1)
Dizion. 5° Ed. .
NE.
Apri Voce completa
pag.68
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
NE. Definiz: | Particella pronominale. Riferito a cosa o persona menzionata nel contesto, indica possesso o appartenenza, e può rendersi con pronomi possessivi, o con le frasi Di me, Di voi, Di esso, Di loro, ec. Si usa di collocarla nel discorso al modo stesso di Ne, particella avverbiale. – | Esempio: | Petr. Rim. F. 223: E 'l piover giù dalli occhi un dolce umore L'addornàr sì (il lauro) ch'al ciel n'andò l'odore. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 7, 56: Ne la forma d'Atlante se gli affaccia Colei che la sembianza ne tenea. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 20, 2: Le donne son venute in eccellenza Di ciascun'arte.... E qualunque all'istorie abbia avvertenza Ne sente ancor la fama non oscura. | Esempio: | Car. Eneid. 1, 542: Ma 'l paese è di Libia, ed avvi in guerra Gente feroce. Or n'è capo e regina Dido. | Esempio: | E Car. Eneid. 8, 474: Enea.... in ogni parte Volgea le luci, desïoso e lieto Di veder quel paese, e di saperne I siti, i luoghi e le memorie antiche. | Esempio: | Rucell. Or. Cical. III, 2, 152: Egli (il cigno) ha sembianze sì leggiadre e belle, Che Giove stesso.... Ne prese il volo e ne vestì la pelle. | Esempio: | Dat. Pref. Pros. Fior. 51: Furon degni di scusa i nostri antenati, se dubitarono della propria favella, non ne avendo sperimentato il valore. | Esempio: | Segner. Pred. 32: Come.... è possibile che si truovi chi per compiacere a un amico, chi per accettarne gl'inviti, chi per aderirne a' consigli, chi per lusingarne i capricci, disgusti Dio? | Esempio: | E Segner. Pred. : Vide.... cader quell'albero eccelso, che rappresentava il suo stato; vide marcirne ogni frutto, vide languirne ogni fiore, vide inaridirne ogni fronda. | Esempio: | Magal. Lett. 9: Il paese è fertile e copioso di frutti; i quali ne fanno la delizia, come il zucchero ne fa la ricchezza. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 510: Don Gonzalo, ch'era della casa del gran capitano, e ne portava il nome,... era forse quello che faceva più fuoco. |
Definiz: | § I. Riferito a una causa, motivo, e simili, menzionato nel contesto, vale Per esso, Per lui, Per ciò, Per causa di ciò, ec. – | Esempio: | Dant. Purg. 11: Ogni uomo ebbi in dispetto tanto avante Ch'io ne mori', come i Senesi sanno. | Esempio: | Petr. Rim. F. 17: Ben che 'l mio duro scempio sia scritto altrove, sì che mille penne Ne son già stanche. | Esempio: | E Petr. Rim. F. 27: Onde nel petto al novo Carlo spira La vendetta, ch'a noi tardata nòce, Si che molt'anni Europa ne sospira. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 351: Di che egli in tanto dolor cadde, che perdutone il mangiare ed a giacer postosi, diliberò di morire. | Esempio: | E Bocc. Teseid. 5, 80: Conosciuta fu immantinente Da ciaschedun delli due buon guerrieri; Gli qua' però non ristetton nïente, Ma ne divenner più forti e più fieri. | Esempio: | Dat. Gor. Stor. 103: Quando.... disonoravano l'Iddii, e facevano contro alla loro religione..., eranne puniti. | Esempio: | Pandolf. Gov. Fam. 3: Sono stracchezze inestimabili e troppo dannose, delle quali, spento il fummo alla cucina, è spento ogni grado e grazia, e appena ne se' guardato in fronte. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 46, 130: Fu Ruggier còlto, e sì quel colpo sente, Che tutto ne vacilla e ne traballa. | Esempio: | Guicc. Stor. 1, 13: Il Pontefice.... riempiè tutta Italia di querele.... Ma non manco se ne commosse Lodovico Sforza, al quale erano sempre sospette le azioni di Ferdinando. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 17: Ammirarono gli altri questa magnanimità, e ne lo amarono per l'affezione che dimostrò d'avere al popolo. | Esempio: | Dav. Scism. 331: Di tal divorzio per tutto si ragionava: soli quei che speravano di crescerne, tal novità aiutavano. | Esempio: | Bart. D. Ghiacc. 43: Se la gocciola (del vin rosso) non è stritolata e divisa nelle sue ultime particelle, e sa queste non si diffondon per tutto il bicchiere, non sarà vero che l'acqua se ne mostri colorita e tinta, come pur fa. |
Definiz: | § II. Riferito a materia, mezzo, e simili, con che si fa o si ottiene qualche cosa, vale Di esso o Di quello, Con ciò, Mediante ciò, Per mezzo di esso; e simili. – | Esempio: | Vill. M. 65: Tanto grano, biada, olio e carne andavano di continuo in Bologna, che la se ne reggea e mantenea assai convenevolmente sanza grande carestia. | Esempio: | Petr. Rim. F. 243: Forse vuol Dio tal di vertute amica Tòrre a la terra, e 'n ciel farne una stella. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 48: Sentendo nella Marca d'Ancona esser per legato del Papa venuto un cardinale che molto suo signore era, si dispose a volersene andare a lui, credendone la sua condizion migliorare. | Esempio: | Segner. Pred. 10: Quando si va per recidere qualche legno da porre in opera da fabbricarne uno scrigno, da formarne uno studiolo, da farne una bella statua, si va con cento riguardi. | Esempio: | Salvin. Senof. 57: Ippotoo aveva in testa di raccogliere giovani nel fior dell'età e formarne di nuovo una compagnia di ladroni. |
Definiz: | § III. Riferito alla materia, ed altresì all'oggetto, sul quale si esercita un'azione o passione, vale Di esso, Di ciò, Intorno a ciò, Rispetto a ciò, e simili. – | Esempio: | Dant. Inf. 3: Quivi sospiri, pianti, ed alti guai Risonavan per l'aer senza stelle, Perch'io al cominciar ne lagrimai. | Esempio: | E Dant. Inf. 8: Quale colui che grande inganno ascolta Che gli sia fatto, e poi se ne rammarca, Tal si fe' ec. | Esempio: | E Dant. Inf. appr.: Vidi quello strazio Far di costui alle fangose genti, Che Dio ancor ne lodo e ne ringrazio. | Esempio: | Petr. Rim. F. 207: Ed ancor non men pento Che di dolce veleno il cor trabocchi. | Esempio: | E Petr. Trionf. 297: Vidi Aci e Galatea che 'n grembo gli era, E Poliferno farne gran romori. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 241: Se a me di ciò cadesse il riprendervi, io so bene ciò che io ve ne direi. | Esempio: | Car. Eneid. 7, 1169: Gli spaventati suoi cavalli Strazio e scempio ne fero; egli di novo Per virtù d'erbe e per pietà che n'ebbe La casta Dea, fu rivocato in vita. | Esempio: | Lipp. Malm. 2, 32: Il sentir su pe' canti delle strade Tutti a cavallo risuonar la tromba Ed il voler saperne la cagione Lo fecero mutar d'opinione. | Esempio: | Segner. Pred. Pal. ap. 201: Quando [l'aria] di torbida sta per convertirsi in serena, ne porge indizio con divenir prima rossa. | Esempio: | Fag. Comm. 3, 401: Glien'avete parlato? A. Perchè glien'ho io a parlare? | Esempio: | Alf. Trag. 1, 3: Oh! se palese mai Fosse tal fiamma ad uom vivente! Oh! s'egli Ne sospettasse! | Esempio: | Guerrazz. Racc. 134: Il tempo e la morte battono la misura di coteste vostre danze, e voi non ve ne accorgete. |
Definiz: | § IV. Indica altresì una relazione di permuta, di scambio, valore o prezzo, con altra cosa espressa nel contesto; e rendesi con Per esso, Di esso, e simili. – | Esempio: | Dant. Purg. 20: L'altro.... Veggio vender sua figlia, e patteggiarne, Come fan li corsar dell'altre schiave. | Esempio: | Vill. M. 87: Li Ungari avieno trattato di darlo preso a' Pisani, e d'averne fiorini ventimila d'oro. | Esempio: | Rep. Fir. Diec. Bal. 2, 99: Le fuste delle botti fate rendere al detto Pellegrino: con questo che noi non ne vogliamo pagare alcuno nolo. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 257: Odi: tu hai chiestone Ottanta scudi; oh! egli è troppo; diàntene Sessanta, orsù. |
Definiz: | § V. Usato in senso partitivo, indica qualche parte o quantità di ciò a cui si riferisce, e vale Di quello, Di esso. Di essi, Di ciò, e simili. – | Esempio: | Dant. Inf. 5: Sempre dinanzi a lui ne stanno molte (delle anime). | Esempio: | Vill. M. 122: Uccisono alquanti uomini, alquanti ne presono. Vell. Cron. 14: Ebbe più figliuoli maschi e femmine, e io ne conobbi parte. | Esempio: | Petr. Trionf. 201: Da indi in qua cotante carte aspergo Di penseri e di lagrime e di 'nchiostro, Tante ne squarcio e n'apparecchio e vergo. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 382: E similmente verso i sudditi del marito era tanto graziosa e tanto benigna, che niun ve n'era che più che sè non l'amasse. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 33, 111: Alla sua mensa poi fece venire L'orrendo mostro.... Che gli rapisce e contamina i cibi, Nè lascia che no gusti o ne delibi. | Esempio: | Varch. Sen. Benef. 4: O bene o male che ti sia avvenuto de i benifizj fatti, persevera di farne de gli altri. | Esempio: | Lipp. Malm. 1, 76: Poi vende il resto (del vino) a prezzo tanto vile, Che ognun ne compra: e infin chi n'ha in cantina, Per rivenderlo altrui il fiasco attacca. | Esempio: | Red. Lett. 3, 5: Ho mandato a mio padre.... un corbello con cinquecento ostriche.... Gli ho scritto che ne metta centocinquanta in un paniere, ec. | Esempio: | Salvin. Iliad. 169: Cambiò l'armi ch'avea D'oro in quelle di rame temperato, Ed arme che valevan cento buoi In quelle che sol ne valevan nove. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 61: E si faceva tant'olio, che ogni povero veniva a prenderne, secondo il suo bisogno. |
Definiz: | § VI. E nelle stesse locuzioni usasi spesso pleonasticamente per maggior forza o chiarezza. – | Esempio: | Vill. M. 542: Bello pare e scusabile d'alcuni farne memoria. | Esempio: | Fiorett. S. Franc. 168: La saetta fa percussione terribile rompendo, fracassando.... ciò che ella coglie, e poi non se ne truova niente di quella saetta. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 1, 25: Del ben servir da Dio n'avean buon merto. | Esempio: | Firenz. Pros. 1, 265: Oh, di coteste misure io non ne credo avere straccio. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 111: Di questi luoghi ce ne troverete assai, dove la collisione.... parrà forse viziosa. | Esempio: | Red. Lett. 1, 99: De' quali [sonetti].... ne mando a Vostra Signoria Illustrissima un saggio. | Esempio: | Targ. Tratt. Fior. 267: Di queste monete non ne ho potuto trovar menzione in veruno scrittore. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 455: Lucia è bene appoggiata; di me non ce n'è più bisogno. |
Definiz: | § VII. E riferito a un nome per lo più femminile, non espresso, ma che s'intende dal contesto, in locuzione con certi verbi, come Dare, Fare, Vedere, Sentire. – | Esempio: | Dant. Inf. 25: Onde cessar le sue opere biece Sotto la mazza d' Ercole, che forse Gliene diè cento, e non sentì le diece. | Esempio: | Grazz. Cen. 30: Considerando che egli ne aveva fatte tante a loro e ad altri, che troppa vergogna e forse danno gliene risulterebbe, diliberò ec. | Esempio: | Fiacch. Fav. 2, 100: Tale stromento è detto il diavolaccio, Forse perchè va fuori a mezza notte A dar ne' boschi agli augelletti impaccio, E ne fa delle crude e delle cotte. |
Definiz: | § VIII. Si usa per esprimere un compimento retto dalla prep. Da; e vale Da questo, Da quello, Da ciò, e simili. – | Esempio: | Petr. Rim. F. 2: Era il giorno ch'al sol si scoloraro.... i rai; Quando i' fui preso, e non me ne guardai, Che i be' vostr'occhi, Donna, mi legaro. | Esempio: | E 53: I' son già, pur crescendo in questa voglia, Ben presso al decim'anno, Nè poss'indovinar chi me ne scioglia. | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 77: Per onor di te e per consolazione di lei ti priego te ne rimanghi (dal far ciò) e lascila stare in pace. | Esempio: | E Teseid. 5, 49: Che ben te ne verrà, o che conforto? | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 140: Essendo sempre battuti da umido turbo di venti..., sì che gran danno ne riceveano principalmente i non pratichi. | Esempio: | Lipp. Malm. 3, 5: E poi ne trasse (dalla scarsella).... Un par d'occhiali affumicati e rotti. | Esempio: | Targ. Tratt. Fior. 262: Usandosi allora da quasi tutti gli altri potentati di peggiorare continuamente le loro monete,... ne seguiva che ec. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 5, 197: Che il figliuolo suo voglia sollazzarsi non è maraviglia Ne sono alquanto ritardati gli studi, ma siamo in tempo. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 498: Uno fuggitivo da casa sua, l'altra in procinto d' abbandonarla, tutt' e due con troppo forti motivi di starne lontani, senza probabilità di riunirsi mai più. |
Definiz: | § IX. Ne, vale anche lo stesso che Noi o Ci, ed esprime il compimento diretto, ora preposto al verbo, ora affisso a quello; ma è più proprio della poesia o del nobile linguaggio. – | Esempio: | Dant. Inf. 4: Andiam, chè la via lunga ne sospigne. | Esempio: | E Dant. Purg. 1: Lasciane andar per li tuoi sette regni. | Esempio: | E Dant. Purg. 19: Mosse le penne poi e ventilonne. | Esempio: | Petr. Rim. F. 349: I dì miei, più correnti che saetta,... Sonsen andati, e sol morte n'aspetta. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 7: Assai m'aggrada, poichè vi piace che per questo campo.... nel quale la vostra magnificenzia n'ha messi, del novellare, d'esser colei che corra il primo aringo. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 161: Que' pastori che ne conducevano, in forma di battaglia s'erano armati. | Esempio: | Car. Eneid. 3, 13: Ivi le genti D'intorno accolte, al mar ne riducemmo, E n'imbarcammo al fine. | Esempio: | Salvin. Iliad. 129: E io lui attendendo che ne assaglia Riceverollo con acuta antenna. | Esempio: | Fag. Pros. 80: Dio ne guardi da questi don Meoni. | Esempio: | Leopard. Poes. 42: Diceano: oh non le nubi e non i venti, Ma ne spegnesse il ferro, e per tuo bene, O patria nostra. |
Definiz: | § X. Esprime pure il compimento indiretto, e vale A noi, o Ci. – | Esempio: | Dant. Inf. 9: Ma nondimen paura il suo dir dienne. | Esempio: | E Dant. Inf. 33: Padre, assai ci fia men doglia Se tu mangi di noi; tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia. | Esempio: | Petr. Rim. F. 141: Mirate come 'l tempo vola, E sì come la vita Fugge, e la morte n'è sovra le spalle. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 123: Il mandarlo fuori di casa nostra così infermo, ne sarebbe gran biasimo. | Esempio: | E Bocc. Decam. 4, 25: Tacciansi i morditori.... o ne' lor diletti.... standosi, me nel mio questa brieve vita che posta n'è lascino stare. | Esempio: | Car. Eneid. 1, 883: Qual sì cruda gente.... quest'uso approva, Che ne sia proibita anco l'arena? Che guerra ne si mova, e ne si vieti Di star ne l'orlo de la terra appena? | Esempio: | Salvin. Iliad. 241: Or se il chiaro Nettunno Buon viaggio daranne, il terzo giorno Giugnerò in Ftia. | Esempio: | Leopard. Poes. 41: Perchè venimmo a sì perversi tempi? Perchè il nascer ne desti o perchè prima Non ne desti il morire, Acerbo fato? |
Definiz: | § XI. Si prepone alle particelle Il, Lo, Li o Gli, La, Le, anche in composizione con altra parola. – | Esempio: | Bocc. Decam. 6, 58: Una feminetta.... entrò nella cucina; e sentendo l'odor della gru.... pregò caramente Chichibio che ne le desse una coscia. | Esempio: | E Bocc. Decam. 6, 244: Tu se' dirittamente famiglio da dovere esser caro ad un gentile uomo di questa terra...; io ne gli parlerò. | Esempio: | E Bocc. Decam. 7, 274: Ed avendo alcun denaio, ed il Canigiano avendonegli alquanti prestati, fece molte balle ben legate ec. | Esempio: | E Bocc. Decam. 8, 123: E questo detto, rincominciò a bastonarlo, e tante d'una parte e d'altra ne gli die', che il mulo passò avanti. |
Definiz: | § XII. Trovasi preposto ad un verbo cui sia affissa altra particella. – |
Definiz: | § XIII. Si usò anche posposto alle particelle suddette. – | Esempio: | Vill. M. 332: Egli è assai utile cosa tra gli uomini considerare..., quando possono.... abbattere gli altri, ch'e' medesimi sono sottoposti a quella medesima calamità e fortuna; ma provarlo per sperienza gli ne fa più certi. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 44, 8: E gli ne dolse e gli ne 'ncrebbe forte. | Esempio: | Car. Lett. fam. 2, 108: Dico che Giove si trasfigurò in castrone..., e gli ne rimasero ancora le corna. |
Definiz: | § XIV. Si pospone anche talvolta a due particelle pronominali affiggendosi ad esse, quando seguono il verbo. – | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 75: Sicuramente gli dite che io sia stata quella che questo v'abbia detto, e siamevene doluta. | Esempio: | E Bocc. Decam. 7, 249: Ed a voi ne faremo ancora quello onore che vi se ne conviene. | Esempio: | E Bocc. Amet. 65: Io ti farò conoscere.... la qualità delle case degl'Iddii, delle quali niuna parte mi se ne occulta. |
Definiz: | § XV. Ne, trovasi per Ci o Ce o Ve, in senso di moto a luogo e vale: A ciò, A cosa, già espressa dal contesto. – | Esempio: | Dat. Gor. Stor. 131: Se non fussono state [le guerre passate], non si sarebbono i Fiorentini per avventura esercitati al guadagnare, come hanno fatto, che ne gli ha stretti la necessità. |
Definiz: | § XVI. Ne, trovasi usato a maniera di predicato in relazione a stato o qualità espressa nel contesto, in luogo di Tale o Lo. – | Esempio: | Vill. M. 72: In Vinegia morì il doge loro, e funne fatto un giovane di quarantasei anni. | Esempio: | Castigl. Corteg. V. 34: Io forse vi saprò dir qual abbia ad esser un perfetto Cortegiano, ma non insegnarvi come abbiate a fare per divenirne. |
Definiz: | § XVII. Affisso alla particella pronominale Glie si usò indeclinabilmente per Glielo, Gliela, Glieli, Gliele. – | V. Gli, partic. pronominale, § XVII.
Definiz: | § XVIII. Con assimilazione dell'l si fece Gnene, rimasto oggi al popolo. – | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 166: Mi sarebbe grato gnene mandassi (un rinvolto di trina) presto, perchè l'ha mandata a chiedere. | Esempio: | E Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 276: Dite a vostra madre, che la fornitura che mi chiede, io ho fatto colla maestra del lavoro che la gnene faccia fare ec. |
|