gagliarda che si faccia. |
Esempio: | Segner. Guerr. Fiandr. volg. 79: Quivi più giù scavata una volta, o, com'essi dicono, un forno, e appuntellatala con alcuni pali di legno, la empiron di lunghe casse, tutte ripiene di polvere d'archibugio, spargendo ancora della polvere istessa leggiermente il terreno. | Esempio: | E Segner. Guerr. Fiandr. volg. appr.: Il Farnese.... chiamò.... alcune compagnie di Spagnuoli, comandando che s'appiccasse il fuoco alla mina. Il quale appreso alla seminella andò velocemente serpendo, finchè penetrò dentro al forno. Donde, scoppiato con un gran tuono, ec. | Esempio: | Bottar. Lez. Trem. 62: Se la cavità che gl'ingegneri militari chiamano il forno della mina, è un po' troppo grande, il fuoco opera poco o nulla. |
Definiz: | § IX. Si disse per Prigione bassa e stretta. – | Esempio: | Ner. I. Pres. Samm. 1, 19: Così al presidio con vergogna e scorno Furon levate via l'arme e i quattrini, E parte in cameraccia e parte in forno Menar quei valorosi paladini. |
Definiz: | § X. Ciel del forno, che è la parte superiore del forno stesso, si usò, nel parlar familiare, a significare scherzevolmente il Cielo, ed altresì la Divinità. – | Esempio: | Grazz. Rim. V. 469: Così facendo, tra gli uomin galanti Crescerete in onor di giorno in giorno; E con reliquie d'Orchi e di giganti Ve n'andrete volando al ciel del forno. | Esempio: | Cecch. Esalt. 3, 6: Non ce fate romor, ch'io vi so dire Che noi l'attaccheremmo al ciel del forno. C. I' ammazzerei un pan per men d'un uomo, ec. | Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 1, 442: Al tornar di Luigi, o gli ha a cadere Il ciel del forno, o essere ogni cosa Sì in galleria, ch'e' si potrà scoprire La burla fatta. |
Definiz: | § XI. In forno, coi verbi Cuocere in forno o Seccare in forno, vale Mediante l'azione del calore del forno. – |
Esempio: | Red. Cons. 1, 72: Scorze di locuste marine secche in forno, e polverizzate, e ben macinate, e ridotte impalpabili. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 37: Poi venga un gran tacchino cotto in forno, Col suo ripieno e il suo bel cerchio intorno. |
Definiz: | § XII. Avere una lingua da spazzare un forno, o da spazzare cento forni, o Essere una lingua, da spazzare un forno, o da spazzare cento forni, dicesi proverbialmente di persona abitualmente maledica, o, come suole anche dirsi, di lingua lunga. |
Definiz: | § XIII. Avere spazzato il forno, dicesi scherzevolmente di cosa molto sporca, insudiciata. – |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 28: Questi cenciucci che avete d'intorno Nemmanco per far carta non son buoni. La giubba par che abbia spazzato il forno. |
Definiz: | § XIV. Dir cose che non le direbbe una bocca di forno, e anche da forno, vale Dir cose che non stanno, impossibili, o molto esagerate. – |
Esempio: | Varch. Ercol. 129: Dire farfalloni,... si dice di coloro che lanciano raccontando bugie e falsità manifeste; de' quali si dice ancora: e' dicono cose, che non le direbbe una bocca di forno. | Esempio: | Car. Apol. 157: Queste son cose che non le direbbe una bocca da forno. |
Definiz: | § XV. Fare a' sassi pe' forni, in locuzioni condizionali, si disse per Far pazzie, cose stolte, da pazzi. – | Esempio: | Machiav. Comm. 88: Se gli altri dottori fussero fatti come costui, noi faremmo a' sassi pe' forni. |
Esempio: | E Machiav. Pros. var. 8, 175: Fare a' sassi pe' forni non vuol dire altro che fare una cosa da pazzi; e però disse quel mio, che se fussino tutti come messer Nicia, noi faremmo a' sassi pe' forni, cioè noi faremmo tutti cose da pazzi. | Esempio: | Varch. Ercol. 73: Quando alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca,... per mostrargli la sciocchezza e mentecattaggine sua, se gli dice in Firenze:... se gli altri somigliassin te, e' si potrebbe fare a' sassi pe' forni. |
Definiz: | § XVI. Fare il forno, vale Esercitar l'arte del fornaio. – | Crusc. Vocab. I.
Definiz: | § XVII. Mettere il pane in forno, vale figuratam. Assicurarsi dell'esito di alcuna cosa conducendola a fine. – | Esempio: | Bern. Orl. 27, 15: Dicea Rinaldo: Io so ch'al terzo giorno Non dureria fra noi questa novella: Però vuol metter presto il pane in forno, E di nuovo il percuote e lo martella. |
Definiz: | § XVIII. Morir di fame in un forno di pane o di schiacciatine. – | V. Fame; §. XIV.
Definiz: | § XIX. Murarsi in un forno, vale figuratam., Rovinarsi da sè medesimo, ponendosi in condizione tale da non poter conseguire il proprio intento nè da potere convenientemente ritrarsi. – |
Esempio: | Machiav. Comm. 111: Ahimè, ohimè, io sono spacciato! L. Che è? che sarà?... C. E' non si è fatto nulla; io mi son murato in un forno. L. Perchè?.... C. O non sai tu che io ho detto, ec.? |
Definiz: | § XX. Rimanere tre case e un forno, o Restare, tre case e un forno, vale proverbialmente, d'un dato luogo o città, a denotare la quasi totale sua distruzione. – | Esempio: | Allegr. Lett. ser Poi 11: Non posso darvene esempio di veduta d'altra città, che della antica Fiesole nostra vicina, la quale.... fu spianata così, che ella ne è rimasta, come si dice, tre case e un forno. |
Definiz: | § XXI. Tempestare il pan nel forno, e propriamente Tempestare ad alcuno, il pan nel forno, vale Pericolare anche le cose sicure, Riuscir male anche quello che parrebbe dovere aver buon esito, Andare ogni cosa a traverso: ma oggi non è maniera comune. – |
Esempio: | Cecch. Servig. 4, 12: Ma quando un non ha aver bene, Come me, e' gli tempesta il pan nel forno. | Esempio: | E Cecch. Stiav. 4, 5: I' ti so dir che tu m'hai concio, Ve', pel dì delle feste. F. Che sarà? E' ti si muor sempre 'l bue di quaresima. N. Bue fu' io a crederti. F. Di' su. Ett'egli tempestato il pan nel forno? | Esempio: | E Cecch. Esalt. 3, 8: Chi è nato per essere sgraziato, Come me, gli tempesta il pan nel forno. | Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 2, 262: Noi siamo rovinati.... Che poteva Nascerci peggio? Ei mi bisogna Andar con Dio. M. Andar con Dio è bene, Male andare coi birri. E. E con lor anco Portiam pericol più che tu non credi. R. Diavol fa tempestar il pan nel forno! |
Definiz: | § XXII. Va' in un forno, o simili; si disse in maniera fra dispregiativa, e imprecativa; come Va' al diavolo, Va' in malora, e simili. – |
Esempio: | Grazz. Rim. V. 87: Fiorenza mia, nasconditi in un forno, S'al gran Boccaccio tuo, con tanto scorno, Lasci far tanti freghi in su la faccia. | Esempio: | Lipp. Malm. 2, 23: Ma perchè quanto più gli stava intorno, Egli era più ostinato d'un ebreo: Tu vuoi ir (disse) è vero? o va' in un forno: E dopo un grande e lungo piagnisteo: Orsù vanne, ec. | Esempio: | Not. Malm. 1, 166: Va' in un forno. Va' dove tu vuoi. È specie d'imprecazione, che suol fare uno vinto dall'impazienza: e si suol dire anche in questo proposito: Va' in malora, Va' al diavolo, Va' in galea, e simili. Abi in malam crucem. |
Definiz: | § XXIII. Chi non è nel forno è in sulla pala; proverbio usato a proposito di Chi è rovinato, o in sul rovinare; ed anche di Chi risica d'incorrere in alcuna disavventura, ove altri è incorso. – |
Esempio: | Bus. Lett. 116: Lorenzo Carnesecchi fu animoso, ed amico della libertà, e si portò benissimo in Romagna, ma scrisse una lettera ai Dieci nell'assedio molto paurosa, dove era questo: Chi non è nel forno, è in sulla pala; confortando, credo, quei Signori all'accordo: e così fece egli. | Esempio: | E Bus. Lett. 162: Si lesse una lettera di Lorenzo Carnesecchi, il quale dava avviso, come i Veneziani, col malanno che Dio loro dia, a persuasione di messer Marcantonio Foscaro, avevano accordato con l'Imperatore, e rendevano Ravenna e Cervia al Papa, e chi non era nel forno, era in su la pala: così scrittovi altra volta. |
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