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FORTE
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FORTE.
Definiz: Sust. Il migliore, Il nervo, Il fiore delle forze, La fonda. Lat. flos, robur nervi. Gr. τὰ νεῦρα, τὸ κρεῖττον.
Esempio: Cron. Morell. 238. Non si distendeva questo suo viluppo pure in Firenze, ma ancora nel contado con lavoratori, e poveri; il forte era con grandi uomini, e potenti in Firenze, e di fuori.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 306. Tramontando il sole, arrivò tutto il forte dell'esercito Flaviano.
Esempio: E Camb. 97. E perchè il forte de' cambi in Firenze si fa per Lione, dirò i costumi in quella piazza.
Esempio: E vit. Agr. 395. Con ambasceríe, e con patto avevano tratto a loro il forte d'ogni città.
Esempio: Red. esp. nat. 88. Quando i cervi han gettato l'armadura delle corna vecchie ec. proccurano di star nascosti, e rimpiattati più che possono nel forte del bosco (cioè: nel più folto, nel più interno.)
Definiz: §. Forte, diciamo a un Posto fortificato, per guardare un passo, o un sito. Lat. propugnaculum. Gr. προβολή.
Esempio: Tac. Dav. ann. 3. 79. Nel mezzo esso Bleso co' migliori, ponendo forti, e guardie, ove era uopo.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 3. A costui ec. non gli conviene metter le guardie ne' forti.
Esempio: Borgh. Rip. 548. Fra l'altre vi è la presa del forte di Siena fatta di notte.