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Dizion. 5° Ed. .
ENTRARE.
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pag.147
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ENTRARE. Definiz: | Neutr. Andare dentro, Penetrare in un luogo, Passare dal di fuori al di dentro: riferiscesi propriamente a luogo chiuso o circoscritto; e dicesi così di uomo come di animale. A questo verbo si accompagnano talvolta le particelle pronominali Mi, Ti, Ci, Vi, Si, affisse o disgiunte, ed alcuna volta anche unite con la particella riempitiva Ne. |
Dal lat. intrare; Definiz: | e intrare per entrare si disse anticamente. – |
Esempio: | Dant. Inf. 3: Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate. | Esempio: | E Dant. Purg. 12: Ahi quanto son diverse quelle foci Dalle infernali! chè quivi per canti S'entra, e laggiù per lamenti feroci. | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 497: E se già in alcuno arbore perforato enterranno [le api], al luogo, donde entrano ed escono, si ponga un alveo piccolo. | Esempio: | Fr. Bart. Sallust. 137: I quali, poichè per forza furono entrati nell'albergo, si partirono da una parte e dall'altra, cercando il re. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 111: N'andarono alla chiesa maggiore, ed in quella assai leggiermente entrarono. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 265: Due porci.... quasi ogni dì entravano dalla porta da via, e poi subitamente entravano nella detta camera. | Esempio: | Machiav. Disc. 236: Quelli che in frotta condensati, e che l'uno spinge l'altro, vengono ad una rottura, se non sono sostenuti o da fossi o da ripari, entrano in ogni luogo, e le artiglierie non li tengono. | Esempio: | E Machiav. Disc. 285: E' fuggirono prima che fussero assaltati, e la maggior parte se n'andò a Vejo, l'altra si ritirò a Roma; i quali senza entrare altrimenti nelle case loro, se ne entrarono in Campidoglio. | Esempio: | Franz. M. Rim. burl. 2, 104: Può uno ammascherato entrar pel tetto, Per le finestre, in casa ogni persona, Chè l'uscire e l'entrar non gli è disdetto. | Esempio: | Tass. Gerus. 6, 101: Entrar potrà, quanto più lice, ascosta. Ma ella intanto impazïente.... Numera fra sè stessa i passi altrui, E pensa: Or giunge, or entra, or tornar deve. | Esempio: | E Tass. Gerus. 9, 24: Fuggono i Franchi allora a freno sciolto, E misto il vincitor va tra' fuggenti, E con lor entra ne' ripari. | Esempio: | Pap. L. Coment. PP. 3, 119: Nella notte dal 16 al 17 di settembre uomini sconosciuti entrarono nel guardaroba detto della Corona,... senza che le sentinelle se ne avvedessero,.... e ne portarono via i diamanti e le gioie. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 132: Quando Renzo, ch'era innanzi agli altri, fu lì per entrare, colui, senza scomodarsi, lo guardò fisso fisso. | Esempio: | E Manz. Poes. 113: Se un passo, se un respiro ascolti, Entra ed avvisa. |
Definiz: | § I. Per similit. – | Esempio: | Giamb. Lat. Tes. 64: L'anime che ne beono (dell'acqua di Lete) perdono la memoria de le cose passate, in tal maniera, che non se ne ricordano mai quando elle entrano in altro corpo. | Esempio: | Fr. Bart. Amm. ant. volg. 113: Dice Cristo: Chi fa la volontà del Padre mio, lo quale è in cielo, egli enterrà nel regno di cielo. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 6, 52: Avrai d'Alcina scettro e signoria, E sarai lieto sopra ogni mortale; Ma certo sii di giunger tosto al passo D'entrar o in fera o in fonte o in legno o in sasso. | Esempio: | Metast. Dramm. 7, 338: Opra di Dio Sai che non fu la Morte:... Entrò nel mondo Chiamata da' malvagi E co' detti e coll'opre. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 27: Se v'entrino (in paradiso) legali, io non lo so. |
Definiz: | § II. Figuratam. e in locuz. figur. – | Esempio: | Dant. Parad. 25: Nella fede che fa conte L'anime a Dio, quiv' (in sul fonte del battesimo) entra'io. | Esempio: | E Dant. Parad. 26: Al suo piacere e tosto e tardo Vegna rimedio agli occhi che fur porte, Quand'ella entrò col fuoco ond'io sempr'ardo. | Esempio: | E Dant. Parad. 27: Ciò ch'io vedeva mi sembrava un riso Dell'universo; perchè mia ebbrezza Entrava per l'udire e per lo viso. | Esempio: | Cresc. B. Naut. Medit. 457: Tra tutti i sensi l'occhio... ha più potenza, essendo egli la porta dell'anima, per la quale vi entra la specie della cosa che si vede. | Esempio: | Machiav. Disc. 64: In un popolo dove in tutto è entrata la corruzione, non può, non che picciol tempo, ma punto vivere libero. | Esempio: | Tass. Gerus. 16, 51: Non entra Amor a rinnovar nel seno, Che ragion congelò, la fiamma antica; V'entra pietate in quella vece. | Esempio: | Lambr. Dial. Istr. 11: Il pensiero migliore che deve entrare in loro (nelle discipline didascaliche) come virtù rinnovatrice. |
Definiz: | § III. E per maggiore efficacia, costruiscesi con Entrare Dentro, in forza così di preposizione come di avverbio. – | Esempio: | Dant. Inf. 9: Ella mi fece entrar dentro a quel muro, Per trarne un spirto del cerchio di Giuda. | Esempio: | E Dant. Inf. appr.: Dentro v'entrammo senz'alcuna guerra. | Esempio: | Fiorett. S. Franc. 42: Stando una volta Santo Francesco in orazione nel luogo della Porziuncola, vide per divina revelazione tutto il luogo attorniato e assediato dalli demonj, a modo di grande esercito; ma nessuno di loro potea entrare dentro nel luogo. | Esempio: | Bocc. Decam. 7, 167: Comandò al fante suo che quindi non si partisse,... ed a suo poter si guardasse che alcun non v'entrasse dentro. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 136: Pochi erano che vi fossono arditi di entrare entro (a una vigna), se già non fosse stato Berto e la forese. | Esempio: | Guicc. Stor. 2, 225: Furono non solo entrate prima dentro, anzi quasi condotte in sulla piazza, che in quella città.... fosse sentito il romore. |
Definiz: | § IV. E in particolare dicesi di principi, gran personaggi, prelati, o simili, parlandosi del loro solenne ingresso in una città. – | Esempio: | Albizz. R. Commiss. 1, 6: Lo tenemmo parecchi dì a tempo, perchè la festa s'ordinasse in Firenze, che fu bellissima, nel suo entrare. | Esempio: | Vespas. Vit. Uom. ill. 375: Entrò (messer Piero de' Pazzi, che tornava dall'ambasciata di Francia) con la famiglia sua tutta vestita di nuovo, ornatissimamente, in cappe di seta ec. | Esempio: | Guicc. Op. ined. 6, 89: Ieri entrò uno Imbasciadore Viniziano, che dalla Lega di Cambrai in qua, non ci ènne stati più: fu nella entrata sua onorato convenientemente. | Esempio: | Mellin. Descr. Entr. 6: E la vegnente domenica,... a 21 ora, entrò [Giovanna d'Austria] in Fiorenza. | Esempio: | Bellor. Vit. Pitt. 153: Gli fu (al duca di Lucemburgo ambasciadore di Francia).... mutato il luogo dell'entrata; perchè essendo il solito di entrare per la Porta del Popolo, fu guidato per Porta Angelica, ec. |
Definiz: | § V. E in particolare, detto di chi venga o vada ad un luogo su nave o sopra altro veicolo. – | Esempio: | Tav. Rit. 1, 135: E mentre che mia battaglia sarà con messer Tristano, voi enterrete dall'altra parte dell'isola, e sie piglierete lo castello del Proro. | Esempio: | E Tav. Rit. 1, 139: In questa isola io non ci sono nè non ci entrai per volontà, ma fortuna di vento mi ci condusse. | Esempio: | Tass. Gerus. 15, 43:
La donna in sì solinga e queta parte Entrava, e raccogliea le vele sparte. | Esempio: | Falc. Istruz. 7: Entrando in porto a salvamento, deve [il piloto] per obligo fare dar fondo alla prima ancora, e fare ormeggiare, per le fortune e traversie di detto porto. | Esempio: | Cresc. B. Naut. Medit. 477: Ancora affermano che per il porto vecchio di Alessandria, hanno da pigliare i Cristiani l'Egitto; per il che tengono le guardie acciò non vi entrino. |
Definiz: | § VI. In senso particolare, vale Venire o Passare entro il territorio d'uno stato, provincia, o simili. – | Esempio: | Machiav. Disc. 351: Se i Romani erano in una provincia, ei se ne andava nell'altra; e così sempre, donde i Romani partivano, esso entrava. | Esempio: | E Machiav. Disc. 374: Deliberarono di divertire quella guerra, assaltando da un'altra parte il dominio di Firenze, e fatto un esercito potente entrarono per la Val di Lamona, ed occuparono il borgo di Marradi. | Esempio: | E Machiav. Art. Guerr. 305: Alcuni altri, volendo andare in una provincia, hanno finto di volerne assaltare un'altra, ed usata tanta industria, che subito entrati in quella, dove e' non si dubitava ch'egli entrassero, l'hanno prima vinta che il nimico sia stato a tempo a soccorrerla. | Esempio: | Rondin. F. Relaz. 21: Si vietò l'entrare a' confini a tutti gli ebrei, vagabondi, birboni e zingare. |
Definiz: | § VII. E per Porsi, Accomodarsi, Introdursi, o simili, in alcun arnese, e propriamente da chiudersi. – | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 112: Andreuccio temendo v'entrò, ed entrandovi pensò seco: costoro mi ci fanno entrare per ingannarmi; perciò che come io avrò loro ogni cosa dato, mentre che io penerò ad uscir dell'arca, egli se n'andranno pe' fatti loro. | Esempio: | E Bocc. Decam. 7, 188: Quando egli ci sarà io tornerò, e, come tu mi senti, così il fa' entrare in questa cassa e serravel dentro. |
Definiz: | § VIII. E per Penetrare dal di fuori al di dentro di checchessia, per una qualche apertura; detto di cose, e più particolarmente, di aria, acqua, e simili. – | Esempio: | Cellin. Pros. 173: E di poi che la sarà (la forma della statua) ben posata diritta, e situata la sua bocca dove ha da entrare il metallo al diritto della sua spina, la prima cosa che si dee fare, deesi ec. | Esempio: | Carlett. Viagg. 2, 313: L'acqua entrava in così gran copia per quelle rotture [della nave], che era impossibile poterla espellere. | Esempio: | Falc. Istruz. 11: Si devono [i barili] attapparli di maniera non v'entri altra acqua. | Esempio: | Cresc. B. Naut. Medit. 515: Mettendo poscia la mistura di mano in mano dentro della tromba, la calcaremo gagliardamente con un legno più lungo un palmo che non è l'anima ove entra la mistura. |
Definiz: | § IX. Pure per Andare dentro, Passare dal di fuori al di dentro d'un luogo, dicesi anche di cose che siano portate o mosse comecchessia. – |
Esempio: | Macingh. Strozz. Lett. 423: Prima entrò un grande carriaggio di più di 150 some, con forzeretti molti adorni. | Esempio: | Cresc. B. Naut. Medit. 531: Non si doverebbe guardar a sorte alcuna di spesa per far tai porti, quali convengono.... alla quantità e qualità de' vascelli che in quelli entrano di continuo. | Esempio: | E Cresc. B. Naut. Medit. 535: Causa questo riparo o parapetto della bocca [del porto] tre effetti, cioè che il porto sia guardato d'ogni traversia o restia, che abbia due bocche da entrar dentro, l'una da greco e l'altra da libeccio, e che nell'entrare i vascelli non s'urtino con quei che sono dentro. |
Definiz: | § X. Detto di mercanzie, vettovaglie e simili, vale Essere introdotto, portato dentro a una città, o stato. – | Esempio: | Vill. G. 755: Vendesi l'anno la gabella delle porti di mercatanzie e vittuaglia, e cose ch'entravano e uscieno della città, fiorini 90 mila 200. | Esempio: | Strat. Port. T. A. 84: Quello che si paga delle bestie e carne all'entrare interamente. |
Definiz: | § XI. E per Passare, Penetrare, dall'una all'altra parte di un dato luogo o edifizio. – | Esempio: | Bald. Pros. 552: Da questo vestibulo s'entra nelle logge. | Esempio: | E Bald. Pros. 557: Da queste logge, per due grandi e ornatissime porte, s'entra nella sala maggiore del palazzo. |
Definiz: | § XII. E figuratam. – | Esempio: | Senec. Pist. 39: Di questa procuragione verrà' tu a maggiore ufficio, e dell'uno entrerai nell'altro. |
Definiz: | § XIII. Pur figuratam., per Passare, Trasmettersi, da persona a persona; detto di sentimenti, affetti, idee, e simili. – | Esempio: | Dant. Conv. 263: Le passioni della persona amata entrano nella persona amante, sì che l'amor dell'una si comunica nell'altra. |
Definiz: | § XIV. Detto di porta, per Dare adito o accesso, Dar modo di entrare; comunemente Mettere. – |
Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 1, 226: In San Francesco di Pisa, dove egli lavorò, come si è detto di sopra, alcune altre cose, è di mano di Cimabue nel chiostro allato alla porta che entra in chiesa, in un cantone, una tavolina a tempera. |
Definiz: | § XV. E per Addentrarsi, Inoltrarsi, e simili, procedendo in un viaggio, nel cammino, e simili. – | Esempio: | Dant. Inf. 13: Prima che più entre, Sappi che se' nel secondo girone,... e sarai, mentre Che tu verrai nell'orribil sabbione. | Esempio: | Machiav. Disc. 280: Venne uno esercito.... in su il dominio fiorentino, per rimettere i Medici in Firenze;... ed essendo entrati nel piano, e non si scoprendo alcuno, ed avendo carestia di vettovaglie, tentarono l'accordo. |
Definiz: | § XVI. Riferito a moltitudine di persone, vale Porsi fra esse o in mezzo ad esse, Unirsi con esse, e simili. – |
Esempio: | Giust. Vers. 242: E come se que' cosi doventati Fossero gente della nostra gente, Entrai nel branco involontariamente. |
Definiz: | § XVII. E per Penetrare in un mezzo o ambiente qualsiasi, come acqua, nubi, tenebre, e simili. – | Esempio: | Car. Eneid. 4, 880: E qui tacendo entrò nel buio, e sparve. |
Definiz: | § XVIII. E per similit., pure per Penetrare in alcun luogo, o attraverso qualche corpo; detto più specialmente di luce, sole, calore, aria, e simili. – | Esempio: | Dant. Purg. 17: Quando i vapori umidi e spessi A diradar cominciansi, la spera Del sol debilemente entra per essi. | Esempio: | Dat. L. Sfer. 2, 11: Lievasi il sole ed entra in que' valloni, Il suo calor vi si rinchiude e cova. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 1, 37: E la foglia coi rami in modo è mista, Che 'l sol non v'entra, non che minor vista. |
Esempio: | Magal. Sagg. nat. esp. 114: Due grilli vi si mantennero (in un vaso) per lo spazio d'un quarto d'ora vivacissimi, muovendosi sempre, ma non saltando. All'entrar dell'aria spiccaron salti. |
Definiz: | § XIX. E figuratam., riferito a cose di difficile intelligenza, oscure, segrete, e simili, vale Penetrare nel loro significato, Pervenire a intenderle, a conoscerle, a saperle; che anche dicesi, per maggiore efficacia, Entrarvi dentro o addentro. – | Esempio: | Dant. Conv. 161: E avvegnachè duro mi fosse prima entrare nella loro sentenza, finalmente v'entrai tant'entro, quanto l'arte di gramatica ch'io avea, e un poco di mio ingegno, potea fare. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 53: Voi mi par che non abbiate a passare questo segno del parlare e dello scrivere comune; perchè altramente vi converrebbe entrar più a dentro nell'osservazione dell'arte del dire. | Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 2, 20: E per quelle [osservazioncelle] s'entra ne' veri sentimenti degli autori. |
Definiz: | § XX. E per Aver luogo sufficiente da potere introdursi, Poter penetrare. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 11, 37: Per inghiottirlo tanta bocca aperse, Ch'entrato un uomo vi saria a cavallo. | Esempio: | Cresc. B. Naut. Medit. 515: Mettendo poscia la mistura di mano in mano dentro della tromba, la calcaremo gagliardamente con un legno più lungo un palmo che non è l'anima,... lavorato al torno in modo che vi entra giusto dentro. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 2, 268: Siccome nella scherma la disassuefazione fa nascer tempi, che non che una botta, vi entrerebbe un carro, così qui (ne' giuochi di mano) vi entra l'occhio, più veloce assai d'una stoccata. | Esempio: | Saccent. Rim. 1, 3: Che m'entri negli orecchi il campanile, Se quell'è gentiluomo. |
Definiz: | § XXI. E altresì per Poter esser contenuto, Capire. – | Esempio: | Barber. Docum. Am. 170: Sì gran cosa e nova Non enterria In ogni stia (qui in locuz. figur.). |
Definiz: | § XXII. Per Esser compreso, contenuto; e in tal senso riferiscesi comunemente a quantità o numero, comparati con altri maggiori. – | Esempio: | Legg. Tosc. 6, 157: Che le paiuole siano di venti denti l'una,... e che ogni quattro paiuole per li pettini da rasce entrino almeno nella misura come qui disegnata. | Esempio: | Falc. Istruz. 86: Dico adunque, l'anno 1612: cavatene 1500, resta cento dodici; v'entra il 20, 5 volte, e avanza 12. | Esempio: | Cresc. B. Naut. Medit. 81: Passa 798, quale pesano cantara 21, entrandoci tanto filato, quanto in un usto. |
Definiz: | § XXIII. Pure per Esser compreso in un dato genere, specie o categoria, Dipendere da quello, Appartenere a quello. – | Esempio: | Bemb. Lett. 3, 330: Queste (le parole del Breve) non comprendono le cose ierosolimitane, nè compresero giamai; che sono beneficj dati per cagion d'arme e di milizia, e non di sacristia o di coro, nè entrano sotto questa voce sola ecclesiastiche, nè sotto quest'altra, secolari. |
Definiz: | § XXIV. E detto più che altro di cose attenenti a vestiario, vale Adattarsi bene, quanto alla misura, alle proporzioni della persona, o di una data parte di essa; Aggiustarsi: e più spesso costruiscesi con le particelle pronominali. |
Definiz: | § XXV. E costruito con le particelle Ci Entrarci o Vi Entrarvi, e detto di atti, spese, lavori, respettivamente a tempo, denari, materia, guadagno, serve a denotare la sufficienza di questi perchè avvenga o sia fatto ciò che è espresso dal soggetto. Così per esempio: | Esempio: | Esempio del Compilatore Prima di tornare a casa, mi c'entra una passeggiata. Avete indugiato tanto a venire, che mi c'è entrato di scrivere una lunga lettera. | Esempio: | Oppure: Esempio del Compilatore M'avete dato cento lire; ma non c'entra tutto quello che voi vorreste vi comprassi. In questa pezza di panno e' entra tutto un vestiario. |
Definiz: | § XXVI. E con la medesima significazione, usasi anche con la persona stessa come soggetto. Così per esempio: |
Esempio: | Esempio del Compilatore Se per fare questo lavoro mi date un giorno solo di tempo, non ci posso entrare. Con magri guadagni e numerosa famiglia, non ci s'entra in capo all'anno. Ella vuole che io eseguisca questo disegno di fabbrica; ma lo spazio di cui disporrei è troppo poco: non ci entro. |
Definiz: | § XXVII. E parlandosi di mercanzie, lavori e simili, in relazione a un dato prezzo, vale Averci guadagno; od anche semplicemente Riprenderne la spesa, Non rimetterci. – | Esempio: | Sassett. Lett. 218: Reali bisogna portarvi, su' quali si entra con 30 % di profitto, o così, e comprare ec. |
Definiz: | § XXVIII. Parlandosi di composti, vale Far parte di essi. – | Esempio: | Ricett. fior. 42: Preso da sè solo (l'ermodattilo), nelle sue pillole e nell'altre composizioni, dove egli entra, non fa effetto alcun maligno. | Esempio: | Murat. Gov. Pest. 163: Abbiamo da gli autori varj medicamenti, ne' quali entra la canfora. |
Definiz: | § XXIX. Detto di cose materiali, rispetto alla loro postura o situazione, vale Internarsi, Addentrarsi. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 14, 92: Quivi entra sotterra una spelonca. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 14, 93: Sotto la negra selva, una capace E spazïosa grotta entra nel sasso. | Esempio: | Galil. Op. fis. mat. 1, 164: Si girerà secondo la larghezza delle piazze di sotto un mezzo cerchio di qua o uno di là dai lati del cavaliero, i quali entreranno in corpo al cavaliero. |
Definiz: | § XXX. Pure per Penetrare, Addentrarsi, e simili; detto di armi o di strumenti taglienti o appuntati. – | Esempio: | Niccol. Cost. Med. Z. 179: Item, se saetta, o vero quadrello, o troncone, o sia spina entrano in de la carne de l'omo, pesta le radici de lo polipodio nel mortaio col vino vieto, e pòllo in su la bocca de la ferita, e ec. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 16, 48: Non lo ritien lo scudo che non entre [la lancia], Ben che fuor sia d'acciar, dentro di palma; E che da quel gran corpo uscir pel ventre Non faccia l'inequale e piccola alma. | Esempio: | Cellin. Pros. Oref. 141: Avvengachè molti valenti artefici abbiano usato con certa pratica e resoluzione d'entrar co' ferri nel marmo subitochè avranno condotto il piccolo modellino, non perciò ec. |
Definiz: | § XXXI. E per similit. – | Esempio: | Vinc. Mot. Mis. acq. 345: Quando l'acqua di maggior potenza percuota l'acqua della potenza minore, allora la linea de' retrosi s'incurva, entrando col suo convesso in corpo all'acqua di minor potenza. |
Definiz: | § XXXII. E detto di piante, erbe, e simili, vale Penetrare, Addentrarsi nel terreno con le proprie radici. – | Esempio: | Vett. Colt. 36: Queste talee adunque, così ordinate, si ficcano ritte nel modo che s'è detto, in quel terren divelto, e cuopronvisi tutte, tal ch'entrino sotto tre o quattro dita, ma non più. |
Definiz: | § XXXIII. Pur detto di certi strumenti o arnesi da congiungersi l'uno con l'altro per le estremità, vale Imboccare, Incastrarsi. – | Esempio: | Cellin. Pros. 174: I quali [cannonetti] entrano uno nell'altro. |
Definiz: | § XXXIV. Detto di fiumi, canali, e simili, vale Imboccare, Mettere, Far capo, in mare, in un lago, o simili. – | Esempio: | Ottim. Comm. Dant. 1, 369: Questo fiume così s'appella infino ad un luogo chiamato Governo nel terreno Mantovano; e in quello luogo entra in Po. | Esempio: | Cresc. B. Naut. Medit. 290: I fiumi che entrano nel mare settentrionale, corrono fino alla zona torrida. |
Definiz: | § XXXV. Poeticam. per Raccogliersi entro a checchessia, contraendosi; Ritirarsi. – | Esempio: | Dant. Inf. 25: Io vidi entrar le braccia per l'ascelle, E i duo piè della fiera, ch'eran corti, Tanto allungar, quanto accorciavan quelle. | Esempio: | Tass. Gerus. 10, 66: Salto nell'acqua, e mi vi tuffo e immergo; Non so come ogni gamba entro s'accoglia, Come l'un braccio e l'altro entri nel tergo. |
Definiz: | § XXXVI. E trovasi per Ristringersi; detto di metallo battuto. – | Esempio: | Cellin. Pros. 130: Pigliando la tua piastra calda, cioè rossa,... e messa in su l'ancudine, con la penna del martello si debbe batterlo dall'uno angulo all'altro gagliardissimamente, e far che l'entri bene. |
Definiz: | § XXXVII. E in costrutto con nome indicante persona, retto dalla prep. Da, Presso, o simili, vale Passare nel luogo dove quella è, sta, abita, Venire dinanzi, Presentarsi ad essa. – | Esempio: | Tass. Gerus. 2, 60: Chieser questi udïenza, ed al cospetto Del famoso Goffredo ammessi entraro. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 132: Il sole cadeva;
quando Renzo entrò dalle donne, e disse. | Esempio: | E Manz.Poes. 58: Entra! Presso un pastor, chiesi l'ospizio. |
Definiz: | § XXXVIII. E nello stesso costrutto e significato si usò con la prep. A. – | Esempio: | Cavalc. Dial. S. Greg. 55: Andando il diacono, e entrando al Goto, che giaceva, gittogli quest'acqua benedetta ec. | Esempio: | Simint. Ovid. Metam. 3, 185: Temendo la forza de' villani, chiude e' giardini, e non vuole c'altri entri a lei. | Esempio: | Bibb. N. 1, 232: Se io entrerò al servo tuo, nostro padre, e lo fanciullo non vi sia,... e vedrà lui non essere con esso noi, morrassi. | Esempio: | Robb. Recit. 298: Ed io dissi, entrando a Pietro Pagolo: Il confessoro è venuto. |
Definiz: | § XXXIX. Si usò pure con la prep. A, reggente nome di luogo, per Andare, Penetrare, in quello. – |
Definiz: | § XL. E in locuz. figur. – | Esempio: | Cavalc. Esp. Simb. 1, 60: La fede è quella porta, per la quale l'Imperatore del cielo entra al cuore. | Esempio: | E Cavalc. Esp. Simb. 1, 65: La morte, la quale è contraria naturalmente alla vita, è diventata instrumento, e via, e scala, onde s'entri alla vita vera. | Esempio: | Collaz. Ab. Isaac volg. 105: La penitenzia è porta di misericordia, la quale è aperta a coloro che fanno penitenzia. Per questa porta noi entriamo alla misericordia di Dio. |
Definiz: | § XLI. E pure con la prep. A, reggente nome di persona, per Essere ammesso, introdotto, e simili. – | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 56: Pervennero a Roma. E quivi, poichè alcun dì dimorati furono, l'abate con li due cavalieri e con Alessandro senza più entrarono al Papa. |
Definiz: | § XLII. E col medesimo reggimento, in senso disonesto; secondo proprietà del linguaggio biblico. – | Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 250: E così fece lungo tempo, andando ogni sera, ora all'una e ora all'altra, infinochè una manifestò come egli non entrava a loro per peccare, ma ec. | Esempio: | Bibb. N. 1, 136: Ed ecco uno de' figliuoli d'Israel, in presenza de' suoi fratelli, entrò al bordello de' Madianiti. | Esempio: | Libr. Prov. 4: Tutti coloro i quali entrano a lei non ritornano, e non pigliano via di vita. |
Definiz: | § XLIII. E detto del congiungersi di bestie. – | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 463: Si dee guardare, che 'l becco.... sia convenevole ad entrare alle capre in anno, il quale non dura oltre a sei anni. | Esempio: | E Cresc. Agric. volg. 466: Il verro, quando è d'otto mesi, comincia ad entrare alla troia; e ciò puote infino alli quattro anni fare. |
Definiz: | § XLIV. In costrutto con un infinito, retto dalla particella A, e talvolta anche con un gerundio, vale Cominciare, Darsi, Porsi, e simili, a fare l'azione espressa da quel dato verbo. – | Esempio: | Dant. Conv. 265: Entrai a riguardar col pensiero il difetto umano intorno al detto errore. | Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 251: Alquante entrarono a fare penitenza, lasciando il mondo in tutto, e prendendo vita singulare e santa. | Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 185: Avvezzando la mente a queste meditazioni bassette, sapranno poscia entrare a pensare le gran cose de' Santi, e così enterranno a pensare di messer Giesù Cristo. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 181: Mi piace noi essere entrati a dimostrare con le novelle quanta sia la forza delle belle e pronte risposte. | Esempio: | Cennin. Tratt. Pitt. 93: Innanzi che entri a colorire, ti voglio mostrare a fare alcun drappo d'oro. Se vuoi fare un mantello o una gonnella, o un cuscinello di drappo d'oro, metti l'oro con bolio ec. | Esempio: | Machiav. Leg. Comm. 2, 129: Entrando a ragionare della venuta del signor Paulo e dello accordo, disse ec. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 44, 9: Il prudente eremita, come questa Benivolenzïa vide, adito prese. Entrò dicendo: A fare altro non resta,.... Che ec. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 1, 334: Entrate a parlar con costoro delle loro offese, a parlar de' loro offensori. |
Definiz: | § XLV. E nel medesimo senso ed uso, trovasi costruito con la particella In. – | Esempio: | Cas. Pros. 2, 50: Perciò io non ardisco entrare in renderlene grazie. |
Definiz: | § XLVI. E invece che col verbo all'infinito, trovasi nel medesimo costrutto con un Sostantivo. – |
Esempio: | Sacch. Nov. 1, 64: Udendo li due valentri uomini questo, cominciarono ad entrare nelle risa per sì fatta forma, che ec. |
Definiz: | § XLVII. E con la prep. Di, reggente un nome significante ufficio, operazione, servigio, e simili, che si avvicendi fra più persone, vale Cominciare alla propria volta a sostenere, fare, eseguire, e simili, quel dato ufficio, operazione o servigio. Così per esempio: |
Definiz: | § XLVIII. Entrare, costruito con la prep. In, vale Cominciare ad avere, ricevere, prendere, possedere, e simili, ciò che è espresso dal compimento retto dalla detta preposizione. – | Esempio: | Bocc. Lett. 40: E però nell'animo mio fermai che tu non dovessi, uomo d'età compiuta, consigliare ch'entrassi in nuovi costumi o diversi agli usati. | Esempio: | Tedald. Agric. 82: Sono varj li modi d'entrare in seme dei capperi. | Esempio: | Sassett. Lett. 307: Non so se vi piacerà sentire che io sia entrato in questi paesi in beni stabili, avendo comprato in Goa ec. | Esempio: | Soder. Cult. Ort. 66: È di mestieri, volendo entrare in razza, per via del lor seme, dei più grossi [carciofi], trascerre la sementa, fatta, buona e stagionata. |
Definiz: | § XLIX. Pure reggente, mediante la prep. In, un sostantivo come impresa, fatica, disagio, difficoltà, pericolo, e simili, vale Addossarsi quella impresa o fatica, Sottoporsi a disagi, difficoltà, molestie, e simili; ed anche semplicemente Cominciare a fare, ad eseguire, quella data cosa. – |
Esempio: | Vill. G. 716: Vedendo i savi uomini di Firenze, che governavano la città, come erano entrati in grande impresa per la guerra cominciata e che si apparecchiava maggiore co' tiranni della Scala di Verona,... e considerando ec. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 151: Deh, amico mio, perchè vuoi tu entrare in questa fatica,... come a te sarà d'andare di qui a Roma? | Esempio: | E Bocc. Laber. 53: Prima spero si ritroverranno de' cigni neri e de' corbi bianchi, che a' nostri successori d'onorarne alcuna bisogni d'entrare in fatica. | Esempio: | Med. Alb. Cr. 43: Poni mente chi è questi, che per te è entrato con tanto amore in tanti tormenti. | Esempio: | Machiav. Disc. 89: Gli uomini non sanno essere onorevolmente tristi, o perfettamente buoni: e come una tristizia ha in sè grandezza, o è in alcuna parte generosa, eglino non vi sanno entrare. | Esempio: | E Machiav. Disc. 421: Se non consigliano le cose che paiono loro utili,... senza rispetto, ei mancano dell'ufficio loro; se le consigliano, egli entrano nel pericolo della vita e dello stato. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 9, 7: Tra il fin d'ottobre e il capo di novembre,... Orlando entrò ne l'amorosa inchiesta. | Esempio: | Guicc. Op. ined. 1, 192: Chi entra ne' periculi sanza considerare quello che importino, si chiama bestiale; ma animoso è chi cognoscendo e' periculi, vi entra francamente. |
Definiz: | § L. E nel medesimo costrutto, riferito a spesa, debito, e simili, vale Addossarselo, Sottoporvisi, Gravarsene, e simili. – | Esempio: | Vill. G. 390: Onde la magione dello Spedale credette esser ricca, e per lo gran debito in che entrò per riscattarle (certe possessioni), venne in male stato. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 151: Deh, amico mio,
perchè vuoi tu entrare in... così grande spesa, come a te sarà d'andare di qui a Roma? |
Definiz: | § LI. E pur costruito con la prep. In, reggente un termine denotante passione, affetto, od altro movimento dell'animo o della mente, vale Cominciare a essere preso, agitato, turbato, e simili, da quello, o a fare atti corrispondenti a tale condizione. – | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 145: Il che ella vedendo, entrò in troppo maggior sospetto che ella non era. | Esempio: | E Bocc. Decam. 4, 101: Di che la Ninetta accorgendosi, entrò di lui in tanta gelosia, che ec. | Esempio: | E Bocc. Decam. 7, 148: Rincominciato il pianto, entrò in uno amaro pensiero. | Esempio: | E Bocc. Filoc. 2, 71: Poich'egli è una volta entrato in sospetto, niuna cosa nel può cacciare. | Esempio: | Ros. Vit. 105: Udendo quelli di Ierusalem, che questo tiranno avea appresso a loro acquistato tante terre notevole, entrarono in pensiero, e diceano ec. | Esempio: | Belc. F. Pros. 2, 44: E dubitando il suo maestro e padre spirituale, vedendolo tanto sapiente, ch'egli entrasse in molta presunzione e vanagloria, non voleva che parlasse dove gli altri parlavano. | Esempio: | Cellin. Vit. 132: In prima fece segno di voler entrare in furia. | Esempio: | Dat. Lepid. 83: Quando s'arrivò alla pappa calda, e altre burle, entrò malamente in collera, e disse ec. |
Definiz: | § LII. E in particolare, pur nel medesimo costrutto, coi nomi pensiero, considerazione, sospetto, desiderio, e simili, reggenti una proposizione mediante la congiuntiva Che, o la prep. Di, forma una locuzione verbale equivalente a Cominciare a pensare, considerare, sospettare, desiderare ec. – | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 184: Ed appresso entrò in pensiero, che questo volesse dire, che un così fatto re.... la venisse a visitare. | Esempio: | Guicc. Stor. 4, 107: Entrò il Pontefice in considerazione, ch'essendo necessario che per essere impedito il cammino.... gli spacci andassero con lungo circuito,... potrebbe accadere, che ec. | Esempio: | Vett. Colt. 77: Noi entriamo in isperanza d'averne ad avere buona ricolta. |
Definiz: | § LIII. E coi nomi Gloria, Infamia, Reputazione, Disprezzo, e simili, vale Ottenere, Conseguire. – | Esempio: | Bocc. Lett. 83: In gran gloria pel sangue mio non entrerà; guardisi piuttosto che non entri in infamia, che spegnere non si possa. | Esempio: | Allegr. Lett. ser Poi 5: Piacendomi d'entrare.... in nome più tosto di poco discreto che di rimaner in quel di malcreato. |
Definiz: | § LIV. E con nomi denotanti un'azione qualsiasi, vale Cominciare, Porsi, a farla, Imprenderla; e trovasi anche in costrutto con la prep. A: ed altresì, semplicemente, Prendervi parte insieme con altri, Parteciparvi. – | Esempio: | Dant. Parad. 25: E come surge, e va, ed entra in ballo Vergine lieta. | Esempio: | Tav. Rit. 1, 534: Io sarò quello cavaliere ch'enterrò in battaglia contro a messer Lancialotto. | Esempio: | Cavalc. Tratt. Stolt. 243: E acciocchè a questa battaglia entriamo valentemente, pognamo qui alquante delle molte eccellenti utilitadi delle tentazioni. | Esempio: | Pandolf. Gov. Fam. 87: Ben voglio, non resultandovi troppo danno, prestiate all'amico, e in modo che, rivolendolo, con lui non entriate in litigio. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 16, 55: Poi ch'Isolier con quelli di Navarra Entrar ne la battaglia vede ed ode. | Esempio: | Car. Eneid. 10, 869: Cecolo.... E 'l marso Ombron, ne la battaglia entrando, E rimettendo le lor genti insieme, Spingonsi avanti. | Esempio: | E Car. Eneid. 10, 1099: Mezenzio.... Entrò nella battaglia, e i Teucri assalse. | Esempio: | Tass. Gerus. 20, 47: Poi che di sangue ostil si vede asperso, Entra in guerra Goffredo, o là si volve Ove appresso vedea, ec. | Esempio: | Corsin. Torracch. 1, 47: Le dimandò se 'l giorno Con l'altre le piacea d'entrare in danza. |
Definiz: | § LV. E in particolare coi nomi Entrare in Lega, Entrare in Confederazione, Entrare in Compagnia, e simili, vale Prendervi parte, Parteciparvi: e trovasi pure in costrutto con la prep. A Entrare a Lega Entrare a Confederazione Entrare a Compagnia. – | Esempio: | Guicc. Op. ined. 6, 56: Costoro dicono che i Svizzeri sono entrati nella lega loro, e che l'Imperadore ha fatto tregua co' Viniziani per otto mesi. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 15: Porse loro segretamente speranza d'entrare in lega con gli Ateniesi. | Esempio: | E Adr. M. Plut. Vit. 2, 368: Egli voleva che chi pigliava moneta da lui per trafficare in mare, chiamasse più compagni infino al numero di cinquanta, e le navi fussero altrettante, ed egli per una parte sola entrava a compagnia col nome del suo liberto Quinzione. | Esempio: | Bott. Stor. Ital. cont. 1, 285: Manifestava l'intenzione di voler entrare a difesa comune in una confederazione di Cristiani. |
Definiz: | § LVI. E costruito, pur mediante la prep. In, coi nomi Entare in Cammino, Entrare in Via, o simile, vale Muoversi per un dato viaggio, o anche Incominciare a trascorrere la via. E usasi pure figuratam. – | Esempio: | Dant. Conv. 98: Però si mosse la ragione a comandare che l'uomo avesse diligente riguardo a entrare nel nuovo cammino. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 183: Esso con poca compagnia e di gentili uomini entrò in cammino. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 15, 94: Prima ch'entrassero in viaggio, Ciò che lor bisognò fecion raccorre. |
Definiz: | § LVII. Entrare in discorso, in ragionamento, in parole, in trattato, e simili, con alcuno, di checchessia o sopra checchessia, vale Cominciare, o Venire, a parlargliene, discorrergliene, trattarne. Ed Entrare in un discorso o ragionamento, ovvero in varj discorsi o ragionamenti, dispute, o simili, significa Venire a discorrere, ragionare, disputare, di una data cosa, ovvero di più cose. – | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 171: Per che fattolesi più presso, con lei entrò in parole; e tanto andò d'una in altra, che egli si fu accordato con lei. | Esempio: | E Bocc. Decam. 7, 187: E con lei delle cose state entrò in parole. | Esempio: | Varch. Ercol. 104: Dire di secco in secco, si dice d'uno, il quale, mancandogli materia, entra in ragionamenti diversi da' primi e fuori di proposito. | Esempio: | Dat. Lepid. 53: Partito ch'egli fu, l'Abate entrò in discorso col suo maestro di camera, maravigliandosi che il forestiere avesse parlato tedesco. | Esempio: | Rondin. F. Relaz. 36: Non essere nostra intenzione entrare in dispute filosofiche, ma solo raccontare.... quello che sia avvenuto. | Esempio: | Nell. Iac. Serv. 1, 7: Nil tempo ch'i' son stata fora, i' vecchio ghi è entrato 'n discorso colla Simplicia. | Esempio: | Pap. L. Coment. PP. 3, 253: Il Fox propose di entrare in trattazioni col Consiglio esecutivo della Repubblica. |
Definiz: | § LVIII. E lo stesso vale Entrare in checchessia o su checchessia, ed anche in chicchessia con alcuno o ad alcuno; per lo più con alcuno o ad alcuno. E figuratam. dicesi anche di scrittori. – | Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 231: Mise mano a duo cose [Erodiade]: l'una a lusingare Erode;... e l'altra, ch'ella cominciò ad entrare nella santitade di santo Giovanni, e a mormorare di lui. | Esempio: | Robb. Recit. 288: Entrommi nella madre, dicendo: Chi la consolerà in tanta tribolazione? | Esempio: | Machiav. Leg. Comm. 2, 108: Nè per ora da Sua Signoria ritrassi altro, nè io gli entrai sulle cose di Urbino, non mi entrando da sè medesimo, per non l'offendere, e poterlo intendere in buona parte per altra via. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 32, 2: D'una cosa in un'altra in modo entrai, Che mal di Bradamante mi sovvenne.
Sovvienmene ora, e vo' narrarne ec. | Esempio: | Cellin. Vit. 117: Di poi con destri ragionamenti entrò in su le monete. | Esempio: | Grazz. Comm. 370: D'una in altra parola, entrammo ne i fatti della fanciulla. | Esempio: | Cecch. Stiav. 4, 2: Prima che tu m'entri in altro, dimmi: sono io vivo o morto? | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 337: Della cosa del sale abbiamo discorso con ser Buonaccorso, che non sia bene entrarci, per dua cagione, che lui vi dirà. | Esempio: | E Ricc. S. Cat. Lett. 434: De' quattro nominati per la vostra, io con nessuno non entrerei, perchè non è mia professione. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 187: Tu potresti, con occasione di conferirgli questa lettera,... entrar nella materia, e con fargli considerar questa cosa, vedere se egli ci si getta. | Esempio: | Lett. Pros. fior. IV, 1, 206: Ma se non le dice altro, la supplico umilmente a non gliene entrare. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 17: Prima che lo scrittore entri in materia. |
Definiz: | § LIX. E riferito ad un dato istituto di vita, stato, o simili, vale Ascriversi a quello, Abbracciarlo. – | Esempio: | Ottim. Comm. Dant. 1, 142: Inganna lo demonio l'uomo.... quando il conforta.... ch'entri in religione, acciò che poi n'esca, e diventi apostata. | Esempio: | Segner. Pred. 534: Che dirò di coloro, i quali, o con forza aperta, o con fraude occulta, ritraggon altri d'entrare in quella salutevole religione, a cui Dio li chiama? |
Definiz: | § LX. E riferito ad assemblea, collegio, accademia, magistrato, e simili, vale Essere eletto a farne parte, od anche semplicemente Acquistarne il diritto. – | Esempio: | Capp. Longob. 135: Tra' popoli non italiani i Galli entrarono primi nel Senato al tempo di Claudio. |
Definiz: | § LXI. E nella medesima relazione e significato, usasi col compimento d'un nome denotante l'appartenenza ad alcuno dei detti corpi o istituti. – |
Esempio: | Monigl. Cical. III, 1, 226: Il broglio non conteneva altro che il procacciarsi da questo potente affannone modo e gretola d'entrare accademici della Crusca; a' quali maestrevolmente rispondeva: Entrerete, Entrerete. |
Definiz: | § LXII. Detto di febbre, dolor di capo, tosse, e simili, ovvero caldo, freddo, o altra cosa molesta, vale Esserne preso, assalito. E per maggiore efficacia, dicesi anche Entrare addosso. – |
Esempio: | Cavalc. Pungil. 264: E poi, a certezza del fatto, il vigesimo quinto dì gli entrò la febbre. | Esempio: | Belc. F. Pros. 2, 133: Sappi che alla tornata mia, che sarà lunedì, il martedì seguente m'entrerrà la febbre. | Esempio: | E Belc. F. Pros. appr.: E come aveva detto, in su quell'ora gli entrò la febbre. | Esempio: | Magal. Lett. At. 622: V'è entrato addosso più caldo per gli occhi, dal riverbero di un sole che leva il pezzo di dov'ei tocca, che non ve n'entra per tutto il corpo, dalla mattina alla sera, in cotesto paese. |
Definiz: | § LXIII. E detto di dubbio, paura, sospetto, e simili, vale Prendere a dubitare, temere, sospettare e simili; Essere agitato, turbato, da dubbj, paure., ec. E per maggiore efficacia, dicesi Entrare addosso. – | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 172: Di che sì fatta paura m'entrò, che io del tutto mi disposi a non voler più la domestichezza di lui. | Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 95: Per la paura che è loro entrata addosso di parecchi tratti risoluti, c'hanno veduto usare da quest'uomo. | Esempio: | Varch. Stor. 3, 192: Entrò loro tanta paura addosso, che non ebbero ardire, ec. |
Definiz: | § LXIV. Entrare vale anche Aver principio, Cominciare; detto di un corso di tempo, come anno, mese, corso lunare, stagione, feriato, e simili. – |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. 283: La prima domenica seguente dipo' la pienitudine della luna d'aprile,... ma intendi, non all'entrare della luna. | Esempio: | Vill. G. 474: Nel detto anno 1323 all'uscita d'agosto, e all'entrare di settembre, fu un vento ec. | Esempio: | Abbac. P. Regol. 16: Se vuoli sapere su che dì entra ciascuno mese, piglia ec. | Esempio: | Morell. Cron. 309: Era all'entrare del verno, quando per noi si faceva la gran pugna. | Esempio: | Bern. Orl. 67, 54: Mai non entrava settimana o usciva Senza vicissitudine o divario. | Esempio: | Sassett. Lett. 194: Mutata la stagione, è mutato il vento per tutto il tempo che ella dura; come, per cagione di esempio, entrando qui la primavera, si tirano i venti a' segni boreali,... dove si trattengono fino all'entrar dell'autunno. | Esempio: | Pallav. Vit. Aless. 1, 356: All'entrar poi di settembre fu presentata al Pontefice dall'ambasciator di Spagna la lettera del Re cattolico. | Esempio: | Cesar. Vit. Crist. 3, 189: Intanto la festa de' tabernacoli era già entrata, e Gerusalemme era piena d'Ebrei. |
Definiz: | § LXV. Pure per Cominciare; detto di funzioni sacre, adunanze, spettacoli, e simili. |
Definiz: | § LXVI. Detto di pubblici ufficiali, magistrati, e simili, vale Prender possesso dell'ufficio, Cominciare ad esercitarlo. – | Esempio: | Sacch. Nov. 2, 113: Avea preso quasi forma, come gli altri cittadini, d'andare e a' Priori, la mattina ch'egli entravano, ed eziandio a' Gonfaloni. | Esempio: | Capp. N. Comment. 45: Furono mandati in campo messer Giovanni Guicciardini e Dino di messer Guccio, de' nuovi X che erano entrati a mezzo giugno. | Esempio: | Invent. Pal. Signor. 220: Uno gonfalone di giustizia, che si tiene alla finestra del Gonfaloniere quando entrano e' Signori. | Esempio: | E Macingh. Strozz. Lett. 325: D'ufficj o d'ordini di nuovo non sento, se no d'un bel Prioratico, ch'entrò el primo di questo. | Esempio: | Giannott. Op. 2, 91: Entra.... il Consiglio de' Pregati nel principio del verno, acciò che nella state prossima avendosi a fare guerra, abbiano notizia delle faccende che corrono e siano pratichi in quelle. |
Definiz: | § LXVII. Onde Entrare de' Priori, degli Anziani, ovvero Entrar capitano, potestà, gonfaloniere e simili; che valgono Prender l'ufficio espresso dal compimento. – | Esempio: | Strin. Cron. 127: A' dì primo di novembre entrai de' nostri magnifici Signori. | Esempio: | Pitt. B. Cron. 86: Adì primo di diciembre l'anno 1411 entrai Capitano di parte Guelfa. | Esempio: | E Pitt. B. Cron. appr.: Adì.... di diciembre, entrai degli Operaj di Santa Maria del Fiore. | Esempio: | E Pitt. B. Cron. 129: Podestà di Tizana entrai adì 26 di giugno l'anno MCCCCXXI. |
Definiz: | § LXVIII. Detto di cantanti o sonatori, ed anche di attori, per Cominciare ad eseguire la propria parte; e s'intende respettivamente al punto o tempo nel quale ciò deve farsi. Quindi la comune locuzione Entrare a tempo. |
Definiz: | § LXIX. Entrare alcuna cosa ad alcuno, o in capo ad alcuno, vale Sodisfargli, Capirla, Capacitarsene, Arrivare quegli a comprenderla; ed anche semplicemente Crederla. – | Esempio: | Firenz. Comm. 1, 411: Che dirai tu che cotesta cosa mi entra? | Esempio: | Ambr. Cofan. 2, 1: Ascoltatemi, Che vel dirò, e vi entrerrà benissimo. | Esempio: | Dav. Scism. 322: Voi, per l'interesse del Re vostro e beneficio comune, l'areste a proporre. La cosa gli entrò. | Esempio: | Rucell.
Or. Dial. 1, 6, 161: Qui è dove noi intoppiamo; che il moto abbia da fare una cosa più stabile, talmente ch'ella possa dirsi immobile, egli è impossibile ch'ella c'entri mai in capo. | Esempio: | Fag. Comm. 6, 59: Questa cosa, ch'i' vadia dal Dottore stasera, la non ghi entra; ma s'ella non entra a lui, ell'entra a mene, ell'entra. | Esempio: | E Fag. Rim. 3, 15: Questa è ragione che v'avrebb'a entrare. | Esempio: | E Fag. Rim. 7, 215: Quest'immortalità del nome ell'è Sì bella cosa, ma la m'entra poco; Quella della persona è bella affè. | Esempio: | Saccent. Rim. 1, 45: Non so già se gli entrò questa carota. Potevi almen, se tanto non si vieta Alla facondia de' procuratori, Dirgli qualche bugia, ma più discreta. |
Definiz: | § LXX. Entrare a parte di checchessia, vale Parteciparvi, Averlo o Farselo comune, con altri. – | Esempio: | Pap. L. Coment. PP. 1, 205: Affermava.... entrare egli a parte di que' sentimenti d'amore e di riverenza che il re.... aveva inspirato ai rappresentanti della nazione. |
Definiz: | § LXXI. Entrare a tavola o a mensa, all'altare o anche a messa, a coro, e simili, è maniera che vale Cominciare a desinare, a celebrar la messa, a dir l'ufizio o il vespro. – |
Esempio: | Cavalc. Pungil. 6: Dicevano male degli Apostoli, in ciò che non si lavavano le mani entrando a tavola. | Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 27: Comandò che tutti gli altri entrassero a tavola. | Esempio: | E Leggend. SS. M. 4, 211: Dopo queste cose entraro a mensa, e mangiando ec. | Esempio: | Red. Lett. 1, 180: I nostri marzolini dunque sperano in V. Sig. illustriss., alla quale bacio le mani, ed entro a tavola. | Esempio: | Magal. Lett. At. 9: Andate,... tornate,... entrate a tavola in gran compagnia: ecco il discorso di religione in campagna. |
Definiz: | § LXXII. Entrare al governo, o nel governo, vale Cominciare a parteciparvi; ed Entrare all'ufficio, in magistrato, e simili, Cominciare ad esercitarlo. – | Esempio: | Stor. Pistol. 261: E' detti dodici Priori entraro nell'ufficio. | Esempio: | Pitt. B. Cron. 86: Adì 18 d'agosto l'anno 1412 entrai a l'uficio de' X di Pisa. | Esempio: | Machiav. Stor. 1, 255: Partiti con questa conclusione, i Signori nuovi entrarono in magistrato. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 262: Sembra nondimeno che Temistocle ben tosto e con certo giovanile ardore entrasse nel governo, e si lasciasse prendere da ardente desìo di gloria. |
Definiz: | § LXXIII. Nel medesimo costrutto con sostantivi denotanti strumenti, ordigni, e simili, vale Prendere a dirigerli o adoperarli, convenientemente al fine loro proprio. – |
Esempio: | Falc. Istruz. 17: Al numero delle miglia o leghe che ti pare avere caminato da che entrasti al timone. |
Definiz: | § LXXIV. Entrare fra più persone, vale Porsi fra esse, Interporsi, anche figuratam. – |
Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 322: Se bene non si conviene che niuno entri fra padre e figliolo, nondimeno ec. | Esempio: | Tass. Gerus. 14, 29: Ma 'l buon romito.... entra fra loro, e tronca i detti. |
Definiz: | § LXXV. E per estensione vale anche Farsi del loro numero e compagnia, Mescolarsi fra esse. – |
Esempio: | Forteguerr. Cap. 239: Qual ragione Ho di entrar fra le Pieridi sorelle, E spacciarmi per un di lor magione? | Esempio: | Fag. Rim. 5, 187: Vorrebb'ir fra' grandi in cricca. E fra loro egli usa ogn'arte D'entrar ben di quando in quando. |
Definiz: | § LXXVI. Pure per Intromettersi, usasi con l'aggiunto di qualche verbale, come ad esempio, entrare pacificatore, entrare conciliatore, entrare sostenitore, entrare giudice, entrare arbitro, e simili. – | Esempio: | Pallav. Stor. Conc. 1, 101: Essendo parzialissimo allora delle sue dottrine, volle entrarne sostenitore. | Esempio: | E Pallav. Vit. Aless. 1, 296: Non convenendo al Papa l'entrar giudice del diritto preteso e in Portogallo dagli Spagnuoli, e in Catalogna da' Francesi. |
Definiz: | § LXXVII. E per Spingersi, Cacciarsi, a forza, in mezzo ai nemici; detto di combattenti. – |
Esempio: | Machiav. Disc. 247: Sendo le genti d'armi del Carmignola a piè e bene armate, poterono facilmente entrare fra gli ordini de' Svizzeri, senza patire alcuna lesione, ed entrati tra questi, poterono facilmente offenderli. |
Definiz: | § LXXVIII. E usato assolutam., nel linguaggio degli schermitori, vale Avanzarsi per colpire l'avversario. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 46, 130: Ne la guancia de l'elmo e ne la spalla Fu Ruggier colto; e sì quel colpo sente, Che tutto ne vacilla e ne traballa... Il Pagan vuole entrar, ma il piè gli falla, Che, ec. |
Definiz: | § LXXIX. Entrare in checchessia, e più comunemente in modo assoluto Entrarci, o Entrare a far checchessia, dicesi familiarmente per Impacciarsi, Curarsi, Darsi briga, e simili, di checchessia; o Intromettersi a far checchessia. – | Esempio: | Cecch. Ass. 1, 2: Madonna Verdiana, che pare il santusse, parv'egli però che la faccia bene a tener mano a coteste cose? e entrare a portar novelle tra cotesti vecchi? | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 434: Non debbo entrare in simili cose (cioè in trattati di matrimonio). | Esempio: | Segner. Mann. marz. 23, 2: Il secolo ti promette piaceri, ti promette ricchezza, ti promette onori, che sono tutti i suoi beni; ma te gli promette sol quanto puoi qui durare: te gli promette in un secolo; poi non v'entra: se starai male nell'altra vita, tuo danno. | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 13, 68: E diede a noi quest'isola in domino Or tu come entri a farci dipartire? | Esempio: | E Forteguerr. Terenz. 240: Diasi pure [la giovane] a un parente; ma in che modo Or noi ci entriamo? e d'onde? e per qual via? | Esempio: | Fag. Comm. 5, 509: Com'io v'ho dato la figliuola, non c'entro, tocca a voi. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 18: Lor signori son uomini di mondo, e sanno benissimo come vanno queste faccende. Il povero curato non c'entra: fanno i loro pasticci tra loro,... e poi, vengon da noi. |
Definiz: | § LXXX. E figuratam., per Aver parte in checchessia, Concorrere come cagione a produrre un dato effetto. – |
Esempio: | Manz. Poes. 318: In ogni Fatto di guerra entra fortuna, e sempre Vuol la sua parte. |
Definiz: | § LXXXI. Entrare in checchessia, o con checchessia, o assolutamente Entrarci, vale Avervi che fare, Avervi attinenza, relazione. – |
Esempio: | Lipp. Malm. 6, 84: Com'entra coll'assedio il dare e avere? |
Definiz: | § LXXXII. E detto di argomento, soggetto, o simili, rispetto a un dato lavoro, Entrarci vale Avere in esso il debito luogo, Esservi trattato convenientemente, adequatamente. – | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 67: Del naso uman sol di cantare intese La mia musa modesta, e quel cantò; Dunque il tuo naso non ci avea che fare. Ed ei (l'elefante): Che importa? ci doveva entrare. – È ver che non c'entrava, e ec. |
Definiz: | § LXXXIII. Entrare in una data famiglia o casa, dicesi di donna per Andare sposa, Maritarsi, ad alcuno di quella. – |
Esempio: | Sassett. Fr. Notiz. 18: Delle donne che per via di parentado entreranno e usciranno di casa nostra. | Esempio: | E Sassett. Fr. Notiz. 22: E può facilmente esser loro pervenuta per via di donne, trovandosi.... che delle nostre donne entrarono in quelli tempi in casa loro. |
Definiz: | § LXXXIV. Entrare in alcun negozio o faccenda, in una famiglia, compagnia, o simili, la discordia, la disgrazia, la disdetta, il diavolo, e simili, vale Cominciare quella faccenda a proceder male, o quella famiglia
o compagnia ad essere turbata, a cagione di discordie, disgrazie ec.; Introdurvisi, Cacciarvisi. |
Definiz: | § LXXXV. Entrare in una data età, o periodo di vita, vale Cominciare ad avere quel dato tempo, Pervenire col corso naturale a quel dato punto. – |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. 94: Ch'egli avesse ventinove anni, e incominciasse a entrare ne' trenta. | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 396: Quando [i cavalli] cominciano a entrare nel quarto anno, ne gittano altrettanti prossimani a quelli. |
Definiz: | § LXXXVI. Ed Entrare in un periodo di tempo, come mese, anno, secolo, stagione, e simili, usasi figuratam. a significare che il detto periodo di tempo incomincia. |
Definiz: | § LXXXVII. Entrare in delirio, in farnetico, in smanie, in agonia, e simili, vale Cominciare a delirare, farneticare, smaniare, agonizzare ec. – | Esempio: | Cavalc. Frutt. Ling. 331: Infermando, e non curandosi di confessarsi tosto, subitamente raggravò, ed entrò in farnetico. |
Definiz: | § LXXXVIII. Entrare in mare, e poeticam. entrare in pelago o nell'alto, vale Partirsi dal lido, Incominciare a muovere, Levar l'ancora, e simili; detto così di persone come di navi. – |
Esempio: | Dant. Conv. 116: Dirizzato l'artimone della ragione all'ôra del mio desiderio, entro in pelago con isperanza di dolce cammino (qui in locuz. figur.). | Esempio: | Tav. Rit. 1, 200: In compagnia di quattro scudieri ella sì entra in mare, e vae per fornire sua ambasciata. | Esempio: | Stor. S. Silv. 19: E tutti entrarono in mare, e andarono a Roma. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 10, 19: E li risveglia, e senza udirsi un grido, Fa entrar ne l'alto e abandonare il lido. |
Definiz: | § LXXXIX. Entrare in nave, in carrozza, in letto, nel bagno, e simili, vale Porvisi, Adagiarvisi, e simili. – |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. 2, 70: Di lui si legge che fece al suo corpo mirabile penitenzia; alcun'otta si gittava nelle fosse ghiacciate, ed entravavi nudo; alcun'otta abbracciava la neve. | Esempio: | Dant. Inf. 8: Lo duca mio discese nella barca, E poi mi fece entrare appresso lui, E sol quand'io fui dentro parve carca. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 31: Tosto, buono uomo, entra in quel bagno, il quale ancora è caldo. | Esempio: | E Bocc. Decam. 8, 88: Fece l'oste nell'un de' due [letti] che rimasi erano, coricar la figliuola, e nell'altro s'entrò egli e la donna sua. | Esempio: | E Bocc. Decam. 8, 90: Senza della culla curarsi, nel letto se n'entrò. | Esempio: | Sacch. Nov. 2, 145: Vi laverete in questa casa di dietro, e poi enterrete nel letto. | Esempio: | Tass. Rin. 10, 37: Quivi a Baruti in nave alfin entraro. |
Definiz: | § XC. Entrare in un dato luogo, come entrare in collegio, entrare in conservatorio, entrare in convento, ovvero entrare nello spedale, entrare in prigione, o simili, vale Esservi condotto, posto, ascritto, ovvero portato, chiuso, o simili, pel fine od effetto al quale ciascuno dei detti luoghi è destinato. – |
Esempio: | Targ. Osserv. medic. 165: Certi sciaurati, venutici (nello spedale) con poco male,... ci hanno acquistato poco vantaggio, e quasi ne sono usciti malati come ei erano entrati. |
Definiz: | § XCI. Entrare mallevadore ad alcuno, o anche Entrargli sicurtà, vale Promettere validamente, Dare guarentigia, per esso. Ed usasi anche figuratam. – |
Esempio: | Senec. Pist. 38: Io m'allegro tutte le volte ch'io ricevo tue lettere, perch'elle mi danno buona speranza di te, e non solamente me ne promettono bene, ma entranmi mallevadori. | Esempio: | Fiorett. S. Franc. 40: Voi gli promettete di dargli ognindì le cose necessarie ed io v'entro mallevadore per lui che il patto della pace egli osserverà fermamente. Pandolf. | Esempio: | Gov. Fam. 88: Quando eglino cominciano a conchiudere, pregandolo che presti loro, o che almeno entri mallevadore, egli subito diventa sordo. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 16: Entratele mallevadore per me, che le sarò sempre servitore. | Esempio: | Galil. Comm. ep. 1, 298: Sono in contumacia con l'illustrissima ed eccellentissima signora Principessa per l'occhiale non ancora mandato: V. E. mi aiuti, entrandole sicurtà che sono per pagar il debito e l'indugio con larga usura. | Esempio: | Salvin. Annot. Cas. 261: Maniera simile usò quel Savio della Grecia nel disconfortare l'uomo dall'entrare mallevadore. | Esempio: | Manz. Poes. 308: Mallevador pel Conte, Nè per altr'uom che sia, certo, io non entro. |
Definiz: | § XCII. Entrare nell'animo, nel capo, in mente, nel cuore, nel petto, d'alcuno; detto di pensiero, sentimento, affetto, e simili; vale Accoglierlo quegli, Concepirlo, Provarlo; e detto di parole, discorsi, e simili, Rimanerne quegli persuaso, convinto, commosso, e simili. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 1, 182: Le quali parole per sì fatta maniera nell'animo del re di Francia entrarono, che, senza mai averla veduta, di subito ferventemente la cominciò ad amare. | Esempio: | E Bocc. Decam. 1, 207: Nè mai nello animo m'entrò questo pensiero che per costui mi c'è entrato. | Esempio: | E Bocc. Decam. 5, 13: E nel rozzo petto, nel quale per mille ammaestramenti non era alcuna impressione di cittadinesco piacere potuto entrare, sentì destarsi un pensiero, ec. | Esempio: | Imit. Crist. 39: Questi pensieri non entrano nel cuore, e oltre a questo amiamo le cose sensuali. | Esempio: | Magal. Lett. 207: V'entrò in testa, non si sa nè perchè nè per come, che io graduassi Buonarroti per mio provveditore di guanti in Roma, e non v'è mai più uscito di capo questo sospetto. |
Definiz: | § XCIII. Entrare in una casa, detto di cose da farne uso, dicesi familiarmente per Esservi portate, sia in dono, sia per diritto di padronanza; ed anche per Esservi fatte venire, Procacciate, Acquistate. – |
Esempio: | Capor. Rim. 519: Non mi scaldo giammai: guattero o cuoco Non tengo: in casa mia legna o carbone Non entran: crudo sol gusto il boccone. |
Definiz: | § XCIV. E pure familiarmente Entrare checchessia in corpo, nello stomaco, in bocca, e simili, ad alcuno, dicesi, e per lo più in locuzioni negative, per Servirsene, Adoperarlo, come cibo, bevanda, medicina. |
Definiz: | § XCV. Entrare ne' diritti, nelle ragioni, e simili, di alcuno, vale Farseli proprj a tutti gli effetti; ovvero succedere in quelli. |
Definiz: | § XCVI. Entrare nel luogo o nel posto di alcuno, vale Succedere a quello in alcuno ufficio, dignità, o simili. – |
Esempio: | Pap. L. Coment. PP. 3, 180: Il Collot d'Herbois, che agognava ad entrare nel posto di lui, attizzavagli contro.... i Giacobini. |
Definiz: | § XCVII. Entrar sotto a checchessia, vale Ripararvisi o Nascondervisi. – |
Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 204: Eravi uno arbucello.... che aveva le ramora basse e le foglie ispesse, e io mi v'entrai sotto. | Esempio: | Giambull. P. F. Stor. Europ. 147 t.: Introdusse ella il conte Garzinfernando segretamente nella camera di costoro, armato d'una camicia di maglia e d'una spada corta e gagliarda, e lo fece entrar sotto il letto, vietandogli espressamente che e' non uscisse mai fuor di quivi. |
Definiz: | § XCVIII. E detto di combattenti, di navi in guerra, o simili, vale Avvicinarsi strettamente all'avversario per afferrare, per abbordare, e simili. – |
Esempio: | Cresc. B. Naut. Medit. 517: Sogliono le navi difendersi dalle galee, che
se gli sono abbordate ed entrate sotto, lassandogli cascare sopra grossi sassi. |
Definiz: | § XCIX. Entrare per una via, per un sentiero, o per un luogo qualsiasi, vale Mettersi per quello a fine di riuscire dovecchessia. – |
Esempio: | Dant. Inf. 2: Entrai per lo cammino alto e silvestro. | Esempio: | E Dant. Inf. 7: E noi, in compagnia dell'onde bige, Entrammo giù per una via diversa. | Esempio: | E Dant. Purg. 13: O dolce lume, a cui fidanza i' entro Per lo nuovo cammin, tu ne conduci.... come condur si vuol quinc'entro. |
Definiz: | § C. E figuratam. – |
Esempio: | Fr. Bart. Sallust. 189: Dopo pochi anni, entrando Gaio tribuno per quella medesima via, ec. (il lat. ha eadem ingredientem). | Esempio: | Sassett. Lett. 101: Io entrai una volta per il sentiero di divenire mercatante. |
Definiz: | § CI. Fin che ce n'entra, o ve n'entra; Quanto ce n'entra, o ve n'entra; sono maniere familiari che aggiungonsi a qualità di persona, e valgono In sommo grado. – |
Esempio: | Panciat. Scritt. var. 264: Galantuomo quanto ve n'entra; di buonissime viscere, di gusto squisito. |
Definiz: | § CII. Entrare la Pasquina in Arezzo, si disse proverbialmente per Avere una cosa il suo pieno effetto. – |
Esempio: | Grazz. Pros. 334: Ora alla salsiccia è ito più rattenuto, e ci ha fatto spasimare, prima che la Pasquina sia entrata in Arezzo, e che ci abbia significato la salsiccia essere il soggetto del suo canto. | Esempio: | Salv. Granch. 1, 4: In tanto tu avresti agio a fare Il becco all'oca; e poi che la Pasquina Fusse entrata in Arezzo, che avresti Tu bisogno di star quivi a musare? |
Definiz: | § CIII. Entrare, usato poeticam., e con proprietà latina, in forza d'Att., vale Andar dentro ad un luogo, Penetrarvi. – |
Esempio: | Frezz. Quadrir. 2, 10: Entrammo la caverna alla man destra, Per una via oscura ed anco stretta. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 8, 85: E per potere entrare ogni sentiero. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 13, 79: De le quai [case] non più tosto entrò le porte, Che fu sommersa nel comune errore. | Esempio: | Varch. Ovid. 172: E i Colchi lidi entrò con greca nave. | Esempio: | Chiabr. Rim. 3, 346: Essi la reggia di Sionne entraro. | Esempio: | Buonarr. Fier. 4, 3, 11: Vista ho seco [la consorte] Entrar l'ultime stanze allegra e gaia. |
Definiz: | § CIV. Figuratam. e in locuz. figur. – |
Esempio: | Dant. Rim. sacr. 361: E.... per darmi alla fin morte [il mio nemico], Con tradimenti e con occulti inganni Pensava tutto 'l dì d'entrar le porte. | Esempio: | Varch. Sen. Benef. 170: L'orecchie loro piene d'adulazioni entri una volta una voce che dica il vero! | Esempio: | Chiabr. Rim. 3, 42: Il coraggioso Alcide, Che non mai di viltade apprese l'arte, Nè giammai del terrore entrò la scola. |
Definiz: | § CV. E trovasi usato impersonalmente, e in costrutto passivo. – |
Esempio: | Grazz. Comm. 81: Ho lasciato, per non aver chiave, tutta notte l'uscio aperto; onde è stato entrato in casa, e voto la camera. |
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