Lessicografia della Crusca in rete

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ENTRARE.
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ENTRARE.
Definiz: Sost. masc. Parte per la quale si entra, Ingresso; ed anche Limitare. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Non t'inganni l'ampiezza dell'entrare.
Esempio: E Dant. Inf. 14: I dimon duri, Che all'entrar della porta incontro uscinci.
Esempio: E Dant. Purg. 15: Mi parve.... vedere in un tempio più persone, Ed una donna in su l'entrar con atto Dolce di madre, dicer ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 95: Trovano in su l'entrar de la cittade Un giovene gentil.
Esempio: Car. Eneid. 6, 402: Nel primo entrar del doloroso regno.
Esempio: E Car. Eneid. 7, 265: Avea d'antico Cedro, nel primo entrar, l'un dietro a l'altro De' suoi grand'avi simolacri eretti.
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 39: Gli ambasciatori, che dalla legazione ritornavano, nell'entrare della città furono con gran pompa incontrati.
Esempio: Mellin. Descr. Entr. 4: All'entrar poi dello stato di Fiorenza, fu incontrata da alcune compagnie di cavaleggieri e di fanteria.
Esempio: Buomm. Descriz. Fest. 9: Un altro altaretto simile, che è al principio della navata, a man sinistra all'entrare.
Definiz: § I. Detto di strada, per Principio, Capo, di essa. –
Esempio: Rondin. F. Relaz. 36: Abitava egli nella via del Cocomero, all'entrare, e faceva una bottega di veli alla bolognese in Borgo Ognissanti.
Definiz: § II. Porta d'entrare, si disse per Porta principale onde s'entra in qualche luogo; che oggi diciamo Porta d'ingresso. –
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 10 t.: Dee rimurare la porta d'entrare a la citerna, e farvi uno uscetto piccolo,... e farvi un uscio di legname coperto di buono legname, con due stanghe.