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DESTARE.
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DESTARE.
Definiz: Att. Scuotere comecchessia dal sonno, Richiamare dal sonno alla veglia, Svegliare; e riferiscesi anche ad animali.
Forse dal lat. de e stare, quasi Fare che alcuno da giacere sorga in piedi. Altri lo deriva da excitare, premessavi per intensità di suono la d. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Come persona che per forza è desta.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 1, 7: Quando la donna che mi destò pria Nel tristo bosco, mi disse ec.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 45: Lui destò, ed egli incontanente si levò in piè.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 20: La prima guardia è da lor desta, Che, com può meglio, a guerreggiar s'appresta.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 16: Non sudò il molle sotto l'elmo ancora, Nè mattutine trombe anco il destaro.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 497: Tenete l'alito, E col piè non fate strepito.... Non parlate, nol destate.
Esempio: Leopard. Poes. 175: Tal che a forza era desto e svolazzava Tra le frondi ogni augel per lo spavento.
Definiz: § I. Poeticam. Destare dal sonno, vale lo stesso. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 9: La donna, che colui ch'a te ne 'nvia, Spesso dal sonno lagrimando desta.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 3: Nè v'è di noi che mai lor passo arresti, Nè tromba che dal sonno almen gli desti.
Definiz: § II. Figuratam. Scuotere da stato d'inerzia, d'ozio, d'ignoranza, di servitù, e simili; e riferito ad animali, da stato di torpore, di pigrizia, e simili. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 499: Caverannosi gli alveari nell'ora del mattutino, quando le pecchie impigriscono e non sono deste dal caldo.
Esempio: Bemb. Rim. 22: Grave, saggio, cortese alto Signore, Lume di questa nostra oscura etade; Che desti 'l mondo e 'l chiami in libertate Da servitute e nel suo antico onore.
Definiz: § III. Figuratam. Eccitare, Muovere, Stimolare a checchessia o a far checchessia, riferito anche a cuore, mente, animo, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 18: L'animo.... Ad ogni cosa è mobile che piace, Tosto che dal piacere in atto è desto.
Esempio: Ugurg. Eneid. 87: E a che 'l padre Enea e il suo zio Ettor il desta nell'antica virtù e nelli animi virili?
Esempio: Petr. Rim. 1, 49: Che 'l mio cor a virtute Destar solea con una voglia accesa.
Esempio: Imit. Crist. 30: Ogni giorno dobbiamo.... destare la mente nostra al fervore dello spirito.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 113: Io ho già veduto nelli nuvoli e muri, macchie, che m'hanno desto a belle invenzioni di varie cose.
Esempio: Bemb. Rim. 15: Ella ti scorgerà; ch'ogni imperfetto Desta a virtute; e di stil fosco e frale Potrà per grazia far chiaro immortale.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 105: E con la fronte le sue genti altere, E con la lingua a vendicarlo desta.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 1: Già il sole avea desti i mortali all'opre; Già diece ore del giorno eran trascorse.
Definiz: § IV. E pur figuratam., riferito ad ingegno, mente, fantasia, e simili, vale Eccitare, Svegliare. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 130: Tentano, come uno ha sottile ingegno, destano l'animo e lo fanno attento.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 5: Amor mi scuote il cor, desta l'ingegno.
Definiz: § V. Riferito ad affetto, passione, e simili, vale Muovere, Far nascere, nel cuore altrui. –
Esempio: Tor. Miser. 52: I concupiscibili appetiti e eziandio l'irascibili, i quali destano in noi la gola, la lussuria, l'avarizia e ogni carnale diletto.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 35: Rammentò i merti dell'estinto, e disse Tutto ciò ch'o pietate o sdegno desta.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 38: Dal tuo secreto provveder [o Dio] fu desta L'ira ne' cor pietosi e incrudelio.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 306: Il califfo.... mostrò tale travaglio, e tanto pensiero e cura si prese dell'ammalato, che destò l'invidia in tutti coloro che, ec.
Esempio: Mont. Iliad. 11, 391: Disse, e in tutti destò la forza e il core.
Esempio: E Mont. Iliad. 14, 390: Nè tu stessa giammai, siccome adesso, Mi destasti d'amor tanto disio.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 27: Non pietà ma timor destato avrei.
Definiz: § VI. Poeticam. Destare il cuore di alcun affetto o passione, vale commuoverlo di essa, Far nascere in quello un affetto o passione. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 280: Che tutto mi senti' destar el core Di dolce voglia, e d'un piacer divino.
Definiz: § VII. E riferito a memoria, immagine, e simili, vale Far sorgere o risorgere nella mente, nell'animo. –
Esempio: Tass. Gerus. 20, 25: L'immagine ad alcuno in mente desta, Glie la figura quasi e glie l'addita, Della pregante patria, e della mesta Supplice famigliuola sbigottita.
Definiz: § VIII. Riferito a persona tramortita, svenuta, e simili, trovasi per Richiamare ai sensi. –
Esempio: S. Bonav. Med. Vit. G. Cr. 169: Allora la madre cadde tramortita tra le braccia della Maddalena.... E la Maddalena con gli altri destaro la Madre.
Definiz: § IX. Poeticam., riferito a fuoco, incendio, fiamma, e simili, vale Accendere, Suscitare, Far sorgere; e riferito a carboni, vale Ravvivare. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 41: Levata era a filar la vecchierella Discinta e scalza, e desto avea 'l carbone.
Esempio: Caran. Eustaz. 69: Il vento suole destare il fuoco che prima stava nascoso sotto la paglia.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 16: Quando.... Ritornino essi, e desti abbian gl'incendj; Se stuol nemico.... viene, Lui risospingi, e lor salva e difendi.
Definiz: § X. E in locuz. figur. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 10: E d'antica virtù mille fiammelle Con gli alti carmi ne' petti destava.
Definiz: § XI. E pure per Suscitare, Far sorgere, riferito a vento, tempesta, e simili. –
Esempio: Tass. Gerus. 8, 1: Ma quei che le procelle avean già deste, Non rimaneansi ancor dall'arti loro.
Definiz: § XII. E figuratam. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 36: Rimandarono ad Atene Pisandro, che cercasse di destar novità nel governo.
Definiz: § XIII. E riferito a materia arida, vale Fare che si accenda. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 499: Facciasi fummo di galbano, e di secca bovina, la quale nel polmentario con accesi carboni si convien destare.
Definiz: § XIV. Pure, poeticam., riferito a strumento musicale, vale Cominciare a sonarlo; e riferito a canto o simile, vale Principiarlo. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 14: E 'l montanaro all'ombra più conserta Destar la sua zampogna e 'l verso inculto.
Esempio: Fosc. Poes. 226: Nè poi quella fanciulla Destò corde di lira, o all'aure sciolse L'amabil canto a raccontar suoi guaj.
Definiz: § XV. Riferito ad arnese, strumento, libro, e simili, si disse per Incominciare ad adoperarlo, Mettervi mano. –
Esempio: Pulc. L. Son. 20: Rendi la spada a Marte, E desta il brevïare a mattutino, Ch'egli ha già fatto più che 'l sonnellino.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 169: Messisi in arnese di tutto quello che a gravi e buoni religiosi fusse convenevole, e desti i breviarj e i paternostri che già avean dormito un pezzo,... si misero in viaggio.
Definiz: § XVI. Neutr. pass. destarsi Scuotersi dal sonno, Passare dal sonno alla veglia, Svegliarsi; detto anche di animali. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 95: Pinuccio, destati, torna al letto tuo.... Alla fine, pur sentendosi dimenare, fece sembiante di destarsi.
Esempio: Med. L. Op. 4, 129: Desidererebbe dormire eternalmente, senza destarsi mai.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 142: Alcuni, per fargli destare, non bisogna dar loro, ma basta squotergli.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 5: Non si destò finchè garrir gli augelli Non sentì lieti.
Esempio: Red. Lett. 3, 71: Io non ho auta la sua lettera, se non quando mi son desto.
Definiz: § XVII. Per similit. e poeticam., vale Sorgere da giacere. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Più non si desta Di qua dal suon dell'angelica tromba.
Definiz: § XVIII. E pure poeticam., detto di animale, Sorgere e uscir fuori dal luogo ove stavasi accovacciato. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 19: Già circundata avea la lieta schiera Il folto bosco, e già con grave orrore Del suo covil si destava ogni fera.
Definiz: § XIX. Figuratam. Scuotere da sè l'inerzia, la pigrizia, e simili, Sorgere da stato di viltà, abiezione, e simili. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 338: Senti' che Niccolò ti voleva dare Lionardo, che invero ha bisogno di chi lo faccia destare.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 1, 93: Pregateli (i Collegati) si voglino destare, e non stare pur così di mezzo, ma venire di largo e palesemente a fare quanto sono tenuti per debito di fratellanza e di fede e promessione.
Esempio: Niccol. Arnal. 1, 1: Destatevi, sorgete; il nostro sangue Si traffica nel tempio.
Definiz: § XX. E detto di persona nemica, avversa, vale Muoversi a nuocere altrui, o a fargli contro. –
Esempio: Cellin. Vit. 158: Per la qual cosa si destò tutti quei mia nimici: cominciorno a impedirmi, che io non le facessi.
Definiz: § XXI. E Destarsi a checchessia, vale Muoversi ad esso, Rivolger l'animo, la mente, l'opera ad esso. –
Esempio: Bemb. Rim. 44: Nè giamai sì per tempo A ripensar di voi seppi destarme.
Esempio: Cellin. Vit. 472: Ed in questo modo voi, Signori, sarete molto meglio serviti, e non torrete l'animo alla virtuosa scuola, e vedrete chi si desta al bene.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 37: Perchè a segnar della purpurea croce L'arme, con tale esempio altri si desti.
Definiz: § XXII. E pur figuratam., detto di certe cose fisiche, come incendio, fuoco, vento, tempesta, e simili, vale Levarsi, Sorgere; e detto di certi fatti, come tumulto, sedizione, combattimento, rumore, e simili, vale Suscitarsi, Nascere. –
Esempio: Tass. Gerus. 3, 1: Già l'aura messaggiera erasi desta A nunzïar che se ne vien l'Aurora.
Esempio: Porz. C. Op. 123: Nella città varj romori di notte e di giorno destavansi.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 86: Ma se per l'etere si desta il tuono, Allora tacita resti a quel suono?
Esempio: Mont. Iliad. 11, 288: Allor destossi Grande conflitto.
Esempio: Leopard. Poes. 175: E intanto al bosco si destava il vento.
Definiz: § XXIII. Detto particolarmente di affetto, passione, e simili, vale Nascere, Suscitarsi, nell'animo, nel cuore. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 237: Si sentì nel cuore destar un ferventissimo disidero di piacer loro.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 66: Quando la mente vede le cose concupiscibili, destasi in lei la concupiscenzia con fervore.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 65: Ma d'altra parte in lui pietoso affetto Si desta, che non dorme in nobil petto.
Esempio: E Tass. Gerus. 4, 91: E novella speranza in lei si deste.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 9: Dalla cognizione dell'onnipotenza divina si è mostrato destarsi nell'anime nostre l'amore e 'l timore.
Esempio: Pindem. Poes. 98: Invidia Non si destò, chè invidia ivi non puote.
Definiz: § XXIV. Destare il can che dorme, o che giace. –
V. Cane, § XXXIII.
Definiz: § XXV. Destare il vespaio. –
V. Vespaio.