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Dizion. 3° Ed. .
C
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pag.253
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Definiz: | Lettera, la quale ha molta simiglianza col G. Adoprasi da' Toscani per due sorte di suoni; perchè posta innanzi
all'A, O, U, ha il suono più muto, o rotondo: come Capo, Conca, Cura; e avanti la E, ed I, si manda fuor più sonante, o
aspirata: come Cera, Cibo. Onde per farle fare il primo suono, le pognamo la H dopo, come Cheto, Trabocchi. Questo CH,
posto davanti all'I, ottiene due sorte di suoni, l'uno più rotondo: come Fianchi, Stecchi, Fiocchi; l'altro
schiacciato: come Occhi, Orecchi, Chiave; quantunque appo i Poeti, cotali suoni non impediscan la rima. |
Esempio: | Petr. Canz. 49. Qui fra i mortali sciocchi, Vergine, que' begli occhi.
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Definiz: | E per conoscere questa diversità di suono, sarebbe necessario assegnare a ciascheduno il suo proprio carattere.
Non si pone il C avanti ad altre consonanti, che alla L, e R, nella stessa sillaba, e perde alquanto del suo suono; ma
alla L più rado: come Conclusione, Clero: Crine, Increspato. Ammette avanti di se nel mezzo della parola, ma in diversa
sillaba la L, N, R, S: come Calca, Ancora, Arco, Tosco; ma la S gli va avanti, ancor nel principio: come Scudo,
Schermo; e sempre si pronunzia la S innanzi al C nel primo modo più comune, come nella voce Casa, di che vedi nella
lettera S. Mettesi il C avanti al Q, quando il Q si doverebbe raddoppiare, come Acqua, Acquisto; conciossiacosachè il Q
non sia altro, che C. Nel mezzo di parola si raddoppia, quando bisogna: come Stecco, Bocca, Tocca. |
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