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ENFIATO, e talvolta per sincope ENFIO.
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ENFIATO, e talvolta per sincope ENFIO.
Definiz: Partic. pass. di Enfiare.
Lat. inflatus.
Definiz: § I. In forma d'Add. Ingrossato nei tessuti, Che ha i tessuti rilevati, per causa morbosa, umori, percosse, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 30: Ricorditi, spergiuro, del cavallo, Rispose quei ch'aveva enfiata l'epa.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 175: Insieme con la sua Simona così enfiati,... furono nella chiesa di san Paolo seppelliti.
Esempio: Leggend. Lazz. Mart. Madd. 35: Con gli occhi rossi ed enfiati a modo di una ebbria, ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 775: Li diede un pugno in sul ventre ch'aveva enfiato per idropisi.
Esempio: Cellin. Vit. 351: Ancora vedevo lei esser tutta lacerata, livida e enfiata.
Esempio: Salvin. Nicandr. 227: Novellamente discoprendo i denti Divoratori sotto alle mascella, Prurito allor l'enfie gengive doma.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 687: Pallido il viso e sparso di macchie nere; nere ed enfiate le labbra.
Definiz: § II. Per similit., detto della faccia e delle labbra di chi sia agitato da furore, ira, o altra violenta passione. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Poi si rivolse a quella enfiata labbia, E disse: Taci, maladetto lupo, ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 201: Si rivolse a quelle enfiate labbia; di Plutone, il quale mostra ch'avesse le labia enfiate; e questo dice per la sua sozzezza, ovvero per dare ad intendere la stoltizia che è nell'avaro: le labbia grosse significano stoltizia.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 88: Così rispose; e di pungente rabbia La risposta ad Argante il cor trafisse; Nè 'l celò già, ma con enfiata labbia Si trasse avanti al Capitano, e disse, ec.
Definiz: § III. Per Gonfiato, Gonfio. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 12, 173: Come balza la grandine sul tetto, Qual l'enfiato pallon balza su i marmi.
Esempio: Chiabr. Amed. 23, 50: Ed in quel punto si scorgea lontano I legni infidi da le rodie arene I gran campi varcar de l'Oceano Con bel volo di vele enfiate e piene.
Definiz: § IV. E per similit., detto di fiume, vale Che ha piena, Che mena gran quantità d'acqua per pioggie, o nevi disciolte; ma in questo senso non userebbesi oggi che in poesia, dicendosi comunemente Gonfio. –
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 498: Il fiume, il quale era enfiato, s'aumiliò.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 397: Enfiato il fiume, L'erbe, gli alberi e i buoi seco mi tragge.
Definiz: § V. Pure per Gonfiato, Gonfio, Ripieno; in senso figurato. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 216: Levandosi alquanti enfiati di vanità, volendosi ciascun fare nome, scrissero e seminarono diversi errori e sette.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 519: E indi noi, enfiati di vane opinioni, cadiamo in innumerabili peccati, ed isvariati errori.
Esempio: Cell. G. Cas. fort. volg. 99: Più facilmente reggerai l'animo non enfiato con alcuna vanitade di cose.
Definiz: § VI. Pur figuratam., per Insuperbito, Pieno di orgoglio; ed altresì Altiero, Vano; detto di sentimento, stato d'animo, e simili. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 126: La qual cosa quello uomo barbaro udendo, enfiato e levato di superbia e prosperitade di gloria temporale, non solamente ec.
Esempio: Collaz. SS. PP.: Ovvero traendogli ad errore di resìe, e d'enfiate presunzioni.
Esempio: Machiav. Disc. 389: L'altra cosa è l'apparire superbo ed enfiato; il che non può essere più odioso ai popoli.
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 2, 305: Il principio del vizio e l'estremo della virtù hanno tanta somiglianza, che bene spesso non se n'accorgendo sdruccioliamo dall'uno nell'altro; e credendo essere alti e gravi, semo gonfi ed enfiati.
Definiz: § VII. Altresì figuratam. si usò per Acceso di sdegno, Pieno d'ira, Sdegnato, Crucciato. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 33: Li Padri dubitarono che alcuna delle terre vicine, le quali aveano i cuori enfiati in verso i Romani, non si movesse a fare guerra contra Roma.
Esempio: Colonn. Guid. N. 263: Della cui venuta molto si rallegrarono li Greci, avvegnadiochè per la sua dimoranza fossero molto enfiati contra lui.
Definiz: § VIII. Parimente in senso figurato, detto di parole, modi di esprimersi, stile, significa Ampolloso. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 479: È in atto di supplice e di mendico, quale appunto è l'amante,... e però non usa forme gravi ed enfiate.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 2, 443: Così l'enfiato che è la parodia del sublime, e il manierato che è la caricatura del bello, furono i pregi principali in cui rilusse l'ingegno letterario dei Gesuiti (qui in forza di Sost.).